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stati uniti
Luca Miele
U
n gruppo rock emergente, una
cantautrice nera che sposa le
scarne sonorità folk alla corposità del soul, una voce storica di
quella che viene comunemente chiamata la controcultura Usa. The Hold
Steady, Tracy Chapman, Joan Baez.
Cosa hanno in comune questi «nomi»
della canzone nordamericana? Tutti
e tre, negli ultimi
In un mondo
mesi, hanno indisumanizzante,
ciso canzoni che
nel quale allo
hanno per protaschiavo non viene gonista o alludono alla figura di
riconosciuta
Cristo. The Hold
alcuna dignità,
Steady
cantail «tu» dato a
no di due croci
Cristo diventa
(Both crosses), la
un modo per
Chapman parla
riguadagnare
la propria umanità «dell’uomo emerso per indicare ciò
che è giusto nel mondo» (The first
person on earth), la Baez stende una
delicata lode a Maria, la madre di Cristo (Mary).
BIBBIA IN MUSICA
Si tratta solo di una coincidenza o siamo dinanzi a qualcosa di più profondo
o addirittura di «fondativo»? Il continuo irrompere della figura di Cristo è
in realtà una «cifra» della canzone Usa.
Essa affonda le sue radici nei canti
spiritual, si afferma con prepotenza
nella stagione dei grandi autori, torna
di continuo nelle nuove voci. Pur nella
diversità dei generi e dei momenti
storici è possibile così cogliere una
continuità che stringe queste presenze
in un’unica trama.
Se l’origine è negli spiritual - i canti
degli afroamericani che hanno «fissato»
un intero patrimonio, poi tramandatosi
alla stagione folk e rock -, qual è il loro
«fondo» comune? Esso è rintracciabile
nel continuo rifarsi al testo biblico, la
vera matrice del canto afroamericano
come ha messo in evidenza la studiosa
Allen Dwight Callahan: «La Bibbia degli schiavi divenne musicale, la musica
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Tracce
di Vangelo
Dagli spiritual degli schiavi neri ai brani rock e folk
famosi in tutto il mondo: il riferimento alla figura
di Gesù è una costante nell’evoluzione
della canzone statunitense. Viaggio (musicale)
nell’immaginario americano
degli schiavi divenne biblica».
Proprio per l’impronta indelebile lasciata sull’intera storia della canzone
Usa, è necessario cercare di afferrare
il significato dispiegato negli spiritual. Siamo su un terreno non solo
«estetico»: gli schiavi non cantavano
nel tempo libero, ma esprimevano nel
canto la loro identità così dolorosamente aggredita dal sistema schiavista.
Con gli spiritual il nero acquisisce una
certezza: quella di essere figlio di Dio.
Sentire questa certezza significa rovesciare un presente di mortificazione e
sofferenza nella luce di una liberazione
che avviene con Cristo. Così recitano
alcuni canti tradizionali: «Ho iniziato
a fare del paradiso la mia casa». «Sto
camminando lungo la strada che conduce al paradiso/ continuerò a lottare
fino alla fine». Come ha scritto il teologo James H. Cone, «essere figli di Dio
AFP
significa che il futuro di Dio fa irruzione nel presente storico degli schiavi». Cristo significa l’esperienza della
liberazione, una liberazione in azione,
attualizzata, che consegna il fedele alla
libertà. Accolto nell’«adesso», Cristo è
una presenza amica: «Rimani con me
Signore/ quando sono sulla mia strada
solitaria». La liberazione si traduce
nell’annuncio, in un grido di gioia per
sua natura debordante: «Vai e gridalo
alle montagne/ Gesù Cristo è nato».
L’esperienza che il fedele fa di Cristo è
infine individualizzante: in un mondo
disumanizzante, nel quale allo schiavo
non viene riconosciuta alcuna dignità,
il «tu» dato a Cristo, il dialogo intessuto
con il Liberatore, diventa un modo per
riguadagnare la propria umanità: «Oh
Signore, sono nudo/ voglio essere coperto/ ricoprimi Gesù».
Bruce Springsteen (60 anni
il 23 settembre) durante la cerimonia
per l’insediamento del presidente
Obama, a Washington in gennaio.
leggendario fuorilegge, scopriamo tra
le due figure cantate da Guthrie - Gesù
Cristo e Jesse James - sorprendenti
analogie. Come il primo «diceva al
ricco di dare tutto al povero» così «il
secondo toglieva ai ricchi per dare ai
poveri». Il primo è tradito da Giuda
Iscariota, il secondo da quel «vigliacco
di Robert Ford». Nel fuorilegge - figura
che non ha mai smesso di tormentare
l’immaginario americano - riecheggiano dunque tratti cristologici, come
conferma tutta una serie di outlaws,
il cui tratto comune è l’atto di sacrificarsi.
Questo rispecchiamento è svelato da
un verso di un brano di Bob Dylan,
Precious angel, nel quale si materializza «l’Uomo che venne a morire di
una morte da bandito». Proprio Dylan,
forse il personaggio più sfuggente e
complesso della canzone Usa, si tuffa
continuamente nella Bibbia. Come
ha scritto il musicologo Alessandro
Carrera, «sarebbe troppo poco dire
che Dylan legge la Bibbia, cita dalla
Bibbia, si fa ispirare dalla Bibbia. Dylan è letteralmente attraversato dalla
Bibbia, annega nella Bibbia e con la
Bibbia risorge alla superficie». Dylan
non solo dissemina le sue canzoni di
citazioni bibliche, ma - in particolare
FUORILEGGE E APOCALISSE
negli album della conversione - dà
L’anelito alla salvezza, la figura di forma a una vera cristologia, non senCristo come liberatore, la centralità za alcune ambiguità.
accordata alla voce come mezzo di Dylan sembra ossessionato dal ritorno
espressione identitaria e comunitaria di Cristo. In When He returns canta
al tempo stesso: ecco il patrimonio della sua seconda venuta, quando Egli
consegnato dagli spiritual ai generi verrà «come un ladro nella notte» (1
musicali successivi, dal folk al rock. Ts 5,2). Il verso «la verità è un dardo e
Tra questi non è possibile tracciare la porta attraverso cui passa è stretta»
linee di demarcazione nette, essen- riecheggia la parabola evangelica del
do tipicamente americano il continuo cammello e della cruna dell’ago (Mc
scambio tra diversi generi musicali.
10,25). In Gonna change my way of
Nel 1940 Woody Guthrie intitola una thinking è ancora la seconda venuta
canzone a Gesù, Jesus
di Gesù a tenere banco:
Christ. Il cantante attin- L’anelito
«Egli ha detto: preparati
ge ai Vangeli per fare alla salvezza,
perché non conosci l’ora
del suo personale Messia Cristo liberatore, in cui arriverò». In Solid
un’incarnazione della lot- la voce come
Rock Dylan confida di
ta per la giustizia. Se con- mezzo di
essere «aggrappato a una
sideriamo un altro brano, espressione
solida roccia», in Saved
Jesse James, dedicato al identitaria:
di essere stato «salvato
è il patrimonio
consegnato
dagli spiritual
a folk e rock
stati uniti
PER SAPERNE DI PIÙ
Maurizio Bettelli (a cura di),
Le canzoni di Woody Guthrie,
Feltrinelli, Milano 2008,
pp. 315, euro 11
Luca Miele,
Oltre il confine. Miti e visioni
d’America nelle canzoni di
Bruce Springsteen,
Pardes, Bologna 2006,
pp. 184, euro 15
Allen Dwight Callahan,
The talking book, African
Americans and the Bible,
Yale University Press,
New Haven & London 2006,
pp. 286, $ 19,80
Alessandro Carrera,
La voce di Bob Dylan, Una
spiegazione dell’America,
Feltrinelli, Milano 2001,
pp. 304, euro 14,5
James H. Cone,
The spiritual and the Blues.
An Interpretation,
Orbis Books, 1992,
pp. 141, $ 13
Un giovanissimo Bob Dylan nella
copertina del suo terzo album, pubblicato
nel 1964, un album che come molti altri è
ricco di riferimenti biblici.
dal sangue dell’agnello». La roccia e
l’agnello sono entrambe figure cristologiche. In Sign of the cross Dylan
si dice «tormentato» dal segno della
Croce. Nei versi di Watered-down love
riecheggiano le parole di san Paolo ai
Corinti (1 Cor 13, 4-7): «l’amore puro
spera ogni cosa/ crede ad ogni cosa/
non stringe lacci». Come ha scritto
ancora Carrera, il brano Every grain of
sand («Nella furia del momento riesco
a vedere la mano del Signore/ in ogni
foglia che trema/ in ogni granello
di sabbia») è «una rara, autentica e
sofferta lode del creato». Le immagini
apocalittiche si sciolgono nella preghiera, come in Father of night: «Padre
che dissolvi le tenebre/ Padre che insegni a volare agli uccelli/ costruttore di
arcobaleni nel cielo».
NON SOLO DYLAN
Ma non c’è solo Dylan. Nel brano
Crucifixion di un altro folk singer, Phil
Ochs, appare l’invocazione rivolta a
Cristo: «Insegnaci a essere veri». Se
il rock si è spesso configurato come
una musica trasgressiva, non poteva
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mancare un riferimento alla ribellione, di certo «trascurato» Cristo. Ben Harcome in Rebel Jesus, brano di Jackson per, funambolico chitarrista capace
Browne. Bruce Springsteen si colloca di coniugare il blues e il reggae a
lungo la cerniera che unisce il folk sonorità più buie, ha cantato la sua
al rock. Il rocker del New Jersey ha fede nel brano Picture of Jesus: Cristo
scelto di illuminare la figura di Cristo vi appare come l’uomo che sorregge
attraverso uno sguardo particolare, quando si è alle prese con dubbi e
quello di sua madre. Nel brano Je- disillusioni. E in Jesus is on the mainsus was an only son Maria diventa line il cantante affida a Cristo le sue
figura dell’irrevocabilità della perdita: preghiere. Il gruppo punk-rock Green
«C’è una perdita che non può essere Day, idolo dei giovanissimi, ha calato
compensata/ una destinazione che Gesù nei sobborghi americani (Jesus
non può essere raggiunta/ una luce of Suburbia). The Violent Femmes,
che non troverai più in un altro viso/ appartenenti al cosiddetto alternative
un mare la cui vastità non può essere rock, in Jesus walking on the water,
abbracciata». Da parte sua Tom Waits cantano l’esperienza dell’incontro con
ha riadattato il brano tradizionale Go- Cristo. Tracy Chapman in Save us all
spel train nel quale è Cristo in persona sferza chi «privatizza» l’esperienza dela guidare il treno che conduce alla la salvezza, credendosene unico deposalvezza. Anche Johnny Cash, in The sitario. Dave Matthews intona la sua
man comes around, prefi«lode a Dio che ha molgura la seconda venuta di Bob Dylan,
ti nomi» (Eh Hee). Una
Cristo, quando «si udirà il personaggio
lode - nonostante non
più sfuggente
lo schianto del tuono».
manchino certo cadute
Se questi sono i nomi e complesso
e travisamenti - che atstorici della canzone Usa della canzone
traversa l’intera canzone
che dire delle generazioni Usa, si tuffa
Usa, sempre sulle tracce
più recenti? Non hanno continuamente
della salvezza.
nella Bibbia,
«è letteralmente
attraversato
dalla Bibbia»