lo spionaggio in guerra - Associazione Nazionale Amici della

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LO SPIONAGGIO IN GUERRA
Conferenza tenuta dal Gen. D. (ris.) Antonino MOZZICATO agli
studenti degli ultimi due anni degli Istituti medi Superiori di Bracciano
(Liceo Classico “Vian”, Istituto Tecnico “Paciolo” ed Istituto Tecnico “
Salvo D’Acquisto)
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1. PREMESSA
La materia è così vasta da richiedere moltissimo tempo per essere trattata
nella sua interezza. Tempo che non abbiamo.
Ho pensato allora di svilupparla nel seguente modo per lasciarvi qualche
idea e qualche concetto che in un certo qual modo possano arricchire la
vostra conoscenza della specifica materia.
Dare una sommaria definizione di spionaggio e controspionaggio per
passare poi agli elementi che intervengono perché entrambe le attività
vengano svolte nel migliore dei modi e loro caratteristiche. Tali elementi si
possono ridurre a tre: uomo, manipolazione delle notizie, cioè la cifratura,
e le modalità di trasmissione ad altri. .. Sarà fatta una sintetica storia dello
spionaggio e controspionaggio e descriverò, anche qui, sinteticamente, la
situazione dei servizi nelle principali nazioni prima della prima guerra
mondiale e durante la stessa, unitamente agli avvenimenti di rilievo che
hanno portato significativi cambiamenti. In sintesi i fatti di spionaggio più
importanti e i loro autori. Lo stesso farò per la seconda guerra mondiale.
Infine cercherò di trarre qualche insegnamento che possa essere utile oggi
a tutti, ma principalmente a voi che avete davanti ancora tutta una vita da
trascorrere. Questo perché persone di grande ingegno ci hanno insegnato
che la storia è maestra di vita e quindi, la dobbiamo non solo conoscere,
ma anche valutarla attentamente.
Qualcuno questo concetto non l’ha tenuto presente, tipo Hitler che invase
l’Unione Sovietica senza pensare alla fine che aveva fatto Napoleone e
tutti sappiamo come andò a finire.
Naturalmente lo spionaggio ed il controspionaggio in tempo di pace
hanno una relativa importanza, mentre in tempo di crisi o di guerra
diventano elemento fondamentale per una nazione, a volte anche decisivo
per il successo o meno di avvenimenti risolutivi.
2. SIGNIFICATO DI SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO.
SPIONAGGIO
“ Se l’obbligo di penetrare i segreti altrui si impone alle nazioni consce
della propria sicurezza e del proprio avvenire, un secondo obbligo sgorga
imperioso e naturale dal primo: assicurare con ogni mezzo la salvaguardia
dei propri segreti” L’autore di questo concetto è’ Federico il Grande. Lo
spionaggio, quindi, è la pratica per carpire segreti da rivali o anche
neutrali o persino da amici, come spesso è avvenuto nella storia, per
ottenere vantaggi militari, politici o economici.
Lo spionaggio, pertanto, non riguarda soltanto il settore militare, ma
comprende anche le attività inerenti l’industria, l’economia, il commercio,
e.cc.. e per questo lo possiamo dividere in due grandi settori: militare ed
industriale. Ci occuperemo soltanto di quello militare.
Il primo tende a conoscere forze e loro dislocazione, capacità operative,
regolamenti, modalità d’azione, piani operativi, mezzi, morale degli
uomini, consenso o meno ai governanti, ecc.
Il secondo si riferisce ai settori vitali dell’economia di una nazione ed al
suo potenziale di sostegno alle forze operative vere e proprie, come la
quantità ed il tipo di produzione industriale, specialmente per quanto
riguarda le Forze Armate, la qualità del commercio, soprattutto con
l’estero (tipi di materie prime importate e quantità, da quali paesi arrivano,
ecc.), brevetti in fase di sviluppo o di produzione, possibilità dei trasporti
terrestri, aerei e marittimi, in quanto concorrono al potenziale bellico, vie
di comunicazioni e loro influenza sul commercio, produzione industriale,
ecc. Come si può notare i campi d’azione sono tantissimi..
CONTROSPIONAGGIO.
Il controspionaggio, lo dice la stessa parola, è, invece, quell’insieme
di attività che tendono a non far sapere, e qui ripeto, non solo ai nemici ma
anche ai neutrali ed agli amici, quello che noi facciamo, come lo facciamo
e perché lo facciamo e si estrinseca con atti finalizzati in due direzioni e
precisamente: da un lato neutralizzando ed ostacolando l’azione degli altri
che vogliono sapere i fatti nostri e dall’altro utilizzando tecniche di
comunicazioni non comprensibili e non individuabili dagli altri. In sintesi
tende a scovare l’organizzazione nemica per neutralizzarla, anche del
fronte interno ed a proteggere al massimo i propri segreti, il proprio
personale, i propri mezzi, i propri sistemi di comunicazione, ecc..
A volte si occupa anche della diffusione di false notizie allo scopo di
creare falsi obiettivi o confusione nell’operato del nemico facendo credere
una cosa per un’altra.
ELEMENTI CHE INTERVENGONO NELLO SPIONAGGIO E
CONTROSPIONAGGIO E LORO CARATTERISTICHE.
Chi sono i principali attori che operano e agiscono in questi vasti e
complessi settori? Possiamo dire che sostanzialmente sono tre: Le persone,
le modalità di manipolazione delle notizie, in sintesi i sistemi di cifratura,
ed i mezzi di trasmissione.
Tutti questi elementi sono importanti. L’uomo può fare le cose più
impensate e se poi non ha il mezzo adatto per fare arrivare le notizie a chi
di dovere in tempo utile vanifica ogni cosa (anche il semplice ritardo di
qualche ora può essere determinante per il mancato utilizzo delle
informazioni),
ELEMENTO UMANO
E’ senza dubbio il più importante dei tre.
Quali caratteristiche debbono avere, dove operano, come operano, quali
sono gli obbiettivi da conseguire.
Vediamo le caratteristiche:
Devono essere affidabili, coraggiosi, intelligenti, perspicaci, dotati di
furbizia, preparati fisicamente e culturalmente, compresa la conoscenza
delle lingue e delle caratteristiche degli ambienti in cui debbono operare,
sensibili, devono essere capaci di adottare rapidamente le giuste soluzioni
a seconda delle situazioni in cui si trovano, devono possedere altissimo
senso del dovere, incondizionato attaccamento alla loro Patria, buona
immaginazione: Se si tratta di donne devono anche saper essere altere,
dure, insensibili agli effetti sentimentali dei corteggiamenti. Si tratta,
inoltre, di persone che debbono essere in grado di svolgere attività infide,
senza alcuna regola morale, da soli in mezzo al nemico; di vivere nel falso,
in grande solitudine, senza mai potersi confidare con alcuno, in costante
autocontrollo. Debbono continuamente tenere la maschera. Se talvolta
qualcuno dimostra un certo interesse per loro, significa che è arrivato il
momento di preoccuparsi, in quanto è probabile che siano sospettati. Se
scoperti non hanno scampo, la morte li aspetta per riposare, infine, in una
tomba anonima senza alcun riferimento e magari saranno dimenticati dai
loro parenti, i quali, non sapendoli in prima linea, li considerano degli
imboscati ed a volte anche dei traditori..
Accanto alle spie vere e proprie operano anche moltissime persone che
possiamo chiamare fiancheggiatori. Sono uomini di diversa estrazione e
cultura, animati dalle più svariate motivazioni, che vanno dall’amore per la
propria terra al desiderio di guadagnare denaro o favori, dallo spirito di
avventura alla spinta ideologica. Di questa categoria non è da escludere
che facciano parte uomini senza scrupoli, spericolati, avventurieri. Essi
vengono di solito reclutati per operare nelle zone ove normalmente vivono
od a loro molto note, per portare a termine specifici compiti, per un tempo
determinato e per azioni che non comportano particolari pericoli. Devono
avere anche loro alcune caratteristiche come, innanzitutto, l’affidabilità,
ma per il resto non si richiedono particolari doti.
Le vere spie, invece, spesso, provengono dalle forze Armate e quasi tutti
hanno le caratteristiche che abbiamo detto. Sono uomini affidabili, capaci,
leali, legati così profondamente alla loro Patria da rischiare senza
esitazione frequentemente la propria vita e a volte sacrificarla pur di non
venir meno all’impegno assunto, al giuramento prestato.
Naturalmente la nazione che ha la capacità di mettere in campo più uomini
di tal fatta ha più probabilità di acquisire la supremazia sui nemici. Altro
elemento da non trascurare per quanto riguarda la compattezza
dell’organizzazione d’intelligence è dato dalla stima e dalla considerazione
che i capi hanno dei loro dipendenti. Gli inglesi comprendevano il valore
di questi uomini e li avevano in grande considerazione dimostrandolo con
aiuti alle loro famiglie, a loro stessi quando erano in difficoltà, ecc.
Altrettanto non si può dire per i tedeschi e per i russi, che trattavano tutti
con notevole severità e al minimo errore li punivano senza pietà. A volte,
come fecero i tedeschi con il famoso “Cicero”, il lavoro svolto, anche se di
grande importanza, era ricompensato con moneta falsa.
Chi fa, invece, la spia tradendo è un’altra cosa. Non viene scelto, è la
persona che si propone e, quindi, può essere chiunque.
DOVE OPERANO QUESTE PERSONE.
La loro battaglia si svolge ovunque, nei posti più disparati: centri urbani,
bassifondi, strade isolate, campagne infide, boschi pieni di tranelli,
appartamenti modestissimi e di lusso, in zone di guerra, a contatto con il
nemico, ecc. Quasi sempre operano al di fuori della propria Nazione, in
posti occupati dal nemico, spesso anche in Nazioni neutrali ed anche,
talvolta, in quelle amiche. Pertanto si chiede loro un altro elemento
importante: la capacità di saper raggiungere la zona d’operazione, cosa
spesso non facile, in quanto tutte le frontiere sono molto sorvegliate ed a
volte occorre fare dei lunghi giri, come ad esempio per andare dalla
Francia in Germania, spesso, per maggiore sicurezza, si passava dalla
Svizzera e dall’Austria. Spesso la località d’interesse viene raggiunta con
il mezzo aereo od il paracadute oppure attraverso il mare, sbarcando da
mezzi da sbarco o da sommergibili..
Apro una parentesi. A prima vista sembra che le nazioni neutrali non
destino molto interesse. Invece non è così.
Nei paesi neutrali vi sono delle vere e proprie centrali di spionaggio che
raccolgono varie notizie riguardanti movimenti di merci verso il paese
nemico al fine di bloccarle prima che arrivassero a destinazione, la
conoscenza dei collegamenti finanziari con le nazioni nemiche,
l’individuazione di pozzi petroliferi in funzione o aperti da poco, ecc.
Inoltre, queste centrali, svolgono spesso attività propagandistica per
attenuare il morale delle popolazioni dei paesi nemici, fare pressioni sui
diplomatici dei paesi neutrali per farli entrare in guerra al loro fianco od
evitare che vadano dalla parte avversa, per confondere il nemico,
divulgando notizie false , ecc.....
COME SI SVOLGE
Anche quì i modi sono tantissimi.
Operando rimanendo loro stessi, travestendosi, brave le donne in questo,
cambiando continuamente identità, assumendo l’identità di persone morte
o addirittura nemiche, ecc.. Naturalmente, la scelta del modo di operare
dipende anche dalle capacità che in generale possiede la persona.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI.
Quali sono in ultima analisi gli obiettivi che una spia deve perseguire, oltre
a quello, ovvio, di non farsi scoprire, ed in tal caso, arrecare il minor danno
possibile al proprio paese? Sono sostanzialmente tre: raccogliere le notizie,
elaborare le stesse e trasmetterle all’organo preposto alla ricezione, che
può anche essere un collega, se i suoi mezzi non gli permettono di
raggiungere direttamente la destinazione finale.
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MANIPOLAZIONE DELLE NOTIZIE (CIFRATURA)
Prima di passare ai sistemi di cifratura due parole su come si possono
acquisire le varie notizie.
L’acquisizione delle notizie avviene nei modi più disparati. Personalmente,
tramite collaboratori, la lettura di giornali e di bollettini economici,
studiando la quantità e la qualità delle merci in circolazione, ascoltando la
radio, frequentando circoli appropriati, con macchine fotografiche e
cineprese ( ve ne sono di tantissimi tipi- piccole, piccolissime, grandi,
idonee per ogni circostanza ed ambiente). Per esempio, mascherate in:
bottoni, nelle cravatte, in parti di vestiti, negli occhi di vetro, nei libri,
negli accendini: Utilizzando apparati di ascolto, ve ne sono di tantissimi
tipi, come microfoni normali, ultrasensibili, captando comunicazioni radio
di vario genere del nemico, intercettando messaggi trasmessi in vari modi,
ecc..
Se possibile, le notizie devono essere controllate se vi sono sufficienti
dubbi sulla loro veridicità, anche se questo compito è principalmente del
personale della centrale preposta alla ricezione dell’informazione.
Acquisita la notizia, prima di farla giungere a destinazione, occorre “camuffarla”, per
non far comprendere ad alcuno, diverso dal destinatario, quello che viene
comunicato.
Anche qui i modi sono tanti.
Si parte dal semplice imparare a memoria, per un messaggero, agli scritti
con inchiostri speciali, se ne conoscono una cinquantina di tipi, (da qui
l’affannosa ricerca di reagenti universali. Gli inglesi ne trovarono uno
usando i raggi infrarossi) su specifiche veline, all’uso di cifrari veri e
propri come la trasposizione delle lettere, per es. la A viene slittata alla
quarta dell’alfabeto e, quindi diventa D e così via. Ma non si ha un
semplice slittamento. Per le lettere successive può essere di 5 posti per
passare poi ad uno, ed alla fine ricominciare con un altro criterio, ecc.
Vi sono poi le parole convenzionali con specifico significato, come quello
famoso trasmesso da radio Londra per dare il via all’azione dei partigiani
francesi in concomitanza con lo sbarco in Normandia.
Poi vi sono cifrari più complessi che presuppongono, però, dei veri e
propri libri a disposizione d’ambo le parti chi cifra e chi decifra, perché
partono con parole chiavi che vengono cambiate continuamente. Es. Si
prende la Bibbia. Con un numero si indica la pagina e la parola da cui si
parte per cifrare il messaggio. 2478 (questo numero è anch’esso cifrato con
un cifrario a parte) .Decifrato viene fuori 17378. Vuol dire pag 173 parola
78. Da quella parola si parte per cifrare.
E’ di basilare importanza l’aderenza delle notizie alla realtà che cambia
continuamente. Un semplice ritardo può rendere assolutamente inutile
l’informazione, le notizie.
Di un sistema voglio parlare in modo più dettagliato ed è il famoso sistema
“Enigma” messo in opera dai tedeschi. Subito dopo la prima guerra
mondiale, con lo sviluppo ulteriore dell’elettromagnetismo, e delle
macchine elettriche, inventarono una macchina elettromagnetica con dei
rulli che cambiavano continuamente posizione e quindi le parole di
partenza secondo una sequenza casuale che solo la macchina che riceveva
era in grado di capire. Poiché i rulli erano diversi ed intercambiabili, le
possibili soluzioni di cifratura erano dell’ordine del miliardo.
Questa macchina, inizialmente, nel 1923, era nata per essere utilizzata per
le comunicazioni finanziarie e commerciali, ma poi fu adottata, ed
ulteriormente perfezionata, dalle forze Armate e con rulli di diverso tipo
sempre più complicati. Quando i tedeschi cominciarono ad usarla nella
diplomazia e nelle Forze Armate, siamo verso il 1928, inglesi e francesi
non ci capirono nulla e non se ne preoccuparono molto. E vi erano diversi
motivi validi perché lo fecero. Non avevano personale idoneo, le risorse
finanziarie a disposizione erano piuttosto limitate e, soprattutto, non
avevano paura della Germania che si trovava in una situazione politica,
economica e militare disastrosa. Chi invece prese sul serio la cosa furono i
polacchi che vedevano un costante nemico nella Germania. Riuscirono a
venire in possesso di una di queste macchine e cominciarono a studiarla.
Comprendendo la complessità del problema da risolvere formarono un
gruppo di matematici, fisici e crittoanalisti, al comando di un Capitano, poi
promosso maggiore, che si mise subito al lavoro e, dopo molto tempo,
cominciò a capirci qualcosa. In che modo, studiando prima di tutto il
funzionamento della macchina e le possibilità che essa forniva. Poi,
analizzando i messaggi che intercettavano per capire quali erano le parole
chiavi e come si sviluppavano nella giornata, ecc. Fu un lavoro immane,
ma alla fine aprirono qualche spiraglio. Siamo arrivati al 1939. Intanto in
Germania è andato al potere Hitler, che ha fatto tutto quello che sappiamo
ed i venti di guerra spirano in tutta Europa. I polacchi, dal canto loro,
studiando attentamente quello che avveniva in Germania, compresero che
la loro Nazione era nel mirino di Hitler. Temendo il peggio il Maggiore,
avendo la Polonia un patto con Francia ed Inghilterra in merito allo
scambio di notizie sui sistemi di sicurezza, convocò i colleghi delle due
citate Nazioni e li mise al corrente di tutto. E’ inutile dire quanto grande fu
lo stupore di costoro, sia per l’ingegno dimostrato dai tedeschi nel
costruire quel sistema e, soprattutto, nell’abilità dei Polacchi nel
comprenderne una buona parte. Gli inglesi si misero subito al lavoro, ma
presto si trovarono in grande difficoltà perché i tedeschi avevano aggiunto
altri due rulli, portando in tal modo le probabilità a 146 miliardi di
miliardi.
Anche loro, come i polacchi, costituirono uno specifico gruppo di lavoro
che lavorando duramente, soprattutto per il merito di uno di essi, ridussero
le probabilità a 17.000 circa. Costruirono una macchina che analizzasse,
sulla base di certi dati che ricavavano dai vari messaggi , queste
probabilità in brevissimo tempo, arrivando in tal modo ad avere la parola
chiave per posizionare i rulli in modo da decifrare i messaggi. E questa fu
la prima grande vittoria degli inglesi sui tedeschi, i quali, pieni di
prosopopea, pensavano che nessuno li avrebbe decifrati e, quindi,
continuarono imperterriti ad usare “Enigma” , con danni enormi durante la
condotta degli ultimi anni di guerra. Si calcola che questa azione degli
inglesi, per i vantaggi che ne ha portato agli alleati, abbia accorciato la
guerra di almeno due anni, se non tre. Vedremo poi, quali sono state le
azioni più significative derivanti da questi vantaggi.
TRASMISSIONE DELLE NOTIZIE.
La trasmissione delle notizie, in chiaro o, diciamo, “manipolate”, avviene,
principalmente, sulla base delle attrezzature disponibili e della distanza
da coprire.
Anche queste modalità sono numerose,
Possono essere trasmesse personalmente, con corrieri adeguati, con scritte
indecifrabili, su carta non comune , opportunamente nascosta, , in modo da
non essere facilmente trovata da alcuno, con mezzi strani come il cuoio
capelluto, strisce di carta speciale messa sotto la pelle dei talloni o nella
dentiera, con i piccioni viaggiatori, molto usati, con segnali luminosi, o
segnali speciali con bandiere o altri sistemi come teli posizionati a terra in
un certo qual modo per essere visti dall’alto,, con messaggi lanciati da
aerei, con corrieri a loro insaputa e, naturalmente, con mezzi radio di vario
tipo e frequenza, dopo che il messaggio è stato opportunamente cifrato.
Il mezzo radio presenta aspetti positivi e negativi. E’ senza dubbio il più
rapido, raggiunge quasi istantaneamente il destinatario. Un giorno, un
ministro Inglese, è in una città francese a pranzo ed alla fine lo avvisano
che una radio tedesca ha chiesto, con grande sorpresa di tutti, com’era la
bistecca che aveva appena mangiato. Evidentemente qualcuno, spia
tedesca o traditore, aveva trasmesso la notizia in Germania, subito
ritrasmessa, dalla radio tedesca.
Churchill parla in un contesto chiuso e ben sorvegliato. Viene fischiato e
tutto viene tenuto segreto. Ma poco tempo dopo una stazione radio tedesca
trasmette la parte del discorso che viene fischiato, con grande stupore e
rabbia degli inglesi. A Scopa Flow, grande porto militare navale inglese,
super protetto, meno di 15 ore dopo che è arrivata una Divisione Navale,
arrivano i bombardieri tedeschi, avvisati, naturalmente, via radio da una
spia o traditore.
Gli agenti agivano anche nei paesi neutrali e spesso venivano utilizzati per
ritrasmettere i messaggi, che non potevano arrivare direttamente al
previsto destinatario.
Per esempio le spie tedesche in Inghilterra avevano agenti “ripetitori” in
Olanda e Francia.
I mezzi più comuni usati nel tempo sono stati, oltre naturalmente alle spie
stesse, i corrieri, i piccioni viaggiatori, animali di vario genere con carichi
che consentivano nascondigli particolari, con segnali luminosi e, con il
passare del tempo, sempre più con la radio.
Questo mezzo è stato largamente usato nel secondo conflitto mondiale,
anche per svolgere attività di propaganda.
Naturalmente la radio, intercettabile anche a grande distanza, ha costituito
un elemento di grande attenzione per tutte le nazioni al fine di renderla il
più possibile sicura. Ma questo è un altro argomento.
STORIA
Ne XX secolo, i primi a costruire una macchina cifrante ed a metterla in
funzione nel marzo del 1918, furono i tedeschi, ma con scarsi risultati in
quanto già nei primi giorni di giugno dello stesso anno i francesi ne
avevano compreso il funzionamento.
Le comunicazioni dei tedeschi, in tal modo, erano facilmente comprese dai
francesi. In tal modo essi vennero a conoscenza del settore ove i tedeschi
avrebbero prodotto lo sforzo principale e, dopo aver preso le dovute
contromisure, vinsero la battaglia, che portò alla loro vittoria finale.
decrittando in tal modo i messaggio tedeschi.
PRIMA GUERRA MONDIALE
FATTI SALIENTI
ITALIA
Durante la prima guerra mondiale in Italia operava una rete spionistica del
governo austriaco, la cui efficienza consentì, tra l’altro, l’affondamento
dell’incrociatore Leonardo Da Vinci e la distruzione di fabbriche di
munizioni ad Ancona e Genova. Il servizio segreto italiano reagì con
prontezza allo smacco, penetrando nel consolato austriaco di Zurico, in cui
aveva sede l’organizzazione spionistica austriaca, riuscendo a impadronirsi
dell’elenco degli agenti nemici che agivano nel nostro paese.
Nel settore crittografico non eravamo messi bene.
All’inizio del XX secolo la crittografia in Italia era ad un bassissimo
livello, nonostante avessimo una buona tradizione in quel settore (basti
pensare a Giulio Cesare).
All’inizio della guerra potevamo intercettare i messaggi austriaci, ma non
sapevamo decifrarli. poiché non avevamo nemmeno un ufficio cifra. Si
mandò allora in Francia il Cap. Sacco, ma non gli furono trasmesse le
conoscenze in merito alla decrittazione dei messaggi. Per superare la
situazione di stallo il Capitano, insistendo con i superiori e dopo diverso
tempo, ebbe il personale e i mezzi per arrivare a scoprire la chiave dei
cifrari campali, navali e diplomatici austriaci. Ma i nostri rimasero
inalterati e, quindi, ininfluenti in quanto da tempo conosciuti dagli
austriaci.
Ci volle la ritirata di Caporetto per convincere lo Stato Maggiore a
Cambiarli.
Ma dopo tale battaglia, che costò molto cara all’Italia per perdite di
uomini, mezzi, armamenti e territorio, il nuovo Capo di Stato Maggiore
Mar. Diaz, dette un notevole impulso ai servizi, che lo ripagarono con
importanti informazioni sul nemico, utilissime per impostare nel migliore
dei modi la condotta della difesa sul Piave. La battaglia che ne scaturì,
dura e sanguinosa, fu vinta dall’Italia e costituì’ la premessa per la vittoria
finale qualche mese dopo.
Adesso alcuni esempi di operazioni sul campo di battaglia.
Furono quasi tutte compiuti da Ufficiali, le cui famiglie abitavano nei
territori occupati dai tedeschi.
L’uso del paracadute agli inizi della prima guerra mondiale riguardò
essenzialmente l’aviazione delle varie nazioni con lo scopo di salvare le
vite dei piloti in difficoltà a seguito di offesa nemica. Continui sviluppi e
miglioramenti portarono questo nuovo “mezzo” ad un discreto livello di
funzionamento, talché moltissimi furono i piloti che “sopravvissero” ai
loro aerei irrimediabilmente danneggiati in combattimento..
Vi furono, però, altri e preziosi settori in cui il paracadute venne
efficacemente utilizzato, come quello inerente il campo delle informazioni.
Sin dal 1916 tedeschi, francesi ed inglesi avevano “trasferito”, via aerea,
con il paracadute, in territorio nemico, alcuni Ufficiali qualificati, allo
scopo di raccogliere informazioni sul nemico.
A questa nuova forma di acquisizione dati informativi sul nemico l’Italia
arrivò con un po’ di ritardo e nel 1918 lanciò, oltre le linee nemiche, 4
ufficiali, dopo aver avuto dagli inglesi i necessari paracadute ( del tipo
Calthrop ) ed aver ricevuto da loro l’adeguato addestramento.
I primi quattro Ufficiali prescelti ed addestrati per essere aviolanciati in
territorio nemico per acquisire informazioni sul nemico furono i Tenenti:
Alessandro TANDURA, Ferruccio NICOLOSO, Arrigo BARNABA e.
Antonio PAVAN (quest’ultimo fu trasferito con aereo, non aviolanciato).
Il primo Ufficiale prescelto fu il TANDURRA, originario di Vittorio
Veneto, e per l’atterraggio fu prevista una località ad est di tale cittadina.
Per il lancio viene utilizzato un bimotore da ricognizione del tipo SavoiaPomilio S.P.2 , in cui è stato ricavato un sedile ribaltabile nella parte
posteriore, con l’ apertura comandata dall’ufficiale osservatore. Il
paracadute, adeguatamente protetto, viene fissato sotto la fusoliera.
L’operazione si sviluppa con un tempo quanto mai inclemente in quanto
l’aereo incappa in un terribile temporale, che mette a durissima prova
uomini e macchina.
Nonostante le pessime condizioni atmosferiche e la mancanza di
esperienza in operazioni del genere , l’aviolancio riesce ed il Tenente, sia
pure fradicio per la pioggia e stordito per il la grande botta che riceve
toccando terra al buio, inizia la sua preziosa missione, aiutato in questo
difficile compito da tante persone, tra cui principalmente la sorella Emma
e la fidanzata Emma PETTERLE, missione che durerà fino alla fine della
guerra. Le sue informazioni sul nemico furono molto utili, come quelle
degli altri, per impostare nel migliore dei modi la battaglia finale di
Vittorio Veneto, che portò alla vittoria finale e, quindi, alla fine della
guerra.
Per la perizia e l’ardimento dimostrati e per l’efficacia del suo operato il
Ten. TANDURRA venne decorato con la massima onorificenza, la
Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Seguirono, sempre con risultati positivi, le missioni degli altri tre Ufficiali.
De Carlo
INGHILTERRA
Sin dal 1910 inglesi e tedeschi si spiano continuamente per conoscere i
progressi dell’altro non solo nel settore militare, ma anche economico,
commerciale, politico e culturale, per formulare un giudizio sulle
possibilità strategiche non solo del momento, ma anche in prospettiva nel
tempo.
Ciascuna nazione sapeva che gli altri sapevano, ma non sapeva quanto
sapessero. Ogni nazione controllava le varie comunità degli altri paesi
esistenti nel proprio territorio per evitare che svolgessero attività eversive
o peggio spionaggio a favore della propria nazione se in guerra con la
nazione ospitante.
Quando scoppiò la guerra gli inglesi arrestarono tutte quelle persone che
erano state individuate come spie o poco affidabili e da tempo tenute sotto
controllo. In questo modo dettero un colpo mortale allo spionaggio
tedesco, che fu quasi azzerato e che dovette provvedere a riorganizzare in
fretta e furia la propria organizzazione, partendo, in tal modo, da una
posizione svantaggiata, rispetto agli inglesi
Questa operazione mise subito in evidenza quanta importanza gli inglesi
dessero al servizio di intelligence e come accurata ed avanzata fosse la
propria organizzazione in tutti settori.
All’inizio del conflitto i servizi segreti alleati erano avanti rispetto a quelli
tedeschi, i quali non davano molta importanza alla massima: “ anche un
esercito inferiore può vincere quando conosce in anticipo le intenzioni del
nemico” e vi sono numerosissimi esempi che rendono veritiero questo
detto. Infatti, all’inizio del conflitto gli agenti tedeschi in Inghilterra erano
appena 22 e gli inglesi li conoscevano tutti e li arrestarono in un solo
giorno.
Alla Germania, dopo questo fatto, occorsero diversi mesi per organizzare
in Gran Bretagna qualcosa di serio.
Degli avvenimenti salienti ne cito uno accaduto sul campo di battaglia.
Nel settore inglese del campo di battaglia, siamo nel 1915 avvengono
troppe distruzioni mirate . Prima salta un deposito munizioni, poi viene
distrutto un treno pieno di soldati, poi furono distrutti alcuni pezzi di
artiglieria di grosso calibro ben nascosti. Si pensa subito ad una spia e si
organizza la sua caccia. Dopo diverse ricerche si hanno i primi risultati. Si
viene a sapere che in giro vi è un Capitano francese con una cicatrice sul
viso. Da un controllo si capisce la spia è lui, infatti i francesi confermano
che non esiste un capitano con quelle caratteristiche. La caccia continua e
si viene a sapere che ad Amiens è stato visto un Maggiore inglese con la
cicatrice sul viso. Non poteva essere che la spia, la quale assumeva di volta
in volta diverse personalità. A questo punto scese in campo il capo di una
Sezione del Controspionaggio inglese coadiuvato da altre persone ed alla
fine individuarono l’uomo e dopo una sanguinosa colluttazione lo
catturarono. Naturalmente seguì il processo che condannò a morte la spia
mediante la fucilazione.
GERMANIA
Come abbiamo visto i tedeschi partirono svantaggiati nei confronti
dell’Inghilterra, ma si ripresero subito e l’azione dei loro servizi fu
ovunque molto efficace. Avevano costruito per primi una macchina
cifrante, ma i francesi ne compresero abbastanza presto il funzionamento.
Le comunicazioni dei tedeschi, in tal modo, erano facilmente comprese dai
francesi. In tal modo essi vennero a conoscenza del settore ove i tedeschi
avrebbero prodotto lo sforzo principale nell’azione prevista per la metà
del 1918 e, dopo aver preso le dovute contromisure, vinsero la battaglia,
che portò alla loro vittoria finale.
Alcuni esempi.
Un signore particolarmente capace ad operare di notte in territorio
sconosciuto fu infiltrato dai tedeschi dietro le linee francesi al solo scopo
di tagliare le linee telefoniche molto utilizzate per le varie comunicazioni,
soprattutto in periodi di stasi.
Fu scoperto e quando la polizia francese fece irruzione nella sua abitazione
trovò tutto in disordine in quanto i tedeschi li avevano preceduti facendo
sparire ogni traccia che potesse compromettere i servizi germanici.
Anna Maria Zeller.
Tra gli agenti tedeschi particolare attenzione merita Anna Maria Zeller,
figlia di modesto antiquario berlinese. Assunse diversi nomi, ma venne
comunemente indicata come il “Dottore”. S’innamorò di un Ufficiale di
marina dei servizi e così entrò anche lei a farne parte. Avuto, dopo un
periodo di tirocinio durante il quale dimostrò sagacia, intelligenza e una
notevole capacità di valutare i vari avvenimenti, un incarico importante,
mise in atto una grande organizzazione operando, principalmente, in
Belgio, Olanda e Francia, reclutando persone di ogni specie, le quali,
portato a compimento il compito loro affidato venivano abbandonate al
loro destino che solitamente era il loro arresto e la loro condanna a morte.
Era una donna cinica e senza scrupoli.
Vediamo alcuni suoi “colpi”. Penetrò in un Ufficio militare francese
portando via molti documenti e tra questi vi era l’elenco di quasi tutti gli
agenti francesi operanti in Germania, i quali, naturalmente furono subito
arrestati.
Fattasi passare per un’infermiera, rimane nelle prime linee francesi per
circa due mesi acquisendo un’infinità di notizie utili ai suoi capi. In un
treno viaggia un Ufficiale francese che porta in capiente borsa, importanti
documenti. Lo trovano narcotizzato senza la borsa. Lei, che sapeva dei
documenti, prende quel treno e si siede nello scompartimento del Tenente
che le fa subito la corte. Lei tergiversa. Dopo diverse insistenze del
Tenente si fa baciare in bocca, dove assieme al rossetto, vi era un potente
narcotico.
Un suo dipendente viene a sapere del novo mezzo di combattimento messo
in linea dagli inglesi, il carro armato, ma valuta la novità poco utilizzabile.
Invece, quando gli inglesi mettono il “mostro”, in campo è strage di
tedeschi.
Il “Dottore”, manda una pistola al suo dipendente che capisce di aver
sbagliato e, quindi, si suicida. Spesso ricorre anche a potenti veleni. Si dice
che abbia fatto almeno trecento morti.
Quando le cose si mettono male per la Germania, torna a Berlino dove
brucia tutti i documenti che possiede e,, semidistrutta dall’uso di droga ed
abbandonata da tutti, impazzisce.
AUSTRIA
Il servizio segreto austriaco era in completo sfacelo a causa dello scandalo
riguardante il Col. Redl.
Vediamo di che si tratta.
Il Col. Redl. era un Ufficiale molto stimato, che aveva ricoperto anche
l’importante incarico di Capo dell’Ufficio Informazione dei Servizi del
proprio paese.
Nel 1912-13 venne scoperto. Era un traditore, era una spia russa Lui
capisce di essere stato scoperto e quando gli agenti vanno in casa sua per
arrestarlo, non pone resistenza e dopo aver confessato, raccontando anche
quali tipi di informazioni ha fornito al nemico, si uccide.
Naturalmente lo scandalo che il caso sollevò fu di grande portata e tutti i
servizi segreti austriaci ne subirono le conseguenze.
Aveva venduto a potenze straniere, in particolari ai russi, informazioni
sulle forze armate austriache e sui loro piani di operazioni in caso di guerra
con le Nazioni dell’est.
Aveva tradito per soldi che gli servivano per appagare le sue perversioni
sessuali.
Gli austriaci accusarono il colpo e cercarono di riparare il più presto
possibile i danni causati da quest’avvenimento, cercando di riorganizzare i
servizi segreti nel migliore dei modi e in tempi brevi. In parte vi
riuscirono.
Infatti, durante la guerra, operava in Italia una rete spionistica, la cui
efficienza consentì, tra l’altro, l’affondamento dell’incrociatore Leonardo
da Vinci e la distruzione di fabbriche di munizioni a Genova ed ad
Ancona. Il servizio segreto italiano reagì con prontezza allo smacco.
Penetrò nel consolato austriaco di Zurigo, in cui aveva sede
l’organizzazione spionistica, e riuscì ad impadronirsi dell’elenco degli
agenti che operavano nel nostro paese, con le conseguenze che potete
immaginare per l’Austria.
FRANCIA
La Francia disponeva di un’organizzazione dei servizi abbastanza
efficiente, con uomini capaci e preparati.
Dei casi salienti cito solo quello che riguarda Mata Hari
Era una grande donna prima della guerra. Parlava benissimo l’inglese, il
francese ed il tedesco. Era intelligente, bella e sensuale Ha frequentato
molte personalità di diversi settori, facendo una vita brillante e portando al
collasso economico molte persone.
Quando scoppiò la guerra aveva quarant’anni, portati piuttosto male ed era
sul viale del tramonto, a causa, anche, di una malattia genetica che ne
invecchiava prematuramente la pelle. Operò per i tedeschi .Fece molto
poco durante la guerra , soprattutto la postina Ma la fama della sua
giovinezza la seguì anche durante il periodo bellico, attribuendole grandi
operazioni mai effettuate. La leggenda s’impadronì di lei facendone una
grande spia, ma in effetti non lo era.
STATI UNITI D’AMERICA
Entrata in guerra.
Il presidente Wilson era restio ad entrare in guerra, poiché era convinto
che si potesse arrivare ad un accordo di pace con i tedeschi. Ma quando
costoro affondarono il transatlantico Luisiana, con 1000 morti, di cui più
di cento americani, cambiò idea.
Allora impose ai tedeschi, pena l’entrata in guerra, di ordinare ai
sommergibili di emergere prima di attaccare. Ma nel 17 i tedeschi
l’abolirono, convinti che, con una guerra sottomarina spinta al massimo,
avrebbero, in sei mesi, portato l’Inghilterra alla fame e quindi alla resa.
Quest’azione avrebbe portato gli USA alla guerra a fianco degli inglesi ed
i tedeschi lo sapevano. Occorreva trovare un sistema per far slittare di
almeno sei mesi questo intervento USA. Escogitarono, allora, un piano
diabolico.
Allearsi con il Messico e convincerlo, fornendo consistenti aiuti materiali e
finanziari, ad attaccare gli USA per riprendersi il Nuovo Messico, il Texas
e l’Arizona. Ma non solo. Il Presidente Messicano avrebbe dovuto
convincere il Giappone ad entrare in guerra contro gli USA.
L’obiettivo finale era quello di mettere gli USA nell’impossibilità di
entrare in guerra a fianco dell’Inghilterra, contro la Germania.. Il
messaggio con siffatto piano, che i tedeschi inviarono al loro ambasciatore
negli USA fu intercettato e decrittato in un solo giorno ( le comunicazioni
tedesche non erano affatto sicure). Si può quanto grande fu la sorpresa
leggendo il messaggio in chiaro.
A questo punto gli USA non esitarono un attimo ad entrare in guerra
contro la Germania , anche in considerazione del fatto che il Messico non
aveva alcuna intenzione di mettere in pratica il piano dei tedeschi.
SECONDA GUERRA MONDIALE
FATTI SALIENTI
ITALIA
Dopo la prima guerra mondiale cominciano a nascere i veri servizi segreti
italiani e tra il 20 e il 30 si arriva ad avere ben quattro organizzazioni,
scollegate, però tra di loro ed a volte anche l’un contro l’altro armato. A
questi quattro si aggiunge l’OVRA, che era il servizio segreto quasi
personale di Mussolini.
Si può immaginare quanto fosse elevato lo spreco di risorse umane e
finanziarie e la dispersione di mezzi.
Inoltre, le dipendenze di questi quattro servizi erano diverse e , quindi,
non si incontravano mai.
Durante la guerra si hanno ulteriori trasformazioni, con qualche
miglioramento della loro efficacia.
Inoltre, non erano ben visti dai vertici militari, i quali spesso, non davano
eccessivo peso alle loro informazioni, come quelle che assegnavano alla
Grecia una buona capacità operativa delle sue Forze Armate. Ma
Mussolini, capo delle nostre Forze Armate, non ne volle tener conto e tutti
sappiamo come andò a finire.
Ciò nonostante tutti i servizi fecero del loro meglio e, qualche volta,
riuscirono ad ottenere importanti risultati, anche per merito del loro Capo,
il Col. , poi Gen. Amè.
Churchill ebbe a dire “ I servizi segreti italiani del Gen. Amè non hanno
perso la guerra”.
Tra i personaggi che maggiormente si distinsero per capacità, stile e
concretezza di risultati vi furono : Giulio PISTONO, denominato “Signore
delle spie”.
PISTONO è un ingegnere, ex Comandante della Marina Militare, ed è il
capo dello spionaggio italiano in Andalusia. Dobbiamo essere grati agli
inglesi, che di quest’uomo ne sanno più di noi. Essi lo descrivono come
colui che fece vedere loro i sorci verdi a Gibilterra, ribaltando la
convinzione che i protagonisti delle azioni in quel settore strategico
fossero i tedeschi.
PISTONO era il coordinatore degli attacchi alle navi britanniche compiuti
dalla X Mas, con i famosi “Maiali”, nella zona di Gibilterra (
principalmente dentro il porto).
Gli incursori partivano dalla nave Olterra, ormeggiata al porto di
Algeciras, attraverso un portellone subacqueo opportunamente camuffato e
mai scoperto dagli inglesi. Egli, con i suoi collaboratori riuscì a rendere
inutilizzabile navi per un totale di 64mila tonnellate. Gli inglesi scoprirono
il trucco dopo l’armistizio con l’Itali nel settembre del 1943. Un
personaggio del genere gli inglesi lo volevano nel loro servizio, ma lui non
fu disposto a dare le informazioni che chiedevano e si fece da parte. Di lui
si perdono le tracce, forse rimase in Spagna.
Repubblica sociale Italiana
Anche la RSI istituì un servizio segreto SID – Servizio segreto della RSI -,
che nelle intenzioni dei capi doveva essere l’unico. Invece, questo non
avvenne mai e, nei seicento giorni di durata della RSI, vi fu al nord un
vero fiorire di servizi segreti autonomi, molti dei quali erano collegati in
vario modo ai tedeschi.
Numerose sono i personaggi che operano nell’ambito di questi servizi
segreti, compresi elementi appartenenti alla X MAS ed ai nuotatori
paracadutisti.
INGHILTERRA
I servizi segreti inglesi , all’inizio della guerra, sono potenti, sparsi in tutto
il mondo, colonie comprese. Nessuno sa quanti fossero gli agenti e dove
fossero. E’ un servizio molto articolato, ordinato in una struttura
verticistica.
Il loro compito è quello di acquisire informazioni e farli pervenire ai vari
organismi istituzionali. Militari, politici, commerciali, ecc., secondo
precisi protocolli, per evitare doppioni o, peggio, incomprensioni.
A volte si autofinanziavano. Una volta dettero la falsa notizia
dell’affondamento di una potente e grande nave americana e la borsa di
New York perse parecchi punti. Ma il giorno dopo arrivò la notizia vera, la
nave era salva e la borsa risalì di colpo, facendo guadagnare parecchi soldi
ai servizi che intanto avevano comprato alcune azioni al loro più basso
livello.
Degli inglesi abbiamo parlato con ammirazione quando intrapresero e
risolsero il problema di “Enigma”. Risolto questo problema erano quasi
sempre a conoscenza delle mosse dell’avversario, specialmente quando
decisero di accentuare la caccia ai sommergibili che compromettevano il
positivo esito dei trasporti con gli Stati Uniti attaccando continuamente i
vari convogli.
Arrivarono a un punto così effige da venire a conoscenza del momento in
cui i bombardieri tedeschi lasciavano gli aeroporti della Germania per
andare a bombardare il loro territorio.
Un’azione meritevole di essere raccontata è quella che portò
all’individuazione ed all’affondamento della nave fantasma tedesca Graaf
on Speed.
Era una nave leggera, ma potentemente armata, capace di trasformarsi in
poco tempo perché si camuffava ora da nave passeggeri, ora da nave
trasporto merci, ora addirittura da nave ospedale e quando il nemico, di
solito navi commerciali, si liberava del mascheramento, alzava la bandiera
tedesca ed entrava in azione con grande rapidità ed efficacia. Questa nave
era l’incubo degli inglesi e degli americani perché costituiva un grande
pericolo, soprattutto, per i trasporti logistici tra America e Inghilterra. Gli
inglesi le dettero una caccia spietata. Ma la trovarono le spie a terra. Essa,
per rifornirsi si doveva avvicinare alla costa. Gli inglesi ebbero l’intuizione
di capire, da varie informazioni, che la nave si trovava al largo delle coste
argentine. ma i caccia non riuscirono a trovarla. Allora misero all’opera
numerosissime spie. Esse interrogavano i marinai “civili” tedeschi per
sapere cosa avevano fatto e dove sarebbero andati. Lo scopo era quello di
capire, attraverso loro, se vi era stata la possibilità di rifornire altre navi al
largo, tipo anche la nave fantasma. Si aveva la sensazione che la nave
tedesca fosse al largo delle coste argentine in quanto vi erano diversi
piroscafi tedeschi, carichi di tutto punto, sempre pronti a salpare.
Ma non riuscirono ad avere alcuna informazione dai marinai tedeschi che
erano stati ben addestrati al silenzio. Allora gli inglesi ricorsero ad un
trucco. Vestirono da marinai tedeschi alcuni bravi agenti In questo modo
entravano in confidenza con i loro colleghi tedeschi, i quali si lasciavano
andare anche in confidenze. Ma ci vollero diversi giorni prima che si
scoprisse qualcosa. Un marinaio tedesco si lasciò scappare che il giorno
dopo la sua nave sarebbe uscita per due o tre giorni. Andavano a rifornire
la nave corsara? Gli inglesi ci credettero e gli lanciarono all’inseguimento
tre incrociatori.
GERMANIA
Con l’avvento del nazismo, Hitler ed i suoi collaboratori dettero un
grande impulso ai servizi segreti. Ne nacquero diversi, a volte l’un contro
l’altro armato. Praticamente il più importante era quello che rendeva conto
direttamente ad Hitler, tramite un potente personaggio da lui designato. A
questo servizio, per la sicurezza interna ed esterna e per il
controspionaggio fu affiancata la famigerata Gestapo, che con il passare
del tempo divenne del tutto autonoma. Aveva una capillare organizzazione
molto potente. Operava senza scrupoli, anche a seguito di un semplice
sospetto. Talvolta qualche alto personaggio, per liberarsi di qualche
scomodo concorrente, si serviva della Gestapo, alla quale faceva pervenire
qualche sospettosa notizia.
All’inizio del conflitto, i servizi segreti tedeschi, che possiamo dire alla
pari di quelli alleati, sono ben radicati non solo nelle nazioni nemiche, ma
anche in quelle amiche e neutrali, oltre che al proprio interno.
Verso la metà degli anni trenta un nuovo elemento rende più efficace lo
spionaggio tedesco e riguarda un nuovo modo di analizzare e valutare le
notizie. Non vengono più analizzate singolarmente, ma nel loro insieme,
facendo confronti, richiedendo approfondimenti, ecc.. In questo modo
riescono a configurare quasi nella totalità, l’apparato bellico polacco. e la
capacità bellica della Francia, prendendo le adeguate contromisure che poi
portarono ai successi che tutti sappiamo.
Naturalmente esistono specifiche scuole per ogni settore.
Vediamo alcuni fatti concreti.
Attentati costruiti dai tedeschi al confine polacco per far crescere la rabbia
dei tedeschi nei confronti dei polacchi e giustificare l’attacco alla Polonia
di fronte alla propria gente.
I tedeschi, con proprio personale vestito con divise di soldati polacchi,
compirono degli atti di sabotaggio contro la propria gente. Immaginate a
che punto di aberrazione arrivò Hitler pur di scatenare la guerra contro la
Polonia.
I Duchi di Windsor.
I tedeschi volevano portare dalla loro parte i duchi di Windsor
trasferendoli, dopo averli rapiti, in un paese neutrale in modo da avere
ulteriori elementi giustificativi per la guerra intrapresa. Ma i servizi
inglesi, che avevano avuto qualche sentore dei piani tedeschi, che tra
l’altro erano basati su premesse completamente errate in quanto i duchi
non avevano la minima simpatia per la Germania, anzi la disprezzavano,
fecero spostare i sovrani in Portogallo e poi, su mandato del Re Giorgio, si
recarono alle Bahamas dove il duca ebbe l’incarico di governatore. Per i
tedeschi questo fu un grande scacco.
Un altro avvenimento che non fece onore ai tedeschi riguarda il loro
interesse per gli Stati Uniti. Nel 1941 gli USA hanno fatto piazza pulita dei
servizi tedeschi proprio nel momento in cui la Germania aveva bisogno di
conoscere le intenzioni degli americani, che ancora non erano scesi in
guerra, nonostante la grande pressione operata dagli inglesi. Si è anche in
un momento delicato per la Germania in quanto vi è una grande differenza
di vedute sulla strategia da mettere in atto tra Hitler ed i Capi militari ed
alcune alte cariche dello Stato. Il primo ha l’obiettivo di sconfiggere
l’Unione Sovietica e non vuole che si apra un secondo fronte ad ovest ,
quindi, dà l’ordine di non attaccare, coi sommergibili le navi americane
che riforniscono la Gran Bretagna, appunto per non stuzzicare troppo il
colosso americano. I secondi invece pensano esattamente il contrario.
Vorrebbero intensificare la lotta con ogni mezzo per isolare la gran
Bretagna e iniziare la conquista dell’Africa occidentale ed addirittura delle
isole Canarie per meglio controllare il Mediterraneo e le rotte dall’America
all’Europa. Ma il tutto andò all’aria con l’attacco dei giapponesi a Peal
Harbur il 7 dicembre del 41. Il secondo fronte strategico si aprì e questo fu
l’inizio della fine per la Germania. Nonostante ciò la Germania non poteva
rimanere all’oscuro di quanto accadeva negli USA ed allora i Servizi
tedeschi addestrarono un nutrito gruppo di personale super scelto per quasi
un anno per farlo entrare clandestinamente in America del nord. Il tutto fu
fatto senza alcun risparmio di soldi e di mezzi e le aspettative erano
altissime. Nel luglio del 42 questo gruppo è fatto sbarcare a long Iland.
Dopo pochi giorni quasi tutti vengono catturati in quanto due tradiscono.
L’operazione tutta fu un grande fiasco, con lo sconcerto totale dei tedeschi.
OPERAZIONE CICERO
Cicero, nome di battaglia, era un cameriere albanese all’Ambasciata
inglese di Ankara, in Turchia, che riuscì a fotografare diversi documenti
inglesi, alcuni dei quali di grande importanza, e passarli all’Ambasciatore
tedesco, di cui i capi dei Servizi del terzo Rich avevano poca stima.
Prendevano queste notizie con diffidenza, ed a volte non prestavano alcuna
attenzione. Poco credibile l’Ambasciatore, poco credibili le notizie, se non
addirittura false.
Vediamo invece di che calibro erano queste notizie.
Da quei documenti si deduceva che la volontà degli alleati era una sola:
distruggere il Terzo Right e, soprattutto, che esistevano le concrete
possibilità per farlo. Infatti, le cifre che di volta in volta riguardavano i vari
settori militari, industriali e commerciali indicavano l’esistenza di un
potenziale militare anglo-americano, molto più elevato di quello tedesco.
Eppure quelle cifre a Berlino non vennero valutate con la dovuta
attenzione, anzi, vennero del tutto trascurate. Ribentropp, ministro degli
esteri, considerò quei documenti artefatti, che riportavano notizie false. Era
assolutamente impensabile che nel 42,43 vi fossero delle potenze con
capacità militari superiori ai tedeschi (grande difetto quello della boria
germanica).
Un altro elemento di grande importanza poteva essere tratto da una
approfondita analisi di quei documenti: l’apertura in Europa del secondo
fronte non a Calais come pensavano i tedeschi, ma in Normandia come
infatti avvenne.
I tedeschi dettero così poco credito a Cicero che lo pagarono con sterline
false, fatte così bene che furono accettate da una banca turca ( poi si scoprì
che erano false e Cicero, scappato in Brasile, non solo restò con un palmo
di naso, ma venne pure arrestato). Le spie a volte si perdono in un
bicchiere d’acqua..
Questo atteggiamento di supponenza costò molto caro ai tedeschi in
quanto, forti della loro convinzione schierarono le loro divisioni corazzate
nell’entroterra di Calais, molto lontane dalla Normandia dove invece erano
indispensabili per contrastare efficacemente lo sbarco e, probabilmente
ributtare in mare gli alleati. Grande Cicero a fotografare e copiare i
documenti, molto piccoli i tedeschi a comprenderne la straordinaria
importanza, in quanto pomposamente sicuri delle proprie idee e delle loro
scelte, rivelatesi all’atto pratico , del tutto perdenti.
RUSSIA
I SERVIZI SEGRETI Russi sono tra i più efficienti durante la seconda
guerra mondiale, ma non sempre vengono compresi dai capi, in particolare
da Stalin, in quale, a similitudine dei tedeschi non ammetteva che certe
notizie potessero essere vere. A volte, in particolare in una specifica volta,
le cestinò con grave danno per la Sua Unione Sovietica.
L’artefice di tutto fu un uomo di madre russa e padre tedesco, che dalla
Russia si trasferirono in Germania alla fine del 1800, quando il figlio
aveva tre anni. Erano una buona famiglia, benestante.. Nel corpo, come
nello spirito il ragazzo ha preso il meglio delle due razze. Le sue idee sono
quelle di Lenin e sin dal 1919 fa parte del partito comunista, ma
mantenendo sempre segreta questa sua situazione. Il partito lo arruolò tra i
suoi informatori. Uomo brillante, con grandi meriti di combattente durante
la prima guerra mondiale, che le procurò due ferite, intraprese la carriera
diplomatica che lo portò in diverse parti del mondo fino ad approdare, nel
1933, all’ambasciata tedesca in Giappone, dopo alcuni anni trascorsi in
Cina. Aveva l’incarico di spiare il Giappone, dove mise in atto, appena un
anno dopo, una efficiente rete spionistica, pur avendo a disposizione pochi
mezzi e poche risorse finanziarie.
Grazie alle sue eccellenti doti comunicative, riesce a fare molte amicizie
con personaggi del mondo militare, industriale, economico, politico e,
persino, culturale. Ogni persona dell’Ambasciata tedesca stravede per lui.
E’, come si suol dire, l’uomo del giorno.
Invia continuamente a Mosca importanti notizie sulle forze giapponesi, sul
potenziale industriale del Sol Levante, sulla situazione politica, ecc.
Le sue argomentazioni, soprattutto negli anni cruciali fra il 1938 ed il
1941. Ne citiamo alcuni per renderci conto della loro grande importanza.
Il 15 maggio del 1941, Sorge trasmette a Mosca un’informazione a dir
poco stupefacente, acquisita durante una conversazione avuta con un alto
Ufficiale tedesco venuto in visita a Tokyo. La notizia è questa. A breve la
Germania attaccherà la Russia senza alcuna formale dichiarazione. Stalin
(ricordo che esiste un patto di non aggressione tra Russia e Germania) non
ne terrà conto. Fa archiviare il dispaccio con la scritta “informazioni
dubbie e pericolose”, se la prende con Sorge e con il suo gruppo e,
nell’impossibilità di punire la spia, ordina di fucilare i suoi diretti
superiori. Naturalmente, non prende alcuna adeguata misura difensiva e,
quando qualche giorno dopo avviene effettivamente l’attacco tedesco,
l’esercito russo, impreparato, subì un’enorme disfatta che lo costrinse ad
una disastrosa ritirata.
Un’altra strepitosa notizia Sorge la trasmise nel luglio del 1941 e
riguardava lo spostamento delle truppe giapponesi da occidente ad oriente
in quanto il Sol Levante intendeva attaccare gli americani come infatti
avvenne il 7 dicembre con l’incursione a Peal Harbur.
Questa volta Stalin ci credette e spostò le sue divisioni dal fronte orientale
a quello occidentale, facendo fronte in tal modo, con maggiore efficacia, ai
tedeschi avanzanti, per poi fermarli a Stalingrado e, successivamente,
costringere alla resa la VI Armata di Von Paulus. Merito di Sorge se la
Russia si salvò dal prolungamento della guerra o da una probabile
sconfitta.
Ma pochi mesi dopo, in ottobre, Sorge venne arrestato dai Giapponesi, che
gli trovarono addosso alcuni rapporti spionistici scritti in inglese,
un’imprudenza che gli costò molto cara. Confessò, ma non valse a nulla.
Fu processato e condannato a morte per impiccagione. La scoperta di un
Sorge spia dei sovietici destò un grande stupore in tutto il mondo,
specialmente negli Stati Uniti, che cominciarono a capire quanto potente
fosse l’organizzazione spionistica dell’Unione Sovietica.
STATI UNITI
Gli Stati Uniti, come abbiamo visto, neutralizzarono i servizi tedeschi sin
dall’inizio del conflitto ed anche dopo. La loro organizzazione era molto
efficiente, capillare, sparsa in tutto il mondo a similitudine di quella
inglese.Un aspetto che gli americani, nell’imminenza della guerra,
curarono con particolare attenzione fu quello diplomatico finalizzato a
convincere i governanti delle nazioni neutrali a non scendere in campo, né
tanto meno a favore dei tedeschi. Per questo delicato e importante incarico
venne scelto un grande uomo di nome Donavan. Egli andò in Spagna,
Portogallo, Bulgaria, Romania, Grecia e la sua opera ebbe notevole
successo. Infatti solo la Romania scese in campo con i tedeschi, le altre
rimasero neutrali o combatterono a fianco degli alleati, come la Grecia.
La grande vittoria si ebbe in Spagna con Franco. Come sapete Franco
vinse la guerra civile in Spagna contro i repubblicani grazie ai cospicui
aiuti tedeschi ed italiani. Allo scoppio della guerra Hitler, aiutato da
Mussolini, fece un’enorme pressione su Franco affinché la Spagna
dichiarasse guerra all’Inghilterra ed occupasse la fortezza di Gibilterra,
porta d’accesso nel mediterraneo per la marina inglese. Ma franco, grazie
anche all’azione di Donavan, che parlava a nome del Presidente degli Stati
Uniti d’America, non cedette ai voleri di Hitler, lasciando in tal modo fuori
dalla seconda guerra mondiale la sua Nazione con grande ira del dittatore
tedesco che, invece, voleva la Spagna al proprio fianco. Con questa
importantissima decisione Franco salvò la sua Spagna da lutti, distruzioni
e orrori di ogni genere, come invece, toccò all’Italia. Ma questa è un’altra
storia.
Per quanto riguarda le operazioni, meritano particolare attenzione i fatti
che portarono alla battaglia dell’isola di Midway., che si combattè nei
giorni 4, 5 e 6 giugno del 1942. tra Stati Uniti e Giappone per il
predominio nell’area dell’Oceano Pacifico e dell’Oceania. Predominio
quasi tutto in mano ai giapponesi che dallo scoppio del conflitto fino al
maggio del 42 erano passati di vittoria in vittoria.
I giapponesi si preparavano a dare agli americani la spallata decisiva ed
avevano individuato, nell’atollo di Midway , il punto debole dello
schieramento avversario. Come diversivo avevano iniziato la conquista
dell’Arcipelago delle Aleutine, che rappresenta tutt’ora l’unico territorio
americano.
Gli americani, sin dal 1940, conoscevano i codici giapponesi a loro
insaputa ed avevano compreso che l’attacco alle Aleutine era un diversivo
e sapevano anche che l’obbiettivo principale era un altro, ma non ne
conoscevano il nome. Avevano intuito, però, che poteva essere Midway.
Allora tesero un tranello ai giapponesi diramando la falsa notizia che
Midway fosse senza riserva d’acqua potabile per un guasto al dissalatore.
Il messaggio venne trasmesso in codice cifrato di cui era segretamente
nota la violazione da parte del nemico, il quale, nei successivi suoi
comunicati iniziò a parlare del problema della sete che affliggeva l’isola.
Quando avvenne l’attacco i giapponesi si trovarono di fronte l’intera flotta
americana che inflisse loro una sonora sconfitta. Da quel momento le sorti
della guerra volsero a favore degli americani.
Altro colpo degli americani riguarda l’abbattimento dell’aereo su cui
viaggiava il Comandante in Capo della flotta giapponese, Ammiraglio
Yamamoto. Il 18 aprile del 1943 gli americani intercettano un messaggio
che riguarda un trasferimento di Yamamoto tra due località nominate nel
messaggio stesso. Il gioco è fatto, caccia americani intercettano l’aereo e
lo abbattono.
CONCLUSIONI
Lo spionaggio, a volte, ha contribuito a cambiare il corso della storia e
questo si deve ad alcuni uomini geniali e determinati che hanno
testardamente perseguito certe loro idee, nel bene per alcuni e nel male per
altri, anche per diverso tempo lottando contro lo scetticismo di colleghi e
superiori, senza mai scoraggiarsi di fronte ad insuccessi, impegnandosi
giorno e notte nel proprio lavoro e dedicandosi senza alcuna riserva al
raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Questi uomini sono coloro che
hanno decrittato i codici tedeschi durante la prima guerra mondiali, quelli
che hanno costruito le apparecchiature di decrittazione. Sono gli uomini
che hanno scoperto gli intendimenti tedeschi per non far entrare in guerra
gli USA, Sono i polacchi che hanno compreso la necessità di arrivare ad
una pur minima conoscenza della macchina “Enigma” Sono gli inglesi,
che di detta macchina, dopo ingenti sforzi mentali, fisici ed economici ne
hanno compreso il funzionamento. Sono gli ufficiali della marina
americana, che seppero studiare a fondo le migliaia di messaggi
intercettati ai giapponesi prima della battaglia di Midway, studio che li
portò a comprendere appieno le intenzioni del nemico ed a riferirle agli
alti Comandanti, che presero le opportune misure per arrivare alla vittoria
finale, che determinò una svolta decisiva nella guerra tra giapponesi ed
americani a favore di questi ultimi.
Cambiarono il corso della storia anche uomini come Sorge, che permise ai
russi di sguarnire il confine orientale per rinforzare quello occidentale e
battere così i tedeschi a Stalingrado, invertendo in tal modo le sorti della
guerra tra russi e tedeschi, i quali dovettero iniziare la ritirata dal suolo
dell’Unione Sovietica. Per i tedeschi fu l’inizio della fine.
Anche “Cicero” aveva fornito ai tedeschi importanti informazioni e se non
ebbero un grande effetto pratico non fu per sua colpa, ma per la tracotanza,
la boria e l’arroganza dei tedeschi che non ne seppero comprendere la
straordinaria veridicità
A noi resta l’insegnamento che nulla ci debba fermare quando siamo
convinti di essere nel giusto, anche se i sacrifici da compiere sono
elevatissimi.
La storia è maestra di vita diceva, se non sbaglio, Cicerone. Certamente è
così. La storia è un libro aperto su cui leggere la strada del futuro, dico io,
ma bisogna saperla leggere per non essere costretti a dire un giorno, forse
dovevo essere più attento a quello che mi dicevano in fanciullezza e
gioventù i miei genitori, i miei professori. Vi assicuro che nella mia vita,
essendo stato a contatto con migliaia di giovani, ho sentito spesso questa
frase” mio padre aveva ragione”.
Gen. D. (ris.) Antonino MOZZICATO (°)
(°) Accademia Militare, Scuola di Applicazione, gr. a. mon. “Pieve di
Cadore” del 6° della B.Alp. “Cadore”, gr.a.cam. par. della B. Paracadutisti,
C.te del Nucleo Oss. Nav. Tiro Controcosta del C.do in Capo della
Squadra Navale, C.te btr. ed A.M. del gr.a.cam par., corso di SM e
superiore di SM, C.te 24° gr.a. “Peloritani”, Capo Ufficio Ord., Pers. e
Ben. del C.do a. c/a, Capo Ufficio Logistico del C.do della RMCE, Vice
Cte della B. di c. “Pozzuolo del Friuli”, Capo di S.M. della SCA, Cte della
B.mecc. “Brescia”. C.te della Scuola NBC, C.te della Scuola di Artiglieria,
Gen. Addetto all’Art. Tr di ISPEART.
Da pensionato: V.ce Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale
Par. d’Italia (2 anni), Pres. della Sez. A.N.Art.I. di Bracciano ( sei anni) e
Socio fondatore, nel 2010, dell’Associazione Nazionale Amici della
Scuola di Artiglieria.
E’ autore di numerosi scritti riguardanti vari argomenti, la maggior parte
dei quali sono riportati nelle Sezioni “Conferenze” e “Pubblicazioni” del
Sito internet www.scuoladiartiglieria.it