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Evian Royal Resort - Crédit photo: J. N Reichel
BE-MA editrice - Gennaio 2011 nr. 53 trimestrale di benessere salute itinerari e cultura
La vita è un BRIVIDO che vola via è tutto un EQUILIBRIO sopra la follia - Vasco Rossi
OTTOBRE 2011 - n.55
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OTTOBRE 2011 - n.55
La vita è un BRIVIDO che vola via
è tutto un EQUILIBRIO sopra la follia
Vasco Rossi
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<< Cronache e avventure dalla SPA >>
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Taglio e colore sono pensati a seconda della
personalità, dei gusti e delle esigenze delle
clienti. E la salute dei capelli è assicurata.
V
i e’ mai capitato di andare dal parrucchiere con l’intenzione di far dare una spuntatina ai vostri
capelli, che amate lunghi e con un classico taglio carre’, ed emergere invece dal salone con
una chioma punk alla Lisbeth Salander della “Ragazza che giocava con il Fuoco”,
o con una voluminosa acconciatura che al confronto Farrah Fawcett delle originali Charlie’s Angels era
una dilettante? A me, purtroppo si: con il risultato di aver, nel corso della vita, sfoggiato mio malgrado
una eccezionale varieta’ di coiffures e stili improbabili. Così quando mi giunge all’orecchio la voce,
sempre piu’ insistente, che a Roma e’ sbarcato un parrucchiere che, miracolo, ascolta
davvero le clienti elabora il loro stile senza imporre il suo ego e le acconciature di cui sopra
A cura di Alessandra Signorelli,
esperta di benessere che prova per noi
le novità dell’Italia e dal mondo
e invece crea i look prendendo in considerazione personalita’, gusti e esigenze di chi gli sta davanti,
accolgo la notizia come quella della venuta del Messia. Lo hair stylist in questione,
Aulo Cacciatore, il cui metodo si chiama Hair Design Therapy, come se non bastasse pare sia anche
un mago della salute dei capelli: si sussurra che con cure naturali abbia il potere di far resuscitare
anche le capigliature piu’ spente. Fisso un appuntamento all’istante.
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Prima seduta: il taglio
Il nuovo salone e’ incastonato in una delle vie-gioiello del cosiddetto quadrilatero della moda romana,
quello che si sviluppa attorno a via Condotti: dove la densita’ per chilometro quadrato di boutique
iper-trendy e’ decisamente fra le piu’ alte del pianeta. Una placca di ottone discreta - potrebbe
essere di un avvocato o un notaio - segnala il salone dalla strada. Varco il portone di un signorile
palazzo, attraverso un corridoio, ed ecco la porta a vetri dello spazio. Non faccio in tempo a
suonare il campanello che si materializza un impeccabile concierge, Chris, nazionalita’ thai e
elegante completo scuro. Che mi fa accomodare, e mi offre bevande e snack inaspettati: tisana
depurante, succo di frutta biologico, frutta secca. Mi guardo attorno: il locale e’ decisamente minimal,
ma con intriganti sprazzi di colore. Quelle bamboline dalla testa afro fra i multicolori prodotti di Alterna?
Arte pop made in Berlino. E la enorme foto di una donna sospesa, che fa da protagonista nella sala
d’attesa? Un autoritratto dell’artista Sam-Taylor Wood. Che non sono in un salone qualunque mi appare subito
chiaro: l’arte contemporanea qui e’ disseminata con generosita’, manco fossimo al Guggenheim di New York.
E qui sulla panca, accanto ai soliti quotidiani....un Ipad, a disposizione dei clienti.
Sono ancora a Roma, mi chiedo, o ho fatto un estemporaneo viaggio nel futuro? Chris mi scuote
dalla mia reverie, per scortarmi nella saletta privata dove si svolgera’ il colloquio preliminare con
lo hair stylist, pratica fissa per le nuove clienti, mi si dice. Non faccio in tempo a piazzarmi sulla
poltrona di pelle bianca che si materializza una sorridente terapista tailandese.
Si chiama Dream (sogno), un nome ricco di promesse, che mantiene con un massaggio collospalle (omaggio della casa) che scioglie grovigli cementati e mi catapulta in una dimensione
beata. In cui mi trova, quando si materializza, Aulo in persona. Completo total black, stivaletti,
barba di tre giorni, il look e’ quello dello stylist superstar. Ma non lasciatevi ingannare: appena
inizia a parlare, con semplicita’ e simpatia, chiedendomi cosa mi porta qui, e’ chiaro che non ho
davanti il solito parrucchiere/primadonna. ”Non impongo nulla alle mie clienti” mi spiega.
“Lavoro per loro, non per me. Sono loro a darmi lo spunto, dei parametri in cui creare. E questo mi fa crescere
come professionista.” Mi chiede di raccontargli la mia storia tricologica. Triste e penosa: capelli sottili,
mossi, ingestibili, e ora pure rossicci, colore che detesto, eredita’ di tinture avventate. Il mio goal?
Un look pulito, sano, naturale, e capelli piu’ lunghi possibile, da lasciar sciolti senza parere un pulcino
spennacchiato. Aulo ascolta con attenzione: poi mi dice che secondo lui non esistono capelli brutti,
tutti hanno caratteristiche che, valorizzate, li rendono splendenti. La prescrizione per me: rimetterli in forma
con un trattamento ristrutturante, dargli una forma con un taglio volumizzante, e rettificare il colore con una tinta
naturale, che non danneggi la struttura. La prima tappa: il taglio, da effettuare oggi stesso.
Mi prende in consegna Federica, hair stylist dagli occhi da cerbiatta. Che mi fa uno shampoo rivitalizzante
in una poltrona di pelle nera piena di pulsanti - per reclinare, alzare il poggiapiedi - che pare quella della prima
classe in aereo. Intanto sullo schermo di fronte a me un copertone brucia sui detriti: la crisi della mondezza
a Napoli? No, video-art firmata Paolo Canevari. E la foto di quella Marilyn, anzi di quell’ammiccante
Marilyn (si’, e’ un lui, e pure giapponese)? E’ un autoritratto dell’artista Yasumasa Morimura, quotatissimo.
E ancora, quelle donne rannicchiate sul pavimento, vestite solo di sandali col tacco a spillo?
Un’opera di Vanessa Beecroft. Eccomi finalmente nella sedia del taglio, una futuristica mascherina
trasparente sulla fronte (per evitare che i capelli mi arrivino negli occhi): con mosse rapide e precise
Aulo sforbicia di qua e di la’, muovendo continuamente i capelli. Dopo una piega sopraffina firmata
da Alessandra, stylist di eccezione con l’hobby di disegnare originali orecchini, ecco la mia capigliatura
rinnovata: solo leggermente piu’ corta, ma con un nuovo volume, una nuova personalita’,
e un movimento sfizioso. Miracolo.
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Seconda secduta: il colore
E’ una di quelle giornate romane in cui anche Giacomo Leopardi avrebbe composto una entusiasta ode alla vita:
tiepida cristallina e rinvigorente, da bere tutta di un sorso. Nelle strade del centro, i turisti nordeuropei siedono inebetiti
nei caffe’, sorseggiando infiniti cappuccini e cuocendosi a fuoco lento al sole bollente. Peccato che lo stesso sole,
quando mi vedo riflessa nelle vetrine, esalti quei riflessi ramati dei miei capelli che mi mandano su tutte le furie. Così,
quando arrivata da Aulo mi fanno accomodare al colore, la giornata diventa per me ancora piu’ splendente. Il colore in
questione e’ il Shades della Redken, una colorazione a ph acido, ristrutturante, e ad effetto gloss, nel mio caso di una
tonalita’ cenere, per spegnere, anzi spero annullare il rossiccio a cui sono allergica. Così, quando dopo il lavaggio, siedo
con la pappetta colorante in testa per venti minuti, applicata da Simone, altro top stylist del team, sbocconcellando le
solite mandorline bio, per una volta sono felice come una Pasqua.
Oggi nel salone l’atmosfera e’ festosa come quella delle vie circostanti. Una luce dorata entra dai lucernai,
e le clienti chiacchierano fra di loro come vecchie amiche, incoraggiate dal corposo vinello bio offerto insieme al solito
te’. Sciacquato il colore, e’ il momento di affrontare il problema struttura del mio capello: debilitata, anzi stremata dalla
precedenti colorazioni selvagge. Aulo mi consiglia un trattamento di ricostruzione firmato Alterna al caviale, ricco
di acidi grassi, Omega 3 e vitamina C. Il tutto comincia con uno shampoo speciale che libera i capelli dalle impurita’,
seguito da un maschera rimpolpante, e da un’altra maschera alle proteine che chiude le squame del capello.
Finisco la maratona-salute di nuovo sulla poltrona dello shampoo. Sullo schermo oggi scorrono prima inquietanti
spezzoni di film in cui uomini schiaffeggiano donne; poi altri in cui donne sparano agli uomini, la vendetta. E anche
questa, credeteci, video art, firmata Tracey Moffat. Mentre aspetto che Aulo mi faccia la piega, si materializza la
terapista thai di turno, Namfon, uno scriccioletto di donna il cui tocco (stavolta il massaggio e’ mani/braccia) e’
di un vigore inaspettato. Ed ecco il maestro in persona, che non smentisce la sua fama: una asciugata con le mani col
phon ionizzante (che non elettrizza i capelli), un paio di passate di spazzola tonda, e voila’: eccomi con una capigliatura
piena, lucente, spiritosa, e pure dall’aspetto naturale, non perfettina tipo “appena uscita dal parrucchiere”.
E il rosso? Un incubo lontano: e’ riapparso, creato ad arte, il mio bel castano naturale. Mentre, tornando a casa,
mi rivedo nelle vetrine, lancio un ululato di gioia. Meno male che mi copre il rumore dei motorini.
Terza seduta: il trucco
Capelli a posto e di un colore divino: ora e’ il viso ad apparire scialbo e incolore. Meno male che da Aulo,
dove si anela a fornire un makeover totale, c’e’ a disposizione una make-up artist d’eccezione: si, e’ la
stessa Federica, donna dai mille talenti. Ci appartiamo nella sala trucco, megaspecchio e faretti sparati.
Federica esordisce dicendomi che per lei il trucco e’ come poesia, da comporre a seconda della indole
e dello stato d’animo della persona. E da sintonizzare all’ acconciatura : non per niente lei e’ anche
hair stylist. “C’e’ chi magari ha bisogno solo di un tocco di mascara”. Non il mio caso, temo. Infatti,
per me il “focus” e’ sulla luminosita’, da restituire. Adoperando i prodotti danesi Tromborg (qui in
esclusiva per l’Italia, www.tromborg.com), 100% organic e dalla texture sublimi - Federica esordisce
spennellandomi un mix di crema idratante e correttore, seguito dal fondotinta minerale, per creare
una base impeccabile. Poi inizia il gioco di chiaroscuri con un fard in crema che spalma sugli
zigomi, e continua con un affascinante mix di ombretti applicati strategicamente sulla palpebra a
approfondire lo sguardo. Ripetute passate di mascara, una matita bronzo dentro l’occhio, un mix di
vari gloss sulle labbra, un tocco di gel illuminante nei punti strategici, ed eccomi trasformata in una
femme fatale. Quando emergo per l’ultima volta dal salone sono una donna nuova. Con una chioma
definita e rifiorita, e con un viso che risplende come se avessi una lampadina dentro. E il tutto senza
danneggiare, anzi curando e rispettando salute e benessere di viso e capelli. E in piu’, cosa non trascurabile,
mi sono fatta anche una cultura in arte contemporanea. Provvidenziale Hair Design Therapy.
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