una teologia per tutti - Diocesi Mazara del Vallo

Transcript

una teologia per tutti - Diocesi Mazara del Vallo
L’interVista. Sticchi (acI):
La Visita pastoraLe. Da
«In Sicilia sicurezza e tempi venerdì il Vescovo nella
di viaggio da migliorare» comunità di Salaparuta
Quindicinale
della Diocesi
di Mazara
del Vallo
Registrazione Tribunale di
Marsala n. 140/7-2003
Anno XIII
n. 18 del 25 ottobre 2015
Distribuzione gratuita
Editore
Ass. “Orizzonti Mediterranei”
Piazza della Repubblica, 6
91026 - Mazara del Vallo
Direttore editoriale
mons. Domenico Mogavero
Direttore responsabile
Max Firreri
Con
divi
dere
Le rubriche. Grani di
Vangelo e Le parole
dell’Islam
La foto. Una veduta
notturna del Seminario
vescovile su piazza
della Repubblica, nei
cui ambienti saranno
proposte le lezioni della
Scuola diocesana di formazione teologica.
Redazione
Piazza della Repubblica, 6
91026 - Mazara del Vallo
tel. 393.9276843
[email protected]
www.diocesimazara.it
A questo numero
hanno collaborato
Erina Ferlito, don Vito Impellizzeri, Mariano Pace,
Michele Saitta, don Giancarlo Tumbarello, Dora Polizzi.
Impaginazione e stampa
Grafiche Napoli
via Selinunte, 206
91021 - Campobello di Mazara
Questo numero è stato
chiuso in redazione il 6 ottobre 2015. è vietata la riproduzione integrale o parziale
di testi e fotografie pubblicati
su questo giornale.
una teologia per tutti
Per approfondire la fede e assumere responsabilità ecclesiali
alla pagina 3
Quindicinale associato alla:
L’editoriale/ di Domenico Mogavero
andare Incontro aLLa chiesa SpoSa
SenSazIonI eD emozioni In marGIne aLLa Visita pastoraLe
L
e primizie della Visita pastorale mi hanno riservato
piacevoli sorprese, in un’esperienza sostanzialmente
nuova alla quale mi sto accostando con naturalezza
e stupore. non mi era sconosciuto il rapporto immediato
e caloroso con le persone; ma mi mancava il contatto prolungato per giorni che mette alla prova le sensazioni momentanee. È sorprendente osservare il passaggio da una conoscenza
approssimativa del Vescovo che hanno taluni fedeli a una familiarità spontanea e confidenziale, capace di spazzare via pregiudizi e timori. Se poi ti
senti chiamare padre con lo slancio commosso di chi ti apre il cuore perché
ti ha osservato e ti ha visto accogliente e amorevole, ti rendi conto che
non sei stato tu ad andare verso i tuoi fratelli, ma sono essi che si sentono
attratti da te e vanno ben oltre la tua persona perché vogliono incontrare
il pastore bello e buono. Da queste prime battute sto comprendendo che
tra il Vescovo e la chiesa affidatagli può esistere solo una relazione di
amore sponsale, nella logica del dono totale di sé attraverso gesti espressivi ed eloquenti più delle parole. Sto scoprendo la bellezza della chiesa
Sposa che ha i tratti semplici e trasparenti di chi cerca il Signore nel volto
del Vescovo, suo servo. Ho considerato la Visita pastorale, fin da quando
l’ho decisa, come dono di grazia per la mia gente e pure per me. e se, all’inizio, l’ho presentata come esperienza nella quale il Signore avrebbe visitato e consolato il suo popolo, oggi comincio a pensare che essa è una
grande consolazione prima di tutto per me. confesso che ciò che mi ha
colpito particolarmente è il vedere nei fedeli il desiderio di trovare qualcuno
a cui affidarsi per non trovarsi soli; di essere rassicurati che ci si ricorderà
di loro e che si pregherà per le loro intenzioni; di attribuire alla vicinanza
del Vescovo un senso e un significato che vanno al di là delle convenienze
di maniera. In questi giorni ho avuto la certezza che tra il suo popolo il Vescovo ritrova la propria identità, il senso della propria vocazione e missione
e la vera collocazione ecclesiale. La Visita pastorale, infatti, riconcilia con la
profezia del ministero, che è servizio della parola, dono della grazia sacramentale, testimonianza della carità, cura del fratello per consolarlo. e tutto
questo si recupera andando incontro con gioia alla chiesa Sposa che abita
le case delle nostre città e dei nostri paesi.
L’intervista/Al presidente dell’ACI
La sicurezza suLLe strade. pochi investimenti
sticchi:«InSicilia?tempidiviaggiodamigliorare»
«anas per la Sicilia ha preso un impegno serio, col ministro Delrio, al Senato»
«Sarebbe bello muoversi più velocemente, ma la Sicilia, così bella, merita questi sacrifici»
di Max Firreri
p
residente, la sicilia sta vivendo un
momento davvero difficile per
quanto riguarda la viabilità.
un’isola spaccata in due e le condizioni
delle arterie secondarie in condizioni
poco meno che sufficienti….
«anas per la Sicilia ha preso un impegno
serio. e l’ha fatto proprio per bocca del
suo presidente Gianni Vittorio armani, insieme al ministro Delrio, qualche settimana fa al Senato. per ripristinare
l’autostrada palermo-catania sarà realizzata una campata di 160 metri proprio per
superare la frana. Indubbiamente c’erano
dei problemi antichi legati proprio a quel
terreno franoso e si pensava che non peggiorasse. e, invece, è accaduto. oltre la
viabilità a grande circolazione, rimane il problema di strade statali e provinciali. pare che da parte di anas ci sia la volontà di ri-
Il profilo
ngelo Sticchi Damiani dal marzo
2012 è presidente dell’automobile
club Italia. Èstato già presidente dell’ac di
Lecce e ha ricoperto anche l’incarico di
vice presidente FIa per lo sport e compo-
nente dell’eurobord Fia. Èstato presidente della cSaI (commissione Sportiva
automobilistica Italiana) dal 2009 al 2013
e componente supplente del consiglio
mondiale dello Sport della FIa.
CREDERE è la rivista
ufficiale del Giubileo
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il Giubileo
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dare “normalità” alla circolazione. Speriamo bene».
Quanto è importante la sicurezza?
«Da parte degli automobilisti c’è sempre
una maggiore aspettativa di sicurezza.
Sono diventati, giustamente, più esigenti
ma questo, però, non significa volere autostrade a 4 corsie. Significa, soprattutto
in Sicilia, avere una viabilità minore che
sia in condizioni di essere usata in condizioni di sicurezza. ma si registra che così
non è».
per sicurezza in italia quanto si investe?
«Si investe poco, purtroppo non c’è una
cultura in questo senso. Basta il dato sulle
barriere di sicurezza. La normativa in tal
senso è molto seria e garantista. a oggi,
ad esempio, vere barriere a norma sono nel 30% della viabilità
minore. Basterebbe investire in tal senso per fare già un grosso
salto di qualità».
da siracusa a trapani si impiegano quattro ore e questo testimonia che in sicilia non siamo messi così bene. cosa direbbe
al presidente della regione?
«La Sicilia, per la sua bellezza, sicuramente merita anche questi
sacrifici, per potersela godere al meglio. ma sarebbe auspicabile muoversi in sicurezza e in tempi certamente più accettabili
di quelli che si impiegano oggi per percorrere 300 chilometri».
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L’iniziativa/In Seminario
scuola teologica diocesana. Una
proposta formativa aperta a tutti
(ministro straordinario della comunione, catechista, responsabile di confraternite) e per i candidati al diaconato permanente, per i quali sono
llora (Gesù risorto) aprì loro (dei disce- previsti, altresì, percorsi formativi complemenpoli) la mente per comprendere le Scrit- tari. come ama ripetere il Vescovo, non esistono
ture (Lc 24,45). La Scuola diocesana di due teologie, una per i laici e una per i ministri
formazione teologica è chiamata alla missione di ordinati, ma una sola teologia per l’unico popolo
avviare nel territorio una diffusa possibilità di for- di Dio. La Scuola diocesana si propone perciò di
mazione umana, spirituale, della fede e del ser- formare l’intero popolo di Dio alle sfide del
vizio per tutti; esperienza di pastorale integrata mondo attuale, di promuovere il suo sviluppo
e offerta di formazione per gli operatori pastorali. nella fede e la sua partecipazione teologale alla
La teologia, colta in un contesto vitale e testimo- profezia di cristo, di offrire esperienze di vita criniale più ampio, ci muove a essere cristiani cre- stiana, animazione culturale e promozione sodibili e più conformi a cristo, sempre più fedeli ciale. a motivo di cioò le lezioni non seguono
alla chiesa e alla sua missione e proprio per que- solo un orizzonte contenutistico – intellettuale,
sto inseriti pienamente nella storia e nella vita ma lo integrano con un percorso umano e spiridel mondo. Il bisogno di rinnovare la comunità tuale di conoscenza sapienziale delle Scritture e
ecclesiale e di rilanciarne la qualità deve avvenire anche con un percorso esperienziale e di servizio
nella carità, nella liturgia,
grazie a una diffusa qualificanella catechesi e formazione teologica e a esperienze
La rubrica
zione. Le lezioni si articodi collaborazione e di correlano, perciò, su cinque
sponsabilità nelle comunità
fuochi di formazione: biecclesiali. La Scuola consta di
blico, antropologico, teodue bienni ciclici. Il primo
logico, pastorale, liturgico,
offre una formazione di base
on Davide chirco e la
secondo la forma teoloper coloro che desiderano apnostra troupe torna a
mazara del Vallo per alcune
gica della partecipazione
profondire la fede, crescere
puntate di Minuti di Vangelo
proposta dalle quattro cospiritualmente, offrire un serdalla casba. Don Davide da
stituzioni
conciliari e dalle
vizio ecclesiale, assumere realcuni punti suggestivi tra i
dichiarazioni. In sintesi il
sponsabilità pastorali. Il
vicoli commenterà il Vangelo
progetto propone una forsecondo biennio è per coloro
della domenica, a partire dal
25 ottobre. ma altre puntate
mazione teologica aperta
che intendono esercitare un
saranno trasmesse anche da
a tutti in attuazione degli
ministero ecclesiale istituito
Borgata costiera.
indirizzi del concilio Vati(lettore o accolito), o di fatto
cano II.
o con incarico parrocchiale
Il corso
di don Vito Impellizzeri
a
minuti di Vangelo.
alla casba in città
D
La lingua dei segni. come
comunicare con i sordi
L
a partecipazione all’anno giubilare della misericordia, la scoperta delle periferie esistenziali,
l’attenzione e la cura del prossimo sono tutte profonde e continue sollecitazioni che ci vengono da
papa Francesco. La scelta concreta su questa via è
la realizzazione in Diocesi di un corso di formazione LIS (Lingua italiana dei segni). trenta ore di
formazione per entrare realmente nel mondo dei
sordi, persone che spesso rimangono ai margini
per il problema della comunicazione. Dietro o
dentro la parola “sordo” ci sono realtà molto diverse, collegate al grado del deficit, alla precocità
dell’intervento logopedico, alla storia personale,
al carattere dell’individuo e al suo modo di comunicare. nella vita delle parrocchie la comunicazione e la trasmissione della fede avvengono
prevalentemente attraverso la comunicazione
verbale e la relazione personale. Si tratta allora di
tracciare i primi passi. Il corso fornirà ai partecipanti le nozioni base della lingua LIS, la conoscenza della cultura dei sordi, l’apprendimento
essenziale della lingua e la traduzione e l’interpretazione delle parti della messa e, in quest’anno
della misericordia, come confessarsi e come confessare in LIS. Sarà un vero laboratorio indirizzato
soprattutto alle persone sorde, ai familiari dei
sordi, ai parroci, agli insegnanti di religione, agli
operatori pastorali, soprattutto della liturgia, della
catechesi e a chi visita i malati e gli anziani. Il
corso è organizzato in collaborazione con la cooperativa cILIS. Informazioni su www.diocesimazara.it. (don vito impellizzeri)
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n. 18/25ottobre2015
3
n. 18/25ottobre2015
4 La Visita pastorale/A Salaparuta
L’attesa. La comunitàaccoglie il Vescovo
La testimonianzadel barista e del giornalaio
«che la sua venuta possa dare una mano di aiuto ai nostri giovani» dice Stefano chiarenza
«Vedremo una persona come noi, in mezzo a noi» dice melchiorre milazzo della pizzeria “La Fenice”
di Mariano Pace
L’
attesa per la Visita pastorale del Vescovo coinvolge tutti i cittadini di Salaparuta. «Vorremmo sentire più vicino
il Vescovo alla nostra comunità» dice Gaetano
Santangelo, giovane agricoltore. per antonio
messina, calzolaio «dobbiamo applaudire il
Vescovo per la sua iniziativa. Lo accoglieremo
in processione con immenso piacere». chi
conta i giorni della venuta del Vescovo è Giacoma capo, ospite della casa albergo San Giuseppe. «Staremo in sua compagnia - dice
l’anziana signora - per qualche ora, sicuramente celebrerà una bella messa». e c’è chi
associa la visita del Vescovo ai giovani di Salaparuta. «che la sua venuta - dice Stefano chiarenza, titolare di un panificio - possa dare una
mano di aiuto ai nostri giovani a non sbagliare
nei percorsi della vita». Gli fa eco maurizio palermo, titolare del bar dei Gemelli. «Spero che
la sua visita – sottolinea - possa avvicinare di
più i ragazzi alla chiesa». chi auspica invece la
massiccia presenza della comunità, in occasione della visita del Vescovo di mazara, è rosalba capo, titolare di una merceria. «mi
auguro di essere numerosi e uniti per celebrare i momenti di preghiera e condivisione».
e c’è chi pensa agli anziani di Salaparuta. «La
visita del Vescovo - dice Giuseppe nicolosi, titolare dell’unica edicola del paese - può dare
un momento di conforto e di sollievo soprattutto alle persone anziane». chi plaude alla
novità della Visita è melchiorre milazzo, titolare della pizzeria La Fenice: «siamo abituati a
vedere i Vescovi collocati in alto – afferma - invece adesso vedremo una persona come noi,
in mezzo a noi, per ascoltare i fedeli del
paese». per onofria Sanzone, titolare di un negozio di piante e fiori, «è importante che una
persona perbene come il nostro Vescovo
venga a trovarci».
La foto. Una veduta del nuovo centro di Salaparuta, la cittadina del Belice che da venerdì 23 a domenica 25 ottobre accoglierà il Vescovo per la Visita pastorale.
La parola al parroco
ai giovani. La gioia del
vivere nella nostra società
a
nche a Salaparuta tocca ancora a me accogliere il Vescovo in questo altro piccolo
paese della Valle del Belice, che da un
anno e mezzo è stato affidato alle mie cure pastorali. Salaparuta è in fermento per accogliere il proprio pastore. Il Vescovo vivrà giorni intensi
insieme ai salitani, iniziando dai più piccoli, dagli
alunni della scuola elementare e media e dai
bambini della casa famiglia con le loro mamme,
quelli che Gesù ha messo come modelli di vita cristiana: «se non diventerete come i bambini, non
entrerete nel regno dei cieli». ai bambini seguiranno altri privilegiati nell’ottica cristiana, gli ammalati e gli anziani residenti nella casa-albergo:
loro attendono il Vescovo come Gesù, medico
delle anime dei corpi, che porta una parola di
consolazione e di speranza. Un altro momento
importante è l'incontro con i comitati religiosi. e
poi i giovani. a loro il Vescovo consegnerà la gioia
del vivere e la forza di affrontare i problemi della
nostra società. (don giancarlo tumbarello)
Sul web
La diretta. Sui social network
i momenti più salienti
I
momenti più salienti della Visita a Salaparuta si potranno seguire sui social network
Twitter e Facebook. I tweet si potranno visionare anche sul sito diocesano: a destra nell’home page
è attiva una
finestra dove
scorrono i
lanci curati
dall’Ufficio
stampa del
Vescovo.
anche sulle
pagine pubbliche della Diocesi e del Vescovo
su Facebook si possono vedere le immagini e
si possono pure commentare. L’hashtag utilizzato per la Visita pastorale è #movipastor:
basta inserirlo nei campi “cerca” dei social
per poter visionare tutti i post e i tweet che riguardano la Visita. La consultazione è gratuita.
Il saluto
il sindaco. «Il tuo contributo
aiuti le nostre proposte»
c
arissimo pastore, siamo lieti di accoglierti in seno alla
nostra piccola comunità paesana che in passato ha
avuto modo di fare esperienza dell’esserti figlia poiché, da buon padre, hai preso a cuore le problematiche che
ci attanagliavano e, conducendoci per mano, non solo ci hai
aiutato, ma ci hai anche donato don Giancarlo. nonostante
le dimensioni, la nostra realtà ha bisogno di aprirsi, confrontarsi e incamminarsi su percorsi che la rendano maggiormente coesa e, dal punto di vista dei valori, orientata con
decisione e fermezza verso l’operosità e la carità, affinché
quest’ultima non resti ”lettera morta” ma arrivi nelle case di
ognuno di noi. perché ciò accada ci aspettiamo un tuo contributo fatto di entusiasmo verso le proposte che con te
siamo pronti a condividere e concretezza nel raggiungere le
mete desiderate. oggi al centro del nostro pensiero si collo-
cano quelle fasce che costituiscono la vita stessa della nostra
comunità: bambini, giovani e anziani. [...] (michele saitta)
Focus
Sul sito diocesimazara.it la versione integrale del saluto del sindaco Michele
Saitta.
n. 18/25ottobre2015
5 La Visita pastorale/A Poggioreale
I momenti
al cimitero. Sulla tomba
delle vittime del ‘68
di Max Firreri
n
on c’è filtro, o qualsiasi altro strumento di mediazione, che resista
davanti all’incontro. Quello vero,
una stretta di mano, un abbraccio, stare
semplicemente a fianco, con la capacità di
sapere ascoltare e di confrontarsi. a poggioreale, prima tappa della lunga Visita pastorale che terminerà nel 2017, tutto
questo è successo. e, anche se i mezzi di
comunicazione aiutano a “condividere”
con tantissimi fedeli sparsi nel mondo la
gioia di un momento, solo vivendo l’incontro si scopre il tratto umano di una comunità. poggioreale, nell’accoglienza del
Vescovo, ha mostrato il volto più bello. e
per una comunità che sente sulla pelle ancora le ferite del sisma del ’68, che vive
l’emigrazione e vede le case svuotarsi, che
conosce le difficoltà dei giovani, mostrarsi
nella sua bellezza non è poi così facile. ma
qui, nella periferia della Diocesi, si racco-
glie l’essenza del profumo dell’umano.
tutti – ragazzi, adulti, persone di mezza età
– accostati a fianco al loro pastore, venuto
per farsi conoscere per quello che è, come
Gesù, da pastore buono in mezzo al proprio gregge. In queste comunità così piccole scopri la fraterna condivisione delle
cose e si rispolvera il valore di un sorriso,
nonostante la vita non sempre offra momenti gioiosi. ed è l’incontro e il dialogo
che ti aiutano in questo, quando anche la
fioraia del paese ti racconta del “suo” essere cristiana e il suo calore verso il pastore
si racchiude in un abbraccio che commuove. nell’incontro, quello vero e concreto, non c’è spazio per false teorie.
mettersi in cammino, come sta facendo il
Vescovo in questa Visita a 44 anni dall’ultima fatta in Diocesi, è il segno di una vicinanza vissuta e non raccontata. Quei tratti
umani veri che raccontano i visi, i gesti e
quei momenti condivisi insieme, autenticamente, senza nessun filtro o barriere.
appa anche al cimitero di poggioreale per il
Vescovo. nella prima giornata della Visita ha
reso omaggio ai defunti, soffermandosi in preghiera sulla tomba di nunzio pirrello e rosalia cusumano (nella foto), due coniugi morti sotto le
macerie nella notte del 14 gennaio '68. La signora
rosalia, diversamente abile, non riuscì a uscire da
casa sua e con suo marito, rimasto ad aiutarla,
morirono sotto le macerie. In altre scosse, nei
giorni a seguire, morirono anche Giacinto melito
e antonietta agosta.
con i migranti. Gli ospiti
del centro “La coccinella”
I
ncontro con i minori migranti richiedenti asilo,
ospiti del centro “La coccinella”, per il Vescovo
nella sua seconda giornata di Visita (nella foto di
Antonio Tusarolo). nei giorni vissuti con la comunità poggioreale, il Vescovo ha pure celebrato un
funerale. poi gli incontri con il consiglio pastorale
e il consiglio per gli affari economici, con le associazioni per le feste, con gl iadulti di azione cattolica e gli amministratori comunali.
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L’incontro. Farsi vicino
per toccare l’umano
t
Attualità /Fatti e cronache dal territorio
n. 18/25ottobre2015
6
Vita di Chiesa
marsala.La confraternita
al cammino di messina
U
na rappresentanza della confraternita del Santissimo Sacramento di marsala ha partecipato
al primo cammino regionale di Sicilia svoltosi a
messina. L’evento è stato vissuto con proficua crescita di rinnovamento e di fede cristiana a servizio
della chiesa, assieme alle numerose confraternite
e pie associazioni provenienti dalle varie Diocesi
della Sicilia. momento culminante, nel pomeriggio,
la partecipazione alla processione di preghiera, che
partita dalla chiesa di San Francesco all’Immacolata, si è conclusa alla Basilica cattedrale con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor
Giovanni Lupo. (Nella foto: Giulia Zizzo, Dora Anca,
Lina Bua, Pietro Riccardo Angileri, Leonardo Francesco Pantaleo, Giovanna Baiata e Anna Mara
D’Antoni).
mazara. al via il progetto
“anziani in... movimento”
GibeLLina
mille torce led illuminano il cretto di Burri
m
ille torce led fissate sulla fronte di altrettante persone hanno illuminato
per una sera il cretto di Burri (nella
foto di Salvino Martinciglio), sulle rovine di Gibellina vecchia. Il progetto audioghost68 è stato firmato da Giancarlo neri, uno dei maggiori autori
italiani di installazioni di grandi dimensioni e arte
pubblica, e il musicista italo-inglese robert Del
naja. neri ha fatto entrare lungo i sentieri del
cretto (che tracciano l’antico assetto viario di Gibellina rasa al suolo dal terremoto del ‘68) mille
persone munite di lampade. poi, una volta entrati, da 250 radio in modulazione di frequenza
è stata diffusa per 50 minuti la colonna sonora
firmata da Del naja, con voci, discorsi, canzoni
che richiamano il 1968.
Brevi dalle città
campobello.Il 5 novembre
chiude la discarica consortile
I
Gibellina. Una nave di
cioccolato fatta dai migranti
l 5 novembre chiuderà la discarica consortile di contrada campana-misiddi a campobello di mazara,
perchè satura. Già nella prima decade di novembre si
presenterà il problema di dove andare a conferire i rifiuti che vengono raccolti negli undici paesi dell’ato
tp2. Sembra percorribile l’ipotesi del conferimento
presso la discarica di trapani ora ampliata.
castelvetrano. Un delfino
morto sulla spiaggia di triscina
L
a carcassa di un grosso delfino è stata rinvenuta sull’arenile di triscina di Selinunte, nei pressi del lido poseidon. Dai primi sopralluoghi non è ancora stata individuata
la specie e risulta quindi difficile capire anche se l’animale
fosse giovane oppure adulto prima di trovare la morte. Si
tratta comunque di un esemplare che da vivo superava i
300 kg di peso per una lunghezza di quasi 3 metri. a recuperarlo sono stati i tecnici del cnr per la ricerca.
È
entrato nel vivo delle attività il progetto “anziani in… movimento” inaugurato presso la parrocchia Sacro cuore in Santa maria di Gesù di
mazara del Vallo. Domenica 18 ottobre il gruppo
(nella foto) ha partecipato alla gita culturale a roccapalumba in occasione della Opuntia ficus-indica
(XVI Sagra del ficodindia). Il ficodindia è un frutto di
origine messicana, arrivato in Italia intorno al 1493,
e che i siciliani hanno adottato facendolo diventare
negli anni un elemento caratteristico del paesaggio.
In paese gli anziani hanno potuto visitare un simulatore planetario e due osservatori astronomici. alla
fine della serata il gruppo ha partecipato alla santa
messa celebrata nella chiesa madre e dopo ha fatto
ritorno verso mazara del Vallo. oltre al gruppo anziani alla gita hanno partecipato i rappresentanti
delle associazioni parrocchiali di azione cattolica e
Fede e Luce, i cui referenti sono antonino catinella
e Salvatore abbate.
Cosa c’è
S
ettecento tavolette di cioccolato della pasticceria Bonaiuto di modica e venti giovani migranti artisti per una volta: così è nata la barca di
cioccolato su un’idea di Jonida Xherri (nella foto),
artista di origine albanese ma italiana d’adozione,
esposta alla Fondazione orestiadi, nell’ambito de
“L’albero della cuccagna: nutrimenti dell’arte”. «Il
cacao arriva in europa tramite gli scambi - spiega
Jonida Xherri - con un viaggio dai paesi dai quali
molti migranti provengono. L’opera ci riconduce
al legame tra africa e Sicilia».
mazara. Un videoclip
e una canzone per i Giusti
S
i terrà martedì 3 novembre (ore 21) presso il teatro rivoli di mazara del Vallo la presentazione del
videoclip e della nuova canzone dedicata ai “Giusti di
Sicilia” (da don Luigi Sturzo al beato pino puglisi, da
Giorgio La pira a piersanti mattarella, da Giovanni
Falcone e paolo Borsellino a rosario Livatino e rocco
chinnici, da pina Suriano a maria Saladino).
Le rubriche Grani di Vangelo/ di Erina Ferlito
L
a furba disobbedienza delle
levatrici ebree
allo scellerato comando del faraone
(cfr es 1,15-19) si
pone come preludio
alla travagliata vicenda salvifica che
percorre l’intero libro
dell’Esodo: «Il popolo
aumentò e divenne molto forte» (es 1,20b). Attanagliato dalla paura, il faraone imbastisce un
nuovo espediente: ordina agli egiziani di gettare
nel fiume ogni bambino maschio (cfr es 1,22). Si
tratta della medesima paura che assale Erode alla
vista dei Magi alla ricerca del re dei Giudei, che introduce il massacro dei bimbi (cfr mt 2,16). Al di là
di complesse questioni esegetiche, si mostra evidente il parallelismo tra i due testi: è la minaccia al
proprio potere che sempre genera e falsamente
giustifica i gesti più atroci. E non si tratta solamente del potere politico, ma di ogni genere di supremazia, sia essa sociale, culturale e persino
ecclesiastica. Bisogna però fare i conti con il Signore della storia, che predilige, sempre e comunque, i piccoli, i poveri, gli emarginati, gli esclusi,
perché il suo amore sconfigge ogni prevaricazione
e ogni persecuzione, sebbene lasci intatto il dolore,
Le parole dell’Islam
di Dora Polizzi
/Formica
L
e formiche (naml, singolare namla) sono
menzionate nella sura omonima (Al -Naml,
27), la quale ricorda gli episodi leggendari della
storia di Salomone, ispirati alla Bibbia e alle fonti
ebraiche. Le formiche occupano un posto privile-
lo smarrimento, la brama di una giustizia negata.
Il faraone ordina l’eccidio dei bimbi ebrei, ma da
quella morte sarà preservato Mosè, perché dovrà
strappare i figli d’Israele a una soggezione schiavizzante e restituire loro la dignità di popolo libero;
ma a lui sarà negato l’accesso nella terra in cui
“scorre latte e miele” (cfr num 20,7-12). Erode comanda l’uccisione dei bambini di Bethleem, ma ne
sfuggirà Gesù, il nuovo Mosè (cfr Gv 1,17), perché
sarà da una sofferenza più grande, dalla sua morte
in Croce, che dovrà sorgere il nuovo popolo di Dio,
capace di assaporare la piena e definitiva libertà.
Allo stesso modo chiunque subisca gravose emarginazioni, che negano il diritto a una vita degna,
non viene preservato dal dubbio e dalla tentazione
di arrendersi. Ma è questa la strana “logica” di Dio,
il cui senso ci sfugge. Lo stesso Gesù ha sperimentato la paura e lo scoramento che attanaglia ogni
uomo di fronte alla morte: «Padre – ha pregato –
se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia –
aggiunge – non sia fatta la mia, ma la tua volontà». È nella sofferenza e nella schiavitù che si
realizza la salvezza dell’antico e del nuovo popolo
di Dio. La storia, ogni storia, è segnata da una complessità in cui ordinario e straordinario si fondono
e si confondono e da cui traluce una sorprendente
speranza che solo l’amore di Dio può partorire. In
tale prospettiva si snoda il racconto della nascita
di Mosè. I suoi genitori appartengono alla famiglia
giato tra gli animali che Dio dichiara di aver disseminato sulla terra come suoi segni. esse proteggono gli uomini e gli animali dagli eserciti
incalcolabili di insetti che potrebbero far sparire
ogni verde e secco sulla terra. nella credenza popolare, la formica è associata a volte all’“atomo”
(dherrah), a volte alla polvere (ramla), ma la sua
perseveranza e la sua energia operosa le consentono di mantenere un’immagine positiva, che nel
corano è confermata da allah e verificata dai
di Levi (cfr es 2,1-2a), una famiglia che era stata
maledetta a causa di un crimine dell’antenato (cfr
Gen 34,25-29), ma paradossalmente destinata a
divenire la tribù santa, a testimonianza di quel Dio
che non ha esitato a consegnare la sua Parola ai
potenti e agli arroganti. Quel Dio che ha inequivocabilmente dichiarato: «I miei pensieri non sono i
vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie» (Is
55,8). Quella Parola risuona nella predicazione di
Paolo (cfr 1cor 1,27-28) e diviene il canto di Anna,
di Maria (cfr 1Sam 2,1-10; Lc 1,46-55), ma pure
dei peccatori, di ieri e di oggi, che la misericordia
del Padre ha perdonato, la Croce del Cristo ha salvato e lo Spirito Santo ha rigenerato. Ed è quella
Parola che capovolge pensieri e sentimenti, squarcia le tenebre in cui annega la nostra vita, fa brillare
un filo di luce che ci accarezza e ci consola.
L’agenda/www.diocesimazara.it
25 ottobre
castelvetrano, incontro per i catechisti
S
i tiene domenica 25 ottobre 2015, dalle ore 16
alle 18, nella chiesa di San Domenico a castelvetrano, un incontro di formazione per i catechisti dal
titolo “La bellezza, catechista della parola”. Sarà
letto insieme, come catechesi iconica, quel monumento insigne d’arte.
comportamenti dell’animale. per il diritto musulmano le formiche sono haram: il loro consumo è
proibito, così come il consumo delle loro uova. Il
corano utilizza l'insignificanza del “peso di una
formica” per insistere sull'onniscenza di Dio «non
gli sfugge il peso di una formica nei cieli e sulla
terra» (10,61; 34,3) o per sottolineare l'imparzialità della retribuzione divina nel giorno del Giudizio:« ma Dio non farà torto nemmeno pel peso di
una formica» (4,40) .
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n. 18/25ottobre2015
7
B>h^
>EϮϬϭϱ͕͞DIALOGO IN BLUE͗͟ cooperazzione ed
intercultuuralità Ăůů͛džƉŽŽƌ
ƌŐĂŶŝnjnjnjĂƚŽ dal Disstretto Produttivvo della Pesca.
Con una preghiera per la pace dei popoli nel pieno cuore della
Kasbah di Mazar
a a del Vallo un messaggio di fratellanza, unità,
pace, dialogo e coo
c perazione fra i popoli si è levato alla fine della
ƚ ŐŝŽƌŶ
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Ăů ϭϭ ŽƚƚŽďƌĞͿ Ěŝ ůƵĞ
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> ŶĚ͕ ů͛džƉŽ ĚĞŝŝƐ
ŝ ƚƌĞƚƚ
ƚ ƚƚŝ
Agroalimentari del Mediterraneo, Africa e Medioriente. A recitare
ů͛ŝŶǀŽĐĂnjŝŽŶĞ ƌŽƚĂ
ƚ ƌŝĂŶĂ ƐŽŶŽ ƐƚĂƚŝ ƌĂƉƉƌĞƐĞntaanti delle più grandi
religioni monoteeiste nella spianata tra la Chieesa S. Francesco e la
DŽƐĐŚĞĂ ƚƚĂŬŬǁĂ͕ ůĂ ͞ƉŝĂnjnjĂ ďůƵ͕͟ ůĂ ƉŝĂnjnjĂ ĚĞů ĚŝĂůŽŐŽ
interreligioso e interculturale.
Alla cerimonia, presentata dalla giornalista Metis Di Meo, hanno
partecipato il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, Mons.
Domenico Mogav
a ero, il ĐĂƉŽ ĚĞůůĂĐŽŵƵŶŝƚăĞ
ŬƚĂƐŚŝĚĞůů͛ůďĂŶŝĂ͕
Baba Mondi, l͛/ŵ
ŵĂŵ ĚĞůůĂ 'ƌĂŶĚĞ DŽƐĐŚĞĂ Ěŝ ZŽŵĂ, Muhammad
Hassan Abdulghaffar, ů͛/ŵĂŵ ĚĞůůĂ DŽƐĐŚĞĂ Ěŝ ĂƚĂŶŝĂ Ğ
P idente
Pres
t della
ll Co
C munità Is
I lamic
i a di Sic
Si ilia Abdelhaffid Kheit, ed
Ahmad Abd all Majiid Macaluso responsab
a ile siciliano della
Comunità religioosa islamica. I religiosi presenti nel loro intervento
hanno ƐƚŝŐŵĂƚŝnjnjnjĂƚŽ ů͛ƵƐŽ ƐƚƌƵŵĞŶƚĂůĞ ĚĞůůĂ ƌĞůŝŐŝŽŶĞ ƉĞƌ ůĂ
rivendicazione di presunti diritti territoriali. Bambini, allievi di
scuole siciliane, ŚĂŶŶŽ ƉŽƌƚĂƚŽ Ăŝ ƌĞůĂƚŽƌŝ ͞ůĂ ĂƌƚĂ
ĚĞůů͛ĐƋƵĂ͟ ƵŶ
documento redatto e firmato dal Comitatoo Interpaese Italia ʹ
Tunisia del Rotary
r proprio in occasione di Blue Sea Land.
A conclusi
l ione della
l ceriimonia,
i il Pres
P idente
t del Dis
i trett
t tto
Produttivo della Pesca Giovanni Tumbiolo ŚĂƐŽƚƚŽůŝŶĞĂƚŽ͛͞ƐƚĂƚĂ
bellissima la ĐŽŶĐůƵƐŝŽŶĞ ĐŽŶ ƵŶĂ ƉƌĞŐŚŝĞĞƌĂ͕ ƵŶ͛ŝŶǀŽĐĂnjŝŽŶĞ
comune, è statoo un momento davvero emozioonante trovarsi nella
Kasbah di Mazara
r del Vallo che ancora una voltta si conferma luogo
di incontro e diaalogo, questa è la migliore espre
r ssione della nostra
civiltà e comunittà, dobbiamo esportare questo modello. Blue Sea
Land è un hubb per la collaborazione e pace fra i popoli del
Mediterraneo, Africa e MediŽƌŝĞŶƚĞ͘͟
Cuore pulsante di "Blue Sea Land" è stato l' Expo nella kasbah di
Mazara Del Vallo, simbolo di incontro tra popoli e culture, dove gli
aziende italiane e internazionali hanno fatto conoscere e
degustare ai visitatori i loro prodotti e le pieetanze tipiche. ͞Blue
Sea Land -ha sottolineato Giovanni Tumbioolo- rappresenta un
ggrande volano di sviluppo, occuupazione e cooperazione con i Paesi
del Mediterraneo e dell'Africa e del Medio Oriente che insieme
hanno deciso seguire la strada della cooperazione. E' un bilancio
positiv
iti o quello
ll tra
t cciato
i t da Gio
iovanni Tumbiolo
i l , vero anim
i attore di
B Sea Land. ͞/ů ƉƌŝŵŽ ďŝůĂŶĐŝŝŽ ƌŝŐƵĂƌĚĂ ůĞ ŝŵƉƌĞƐĞ -ha dettto- gli
Blue
inncontri tra imprese operatori e uomini d'affari è stato positivo. Il
fat
a to che ci siano stati oltre 1000 incontri d'affari rappresenta il
g ande successo della manifestazione. La parola d'ordine ch
gr
c e è
uscita dai circa 30 i seminari è stata l'alleanza', tra imprese, tra
im
mprese e l'ambiente, tra i popoli. La presenza di 42 delegaazioni
straniere testimonia che l'obiett
t ivo prefissato è stato ampiam
mente
raaggiunto. Il mondo guarda coon grande interesse al modello dei
Distretti Agroalimentari e allaa filosofia della blue economy; la
comunità internazionale ha bisogno di nuovi modelli di sviluppo e
metodi di rigenerazione e di restauro delle risorse ambientali͟͟.
Nel corso di Blue Sea Land è sta
t to firmato un protocollo di intesa
fra
r il Ministero della Pesca della Repubblica ed il Distretto della
W ĐĂ ƐŝĐŝůŝĂŶŽ͘ ĨŝƌŵĂƌĞ ů͛ĂĐĐŽŽƌĚŽ͕ ĚĂǀĂŶƚŝ ĂĚ ƵŶĂ ĨŽůƚĂ ƉůĂƚƚĞĂ Ěŝ
WĞƐ
raappresentanti diplomatici ed operatori, sono stati il Minnistro
Ghanese Hanny-Sherry Ayitey, ĂĐĐŽŵƉĂŐŶĂƚĂ ĚĂůů͛ŵďĂƐĐŝĂƚŽƌĞ
Inn Italia Molly Addo e dal Console in Sicilia Francesco Campaggna, e
G ovanni Tumbiolo. >͛ĂĐĐŽƌĚŽ ƉƌĞǀĞĚĞ ŝŶǀĞƐƚŝŵĞŶƚŝ ĐŽŶŐŝƵŶƚŝ ŝŶ
Gi
materia di pesca, acquacoltuura, cantieri, ricerca, formazzione,
innfrastrutture, logistica e la creeazione di un distretto della pesca
nello_Stato_Africano.
ƵƌĂŶƚĞůĂŵĂŶŝĨĞƐƚĂnjŝŽŶĞğ ƐƚĂĂƚŽĂĨĨƌŽŶƚĂƚŽĂŶĐŚĞŝůƚĞŵĂ ͞dƵƚĞůĂ
della salute e immigrazione-Normativa Ğ 'ŽǀĞƌŶĂŶĐĞ͕͟ ŐƌĂnjŝĞ
nj ĂĚ
un convegno, patrocinato dalla Regione Siciliana e a cura
dell'Ordine dei Medici Chirurgh
g i e Odontoiatri della Provincia
c di
P lermo. Nello stesso palcosce
Pa
c nico interculturale, attravers
r o la
raassegna ͞ůƵĞ ^ŚŽǁ/Events͟, si sono incrociati suoni, colo
c ri,
manifestazioni artistico-culturaali, sportive ed enogastronomiche
che hanno raccontato storie di uomini di terra e di maree. Un
contributo importante, attraverso le molte iniziative organizzzate,
a successo di Blue Sea Land è stato fornito dalle numerose
al
a ociazioni culturali e di volontariato del territorio, dalle scuole di
ass
ogni ordine e grado, da tutt
t i i corpi militari e delle forze
ĚĞůů͛ŽƌĚŝŶĞ͘
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