Il test di Einstein - "Fermi"

Transcript

Il test di Einstein - "Fermi"
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INDICE
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I NOSTRI VIDEO
Cinque anni di fuoco (video della 5C) di Alice Papotti e Tommaso Ferro
FERMI E DINTORNI
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Resoconto di alcuni eventi dell’assemblea d’istituto: “FERMI, ARE YOU
OK?” del 17 aprile (con fotografie di Matilde Rima)
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Le abitudini alimentari di Matteo Lucchini
La prevenzione dei tumori in età giovanile di Matteo Andreoli
La “Chimica delle emozioni” di Lorenzo Minotto
Psicologia e Sessualità: due lati della stessa medaglia di Giulia Lanzini
AIDS: Lo sapevi che?… di Sara Abdelkamel
Tra sicurezza stradale e prevenzione dell’AIDS di Andrea Olimpio
Ne hanno detto… di Edoardo Boccalari
Fermi pigliatutto negli sport studenteschi a cura di Riccardo Bruno e
Simone Campagnola
Il Fermi con la ZPB vincitore al Management Game provinciale di
Nicola Ballista, Patrick Predella e Francesco Zanini
Danil Tumaykin un infofenomeno tra noi di Edoardo Nodari
Incontro al “Fermi” con la Medaglia d’oro Paola Del Din di Emanuele
Aliano e Nicola Latella
Un grande Paolini in “Itis Galileo” di Martina Battisti
Alberi in cambio di spazzatura. La 2AME alla decima “Giornata
dell’albero” di Simone Michellini
Un anno di emozioni di Beatrice Bocchi e Alice Girelli
Un moderno Marco Polo dalle Ande alla corte dei Khan mongoli di
Edoardo Boccalari
A PROPOSITO DI
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Uomo Donna di Isabella Cassisa
Cartelli informatici di Luca Chaar
Italici rimborsi ad italici partiti di Nico Catalano
La politica italiana e’ alla frutta di Diego Gandolfini
L’importanza del riciclaggio di Debora Leto
Unione di Lombardia e Svizzera: verità o bufala? Di Giuseppe Miranda
XXI secolo: ancora tv spazzatura? Purtroppo sì! Di Greta Moschini
Playstation: nuove storie, vecchi amori di Nicholas Branchini
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Diablo III: il Diavolo è tornato di Luca Carnevali
Verso Londra 2012 di Alberto Lorenzini
ARTE CULTURA SCIENZA
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Alice Blackwood – racconto (terza puntata) di Valentina Meneghello
I Two Fingerz signori del rap-hip-pop di Alessandro Guariglia
La “Discolabirinto” dei Subsonica a Mantova di Simone Campagnola
Pixar a Mantova: non solo per bambini! di Emanuele Gandini
Un inviato speciale nella mente di un musicista in un giorno
d’ordinaria magia di Vittorio Cozzani
Poesie di Matteo Andreoli
The flowers’ colours di Valentina Corradini (fotografie)
The flowers’ colours di Giorgia Ghirardini (fotografie)
Azzurro di Giorgia Ghirardini (fotografie)
Disegni di Valentina Corradini
L’angolo delle recensioni cinematografiche di Marco Rebecchi
Il disturbo della dislessia di Sara Zamboni
L’incredibile storia di James Sidis, l’uomo con 250 di QI di Vlad Facchini
Rublev
SALUTE E CUCINA
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Tra pentole e fornelli (summer edition) di Nicolò Gavioli
Facciamo la conoscenza dell’anguria di Debora Toso
CURIOSITA’ ENIGMISTICA DIVERTIMENTO
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A lezione dal prof. Moretti
Vignette a cura di Matteo Diani
La magnifica prof.ssa Gazzero di Babe e Slava (caricatura)
Torniamo bambini (gioco dei puntini)
Ma questi cantanti li riconosci? a cura di Matteo Diani
Il test di Einstein a cura di Matteo Diani
Your Crossword Puzzle dalla 2BIN
Anagrammi calcistici di Davide Vareschi
Soluzioni dei giochi del numero 31
Soluzioni dei giochi di questo numero
I fantastici quaranta della redazione di Fermitutti 2011/2012
I nostri corrispondenti “esterni”
Copertina e Layout di Slava Facchini Rublev
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I nostri video
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(vedi video della 5C)
Mi accorgo ora di quanto rapidamente è passato il tempo, mi sembra solo ieri
la prima giornata di scuola della prima e adesso, tra un mese e mezzo, mi
troverò di fronte ad una commissione che deciderà se aprirmi una nuova
porta.
Com’è possibile che siano già passati cinque anni? Come posso immaginare
la mia nuova quotidianità senza il liceo?
Che lo voglia o no sono alla fine…. O all’inizio? Dei cinque anni liceali mi
mancheranno molte cose, non voglio fare una banale lista ma a tutti coloro
che sono ancora all’interno di questo percorso vorrei dire di godersi al meglio
queste giornate, e non aver fretta di andare avanti perché tutto quello che ho
vissuto tra le mura del
Fermi mi ha lasciato il
segno e sarà dura da
cicatrizzare.
Mai avrei potuto credere
di trovarmi così bene
all’interno di un’aula di
scuola, ho già nostalgia
di tutto, ma proprio tutto:
a partire dalle risate,
uscite, scherzi, ma anche
i momenti disperati di
studio e quelli di sudore
davanti ad una verifica impossibile resteranno impressi nella mia mente.
Quello su cui vorrei far riflettere è che se e quando uscirò da qui non mi
porterò solo le lezioni di ogni materia, perché la cosa più importante che fa
crescere un liceale è la convivenza di persone. Ma ci pensate? Passare più di
cinque ore ogni mattina con le stesse persone che non avete scelto voi ma vi
sono capitate, come “piovute” dalla sorte?
Ora che mi rendo conto che tra poco dovrò abbandonare tutto, riesco a
capire quanto sia magica la vita in classe: condividere le stesse gioie, paure,
emozioni di ogni tipo provate nello stesso momento con altre venti persone.
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Abbiamo pensato così, noi della classe, di condividere attraverso un video le
immagini di questi, per noi brevi, cinque anni fondamentali per la crescita,
non solo di tipo intellettuale; perché la scuola involontariamente (forse?) dà
lezioni che non sono scritte in nessun libro.
Grazie a tutto il Fermi, ma in particolar modo agli insegnanti e compagni di
classe per le lezioni di vita che non dimenticherò mai.
Alice Papotti e Tommaso Ferro
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Fermi e dintorni
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Resoconto di alcuni eventi dell’assemblea d’istituto:
“FERMI, ARE YOU OK?” del 17 aprile
(Fotografie di Matilde Rima)
Le abitudini alimentari
La domanda “siamo ciò che mangiamo?” è
da sempre una delle questioni centrali che
dietisti, nutrizionisti e biologi dibattono a colpi
di microscopio e bisturi a serramanico
nascosti nel doppiofondo del camice: sono
tante, infatti, le variabili in gioco e molteplici
le interpretazioni. Come potrebbe allora un
povero studente dalle scarse o rudimentali
conoscenze in ambito biologico (studiare il
ciclo di Krebs può aver effetti narcotizzanti, si
sa…) districarsi in questa giungla di
merendine fosforescenti prendendo inoltre
coscienza del fatto che il problema dello sfruttamento delle risorse naturali è
connesso alle nostre abitudini alimentari?
Beh, l'evento tenutosi in Aula 46, presentato dal dottor Pinelli e dalla
dottoressa Bassi dell'ASL di Mantova, faceva al caso vostro. Se quel giorno
non siete potuti essere presenti a causa di un'intossicazione alimentare o
c'eravate ma ricordate solo che una mucca produce dagli 800 ai 1000 litri di
metano al giorno, vi consiglio vivamente di continuare a leggere.
Per rompere gli indugi è stato
inizialmente
presentato
un
breve documentario (il video era
accompagnato dalla serafica
voce di Paul McCartney, ma
dato che era doppiato in italiano
…) il cui tema centrale era lo
sfruttamento
umano
delle
risorse animali e vegetali
nell'ultimo secolo.
Rapido feedback: alla fine della
proiezione ci si sentiva veramente turbati, l'uomo era dipinto come un mero
inquilino divoratore di risorse: ogni “accusa” si fondava su dati, indagini, studi
concreti e tangibili difficilmente confutabili. Qui di seguito vi riporto il link al
video:
http://laverabestia.org/play.php?vid=364 N.B. Lo sconsiglio alle persone
fortemente empatiche.
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Rilevate le prime impressioni sul video, abbiamo analizzato i problemi che
una malnutrizione può causare, soprattutto nella fascia 0-17 anni: obesità,
arteriosclerosi, diabete e molte altre malattie. Attraverso una piramide
alimentare degna del “The One Dollar” rooseveltiano era proposta la dieta
ottimale per scongiurare problemi di salute: gli strati più bassi (quelli con i
quali dobbiamo gettare le basi della nostra alimentazione) erano formati da
frutta e verdura; proseguendo trovavamo via via cereali integrali, frutta secca,
Fig. 1-2: due piramidi dalle diverse opinioni a confronto
legumi, pesce, uova e carni bianche; fino ad arrivare al podio: bronzo ai
latticini, argento all'olio extravergine e medaglia d'oro ai sostituti delle carni
rosse (quelle che abbiamo grigliato in abbondanza la settimana scorsa, per
intenderci) come i legumi: carne
rossa rigorosamente non più di due
volte al mese.
Negli ultimi minuti si è parlato delle
sbagliatissime diete iperproteiche
che al giorno d'oggi hanno preso
piede tra chi fa palestra, dei
vantaggi dell'agricoltura biologica e
Fig.3: Il primo esemplare di mucca autoproducente:
della prevenzione del cancro.
mai più stalle fredde se riscaldate a gas metano!
Non trovandomi completamente
d'accordo con le posizioni un po' troppo radicali e apocalittiche dei relatori (a
fine evento sembrava che noi studenti fossimo carichi di una enorme
responsabilità civile nei confronti di un'umanità che non vuol sentire) ho
stilato, grazie anche ad un confronto con la mia prof di biologia, pochi punti
che credo possano aiutare a farci mettere “i piedi per terra”:
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1: Ogni alimento (anche se proveniente da una comunità micronesiana rurale
ed incontaminata dove ogni singolo germoglio viene coccolato ed accudito
dolcemente)
nasconde un tranello,
o meglio, qualcosa
che non sappiamo di
lui: dalla carne del
salmone colorata ai
contaminanti
contenuti nelle noci.
Per
esigenze
di
tempo non possiamo
vagare a piedi scalzi
tra le nuvole a
controllare se il ciclo
ATTENZIONE:l'eccessiva pratica filosofica può pigmentare la pelle di produttivo
dello
giallo paglierino!
spaghetto è corretto;
possiamo però informarci e diffidare dal comprare un sacco di patate se
emette strane onde iridescenti e l'indicazione di provenienza ci dice
Chernobyl – Ucraina.
2: Una volta al McDonald's non rovina la salute: l'importante è tenersi a freno
e non fare scorta di Big Mac per il freddo inverno; emblematico è il
documentario targato USA “Super size me”. Così come i “junk food”, i
cosiddetti “cibi spazzatura” (che tra l'altro saranno tassati nel 2014), bibite,
caramelle, patatine fritte: meglio evitarli, ma tutti sanno che in certe occasioni
sono inevitabili!
3: Mangiare con equilibrio, senza allarmismi o dogmi: una dieta è sana se il
menù varia spesso (la carne è soprattutto importante per gli organismi in
costruzione degli studenti!).
Per concludere vorrei concentrarmi sull'ultimo punto: nessuno ha la
possibilità di andare al supermercato quotidianamente per consumare cibi
freschi e di stagione, ma credo che, con tutti i problemi che le famiglie hanno
in questo periodo, gridare alla catastrofe anche in questo campo sia sbagliato
tanto quanto demoralizzante: controllarsi si, ma senza fare una crociata
contro i mulini a vento. In ultimissimo, secondo me “Si, siamo ciò che
mangiamo”, nel senso che credo che vi sia un filo diretto tra alimentazione ed
umore, più attenti da una parte, più felici dall'altra.
Matteo Lucchini
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La prevenzione dei tumori in età giovanile
Durante l'assemblea di istituto, ho potuto assistere all'intervento della
dottoressa Tasselli e della dottoressa Bertazzoni dell'ospedale Carlo Poma.
La prima ha spiegato ed illustrato i tumori che colpiscono le zone genitali
femminili e maschili.
Il primo di cui ha parlato è il tumore al seno. Esso ha un'incidenza molto alta
ed è dovuto principalmente alle abitudini e allo stile di vita. Fino a vent'anni la
probabilità di contrarre questa malattia è di 1 su 200.000 e cresce andando
avanti con l'età. Il paese più colpito sono gli Stati Uniti, seguiti da Giappone e
dall'Europa. Diversamente da quel che si crede il tumore alla mammella non
colpisce solo le donne ma in rari casi anche gli uomini.
Nonostante la sua alta mortalità (circa 24%) è il più facile da individuare e
curare grazie alla diagnosi precoce. I fattori di rischio sono molteplici, ma i più
importanti sono l'età avanzata, lo stile di vita “occidentale”, il non aver avuto
figli e il fattore ereditario.
Le diagnosi possono avvenire per autopalpazione o attraverso degli esami,
quali la mammografia, la radiografia e l’ecografia.
La dottoressa ha voluto precisare due cose assai importanti: la prima è che le
radiazioni usate in
questi esami non
sono per nulla
lesive, sono molto
più dannosi i raggi
UV; la seconda è
che questi esami
da soli non sono
attendibili, perciò
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vanno eseguiti almeno due esami diversi.
Il tumore al collo dell'utero è un tumore più raro da contrarre ma molto
pericoloso. Esso è dovuto all'infezione del “Papilloma virus”. Il contagio può
avvenire solo attraverso il sesso, perciò è consigliata una vita sessuale con
un unico partner. Il fumo di sigaretta può aumentare di 27 volte la probabilità
di infezione. Esiste un vaccino contro il “Papilloma virus” ma va fatto dopo gli
undici anni e non prima dei quindici. Solo il 34 % della popolazione femminile
è attualmente vaccinato.
La dottoressa Bertazzoni ha invece illustrato la corretta prevenzione contro il
melanoma (neo), un tumore della pelle. Le cause più importanti sono i raggi
UV e il fattore genetico. Il melanoma può essere riconosciuto attraverso
cinque caratteristiche :
Asimmetria
Bordi irregolari
Colorazione policromatica
Diametro maggiore di 5 mm ( più grosso di un coriandolo)
Espansione nel tempo.
Ha ricordato inoltre che l'incidenza dipende molto anche dal tipo di pelle che
una persona possiede , perciò le persone con la pelle particolarmente chiara
dovrebbero fare molta più attenzione.
Si è trattato di una “lezione” davvero interessante e istruttiva.
Matteo Andreoli
La “Chimica delle emozioni”
L'evento
n3
dell'assemblea
d'istituto
sull'educazione
alla
salute era indirizzato alla “chimica
delle emozioni”, ovvero alle
sostanze che entrano in gioco nel
cervello
quando
si
prova
un’emozione. I relatori della
classe 5B (Francesco Gandini,
Beatrice Meneghelli, Nicola De
Battisti, Agata Bottoli) hanno
tenuto un interessante intervento composto da una prima parte di
spiegazione dei concetti chiave e da una seconda parte impostata su di un
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cortometraggio sulla chimica dei sentimenti e un'irriverente cartone creato da
Bruno Bozzetto sulle differenze tra uomini e donne.
L'intervento
è
stato
molto bello nonché di
facile
comprensione
rendendo leggero un
argomento
altrimenti
difficile
da
trattare,
andando a premere non
tanto sugli effetti prodotti
dalle sostanze ma su quanto il cervello richiede e su come lavora e produce
durante lo svolgimento di una funzione sentimentale. Anche tra il pubblico
l'evento ha riscosso successo: è stato considerato uno dei migliori eventi
dell'assemblea; il pubblico era sempre numeroso e interessato, anche se
forse in qualche caso non ha capito totalmente il senso dell'intervento e
magari ha fatto commenti più sulle scene comiche del cortometraggio che sul
senso di quest'ultimo.
Intervistando i relatori si capisce dalle loro parole quanto sia strano trovarsi
dall'altra parte della cattedra, ma anche quanto sia soddisfacente parlare di
fronte a tante persone interessate all'argomento. Per concludere il loro è
stato un gran bel lavoro, con un ottimo mix di ilarità e di concetti fondamentali
per farci capire ciò che ci passa per la testa quando ci emozioniamo.
Lorenzo Minotto
Psicologia e Sessualità: due lati della stessa medaglia
Non
possiamo
certamente
considerarci degli esperti in materia
ma chi più chi meno abbiamo
sentito parlare di sessualità da
mamma e papà, dalla maestra,
dagli amici o dai fratelli più grandi;
ma nessuno ha mai considerato il
risvolto psicologico che questa
esperienza da “grandi” ha sulla
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nostra mente.
Ce ne ha parlato il dott. Giorgio Mariotto, psicologo presso Strategie
Ricreative a Bagnolo San Vito, che con esempi curiosi, divertenti e alquanto
insoliti ha entusiasmato il pubblico presente nella palestra del Triennio.
Oltre alle battutine tra amici, alle risate e alle inevitabili allusioni, tutti hanno
seguito l’incontro con grande attenzione grazie anche alla capacità del
relatore di incuriosire tutti, insegnanti e giovani ,più o meno “esperti”, felici di
poter apprendere cose nuove e interessanti che molto si allontanano dalla
“noiosa” storia o dalla “problematica” matematica.
Se credete che la sessualità sia solo tra uomo e donna e che si esprima
solamente nell’atto sessuale,vi sbagliate e vi siete persi delle incredibili
“rivelazioni”.
Giulia Lanzini
AIDS: Lo sapevi che?…
L’evento per la lotta e la prevenzione dell'AIDS parte così: “grazie per aver
scelto una materia così intima”,
dice Mauro Longhi, presidente
della sezione di Mantova di
ANLAIDS.
Il fatto che sia un argomento
delicato si nota dalle facce stupite
e imbarazzate dei miei compagni
che hanno deciso, magari con un
pizzico di curiosità, di partecipare
a questo incontro.
Come rileva il signor Longhi, e
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come conferma la prof.ssa Marilena Paolino, rispetto alla loro generazione, la
nostra è molto “ignorante” e non conosce questa malattia, ormai diffusissima,
l’AIDS, e l’associazione in questione si pone come una “voce per chi non può
più parlare”.
Dopo una breve panoramica sui concetti chiave, interviene il Dottor Paolo
Costa, del reparto Malattie infettive
di Mantova, che spiega nello
specifico l’origine del virus HIV e
come si sviluppi nel corpo umano,
portando in molti casi alla morte del
paziente;
in
Italia
dall’inizio
dell’epidemia fino al 2010 si sono
registrati 63.000 casi, con la morte
del 40% delle persone infette.
Dopo aver sfatato alcuni dei miti più
diffusi, tra cui il fatto che il virus sia trasmissibile dalle zanzare (questi insetti
non possiedono le cellule che permettono la sopravvivenza del virus), si
passa alle domande dal pubblico:
Il rapporto con questi pazienti presenta secondo il dott. Costa dei lati positivi
e dei lati negativi: avere un paziente che ti muore tra le mani e non poter fare
nulla per salvarlo è sconfortante, soprattutto se si tratta di giovani vite
spezzate, o di un padre di famiglia, che per un’’imprudenza, deve lasciare i
figli. A volte, però, si ha la fortuna di
poter ridare la vita a persone che
hanno perso tutto, e si viene a creare
un legame profondo e gratificante tra
paziente e medico.
Com’è stata la reazione dei suoi amici
rispetto ad un argomento così
“delicato”?
È stata positiva complessivamente.
Finché non mi hanno tirato addosso pomodori o cartoni come si vede in tv,
sono soddisfatto. Ora hanno materiale su cui riflettere.
Magari non ci si pensa subito sul posto, ma dopo da soli, riavvolgendo “il
nastro” si possono trarre conclusioni importanti, per prendere decisioni sagge
in futuro.
Sara Abdelkamel
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Tra sicurezza stradale e prevenzione dell’AIDS
In questo evento sono stati presentati
due
video,
uno
inerente
all’educazione stradale con relative
testimonianze e l’altro dal titolo “Non
uscire con i capelli bagnati” che
presenta
come
argomento
l’informazione, la prevenzione e ciò
che si trascura davvero sull’HIV e
AIDS.
Primo video:
http://www.youtube.com/watch?v=aUQvZ0pW3Tw
Realizzato da studenti del liceo Moffei di Verona, si prefissa degli obbiettivi di
sicurezza stradal : tema già trattato molto in passato, ma poco realizzato
assieme ai ragazzi delle superiori. Il montaggio delle sceneggiature era
interamente realizzato da loro. Esso, oltre ad essere di aiuto alle persone che
lo guardano e ne traggono spunti di riflessione, si è dimostrato molto utile,
come ha sostenuto la giornalista Giorgia Guarienti, anche a chi lo ha
realizzato.
Racconta due storie, la prima è quella di due vittime di incidenti stradali che
portano davanti alla telecamera la propria esperienza di vita prima, durante e
dopo. La seconda è quella dei ragazzi che durante la realizzazione prendono
sempre più coscienza di ciò di cui stanno trattando.
Come si può creare uno spot che faccia davvero effetto? Contano davvero
qualcosa questi video? I giovani non ascoltano, tendono a guardare o
percepire
i
video
di
denuncia come questi sulle
vittime della strada come
problemi che non li toccano,
perché? All’estero la cosa è
molto più sentita e le
campagne
di
sensibilizzazione molto più
intense e finanziate dallo
stato. Bisogna far capire ai
giovani la realtà e la
vicinanza a loro di questi
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problemi.
Questo gruppo di studenti ha cercato di farlo creando questo video in modo
che colpisca di più i giovani o per lo meno li porti a riflettere per fare in modo
che non diventi uno dei tanti video inefficaci.
La tua vita cambia completamente, se riesci a salvarti, non sei più quello di
prima. Bisogna imparare ad ascoltare Raccontare la propria esperienza, la
propria vita tramite una telecamera è un modo per poter fare qualcosa per chi
non è al corrente di ciò a cui si può andare incontro.
Secondo video: http://vimeo.com/25897677
Di Aids non si parla più. Forse oggi non basterebbe nemmeno la morte di
Freddie Mercury. I ragazzi tra i 18 e i 25 anni non ne sanno nulla, lo dicono i
medici. Non abbiamo voluto dare una risposta al perché. Abbiamo scelto
semplicemente di parlarne.
Oscar ha 24 anni, è sieropositivo. Ha fatto il test quasi per caso. Francesca,
Anna, Giovanni, Rosa ne hanno 18 e vanno ancora a scuola. Un giorno
hanno scelto di saltarla per provare anche loro a saperne un po’ di più.
Realizzando questo video i ragazzi hanno voluto sconfiggere quello che
secondo loro è il problema che è alla base di questa malattia, l’ignoranza,
cercando di saperne un po’ di più e ascoltando una testimonianza si
prefiggono di diventare consapevoli e quindi responsabili di un problema che
non è assolutamente estraneo a loro e alle generazioni loro più vicine.
Andrea Olimpio
Stand “La mia vita in te”
(spazio antistante la Sala
Stampa e aula 444): AVIS
(Associazione
Volontari
Italiani Sangue) – AIDO
(Associazione Italiana per la
donazione di organi, tessuti e
cellule)
–
ADMO
(Associazione
Donatori
Midollo Osseo) – ABEO
(Associazione
Bambino
Emopatico Oncologico).
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Ne hanno detto…
La Preside: Sono soddisfatta dall'assemblea perché la scelta dei relatori è
stata molto buona e perché era una tematica fortemente voluta.
E' la conclusione di un percorso di incontri portato avanti con varie classi
della nostra scuola insieme all'AVIS e, grazie alla professoressa Zappi, anche
con l'ANLAIDS.
Credo siano tematiche molto importanti di cui è doveroso parlare, discutere e
conoscere il più possibile.
Il mio giudizio sui Rappresentanti d'Istituto dopo questo quasi anno passato
insieme è che debbano assumersi più responsabilità nell'organizzazione e
delegare meno ai professori Spazzini e Mezzadrelli.
Il prof. Spazzini: L'assemblea è andata benissimo e sono soddisfatto perché i
temi erano importantissimi ed era fondamentale trattarli.
Inoltre non abbiamo avuto alcun tipo di problema e questa è la dimostrazione
che bisogna proseguire su questi tipi di assemblee autogestite come stiamo
facendo dall'anno scorso.
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Abbiamo scelto questi temi come giusta conclusione di incontri e scelte (nosmoking area ad esempio) che sono stati fatti quest'anno e perché i ragazzi
pensavano fossero dei temi che si prestavano ad essere discussi insieme.
Per quest'assemblea io e Mezzadrelli abbiamo gestito i rapporti con i relatori,
la turnazione degli insegnanti e i ragazzi della sicurezza.
Con i Rappresentanti c'è un buon rapporto e ci siamo divisi i compiti;
insomma quello che potevano fare l'hanno fatto e hanno contribuito.
I rappresentanti d'Istituto: Siamo
soddisfatti dell'assemblea anche se è
stata un po' “pilotata” dall’alto. Noi
avevamo intenzione di trattare più la
sessualità che la salute, ma Spazzini e
la Preside hanno preferito inserire
anche la salute; inoltre il comitato
studentesco prima dell'assemblea ci è
stato sostituito (?) con un annuncio al
microfono.
Noi abbiamo pensato ai biglietti e all'audio mentre al resto hanno pensato
Spazzini e Mezzadrelli.
Abbiamo in programma un'ultima assemblea sullo sport (la terza) verso fine
maggio più la festa dell'ultimo
giorno di scuola.
Ringraziamo infine i relatori, i
ragazzi della sicurezza e i
professori
Spazzini
e
Mezzadrelli.
I gadget verranno consegnati tra
poco e forse faremo anche le
magliette!
Edoardo Boccalari
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FERMI PIGLIATUTTO
NEGLI SPORT STUDENTESCHI
Anche quest’anno il Fermi è andato forte nelle gare
scolastiche, classificandosi nelle prime posizioni in diversi
sport, sia nelle competizioni a squadre che in quelle
individuali. Questi i risultati alla data del 10 maggio.
Competizioni a squadre a livello provinciale
Atletica Maschile
Allievi e Juniores 1
CLASSIFICATI
Calcio a 5 Maschile
Allievi 2
CLASSIFICATI
Calcio a 11 Maschile
Allievi 1
CLASSIFICATI
Campestre Femminile
Allievi 3
CLASSIFICATI
Campestre Maschile
Allievi 3 CLASSIFICATI
Nuoto Maschile e
Femminile Allievi 2
CLASSIFICATI
Pallavolo Femminile
Allievi 2
CLASSIFICATI
Pallavolo Maschile
Allievi 1
CLASSIFICATI
Tamburello
Femminile Allievi 2
CLASSIFICATI
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Tamburello Maschile Allievi 1
CLASSIFICATI (a livello
regionale)
Scacchi Maschile Allievi 2
CLASSIFICATI
Scacchi Maschile Juniores 2
CLASSIFICATI
Sci Femminile Allievi 3
CLASSIFICATI
Sci Maschile e Femminile
Allievi 3 CLASSIFICATI
Sci Maschile Juniores 3 CLASSIFICATI
Competizioni individuali a livello provinciale (1 classificati)
Atletica Femminile Cantoni Francesca 100 m
Atletica Maschile Guastalla Luca 1000 m
Atletica Maschile Biancoli
Federico Ostacoli
Atletica Maschile Dieghi Mattia
Salto in lungo
Atletica Maschile Gardini Marco
Lancio del peso
Atletica Maschile Felline
Francesco 100 m Juniores
Atletica Maschile Vincenzi Paolo
1000 m
Atletica Maschile Nana Andrea
110 m ostacoli
Atletica Maschile Melli Filippo Salto in lungo
Atletica Maschile Melli, Nana, Felline, Mezzadrelli Staffetta 4x100 m
Nuoto Femminile Pasini, Carra, Degliesposti, Tonini, Bosio, Stermieri
Staffetta 6x50m
Nuoto Maschile Vecchio Simone 50 m rana
Nuoto Maschile Monti, Bonisoli, Silvani, Bozzoli, Vecchio, Stacchezzini
Staffetta 6x50m
a cura di Riccardo Bruno e Simone Campagnola
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Il Fermi con la ZPB vincitore
al Management Game provinciale
Lo scorso 12 Marzo la ZPB Corporation ha vinto alle fasi provinciali del
Management Game. Si tratta di un gioco di simulazione di azienda dove deve
essere gestito ogni piccolo dettaglio: dalla domanda alla produzione alla
finanza e via dicendo. Ogni ora scade
un turno corrispondente ad un anno e
ogni anno si scoprono le mosse degli
altri giocatori grazie a dei report di
mercato.
I tre della premiata ditta ZPB, e cioè
Francesco Zanini, Patrick Predella e
Nicola Ballista, si sono battuti in
Confindustria con altre scuole, tra cui
il Liceo Scientifico, il Pitentino e un'altra squadra del Fermi, per aggiudicarsi il
premio e diventare i rappresentanti di Mantova nella successiva gara di
Milano. Il premio consisteva in un buono da 100 € da spendere alla
Mediaworld oltre che in un inaspettato articolo sulla prima pagina di
Economia della Gazzetta di Mantova.
La storia di quel 12 Marzo è piuttosto lunga per la squadra vincitrice...
“Quando è suonata la campanella, io (Patrick) e Nicola abbiamo preso su
zaino e giacca e ci siamo diretti verso la fermata dei Due Pini, per prendere la
solita linea 4 e scendere in città. Sta di fatto che siamo riusciti a prendere
l'unica 4 che andava a Lunetta e
in men che non si dica ci siamo
ritrovati a scendere nei pressi
della Ies. Ci rimanevano solo 30
minuti prima dell’inizio della partita.
In qualche modo siamo riusciti a
raggiungere
la
sede
di
Confindustria, tra corriere e
camminate, con soli 5 minuti di
ritardo. Per fortuna era stato
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leggermente ritardato l’inizio della partita, così ci siamo seduti al computer e
abbiamo cominciato a leggere le condizioni di mercato proposte. Nel
frattempo abbiamo gradito molto l'accoglienza di Confindustria: un buffet di
salatini vari, affettati e dolci da consumare durante la partita!
Dopo il primo turno, ci siamo accorti che la concorrenza era piuttosto rude: i
prezzi erano molto bassi e il margine tra spese e incassi era molto sottile. È
stato a partire da quel momento che ci siamo messi a giocare seriamente:
abbiamo estinto i nostri debiti e annientato la concorrenza, investito in Asia e
ricercato nuove tecnologie. Risultato? Al secondo turno già eravamo primi
secondo le quotazioni in borsa. Nulla però è deciso con soltanto due turni. La
situazione si può ribaltare in men che non si dica. Durante il terzo e ultimo
turno sono arrivati i giornalisti della Gazzetta e si sono messi a fotografare
tutto. Sapendo cosa c'era in palio si potevano vedere tutte le squadre con la
mano sulla calcolatrice che cercavano in ogni modo di rimontare. Vi lascio
immaginare la tensione prima di scoprire i risultati.”
Naturalmente, a nostro favore!
Nicola Ballista, Patrick Predella e Francesco Zanini
23
Forse ne avete già sentito parlare, per i corridoi o sul sito del Fermi, ma di
sicuro non vi siete ancora fatti un'idea precisa su di lui:, l'Infofenomeno!
Se volete conoscerlo di persona lo trovate in 4AIN. E' lì che l'abbiamo
raggiunto e intervistato.
Dai, Danil, dicci qualcosa di te.
Beh, sono del '93, e sono originario di Novosibirsk, in Siberia, dove ho
frequentato 8 degli 11 anni previsti dal nostro sistema scolastico. Poi nel
2008, per motivi legati al lavoro dei miei genitori, mi sono trasferito a Mantova.
Qui mi sono iscritto al Fermi, con solo un anno di ritardo dai compagni.
Come te la sei cavata con l'italiano?
L'ho imparato alla perfezione, anche grazie ai compagni e ai professori, che
mi hanno saputo aiutare.
Ma non dirci che hai disimparato il russo!
24
Assolutamente no! Tra l'altro la prima e la seconda le le ho passate
alternando gli studi italiani con quelli russi online.
Sappiamo che nel 2010 sei andato anche a Roma per motivi di studio.
Sì, all'ambasciata russa, dove ho conseguito il diploma finendo così il mio
percorso di studio “estero”.
Come se non bastasse, oltre ad eccellere nelle materie scolastiche hai
collezionato notevoli esperienze sul campo, parlacene.
Certamente, infatti non ho abbandonato il mio paese natale, ci torno
regolarmente ogni estate per partecipare al Campus Giovani Programmatori
e per lo stage della Intel (ndr. colosso della produzione e progettazione dei
processori) dove seguiamo corsi specifici e realizziamo progetti davvero
interessanti.
Proprio a questo volevamo arrivare, è sicuramente il pezzo forte del tuo
curriculum, spiegaci meglio come te la sei cavata.
Beh ero il programmatore più giovane del gruppo ma tra di noi c'è stato fin da
subito grande collaborazione. Nel 2010-2011 abbiamo studiato i compilatori e
abbiamo realizzato un progetto davvero interessante, un software di
rendering 3d, basato su algoritmi di Ray Tracing, magari non vi dirà molto ma
ci siamo divertiti parecchio e abbiamo prodotto un lavoro con i fiocchi.
Quest'anno, dopo averlo studiato, abbiamo creato da zero un compilatore per
Lisp e, nel corso teorico, abbiamo imparato ad usare le Math Kernel Library,
librerie avanzate per calcoli matematici.
Incredibile, a soli 17 anni hai sulle spalle esperienze che farebbero fare
a gara per assumerti!
Ah ah, non esageriamo! Beh effettivamente al momento sono assunto dalla
ditta Provenia srl, che si occupa di produzione software. Una specie di lavoro
“da casa”, posso gestire il mio orario per andare avanti con il lavoro e trovare
anche il tempo per studiare e suonare la batteria, mia grande passione!
Lo strumento giusto per sfogare questo surplus di lavoro.
Diciamo che la mia giornata è solo in parte concentrata sullo studio, ho modo
di divertirmi spesso con i miei amici, magari una pizza o un concerto il sabato
sera non me li faccio mancare.
Hai altro da raccontarci?
Tenevo a dire che sabato 5 maggio ho partecipato, con Denis Dushi della mia
classe e un ragazzo della 3° informatica, ad Algoritmi in Festa, gara di
informatica con premi niente male, l'anno scorso dei ragazzi che attualmente
sono in quinta si sono piazzati bene e hanno vinto, tra le altre cose, anche un
tablet!
Perfetto! Grazie per la disponibilità e buona fortuna, il Fermi è
orgoglioso di te!
a cura di Edoardo Nodari
25
Incontro al “Fermi” con
la Medaglia d’oro Paola Del Din
Friulana, partigiana, agente segreto, prima paracadutista donna, Medaglia
d’Oro al Valor Militare… Paola Del Din!
È venuta a trovarci il 26 Aprile in occasione del 67° anniversario della
Liberazione.
Ci ha raccontato delle difficoltà
della sua vita durante il secondo
conflitto mondiale e di quanto ha
fatto nell’ambito del movimento
partigiano.
Appena laureatasi in Lettere
all'Università di Padova, Paola
entrò nelle file della Resistenza
friulana con il fratello, che sarebbe
caduto pochi mesi dopo a
Tolmezzo.
Dopo la morte del fratello, della quale la madre fu inizialmente ignara, Paola
s'impegnò ancor più nella lotta antifascista. Assolse numerosi e rischiosi
incarichi, come staffetta ed informatrice, sino a che una volta dovette
raggiungere gli Alleati oltre il fronte a Firenze, latrice d'importanti documenti.
Durante l’incontro Paola, con affabilità ma anche con piglio deciso, ci ha
raccontato della consegna di documenti segreti a Roma e successivamente
in Puglia.
Una volta giunta nell'Italia liberata, chiede ed ottiene che gli inglesi liberino e
facciano tornare in Italia il padre, ufficiale degli alpini, catturato mentre si
recava in Albania.
La ragazza poi frequenta un corso per paracadutisti per poter tornare più
facilmente al suo paese, nel Nord ancora occupato dai nazifascisti. Da allora
prende parte a undici voli di guerra. Le spedizioni avvenivano con lanci
paracadutistici anche in condizioni avverse, come guasti dovuti spesso al
freddo o le mitragliate delle contraeree.
Alla vigilia della Liberazione Paola Del Din vola in aereo su una zona del
Friuli, tocca terra in malo modo, si frattura una caviglia, ma riesce
faticosamente a raggiungere i partigiani e a consegnare a chi di dovere i
documenti che ha con sé. Negli ultimi giorni della guerra, attraversa a più
26
riprese le linee di combattimento per portare messaggi ai reparti alleati in
avanzata.
Oltre alle azioni in prima linea, Paola Del Din, insieme alla madre, ha
partecipato alla lotta di liberazione ospitando i soldati feriti che tornavano
dagli scontri sul confine, fino a quando
non sarebbero potuti tornare a casa in
treno. Raccoglieva inoltre le armi per la
strada verso il mulino, che percorreva
per far macinare il grano con il quale
preparava polenta per i soldati, fino a
tre volte al giorno. Si trattava
ovviamente
di
un’azione
molto
rischiosa nascondere le armi nei sacchi
di iuta che contenevano il grano.
Doveva essere vigile e non spaventarsi
al passaggio dei cavalli per non
rischiare di far cadere i sacchi che
nascondevano le armi.
Dopo la Liberazione, vinta una borsa di
studio, la Del Din va in Pennsylvania,
negli Stati Uniti, dove consegue un Master in una delle prime università
statunitensi, tra il 1951 e il 1953. Tornata in Italia, si dedica all'insegnamento
nelle scuole medie. Rinuncia infine al ruolo di professoressa dopo aver avuto
il terzo figlio, perché la mancanza di tempo le impediva di adempiere bene ai
suoi impegni scolastici.
Quella con Paola Del Din è stata un’ora trascorsa in un attimo, grazie alla sua
verve e alle sue storie, che ha condito con svariati spunti di riflessione,
raccomandandoci di non sprecare la libertà che è costata molti sacrifici e
molte vite.
“State attenti ragazzi. Perché il vento che porta la libertà porta anche la
sabbia che si ammucchia in montagne di arido deserto!”
Un interminabile applauso per salutare questa solida eroina che sembra
uscita più dalla penna di un narratore che dalle miserie della vita reale.
Per chi fosse interessato, questo è il link del video dell’evento:
http://www.fermi.mn.it/?action=video&newsmaterialid=350
Emanuele Aliano e Nicola Latella
27
UN GRANDE PAOLINI IN “ITIS GALILEO”
Uscita serale veramente “azzeccata” quella del “Fermi” al teatro
“L’arena del Sole” di Bologna, per assistere al monologo di Marco
Paolini intitolato “Itis Galileo”
Venerdì 13 aprile 2012. In un
teatro. A Bologna. Immaginatevi un
attore che non ha la faccia da
attore: brizzolato, barba e baffi da
politico,
sguardo
tenebroso.
Sembra un commissario, un
dottore, un frate... Persino uno
scienziato, se proprio lo guardo
bene. Ma a concentrarmi troppo mi
si offusca la vista: siamo piuttosto
lontani dal palco.
L’attore che non sembra un attore si rivolge al pubblico così: “Fate un minuto
di confusione”.
Dopo un attimo di incertezza (immaginatevi una biondissima quarantenne
tutta rossetto e tacchi che si siede a teatro accanto al marito in abito “da
grande serata” e le viene chiesto di fare confusione. Proprio oggi che sono
andata a rifarmi il lifting, perbacco, che ilarità), gli spettatori rispondono con
fischi, applausi, urla e schiamazzi. Non vorrei non riconoscerci un merito:
circa il 90% dei decibel proviene dalla galleria, proprio dove siamo noi (sarà
perché in platea c’è pieno di biondissime quarantenni rossetto e tacchi).
E dunque confusione ci viene chiesta e confusione si fa. Ed è così che
Marco Paolini mette in scena la parola “rivoluzione”, la vera mirabile
protagonista della serata.
Non si tratta, però, della sua accezione più comune (disordine, confusione),
ma di quella più scientifica di rivoluzione permanente della Terra attorno al
Sole. Da miliardi di anni avviene, ma
solo da qualche secolo l’uomo l’ha
capito. Meglio tardi che mai, si
direbbe. Sì, ma tu vai a dirlo a chi ha
speso una vita per dimostrare la
veridicità di questa tesi e si è trovato
a doverla “smentire, abiurare, lo
giuro, lo giuro” (cit. Marco Paolini nel
personaggio di Galileo Galilei).
Di colpo mi sembra di diventare una
mosca. Una di quelle che si
28
appoggiano sulla spalla (o sulla testa o sulle mani) di un personaggio di
riguardo. Galileo Galilei per esempio.
Marco Paolini ci fa rivivere la vita del grande scienziato dai suoi albori fino al
successo. E all’onta dell’abiura. Alterna attimi di narrazione a dialoghi nei
quali diventa più personaggi al tempo stesso. È un gioco coinvolgente il suo,
direi intrigante. E lo è altrettanto lo starlo ad ascoltare. Forse perché ti fa
sentire una mosca e non uno
studente stressato davanti ad
un libro di Scienze. Sembra così
facile
capire
la
relatività
galileiana, le teorie sulle alte
maree e sui moti dei corpi…
Non solo facile: addirittura
appassionante!
A Paolini va attribuito proprio
questo merito: il merito di essere
riuscito a modellare la figura di
Galileo Galilei che da secoli vive
sui libri, tediosa e monotona, per darcene una statua, anzi no, una persona
viva, a tutto tondo, piacevole e innovativa da guardare.
Il pubblico è d’accordo, senti come applaude. Bravo Paolini.
Martina Battisti
Alberi in cambio di spazzatura
La 2AME alla decima “Giornata dell’albero”
La Giornata dell’albero, ormai classico appuntamento “ecocreativo” promosso
da
Comune
di
Mantova,
Mantova
Ambiente
Srl
e
Associazione “Per il
Parco”, ha festeggiato
quest’anno il decimo
compleanno!
La formula è stata
quella
di
sempre:
29
alberi in cambio di rifiuti. Ma, in onore di questo
traguardo, accanto al rispetto della tradizione ci sono
state anche numerose iniziative: spettacoli di burattini,
giochi, premi, letture animate, visite per la città in
carrozza… che hanno permesso a noi cittadini di
trascorrere in allegria alcune ore all’aria aperta.
La manifestazione, il cui obiettivo è quello di
sensibilizzare chiunque al rispetto dell’ambiente,
vuole favorire il senso di appartenenza ad una
comunità dove si collabora per il raggiungimento di
uno stato di benessere ambientale e sociale
indirizzando soprattutto noi giovani verso una “cultura
ecologica”.
Il “filo rosso” che ha accompagnato la Giornata dell’Albero è la pratica del
“baratto” tra rifiuti riciclabili (più precisamente carta, tappi, alluminio...) e alberi
e arbusti scelti rigorosamente tra specie autoctone delle campagne e dei
giardini delle antiche case mantovane.
Venerdì 20 aprile c’è stato il prologo dedicato alle scuole. Dalle 9:00 alle
14:00 gli studenti si sono cimentati in attività educative e creative preparate
appositamente per loro dagli organizzatori.
Tutti i rifiuti di carta,
tappi
e
alluminio,
secondo le quantità ed
i modi stabiliti, sono
stati consegnati dagli
alunni in cambio di uno
o più coupon per la
partecipazione
ai
giochi/ laboratori nei
vari stand e per il ritiro
delle piante .
La classe 2°A ME del
nostro
istituto
ha
contribuito all’iniziativa consegnando: 240 kg di carta, 16 kg tappi, 17 kg
lattine, 20 kg vetro: ”un regalo considerevole” per il decimo compleanno di
questo evento così importante per la salvaguardia dell’ambiente e di noi
stessi!
Simone Michellini
30
UN ANNO DI EMOZIONI
La
campanella
era
suonata.
Nell’aria
l’emozione di rivedere i compagni e la paura di
affrontare un nuovo anno di torture. Tutti curiosi
dei nuovi (e consueti) cambiamenti. Tutti in fila
come formiche operose da una briciola all’altra,
scacchi arancio e blu che dominano i vecchi e
spogli muri dei corridoi e aria più pulita nei
cortili. Le formiche sono ordinate noi no.
Occorre un vigile urbano sulle scale. Forse lo
stile “High School” non è nel nostro DNA…
Tante le tappe che ci hanno accompagnato nella nostra avventura:
riassumiamo le principali.
25 gennaio 2012: sembrava un giorno come tutti gli altri, ma… qualche
minuto dopo l’inizio della seconda ora, un terremoto ha colpito le nostre zone.
La scuola è stata evacuata come da protocollo. Tutto si è svolto secondo le
procedure, per fortuna non c’è stato
nessun danno. Ma, qualche minuto
dopo la ripresa alle normali attività,
ecco il caos! Tutti i genitori, i parenti, gli
amici, allarmati tempestavano noi
poveri studenti dicendoci che le notizie
erano di sei feriti e un morto. Chi sia
stato a fare lo scherzo ancora non si sa,
certo che, se voleva beffare l’intera
Mantova, c’è davvero riuscito!
3 febbraio 2012 :”Fermi are you ready?”… l’assemblea musicale: l’evento più
cool dell’anno che ha scatenato l’intero Fermi a ritmo di rock, jazz, blues, rap
e musica italiana … cantata da noi!
17 aprile 2012:”Fermi are you ok?”…
un’altra assemblea, stavolta tutta
dedicata
alla
nostra
salute.
Cortometraggi, interventi di esperti e
discussioni hanno contribuito (si spera)
a sciogliere alcuni nostri dubbi o
perplessità su due temi molto importanti
sopratutto nell’adolescenza: educazione
sessuale e regime alimentare.
31
E poi il viaggio di istruzione. Andiamo? non andiamo? forse, dove? Il quando
era l’unica cosa certa. Alla fine la maggior parte di noi è andata in gita. Tante
le destinazioni, tante le cose belle che abbiamo (vedere il numero precedente
del giornale), tanto il divertimento e tante le amicizie (e gli amori) nati in
trasferta. Le solite notti insonni, camere affollate, professori complici e
amicizie, e… . Belle esperienze che si porteranno nel cuore per sempre.
Anche se come ogni bravo studente aspettiamo con impazienza di tagliare il
traguardo delle vacanze estive, durante l’anno ci siamo divertiti davvero.
Ma non ditelo ai profe!
Beatrice Bocchi e Alice Girelli
Viaggio da quando ero alle medie;
prima in giro per l'Italia, poi in Europa
e da due anni anche un po' più in là e,
sperando che questo sia il mio anno
conclusivo in questa scuola, ho
pensato di raccontarvi nel mio ultimo
FermiTutti i miei due ultimi viaggi,
quelli che considero per me più
significativi, perché possano magari
ispirare anche le vostre avventure.
Buona lettura!
Mongolia 2010
In questo articolo non voglio esaltare troppo ciò che ho visto né denigrarlo,
saprete da me esattamente ciò che ho vissuto senza censure ne mutamenti.
32
Questo lo dovevo assolutamente
anticipare perché non riuscirei a dirvi se
andare in Mongolia sia un viaggio da
fare oppure no, semplicemente dipende
da voi.
Prima di partire (tramite l'organizzazione
"LionsYouthExchange") e anche durante
tutta la permanenza ho continuato a
pensare che era un'avventura, all'inizio
lo era davvero per le poche informazioni
che noi italiani abbiamo di quel paese e
poi lo è stato perché gli stili di vita dei
mongoli sono, diciamo, "improvvisati".
Ho passato dieci giorni in famiglia e dieci
in
campus,
sempre
grazie
all'organizzazione "LionsYouthExchange".
Le famiglie mongole sono molto ospitali ma a modo loro: cercano di darti tutto
ma non ti chiedono se lo vuoi, e così alla fine ti ritrovi ad essere in macchina
senza sapere dove stai andando.
Ma non è poi cosi male considerando che in compagnia della mia famiglia ho
visitato templi mongoli ancora in uso e le rovine di alcuni troppo antichi per
essere durati fino ad oggi, ho visto il centro di Ulaanbaatar dove si trovano
edifici nuovi e d'avanguardia e la periferia dove ci sono grattacieli in stile anni
'60 (è un modo carino per dire malridotti), sono stato nelle loro tende
tradizionali chiamate gher a conoscere uno stile di vita totalmente diverso dal
nostro
come
quello
nomade, ma anche a bere
l'incubo
degli
stranieri.......l'airak!
Non sono sicuro che si
scriva cosi ma sono sicuro
che questo "airak" che i
nomadi ti offrono tanto
gentilmente ritenendolo
una prelibatezza è il latte di
cavalla acido unito ad
alcune erbe che lo rendono
alcolico come la birra; se
non
avrete
problemi
intestinali per tutta la
vacanza, allora di sicuro non
lo avrete bevuto.
Uno dei più grandi
problemi che
infatti si
incontrano è la salute! La
Mongolia
è
un
paese
particolare, non hai il
rischio di ammalarti per i
virus e quindi non viene
richiesta alcuna vaccinazione,
33
ma è molto, molto, veramente molto probabile trovarsi a letto vomitando o
peggio in preda alla diarrea.
Questo è dovuto non solo al devastante latte di cavalla ma anche al fatto che
la vostra flora batterica non è abituata; ma nel giro di pochi giorni starete
subito meglio.
Con la famiglia il rapporto che si crea è molto positivo, ma in tutta la mia
permanenza ho sentito veramente pochi mongoli parlare un inglese
comprensibile; quindi dovrete
essere un po' elastici per
capire ciò che vi stanno
dicendo.
L'esperienza del campus, per
farvi capire, è in stile Bear
Grills. Mi sono ritrovato con
ragazzi europei ma anche
mongoli (cioè alcuni nostri
host) in tre camioncini, da loro
chiamati utopisticamente jeep,
a viaggiare nel bel mezzo del
nulla, a montare la tenda col
vento e con gli insetti che ti assalgono, a fare scorta di carta igienica nel
primo negozio che si trova, a dover spingere le vetture quando sono bloccate
nel fango (questo, ingiustamente, solo noi uomini), ma anche a cavalcare
cammelli mongoli, a bere in compagnia attorno ad un falò (non airak!), a
cavalcare un cavallo mezzo selvaggio mentre ero scalzo e a torso nudo su
per una montagna, a visitare l'antica capitale dell'impero del loro idolo Gengis
Khan e a mostrare il naturale talento italiano ai nomadi nel giocare partite di
calcio interminabili.
Inoltre in tutta la vacanza riuscirete a conoscere il vostro vero "profumo" (io
mi sono lavato quattro volte in venti giorni), quindi se trovate un fiume o un
lago approfittatene subito.
Il cibo per me era ottimo ma credo di essere stato uno dei pochi ad
apprezzarlo.
I ragazzi europei che ho trovato erano come al solito molto aperti e simpatici,
quelli mongoli altrettanto e la cosa curiosa è che, nonostante non sapessero
parlare inglese, continuavano a parlare.
Insomma se voi pensate di andarvi a rilassare in pace in un paese tranquillo
e monotono coccolandovi nella routine, toglietevelo dalla testa perché la
34
Mongolia non è questo; la Mongolia per me è ancora adesso come quando
son partito: è avventura.
Ed è per questo che, ne sono sicuro, ci tornerò!
Perù 2011
Dopo essere andato nelle
estati precedenti in Olanda e
Mongolia,
ho
deciso
di
rivolgermi ad Ovest e di
“fuggire” ancora il più lontano
possibile da quella civiltà
occidentale che ormai si
conosce a memoria, per
trovare un paese nuovo e mai
nemmeno immaginato dove
d'inverno si hanno 22 gradi
comodi, dove la gente ti
accoglie a braccia aperte,
dove l'amore per la propria patria è semplicemente ovvio e dove ogni singola
cosa quotidiana è una scoperta perché è semplicemente “diversa” dal solito.
Questo è il Perù! Il Perù è un posto fantastico, per popolazione e ambiente.
Nelle due settimane di famiglia mi sono
trovato benissimo: ospitale, generosa,
puntuale e mai eccessivamente apprensiva,
la “mia” famiglia mi ha accompagnato a
visitare Lima e i suoi dintorni. Non credo di
poter trovare un solo difetto nei BurgaLozada (a parte la piccola Maria Paz che mi
assillava chiedendomi la traduzione in
italiano di qualunque cosa le venisse in
mente) e mi ritengo veramente fortunato ad
aver trovato loro come ospitanti.
Inoltre la permanenza in quella gigantesca
metropoli si è fatta molto più divertente
quando ho incontrato altri due ragazzi del
campus, un italiano (Amedeo Rossini) e un
russo (Petr Pashnov, chiamato per
comodità semplicemente “Russo”) perché
35
insieme abbiamo fatto il tour di tutte le discoteche di Lima e di tutte le feste
alle quali fosse possibile partecipare.
Inoltre ci sono state due settimane di campus con altri ragazzi provenienti da
tutto il mondo dove sono stato letteralmente “a zonzo per il Perù”! Dalle Ande
al Pacifico, da Cusco a Machu Picchu, dalla jungla alle cascate, ci hanno
fatto girovagare per quel vario
e meraviglioso ambiente che
per essere descritto richiede
solamente termini più che
positivi.
Provate ad immaginare: le
fredde e profonde acque del
Pacifico con le coste a picco
sul
mare,
le
sconfinate
montagne sempreverdi che
portano quel soave nome di
Ande, le antiche rovine Inca a
due passi dal vostro hotel a Cusco, la jungla alta e colorata con le mille
varietà di uccelli e farfalle, le cascate fresche, pulite e romantiche come solo
nei film e quell'immensa e sensazionale creatura chiamata Machu Picchu; e
proprio da quest'ultima vi dovete preparare ad essere stupiti, perché una
cosa è vedere una cittadella Inca spersa tra le Ande su una cartolina, un'altra
e ben diversa cosa è riuscire a vedere ad
occhi nudi quel gigantesco spettacolo che si
erge tra le montagne più verdi del mondo
chiamato meritatamente “Una delle sette
meraviglie del mondo”!
Riuscite ad immaginare tutto ciò??...beh la
realtà è ancora meglio.
Quindi, per concludere, se siete indecisi su
dove andare sappiate che dopo tre viaggi con
questa
organizzazione
vi
garantisco
l'eccezionalità di ogni singolo posto. E vi
consiglio di andare, di fuggire il più lontano
possibile..... perché se non fuggite a quest'età,
quando lo fate?
Edoardo Boccalari
36
A proposito di…
37
UOMO
DONNA
Sesso maschile
Duro, aggressivo,forte,
Semplice
Andamento squadra sportiva
Perdita squadra sportiva
La squadra sportiva non sta giocando
Disorganizzati a scuola
Rugby, moto, calcio, …
Pacche sulle spalle
“gli uomini non piangono mai”
(vi assicuro che NON è vero!) Pronti ad uscire
in 5 minuti
Lavoratore
…
Sesso femminile
Aggraziata, lunatica
Complicata
Ciclo mestruale
Sbalzi d’umore
Stato di apparente tranquillità
Studiose e diligenti
Danza, ginnastica artistica, pallavolo, …
Baci e abbracci
“pettegole e piagnucolone”
Impiegano ore (questo molte volte si)
Casa e famiglia
(meglio non esprimersi)
…
STEREOTIPI, SOLO STEREOTIPI
Più o meno azzeccati, ma sono comunque
stereotipi.
Perché una ragazza può essere un’amante del
calcio, perché un uomo può essere un aggraziato
ballerino, perché ci sono donne che con una
pacca ti stendono e uomini che sono dolci e
sensibili. Non c’è da vergognarsi
se un uomo piange e non c’è da stupirsi se si vedono
donne compiere lavori che solitamente si addicono di più
ad un uomo. Sempre più donne decidono di intraprendere
la carriera militare, ad esempio.
In ognuno c’è un po’ dell’altro. E menomale che è così!
Se gli uomini fossero tutti prepotenti e aggressivi e se le
donne fossero tutte lagnose e rompiscatole ci sarebbe la
scomparsa del genere umano!
A nessuno farebbe piacere stare
con l’altro e non si avrebbe la possibilità di crescere
insieme a qualcuno che, qualche volta, la pensa
diversamente da te.
Se tutti fossero uguali non ci sarebbe nessun interesse
a conoscere e vivere con gli atri. Mi auguro che ci sia
sempre qualcuno di “diverso” da noi stessi con cui stare,
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perché le persone sono lo spettacolo più bello del mondo a cui possiamo
assistere, gratuitamente oltretutto!
Guardiamo di più chi abbiamo davanti e lasciamo da parte ogni tipo di
pregiudizio. Potremo capire qualcosa di più anche su di noi.
Isabella Cassisa
Dopo i recenti avvenimenti che hanno portato alla chiusura di siti del calibro
di Megavideo, il Dipartimento di Giustizia americano punta adesso il dito
contro altri colossi dell’informatica.
Le società multinazionali tirate in ballo
sarebbero: Google, Intel, Apple, Adobe,
Intuit, Pixar e Lucasfilm, accusate di fare
cartello a danni dei tecnici dipendenti.
Secondo l’accusa le aziende della Silicon
Valley hanno illecitamente preso accordi
anticompetitivi, impegnandosi a non fare
offerte di lavoro a lavoratori di altre
aziende, costringendo i dipendenti a non
poter cambiare società e quindi a
sottostare ai contratti imposti da
quest’ultime.
Nelle carte dell’azione legale ci sono prove ben circostanziate che dimostrano
come Apple, Google, Pixar, Adobe, Intel, Intuit e LucasFilm avessero stretto
ed eseguito un accordo di nonpoaching (termine inglese che nel
contesto indica l’azione di soffiare un
dipendente ad un concorrente) per un
periodo che va almeno dal 2005 al
2009.
La causa è arrivata ai privati, con una
Class Action che verrà discussa nelle
prossime settimane su ordinanza del giudice Lucy Koh (che i fan delle causa
39
Apple versus Samsung ricorderanno). Secondo il giudice Koh, dunque, le
accuse mosse da Siddharth Hariharan, dipendente Lucasfilm dal quale è
partita la vicenda, troverebbero conferma nella scoperta di sei documenti
relativi ad accordi bilaterali del tutto identici, ciascuno firmato da una società
differente. Tali documenti, perciò, non rappresenterebbero una pura
coincidenza bensì il possibile frutto di un accordo stipulato ai piani alti delle
aziende coinvolte, con nomi quali quelli di Steve Jobs ed Eric Schmidt
potenzialmente implicati in un cartello volto a favorire le rispettive società dal
punto di vista economico.
Il fatto che fra Apple, Google, LucasFilm, Pixar, Intel e tutte le altre aziende vi
fosse un patto di questa natura era già ampiamente emerso, visto che tutte le
aziende proprio nel 2009 avevano
patteggiato con il Dipartimento di
Giustizia
americano
e
avevano
accettato di porre fine a questa pratica
non consentita dalla legge.
Come ulteriore dimostrazione della
bontà delle tesi di Hariharan sono
emerse poi una serie di comunicazioni
avvenute via email proprio tra Jobs e
Schmidt, con il compianto fondatore di Apple che chiedeva al collega di
Google di bloccare l’assunzione di alcuni propri dipendenti. L’allora CEO di
Mountain View avrebbe dunque girato tale richiesta ad uno dei propri
responsabili, il quale avrebbe replicato porgendo le proprie scuse a Jobs e
minacciando di licenziamento il responsabile delle assunzioni qualora avesse
portato un dipendente Apple al Googleplex.
Le aziende informatiche quindi potrebbero
essere costrette a risarcire i propri dipendenti, i
quali si trovano ad operare in un contesto poco
competitivo e non riescono di conseguenza a
tramutare i propri sforzi in miglioramenti dal
punto di vista salariale e lavorativo.
Le parti si incontreranno nelle aule di San Josè
(California) per la data fissata in giugno 2013.
Dato l’abbondante tempo, non è da escludere
che possa essere raggiunto un accordo tra le
parti prima che si arrivi in aula.
Luca Chaar
40
Italici rimborsi ad italici partiti
finanziamento ai partiti
L’esito è chiaro
la popolazione non lo
vuole e chiede il
referendum
MA
e la reazione quale dovrebbe essere?
I finanziamenti si
trasformano in
rimborsi spese
elettorali e la
sostanza non cambia
Nico Catalano
41
L’italia del 2012 sta vivendo un forte momento di crisi economica e morale,
siamo sull’orlo di un precipizio da cui possiamo tirarci su rimboccandoci le
maniche, o lasciarci andare nel vuoto, facendola finita affidando tutto in mano
al destino.
L’esempio Grecia è molto vicino, ma l’Italia, il paese della pizza, della cultura,
della musica e della poesia, il bel paese ce la può fare. E’ appena passato il
25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo, chissà cosa avrebbero
detto i nostri partigiani, i nostri nonni, bisnonni e zii, vedendo l’Italia malata
del 2012: “E’ valsa veramente la pena di morire per voi?”.
Siamo di fronte ad un sistema politico vecchio e che non riscuote più fiducia,
la gente è stanca, non ne può più di vedere dei tesorieri di partito che usano i
soldi pubblici per interessi privati, di sentire politici che litigano solo per
conservare la propria poltrona, di vedere gente che prende immeritatamente
in due mesi più di un anno di lavoro di un operaio lavorando nemmeno un
quarto delle sue ore, soldi pubblici sprecati per opere mai finite e chi più ne
ha più ne metta.
La democrazia italiana sta perdendo credibilità, non ci si fida più del politico,
viene ormai visto come uno che
fa solo i propri interessi.
Un esempio lampante di
incoerenza del nostro sistema
politico lo vediamo nel caso dei
rimborsi elettorali. Negli anni
Novanta era stato indetto un
referendum che prevedeva
l’abolizione del finanziamento
pubblico. Il referendum popolare,
promosso dai Radicali, diede un
responso inequivocabile: lo
Stato non doveva finanziare i
partiti politici.
42
Ma essi, qualche anno dopo,
trovarono
l’escamotage:
finanziamento no. Ma rimborso
delle spese elettorali sì. Peccato
che, come mostra la tabella
riportata, i rimborsi superino di gran
lunga le spese effettivamente
sostenute. Questo esempio fa
pensare, come ci fanno riflettere il
caso del tesoriere Lusi della
Margherita (un partito che non
esiste nemmeno più!) e lo scandalo che ha coinvolto la Lega.
Occorre una rivoluzione, il coraggio di rinunciare ai soldi pubblici e di puntare
sui finanziamenti privati (con tutti i paletti, i tetti, i limiti e i controlli del caso),
sulla base del principio: <il cittadino, se vuole, «si paga» il partito che
preferisce>. Sarebbe un modo per assicurare che vivano (o si ricostituiscano)
i partiti veri, capaci di mobilitare cuori e portafogli, e che muoiano invece le
camarille oligarchiche in grado di sopravvivere solo come strutture parastatali
grazie ai soldi pubblici.
Non si può fare? Sarebbe una cosa troppo «americana»? E allora tenetevi
tutto il pacchetto: i soldi pubblici assieme al disgusto dell'opinione pubblica!!!
Uno degli ultimi tormentoni del mondo della politica italiana è il termine
antipolitica,
rappresentata
secondo gli avversari da
nuovi gruppi politici come il
Movimento 5 Stelle del
comico Beppe Grillo, e in
questi mesi molto meno dalla
Lega Nord, appena coinvolta
in un maxi scandalo.
L’antipolitica
come
la
intendiamo
noi
oggi,
leggendo
i
giornali
o
guardando la tv, è tutto ciò che raccoglie il malcontento della gente facendo
leva sulle ingiustizie e sugli sprechi che vediamo ogni giorno con i nostri occhi.
“Non è tutto oro ciò che luccica”. Però forse il governo Monti, in modo pur
anche criticabile, sta facendo ciò che nessuno sarebbe mai riuscito a fare in
questo momento. Le scelte di un partito che deve prendere decisioni
43
impopolari in Parlamento sono infatti influenzate da diversi fattori, uno dei
quali è l’obiettivo di non perdere voti, quindi si cercano sempre soluzioni soft,
che non alimentino il malcontento dei propri elettori. Questo governo tecnico
sta invece cercando di risanare una situazione diventata preoccupante,
senza guardare in faccia nessuno, pur dovendo suo malgrado fare comunque
i conti con quegli stessi partiti di cui ho appena parlato. Diventando un po’ il
parafulmine delle accuse di tutti, sia di chi lo appoggia sia di chi si è sempre
dichiarato contrario. Proviamo ad aspettare la fase del “rilancio” promessaci,
poi trarremo le nostre conclusioni.
La crisi italiana ed europea sta arrivando a toccare dei livelli veramente
preoccupanti, il numero di suicidi dall’inizio dell’anno tra gli imprenditori e i
lavoratori sta assumendo una dimensione spaventosa.
Le democrazie muoiono di solito per eccesso di frammentazione, instabilità,
incapacità decisionale, e per il discredito che, in certe fasi, colpisce i loro
partiti. Oggi i partiti italiani vengono percepiti da tanti come un problema
anziché una soluzione (ciò spiega la relativa popolarità di Monti). Ai loro
dirigenti converrebbe uscire dall'angolo mediante qualche risposta adeguata
rinuncia al finanziamento scandaloso così com’è oggi, diminuzione dei posti
creati ad hoc per soddisfare la fame di incarichi e prebende, rinuncia ad
assurdi privilegi...
Altrimenti,
la
democrazia potrebbe
in
breve
tempo
vacillare sotto l'urto di
ondate di protesta
sempre più impetuose.
Bisogna
lasciare
spazio al nuovo che
avanza e farsi da parte,
e dare il buon esempio
e, invece di tartassare solo i cittadini, dimostrare che tutti siamo uguali e tutti
dobbiamo rimboccarci le maniche.
Nella speranza che l’antipolitica come spinta disgregante e non propositiva
resti un pericolo lontano e sotto controllo e che la politica torni a fare davvero
politica e ad essere un autentico strumento di democrazia in mano ai cittadini.
Diego Gandolfini
44
L’importanza del riciclaggio
"DESS - Decennio dell’Educazione allo
Sviluppo Sostenibile 2005-2014" è una
campagna mondiale proclamata dall’ONU,
e coordinata dall’UNESCO che ha lo
scopo di diffondere valori, conoscenze e
stili di vita orientati al rispetto per il
prossimo e per il pianeta. Tutti quelli che vi
hanno aderito (enti, istituzioni, scuole,
associazioni,
università...)
hanno
organizzato iniziative di vario genere
mirate a diffondere la cultura della
prevenzione dei rifiuti, promuovere le più
efficaci forme di raccolta differenziata e costruire così una società più equa e
armoniosa, con un più elevato rispetto per la natura.
Uno dei temi della campagna è dunque la raccolta differenziata e del
riciclaggio dei rifiuti, un tema a cui molti si sono sensibilizzati negli ultimi anni.
Una delle grandi cose del riciclaggio è che il processo consente di ridurre al
minimo la presenza di rifiuti nelle nostre comunità. Perché gli elementi come
vetro, carta e plastica vengono riutilizzati per creare nuovi prodotti invece di
finire ad occupare spazio in una discarica. Dal momento che molte persone
non sono interessati ad avere una discarica situata vicino alle loro abitazioni
o uffici, il riciclo permette di evitare la creazione di discariche nuove e più
grandi che sarebbero altrimenti necessarie per accogliere tutti i rifiuti. C’è
inoltre da tenere presente il grande vantaggio economico che può fruttare
questo business, ovvero la riduzione dei costi di produzione degli oggetti. Ad
esempio
il
riciclaggio
dell’alluminio,vetro e plastica
evita l’uso di materiali grezzi e
porta ad un risparmio medio che
va dal 70 % fino al 95 % rispetto
al costo iniziale, e non solo;
infatti riciclando questi materiali
si ha anche un risparmio
energetico,
dettaglio
non
45
trascurabile vista l’attuale crisi.
Plastica
La plastica è uno dei più importanti rifiuti solidi e non è biodegradabile, il che
rende il suo smaltimento molto lungo: ci vogliono infatti circa mille anni prima
che il suolo la smaltisca. Se bruciata può essere molto tossica, quindi
sarebbe sicuramente più salutare riciclarla.
Carta
La carta si può ricavare da molti tipi di alberi, importantissimi per l’ecosistema.
Il suo riciclaggio ci permette di salvarne molti e in più di avere un gran
risparmio energetico rispetto alla sua lavorazione iniziale. Non tutti sanno che
non si può riciclare la carta sporca, unta o unita ad altri materiali.
Questo schema chiarisce bene ciò di cui sto parlando:
Vetro
Un alto consumo di energia
si può riscontrare nella
produzione del vetro, nella
quale si usa il petrolio per
l’alimentazione dei forni. Il
vetro, una volta raccolto,
viene frantumato e diviso a
seconda del colore e poi
spedito a fabbriche che lo
riutilizzano
risparmiando
così anche materie prime
sempre più costose.
46
Vi invito dunque a riciclare il più possibile per salvaguardare il nostro pianeta;
ne abbiamo solo uno ed è controproducente per noi e per tutti gli esseri
viventi avvelenarlo. Non bisogna pensare che il riciclaggio sia inutile perché
non viene fatto da tutti, anzi ogni piccolo gesto è importante e ci fa sperare in
un pianeta più pulito. Evitiamo di creare altre situazioni del genere:
Salvaguardiamo il nostro pianeta:
47
Debora Leto
Unione DI Lombardia E Svizzera:
verità o bufala?
Si è parlato in questi ultimi giorni di questa petizione che sta facendo il giro
per molti blog e che, pare, già dopo un paio di settimane, aver raccolto
addirittura 30mila adesioni. La petizione dovrebbe essere una raccolta di
firme per poter proporre un referendum per l'unione tra la Lombardia e la
Svizzera, petizione nata dopo l'apertura da parte del ministro della Difesa
della Confederazione Elvetica, Ueli Maurer, che avrebbe sostenuto che
48
proprio il governo di Berna sta pensando all’eventualità dell'accorpamento.
Non è impossibile dedurre il perché di questo pensiero, se si fa un piccolo
conticino
dell'economia
della
regione: parliamo di un guadagno
con cifre a nove zeri.
Nonostante la sua incostituzionalità
e il contrasto rispetto ai sentimenti
di unità d'Italia che i nostri
predecessori
come
Garibaldi,
Cavour, Mazzini, ci hanno lasciato,
la petizione ha raccolto molte
opinioni positive, ma anche alcune
negative, come quelle della
provincia di Lecco, che non ci sta e
giudica l'accorpamento come "una
fuga" dalla crisi, pur ammettendo
che l'economia della regione avrebbe uno sviluppo assai migliore. Ma, come
si è detto, oltre ai patriottici e agli scettici,, vi sono anche i favorevoli. Chi
pensa al proprio bene economico, chi a quello dei propri figli in un futuro più o
meno lontano e chi semplicemente vuole fuggire da questa nostra Italia di
oggi.
Per legge, la proposta di referendum dovrebbe raccogliere almeno 500mila
firme per essere valida se
riguardasse lo stato italiano.
Tuttavia, visto che il popolo
lombardo è circa un sesto di
quello italiano, la cifra si
dovrebbe dividere per sei,
necessitando quindi solo di
circa 80mila firme, traguardo
che, ormai, non è più così
lontano e impossibile.
Giuseppe Miranda
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XXI secolo: ancora tv spazzatura?
Purtroppo sì!
La tv del nostro secolo, ormai, non ha più fini istruttivi ma, se posso
permettermi, distruttivi. Prima, guardando i programmi televisivi si poteva
spaziare molto meno con i canali ma molto più con la mente.
Ora invece tutto è incentrato su personaggi
che si rendono ridicoli per far ridere e su
ragazze e ragazzi che litigato con una
cattiveria che io non augurerei a nessuno!
In più le battute che girano tra i presentatori
sono sempre più spinte e maliziose, e di
certo non sono assolutamente adeguate a
dei programmi che guardano anche
persone non certo adulte.
Non so se avete notato anche il ruolo delle
showgirl italiane: in sostnaza devono
presentarsi semivestite (forse meglio dire
“seminude”) sul palcoscenico, far la parte
delle stolte (facendo arrivare ai più giovani il
messaggio che la donna debba essere sempre intellettualmente inferiore
all'uomo) ed essere inquadrate dalle angolazioni più svariate e bizzarre.
E su questi argomenti potrei andare avanti ancora per molto.
E in tutto questo mi chiedo: ma l'istruzione dov'è finita? Il vero significato della
tv dove l'hanno gettato? Se non sbaglio quella scatola che la maggior parte di
noi “ama” ancora è nata per trasmettere informazioni (e sottolineo
informazioni) più rapidamente
e per comunicare, perlomeno
divulgare, un po’ di cultura. Le
“cose” che trasmettono ora
non si possono nemmeno
definire
informazioni,
ma
riescono comunque a far
notizia e molte di esse ad
arrivare anche sui quotidiani
(intaccando così anche la
50
parte cartacea dei media).
Tutti si lamentano di questa tv, descrivendola con i più svariati attributi
negativi, ma non mi pare che qualcuno abbia ancora fatto qualcosa, e
soprattutto vedo “con piacere” che
nonostante le lamentele la gente continua
a guardare quei programmi che si
possono definire “spazzatura”.
Ormai ha perso credibilità persino il
telegiornale: le notizie che passano sono
descritte, girate e modificate come più fa
comodo a chi la trasmette. Perché la
realtà è questa: ormai alla tv si vede solo
quello che ci vogliono far vedere! E se tra
i programmi non si vedono ragazze in costume ma si sente parlare di politica
in modo serio, la cosa desta i suoi sospetti.
Come ho detto prima, a nostro modo, tutti guardiamo la tv, e, per caso o per
volontà, ci sfugge l'attenzione sugli argomenti di politica, economia, ecc.
Spesso anzi non ci preoccupiamo di capire se quel che stiamo ascoltando
sono informazioni reali, camuffate o contraffatte. Ed è triste vedere che
nessuno fa qualcosa per rimediare, anzi, l'italiano medio, per pigrizia o per
piacere, continua a guardare quei programmi, sempre più privi di cultura, che
hanno
come
unica
preoccupazione gli ascolti
che riescono a totalizzare.
È inutile continuare a negarlo,
c’è chi sta cercando di
levigare i nostri pensieri a
loro piacimento, ed è ancora
più avvilente vedere che ci
sta riuscendo benissimo.
Ormai volenti o nolenti siamo
testimoni di un degrado della
tv e del nostro sapere sotto ogni aspetto e, dal canto nostro, accettiamo
passivamente di subirne gli effetti.
Greta Moschini
51
Lasciando stare quello che è successo lo scorso aprile, il 2011 è stato un
buon anno per la famosa casa produttrice dell’amata playstation. La Sony ha
infatti proposto titoli appartenenti a generi diversi e caratterizzati da un’ottima
qualità. Il 2012 non sembra essere da meno. Anno nuovo, videogiochi nuovi
quindi. Sono già usciti titoli come Silent Hill HD collection, Metal Gear Solid
HD collection, Fifa Street ( per gli appassionati ), Mass Effect 3 e Prototype 2:
un ottimo inizio per questo 2012.
Ma andiamo a vedere cosi ci riserva il futuro dell'amata console Sony.
DMC: Devil May Cry
Annunciato al GamesCom 2011,
Devil May Cry ha portato diverse
novità rispetto ai precedenti capitoli.
Una su tutte è il nuovo look di
Dante: questo capitolo presenta un
Dante con una tonalità di capelli
scura e un ciuffo bianco in ricordo
del classico cacciatore di demoni.
Questo DMC è un prequel dell’intera storia, in un mondo parallelo e forse è
proprio questo che spiega il nuovo stile di Dante. Il cacciatore di demoni potrà
inoltre alternare poteri demoniaci e angelici ma il gioco manterrà le stesse
meccaniche di sempre. Il gioco sembra appagante e nel complesso appare di
ottima qualità, come sempre. Il giudizio finale spetterà ai giocatori: vedremo
se questo titolo sarà all'altezza delle aspettative.
Metal Gear Rising: Revengeance
Konami: un nome, una garanzia. Il
nuovo prodotto sviluppato da Hideo
Kojima ha fatto però storcere il naso
a più di un giocare. Perchè? Per i
vari cambiamenti che sono stati
effettuati su questa sua ultima fatica.
Infatti inizialmente l'ambientazione
di Rising era situata a livello
52
temporale tra gli avvenimenti di MGS2 e quelli di MGS4. Ora invece il tempo
è cambiato, si dice infatti che la storia avrà luogo dopo ciò che abbiamo già
vissuto in MGS4. Non c'è nessun problema comunque. Perché una cosa è
sicura: Hideo Kojima non delude mai.
The Last of Us
Dopo il successo del terzo capitolo
di Nathan Drake, la Naughty Dog,
casa produttrice di Uncharted, ha
presentato un titolo che ha tutte le
premesse per diventare una pietra
miliare del mondo dei videogiochi.
Sto parlando di The Last of Us. Non
si hanno ancora notizie certe sulla
data di uscita, ma la casa
produttrice americana ha lasciato trapelare alcune indiscrezioni sulla trama. Il
titolo narrerà la vicende di Joel, un impavido superstite, ed Ellie, una giovane
adolescente, che vagheranno per città abbandonate con una popolazione
decimata da un virus moderno. I superstiti si danno al cannibalismo e si
derubano a vicenda per recuperare armi e qualsiasi altro oggetto possa
essergli utile.
Assassin's Creed 3
Assassin's Creed uscirà il 31 ottobre. Una data certa per un titolo attesissimo
da tutta la comunità videoludica. Ubisoft non si era ancora sbilanciata sulla
trama ma nelle ultime settimane ha svelato alcune
novità: essa si baserà su una storia del tutto nuova
e il protagonista si chiamerà Connor Kenway.
La vicenda si svolgerà ai tempi della rivoluzione
americana e Connor avrà a disposizione diverse
armi tra cui tra cui la solita lama celata, il
tomahawk( una specie di accetta), l'arco, due
pistole a pietra focaia, il fucile, e un lazo.
Sulla rete girano diversi sondaggi in cui viene
chiesto se l'ambientazione e le varie novità siano
state accolte positivamente e per adesso gli utenti
stanno dando ragione alla casa produttrice francese.
Al 31 ottobre!
53
GTA V
Rockstar è lieta di annunciare il
suo ritorno nella serie GTA dopo
4 lunghi anni di stop. Anche se
ancora non è stata annunciata la
data di uscita, già sono stati
lanciati i trailer e varie notizie sul
nuovo epidosio: Grand Theft
Auto 5. L’ambientazione del
gioco si rifà a GTA San Andreas
confermando quindi la città di Los Santos ispirata a Los Angeles.
Parlando di videogiochi in arrivo nei prossimi mesi, non si può non citare l'E3
2012 che si svolgerà tra il 5 e il 7 Giugno. Sony ha annunciato che non
presenterà nessuna nuova console, ma voci di corridoio dicono che ci sarà
un taglio al prezzo della ps3 e probabilmente nuove esclusive come The Last
of Us e vecchie collection in HD.
Dopo avervi anticipato i titoli “hot” del 2012 (e ce ne saranno altri ancora) vi
lascio in attesa di questi gioconi. E speriamo che nessuno di questi deluda le
aspettative. Viva la PlayStation!
Nicholas Branchini
Ormai non manca molto a
l'uscita di Diablo III, finalmente
dopo 11 anni di attesa la
pazienza di molti videoludici
verrà premiata con il lancio
mondiale di questo fantastico
titolo.
Per chi non conoscesse i capitoli
precedenti, stiamo parlando di un
54
Action RPG, ovvero un videogioco per computer o per console che richiede
azioni veloci o riflessi pronti da parte del giocatore.
Parliamo ora del gioco, Diablo III, il terzo capitolo della saga firmata Blizzard
(conosciuta ormai per il famosissimo World of Warcraft) e ambientato
vent'anni dopo il precedente capitolo. Tralasciando ogni tipo di trama
presente nel gioco per non rovinare questo splendido titolo, vediamo cosa ci
può offrire il gioco.
Partiamo dal Gameplay, rivisto e migliorato anche se resta molto simile ai
titoli precedenti. Ci sarà permesso girare per zone molto colorate e dettagliate
(se pur limitate da determinati confini) dove troveremo molti dungeon (zone
all'interno delle quali si possono trovare molte cose, da tesori a orde di mostri
che ci attendono per mostrarci quanto valgono); con un nuovo motore grafico
è stata aggiunta la possibilità di poter interagire distruggendo, spostando e
lanciando alcuni oggetti all'interno dello scenario di gioco.
Per giocare saranno necessari una connessione internet e un account sul sito
Battle.net, perché non
sarà possibile giocare
senza
una
autenticazione tramite
internet ogni volta che
si lancia il gioco dal
proprio computer.
Vi sarà anche la
possibilità di giocare in
gruppo
con
altri
(massimo 4 persone
per ogni gruppo) con cui affrontare quest'avventura che diventerà sempre più
difficile e con orde di mostri sempre più grandi e forti in base a quante
persone vi sono in gruppo in quel momento; a tutto questo si aggiunge la
possibilità di rigiocare l'avventura in diverse modalità di difficoltà, dalla più
semplice alla più difficile, mentre per i più impavidi vi sarà una modalità
estrema, in cui alla morte del proprio personaggio non si avrà la possibilità di
ritornare in vita dal villaggio più vicino, ma si perderà definitivamente il
personaggio e quindi tutti i progressi fatti fino a quel momento andranno
perduti e si sarà costretti a iniziare nuovamente tutto dal principio.
Il gioco ci permetterà di affrontare questa avventura ricca di scontri contro
mostri, scheletri, bestie, demoni e qualunque altra creatura possiate
55
immaginare, dandoci la possibilità di utilizzare delle classi presenti nel gioco,
molto poche rispetto ai titoli precedenti ma non per questo meno letali e
pericolose.
Le classi a disposizione sono 5 e sarà possibile scegliere il sesso del proprio
personaggio, cosa che non accadeva nei titoli precedenti.
Affrontiamo ora le classi, partendo dal Barbaro. I barbari sono nomadi
selvaggi e feroci che affrontano impavidi ogni combattimento. Con colpi che
fanno tremare il terreno, terrificanti balzi offensivi e fendenti sferrati con due
armi contemporaneamente, sterminano i nemici e mettono in fuga i superstiti.
La seconda classe a disposizione è lo Sciamano; gli sciamani sono guerrieri
spirituali in grado di evocare e farsi aiutare dalle anime dei morti e da
creature striscianti. Evocando zombi e parassiti, gli sciamani sono liberi di
assalire i nemici con teschi esplosivi, nubi di veleno pungente e maledizioni di
deperimento.
Vi è poi il Mago; i Maghi sono grandissimi esperti e manipolatori dell'energia
arcana, i loro attacchi magici hanno un potere distruttivo elevato e
preferiscono combattere i propri nemici dalla lunga distanza per avere il
tempo necessario per raccogliere l'energia arcana così da distruggere i
nemici con una tempesta letale.
La quarta classe disponibile è il Monaco. I monaci sono guerrieri sacri in
grado di incanalare la potenza divina tramite la mera forza di volontà. Onde
rigenerative, mantra protettivi e attacchi alimentati dalla potenza celeste
rientrano nella loro sfera di specializzazione. I monaci più abili sferrano rapidi
colpi a mani nude o con una serie di armi ben bilanciate. In combattimento,
preferiscono la maneggevolezza alla potenza in sé e sfrecciano da un punto
all'altro del campo di battaglia evitando di restare invischiati nello stesso
scontro troppo a lungo.
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La quinta ed ultima
classe è il Cacciatore di
Demoni, degli implacabili
vigilanti che preferiscono
uccidere i propri bersagli
con una gran varietà di
armi da tiro. Si appostano
e prendono la mira
lontani
dal
pericolo,
affidandosi
ad
archi,
trappole letali e dardi per
annientare le creature
che infestano il loro
mondo. Grazie ai colpi, alle frecce e agli esplosivi a tempo di cui dispongono,
i cacciatori di demoni si sbarazzano con facilità di gruppi compatti di nemici.
Il nuovo design del gioco, con l'utilizzo di zone luminose in contrapposizione
a zone di oscurità, rende il paesaggio tetro ma allo stesso tempo molto
affascinante e spettacolare. Villaggi, cimiteri, cattedrali, caverne, zone di
pianura, campi di battaglia e zone infestate: questi sono gli scenari che offre il
gioco e, anche se rigiocato più e più volte, non ci si stancherà mai di vederli
per i tanti particolari che vi sono presenti.
Una novità assoluta all'interno del gioco sono le Case d'asta in cui sarà
possibile vendere oggetti non solamente per valuta virtuale (come accade in
World of Warcraft) ma anche per valuta reale. Questa novità non è approvata
da tutti, e si spera che non rovini il gioco visto che potrebbe portare ad avere
un grosso giro di lucro da parte di alcuni giocatori.
Ragazzi ormai non mi è rimasto più nulla da dirvi, anche io come molti altri
aspetto altro il 15 Maggio per poter godere di questo fantastico titolo,
Spero di avervi fatto incuriosire o magari di avere risolto qualche dubbio su
questo splendido gioco che prenderà tra le sue grinfie molti giocatori, che per
molto moltissimo tempo non avranno nessuna via di fuga questo Diavolo
ritornato più forte di prima!
Luca Carnevali
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Questa edizione delle olimpiadi
estive si apre già con un record:
infatti è la terza volta che Londra
ospita quest’evento e si tratta
finora dell’unica città ad averlo
fatto. Questa trentesima edizione
comincerà il 27 luglio e terminerà il
12 agosto. Oltre 8 milioni di biglietti
per le gare olimpiche (più un
milione e mezzo per quelle paraolimpiche) sono stati messi in vendita per il
pubblico già nel 2011 e sono andati esauriti nel giro di un paio di settimane.
Gli atleti saranno ospitati nei 33 impianti dell’ “Olympic and Paralympic
Village”, un enorme complesso sportivo costruito nel parco olimpico di
Stratford (zona est di Londra), al cui interno sono situate anche numerose
strutture per le competizioni; ad esempio, l’Olympic Stadium, l’Acquatics
Center e il Velopark per le gare di BMX e mountain bike fanno parte di questo
complesso.
Il villaggio olimpico non è l’unica zona destinata a ospitare le gare: molte
competizioni si terranno in altre parte di Londra, tra le quali la River Zone
(vicino al Tamigi) e la Central Zone (nel cuore della città). Le gare di vela si
svolgeranno addirittura nel Dorset, un’area a sud di Londra che dista circa
200 Km dal villaggio olimpico.
I costi delle olimpiadi, stimati
nell’ordine dei 2 milioni di sterline,
sono stati sostenuti grazie all’utilizzo
di un fondo stanziato da vari partner
e investitori privati e pubblici, tra i
quali Cola Cola, Acer, Mc Donald’s e
Samsung.
Da marzo dello scorso anno è
presente, in Trafalgar Square, un
orologio digitale che tiene il conto
alla rovescia per l’inizio dei giochi.
Alberto Lorenzini
58
Arte
Cultura
Scienza
59
ALICE BLACKWOOD
RACCONTO
(terza puntata)
Ci eravamo lasciati che Simon era riuscito a sfuggire ed Alice era stata
trasportata in un distaccamento della CIA, dove stava per avere finalmente le
risposte che cercava…
Qualcuno bussò alla porta e tutti guardammo in quella direzione e vedemmo
il ragazzo che avevo trovato
nel
laboratorio
di
meccanica,
Derek
si
chiamava,
se
non
sbagliavo.
«Bene, ho sentito che stai
per dargli la notizia bomba»
ci informò.
Johnny lo guardò male, poi
continuò a parlarmi: «Il tuo
vero nome è Alice Cooper, i
tuoi genitori biologici sono
stati uccisi durante una
missione quando tu avevi sei mesi e tu… beh, non so come dirtelo…»
«Sei un esperimento» tagliò corto Derek.
Tutte quelle informazioni che avevo cercato negli ultimi sei anni ora mi
colpivano come un pugno nello stomaco. Non avrei mai potuto conoscere i
miei genitori perché erano già morti da tempo; e… cosa voleva dire
“esperimento”?
«Esperimento?» ripetei senza capire.
«Non ti chiedi come una bambina di dieci-undici anni
sapesse già combattere?»
Allora capii ogni cosa. «Ecco perché» dissi
sottovoce.
«Già, i due agenti che si fingevano i tuoi genitori ti
hanno addestrata perché dovevano valutare come
sarebbe stato da adulto quel bambino addestrato
nell’arte del combattimento e nello spionaggio. Tu eri
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quella bambina, ma qualcuno aveva scoperto i nostri piani e ha cercato di
eliminarti, senza riuscirci per fortuna, anche se dovemmo abbandonare il
progetto quando scappasti dall’orfanotrofio»
«Cosa?! Mi stavate controllando anche là?»
«Sì» rispose Johnny. «Avevi cominciato ad addestrarti da sola e volevamo
vedere i tuoi progressi»
«Io ho passato gli ultimi anni della mia vita a cercare ovunque le risposte, e
invece ce le avevo a portata di mano» sussurrai.
«Alice…»
«No, Johnny. Ma ti sei reso conto di quello che mi hai detto? Sono stata una
cavia della CIA, usata fin da bambina!»
«Io non ne sapevo niente fino a quando ti abbiamo portata qui. È stato allora
che anche noi abbiamo finalmente saputo chi sei»
Feci un sospiro senza
allegria. «Bene, allora, visto
che sono un esperimento,
sono soddisfatti dei miei
progressi?
Sono
stata
abbastanza brava?» gridai.
«Alice, so che cosa stai
provando» disse Derek.
«No! Come puoi saperlo?!»
lo aggredii.
«Anche io facevo parte di
quel progetto!» esclamò, e io mi zitti. Questo non me lo sarei mai aspettata.
«Non eri l’unica» continuò. «Eravamo in cinque. Solo tu sei riuscita in qualche
modo a fuggire da questo inferno»
«Sì, ma per entrare in un altro»
«Eri comunque libera, noi no. Forse tu sei proprio ciò che loro cercavano
anche in tutti noi altri: la vera agente. Cioè quella più brava di loro»
«E dopo la mia fuga, come è andato a finire in progetto?»
«In niente. Siamo tutti diventati agenti, a parte qualche eccezione»
«Cioè?»
«Anche Simon e Bryan facevano parte del progetto»
L’immagine di Simon che uccideva Bryan mi invase la mente e mi nascosi il
viso fra le mani.
Steven, il quale non aveva aperto bocca, si avvicinò a me e mi strinse in un
forte abbraccio.
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«Va tutto bene» mi sussurrò.
«No» dissi con la voce roca per lo sforzo di trattenere le lacrime. «Non va
affatto bene. Voglio sapere ogni cosa su questo progetto»
«Simon disertò durante una missione e cominciò a lavorare come
mercenario, sfruttando le sue capacità. Bryan fu accusato di tradimento,
poiché si rifiutò di seguire determinati ordini e divenne un fuggitivo. Quando
voi due vi incontraste era già un fuggitivo e gli stava dando la caccia anche
Simon sotto mandato, e i
documenti
che
lui
stava
cercando erano per te, perché
aveva capito chi sei»
«Cosa?» esclamai, e gli occhi
mi si riempirono di lacrime. «Io
li avevo bruciati perché non
valevano la sua vita, ma non li
avevo aperti perché non
volevo, volevo solo tornare
indietro per poterlo salvare… E
ora la sua morte è doppiamente
colpa mia!»
Io e Bryan ci eravamo conosciuti per caso perché ci trovavamo nel posto
sbagliato al momento sbagliato, e senza nemmeno dirci una parola ci
eravamo aiutati per sfuggire da una sparatoria tra gang. Poi ci conoscemmo
meglio e lui mi chiese aiuto per la ricerca di documenti importanti, ma non mi
disse per chi erano o per quale scopo; ma non mi importava. Era lavoro,
punto. E adesso scopro che lui l’aveva fatto per me.
«Dovevamo trovarti per obbligarti a collaborare con noi per trovare quello che
ha cercato di ucciderti, per scoprire perché, per chi lavora e perché voleva
morta te e non gli altri» disse Johnny, il quale
venne guardato malissimo da Derek. «Eh oh!
Bisognava dirglielo!» si giustificò.
Guardai Steven per chiedergli aiuto con lo
sguardo. Che cosa dovevo fare? Collaborare con
la CIA, e quindi stare alle loro regole, o trovare
quell’uomo da sola? E poi tutto quello che mi
avevano raccontato era vero?
«Come mi posso fidare di quello che mi avete
detto?» chiesi.
62
Derek si avvicinò a me e mi prese il polso e mi segnò la piccola cicatrice che
avevo, poi avvicinò il suo polso al mio e vidi che avevamo la stessa cicatrice.
«È il marchio dell’esperimento. Io ce l’ho a destra perché sono un maschio,
mentre tu eri l’unica ragazza e perciò te lo fecero sul sinistro » spiegò.
Ok, poteva essere una coincidenza, mi dissi, ma non ci credetti neppure io.
Avevo
finalmente
trovato le risposte
che cercavo e ora mi
davano la possibilità
di trovare un’ulteriore
risposta.
«Vale ancora questo
obbligo?» domandai.
«Personalmente no»
rispose.
«Ma
la
decisione non spetta
a me»
«E allora a chi?»
«A me» disse una
voce d’uomo.
«Tu?!»
esclamai
ancora più sorpresa
perché non avrei mai
pensato
che
lui
potesse essere lì.
Chi è l’uomo che deve decidere la sorte di Alice? E come fa lei a conoscerlo?
E poi quale decisione prenderà la ragazza?
Lo scopriremmo l’anno prossimo nel primo numero di FERMITUTTI!
Un saluto a tutti e buone vacanze!!!!
Valentina Meneghello
I Two Fingerz signori del rap-hip-pop
Two Fingerz, è un gruppo rap/hip hop
costituito da Danti (Daniele Lazzarin)
e Roofio (Riccardo Garifo), creatosi
nel 2003. Danti oltre a fare il rapper
lavora come parrucchiere. Roofio è
un beatmaker e disc jockey italiano,
che nel 2009, insieme col produttore
Big Fish e col rapper Ensi, ha
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condotto il programma radiofonico “Beatbox” su Radio m2o. Nel 2010 entra
nella trasmissione radiofonica “Ciao Belli” su radio Deejay come imitatore di
vari personaggi, tra cui Fabri Fibra, J-Ax e Mario Balotelli.
I Two Fingerz nel 2006 producono il primo album Downtown LP,
presentandosi l’anno successivo con
Figli del caos, grazie alla
collaborazione di Dargen D’amico e Big fish. Nel 2009, con la collaborazione
di Vacca (Rapper sardo), creano un nuovo album: Non prima delle 6:10, ma
nello stesso anno, grazie alla collaborazione di Big fish, Dargen D’amico,
Nesli, Ensi, Vacca e Amir, creano un nuovo album: Il disco finto, per poi fare
uscire nel 2010 ben tre album: Ritorno Al Futuro, Mixtape Vol. 1 (Hosted by
Fabri Fibra), Il disco nuovo, in collaborazione con Dargen D'Amico,Fabri
Fibra, Sewit Villa, Simona Barbieri, Master Maind e Yves.
Questo album è la continuazione del
percorso dei Two Fingerz dopo
Downtown LP, Figli del caos e Il
disco finto e infine Il disco volante,
in collaborazione con Dargen
D'Amico, Big Fish e Yves. In
quest'album il duo cerca nuove
sonorità mantenendo comunque il
proprio stile hip hop.
In questo momento i Two Fingerz
stanno lavorando all’uscita del
nuovo album Mouse Music, che è il
settimo (senza contare Ritorno Al
Futuro
creato
da
Danti
in
collaborazione con Fabri Fibra), la cui uscita è fissata per Martedì 29 Maggio
per la Sony Italia. Per pubblicizzare l'uscita dell'album il gruppo ha inventato
un personaggio immaginario, John Carley, una sorta di portavoce virtuale del
duo.
L'album è stato anticipato da 4 street video in uscita dal 2 aprile ogni lunedì
sul sito Twofingerz.com. Il primo video è stato "Bosco" . Gli altri, usciti il 9, il
16 e il 23 aprile, e sono rispettivamente "Come le chitarre" (ft. Don Joe &
Shablo), "Eco" (ft. Guè Pequeno) e "Vai a lavorare" (ft. Emis Killa).
Alessandro Guariglia
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La “Discolabirinto” dei Subsonica a Mantova
La notte adrenalinica targata Subsonica parte con il Palabam illuminato. Per i
cinquemila fan che urlano “fuori, fuori” l’arrivo della band torinese è di quelli
che spiazza. Zero effetti speciali per l’ingresso sul palco anche se la scelta è
filologica e la spiegazione viene
affidata alla voce del cantante
Samuel: «Nel 1996 salivamo
sul palco così... con le luci
accese».
Queste
parole
vengono
seguite
immediatamente
dai
suoni
sintetici di “Come Se”.
Un sold out praticamente
annunciato quello del 21 Aprile,
con 4.500 biglietti venduti in
prevendita e i fan in fila già dal
pomeriggio.
Samuel, Boosta e compagni danno il via alla grande festa. Un viaggio nella
storia della band che parte da Torino. Con i Murazzi e l’atmosfera dei centri
sociali. Un via che suscita l'ipnosi e i Subsonica ringiovaniscono di 15 anni,
portando a testimonianza il look vintage ma anche gli strumenti del lontano
1997. Max imbraccia la sua Gibson nera, Boosta maltratta i vecchi
sintetizzatori, la batteria di Ninja é decisamente di dimensioni ristrette e meno
elettronica rispetto all'attuale.
L'illusione della musica vecchio stampo è amplificata dalla scenografia che
riporta alla mente il primo album “Subsonica”. I generi richiamati sono vari e
molto mescolati, la presenza di riff rock, di chorus pop, e groove elettronico.
Sul palco si mixano tutte le anime della
band. I confini dello spazio-tempo si
disperdono e i Subsonica condividono
gli anni dell’esordio e i successi di oggi.
Piccoli pub e grandi palchi raccontati in
un’unica storia.
Il pubblico è un’onda che balla, tra i
laser e i suoni distorti.
“Radio estensione” consacra Pierfunk,
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il bassita dei primi anni che ritorna sul palco con la sua vecchia band. Dopo
un paio di brani il gruppo si concede un po' di virtuosismo con un pezzo
eseguito a due bassi da Pierfunk e dall'attuale bassista Vicio.
Con “Tutti i miei sbagli” il Palabam ha un’unica voce. Cambio spettacolare di
scenografia e il live guarda al presente tra gli applausi di un pubblico
danzante e la sospensione di tir che regge le tastiere di Boosta.
Le due ore e mezza di concerto non sembrano sfiancare il pubblico che più
volte chiede alla band di rientrare.
Una vera iniezione di vita per la povera Mantova spesso trascurata da eventi
di scala nazionale.
Simone Campagnola
Pixar a Mantova: non solo per bambini!
La Disney Pixar nacque nel 1986 per
opera nientepopodimeno che di Steve
Jobs. Quest'ultimo infatti acquistò la nota
casa di produzione cinematografica per
dieci milioni di dollari, rendendola
autonoma al cento per cento. Quest'anno
essa ha compiuto i suoi venticinque anni
e, dopo un grandissimo successo a
Milano e a New York, la mostra a lei
dedicata è approdata al Palazzo Te.
A scanso di equivoci, non si tratta
assolutamente di un evento per bambini.
Tutt'altro che infantile, l'esposizione ha infatti il fine di mostrare quanti e quali
passaggi servano per arrivare ad un prodotto finito, ovvero il film di
animazione.
A far da protagonisti sono i personaggi dei cartoni animati che, per
l’occasione, vengono mostrati come nessuno li aveva mai visti.
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Un esempio è quello di Woody, protagonista della serie cinematografica Toy
Story. Sul grande schermo, il pupazzo è stato ricreato come una figura esile e
magra, mentre nei primi prototipi viene immaginato come un cowboy paffuto
e con la testa quadrata. Questo processo, praticamente, si è ripetuto per tutti
i personaggi dei cartoni animati che, in modo più o meno marcato, hanno
subito modifiche prima di giungere alla loro fisionomia definitiva.
La cosa più sorprendente di questa mostra è quanto, nell’arco di qualche ora,
si riesca a scoprire del processo del film di animazione. Per esempio si può
comprendere cosa sia un colorscript,
un pannello sul quale vengono
schematizzate le scene attraverso i
colori che le caratterizzeranno. Questo
particolare studio viene effettuato
unicamente nei film di animazione, dato
che,
nelle
“normali”
pellicole
cinematografiche, non si ha la
possibilità di ricreare una locazione
computerizzata al cento per cento.
Nonostante
la
mostra
si
basi
soprattutto su tavole da disegno e
scenari, realizzati con le più bizzarre
tecniche, l’insieme non risulta statico e
noioso. In varie aree sono proiettati,
infatti, filmati di cortometraggi o
spezzoni rielaborati dei film, che
permettono al visitatore di distaccarsi
un momento dai disegni esposti. Tra le
numerose tecniche di animazione
troviamo lo zootropio, una tecnologia proposta attraverso un disco sul quale
vengono posizionati numerosi modellini. La “giostra”, girando rapidamente e
rilasciando luci ad intermittenza, crea un particolare effetto ottico che
permette di dar vita alle figure.
Sicuramente questa della Pixar è un’ esposizione particolare e unica nel suo
genere. Non capita tutti i giorni di ospitare nella nostra piccola città eventi
prestigiosi. Chi non l’ha ancora visitata non perda questa ghiotta occasione!
Emanuele Gandini
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“ciò che rompe il silenzio lo chiamiamo rumore
ciò che rafforza il silenzio lo chiamiamo musica”
La musica è un assembramento di
vibrazioni e battiti capaci di far commuovere;
è un fenomeno artificiale tanto inutile quanto
fondamentale, il più importante che l’essere
umano abbia mai conosciuto. La musica è
viva, la musica è libera, la musica è nelle
nostre le vene.
Il bisogno di musica appartiene a quella
larga categoria dei bisogni istintivi come la
fame, la sete e il sesso, i quali non
dipendono dall’intelligenza e dalla cultura ma dalla natura.
Fin dalle prime luci dell’alba dell’uomo la musica era presente, perché noi non
siamo fatti solo di carne ma racchiudiamo in noi un’anima. La musica e
l’anima sono fatte della stessa invisibile energia che ci affascina e ci rende
forti e pieni di sogni.
Proprio per questo molti hanno
interpretato la musica come una divinità
e i musicisti come “sciamani” posti sulla
terra per diffondere e conservare la
magia che circonda l’uomo fin dalla
nascita.
Uno di questi “sciamani” è il chitarrista
Jimmy Page, che di fronte alle precise
e assillanti domande sulla tecnica dei
suoi accordi fatte da un critico musicale
rispose: “Non è mai una questione di
tecnica. Io mi occupo solo di emozioni
[…]” (dal libro LZ ’75 di Stephen Davis,
i
Led
Zeppelin
alla
conquista
dell’America).
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Gli strumenti musicali sono stati fatti per creare sentimenti artificiali ma
identici a quelli che le persone captano durante il corso della vita. Perciò un
musicista che è in grado di ascoltare la propria anima col tempo riesce a
comporre suoni che, una volta giunti alle orecchie degli ascoltatori, suscitano
delle particolari emozioni le quali risultano a loro familiari (si riconoscono in
esse) e quindi stimolano
un forte e momentaneo
sentimento di pace e
tranquillità.
Capire cosa ha portato
l’uomo, nel corso della
storia,
a
produrre
strumenti così raffinati
per il raggiungimento di
uno
scopo
concretamente inutile rimane un mistero. Ma quel che è privo di dubbio è il
fatto che ora l’essere umano non può più proseguire senza di essi.
Vittorio Cozzani
Poesie
Si scrive
E si tira fiato
davanti il candore
senza costrizioni
Si racconta di sè
Con lingua di altri
Si crea
Si scrive
E si lascia ai ricordi
Il nostro dolore, costretto
nelle nostre creazioni
Si cerca un fine
al proprio soffrire
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Nausea
Stringe forte lo stomaco
imputridisce l'animo
Tu
così piena di dolcezza
così venduta alla marcezza
Cerchi un affetto che non vuoi
In un tumulto di vuotezza
Eco, di me
Parole urlate a un vento sordo
Ho provato ad averti
Mi hai chiesto di capirti
Potevi essere principessa
Di un mondo che ancor non c'è
Di suoni e melodie
Fuggire insieme per non tornar
In questo grigio di realtà
Lasciar cadere i nostri corpi
Nel velluto dei colori
Vivrai , senza te
Rinnegando il tuo profumo
Senza capir di avere
Un diamante nello sguardo
Sentirti
Lontana dal mio calore
Lasciata in un torpore
Altri
Abbraccian le tue membra
Fauci nella carne fresca
Oh la tua pelle
Cosi lucente di vita
Non posso lasciarti andare
Permettimi di implorare
Ai tuoi capelli d'oro
Di lasciarsi accarezzare
Chiudendo gli occhi
Note candide scivolano
sul volto stanco.
Cadono da guance arrese,
brillano e suonano secche
Notte che sempre ascolti
lamenti vacui.
Luna che sempre guidi
i miei timidi passi.
Compagne sole del buio
di un sonno implorato.
La pace raggiunge
un cuore spasmodico
che non trova carezze
nè baci , nè culla.
Solo grida di fame
e una brezza leggera ...
Luna d'oro
Sepolta da nubi oscure
che si dissolvono nell'eternità
io ti troverò,
nella luce delle tenebre.
Il tuo sguardo mai abbandonerà
chi ti ammira sognante.
Ma io le tue carezze
le assaporo ormai.
Dove giaci a riposare?
Perchè ogni notte occulti
l'altra te?
Tu sei amore,
ed essa il mio desiderio,
anche se invisibile ai miei occhi
e irraggiungibile al mio cuore.
Lontano e oscura,
non illumini la strada.
Artefice di speranza,
intoccabile profumo.
Matteo Andreoli
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L’ANGOLO DELLE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHE
Salve a tutti lettori, essendo questa
l’ultima edizione di Fermitutti dell’anno
scolastico 2011-2012, non mi limiterò
alla semplice recensione bensì voglio
consigliare alcuni dei film in uscita
durante l’ultimo periodo di scuola e
durante le vacanze. Eccoli.
Men in Black 3
La trama del film che fino ad ora è
stata svelata è molto semplice.
L'Agente J viaggia nel tempo fino agli
anni Sessanta per incontrare il giovane
Agente K e salvargli la vita. Anche
Boris farà lo stesso nel tentativo di
uccidere l'Agente K e cambiare così il
destino del mondo.
Il film sarà nelle sale il 23 maggio 2012.
E per gli amanti del genere horror una stupenda rivisitazione del film La cosa
“ The Thing” del 1982
Ci troviamo in Antartide, dove la
paleontologa Kate Lloyd raggiunge
una squadra scientifica che ha
scoperto un’astronave extraterrestre
rimasta sepolta nei ghiacci per molti
anni. Dopo la morte di alcuni membri
della squadra, Kate scopre che esiste
un essere, una creatura, che ha la
capacità di imitare qualsiasi forma di vita da lei assorbita attraverso la
digestione. Insieme all'elicotterista Sam, Kate cercherà di sopravvivere alla
ferocia della bestia aliena e di sconfiggerla.
In Italia il film verrà distribuito nelle sale dal 27 luglio 2012
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The Amazing Spider-Man
Il film doveva uscire nelle sale con il
nome di “Spiderman-4”, che
sarebbe dovuto essere il seguito
della trilogia originale nel 2010. Ma la
Columbia Pictures ha annunciato la
cancellazione del quarto capitolo per
favorire piuttosto un riavvio della
saga girato in 3D.
Il giovane Peter Parker viene
abbandonato dai suoi genitori quando è molto piccolo e continua la sua vita
dagli zii Ben e May che avevano deciso di adottarlo. Peter frequenta il liceo, è
un ragazzo senza amici, e si innamora della compagna Gwen. Un giorno
ottiene una valigetta che apparteneva a suo padre e inizia a cercare indizi in
merito alla scomparsa dei genitori; le tracce lo conducono alla Oscorp, dove
lavora lo scienziato Curt Connors, che un ex collega di suo padre. Peter
otterrà poteri speciali e deciderà di usarli per diventare un supereroe. In
particolare li dovrà usare contro il mostruoso alter ego di Connors, Lizard.
E per concludere volevo menzionarvi dei titoli
molto intriganti, senza però svelarvi niente sui
contenuti:
G.I. Joe: La vendetta Sequel dell'action diretto
da Stephen Sommers nel 2009.
Il cavaliere oscuro - Il ritorno (The Dark Knight
Rises) Terzo capitolo della saga di Batman
concepita da Christopher Nolan.
La leggenda del cacciatore di vampiri;
Abraham Lincoln: Vampire Hunter, storia di
fantasia sulla vita di Lincoln
Marco Rebecchi
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Il disturbo della dislessia
Nell’ultimo appuntamento di “lezioni di linguistica generale” approfondiremo il
tema scottante della dislessia. Perché scottante? Per lungo tempo, almeno
fino a 20 anni fa, la dislessia è stata sottovalutata. Soprattutto in campo
scolastico, il bambino dislessico veniva semplicemente considerato stupido e
si ricollegavano le sue difficoltà nell’apprendere a problemi familiari/sociali.
Non è un caso che alla dislessia venisse associata la depressione.
Ma cos’è la dislessia? Come si manifesta?
La dislessia si mostra con una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e
scrivere (si può pensare alla dislessia non prima degli 8 anni), ed è un
disturbo che ostacola il normale processo di interpretazione dei segni grafici,
con incomprensione del significato delle singole frasi e del testo.
È una difficoltà a leggere correttamente nonostante:
- Intelligenza nella norma
- Capacità uditiva nella norma
- Educazione scolastica adeguata
- Assenza di problemi fisici, emotivi o socioeconomici
La diffusione in Italia è del 2,5 – 3 % ( 1.500.000 individui) ed è stato stimato
che il 40% delle persone che
hanno un parente di primo
grado
dislessico,
sono
soggette a rischio dislessia o
hanno la base genetica della
dislessia.
Il
bambino
dislessico
manifesta le prime difficoltà
non riuscendo a distinguere i
grafemi diversamente orientati
nello spazio, per esempio le
lettere: p / b / d / q ; grafemi
che differiscono per piccoli particolari, come: E / F; grafemi che
corrispondono a fonemi simili sordi e sonori: f / v , t / d , s / z. Commette errori
di inversione sillabica ( “li” al posto di “il” ) o di parola ( “talovo” al posto di
“tavolo” ); oppure di aggiunte e ripetizioni ( “tavovolo” al posto di “tavolo” ).
C’è un legame tra facoltà di linguaggio come componente neurocognitivo e il
disturbo della dislessia ? Per rispondere a questa domanda parliamo ora di
77
memoria di lavoro. La memoria di lavoro è il sistema cerebrale che consente
la memorizzazione temporanea e la manipolazione delle informazioni
necessarie per portare a termine compiti cognitivi come la comprensione
linguistica, il ragionamento e
l’apprendimento.
La memoria di lavoro si sviluppa
con l’età; la performance migliora
progressivamente dai 4 ai 15
anni. Con lo sviluppo i bambini
imparano
strategie
più
economiche, in modo da ridurre il
carico sulla memoria di lavoro e
velocizzare le procedure. Ecco
perché i bambini hanno difficoltà
nella
computazione
delle
implicature, perché le loro risorse di memoria di lavoro non sono ancora
sufficientemente sviluppate ( es. di
implicature -> M: vieni al cinema
stasera? L: sta nevicando. La frase
di per sè non ha senso logico ma
noi calcoliamo l’implicatura; in
questo caso, il fatto che stia
nevicando significa che L. non andrà
al cinema stasera).
Negli studi sperimentali condotti
sulla memoria di lavoro nei dislessici
si rivelano un’intatta capacità di
immagazzinamento temporaneo di
stimoli visuo-spaziali, ma delle difficoltà nell’immagazzinamento temporaneo
di stimoli verbali.
Ecco ora i risultati di alcuni test condotti su:
- Bambini dislessici (DC, età media 9,8 anni )
- Bambini normodotati della stessa età ( AMCC, 9,6 anni )
- Bambini di età inferiore (YC, 4,9 anni )
- Adulti (AC, 27,9 anni )
Metodologia: giudicare frasi pragmaticamente infelici. Condizione A:
quantificatore ( ALCUNI pesci vivono nell’acqua) . Condizione B: disgiunzione
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(i bambini hanno le braccia O le gambe). Se vengono accettate, l’implicatura
non è stata computata.
Risultati: ci sono maggiori difficoltà per
bambini dislessici e in età prescolare
Neuroimmagine (fMRI)
che non computano l’implicatura. I
bambini normodotati della stessa età
L
R
R
L
mostrano un comportamento adulto.
Le conclusioni sono quindi di difficoltà
non solo di lettura ma anche di
comprensione e produzione.
Si verifica una scarsa attivazione delle
Circonvoluzioni frontali media e
aree del linguaggio e in particolare
area di Broca
inferiore PPR_
di destra:
memoria e attenzione
NI_ normodotato
dislessico
dell’area di Broca.
Area di Broca circonvoluzioni frontali
media e inferiore di destra: memoria
e attenzione
Sara Zamboni
L’incredibile storia di James Sidis,
l’uomo con 250 di QI
William James Sidis è
uomini più intelligenti
il suo QI infatti superava
nacque a New York il 1°
un bambino prodigio
matematiche
e
le sue doti già da piccolo:
parlare e a sei mesi
prime parole, mentre a
comunicare
Inglese, la sua lingua
all’età di 18 mesi ed a
considerato uno degli
che siano mai vissuti,
i 250 punti. Sidis
Aprile del 1898 e fu
nelle
discipline
linguistiche. Dimostra
impara
presto
a
pronuncia già le sue
un anno riesce già a
correttamente
in
natale. Legge già
tre anni scrive grazie
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alla macchina da scrivere appoggiata al seggiolone.
In seguito, sempre all’età di 3-4 anni, impara il latino nel giro di un solo anno
e si dedica alla lettura di Omero in lingua originale. A 5 anni, sviluppando
anche le doti matematiche, elabora una formula che gli permette di stabilire in
che giorno della settimana si è prodotto un dato evento storico. A 6 anni
impara altre sei lingue: francese, russo, tedesco, ebraico, turco ed armeno. A
8 conosce la logica aristotelica, diventa più bravo del padre in matematica ed
è in grado di elaborare una tavola logaritmica in base 12.
Sempre a quell’età inventa un
proprio linguaggio, che viene
descritto nel “Libro di Vendergood”.
Scrive dei libri di astronomia e
anatomia e supera l'esame di
ammissione ad Harvard, anche se
dovrà aspettare altri 3 anni prima di
essere ammesso, in quanto è
ancora troppo piccolo.
Compiuti i 12 anni, diventa la
persona più giovane che sia mai
entrata ad Harvard, dove ottiene la
laura a soli 16 anni.
In seguito, a 17 anni, va a lavorare
al William Marsh Rice University
dove insegna Geometria euclidea,
Geometria
non-euclidea
e
trigonometria.
Si stima che Sidis nella maturità
riuscisse a parlare una quarantina di lingue. Chissà cosa avrebbe fatto
ancora, se non fosse morto per emorragia cerebrale a soli 46 anni, nel 1944
a Boston.
Vlad Facchini Rublev
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Salute e Cucina
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Tra Pentole e Fornelli
(Summer Edition)
Hai in casa qualche uovo, un pugno di farina, mezza tazza di zucchero e non
sai cosa fare? Seguimi attraverso il fantastico mondo della cucina!
La Classica: Viennetta
La Viennetta, che invenzione fantastica! A metà via tra una torta e un gelato,
è la merenda perfetta per gli afosi pomeriggi estivi.
Ingredienti
Mezzo litro di panna fresca, 50 ml di latte, 150 g di zucchero, una bustina di
vanillina, 70g di cioccolato fondente, 3 albumi, un pizzico di sale.
Procedimento
Sciogliete il cioccolato fondente e
fatelo raffreddare su un foglio di
carta da forno in strati sottilissimi.
Montate gli albumi a neve con un
pizzico di sale e la vanillina e
incorporateli
alla
panna
precedentemente montata con lo
zucchero. Aggiungete il latte
(freddo) a filo.
Rivestite uno stampo da plumcake (uno stampo rettangolare,
stretto e lungo) con pellicola trasparente: versate un primo strato di
composto, un foglio di cioccolato, un altro strato di composto e così via.
Decorate con ciuffetti di panna montata, una spolverata di cacao o pezzetti di
cioccolato e lasciate in freezer per almeno 3/4 ore, togliendola 5 minuti prima
di servire.
Lo sapevi?
Il gelato ha origini antichissime! Le prime “granite” vennero probabilmente
inventate in Asia e Medio Oriente, miscelando neve e latte. Attraverso il
Medioevo e il Rinascimento queste ricette si perfezionarono e nacquero i
primi sorbetti di frutta, miele e spezie. Ma fu proprio un italiano, tale
Francesco Procopio de Coltelli, ad inventare il vero gelato artigianale:
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emigrato a Parigi nella seconda metà del ‘600, aprì un caffè e, grazie alle sue
granite, ai suoi sorbetti e soprattutto alla sua “Crema Gelata”, divenne
talmente famoso da ricevere l’ammirazione di tutti… persino di Luigi XIV, il
Re Sole!
L’Inedita: Cheesecake all’Italiana
Il New York Cheesecake, dolce tipico americano, è una torta a base di
Philadelphia e panna acida con un croccante fondo di biscotto. Non avendo
la panna acida, possiamo “italianizzarla” un po’ utilizzando una buona dose
di… ricotta nostrana!
Ingredienti
Per il fondo: 250 g di biscotti secchi, 150 g di burro, un pizzico di cannella (se
volete).
Per la crema: 250 g di Philadelphia, 250 g
di ricotta, 50 ml di panna fresca, 3 uova,
50 g di zucchero, 50 g di farina.
Per guarnire: marmellata (meglio se di
frutti di bosco).
Procedimento
Tritate finemente i biscotti e incorporarli
bene al burro fuso e alla cannella.
Foderate con questo composto una
tortiera (meglio se apribile) e lasciate a
raffreddare in freezer.
Sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete la ricotta, il Philadelphia la panna
e, per ultimo, la farina. Montate gli albumi a neve ben ferma ed incorporateli
all’impasto, poi ponete il tutto nella tortiera con il fondo di biscotti.
Fate cuocere in forno a 160 °C per 30/45 minuti, o fino a quando la superficie
della torta inizia a dorarsi. Cospargete di marmellata e lasciate raffreddare in
frigorifero. Una volta fredda, servite con abbondante panna montata.
Lo sapevi?
Nonostante sia ufficialmente nato a New York, il Cheesecake ha antenati…
europei! Già dal settimo secolo a.C. i Greci offrivano agli atleti olimpici dolci a
base di pane e formaggio fresco. Poi, grazie ai Romani, la ricetta del
cheesecake si propagò in tutta Europa, e secoli dopo apparve in America con
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l’arrivo dei primi migranti. Nel 1872 un lattaio americano di nome James L.
Kraft (il cognome vi dice nulla?) accidentalmente inventò il Philadelphia, e nel
1880 cominciò la grande diffusione di questo prodotto e il suo utilizzo per la
preparazione del moderno cheesecake.
La Rapidissima: Baci di Dama estivi
Non fatevi ingannare dalla semplicità di questi dolcetti: tanto sono facili da
fare quanto sono buoni! E poi il fare questi baci può risultare un piacevole
pretesto per passare un po’ di tempo a chiacchierare con amici e conoscenti.
Ingredienti
Un pacco di amaretti, un vaso di nutella, una confezione di mascarpone,
cacao per guarnire.
Procedimento
Prendete un amaretto e spalmateci
sopra una generosa cucchiaiata di
nutella. Ora prendetene un altro e
fate lo stesso con il mascarpone.
Unite i due diversi amaretti,
schiacciate un po’ e passate il
dolcetto così ottenuto nel cacao.
Una volta finiti i dolcetti, fate
riposare in frigo per 10 minuti prima
di servire o… mangiateli intanto che vengono pronti!
Se volete potete sostituire gli amaretti con pavesini, biscotti secchi, integrali o
al cacao, il mascarpone con la ricotta o il Philadelphia, la nutella con
cioccolato fuso, marmellata o creme varie e il cacao con granella di nocciole,
cocco o cioccolato grattugiato… insomma, con quello che più vi piace!
Lo Sapevi?
Gli amaretti, piccoli biscotti preparati con albumi, zucchero e pasta di
mandorle, nascono probabilmente in Sicilia, antica dominazione araba. Gli
amaretti sono diffusi in tutta Italia in due varianti, quella morbida e quella
secca e croccante, e vengono ampiamente usati nella preparazione sia dei
dolci che… dei salati! Vi siete mai chiesti perché i tortelli mantovani abbiano
un sapore cosi dolciastro? Il loro ripieno è composto, tra l’altro, da zucca,
mostarda e, appunto, amaretti.
Nicolò Gavioli
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FACCIAMO LA CONOSCENZA DELL’ANGURIA
La pianta dell’anguria
La pianta dell'anguria, o cocomero, il cui nome scientifico è Citrullus
Vulgaris, appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, il suo è UN frutto molto
voluminoso dalla forma sia rotonda che ovale e può superare il peso di venti
chilogrammi.
La
pianta,
un'erbacea annuale dal fusto
strisciante e peloso, è molto
prolifica ed un singolo esemplare
può arrivare a produrre anche
cento angurie.
L'anguria
è
composta
principalmente da acqua (94%
circa),
una
piccolissima
percentuale di proteine e fibra
alimentare,
glucidi,
minerali
(sodio, potassio, ferro, fosforo e
calcio), vitamine A e C, niacina
(vitamina PP), riboflavina (vitamina B2) e tiamina (vitamina B1).
Da sottolineare la presenza di licopene che conferisce all'anguria il tipico
colore rosso. Allo stesso modo dei pomodori che ne sono particolarmente
ricchi; il licopene è una sostanza antiossidante e come tale ha proprietà utili
nella prevenzione dei tumori, alla prostata per gli uomini e al seno per le
donne.
Proprietà e Benefici dell’Anguria
La discreta quantità di sali minerali
presenti nel cocomero è innanzitutto utile
per contrastare il senso di stanchezza e
spossatezza che frequentemente si
presenta
nei
periodi
estivi
particolarmente caldi; grazie all'alto
contenuto di acqua, l'anguria è
sicuramente
un
frutto
dissetante,
diuretico e depurativo dell'organismo.
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Sebbene la sua polpa sia particolarmente dolce, l'anguria presenta un
apporto calorico particolarmente basso ed è quindi indicata nelle diete
dimagranti proprio per il suo effetto saziante e non ingrassante.
Le proprietà più interessanti dell'anguria vanno però ricercate nella presenza
di sostanze carotenoidi, prima fra tutti il licopene di cui si è detto, che, oltre
alle comprovate proprietà antitumorali, sono anche in grado di combattere i
tanto temuti radicali liberi.
Grazie alle sue proprietà, tra cui l'assoluta assenza di grassi, l'anguria,
insieme all'ananas, è uno degli alimenti più efficaci per contrastare e
combattere gli inestetismi della cellulite.
Inoltre il cocomero ha altresì proprietà benefiche e protettive nei confronti del
fegato e delle vie respiratorie.
Varietà di Angurie
Le angurie possono essere
divise
in
due
varietà
principali: la prima, quella
più
nota
e
coltivata
soprattutto in Italia, si
chiama Anguria Crimson
Sweet ed è originaria
dell'America; è l'anguria
classica
a
cui
siamo
abituati, dalla forma sferica
ed ovale, buccia verde
scuro con striature verde
chiaro e la polpa di un bel colore rosso acceso.
La seconda, chiamata Anguria Sugar Baby, ha forma più piccola e rotonda
con una buccia dal colore verde uniforme.
Debora Toso
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Curiosità
Enigmistica
Divertimento
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Lezione n° 1
Un uomo va sotto la doccia subito dopo la moglie e
nello stesso istante suonano al campanello di casa. La
donna avvolge un asciugamano attorno al corpo,
scende le scale e correndo va ad aprire la porta: è
Giovanni, il vicino. Prima che lei possa dire qualcosa,
lui le dice: "Ti do 800 Euro subito in contanti se fai
cadere l'asciugamano!" Lei riflette e in un attimo
l'asciugamano cade per terra... Lui la guarda a fondo e
le dà la somma pattuita. Lei, un po' sconvolta, ma felice
per la piccola fortuna guadagnata in un attimo, risale in
bagno.
Il marito, ancora sotto la doccia le chiede chi fosse alla
porta. Lei risponde: "era Giovanni". Il marito: "perfetto, ti
ha restituito gli 800 euro che gli avevo prestato?"
Morale: Se lavorate in team, condividete sempre le informazioni!
Lezione n° 2
Un rappresentante, un impiegato e un direttore del
personale escono dall'ufficio a mezzogiorno e stanno
andando verso un ristorantino quando sopra una
panca trovano una vecchia lampada ad olio. La
strofinano e appare il genio della lampada:
"Generalmente esaudisco tre desideri, ma poiché
siete tre, ne avrete uno ciascuno".
L'impiegato spinge gli altri e grida: "Tocca a me, a
me....Voglio stare su una spiaggia incontaminata
delle Bahamas, sempre in vacanza, senza nessun
pensiero che potrebbe disturbare la mia quiete".
Detto questo svanisce.
Il rappresentante grida: "A me, a me, tocca a me!!!!
Voglio gustarmi un cocktail su una spiaggia di Tahiti con la donna dei miei
sogni!" E svanisce. “Tocca a te”, dice il genio, guardando il direttore del
personale. "Voglio che dopo pranzo quei due tornino al lavoro!".
Morale: Lasciate sempre che sia il capo a parlare per primo!
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VIGNETTE
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a cura di Matteo Diani
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la magnifica
prof.ssa Gazzero
By Babe e Slava
TORNIAMO BAMBINI
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a cura di Matteo Diani
IL TEST DI EINSTEIN
Einstein ideò questo test affermando che il 98% della popolazione mondiale
non sarebbe riuscita a risolverlo. Con un po’ di logica e intuito penso però che
questo gioco sia fattibile per tutti. Dopo questa breve introduzione ecco il test:
Ci sono 5 case di 5 colori diversi, in ogni casa vive una persona di nazionalità
diversa.
Ognuna di queste persone beve una bibita differente, fuma una diversa
marca di sigarette e hanno un animale diverso.
La domanda è: chi ha i pesci?
Per scoprirlo avete i seguenti indizi:
L’Inglese vive nella casa rossa.
Lo Svedese ha cani.
Il Danese beve the.
La casa verde è a sinistra della bianca.
L’abitante della casa verde beve caffè.
La persona che fuma Marlboro alleva uccelli.
L’abitante della casa gialla fuma Dunhill.
L’abitante della casa al centro beve latte.
Il Norvegese vive nella prima casa.
La persona che fuma Blend vive accanto a quella che ha gatti.
La persona che ha cavalli vive accanto a quella che fuma Dunhill.
La persona che fuma Camel beve birra.
Il Tedesco fuma Pall Mall.
Il Norvegese vive accanto alla casa blu.
La persona che fuma Blend ha un vicino che beve acqua.
a cura di Matteo Diani
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Your Crossword Puzzle
Realizzato dalla classe 2BIN con il supporto della loro insegnante Anna Rita
Poletti sulla base di alcune terminologie acquisite, durante il corso dell’anno,
con le assistenti di madrelingua Stephanie e Kate.
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ANAGRAMMI CALCISTICI
"Ecco un gioco per i soli esperti di calcio: a loro chiedo: <siete sicuri di
conoscere tutti i calciatori delle squadre indicate? Ma soprattutto... siete sicuri
di sapere come si scrivono???>. Se la vostra risposta è SI’, allora provatelo:
scovate dentro ciascuna di queste bizzarre ed insensate frasi i nomi di 6
personaggi del mondo del pallone. Buon divertimento!"
CALCIATORI di CLUB e NAZIONALI:
1. “Allor scampato il dì, crolli in simbiosi senza furore”
[Real Madrid, Zenit S. Pietroburgo, Milan, Chievo, Chelsea, Inter]
2. “Temo la vita e il mondo, ci bastasse odiar Torino”
[Barcellona, Inter, Real Madrid, Genoa, Juventus, Anzhi]
3. “Il dromedario caga sei biro nel tonno in altri bar”
[Manchester United, Manchester City, Udinese, Atalanta, Lecce,
Catania]
4. “Se versiamo la Bibbia, forse è brodo Marsundo”
[Bayern Monaco, Barcellona, Roma, Milan, Fiorentina, Cagliari]
5. “Domani il tram ascolta la salsa di Mistipirru”
[Milan, Real Madrid, Cagliari, Lazio, Chelsea, Inter]
6. “La serpe Indi mangia il mercurio senza vino”
[Juventus, Napoli, Paris Saint Germain, Lazio, Genoa, Chelsea]
7. “Ora gli Zar di Ibiza dicono che il solco misuri in bit”
[Juventus, Roma, AZ Alkmaar, Palermo, Novara, Siena]
8. “Goku non bruci Vegeta e Junior miri cigni somari”
[Milan, Parma, Roma, Fiorentina, Cesena, Paris Saint Germain]
9. “Lo yogurt che abita a Zaidim sa di APAM se miete erba”
[Palermo, Torino, Milan, Udinese, Novara, Chievo]
10.
“Danzino su rovine funghi e ceppi che qua mi fan guerra”
[Olanda, Argentina, Brasile, Spagna, Francia, Uruguay]
11.
“Il Veneto insegna che un pandoro cabrio pesa”
[Danimarca, Repubblica Ceca, Norvegia, Ghana, Sudafrica, Stati Uniti]
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12.
“Homer e Bart vendano coca a zio Pafa in Kuwait”
[Giappone, Russia, Nigeria, Colombia, Colombia, Italia]
13.
“Un martello grasso e di zenzero pianti tre delitti”
[Anni passati: 6 bandiere della Juventus]
EXTRA:
14.
“Urge fantastica birra e noleggiamo via altre mutande”
[Anni passati: Milan ‘70, Juventus ‘80, Inter’80, Roma ‘80, Napoli ‘80/’90,
Fiorentina ‘90]
15.
“La molle storia che vantai, era il grido nello zerbino”
[Calciatori delle nazionali vincitrici dei campionati del
Mondo ’82, ’94, ’98, ’02, ’06, ‘10]
16.
“Il bel drago venda milioni di sorrisi a Miriam”
[Azzurri degli anni ’60, ’70, ’80, ’90, 2000 e 2010]
17.
“Washington si limava un rene nel bar del ragno Rosina”
[3 allenatori italiani, 3 allenatori stranieri]
18.
“Zorro forse ruba a Satana bignè e corvi-biscotto”
[4 arbitri italiani, 2 arbitri stranieri (anche non più in attività)]
Davide Vareschi
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Soluzioni dei giochi del numero 31
UN PAIO DI REBUS
Inter vento corre TTO = INTERVENTO CORRETTO
Paperi Noè ami CO dito poli NO = PAPERINO E’ AMICO DI TOPOLINIO
GIOCHI LOGICI
1.
2.
3.
4.
Sudoku ha 81 Caselle con i Numeri da 1 a 8
Il Dado ha 21 Pallini distribuiti su 6 Facce
Il Mazzo ha 12 Figure e 2 Jolly
Accendo il primo, lo lascio acceso un po’ poi lo spengo, accendo il
secondo e apro la porta. Se è acceso, sarà il secondo, se la lampadina è
calda è il primo, altrimenti è il terzo.
5. 25
6. Si ruota di 45 gradi quindi si avrà la possibilità di raddoppiare le misure.
7. 14 il figlio e 34 la madre, quindi 20 anni di differenza.
8. Nessuno perché non erano a Milano li ho soli incrociati
9. E di Europa, sono le iniziali dei continenti
10. 31, 30 giorni ha novembre di 28 ce n’é uno tutti gli altri ne han… 31
11. M di maggio sono i mesi.
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Soluzioni dei giochi di questo numero
MA QUESTI CANTANTI LI RICONOSCI?
1. Albano
2. Arisa
3. Fabri Fibra
4. Gianna Nannini
5. Irene Grandi
6. Jovanotti
7. Laura Pausini
8. Luciano Ligabue
9. Lucio Battisti
10. Max Pezzali
11. Piero Pelù
12. Renato Zero
13. Riccardo Cocciante
14. Tiziano Ferro
15. Vasco Rossi
IL TEST DI EINSTEIN
Il tedesco
YOUR CROSSWORD PUZZLE
Across:
3)freshman; 4)share; 7)graduate; 9)slap; 10)pour; 11)pal; 13)sophomore;
14)loner; 15)chalk;16).
Down:
1)pen; 2)candy; 5)eclipse; 6)addiction; 8)touch; 12)amish; 15)ceased;
16)albatross
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ANAGRAMMI CALCISTICI
1. Ozil, Criscito, Ambrosini, Pellissier, Malouda, Forlan
2. Iniesta, Cambiasso, Ronaldo, Moretti, Vidal, Eto’o
3. Nani, Balotelli, Armero, Cigarini, Oddo, Barrientos
4. Robben, Messi, Osvaldo, Seedorf, Amauri, Ibarbo
5. Muntari, Casillas, Astori, Dias, Lampard, Milito
6. Pirlo, Cavani, Menez, Mauri, Gilardino, Essien
7. Marchisio, Borini, Altidore, Ilicic, Lisuzzo, Bogdani
8. Nocerino, Giovinco, Kjaer, Gamberini, Mutu, Sirigu
9. Balzaretti, Oduamadi, Yepes, Asamoah, Gemiti, Acerbi
10.
Van Persie, Higuain, Maicon, Pique, Gourcuff, Hernandez
11.
Poulsen, Cech, Riise, Boateng, Pienaar, Donovan
12.
Honda, Akinfeev, Taiwo, Zapata, Armero, Bonucci
13.
Trezeguet, Montero, Tardelli, Platini, Zidane, Rossi
14.
Rivera, Gentile, Rumenigge, Falcao, Maradona, Batistuta
15.
Altobelli, Leonardo, Vieira, Marcos, Inzaghi, Llorente
16.
Maldini, Riva, Oriali, Bergomi, Maldini, De Rossi
17.
Sannino, Tesser, Ballardini, Mourinho, Van Gaal, Wenger
18.
Farina, Rosetti, Bergonzi, Orsato, Busacca, Ovrebo
100
101
102
103
104
105
106
I nostri corrispondenti “esterni”
107
Con questo numero
Fermitutti va in vacanza
Arrivederci
all’anno (scolastico) prossimo!!!
108