anni 2015 – 2016 - 2017 capitolato speciale

Transcript

anni 2015 – 2016 - 2017 capitolato speciale
CITTA' DI GRUGLIASCO
PROVINCIA DI TORINO
SETTORE LL.PP. - AREA INFRASTRUTTURE
SERVIZIO MANUTENZIONE SUOLO E SOTTOSUOLO
Piazza Matteotti 50 - C.A.P. 10095 Grugliasco (TO)
Tel. 011-4013721
Fax 011-4013715
LAVORI DI MANUTENZIONE SUOLO PUBBLICO
FOGNATURA E BEALERA - ANNI 2015 – 2016 - 2017
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
IL PROGETTISTA
(Geom. Rocco CAMBARERI)
IL COLLABORATORE
(Geom. Fabio SPADON)
IL DIRETTORE AREA INFRASTRUTTURE
(Geom. Marco FRANCO)
IL DIRIGENTE DEL SETTORE LAVORI PUBBLICI
(Ing. Grazia Maria TOPI)
Grugliasco, Marzo 2015
Pagina 1 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
TITOLO I
MANUTENZIONE STRADE, MARCIAPIEDI
CADITOIE E CANALI
CAPO I
QUALITA' DEI MATERIALI
ART. 1 - MATERIALI IN GENERE
I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni del presente capitolato speciale ed
essere della migliore qualità: possono essere messi in opera solamente dopo l'accettazione del
direttore dei lavori.
L'accettazione dei materiali e dei componenti è definitiva solo dopo la loro posa in opera. Il
direttore dei lavori può rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo la
introduzione in cantiere, o che per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche
risultanti dai documenti allegati al contratto; in questo ultimo caso l'appaltatore deve rimuoverli dal
cantiere e sostituirli con altri a sue spese.
I materiali in genere occorrenti per le lavorazioni proverranno da quella località che l'Appaltatore
riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, siano
riconosciuti di buona qualità e rispondano a tutte le condizioni previste dalle vigenti norme di legge
in materia, oltre ai requisiti appresso indicati.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di
conformità rilasciato dal produttore e comprovato da una idonea documentazione e/o certificato da
sottoporre al parere vincolante della Direzione Lavori per l’autorizzazione all’utilizzo.
Sono fatte salve le prerogative della Direzioni Lavori come previste dal capitolato generale D.M.
LL.PP. n. 145/2000 e dei documenti di progetto.
L'Amministrazione si riserva la facoltà di comunicare a mezzo di ordinativo scritto le diverse
quantità di materiali necessari, quali: Tubi in gres, in pvc, in ghisa per fognature; Cordoli in
cemento pressato; Guide rette e curve di gneiss e simili; barriere stradali spartitraffico (guard-rails);
barriere tipo "New Jersey"; cubetti a spacco (tipo porfido) vibro compresso; cubetti di sienite o
diorite; marmette auto-bloccanti in calcestruzzo cementizio vibrato e pressato; spandimento di
materiali vari e Conglomerati bituminosi da applicare anche a freddo.
L'impresa dovrà provvedere con mezzi, mano d'opera comune e specializzata, macchinari, mezzi
d'opera, ecc., ogni qualvolta le sarà richiesto alle condizioni ed ai prezzi aggiudicati, all'impiego
totale o parziale dei materiali forniti a piè d'opera dall'impresa stessa.
Spetterà esclusivamente alla D.L. stabilire i tratti delle strade sui quali l'impresa dovrà impiegare i
materiali da essa forniti. I materiali forniti dovranno corrispondere ai seguenti requisiti.
ART. 2 - INERTI NORMALI E SPECIALI (sabbia, ghiaia e pietrisco)
Inerti ed aggregati - In base al D.M. 09/01/1996, Allegato I, gli inerti, naturali o di frantumazione,
devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed
argillose, di gesso, ecc., in proporzioni nocive all’indurimento del conglomerato od alla
conservazione delle armature.
Gli inerti, quando non espressamente stabilito, possono provenire da cava in acqua o da fiume, a
seconda della località dove si eseguono i lavori ed in rapporto alle preferenze di
approvvigionamento: in ogni caso dovranno essere privi di sostanza organiche, impurità ed elementi
eterogenei.
Gli aggregati devono essere disposti lungo una corretta curva granulometrica, per assicurare il
massimo riempimento dei vuoti interstiziali.
Pagina 2 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Tra le caratteristiche chimico - fisiche degli aggregati occorre considerare anche il contenuto
percentuale di acqua, per una corretta definizione del rapporto a/c, ed i valori di peso specifico
assoluto per il calcolo della miscela d’impasto.
La granulometria inoltre dovrà essere studiata scegliendo il diametro massimo in funzione della
sezione minima del getto, della distanza minima tra i ferri d’armatura e dello spessore del
copriferro.
La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche
geometriche della carpenteria del getto ed all’ingombro delle armature.
Gli inerti normali sono, solitamente, forniti sciolti; quelli speciali possono essere forniti sciolti, in
sacchi o in autocisterne.
Entrambi vengono misurati a metro cubo di materiale assestato su automezzi per forniture di un
certo rilievo, oppure a secchie, di capacità, convenzionale pari ad 1/100 di metro cubo nel caso di
minimi quantitativi.
Sabbia - In base al R.D. n° 2229 del 16/11/1939, Capo II, la sabbia naturale o artificiale deve
risultare bene assortita in grossezza, sarà pulitissima, non avrà tracce di sali, di sostanze terrose,
limacciose, fibre organiche, sostanze friabili in genere e costituita di grani resistenti, non
provenienti da roccia decomposta o gessosa. Essa deve essere scricchiolante alla mano, non lasciare
traccia di sporco, non contenere materie organiche, melmose o comunque dannose; deve essere
lavata ad una o più riprese con acqua dolce, qualora ciò sia necessario, per eliminare impurità e
sostanze eterogenee. Le dimensioni dei grani costituenti la sabbia dovranno essere tali da passare
attraverso un vaglio di 102 fori circolari del diametro:
– di 2 mm se si tratta di lavori di murature in genere;
– di 1 mm se si tratta degli strati grezzi di intonaci e di murature di paramento;
– di ½ mm se si tratta di colla per intonaci e per murature di paramento.
L’accettabilità della sabbia dal punto di vista del contenuto in materie organiche verrà definita con i
criteri indicati nell’allegato 1 del D.M. 3 giugno 1968 e successive modifiche ed integrazioni, sui
requisiti di accettazione dei cementi.
Per ogni partita di sabbia normale, il controllo granulometrico deve essere effettuato su un
campione di 100 g.
L’operazione di setacciatura va eseguita a secco su materiale essiccato ed ha termine quando la
quantità di sabbia che attraversa in un minuto qualsiasi setaccio risulta inferiore a 0,5 g. La sabbia
da impiegarsi nella formazione dei calcestruzzi, dovrà avere le qualità stabilite dal D.M. 27 luglio
1985 e successive modifiche ed integrazioni, che approva le “Norme tecniche per l’esecuzione delle
opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche”.
Ghiaia e pietrisco - Per la qualità di ghiaie e pietrischi da impiegarsi nella formazione dei
calcestruzzi valgono le stesse norme prescritte per le sabbie.
In base al R.D. n° 2229 del 16/11/1939, Capo II, la ghiaia deve essere ad elementi puliti di
materiale calcareo o siliceo, bene assortita, formata da elementi resistenti e non gelivi, scevra da
sostanze estranee, da parti friabili, terrose, organiche o comunque dannose.
La ghiaia deve essere lavata con acqua dolce, qualora ciò sia necessario per eliminare le impurità.
Qualora invece della ghiaia si adoperi pietrisco questo deve provenire dalla frantumazione di roccia
compatta, durissima, silicea o calcarea pura e di alta resistenza alle sollecitazioni meccaniche,
esente da materie terrose, sabbiose e, comunque, eterogenee, non gessosa né geliva, non deve
contenere impurità né materie pulverulenti, deve essere costituito da elementi, le cui dimensioni
soddisfino alle condizioni indicate per la ghiaia.
Il pietrisco deve essere lavato con acqua dolce qualora ciò sia necessario per eliminare materie
nocive. Le dimensioni degli elementi costituenti ghiaie e pietrischi dovranno essere tali da passare
attraverso un vaglio di fori circolari del diametro:
– di 5 cm se si tratta di lavori di fondazione o di elevazione, muri di sostegno, piedritti, rivestimenti
di scarpe e simili;
– di 4 cm se si tratta di volti di getto;
– di 3 cm se si tratta di cappe di volti o di lavori in cemento armato od a pareti sottili.
Pagina 3 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Gli elementi più piccoli delle ghiaie e dei pietrischi non devono passare in un vaglio a maglie
rotonde in un centimetro di diametro, salvo quando vanno impiegati in cappe di volti od in lavori in
cemento armato ed a pareti sottili, nei quali casi sono ammessi anche elementi più piccoli. Se il
cemento adoperato è alluminoso, è consentito anche l’uso di roccia gessosa, quando
l’approvvigionamento d’altro tipo risulti particolarmente difficile e si tratti di roccia compatta, non
geliva e di resistenza accertata.
ART. 3 - ACQUA
Acqua – l’acqua per l’impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida (norma UNI EN 27027),
priva di materie terrose, priva di grassi o sostanze organiche e prive di sali (particolarmente solfati e
cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressive per il conglomerato risultante. Nel caso in
cui si rendesse necessario, dovrà essere trattata per permettere un grado di purità adatta
all’intervento da eseguire, oppure additivata per evitare l’insorgere di reazioni chimico-fisiche con
produzione di sostanze pericolose. In merito si veda l’allegato I del D.M. 9 gennaio 1996.
ART. 4 - CEMENTI
Cementi (Leganti idraulici)
I cementi, da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno rispondere, per composizione, finezza di
macinazione, qualità, presa, resistenza ed altro, alle norme di accettazione di cui alla Legge 26
maggio 1965 n. 595 e al D.M. 31 agosto 1972, e successive modifiche ed integrazioni. Per quanto
riguarda composizione, specificazione e criteri di conformità per i cementi comuni, si farà
riferimento a quanto previsto dal D.M. 19 settembre 1993 che recepisce le norme unificate europee
con le norme UNI ENV 197.
In base al regolamento emanato con D.M. 9 marzo 1988, n. 126 i cementi sono soggetti a controllo
e certificazione di qualità (norma UNI 10517).
Ai sensi della Legge 26 maggio 1965 n. 595, e successive modifiche, i cementi si dividono in:
Cemento portland: prodotto ottenuto per macinazioni di clinker (consistente essenzialmente in
silicati idraulici di calcio), con aggiunta di gesso o anidrite dosata nella quantità necessaria per
regolarizzare il processo di idratazione;
Cemento pozzolanico: miscela omogenea ottenuta con la macinazione di clinker portland e di
pozzolana o di altro materiale a comportamento pozzolanico, con la quantità di gesso o anidride
necessaria a regolarizzare il processo di idratazione;
Cemento d’alto forno: miscela omogenea ottenuta con la macinazione di clinker portland e di
loppa basica granulata di alto forno, con la quantità di gesso o anidrite necessaria per regolarizzare
il processo di idratazione.
Cemento alluminoso: prodotto ottenuto con la macinazione di clinker costituito essenzialmente da
alluminati idraulici di calcio.
Cementi per sbarramenti di ritenuta: cementi normali, di cui alla lettera A, i quali abbiano i
particolari valori minimi di resistenza alla compressione fissati con decreto ministeriale e la cui
costruzione è soggetta al regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 1°
novembre 1959, n. 1363.
Agglomeranti cementiti per agglomeranti cementizi si intendono i leganti idraulici che presentano
resistenze fisiche inferiori o requisiti chimici diversi da quelli che verranno stabiliti per i cementi
normali. Essi si dividono in agglomerati cementizi:
1) a lenta presa;
2) a rapida presa.
Gli agglomerati cementizi in polvere non devono lasciare, sullo staccio formato con tela metallica
unificata avente apertura di maglie 0,18 (0,18 UNI 2331), un residuo superiore al 2%; i cementi
normali ed alluminosi non devono lasciare un residuo superiore al 10% sullo staccio formato con
tela metallica unificata avente apertura di maglia 0,09 (0,09 UNI 2331).
In base all’art. 5 del R.D. n. 2229 del 16 novembre 1939 il cemento deve essere esclusivamente a
lenta presa e rispondere ai requisiti di accettazione prescritti nelle norme per i leganti idraulici in
vigore all’inizio della costruzione. Per lavori speciali il cemento può essere assoggettato a prove
supplementari.
Pagina 4 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Il costruttore ha l’obbligo della buona conservazione del cemento che non debba impiegarsi
immediatamente nei lavori, curando tra l’altro che i locali, nei quali esso viene depositato, siano
asciutti e ben ventilati.
In particolare i cementi e gli agglomerati cementiti dovranno essere conservati in magazzini coperti,
ben riparati dall’umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell’impiego.
L’impiego di cemento giacente da lungo tempo in cantiere deve essere autorizzato dal Direttore dei
Lavori sotto la sua responsabilità.
L’art. 9 dello stesso decreto prescrive che la dosatura di cemento per getti armati deve essere non
inferiore a 300 kg per mc di miscuglio secco di materia inerte (sabbia e ghiaia o pietrisco); per il
cemento alluminoso la dosatura minima può essere di 250 kg per mc.
In ogni caso occorre proporzionare il miscuglio di cemento e materie inerti in modo da ottenere la
massima compattezza.
Il preventivo controllo si deve di regola eseguire con analisi granulometrica o con misura diretta dei
vuoti mediante acqua o con prove preliminari su travetti o su cubi.
I cementi normali e per sbarramenti di ritenuta, utilizzati per confezionare il conglomerato
cementizio normale, armato e precompresso, devono essere previamente controllati e certificati
secondo procedure di cui al regolamento C.N.R. – I.C.I.T.E. del "Servizio di controllo e
certificazione dei cementi", allegato al decreto 9 marzo 1988 n. 126 (rapporto n. 720314/265 del 14
marzo 1972).
I cementi indicati nella legge 26 maggio 1965, n. 595, saggiati su malta normale, secondo le
prescrizioni e le modalità indicate nell’art. 10 della stessa legge, debbono avere i seguenti limiti
minimi di resistenza meccanica, con tolleranza del 5%.
Resistenza a flessione: Resistenza a compressione:
-Cementi normali e ad alta resistenza Dopo 24 ore 40/60 Kg/cm2, Dopo 3 giorni 60/70 Kg/cm2,
Dopo 7 giorni 175 Kg/cm2, Dopo 28 giorni 325 Kg/cm2
- Ad alta resistenza e rapido indurimento Dopo 24 ore 40/60 Kg/cm 2, Dopo 3 giorni 60/70 Kg/cm 2,
80/175 Dopo 7 giorni 325 Kg/cm2, Dopo 28 giorni 525.
Cemento in sacchi: Se i leganti idraulici sono forniti in sacchi sigillati essi dovranno essere del
peso di 30 chilogrammi chiusi con legame munito di sigillo. Il sigillo deve portare impresso in
modo indelebile il nome della ditta fabbricante e del relativo stabilimento nonché la specie del
legante. Deve essere inoltre fissato al sacco, a mezzo del sigillo, un cartellino resistente sul quale
saranno indicati con caratteri a stampa chiari e indelebili:
a) la qualità del legante;
b) lo stabilimento produttore;
c) la quantità d’acqua per la malta normale;
d) le resistenze minime a trazione e a compressione dopo 28 giorni di stagionatura dei provini. i
sacchi debbono essere in perfetto stato di conservazione; se l’imballaggio fosse comunque
manomesso o il prodotto avariato, la merce può essere rifiutata. Se i leganti sono forniti alla rinfusa,
la provenienza e la qualità degli stessi dovranno essere dichiarate con documenti di
accompagnamento della merce.
ART. 5 - MATERIALI INERTI PER CONGLOMERATI CEMENTIZI E PER MALTE
Gli aggregati per conglomerati cementiti, naturali e per frantumazione, devono essere costituiti da
elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in
proporzioni non nocive all’indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature. La
ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche
della carpenteria del getto ed all’ingombro delle armature. La sabbia per malte dovrà essere priva di
sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per
murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di paramento o in pietra da taglio.
ART. 6 - ADDITIVI PER IMPASTI CEMENTIZI
Gli additivi per impasti cementiti, come da norma UNI 7101, si intendono classificati come segue:
aeranti, ritardanti, acceleranti, fluidificanti-aeranti, fluidificanti-ritardanti, fluidificanti-acceleranti,
antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo e di accettazione il Direttore dei Lavori potrà
Pagina 5 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
far eseguire prove od accettare, secondo i criteri dell’articolo “Materiali in Genere”, per
l’accettazione di conformità delle norme UNI 7102, 7103, 7104, 7105, 7106, 7107, 7108, 7109,
7110, 7111. 7112, 7114, 7115, 7116, 7117, 7118, 7119, 7120. Gli eventuali additivi dovranno
essere impiegati secondo le prescrizioni del produttore. Il produttore dovrà esibire risultati
provenienti da un’ampia sperimentazione pratica sul tipo e sulla dose dell'additivo da usarsi; dovrà
inoltre esibire prove di Laboratori Ufficiali che dimostrino la conformità del prodotto alle
disposizioni vigenti e garantire la qualità e la costanza delle caratteristiche del prodotto stesso. Il
produttore di additivi dovrà mettere a disposizione, su richiesta, propri tecnici qualificati e
specializzati nell’impiego degli additivi, per la risoluzione dei vari problemi tecnici connessi
all'impiego degli stessi, in relazione alla migliore esecuzione dell'opera.
ART. 7 - CONGLOMERATI
Conglomerati cementiti - I cementi, i conglomerati cementizi ed i leganti idraulici, da impiegare
per qualsiasi lavoro, dovranno corrispondere a tutte le prescrizioni di accettazione a norma del D.M.
14/01/1966 n. 744, parzialmente modificato dal D.M. 03/06/1968 e D.M. 16/06/1976, nonché a
quelle della Legge 05/11/1971 n.1086 e D.M. 09/01/1996 ed alle norme del C.N.R., edizione 1961,
"Norme per l'accettazione dei leganti idraulici". I tassi di lavoro coincidono, con riferimento alla
resistenza caratteristica a 28 giorni Rck, con le tensioni normali di compressione ammissibili,
calcolate con le formule indicate nel citato D.M. 09/01/1996.
I materiali – I materiali per la confezione dei calcestruzzi dovranno essere conformi in generale
alle prescrizioni dell'Allegato 1 del D.M. 09.01.1996 e successive modificazioni e integrazioni ed in
particolare:
- acqua: limpida, priva di sali e sostanze oleose od altre sostanze dannose e con pH compreso fra 6
ed - cemento: secondo D.M. 3/6/1968 "Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di
prove sui cementi". Dovrà provenire dallo stesso stabilimento (in caso di impossibilità segnalare il
fatto alla Direzione Lavori) e sarà reso in cantiere in involucri sigillati od in veicoli appositi per il
trasporto del cemento sfuso. Sarà immagazzinato all'asciutto in costruzioni a prova di intemperie od
in idonei silos. Le consegne dovranno essere impiegate in ordine di consegna. Per i getti di
calcestruzzo a vista dovrà essere garantita l'uniformità di colore: il cemento dovrà quindi essere
particolarmente controllato.
- inerti: potranno essere di origine naturale od essere ottenuti per frantumazione di rocce compatte e
dovranno essere costituiti da materiali silicei selezionati e lavati in modo da escludere la presenza di
sostanze organiche, limose, argillose, gessose od altre che possano comunque risultare nocive alla
resistenza del calcestruzzo e delle relative armature. Non dovranno in ogni caso essere porosi,
scistosi o silicomagnesiaci. In particolare è escluso l'impiego di inerti con silice cristallina libera,
utilizzati con cementi contenenti solfati in proporzione superiore allo 0.7%. Le miscele degli inerti
fini e grossi, mescolati in percentuale adeguata, dovranno dar luogo ad una composizione
granulometrica costante, che permetta di ottenere i requisiti voluti sia nell'impasto fresco
(consistenza, omogeneità, pompabilità, aria inglobata ecc.), che nell'impasto indurito (resistenza,
permeabilità, modulo elastico, ritiro, fluage ecc.). La curva granulometrica dovrà essere tale da
ottenere la massima compattezza del calcestruzzo con il minimo dosaggio di cemento,
compatibilmente con gli altri requisiti richiesti. Gli inerti dovranno essere suddivisi per classi; la
classe più fine non dovrà contenere più del 5% di materiale trattenuto al vaglio a maglia quadra da 5
mm di lato. Le singole classi non dovranno contenere sottoclassi (frazioni granulometriche che
dovrebbero appartenere alle classi inferiori) in misura superiore al 15%, e sopraclassi (frazioni che
dovrebbero appartenere alle classi superiori) in misura superiore al 10% della classe stessa.
Classificazione degli inerti:
Diametro [mm] Naturali Artificiali 0.08- 5 Sabbia alluvionale Sabbia di frantoio5 - 10 Ghiaino
Graniglia 10 - 25 Ghiaietto Pietrischetto 25 - 76 Ghiaia Pietrisco > 76 Ghiaione Pietrame La
dimensione massima degli inerti dovrà essere tale da permettere che il conglomerato possa riempire
ogni parte del manufatto, tenendo conto della lavorabilità del conglomerato stesso, dell'armatura
metallica e relativo copriferro, delle caratteristiche geometriche della carpenteria, delle modalità di
getto e dei mezzi d'opera. Le curve granulometriche che si intendono adottare dovranno essere
tempestivamente presentate alla Direzione Lavori Sarà ammessa l'adozione di granulometrie
Pagina 6 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
discontinue con preventiva verifica che le resistenze risultino non inferiori a quelle prescritte. Per i
getti di calcestruzzo facciavista, in particolare, gli inerti dovranno essere privi di qualsiasi impurità,
specie di pirite; dovranno inoltre avere colore uniforme per tutta la durata del getto e pertanto
dovranno essere approvvigionati sempre dalla stessa fonte.
Modalità di esecuzione, confezione e trasporto - L'Assuntore dovrà disporre di apposito ed
adeguato impianto di betonaggio per la confezione dei calcestruzzi che verrà sempre eseguita con
mezzi meccanici, con la dosatura dei vari componenti effettuata a peso. La costanza dei componenti
dovrà essere continuamente verificata durante tutto il corso dei lavori. L'esercizio dell'impianto
dovrà essere costantemente sotto controllo di personale esperto e responsabile. I componenti
dell'impasto (cemento, inerti, acqua e additivi) dovranno essere misurati a peso. Sarà ammessa
anche la misurazione a volume dell'acqua e degli additivi. I dispositivi di misura del cemento,
dell'acqua e degli additivi dovranno essere di tipo individuale; le bilance per la pesatura degli inerti
potranno essere di tipo cumulativo (peso delle varie classi con successione addizionale). I
dispositivi di misura dovranno essere collaudati periodicamente secondo le richieste della
Committente che, se necessario, potrà servirsi di Pubblico Ufficio o Istituto abilitato a rilasciare i
relativi certificati; i sili del cemento debbono essere in grado di garantire la migliore tenuta nei
riguardi dell'umidità atmosferica. La quantità di acqua dovrà essere opportunamente dosata a
seconda dei diversi tipi di calcestruzzo e struttura e delle regolamentari prescrizioni. In ogni caso il
rapporto A/C non dovrà superare lo 0.5 salvo i valori superiori ammessi per particolari impieghi
nella relazione di calcolo. In casi di particolari necessità, si dovrà di preferenza ricorrere all'impiego
di appositi additivi, anziché provvedere all'aggiunta di quantità eccedenti di acqua per favorire
l'esecuzione dei getti; l'impiego degli additivi dovrà essere segnalato alla Direzione Lavori e sarà
comunque a carico dell'Assuntore. Nel computo del rapporto A/C si dovrà tener conto della umidità
degli inerti. La consistenza dell’impasto sarà verificata con prove di abbassamento al cono di
Abrams, che, sulla media aritmetica delle misure effettuate dovranno dare i seguenti valori:
- consistenza umida ? abbassamento al cono 0-2 cm
- consistenza plastica ? abbassamento al cono 3-7 cm
- consistenza fluida ? abbassamento al cono 8-15 cm
Il trasporto degli impasti dovrà essere eseguito con mezzi idonei e nei tempi regolamentari onde
evitare fenomeni di separazione o cattiva distribuzione dei componenti o disturbi nella presa, sia
durante il trasporto che durante l'operazione di getto. Quando non sia possibile altrimenti, sarà
tollerato l'impiego di calcestruzzi preconfezionati da Società di betonaggio, con l'osservanza di tutte
le disposizioni sopra descritte e senza aumento dei prezzi contenuti nell’E.P. L'Assuntore assume
comunque a suo pieno e completo carico ogni onere e responsabilità a tutti gli effetti, come da
produzione sua propria. Ciò vale anche per le operazioni eventuali di getto a mezzo pompa. Per
getti diretti da betoniera sarà vietato in modo assoluto fluidificare l'impasto con aggiunta di acqua.
Il tempo di mescolamento dovrà essere tale da produrre un conglomerato rispondente ai requisiti
della prova di omogeneità di cui ai successivi paragrafi; il tempo intercorso tra l'inizio delle
operazioni di impasto ed il termine dello scarico in opera non dovrà causare un aumento di
consistenza superiore di cm 5 alla prova al cono. Prima della posa in opera si dovrà controllare la
consistenza dell'impasto. Se questa eccederà i limiti preventivamente concordati per ciascun getto
(prova del cono), l'impasto sarà scartato.
Controlli: prelevare i campioni di c.l.s. per i controlli di accettazione della resistenza a
compressione con le modalità e la frequenza precisate al D.M. 09.01.1996 - allegato 2. Inviare i
campioni ad un laboratorio ufficiale come definito all'art. 20 della legge 1086 del 5/11/1981.
Registrare nel diario di cantiere la data di prelevamento dei provini e le parti della struttura
corrispondenti agli stessi.
Additivi per calcestruzzo: modalità di impiego - Gli eventuali additivi dovranno essere impiegati
secondo le prescrizioni del produttore. Il produttore dovrà esibire risultati provenienti da una ampia
sperimentazione pratica sul tipo e sulla dose dell'additivo da usarsi; dovrà inoltre esibire prove di
Laboratori Ufficiali che dimostrino la conformità del prodotto alle disposizioni vigenti e garantire la
qualità e la costanza delle caratteristiche del prodotto stesso. Il produttore di additivi dovrà mettere
Pagina 7 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
a disposizione, su richiesta, propri tecnici qualificati e specializzati nell`impiego degli additivi, per
la risoluzione dei vari problemi tecnici connessi all'impiego degli stessi, in relazione alla migliore
esecuzione dell'opera.
ART. 8 - TUBAZIONI
Generalità: la verifica e la posa in opera delle tubazioni sarà conforme al Decreto Min. Lav. Pubblici del
12/12/1985. A tale scopo l'Impresa, indicherà la Ditta fornitrice delle tubazioni, la quale dovrà dare
libero accesso, nella propria azienda, agli incaricati dell'Amministrazione appaltante perché questi
possano verificare la rispondenza delle tubazioni alle prescrizioni di fornitura.
Prima di ordinare i materiali l'Impresa dovrà presentare alla Direzione dei Lavori, eventuali
illustrazioni e/o campioni dei materiali che intende fornire, inerenti i tubi, il tipo di giunzione, i
pezzi speciali, le flange ed eventuali giunti speciali, Insieme al materiale illustrativo disegni e
campioni. All'esterno di ciascun tubo o pezzo speciale, in linea di massima dovranno essere apposte
in modo indelebile e ben leggibili le seguenti marchiature: marchio del produttore; sigla del
materiale; data di fabbricazione; diametro interno o nominale; pressione di esercizio; classe di
resistenza allo schiacciamento (espressa in kN/m) e normativa di riferimento.
Tubi e raccordi in Ghisa Sferoidale:
Le tubazioni in ghisa sferoidale dovranno avere giunto elastico automatico con guarnizione a
profilo divergente, tipo giunto rapido conforme alle norme UNI 9163/87, gli anelli di gomma
saranno fabbricati per stampaggio e convenientemente vulcanizzati.
I raccordi avranno le estremità adatte al tipo di giunzione previsto dalle prescrizioni di progetto. Se
non diversamente previsto dalla voce, il giunto sarà elastico di tipo meccanizzato a bulloni
conforme alle norme UNI 9164/94. I tubi saranno di norma protetti all'esterno con un rivestimento a
base di vernice bituminosa, composta di bitumi ossidati sciolti in adatti solventi o di altri prodotti
eventualmente previsti in progetto ed espressamente accettati dalla Direzione dei Lavori. Di norma,
nei diametri da DN 80 a DN 700 la verniciatura sarà preceduta dall'applicazione di uno strato di
zinco mediante apposita pistola conforme alle norme UNI 8179/86.
Tubi di PVC rigido non plastificato.
I tubi e i pezzi speciali dovranno avere caratteristiche rispondenti alla norma UNI EN 1401-1/98
tipo SN, contrassegnati con il marchio IIP che ne assicura la conformità alle norme UNI. Prima di
procedere alla posa in opera, i tubi dovranno essere controllati uno ad uno per scoprire eventuali
difetti. Le code, i bicchieri, le guarnizioni devono essere integre. I tubi ed i raccordi dovranno essere
sistemati sul letto di posa in modo da avere un contatto continuo con il letto stesso. I giunti di tipo
rigido verranno impiegati solo quando il Progettista lo riterrà opportuno. In questi casi si avrà cura
di valutare le eventuali dilatazioni termiche lineari i cui effetti possono essere assorbiti
interponendo appositi giunti di dilatazione ad intervalli regolari in relazione alle effettive condizioni
di esercizio.
Tubazioni in grès.
Devono avere la superficie liscia, brillante ed uniforme caratteristica del materiale silicioalluminoso cotto ad altissime temperature. In cottura dovrà essere ottenuta la parziale vetrificazione
con l’aggiunta di appropriate sostanze, senza l’applicazione di vernici. I tubi dovranno essere dritti,
privi di lesioni, abrasioni, cavità bolle ed altri difetti che possano comprometterne la resistenza.
Devono essere perfettamente impermeabili e se immersi completamente nell’acqua per otto giorni
non devono aumentare di peso più del 3%. Le condotte ed i relativi pezzi speciali dovranno: - essere
inattaccabili da acidi minerali ed organici, anche se caldi; - resistere agli ossidanti ed agli aggressivi
in genere; - presentare frattura compatta e concoide con durezza pari al 3° grado della scala di
Mohs; - resistere agli urti, alla compressione, alla trazione ed alla torsione; - non lasciarsi scalfire
sulla superficie esterna, né su quella di frattura da un utensile di acciaio comune. L’Ente Appaltante
si riserva il diritto di far effettuare in fabbrica, alla presenza di proprio personale, verifiche e prove
di accertamento della qualità delle forniture. Un tubo o pezzo speciale, portato gradualmente ad una
pressione idraulica interna di 2 kg/m² e così mantenuta per 20 secondi, non dovrà trasudare, né
Pagina 8 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
presentare incrinature. Un tubo poggiato su una tavola con interposto foglio di feltro, in maniera che
il manicotto rimanga all’esterno libero da contatto, e gravato da un peso di 800 kg a mezzo di leva
agente sopra un regolo di legno lungo 40 cm e largo 3, disposto longitudinalmente sulla parte
centrale, con interposto altro foglio di feltro, non dovrà presentare incrinature. Per le suddette prove
l’Appaltatore si dovrà impegnare presso la ditta fornitrice o la fabbrica a mettere a disposizione
dell’incaricato dell’Amministrazione appaltante il personale, i materiali, i mezzi e le
apparecchiature necessarie.
I tubi e i pezzi speciali dovranno avere caratteristiche rispondenti alle norme: UNI EN 295.
I tubi e pezzi speciali al momento della posa dovranno essere battuti leggermente con martello per
verificarne l’integrità. Se risponderà con suono metallico (cristallino) sarà considerato accettabile,
in caso contrario verrà scartato ed allontanato dal cantiere.
Tubazioni in cemento.
Nelle fognature per acque nere, le tubazioni dovranno essere rivestite interamente con resina
poliuretanica dello spessore medio nominale di mm 6. Il rivestimento interno di ogni singolo tubo
ed il rivestimento delle due parti dell’incastro (giunto maschio e giunto femmina), dovrà essere
eseguito per iniezione in soluzione unica. Il rivestimento poliuretanico all’interno dovrà essere, al
tatto e visivamente, perfettamente liscio senza ondulazioni od asperità di alcun genere e dovrà
garantire il passaggio di liquidi fino ad una temperatura di 80° C. La resina utilizzata dovrà
garantire una durezza standard del rivestimento pari a 70 ± 10 Shore.
Le aziende produttrici dovranno allegare, durante tutto il corso della fornitura, la documentazione di
fabbrica inerente i controlli dimensionali, le prove distruttive e le prove di tenuta idraulica eseguite
sulla fornitura stessa. Le tubazioni dovranno essere tali da garantire il rispetto delle prescrizioni
contenute nell’allegato 4 dei "criteri, metodologie e norme tecniche generali" di cui all’art. 2, lettere
B), D), E), della legge 10-05-1976 n. 319, recanti le norme per la tutela delle acque
dall’inquinamento. L’assorbimento d’acqua del calcestruzzo non dovrà superare l’8 % in massa.
I tubi e i pezzi speciali non armati dovranno avere caratteristiche rispondenti alle norme UNI
Sperimentali 9534/89.
I tubi e i pezzi speciali non armati, rinforzati con fibre di acciaio dovranno avere caratteristiche
rispondenti alle norme UNI EN 1916/04.
Le tubazioni in cemento armato prefabbricate a sezione circolare con o senza piano d’appoggio e
bicchiere esterno dovranno di norma avere lunghezza non inferiore a m 2,00. Le guarnizioni di
tenuta in gomma sintetica posizionate sul giunto maschio dovranno essere conformi alle norme UNI
EN 681-1/97 atte a garantire una tenuta idraulica perfetta ad una pressione interna di esercizio non
inferiore 0.5 atmosfere. La posa sarà preceduta dall’applicazione sull’imbocco femmina del tubo di
apposito lubrificante compatibile con la gomma stessa. Le tubazioni avranno sezione interna
richiesta in progetto e dovranno rispondere alle prescrizioni previste dalle norme UNI 8520/02, UNI
8981/99, dal D.M. 12-12-1985 e circolare Ministeriale LL.PP. n. 27291 del 02-03-1986 e D.M. 1402-1992. La resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo non dovrà essere inferiore a 45
MPa (450 kg/cm²).
I tubi e i pezzi speciali armati per condotte in pressione dovranno avere caratteristiche rispondenti
alle norme UNI EN 639/96, UNI EN 640/96 e UNI EN 641/96.
ART. 9 - CHIUSINI E GRIGLIE IN GHISA SFEROIDALE
Il chiusino di ispezione dovrà essere a tenuta stagna, in ghisa a grafite sferoidale secondo norme
UNI ISO 1083, con resistenza a rottura maggiore di 400 KN (40 t) conforme alle norme UNI EN
124 Classe D 400 passo d'uomo 600 mm., prodotto in stabilimenti situati nella Comunità
Economica Europea, ufficialmente ce
rtificati a norma ISO 9001 e provvisto di certificato corrispondente.
Pagina 9 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
La ghisa dovrà presentare una fattura grigia a grana fine, compatta, senza gocce fredde,
screpolature, vene, bolle, e altri difetti suscettibili di diminuzione di resistenza. conformemente alle
norme UNI 4544 tipo GS500-7 o GS400-12.
Nell'apposito riquadro del suggello e del telaio dovrà essere impressa visibilmente la ragione sociale
della ditta fornitrice, e sul solo suggello la dicitura "fognatura".
Il telaio avrà preferibilmente sagoma quadrata di lato non inferiore a mm 850, se consentito dalla
D.L. potrà avere sagoma rotonda di diametro non inferiore a mm. 850, con fori e asole di fissaggio.
Il suggello di chiusura, munito di guarnizione anti-basculamento ed autocentrante in elastomero ad
alta resistenza alloggiata in apposita sede, sarà circolare con sistema di apertura su rotula di
appoggio e tale che in posizione di chiusura non vi sia contatto tra la rotula ed il telaio al fine di
evitare l'ossidazione, con bloccaggio di sicurezza a 90 gradi che ne eviti la chiusura accidentale,
disegno antisdrucciolo e marcatura EN 124 D400 sulla superficie superiore.
A richiesta della Direzione Lavori dovranno essere eseguite le prove di trazione su provetta, prova
di durezza Brinell e prova di carico che vengono regolate dalla norma UNI-EN 10002/U
Caratteristiche meccaniche minime:
Tipo di
(rottura) R
Allungamento %
della struttura
500 N/mm
170 - 241
12
ghisa
Limite convenz.le
dopo la rottura A
Durezza
320 N/mmq
GS 400-12
ferrite
Resistenza
di elasticità a
costituente
Brinell
7
400 N/mmq
201
alla trazione
0.2% R0.002
predominante
GS 500-7
ferrite/perlite
250 N/mmq
I valori di resistenza alla trazione sono misurati su provette lavorate a freddo per mezzo di fresatrice
tornio o lima di tipo proporzionale di mm 14 di diametro.
I valori di durezza potranno essere misurati direttamente sul manufatto.
Il chiusino dovrà essere garantito ad un carico di prova superiore a 40 tonn. Il carico sarà applicato
perpendicolarmente al centro del coperchio per mezzo di un punzone di 250 mm di diametro
(spigolo arrotondato con raggio di 3 mm).
La prova si intende superata qualora non si verifichino rotture o fessurazioni sul telaio o sul
coperchio.
L' Appaltatore è tenuto a sostituire i pezzi che risultino imperfetti e che subiscano rotture o guasti
sia prima che dopo la posa in opera e ciò fino alla data di approvazione del collaudo se trattasi di
imperfezioni imputabili alla natura dei chiusini, l'appaltatore sarà responsabile dei danni che
deriveranno alla Città od a terzi nel caso di rottura o di mancata o ritardata sostituzione dei pezzi.
Il suggello di chiusura dovrà aderire perfettamente al telaio, senza dar luogo a spostamenti o
movimenti di sorta al passaggio di carichi stradali.
Inoltre i chiusini dovranno risultare privi di irregolarità, di soffiature, incrinature, vaiolature,
stuccature, porosità e di qualsiasi altro difetto.
ART. 10 - MATERIALI FERROSI
Barre ad aderenza migliorata - le barre ad aderenza migliorata dovranno possedere le proprietà
indicate sul D.M. 09.01.1996 - prospetto 2-I del punto 2.2.3.1. Tali barre dovranno inoltre superare
con esito positivo prove di aderenza secondo il BEAM TEST conformemente all'allegato. L'intera
fornitura dovrà essere del tipo controllata in stabilimento ai sensi del D.M. 09.01.1996 punto
2.2.8.2, 2.2.8.3 e 2.2.9 e sarà accettata in cantiere se accompagnata da certificato di Laboratorio
Ufficiale e se munita di legatura con marchio del produttore o contraddistinta con marchio di
laminazione a caldo; i controlli in cantiere o nel luogo di lavorazione delle barre saranno eseguiti in
conformità al punto 2.2.8.4 del citato D.M. Per tali barre il diametro dovrà essere compreso fra 5 e
26 mm. per acciaio FeB44k
Reti di acciaio elettrosaldate - le reti di acciaio elettrosaldate dovranno possedere le caratteristiche
indicate sul D.M. 09.01.1996 - prospetto 4-I del punto 2.2.5. Saranno formate con fili aventi
diametro compreso fra 4 e 12 mm. e maglia non superiore ai 35 cm.
Pagina 10 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Modalità esecutive - nella lavorazione e posa delle barre d'armatura si dovranno rispettare le
disposizioni del D.M. 09.01.1996, punti 5.3, 5.4 et 6. Le barre dovranno essere immagazzinate
sollevate dal suolo, evitando che vengano imbrattate da altre sostanze. Al momento del getto
dovranno risultare pulite e scevre di corrosioni localizzate, scaglie libere di trafilatura, ruggine
libera, ghiaccio, olio ed altre sostanze nocive all'armatura, al calcestruzzo ed all'aderenza tra i due.
Taglio e piegatura - E' tassativamente vietato piegare a caldo le barre; la piegatura dovrà essere
eseguita impiegando piegatrici meccaniche.
Posa e fissaggio - L’ancoraggio delle barre sarà effettuato secondo il punto 5.3.3 del D.M.
09.01.1996. La sovrapposizione delle barre sarà effettuata secondo il punto 6.1.2 del D.M.
09.01.1996 precisando il sistema che s'intende adottare. Il copriferro e l'interferro dovranno essere
secondo il punto 6.1.4. del D.M. 09.01.1996; per gli elementi strutturali per i quali è prescritta una
resistenza al fuoco di 120' e 180', il copriferro sarà quello determinato dalla relazione di calcolo. I
distanziatori posti fra le due armature disposte sulle facce opposte di muri e setti dovranno essere
nel numero prescritto dai disegni esecutivi delle strutture.Gli acciai da cemento armato ordinario
debbono essere a qualità controllata in stabilimento. Per tutto quanto attiene ai requisiti di detti
acciai, al loro controllo e alle condizioni della loro accettazione, valgono i disposti del D.M.
09/01/1996 "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento
armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche". In particolare, all'atto della posa in
opera, gli acciai devono presentarsi privi di ossidazione, corrosione, difetti superficiali visibili,
pieghe. E' tollerata un'ossidazione che scompaia totalmente mediante sfregamento con un panno
asciutto. Non è ammessa in cantiere alcuna operazione di raddrizzamento. Non dovranno porsi in
opera armature ricoperte da sostanze che possano ridurne sensibilmente l'aderenza al conglomerato.
ART. 11 - PIETRE NATURALI E MARMI
Pietre naturali. - Le pietre naturali da impiegarsi nelle murature e per qualsiasi altro lavoro,
dovranno essere a grana compatta e ripulite da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, da
screpolature, peli, venature e scevre di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al
particolare loro impiego, offrire una resistenza proporzionata all’entità della sollecitazione cui
saranno soggette, e devono essere efficacemente aderenti alle malte. Saranno, pertanto,
assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all’azione degli agenti atmosferici e
dell’acqua corrente. Le pietre da taglio oltre a possedere i requisiti ed i caratteri generali sopra
indicati, dovranno avere struttura uniforme, essere prive di fenditure, cavità e litoclasi, essere
sonore alla percussione e di perfetta lavorabilità. Il tufo dovrà essere di struttura litoide, compatto
ed uniforme, escludendo quello pomicioso e facilmente friabile. L’ardesia in lastre per la copertura
dovrà essere di prima scelta e di spessore uniforme; le lastre dovranno essere sonore, di superficie
piuttosto rugosa, ed esenti da inclusioni e venature.
Pietra da taglio. - La pietra da taglio da impiegare nelle costruzioni dovrà presentare la forma e le
dimensioni di progetto, ed essere lavorata, secondo le prescrizioni che verranno impartite dalla
Direzione dei Lavori all’atto dell’esecuzione, nei seguenti modi:
a) a grana grossa, se lavorata semplicemente con la punta grossa senza fare uso della martellina; per
lavorare le facce viste, né dello scalpello per ricavarne spigoli netti;
b) a grana ordinaria, se le facce viste saranno lavorate con la martellina a denti larghi;
c) a grana mezza fina, se le facce predette saranno lavorate con la martellina a denti mezzani;
d) a grana fina, se le facce predette saranno lavorate con la martellina a denti finissimi.
In tutte le lavorazioni, esclusa quella a grana grossa, le facce esterne di ciascun concio della pietra
da taglio dovranno avere gli spigoli vivi e ben cesellati per modo che il giunto fra concio e concio
non superi la larghezza di 5 mm per la pietra a grana ordinaria e di 3 mm per le altre. Qualunque sia
il genere di lavorazione delle facce viste, i letti di posa e le facce di congiunzione dovranno essere
ridotti a perfetto piano e lavorati a grana fina. Non saranno tollerate né smussature agli spigoli, né
cavità nelle facce, né stuccature in mastice o rattoppi. La pietra da taglio che presentasse tali difetti
Pagina 11 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
verrà rifiutata e l’Impresa dovrà sostituirla immediatamente, anche se le scheggiature o gli
ammacchi si verificassero dopo il momento della posa in opera fino al momento del collaudo.
Marmi. - I marmi dovranno essere della migliore qualità, perfettamente sani, senza scaglie, brecce,
vene, spaccature, nodi, peli o altri difetti che ne infirmino l’omogeneità e la solidità. Non saranno
tollerate stuccature, tasselli, rotture, scheggiature. I marmi colorati devono presentare in tutti i pezzi
le precise tinte e venature caratteristiche della specie prescelta. Le opere in marmo dovranno avere
quella perfetta lavorazione che è richiesta dall’opera stessa, con congiunzioni senza risalti e piani
perfetti. Salvo contraria disposizione, i marmi dovranno essere, di norma, lavorati in tutte le facce
viste a pelle liscia, arrotate e pomiciate. Potranno essere richiesti, quando la loro venatura si presti,
con la superficie vista a spartito geometrico, a macchina aperta, a libro o comunque ciocata.
Pietre artificiali - La pietra artificiale, ad imitazione della pietra naturale, sarà costituita da
conglomerato cementizio, formato con cementi adatti, sabbia silicea, ghiaino scelto sottile lavato, e
graniglia della stessa pietra naturale che s’intende imitare. Il conglomerato così formato sarà gettato
entro apposite casseforme, costipandolo poi mediante battitura a mano o pressione meccanica. Il
nucleo sarà dosato con almeno q. 3,5 di cemento Portland per ogni m3 di impasto e con almeno q. 4
quando si tratti di elementi sottili, capitelli, targhe e simili. Le superfici in vista, che dovranno
essere gettate contemporaneamente al nucleo interno, saranno costituite, per uno spessore di cm 2
almeno, da impasto più ricco formato da cemento bianco, graniglia di marmo, terre colorate e
polvere della pietra naturale che si deve imitare. Le stesse superfici saranno lavorate, dopo completo
indurimento, in modo da presentare struttura identica per apparenza della grana, tinta e lavorazione,
alla pietra naturale imitata. Inoltre la parte superficiale sarà gettata con dimensioni sovrabbondanti
rispetto a quelle definitive; queste ultime saranno poi ricavate asportando materia per mezzo di
utensili da scalpellino, essendo vietate in modo assoluto le stuccature, le tassellature ed in generale
le aggiunte del materiale. I getti saranno opportunamente armati con tondini di ferro e lo schema
dell’armatura dovrà essere preventivamente approvato dalla Direzione dei Lavori. Per la posa in
opera dei getti sopra descritti valgono le stesse prescrizioni indicate per i marmi. La dosatura e la
stagionatura degli elementi di pietra artificiale devono essere tali che il conglomerato soddisfi le
seguenti condizioni:
– inalterabilità agli agenti atmosferici;
– resistenza alla rottura per schiacciamento superiore a 300 kg/cm2 dopo 28 giorni;
– le sostanze coloranti adoperate nella miscela non dovranno agire chimicamente sui cementi sia
con azione immediata, sia con azione lenta e differita; non conterranno quindi né acidi, né anilina,
né gesso; non daranno aumento di volume durante la presa né successiva sfioritura e saranno
resistenti alla luce. La pietra artificiale, da gettare sul posto come paramento di ossature grezze, sarà
formata da rinzaffo ed arricciature in malta cementizia, e successivo strato di malta di cemento, con
colori e graniglia della stessa pietra naturale da imitare.
Quando tale strato deve essere sagomato per formare cornici, oltre che a soddisfare tutti i requisiti
sopra indicati, dovrà essere confezionato ed armato nel modo più idoneo per raggiungere la perfetta
adesione alle murature sottostanti, che saranno state in precedenza debitamente preparate, terse e
lavate abbondantemente dopo profonde incisioni dei giunti con apposito ferro. Le facce viste
saranno ricavate dallo strato esterno a graniglia, mediante i soli utensili di scalpellino o marmista,
vietandosi in modo assoluto ogni opera di stuccatura, riporto, ecc.
ART. 12 - MASSI IN PIETRA:
I massi di pietra da impiegarsi, provenienti da cave, saranno di roccia viva spaccata, non geliva, a
grana compatta ed ognuno mondo da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, privi di
screpolature, venature ed interclusioni di sostanze estranee con particolare riferimento a sostanze
talco-amiantose.
Detti massi dovranno avere un peso non inferiore a q.li 10 per l'80% del materiale impiegato ed un
peso non inferiore a q.li 5 per il rimanente 20%.
ART. 13 - MATERIALI IN USO:
Pagina 12 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Cordoli in cemento pressato: tipo retti o curvi, conformi alle prescrizioni della Citta', attualmente
in vigore, in pezzi di lunghezza non inferiore a m 0,80 con smusso arrotondato.
Guide rette e curve: con (raggio esterno non inferiore a m 5) di gneiss e simili, di altezza da cm 25
a cm 30, in pezzi di lunghezza di almeno m 0.90 con smusso non inferiore a cm 1x1, lavorate a
spigoli vivi in tutte le parti fuori terra, fiammate o lavorate a punta fine sulla faccia superiore e
lavorate a punta fine sulla faccia vista verticale, o a piano naturale di cava nel caso di pietra tipo
Luserna, per un'altezza di almeno cm 18, rifilate e riquadrate sulle teste per tutto lo spessore e per
cm 3 sulla faccia opposta a quella vista, di colore uniforme, escluse quelle macchiate o comunque
difettose.
Barriere stradali spartitraffico (guard-rails): composte da elemento orizzontale della lunghezza
di metri lineari da 3.00 a 3.60 in nastro di acciaio di qualità non inferiore a Fe 360 zincato a caldo
con una quantità di zinco non inferiore a 300 g/m² per ciascuna faccia, a doppia onda (altezza della
fascia di mm 310, sviluppo non inferiore a mm 475, spessore del nastro non inferiore a mm 3)
forati alle estremità muniti di catadiottri con pellicola rifrangente rossa e bianca, su supporto di
lamiera d'acciaio, compresi gli eventuali elementi distanziatori dai piedritti completi della
bulloneria per il collegamento tra la fasce e tra fasce e piedritto, occorrente per la messa in opera
secondo gli schemi della ditta costruttrice; il tutto secondo quanto disposto dalla circolare del
ministero dei lavori pubblici n.2337 dell'11.07.1987.
Barriere tipo "New Jersey: realizzate in c.a. prefabbricato, calcestruzzo classe RCK 450, armatura
in ferro Fe B 44 K opportunamente dimensionato a sopportare le sollecitazioni derivanti
dall'impatto, compreso gli eventuali elementi speciali terminali, la fornitura delle minuterie
metalliche e dei tasselli ad espansione per i fissaggi, eventuali barre in acciaio ad alta resistenza tipo
diwidag e manicotti relativi, piastre di ancoraggio, boccole, ecc..
Marmette autobloccanti: in calcestruzzo cementizio vibrato e pressato ad alta resistenza
(resistenza caratteristica 500 kg/cm²) per pavimentazioni esterne, con disegno, finiture e
caratteristiche a scelta della citta'.
Cubetti a spacco: (tipo porfido) vibro compresso, devono essere conforme alle norme UNI 906, di
composto cementizio e graniglie quarzifere di cava lavata, avente dimensioni unitarie medie di cm.
6-8 circa e spessore medio di cm 6 circa. Riquadrato con sfaccettatura a spacco e con parte
calpestabile e carrabile sempre ruvida, granulare e antisdrucciolo.
Cubetti di porfido: delle cave dell'Alto Adige o del Trentino, a facce piane e normali fra di loro,
delle quali due opposte corrispondenti ai piani di cava.
Lastre di pietra: in granito Sardo o pietra di Lucerna dello spessore richiesto.
ART. 14 - MATERIALI IDROCARBURATI:
Pietrischetto anidro. Per la formazione degli impasti bitumati il materiale anidro dovrà essere
ricavato dalla granulazione di rocce serpentinose. In particolare nei trattamenti superficiali ed in
semipenetrazione il pietrischetto avrà la pezzatura fissata dalla D.L. e sarà costituito da elementi
uniformi e poliedrici, escludendo in modo assoluto la mescolanza con elementi polverosi, lamellari
e aghiformi.
Il materiale dovrà essere approvato dalla D.L. prima dell'impiego.
Bitume. Il bitume da impiegarsi nella confezione dell'emulsione del pietrischetto e graniglia
bitumati a caldo e nei trattamenti superficiali, dovrà avere i seguenti requisiti:
- penetrazione DOW a 25° da 180 a 200 dmm.
- soluzione nel solfuro di carbonio 99%
- punto di rammollimento (palle ed anello) non inferiore a 50°
- duttilità a 25°, non meno di cm. 80
Pagina 13 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
- paraffina massimo del peso 2%
- perdita di peso per riscaldamento a 163° per 5 ore al massimo 2%
- punto di fiamma in vaso aperto, non inferiore ai 250°
Bitumi liquidi. Verranno usati a seconda della stagione i tipi MC. aventi viscosità 150/200 e
300/600 misurata alla temperatura di 25° C attraverso un foro di diam. 10 mm.
Emulsioni bituminose. Dovranno essere di composizione costante perfettamente omogenee stabili
all'atto dell'impiego, contenere non meno del 50% in peso di materie solubili nel solfuro di carbonio
e non dovranno essere fabbricate con bitumi duri flussati.
L'emulsione adoperata nella fabbricazione dovrà avere caratteristiche atte ad assicurare la perfetta
rottura delle emulsioni stesse all'atto dell'impiego e tale da evitare che il bitume possa concentrarsi
nei recipienti prima del loro impiego.
Le emulsioni che dessero, nei recipienti ben manifesto tale fenomeno, saranno senz'altro rifiutate,
non si dovranno aggiungere oli minerali flussati e l'emulsione dovrà essere stabile e non
riemulsionabile con l'umidità.
Pietrischetto bitumato a caldo. Sarà formato dall'impasto a caldo del bitume con materiale anidro
rispondente alla seguente granulometria:
- pietrischetto 8-15 80% del volume
- graniglia 3-8 20% del volume
I materiali perverranno dalla frantumazione di ciottoli e rocce serpentinose dure e resistenti e
saranno impastate a caldo in apposito impianto, con bitume puro in quantità tale che la miscela
risulti omogenea e così costituita:
- materiale anidro 90% in peso
- bitume puro minimo 4% in peso
Il bitume impiegato deve avere penetrazione atta a garantire un minimo di plasticità durante la
stagione fredda ed evitare il rifluimento in superficie durante i mesi caldi.
Conglomerato bituminoso. Sarà scelto un particolare rapporto fra gli aggregati tali da soddisfare
di norma la seguente composizione granulometrica in peso:
- passante ai 15 mm. e trattenuto ai 5 mm. e costituito da rocce serpentinose 50-70%
- passante al n° 10 A.S.T.M. e trattenute al n° 200 A.S.T.M. 5-15% oltre al n° 200 (filler) 5%.
- bitume 5%.
Si useranno bitumi di penetrazione variabile a seconda dello spessore del manto, ricorrendo alle
maggiori penetrazioni per gli spessori minori, tenendo anche conto delle escursioni locali della
temperatura.
Il filler può derivare da rocce calcaree, macinate fino a ridurle in polvere impalpabile, si escludono
a priori la sabbia, la graniglia e la polvere di cava derivanti dal lavaggio del materiale anidro.
L'impresa dovrà, all'inizio dei lavori, dichiarare la composizione granulometrica della miscela sulla
quale è ammessa una tolleranza del 10% sul trattamento di ciascun setaccio rispetto alla formula
presentata dall'impresa. Non è ammessa invece alcuna tolleranza in meno nella percentuale del
bitume.
Misto granulare bitumato (tout-venant). L'inerte deve essere costituito da materiale sano, non
fessurato, esente da sostanze organiche, il materiale di fiume non passante al crivello diam. 10 mm.
dovrà essere costituito per il 25% almeno da materiale frantumato (pietrisco).
La granulometria del misto deve rientrare nelle seguenti prescrizioni in peso:
- passante al crivello 50 UNI e trattenuto al 25 - 15 - 35%
- passante al crivello 25 UNI e trattenuto al 10 - 30 - 45%
- passante al crivello 10 UNI e trattenuto al setaccio 2 mm. 12- 25%
- passante al setaccio 2 mm. e trattenuto al setaccio 0,075" 20- 30%
- bitume 80/100 : dosatura sull'inerte 4,5%
In ogni caso la dimensione massima degli elementi in precedenza elencati non dovrà essere
superiore ai 2/3 dello strato finito e compresso.
Pagina 14 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
La miscela bituminosa a caldo verrà preparata mediante apparecchiature che, a giudizio della D.L.,
siano di capacità proporzionale ai programmi di produzione e tali da assicurare l'essiccamento e la
depolverizzazione degli inerti, il riscaldamento di questi e quello del bitume e che consentano la
verifica della temperatura e della sufficientemente costante composizione dell'impasto.
La temperatura di essiccamento del misto e di riscaldamento del bitume dovrà essere compresa fra
150 e 180° C.
Per ottenere buone caratteristiche degli impasti sono da considerare di determinante importanza:
- il riscaldamento del bitume da eseguirsi uniformemente evitando ogni locale surriscaldamento;
- la depolverizzazione dell'inerte prima del riscaldamento e dell'aggiunta a caldo del filler.
Conglomerato bituminoso del tipo semichiuso per strato di collegamento (binder), formato con
inerti litoidi di IV categoria, sabbia e additivo, granulometria secondo prescrizioni di capitolato,
comunque con dimensioni non superiori a mm 25, impastato con bitume a caldo in idonei impianti,
con dosaggio e modalità indicati in capitolato, comunque con legante bituminoso di prescritta
penetrazione, compreso fra 4-5,5% in peso di inerte. Caratteristiche fisicomeccaniche degli inerti
determinate secondo norme C.N.R. - fascicolo IV 1953; requisiti legante bituminoso secondo norme
per l'accettazione dei bitumi del C.N.R. fascicolo II 1951. Compresi oneri per stesa in opera
eseguita con idonee macchine vibrofinitrici, costipamento a mezzo di rulli a ruote pneumatiche e
metalliche non inferiore alle 12 ton, quant'altro necessario sino a dare un lavoro finito.
Conglomerato bituminoso misurato dopo il suo costipamento.
Conglomerato bituminoso stoccabile da applicare a freddo, composto di graniglia mm 2/8,
trattato con bitume liquido di viscosita 25/75 secondi, a 25° C, con aggiunta di dopes di adesivita'
del pretrattamento degli inerti o durante l'impasto, costituito da sali di ammina (sale di ammina di
sego e similari), il tutto corrispondente alle prescrizioni granulometriche e di dosatura della citta',
attualmente vigenti, dato a piè d'opera.
Mastice bituminoso, da impiegare nella sigillatura di lesioni e fessure dovrà essere composto da
bitume, elastomeri e carica minerale (calce idrata ventilata):
- penetrazione a 25° C dmm 30 - 40
- punto di rammollimento 70° C
- punto di rottura (fraas) minimo - 18° C.
ART. 15 - MATERIALI ANIDRI
I materiali anidri saranno della provenienza e qualità in appresso indicate:
Pietrisco, pietrischetto e graniglia. Ricavati dalla frantumazione di rocce di natura serpentinosa di
cave note ed accette, oppure dalla frantumazione di ciottoli serpentinosi di colore verde-azzurro,
provenienti dagli alvei di fiume e torrenti.
Le rocce ed i ciottoli dovranno essere costituiti da materiale sano, duro e compatto, avente le
seguenti caratteristiche fisico-meccaniche:
- peso specifico non minore di 2,7
- resistenza alla compressione non minore di Kg/mq. 1600
- coefficiente di qualità non minore di 11.
Gli elementi dovranno avere forma pressochè‚ poliedrica, con almeno cinque facce di rottura, non
saranno tollerati elementi scagliosi e lamellari.
Pietrisco - pietrischetto - graniglia. Costituito da materiale serpentinoso di cui al precedente
paragrafo a) in ragione del 90% in peso e da materiali provenienti dalla frantumazione di rocce e
ciottoli di altra natura (calcarea, dolomitica, diorite, sienite, quarzite, etc.) purchè‚ sani, duri e
compatti in ragione del 10% in peso.
Il materiale serpentinoso dovrà possedere i requisiti fisico meccanici in precedenza prescritti, il
restante materiale dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- peso specifico non minore di 2,5
- resistenza alla compressione non minore di Kg/mq. 1200
- coefficiente di qualità non minore di 11
Pagina 15 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Gli elementi dovranno avere forma pressochè‚ poliedrica con almeno cinque facce di rottura; non
saranno tollerati elementi scagliosi e lamellari superiori al 5% in peso.
Pietrisco, pietrischetto e graniglia. Proveniente dalla frantumazione di roccia calcarea dolomitica
sana, dura e compatta avente le seguenti caratteristiche fisico meccaniche:
- peso specifico non minore di 2,5
- resistenza alla compressione non minore di Kg/mq. 1200
- coefficiente di qualità non minore di 11,
oppure pietrisco misto composto di materiali corrispondenti alle prescrizioni del precedente
paragrafo b) ma contenente materiali serpentinosi in ragione del 50%.
CAPO II
MODALITA’ ED ESECUZIONE DEI LAVORI
ART. 16 – LUOGHI DI ESECUZIONE E TIPOLOGIA DEI LAVORI
Le lavorazioni interessano tutte le aree pubbliche del territorio Comunale compreso parchi, giardini,
aree mercatali, cortili e aree verdi delle Scuole e fabbricati di proprietà Comunale. Oltre alla
manutenzione potranno essere richieste opere di modesta entità o di completamento.
ART. 17 FORNITURA E POSA SEGNALETICA DI CANTIERE
La segnaletica di cantiere deve essere posata in conformità al Codice della Strada D.Lgs. 285/ 92 e
del suo Regolamento di attuazione DPR 495/ 92, delle norme di Sicurezza per la segnalazione dei
cantieri siano essi fissi, temporanei o mobili e nel rispetto degli ordini ricevuti e secondo quanto
previsto dal PSC:
• Se l’ordinativo ricevuto è per eseguire lavori, l’impresa dovrà recarsi sul luogo di
esecuzione, posare la segnaletica di cantiere per circoscrivere il cantiere per iniziare le
operazioni necessarie al ripristino e alla messa in sicurezza dell’area in base alle indicazioni
ripartite dal Coordinatore della Sicurezza.
• Se l’ordinativo ricevuto è per segnalare un pericolo, l’impresa dovrà recarsi sul luogo
indicato, posare la segnaletica per circoscrivere il pericolo. Tale segnaletica dovrà essere
mantenuta in efficienza sino a quando verrà sostituita dal soggetto che deve occuparsi del
ripristino e dell’eliminazione dei pericoli che comunque dovrà avvenire entro due giorni
lavorativi successivi all’evento, nel rispetto dei Regolamenti Comunali e in base alle
indicazioni ricevute dal Coordinatore della Sicurezza.
ART. 18 CHIUSURA BUCHE
Il ripristino delle buche sul Territorio Comunale deve essere eseguito in presenza della DL o Tecnico
incaricato con il compito di indicare i luoghi dell’intervento e dopo il ricevimento dell’ordine di
esecuzione, nel quale è specificato il luogo, il tipo di asfalto da utilizzare e la modalità di posa. In caso
di condizioni meteorologiche favorevoli e/o per interventi programmati l'impresa dovrà utilizzare,
per la colmatura delle buche, asfalto a caldo del tipo - Tappetino Fine.
Tipologia di posa:
1. Spazzatura buca da detriti o polvere
2. Spargimento emulsione bituminosa
3. Posa Tappetino Fine
4. Compattatura con piastra vibrante
5. Sigillatura
6. Spargimento sabbia fine
Il ripristino delle buche che costituiscono pericolo per la circolazione veicolare e pedonale sarà
eseguito in emergenza. La D.L. valuterà i materiali da utilizzare e la loro tipologia di posa, al fine di
garantire le necessarie condizioni di sicurezza dell'area.
Pagina 16 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
ART. 19 ESECUZIONE DEI RIPRISTINI DEFINITIVI
I lavori per l'esecuzione dei ripristini definitivi, a seguito della manomissione del suolo pubblico per
la posa o manutenzione di sotto-servizi eseguita da enti e/o società, dovranno essere eseguiti a
perfetta regola d'arte, nel totale rispetto dei regolamenti Comunali, del Decreto del 01 ottobre 2013
“Decreto scavi” per quanto concerne le infrastrutture digitali e dalle disposizioni impartite dal
direttore lavori, applicando generalmente le seguenti modalità:
Le dimensioni del ripristino della parte superficiale della strada sono, nel caso di pavimentazioni
lapidee, strettamente correlate alla natura del materiale che costituisce la pavimentazione ed ai
disegni di posa del medesimo e, di norma, dovranno permettere una ricucitura del disegno tale da
non pregiudicarne l'effetto; per quanto viceversa attiene il ripristino degli strati di sottofondazione e
fondazione le dimensioni del medesimo, come per tutti i ripristini di pavimentazioni bituminose,
devono essere strettamente correlate alla profondità dello scavo ed alla sua larghezza secondo la
seguente formula:
LR =(PS+LS) x 1,20
Dove LR rappresenta la larghezza del ripristino, PS la profondità media dello scavo della
manomissione (in ogni caso la profondità considerata non potrà essere inferiore a 80 cm da cui deve
essere dedotto lo spessore del ripristino) e LS la larghezza media dello scavo stesso; la larghezza
così ottenuta deve essere considerata minima ed assiale al ripristino, pertanto essa potrà essere
limitata unicamente dalla presenza di elementi di delimitazione di marciapiedi o banchine, o da
qualsiasi altro manufatto che interrompa la continuità della pavimentazione. L'utilizzo di materiali
di riempimento alternativi (miscele cementizie) salvo diversa prescrizione non consente una
riduzione della dimensione del ripristino;
Sarà comunque facoltà della direzione lavori, al momento della tracciatura dell'area da ripristinare,
modificare o stabilire le dimensioni del ripristino definitivo in deroga a quanto detto sopra.
L'impresa dovrà eseguire i ripristini secondo le seguenti modalità:
1.
2. RIFILATURA: prima di procedere alla ricostruzione dello strato bitumato, la
pavimentazione bituminosa circostante lo scavo, verrà tagliata completamente con apposita
macchina operatrice a lama rotante, in modo che la zona da ripristinare abbia il contorno di
una figura geometrica regolare.
3. RIMOZIONE MATERIALE: l'impresa è tenuta alla rimozione completa dello strato
bitumato utilizzato nell'esecuzione del ripristino provvisorio ed il materiale di risulta
conferito in pubblica discarica;
4. COSTIPAMENTO: dopo la rimozione del materiale utilizzato per l'esecuzione del ripristino
provvisorio si dovrà regolarizzare ed eseguire un energico costipamento del fondo e
successivamente del piano di stesa del conglomerato.
5.
BITUMATURA : l'impresa provvederà alla posa di uno strato di binder fine a caldo dello
spessore minimo di cm. 15 nell'area interessata dallo scavo, senza avallamenti o dossi e con
le adeguate pendenze che permettono il deflusso veloce dell’acqua verso le caditoie di
raccolta.
6. SIGILLATURE: tutte le rifilature delle pavimentazioni bituminose, dovranno essere
sigillate con apposito mastice bituminoso steso a caldo in modo che penetri all’interno delle
fessure per garantire una buona tenuta; dovranno essere altresì sigillati i giunti di contatto tra
la pavimentazione bituminosa e gli elementi lapidei (cordoli, guide, ecc.).
7. MARCIAPIEDI: il ripristino delle sedi pedonali dovrà avvenire utilizzando malta
bituminosa previa realizzazione del sottofondo di almeno cm 10 di cls, o comunque secondo
l'indicazione dalla D.L.; particolare attenzione si dovrà porre agli elementi di delimitazione
Pagina 17 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
(cordoli, cordoni, guide, lastre) che dovranno essere ricollocati nel rispetto dei piani,
allineamenti, ecc.
8. ELEMENTI LAPIDEI: la rimozione degli elementi lapidei o cls di delimitazione dovrà
essere preceduta dalla rifilatura della pavimentazione bituminosa e la stessa pavimentazione
dovrà essere ripristinata dopo la posa.
9. PASSAGGI PEDONALI: se il ripristino interessa aree destinate a passaggi pedonali, il
medesimo dovrà comprendere l'abbattimento delle barriere architettoniche con
l'abbassamento del piano delle pavimentazioni e degli elementi di delimitazione secondo le
vigenti norme legislative.
10. RIPRISTINO SEGNALETICA: al termine delle operazioni di ripristino del suolo pubblico
dovrà anche essere ripristinata la segnaletica orizzontale come stabilito dai regolamenti
comunali.
ART. 20 – CORDOLI GUIDE E MATERIALI VARI
Cordoli in cemento pressato, in calcestruzzo cementizio vibrati in cassero metallico
comprendente: lo scavo per far posto al cordolo ed al sottofondo in calcestruzzo secondo le quote
stabilite dalla direzione dei lavori; il trasporto dei materiali di rifiuto alle discariche; il sottofondo
per il letto di posa in calcestruzzo cementizio dello spessore di cm 15 e della larghezza di cm 35
(cemento kg 150/m³, sabbia m³ 0.400, ghiaietta m³ 0.800); il rinfianco in calcestruzzo come sopra;
lo scarico; l'accatastamento e le garanzie contro le rotture; la sigillatura delle superfici di combacio
a mezzo di malta di cemento dosata a kg 600/m³; la rifilatura dei giunti; il ripassamento durante e
dopo la posa.
Guide rette e curve di pietra comprendente: lo scavo; l'eventuale dissodamento di massicciata o
disfacimento del ciottolato. Il sottofondo in calcestruzzo secondo le quote stabilite dalla direzione
dei lavori il carico ed il trasporto del materiale eccedente; il pigiamento ed il riempimento a
sostegno delle guide stesse, dovranno essere collocate a perfetto piano e linea.
Barriere stradali spartitraffico (guard-rails) La posa in opera o ripristino di barriere stradali di
protezione (guard-rails), comprende ogni onere per darle complete in opera a perfetta regola d'arte,
secondo gli schemi delle ditte costruttrici, il fissaggio degli elementi tra loro e del piedritto a terra, il
riempimento dello scavo a mano e la relativa pigiatura.
Barriere tipo "New Jersey: in cls cementizio armato, tipo "New Jersey", compresi i pezzi speciali
terminali, secondo gli schemi di progetto forniti dalla D.L. comprendente la preparazione del piano
d'appoggio con cls cementizio, il fissaggio e l'assemblaggio a perfetta regola d'arte secondo quanto
indicato dalla ditta costruttrice.
Marmette autobloccanti: saranno posate in opera su letto di sabbia e cemento magri, con sabbia
mm. 03/04 lavata e su sottofondo bituminoso o in cls. Compreso la chiusura dei giunti con sabbia e
cemento magri, doppia battitura a mezzo piastra vibrante per assicurare il migliore intasamento dei
giunti e abbondante bagnatura finale con acqua corrente nonché quant’altro occorra per dare l’opera
finita a regola d’arte. Nel caso di ripristini di pavimentazione già esistente le marmette dovranno
necessariamente essere uguali a quelle della pavimentazione anzidetta e posate con le stesse
modalità e disegno.
Cubetti a spacco: Riquadrato con sfaccettatura a spacco e con parte calpestabile e carrabile sempre
ruvida, granulare e antisdrucciolo; posto in opera con metodo a martello, su letto di sabbia e
cemento magri, con sabbia non rigonata tipo 03/04 lavata e su un sottofondo in cls. Compreso la
chiusura dei giunti con sabbia e cemento magri, doppia battitura a mezzo piastra vibrante per
assicurare il migliore intasamento dei giunti ed il lavaggio finale con acqua corrente nonché
quant’altro occorra per dare l’opera finita a regola d’arte. Nel caso di ripristini di pavimentazione
Pagina 18 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
già esistente i cubetti dovranno, necessariamente, essere uguali alla pavimentazione anzidetta e
posate con le stesse modalità e disegno.
Cubetti di porfido: per la formazione di pavimentazione, provvisti in prossimita' del luogo di posa
e disposti secondo il piano di cava, ad archi contrastanti e paralleli, su letto di posa di sabbia,
secondo le prescrizioni o le indicazione della D.L., la battitura a regola d'arte, la scopatura, sul
sottofondo in cls. Nel caso di ripristini di pavimentazione già esistente i cubetti dovranno
necessariamente essere uguali alla pavimentazione anzidetta e posate con le stesse modalità e
disegno.
Spandimento di materiali vari: terrosi, sabbia, polvere di roccia, graniglia e pietrischetto, eseguito
a mano o a macchina, provvisti sfusi sul luogo d'impiego, secondo le indicazioni della direzione
lavori.
Disfacimento di pavimentazione: il disfacimento di pavimentazione in ciottolato o in cubetti di
porfido o sienite anche con giunti bitumati o con manto di pietrischetto bitumato per recupero e
reimpiego dei ciottoli e cubetti, compreso il carico, trasporto e scarico ove indicato dalla D.L..
ART. 21 - RICOSTRUZIONE PAVIMENTAZIONE STRADALE
1.
Apertura di cassonetto stradale per l'altezza necessaria a comprendere l'intera stratigrafia o
ciclo in lavorazione, tenendo conto del livello finito della pavimentazione.
2.
Formazione di un rilevato stradale, con misto granulare anidro dello spessore indicato,
steso a strati, umidificati, costipato con rullo statico pesante o vibrante con effetto fino a
60 ton., secondo quanto richiesto dalla D.L., per un periodo non inferiore alle sei ore ogni
100 mc. di rilevato e comunque fino al raggiungimento della compattezza desiderata.
3.
Ulteriore successiva compattazione con rullo pesante o vibrante della fondazione,
mediante cilindratura a strati separati fino al raggiungimento di una densità >95%
AASHTO-Mod.
4.
Innaffiamento con autobotte di sottofondo per nuove pavimentazioni e per ripristini vari.
5.
Realizzazione di fondazione stradale in misto granulare stabilizzato a cemento
confezionato con inerti provenienti dalla frantumazione di rocce idonee, premiscelato con
aggiunta di kg. 50 al mc. di cemento tipo 325, di kg. 75 al mc. di filler; sono compresi
eventuali ricarichi durante la cilindratura ed ogni altro intervento per regolarizzare la
sagoma dello strato con densità in sito pari o superiore al 95% della prova AASTHO
modificata, compresa la bitumazione di protezione nella misura di 1 kg/mq di emulsione
ER 50.
6.
Determinazione del modulo di deformazione o di compressibilità dello strato di
sottofondo della pavimentazione mediante prova di carico a doppio ciclo con piastra
circolare, da effettuare secondo le specifiche previste dalla normativa svizzera SNV
67031a, le prove (in numero non inferiore ad 8) localizzate planimetricamente sulla base
delle indicazioni impartite dalla D.L., sono volte a garantire alla Stazione Appaltante
l’adeguatezza dello strato di fondazione a sostenere ingenti carichi di esercizio. Pertanto si
prescrive che il modulo di compressibilità del rilevato da realizzare sia pari o superiore a
80 Mpa. L’Appaltatore potrà quindi proseguire con la formazione della pavimentazione
bituminosa solo dopo l’accertamento delle condizioni stabilite, in caso contrario dovrà
compattare ulteriormente e procedere con le eventuali conseguenti ricariche, fino al
raggiungimento dei valori di misura previsti.
7.
Provvista e stesa di conglomerato bituminoso (tout-venant) per strato di base dello
spessore indicato, ottenuto con materiali litoidi di pezzatura idonea, provenienti da cave
naturali con aggiunta non inferiore al 25% di materiale di frantumazione della pezzatura
Pagina 19 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
massima di 25 mm, confezionato a caldo con impianti idonei, utilizzando bitume solido di
prescritta penetrazione, non inferiore al 4% del peso degli inerti, compresa preventiva
stesa del legante di ancoraggio e successiva rullatura con rullo di peso non inferiore a 8
ton..
8.
Provvista e stesa di conglomerato bituminoso per strato di collegamento (binder), dello
spessore indicato, steso in opera con vibrofinitrice a perfetta regola d'arte secondo le
vigenti normative e i dispositivi di seguito riportati, compreso l'onere della compattazione
con rullo statico o vibrante con effetto costipante non inferiore alle 12 ton..
9.
Provvista e posa di emulsione bituminosa al 55% di bitume nella quantità indicata dal
D.L.;
10.
Provvista e stesa di tappeto di conglomerato bituminoso per strato di usura dello spessore
indicato, steso in opera con vibrofinitrice a perfetta regola d'arte secondo le vigenti
normative e i dispositivi di seguito riportati, compreso l'onere della compattazione con
rullo statico o vibrante con effetto costipante non inferiore alle 12 ton.
ART. 22 - TAPPETO DI USURA IN CONGLOMERATO BITUMINOSO.
La formazione dei tappeti in conglomerato bituminoso verrà eseguita come segue:
1. Pulizia del fondo stradale;
2. Spruzzatura di emulsione bituminosa di ancoraggio al 50% nella quantità sufficiente e non
minore di Kg/mq. 0,5 per garantire un perfetto ancoraggio del manto alla sottostante
pavimentazione;
3. Stesa del tappeto dello spessore medio compresso tra mm. 20 e mm. 30 mediante macchina
distributrice-finitrice pesante tipo Barber-Green, approvato dalla D.L.;
4. Cilindratura del manto con rullo medio;
5. Spandimento di sabbia asciutta e granita in ragione di 1 dmc/mq.
Dovrà essere posta la massima cura nell'esecuzione dei lavori per evitare la formazione di
ondulazioni e discontinuità nel manto che dovrà presentarsi con superficie e profilo perfettamente
regolari ed uniformi. A lavoro ultimato non dovranno constatarsi ondulazioni ed irregolarità di
livelletta superiori a 6 mm. in più o in meno rispetto ad un'asta rettilinea della lunghezza di mt. 3,00
appoggiata sulla superficie.
ART. 23 – RIPARAZIONE DI MARCIAPIEDI
La riparazione del marciapiede deve essere finalizzata a ricostruire il manufatto per riportarlo in
condizioni di utilizzo ottimale alle pendenze e livelletta originarie. Il piano di calpestio deve essere
realizzato senza formazione di scalini o dossi, deve essere preceduto dal taglio perimetrale
dell’asfalto, dalla ricostruzione del sottofondo in cls su indicazione della DL, dalla posa dell’asfalto
colato o malta bituminosa per la formazione del piano di calpestio di marciapiedi e dalla
sistemazione di elementi lapidei dissestati o spezzati.
ART. 24 - RIMOZIONI, SCAVI, TRASPORTI, RIEMPIMENTI
Per i lavori relative agli scavi ed ai riempimenti si dovranno rispettare le norme tecniche contenute
nello specifico D.M. 11/03/1988 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la
stabilita' dei pendii naturali delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,
l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione".
Pagina 20 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
RIMOZIONI - Tutto il materiale recuperabile, se non rimosso dai Settori competenti, dovrà essere
asportato con debita cura e posto a disposizione degli Uffici Tecnici interessati oppure trasportato
nei siti dagli stessi indicati.
SCAVI - Nell'esecuzione degli scavi dovranno osservarsi le migliori regole d'arte in correlazione
alla natura ed alle condizioni dei terreni che si incontreranno. I lavori dovranno essere condotti con
la massima cautela e regolarità in modo da prevenire ed impedire ogni scoscendimento di materie;
pertanto, l'Assuntore dovrà di sua iniziativa prendere tutte le misure necessarie e provvedere a
sbadacchiature e puntellamenti secondo i dispositivi migliori. Sono ad esclusivo carico dell'Impresa
tutti quei provvedimenti atti a garantire la totale sicurezza sia degli operai che dei terzi, nonché
l'integrità dei manufatti esistenti in superficie e nel sottosuolo (fognature e altri servizi di pubblica
utilità) oltre a quelli per evitare danni di qualsiasi genere. I lavori di scavo dovranno essere eseguiti
in modo che l'opera risulti secondo le sezioni indicate in progetto, a sezione piena o per fasi
successive secondo quanto stabilito dalla Direzione Lavori.
TRASPORTI - I materiali di risulta degli scavi saranno sempre di esclusiva proprietà della Città e,
se ritenuti idonei dalla Direzione Lavori, utilizzati per i riempimenti. I materiali non utilizzati
dovranno essere trasportati alle pubbliche discariche.
RIEMPIMENTO DEGLI SCAVI SU SEDI STRADALI - Il riempimento degli scavi dovrà essere
fatto completamente con misto granulare anidro di cava o di fiume (naturale), corrispondente ai
regolamenti comunali, alle prescrizioni tecniche adottate dalla Città e secondo le modalità esecutive
ivi contenute. Se per il riempimento è consentito riutilizzare materiale proveniente dallo scavo, si
dovrà' scegliere solo il materiale idoneo alla formazione del sottofondo stradale. Dovrà essere
realizzato poi uno strato superficiale di riempimento di circa 10 cm., costituito da materiale che
offra un grado di compattezza tale da evitare il suo spargimento sulla carreggiata circostante al
passaggio del transito veicolare (calcestruzzi bituminosi). La colmatura dovrà essere eseguita fino al
piano della pavimentazione circostante. In presenza di pavimentazione stradale, ultimato il
riempimento, si dovranno trasportare alle discariche i materiali residui, dopo aver spazzato e
ripulito accuratamente la zona interessata dai lavori, salvo diverse disposizioni della Direzione
Lavori.
ART. 25 - CASSEFORME
Trattamenti superficiali - Tutte le superfici interne dei casseri di elementi strutturali che, a
disarmo avvenuto, rimarranno a faccia vista dovranno essere trattate con elementi disarmanti (olii
puri con aggiunta di attivanti superficiali, emulsioni cremose di acqua in olio con attivanti) da
sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori. In ogni caso, tale approvazione non sminuirà o
annullerà in alcun modo la responsabilità dell'Assuntore nel caso di getti facciavista dal risultato
insoddisfacente rispetto a quanto precisato nel presente capitolato. I prodotti disarmanti dovranno
essere applicati, in modo uniforme, dall'alto verso il basso e per ultimo sui fondi, impiegando il
minimo quantitativo sufficiente ad ottenere un buon distacco ed evitando altresì la formazione di
grumi. In fase di applicazione i prodotti disarmanti non dovranno mai venire in contatto con le
armature, con il calcestruzzo già indurito o con altri materiali non costituenti superficie interna delle
casseforme.
Messa in opera delle casseforme Non sarà consentito l'appoggio diretto dei casseri e banchinaggi
direttamente sul terreno. Nel caso che non sia possibile l'appoggio dei casseri sulle strutture in cls,
occorrerà realizzare dispositivi atti a ridurre le sollecitazioni sul terreno e prevedere opportune
controfrecce, in modo da evitare che al momento del getto i cedimenti elastici del suolo inducano
nei casseri frecce positive. Le casseforme dovranno essere dimensionate e montate in opera in modo
da sopportare la combinazione più sfavorevole di:
- peso totale di casseforme, armatura e cls;
- carichi di lavoro, compresi gli effetti dinamici della posa e della compattazione del cls e del
traffico di personale e mezzi d'opera;
- carichi di vento e neve.
Pagina 21 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Le casseforme degli elementi inflessi saranno montate in opera con le controfrecce che dovrà
precisare l'ingegnere calcolatore.
In fase di montaggio delle casseforme si dovranno inserire gli inserti previsti in progetto o
prevedere cassette per riceverli. Particolare cura dovrà porsi in fase di montaggio affinche' i giunti
di montaggio fra le casseforme siano perfettamente aderenti e tali pertanto da evitare perdita di
boiacca. Le barre distanziatrici poste fra i casseri delle murature facciavista dovranno essere del tipo
con guaina a perdere in plastica, e saranno posizionate con passo costante da concordare con la
Direzione Lavori. I fori risultanti a scasseratura avvenuta saranno sigillati con appositi tappi in
plastica da forzare negli stessi. Nel caso non sia ammessa la guaina a perdere l'Assuntore dovrà
adottare distanziali a perdere tipo barre Widman o piattine da lasciare annegate nel getto o
parzialmente recuperabili. In tale ultimo caso si dovranno sigillare i due vani con conglomerato
identico a quello del getto. In particolare per le casseforme in legno l'Assuntore dovrà attenersi alle
seguenti particolari prescrizioni:
- non alternare fra loro, in uno stesso getto, tavole nuove e tavole precedentemente utilizzate, tenuto
conto del diverso grado di assorbimento;
- bagnare le casseforme prima del getto al fine di evitare la contrazione delle stesse a seguito del
riscaldamento prodotto dall'idratazione del cemento;
- ribattere e stuccare le teste dei chiodi di assemblaggio delle tavole affinché non vengano a contatto
col calcestruzzo in fase di getto.
Disarmo - I tempi di disarmo saranno definiti dalla Direzione Lavori sulla base delle esigenze
progettuali e costruttive. Il disarmo dovrà avvenire per gradi ed in modo tale da evitare azioni
dinamiche come previsto dal D.M. 09.01.1996 . In assenza di specifici accertamenti della resistenza
del conglomerato, ed in normali condizioni esecutive ed ambientali di getto e maturazione, è
opportuno rispettare i seguenti tempi minimi di disarmo e precisamente:
Getti con conglomerato di cemento normale:
- sponde di casseri di travi e pilastri: 3 giorni
- armature di solette di luce modesta: 10 giorni
- puntelli e centine di travi, archi e volte: 24 giorni
- strutture a sbalzo: 28 giorni
Getti in conglomerato di cemento ad alta resistenza:
- sponde di casseri di travi e pilastri: 2 giorni
- armatura di solette di luce modesta: 4 giorni
- puntelli e centine di travi, archi e volte: 12 giorni
- strutture a sbalzo: 14 giorni
In periodi di gelo o di tempo freddo, l'Assuntore dovrà prolungare la permanenza in opera delle
casseforme oltre i tempi strettamente necessari al fine di evitare al calcestruzzo shock termici e
conseguente screpolatura superficiale del getto.
Art. 26 - CANALI, POZZI DI ISPEZIONE E DI SERVIZIO
Gli interventi di manutenzione si individuano con la riparazione o la sostituzione di tratti di
tubazione danneggiata o non più idonea all’uso richiesto, compreso lo scavo e il ripristino della
pavimentazione interessata.
I tratti di tubazione sulla quale occorre intervenire, la sezione, il materiale e le specifiche tecniche
da utilizzare saranno indicate dalla D.L..
Il rivestimento dei canali prefabbricati e delle tubazioni verrà eseguito in calcestruzzo valutato al
netto dell'effettivo ingombro del prefabbricato posto in opera, esclusa quindi ogni eccedenza,
ancorché inevitabile, dipendente dalla forma degli scavi aperti, dalle casserature e dal modo di
esecuzione dei lavori.
Cameretta per la raccolta delle acque stradali:saranno realizzate con pozzetti in cemento armato
prefabbricato completo di fori e dello spessore di cm. 4, dimensioni interni cm. 40x40 ed eventuale
prolunghe fino alle profondità stabilita dalla D.L., la costruzione comprende: lo scavo, il sottofondo
in conglomerato cementizio dello spessore di cm 15, la provvista del pozzetto, il carico ed il
trasporto alla discarica della terra eccedente, il riempimento dello scavo, l'eventuale muratura in
mattoni pieni e malta cementizia, debitamente intonacata sulle pareti interne per la posa della griglia
Pagina 22 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
alle quote di progetto con adozione di pozzetto in cemento armato prefabbricato a due elementi,
esclusa la provvista e posa della griglia e del telaio in ghisa.
Pozzi d'ispezione: la costruzione dei pozzetti d’ispezione, di raccordo o di caduta per fogne
tubolari cilindriche, delle sezioni interne di cm 100x100 o di diametro interno di 1,00 m. in
conglomerato cementizio semplice od armato, gettato in opera (spessore delle pareti cm 20) o ad
elementi prefabbricati in cemento armato, compreso il ferro di armatura (spessore delle pareti
minimo cm 10). Soletta di copertura in cemento armato dello spessore minimo di cm 20. Il tutto
idoneo per sopportare carichi stradali pesanti. Compresi i gradini in ferro alla marinara e il fondello
120 (1/3 di circonferenza) in gres o cemento di diametro uguale a quello di uscita escluso il solo
chiusino in ghisa, compreso lo scavo.
Pozzi d'ispezione di diametro interno di 0,90 m: la costruzione dei pozzi d’ispezione, dislocati
lungo la canalizzazione, aventi diametro esterno di 1,42 m ed interno 0,90 m, saranno in
conglomerato cementizio pozzolanico Rck ≥ 15 N/mmq (150 kg/cmq), semplice od armato, gettato
in opera seconda la forma e le dimensioni che risultano dai disegni allegati. La superficie interna
dovrà essere intonacata con malta cementizia dello spessore compreso tra cm. 0,5 e 1, stuccata e
lisciata. Nei pozzi di ispezione è prevista la posa di gradini alla marinara collocati ad una distanza
verticale di circa m. 0,30 e dovranno uscire a balzo per m. 0,15 ed avere un ancoraggio non
inferiore a cm. 10. I gradini potranno essere in acciaio AISI 304 o in ghisa sferoidale rispondente
alle norme UNI. In merito all'osservanza del disposto dell'art. 17 D.P.R. 547 del 27/04/55 si fa
presente che l'uso dei pozzi è fatto da personale preposto, che viene imbragato e sostenuto dal
disopra.
ART. 27 - TUBAZIONI
Generalità:
La posa in opera delle tubazioni sarà conforme al Decreto Min. Lav. Pubblici del 12/12/1985.
Segnalazione delle condotte:
Prima di completare il rinterro, dovrà essere stesa apposito nastro di segnalazione, indicante la
presenza della condotta sottostante. Il nastro dovrà essere steso ad una distanza compresa fra 40 e
50 cm dalla generatrice superiore del tubo per profondità comprese fra 60 e 110 cm. mentre, per
profondità inferiori della tubazione, la distanza tra il nastro e la generatrice superiore del tubo dovrà
essere stabilita, d’accordo con la D.L., in maniera da consentire l’interruzione tempestiva di
eventuali successivi lavori di scavo prima che la condotta possa essere danneggiata.
Tubi e raccordi in ghisa sferoidale:
Dopo l’esecuzione dello scavo in trincea eseguito a mano o a macchina, con eventuale
dissodamento della massicciata di superficie bituminosa o della pavimentazione esistente, anche in
presenza di servizi di sottosuolo, il carico, il trasporto e lo scarico del materiale eccedente, verrà
predisposto il letto di posa per uno spessore di cm 15 in calcestruzzo cementizio con dosaggio min.
Rck 150, si procederà alla posa della tubazione eseguita a perfetta regola d'arte.
I raccordi avranno le estremità adatte al tipo di giunzione previsto dalle prescrizioni di progetto. Se
non diversamente previsto dalla voce, il giunto sarà elastico di tipo meccanico a bulloni conforme
alle norme UNI 9164/94. I tubi saranno di norma protetti all'esterno con un rivestimento a base di
vernice bituminosa, composta di bitumi ossidati sciolti in adatti solventi o di altri prodotti
eventualmente previsti in progetto ed espressamente accettati dalla Direzione dei Lavori. Di norma,
nei diametri da DN 80 a DN 700 la verniciatura sarà preceduta dall'applicazione di uno strato di
zinco mediante apposita pistola conforme alle norme UNI 8179/86.
Tubi di PVC rigido o gres ceramico.
Dopo l’esecuzione dello scavo in trincea eseguito a mano o a macchina, con eventuale
dissodamento della massicciata di superficie bituminosa o della pavimentazione esistente, anche in
presenza di servizi di sottosuolo, il carico, il trasporto e lo scarico del materiale eccedente, verrà
predisposto il letto di posa per uno spessore di cm 15 in calcestruzzo cementizio con dosaggio min.
Rck 150, si procederà alla posa della tubazione eseguita a perfetta regola d'arte. I tubi ed i raccordi
dovranno essere sistemati sul letto di posa in modo da avere un contatto continuo con il letto stesso.
Pagina 23 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Si provvederà quindi alla sigillatura dei giunti e in seguito alla realizzazione del rivestimento e
rinfianco di protezione in calcestruzzo cementizio con uno spessore minimo di cm 15 anche di
ricoprimento superiore, il tutto eseguito a regola d'arte senza deformare la tubazione.
Il riempimento dello scavo eseguito e costipato a strati regolari con il materiale precedentemente
scavato se ritenuto idoneo dalla D.L. o con materiale in fornitura secondo le specifiche ricevute.
Tubazioni in cemento.
Dopo l’esecuzione dello scavo in trincea eseguito a mano o a macchina, con eventuale
dissodamento della massicciata di superficie bituminosa o della pavimentazione esistente, anche in
presenza di servizi di sottosuolo, il carico, il trasporto e lo scarico del materiale eccedente, verrà
predisposto il letto di posa per uno spessore di cm 15 in calcestruzzo cementizio con dosaggio min.
Rck 150, si procederà alla posa della tubazione eseguita a perfetta regola d'arte. I tubi ed i raccordi
dovranno essere sistemati sul letto di posa in modo da avere un contatto continuo con il letto stesso.
Si provvederà quindi alla sigillatura dei giunti e in seguito alla realizzazione del rivestimento e
rinfianco di protezione in calcestruzzo cementizio con uno spessore minimo di cm 15 anche di
ricoprimento superiore, il tutto eseguito a regola d'arte senza deformare la tubazione.
Il riempimento dello scavo eseguito e costipato a strati regolari con il materiale precedentemente
scavato se ritenuto idoneo dalla D.L. o con materiale in fornitura secondo le specifiche ricevute.
ART. 28 - CHIUSINI E GRIGLIE IN GHISA SFEROIDALE.
La posa di griglie per le caditoie e chiusini d’ispezione deve essere eseguita con malta di cemento
tipo 325 o 425, per lo spessore necessario a garantire la stabilità. Il raggiungimento perfetto del
piano di calpestio o della sede stradale, utilizzando all’occorrenza anelli prefabbricati in cemento
armato o muratura di mattoni pieni, per evitare assolutamente di creare spigoli o gradini che sono
causa di rumori molesti al passaggio dei veicoli, causa di inciampo o avvallamenti non desiderati.
ART. 29 - MATERIALI FERROSI
Modalità esecutive - nella lavorazione e posa delle barre d'armatura e reti di acciaio elettrosaldate
si dovranno rispettare le disposizioni del D.M. 09.01.1996, punti 5.3, 5.4 et 6. Le barre dovranno
essere immagazzinate sollevate dal suolo, evitando che vengano imbrattate da altre sostanze. Al
momento del getto dovranno risultare pulite e scevre di corrosioni localizzate, scaglie libere di
trafilatura, ruggine libera, ghiaccio, olio ed altre sostanze nocive all'armatura, al calcestruzzo ed
all'aderenza tra i due.
Taglio e piegatura - E' tassativamente vietato piegare a caldo le barre; la piegatura dovrà essere
eseguita impiegando piegatrici meccaniche.
Posa e fissaggio - L’ancoraggio delle barre sarà effettuato secondo il punto 5.3.3 del D.M.
09.01.1996. La sovrapposizione delle barre sarà effettuata secondo il punto 6.1.2 del D.M.
09.01.1996 precisando il sistema che s'intende adottare. Il copriferro e l'interferro dovranno essere
secondo il punto 6.1.4. del D.M. 09.01.1996; per gli elementi strutturali per i quali è prescritta una
resistenza al fuoco di 120' et 180', il copriferro sarà quello determinato dalla relazione di calcolo. I
distanziatori posti fra le due armature disposte sulle facce opposte di muri e setti dovranno essere
nel numero prescritto dai disegni esecutivi delle strutture.Gli acciai da cemento armato ordinario
debbono essere a qualità controllata in stabilimento. Per tutto quanto attiene ai requisiti di detti
acciai, al loro controllo e alle condizioni della loro accettazione, valgono i disposti del D.M.
09/01/1996 "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento
armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche". In particolare, all'atto della posa in
opera, gli acciai devono presentarsi privi di ossidazione, corrosione, difetti superficiali visibili,
pieghe. E' tollerata un'ossidazione che scompaia totalmente mediante sfregamento con un panno
asciutto. Non è ammessa in cantiere alcuna operazione di raddrizzamento. Non dovranno porsi in
opera armature ricoperte da sostanze che possano ridurne sensibilmente l'aderenza al conglomerato.
ART. 30 - MANUTENZIONE PARATOIE ESISTENTI E NUOVE FORNITURE
All’impresa appaltatrice potrà essere richiesto di intervenire nella riparazione, manutenzione, delle
opere di regimentazione e deviazione delle acque, in genere paratoie in acciaio o in acciaio inox con
Pagina 24 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
scorrimento verticale ed ai loro organi di movimentazione, quali viti senza fine, chiocciole o bulloni
di sollevamento, controtelai e superfici di contenimento o di scorrimento, ecc..
Potrà anche essere richiesta la fornitura e la posa in opera di intere paratoie o loro parti per la
sostituzione o l’integrazione a quelle esistenti.
ART. 31 - ARGINATURE
All’impresa appaltatrice potrà essere richiesto di intervenire nel ripristino, riparazione o
completamento di muri d’argine esistenti, nell’esecuzione di brevi tratti di arginatura o del fondo
scorrevole del canale. Per tali lavori, oltre alla movimentazione di materiali terrosi ed eventuali
demolizioni, potranno essere previsti l’impiego di prefabbricati in c.a., gabbionate di massi o
calcestruzzi preconfezionati, reti e armature per c.a. in acciaio, casserature in legname o in acciaio,
getti in opera di calcestruzzi in fondazioni e in elevazione.
ART. 32 - PRESCRIZIONI VARIE
La D.L. si riserva la facoltà di prelevare campioni di materiali anidri approvvigionati dalle rocce e
ciottoli di provenienza da sottoporre alle prove di laboratorio e di respingere le provviste non
corrispondenti alle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali ordinati.
Tutti i materiali dovranno rispondere alle caratteristiche, dimensioni, requisiti e qualità, indicate
nell'elenco prezzi e scaricati all’interno delle aree di cantiere.
Tutti i trasporti, il carico e lo scarico dei materiali, e tutte le lavorazioni in genere, dovranno essere
effettuate con le necessarie cautele, in proposito si richiamano le norme in materia di sicurezza nei
cantieri e quelle del Codice della Strada, della cui osservanza la ditta Appaltatrice è sola ed unica
responsabile, sia civilmente che penalmente.
TITOLO II
PULIZIA CADITOIE E CANALI FOGNARI
CAPO I
SPURGO E VIDEO ISPEZIONI
ART. 33 - PULIZIA E SPURGO CADITOIE STRADALI:
L’intervento comprende la pulizia tramite Canal Jet di pozzetti stradali, caditoie o bocche di lupo,
nonché:
1. Posa della segnaletica stradale ed eventuali sbarramenti provvisori del traffico in accordo
con il preposto Ufficio Tecnico Comunale e il Comando di Polizia Municipale per
permettere lo svolgimento delle operazioni in completa sicurezza;
2. Perazioni di apertura del chiusino e pulizia della cornice dello stesso;
3. Asportazione e smaltimento dei materiali residui presso impianto di depurazione o
smaltimento indicato dall’Ente appaltante;
4. Lavaggio con acqua pulita, ad alta pressione, prova di funzionamento idraulica, comprese
operazioni di disostruzione della tubazione di collegamento alla rete fognaria e
dell’eventuale sifone tramite idoneo Canal Jet completo di tutta l’attrezzatura necessaria,
dotato obbligatoriamente di aspirazione e getto ad alta pressione;
5. Chiusura del chiusino a lavori ultimati;
6. Compilazione di “report” se richiesto con documentazione fotografica digitale, relativa allo
stato dei manufatti danneggiati o non funzionanti;
Pagina 25 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
7. L’utilizzo eventuale per l’esecuzione delle operazioni nel centro storico o vie anguste di
autocarro Canal Jet di dimensione ridotte.
ART. 34 - PULIZIA E SPURGO DI TRONCHI FOGNARI:
L’intervento comprende la pulizia tramite Canal Jet di canali di fognatura bianca, allacciamenti alla
fognatura comunale bianca e nera di edifici pubblici, pozzi e camerette di ispezione. Tali
lavorazioni comprendono:
1. Posa della segnaletica stradale ed eventuali sbarramenti provvisori del traffico in accordo
con il preposto Ufficio Tecnico Comunale e il Comando di Polizia Municipale per
permettere lo svolgimento delle operazioni in completa sicurezza;
2. Operazioni di apertura del chiusino con idonea attrezzatura di sicurezza e pulizia della
cornice dello stesso;
3. Eventuali operazioni di chiusura o deviazione flusso rete fognaria;
4. Idrolavaggio tramite idoneo Canal Jet dotato di aspirazione e getto alta pressione, completo
di tutta l’attrezzatura necessaria. Per ottimizzare i tempi e i costi di pulizia è preferibile
l’impiego di Canal Jet con sistema di riciclo di acque reflue di lavaggio;
5. Asportazione e smaltimento dei materiali residui presso impianto di depurazione o
smaltimento indicato dall’Ente appaltante;
6. Corretta chiusura delle ispezioni a lavori ultimati;
7. Compilazione di “report” se richiesto con documentazione fotografica digitale, relativa allo
stato dei manufatti danneggiati o non funzionanti;
8. L’utilizzo eventuale per l’esecuzione delle operazioni nel centro storico o vie anguste di
autocarro Canal Jet di dimensione ridotte.
ART. 35 - PULIZIA E SPURGO REFLUI PROVENIENTI DA FOSSE BIOLOGICHE ED
ASSIMILATE.
L’intervento comprende la pulizia tramite Canal Jet delle fosse biologiche, compresa:
1. Posa della segnaletica stradale ed eventuali sbarramenti provvisori del traffico in accordo
con il preposto Ufficio Tecnico Comunale e il Comando di Polizia Municipale per
permettere lo svolgimento delle operazioni in completa sicurezza;
2. Operazioni di apertura del chiusino con idonea attrezzatura di sicurezza e pulizia della
cornice dello stesso;
3. Completa rimozione ed asportazione del materiale di risulta depositato all’interno della
fossa biologica di qualsiasi natura e dimensione;
4. Pulizia e lavaggio dei collegamenti di carico e scarico;
5. Asportazione e smaltimento dei materiali residui presso impianto di depurazione o
smaltimento indicato dall’Ente appaltante;
6. Corretta chiusura delle ispezioni a lavori ultimati;
7. L’utilizzo eventuale per l’esecuzione delle operazioni nei centri storici o vie anguste
dell’autocarro Canal Jet di dimensioni ridotte;
Pagina 26 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
ART. 36 - VIDEO ISPEZIONE:
L’attività comprende la video ispezione manuale o robotizzata, previa pulizia tramite Canal Jet della
tubazione, nonché:
1. Posa della segnaletica stradale ed eventuali sbarramenti provvisori del traffico in accordo
con il preposto Ufficio Tecnico Comunale e il Comando di Polizia Municipale per
permettere lo svolgimento delle operazioni in completa sicurezza;
2. Apertura / chiusura di tutti i chiusini che si rendessero necessari per l’esecuzione dei lavori
con idonea attrezzatura di sicurezza e pulizia della cornice dello stesso, compreso l’accesso
alle fognature per il rilievo dell’affondamento,delle dimensioni della condotta,e quanto altro
necessario;
3. Compilazione del rapporto di video ispezione, con rilevamento progressivo delle distanze
dei vari tratti, pendenza e documentazione fotografica dei punti significativi della video
ispezione (allacciamenti, pozzetti, rotture, ecc.) per evidenziare situazioni anomale di
particolare degrado dell’impianto e degli allacciamenti di pozzetti e utenze;
4. Fornitura di videocassetta VHS e/o cd-room in duplice copia, con la registrazione
dell’avvenuta video ispezione, accompagnati da apposita relazione corredata da planimetria
di riferimento, schemi identificati dei singoli tratti ispezionati, segnalazione e
posizionamento delle principali caratteristiche od anomalie, documentati dalla stampa dei
fotogrammi salienti;
5. Corretta chiusura delle ispezioni a lavori ultimati.
CAPO II
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO E METODI DI MISURAZIONE
TITOLO III
MANUTENZIONE BEALERA
CAPO I
PULIZIA E SPURGO
ART. 37 - SPURGO DEL CANALE PRINCIPALE, DEI FOSSI SECONDARI E DELLE
CANALETTE DI SCOLO.
La pulizia e lo spurgo della bealera interessa oltre al territorio di Grugliasco i Comuni di Collegno,
Rivoli ed Alpignano, con inizio dall’opera di presa presso la centrale Enel in Alpignano. Nei
Comuni di Alpignano e Rivoli, durante la stagione irrigua, si depositano grosse quantità di sabbia e
limo che alzano il fondo del canale e possono causare esondazioni nelle aree circostanti. Le sponde
e gli argini sono luoghi dove si sviluppa una consistente vegetazione che tende ad invadere il canale
provocando un restringimento della sezione che ostacola il normale deflusso delle acque.
Le operazioni di spurgo, eseguiti con idonei mezzi meccanici, dovranno assicurare il mantenimento
della bealera in condizioni di perfetta efficienza, senza permettere alle acque di fuoriuscire dalla
loro sede, sia nei tratti dove la sezione del canale è a cielo libero, sia nei tratti dove la sezione del
canale è coperta. Il deflusso delle acque provenienti dallo scolo delle cunette e dai fossi non dovrà
compromettere la stabilità delle scarpate e delle opere confinanti compreso il corpo stradale. La loro
sezione dovrà risultare libera da depositi e accumuli di terreno, detriti, ingombranti, foglie o da
rifiuti di altra natura e da eventuali ceppaie ed arbusti che pregiudichino la sagoma del canale e la
stabilità delle sponde.
Il D.L. si riserva la facoltà di ordinare all’Impresa interventi non programmati oppure modificare
ordinativi in fase d’esecuzione anche in conseguenza d’eventi meteorologici particolari, il materiale
di risulta dovrà essere rimosso e trasportato in siti idonei stabiliti dall’Impresa appaltatrice o nelle
opportune discariche, senza alcun onere aggiuntivo per il Comune.
Pagina 27 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
ART. 38 - SPURGO TOMBINI E PONTICELLI
Le operazioni di spurgo di griglie, pozzetti e ponticelli, che interessano i canali della bealera,
dovranno assicurare il mantenimento della rete di deflusso delle acque in condizioni di perfetta
efficienza. Le griglie dovranno sempre risultare libere e pulite e i pozzetti dovranno mantenere un
adeguato margine di accumulo sul fondo per la tutela delle condotte. L’area dei tombini, fino
all’estradosso inferiore del tubo di scarico, dovrà sempre risultare libera da depositi, accumuli di
terreno, detriti, erbe o rifiuti di altra natura. I ponticelli dovranno essere sgombri da ogni elemento
che può causare il deflusso normale dell’acqua con ripristino del fondo tutte le volte che si accerta il
pericolo di tracimazione.
CAPO II
TAGLIO ERBA E ABBATTIMENTO PIANTE
ART. 39 - TAGLIO ERBA IN BANCHINE E SCARPATE.
Il taglio dell’erba delle scarpate della bealera o nelle banchine di adiacenza deve essere effettuato di
norma con mezzi meccanici, con le caratteristiche di sicurezza opportunamente necessari e date in
dotazione al personale addetto alle operazioni.
Nei casi in cui non vi sia accessibilità ai mezzi meccanici il taglio può essere realizzato a mano.
L’Amministrazione si riserva comunque la facoltà di ordinare all’Impresa interventi di taglio erba
in misura diversa da quella indicata. Lo sfalcio comprende inoltre:
- il taglio delle essenze arboree ed arbustive;
- la pulizia delle superfici interessate dal materiale sfalciato e da rifiuti di qualsiasi altra natura e
dimensione.
ART. 40 - SRAMATURA ALBERI.
La potatura di alberi di qualsiasi natura lungo la bealera, altezza e specie di essenza, deve essere
effettuata a seconda delle necessità. In particolare la Ditta deve provvedere all'asportazione totale ed
al taglio di tutti i rami che, eccessivamente sviluppati, impediscono il regolare flusso dell’acqua. Il
taglio di potatura dovrà essere eseguito impiegando attrezzature, in maniera che il taglio dei rami,
risulti netto e le ferite ridotte al minimo della superficie. E' assolutamente vietato l'impiego di
macchine che possano provocare gravi danni alle piantagioni come sfilacciamento di tessuti,
scosciatura di rami, lesioni alla corteccia ed eventuali gravi lacerazioni alle parti colpite. Il legname
e i materiali residui dalle potature devono essere sgomberati e portati a discarica nel più breve
tempo possibile.
ART. 41 - TAGLIO ED ABBATTIMENTO ALBERI.
La Ditta, a seguito di ordine impartito dalla Direzione dei Lavori deve provvedere al taglio di alberi,
lungo l’area di rispetto della bealera, di qualsiasi altezza, specie e dimensione, che costituiscono
potenziale pericolo o intralcio; all’abbattimento di quelli resisi pericolanti a seguito di nubifragi,
incidenti o qualsiasi altra causa. Il legname e i materiali residui dagli abbattimenti e sfrondatura
devono essere sgomberati e portati a discarica nel più breve tempo possibile.
CAPO III
ESTRAZIONE RIFIUTI TRATTENUTI DALLE GRIGLIE
POSTE LUNGO I CANALI DELLA BEALERA
ART. 42 - PROGRAMMAZIONE TIPOLOGIE DI INTERVENTO E SITI.
Nella parte scoperta del canale della bealera lungo il suo percorso si introduce ogni tipo di materiale
proveniente dalla vegetazione propria e circostante, da rifiuti di ogni genere portati attraverso
eventi atmosferici, vento e temporali, o introdotti furtivamente da chi utilizza la bealera come
discarica abusiva. Per evitare che detti materiali una volta entrati nella parte coperta intasano o
peggio ostruiscano il percorso dell’acqua, si sono costruiti e posati griglioni all’imbocco che hanno
la funzione di fare passare l’acqua e trattenere i materiali che essa trasporta. I materiali ammucchiati
Pagina 28 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
contro le griglie formano una barriera e fanno rigonfiare il canale. Per evitare i danni della
conseguente esondazione devono essere estratti. L’estrazione dei materiali deve essere fatta a mano,
tramite ramponi e forche, con deposito provvisorio nell’area antistante. La pulizia deve essere
eseguita così come di seguito descritto:
1)Pulizia delle seguenti tre griglie eseguita settimanalmente nei giorni di Lunedì, Mercoledì,
Venerdì con deposito provvisorio dei rifiuti nei pressi della griglia in posizione sicura e
comoda al carico che verrà successivamente effettuato da Società specializzata. Tali
interventi rientrano nelle prestazioni di pulizia ordinaria programmata e saranno
contabilizzati a corpo riconoscendo ad ogni intervento un corrispettivo giornaliero pari ad €
210,00.
•
•
•
Via Claviere ang. via Chiomonte nel territorio al confine tra i comuni di Rivoli e Collegno.
Strada del Gerbido (Piccolo Hotel)
Strada del Gerbido (fronte benzinaio)
2) Pulizia delle seguenti griglie eseguita a seguito di richiesta della DL, con deposito
provvisorio dei rifiuti nei pressi della griglia in posizione sicura e comoda al carico che
verrà successivamente effettuato da Società specializzata. Tali interventi rientrano nelle
prestazioni di pulizia ordinaria programmata e saranno contabilizzati a corpo riconoscendo
ad ogni intervento un corrispettivo giornaliero pari ad € 70,00.
•
•
•
Via Unità D’Italia
Via Crea pressi via Doppi
Via delle Lose, in Torino al confine con Beinasco
Nel periodo compreso tra il 20 aprile e il 10 ottobre, durante il quale il canale sarà posto a regime
idraulico per uso irriguo, deve essere garantita la manutenzione programmata come
precedentemente descritta.
Nel giorno di immissione delle acque ad uso irriguo nel canale, dovrà essere garantita la pulizia
delle griglie con la presenza di almeno due operatori muniti delle attrezzature necessarie e
automezzo per gli spostamenti, prolungata sino al termine del periodo di criticità determinato dal
personale che ha introdotto l’acqua e che sta seguendone il suo deflusso.
Detto corrispettivo risulta comprensivo di n. 2 operai, di cui 1 specializzato ed uno comune, oltre al
nolo a freddo di un autocarro di massa complessiva inferiore a 35 quintali.
Nel caso che l’intervento programmato ricada in una giornata festiva infrasettimanale (25 Aprile, 1
Maggio, 2 Giugno, 15 Agosto, 1 Novembre), il medesimo intervento dovrà essere anticipato nel
pomeriggio della giornata precedente.
ART. 43 – PULIZIA STRAORDINARIA GRIGLIE
Al fine di garantire la necessaria sicurezza, possono essere richiesti interventi di pulizia straordinari
delle griglie dei canali della bealera di Grugliasco, in qualunque periodo dell’anno, anche se in
gestione ad altri enti, esse sono, oltre alle griglie citate al precedente art. 42. le seguenti:
• Corso Orbassano ang. Corso Settembrini, in Torino;
• Strada del Portone;
• Via Dante, (prolungamento sottopasso linea ferroviaria dello scalo merci di Orbassano);
Gli interventi di pulizia straordinaria delle griglie sopra citate saranno eseguiti a seguito specifica
richiesta inviata tramite e-mail o fax, da effettuarsi in caso di urgenza entro 2 ore e in caso ordinario
entro la giornata successiva.
Pagina 29 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
TITOLO IV
NORME GENERALI
CAPO I
MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI
ART. 44 – MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEGLI INTERVENTI PROGRAMMATI.
I servizi programmati dovranno essere eseguiti secondo la seguente procedura:
1. eventuale sopralluogo congiunto tra la Direzione lavori e il Tecnico dell’Impresa;
2. emissione da parte della D.L. dell’ordine di lavoro;
3. comunicazione da parte dell’appaltatore, anche a mezzo fax o e-mail, della data di inizio dei
lavori;
4. richiesta da parte dell’Appaltatore, all’ufficio Viabilità del Comune, per emissione di
ordinanza relativa alla chiusura al traffico o eventuali deviazioni che dovessero rendersi
necessarie nelle vie interessate dai lavori;
5. esecuzione degli interventi nei modi e nei tempi concordati e riportati nell’ordine di lavoro;
6. redazione bolla di lavoro in duplice copia con firma congiunta al termine di ogni servizio e/o
giornata lavorativa;
7. presentazione mensile del riepilogo lavori da parte dell’Appaltatore con allegate eventuali
copie dei formulari di smaltimento;
8. verifica da parte dell’Ente appaltante e predisposizione atti contabili;
9. Gli interventi saranno ordinati di volta in volta dalla Direzione Lavori, con apposito ordine,
cui potranno essere allegati eventuali disegni illustrativi delle opere da eseguire e le
condizioni generali di esecuzione;
ART. 45 - NORME GENERALI DI VALUTAZIONE
I lavori verranno compensati a misura e saranno contabilizzati esclusivamente con i prezzi esposti
in contratto, deducendo il ribasso d'asta, il quale deve ritenersi formulato dall'Appaltatore in base a
calcoli di sua convenienza ed a tutto suo rischio. Nei prezzi netti contrattuali sono compresi e
compensati tutti gli obblighi ed oneri generali e speciali, sia quelli esplicitamente richiamati che
quelli implicitamente necessari alla realizzazione delle lavorazioni, compresa la fornitura e la posa
dei necessari cartelli stradali di segnalazione e presegnalazione, le lanterne e le recinzioni occorrenti
delle aree di cantiere.
Le lavorazioni saranno pertanto valutate secondo metodi geometrici, secondo le prescrizioni del
Capitolato Generale d’appalto per le opere dipendenti dal Ministero dei LL.PP. approvato con
D.P.R. 16.7.1962 n. 1063, e sulla base delle misure rilevate sul luogo in contraddittorio con
l'Appaltatore, il quale dovrà mettere a disposizione il personale tecnico e gli strumenti necessari allo
scopo.
Salvo particolari disposizioni delle singole voci di elenco, i prezzi dell'elenco stesso facente parte
del Contratto si intendono applicabili a tutte le opere eseguite secondo quanto prescritto e precisato
negli atti dell'appalto, qualsiasi siano: metodologia di intervento, frazionamento della lavorazione,
disagio, etc..
Pagina 30 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
I prezzi per le forniture sono da intendersi compresi degli oneri per il carico, trasporto, consegna e
scarico in cantiere o sul luogo ove devono essere impiegati.
L'Appaltatore è tenuto a presentare, a richiesta del Direttore dei Lavori, le misure e le constatazioni
che questi ritenesse opportuno, peraltro è obbligato ad assumere tempestivamente egli stesso
l'iniziativa per le necessarie verifiche, e ciò specialmente per quelle opere e somministrazioni che
nel progredire del lavoro non potessero più essere accertate.
Solo eccezionalmente, qualora nei prezziari regionali di riferimento non esista una voce idonea per
contabilizzare la lavorazione richiesta, si procederà alla liquidazione in “economia” liquidando le
forniture dei materiali, i noli e la mano d’opera per la posa degli stessi. In questo caso i mezzi
d’opera e il personale addetto ad eseguire tali lavorazioni non potranno essere impegnati
contemporaneamente ad eseguire lavorazioni liquidate a misura.
ART. 46 - MANODOPERA
Gli operai addetti ai lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e
dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi.
L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non riescano
di gradimento alla Direzione dei lavori.
Circa le prestazioni di manodopera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle
leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina
giuridica dei rapporti collettivi.
Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'Impresa si obbliga ad
applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli
operai dipendenti dalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello
stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti.
L'Impresa si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza
e fino alla sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci.
I suddetti obblighi vincolano l'Impresa anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o
receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale della stessa e da ogni altra sua
qualificazione giuridica, economica o sindacale.
L'Impresa è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell'osservanza delle norme anzidette
da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in
cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto.
Il fatto che il subappalto sia o non sia stato autorizzato, non esime l'Impresa dalla responsabilità di
cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante.
Non sono, in ogni caso, considerati subappalti le commesse date dall'Impresa ad altre imprese:
a) per la fornitura di materiali;
b) per la fornitura anche in opera di manufatti ed impianti speciali che si eseguono a mezzo di ditte
specializzate.
In caso d’inottemperanza agli obblighi precisati nel presente articolo, accertata dalla Stazione
appaltante o ad essa segnalata dall'Ispettorato del Lavoro, la Stazione appaltante medesima
comunicherà all'Impresa e, se del caso, anche all'Ispettorato suddetto, l'inadempienza accertata e
procederà ad una detrazione del 20 % sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di
esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono stati ultimati,
destinando le somme così accantonate a garanzia dell'adempimento degli obblighi di cui sopra.
Il pagamento all'Impresa delle somme accantonate non sarà effettuato sino a quando dall'Ispettorato
del Lavoro non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
Per le detrazioni e sospensione dei pagamenti di cui sopra, l'Impresa non può opporre eccezioni alla
Stazione appaltante, né ha titolo al risarcimento di danni.
ART. 47 – NOLEGGI
Le macchine e gli attrezzi a noleggio debbono essere in perfetto stato di utilizzo e provvisti di tutti
gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell'Appaltatore
la manutenzione degli attrezzi e delle macchine.
Pagina 31 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali
di consumo, all'energia elettrica, l’acqua per il funzionamento del canal-jet, e tutto quanto occorre
per il funzionamento delle macchine.
Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè
d'opera, montaggio, smontaggio ed allontanamento.
Il noleggio verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro. Non verranno quindi computati i
tempi occorrenti per il rifornimento dell’acqua necessaria al funzionamento del canal-jet.
ART. 48 - TRASPORTI
Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la
manodopera del conducente, e ogni altra spesa occorrente.
I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e
corrispondere alle prescritte caratteristiche.
La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso e con
riferimento alla distanza.
ART. 49 – ATTREZZATURE
Per la condotta effettiva dei servizi l'impresa dovrà inoltre assicurare la piena disponibilità di:
• macchine operatrici idonee all'esecuzione dei lavori;
• mezzi d'opera allestiti secondo necessità di impiego;
• veicoli trasporto cose o promiscui a supporto di tutte le attività richieste;
• serie complete di segnaletica per cantiere in conformità alle norme del codice della strada
(D. Lgs 285/92), del suo regolamento di applicazione (D.P.R. 495/928) e del decreto del
10/07/2002 “ disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria
di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo”.
• utensili e piccole attrezzature di cantiere in dotazione alle singole squadre operative.
In particolare i mezzi d'opera, i veicoli e le macchine operatrici da impiegare, in conformità all'art.
58 D.Lgs n. 285 del 30.4.92, dovranno comunque:
• essere collaudati presso la competente Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione
per la circolazione su strade;
• avere l'aggiornamento della carta di circolazione ai fini delle lavorazioni oggetto del
presente capitolato ed essere in regola con le revisioni disposte dal Ministero competente;
• essere autoveicoli (anche se trasporto cose) o macchine operatrici adibiti a porta attrezzi.
• avere tutte le autorizzazioni ed omologazioni legali per circolare sulle strade anche con
mezzi fuori sagoma, secondo le prescrizioni di legge.
Per ragioni attinenti alla sicurezza del lavoro, i bracci articolati a sezioni fisse e/o bracci a sfilo
telescopico ("slop" e "giraffe") per lo sfalcio delle erbe nelle scarpate, dovranno essere attrezzate
con testate taglia erba del tipo "trinciatrice a rullo". Gli organi di taglio dovranno comunque avere
una opportuna protezione (carter) che consenta di evitare il "lancio" di parti di piante tagliate o di
altri oggetti nella carreggiata stradale.
Tutti gli autoveicoli e le attrezzature presentate dell'impresa dovranno comunque essere in grado di
eseguire il servizio richiesto a perfetta regola d'arte, ed essere sempre perfettamente funzionanti e in
buone condizioni.
ART. 50 - LAVORI DIVERSI NON SPECIFICATI NEI PRECEDENTI ARTICOLI
Tutti gli altri lavori previsti nel prezzo d'elenco, ma non specificati e descritti nei precedenti articoli,
troveranno esecuzione in base alle buone regole d'arte e secondo le disposizioni che verranno
impartite di volta in volta dalla Direzione Lavori.
Pagina 32 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
CAPO II
VALUTAZIONE DEI RISCHI
ART. 51 – PIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e di coordinamento e redatto ai sensi dell'art. 39 del Dpr 207/2010 è il
documento complementare al progetto esecutivo, finalizzato a prevedere l’organizzazione delle
lavorazioni più idonea, per prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori,
attraverso l’individuazione delle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, e la definizione
delle relative prescrizioni operative. Il piano contiene misure di concreta fattibilità, è specifico per
ogni cantiere temporaneo o mobile ed è redatto secondo quanto previsto nell’allegato XV al decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81. La stima dei costi della sicurezza derivanti dall’attuazione delle
misure individuate rappresenta la quota di cui all’articolo 16, comma 1, punto a.2).
I contenuti del piano di sicurezza e di coordinamento sono il risultato di scelte progettuali ed
organizzative conformi alle misure generali di tutela di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 9
aprile 2008, n. 81, secondo quanto riportato nell’allegato XV al medesimo decreto in termini di
contenuti minimi. In particolare la relazione tecnica, corredata da tavole esplicative di progetto,
deve prevedere l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi in riferimento all’area e
all’organizzazione dello specifico cantiere, alle lavorazioni interferenti ed ai rischi aggiuntivi
rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori
autonomi.
ART. 52 - PIANO GENERALE DI INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI
Il Piano Generale di individuazione dei rischi forma parte integrante del Contratto e le gravi ripetute
violazioni dello stesso da parte dell'appaltatore, previa formale costituzione di mora, costituiscono
causa di risoluzione del contratto.
L’Appaltatore è tenuto a predisporre il Piano Generale di individuazione dei rischi, nonché a curare
il coordinamento di tutte le Ditte operanti. A tal fine l’Appaltatore sarà responsabile del rispetto del
Piano stesso e del coordinamento di tutte le Imprese operanti attraverso il Direttore Tecnico.
Il Piano sarà messo a disposizione delle Autorità competenti preposte alle verifiche rispettive di
controllo.
L’Appaltatore dovrà dichiarare di aver preso conoscenza dei rischi di qualsiasi natura, presenti
nell'area di lavoro, al fine di adottare tutti i necessari e prescritti provvedimenti per la prevenzione
degli infortuni e per la tutela dei lavoratori.
L’Appaltatore è tenuto ad uniformarsi scrupolosamente ad ogni norma vigente o che verrà emanata
in materia di prevenzione degli infortuni e di igiene del lavoro e, in particolare ai D.P.R. 27.4.1955
n°547, 7.1.1956 n°164, 19.3.1956 n °302 e 19.3.1956 n°303 ed al D.Lg.s 9 aprile 2008, n. 81 e
s.m.i..
L’Appaltatore dovrà provvedere inoltre a:
• portare a conoscenza di tutti i lavoratori i rischi rilevati e di cui al primo comma;
• fare osservare a tutti i lavoratori le norme e le disposizioni di cui al secondo comma;
• disporre e controllare che i lavoratori siano dotati ed usino i mezzi personali di protezione
appropriati o prescritti per i rischi connessi con le lavorazioni e con le operazioni da
effettuare;
• curare che tutte le attrezzature e i mezzi d'opera siano in regola con le prescrizioni vigenti;
• informare immediatamente l’Amministrazione Provinciale in caso di infortunio o di
incidente e ad ottemperare, in tali evenienze, a tutte le incombenze prescritte dalla legge.
ART. 53 - NORME DI SICUREZZA PER L'ESECUZIONE DEI SERVIZI SU STRADA IN
PRESENZA DI TRAFFICO
L’Appaltatore sarà responsabile, anche penalmente, della sicurezza del traffico sia nei confronti di
terzi che dell’Amministrazione e risponderà pertanto di ogni e qualsiasi danno che possa
conseguirne tenendo indenne e sollevata la medesima.
Pagina 33 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
L’Appaltatore è tenuto ad ottemperare a tutte le prescrizioni, a salvaguardia del traffico, che il D.L.
o il preposto Servizio del Settore LL.PP. ritenessero di impartire.
Gli oneri che deriveranno da queste particolari condizioni (compresa la fornitura, l'apposizione e la
rimozione della segnaletica necessaria per riduzioni o deviazioni di traffico) saranno a carico
dell’Appaltatore. Tutti i suddetti oneri, a carico dell’Appaltatore, sono da intendersi compresi e
compensati nel ribasso offerto.
Si richiama inoltre l'attenzione dell’Appaltatore sull'obbligo per tutto il personale che presta la
propria opera entro il perimetro stradale, di indossare gli indumenti e tutti i dispositivi di protezione
individuale previsti dalle vigenti norme di sicurezza.
L’Appaltatore resta obbligato a munirsi e mantenere la segnaletica necessaria alla pre-segnalazione
dei servizi, in condizioni di completa efficienza, perfettamente corrispondente per quantità e tipo, a
quanto stabilito nella specifica normativa.
ART. 54 - CONTINUITA' DEL TRANSITO E RESPONSABILITA' VERSO TERZI
Tutti gli interventi formanti oggetto della presente Capitolato dovranno essere realizzati in modo da
lasciare sempre libero il traffico pubblico o di intralciarlo il meno possibile. E' pure suo obbligo
apporre, in tutti i punti ove sia necessario, le segnalazioni in conformità alle norme del codice della
strada (d. Lgs 285/92), del suo regolamento di applicazione D.P.R. 495/92 e del decreto del
10/07/2002 “disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di
strada, da adottare per il segnalamento temporaneo”. Resta in ogni caso convenuto che l’Impresa
assume ogni responsabilità dei danni alle persone, agli animali ed alle cose, in dipendenza
dell'esecuzione della presente Contratto e perciò si impegna di ritenere l'Amministrazione
Comunale sollevata ed indenne da qualsiasi molestia e pretesa da parte di terzi. Si fa obbligo in
modo particolare all’Impresa:
a) di effettuare tutti gli interventi senza mai interrompere il transito veicolare ;
b) di provvedere non appena scaricati i materiali sulla banchina stradale di farli regolarmente
accatastare fuori dal piano viabile;
c) che i macchinari ed i veicoli e tutti gli altri attrezzi debbano essere collocati in modo da evitare
pericoli al transito;
d) di comunicare il nome del proprio Responsabile dei lavori;
e) di utilizzare automezzi forniti dalle regolamentari segnalazioni, nonché di tutte le autorizzazioni
legali così come stabilito.
ART. 55 - PENALI
Ai sensi dell’art. 145 del D.P.R. 207/2010 e s.m.i., qualora l'Impresa non esegua i lavori o le
forniture indicati dalla DL entro il termine prescritto, sarà passibile di una penalità pari allo 0,5 per
mille dell'importo netto di contratto per ogni giorno naturale e consecutivo di ritardo, e comunque
complessivamente non superiore al 10% dell’importo netto di contratto. Qualora lo superasse, si
dovrà dare corso alla procedura di risoluzione del contratto previsto dall’articolo 145 comma 4 del
D.P.R. 207/2010 ed art.136 del D.lgs. 163/06.
ART. 56 - ONERI DIVERSI A CARICO DELLA STAZIONE APPALTANTE
Rimborso di eventuali costi per pesatura automezzi, trasporto rifiuti e analisi necessarie per lo
smaltimento dei rifiuti derivanti dalle pulizie, se non già compresi nei prezzi unitari contrattuali.
Rimborso di oneri e le imposte sostenute per il conferimento e lo smaltimento a discarica
autorizzata dei residui derivanti dalle potature e abbattimento di alberi o presso l’impianto
depuratore delle acque fognarie se non già compresi nei prezzi unitari contrattuali.
ART. 57 - ONERI DIVERSI A CARICO DELL’APPALTATORE
Richiesta e ottenimento da parte del gestore del servizio idrico integrato (SMAT)
dell’autorizzazione al prelievo di acqua potabile dalla rete pubblica tramite apposite bocchette,
ubicate nel territorio del comune di Grugliasco.
Pagina 34 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
ART. 58 – ORDINATIVI ORDINARI - ORDINATIVI URGENTI
Gli interventi richiesti all'impresa, sia verbalmente che mediante e-mail o fax, dovranno avere inizio
entro i successivi 3 (tre) giorni dall’ordine, previo avviso al tecnico Comunale preposto alle
verifiche e proseguire senza interruzioni.
A precisa richiesta del Tecnico Comunale preposto al servizio, IN CASO DI ESPRESSA
NECESSITÀ D’URGENZA, l’impresa appaltatrice si assume l’obbligo di intervenire ove segnalato
per eseguire i lavori ordinati o posizionare e mantenere la segnaletica provvisoria necessaria fino al
termine dell’intervento ordinato, entro 2 (due) ore dalla richiesta. L’ordinativo “urgente” può
contenere interventi in siti diversi. In caso di espressa necessità di “intervento urgente”, lo stesso
dovrà essere formalizzato apposito ordinativo scritto da parte del tecnico preposto al servizio. Ogni
ordinativo “urgente” richiesto, dà diritto all’impresa appaltatrice al riconoscimento di un compenso
forfettizzato indicato nell’elenco prezzi e da assoggettare all’offerta presentata, indipendentemente
dal numero di interventi richiesti nel medesimo. L’intervento d’urgenza potrà essere richiesto nei
giorni dal Lunedì al Venerdì dalle ore 08,00 alle ore 17,00.
Costo forfettario per l'intervento di urgenza € 150,00.
ART. 59 – REPERIBILITA' FESTIVA E NOTTURNA
All’Appaltatore potrà essere richiesta l’esecuzione di interventi che rivestono carattere di urgenza,
24 ore su 24 per i giorni festivi e dal Lunedì al Venerdì dalle ore 00,00 alle ore 08,00 e dalle ore
17,00 alle ore 24,00 nei giorni feriali, anche su semplice ordine verbale o telefonico, salvo
successiva conferma scritta da effettuarsi nel più breve tempo possibile.
A seguito della chiamata il personale reperibile dell’impresa dovrà garantire l’intervento, recando
con sé l’opportuna dotazione di attrezzi da lavoro e materiali, entro 1 (una) ore dalla chiamata.
La prestazione dovrà essere attivata per la risoluzione dell'emergenza e su richiesta del Dirigente
del Settore o suo delegato che ha il compito di sostituirsi anche alla D.L. e di redigere la contabilità
dell'intervento.
Costo forfettario dell'intervento per la messa in sicurezza del pericolo segnalato € 150,00 escluso la
fornitura del materiale occorrente.
Costo forfettario per la disponibilità del servizio di reperibilità ( 24 ore su 24, dei giorni feriali e
festivi) di € 1.000,00 al mese da assoggettare a ribasso d’asta.
Considerato che gli interventi di manutenzione correttiva in urgenza hanno caratteristiche di
inderogabilità e che l’esecuzione degli stessi deve essere quanto mai tempestiva, poiché
diversamente si incorrerebbe nell’ipotesi di interruzione di pubblico servizio che potrebbe quindi
determinare situazioni di pericolo agli utenti dei servizi erogati dall’Amministrazione comunale,
l’impresa aggiudicataria dovrà dotarsi di un sistema di pronto intervento con servizio di pronta
reperibilità.
La reperibilità dovrà essere tale da garantire il pronto intervento, ovunque richiesto.
Il personale che sarà destinato dall’Impresa all’attività di pronto intervento dovrà essere, per
qualifica professionale e consistenza numerica, tale da garantire l’esecuzione dell’attività richiesta a
perfetta regola d’arte, garantendo sicurezza, efficacia e tempestività.
In ogni caso, per il singolo intervento in pronta reperibilità, l’Impresa deve garantire la disponibilità
di una squadra di intervento composta da almeno due persone (un operaio specializzato o
qualificato ed un operaio comune).
Al fine di assicurare la effettiva capacità di intervenire, nei modi e nei tempi prescritti, entro 15
(quindici) giorni naturali consecutivi dalla comunicazione dell’avvenuta aggiudicazione, dovrà
fornire alla Stazione Appaltante un documento attestante il sistema di organizzazione dell’attività
tecnico/operativa e di pronto intervento connessa con l’appalto, che riporti in modo completo:
- la propria struttura organizzativa territoriale;
Pagina 35 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc
- l’organizzazione della struttura di supporto tecnico e della struttura operativa e di
reperibilità/pronto intervento per gli interventi Manutenzione in urgenza, con l’indicazione delle
unità di personale tecnico e operatore impiegato (con relativa qualifica);
- le sedi operative, i magazzini attrezzati e le dotazioni logistiche, adeguati per l’attività prevista dal
contratto;
- i recapiti di fax e telefoni fissi ed e-mail delle sedi operative, nonché di telefonia mobile del
personale reperibile;
- l’elenco di mezzi e attrezzature ed equipaggiamento tecnico necessarie per le attività previste dal
contratto, in modo da consentire una chiara individuazione e rintracciabilità;
Qualora l’Appaltatore non ottemperi al suddetto obbligo la Stazione Appaltante assegnerà un
termine perentorio (massimo 7 giorni naturali consecutivi) per consentirne l’adempimento,
trascorso inutilmente il quale l’Impresa decadrà dall’aggiudicazione e l’appalto verrà affidato alla
ditta che segue in graduatoria, con conseguente incameramento della cauzione provvisoria e fatta
salva la richiesta di risarcimento del danno.
Qualsiasi variazione che interessi i recapiti del personale reperibile preposto all’attività di pronto
intervento deve essere tempestivamente comunicata alla Stazione Appaltante e alla Direzione
Lavori, e comunque con una settimana di anticipo rispetto alla effettiva variazione.
Qualora l’Impresa non ottemperi al suddetto obbligo si procederà alla revoca e/o risoluzione del
contratto in danno.
L’Amministrazione oltre ad applicare la penale nei modi e nella misura previsti dall’art. 55 del
presente capitolato, si riserva di addebitare i danni che potessero conseguire dal suo mancato
intervento.
Si specifica che l’omissione di intervento costituisce grave inadempimento e pertanto comporta la
risoluzione in danno del contratto di appalto. Tale fattispecie costituisce inoltre grave negligenza e
comporterà l’esclusione dell’Impresa alla partecipazione a successive gare di appalto.
ART. 60 – DURATA CONTRATTUALE
L'appalto decorrerà dalla data di aggiudicazione sino al 31 dicembre 2017.
Pagina 36 di 36
CapTec_StradeFognBeal_2015-2017.doc