Appunti N. 56 Marzo 2015 - Consorzio Camerale per il Credito e la

Transcript

Appunti N. 56 Marzo 2015 - Consorzio Camerale per il Credito e la
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Anno VIII, Numero 56, Marzo 2015
Appunti
La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza
INDICE
In primo piano
•
Alessandro Ambrosi, Presidente della
Camera di commercio di Bari
2
•
Coming soon: “Come finanziare lo
sviluppo delle imprese? I canali
complementari al credito bancario”
6
•
Il “rinascimento produttivo” italiano. Le
proposte del Garante MPMI. Le iniziative
del Consorzio.
8
•
La via dei green bond
•
Crowdfunding: alla scoperta dei portali –
Smartika
14
11
•
Lo “Strumento PMI” di H2020 per
l’innovazione e l’internazionalizzazione
16
•
Viaggio tra gli incubatori certificati: TIS –
Techno innovation South Tyrol
19
•
Le pubblicazioni
22
•
Le consultazioni pubbliche
24
•
Start up innovative: la Top Twenty di Marzo
25
•
Economic outlook
Consorzio Camerale
per il credito e la finanza
Via Meravigli 9/B, Milano
Tel. 02 8515 4258
[email protected]
www.consorziocamerale.eu
26
I Presidenti si raccontano: Alessandro Ambrosi
Da quattro anni alla guida della Camera di
commercio di Bari, Alessandro Ambrosi ci
racconta le sfide che si prospettano per il suo
territorio e si racconta.
Segue a pag. 2
23 marzo 2015: “Come finanziare lo sviluppo
delle imprese? I canali complementari al
credito bancario”
E’ prevista per il prossimo lunedì 23 marzo una
giornata di incontri interamente dedicata agli
strumenti di finanza innovativa a disposizione
delle imprese.
Tre gli appuntamenti:
Il Convegno del mattino che vedrà, tra l’altro, la
partecipazione dei rappresentanti dell’OCSE;
I focus group di approfondimento nel pomeriggio
su obbligazioni e crowdfunding;
I desk consulenziali per le imprese con il contributo
degli esperti.
Presidente: Francesco Bettoni
Direttore: Roberto Calugi
Segue a pag. 6
La newsletter è redatta a cura
dell’Ufficio Studi e Comunicazione
Responsabile progetto editoriale: Gianmarco
Paglietti
1
Responsabile operativo: Maria Gloria Cesarini
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
I Presidenti si raccontano
A colloquio con…
Alessandro Ambrosi,
Presidente della
Camera di
commercio di Bari
A cura dell’Ufficio Studi
Nato a Bari nel 1952, laureato in Scienze
dell’Informazione, è Presidente della Camera di
commercio di Bari dal 2011.
Ha avviato la sua carriera professionale come
responsabile
commerciale
e
marketing
nell’ambito di importanti società di informatica
e, successivamente, come imprenditore
commerciale nel settore dell’abbigliamento e
degli articoli per la casa.
E’ Presidente di Unioncamere Puglia dal 2013,
nonché Presidente di Confcommercio della
provincia di Bari e dell’Unione regionale di
Confcommercio Puglia.
Dal 2011 ricopre la carica di Consigliere di
Amministrazione nell’Ente Autonomo Fiera del
Levante di Bari e nell’ASI – Consorzio per l’area
di Sviluppo industriale di Bari e dal 2013 è
Consigliere d’Amministrazione nell’IPRES –
Istituto pugliese di ricerche economiche e
sociali.
Signor Presidente, da quattro anni è alla
guida della Camera di commercio di Bari.
Può farci un bilancio di questa
esperienza?
Direi
un’importante
esperienza
di
confronto, ancora più ampia, molto più
ampia
direi,
di
quella
fatta
nell'associazionismo di categoria. Si ha
piena consapevolezza del ruolo rivestito,
a più livelli, dai corpi sociali intermedi che
va ben oltre la visione di settore e investe
il territorio nella sua interezza, inteso come
comunità sociale e non solo economica.
Alessandro Ambrosi
condivisione di progetti di sviluppo e di
promozione in una logica di maggiore
competitività,
innovazione
e
contenimento di risorse per evitare inutili
sprechi e duplicazioni mi hanno ben
inculcato il valore dei nostri enti - al di là
della letteratura e della storia economica
- che è un valore concreto, quotidiano,
fatto di servizi alle imprese.
Attraverso specifici bandi e misure
abbiamo
sostenuto
le
imprese
nell'accesso al credito, nella sicurezza,
nell'export, nella costituzione di reti,
nell'innovazione, nella formazione, nei
percorsi di certificazione e qualità, anche
attraverso le nostre Aziende speciali.
La riforma che sta interessando il sistema
camerale rappresenta un’importante
sfida, che comporterà, presumibilmente,
una ridefinizione delle politiche e degli
obiettivi. Quali ritiene possano essere le
direttrici lungo cui strutturare il percorso
futuro?
Il dialogo costante con le altre istituzioni,
dagli enti locali alle università, la
2
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Bari, il lungomare
Sfida è il termine giusto, fra due portatori
di visioni e di interessi. Da una parte il
Governo, impegnato a ridisegnare la
pubblica
amministrazione
e
a
ridimensionare tutti i corpi intermedi, di cui
noi siamo diventati il totem. Dall’altra il
mondo delle imprese, attraverso le
associazioni che siedono nel consiglio e
nel governo dell’ente e che temono, nella
riorganizzazione,
di
perdere
servizi
importanti, necessari alle imprese stesse,
anche in termini di attività promozionali.
Cosa che, per i tagli ai diritti camerali, è
inevitabile.
Ci tengo, però, a sottolineare che una
riorganizzazione
delle
Camere
di
commercio in chiave moderna e
coerente con la più vasta riforma della
pubblica amministrazione, non è affatto
sbagliata. Il problema sono sempre i modi
in cui le cose si fanno. Il percorso delle
fusioni mi pare sensato, non è più tempo
per i campanilismi. Ma solo per
rimboccarsi le maniche.
Restringendo il campo alla Puglia, la
fusione dovrebbe essere fra le Camere di
commercio di Bari e Taranto, di Brindisi e
Lecce; mentre Foggia dovrebbe restare
così com'è. Tutto il lavoro verte sulle
peculiarità dei territori e sulle loro
assonanze economiche e geografiche,
per cui quello che inizialmente veniva
frammentato ora può essere unificato per
specializzazioni e competenze specifiche.
Anche le Aziende speciali vanno rilette in
questo contesto, unificando le forze ed
eliminando le duplicazioni.
Nonostante le risorse stanziate a livello
comunitario rappresentino una valida
alternativa ai tradizionali canali di
finanziamento sia per le aziende, alle
prese con la contrazione del credito
bancario, sia per le amministrazioni
pubbliche, interessate dalla riforma,
l’Italia è tra i Paesi che vi ha fatto meno
ricorso
nella
precedente
programmazione. In che modo è possibile
incentivare il ricorso a questi fondi e
ottimizzarne l’utilizzo?
Smettendo di disperderli in mille rivoli e
sprechi, allontanandoli dalla loro ombra
aleatoria e talvolta anche surreale e
indirizzandoli verso obiettivi concreti quali,
ad esempio, il recupero dei ritardi nelle
nostre infrastrutture strategiche: dalle
ferrovie e dai porti del Sud per fare, sul
serio, del Mezzogiorno il centro del
Mediterraneo per tutta l'Europa, alla
banda
larga
in
tutta
Italia,
al
consolidamento idrogeologico.
Ci sono progetti comunitari dai contenuti
fantascientifici, lo sappiamo tutti, che non
hanno condotto a nulla se non a un
lessico anglofono più forbito per dire in
modo più complicato cose molto
semplici. Vediamo di centrarle, queste
provvidenze dei fondi strutturali, sulle reali
esigenze delle imprese e dei territori.
L'Unione Europea ci deve semplificare la
vita, non complicarla. Il che non vuol dire
che non bisogna impegnarsi a spendere
le risorse. Voglio dire che bisogna
spenderle meglio per avere risultati.
La Puglia ha recentemente registrato la
nascita di diverse piattaforme territoriali di
crowdfunding - anche secondo il modello
equity -. Che ruolo possono giocare,
secondo la sua opinione, strumenti di
finanziamento quali il crowdfunding nel
sostegno allo sviluppo del tessuto
imprenditoriale locale?
Nel 2013 in Europa sono stati raccolti fondi
pari a circa un miliardo di euro. Si stimano
aumenti esponenziali nel prossimo futuro
3
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
(milioni di miliardi entro il 2020) grazie al
crowdfunding che nel web 2.0 trova tutti
gli elementi per poter sprigionare al
meglio le sue potenzialità.
La Puglia, tra l'altro, ha un'antica
tradizione nel crowdfunding che, tradotto
in italiano, è una forma di finanziamento
collettivo, cioè un processo collaborativo
di un gruppo di persone che utilizza il
proprio denaro in comune per sostenere
gli sforzi di persone e organizzazioni. Valori
che, andando indietro nella storia,
ritroviamo nelle ragioni fondanti delle
società di mutuo soccorso, ancora di più
quando vi si associa la parola equity.
Alla fine del 1800 la nostra Camera fu sede
del congresso provinciale di queste
società che, nella nostra città, all'epoca
erano ben nove e nate dal proposito di
porre rimedio alle condizioni di estrema
povertà in cui versavano le classi più umili,
anche attraverso prestiti di denaro. Certo,
i tempi sono cambiati, ma la mutualità
resta una tratto comune nella diffusa
tendenza
ad
aggregare,
a
non
disperdere energie, anche economiche,
e a indirizzarle su progetti innovativi che
portino avanti idee che a loro volta
possono creare occupazione.
“Valore Assoluto” - il nostro bando per le
start up - si è sviluppato in questo humus.
Abbiamo assicurato ai vincitori la benzina
per poter mettere in moto la macchina,
anche in termini di sostegno allo sviluppo
del business plan e di ricerca di ulteriori
finanziatori della loro idea di impresa.
Cosa che quasi per tutti è andata a buon
fine.
Tra l'altro il crowdfunding è uno strumento
molto interessante anche per la sua
democraticità: dà a tutti la possibilità di
implementare un'idea a prescindere dalle
competenze e dai settori. Un esempio
relativo ai nostri territori può essere quello
delle signore della città vecchia che
fanno a mano le celebri orecchiette e
che possono trovarsi a venderle
dovunque attraverso un supporto web,
Parco Nazionale Alta Murgia
magari fornito da un nipote che ha messo
su una start up.
Il territorio di Bari presenta un importante
legame con la tradizione e, al contempo,
una forte vocazione all’innovazione.
Quale ritiene possa essere la ricetta per
coniugare i due aspetti? Quali iniziative ha
posto in essere o intende realizzare la
Camera di commercio per contribuire in
tal senso?
Di recente con Unioncamere Puglia
abbiamo organizzato "Economy", una
due giorni in cui, guidati dall'economista
Giulio Sapelli, abbiamo dato la parola ai
giovani startupper e ai capitani d'impresa
della nostra regione. Bene: è emerso che
l'unico futuro possibile per l'economia,
anche della Puglia, in termini di
produzione – che è in grado di favorire
anche l'occupazione - è in un sistema
stabile di relazioni e di collaborazione fra il
mondo delle start up innovative e le
imprese che già operano sul territorio.
Tanto che il terzo bando “Valore Assoluto”
darà punteggio maggiore alle start up in
grado di offrire benefici effettivi alle
imprese già operative.
Risponde a questa politica anche la
"Borsa delle Idee", la piattaforma web che
il Politecnico di Bari sta mettendo a punto,
su iniziativa e finanziamento dell'ente
camerale barese, per favorire l'incontro
fra domanda e offerta di innovazione.
Interazione, quindi, obiettivi comuni per la
crescita economica della collettività ma
anche condivisione di valori in termini di
4
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
responsabilità sociale per una nuova etica
dello sviluppo.
Fare impresa al giorno d’oggi risulta
tutt’altro che semplice. Sulla base della
sua esperienza in qualità di imprenditore,
quali ritiene possano essere i fattori e le
caratteristiche in grado di rendere
un’impresa vincente?
La forza dell'idea, la competenza per
farne un business duraturo e lontano dalle
mode o, in alternativa, altamente
adattabile ai contesti che cambiano
molto in fretta, una solida cultura
finanziaria, oltre che, naturalmente, le
stesse risorse finanziarie e tanta, tanta
passione.
Chi è Alessandro Ambrosi nella vita
privata? Se dovesse descrivere se stesso
attraverso
tre
aggettivi,
quali
sceglierebbe?
Curioso, misurato, previdente, modesto
ma avventuroso, incontentabile.
Se non avesse seguito il suo percorso
professionale, cosa le sarebbe piaciuto
fare?
Mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore di
basket.
Se dovesse consigliare la lettura di un
libro, quale sceglierebbe? Perché?
Il suo territorio vanta un patrimonio
artistico e naturalistico di inestimabile
valore. Quali sono i luoghi meno
conosciuti della provincia di Bari ma
particolarmente
caratteristici
che
raccomanderebbe a un turista di visitare?
Certe chiese rupestri - ve ne sono tante da
Nord a Sud - la murgia barese indorata dal
grano, i piccoli borghi in collina nel
Foggiano, i paesini sul mare fuori stagione,
la nostra campagna.
E il posto più bello, al di fuori della sua
regione, che ha visitato in Italia?
L’Italia è fantastica, difficilissimo scegliere
il posto più bello. Per la natura e le
montagne potrei dire il Trentino; per i
panorami Napoli e dintorni con la
Costiera; per le città Roma; e poi… poi…
e ancora…
Per concludere, se dovesse dare un
consiglio o un suggerimento alle nuove
generazioni, cosa direbbe loro?
Di non smettere mai di sperare e di
desiderare il meglio, non solo per sé ma
per la propria comunità, dalla propria
famiglia alla propria città, alla propria
regione, al proprio Paese. E soprattutto
che questo sperare non sia immobile ma
dinamico, nella ricerca di un futuro
coerente con i propri desideri e ambizioni.
“Il Cigno Nero” di Taleb, perché non si può
mai essere certi di nulla. Le previsioni le
può fare solo il buon senso e talvolta
manco quello.
Quali sono i suoi hobby nel tempo libero?
LE FOTO DEL MESE
Il mare, qualche attività sportiva e la
famiglia
perché,
può
sembrare
paradossale, quando si dedica molto
tempo al lavoro, privato e pubblico, avere
del tempo sereno e proficuo per la propria
famiglia diventa quasi un hobby.
Le foto pubblicate in questo numero sono
relative alla città e al territorio della
provincia di Bari.
Nella copertina è ritratta una veduta
costiera della città di Bari.
5
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Coming soon…
Dalla collaborazione avviata tra l’OCSE e
il Consorzio Camerale per il credito e la
finanza al fine di diffondere la conoscenza
degli strumenti di finanza innovativa
presso le imprese italiane, e grazie al
contributo della Camera di commercio di
Milano, è organizzato l’evento:
“Come finanziare lo
sviluppo delle
imprese?
CONVEGNO
Programma
09.45
Registrazione dei partecipanti
10.00
Saluti di apertura
Carlo Sangalli, Presidente
Camera di commercio di Milano
Francesco Bettoni, Presidente
Consorzio Camerale per il credito e la
finanza
10.20
Lo sviluppo delle imprese e gli strumenti di
finanziamento delle PMI: un confronto
europeo
Sergio Arzeni, Direttore Dipartimento
Imprenditorialità, PMI e sviluppo locale OCSE
10.40
Firma della lettera d’intenti
10.45
Tavola rotonda:
Gli strumenti finanziari di sviluppo per le
imprese.
Introduce e modera:
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Consorzio Camerale
Gli strumenti complementari
al credito bancario”
una giornata interamente dedicata agli
strumenti di finanziamento presenti sul
mercato che possono fornire alle imprese
valide opportunità per sostenere lo
sviluppo del proprio business: mini-bond,
cambiali finanziarie, crowdfunding,
private equity, venture capital, social
Ne parliamo con:
Carlo Bonomi, Vice Presidente con delega
a Credito, Finanza e Fisco - Assolombarda
Gabriele Checchia, Ambasciatore e
Rappresentante Permanente dell’Italia OCSE
Anna Gervasoni, Direttore Generale – AIFI,
Professore Università Cattaneo-Liuc
Paolo
Gibello,
Presidente
Deloitte&Touche S.p.A.
Marco
Malcontenti,
CFO
e
CoAmministratore Delegato - Azimut Holding
Spa
Pietro Poletto, Head of Fixed Income
Markets - Borsa Italiana
bond.
Vi aspettiamo il prossimo
23 marzo
a partire dalle ore 9.45
presso Palazzo Giureconsulti
Camera di commercio di Milano
Piazza dei Mercanti, Milano
Tre gli appuntamenti in agenda:
09.45 Il convegno
14.30 I focus group
12.00
Interventi in sala
Conclusioni a cura di: Stefano Caselli,
professore ordinario di finanza e prorettore
agli affari internazionali - Università Bocconi
16.30 I desk consulenziali
6
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
FOCUS GROUP 1
DESK CONSULENZIALI
Mini-bond e
Obbligazioni e crowdfunding
cambiali finanziarie:
quale strumento scegliere?
Ore 16.30 – 17.30
Sala Passi Perduti
Ore 14.30 - 15.30
Sala Parlamentino
Esperti, consulenti legali e fiscali a disposizione
delle PMI per approfondire tutti gli aspetti
legati agli strumenti obbligazionari e alle
cambiali finanziarie
Modera: Corrado Bottoli, CCIAA Milano
Alessandro Accrocca, Orrick, Herrington &
Sutcliffe
Leonardo Frigiolini, Unica SIM
Anna Marucci, Borsa Italiana
Gerardo Murano, ADB – Analisi Dati Borsa
Case History
Giovanni Verreschi, ETT S.p.a.
Andrea Moresco, JSH GROUP S.p.A.
FOCUS GROUP 2
Crowdfunding e finanza
per le imprese sociali
Ore 15.30 - 16.30
Sala Parlamentino
Le imprese interessate avranno la possibilità di
incontrare gratuitamente un esperto per
approfondire le opportunità legate all’utilizzo
degli
strumenti
di
finanziamento
complementari, con particolare riferimento a
obbligazioni e crowdfunding.
E’ possibile prenotare l’incontro iscrivendosi al
seguente link:
http://servizionline.mi.camcom.it/index.phtml
?Id_VMenu=349#evento_578
La partecipazione a tutti i momenti
della giornata è gratuita
Per ulteriori informazioni e per
iscrizioni è possibile consultare la
pagina web dedicata
http://servizionline.mi.camcom.it/inde
x.phtml?Id_VMenu=349#evento_578
o contattare il numero di telefono
02 8515 4264
Un confronto tra i principali attori che
intervengono
in
un’operazione
di
crowdfunding in merito a normativa e a
modalità per avviare una campagna di
successo, con un focus particolare sugli
strumenti a disposizione delle imprese sociali
Modera: Carlo Bettonica, Consorzio Camerale
credito e finanza
Alberto Fontana, Fondazione Cariplo
Tomaso Galli, Smartika
Stefano Panzini, Osborne & Clarke
Matteo Piras, Starsup
Case History
Walfredo della Gherardesca,
LorenzoVinci.it
7
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Il “rinascimento
produttivo”
italiano.
Le proposte del
Garante MPMI.
Le iniziative del
Consorzio.
Altamura, la Cattedrale
ampio dei cosiddetti “lavoratori della
conoscenza” e capaci di performance di
fatturato superiori anche alla media
europea.
G. Paglietti
Nella recente Relazione che il Garante
per le MPMI ha presentato alla Presidenza
del Consiglio si fa accenno al
“rinascimento produttivo” che starebbe
interessando il sistema manifatturiero e del
terziario.
Siamo di fronte, secondo la Relazione, a
un processo di rilancio e soprattutto di
rinnovamento
del
nostro
tessuto
produttivo che prende le mosse dalle
ferite, piuttosto gravi, che la crisi ha
lasciato dietro di sé: una vera e propria
“guerra dei sette anni”, secondo le parole
del Direttore Generale della Banca
d’Italia, che ha comportato, rispetto al
2007, una contrazione della produzione
che nell’industria ha toccato il 17% e nelle
costruzioni ha superato il 30%, che ha
bruciato un milione di posti di lavoro, che
nel solo 2014 ha comportato investimenti
produttivi inferiori di un terzo rispetto ai
valori di sette anni fa.
È un rinascimento che punta soprattutto
su una tipologia di imprese “nuova”
rispetto
all’idea
stereotipata
di
imprenditore che avevamo conosciuto su
libri di testo e articoli di giornale: aziende
innovative, internazionalizzate, capaci di
fare rete, aperte alle nuove forme di
finanziamento, che fanno uso più o meno
Stando ai numeri citati dal Garante si
tratta di una truppa abbastanza
consistente:
circa
200.000
imprese
internazionalizzate, oltre 2.000 aziende
leader nelle rispettive nicchie di mercato,
oltre 3.000 start up innovative, quasi 10.000
imprese con contratti di rete, oltre 300
aziende che hanno fatto ricorso,
nell’ultimo anno, a strumenti di finanza
alternativa al credito bancario.
Si tratta ora di dare continuità a questa
ripresa e soprattutto di dare supporto alle
aziende che questa ripresa la possono
trainare, facendo da battistrada per filiere
produttive e reti di imprese.
Proprio
le
aggregazioni,
insieme
all’innovazione, all’internazionalizzazione
e alla finanza complementare per le
imprese, rappresentano i quattro assi
individuati
dal
garante
su
cui
bisognerebbe impegnarsi con opportune
politiche di sviluppo che incentivino
anche, trasversalmente, digitalizzazione
delle imprese e sviluppo di nuove
professionalità.
Per quanto riguarda lo sviluppo degli
strumenti finanziari, che è l’ambito che
riguarda più da vicino l’attività del nostro
Consorzio Camerale, il Garante sottolinea
l’importanza di incentivare il ricorso ai
8
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
fiscale previsto per il venture capital a
quello previsto per le attività finanziarie
che possono accedere al credito
d’imposta.
San Leucio, il Parco archeologico e naturalistico
canali complementari al credito, sia per le
micro e piccole imprese che operano in
settori più tradizionali, sia soprattutto per le
PMI che rientrano nel target più elevato.
Nel primo caso auspica un ulteriore
potenziamento degli strumenti di microcredito e di micro-finanza, che già sono
stati al centro di numerose iniziative nel
corso degli ultimi anni. Nel caso, invece,
delle imprese a più alto potenziale,
individua tre linee di azione prioritarie:
innanzitutto, favorire un salto di qualità per
il venture capital che, in Italia, continua a
fare i conti con un contesto normativo e
fiscale non troppo favorevole che ne
frena notevolmente la crescita.
In tal senso, propone innanzitutto di
lavorare a un inquadramento normativo
ad hoc per gli operatori di venture capital.
L’obiettivo è fare in modo che, anche in
linea con la recente normativa europea in
materia, questi operatori possano godere
di una maggior proporzionalità nel regime
di vigilanza a cui sono sottoposti e che,
attualmente, li equipara di fatto alle SGR,
anche se essi gestiscono fondi di gran
lunga inferiori.
Altresì, auspica interventi che permettano
una significativa iniezione di liquidità sul
mercato dei capitali di rischio, sia
potenziando la dotazione del Fondo
Italiano di Investimento, in modo da
facilitare l’attività di fundraising degli
operatori
di
venture
capital,
sia
promuovendo l’intervento dei fondi
pensioni privati, allineando il trattamento
La seconda linea d’azione riguarda i minibond, il cui mercato sta lentamente ma
progressivamente
crescendo:
siamo
ormai prossimi alla soglia del centinaio di
operazioni
per
un
ammontare
complessivo di circa 5 miliardi, anche se la
quota delle emissioni davvero “mini” non
raggiunge ancora il miliardo.
Su questo fronte, il Garante propone di
eliminare il vincolo che permette
l’acquisto di titoli solo da parte di investitori
qualificati, secondo quanto già previsto in
altri Paesi europei. Questo dovrebbe
favorire un ulteriore sviluppo del mercato,
incentivando
l’intervento
di
nuovi
operatori.
Non va peraltro nascosto che uno dei
principali vincoli alla crescita del mercato,
dal lato della domanda di capitali, è
legato ai costi di emissione e,
conseguentemente,
alle
dimensioni
minime
necessarie
per
rendere
conveniente il ricorso a questi strumenti.
Proprio per ovviare a questo problema, il
Consorzio Camerale ha avviato un
progetto sperimentale, in partnership con
Unioncamere Lombardia, per verificare la
fattibilità (e metterne a punto le
opportune procedure) di una operazione
di cartolarizzazione di mini-bond di mediopiccola dimensione emessi da piccole
imprese del territorio. Operazioni di questo
tipo, se opportunamente sostenute dalla
collaborazione
pubblico-privato,
potrebbero favorire la diffusione di questo
strumento e, di fatto, la sua definitiva
consacrazione, presso la grande platea
delle piccole imprese (sane) che
attualmente sono, in larga parte, tagliate
fuori dal mercato.
Parallelamente, il Consorzio Camerale ha
messo in cantiere una serie di iniziative per
supportare la conoscenza e la diffusione
9
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
delle cambiali finanziarie, questa specie di
“cugine” dei mini-bond, destinate a
soddisfare fabbisogni finanziari di breve
periodo, che finora non hanno conosciuto
la fortuna che forse meriterebbero. Anche
in questo caso, il Consorzio sta
predisponendo dei progetti sperimentali
sul campo che permettano l’incontro tra
imprese potenzialmente interessate a
questo strumento e gli operatori del
mercato.
Terza linea d’azione immaginata dal
Garante è quella relativa all’equity
crowdfunding.
In
questo
ambito,
riprendendo i suggerimenti che, a vario
titolo, sono giunti a Consob e Ministero anche da parte del gruppo di lavoro che
il Consorzio stesso aveva creato durante
la consultazione sul nuovo Regolamento la Relazione propone di metter mano a
una revisione della normativa che
permetta di semplificare procedure e
vincoli. In tal modo si renderà più agevole
per gli operatori, soprattutto per i privati,
fare ricorso a questa forma innovativa (e
dalle
grandi
potenzialità)
di
finanziamento.
Fondo Centrale di Garanzia: un bilancio
dell’operatività dello strumento nel 2014
Secondo i primi dati diffusi dal Ministero
dello Sviluppo Economico, nel 2014 il
Fondo Centrale di garanzia ha rilasciato 8
miliardi di euro di garanzie a quasi 60 mila
imprese di piccole e medie dimensioni,
attivando finanziamenti per 12,9 miliardi di
euro.
L’importanza crescente dello strumento è
evidenziata dalla variazione positiva delle
richieste di ammissione alla garanzia
(+7,9% rispetto al 2013) e del numero di
operatori che hanno presentato le
domande (+15,4%).
E’ stata resa manifesta da parte delle
istituzioni la volontà di potenziare
ulteriormente il Fondo Centrale di garanzia,
estendendolo ai titoli Abs cartolarizzati con
crediti nei confronti delle PMI.
Si segnala, altresì, che è attualmente in
corso di definizione il quadro normativo per
l’avvio della garanzia a valere su
operazioni di microcredito, con una
copertura
massima
dell’80%
e
su
finanziamenti non superiori a 25 mila euro.
10
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
La via dei green
bond
J. Schettini Gherardini
Director of Reasearch Office
Standard Ethics
Standard Ethics è un'agenzia di rating di
sostenibilità, governata da un Board con
membri di varia nazionalità, in maggioranza
femminile.
Seppure basata a Londra, la società ha una
forte attenzione nei confronti del mercato
italiano, come dimostrato dal fatto che ha
dedicato all'Italia i primi indici di sostenibilità,
basati su un monitoraggio avviato nel 2002.
Green bond: due nuove parole magiche
per piccole e grandi aziende del futuro,
almeno secondo alcuni attenti osservatori
delle cose finanziarie. Naturalmente
parliamo di obbligazioni, uno strumento
con cui le aziende devono trovare sempre
maggiore dimestichezza se vogliono
uscire dall’angusto rapporto tradizionale
cliente-banca che, ormai, non costituisce
necessariamente
lo
strumento
più
adeguato
per
una
trasformazione
dinamica
dell’impianto
produttivo
italiano.
Se poi associamo le due parole magiche
a quelle di “mini-bond” emerge allora un
concetto assai interessante, anche per le
imprese di minore dimensione.
Per fornire un quadro complessivo,
occorre ricordare che Standard Ethics ha
esaminato e valutato le nuove emissioni
“corporate” denominate in euro (quindi le
maggiori), le quali sono ad oggi 20 per un
importo complessivo di circa 13 miliardi di
euro.
Il mercato dei green bond è maturato
sostanzialmente nel corso del 2014,
passando da circa 16 miliardi nel 2013 a
Alberobello, i trulli
36 miliardi di euro solo l’anno scorso, una
crescita
notevole
che
ha
visto
protagoniste le banche e subito dopo le
aziende.
Le ragioni alla base del loro successo
possono essere molteplici tra cui,
presumibilmente, l’esigenza – soddisfatta di maggior trasparenza e rendicontazione
nell’uso dei proventi, che richiama
l’attenzione di investitori e obbligazionisti
non solo sensibili a tematiche ambientali,
ma anche interessati a conoscere l’esatto
impiego dei loro soldi.
Operatori del mercato e banche d’affari
si aspettano dunque un’ulteriore crescita
nei prossimi anni, tant’è che Deutsche
Bank ha appena annunciato un
programma di acquisti di green bond pari
a 1 miliardo di euro.
Di cosa si tratta esattamente? Quali
vantaggi possono offrire i green bond
rispetto a prodotti di debito più
tradizionali?
Viviamo in tempi e in luoghi dove le parole
e i concetti vengono spesso storpiati,
allungati, ma soprattutto corrotti grazie
alla clonazione di prodotti sempre più
simili, ma mai uguali, che uno dopo l’altro
ci portano lontano dall’idea originale.
Succede in molti casi.
Infatti, il rischio sostanziale è di trovare
emittenti che hanno dato, e danno
tuttora, una propria definizione di cosa è
considerato “green”. Questo significa che
11
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
sostenibilità, la così detta “second
opinion” (ovviamente elaborati da due
agenzie di rating specializzate) e, infine,
assicurare un canale dedicato al flusso
dei fondi raccolti.
Giovinazzo, veduta panoramica
l'emittente può etichettare l’obbligazione
come “green” nei documenti pubblici e di
emissione senza però seguire principi e
standard
riconosciuti
a
livello
internazionale, creando potenzialmente
confusione e autoreferenzialità, otlre che
un effetto boomerang.
Di questa tendenza ne è consapevole, in
primis, il mondo bancario che ha stilato
delle linee guida per definire il prodotto,
guidare l’emissione di questi titoli e limitare
clonazioni che potrebbero far perdere il
valore dell’idea originale.
Così l’ICMA (International Capital Market
Association) ha predisposto il “Green
Bonds Principles”, un testo che riassume i
principi di emissione, basandosi su tre
concetti di fondo:
• si tratta di un titolo di debito legato a
un progetto “green”;
• deve avere due rating, sia quello di
merito creditizio (relativo alla solidità
finanziaria e alla rimborsabilità) sia
quello sulla solidità del progetto
“green” sottostante;
• i fondi raccolti devono essere dedicati
allo
specifico
progetto,
senza
disperdersi nel “calderone”.
In altri termini, qualora l’emittente volesse
utilizzare la dicitura “green bond” e
volesse avvalersi dei circuiti bancari
tradizionali
dovrebbe
fornire
ai
sottoscrittori una chiara descrizione del
prodotto e del progetto sottostante
nonché accompagnare tale descrizione
con un rating di merito creditizio e uno di
Nel concreto, un’impresa che intendesse
finanziare una spesa che avesse le
caratteristiche per essere definita “green”
– ad esempio nell’ambito del risparmio
energetico per una riconversione in
pannelli solari o per l’acquisto di
automezzi a basse emissioni - avrebbe la
facoltà, alle condizioni sopra indicate, di
emettere green bond o mini-green-bond.
Con quali vantaggi?
La misura di un’emissione è duplice: è
necessario considerare il suo costo, inteso
come la somma dei costi tecnici, e gli
interessi da pagare ai sottoscrittori nonché
obbligazionisti.
Nel caso dei bond tradizionali, tanto più i
sottoscrittori sono fiduciosi sulla restituzione
del capitale di debito tanto più sono
disposti a ricevere meno interessi (la
regola è l’arcinota legge del mercato).
Nel caso dei green bond, il fatto più
interessante è che subentra un elemento
diverso e legato al gradimento del
progetto sottostante. Il focus si sposta e
abbraccia elementi meno legati alla
notorietà dell’emittente o alla sua solidità
per valorizzare fattori quali la qualità,
l’innovatività, l’attrattiva del progetto in sé.
Il pubblico o le istituzioni, sia bancarie che
finanziarie in genere, potrebbero trovarsi
nella condizione di gradire maggiormente
la sottoscrizione di prodotti che vadano
nella direzione di uno sviluppo più
responsabile e sostenibile.
Non dimentichiamo che nuovi elementi
(come ad esempio lo sviluppo di reti)
hanno creato mercati aperti e trasparenti,
partecipati da crescenti fette della
popolazione, determinando maggiore
attenzione verso scelte extra-finanziarie,
tangibili e intangibili, con ricadute sul
piano della fiducia e della credibilità degli
12
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Al via la seconda edizione del progetto
“Smart&Start”
Si è aperta lo scorso febbraio la seconda
edizione del progetto “Smart&Start Italia”,
finalizzato a sostenere la nascita e la
crescita delle start up innovative ad alto
contenuto tecnologico.
Bari, la Cattedrale di San Sabino
emittenti, nonché nuove valutazioni sulla
qualità e la durabilità di lungo termine dei
prodotti quotati, siano essi legati alle
imprese (azioni, bond, green bond, fondi,
fondi di fondi) o agli emittenti istituzionali
(come i titoli di stato).
La conclusione a cui è arrivata Standard
Ethics e che ha determinato il suo
interesse a proporsi come agenzia di
rating (per la second opinion) su questi
prodotti è che siamo di fronte alla fine
dell’era finanziaria classica, focalizzata
esclusivamente su variabili economiche: i
mercati finanziari regolamentati e quelli
dei consumatori in cui competono le
imprese di minori dimensioni, per quanto
fallibili
e
volatili,
hanno
subìto
un’evoluzione e si stanno dimostrando il
sistema più importante e indipendente
per valutare la sostenibilità di lungo
periodo di numerose attività umane.
La prima edizione, che si è chiusa lo scorso
novembre, ha permesso di finanziare oltre
400 imprese per un totale di 77 milioni di
euro di investimenti attivati.
Tra le novità dell’edizione 2015 si segnala la
possibilità di accedere agli incentivi per
tutte le imprese italiane e non solo per
quelle
presenti
nelle
regioni
del
Mezzogiorno.
Il bando presenta una dote di 200 milioni di
euro che verrà utilizzato, fino a
esaurimento fondi, per il rilascio di
agevolazioni finanziarie e reali.
Le prime prevedono un mutuo senza
interessi, il cui valore può arrivare fino al
70% delle spese ammissibili (quali ad
esempio il costo di impianti, macchinari,
attrezzature
tecnologiche,
brevetti,
personale dipendente e collaboratori),
percentuale che sale all’80% nel caso di
start up costituite da giovani o donne,
oppure nel caso tra i soci sia presente un
dottore di ricerca in rientro dall’estero.
Sono previsti benefici a fondo perduto per
le start up innovative localizzate in
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia,
Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere
Sismico Aquilano, le quali sono tenute a
rimborsare solo l’80% del mutuo ricevuto.
Le agevolazioni reali sono, invece, dirette
alle imprese nate da meno di un anno che
possono richiedere servizi finalizzati alla
fase di avvio quali tutoring tecnicogestionale,
pianificazione
finanziaria,
marketing, organizzazione e gestione
dell’innovazione.
13
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Crowdfunding: alla scoperta
dei portali
Intervista a Maurizio Sella,
Amministratore Delegato di
Smartika
A cura di M.G. Cesarini
Smartika si è affermata negli ultimi anni
come il primo portale di social lending nel
panorama italiano. Come è nata l’idea di
business?
L’idea nasce dalla volontà delle persone
di non essere più dei semplici clienti o
consumatori ma di diventare “prosumers”,
ossia prendere in mano direttamente
l’organizzazione di vari aspetti della
propria vita, dai viaggi all’e-commerce,
fino ad arrivare alla finanza con il P2P o
social lending.
Con 60 milioni di abitanti e un mercato del
credito al consumo di circa 20 miliardi di
euro (dimensioni simili al Regno Unito) il
mercato italiano rappresenta una grande
opportunità per lo sviluppo del social
lending.
Il ricorso allo strumento ha fatto registrare
in Italia un importante incremento
contestualmente all’acuirsi della crisi,
mentre nel mondo anglosassone il boom
ha addirittura indotto alcuni operatori a
quotarsi in Borsa. Quali ritiene siano le
ragioni della crescita del mercato?
Il social lending nel mondo anglosassone
si è effettivamente sviluppato nel
momento
di
crisi
della
finanza
internazionale andando a colmare il
vuoto lasciato dal “credit crunch” ossia le
mancate erogazioni di prestiti da parte
delle banche e anche il calo dei
rendimenti dei titoli di Stato che hanno
reso il social lending – efficiente e a basso
Polignano a Mare
costo – un’alternativa conveniente per
prestatori e richiedenti.
Nel mondo anglosassone siamo già nella
fase di maturità del fenomeno e sono
previsti ulteriori sbarchi in Borsa nel 2015; in
Italia rappresenta ancora un mercato di
nicchia
ma,
grazie
anche
a
un’importante
campagna
di
comunicazione e marketing che inizierà
nei prossimi mesi, prevediamo grandi
sviluppi per il social lending di Smartika
anche in Italia.
Quali caratteristiche contraddistinguono
lo strumento rispetto ai tradizionali canali
di finanziamento e quali vantaggi è in
grado di dare a chi necessita un prestito?
Quali sono, d’altro canto, le forme di tutela
offerte ai prestatori, sia in termini di
trasparenza che di rischio legato alla
solvibilità?
Efficienza e rapidità: si richiede il prestito
sul portale www.smartika.it e in tempo
reale si ottiene una risposta che viene poi
confermata (o meno) dopo un’attenta
verifica della documentazione ricevuta.
Tutto dal proprio computer senza
necessità di spostarsi da casa o
dall’ufficio. I tassi in media sono di circa 3
punti inferiori alla media nazionale, quindi
il social lending è anche conveniente.
La tutela dei prestatori viene assicurata
grazie alla notevole diversificazione del
proprio denaro sui mercati di Smartika in
almeno 50 prestiti e anche da un rigoroso
e ben collaudato processo creditizio.
14
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
agli anni compresi tra il 1861 e il 1887 tra
Giuseppe Verdi e l’amico, nonché
deputato, Opprandino Arrivabene. Vuole
raccontarci qualche dettaglio in più sul
progetto?
Bari, il Teatro Margherita
Da gennaio 2015 è inoltre attivo “Smartika
Lender Protection”, fondo che interviene
solo dopo l’eventuale fallimento delle
procedure di recupero, a copertura
(totale o parziale) delle insolvenze
manifestatesi.
“Smartika
Lender
Protection” non è una garanzia ma
piuttosto un ulteriore “conforto” sulla
sicurezza dell’investimento nel social
lending.
Sulla base della sua esperienza, quali
sono le principali finalità a cui vengono
destinati i prestiti richiesti? E quali le
motivazioni che spingono i privati a
prestare i propri risparmi attraverso questo
strumento?
Le finalità principali delle richieste di
prestito sono il consolidamento del debito
- a conferma dei tassi migliori che si
ottengono con il social lending -, le spese
per ristrutturazione casa e poi spese
mediche e acquisto di auto o moto usate.
Per quanto riguarda invece chi presta, la
motivazione sta nella possibilità di investire
i propri soldi in maniera innovativa, etica e
sociale, oltre che con buoni rendimenti.
Investire in Smartika vuol dire prestare il
proprio denaro ad altre persone con
rendimenti che sono intorno al 5% prima
delle tasse.
Tra gli ultimi progetti pubblicati da
Smartika si segnala l’iniziativa finalizzata a
sostenere Casa Verdi - la Casa di Riposo
per Musicisti (oggi Fondazione Giuseppe
Verdi) fondata dal compositore omonimo
- nell’acquisto di un carteggio risalente
Quando il Prof Roberto Ruozi, Presidente di
Casa Verdi, mi ha proposto di coinvolgere
Smartika in questo interessante ed
innovativo
progetto
www.fundingcarteggioverdi.org
ho
aderito con grande entusiasmo. Essere
riusciti
a
coniugare
l’innovazione
finanziaria di Smartika con il mondo della
cultura e della tradizione di Casa Verdi,
credo sia qualcosa di rivoluzionario.
Grazie
al
crowdfunding
questo
importante carteggio potrà tornare a
casa - Casa Verdi appunto - ed essere
messo a disposizioni di studiosi e di
appassionati di musica.
A meno di un mese dall’avvio del
progetto, sono stati già raccolti ben 35,7
mila euro. Tutti possono donare: a partire
da 100 euro per le persone fisiche e da
mille euro per le persone giuridiche
Finanziamenti a copertura di precedenti
passività: regime fiscale da applicare
Secondo una sentenza della Corte di
Cassazione del 16 gennaio 2015, in caso di
finanziamenti
bancari
alle
imprese
destinati a sostituire precedenti passività, si
deve applicare un’imposta ipotecaria del
2%. In tali casi non è, quindi, possibile
pagare l’imposta sostitutiva dello 0,25%
prevista dal Dpr 610/1973.
La sentenza della Corte si contrappone
alla posizione dell’Agenzia delle Entrate
che ritiene, invece, l’imposta sostitutiva
applicabile anche per i finanziamenti
erogati per estinguere i precedenti
indebitamenti.
15
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Lo “Strumento PMI”
di H2020 per
l’innovazione e
l’internazionalizzazione
A. Carbone
Punto di Contatto Nazionale PMI, ICT e
accesso alla finanza di rischio - Horizon 2020
APRE – Agenzia per la Promozione della
Ricerca Europea
APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca
Europea è una struttura riconosciuta dalla
Commissione europea, che per conto del MIUR
ospita tutti i Punti di Contatto Nazionale di
Horizon 2020 in Italia.
Il ruolo dei National Contact Point - NCP è di
cruciale importanza nella diffusione delle
informazioni e nell’assistenza intersettoriale e
transnazionale ai proponenti dei progetti
europei di ricerca e innovazione.
Sono tante le opportunità per le nostre PMI
all’interno di Horizon 2020, il programma
finanziario della Commissione Europea
che nel periodo 2014-2020 si propone di
sostenere gli investimenti in attività di
ricerca, sviluppo e innovazione.
Una di queste opportunità sembra stia
suscitando particolare interesse da parte
delle imprese italiane ed europee.
Parliamo del nuovo “SME Instrument”,
l’iniziativa attraverso la quale Bruxelles
intende favorire la crescita sui mercati
internazionali di PMI particolarmente
innovative.
L’obiettivo dichiarato dalla Commissione
è quello di supportare quei piani
imprenditoriali che possano migliorare la
competitività dell’economia europea su
scala globale, creando impatto e
Trani, vista della Cattedrale
soluzioni concrete per i cittadini, le
pubbliche amministrazioni e l’industria
continentale.
Innovazioni
radicali,
incrementali, tecnologiche ma anche di
servizio o processo. D’altra parte tali
iniziative dovranno generare benefici per
le aziende stesse in termini di incremento
di fatturato, occupazione, quote di
mercato e profitto.
Ma perché lo Strumento PMI risulta così
interessante?
Sono diversi i motivi che spingono le
aziende a cimentarsi nell’impresa: in primis
la possibilità di presentare la domanda
senza dover necessariamente creare un
partenariato con soggetti esteri, un
unicum (o quasi) rispetto alla logica
collaborativa che caratterizza i progetti di
Horizon 2020.
In secondo luogo, è prevista la possibilità
di partire da una fase preliminare – detta
Fase 1 - in cui l’azienda, previo invio di una
domanda di 10 pagine, può accedere a
un finanziamento fisso di 50.000 euro al
fine di analizzare e verificare la fattibilità
economico-commerciale
e
tecnicotecnologica dell’idea progettuale e
redigere
un
business
plan
molto
dettagliato. Tale business plan è
funzionale alla presentazione della
domanda di finanziamento del progetto
di industrializzazione vero e proprio.
Ancora, a fine Fase 2, la Commissione
provvederà a promuovere le aziende
finanziate, ad esempio creando contatti
16
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Lo Strumento PMI è partito nella tarda
primavera 2014, ragion per cui le prime
scadenze sono già trascorse ed è già
possibile trarre alcune osservazioni.
Più che in altri Paesi, le aziende italiane
stanno rispondendo con entusiasmo,
primeggiando, infatti, per numero di
domande di finanziamento, sia per la Fase
1 (1.319) che per la Fase 2 (155).
Bari, il Castello Normanno-svevo
con intermediari finanziari e investitori
privati per la fase di commercializzazione
e internazionalizzazione (la cosiddetta
Fase 3).
Altre caratteristiche di estremo interesse
riguardano la previsione di più scadenze
(“cut off”) utili nel corso dell’anno per la
presentazione
delle
proposte,
la
circostanza che le aziende siano libere di
selezionare l’area tematica di proprio
interesse
(secondo
un
approccio
prevalentemente bottom up) e la
possibilità per le aziende finanziate in Fase
1 e 2 di essere supportate da professionisti
messi a disposizione gratuitamente dalla
Commissione
Europea
(attività
di
coaching).
La situazione cambia se consideriamo il
numero di domande che hanno ricevuto
un esito positivo. Resta buona la
performance in valore assoluto in Fase 1,
dove al momento sono 59 le aziende
italiane finanziate (preceduti soltanto
dalla Spagna con 70 proposte finanziate),
per un totale di contributo comunitario
ottenuto che si aggira intorno ai 3 milioni
di
euro.
Perdiamo
drasticamente
posizioni, invece, nell’unica scadenza
della Fase 2, per cui sinora è stato ultimato
il processo di valutazione - quella del 9
ottobre scorso - dove portiamo a casa
soltanto 3,3 milioni su 108 milioni di euro e
3 progetti su 70.
Le 3 fasi dello Strumento PMI
E’, inoltre, importante ricordare che
Horizon
2020
prevede
tassi
di
finanziamento
a
fondo
perduto
decisamente elevati nonché importi e
tempistiche di erogazione dei pagamenti
predefiniti e certi.
La Commissione, insomma, ha strutturato
un
processo
completo
in
cui
accompagnare le imprese nel percorso
ideale che va dalla verifica tecnicoeconomica dell’idea progettuale (Fase 1)
fino all’incontro con soggetti chiave per la
produzione su larga scala e la
commercializzazione
sui
mercati
internazionali (Fase 3), passando per lo
sviluppo del progetto applicativo vero e
proprio (Fase 2).
Fonte: APRE – Agenzia per la Promozione della
Ricerca Europea
Quali aspetti è opportuno tenere ben in
considerazione quando si presenta una
proposta?
Partiamo da una precisazione: si parla di
fondi diretti europei. Le nostre aziende si
trovano a gareggiare in un campo
estremamente competitivo in cui non vi
sono quote preassegnate a seconda del
Paese di provenienza. Questo significa
17
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
che il potenziale di innovazione e di
mercato viene valutato su scala europea
e globale, non più locale o nazionale,
comportando, di conseguenza, un forte
investimento iniziale, necessario per
approfondire lo stato dell’arte in termini di
analisi brevettuale ed eventuali progetti
già finanziati da Bruxelles ma anche, o
soprattutto, in termini di conoscenza e
preanalisi dei mercati di riferimento, dei
target group (leggi clienti/utenti finali) e
dei principali competitor.
Se questi aspetti saranno trattati in fase di
domanda con l’obiettivo di evidenziare il
carattere
innovativo
dei
prodotti/servizi/tecnologie proposti dalle
aziende italiane, le valutazioni non
potranno, dunque, che essere positive.
Come già riportato, lo Strumento PMI mira
a supportare la crescita aziendale in
un’ottica
di
breve-medio
periodo.
Bisogna quindi “rassicurare” i valutatori, in
primo luogo, riguardo alle capacità
operativo-gestionali dell’azienda e alle
sue possibilità di portare a termine con
successo le attività progettuali. Le aziende
di dimensioni micro o piccole, o le start up,
probabilmente avranno bisogno della
collaborazione di partner strategici del
mondo
industriale
ma
anche
accademico.
Nonostante
la
partecipazione allo Strumento sia riservata
soltanto alle aziende che rispondono alla
definizione europea di PMI, infatti, è
sempre possibile avvalersi di parti terze o
di subcontratti.
Il
secondo
aspetto
riguarda
l’elaborazione di un piano industriale in cui
l’assunzione del rischio da parte
dell’imprenditore è parte centrale della
proposta. Aver investito nel “business plan
preliminare” prima di presentare una
proposta in Fase 1 e nel “business plan
solido
e
approfondito”
prima
di
presentare una proposta in Fase 2 sono
conditio sine qua non.
La competizione è lunga sette anni e ci
saranno ancora opportunità da qui al
2020 per scalare posizioni in classifica.
Imprese e idee innovative certamente
non mancano nel nostro Paese. Il
raggiungimento
dell’obiettivo,
però,
richiede investimenti in termini di struttura,
organizzazione aziendale e preparazione
della domanda. Questo è il primo passo
da realizzare per avviare un percorso di
successo.
Per maggiori informazioni è possibile far
riferimento a:
i National Contact Point – NCP Horizon 2020
in Italia:
http://www.apre.it/chi-siamo/
http://www.apre.it/le-pmi-in-europa/lostrumento-pmi/
Enterprise Europe Network – EEN a supporto
delle PMI europee:
http://een.ec.europa.eu/
http://www.enterprise-europe-networkitalia.eu/
Al via le registrazioni per la “Settimana
europea delle PMI”
Sono aperte le registrazioni per la 7ª
edizione della “Settimana europea delle
PMI”, l’iniziativa che si pone l’obiettivo di
promuovere lo spirito imprenditoriale nei 37
Paesi che coinvolge.
In particolare, il progetto intende fornire
informazioni sui diversi tipi di sostegno
offerti alle micro, piccole e medie imprese
a livello comunitario e nazionale,
promuovere l'imprenditorialità, soprattutto
giovanile, nonché dare un riconoscimento
agli imprenditori per il loro contributo al
benessere, all'occupazione, all'innovazione e alla competitività in Europa.
Nell’ambito della Settimana europea
potranno essere realizzate conferenze,
seminari, percorsi formativi, fiere, concorsi,
giornate porte aperte in azienda, previa
registrazione dell’evento entro il prossimo
30 novembre, attraverso il sito della
Commissione.
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/ind
ex.php/it/per-i-media/notizie/2032373settimana-euroea-delle-pmi-al-via-leregistrazioni
18
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Viaggio tra gli incubatori
certificati
8ª puntata:
TIS – Techno
innovation South
Tyrol
(Bolzano)
A. Brunetti
Cultura dell’Innovazione e
Comunicazione
TIS innovation park
L’incubatore d’imprese del TIS innovation
park è attivo dal 1998 e, da allora, ha
accompagnato 113 aziende innovative
nella loro strada verso il mercato.
Una “piattaforma per progetti innovativi”:
questo è il concetto con cui è nato
l’incubatore d’imprese dell’Alto Adige; il
suo compito era di arricchire le colonne
portanti della nostra economia - il turismo,
il commercio, la piccola industria e
l’artigianato - con i prodotti e i servizi
innovativi delle aziende tecnologiche e
delle nuove aziende l’Alto Adige.
Inoltre si puntava a creare posti di lavoro
che fossero attrattivi anche per lavoratori
altamente qualificati. Lo spirito con cui la
Provincia Autonoma di Bolzano ha creato
l’incubatore era – e resta tutt’ora – quello
di evitare che sempre più cervelli
fuggissero dall’Alto Adige.
Dal 2006 l’incubatore d’imprese è ospitato
dal parco tecnologico altoatesino, il TIS
innovation park, i cui collaboratori offrono
la propria consulenza e assistenza ai
neoimprenditori,
accompagnano
le
imprese altoatesine nella messa in rete e
nello sviluppo di prodotto, gettando
Castel del Monte, veduta aerea
inoltre ponti tra il mondo della scienza e
dell’economia.
Un particolare vantaggio è, dunque,
rappresentato
dal
fatto
che
gli
imprenditori vengono sostenuti con un
servizio a 360 gradi e che per ogni
decisione strategica vengono affiancati
con le parole e con i fatti da esperti. Il TIS
si prende cura di loro attraverso attività di
coaching, workshop, servizi di assistenza
per i finanziamenti e la comunicazione.
Oltre a questo, nella torre del TIS
innovation park le aziende possono
affittare uffici dotati di connessione
internet e telefono.
“Il punto di forza dell’incubatore
d’imprese è proprio l’essere inserito
all’interno del TIS e il far parte a una rete in
cui esperti, consulenti, ricercatori e altri
imprenditori sono tangibilmente vicini. In
questa rete i giovani imprenditori non
vengono mai lasciati soli”, afferma Petra
Gratl,
coordinatrice
dell’incubatore
d’imprese.
Per
essere
ammessi
all’incubatore
d‘imprese sono necessari un’idea di
business promettente e un business plan
ben sviluppato. Nella fase di preincubazione i futuri imprenditori possono
approfittare del supporto nello sviluppo
del modello di business, nell’elaborazione
del business plan e nello sviluppo del
prodotto.
19
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
quello di trovare risorse di investitori privati
da convogliare sulle aziende innovative
altoatesine. Per assolvere a questo
compito l’incubatore d’imprese può
contare su una rete di 19 business angel
altoatesini, tra imprenditori ed eximprenditori, e di finanziatori privati del
Nord Italia e di tutto l’arco alpino.
Monopoli, il porto
La scelta finale sull’insediamento viene
presa, ad ogni modo, dal consiglio di
amministrazione del TIS, considerando
determinanti i seguenti criteri: grado
dell'innovazione e unicità, prodotto o
servizio concreto e vendibile, una
strategia finanziaria realistica, il potenziale
di mercato e, infine, l’approccio
imprenditoriale e le competenze del
team.
All’interno dell’incubatore d’imprese di
Bolzano le start-up vengono assistite e
accompagnate fino a un massimo di
cinque anni. Ventiquattro sono le aziende
attualmente accompagnate dall’incubatore. Queste rappresentano diversi settori:
dall’IT al settore elettronico, passando per
l’abbigliamento fino ai servizi per il turismo
e le energie rinnovabili.
Elenco delle start-up attualmente incubate al
TIS innovation park
EIB Expert
Eco-Farming
Zeus
Hektros
Re-Bello
Cartorender
Res Aerea
Approda
ILOS
ARS Meccanica
Botres
Looptec new media
Datic
EcoCoating Med
Anytime
Datatellers
ProAlps
E3
Aceit
LineApp
Veil Energy
CORA happywear
QE
Ri-Legno
Tra i principali compiti che l’incubatore
porta avanti da 16 anni c’è, certamente,
Queste figure, sempre più importanti per
aiutare le piccole aziende a fare un salto
di qualità, sono investitori privati che
mettono a disposizione capitale di rischio
per imprese o progetti imprenditoriali ad
alto potenziale di crescita. “Convincere
un investitore che vale la pena investire in
un prodotto innovativo non è facile”,
spiega Petra Gratl, “ll nostro incubatore
d’imprese prepara quindi le aziende
innovative ad affrontare al meglio questa
sfida”.
In tale ambito, il pacchetto di servizi del TIS
va dalla valutazione del progetto alla
preparazione per i colloqui con il
finanziatore,
al
coinvolgimento
di
eventuali esperti, dalle prime trattative
alla
conclusione
dell’accordo.
Nell’ambito della strategia finanziaria,
inoltre, il TIS supporta l’azienda anche per
combinare eventuali finanziamenti privati
con agevolazioni pubbliche.
Per aziende che vogliono entrare sul
mercato con un prodotto innovativo o
che vogliono mettere in produzione un
prototipo funzionante, i business angel
rappresentano una preziosa opportunità:
non
solo
possono
supportarle
economicamente,
bensì
anche
mettendo loro a disposizione, oltre al
capitale, anche il proprio know-how e la
propria rete di contatti.
Tra poche settimane, invece, si chiude la
seconda edizione del concorso di
business planning “START UP!”, organizzato
dal Gruppo Giovani Imprenditori di
Assoimprenditori
Alto
Adige
e
dall’incubatore d’imprese del TIS. Grazie
all’iniziativa, entro il 7 aprile (aspiranti)
imprenditori avranno la possibilità di
20
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
elaborare le proprie idee di business
innovative nella forma di un business plan.
Se nella prima edizione del concorso i
business plan consegnati sono stati 30,
quest’anno sono stati ben 85 i team
aziendali che si sono iscritti a “START UP!”. I
partecipanti al concorso vengono
supportati nello sviluppo del proprio
business plan grazie a workshop e
a regolari incontri con dei coach, con
l’obiettivo di consegnare il documento
definitivo entro il 7 aprile 2015. La
premiazione dei 6 migliori business plan si
svolgerà il 14 maggio 2015 al TIS.
Il concorso è supportato e finanziato dal
servizio di fondazione d’impresa e dal WIFI
della Camera di commercio di Bolzano,
dalla Facoltà di Economia della Libera
Università di Bolzano, dalla Banca di
Trento e Bolzano e dall’assicurazione ITAS,
dall’aew, dal Bureau Plattner, dal
quotidiano Dolomiten e dalla Provincia
Autonoma di Bolzano.
Nella Regione Marche accesso del Fondo
Centrale di garanzia riservato ai confidi per
le operazioni di piccolo importo
A partire dallo scorso 20 febbraio 2015
l’intervento del Fondo Centrale di garanzia
nella Regione Marche è stato limitato alla
controgaranzia dei confidi con sede
legale e/o operativa nel territorio regionale
per le operazioni il cui importo è inferiore o
pari a 150 mila euro, escludendo in tali casi
l’intervento in garanzia diretta.
Il provvedimento, che si applica anche alle
operazioni inserite nei portafogli di
finanziamento, è stato deliberato dalla
Conferenza Unificata n. 139 del 13
novembre 2014 che ha preso atto della
delibera della Regione Marche n. 1125 del
6 ottobre 2014.
Varato il piano a sostegno del Made in Italy
E’ ai nastri di partenza il “Piano per la
promozione straordinaria del Made in Italy
e l’attrazione degli investimenti in Italia”.
Con uno stanziamento complessivo di 260
milioni di euro, il piano recentemente
varato ha l’obiettivo di incrementare il
volume dell’export, nonché il numero
complessivo delle imprese esportatrici, di
cogliere le opportunità legate alla crescita
della domanda globale e all’incremento
della classe media nei mercati emergenti,
e di accrescere la capacità di intercettare
investimenti esteri.
Per il conseguimento di tali obiettivi
saranno messe in atto specifiche iniziative
a supporto delle PMI quali, ad esempio, la
realizzazione di grandi eventi fieristici
nazionali e di piani di promozione in
collaborazione con le principali catene
distributive
mondiali
per
sostenere
l’ingresso dei prodotti italiani senza brand
internazionale, azioni di comunicazione
per l’ingresso in mercati prioritari tramite i
media tradizionali e quelli più innovativi
(social network e blog), nonché specifici
piani di valorizzazione del settore
agroalimentare italiano, anche a tutela
dei marchi e delle certificazioni di qualità
ed origine, e delle produzioni di
eccellenza.
Si intende, altresì, promuovere una serie di
iniziative finalizzate all’attrazione degli
investimenti esteri e all’assistenza agli
investitori attraverso la realizzazione di
roadshow mirati alla presentazione delle
opportunità Paese, all’assistenza tecnica
all’operatore estero e al suo radicamento
sul
territorio,
nonché
mediante
il
rafforzamento della struttura dedicata
all’interno dell’ICE con la creazione di un
sistema
di
Customer
Relationship
Management per gli investitori esteri, di
una piattaforma di condivisione delle
informazioni
sulle
opportunità
di
investimento in Italia e di un database
degli investitori internazionali.
21
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Le pubblicazioni
Ministero dello Sviluppo Economico: piani
di incentivazione in equity per start up
innovative e incubatori certificati
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha
recentemente reso disponibile un modello
commentato per i piani di incentivazione
in equity per start up innovative e
incubatori certificati, che si pone a
supporto della guida ad hoc emessa un
anno fa. Il documento esemplifica le
modalità di base per l’implementazione di
piani di incentivazione e remunerazione
che prevedano l'assegnazione di azioni,
quote e strumenti finanziari partecipativi
da parte di start up innovative e
incubatori certificati (come previsto
dall’art. 27 del Decreto-Legge del 18
ottobre 2012, n. 179, convertito con Legge
17 dicembre 2012, n. 221) a favore sia di
dipendenti, collaboratori e componenti
dell'organo
amministrativo
che
di
prestatori di opera e servizi anche
professionali.
E’ possibile scaricare il documento al link:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im
ages/stories/documenti/Modello_piano_i
ncentivazione_equity_startup_10_marzo_
2015%20(3).pdf
Commissione
Europea:
guida
al
crowdfunding
La Commissione Europea ha reso
pubblica una guida sul tema del
crowdfunding
specificatamente
dedicata alle PMI. Oltre a una
panoramica esplicativa sullo strumento e
sulle tipologie attraverso cui si declina
(social lending, reward-based, donationbased ed equity crowdfunding le
tipologie principali), offre delle linee guida
operative circa le tappe da seguire per
accedere
allo
strumento,
anche
attraverso l’analisi di un case history per
ciascuna delle tipologie.
Il documento è disponibile al link:
http://ec.europa.eu/growth/access-tofinance/fundingpolicies/crowdfunding/index_en.htm
Relazione annuale del Garante delle
MPMI
E’ stata
recentemente
pubblicata
l’edizione 2015 della Relazione annuale
del Garante delle micro, piccole e medie
imprese, che offre una panoramica del
tessuto imprenditoriale italiano e individua
le linee prioritarie di intervento per
rafforzarne la competitività. Le imprese
che secondo la Relazione stanno
facendo da traino al rinnovamento e alla
riforma del nostro sistema produttivo sono
accomunate da alcuni fattori distintivi,
quali
l’innovazione
e
l’internazionalizzazione, sono inserite in
contesti aggregativi di reti, presentano
performance di fatturato superiori alla
media di settore e, soprattutto, fanno
ricorso a canali alternativi al credito
bancario per finanziare la propria
crescita.
Il documento è disponibile alla pagina
web:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im
ages/stories/documenti/RELAZIONE_GAR
ANTE_MPMI_versione_26%20febbraio_201
5.pdf
Ministero dello Sviluppo Economico:
guida per l’ottenimento di agevolazioni a
valere sulla “Nuova Sabatini”
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha
pubblicato una guida destinata alle
imprese interessate all’ottenimento di
agevolazioni per l’acquisto di nuovi
macchinari, impianti o attrezzature,
secondo quanto previsto dalla “Nuova
Sabatini”. All’interno si possono trovare
informazioni sui soggetti coinvolti, sui
requisiti necessari per l’ottenimento
dell’agevolazione e sulle modalità di
richiesta.
Per consultare la guida:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im
ages/stories/documenti/Leaflet_Beni_Stru
mentali_v7.pdf
22
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Banca Centrale Europea: bollettino
economico
Secondo la rilevazione della BCE,
l’economia
mondiale
continua
a
registrare una ripresa graduale con un
andamento difforme a livello territoriale.
Nell’Area Euro si conferma una modesta
espansione dell’economia. A dicembre
l’inflazione ha fatto registrare una
contrazione dello 0,2%, ma nel corso del
prossimo biennio dovrebbe tornare a
crescere grazie alle misure di politica
monetaria introdotte di recente. Il calo dei
prestiti alle imprese si è ridotto anche
grazie a una diminuzione sostanziale dei
tassi di interesse. All’interno della
pubblicazione è possibile approfondire
anche le decisioni intraprese dal Consiglio
Direttivo della BCE nella riunione dello
scorso 22 gennaio.
Il report è disponibile al link:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazion
i/bollettino-bce/bol-bce2015/bollecobce-01-15.pdf
Assogestione: mappa del risparmio
gestito
E’ disponibile l’ultimo report redatto da
Assogestione relativamente all’andamento del mercato italiano del risparmio
gestito che riporta informazioni sulla
raccolta e sul patrimonio delle gestioni
collettive (fondi aperti e chiusi) e delle
gestioni di portafoglio (servizi retail e
mandati istituzionali). In particolare, si
segnala come l’anno corrente sia iniziato
con il segno positivo per la raccolta
dell’industria, con sottoscrizioni che
superano i 9 miliardi di euro, di cui 6,4
miliardi provengono dai fondi comuni.
Ulteriori dettagli sono disponibili al link:
http://www.assogestioni.it/index.cfm/3,14
3,10740/cs_mappa_gennaio2015.pdf
Banca d’Italia: principali voci dei bilanci
bancari
Dall’analisi dei bilanci bancari si conferma
una contrazione dei prestiti nonostante i
tassi di interesse si siano mantenuti su livelli
bassi. Nello specifico, i prestiti ai privati
hanno
registrato
una
contrazione
dell’1,6% su base annua (-0,5% il calo dei
prestiti alle famiglie sui dodici mesi e -2,3%
quello alle società non finanziarie). Per
quanto riguarda i depositi del settore
privato, a dicembre il tasso di crescita sui
dodici mesi si è attestato al 3,9%. La
raccolta
obbligazionaria
è
invece
diminuita del 17,3% su base annua. Tra i
dati positivi rilevati da Banca d’Italia vi è
un lieve miglioramento delle sofferenze
bancarie: il tasso di crescita è passato dal
18,4% per il mese di novembre al 15,2% di
dicembre.
Ulteriori dati sono disponibili alla pagina
web:
https://www.bancaditalia.it/media/comu
nicati/documenti/201501/com_stam_ita_12gen2015.pdf
23
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Le consultazioni
pubbliche
Scadenza: 29 marzo 2015
Disposizioni per l'iscrizione e la gestione
dell'elenco degli operatori di microcredito
La
Banca
d’Italia
ha
posto
in
consultazione
lo
schema
delle
“Disposizioni per l’iscrizione e la gestione
dell’elenco
degli
operatori
di
microcredito”. Quest’ultimi, sulla base di
quanto stabilito in occasione della riforma
del Titolo V del decreto legislativo 1°
settembre 1993 n. 385, possono contare su
un regime normativo differenziato, meno
stringente rispetto a quello stabilito per gli
intermediari
non
bancari
previsto
dall’articolo 106 TUB. Lo schema di
provvedimento posto in consultazione
disciplina il procedimento di verifica del
possesso dei requisiti di onorabilità e
professionalità degli esponenti aziendali e
dei partecipanti al capitale, le modalità di
iscrizione e cancellazione degli operatori
dall’elenco
e
gli
obblighi
di
comunicazione in capo agli operatori di
microcredito.
Per consultare il documento:
https://www.bancaditalia.it/compiti/vigil
anza/normativa/consultazioni/2014/elen
co-operatorimicrocredito/Consultazione_microcredito
.pdf
Scadenza: 13 maggio 2015
Green Paper sull’Unione dei mercati dei
capitali (UCM)
E’ stata aperta una consultazione dalle
Commissione Europea con riferimento al
libro verde sull’Unione dei mercati dei
capitali. Il documento si sofferma, in
particolare, su alcune questioni quali le
barriere agli investimenti transfrontalieri
che attualmente frenano l'accesso ai
finanziamenti da parte delle imprese
nell’Unione, offrendo spunti e proposte di
riforma in tale ambito. La consultazione si
pone l’obiettivo di massimizzare i benefici
dei mercati dei capitali a vantaggio
dell'economia,
della
crescita
e
dell'occupazione, nonché di creare un
mercato unico dei capitali per tutti e 28 gli
Stati membri, eliminando gli ostacoli agli
investimenti
transfrontalieri
all'interno
dell'UE e promuovendo relazioni più strette
con i mercati dei capitali mondiali, di
promuovere un corpus unico di norme sui
servizi finanziari applicato in modo
efficace e coerente, di garantire un
efficace livello di protezione degli
investitori e di contribuire ad attrarre
investimenti da tutto il mondo per
rafforzare la competitività degli Stati
membri. Oltre alle istituzioni dell'Unione e
ai parlamenti nazionali, sono invitati a
fornire le proprie osservazioni anche le
imprese, gli operatori del settore
finanziario e tutti i soggetti eventualmente
interessati.
Il documento è disponibile alla pagina
web:
http://ec.europa.eu/finance/consultatio
ns/2015/capital-marketsunion/docs/green-paper_en.pdf
24
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Start up innovative:
la Top Twenty
di Marzo
Dati aggiornati al 18 marzo 2015
A cura di M. Bolchini
Le start up innovative registrate sono
3.512
Le prime 20 Province italiane
Le Regioni italiane
Regione
Numero
Start up
1
Lombardia
776
2
Emilia-Romagna
408
3
Lazio
335
4
Veneto
263
5
Piemonte
254
6
Toscana
222
7
Campania
207
8
Puglia
145
9
Marche
144
10
Sicilia
Trentino-Alto
Adige
142
Sardegna
Friuli-Venezia
Giulia
101
14
Calabria
86
57
15
Abruzzo
64
Brescia
56
16
Liguria
56
17
Pisa
52
17
Umbria
40
18
Salerno
51
18
Basilicata
20
19
Verona
50
19
Molise
15
20
Genova
48
20
Valle d‘Aosta
11
ITALIA
3.512
Provincia
Numero
Start up
1
Milano
519
2
Roma
292
3
Torino
194
4
Bologna
113
5
Napoli
107
6
Trento
98
7
Modena
91
8
Firenze
88
9
Bari
73
10
Cagliari
72
11
Padova
69
12
Ancona
65
13
Bergamo
65
13
14
Treviso
63
15
Palermo
16
11
12
123
100
25
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Economic outlook
Dati aggiornati al 15 marzo 2015
A cura di C. Bettonica
Previsioni macro-economiche
Paesi del G7 ed emergenti
PIL in %
2014 (S)
Cambi vs Euro
2015 (S)
Paese
Prezzo
YTD
Mondo
3,30%
3,40%
Euro – USD
1,0492
-13,27%
Stati Uniti
2,30%
3,20%
Euro – GBP
0,7117
-8,36%
Eurozona
0,70%
1,30%
Euro – JPY
127,37
-11,96%
Regno Unito
3,00%
2,30%
Euro – CHF
1,0566
-12,05%
Giappone
1,20%
1,20%
Euro - CNY
6,5668
-12,42%
Cina
7,20%
6,80%
Euro – CAD
1,3425
-4,52%
Euro – NXD
1,4310
-7,67%
Euro – AUD
1,3763
-7,06%
Euro – HKD
8,151
-13,12%
Euro – RUB
65,449
-9,80%
Euro - BRL
3,4085
6,05%
Inflaz. in %
2014 (S)
2015 (S)
Stati Uniti
1,50%
1,50%
Eurozona
0,50%
-0,20%
Regno Unito
1,60%
0,50%
Giappone
2,30%
1,00%
Cina
2,00%
2,00%
(S) Stime Global Investment Committee
Fonte: Bloomberg
26
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Mercati azionari
Rendimenti governativi a scadenza
Variazione
Paese
2 anni
Valore
1 sett
FTSE/Mib
Milano
22.714
Dax
Francoforte
11.902
1 sett (€)
YTD
YTD
(€)
5 anni
10 anni
30 anni
Italia
0,17%
0,48%
1,15%
1,95%
1,24%
19,74%
Germania
-0,23%
-0,09%
0,26%
0,72%
3,04%
21,38%
Francia
-0,15%
0,03%
0,49%
1,08%
0,93%
17,27%
Spagna
0,11%
0,49%
1,14%
1,92%
1,07%
16,20%
Cac 40
Paris
5.010
Eurostoxx
50
3.658
FTSE
London
6.741
1,75%
1,91%
11,26%
Swiss Mkt.
Zurich
9.156
3,75%
2,48%
12,86% 11,12%
S&P 500 –
US
2.053
1,25%
0,35%
19,53% 19,24%
Nasdaq
Comp – US
4.872
0,75%
0,42%
22,98% 21,60%
Nikkei 225
19.254
2,12%
1,86%
28,13% 15,89%
Hang Seng
Index
23.823
2,98%
1,42%
08,96%
6,89%
RTS Russia
834
-1,84%
-2,57%
-8,55%
-17,2%
Shangai –
Cina
3.373
-2,78%
-0,43%
-1,57%
-3,01%
Bovespa Brasil
48.596
-3,55%
-1,62%
-15,9%
-29,7%
419
0,88%
0,81%
17,75% 12,62%
3,52%
Spread Italia
2 anni
10 anni
30 anni
-
-
-
-
Germania
0,40%
0,57%
0,89%
1,23%
Francia
0,32%
0,45%
0,65%
0,87%
Spagna
0,06%
-0,01%
0,00%
0,03%
Italia
MSCI
Mondo
5 anni
Fonte: Bloomberg Finance LP
27
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Commodities
Indici obbligazionari
Variazione
Paese
Valore
1sett.
Italia
govern.
1 – 3 anni
Italia
govern.
3 – 5 anni
Italia
govern.
5 – 7 anni
Italia
govern.
7 – 10 anni
Italia
govern.
> 10 anni
Euro
govern.
1 – 3 anni
Euro
govern.
3 – 5 anni
Euro
govern.
5 – 7 anni
Euro
govern.
7 – 10 anni
Euro
govern.
> 10 anni
1 sett
(€)
YTD
Commodities
Valore
Var. 1 sett.
YTD.
Petrolio (WTI)
(barile
44,8
-9,61%
-15,83%
1.157,5
-0,83%
-2,31%
15,6
-0,88%
-0,47%
1.118,9
-2,50%
-7,38%
Rame
(cent/libbra)
267,9
1,88%
-5,20%
Mais
(cent/bushel)
380,5
-1,42%
-6,22%
Frumento
(cent/bushel)
502,0
4,04%
-15,56%
YTD
(€)
395,3
0,09%
1,08%
556,9
0,30%
2,42%
726,5
0,48%
3,79%
834,6
0,84%
4,83%
Oro (oncia)
Argento
(oncia)
Platino (oncia)
912,2
168,7
1,20%
0,11%
8,09%
1,97%
200,6
0,28%
2,65%
231,7
0,41%
3,85%
251,6
0,50%
3,12%
322,9
0,82%
2,98%
JP Morgan
1 - 3 anni
226,2
0,18%
1,92%
JP Morgan
3 – 5 anni
299,4
0,58%
2,78%
JP Morgan
5 – 7 anni
384,6
0,39%
1,93%
JP Morgan
7 – 10 anni
441,4
1,08%
3,41%
JP Morgan
+10 anni
629,6
3,92%
11,75%
JP Morgan
EMBI
Global
661,4
-0,99%
-0,16%
Fonte: Bloomberg Finance LP
28
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015
Newsletter N. 56
Marzo 2015
Hanno collaborato:
Gianmarco Paglietti
Maria Gloria Cesarini
Alessandro Ambrosi
Jacopo Schettini
Gherardini
Maurizio Sella
Antonio Carbone
Astrid Brunetti
Milena Bolchini
Carlo Bettonica
Consorzio Camerale
per il credito e la finanza
Via Meravigli 9/B, Milano
Tel. 02 8515 4258
[email protected]
www.consorziocamerale.eu
Per maggiori informazioni e
approfondimenti circa i contenuti
della newsletter è possibile
contattare:
Ufficio Studi e Comunicazione
Tel. 02 8515 4264-69
Mail: [email protected]
29