Algerino espulso, il sindaco: «Sono preoccupato

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Algerino espulso, il sindaco: «Sono preoccupato
SERIATE
VENERDÌ 14 OTTOBRE 2016
BergamoPost
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IL FATTO L’11 ottobre Sakher Redouane, da un anno residente a Seriate in via degli Alpini con la moglie, è stato espulso dall’Italia perché accusato di legami con l’Isis
Algerino espulso, il sindaco: «Sono preoccupato»
Il blitz è scattato perché si temeva che fuggisse. Il primo cittadino Vezzoli: «Senza frontiere e confini ci stiamo lasciando invadere»
di Rosella Paganessi
Allarme terrorismo a Seriate.
Martedì 11 ottobre, per sospetti
legami con l’estremismo islamico, Sakher Redouane è stato
espulso dall’Italia con un provve dimento del ministero
dell’Interno emanato direttamente dal ministro Angelino
Alfano.
Nato in Algeria nel marzo
1976, residente a Seriate, abitava sul territorio nazionale da
ormai dieci anni. Sposato dal
2013 con un’italiana convertita
all’Islam, Michela Lotta, e dunque regolare in Italia grazie a
questo matrimonio, a Seriate si
era trasferito un annetto fa dopo un paio d’anni trascorsi a
Costa di Mezzate. Disoccupato
lui, dipendente della Norauto
(vicino all'Iper di Seriate) lei,
vivevano in zona Paderno, in
una palazzina al civico 12 di via
degli Alpini. Proprio qui è avvenuto, lunedì 10 ottobre, il primo blitz delle forze dell’ordine,
che hanno effettuato delle perquisizioni nell’appartamento
della coppia. Gli uomini della
Questura hanno sequestrato alcuni documenti, il telefono cellulare e il computer dell'uomo;
la moglie era assente e non risulta indagata, ma pare ci possano essere sospetti sul coinvolgimento del fratello, che vive
a Tradate (Varese).
Martedì 11 ottobre è poi scattato ufficialmente l’ar resto
dell’algerino, che non ha opposto alcuna resistenza e ha lasciato che le forze dell'ordine lo
prelevassero dall'abitazione. È
stato poi reso noto che Sakher
Redouane era controllato dalla
Digos da ormai quattro mesi in
seguito alla segnalazione di legami tra l'uomo e alcuni mi-
liziani dell’autoproclamato Stato islamico: le indagini delle
questure di Bergamo e Brescia
hanno portato a riconoscerlo
come l’intestatario di un’utenza di cellulare usata regolarmente da un combattente nelle
file dell'Isis, nelle cui intercettazioni c'erano costanti riferimenti a ipotetici attentati terroristici.
Ultimamente l'uomo aveva
saldato alcuni debiti e questo
fatto ha aumentato i sospetti sul
suo conto, lasciando adito al
dubbio che ciò fosse il preludio
di una fuga o, addirittura, alla
programmazione di un attacco
terroristico.
Le forze dell’ordine, pur
mantenendo il riserbo, non
escludono che nei progetti
dell’algerino siano coinvolte
anche altre persone: le indagini
proseguono, ma per ora non
filtra alcuna ulteriore informazione da parte delle autorità. La
moglie si dichiara all'oscuro dei
fatti e nega di aver avuto sospetti sulle relazioni del marito
con l'Isis. Nonostante ciò le autorità italiane hanno optato per
il rimpatrio immediato: Redouane è già stato imbarcato su un
partito da Fiumicino e diretto in
Algeria.
Il 10 ottobre, il ministro Alfano ha reso noto che, dal gennaio 2015, il numero dei presunti estremisti islamici allontanati dal territorio italiano è di
122, dato che, con l’espulsione
di Sakher Redouane, sale a 123,
di cui 57 solo per l’anno in corso.
Il sindaco di Seriate Cristian
Vezzoli commenta così quanto
accaduto: «Gli episodi degli ultimi giorni generano allarme e
preoccupazione. Sapere che in
città era presente ed agiva in-
CONFARTIGIANATO
Il «Majorana»
e il lavoro
Sakher Redouane risiedeva insieme alla moglie in un appartamento della palazzina al civico 12 di via degli Alpini
disturbato un cittadino algerino legato all'Isis ed a cellule
islamiche genera allarme sociale e fa riflettere. Questo fatto,
unitamente al pestaggio di un
anziano seriatese (che ho incontrato ed al quale va la mia
solidarietà) da parte di alcuni
africani, avvenuto nel tardo pomeriggio di una domenica di
settembre nel centro storico,
genera preoccupazione e conferma che le critiche della Lega
Nord sull'assenza di una politica dell'immigrazione del Go-
verno Renzi sono fondate». Il
primo cittadino si dice preoccupato per tutta l’Italia e non
soltanto per Seriate, contestando alcune scelte politiche di Roma: «Senza frontiere né confini
ci stiamo lasciando invadere da
centinaia di migliaia di clandestini che non hanno alcun
titolo per venire e restare nel
nostro Paese ed in Europa. Stiamo subendo un'invasione culturale, sociale e religiosa i cui
effetti si riversano sulla sicurezza dei cittadini. La Lega da
anni contesta il Governo Renzi.
Non si possono scaricare sui
sindaci gli effetti di tutto questo.
In città, tutti i giorni, si incontrano immigrati questuanti e
molesti che importunano i nostri cittadini. La Polizia Locale e
le forze dell'ordine fanno il possibile ma è evidente che il problema va affrontato e risolto a
monte. È ora che Renzi si svegli
e si dia una mossa prima che le
conseguenze di questa invasione siano fuori controllo; già oggi
la situazione è preoccupante».
(prj) Dal 16 settembre al 7
ottobre, la sala Agazzi della
sede di Confartigianato Imprese di Bergamo ha ospitato la mostra tematica
«Dalla radio alla fibra ottica.
Storia artigiana delle telecomunicazioni». Il progetto
ha coinvolto studenti
dell’istituto tecnico superiore «Majorana» di Seriate, che
hanno presentato e spiegato
nelle vesti di guide le invenzioni dei piccoli imprenditori artigiani che hanno
fatto la storia delle telecomunicazioni. Parte dell'esposizione arriva direttamente da progetti di didattica scolastica del «Majorana», mentre il resto del museo è un percorso tra cimeli,
tecnologie, fotografie e strumenti da lavoro degli installatori e dei riparatori del
presente e del passato.
La proposta di partecipazione alla rassegna è giunta
alla scuola da Florian o
Amidoni e da Alfredo Perico, referenti del settore
elettrico di Confartigianato.
L'importanza del coinvolgimento è un chiaro messaggio del legame inossidabile
che unisce scuola e professionalità: l'artigiano non è
più lo studente che si reca in
bottega per l'apprendistato,
ma è colui che studia e acquisisce competenze per affrontare poi al meglio il
mondo del lavoro.
DIALETTO Il 22 ottobre saranno premiati i vincitori del concorso, in futuro la presidente dell’associazione vuole coinvolgere gli stranieri
Il «Giacinto Gambirasio» adesso guarda oltre confine
(prj) Anche quest’anno Seriate parla dia-
Ester Pedrini, assessore alla Cultura del Comune di Seriate
letto in versi: giunge alla ventitreesima edizione il concorso di poesia dialettale bergamasca «Città di Seriate - Giacinto Gambirasio». L’evento è promosso dal «Sodalizio Metafora» di Seriate e da Ester Pedrini, assessore alla Cultura di Seriate, con
il patrocinio del Ducato di Piazza Pontida.
L’intento è rivalutare il dialetto in termini di risorsa culturale e di tradizione
locale, poiché in realtà non esiste una subalternità rispetto all’Italiano, ma lingua
madre e dialetto possono convivere insieme, con i loro limiti di utilizzo comunicativo e di funzione, mantenendo una
propria identità e un'individuale importanza.
Il concorso si è articolato in due sezioni:
Nuova Apertura
Costa d ’A
malfi
Ristorante
il premio «Gambiras», in onore del poeta
seriatese Giacinto Gambirasio e riservato
alle poesie in Bergamasco, e il premio «Città di Seriate» per le poesie scritte in uno dei
dialetti della Lombardia, una novità assoluta di quest’anno che ha coinvolto numerosi scrittori delle città lombarde, alcuni
particolarmente giovani e talentuosi.
I candidati hanno potuto presentare delle composizioni inedite a tema libero, scegliendo tra le due categorie in lizza in base
alla loro provenienza geografica.
I componimenti verranno letti e valutati
da una giuria tecnica, presieduta da un
rappresentante del Ducato di Piazza Pontida, che non sarà a conoscenza dell'identità degli scrittori.
Solo i giudici-tecnici sanciranno i vin-
citori lombardi, mentre il 22 ottobre, al
teatro Aurora di Seriate, i vincitori per il
premio «Gambiras» saranno eletti sia dalla
giuria tecnica che da quella popolare, i cui
voti verranno sommati per ottenere il punteggio finale che porterà alla vittoria e alla
conquista del montepremi.
«La partecipazione è stata numerosa anche da tutta la Lombardia - ha commentato
Silvana Vavassori, fondatrice di «Sodalizio
Metafora» -. L’obiettivo futuro sarebbe
quello di aprirci anche ai dialetti stranieri
degli extracomunitari, che a tutti gli effetti
sono cittadini italiani ma hanno una loro
lingua madre e un loro dialetto, perché non
possiamo più permetterci di escludere il
loro patrimonio linguistico e fare finta che
non esistano».
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