TERAMANI n. 75 - teramani.info
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n. 75 mensile di informazione in distribuzione gratuita AUGURI TONINO GUERRA A CASTELLI pag. 6 SIAMO STUFI DI QUEST’ITALIA pag. 14 CORREVA L’ANNO 2011... pag. 24 arcobaleno publinetwork SOMMARIO n. 75 3 4 5 6 6 7 8 10 11 12 14 14 15 16 18 18 19 20 20 22 24 26 28 29 30 l’Editoriale Auguri a Te Piove dentro le sale operatorie Le Pensioni Tonino Guerra a Castelli L’Oggetto del Desiderio Think different su via del Baluardo Ottavia, l’Oro di Cesacastina Lo Svarietto di Carlo Marconi Consigli per la Salute Musica Siamo stufi di questa Italia L’Attesa La Piazza Senza Rete Il Riassunto di Gaber Note Linguistiche Premio Annino Di Giacinto Il Miracolo dell’Unto Dura Lex sed Lex Civitella del Tronto Correva l’anno 2011 Cinema Calcio Coldiretti informa Basket Auguri a Te A dalla Redazione lo stesso a camuffarsi in qualche volto, tanto perché compaia nella vita di ciascuno di noi. Auguri a Te donna, maltrattata in casa e costretta a scappare con la tua auto fino in Svizzera per sfuggire alle botte. Auguri a Te precario che non hai una sola prospettiva di metter su famiglia, di chiedere un mutuo in banca, di lottare per uguri a te, sì proprio a te che affermi i tuoi diritti e futuro che ti hanno scippato. che tanto l’uno vale l’altro, che Auguri a voi, clochard di tutto il mondo destra e sinistra siano la stessa cosa, che avete avuto il coraggio di non e poi lasci che crescano i mostri. Auguri scendere a compromessi scegliendo la a Te, a te che con la busta paga non arrivi vita che volevate vivere, fino a dormire alla seconda settimana e per sopravvivere per un anno e mezzo dentro una cabina scendi sempre più in basso nella scala per fototessere. della dignità umana. Auguri a voi, ricchi e benestanti perché Auguri a Te, magico buon umore, che nelle possiate davvero passare attraverso l’ago brume più scure e disperate resisti e ci di una cruna. regali istantanee di serenità. Auguri a tutte le commesse del mondo, Auguri a Te, lacrime amare versate per il che hanno solo una domenica a tuo caro portato via da un male incurabile. disposizione e spesso in quel giorno Auguri a Te sorriso di fanciullo, che la piove pure. gaiezza continui a squittire in ogni casa. Auguri a Te, muratore che a 70 anni Auguri a Te, classe politica che in dovrai ancora lavorare e salire sopra parlamento ti accapigli e tergiversi un’impalcatura. abilmente quando devi equiparare i tuoi Auguri a voi, a tutti i nonni e pensionati compensi alla media europea, definendo che ancora stendete un cinquantino ai il calcolo pure “problematico”, mentre nipoti ormai trentenni perché il “ragazzo” Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Coordinatore: Maria Grazia Frattaruolo invece per tagliare le pensioni ti sono si dovrà pur divertire. bastate solo poche ore. E infine, Auguri a voi, mamma e papà, Auguri all’amore che non hai mai, a semplicemente perché siamo in vita e Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Donatella Cerasani, Luca Cialini, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Girolamo Galluccio, Carmine Goderecci, Bebè Martorelli, Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone, Leonardo Persia, Sergio Scacchia, Carla Trippini quell’amore che malgrado tutto riesce possiamo scrivere queste parole. n è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web www.teramani.info scriveteci a [email protected] Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Ideazione grafica ed impaginazione: Antonio Campanella Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Carlo Forti, 41/43 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Carlo Forti, 41/43 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa Bieffe - Recanati Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 - 320.0455180 Teramani è distribuito in proprio di 4 Maurizio Di Biagio Sanità ATTUALITÀ n.75 Piove dentro le sale operatorie del Mazzini [email protected] invece da quello che osservo, riscontro poco controllo”. L’ipotesi, nel merito, è che le diverse opere di ristrutturazione che si sono succedute sul tetto abbiano intaccato la funzionalità di tubature, guaine e altro, pregiudicando quindi il buon esito. E a proposito di guaine, gli addetti del settore segnalano che la struttura deve essere oggetto di continui lavori di manutenzione per salvaguardare la generale efficienza. Dai piani alti della Asl di Circonvallazione Ragusa si fa ricondurre tutto ai lavori del 2001 (e anche prima), una sorta di peccato originale da cui scaturirebbero tutti gli attuali inconvenienti, in pratica una struttura che insiste sul tetto sarebbe stata realizzata senza lasciare uno spazio adeguato fra sé e il tetto delle sale operatorie, impedendo la manutenzione e soprattutto la pulizia che si deve compiere in maniera periodica, generando così l’umidità, la relativa pioggia, e gli ombrelli aperti dei paramedici su fegati e bile dei pazienti teramani. Scandagliando meglio le esternazioni degli operatori sanitari, si accerta che il gocciare dell’acqua dentro le sale Un errore di progettazione avrebbe causato l’umidità pare sia un fenomeno abbastanza ricorrente. Fanno fede le diverse relazioni dei chirurghi inoltrate alla direzione U n medico chirurgo con l’ombrello lo si può vedere tutti i giorni, almeno quando è a zonzo per la città e il tempo volge al peggio. Ma dentro una sala operatoria non si era mai visto, se non in qualche puntata di M.a.s.h., la serie televisiva che riportava le vicende della guerra in Corea, o in qualche altra strampalata fiction. E’ invece accaduto all’Ospedale sanitaria: quest’estate ad È dunque “una sanità che fa acqua da tutte le parti” potrebbe essere la facile battuta che qualcuno potrebbe riservare alla nostra Asl... esempio si è dovuta chiudere la sala operatoria di neurochirurgia per questo tipo di fenomeno. Recentemente il Mazzini di Teramo ha visto aggiungere quattro nuove sale operatorie alle sei già esistenti, sale che rivestono un’importanza vitale perché a pieno regime sono capaci di abbattere le liste di attesa e dunque la mobilità passiva “ma per fare ciò occorrono più infermieri ed anestesisti”. Per evitare che ci si rechi a San Benedetto per una semplice ernia o colecisti e per scongiurare tra l’altro una mobilità passiva di “basso profilo” che riguardi questi tipi di interventi considerati di routine, un numero maggiore di personale di sala per l’assessore comunale Mazzini di Teramo, diverso tempo fa, Romanelli diviene di primaria importanza. Più paramedici dunque per quando un chirurgo nel bel mezzo di abbattere le liste di attesa: e non a caso solo qualche settimana fa un’operazione ha dovuto far ricorso alla protezione di un ombrello da Circonvallazione Ragusa il direttore generale Giustino Varrassi ha sostenuto da un paramedico per ripararsi dall’acqua che gocciolava fatto conoscere che “entro un anno tale fenomeno verrà abbattuto dal solaio. L’immagine cult è stata prontamente immortalata in una in maniera significativa; stiamo riorganizzando il settore” ha spiegato. foto che ha fatto il giro dei sanitari ed ospitata anche nelle pagine Anche per la Cgil uno dei problemi maggiori rimane “la mancanza di un quotidiano. Questa volta, solo diverse settimane fa, invece è del personale che è ridotto all’osso. Ai quali si aggiunge la necessità mancato l’ombrello ma le gocce di acqua sono cadute lo stesso: il di una riorganizzazione complessiva del sistema, soprattutto in vista punto incriminato delle imbarazzanti infiltrazioni stavolta è la sala delle 400 operazioni in più da sbrigare annualmente, senza contare ortopedica assieme al corridoio. È dunque una sanità che fa acqua da che il personale è scontento e in queste condizioni opera male. Tanto tutte le parti potrebbe essere la facile battuta che qualcuno potrebbe che il sindacalista Annunzio Algenj riporta di un numero d’infezioni in riservare alla nostra Asl, che di mali ne ha tanti, a cominciare dalla crescita nelle sale operatorie perché in queste l’opera di sterilizzazio- mobilità passiva (si va a San Benedetto per una semplice colecisti, per ne non sarebbe eseguita al meglio. dirne una, e non per chissà cosa). “Nella sala risveglio, poi, occorrono più anestesisti, medici e infermie- E pensare che solo quest’estate nelle sale operatorie del nosocomio ri” si lamentano alcuni rappresentanti sindacali. Ma la novità che in teramano erano stati portati gli ultimi lavori sulla guaina e sulla carta parte potrebbe lenire il problema giunge dalla proposta di incentivo catramata della terrazza per isolarle al meglio e per metterle al riparo economico sulle operazioni, una richiesta fatta dal capo dipartimento da intemperie. “Evidentemente si sono registrati errori tecnici – riporta chirurgico e trasmessa alla direzione generale che ha dato il suo ok: il chirurgo Piero Romanelli e assessore comunale –; in questi casi i in buona sostanza 800 euro mensili andrebbero a quei chirurghi che lavori del privato dovrebbero essere più attenzionati dall’Ente, qui vorranno operare fuori dall’orario di lavoro. n di ATTUALITÀ La riforma Le Pensioni ...la manovra T Fausto Napolitani [email protected] n.75 vuoti, e che grazie a mille provvedimenti errati, le unità attive erano divenute insufficienti per far fronte ai bisogni di coloro i quali, esaurito il proprio percorso lavorativo, chiedevano il giusto compenso per godersi in maniera decorosa gli ultimi anni della propria vita; ed allora il colpo di genio è stato quello di ideare un sistema che ritardasse di molto l’età per accedere alla pensione, condendo il tutto con una spropositata dilatazione del requisito dell’anzianità contributiva (42 anni gli uomini e 41 le donne) e con un nuovo sistema di calcolo fortemente penalizzante (contributivo per anto tuonò che piovve. La mille volte paventa- tutti). La formula ha un significato molto amaro, che ta riforma previdenziale, con la infondata si può tradurre così: lavora e versa tanto, per poi giustificazione di salvare il nostro indebitato prendere poco con l’augurio di restare su questa Paese, è divenuta una triste realtà. terra il meno possibile. Nella nazione dove tutto è possibile e tutto si è La politica cerca di farci credere che questa riforma visto e probabilmente si continuerà a vedere, dove salverà l’Italia, e che domani i nostri figli avranno un sono esistiti i pensionati che non avevano mai lavo- lavoro e dopo una pensione. Nulla di più falso, per- rato ed i pensionati ultra ottuagenari, dove si sono ché alla riforma previdenziale non è legato nessun liquidate pensioni di 1.000 lire e pensioni di decine provvedimento per l’occupazione, e i nostri giovani di migliaia di euro, dove la casta dei politici ha una con le attuali regole vedranno l’ipotetica misera previdenza che nonostante gli attuali mutamenti di pensione non prima di aver compiuto settanta/set- facciata, continua a far gridare vendetta, è arrivata tantacinque anni e forse anche di più. I presupposti la più feroce ed iniqua riforma che si potesse necessari per garantire una previdenza seria ed ideare. equa, sono una vigorosa occupazione che renda Questa riforma della previdenza, è stata progettata sufficiente la fonte del prelievo, ed una immediata in maniera estremamente semplice, oserei dire separazione della previdenza dall’assistenza. elementare, anche chi non ha la minima nozione Inoltre, per fare ulteriore chiarezza sull’errore di previdenza e di economia, avrebbe potuto fare compiuto, bisogna analizzare la palese contrad- lo scempio che è sotto gli occhi di tutti, e forse, dizione esistente fra aumento della produttività e anzi certamente, l’uomo della strada, utilizzando l’aumento dell’età pensionabile. La popolazione che pragmatici principi ed un pizzico di buon senso, invecchia non può garantire la produttività, in quan- avrebbe realizzato una riforma certamente più to per ovvie ragioni sia fisiologiche sia psicologiche, equa e senza dubbio più umana. L’unico principio il trascorrere del tempo fa segnare un inesorabile utilizzato dall’attuale legislatore è stato quello di calo del livello produttivo. Pertanto è irrazionale “cassa”, e tutti i concetti artatamente sottolineati, puntare sull’allungamento dell’età pensionabile se quali l’equità, la liberazione di risorse per favorire si vuole avere una macchina produttiva efficiente l’occupazione e la crescita, la tutela delle gene- ed efficace, che è la condizione necessaria per far razioni future, sono la quintessenza dell’ipocrisia, decollare l’economia nazionale. come ipocrita è stato il pianto del ministro Fornero. I sociologi degli anni ’80, valutando l’evoluzione La verità è che i soldi dei lavoratori, sono stati sper- tecnologica, la capacità dei sistemi sociali di gestire perati per far apparire bello e capace, or questo or efficacemente le ricchezze naturali rendendole quel politico, dimenticando che i contributi versati accessibili in maniera sufficiente a tutti ed a basso sono patrimonio del singolo lavoratore versante, ed costo, avevano ipotizzato un mondo proiettato utilizzarli allegramente può configurarsi senza giri di alla crescente cura del benessere dell’uomo, che parole come un’appropriazione indebita. avrebbe potuto elevarsi, curando sempre di più Tantissimi anni fa, quando le casse previdenziali se stesso, consentendo così una crescita cultu- erano ricche grazie al razionale ed equo sistema a rale a livello esponenziale, la quale sarebbe stata capitalizzazione, per ragioni squisitamente elettora- propedeutica alla reale possibilità di aumentare listiche, si pensò di allargare i cordoni della borsa, l’allungamento della di vita, in quanto le accresciute elargendo a destra e a manca pensioni non dovute, conoscenze con le migliorate condizioni sociali ed e per sostenere l’inarrestabile emorragia, si pensò ambientali avrebbero concretizzato tale possibilità. di passare al sistema a ripartizione, che molto sem- 5 Purtroppo quella previsione non si è avverata e plicemente significa soddisfare il fabbisogno attingendo dai versa- l’uomo dovrà tornare a brutalizzarsi a causa di una classe dirigente menti della popolazione attiva. Gli errori si sono ripetuti e moltipli- che per salvaguardare gli interessi di pochi, non ha saputo guardare cati nel tempo, ed un bel giorno ci si è accorti che i forzieri erano nella giusta direzione. n 6 dalla La Mostra EVENTI n.75 Redazione [email protected] Tonino Guerra a Castelli originale su temi contemporanei. Tonino Guerra, sceneggiatore di film che hanno segnato la storia della cinematografia mondiale nonché grande poeta e pittore, in un trionfo di suoni, luci e colori, dal 10 Dicembre al 7 Gennaio espone presso il ristrutturato edificio comunale di Salita Paradiso in una bellissima A sala, venti tele che celebrano il l “Castelli di Natale 2011” 150˚ anniversario dell’Unità d’Ita- già ricco di numerosi eventi che lia. Contemporaneamente, sono hanno come tema, ovviamente la esposte anche 24 straordinarie ceramica e i suoi molteplici utilizzi, tele, stampate a mano dall’Antica Stamperia Pascucci 1826, su non poteva mancare una grande mostra che per specificità ed originalità mostrasse bozzetti di Tonino Guerra, dal titolo “I Colori che ridono” il sensazionale spettacolo dell’arte interna- La mostra è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali ed organizzata zionale.. dal Comune di Castelli, dalla C.C.I.A.A. di Teramo e dal Centro Ceramico Ed è così che grazie all’interessamento di Castellano. Giancarlo Puritani, appassionato ed attento La città di Castelli è onorata di avere come ospite un artista eclettico e a curatore di eventi culturali, è nata l’idea tutto tondo come Tonino Guerra, artista che, peraltro, lo scorso febbraio di coinvolgere un grande artista affinché è stato insignito ad Hollywood del premio “Jean Renoir Award”, che lo ha proponesse a Castelli una esposizione consacrato come uno dei più grandi sceneggiatori dei nostri tempi. n L’Oggetto del Desiderio Da Diana a Kate di Carmine Goderecci di Oro e Argento L’ anello delle principesse L’ zione in generazione. La storia del gioiello ha una caratteristica unica: mentre l’evoluzione delle tecniche ne ha migliorato la qualità, le sue forme difficilmente passano di moda. I motivi non scompaiono, ma si ripetono nel tempo. Infatti l’anello di Kate ripropone agli occhi del mondo uno zaffiro blu contornato di diamanti, uno gioiello intramontabile preferito dalle dive più raffinate del pianeta e oggi, più che mai, dalle meno famose ma sempre splendide donne accanto a noi. Lo zaffiro è una gemma di grande pregio, dura e resistente molto amata dai gioiellieri perché spesso si presenta in grandi carature. Zaffiri molto belli provengono dal Cachemire (India): il loro colore è intenso e vellutato e i costi raggiungono valori elevati; ma è tuttavia in Birmania, nella regione del Mogok, oggetto del desiderio di questo nostro Natale è il che si trova al qualità migliore. Lo zaffiro è una delle poche meraviglioso anello di fidanzamento pietre preziose cui non è mai stato attribuito nessun potere che il Principe Carlo d’Inghilterra donò a Lady Diana nefasto. Nella tradizione cristiana, evocando il colore del e che oggi, a distanza di 30 anni, il primogenito William, cielo, divenne il simbolo del Redentore. Inoltre lo zaffiro erede al trono d’Inghilterra, ha donato alla sua Kate. Per il giovane ha un effetto calmante e rassicurante, ispira fede e amore e aiuta a principe un doppio atto d’amore, per la sua sposa e per la mamma che superare i momenti difficili. ha amato più di ogni cosa. Oggi l’anello della principessa è un gioiello alla portata di tutti proposto Nulla hanno potuto le critiche e i pettegolezzi cuciti intorno a questo nei modelli in oro con pietre preziose o semi-preziose, oppure nella preziosissimo dono: versione in argento. un gioiello di famiglia che, come tradizione vuole, si tramanda di genera- Uno scintillante Natale e un Brillante Anno Nuovo. n di Maurizio Di Biagio ATTUALITÀ Asili 7 [email protected] n.75 Think different esempio, dove le famiglie partecipano attivamente alla gestione dei servizi comunali per l’infanzia, col proposito “di radicare su via del Baluardo una cultura partecipativa nel territorio”. “Il sistema di gestione T integrato dei servizi comunali 0-6 anni hink different esorta il - prosegue Di Nucci - teramano Dario Di Nucci. realizza delle economie di scala e fa sì che la contribuzione familiare non Un think different rivolto ai sia una tassa meramente diretta alla copertura delle spese necessarie nostri amministratori fasciati al singolo bimbo, ma un investimento per il percorso complessivo che a volte di quella patina burocratica l’allievo compirà nella struttura fino all’età scolastica. Anche il mecca- che rende problematica ogni riso- nismo di solidarietà per i meno abbienti, che trae risorse dalle maggio- luzione nel settore pubblico, stran- razioni richieste in funzione del reddito, appare più funzionale perché golato da lacci e laccioli e da un capillarmente distribuito su un numero maggiore di famiglie”. Poi c’è ordinamento che svilisce ogni tipo l’altro esempio anche più vicino a noi, quello dell’Istituto comprensivo di di ferrea volontà. Il “pensa differente” del teramano Di Nucci riguarda la Torricella Peligna che, in collaborazione con l’Istituto Magistrale De Titta chiusura dell’asilo di Via Del Baluardo, ormai condannato a scomparire di Lanciano, ha varato un progetto nell’ambito degli ormai famosi fondi malgrado tutte le peculiarità storiche acquisite nel tempo, come “il son- Fse 2007-13. “Lei, sindaco, un progetto finanziabile o, come piace dire di nellino, gli orari e il calendario”, solo per fare qualche esempio: “Un patri- questi tempi, sostenibile, ce l’ha già, e potrebbe portare benefici in ter- monio di servizi che lo rendeva unico nel panorama cittadino e che non mini economici a tutto il sistema nido-scuola dell’infanzia del Comune di potrà più essere riorganizzato in ambito statale a causa di una serie di Teramo”. Di Nucci si riferisce al progetto Asilo di Via del Baluardo “con le vincoli legislativi e regolamentari che non consentono deroghe”. Di Nucci sue particolarità”. “E allora perché non ripensare l’intera gestione del si- con queste parole si vuole rivolgere al sindaco Brucchi e all’assessore stema? Perché non ripensare un nuovo concetto di economicità e nuove Romanelli che avrebbero già scritto la parola fine alla struttura, vorrebbe risorse sfruttando le eccellenze del sistema e ottenere così nuovi posti di farli ragionare ma al contempo riconosce che le argomentazione dei lavoro”. E per concludere ci si appella ancora alla fantasia (il destino ne nostri rappresentanti politici per contro “siano decisamente persuasive”. ha più di noi, la fantasia umana è immensamente più povera della realtà). Un teramano esorta l’amministrazione comunale ad avere più fantasia per non far morire l’asilo di Via del Baluardo Ma lui va oltre, va dunque al think diffe- A quella fantasia che occorrerebbe in questi frangenti, in questi anni di rent, cercando di scansare anche per un tagli e di profonda recessione. Il cittadino Di Nucci la invoca, la pretende attimo la consueta abitudine a ricorrere quasi e “non solo negli amministratori ma in chiunque perderà un po’ del ai tagli per scarsezza di risorse (e di suo tempo a seguire i miei pensieri perché davvero spero che la voce di idee), puntando invece alla formula del tutti non serva solo a far cambiare idea ai politici ma a dare una nuova reinventarsi, soprattutto quando si tratta idea o a sostenere quella che, spero, sindaco e tutti gli amministratori di di far affluire nuove risorse in cassa. La cuore, really thinking different, sapranno realizzare per l’Asilo di via del sua, ci tiene a ribadire, non serba i crismi Baluardo”. di una protesta fine a se stessa, ma anzi Mi si dirà: fantasia. Ed è proprio quello che occorre e che invoco. n si auspica “l’uscita da quel circolo vizioso di pensiero che caratterizza la gestione della cosa pubblica, una condizione recessiva innestata dalla sempre maggiore scarsezza di risorse, contro la quale, però, l’amministrazione si limita a puntare il dito”. In parole povere, il think different di Dario Di Nucci punta a individuare un diverso modo di gestire le esigenze sociali o almeno a scorgere un modo alternativo per valorizzare la cosa pubblica e farla divenire “un polo attrattivo di risorse pubbliche o magari anche private”. Il cittadino teramano non ha la presunzione di insegnare nulla, questo lo afferma a caratteri cubitali, ma fa leva su quello che lui definisce il cuore che apre ogni porta, provando con riunioni e consultazioni a dare voce ai genitori dei piccoli della scuola dell’infanzia “Vittorio Emanuele II”. Di Nucci si è guardato attorno e ha trovato “il diverso pensiero”, strutture scolastiche comprensive (nido e scuola dell’infanzia) a Reggio Emilia, ad di 8 Multe a Teramo ATTUALITÀ n.75 L’oro di Cesacastina Con Ottavia, acqua di montagna, Cescastina ci guadagna Maurizio Di Biagio [email protected] autunnale–invernale e 4,45 l/s nel periodo primaverile, con l’obbligo di rilascio in maniera continuativa, presso l’opera di presa, della portata di rispetto per la sorgente, pari ad almeno 1,2 l/s. “E’ una manna che è calata dal cielo” riferisce euforico il sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, che non sta più nella pelle. “Questo significa ricchezza per il nostro povero e martoriato territorio e soprattutto maggiore occupazione, per non parlare poi di tutto l’indotto che si potrà ingenerare attorno allo stabilimento”. Le royalties dovranno essere ancora fissate ma rappresenteranno un’ulteriore entrata per le asfittiche casse del comune montano, “così come il gettito dell’Ici derivante dal capannone di ben 4 mila metri quadrati”. Ma nella bella favola di Cesacastina si stanno per incrinare alcune certezze: lo stabilimento sorgerebbe in una zona dichiarata “zona rossa” dal Pai (Piano d’assetto idrogeologico) e per evitare che sorgano problemi che potrebbero complicare le cose, molto probabilmente lo stabilimento “slitterà” un po’ più a valle, “di E poco” però vuol rassicurare D’Alonzo, che teme il dileguarsi della territo- come la cosa più ovvia, ma si sa in periodi di tecnocrazia esasperata le organolettiche, fisiche e chimiche, sono dunque notevoli e che rendono pianificazioni più sono dotate di iperboliche e astruse visioni, più hanno il prodotto ideale per svariate esigenze di mercato. la chance di essere prese in esame. Nell’acqua sono presenti 3,1 milligrammi di sodio per litro, indicata quin- Ne sappiamo qualcosa noi con il progetto strategico Teramo 2020: alzi di nelle diete povere di tale sostanza. Ottimo anche il residuo fisso, cioè il la mano chi ci abbia capito qualcosa. Non è un caso che il genio resti la contenuto salino totale dell’acqua a 180 gradi che è pari a 152 milligram- punta estrema del senso pratico. Sicché nel giro di due anni, ma forse mi per litro, in buona sostanza un’acqua oligominerale. È praticamente anche prima, usciranno dallo stabilimento che verrà realizzato nei pressi neutra per il contenuto di sali minerali e per il Ph che è di 7,5. Rimar- della sorgente denominata “Lagnetta”, nel comune di Crognaleto, le chevole anche il dato dei nitrati e nitriti, espressione di degradazione di prime bottiglie di acqua minerale “Ottavia” che nelle intenzioni dovran- sostanze organiche azotate: l’acqua di Cesacastina presenta meno di no invadere il mercato nazionale ed estero. Qualche settimana fa, la un milligrammo per litro nel caso dei nitrati e meno di 0,001 milligrammi Regione Abruzzo nel Bura ha sancito il suo sì alla concessione mineraria per litro per i nitriti, davvero poco, anzi pochissimo, rispetto a quasi tutte per la coltivazione e lo sfruttamento di un giacimento di acqua minerale le acque in commercio. Una peculiarità che dovrà rendere il prodotto della sorgente, stabilendo anche la quantità di emungimento nella molto competitivo sul mercato. Si partirà da subito con una produzione falda idrominerale: si potranno estrarre 2,65 litri/secondo nel periodo di 18 mila bottiglie giornaliere, numero che potrà ulteriormente salire, e rialità dell’oro di Cesacastina, un’evenienza che fa rizzare i peli al primo chi lo avrebbe mai pensato che alla fin fine, dopo progetti europei cittadino. La sorgente è posta in alta quota (a circa mille metri) e dunque e regionali sullo sviluppo delle zone più depresse dell’entroterra fornisce acqua di qualità “tra le prime tre o quattro in Italia, utilizzabile teramano, l’oro di Cesacastina fosse proprio la sua chiara, dolce anche per il latte in polvere per bambini, dal momento che la sua tabella e fresca acqua. Certo a pensarci bene sarebbe apparsa da subito chimica è da considerarsi ottima” riferisce il sindaco. Le caratteristiche saranno 24 i Tir che le trasporteranno dappertutto con una rete viaria inevitabilmente da perfezionare. Eh, sì, perché il tallone d’Achille dell’operazione “Ottavia”, il cui investimento è di cinque milioni di euro, sta proprio in quelle strade non all’altezza, in quelle infrastrutture che dovrebbero essere assolutamente migliorate e che rappresentano il cruccio del sindaco D’Alonzo. Pur tuttavia, a realizzare l’operazione commerciale sarà l’imprenditore giuliese Giuseppe Marozzi che ha voluto imprimere nella dicitura dell’acqua il nome di sua figlia Ottavia. In un territorio martoriato da problemi di varia natura, poter contare su una risorsa del genere, per l’amministrazione locale “è come aver trovato l’oro” sottolinea ancora D’Alonzo che cela a fatica la sua felicità. “E’ una risorsa notevole per Cesacastina e per i suoi abitanti” prosegue fino all’infinito. n di 10 Teramo culturale CULTURA n.75 Lo Svarietto di Carlo Marconi Quando l’arte in provincia era partecipazione Silvio Paolini Merlo [email protected] casa-giardino di Carlo Marconi divenne un cenacolo artistico-culturale sui generis, di quelli poco paludati e del tutto antiaccademici, aperto a tutti e d’intonazione goliardica, le cui parole d’ordine venivano scandite da antichi detti in lingua vernacolare. Giammario Sgattoni, che fu spesso partecipe di queste allegre brigate di artisti e intellettuali più o meno accreditati, si espresse negli anni Ottanta sostenendo che Lo Svarietto era qualcosa impossibile da definire, «qualcosa di anomalo, irregolare, nel senso positivo dei termini; certo è che quello che lì si è fatto negli ultimi dieci anni, a Teramo ha mosso un po’ le acque. Non dimentichiamo che spesso ha colmato la latitanza degli Enti pubblici nelle attività culturali». Che esso sia stato poco preso sul serio, tranne che a titolo di amarcord personale, lo testimonia il fatto che nessuna approfondita analisi è stata finora anche solo tentata su questo argomento, a parte È un volume a più mani apparso a Teramo nel 1996, redatto in modo di casereccio e semidilettantistico, legato a un momento storico dal proprio egocentrismo conservatore, ossia, ancora una volta, a largamente datato. La seconda, che al contrario vi vede la quintessen- contrapporre in modo equivoco un’arte borghese a un’arte popolare, za del genuino, l’espressione necessaria e ingiustamente dimenticata diretta emanazione della sagra profana, della festa di paese, del folk- di un modo di fare arte dal basso, come aggregazione interclassista, lore localistico. Un dualismo semplicemente assurdo. Tant’è vero che raccogliticcio e senza indici, tre anni dopo la scomparsa di Marconi, possibile valutare il fenomeno sociale che ha orbitato attorno quando l’estinzione del ritrovo era ormai completa. Personalmente allo Svarietto di Carlo Marconi da almeno due differenti pro- non partirei da riletture di tipo puramente storico, che ci porterebbero spettive. La prima, forse la più ovvia e in certo senso inevitabile a fagocitare l’unicità di quella esperienza entro mille altre esperienze per ogni iniziativa culturale di provincia, che vi vede qualcosa analoghe di un’Italia ancora incapace di rinnovamento, mai liberatasi nel giardino di casa Marconi ebbero spazio Ivan Graziani e il complessino anonimo, la Corale Verdi del maestro Vetuschi e il suonatore di organetto, Giovanni Melarangelo e Guido Montauti insieme a collettive di pittori esordienti, attrici “alte” come Paola Borboni insieme al “Giacobbo” di Vincenzo Cimini, danzatrici sublimi come Liliana Merlo come l’ultimo degli artisti girovaghi. Qualcosa di assolutamente impensabile, oggi, per uno spazio dedicato. Fatto questo per certi versi inevitabile: nell’era di internet, del superamento delle barriere nazionali, della commistione tra culture senza più ingerenze ideologiche, sia l’artista che il fruitore dispongono di orizzonti enormemente più vasti. E tuttavia, l’esempio di uomini come Marconi potrebbe tornare utile a molti. Mi riferisco alla nuova generazione di animatori artistici che, anche a Teramo, gestiscono spazi del genere – e rivolgo un pensiero alla neonata “Arca”, che non so per quanto e per dove sarà in grado di navigare - mostrando verso ogni reale apertura prudori e diffidenze che sfiorano la repulsione, prediligendo lo sbugiardato alla ben più faticosa operazione di ricerca e riscoperta della storia territoriale. Costoro preferiscono il già noto, il già detto, il già fatto. Ebbene Marconi no. Marconi non entrò mai in circuitazioni nazionali o internazionali, e questo fu certamente un suo limite. Ma aveva idee da vendere, attraverso percorsi di condivisione spontanea. Tenterò qui di evitare “lampadine”, come egli le chiamava, in grado di generare interazioni entrambe queste letture, che trovo ugualmente parziali e restrittive. virtuose nel contatto continuo con le mille realtà umane che lo circon- Lo Svarietto fu, e rimase per tutti i suoi circa vent’anni di attività, l’e- davano, senza pregiudizi, senza filtri mentali, senza schemi precostitu- spressione diretta di un uomo, di una volontà, di un estro. Ed è da qui iti da dover seguire supinamente, senza ambizioni spropositate, senza che partirei. Figura semplice ma non incolta, Marconi a Teramo aveva velleitarismi da copertina. Era provincialismo il suo? Può darsi. Ma c’è iniziato il suo percorso come giovane maestro aspirante scrittore, pub- provincialismo e provincialismo. blicando nel 1950 un suo racconto, Occhi Neri, con l’editore Gastaldi di A uno di questo tipo può contrapporsene un altro ben più arido e Milano. Da qui a quelle che presto vennero simpaticamente chiamate subdolo, quello dell’antiprovincialismo fondamentalista, che lungi le sue “pazzie teramane”, il passo fu breve. Indicata dal 1976 su inviti dall’essere meno anonimo del primo lo è anzi infinitamente di più. Il e affiches d’apprima come “Centro d’Arte Il Torchio”, poi come “Amici suo solo valore aggiunto sono i lustrini, la finzione, l’asservimento al dello Svarietto” e infine, dal 1979, semplicemente, “Lo Svarietto”, la mercato, l’opulenza senza sostanza. n di SALUTE Consigli per la salute La Tosse L’ Donatella Cerasani 11 n.75 La tosse è anche un meccanismo di difesa: sostanze e agenti patogeni che si appoggiano sulla mucosa delle prime vie aeree, innescano la tosse, in modo tale che vengano espulse infiammazione delle alte vie prima di creare ulteriori aeree e dei bronchi provoca danni. una notevole formazione Normalmente la tosse di muco, dovuto ai residui non và sedata, proprio di linfociti che hanno combattu- perché protegge e to la loro battaglia con gli agenti ripulisce il nostro albero patogeni. bronchiale, se non in Risulta essere quindi materiale puru- casi estremi, quando lento che deve essere eliminato. ad esempio, se molto Da qui la necessità da parte del no- stizzosa e frequente, di- stro organismo di innescare il “colpo sturba il riposo notturno. di tosse”, atto che meccanicamente In caso, nonostante asporta questo materiale permet- l’aiuto di prodotti muco- tendo di eliminarlo. litici e lenitivi, la tosse Per favorire questa naturale “pulizia” rimanesse persistente dai bronchi e trachea è utile ricorre- e subentrasse dolore al re a mucolitici e lenitivi che rendono petto o febbre è neces- questo processo meno traumatico sario rivolgersi al proprio per il nostro organismo. medico curante. n di 12 Luca Cialini Parliamo di Musica MUSICA n.75 Fusion contaminarono il genere con elementi rock, Miles Davis con “Bitches Brew” con elementi jazz oriented, mentre in Europa troviamo gli inglesi Soft Machine orientati verso una [email protected] Parliamo di una Band Straight Opposition fusion rock con elementi elettronici e i Fran- Si chiamano così il quartetto pescarese cesi J.L. Ponty e P. Moerken ‘ Gong, orientati che ci propone un buon Hardcore di scuola C verso una fusion jazz rock più classica e Biohazard, Helmet, Terror , ma anche meno funky. l’Hardcore di vecchio stampo. hiamato anche jazz fusion o fusion Dunque la fusion inizia a salire nelle classi- Un genere l’Hardcore che non sempre rie- jazz rock, questo genere nasce a fiche di tutto il mondo a metà anni ‘70 con sce a esplodere, così come i nostri ragazzi metà anni ‘60 negli Stati Uniti, ma il un exploit unico. che a Pescara la fanno da padrone visto la suo massimo splendore e con una Tra i tanti artisti già citati Frank Zappa, scena povera, come del resto in genere in nutrita schiera di musicisti, è attorno agli Weather Report, Soft Machine, Ponty e Abruzzo. anni ‘70. Moerken, troviamo anche i The Crusaders, La fusion – letteralmente tradotto significa Billi Cobham (Spectrum) Jaco Pastorius, fusione, è un genere musicale che mescola grazie insomma al successo planetario di sonorità e stile jazz con strumentazione questo genere molti altri artisti si sono poi tipicamente rock (chitarra elettrica, basso cimentati in questo genere. elettrico, tastiere ecc.), e contaminazioni Nonostante ciò, la fusion comunque mutò funky. Il genere di per sé non ha nulla di il suo aspetto sonoro prediligendo più la particolare, si basa su tempi più o meno caratteristica rock, lo stile jazz venne meno lineari rispetto al jazz, pur rimanendo intorno alla metà degli anni ‘70 lasciando legato ad esso, dando spazio ad uno stile spazio a momenti funky. più funky; ritmiche incalzanti e “monoto- Non da meno l’utilizzo dell’elettronica, dalle ne”, chitarre fluide e assoli modici, basso tastiere ai sintetizzatori che in linea genera- incollato alla ritmica, variano spesso la voce le erano utilizzati da sottofondi particolari. o il solista che può essere la tastiera o la In Italia abbiamo avuto grandi nomi ad oggi chitarra stessa. forse dimenticati o mai elogiati, gli Area Negli anni ‘70 questo genere muta di (protagonisti anche del prog rock), Napoli musicista in musicista, ma anche di terra in Centrale (di James Senese), ma anche Pino terra, infatti in America la fusion trova artisti Daniele, Arti&Mestieri, e tantissimi altri come Frank Zappa e Weather Report, che artisti italiani. Ragazzi che si “fanno in quattro” per portare la loro musica, le loro sensazioni e la loro carica. Uniti dal 2004 con vari cambi di line – up, la band si è fatta strada con ben 220 live tra Italia ed Europa in 6 anni e 2 album; Step by Step del 2006 e Fury Stands Unbeaten del 2010, per Indelirium Records. Attualmente la band è composta da; Luca, Ivan, Giambattista e Ivan. Una discografia – 20 Steps On Mediocracy per Bldcloth Records (Bulgaria), una demo nel 2004 e svariati split cd e compilation. Ma anche tantissimi concerti con nomi grossi della scena; Madball , Terror , Slapshot , Ratos De Porao , Raw Power e tanti altri. Cos’altro? Vale la pena ascoltarli se vi piace il genere, e se non lo conoscete seguite loro e la loro musica su: www.reverbnation.com/straightopposition n di 14 Maurizio Di Biagio Nuovi migranti ATTUALITÀ n.75 Siamo stufi di questa Italia La storia di Piero e Giovanna emigrati perché a Teramo non c’è più futuro [email protected] hanno lasciato da poco un’Italia ingrata per gli hanno detto che ci sono parchi meravigliosi raggiungere un paese che loro definiscono e le scuole non sono così brutte come qui da senza ombra di dubbio “più normale” e soprat- noi e poi l’istruzione “è meno boriosa di qui tutto “più serio” e meno avvitato su stesso con perché s’apprende giocando”. “Abbiamo la un’economia che langue ed una politica di cui consapevolezza del nostro gesto”, ripetono i dicono di essere schifati per l’immagine che quarantenni Piero e Giovanna e non per mero quotidianamente offre alla gente “tra bunga sforzo di autoconvinzione ma perché l’Australia bunga e sterili parapiglia in tv”. “Siamo stufi di nel loro immaginario non è solo il futuro che sta quest’Italia”. Solo poche settimane fa hanno per cambiare ma anche un ritorno alla vita fatta lasciato definitivamente il posto di lavoro per di speranze, che però passa inevitabilmente cercare un futuro migliore altrove. con un addio ad un vecchio mondo familiare La loro meta è Perth, Australia, il continente dei che si sta disfacendo sotto i loro occhi. La canguri e delle nuove speranze, visto che diversi scelta pare ineluttabile, ripete più volte Piero, altri nostri conterranei anelano a farsi una nuo- quasi un’ossessione la sua, di non voler arrivare va vita da quelle parti, nella terra dei “convicts”, a sessant’anni forse col rimorso di non essere dei galeotti che provenivano dall’Inghilterra partito e di non aver cambiato le sue sorti ma e dal suo impero, e del canguro. “Il coraggio soprattutto quelle di suo figlio. n l’avete voi che restate qui” replicano quasi beffardi i due a tutti coloro che mostrano una certa perplessità alla scelta di cambiamento. Snocciolano esempi di cattiva Italia, di sistema che non va più, di reazioni alla crisi che a differenza di un tempo non emergono. Tanto se ne potrebbe parlare per ore di cosa non va tra la Val D’Aosta e Lampedusa. Ma la goccia che ha fatto definitivamente traboccare il vaso è stato vedere tutta l’Italia che negligentemente ha N ruotato attorno al figlio che ora ha 5 anni. “Con del mondo sono perlopiù griffate e le navi per non v’è rancore, odio, o giustificazioni di sorta, raggiungere le nuove terre non sono più quelle ma sola una lucida e spassionata analisi dei mali di un tempo con le terze classi alla Di Caprio che stanno condannando una genia che fino a per intenderci, ma solo comodi ed ovattati jet poco tempo fa era definita esuberante e vitale. lui ho conosciuto ancora più da vicino il nostro on sempre nel nostro immaginario sistema sanitario, le farmacie, i pediatri, la ma- collettivo di migranti le valige sono di lasanità in poche parole, e posso affermare che cartone. Ora quelle che accompagnano qui lo scenario è cambiato completamente”. gli Italiani per continenti dall’altro capo Parla con molta lucidità Piero. Nelle sue parole Per essere più precisi, la loro scelta è maturata un anno fa e Piero l’ha sviscerata molto attentamente con sua moglie, i suoceri, e suo padre. Alla fine nessuno si è frapposto a nessuno: tutti a denti stretti hanno ammesso che qui forse non è più il caso di continuare a starci, che il futuro da noi è molto più difficile. Per calarsi nel suo prossimo futuro, nei giorni precedenti la partenza Piero si è sprofondato nella quotidianità australiana leggendo con avidità il “Perth che lasciano lunghe scie bianche nel cielo blu News” e “The Australian” e i paragoni saltano della sera. L’emigrazione dei figli di quest’A- subito agli occhi: “Già dall’informazione si capi- bruzzo martoriato che nel tempo ha fornito sce la differenza tra i due paesi e la brutta china braccia e menti a mezzo mondo, riprende su cui ci siamo inerpicati, lì si cerca di maggio- piede e torna a far piangere i propri cari. rare i servizi, qui invece si tagliano, lì ruota tutto Piero e Giovanna, ad esempio, due Teramani attorno alla famiglia, qui si pensa ad altro”. di Pineto con ottimi ed invidiabili contratti a Anche gli amici del calcetto hanno capito. Di- tempo indeterminato, casa propria e auto, cono che il piccolo sia già pronto perché laggiù L’attesa Vorrei correre su verso le stelle le più lontane, e poi continuare alla fonte del tempo e della luce nello spazio infinito, qui cercare il bambinello prima che si parta, per giungere costì, entro dicembre. Dissuaderlo, se mai potessi fare, a venire quaggiù frammezzo a noi: “lasciaci soli, resta quassù nel cielo dov’è silenzio e Amore, lascia stare, la gente non è più come una volta piena di fede e gonfia di speranze. Malinconici aspetti, occhi velati di bimbi danno tenerezza, la gioia se ne è andata via come le foglie, quando l’autunno tutto quanto veste; le grosse nubi paiono giganti, nere di pioggia coprono ogni cosa”. Mi fissava così, gli occhi lucenti, lui che sapeva già tutte le cose: del dolore, del pianto dei fratelli, che quasi non l’udii, sì che lo sguardo gentile, volto a me, qual bianca luna radioso era e caldo più del sole. Dolce mi disse con la voce soave: “torna laggiù e aspetta coi pastori, dove già sai nei pressi di Betlemme sotto la bianca stella con la coda, fra l’asino ed il bue. La dolce Madre, Giuseppe il giusto uniti ad adorare”. Girolamo Galluccio, 07/12/2011 di Maurizio Di Biagio ATTUALITÀ Teramo Piazza Martiri della Libertà 15 [email protected] n.75 di Piazza Martiri che svilisce profondamente la funzione di tale fondamentale elemento architettonico, in un contesto già mutilato da presenze quantomeno inappropriate. Sott’accusa “in questo paesotto sonnacchioso e un po’ arretrato”, come qualcuno ha affermato solo pochi giorni fa, il senso estetico in generale. Sulle illuminazioni natalizie non sforniamo un’idea che sia una, e ci adagiamo al festeggiamento del 150° anniversario dell’unità d’Italia e stendiamo luci tricolori, tappezzando alla buon’e meglio i due corsi. Gli altoparlanti della musica (Feliz Navidad il tormentone) sono pericolosamente penzoloni su pedoni, l’albero posticcio ha i doni di cemento avvolti da cartaccia bianca e rossa e un po’ di muschio La sindrome della sagra perenne buttato sul selciato senza nessuna cura o inventiva, quando invece c’era il tradizionale albero a ridosso della torre campanaria che istituzionalmente si offriva ad essere addobbato, con un effetto O scenico notevolmente superiore. È finta anche la pista di ghiaccio senza ghiaccio ma composta di ccupy Piazza Martiri della Liberta, solo così possiamo un materiale sintetico, anch’essa, guarda un po’, acciambellata dare l’idea dell’indignazione che monta in molti di noi a sulla scalinata del duomo, strozzando il respiro degli elementi ar- vedere uno spazio architettonico vitale per la nostra città chitettonici degli ambienti e insidiando le santità. Pare che Teramo, reiteratamente occupato per la maggior parte delle volte e la sua piazza principale, debba essere riempita come un piatto di da bislacche iniziative che nulla hanno a che fare con un elemento virtù e farcita come timballo. che sprigiona funzioni sociali primarie che vanno dai peripatetici Teramo è pervasa dalla sindrome della sagra perenne, senza socratici (da coloro che filosofeggiano delle cose della vita, de llu campà per intenderci) fino agli ultrà del calcio, gossipari, e perfino crocicchi di massoni, come rilevato recentemente dal professor Elso Simone Serpentini. Una vasta gamma di fauna etica che vive di piazza, un elemento sociale che nel nostro paesone, come molti ormai definiscono il nostro capoluogo alla luce degli ultimi avvenimenti, è sempre più indignato contro quella vis rurale che non vuole abbassare la guardia. Non ne vuole assolutamente sapere di scrollarsi di dosso questa reputazione che sta meritevolmente guadagnando giorno dopo giorno chiaramente togliere nulla a quest’evento che Volutamente abbiamo omesso di accompagnare questo articolo ad immagini della nostra Piazza impegnata in “manifestazioni” di ogni genere, visto che quello che accade lì è sotto gli occhi di tutti spesso nella buona stagione sa di liberatorio: non è che i cittadini abbiano per forza di cose tutta questa necessità di stand e grembiali in piazza, non si comprende quest’accanimento nel collocare manifestazioni e kermesse, mentre, solo per fare un esempio, ad un tiro di schioppo, in Largo Sant’Anna, i commercianti hanno stilato un documento con cui denunciano lo stato di abbandono del sito, sono rimasti pure senza i fiorai, poveretti, e reclamano anche il più piccolo evento pur di rianimare uno spiazzo vuoto e decadente. Oppure c’è sempre il Centro Commerciale, sulla scia di un forsennato panem et circenses, new location cui molti paiono essere legati, con stand addossati perfino nelle entrate della cattedrale, tanto visti gli eventi lì “trascinati” a forza. Basta però con le strutture che lo stesso don Aldino, il parroco del duomo, ha dovuto beata- metalliche di campi di calcetto che occupano la piazza per un mente tirare le orecchie ai nostri amministratori. mese intero, basta con gli striscioni reclamizzanti sagre della Le ricotte sono pericolosamente esposte per troppo tempo con mazzarella che oscurano la torre del duomo, basta con i fenomeni rischio della salute pubblica, in rassegna banali cianfrusaglie e canori, ma restituite la piazza ai teramani che se la vogliono gode- cineserie senza nessun valore aggiunto. Nell’ultima manifesta- re, poi se proprio kermesse deve essere che valga almeno la pena zione di Art&Ciocc, compaiono specialità siciliane e d’ogni dove e che siano centellinate e programmate e che siano all’altezza, a prezzi stellari, ma non le peculiarità teramane che in questo altrimenti ci sono anche le altre location (comprese le bistrattate contesto non avrebbero affatto sfigurato, anzi, niente sfujatelle, frazioni) che non vedono l’ora di ospitare a braccia parte qualsiasi caggiunitte, niente papatille, ma dolci che troviamo in qualsiasi tipo di passatempo. centro commerciale preparati attraverso orripilanti procedimenti E infine la ciliegina sulla torta: il Capodanno a Teramo, chiara- chimici e conservati con poca attenzione per la salute pubblica, mente in Piazza Martiri, con un’artista che personalmente stimo roba da Nas. ma depauperato, nel senso che lo vediamo ogni giorno sulle Gli alberi di Natale sono posticci ma a gratis (non è che tra le mura televisioni locali. si fa entrare anche il cavallo di Troia? tanto è un dono), star tele- Non voglio fare lo scompagnone, e nemmeno fare demagogia, ma visive strapagate, dirette impedite all’ultimo minuto solo per far a quella cifra, quella di cui tanto si parla, si sarebbe potuto fare dispetto ad un giornalista che non celebra l’ambaradan di palazzo. ben altro, soprattutto quando diversi autori e band locali si erano Sott’accusa dunque l’usura esacerbata e irritante del selciato fatti avanti ad esibirsi a costo zero, o quasi. n di 16 Mimmo Attanasi Natale teramano n.75 Senza rete [email protected] Sta di fatto però che Berlusconi non lascia. dei risanamenti dei bilanci, chiedendo loro E fa bene. Perché mai dovrebbe mollare stringenti impegni per una rapida riduzione l’osso?! Tanto, il lavoro sporco, quello delle strutturale del debito morale contratto nei “lacrime e sangue” per intenderci, a farlo confronti delle Arti e degli Artisti. è un altro. Poi, una volta che i poveracci Porca vacca maledetta, eccoti qua il pianta- finiranno con il culo per terra a leccare grane a rovinare la festa. Le dichiarazioni di la pioggia per la sete, Egli resusciterà per un raffinato politologo, Gianfranco Pasquino, imporre mani e salvazione sulle genti. senatore della Repubblica per tre legisla- A questo punto, non vorrei rovinare l’entu- ture, potrebbero ora disorientare e turbare siasmo della rinascita, ma un’editorialista “L le aspettative di molti nei confronti di tanti di Repubblica, Barbara Spinelli, in una beneamati filantropi e mecenati. intervista rilasciata di recente, sembra non ascio e poi raddoppio”. Questo (…) Una volta si finanziavano le correnti dei pensarla alla stessa maniera sulle strategie sembrerebbe che sia il nuovo partiti, oggi le fondazioni. (…) Chi sostie- da mettere in atto per fronteggiare una crisi diabolico disegno politico di ne economicamente la fondazione di un economica, che lascia comunque indiffe- Silvio Berlusconi, dopo le dimis- leader politico, probabilmente lo fa perché rente chi è rimasto soltanto con la pelle da sioni offerte in sacrifico alla Patria, in virtù ritiene che quella persona potrà influenza- potergli togliere. (...) Berlusconi non aveva dell’alto senso del dovere e dell’inconfon- re le scelte politiche nei prossimi anni. Si nemmeno gli strumenti intellettuali. (...) dibile british aplomb, che lo hanno sempre presume che il leader, prima o poi, giungerà http://rassegna.governo.it/testo. contraddistinto. a decisioni sensibili e ci si augura di essere asp?d=73006977 almeno consultati. Può anche non esserci La cultura della lamentazione, la retorica del nulla di illegale, per carità, ma il gioco al declino, produrranno nel prossimo futuro guadagno di rendite di posizione è evidente. una deflagrante sfiducia nelle istituzioni da Com’è evidente che mancano controlli parte delle nuove generazioni, alle quali adeguati. abbiamo sottratto la speranza del tempo. E poi non si capisce bene che tipo di Ed è per questo motivo che alcuni hanno elaborazione culturale o attività di ricerca trovato geniale l’idea di abbondare con la facciano queste fondazioni. (…) Stefano guarnizione natalizia; blocchi di cemento Caselli, fq del 27 novembre 2011. frangiflutti, catene d’acciaio e luminarie L’inventiva non manca di certo ai sostenitori e cortecce e rami finti e secchi e pure del Cavalier d’Arcore. Che tuffo al cuore un trenino, giusto per innervosire un po’ ripensare a quando “se n’è venuto fuori con Biancone, il cane di piazza. E a finire col Forza Gnocca”. botto, per le Befane che si caleranno giù dai L’ossessione che diventa partito o un meto- due campanili del duomo, c’è già la fila negli do anticoncezionale naturale? Mah... http:// uffici di collocamento. www.repubblica.it/politica/2011/10/07/ Disoccupati, cassintegrati, morti di fame, news/ossessione_cavaliere-22832716/ pronti a buttarsi di sotto... senza rete! n Attanasii SATIRA rissimi moniti ai politici sui limiti e le fragilità (…) io lavorerò dietro le quinte raddoppiando il mio impegno (…), ha dichiarato. http://www.ilgiornale.it/interni/non_mi_ricandido_ma_resto_campo/28-11-2011/ articolo-id=559241-page=0-comments=1 I solerti funzionari di partito delle amministrazioni locali sparse sul territorio, pare abbiano preso alla lettera le disposizioni del loro carismatico condottiero, tanto da raddoppiare le tessere ma, soprattutto, le iniziative in vista delle prossime festività. Sarà un Natale all’insegna della sobrietà. Non dell’ostentazione a tutti i costi, ma di comunanza e coesione. La beneficenza sarà una squisita panacea per gli animi sensibili, che si ripuliranno la coscienza sborsando il soldino all’accattone di turno, il giorno della Vigilia, mentre le austere Fondazioni Culturali, secondo indiscrezioni, lanceranno seve- di 18 Mimmo Attanasi Il potere SATIRA n.75 Il riassunto di Gaber sul dovere N [email protected] hanno ottenuto un buon risultato in politica sono relativamente rare. Tranne per chi ha il nome e cognome che comincia per esse e finisce con oni. A chi state pensando?! Eh, ma finiamola una volta per tutte di sparare sulla croce rossa. Quello lì, che avete sempre in testa, non è affatto uno stupido, è solo sfortunato quando pensa. E ce n’è in giro di gente famosa per averla sparata grossa. Riguardatevi sotto le palpebre i flashback dell’episodio di Krusciov che percuote con la scarpa il banco alle Nazioni Unite. Un’icona del ventesimo secolo, l’ometto che faceva le corna in mezzo ai capi di stato come un Paolini qualsiasi davanti alla prima telecamera sbucata per la via, senza però Fraiese e il calcio in culo in diretta. La democrazia è la peggiore forma di governo, fatta eccezione per tutti gli altri sistemi che sono stati provati. L’ha detto Winston Churchill, prendetevela con lui. In ogni modo, è sicuramente molto impegnativo on bisogna occuparsi di chi fa il e richiede più adempimenti rispetto a qualsiasi altro sistema. Quindi, proprio dovere. Si corre il rischio si debbono escludere per prima cosa tutti i puttanieri e i barzellettieri di legittimare quello che il potere bestemmiatori. Buttare dalla finestra i leccaculo, i tirapiedi, ruffiani e tenta ogni volta di spacciare per un precettori, mentori alla Rockefeller, che sputano grande risultato atteso, ciò che è un atto miele, nascondendo il fiele, affannati nell’immola- dovuto ai cittadini da un amministratore re se stessi alla disciplina, alle esigenze primarie della cosa pubblica. Lavorare con impegno, nella trasparenza e nell’inte- di autogoverno salvifico a coprire l’onta del resse della collettività. luridume sociale da loro accatastato lungamente (D. Attanasii, 1957, †?) per una vita vissuta all’insegna della tracotanza, In senso ampio, supponete di essere un idiota. E supponiamo che si stia degli eccessi di protervia, superbia, orgoglio nau- con il governo. No, mi sono ripetuto (Mark Twain). seabondo, della prevaricazione sui deboli, dei denari dei poveri sempre Attenzione, perché poi sono proprio i politici a prendere le grandi in mostra come le palle dei cani. La magia della politica è giocare un decisioni di guerra e di pace, prosperità e recessione. Uno statista di ruolo nel determinare la libertà dell’individuo. The magic of politics... è successo deve avere e comunicare un senso di intelligenza e integri- la partecipazione a tutti i livelli della vita nazionale in modo affermativo; tà. Il denaro aiuta, ovviamente. È auspicabile per chiunque di essere per dirlo con le parole di William Faulkner, la libertà non solo di resistere, in possesso di una sicurezza finanziaria, ma non è certamente un ma anche di prevalere. (JFK) elemento essenziale per il successo. Le persone con risorse private, che Giorgio Gaber ha riassunto il concetto. “Libertà è partecipazione”. n Note linguistiche Maria Gabriella Di Flaviano La Scienza parla latino I di Tantum e Multum (pomate antireumatiche), Antiasmaticus, Pulmoran, Sanatussis (per bronchi o polmoni), Digestum e Prandium (digestivi); Cardiovigor, Cardiovis (per il cuore), ecc Sono nomi latini quelli usati ancora oggi nella denominazione internazionale delle sostanze farmaceutiche: Aluminii phosphas (fosfato di alluminio), Argenti Nitras (nitrato di argento), Ferri Oxydum (Ossido di ferro), Lactis Fermenta ( fermenti lattici), persino i simboli degli elementi chimici sono le abbreviazioni di nomi latini: Au (aurum-oro), Na (natrium-sodio), Cu (cuprum-rame), ecc. che dire, poi, dei nomi delle erbe medicinali e aromatiche? Nelle vetrine degli erboristi e dei farmacisti fanno bella mostra nsieme al greco, il latino campeggia nella Scienza e nella antichi vasi su cui sono scritti i nomi latini delle piante e Tecnica. Sono latine parole quali: Capsula (cassetta), delle sostanze medicamentose: Mirtyllus, Verbena, Salvia, Duplex (duplice, doppio), Simplex (semplice), Audio (ascol- Ruta, Mentha, Papaver, Digitalis, Rosa Canina, Iris, Lini Semen, to), Video (vedo), Aquarium (serbatoio per acqua), Humus Oleum Ricini, Sesami Oleum, Ranunculus, Pollinis Extratum, (terreno), ecc. Mentholeum, Liquiritiae Radix e potrei continuare ancora. Più frequenti, nei testi di medicina sono i vocaboli latini: Virus Si tratta di medicamenti antichissimi ma, nonostante le loro (veleno), Facies (aspetto), Bacterius (batterio), Visus (vista), Raptus (im- innegabili qualità terapeutiche, la Scuola Salernitana, antichissima provviso impulso a compiere azioni violente senza averne la coscienza), scuola di medicina dell’Wuropa moderna, fiorita tra il 900 e il 1000 d.C. Lupus (malattia della pelle), Angina Pectoris (spasmo al cuore), ecc. afferma che “contra vim mortis, non est medicamentum in hortis”, ossia Anche molte medicine hanno nomi latini o formati da con parole latine: “contro la forza della morte, non c’è medicina negli orti”. n EVENTI Il Premio Premio Annino Di Giacinto per il contributo alla crescita di Teramo III Edizione dalla Redazione [email protected] n.75 ziaria globale. Grazie al suo impegno, Salvatore Di Paolo contribuisce alla crescita di Teramo sostenendo il mondo imprenditoriale con impegno indefesso ed esemplare”. Alessandro Misson per il Giornalismo “quale esempio di giornalista giovane e capace di unire professionalità, credibilità ed efficacia operativa nel ferreo rispetto delle regole deontologiche e dei dettami di una sana e corretta informazione. Giornalista professionista, autore di inchieste riprese dalla stampa nazionale, Misson contribuisce alla crescita di Teramo lavorando ogni giorno nel quotidiano «La Città» nella sola obbedienza allo spirito di servizio verso il lettore”. Elio Pompa per l’Enogastronomia: “quale maestro indiscusso della gastronomia teramana e depositario principe della cultura culinaria nostrana. Amato da tutta la città, Pompa ha ammaliato con i propri piatti G – tra cui lo storico Poker – generazioni di teramani e di turisti. Grazie al suo impegno, Elio Pompa ha contribuito e contribuisce alla crescita di iovedì 24 novembre 2011, nella Sala San Carlo del Museo Arche- Teramo vivendo con passione e competenza indiscutibile quel mestiere ologico di Teramo, si è svolto il III Premio Annino Di Giacinto per il di cui è da sempre riferimento autorevolissimo, mestiere che non può contributo alla crescita di Teramo, organizzato dall’Associazione essere intrapreso da altri senza che questi facciano tesoro della sua Culturale Porta Romana Bella, presieduta da Marcello Schillaci. irripetibile lezione”. La serata, condotta brillantemente dal giornalista Luigiaurelio Pomante, dopo i saluti del Sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, del Presidente della Provincia Valter Catarra e del Governatore della Regione Gianni Chiodi che attraverso una lettera ha voluto esprime una forte soddisfazione per il Premio, tra le note del M° Paolo Di Sabatino, ha visto la premiazione di otto teramani che, con il loro lavoro e impegno, hanno concorso alla crescita della nostra città. Marco Cassini per lo Spettacolo: “per aver interpretato con successo la parte dello studente Aldo Tiburzio nella serie tv “Fuoriclasse” con Luciana Litizzetto. Grazie al suo lavoro, Marco Cassini contribuisce alla crescita di Teramo quale esempio di giovane professionista capace di tradurre in concretezza il proprio talento”. Luciana D’Annunzio per la Cultura: “per il suo certosino e proficuo lavoro di ricerca storica e documentaria, oltre che per la sua preziosa disponibilità a supportare fattivamente l’impegno di altri studiosi attraverso il suo lavoro nell’Archivio di Stato di Teramo. Grazie al suo impegno, Luciana D’Annunzio contribuisce alla crescita di Teramo quale esempio di serio e fecondo lavoro culturale”. 19 Anselmo Silvino per lo Sport: “in ragione dei suoi indimenticabili successi sportivi. Campione Olimpico, Silvino ha portato il nome di Teramo Giammaria de Paulis per la Comunicazione: “quale professionista di nel mondo e rappresenta un modello fulgido di impegno, disciplina e altissimo profilo nell’informatica, nell’editoria multimediale e nella comu- dedizione. Grazie alla sua esperienza, Anselmo Silvino ha contribuito e nicazione web. Grazie al suo impegno, Giammaria de Paulis ha creato a contribuisce alla crescita di Teramo incarnando e diffondendo i valori Teramo un’azienda dinamica e ha realizzato importanti siti di carattere eterni dello sport”. istituzionale nell’intero territorio nazionale, ricevendo spesso premi e riconoscimenti che testimoniano del suo essere fra i massimi esperti Dante D’Elpido (Unitalsi) per l’Associazionismo: “quale rappresentante italiani del settore”. dell’Unitalsi, realtà associativa che rappresenta un modello di altruismo e solidarietà nel segno del disinteresse e del volontariato. Espressione Salvatore Di Paolo per l’Imprenditoria “per il suo ruolo di imprendito- di un mondo valoriale che la scena contemporanea tende a considerare re dalle spiccate qualità gestionali e per il suo essere guida avveduta di marginale, D’Elpido e l’Unitalsi contribuiscono con il proprio impegno alla Confindustria Teramo in un momento storico di crisi economica e finan- crescita etica, morale e civile di Teramo”. n di 20 Mimmo Attanasi Storie! SATIRA n.75 Il miracolo dell’unto [email protected] evanescenza sessuale può avvertire a un certo punto la voglia di una botta e via a una realtà di cui non si riesce più a godere pienamente. Ammosciata, la pecorina si isola volutamente per dedicarsi ad altre e imponenti dimensioni, nella meditazione, prendendoselo tutto per sé, il romitorio, nel quale dimorerà in futuro, gemendo, sospirando in un solo afflato, in calore con i fratelli pellegrini subito accorsi ansimanti. Notti tumultuose, caratterizzate dall’insonnia, da risvegli a ogni ora, immersa negli incubi di un incipiente priapismo notturno accompagnato da una ...voglio essere pulita recurvatio progressiva, che affliggeva il vecchio puttaniere e mondo incantato del- C’ pecorina corrispondeva disgustata, irretita dalle promesse di danari le favole, che è stata sonanti del posticcio. Un signorotto di una certa età, affabile, divertente, spesso ospite nelle dall’eloquio debordante, ma assonante ai gusti del popolo sovrano, di un cene eleganti di gente famosa paese disincantato, che comunque, a parte vizi e virtù, non ci va sempre e facoltosa. Una vita di sesso e per il sottile quando si tratta della pagnotta e, volendo, ci si fa pure scri- alcol. Ora lei ha deciso di vivere vere Giocondo in fronte, tanto chissenefrega, l’importante è guadagnar- una vita più semplice. Divenne ci qualcosa di striscio. Dagli oggi e dagli domani, l’hanno eletto come nota durante la festa di com- loro capo supremo, nella speranza di un rapido raddrizzamento di una pleanno di un vecchio puttaniere e barzellettiere bestemmiatore, dopo economia prossima all’afflosciamento. La lubrificazione dei cardini infila- essere sbucata fuori, come si usa tra gangster, da una grande torta. ti nelle toppe rendono sicurezza e insufficienza di movimento pendulo, In quegli ambienti sordidi, era tutto un susseguirsi di orge platoniche e affinché l’apertura regga allo sfregamento costante dovuto alla transito- clangori imbarazzanti delle dentiere di vecchi bavosi eccitati alla vista rietà del desiderio di oltrepassare quella soglia, che conduce altrimenti della carne giovane. Finì così per odiare la vita, il sesso, iniziando a bere all’impotenza di soddisfare voglie inconfessabili, quali “il non volere per farvi fronte. Una vita che non vuole più vivere. “Voglio essere pulita”, pagare le tasse”. Questa la calamità che affligge il mondo incantato, che diceva la donna, oggi ritiratasi in uno sperduto chiostro di devoti, in un si sta avviando pericolosamente nel baratro della recessione, al default. bosco irreale. I vestiti costosi, le scarpe Chanel: l’illusione del passato. Date a Cesare quello che è di Cesare. A ognuno il suo, se si vogliono Solo un semplice abito bianco, le copre le vergogne. Una scelta riso- evitare perdite impressionanti di liquidi, che andrebbero ad alimentare lutiva. Voltare pagina mentre si attraversa la propria esistenza. Anche crescite inattese in grembi estranei e non desiderati. una bella pecorina smarrita, in preda alla consapevolezza della propria La lubrificazione, il miracolo dell’unto. n barzellettiere bestemmiatore, nelle persecutorie performan- è una modella nel ce sessuali, alle quali la povera Dura lex sed lex Automobilisti attenti a cura di Amilcare Lauria Elvio Fortuna avvocati associati a ...non prendere freddo! L sintomatologie respiratorie ma contenente alcool. In buona sostanza la Suprema Corte argomenta che la norma 186 del codice della strada recita semplicemente “guida sotto l’influenza dell’alcool” senza specificare se alcool utilizzato ai fini terapeutici o meno. Gli ermellini (giudici di Cassazione così chiamati per il mantello di ermellino che indossano durante le udienze) non hanno neppure ritenuto sufficiente il fatto che il medico, nel prescrivere quel tipo di farmaco, non avesse espressamente messo in guardia il paziente circa le conseguenze per la guida. Infatti, la Cassazione ha affermato che basta leggere la composizione del farmaco sul foglietto illustrativo per capire che l’alcool in esso contenuto può causare ebbrezza. Non v’è chi non veda come tale sentenza provocherà ampie discussioni nel mondo giuridico anche perché non va sottaciuta la circostanza a Suprema Corte di Cassazione sez. IV con sentenza nr. 38121del che l’uso dello spray di medicinali contenenti alcool contaminano in 27 ottobre 2010 ha confermato la condanna ad un automobi- parte il cavo orale senza che l’alcool possa essere totalmente ingerito lista trovato positivo all’alcool test pur riconoscendogli che la e come questa circostanza possa potenzialmente interferire con la positività era dovuta all’uso di un farmaco spray utilizzato per curare precisione della misurazione a seguito di prova alcolemica. n di 22 Sergio Scacchia In giro LUOGHI n.75 [email protected] Civitella del Tronto I tesori del Borgo fortificato C i sono serate d’inverno in cui il cielo si tinge di colori indefinibili e riflette sulle pietre consumate della fortezza borbonica a Civitella del Tronto, un’indefinibi- le teoria di sfumature. Lo strepitoso baluardo dei Borboni prima maginando scene da Medioevo con madonne re che anticipano il silenzio. dell’Unità d’Italia, pare sospeso in cielo sull’a- e messeri, popolani e cavalieri ad animare L’antico cenobio, edificato alla metà del XIV erea rupe rocciosa. piazze e vie. secolo, è sempre lì custodito dai Conventuali, È il momento magico in cui su tutta la valle Ma ci sono anche fredde serate d’inverno con il suo portichetto antistante alla chiesa, il sembra scendere un velo di silenzio quasi in cui le strade si fanno deserte, i vecchi chiostro tipicamente francescano a sei cam- ovattato. lampioni cigolano sospinti dalla tramontana. pate con le volte a crociera e la tanto amata L’ultima luce scende adagiata, quasi inghiotti- Le ultime foglie secche volano ovunque statua della Vergine di legno policromo. ta, lungo il profilo del Gran Sasso. come anime perse nella scenografica piazza La Madonna, adorante il Bambino steso sulle Allora lo spettacolo si fa emozionante. Le Pepe dedicata all’illustre medico di tendenze sue ginocchia, fu realizzata nel quattrocento pietre antiche paiono sussultare colorandosi giacobine, colto e dotto latinista. Dallo slargo da Giovanni di Biasuccio, compagno di botte- prima di rosa, poi violetto, infine grigio. Le la vista spazia estasiata tra Appennini e ga dell’illustre maestro Silvestro dell’Aquila, tenebre prenderebbero presto possesso Adriatico. ritenuto il più importante scultore rinasci- dell’antica cittadella se non si accendessero, Lo scampanellio della campana nel convento mentale. lungo le strette rue, i vetusti lampioni. dei frati della Madonna dei Lumi giunge, Tutto diventa poesia perché Civitella è qual- È quello il momento magico e irripetibile che intervallato agli spifferi, segnando il tempo dei cosa di unico. Anche con la nebbia del primo il visitatore può cominciare a fantasticare, im- Vespri e irradiando di tanto in tanto atmosfe- mattino quando la vallata si presenta come sospesa su di un mare candido di ovatta che inghiotte di tanto in tanto vecchie case e campanili, anche soprattutto quando il sole riempie di luce tutto l’abitato. La sua storia si legge sui muri e non si sgretola nei venti del tempo, si assapora negli scorci cui primeggiano antiche case dai balconi fioriti tra pietre consunte da un passato lontano. La bella Porta Napoli è l’ingresso a est di un mondo tutto da scoprire, una fitta trama di vicoli, alcuni prodigiosamente minuscoli, lastricati in pietra, caratterizzati da fantastici archetti ed eleganti edifici. Stupisce il sapiente uso della pietra sui piccoli portali che si susseguono lungo il cammino, donando raffinatezza a una struttura urbana che racconta nobili trascorsi. Le belle chiese che s’incontrano donano pace alle anime inquiete: San Francesco con il suo mirabile rosone trecentesco, la cinquecentesca San Lorenzo con i suoi altari lignei, Santa Maria delle Laudi, con tutti gli elementi tipici dell’architettura teramana. All’ingresso della fortezza, una delle roccaforti del vice Regno napoletano, mirabile esempio d’ingegneria militare, il viaggio nel tempo diventa strabiliante in un susseguirsi di bastioni, trinceramenti e piazze d’armi. Il palazzo del Governatore con la piccola chiesa di San Giacomo, poi giù fino al bastione estremo della batteria del Carmine sugli spalti che si affacciano in un orrido precipizio nel quale invano i nemici per secoli cercarono di incunearsi. Dopo la doverosa visita a palazzi nobiliari come le residenze Ronchi, Ferretti e Procac- nista e piuttosto pavido che si macchiò di cini Savi con i suoi rari battenti a forma di colpe che accelerarono la fine della dinastia e serpente, ci si può senz’altro dedicare alla il filetto alla “Borbonica” in onore dei re delle 23 gastronomia civitellese perché qui si mangia Due Sicilie. da re ovunque. Anche a tavola la storia Il fiore all’occhiello rimane, comunque, n.75 racconta con due pietanze forti: il pollo alla il maccherone alle “ceppe”, parente stret- “Franceschiello”con aglio, peperoncino e tissimo della “mulinara” della valle del Fino, sottaceti, ricorda la figura di Francesco II, re primo piatto presente in tutti i ristoranti alquanto deriso perché non molto decisio- del borgo. n di 24 Il fatto SOCIETÀ n.75 Correva l’anno 2011... ... e con un semplice clic O Carla Trippini [email protected] Ed erano tutti amici. Le vite s’intrecciavano. Si possedeva tutto in comune, come in una grande famiglia, profili, bacheche, info, tags, foto, links, video, amori, cuori, amicizie... Tutto. Con un semplice clic potevi entrare nella vita degli altri e sentirtene partecipe. Potevi condividere gioie e dolori dei tuoi amici. Appropriarti delle loro gioie e tramutarle in dolori, o viceversa. Sbirciare all’interno della loro casa e vedere persino di che colore fossero le mattonelle del bagno senza mai varcarne la soglia. Inoltre potevi scoprire i loro più nascosti segreti, senza guardarli negli occhi e senza ascoltarne la voce. In questo mondo perfetto c’erano solo dei problemini pratici, del tipo... come faccio a far capire a un amico che sto ridendo o piangendo? Allora gli umani, ormai geneticamente modificati, si allearono con gli extraterrestri provenienti dal Pianeta Emoticon, chiamati affettuosamente smile o faccine, perché in effetti erano esserini piccoli piccoli. ggi voglio raccontarvi un bel fatto. Forse perché siamo Adesso sì che tutto funzionava a meraviglia. Potevi finalmente vicini al Natale, o forse semplicemente perché mi va. ridere a crepapelle, bastava digitare un lungo ahahahahaha- In effetti, a pensarci bene, la frase che ho appena hahah e una faccina felice. Potevi anche piangere, bastava scritto sembra giusto il titolo di un tema da svolgere digitare un sigh e una faccina triste, e i tuoi amici condivide- durante le vacanze di Natale e, molto probabilmente, l’ho vano con tutto il cuore il tuo stato d’animo, solo che... anche il pescata proprio nello scrigno dei ricordi d’infanzia. cuore era piccolo piccolo piccolo... così <3. C’è qualcosa di magico nel Natale che ci riporta indietro nel Per farla breve l’inizio del III Millennio fu davvero rivoluzionario. tempo, a come eravamo, ai nostri ricordi, ai nostri sogni, alla Finalmente nessuno era più solo. A furia di cliccare e condivi- nostra anima infantile. Basta udire il fruscio di una carta argen- dere si era generato un reticolo di dimensioni stratosferiche, e tata, o vedere lo scintillio delle luci per strada... È sufficiente tutti erano convinti di essere finalmente liberi di navigare in un sniffare lo zucchero a velo o affondare il naso nel profumo mare immenso. C’era solo un minuscolo trascurabile dettaglio dell’arrosto appena sfornato... che in un attimo ci ritroviamo e cioè che... intrappolati all’interno di una rete è alquanto catapultati nel passato. Nessuno esce indenne dal Natale. improbabile nuotare liberamente. Il Natale è così. È magico. Una fata passa in volo nel cielo e, Se non mi credete, chiedetelo ai pesci! Ma questa è un’altra mentre si ferma un attimo per vedere cosa è successo laggiù, storia. perde dalle tasche una polvere sottile. È polvere di stelle che va Per tornare a noi... in quel lontano 2011 era sufficiente richie- a depositarsi sulle vie, sui balconi e sugli alberi. dere l’amicizia e il numero degli amici aumentava a dismisura. Che lo si voglia o no, che ci si creda o no, il Natale non è una Era così facile che non ti saresti mai sognato di guardare negli festa. Il Natale è La Festa. Tutti diventano più buoni, o almeno occhi una persona e stringerle la mano. Queste erano ormai promettono di diventarlo a stretto giro di posta. Anche quelli vecchie abitudini del passato. Usanze antiche, obsolete e cattivi cattivi cattivi. dimenticate. Beh, la maestra puntualmente assegnava il compito delle Ebbene... in quel lontano 2011, avvenne un fatto straordinario. vacanze e tu passavi tutto il tempo a brontolare. La mamma... Un episodio fantascientifico e paranormale. Due persone in così, tanto per non perdere l’allenamento, ti ricordava almeno carne e ossa s’incontrarono fuori dalle scatole, fuori dalla rete. una volta al giorno che dovevi fare il tema. E tu, che non sapevi Si parlarono, si toccarono, si annusarono, si guardarono negli mai cosa scrivere, ovviamente ti riducevi all’ultimo giorno, occhi. Si ascoltarono. E la cosa incredibile fu che... nessuna finendo per comporre un elaborato dove avevi infilato tutto, aveva richiesto l’amicizia dell’altra! albero, regali, nonni, zii, tombole, panettoni e, per allungare Nessuno seppe mai come ciò fosse stato possibile. Neanche un po’ il brodo, ci sbatacchiavi dentro anche il capodanno e la gli scienziati riuscirono a spiegarsi il fenomeno. befana. Naturalmente borbottando: “Uffa, così la maestra sarà Fatto sta che non nacque un’amicizia. Nacque L’Amicizia. contenta! Ma poi... che gliene importa alla maestra dei fatti Da quel giorno, a poco a poco, gli umani imprigionati nella miei?”. rete, curiosi di conoscere L’Amicizia cominciarono a uscire Detto questo, onde evitare di rovinarmi anche quest’anno le va- dalle scatole e a incontrare gente. A ridere con le lacrime e a canze di Natale, giocherò d’anticipo e il compito lo farò prima. piangere di gioia. A scrivere e a parlare mettendoci la faccia... Anche perché ho davvero un bel fatto da raccontare. Una di quelle e non la faccina. storie strappalacrime che fanno proprio Natale. Gli storici narrano che il 2011 segnò l’inizio di una nuova epoca, fatta di gente vera e di emozioni autentiche. FINE Correva l’anno 2011... Il Mondo era straordinario. Dopo secoli e secoli all’insegna dell’econo- Auguro a tutti un anno stracolmo di piccole cose belle che poi, messe mia, ormai quasi tutti gli uomini e le donne vivevano dentro le scatole. tutte insieme, facciano un 2012 davvero straordinario e l’inizio di una Scatole sempre più piccole e meravigliose. nuova epoca. Magari... sarà la svolta. Non si sa mai! n di 26 Il cinema segreto CINEMA n.75 Il Male Liberato Blaixploitation tosta anni ‘70 F Leonardo Persia [email protected] cop esplode a sua volta con un collega bianco, quando il perseguitato Chris Townes viene interrogato senza un motivo, “solo perché è nero?”. Quest’ultimo è solitario oltremodo, non ha amici (lo dice la sua voce off che ogni tanto risponde senza rispondere agli interlocutori bianchi, flusso di coscienza rap), problemi con i lavori intermittenti, sfruttato e umiliato, sebbene abbia i muscoli mentre l’avversario white è o vecchio o flaccido o effeminato, epperò ha la pelle chiara e i soldi verdi. Da un cantiere viene licenziato, benché tosto, perché addirittura ordini perentori sono arrivati dall’alto. Pare che il film dovesse far parte di una serie tv cristiana trasmessa la domenica mattina, Insight. Horace Jackson, nero anche lui, scrive, dirige e produce (per l’indipendentissima Dimension Pictures). Aveva già fatto altri due film con messaggio, The Bus is Coming (1971) e Tough (1974). Questo chiude la breve carriera, traballante e incongruente come i precedenti. Non ha pretese d’autore, ovvio. Il filmaker cavalca l’onda ilm tostissimo. Il protagonista Chris Townes è perennemente blax, ha un budget mini ma non si lascia intimidire. Persegue un’estetica incazzato. Lo interpreta Danny Martin, tipico eroe/antieroe blaxploi- black, violenta ma morale. Vuole parlare direttamente ai fratelli. Il tocco tation, quasi sempre con i pettorali esposti, o con camicia aperta è esplicito, rozzo, pieno di irresistibili sensi ottusi, involontaria libertà davanti, o t-shirt che non ce la fa a coprirlo fino alla schiena. Iden- espressiva. It’s only trash’n’roll, but I like it. tificazione dello spettatore nel sex appeal La scena del pestaggio della ragazza prima ancora che nella rabbia. Appena un anticipa i tempi. La musica a palla invade attimo prima che partano i titoli di testa, lo schermo. E’ extradiegetica ma diegetica, ha fracassato i bellissimi vetri colorati di elemento che fa parte del quadro. La soul un set cinematografico dove lavora. E’ band Enchantment suona a tutto volume stato il tono supponente del boss bianco Think About What You’re Doing to a infastidirlo, avendogli ordinato di pulire Me (And Know What You’re Doing to con attenzione i fragili oggetti. Sul rumore Yourself!), stile Four Tops post-Motown, dei vetri infranti, e l’”hey boy” rivoltogli dal quelli di Shaft in Africa (1973), testo che superiore che lui ripete meccanicamente riproduce la tematica del film, sorta di come un campionamento ante litteram, trascinante coro greco r’n’b. Non si può partono i titoli e, cambio di scena, l’uomo negare l’efficacia e l’innovazione, ma la a contatto con uno psichiatra, nero anche cosa viene ripetuta a ogni piè sospinto, lui. Colori psycho e psichedelici, ammicco e purtroppo lo score a disposizione è delirante. Il ricoverato sghignazza per l’as- soltanto quello. Originalità e impatto si surda condizione, lo strizzacervelli pure. sfracellano come i vetri dell’incipit. Black on black, tema del film del 1975, il E tuttavia è interessante la solitudine priva cui titolo, Deliver Us from Evil (il liberaci di spiegazioni del protagonista, una strizza- dal male del Pater Noster) allude soprattut- ta d’occhio al pubblico (nero) che sa. Il suo to al male tra brothers, neri che non scontento e, contemporaneamente, la sua fanno la cosa giusta. “A movie that tells it bellezza. Mix incendiario. Arriva al punto, like it is about blacks. The beautiful blacks. incazzato com’è, di dare un passaggio a The evil blacks” spiega il trailer. Tutta la una bella chick la cui macchina è andata verità sui neri buoni (belli) e quelli cattivi. in panne. e di spingere così tanto l’acce- Nero è pure il cop del film, inseguitore di leratore da spaventare la malcapitata. Più un gruppo di delinquenti, tutti neri tranne lei protesta e implora di rallentare, più lui uno, che hanno appena massacrato di bot- ci dà dentro. te una ragazza debitrice, svegliandola da La frustrazione è frustrazione e viene un sogno divenuto incubo (la locandina del sfogata con la propria gente, di sesso op- film). Sono dealers che non scherzano, giovanissimi e senza scrupoli. posto o di età inferiore, di questo il film parla. La piccola Mindy (la Marie Soprattutto non sanno, a differenza del film, distinguere tra bene e male, O’Henry del coevo Dr. Black, Mr. Hyde, altro cult trash nero) riesce a come si evince dalla scena in cui il genitore di uno di loro lo schiaffeggia stopparlo, poi lo schiaffeggia e fugge. Il dude fa violenta retromarcia, chiendogli perchè. A sua volta l’altro risponde “Perché?”, cosa ho fatto? un testacoda così così, e la insegue, scoprendo che lei è un recreatio- l’importante è far soldi, no? E dopo scatena un massacro. nal director di una scuola nera di chiassosissimi bambini. Una sorella Siamo nei quartieri middle class di Los Angeles, neorealismo della tosta pure lei. Accompagna uno di loro su una sedia a rotelle ed è preda povertà di messinscena, con caldi colori anni ’70 pronti a esplodere. Il continua di altri spacciatori che non esitano a malmenare persino il esigono il credito, ma sulla scena vediamo cattivi (sorella e... madre?, non si capisce, del chiudersi il sipario, era una rappresentazione piccolo Joe, bimbo in carrozza, che giustifi- teatrale (fatta da chi e per chi?). Oltretutto cherebbe, ma non troppo, l’ulteriore titolo del 27 riprende la situazione d’apertura dopo i titoli, film, Joey: in tutti i casi, è lui a recitare la pre- con la ragazza picchiata. Stravaganza brech- ghiera da cui il titolo), si attende una vendetta n.75 tremenda da parte di Chris, che già ha avuto modo di affrontare i teppisti che perseguitavano Mindy e i suoi alunni. E invece. bimbo paraplegico. Un inferno, il cuore di lui L’eroe stanco ma volenteroso si gira verso lo ha un sussulto. E un sorriso, che distende il schermo e urla, dopo un sermone sul degrado volto macho immusonito. Però, a sorpresa, del neighbourhood e dei fratelli, a piena si innamora dell’amica di lei, Michelle (Kandi voce: “When will it end?” Quando finirà? Così Keith), visto che l’altra è sposata. il film si conclude, la battuta sul volto di lui, La ragazza appare dal nulla, nella stessa ma- estensione creativa del consueto the end, e niera in cui altri personaggi vengono inghiottiti senza il punto interrogativo. n dal nulla, dopo che avevano promesso un certo sviluppo di situazione puntualmente disattesa. Personaggi e rotondità del plot non tiana? Della stessa situazione ritroviamo pure sono il forte di Jackson. Il film perde i pezzi, i picchiatori, spacciarsi adesso per divulgatori sterza verso altre piste, si confonde. Michelle di una rivista black radical fuori dal portone dà un appuntamento a Chris, lui va, lei non c’è. di casa di Michelle: a che pro? E uno di loro, Poi si rincontrano, la ragazza chiede perché che inizialmente tuonava contro l’immoralità non si è presentato, l’uomo risponde che ha dell’attività, responsabile a suo avviso di far avuto un altro impegno. ????!!!! vittime tra bimbi delle elementari, è di nuovo lì A un certo punto vediamo persino una sista col resto del clan, come niente fosse. drogata e perseguitata dai suoi pusher che Infine, dopo una carneficina da parte dei di 28 Antonio Parnanzone Calcio SPORT n.75 Il Teramo primo al giro di boa [email protected] migliorare l’assetto tecnico. In casa Teramo gara. La forza del Teramo risiede proprio poche variazioni e di marginale importanza nel suo organico, omogeneo, affidabile e che non hanno avuto alcun effetto sul ren- super competitivo. Di Giuseppe e Cappel- dimento già molto elevato della squadra. lacci hanno saputo scegliere bene perché Il monte punti conquistati al termine del la squadra vince e soprattutto piace per il girone di andata dalla squadra biancorossa gioco arioso e godibile, qualità che nella è davvero notevole e non poteva chie- passata stagione molti rivendicavano. dersi di più. Confrontando i dati dei nove Merito dello staff tecnico per aver avuto gironi, il Teramo risulta essere una delle coraggio e per aver costruito la squadra migliori squadre della categoria. Pochi goal rivoluzionando quella della passata stagio- subiti, centrocampo forte ed affidabile, ne con appena due conferme, Arcamone e attacco super è la sintesi dello squadrone Borrelli. Calciatori e tecnici protagonisti per biancorosso. Che dire poi delle prodezze le loro capacità, ai quali vanno associati i di Masini, il bomber argentino approdato piani strategici della Società per le scelte e per il programma ben definiti in perfetta armonia con i mezzi disponibili. E’ la solidità del sodalizio biancorosso, la parsimonia e le giuste valutazioni che N permettono di camminare sul percorso tracciato sin atale solitamente è il giro di boa dall’inizio. La speranza è dei campionati di calcio. E’ un che tutto prosegua nella buon indicatore perché, oltre ad stessa direzione e che assegnare il titolo di campione da qui a qualche mese si d’inverno, delinea la classifica di merito avveri il sospirato ritorno in Lega Pro. n a Teramo ed accolto con scetticismo al suo arrivo? Le sue magistrali esecuzioni, paragonabili a quelle del suo più famoso connazionale Messi, hanno fatto il giro del mondo. Soddisfazione e motivo di orgoglio per Teramo sportiva. Sostituire Gambino e Orta non era facile per il nuovo staff tecnico. Di Bucchi si sapeva già il suo valore ed anche di Arcamone si aveva gran fiducia, mentre del grande Gerardo Masini solo chi lo aveva scelto aveva esatta cognizione del suo valore. Il lavoro oscuro e prezioso di Valentini, la forza propulsiva di Vitone, di ciascuna squadra. Per effetto della la fantasia e la velocità di Petrella, l’estro riapertura dei trasferimenti nel periodo e l’abilità di Borrelli, la forza fisica di Cala- 1/16 dicembre, alcune Società rimodulano buig, l’eleganza di Ferrani e così via tutti i propri organici quando il rendimento non gli altri calciatori deliziano i tifosi dentro e è in linea con i programmi iniziali. fuori casa. Non è raro assistere allo stravolgimento Se in casa Teramo gli arieti occupano la degli stessi e proprio per effetto delle maggiora parte delle cronache sportive, modifiche apportate il rendimento subisce non sono da meno gli altri atleti che com- un radicale mutamento. Il girone dove pongono l’organico, quelli che vanno più è inserito il Teramo non fa eccezione in spesso in campo e gli altri seduti in pan- quanto molte Società hanno operato delle china che assicurano la grande affidabilità correzioni di organico nel tentativo di della squadra in qualsiasi momento della di ECONOMIA Coldiretti informa Agevolazioni per chi avvia una bottega “campagna amica” U Raffaello Betti Direttore Coldiretti Teramo n.75 trare i produttori e i consumatori in un mercato senza alcuna intermediazione in un’ottica di razionalizzazione della filiera agroalimentare e di valorizzazione della produzione agricola Made in Teramo. La stessa associazione informa che è stata avviata una partnership tra il consorzio fidi di Coldiretti e la Fondazione Campagna Amica che vede coinvolti anche il consorzio produttori, gli imprenditori agricoli e i gestori delle botteghe. L’obiettivo è quello di garantire assistenza e consulenza nell’accesso al credito: il consorzio di garanzia fidi mette infatti a disposizione la propria rete per offrire agevolazioni su misura che consentano ai titolari delle aziende un supporto concreto nell’avvio dell’attività. La rete di CreditAgri Italia permette infatti di mitigare il rischio dopo aver esaminato lo scenario contestuale e valutato le opportunità. «Campagna Amica rappresenta un duplice vantaggio agevolando sia i produttori che potranno vendere a un prezzo giusto e concordato – spiega Raffaello Betti, direttore della Coldiretti provinciale – sia per i consumatori che potranno così acquistare prodotti a km zero garantiti al cento per cento come locali, contrastando così il sempre più capillare e insostenibile furto di identità e di valore che subiscono i prodotti nel passaggio dal campo alla tavola». L’a- n supporto concreto per coloro che intendono avviare una gricoltore che vuole rifornire il proprio punto vendita può essere un Bottega di Campagna Amica, la prima grande rete nazionale imprenditore agricolo singolo o associato ad una cooperativa e dovrà di punti vendita diretta dal produttore al consumatore. È accreditarsi presso la Fondazione Campagna Amica e associarsi al quanto comunica la Coldiretti Teramo, evidenziando che in Consorzio Produttori. Fatto ciò avrà diritto ad entrare nel portale tutta la provincia sono circa dodici i punti vendita che fanno incon- 29 web dove viene gestita online la domanda e l’offerta. n di 30 Basket SPORT n.75 Per la Banca Tercas Teramo Basket si prospetta un altro anno di sofferenza per l’ambiente biancorosso C Bebè Martorelli [email protected] motivo che alla vigilia della gara il pronostico era tutto a favore della squadra marchigiana poiché si presentava a Teramo con tanto di credenziali positive per la sua composizione di squadra. Un roster pieno di ottimi giocatori come White che lo scorso anno aveva vinto la classifica del miglior realizzatore del torneo tra le fila del Sassari, l’azzurro Hachet, Hickman, Jones & compagni. Tutto ciò non è bastato ad impedire alla Banca Tercas di sciorinare una prestazione direi d’altri tempi, perché gli atleti teramani hanno messo in mostra tutte quelle doti che sono mancate nei precedenti incontri: determinazione e volontà di chi deve fare risultato a tutto i costi. Ma abbiamo assistito anche e soprattutto ad un gioco fluido e piacevole di squadra. Finalmente abbiamo visto un Borisov nei panni di catalizzatore offensivo e difensivo, rispettivamente realizzatore e conquistatore di palloni sotto le plance, un Green che sta evidenziando progressi lenti ma sostanziali sul piano del rendimento, bene gli altri componenti della squadra. La sorpresa più bella è stata la prestazione del giovane Antonello Ricci, classe ‘92, fatto entrare sul parquet da Ramagli con il solo compito di marcare il play Hachet per limitare le sue giocate e vi riusciva. La vittoria ottenuta contro Pesaro è stata veramente una boccata d’ossigeno per tutto l’ambiente biancorosso. La Banca Tercas si è portata a 4 punti raggiungendo tre formazioni: Casale, ome lo scorso anno, dopo un inizio di campionato difficile Cremona e Montegranaro. Su queste compagini la nostra squadra ma che lasciava spazio a molte considerazioni e a giudizi dovrà fare il suo campionato da questa giornata in poi ai fini della promettenti per come si erano svolte le prime gare lontano salvezza. Certo è che se la società di Via De Albentiis facesse dalle mura amiche, di nuovo una buona prestazione in casa lo sforzo ulteriore di acquistare un giocatore (ruolo guardia), in contro Avellino ma persa ancora per la scarsa percentuale al tiro sostituzione degli sfortunati Clinton Johnson e di Brad Wanamaker, nel quarto tempo. Finalmente arrivava la prima vittoria contro le V tanto da riuscire a dare alla squadra quel tocco di qualità e quantità nere bolognesi, compagine costruita per ben altri obiettivi. Il tutto che al momento ne ha fortemente bisogno, tutto sarebbe più faceva ben sperare che la Banca Tercas avesse esaurito un trend possibile. La verifica di quello che tutti gli appassionati biancorossi negativ e avesse ripreso una sua fisionomia di squadra equilibrata. sostengono si è avuta proprio a Cantù dove la Banca Tercas, ancora Purtroppo abbiamo purtroppo avuto modo di constatare che incompleta nel suo roster, ha però effettuato una prova molto dopo la bella ed importante vittoria contro i bolognesi, la squadra buona affrontando una formazione forte che ha già ottenuto, tra è incappata in un’involuzione di rendimento, inanellando pre- l’altro, il passaggio ai Top 16 dell’Eurolega classificandosi prima stazioni scadenti, prive di grinta e volontà di lottare come quella nel suo girone. I protagonisti principali del successo per la squadra contro Venezia (giocata a Treviso) o come quella contro Cremona canturina sono stati i vecchietti terribili, gli ex nazionali Basile e giocata al PalaScapriano o a Sassari, letteralmente mortificati nel Marconato e il micidiale Mazzarino, che con la loro prova piena di punteggio. A parziale scusante di quest’involuzione forse la causa sostanza e concretezza hanno trascinato il resto della squadra ad va ricercata ad episodi sfortunati che hanno coinvolto la squadra imporsi su quella teramana di solo 8 punti. biancorossa Vedi l’infortunio capitato a Brad Wanamaker e ancora Ottima prova tra i biancorossi quella di Daniel Brown, 34 i suoi non rimpiazzato, poi il lutto che ha colpito il bravo Brandon Brown punti, e di Yaniv Green. Da menzionare la prova negativa di Borisov e alcuni lievi infortuni a Borisov, Amoroso e Fulz. Insomma, una che non ha nemmeno sfiorato la bella e possente prestazione di miscela di avversità che hanno potuto intaccare la coesione del sette giorni prima in casa contro Pesaro. In conclusione, questa gruppo. A discapito di tutto resta una vera realtà: all’8ª giornata di 10ª giornata di andata ha visto Siena riappropriarsi della testa della campionato la Banca Tercas è ultima in classifica generale con solo classifica dopo aver vinto ad Avellino ai supplementari, appaiati 2 punti all’attivo, in compagnia della Sutor Montegranaro che però in seconda posizione e distanziate di soli 2 punti la sorprendente ha già riposato. Biella allenata dal nostro concittadino Cancellieri e Milano che è Anche la squadra marchigiana ha avuto problemi di rendimento andata a vincere a Venezia priva di Gallinari, tornato in America fino a questo punto del campionato, pur avendo un roster, sulla insieme agli altri giocatori professionisti presenti nelle squadre carta, molto forte e completo ma ha cercato di risolverli con il italiane del nostro campionato, visto che a Natale inizierà la NBA. In cambio dell’allenatore, esonerando Druker per sostituirlo con Valli coda, con 6 punti, rispettivamente troviamo Cremona e Montegra- ex Milano. Nel frattempo, nel ricordare le difficoltà incontrate dalla naro seguite da Casale e Teramo, con punti 4, che però deve ancora Banca Tercas e cercando di capirne i motivi, ecco arrivare alla 9ª osservare il turno di riposo. giornata d’andata un inaspettato successo, il secondo in questo Colgo l’occasione per Augurare Buon Natale e un felice Anno Nuo- campionato per la Banca Tercas ed inaspettato per il semplice vo a tutti i teramani. n