Educazione alimentare - Consiglio Regionale della Campania

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Educazione alimentare - Consiglio Regionale della Campania
L’EDUCAZIONE ALIMENTARE e LA DIETA MEDITERRANEA
Il consumo di alimenti degli italiani a
partire dalla prima metà degli anni Cinquanta,
alimentari ha conquistato uno spazio importante
nelle politiche istituzionali e nella scuola.
con la ricostruzione, la crescita industriale ed
economica del Paese,
ha subito una rapida
evoluzione quantitativa e qualitativa, così da
eliminare le croniche carenze nutritive e la “fame
arretrata”.
Paradossalmente siamo, oggi, in presenza
del problema opposto: gli squilibri e gli eccessi
alimentari determinano malattie degenerative e
dismetabolismi. Mentre gli altri paesi studiavano
e imparavano ad apprezzare la cosiddetta “dieta
https://www.politicheagricole.it/flex/cm 1
mediterranea” – che valorizza la dieta degli
In particolare, con la Legge n. 162 del
Italiani di quaranta o cinquanta anni fa – da noi si
1990, che affida al Ministro della Pubblica
importavano i modelli e stili di vita estranei alla
Istruzione il compito di promuovere e coordinare
nostra tradizione. Così invece di prendere
le attività di educazione alla salute, l’educazione
coscienza dei propri gusti e della propria cultura, i
alimentare ha conquistato un suo spazio ampio
giovani sono andati sovrapponendo – complici i
tra le attività didattiche.
miti e i valori diffusi massicciamente dalla
pubblicità – modelli alimentari contrapposti.
Da un punto di vista squisitamente
formativo,
l’educazione
alimentare
è
un
intervento sociale che mira a promuovere
comportamenti, diffusi e permanenti, coerenti con
la salute fisio-psichica, il rispetto dell’ambiente,
l’utilizzo razionale delle risorse.
E’ un tipo di educazione complessa, perché non
vuol soltanto raggiungere obiettivi, quanto
produrre atteggiamenti stabili.
L’educazione ai consumi alimentari si
mamma.pourfemme.it
inserisce nella formazione della persona e del
La grande velocità dei cambiamenti non
cittadino, perché si prefigge di analizzare i delicati
ha facilitato una diffusa informazione e una
e complessi temi della salute e della qualità della
capillare formazione dei consumatori – giovani o
vita,
adulti che siano.
atteggiamenti consapevoli e critici di fronte alle
Solo
recentemente,
anche
per
le
indicazioni dell’O.M.S. e dell’Unione Europea,
l’educazione
e
l’orientamento
ai
consumi
preparando
i
giovani
ad
assumere
numerose e differenziate offerte del mercato.
L’EDUCAZIONE ALIMENTARE e LA DIETA MEDITERRANEA
Se è vero che un problema diventa
importante quando interessa al massimo grado il
maggior numero di persone, non c’è dubbio che il
problema dell’alimentazione riveste un carattere
di urgenza sociale.
.
Assessorato Agricoltura Regione Campania
Per
ragioni
biologiche,
mediche
e
sanitarie, ma sempre di più ragioni psicologiche e
culturali è divenuta una priorità delle politiche
socio-sanitarie il contrasto all’enorme diffusione
di cattive abitudini alimentari, all’alta incidenza di
obesità nell’infanzia, ai disturbi come l’anoressia
e la bulimia in forte crescita tra gli adolescenti.
L’educazione alimentare, per modificare
atteggiamenti e comportamenti, deve essere
problematizzante, aiutare i giovani a prendere
coscienza dei loro bisogni e consumi, degli
impulsi, che li condizionano, dei modelli e dei
codici culturali implicati, delle ragioni economiche
e socio-politiche che li determinano. Deve essere
un’-azione,
motivante
e
coinvolgente,
che
La scuola è l’agenzia formativa privilegiata
valorizza la scoperta di sé del proprio mondo, la
per un’azione informativa e formativa completa e
scoperta dell’atro e degli altri. A questo scopo
precoce sull’educazione alimentare: completa,
sono necessari attività di gruppo, esplorazioni nel
poiché nelle scelte alimentari sono presenti e
territorio, magari per tornare su percorsi
agiscono bisogni biologici, psicologici, valori e
quotidiani, ovvii ma non analizzati. Occorre
significati
lavorare sull’immaginario e sulle percezioni, su
culturali,
motivazioni
simboliche;
precoce, perché le ricerche psico-pedagogiche
come
confermano che le abitudini e i gusti in fatto di
comportamento, ripercorrendo le tappe con cui si
cibi si strutturano e si fissano nell’infanzia e nella
sono create le abitudini alimentari personali e
preadolescenza
familiari.
l’informazione
può
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_2952_listaFile_itemName_12_file.pdf
diventare
L’EDUCAZIONE ALIMENTARE e LA DIETA MEDITERRANEA
“Nella definizione delle linee guida di
un’azione di educazione alimentare, devono
essere presenti le relazioni forti con il territorio e
con l’ambiente che gli alimenti intrattengono. Il
territorio va inteso come “un’ampia estensione di
spazio di vita” ma come la coordinazione di
risorse, istruzioni, servizi, attività produttive” (EDE
Bartolonesi 1983).
Un’ altro degli aspetti su cui è, infine,
necessario improntare, e che spesso viene
sottovalutato, un programma di educazione
alimentare è la promozione del gusto e del
piacere di mangiare cibi non solo sani ma saporiti.
http://www.slowfood.it/educazione/pagine/ita/p
agina.lasso?-id_pg=133&
Anche l’Unione Europea interviene da
anni per promuovere programmi ed iniziative di
educazione alimentare.
Nel 1977 è stato istituito Il programma “Latte
nelle scuole” nel 2009 il programma “Frutta nelle
scuole”
Da alcuni mesi Il Consiglio europeo sta lavorando
per unificare e rafforzare i regimi di aiuto per i
due
programmi
esistenti.
Dacian
Cioloș,
Commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale,
ha dichiarato: “Con i cambiamenti proposti
intendiamo prendere le mosse dai programmi
esistenti per invertire la tendenza al calo dei
consumi e rendere i bambini più consapevoli dei
potenziali benefici di tali prodotti. Si tratta di un
passo importante per realizzare cambiamenti
duraturi nelle abitudini alimentari dei bambini e
sensibilizzarli a tematiche importanti per la
società. Spero inoltre che sarà un’occasione
preziosa per avvicinare il mondo rurale ai
bambini, ai loro genitori e agli insegnanti,
soprattutto nelle aree urbane”.