Farmaci generici

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Farmaci generici
REGIONE SICILIANA
AZIENDA USL 7 RAGUSA
UNITA' OPERATIVA EDUCAZIONE ALLA SALUTE
MEDICINA DELLO SPORT
Consigli e divieti per la salute
Dr. Antonino Nicita
Dr. Gaetano Iachelli
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Indice
Premessa
Generalità sui farmaci
Farmaci generici
Regole per l'uso corretto dei farmaci
Consigli su alcune categorie di farmaci più usati
Farmaci e pubblicità
Le domande più frequenti
Conservazione dei farmaci
Integriamo… le conoscenze
Alimentazione equilibrata nello sport
Doping per intenderci
I primi senza doping
Sport educativo…
Realizzato da
- Dr. Antonino Nicita - Responsabile Unità Operativa Educazione
alla Salute Aziendale - Azienda USL7 Ragusa
- Dr. Gaetano Iachelli - Medico dello Sport - Azienda USL Ragusa
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Premessa
(Sale la spesa in farmacia)
Periodicamente l' Osservatorio Nazionale sull'impiego dei Farmaci realizza e pubblica dei rapporti
sull'uso dei farmaci in Italia. Il rapporto "La Spesa per farmaci in Italia nel
primo semestre 2001" ha messo in evidenza un aumento della spesa
farmaceutica territoriale a carico del SSN (Servizio Sanitario Nazionale)
del 36,5% (pari a 3.100 miliardi di lire) per la spesa netta e del 24% circa
per la spesa lorda.
E' aumentata, in particolare, la spesa per l'acquisto dei farmaci di fascia A e B a carico,
rispettivamente totale e parziale, del SSN, che dall'86% è passata al 94% (con conseguente
riduzione dell'acquisto privato). L'acquisto di farmaci di fascia C (a totale carico dei cittadini) è,
invece, diminuito.
In Sicilia, rispetto alle altre regioni italiane, si registra un eccessivo ricorso al farmaco o un uso non
sufficientemente attento. La nostra regione, infatti, occupa il secondo posto, dopo la Campania,
come spesa farmaceutica netta per abitante, con 127,82 euro realizzando un aumento rispetto
all'anno precedente del 39,8%. A questa cifra è da aggiungere anche la spesa che il cittadino
sostiene di tasca propria per acquistare farmaci che non sono rimborsabili, come ad esempio quelli
da banco.
L'ultima rilevazione sul consumo dei farmaci nel primo semestre 2002 ha messo in evidenza un
aumento del consumo del 3% rispetto al primo semestre 2001.
La percentuale dei soggetti che assumono farmaci, tende a crescere con l'aumentare dell'età.
Secondo indagini Istat del 1997, infatti, se fino ai 14 anni assumono farmaci il 16,9% dei giovani, il
consumo sale a oltre il 40% se consideriamo gli adulti dai 55 ai 64 anni d'età, sino a raggiungere la
quota del 79% negli ultra settantacinquenni.
Gli anziani, poi, per ragioni diverse come terapie per patologie croniche, acquisto di farmaci da
banco, modifiche della terapia con rimanenza di prodotto non più utilizzato, si trovano ad
accumulare di medicine diverse con la creazione di veri e propri "magazzini casalinghi".
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Farmaci e internet
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un fenomeno molto preoccupante e cioè all’aumento del
numero delle persone che acquistano farmaci attraverso internet (e quindi senza
ricetta) con il conseguente aumento dei rischi legati ad un uso improprio e
all’assunzione di prodotti senza il consiglio e controllo del proprio medico
o del proprio farmacista, rischi che l'OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità) ha così sintetizzato nella relazione "Farmaci e Internet, guida per la
ricerca di informazioni attendibili":
•
non ci sono garanzie di sicurezza, qualità ed efficacia dei farmaci venduti;
•
possono essere venduti farmaci per cui la sperimentazione sugli esseri umani è ancora in
corso;
•
non sempre è riportato il foglietto illustrativo integralmente: possono mancare informazioni
sul dosaggio ed eventuali precauzioni oppure il foglietto può non essere aggiornato o essere
scritto in una lingua che non si conosce;
•
i farmaci venduti in rete potrebbero non essere rimborsati dalle assicurazioni sanitarie
italiane;
•
quelli non autorizzati in Italia potrebbero essere bloccati alla frontiera e, in caso di
pagamento anticipato, potrebbero non rimborsarvi la spesa sostenuta;
•
a seconda dei Paesi, farmaci con lo stesso nome potrebbero contenere principi diversi,
mettendo a rischio la salute dell'utente;
•
i dati personali rilasciati in un sito potrebbero non essere coperti da garanzie di riservatezza.
L'informazione in tema di salute si dimostra un argomento sempre più attuale anche rispetto
all'uso corretto dei farmaci.
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Generalità sui farmaci
Una delle preoccupazioni che l’uomo ha sempre avuto e alla quale ha dedicato
parte del suo tempo è stata quella di cercare sostanze che lo potessero
aiutare a guarire dai propri mali o, almeno, a sopportare meglio le proprie
sofferenze. In un primo momento ha utilizzato le piante o le erbe, dalle quali
successivamente è riuscito ad estrarre dei principi attivi che vengono ancora oggi, in gran parte,
usati per la produzione di vari prodotti medicinali. In seguito, grazie allo
sviluppo della ricerca, è riuscito a sintetizzare questi prodotti in laboratorio, a
manipolarli e a produrne di nuovi.
Ma, che cos'è un farmaco? Con il termine di farmaco si indica "un preparato o una soluzione in
grado di alterare le condizioni del corpo come rimedio o come veleno in rapporto alla
dose e alla circostanza in cui si assume".
L'assunzione di un farmaco innesca nel nostro corpo una serie di reazioni che possono
influenzare il normale funzionamento di alcuni organi e di conseguenza ripercuotersi
sulla funzionalità dell'intero organismo.
Se il farmaco viene usato nella giusta dose e nella giusta circostanza aiuta
ad
alleviare i disturbi o a guarire dalle malattie: effetto benefico. Se invece, viene
usato con un dosaggio errato (di solito in eccesso) o in condizioni non indicate, può
agire da veleno e provocare danni più o meno gravi: effetti indesiderati.
A volte gli effetti indesiderati sono legati proprio all'azione che si ricerca nel farmaco per cui
devono essere sopportati (è il caso, per esempio, della sonnolenza legata all'uso degli
antiistaminici, farmaci usati per le allergie o per alleviare i sintomi del raffreddore).
Altre volte, invece, alcuni disturbi causati dall'assunzione del farmaco sono la spia
di un vero e proprio danno verificatosi a carico di qualche organo.
Prima di usare un farmaco è importante mettere sulla bilancia gli effetti benefici
che si ricercano e gli eventuali effetti indesiderati ed assumerlo soltanto dopo
una attenta valutazione.
Per fare in modo che la bilancia penda dalla parte degli effetti positivi
bisogna anche valutare l’entità e la gravità dei disturbi, il
dosaggio
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appropriato, il tempo di somministrazione, la persona che deve assumere il prodotto tenendo in
considerazione alcuni parametri importantissimi quali l'età , lo stato fisico e di salute,
allergie, eventuali altre malattie,…
Ne consegue che il farmaco deve essere prescritto soltanto da una persona che è in
grado di valutare tutti i parametri suddetti e cioè gli effetti benefici o indesiderati, il
giusto dosaggio, la giusta durata dell'assunzione, l'eventuale associazione con altri
farmaci, il momento della giornata più opportuno per l'assunzione, la giusta via di
somministrazione, le condizioni di salute di chi lo deve assumere; può essere quindi prescritto
soltanto dal medico.
I nomi attribuiti ai farmaci sono nomi di fantasia per cui può capitare che farmaci con
nomi diversi hanno la stessa sostanza attiva e quindi possono essere sostituiti
l'uno con l'altro, mentre farmaci con nomi simili possono contenere sostanze
del tutto diverse.
Possiamo dividere i farmaci in due grosse categorie:
-
causali : sono i farmaci che agiscono sulla causa della malattia come per
esempio gli antibiotici che vanno a colpire i batteri responsabili di una
infezione permettendo così la guarigione, o gli antimicotici che vanno a
colpire i funghi responsabili delle micosi;
-
sintomatici: sono i farmaci che non agiscono sulla causa di una malattia,
ma si limitano a curarne i sintomi come ad esempio gli antidolorifici che agiscono sul dolore,
gli antifebbrili (antipiretici) che agiscono sulla febbre senza interferire sul decorso naturale della
malattia, gli antitussigeni che agiscono sulla tosse,…
Altri farmaci, come i vaccini, stimolando le difese dell'organismo, sono, invece, in
grado di prevenire alcune malattie molto contagiose e gravi che possono essere
pericolose per la vita.
Con la vaccinazione contro il vaiolo si è riusciti addirittura a debellare la malattia
e si sta raggiungendo lo stesso risultato, nei paesi industrializzati, con la vaccinazione contro la
poliomelite.
E quindi chiaro che se da un lato i farmaci sono in grado di curare e guarire alcune malattie, di
alleviarne i disturbi, dall'altro possono provocare effetti indesiderati più o meno gravi o
vere e proprie malattie (le cosiddette malattie iatrogene cioè malattie legate
all'uso non corretto dei farmaci). In alcuni paesi dal 5 al 10% dei ricoveri
ospedalieri è legato ad un uso errato dei farmaci.
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La presenza degli effetti indesiderati ha condizionato, specie negli ultimi anni il ricorso alle
cosiddette terapie alternative, e in particolare alle erbe. Anche queste terapie non sono esenti da
rischi perché il fatto che un prodotto sia "naturale", cioè presente in natura, non significa che non
possa avere effetti tossici, basta pensare al decotto di prezzemolo che è tossico e può provocare la
morte per insufficienza renale acuta o alla digitale, che si estrae da una pianta (molti farmaci sono
estratti da piante), e viene usata per la cura di alcune malattie cardiache o alla cicuta,…
Farmaci generici
I farmaci generici sono quei farmaci che vengono messi in commercio con il nome del principio
attivo seguito, di solito da quello della ditta che lo produce.
Per scoprire e mettere in commercio un farmaco sono necessari anni di studi,
ricerca e sperimentazione che comportano notevoli investimenti economici, per
cui il farmaco è coperto per qualche anno da un brevetto che ne consente la
produzione e la vendita, ad un prezzo atto a recuperare le spese affrontate,
soltanto alla ditta che l’ha prodotto. Dopo la scadenza del brevetto il farmaco
può essere prodotto e commercializzato anche da altre ditte, che lo vendono ad un prezzo più basso
proprio perché non hanno affrontato le spese di ricerca.
Hanno quindi la stessa efficacia del prodotto che ha lo stesso principio attivo, ma costa meno.
Alcune regole da seguire per un uso corretto dei farmaci
Abbiamo già visto che i farmaci possono alleviare alcuni disturbi e/o aiutare a guarire
da alcune malattie, ma possono anche essere loro stessi causa di malattie o di
disturbi (effetti indesiderati), per cui è importante tenere sempre presente la
vecchia massima che un uomo, diventato tardivamente saggio, fece scrivere
sulla sua tomba : "Stavo bene e per stare meglio mi trovo qui." E' quindi
importante seguire alcune regole:
1. chiedi sempre al tuo medico o al tuo farmacista tutte le spiegazioni
possibili riguardanti i farmaci che assumi o che dovrai assumere;
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2. ricorda al tuo medico, prima di ogni nuova prescrizione, il tuo stato di salute, eventuali
allergie e eventuali altre terapie in corso;
3. leggi sempre e con attenzione il foglietto illustrativo allegato ai farmaci per informarti degli
effetti indesiderati, delle interazioni con altri farmaci o alimenti, delle controindicazioni e
degli eventuali segni di un sovradosaggio;
4. controlla sempre la data di scadenza e le modalità di
conservazione
( la data di scadenza è valida se il prodotto è stato
conservato in modo corretto e varia dopo l'apertura della confezione nel caso di gocce,
colliri, granulari, capsule o compresse non confezionate singolarmente);
5. rispetta il dosaggio e l'intervallo di assunzione consigliati dal tuo medico o dal tuo
farmacista (aumentare arbitrariamente la dose o il numero delle assunzioni non aumenta
l'effetto terapeutico ma può aumentare gli effetti indesiderati così come la diminuzione del
dosaggio o delle assunzioni può rendere inefficace la cura senza diminuirne gli effetti
collaterali);
6. controlla sempre se i farmaci che devi assumere influiscono sulla
capacità di guidare;
7. non interrompere la terapia senza avere consultato il medico (l'interruzione di una terapia
contro l'ipertensione, per esempio, può causare un ritorno della pressione arteriosa a valori
alti, mentre la sospensione precoce di un antibiotico, anche se la febbre e i sintomi sono
cessati, può causare una ripresa dell'infezione);
8. in caso di gravidanza o di allattamento prima di usare un farmaco chiedi
consiglio al tuo medico (potrebbe danneggiare il feto o passare
nel latte);
9. non dare ad altri un farmaco che è stato prescritto per te e non usare
farmaci prescritti ad altri (la prescrizione di un farmaco prevede la valutazione di tanti
fattori: peso, età, sesso, malattie precedenti o in corso, allergie, abitudini, assunzione di altri
farmaci,…);
10. non dire ai bambini che i farmaci sono caramelle e non prenderli davanti a loro (potrebbero
essere incuriositi dai colori, dalla forma o dall'odore ed assumerli di nascosto);
11. controlla sempre il farmaco che prendi, non prenderlo mai al buio, tanti farmaci si
assomigliano;
12. in caso di assunzione di un farmaco sbagliato o di una quantità eccessiva è
importante consultare il proprio medico;
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13. se la terapia prevede l'uso di più farmaci, chiedi al medico se è possibile assumerli insieme o
se devi distanziare l'assunzione.
Consigli su alcune categorie di farmaci più usati
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Antifebbrili (antipiretici)
Sono farmaci sintomatici (curano solo il sintomo) usati per abbassare la
temperatura; devono essere assunti a stomaco pieno perché possono irritare la mucosa
gastrica e provocare gastriti. Se la febbre non si risolve in due-tre giorni bisogna
consultare il medico per ricercarne la causa al fine di attuare una terapia
“causale”.
Non è giustificata, di solito, l'assunzione di un antifebbrile se la temperatura non supera i 38°.
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Polivitaminici e ricostituenti
A volte si ricorre erroneamente a questi prodotti quando ci si sente stanchi o giù di corda, senza
pensare che la stanchezza, spesso legata a dei ritmi di vita stressanti, può essere dovuta a
tanti fattori diversi, di natura fisica o psichica, che è necessario individuare. Una
alimentazione equilibrata fornisce tutti i nutrienti necessari all'organismo, per cui è
inutile ricorrere all'uso di vitamine o di altri integratori se non in alcuni casi
particolari e comunque sempre sotto controllo medico.
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Antibiotici
Sono dei farmaci che hanno una attività antibatterica, sono cioè attivi contro battere responsabili di
infezioni. Molte volte se ne fa un uso improprio come quando, per esempio, vengono usati per la
cura dell’influenza o
nei primi giorni di una di febbre senza averne
individuato o sospettato l’agente responsabile. Altre volte, invece,
agiamo di nostra iniziativa per ridurne la dose o per interrompere
l'assunzione precocemente, nella speranza di ridurne gli effetti collaterali, rendendo inefficace la
cura e favorendo l'insorgenza di ceppi microbici resistenti. Altro errore frequente è quello di
aumentarne la dose credendo così di potenziarne l'effetto, ma si aumentano soltanto gli effetti
collaterali.
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Lassativi
Sono fra i prodotti più pubblicizzati; se l'uso è saltuario, non danno problemi, ma se l'uso è
continuo c'è il rischio dell'assuefazione e quindi della necessità di aumentarne progressivamente la
dose per ottenere l'effetto desiderato.
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Visto che spesso la causa della stitichezza è da riportare alla vita sedentaria, alla fretta, all'errata
alimentazione, ad un errato stile di vita, è opportuno correggere questi fattori prima di ricorrere
all’uso di un lassativo.
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Antiacidi
Sono dei prodotti molto abusati specie dagli adulti; ne è sconsigliato l'uso continuato
perché la persistenza di bruciore gastrico è un segnale che il nostro corpo ci manda
per avvisarci che c'è qualcosa che non va, un qualcosa che è importante
diagnosticare per approntare una terapia corretta.
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Antiistaminici
Vengono usati per alleviare i disturbi dovuti alle malattie allergiche, ma possono dare sonnolenza
per cui bisogna fare attenzione se ci si deve mettere alla guida o se si svolgono
attività che richiedono attenzione.
Gli effetti collaterali degli antiistaminici sono potenziati dall'assunzione di
alcool!!!
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Antidepressivi
Sono tra i farmaci più usati. Danno assuefazione per cui si è spinti ad aumentare sempre più la dose
e la frequenza delle assunzioni. Riducono l'attenzione e la vigilanza ed aumentano il rischio di
incidenti. L'alcool ne potenzia l'azione.
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Colliri
Spesso vengono usati con superficialità su consiglio di amici o parenti. Alcuni
disturbi degli occhi, anche se lievi, a volte nascondono malattie che se trascurate
possono arrecare gravi disturbi della vista, e l'uso improprio di un collirio,
mascherandone i sintomi, ne può ritardare la diagnosi.
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Erbe
E' la moda del momento. Le erbe devono essere prescritte da personale competente,
meglio se medico o farmacista, in quanto è difficile, con i decotti o le infusioni,
controllare la quantità di principio attivo presente . Non è vero che le erbe non
fanno male; da esse si ricavano sia rimedi che veleni.
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Il farmaco e la pubblicità
La pubblicità ha lo scopo di fare vendere un prodotto e negli ultimi anni, autorizzata dal Ministero
della Salute, ha preso di mira anche i farmaci di libera vendita, cioè acquistabili senza ricetta.
Il fatto che un farmaco può essere acquistato senza ricetta, cosiddetto prodotto da banco, non
significa che non ha effetti collaterali e che può essere assunto senza la dovuta attenzione.
Pur di vendere il prodotto, si da molto spazio alle proprietà terapeutiche, si usano personaggi famosi
e situazioni accattivanti, si mettono in evidenza e si accentuano i vantaggi, si usano insomma tutti i
trucchi tipici della pubblicità e si mettono in secondo piano gli effetti collaterali, limitandosi a
ricordare molto velocemente che "si tratta di un prodotto medicinale e di leggere attentamente le
istruzioni allegate".
Spesso così ci troviamo gli armadietti pieni di prodotti che non ci servono, che contribuiscono a
svuotarci le tasche e che assumendoli con estrema superficialità possono essere loro la causa dei
nostri mali e quindi, di conseguenza, dell'assunzione di altri farmaci.
Le domande più frequenti
1. E' vero che l'aspirina cura l'influenza?
L'aspirina ha soltanto una azione sintomatica, cura cioè i sintomi dell'influenza quali il mal di testa,
i dolori muscolari diffusi e abbassa la febbre.
2. Posso usare il farmaco che il suo medico ha prescritto al mio amico per ….?
Ognuno di noi reagisce in modo diverso ai farmaci per cui un prodotto indicato per una persona può
non andare bene per un altro.
Deve essere sempre il proprio medico curante a decidere quale è il farmaco da prendere!!.
3. Se aumento la dose di un farmaco, aumento gli effetti curativi del farmaco e guarisco
prima?
Gli effetti curativi del farmaco sono legati alla dose "giusta"; l'aumento del dosaggio non riduce la
durata della cura ne aumenta i benefici anzi può aumentare gli effetti collaterali
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4. Quando ho la febbre posso prendere subito un antibiotico?
Spesso la febbre è dovuta a malattie virali per le quali l'antibiotico non ha alcun
effetto, siccome un uso eccessivo di antibiotici può avere effetti dannosi,
dobbiamo sempre consultare prima il nostro medico..
5. Posso prendere una pillola per dormire?
I disturbi del sonno sono spesso legati a delle cattive abitudini per cui prima di ricorrere ad un
farmaco, sempre su prescrizione medica, è opportuno agire sul proprio stile di vita.
6. Mio figlio è magrolino, posso dargli le vitamine?
Una alimentazione equilibrata fornisce tutti i nutrienti necessari per una crescita sana, e
quindi anche le vitamine per cui di solito non è necessaria una assunzione
supplementare tranne in alcuni casi particolari che indicherà il proprio
medico.
7. Voglio andare di corpo ogni giorno, posso prendere un lassativo?
I lassativi rientrano fa i farmaci di cui si fa un uso eccessivo e improprio; si consiglia, prima di
ricorrere all'uso di lassativi, di provare a correggere la stipsi con una alimentazione corretta e con
stili di vita più salutari.
8. I farmaci servono a fare stare bene, perché il mio medico fa sempre storie quando gli
chiedo un prodotto?
Il farmaco è un prodotto che modifica le reazioni del nostro organismo ed associa agli effetti
positivi anche effetti negativi. Il suo uso è indicato soltanto quando non possiamo agire con altri
metodi (alimentazione, attività motoria, stile di vita sano) e quando gli effetti benefici superano
quelli negativi.
Ricorda che la bravura del medico non si misura dal numero di farmaci prescritti!!!
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Conservazione dei farmaci
E' buona norma conservare i farmaci in un armadietto lontano dalla portata dei bambini,
possibilmente chiuso a chiave, posto in un luogo asciutto lontano dalla luce diretta e a temperatura
ambiente.
Al fine di evitare avvelenamenti accidentali e per facilitarne l'individuazione, è
importante conservarli nella confezione originale con il foglietto illustrativo.
Periodicamente bisogna controllare la data di scadenza per eliminare, negli
appositi contenitori, quelli scaduti; alcuni prodotti, una volta aperti, hanno una
durata limitata e a volte devono essere conservati in frigo (alcuni colliri o
sospensioni antibiotiche), mentre altri devono essere conservati sempre in frigo ( vaccini, insulina,
gammaglobuline,..) ad una determinata temperatura stando attenti ad evitarne il congelamento.
E' buona norma non tenere farmaci, specie d'estate, nell'auto (a volte si raggiungono temperature
che superano i 50°).
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INTEGRIAMO …LE CONOSCENZE
Grazie ai cibi ingeriti ogni giorno, il nostro organismo reperisce tutti i nutrienti indispensabili alla
propria sopravvivenza. Proteine, carboidrati, grassi, vitamine, sali minerali, fibre,
consentono al corpo umano di svolgere una miriade di operazioni e di crescere. Infatti,
dagli alimenti riusciamo ad ottenere l’energia necessaria a compiere ogni nostro
movimento (dal più piccolo come sollevare un dito, a quelli più complessi).
Con l’alimentazione riusciamo anche ad ottenere tutti gli “elementi”
necessari all’accrescimento corporeo, oppure a riparare i danni del tempo,
rimarginare ferite, eccetera. Nonostante l’abbondanza di prodotti
alimentari alla portata di tutti, molti nutrizionisti, sono convinti che la nostra
dieta sia quantitativamente eccessiva e qualitativamente inadeguata. I metodi di lavorazione, la
conservazione, la cottura dei cibi, sono colpevoli della perdita di preziosi elementi nutritivi, a ciò
vanno ad aggiungersi, abitudini alimentari scorrette, che tendono ad esempio a privilegiare il
consumo di grassi (in maggior parte di origine animale). Queste considerazioni assumono
particolare importanza per lo sportivo, per il quale quantità e qualità dei nutrienti devono sposarsi
in maniera equilibrata se vuole trarre benefici da ciò che mangia ai fini della pratica sportiva, specie
se pretende determinati risultati. Il suo fabbisogno metabolico è superiore rispetto a quello di un
sedentario, pertanto un allenamento adeguato deve associarsi rigorosamente ad una alimentazione
corretta.
L’uso di integratori, scientificamente dosati, in certi casi può aiutare ad affrontare gli allenamenti
nel modo migliore, evitando affaticamenti e piccoli infortuni ad esso legati, superando i facili
malanni a cui gli sportivi sono spesso soggetti. Il tutto, non deve essere lasciato al caso,
alimentazione ed in particolare modo integrazione, devono essere
seguite da un medico qualificato, il quale, a seconda delle necessità
individuali, cercherà dapprima di verificare se l’alimentazione sia
bilanciata, correggere, ove possibile eventuali squilibri e solo quando
la carenza permane, usare integratori specifici.
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1. INTEGRATORI E SPORT
A proposito di integratori, oggi spesso si incorre per superficialità e/o conformismo in atteggiamenti
imprudenti o per lo meno dispendiosi.
Infatti molti pensano che le loro prestazioni siano incrementate dall'utilizzo di queste sostanze, al
punto che si crea una dipendenza psicologica tale da indurli a non poterne più fare a meno.
Non solo, ma pare che l’abitudine a ricorrere a risorse esterne per migliorare la prestazione, si
associa ad una scarsa autostima dell’atleta e ad una maggiore disponibilità, in seguito, a far ricorso
a sostanze ancora più rischiose per la salute.
Questi atleti perdono di vista l'importanza fondamentale dell'allenamento e dei benefici che si
possono avere da un giorno in più di recupero nel momento
giusto o da una ripetuta condotta con l'andatura corretta e senza
strafare, oppure dal seguire una condotta alimentare equilibrata.
Il loro vero scopo diventa quello di battere l'avversario ad ogni
costo e con ogni mezzo; il loro fine quello di vivere per la
prestazione, di trasformarla nell'unica ragione di riscatto dalle
proprie angosce della vita quotidiana.
Nell’ ambito agonistico bisogna però fare una distinzione, in
base alla nuova Legge, tra coloro che slealmente e per scelta consapevole ricorrono a manipolazioni
farmacologiche per supportare la loro prestazione e quelli che "inconsapevolmente" (doping
involontario) introducono nel loro organismo sostanze non consentite dal regolamento federale.
Tra i primi annoveriamo coloro che fanno volontariamente uso di sostanze vietate e coloro che
fanno uso di sostanze non vietate (integratori) ma per scopi “vietati”.
Questi chiaramente non hanno uno spirito sportivo, agiscono in modo scorretto e sleale, e con il
loro comportamento sono responsabili di:
a) un danno contro se stessi e la propria salute;
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b) una grave slealtà verso gli atleti avversari;
c) un’illegalità;
d) una beffa verso tutti gli sportivi e i fans.
Vanno perseguiti e radiati dall’ attività sportiva!
I secondi sono spesso raggirati da allenatori o da manager incoscienti e cinici, a volte anche da
medici sconsiderati, che pongono al di sopra dello sport i loro interessi economici.
Entrambi i gruppi sono testimoni di una cultura dello sport che deve ancora
crescere molto, in contrasto con una cultura degli interessi molto forte e ormai
radicata che inficia ogni tentativo educativo promettendo facili risultati e lauti
guadagni.
2. I COMPORTAMENTI CORRETTI MIGLIORANO LA PRESTAZIONE
SPORTIVA
Sembra opportuno ricordare che la prestazione sportiva può essere favorita tanto dall’ uso corretto
dei vari nutrienti energetici e non energetici, quanto evitando l’ uso di sostanze potenzialmente
capaci di ridurre la prestazione atletica.
Tra queste ultime dobbiamo ricordare che l’ alcool , se consumato in quantità eccessive e in tempi
e modi scorretti (a digiuno, prima, durante o subito dopo una prestazione fisica), non solo non
fornisce nessun aiuto all’ organismo dell’ atleta, ma può al contrario limitarne l’ efficienza e
quindi comprometterne il successo sportivo, attraverso l’ insieme degli effetti
metabolici, specifici di questo nutriente, che si esplicano soprattutto sul
sistema nervoso centrale, e sulla trasformazione a scopo energetico dei
grassi e degli zuccheri.
L’ acqua e le bevande in generale, ma ancor più quelle appositamente
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concepite per una intensa attività sportiva, rappresentano certamente gli integratori più importanti
per chiunque faccia una qualsivoglia attività fisica di un certo impegno.
L’ integrazione idrica, con o senza eventuali ulteriori aggiunte di sostanze energetiche e/o minerali,
rappresenta l’ unica integrazione realmente importante per gli sportivi.
Infatti, le bevande contribuiscono in modo sostanziale ai processi di termoregolazione corporea e
quindi sono indispensabili nella prevenzione della malattia da calore e nel mantenimento di un
buono stato di salute degli atleti.
3. ALCUNI GRUPPI DI INTEGRATORI
INTEGRATORI IDRO-SALINI
Durante l’ attività sportiva, gli integratori idro-salini ottimali devono contenere pochi carboidrati
(< 5%) ed essere leggermente ipotonici ( la parte liquida – solvente – deve essere sempre maggiore
della parte solida – soluto). In sostanza è preferibile bere bevande contenenti molta acqua e pochi
sali (sodio, calcio, potassio, magnesio) a temperatura fresca e non fredda per non provocare disturbi
gastrointestinali. Questo concetto è importante perché il sudore contiene più acqua che sali, per cui i
liquidi devono essere reintegrati maggiormente.
Dopo l’ esercizio, invece, risulta importante rifornire acqua con aggiunta di sali ed energia.
Dunque la bevanda deve essere più concentrata e ricca di zuccheri per ripristinare le scorte di
glicogeno utilizzato durante lo sforzo fisico.
Il
potassio ed il magnesio sono le sostanze maggiormente indicate per il
recupero fisico, in quanto contribuiscono al recupero delle riserve
energetiche ed allo smaltimento delle tossine prodotte durante
l’ esercizio intenso e prolungato, inoltre il regolano i meccanismi di
lavoro muscolare (una loro mancanza è causa dei fastidiosi” crampi” ).
INTEGRATORI ENERGETICI
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Durante l’ esercizio muscolare si deve provvedere al recupero energetico, tramite miscele di
carboidrati semplici e complessi che facilmente possono essere assunti con una alimentazione
adeguata sia prima che dopo la performance, oppure, nel caso di dispendi energetici
particolarmente elevati (> 3000 calorie), possono essere introdotti con bevande o barrette, per
recuperare le riserve di glicogeno. Ricordiamo infatti che il glicogeno è uno “ zucchero di
riserva” contenuto nel fegato, mentre nei muscoli si accumula in minor quantità ed è deputato a
fornire energia di pronto utilizzo.
L’ associazione di questi due zuccheri ha certamente un effetto positivo nel ritardare la comparsa
della fatica e nel reintegro del glicogeno muscolare.
PROTEINE E AMINOACIDI
L’ integrazione alimentare con proteine ed aminoacidi favorisce la sintesi proteica per la
costruzione della massa muscolare, agevola l’ assimilazione dei carichi di
lavoro e limita la produzione di tossine. Le proteine possono essere impiegate
anche a scopo energetico nelle prove di resistenza fisica, quando si
esauriscono le scorte di glicogeno muscolare, per preservare “ dall’ usura”
il muscolo. Tuttavia questi concetti vanno adattati alla valutazione
nutrizionale dell’atleta, al suo stato di crescita e di adattamento all’allenamento: in poche parole
vanno prescritte da un medico qualificato, qualora il normale regime alimentare risulta inadeguato
alla luce di un’attenta valutazione nutrizionale e funzionale.
CREATINA
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Si sente parlare molto spesso (anche a sproposito) di creatina. Si tratta di una sostanza presente
nella carne (creos in greco significa carne). Ne occorre circa 2gr. al
giorno, ma il nostro organismo è capace di produrne solo 1gr.: il resto
deve essere introdotto dall’ esterno (circa 200 – 250 gr. di carne ne
contengono 1 gr.) pena problemi muscolari.
E’
utilizzata dagli atleti perché può fornire un miglioramento della
capacità anaerobica e della potenza muscolare, in quanto la creatina ha la funzione, all’ interno
della cellula, di trasportare energia dai siti di produzione (i mitocondri) ad altri punti dove viene
utilizzata. Per far ciò la creatina entra nei mitocondri ed esce legata al fosforo (fosfocreatina),
sostanza ad alto legame energetico. Per ricaricare l’ ATP (che è l’ unica fonte di energia che il
muscolo può utilizzare), la fosfocreatina si spezza nuovamente nelle sue due parti (creatina e
fosforo) con progressiva perdita nelle scorte. La perdita è più accentuata nello sportivo, per cui il
reintegro può aiutare l’ atleta, reintegro e ciò va precisato, che normalmente avviene con i nostri
naturali regimi alimentari. Un’ altra azione della creatina è quella di fungere da tampone,
combattendo gli effetti negativi dell’ acido lattico, prodotto che limita la prestazione sportiva.
Giova ricordare altresì che se usata a dosaggi estremamente elevati e per lunghi periodi può causare
disturbi gastroenterici.
Tuttavia va aggiunto quanto già detto a proposito degli aminoacidi e cioè che il suo uso, per essere
efficace ed integrato ad una alimentazione equilibrata, deve essere prescritto da un medico
qualificato e non certo da un allenatore o istruttore.
. INTEGRAZIONE SOLO PER ATLETI DI ALTO LIVELLI
Chi pratica sport ad alto livello agonistico, e con ciò mi riferisco ad atleti che utilizzano
mediamente più di tremila calorie al giorno per la loro performance, sa che non sempre la normale
alimentazione è sufficiente a fornire tutte le calorie che si consumano.
In questo caso sono di aiuto gli “ integratori alimentari” , i quali sono
in grado di sopperire alle forti esigenze nutrizionali dello sportivo e di
19
assicurare un’ ottimale biodisponibilità dei nutrienti apportati. Molti di questi integratori sono in
realtà sostanze contenute normalmente negli alimenti (carnitina,
creatina, aminoacidi, etc.)
con la differenza principale della dose apportata (differenza tra la
quantità contenuta in un alimento, e la quantità dosabile che si può
assumere indipendentemente dal cibo).
Le possibilità di utilizzo degli integratori alimentari sono legate, sia per l’atleta
che li assume di propria iniziativa che per il medico dello sport che li
inserisce
in un programma nutrizionale controllato, a tre possibili eventualità:
Ñ correggere eventuali squilibri nutrizionali, quali carenze permanenti o temporanee di
nutrienti;
Ñ reintegrare le eventuali maggiori perdite legate a situazioni transitorie di ordine
ambientale e/o individuale (viaggi in Paesi tropicali, disturbi gastrointestinali,
allenamenti e gare in condizioni climatiche avverse, ecc.);
Ñ supportare l’aumentato fabbisogno indotto da carichi di lavoro particolarmente
impegnativi, associati a limitazione dell’apporto di alcuni principi nutrizionali nel
regime dietetico.
5. IN CONCLUSIONE
La crescente diffusione della pratica sportiva, che si è verificata nel corso degli ultimi decenni, ha
contribuito all'affermazione di corrette abitudini di vita, in larga parte della
popolazione del mondo occidentale. Purtroppo parallelamente si è
radicato sempre di più, nel mondo sportivo, il convincimento che per
raggiungere un perfetto stato di forma fisica e di salute, non sia sufficiente
affidarsi alla sola alimentazione, ma sia necessario integrare le sia pur
corrette abitudini alimentari con l'assunzione di prodotti dietetici,
20
commercializzati il più delle volte come "naturali" e pertanto, a giudizio dei produttori, scevri da
ogni pericolo per la salute dei consumatori.
Tuttavia le cose non sono sempre così chiare e a volte l'informazione fornita dalle case produttrici
non è del tutto corretta e coerente, come alcune vicende giudiziarie dimostrano, anche con
ripercussioni significative per quanto attiene la problematica del doping nello sport.
Molti effetti reclamizzati sono solo supposti, come è dimostrato dai pochi studi, ben controllati e
correttamente eseguiti, condotti su molte di queste presunte sostanze nutrizionali ergogeniche (in
grado di aumentare la capacità lavorativa).
Tutto ciò è estremamente grave, tanto più quando i messaggi pubblicitari scorretti e ingannevoli
sono deliberatamente rivolti a ragazze e ragazzi che spesso mancano del necessario senso critico per
analizzarli e dell'esperienza indispensabile per valutare correttamente chi e perché gli propone
"soluzioni" semplici e rapide per risolvere senza tanta fatica i loro problemi. Al contrario, se ben
utilizzati, i prodotti dietetici sono utili, ma necessitano di un uso ragionato, oculato, dettato
esclusivamente da reali esigenze, sostenute da opportune conoscenze e verifiche scientifiche, senza
nulla concedere ai richiami della pubblicità ed alle lusinghe di improbabili effetti miracolistici, o
più o meno reali effetti dopanti sottaciuti. Il confine tra integrazione "lecita" e integrazione "non
lecita" è assai sottile, tanto da risultare a volte estremamente difficile definire l'una o l'altra.
Pertanto sarebbe auspicabile che i medici, nutrizionisti e operatori sanitari in genere, impegnati
nella gestione degli atleti, valutassero attentamente l'opportunità e la necessità reale di prescrivere
un'integrazione della razione alimentare dei loro assistiti, in considerazione anche degli effetti
psicologici e di comportamento in relazione all’abitudine di affidarsi a risorse esterne per migliorare
la propria performance.
In tal senso già dal 1999, il Ministero della Sanità, in parte anche per effetto delle ben note vicende
sportive e giudiziarie sul doping che colpirono il mondo dello sport Italiano a partire dall'estate
dell'anno precedente, ha emanato delle precise direttive, pubblicate nel giugno 1999 come "Linee
guida" (circ. del 7 giugno 1999, n.8).
21
DOPING PER INTENDERCI
CHE COS’E’: definizione
è l’uso di sostanze che sono state proibite dalle Autorità Sportive (CIO); uso che ha come
scopo quello di aumentare in maniera artificiale e sleale le prestazioni sportive.
CHE COS’E’: quali sostanze
La Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping (Decreto 15 Ottobre 2002) ha
stabilito le classi di sostanze che sono proibite agli atleti, in quanto alterano la prestazione
e danneggiano la salute, contravvenendo ai principi di lealtà sportiva e di tutela della
salute. Le classi sono le seguenti:
Stimolanti
Narcotici
22
Anabolizzanti
Diuretici
Ormoni peptidici
anestetici locali
alcool
derivati cannabis sativa e indica
glucocorticosteroidi
betabloccanti
La positività al controllo antidoping è data dal ritrovamento nelle urine delle sostanze sopra
menzionate e/o dei loro prodotti metabolici.
Oltre a queste classi di sostanze, il Comitato Olimpico Internazionale ha
previsto l’uso seppur limitato (“sostanze a restrizione d’uso”) di alcuni
farmaci utili (perché costituiscono una terapia) a consentire la partecipazione a competizioni
sportive agonistiche di atleti con alcune patologie (asma diabete), senza per questo comportare
particolari alterazioni della prestazione, né tanto meno creare danni per la salute
La positività a queste sostanze si configura solo se nelle urine viene superata una certa
concentrazione imposta dalle singole Federazioni sportive.
Infine la Commissione ha pure stabilito di vietare alcuni metodi capaci di alterare la prestazione o di
nascondere l’assunzione di sostanze proibite:
Ô somministrazione di sangue, globuli rossi e/o prodotti affini
Ô somministrazione di trasportatori artificiali di ossigeno o di sostituti del plasma
23
1. Approfondiamo alcune conoscenze…
STIMOLANTI
24
Questo gruppo di farmaci è normalmente utilizzato per correggere alcune alterazioni dei
comportamenti o patologie del sistema nervoso. A volte vengono usate impropriamente a
scopi di doping nel mondo dello sport, con l’obiettivo di sfruttare lo stimolo sul sistema
nervoso e avere dei vantaggi sulla prestazione sportiva (ogni contrazione muscolare è
stimolata dai nervi che si originano dal sistema nervoso). Questi principi attivi si trovano
nei farmaci come gli antidepressivi, antiepilettici, antiasmatici, anoressizzanti, negli
ansiolitici, nei decongestionanti nasali, nei farmaci per la cefalea; inoltre sono presenti nel
caffè, nel tè, in alcune bibite e integratori alimentari, in alcune sostanze stupefacenti.
In particolare l’atleta li assume (slealmente e con grave rischio per la sua salute)
sfruttandone gli effetti al fine di diminuire il senso di fatica, ricercare una sensazione di
benessere, migliorare la potenza fisica e mentale e migliorare le capacità di reazione.
In seguito all’assunzione di tali principi attivi o di abuso di sostanze che li
contengono (caffè, the, etc.) si possono avere importanti conseguenze per la salute quali
disturbi cardiovascolari e respiratori, disturbi gastrointestinali, disturbi del comportamento,
aumento di peso, disturbi sessuali, disturbi urinari e dipendenza.
NARCOTICI
Questo gruppo di farmaci è normalmente utilizzato perché inibisce il dolore.
A volte, nel mondo dello sport, vengono usate impropriamente a scopo di doping, con l’obiettivo di
annullare la percezione del dolore e tentare di proseguire la prestazione anche in presenza di traumi
di una certa entità.
25
Questi principi farmacologici si trovano nei farmaci antidolorifici, nei farmaci anti tosse, negli
anestetici e nelle sostanze stupefacenti.
In particolare l’atleta li assume (slealmente e con grave rischio per la sua salute) per aumentare la
soglia del dolore e continuare la performance.
L’assunzione senza giustificata motivazione clinica di questi farmaci può causare gravi danni per la
salute quali disturbi cardiovascolari e respiratori, disturbi visivi, tremori, disturbi dell’apparato
urogenitale, debolezza muscolare, disturbi al sistema nervoso centrale, disturbi gastrointestinali e
dipendenza.
ANABOLIZZANTI
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Questo gruppo di sostanze sono prodotte, nelle adeguate quantità, anche dal nostro organismo, allo
scopo di stimolare la crescita, il metabolismo e la maturazione psico sessuale dell’individuo.
Nel mondo dello sport vengono utilizzati a scopo di doping per stimolare velocemente la crescita
muscolare e migliorare la prestazione soprattutto negli sport di potenza e velocità.
Questi principi attivi si trovano nei farmaci specifici, negli anticoncezionali, nei farmaci
antitumorali, nei farmaci utilizzati per il deficit dello sviluppo puberale.
In particolare l’atleta li assume (slealmente e con grave rischio per la sua salute) per aumentare la
massa muscolare, per aumentare la produzione di forza massima, per aumentare la potenza
muscolare e per migliorare la prestazione di velocità.
L’assunzione ingiustificata di queste sostanze comporta dei rischi importanti per la salute quali la
diminuzione della fertilità, l’ipertrofia prostatica, la femminilizzazione nei maschi, la virilizzazione
nella donna, la soppressione della funzione ovarica, l’ alterazione della funzione tiroidea, l’
aumento dei grassi nel sangue, l ’insufficienza epatica e tumori epatici.
DIURETICI
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Questi farmaci normalmente sono utilizzati in medicina perché aumentano la produzione del
liquido urinario (diuresi) e consentono una diminuzione della pressione arteriosa per chi soffre di
ipertensione.
L’atleta li assume a scopo doping principalmente per mascherare (manipolazione) l’eventuale
presenza di sostanze vietate nelle urine: infatti un’aumentata diuresi velocizza l’eliminazione
urinaria di sostanze che si intende nascondere ai controlli antidoping (effetto mascherante).
Questi principi farmacologici si trovano nei farmaci diuretici e nei farmaci antipertensivi.
L’atleta li assume (slealmente e con grave rischio per la sua salute) per diminuire rapidamente il
peso e rientrare in categorie di competizioni particolari e per eliminare velocemente eventuali
sostanze doping assunte.
Questi comportamenti doping possono causare gravi danni per la salute quali perdita di liquidi e
sali, aritmie, cefalea, sonnolenza, reazioni allergiche, variazione del metabolismo degli zuccheri e
grassi e calcolosi renale.
ORMONI PEPTIDICI
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Questo gruppo di farmaci e sostanze è molto eterogeneo e comprende principi che nelle dosi
adeguate sono prodotti dal nostro organismo, tuttavia l’atleta li può assumere allo scopo di
migliorare artificialmente la prestazione.
ERITROPOIETINA:
E’ un ormone prodotto fisiologicamente dal nostro organismo per stimolare principalmente
la produzione di globuli rossi.
Quest’ormone normalmente è utilizzato come farmaco nei soggetti sottoposti a dialisi.
L’atleta li utilizza a scopo doping, soprattutto negli sport di resistenza, per migliorare
l’apporto di ossigeno (trasportato appunto dai globuli rossi) nei muscoli e quindi produrre
più energia per sostenere la prestazione.
In caso di assunzione senza giustificato motivo medico ne possono conseguire gravi danni
per la salute quali rischio di infarto, rischio di trombosi, rischio di ictus, aumento della
pressione arteriosa, danni renali, reazioni allergiche e shock.
ORMONE DELLA CRESCITA:
E’ un ormone che normalmente è prodotto da una ghiandola del nostro organismo (ipofisi)
allo scopo di stimolare l’accrescimento somatico (del corpo).
Da un punto di vista medico viene utilizzato come terapia in quei soggetti che hanno
difficoltà di crescita dovuta proprio alla carenza di quest’ormone.
E’ utilizzato a scopo di doping dall’atleta in quanto stimola la crescita muscolare (attraverso
lo stimolo della sintesi delle proteine).
L’utilizzo per fini sleali quali il doping può comportare gravi rischi per la salute quali
aumento della ritenzione idrica, alterazioni somatiche( irsutismo, ginecomastia), aumentata
formazione di anticorpi, aumento del rischio di diabete, rischio di gigantismo e disturbi della
coordinazione.
GONADOTROPINE:
29
Sono ormoni prodotti dal nostro organismo in quanto stimolano la maturazione sessuale e la
fertilità femminile.
Vengono normalmente utilizzati a scopo terapeutico in condizioni di carente produzione da
parte del nostro organismo.
L’atleta slealmente e con grave rischio per la sua salute li utilizza a scopo di doping in
quanto indirettamente stimolano la sintesi proteica e aumentano la massa muscolare.
Se presi senza controllo medico e non per scopi terapeutici possono causare danni per la
salute quali alterazioni delle funzioni sessuali, alterazioni della fertilita’ maschile e
femminile, emicrania e ginecomastia.
ACTH:
E’ un ormone prodotto nel nostro organismo da una ghiandola (ipofisi) che ha lo scopo
principale di stimolare la produzione di altri ormoni quali gli androgeni (ormoni
anabolizzanti) e il cortisolo, ed è pertanto capace di regolare tutti i metabolismi.
L’atleta l’assume in maniera sleale e a scopo di doping per diminuire il senso di fatica, per
avere immediatamente a disposizione zuccheri per produrre energia in più e sostenere
meglio la prestazione.
L’uso non terapeutico di quest’ormone causa danni alla salute quali alterazioni degli
equilibri ormonali, diabete, alterazioni psicologiche, depressione immunitaria,
degenerazione muscolare e osteoporosi.
ANESTETICI LOCALI
ALCOOL
DERIVATI CANNABIS SATIVA E INDICA
GLUCOCORTICOSTEROIDI
BETABLOCCANTI
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Tra queste sostanze meritano di essere ricordati in particolare gli anestetici locali e i
corticosteroidi, in quanto in determinate circostanze cliniche (attestate da certificazione
medica) il loro impiego locale (e non per via generale) può consentire di gareggiare, senza
rischio per la salute e senza alterare la prestazione, ad atleti affetti da alcune patologie
(traumi, asma).
Altresì l’atleta può farne uso illecito se li utilizza in dosi diverse da quelle terapeutiche e
seguendo vie di somministrazione generali. In questo caso l’obiettivo sleale verso cui si
tende riguarda la maggiore disponibilità di energia,la capacità di ridurre la tensione
nervosa, la capacità di diminuire il dolore locale.
Questo comportamento può creare danni alla salute quali diminuzione della lucidità,
alterazione ritmo cardiaco (anestetici locali), arresto cardiaco (anestetici locali), diminuzione
del controllo motorio (alcool e droghe leggere), eccessiva diminuzione della frequenza
cardiaca, disturbi gastrointestinali (betabloccanti) e disturbi neurologici (betabloccanti).
2. UN COMPORTAMENTO DOPING PRIMA INSOSPETTATO…
INTEGRATORI ALIMENTARI E DOPING
31
Va subito detto che gli integratori non sono
indispensabili per il raggiungimento di una buona
prestazione sportiva.
Tuttavia chi ne fa uso per necessità metaboliche, o per un
aumentata richiesta documentata da una maggiore spesa
energetica, deve tenere in giusta considerazione i seguenti
aspetti:
molti prodotti di origine animale o vegetale (proposti come rimedi naturali o
come integratori alimentari) possono contenere sostanze vietate;
l’introduzione di sostanze di cui l’organismo non ha effettivamente bisogno crea
un sovraccarico di lavoro per l’organismo stesso che nella migliore delle ipotesi può
interferire paradossalmente con il metabolismo energetico e quindi con la
prestazione, e nella peggiore delle ipotesi può risultare dannosa;
l’utilizzo di sostanze attive sull’organismo allo scopo unico di migliorare la
prestazione sportiva si configura come comportamento doping – Legge n. 376 –
14/12 /2000.
la regola di salute valida per tutti resta quella di consultare il proprio medico
prima di far uso di qualsiasi sostanza. Analisi del sangue potrebbero facilmente
dimostrare che il nostro organismo non ha bisogno di nessun altro sovraccarico
alimentare.
Pertanto credo che il riquadro sottostante sia abbastanza eloquente sul comportamento leale dello
sportivo nei confronti della scelta circa l’utilizzo degli integratori.
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INTEGRATORI
SI
REINTEGRARE SBILANCI
METABOLICI
NO
MIGLIORARE LA PERFORMANCE
Una particolare attenzione su alcuni farmaci
Esistono alcuni prodotti medicinali di uso comune che contengono principi attivi vietati, in quanto
inseriti nella lista delle sostanze doping.
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Credo sia utile vedere qualche esempio (tabella sottostante) in quanto a volte, soprattutto per atleti
che praticano sport agonistico sottoposto a controllo antidoping, è possibile andare incontro a
“positività” per aver assunto un banale farmaco antinfluenzale.
• Stimolanti
• Neocibalgina, Neooptalidon,
Saridon, Difmetre, Actigrip,
Actifed, Deltarinolo, Polaramin
espettorante, Zerinol, Ventolin,
Breva, Clenil Comp.
• Narcotici
• Temgesic, Talwin
• Anabolizzanti
• Trofodermin, Facovit, Sustanon
• Diuretici
• Acediur, Accuretic, Condiuren,
Esidrex, Moduretic, Neoprex
• Ormoni peptidici
• Eprex, Epoxitin, Gonasi Hp,
Genotropin, Synacthen,
Bentelan, Celestone, Deflan,
Decadron, Flebocortid, Depo medrol
I PRIMI SENZA DOPING
34
E’ fuor di dubbio che oggi i comportamenti doping rappresentano una scorciatoia per raggiungere
velocemente traguardi sportivi e ingenti guadagni. Tutto ciò con qualche conseguenza: gravi danni
per la salute!
Pertanto è importante diffondere, soprattutto tra i giovani, la convinzione che queste finalità sono
raggiungibili e sostenibili perseguendo altre strade, faticose, ma garanti non solo di successo, bensì
di sostegno alla nostra crescita e alla nostra salute attuale e futura.
Queste strade riguardano precisi comportamenti:
* COMPORTAMENTI ALIMENTARI EQUILIBRATI
* ALLENAMENTI INTELLIGENTI
* CONTROLLI MEDICI
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Questa è la triade vincente e sostenibile da parte di tutti: garantisce i
risultati sportivi, rispetta la crescita, promuove la salute, tranquillizza i
genitori, salvaguarda i dirigenti da precise responsabilità legali. Non
ultimo persegue i principi etici e morali dello sport.
1. COMPORTAMENTI ALIMENTARI EQUILIBRATI
L'alimentazione è il mezzo attraverso cui l'uomo introduce ed assimila, oltre ai nutrienti, anche
l'energia di cui ha bisogno.
Partendo da questi semplici concetti, risulta chiara l'importanza dell'alimentazione in particolare per
chi fa sport. A qualsiasi livello l'attività venga praticata, il modo di alimentarsi risulta fondamentale
per una buona riuscita della performance sportiva e soprattutto per garantire la salute.
L'alimentazione dello sportivo non è molto diversa dall'alimentazione bilanciata seguita da un
soggetto sedentario. La differenza riguarda principalmente la quantità di calorie, ossia il carburante
che deve essere introdotto quotidianamente per soddisfare la maggior richiesta di energia
determinata dall'aumento del lavoro muscolare.
Il fabbisogno calorico di uno sportivo può oscillare dalle 2.000 alle 5.000 kcal al giorno a seconda
del sesso, dell'età e dell'intensità e durata dello sforzo sostenuto.
Consumando più alimenti aumenta anche la quantità di sali minerali e vitamine introdotte. Spesso,
quindi, è superfluo ricorrere agli integratori; basta solo rispettare, come in tutte le diete bilanciate, la
giusta ripartizione tra i nutrienti.
LE PROTEINE NELLO SPORT
Il fabbisogno di proteine è proporzionalmente maggiore nella crescita, nei
bambini rispetto agli adulti, e nello sport per la manutenzione e lo sviluppo
dei tessuti muscolari sottoposti a carichi di lavoro continui. Per la
popolazione generale si raccomandano circa 0.9 g/kg di peso corporeo pari
a circa il 10-12% dell'introito calorico giornaliero. L'atleta che necessita di
incrementare le masse muscolari può arrivare ad assumere proteine fino a
1.5-1.7 g/kg di peso, per un breve periodo. Per mantenere il livello di massa
muscolare già acquisito, sono invece sufficienti gli 0.9 g/kg di peso corporeo.
36
Non sono necessarie ogni giorno assunzioni di grandi quantità di proteine, poiché le proteine in
eccesso non vengono conservate nell'organismo e sovraccaricano il lavoro dei reni.
Non è vero che le proteine vegetali (legumi secchi) non possono essere utilizzate: integrate con
farinacei, forniscono un'ottima miscela di proteine ad alto valore biologico.
I CARBOIDRATI NELLO SPORT
I carboidrati presenti nella dieta e in particolare nella dieta di uno sportivo
devono corrispondere ad una percentuale che va dal 55% al 60%. Un consumo
eccessivo di carboidrati può provocare disturbi digestivi, appesantire l'attività
metabolica del fegato, provocare il superamento della soglia renale per il glucosio
e determinare un calo dell'appetito (con probabili carenze proteiche e lipidiche.
Inoltre una dieta ricca di carboidrati è spesso ipercalorica e può provocare un
aumento del peso corporeo.
I GRASSI NELLO SPORT
L'apporto lipidico deve fornire il 30% circa dell'apporto energetico totale, apporto che viene
ulteriormente suddiviso in due frazioni: il 50% deve essere formato da lipidi indivisibili (quelli
contenuti nelle carni, nelle uova, nel latte e nei formaggi), mentre la
restante metà deve provenire dai cosiddetti grassi di condimento (olio,
burro o margarina).
LE VITAMINE: LE CHIAVI DEL BENESSERE
L'organismo umano ne ha continuamente bisogno in piccole quantità, che per lo più sono facilmente
assumibili con un'adeguata alimentazione. Senza le vitamine non potrebbero avvenire i processi
chimici nell'organismo. Vengono divise in due grandi categorie: liposolubili ed idrosolubili.
Le vitamine liposolubili - A, D, E, K - si chiamano così perché sono presenti nella componente
grassa degli alimenti e possono essere a loro volta immagazzinate nel tessuto adiposo corporeo.
Le vitamine idrosolubili - C, e quelle del gruppo B - vengono assorbite in presenza di acqua e non
possono essere conservate nell'organismo. Un loro eccesso viene smaltito con le urine e per tale
ragione devono essere introdotte ogni giorno con l'alimentazione.
37
Molte vitamine, in particolare alcune di quelle idrosolubili, si deteriorano con il calore: è opportuno
pertanto consumare frutta e ortaggi crudi e freschi per assicurare un apporto
vitaminico adeguato. Gli integratori vitaminici sono necessari solo in determinate condizioni
fisiologiche (gravidanza, allattamento, alimentazione abituale squilibrata) e in
particolari condizioni patologiche. Un eccesso di vitamine, in particolare quelle liposolubili, è
nocivo per la salute quanto una loro carenza.
I MINERALI NELLO SPORT
Spesso gli sportivi consumano alte dosi di integratori minerali pensando
di migliorare la prestazione: questo è sbagliato. Una dieta equilibrata e
completa è sufficiente a coprire le necessità di minerali anche nello sport;
gli integratori dovrebbero essere utilizzati solo in caso di carenze
dimostrate. Inoltre ogni quantità in più di minerali viene smaltita
dall'organismo costringendo gli organi (reni) ad un surplus di lavoro. Tra i
minerali più importanti per lo sportivo segnaliamo:
Il calcio, rappresenta circa il 40% della quantità totale di minerali presenti nell'organismo, è il più
abbondante. É importante per la formazione e la solidità delle ossa e dei denti ma è anche essenziale
per la trasmissione degli impulsi nervosi, per la contrazione delle fibre muscolari e per la
coagulazione del sangue. La quantità giornaliera raccomandata varia dagli 800 ai 1.200 mg al
giorno. Latte, yogurt, formaggi, costituiscono la maggior fonte del calcio biodisponibile.
Il fosforo combinato con il calcio dà forma alla struttura ossea e dentaria. Esso è anche presente
nelle molecole che trasportano l'energia (ATP). Tutti i prodotti animali, dal pesce ai salumi
contengono elevate quantità di fosforo.
Il ferro è il componente essenziale dell'emoglobina, la proteina del sangue che si occupa di
trasportare l'ossigeno ai vari tessuti. La sua carenza (anemia) si manifesta con un senso di fatica
diffuso, sintomo che si accentua negli allenamenti
stressanti. Il ferro si trova nella sua forma più biodisponibile nelle carni, nelle uova, nelle frattaglie
e nei salumi in genere.
Il magnesio è importante perché è coinvolto nell'attività muscolare,nell'attivazione di vari enzimi e
nella sintesi delle proteine. Le migliori fonti di magnesio sono i crostacei, le uova, le carni, i legumi
e i vegetali integri.
Il potassio è importante in quanto facilita la contrazione muscolare e regola il bilancio idrico e
l'equilibrio acido-basico. Le fonti elettive di potassio sono soprattutto le leguminose, la carne e la
38
frutta.
Sodio e cloro regolano il bilancio idrico dell'organismo e l'equilibrio acido-basico.
Si segnalano come costituenti enzimatici altri minerali come il selenio, lo zinco, il cromo ed il
rame.
RICORDATI CHE …
Í
Chi fa sport dovrebbe controllare periodicamente i livelli ematici di calcio, potassio,
sodio, ferro
Í
Una parte dei minerali presenti nelle verdure si perdono nell'acqua di cottura
Í
Chi segue un regime alimentare vegetariano può incorrere in una carenza di ferro o
di calcio
L’ ACQUA NELLO SPORT
I globuli rossi trasportano ossigeno ai muscoli coinvolti nell'esercizio
scorrendo nel plasma, che è primariamente costituito da acqua.
I nutrienti, descritti nelle pagine precedenti, arrivano ai muscoli
grazie al torrente plasmatico e quindi grazie all'acqua. Anche i
prodotti finali del lavoro muscolare vengono eliminati attraverso i fluidi corporei. Il volume del
plasma è importante: infatti se le perdite di acqua corporea sono elevate, il volume del plasma
diminuisce e si corre il rischio di un danno cardiovascolare. Basta una perdita del 2% del peso
corporeo in acqua per ridurre la capacità di prestazione sportiva.
La sudorazione durante l'esercizio è l'evento più eclatante che occorre bilanciare con un continuo
apporto di liquidi. Soprattutto negli sport di lunga durata come la corsa, il ciclismo, il fondo, la
maratona, occorre bere continuamente piccole quantità, un bicchiere di acqua minerale ad esempio
ad intervalli regolari (ogni 20 minuti),anticipando la comparsa dello stimolo della sete.
L'evaporazione del sudore è il meccanismo indispensabile per il raffreddamento della superficie
corporea.
39
L'attività fisica eleva rapidamente la temperatura corporea. Se non si ha un rapido ed efficace
raffreddamento si verifica ciò che avviene ad un motore lanciato al massimo dei giri, e non
raffreddato adeguatamente: si surriscalderebbe e danneggerebbe ogni parte meccanica.
La normalizzazione dei liquidi corporei, nonostante l'attenzione nel bere, avviene sempre
lentamente. I livelli di idratazione infatti, tornano normali anche dopo 48-72 ore dalla prestazione
sportiva.
Le norme generali su cui si basa un
equilibrato comportamento alimentare
che rispetti anche le esigenze di chi pratica sport si può così sintetizzare:
Alimentazione varia: consente l’introduzione di tutti i nutrienti
necessari all’organismo;
Almeno cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura: garantisce il
necessario apporto di vitamine, minerali e fibre senza la necessità ricorrere
ad integratori;
Non esagerare con il sale (non aggiungerlo a tavola soprattutto se già
utilizzato durante la cottura): facilita il rialzo della pressione arteriosa,
dannosa per la salute e controproducente per chi fa sport;
Più volte a settimana carne e uova (almeno 3 volte se durante lo sviluppo), almeno 1- 2
volte pesce: il loro contenuto di proteine garantisce la crescita sia dell’organismo sia degli
organi preposti al movimento (muscoli, etc.);
Cereali almeno una volta al giorno: soprattutto a colazione per garantire un apporto di
carboidrati complessi utili a mantenere livelli di zuccheri adeguati all’attività della giornata;
2-3 volte a settimana legumi: garantiscono un notevole apporto di fibre che riducono
l’assorbimento del colesterolo e degli zuccheri controllandone i rispettivi livelli nel sangue;
Non esagerare con i grassi di origine animale: se non consumati tendono a far ingrassare;
inoltre favoriscono, se in eccesso, la formazione di placche di grasso che ostruiscono le arterie;
Una volta al giorno latte o suoi derivati: importante in quanto costituiscono una fonte
privilegiata di calcio, utile per l’accrescimento osseo;
suddivisione razionale dei pasti nella giornata: importante per distribuire l’assunzione e
l’utilizzo di calorie in base alle proprie necessità;
concedersi il giusto tempo per gustare i cibi a tavola (almeno 20’).
40
Se si pensa di “integrare”, cioè di aggiungere qualcosa di utile per l’organismo che pratica sport,
cominciamo a farlo seguendo i consigli di una sana ed equilibrata alimentazione che possa
sostenere anche le nostre fatiche sportive: allora non rimarrà che reintegrare solo quei pochi sali
minerali persi con una sudorazione molto intensa.
In base ai principi su esposti appare evidente che lo sportivo deve ricercare in una corretta
alimentazione gli apporti nutrizionali a lui necessari ed è invece compito del medico o addirittura
del medico specialista dello sport valutare se, in particolari circostanze, c’è il bisogno di integrare la
normale alimentazione per colmare carenze o in presenza di patologie.
41
2. ALLENAMENTI INTELLIGENTI
I principi di un allenamento intelligente sono alla base principalmente dei successi
sportivi e della corretta crescita motoria di ogni atleta. Altresì rappresentano la
indiscutibile garanzia degli effetti positivi della pratica sportiva sulla salute. Essi
sono rappresentati da:
Â
allenamento adeguato alle fasi di crescita e di
apprendimento
Â
allenamento e divertimento
Â
il recupero allenante
42
A L L E N A M E N T O C R E S C IT A E F A S I S E N S IB IL I
ET A’
C A P A C IT A ’ M O T O R IE
6
7
8
9
1011
12
13
14
15
C a p . a p p r e n d im e n t o m o t o r i o
C a p a c ità d i r e a g ir e a s tim o li
C a p a c ità d i o r ie n ta r s i n e ll o s p a z i o
C a p a c ità d i r itm o
C a p a c ità d i e q u ilib r i o
R e s is te n z a
F orza
V e lo c ità
M o tiv a z i o n e a d a p p r e n d e r e
Le capacità motorie si sviluppano in maniera indipendente e con velocità diverse, anche in rapporto
allo sviluppo degli organi e apparati che sottostanno al movimento.
Fino all’età di 10 – 12 anni il sistema nervoso centrale tende a completare il proprio sviluppo,
mentre altri organi e apparati (come il cuore e i polmoni) e le funzioni annesse sono ancora in fase
di crescita. Il SNC regola la coordinazione dei movimenti, dunque è l’ambito coordinativo quello
più fertile e ricettivo ai carichi specifici di allenamento in età pre adolescenziale.
Dall’inizio dell’età puberale in poi, poiché le funzioni degli organi principali del sostegno motorio
tendono a definire la loro crescita e a stabilizzarsi, è utile allenare in maniera più attenta capacità
quali la resistenza, più direttamente dipendenti appunto dall’apparato cardio - respiratorio.
Anche la forza, che in parte dipende dallo sviluppo muscolare e in parte dalla maturazione
dell’apparato endocrino, può essere maggiormente allenata nella pubertà in vista dei nuovi equilibri
ormonali che si creano a quest’età.
In generale è importante prendere in considerazione le capacità di apprendimento dell’atleta, per
rendere proficue tutte le considerazioni biologiche fin qui fatte: un istruttore che non tiene conto di
ciò, non aiuterà lo sviluppo né tanto meno la crescita motoria del ragazzo.
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L’inizio precoce dell’attività motoria a volte è richiesto da alcune discipline
(pattinaggio artistico, ginnastica). In queste circostanze è estremamente
importante che l’istruttore rispetti il principio della multilateralità per un
apprendimento tecnico motorio stabile e duraturo, e quindi la salute e la
crescita.
Il
principio della multilateralita’ è un principio guida nell’allenamento delle categorie
giovanili.
Prevede l’impiego di diverse tipologie di esercizi che stimolino (in modo non eccessivo) tutte la
capacità dell’allievo al fine di sviluppare al massimo le potenzialità motorie evitando le precoci
specializzazioni e garantendo la pratica divertente e giocosa dell’attività motoria che è, a quest’età,
la motivazione primaria al movimento.
Tutto ciò consentirà una crescita psicofisica in più campi della personalità rispettandone gli
equilibri instabili tipici delle fasi evolutive.
Il rispetto del principio multilaterale rappresenta anche una difesa nei confronti dei seguenti aspetti:
1.precocismo (esercizio di funzioni motorie non sostenuto da adeguato sviluppo degli apparati
organici necessari a compierle).
2.specializzazione (esercizio di funzioni che riguardano solo alcuni distretti corporei e alcune
operatività motorie, trincio opposto alla multilateralità).
3.selezione (con gli opposti aspetti negativi dello sfruttamento delle risorse psicofisiche dei prescelti
e l’esclusione di chi viene considerato non adatto).
4.abbandono precoce
5.traumi
6.disturbi della crescita.
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Tempi di recupero
TIPO
ALLENAMENTO
RES.
AEROBICA
Recupero
incompleto
Recupero quasi
completo
12 h
Recupero
completo
24 – 36 h
Aumenti
significativi
20 – 40
gg
RES.
ANAEROBICA
FORZA
VELOCE
IPERTROFIA
VELOCITA’
TECNICA
1,5 – 2 h
2-3 h
2-3 h
2-3 h
12 h
12 – 18 h
18 h
18 h
72 - 84
72 h
24 – 48 h 48 – 72 h
7 – 10 gg
7 – 10 gg
20 –30 gg
Il concetto che il riposo allena va sottolineato con enfasi, soprattutto quando si tratta di ragazzi in
età evolutiva.
Il fatto che ogni carico allenante, nella sua specificità d’azione abbia bisogno di una adeguato tempo
di recupero, necessario non solo al ripristino dei sistemi metabolici impegnati, ma soprattutto per
consentire all’organismo di adattarsi alle capacità motorie richieste, credo sia un principio
fondamentale tra le competenze di chi si occupa di educazione motoria e sportiva.
Questa conoscenza assume ancor più importanza quando si parla di un organismo in formazione:
infatti non si tratta solo di ottenere buoni risultati da un buon allenamento, ma di non interferire con
gli stessi processi di crescita. Pertanto il riposo non solo sostiene il miglioramento fisico e sportivo,
ma aiuta la crescita e preserva la salute.
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3. CONTROLLO MEDICO
Il rischio che una malattia comune si aggravi per gli effetti di una maggiore prestazione energetica,
o il rischio connesso alla presenza di patologie latenti sottolinea in maniera inequivocabile il ruolo
non solo preventivo che ha la medicina nei confronti di chi pratica sport, ma conferma come il
controllo medico di chi si accinge a praticare sport a tutte le età è l’unica strada sicura per
perseguire gli effetti positivi dello sport.
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PROVIAMO A PARLARE DI SPORT EDUCATIVO…PER COMBATTERE IL DOPING
I comportamenti doping rappresentano una piaga che inevitabilmente
contamina anche i giovani e pone il mondo degli adulti di fronte alle
proprie responsabilità educative.
Il mondo degli adulti, siano essi genitori, allenatori, dirigenti o medici,
ognuno con diverse responsabilità, è chiamato a riflettere oltre gli
effetti che farmaci e/o integratori possono avere sul corpo dell'atleta,
soprattutto in età evolutiva, anche sul comportamento e lo stile di vita a cui quest'uso educa i
giovani.
In questo senso ben venga una revisione del concetto di "Doping" come uso non clinicamente
motivato di qualsiasi prodotto chimico farmaceutico, così come ben evidenziato nella nuova Legge.
L'aspetto più subdolo conseguente all’ uso di questi prodotti è quello relativo all'errata concezione
dello sport che matura l'atleta: di fronte ad una difficoltà da superare
opportunamente attingendo alle proprie risorse (allenamento pianificato,
adeguati tempi di recupero, equilibrato regime alimentare), lo sportivo
abituato al mal uso degli integratori invece utilizza espedienti e risorse non
appartenenti a se stesso ma a qualche sostanza chimica. In questo caso
l’ attività sportiva non è più gioco, né sana competizione, né
educazione del corpo e del carattere, ma laboratorio sperimentale chimico farmaceutico e ciclo di
produzione del bisogno del consumo di questi prodotti.
Il danno diventa ancora più grave se si pensa al valore educativo dello sport, in particolare
relativo ai soggetti in crescita.
Nell’
atleta e nel risultato sportivo, si addensa un messaggio educativo di primaria importanza
che va al di là del mero fattore agonistico-economico (risultato) o commerciale (sponsor). Non a
caso gli antichi greci facevano statue agli atleti elevandoli a dimensione divina: l’ addestramento
sportivo del corpo faceva parte della più generale educazione della persona e i grandi atleti erano
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indicati come modello per le future generazioni. In ogni grande gesto atletico, sino ai nostri giorni,
dalle medaglie di Carl Luis a Berlino alle vittorie e alla tragica scomparsa del grande Torino,
indipendentemente dagli eccezionali risultati sportivi che hanno conseguito, a noi giunge come
modello educativo il messaggio di un uomo, di un comportamento, di uno stile di vita,
che
si sforza di scovare in se stesso le motivazioni e la forza per superarsi.
L’ uso dei prodotti chimici nello Sport come in qualsiasi altra attività
umana, al di là dei risultati agonistici e commerciali che produce, vuol
dire, invece, educare gli atleti, gli sportivi, e i giovani di oggi a
ricercare queste motivazioni e questa forza non tanto in se stessi e
nelle proprie risorse umane, quanto nelle proprietà chimiche.
I giovani
devono essere aiutati a comprendere che la vera forza sta appunto nell’ affrontare le difficoltà,
quale pedagogia dell’ esistenza, prima ancora di ottenere il risultato.
Ecco quindi il nodo cruciale della riflessione: il confronto tra la
pratica sportiva finalizzata ai valori primari (sociali, relazionali, di
sana competizione, confronto con se stesso e con gli altri, tentativo di
migliorarsi e misurarsi, divertimento, benefici per la salute e la
crescita) e l’ ossessiva focalizzazione al risultato.
Attributi come forza, volontà e coraggio — indispensabili per la
formazione del carattere — trovano una realizzazione positiva in una sana competizione sportiva.
Ciò a beneficio della salute psichica, intesa sia come riconoscimento e appropriazione della
propria identità/corporeità sia come sentimento sociale. Senza identità vi è solo alienazione —
magari camuffata dietro maschere di "campioni" - e possibile fuga nelle sostanze chimiche a
detrimento di se stessi e degli altri perché poi la maschera cade: vedasi il caso Maradona.
La delega al farmaco o al doping è rinuncia e svalutazione inconscia del proprio corpo per placare
una smisurata ansia di prestazione che confligge con un’ immagine idealizzata di super-uomo per
cui chi vince, in ultima istanza, è la sostanza.
In un’ epoca flagellata dall’ abuso di farmaci vietati e di droghe e avara di presidi educativi, lo
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sport sta giocando la propria partita alleandosi al fronte della sostanza contro il fronte dell’ uomo
capace di vivere bene con se stesso e di misurarsi con i traguardi della vita.
Chi ha sempre creduto nella valenza educativa dello sport spera fino alla fine nella vittoria
dell'uomo e non in quella del risultato sportivo.
Fonti
− Sergio Ricciuti - Pierandrea Cicconetti: Consigli del tuo farmacista sull'uso corretto e la
conservazione dei farmaci - Federfarma
− Sani e in forma: "Farmaci e salute. Un'informazione corretta per un uso intelligente dei
farmaci"-Supplemento al bollettino "Informazione sui Farmaci"
− Bassi G.- Pitirra P.- Giannini R.: Uso corretto dei farmaci- Ed. Calosci 1987
− Ministero della Sanità – Altroconsumo: Campagna di informazione “Arrivano i Generici" –
Giugno 2001-Istat
− Istituto nazionale di statistica
− Organizzazione Mondiale della Sanità "Farmaci e Internet, guida per la ricerca di informazioni
attendibili":
− Ministero della salute – Farmaci (Direzione generale per la valutazione dei medicinali e la
farmacovigilanza)
− C.O.N.I. – SERVIZIO SCULA DELLO SPORT – “Le sostanze doping. Tutti gli effetti dannosi
sull’organismo” – G.M. Benzi – Ro,a 1998
− C.O.N.I. – COMMISSIONE SCIENTIFICA ANTIDOPING – “E’ un medicinale: leggere
attentamente le istruzioni!” – A. Ceci, G. Reggiardo – Roma 1998
− IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE – “Giovani Sportivi a tavola” – E. Del Toma – Roma
2002
− GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO – “In forma a tavola” – E. Del Toma – Roma 2002
− EUR. J. APPL. PHISYSIOL. “Administation of branched amino acids during sustained
exercise – effects on performance and plasma concentration of some amino acids” - E.
Blomstrand, P. Hassmen, B. Ekblom, E. Newsholme, 63, 1991, 83 – 88
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− J. APPL. PHISYOL. “Protein requirements and muscle mass/strength changes durino intensive
training in novice bodybuilders”, 73, 1992, 767 – 775
− INT. SPORTS MED. 10 SUPLL. “Study on food intake and energy expenditure during exyreme
sustained exercise: the Tour De France”, 1989, S23-3
− J.APPL. PHYSIOL. “Evaluation of protein requirements for trained strength athletes”, M..
Tarnopolsky, S. Atkinson, U. Macdougall, 73, 1992, 1986 - 1995
− SDS – “ Integratori alimentari e sport di alto livello” A. Scheck, n. 53 2001
Non dimenticate mai la vecchia massima che
un uomo, diventato tardivamente saggio, fece
scrivere sulla sua tomba : "Stavo bene e per
stare meglio mi trovo qui."
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