Appunti N. 56 Marzo 2015 - Consorzio Camerale per il Credito e la
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Appunti N. 56 Marzo 2015 - Consorzio Camerale per il Credito e la
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Anno VIII, Numero 56, Marzo 2015 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza INDICE In primo piano • Alessandro Ambrosi, Presidente della Camera di commercio di Bari 2 • Coming soon: “Come finanziare lo sviluppo delle imprese? I canali complementari al credito bancario” 6 • Il “rinascimento produttivo” italiano. Le proposte del Garante MPMI. Le iniziative del Consorzio. 8 • La via dei green bond • Crowdfunding: alla scoperta dei portali – Smartika 14 11 • Lo “Strumento PMI” di H2020 per l’innovazione e l’internazionalizzazione 16 • Viaggio tra gli incubatori certificati: TIS – Techno innovation South Tyrol 19 • Le pubblicazioni 22 • Le consultazioni pubbliche 24 • Start up innovative: la Top Twenty di Marzo 25 • Economic outlook Consorzio Camerale per il credito e la finanza Via Meravigli 9/B, Milano Tel. 02 8515 4258 [email protected] www.consorziocamerale.eu 26 I Presidenti si raccontano: Alessandro Ambrosi Da quattro anni alla guida della Camera di commercio di Bari, Alessandro Ambrosi ci racconta le sfide che si prospettano per il suo territorio e si racconta. Segue a pag. 2 23 marzo 2015: “Come finanziare lo sviluppo delle imprese? I canali complementari al credito bancario” E’ prevista per il prossimo lunedì 23 marzo una giornata di incontri interamente dedicata agli strumenti di finanza innovativa a disposizione delle imprese. Tre gli appuntamenti: Il Convegno del mattino che vedrà, tra l’altro, la partecipazione dei rappresentanti dell’OCSE; I focus group di approfondimento nel pomeriggio su obbligazioni e crowdfunding; I desk consulenziali per le imprese con il contributo degli esperti. Presidente: Francesco Bettoni Direttore: Roberto Calugi Segue a pag. 6 La newsletter è redatta a cura dell’Ufficio Studi e Comunicazione Responsabile progetto editoriale: Gianmarco Paglietti 1 Responsabile operativo: Maria Gloria Cesarini Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 I Presidenti si raccontano A colloquio con… Alessandro Ambrosi, Presidente della Camera di commercio di Bari A cura dell’Ufficio Studi Nato a Bari nel 1952, laureato in Scienze dell’Informazione, è Presidente della Camera di commercio di Bari dal 2011. Ha avviato la sua carriera professionale come responsabile commerciale e marketing nell’ambito di importanti società di informatica e, successivamente, come imprenditore commerciale nel settore dell’abbigliamento e degli articoli per la casa. E’ Presidente di Unioncamere Puglia dal 2013, nonché Presidente di Confcommercio della provincia di Bari e dell’Unione regionale di Confcommercio Puglia. Dal 2011 ricopre la carica di Consigliere di Amministrazione nell’Ente Autonomo Fiera del Levante di Bari e nell’ASI – Consorzio per l’area di Sviluppo industriale di Bari e dal 2013 è Consigliere d’Amministrazione nell’IPRES – Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali. Signor Presidente, da quattro anni è alla guida della Camera di commercio di Bari. Può farci un bilancio di questa esperienza? Direi un’importante esperienza di confronto, ancora più ampia, molto più ampia direi, di quella fatta nell'associazionismo di categoria. Si ha piena consapevolezza del ruolo rivestito, a più livelli, dai corpi sociali intermedi che va ben oltre la visione di settore e investe il territorio nella sua interezza, inteso come comunità sociale e non solo economica. Alessandro Ambrosi condivisione di progetti di sviluppo e di promozione in una logica di maggiore competitività, innovazione e contenimento di risorse per evitare inutili sprechi e duplicazioni mi hanno ben inculcato il valore dei nostri enti - al di là della letteratura e della storia economica - che è un valore concreto, quotidiano, fatto di servizi alle imprese. Attraverso specifici bandi e misure abbiamo sostenuto le imprese nell'accesso al credito, nella sicurezza, nell'export, nella costituzione di reti, nell'innovazione, nella formazione, nei percorsi di certificazione e qualità, anche attraverso le nostre Aziende speciali. La riforma che sta interessando il sistema camerale rappresenta un’importante sfida, che comporterà, presumibilmente, una ridefinizione delle politiche e degli obiettivi. Quali ritiene possano essere le direttrici lungo cui strutturare il percorso futuro? Il dialogo costante con le altre istituzioni, dagli enti locali alle università, la 2 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Bari, il lungomare Sfida è il termine giusto, fra due portatori di visioni e di interessi. Da una parte il Governo, impegnato a ridisegnare la pubblica amministrazione e a ridimensionare tutti i corpi intermedi, di cui noi siamo diventati il totem. Dall’altra il mondo delle imprese, attraverso le associazioni che siedono nel consiglio e nel governo dell’ente e che temono, nella riorganizzazione, di perdere servizi importanti, necessari alle imprese stesse, anche in termini di attività promozionali. Cosa che, per i tagli ai diritti camerali, è inevitabile. Ci tengo, però, a sottolineare che una riorganizzazione delle Camere di commercio in chiave moderna e coerente con la più vasta riforma della pubblica amministrazione, non è affatto sbagliata. Il problema sono sempre i modi in cui le cose si fanno. Il percorso delle fusioni mi pare sensato, non è più tempo per i campanilismi. Ma solo per rimboccarsi le maniche. Restringendo il campo alla Puglia, la fusione dovrebbe essere fra le Camere di commercio di Bari e Taranto, di Brindisi e Lecce; mentre Foggia dovrebbe restare così com'è. Tutto il lavoro verte sulle peculiarità dei territori e sulle loro assonanze economiche e geografiche, per cui quello che inizialmente veniva frammentato ora può essere unificato per specializzazioni e competenze specifiche. Anche le Aziende speciali vanno rilette in questo contesto, unificando le forze ed eliminando le duplicazioni. Nonostante le risorse stanziate a livello comunitario rappresentino una valida alternativa ai tradizionali canali di finanziamento sia per le aziende, alle prese con la contrazione del credito bancario, sia per le amministrazioni pubbliche, interessate dalla riforma, l’Italia è tra i Paesi che vi ha fatto meno ricorso nella precedente programmazione. In che modo è possibile incentivare il ricorso a questi fondi e ottimizzarne l’utilizzo? Smettendo di disperderli in mille rivoli e sprechi, allontanandoli dalla loro ombra aleatoria e talvolta anche surreale e indirizzandoli verso obiettivi concreti quali, ad esempio, il recupero dei ritardi nelle nostre infrastrutture strategiche: dalle ferrovie e dai porti del Sud per fare, sul serio, del Mezzogiorno il centro del Mediterraneo per tutta l'Europa, alla banda larga in tutta Italia, al consolidamento idrogeologico. Ci sono progetti comunitari dai contenuti fantascientifici, lo sappiamo tutti, che non hanno condotto a nulla se non a un lessico anglofono più forbito per dire in modo più complicato cose molto semplici. Vediamo di centrarle, queste provvidenze dei fondi strutturali, sulle reali esigenze delle imprese e dei territori. L'Unione Europea ci deve semplificare la vita, non complicarla. Il che non vuol dire che non bisogna impegnarsi a spendere le risorse. Voglio dire che bisogna spenderle meglio per avere risultati. La Puglia ha recentemente registrato la nascita di diverse piattaforme territoriali di crowdfunding - anche secondo il modello equity -. Che ruolo possono giocare, secondo la sua opinione, strumenti di finanziamento quali il crowdfunding nel sostegno allo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale? Nel 2013 in Europa sono stati raccolti fondi pari a circa un miliardo di euro. Si stimano aumenti esponenziali nel prossimo futuro 3 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 (milioni di miliardi entro il 2020) grazie al crowdfunding che nel web 2.0 trova tutti gli elementi per poter sprigionare al meglio le sue potenzialità. La Puglia, tra l'altro, ha un'antica tradizione nel crowdfunding che, tradotto in italiano, è una forma di finanziamento collettivo, cioè un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. Valori che, andando indietro nella storia, ritroviamo nelle ragioni fondanti delle società di mutuo soccorso, ancora di più quando vi si associa la parola equity. Alla fine del 1800 la nostra Camera fu sede del congresso provinciale di queste società che, nella nostra città, all'epoca erano ben nove e nate dal proposito di porre rimedio alle condizioni di estrema povertà in cui versavano le classi più umili, anche attraverso prestiti di denaro. Certo, i tempi sono cambiati, ma la mutualità resta una tratto comune nella diffusa tendenza ad aggregare, a non disperdere energie, anche economiche, e a indirizzarle su progetti innovativi che portino avanti idee che a loro volta possono creare occupazione. “Valore Assoluto” - il nostro bando per le start up - si è sviluppato in questo humus. Abbiamo assicurato ai vincitori la benzina per poter mettere in moto la macchina, anche in termini di sostegno allo sviluppo del business plan e di ricerca di ulteriori finanziatori della loro idea di impresa. Cosa che quasi per tutti è andata a buon fine. Tra l'altro il crowdfunding è uno strumento molto interessante anche per la sua democraticità: dà a tutti la possibilità di implementare un'idea a prescindere dalle competenze e dai settori. Un esempio relativo ai nostri territori può essere quello delle signore della città vecchia che fanno a mano le celebri orecchiette e che possono trovarsi a venderle dovunque attraverso un supporto web, Parco Nazionale Alta Murgia magari fornito da un nipote che ha messo su una start up. Il territorio di Bari presenta un importante legame con la tradizione e, al contempo, una forte vocazione all’innovazione. Quale ritiene possa essere la ricetta per coniugare i due aspetti? Quali iniziative ha posto in essere o intende realizzare la Camera di commercio per contribuire in tal senso? Di recente con Unioncamere Puglia abbiamo organizzato "Economy", una due giorni in cui, guidati dall'economista Giulio Sapelli, abbiamo dato la parola ai giovani startupper e ai capitani d'impresa della nostra regione. Bene: è emerso che l'unico futuro possibile per l'economia, anche della Puglia, in termini di produzione – che è in grado di favorire anche l'occupazione - è in un sistema stabile di relazioni e di collaborazione fra il mondo delle start up innovative e le imprese che già operano sul territorio. Tanto che il terzo bando “Valore Assoluto” darà punteggio maggiore alle start up in grado di offrire benefici effettivi alle imprese già operative. Risponde a questa politica anche la "Borsa delle Idee", la piattaforma web che il Politecnico di Bari sta mettendo a punto, su iniziativa e finanziamento dell'ente camerale barese, per favorire l'incontro fra domanda e offerta di innovazione. Interazione, quindi, obiettivi comuni per la crescita economica della collettività ma anche condivisione di valori in termini di 4 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 responsabilità sociale per una nuova etica dello sviluppo. Fare impresa al giorno d’oggi risulta tutt’altro che semplice. Sulla base della sua esperienza in qualità di imprenditore, quali ritiene possano essere i fattori e le caratteristiche in grado di rendere un’impresa vincente? La forza dell'idea, la competenza per farne un business duraturo e lontano dalle mode o, in alternativa, altamente adattabile ai contesti che cambiano molto in fretta, una solida cultura finanziaria, oltre che, naturalmente, le stesse risorse finanziarie e tanta, tanta passione. Chi è Alessandro Ambrosi nella vita privata? Se dovesse descrivere se stesso attraverso tre aggettivi, quali sceglierebbe? Curioso, misurato, previdente, modesto ma avventuroso, incontentabile. Se non avesse seguito il suo percorso professionale, cosa le sarebbe piaciuto fare? Mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore di basket. Se dovesse consigliare la lettura di un libro, quale sceglierebbe? Perché? Il suo territorio vanta un patrimonio artistico e naturalistico di inestimabile valore. Quali sono i luoghi meno conosciuti della provincia di Bari ma particolarmente caratteristici che raccomanderebbe a un turista di visitare? Certe chiese rupestri - ve ne sono tante da Nord a Sud - la murgia barese indorata dal grano, i piccoli borghi in collina nel Foggiano, i paesini sul mare fuori stagione, la nostra campagna. E il posto più bello, al di fuori della sua regione, che ha visitato in Italia? L’Italia è fantastica, difficilissimo scegliere il posto più bello. Per la natura e le montagne potrei dire il Trentino; per i panorami Napoli e dintorni con la Costiera; per le città Roma; e poi… poi… e ancora… Per concludere, se dovesse dare un consiglio o un suggerimento alle nuove generazioni, cosa direbbe loro? Di non smettere mai di sperare e di desiderare il meglio, non solo per sé ma per la propria comunità, dalla propria famiglia alla propria città, alla propria regione, al proprio Paese. E soprattutto che questo sperare non sia immobile ma dinamico, nella ricerca di un futuro coerente con i propri desideri e ambizioni. “Il Cigno Nero” di Taleb, perché non si può mai essere certi di nulla. Le previsioni le può fare solo il buon senso e talvolta manco quello. Quali sono i suoi hobby nel tempo libero? LE FOTO DEL MESE Il mare, qualche attività sportiva e la famiglia perché, può sembrare paradossale, quando si dedica molto tempo al lavoro, privato e pubblico, avere del tempo sereno e proficuo per la propria famiglia diventa quasi un hobby. Le foto pubblicate in questo numero sono relative alla città e al territorio della provincia di Bari. Nella copertina è ritratta una veduta costiera della città di Bari. 5 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Coming soon… Dalla collaborazione avviata tra l’OCSE e il Consorzio Camerale per il credito e la finanza al fine di diffondere la conoscenza degli strumenti di finanza innovativa presso le imprese italiane, e grazie al contributo della Camera di commercio di Milano, è organizzato l’evento: “Come finanziare lo sviluppo delle imprese? CONVEGNO Programma 09.45 Registrazione dei partecipanti 10.00 Saluti di apertura Carlo Sangalli, Presidente Camera di commercio di Milano Francesco Bettoni, Presidente Consorzio Camerale per il credito e la finanza 10.20 Lo sviluppo delle imprese e gli strumenti di finanziamento delle PMI: un confronto europeo Sergio Arzeni, Direttore Dipartimento Imprenditorialità, PMI e sviluppo locale OCSE 10.40 Firma della lettera d’intenti 10.45 Tavola rotonda: Gli strumenti finanziari di sviluppo per le imprese. Introduce e modera: Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Consorzio Camerale Gli strumenti complementari al credito bancario” una giornata interamente dedicata agli strumenti di finanziamento presenti sul mercato che possono fornire alle imprese valide opportunità per sostenere lo sviluppo del proprio business: mini-bond, cambiali finanziarie, crowdfunding, private equity, venture capital, social Ne parliamo con: Carlo Bonomi, Vice Presidente con delega a Credito, Finanza e Fisco - Assolombarda Gabriele Checchia, Ambasciatore e Rappresentante Permanente dell’Italia OCSE Anna Gervasoni, Direttore Generale – AIFI, Professore Università Cattaneo-Liuc Paolo Gibello, Presidente Deloitte&Touche S.p.A. Marco Malcontenti, CFO e CoAmministratore Delegato - Azimut Holding Spa Pietro Poletto, Head of Fixed Income Markets - Borsa Italiana bond. Vi aspettiamo il prossimo 23 marzo a partire dalle ore 9.45 presso Palazzo Giureconsulti Camera di commercio di Milano Piazza dei Mercanti, Milano Tre gli appuntamenti in agenda: 09.45 Il convegno 14.30 I focus group 12.00 Interventi in sala Conclusioni a cura di: Stefano Caselli, professore ordinario di finanza e prorettore agli affari internazionali - Università Bocconi 16.30 I desk consulenziali 6 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 FOCUS GROUP 1 DESK CONSULENZIALI Mini-bond e Obbligazioni e crowdfunding cambiali finanziarie: quale strumento scegliere? Ore 16.30 – 17.30 Sala Passi Perduti Ore 14.30 - 15.30 Sala Parlamentino Esperti, consulenti legali e fiscali a disposizione delle PMI per approfondire tutti gli aspetti legati agli strumenti obbligazionari e alle cambiali finanziarie Modera: Corrado Bottoli, CCIAA Milano Alessandro Accrocca, Orrick, Herrington & Sutcliffe Leonardo Frigiolini, Unica SIM Anna Marucci, Borsa Italiana Gerardo Murano, ADB – Analisi Dati Borsa Case History Giovanni Verreschi, ETT S.p.a. Andrea Moresco, JSH GROUP S.p.A. FOCUS GROUP 2 Crowdfunding e finanza per le imprese sociali Ore 15.30 - 16.30 Sala Parlamentino Le imprese interessate avranno la possibilità di incontrare gratuitamente un esperto per approfondire le opportunità legate all’utilizzo degli strumenti di finanziamento complementari, con particolare riferimento a obbligazioni e crowdfunding. E’ possibile prenotare l’incontro iscrivendosi al seguente link: http://servizionline.mi.camcom.it/index.phtml ?Id_VMenu=349#evento_578 La partecipazione a tutti i momenti della giornata è gratuita Per ulteriori informazioni e per iscrizioni è possibile consultare la pagina web dedicata http://servizionline.mi.camcom.it/inde x.phtml?Id_VMenu=349#evento_578 o contattare il numero di telefono 02 8515 4264 Un confronto tra i principali attori che intervengono in un’operazione di crowdfunding in merito a normativa e a modalità per avviare una campagna di successo, con un focus particolare sugli strumenti a disposizione delle imprese sociali Modera: Carlo Bettonica, Consorzio Camerale credito e finanza Alberto Fontana, Fondazione Cariplo Tomaso Galli, Smartika Stefano Panzini, Osborne & Clarke Matteo Piras, Starsup Case History Walfredo della Gherardesca, LorenzoVinci.it 7 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Il “rinascimento produttivo” italiano. Le proposte del Garante MPMI. Le iniziative del Consorzio. Altamura, la Cattedrale ampio dei cosiddetti “lavoratori della conoscenza” e capaci di performance di fatturato superiori anche alla media europea. G. Paglietti Nella recente Relazione che il Garante per le MPMI ha presentato alla Presidenza del Consiglio si fa accenno al “rinascimento produttivo” che starebbe interessando il sistema manifatturiero e del terziario. Siamo di fronte, secondo la Relazione, a un processo di rilancio e soprattutto di rinnovamento del nostro tessuto produttivo che prende le mosse dalle ferite, piuttosto gravi, che la crisi ha lasciato dietro di sé: una vera e propria “guerra dei sette anni”, secondo le parole del Direttore Generale della Banca d’Italia, che ha comportato, rispetto al 2007, una contrazione della produzione che nell’industria ha toccato il 17% e nelle costruzioni ha superato il 30%, che ha bruciato un milione di posti di lavoro, che nel solo 2014 ha comportato investimenti produttivi inferiori di un terzo rispetto ai valori di sette anni fa. È un rinascimento che punta soprattutto su una tipologia di imprese “nuova” rispetto all’idea stereotipata di imprenditore che avevamo conosciuto su libri di testo e articoli di giornale: aziende innovative, internazionalizzate, capaci di fare rete, aperte alle nuove forme di finanziamento, che fanno uso più o meno Stando ai numeri citati dal Garante si tratta di una truppa abbastanza consistente: circa 200.000 imprese internazionalizzate, oltre 2.000 aziende leader nelle rispettive nicchie di mercato, oltre 3.000 start up innovative, quasi 10.000 imprese con contratti di rete, oltre 300 aziende che hanno fatto ricorso, nell’ultimo anno, a strumenti di finanza alternativa al credito bancario. Si tratta ora di dare continuità a questa ripresa e soprattutto di dare supporto alle aziende che questa ripresa la possono trainare, facendo da battistrada per filiere produttive e reti di imprese. Proprio le aggregazioni, insieme all’innovazione, all’internazionalizzazione e alla finanza complementare per le imprese, rappresentano i quattro assi individuati dal garante su cui bisognerebbe impegnarsi con opportune politiche di sviluppo che incentivino anche, trasversalmente, digitalizzazione delle imprese e sviluppo di nuove professionalità. Per quanto riguarda lo sviluppo degli strumenti finanziari, che è l’ambito che riguarda più da vicino l’attività del nostro Consorzio Camerale, il Garante sottolinea l’importanza di incentivare il ricorso ai 8 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 fiscale previsto per il venture capital a quello previsto per le attività finanziarie che possono accedere al credito d’imposta. San Leucio, il Parco archeologico e naturalistico canali complementari al credito, sia per le micro e piccole imprese che operano in settori più tradizionali, sia soprattutto per le PMI che rientrano nel target più elevato. Nel primo caso auspica un ulteriore potenziamento degli strumenti di microcredito e di micro-finanza, che già sono stati al centro di numerose iniziative nel corso degli ultimi anni. Nel caso, invece, delle imprese a più alto potenziale, individua tre linee di azione prioritarie: innanzitutto, favorire un salto di qualità per il venture capital che, in Italia, continua a fare i conti con un contesto normativo e fiscale non troppo favorevole che ne frena notevolmente la crescita. In tal senso, propone innanzitutto di lavorare a un inquadramento normativo ad hoc per gli operatori di venture capital. L’obiettivo è fare in modo che, anche in linea con la recente normativa europea in materia, questi operatori possano godere di una maggior proporzionalità nel regime di vigilanza a cui sono sottoposti e che, attualmente, li equipara di fatto alle SGR, anche se essi gestiscono fondi di gran lunga inferiori. Altresì, auspica interventi che permettano una significativa iniezione di liquidità sul mercato dei capitali di rischio, sia potenziando la dotazione del Fondo Italiano di Investimento, in modo da facilitare l’attività di fundraising degli operatori di venture capital, sia promuovendo l’intervento dei fondi pensioni privati, allineando il trattamento La seconda linea d’azione riguarda i minibond, il cui mercato sta lentamente ma progressivamente crescendo: siamo ormai prossimi alla soglia del centinaio di operazioni per un ammontare complessivo di circa 5 miliardi, anche se la quota delle emissioni davvero “mini” non raggiunge ancora il miliardo. Su questo fronte, il Garante propone di eliminare il vincolo che permette l’acquisto di titoli solo da parte di investitori qualificati, secondo quanto già previsto in altri Paesi europei. Questo dovrebbe favorire un ulteriore sviluppo del mercato, incentivando l’intervento di nuovi operatori. Non va peraltro nascosto che uno dei principali vincoli alla crescita del mercato, dal lato della domanda di capitali, è legato ai costi di emissione e, conseguentemente, alle dimensioni minime necessarie per rendere conveniente il ricorso a questi strumenti. Proprio per ovviare a questo problema, il Consorzio Camerale ha avviato un progetto sperimentale, in partnership con Unioncamere Lombardia, per verificare la fattibilità (e metterne a punto le opportune procedure) di una operazione di cartolarizzazione di mini-bond di mediopiccola dimensione emessi da piccole imprese del territorio. Operazioni di questo tipo, se opportunamente sostenute dalla collaborazione pubblico-privato, potrebbero favorire la diffusione di questo strumento e, di fatto, la sua definitiva consacrazione, presso la grande platea delle piccole imprese (sane) che attualmente sono, in larga parte, tagliate fuori dal mercato. Parallelamente, il Consorzio Camerale ha messo in cantiere una serie di iniziative per supportare la conoscenza e la diffusione 9 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 delle cambiali finanziarie, questa specie di “cugine” dei mini-bond, destinate a soddisfare fabbisogni finanziari di breve periodo, che finora non hanno conosciuto la fortuna che forse meriterebbero. Anche in questo caso, il Consorzio sta predisponendo dei progetti sperimentali sul campo che permettano l’incontro tra imprese potenzialmente interessate a questo strumento e gli operatori del mercato. Terza linea d’azione immaginata dal Garante è quella relativa all’equity crowdfunding. In questo ambito, riprendendo i suggerimenti che, a vario titolo, sono giunti a Consob e Ministero anche da parte del gruppo di lavoro che il Consorzio stesso aveva creato durante la consultazione sul nuovo Regolamento la Relazione propone di metter mano a una revisione della normativa che permetta di semplificare procedure e vincoli. In tal modo si renderà più agevole per gli operatori, soprattutto per i privati, fare ricorso a questa forma innovativa (e dalle grandi potenzialità) di finanziamento. Fondo Centrale di Garanzia: un bilancio dell’operatività dello strumento nel 2014 Secondo i primi dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2014 il Fondo Centrale di garanzia ha rilasciato 8 miliardi di euro di garanzie a quasi 60 mila imprese di piccole e medie dimensioni, attivando finanziamenti per 12,9 miliardi di euro. L’importanza crescente dello strumento è evidenziata dalla variazione positiva delle richieste di ammissione alla garanzia (+7,9% rispetto al 2013) e del numero di operatori che hanno presentato le domande (+15,4%). E’ stata resa manifesta da parte delle istituzioni la volontà di potenziare ulteriormente il Fondo Centrale di garanzia, estendendolo ai titoli Abs cartolarizzati con crediti nei confronti delle PMI. Si segnala, altresì, che è attualmente in corso di definizione il quadro normativo per l’avvio della garanzia a valere su operazioni di microcredito, con una copertura massima dell’80% e su finanziamenti non superiori a 25 mila euro. 10 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 La via dei green bond J. Schettini Gherardini Director of Reasearch Office Standard Ethics Standard Ethics è un'agenzia di rating di sostenibilità, governata da un Board con membri di varia nazionalità, in maggioranza femminile. Seppure basata a Londra, la società ha una forte attenzione nei confronti del mercato italiano, come dimostrato dal fatto che ha dedicato all'Italia i primi indici di sostenibilità, basati su un monitoraggio avviato nel 2002. Green bond: due nuove parole magiche per piccole e grandi aziende del futuro, almeno secondo alcuni attenti osservatori delle cose finanziarie. Naturalmente parliamo di obbligazioni, uno strumento con cui le aziende devono trovare sempre maggiore dimestichezza se vogliono uscire dall’angusto rapporto tradizionale cliente-banca che, ormai, non costituisce necessariamente lo strumento più adeguato per una trasformazione dinamica dell’impianto produttivo italiano. Se poi associamo le due parole magiche a quelle di “mini-bond” emerge allora un concetto assai interessante, anche per le imprese di minore dimensione. Per fornire un quadro complessivo, occorre ricordare che Standard Ethics ha esaminato e valutato le nuove emissioni “corporate” denominate in euro (quindi le maggiori), le quali sono ad oggi 20 per un importo complessivo di circa 13 miliardi di euro. Il mercato dei green bond è maturato sostanzialmente nel corso del 2014, passando da circa 16 miliardi nel 2013 a Alberobello, i trulli 36 miliardi di euro solo l’anno scorso, una crescita notevole che ha visto protagoniste le banche e subito dopo le aziende. Le ragioni alla base del loro successo possono essere molteplici tra cui, presumibilmente, l’esigenza – soddisfatta di maggior trasparenza e rendicontazione nell’uso dei proventi, che richiama l’attenzione di investitori e obbligazionisti non solo sensibili a tematiche ambientali, ma anche interessati a conoscere l’esatto impiego dei loro soldi. Operatori del mercato e banche d’affari si aspettano dunque un’ulteriore crescita nei prossimi anni, tant’è che Deutsche Bank ha appena annunciato un programma di acquisti di green bond pari a 1 miliardo di euro. Di cosa si tratta esattamente? Quali vantaggi possono offrire i green bond rispetto a prodotti di debito più tradizionali? Viviamo in tempi e in luoghi dove le parole e i concetti vengono spesso storpiati, allungati, ma soprattutto corrotti grazie alla clonazione di prodotti sempre più simili, ma mai uguali, che uno dopo l’altro ci portano lontano dall’idea originale. Succede in molti casi. Infatti, il rischio sostanziale è di trovare emittenti che hanno dato, e danno tuttora, una propria definizione di cosa è considerato “green”. Questo significa che 11 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 sostenibilità, la così detta “second opinion” (ovviamente elaborati da due agenzie di rating specializzate) e, infine, assicurare un canale dedicato al flusso dei fondi raccolti. Giovinazzo, veduta panoramica l'emittente può etichettare l’obbligazione come “green” nei documenti pubblici e di emissione senza però seguire principi e standard riconosciuti a livello internazionale, creando potenzialmente confusione e autoreferenzialità, otlre che un effetto boomerang. Di questa tendenza ne è consapevole, in primis, il mondo bancario che ha stilato delle linee guida per definire il prodotto, guidare l’emissione di questi titoli e limitare clonazioni che potrebbero far perdere il valore dell’idea originale. Così l’ICMA (International Capital Market Association) ha predisposto il “Green Bonds Principles”, un testo che riassume i principi di emissione, basandosi su tre concetti di fondo: • si tratta di un titolo di debito legato a un progetto “green”; • deve avere due rating, sia quello di merito creditizio (relativo alla solidità finanziaria e alla rimborsabilità) sia quello sulla solidità del progetto “green” sottostante; • i fondi raccolti devono essere dedicati allo specifico progetto, senza disperdersi nel “calderone”. In altri termini, qualora l’emittente volesse utilizzare la dicitura “green bond” e volesse avvalersi dei circuiti bancari tradizionali dovrebbe fornire ai sottoscrittori una chiara descrizione del prodotto e del progetto sottostante nonché accompagnare tale descrizione con un rating di merito creditizio e uno di Nel concreto, un’impresa che intendesse finanziare una spesa che avesse le caratteristiche per essere definita “green” – ad esempio nell’ambito del risparmio energetico per una riconversione in pannelli solari o per l’acquisto di automezzi a basse emissioni - avrebbe la facoltà, alle condizioni sopra indicate, di emettere green bond o mini-green-bond. Con quali vantaggi? La misura di un’emissione è duplice: è necessario considerare il suo costo, inteso come la somma dei costi tecnici, e gli interessi da pagare ai sottoscrittori nonché obbligazionisti. Nel caso dei bond tradizionali, tanto più i sottoscrittori sono fiduciosi sulla restituzione del capitale di debito tanto più sono disposti a ricevere meno interessi (la regola è l’arcinota legge del mercato). Nel caso dei green bond, il fatto più interessante è che subentra un elemento diverso e legato al gradimento del progetto sottostante. Il focus si sposta e abbraccia elementi meno legati alla notorietà dell’emittente o alla sua solidità per valorizzare fattori quali la qualità, l’innovatività, l’attrattiva del progetto in sé. Il pubblico o le istituzioni, sia bancarie che finanziarie in genere, potrebbero trovarsi nella condizione di gradire maggiormente la sottoscrizione di prodotti che vadano nella direzione di uno sviluppo più responsabile e sostenibile. Non dimentichiamo che nuovi elementi (come ad esempio lo sviluppo di reti) hanno creato mercati aperti e trasparenti, partecipati da crescenti fette della popolazione, determinando maggiore attenzione verso scelte extra-finanziarie, tangibili e intangibili, con ricadute sul piano della fiducia e della credibilità degli 12 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Al via la seconda edizione del progetto “Smart&Start” Si è aperta lo scorso febbraio la seconda edizione del progetto “Smart&Start Italia”, finalizzato a sostenere la nascita e la crescita delle start up innovative ad alto contenuto tecnologico. Bari, la Cattedrale di San Sabino emittenti, nonché nuove valutazioni sulla qualità e la durabilità di lungo termine dei prodotti quotati, siano essi legati alle imprese (azioni, bond, green bond, fondi, fondi di fondi) o agli emittenti istituzionali (come i titoli di stato). La conclusione a cui è arrivata Standard Ethics e che ha determinato il suo interesse a proporsi come agenzia di rating (per la second opinion) su questi prodotti è che siamo di fronte alla fine dell’era finanziaria classica, focalizzata esclusivamente su variabili economiche: i mercati finanziari regolamentati e quelli dei consumatori in cui competono le imprese di minori dimensioni, per quanto fallibili e volatili, hanno subìto un’evoluzione e si stanno dimostrando il sistema più importante e indipendente per valutare la sostenibilità di lungo periodo di numerose attività umane. La prima edizione, che si è chiusa lo scorso novembre, ha permesso di finanziare oltre 400 imprese per un totale di 77 milioni di euro di investimenti attivati. Tra le novità dell’edizione 2015 si segnala la possibilità di accedere agli incentivi per tutte le imprese italiane e non solo per quelle presenti nelle regioni del Mezzogiorno. Il bando presenta una dote di 200 milioni di euro che verrà utilizzato, fino a esaurimento fondi, per il rilascio di agevolazioni finanziarie e reali. Le prime prevedono un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare fino al 70% delle spese ammissibili (quali ad esempio il costo di impianti, macchinari, attrezzature tecnologiche, brevetti, personale dipendente e collaboratori), percentuale che sale all’80% nel caso di start up costituite da giovani o donne, oppure nel caso tra i soci sia presente un dottore di ricerca in rientro dall’estero. Sono previsti benefici a fondo perduto per le start up innovative localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano, le quali sono tenute a rimborsare solo l’80% del mutuo ricevuto. Le agevolazioni reali sono, invece, dirette alle imprese nate da meno di un anno che possono richiedere servizi finalizzati alla fase di avvio quali tutoring tecnicogestionale, pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione e gestione dell’innovazione. 13 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Crowdfunding: alla scoperta dei portali Intervista a Maurizio Sella, Amministratore Delegato di Smartika A cura di M.G. Cesarini Smartika si è affermata negli ultimi anni come il primo portale di social lending nel panorama italiano. Come è nata l’idea di business? L’idea nasce dalla volontà delle persone di non essere più dei semplici clienti o consumatori ma di diventare “prosumers”, ossia prendere in mano direttamente l’organizzazione di vari aspetti della propria vita, dai viaggi all’e-commerce, fino ad arrivare alla finanza con il P2P o social lending. Con 60 milioni di abitanti e un mercato del credito al consumo di circa 20 miliardi di euro (dimensioni simili al Regno Unito) il mercato italiano rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo del social lending. Il ricorso allo strumento ha fatto registrare in Italia un importante incremento contestualmente all’acuirsi della crisi, mentre nel mondo anglosassone il boom ha addirittura indotto alcuni operatori a quotarsi in Borsa. Quali ritiene siano le ragioni della crescita del mercato? Il social lending nel mondo anglosassone si è effettivamente sviluppato nel momento di crisi della finanza internazionale andando a colmare il vuoto lasciato dal “credit crunch” ossia le mancate erogazioni di prestiti da parte delle banche e anche il calo dei rendimenti dei titoli di Stato che hanno reso il social lending – efficiente e a basso Polignano a Mare costo – un’alternativa conveniente per prestatori e richiedenti. Nel mondo anglosassone siamo già nella fase di maturità del fenomeno e sono previsti ulteriori sbarchi in Borsa nel 2015; in Italia rappresenta ancora un mercato di nicchia ma, grazie anche a un’importante campagna di comunicazione e marketing che inizierà nei prossimi mesi, prevediamo grandi sviluppi per il social lending di Smartika anche in Italia. Quali caratteristiche contraddistinguono lo strumento rispetto ai tradizionali canali di finanziamento e quali vantaggi è in grado di dare a chi necessita un prestito? Quali sono, d’altro canto, le forme di tutela offerte ai prestatori, sia in termini di trasparenza che di rischio legato alla solvibilità? Efficienza e rapidità: si richiede il prestito sul portale www.smartika.it e in tempo reale si ottiene una risposta che viene poi confermata (o meno) dopo un’attenta verifica della documentazione ricevuta. Tutto dal proprio computer senza necessità di spostarsi da casa o dall’ufficio. I tassi in media sono di circa 3 punti inferiori alla media nazionale, quindi il social lending è anche conveniente. La tutela dei prestatori viene assicurata grazie alla notevole diversificazione del proprio denaro sui mercati di Smartika in almeno 50 prestiti e anche da un rigoroso e ben collaudato processo creditizio. 14 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 agli anni compresi tra il 1861 e il 1887 tra Giuseppe Verdi e l’amico, nonché deputato, Opprandino Arrivabene. Vuole raccontarci qualche dettaglio in più sul progetto? Bari, il Teatro Margherita Da gennaio 2015 è inoltre attivo “Smartika Lender Protection”, fondo che interviene solo dopo l’eventuale fallimento delle procedure di recupero, a copertura (totale o parziale) delle insolvenze manifestatesi. “Smartika Lender Protection” non è una garanzia ma piuttosto un ulteriore “conforto” sulla sicurezza dell’investimento nel social lending. Sulla base della sua esperienza, quali sono le principali finalità a cui vengono destinati i prestiti richiesti? E quali le motivazioni che spingono i privati a prestare i propri risparmi attraverso questo strumento? Le finalità principali delle richieste di prestito sono il consolidamento del debito - a conferma dei tassi migliori che si ottengono con il social lending -, le spese per ristrutturazione casa e poi spese mediche e acquisto di auto o moto usate. Per quanto riguarda invece chi presta, la motivazione sta nella possibilità di investire i propri soldi in maniera innovativa, etica e sociale, oltre che con buoni rendimenti. Investire in Smartika vuol dire prestare il proprio denaro ad altre persone con rendimenti che sono intorno al 5% prima delle tasse. Tra gli ultimi progetti pubblicati da Smartika si segnala l’iniziativa finalizzata a sostenere Casa Verdi - la Casa di Riposo per Musicisti (oggi Fondazione Giuseppe Verdi) fondata dal compositore omonimo - nell’acquisto di un carteggio risalente Quando il Prof Roberto Ruozi, Presidente di Casa Verdi, mi ha proposto di coinvolgere Smartika in questo interessante ed innovativo progetto www.fundingcarteggioverdi.org ho aderito con grande entusiasmo. Essere riusciti a coniugare l’innovazione finanziaria di Smartika con il mondo della cultura e della tradizione di Casa Verdi, credo sia qualcosa di rivoluzionario. Grazie al crowdfunding questo importante carteggio potrà tornare a casa - Casa Verdi appunto - ed essere messo a disposizioni di studiosi e di appassionati di musica. A meno di un mese dall’avvio del progetto, sono stati già raccolti ben 35,7 mila euro. Tutti possono donare: a partire da 100 euro per le persone fisiche e da mille euro per le persone giuridiche Finanziamenti a copertura di precedenti passività: regime fiscale da applicare Secondo una sentenza della Corte di Cassazione del 16 gennaio 2015, in caso di finanziamenti bancari alle imprese destinati a sostituire precedenti passività, si deve applicare un’imposta ipotecaria del 2%. In tali casi non è, quindi, possibile pagare l’imposta sostitutiva dello 0,25% prevista dal Dpr 610/1973. La sentenza della Corte si contrappone alla posizione dell’Agenzia delle Entrate che ritiene, invece, l’imposta sostitutiva applicabile anche per i finanziamenti erogati per estinguere i precedenti indebitamenti. 15 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Lo “Strumento PMI” di H2020 per l’innovazione e l’internazionalizzazione A. Carbone Punto di Contatto Nazionale PMI, ICT e accesso alla finanza di rischio - Horizon 2020 APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea è una struttura riconosciuta dalla Commissione europea, che per conto del MIUR ospita tutti i Punti di Contatto Nazionale di Horizon 2020 in Italia. Il ruolo dei National Contact Point - NCP è di cruciale importanza nella diffusione delle informazioni e nell’assistenza intersettoriale e transnazionale ai proponenti dei progetti europei di ricerca e innovazione. Sono tante le opportunità per le nostre PMI all’interno di Horizon 2020, il programma finanziario della Commissione Europea che nel periodo 2014-2020 si propone di sostenere gli investimenti in attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Una di queste opportunità sembra stia suscitando particolare interesse da parte delle imprese italiane ed europee. Parliamo del nuovo “SME Instrument”, l’iniziativa attraverso la quale Bruxelles intende favorire la crescita sui mercati internazionali di PMI particolarmente innovative. L’obiettivo dichiarato dalla Commissione è quello di supportare quei piani imprenditoriali che possano migliorare la competitività dell’economia europea su scala globale, creando impatto e Trani, vista della Cattedrale soluzioni concrete per i cittadini, le pubbliche amministrazioni e l’industria continentale. Innovazioni radicali, incrementali, tecnologiche ma anche di servizio o processo. D’altra parte tali iniziative dovranno generare benefici per le aziende stesse in termini di incremento di fatturato, occupazione, quote di mercato e profitto. Ma perché lo Strumento PMI risulta così interessante? Sono diversi i motivi che spingono le aziende a cimentarsi nell’impresa: in primis la possibilità di presentare la domanda senza dover necessariamente creare un partenariato con soggetti esteri, un unicum (o quasi) rispetto alla logica collaborativa che caratterizza i progetti di Horizon 2020. In secondo luogo, è prevista la possibilità di partire da una fase preliminare – detta Fase 1 - in cui l’azienda, previo invio di una domanda di 10 pagine, può accedere a un finanziamento fisso di 50.000 euro al fine di analizzare e verificare la fattibilità economico-commerciale e tecnicotecnologica dell’idea progettuale e redigere un business plan molto dettagliato. Tale business plan è funzionale alla presentazione della domanda di finanziamento del progetto di industrializzazione vero e proprio. Ancora, a fine Fase 2, la Commissione provvederà a promuovere le aziende finanziate, ad esempio creando contatti 16 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Lo Strumento PMI è partito nella tarda primavera 2014, ragion per cui le prime scadenze sono già trascorse ed è già possibile trarre alcune osservazioni. Più che in altri Paesi, le aziende italiane stanno rispondendo con entusiasmo, primeggiando, infatti, per numero di domande di finanziamento, sia per la Fase 1 (1.319) che per la Fase 2 (155). Bari, il Castello Normanno-svevo con intermediari finanziari e investitori privati per la fase di commercializzazione e internazionalizzazione (la cosiddetta Fase 3). Altre caratteristiche di estremo interesse riguardano la previsione di più scadenze (“cut off”) utili nel corso dell’anno per la presentazione delle proposte, la circostanza che le aziende siano libere di selezionare l’area tematica di proprio interesse (secondo un approccio prevalentemente bottom up) e la possibilità per le aziende finanziate in Fase 1 e 2 di essere supportate da professionisti messi a disposizione gratuitamente dalla Commissione Europea (attività di coaching). La situazione cambia se consideriamo il numero di domande che hanno ricevuto un esito positivo. Resta buona la performance in valore assoluto in Fase 1, dove al momento sono 59 le aziende italiane finanziate (preceduti soltanto dalla Spagna con 70 proposte finanziate), per un totale di contributo comunitario ottenuto che si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Perdiamo drasticamente posizioni, invece, nell’unica scadenza della Fase 2, per cui sinora è stato ultimato il processo di valutazione - quella del 9 ottobre scorso - dove portiamo a casa soltanto 3,3 milioni su 108 milioni di euro e 3 progetti su 70. Le 3 fasi dello Strumento PMI E’, inoltre, importante ricordare che Horizon 2020 prevede tassi di finanziamento a fondo perduto decisamente elevati nonché importi e tempistiche di erogazione dei pagamenti predefiniti e certi. La Commissione, insomma, ha strutturato un processo completo in cui accompagnare le imprese nel percorso ideale che va dalla verifica tecnicoeconomica dell’idea progettuale (Fase 1) fino all’incontro con soggetti chiave per la produzione su larga scala e la commercializzazione sui mercati internazionali (Fase 3), passando per lo sviluppo del progetto applicativo vero e proprio (Fase 2). Fonte: APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea Quali aspetti è opportuno tenere ben in considerazione quando si presenta una proposta? Partiamo da una precisazione: si parla di fondi diretti europei. Le nostre aziende si trovano a gareggiare in un campo estremamente competitivo in cui non vi sono quote preassegnate a seconda del Paese di provenienza. Questo significa 17 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 che il potenziale di innovazione e di mercato viene valutato su scala europea e globale, non più locale o nazionale, comportando, di conseguenza, un forte investimento iniziale, necessario per approfondire lo stato dell’arte in termini di analisi brevettuale ed eventuali progetti già finanziati da Bruxelles ma anche, o soprattutto, in termini di conoscenza e preanalisi dei mercati di riferimento, dei target group (leggi clienti/utenti finali) e dei principali competitor. Se questi aspetti saranno trattati in fase di domanda con l’obiettivo di evidenziare il carattere innovativo dei prodotti/servizi/tecnologie proposti dalle aziende italiane, le valutazioni non potranno, dunque, che essere positive. Come già riportato, lo Strumento PMI mira a supportare la crescita aziendale in un’ottica di breve-medio periodo. Bisogna quindi “rassicurare” i valutatori, in primo luogo, riguardo alle capacità operativo-gestionali dell’azienda e alle sue possibilità di portare a termine con successo le attività progettuali. Le aziende di dimensioni micro o piccole, o le start up, probabilmente avranno bisogno della collaborazione di partner strategici del mondo industriale ma anche accademico. Nonostante la partecipazione allo Strumento sia riservata soltanto alle aziende che rispondono alla definizione europea di PMI, infatti, è sempre possibile avvalersi di parti terze o di subcontratti. Il secondo aspetto riguarda l’elaborazione di un piano industriale in cui l’assunzione del rischio da parte dell’imprenditore è parte centrale della proposta. Aver investito nel “business plan preliminare” prima di presentare una proposta in Fase 1 e nel “business plan solido e approfondito” prima di presentare una proposta in Fase 2 sono conditio sine qua non. La competizione è lunga sette anni e ci saranno ancora opportunità da qui al 2020 per scalare posizioni in classifica. Imprese e idee innovative certamente non mancano nel nostro Paese. Il raggiungimento dell’obiettivo, però, richiede investimenti in termini di struttura, organizzazione aziendale e preparazione della domanda. Questo è il primo passo da realizzare per avviare un percorso di successo. Per maggiori informazioni è possibile far riferimento a: i National Contact Point – NCP Horizon 2020 in Italia: http://www.apre.it/chi-siamo/ http://www.apre.it/le-pmi-in-europa/lostrumento-pmi/ Enterprise Europe Network – EEN a supporto delle PMI europee: http://een.ec.europa.eu/ http://www.enterprise-europe-networkitalia.eu/ Al via le registrazioni per la “Settimana europea delle PMI” Sono aperte le registrazioni per la 7ª edizione della “Settimana europea delle PMI”, l’iniziativa che si pone l’obiettivo di promuovere lo spirito imprenditoriale nei 37 Paesi che coinvolge. In particolare, il progetto intende fornire informazioni sui diversi tipi di sostegno offerti alle micro, piccole e medie imprese a livello comunitario e nazionale, promuovere l'imprenditorialità, soprattutto giovanile, nonché dare un riconoscimento agli imprenditori per il loro contributo al benessere, all'occupazione, all'innovazione e alla competitività in Europa. Nell’ambito della Settimana europea potranno essere realizzate conferenze, seminari, percorsi formativi, fiere, concorsi, giornate porte aperte in azienda, previa registrazione dell’evento entro il prossimo 30 novembre, attraverso il sito della Commissione. http://www.sviluppoeconomico.gov.it/ind ex.php/it/per-i-media/notizie/2032373settimana-euroea-delle-pmi-al-via-leregistrazioni 18 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Viaggio tra gli incubatori certificati 8ª puntata: TIS – Techno innovation South Tyrol (Bolzano) A. Brunetti Cultura dell’Innovazione e Comunicazione TIS innovation park L’incubatore d’imprese del TIS innovation park è attivo dal 1998 e, da allora, ha accompagnato 113 aziende innovative nella loro strada verso il mercato. Una “piattaforma per progetti innovativi”: questo è il concetto con cui è nato l’incubatore d’imprese dell’Alto Adige; il suo compito era di arricchire le colonne portanti della nostra economia - il turismo, il commercio, la piccola industria e l’artigianato - con i prodotti e i servizi innovativi delle aziende tecnologiche e delle nuove aziende l’Alto Adige. Inoltre si puntava a creare posti di lavoro che fossero attrattivi anche per lavoratori altamente qualificati. Lo spirito con cui la Provincia Autonoma di Bolzano ha creato l’incubatore era – e resta tutt’ora – quello di evitare che sempre più cervelli fuggissero dall’Alto Adige. Dal 2006 l’incubatore d’imprese è ospitato dal parco tecnologico altoatesino, il TIS innovation park, i cui collaboratori offrono la propria consulenza e assistenza ai neoimprenditori, accompagnano le imprese altoatesine nella messa in rete e nello sviluppo di prodotto, gettando Castel del Monte, veduta aerea inoltre ponti tra il mondo della scienza e dell’economia. Un particolare vantaggio è, dunque, rappresentato dal fatto che gli imprenditori vengono sostenuti con un servizio a 360 gradi e che per ogni decisione strategica vengono affiancati con le parole e con i fatti da esperti. Il TIS si prende cura di loro attraverso attività di coaching, workshop, servizi di assistenza per i finanziamenti e la comunicazione. Oltre a questo, nella torre del TIS innovation park le aziende possono affittare uffici dotati di connessione internet e telefono. “Il punto di forza dell’incubatore d’imprese è proprio l’essere inserito all’interno del TIS e il far parte a una rete in cui esperti, consulenti, ricercatori e altri imprenditori sono tangibilmente vicini. In questa rete i giovani imprenditori non vengono mai lasciati soli”, afferma Petra Gratl, coordinatrice dell’incubatore d’imprese. Per essere ammessi all’incubatore d‘imprese sono necessari un’idea di business promettente e un business plan ben sviluppato. Nella fase di preincubazione i futuri imprenditori possono approfittare del supporto nello sviluppo del modello di business, nell’elaborazione del business plan e nello sviluppo del prodotto. 19 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 quello di trovare risorse di investitori privati da convogliare sulle aziende innovative altoatesine. Per assolvere a questo compito l’incubatore d’imprese può contare su una rete di 19 business angel altoatesini, tra imprenditori ed eximprenditori, e di finanziatori privati del Nord Italia e di tutto l’arco alpino. Monopoli, il porto La scelta finale sull’insediamento viene presa, ad ogni modo, dal consiglio di amministrazione del TIS, considerando determinanti i seguenti criteri: grado dell'innovazione e unicità, prodotto o servizio concreto e vendibile, una strategia finanziaria realistica, il potenziale di mercato e, infine, l’approccio imprenditoriale e le competenze del team. All’interno dell’incubatore d’imprese di Bolzano le start-up vengono assistite e accompagnate fino a un massimo di cinque anni. Ventiquattro sono le aziende attualmente accompagnate dall’incubatore. Queste rappresentano diversi settori: dall’IT al settore elettronico, passando per l’abbigliamento fino ai servizi per il turismo e le energie rinnovabili. Elenco delle start-up attualmente incubate al TIS innovation park EIB Expert Eco-Farming Zeus Hektros Re-Bello Cartorender Res Aerea Approda ILOS ARS Meccanica Botres Looptec new media Datic EcoCoating Med Anytime Datatellers ProAlps E3 Aceit LineApp Veil Energy CORA happywear QE Ri-Legno Tra i principali compiti che l’incubatore porta avanti da 16 anni c’è, certamente, Queste figure, sempre più importanti per aiutare le piccole aziende a fare un salto di qualità, sono investitori privati che mettono a disposizione capitale di rischio per imprese o progetti imprenditoriali ad alto potenziale di crescita. “Convincere un investitore che vale la pena investire in un prodotto innovativo non è facile”, spiega Petra Gratl, “ll nostro incubatore d’imprese prepara quindi le aziende innovative ad affrontare al meglio questa sfida”. In tale ambito, il pacchetto di servizi del TIS va dalla valutazione del progetto alla preparazione per i colloqui con il finanziatore, al coinvolgimento di eventuali esperti, dalle prime trattative alla conclusione dell’accordo. Nell’ambito della strategia finanziaria, inoltre, il TIS supporta l’azienda anche per combinare eventuali finanziamenti privati con agevolazioni pubbliche. Per aziende che vogliono entrare sul mercato con un prodotto innovativo o che vogliono mettere in produzione un prototipo funzionante, i business angel rappresentano una preziosa opportunità: non solo possono supportarle economicamente, bensì anche mettendo loro a disposizione, oltre al capitale, anche il proprio know-how e la propria rete di contatti. Tra poche settimane, invece, si chiude la seconda edizione del concorso di business planning “START UP!”, organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Assoimprenditori Alto Adige e dall’incubatore d’imprese del TIS. Grazie all’iniziativa, entro il 7 aprile (aspiranti) imprenditori avranno la possibilità di 20 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 elaborare le proprie idee di business innovative nella forma di un business plan. Se nella prima edizione del concorso i business plan consegnati sono stati 30, quest’anno sono stati ben 85 i team aziendali che si sono iscritti a “START UP!”. I partecipanti al concorso vengono supportati nello sviluppo del proprio business plan grazie a workshop e a regolari incontri con dei coach, con l’obiettivo di consegnare il documento definitivo entro il 7 aprile 2015. La premiazione dei 6 migliori business plan si svolgerà il 14 maggio 2015 al TIS. Il concorso è supportato e finanziato dal servizio di fondazione d’impresa e dal WIFI della Camera di commercio di Bolzano, dalla Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano, dalla Banca di Trento e Bolzano e dall’assicurazione ITAS, dall’aew, dal Bureau Plattner, dal quotidiano Dolomiten e dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Nella Regione Marche accesso del Fondo Centrale di garanzia riservato ai confidi per le operazioni di piccolo importo A partire dallo scorso 20 febbraio 2015 l’intervento del Fondo Centrale di garanzia nella Regione Marche è stato limitato alla controgaranzia dei confidi con sede legale e/o operativa nel territorio regionale per le operazioni il cui importo è inferiore o pari a 150 mila euro, escludendo in tali casi l’intervento in garanzia diretta. Il provvedimento, che si applica anche alle operazioni inserite nei portafogli di finanziamento, è stato deliberato dalla Conferenza Unificata n. 139 del 13 novembre 2014 che ha preso atto della delibera della Regione Marche n. 1125 del 6 ottobre 2014. Varato il piano a sostegno del Made in Italy E’ ai nastri di partenza il “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia”. Con uno stanziamento complessivo di 260 milioni di euro, il piano recentemente varato ha l’obiettivo di incrementare il volume dell’export, nonché il numero complessivo delle imprese esportatrici, di cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda globale e all’incremento della classe media nei mercati emergenti, e di accrescere la capacità di intercettare investimenti esteri. Per il conseguimento di tali obiettivi saranno messe in atto specifiche iniziative a supporto delle PMI quali, ad esempio, la realizzazione di grandi eventi fieristici nazionali e di piani di promozione in collaborazione con le principali catene distributive mondiali per sostenere l’ingresso dei prodotti italiani senza brand internazionale, azioni di comunicazione per l’ingresso in mercati prioritari tramite i media tradizionali e quelli più innovativi (social network e blog), nonché specifici piani di valorizzazione del settore agroalimentare italiano, anche a tutela dei marchi e delle certificazioni di qualità ed origine, e delle produzioni di eccellenza. Si intende, altresì, promuovere una serie di iniziative finalizzate all’attrazione degli investimenti esteri e all’assistenza agli investitori attraverso la realizzazione di roadshow mirati alla presentazione delle opportunità Paese, all’assistenza tecnica all’operatore estero e al suo radicamento sul territorio, nonché mediante il rafforzamento della struttura dedicata all’interno dell’ICE con la creazione di un sistema di Customer Relationship Management per gli investitori esteri, di una piattaforma di condivisione delle informazioni sulle opportunità di investimento in Italia e di un database degli investitori internazionali. 21 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Le pubblicazioni Ministero dello Sviluppo Economico: piani di incentivazione in equity per start up innovative e incubatori certificati Il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente reso disponibile un modello commentato per i piani di incentivazione in equity per start up innovative e incubatori certificati, che si pone a supporto della guida ad hoc emessa un anno fa. Il documento esemplifica le modalità di base per l’implementazione di piani di incentivazione e remunerazione che prevedano l'assegnazione di azioni, quote e strumenti finanziari partecipativi da parte di start up innovative e incubatori certificati (come previsto dall’art. 27 del Decreto-Legge del 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con Legge 17 dicembre 2012, n. 221) a favore sia di dipendenti, collaboratori e componenti dell'organo amministrativo che di prestatori di opera e servizi anche professionali. E’ possibile scaricare il documento al link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im ages/stories/documenti/Modello_piano_i ncentivazione_equity_startup_10_marzo_ 2015%20(3).pdf Commissione Europea: guida al crowdfunding La Commissione Europea ha reso pubblica una guida sul tema del crowdfunding specificatamente dedicata alle PMI. Oltre a una panoramica esplicativa sullo strumento e sulle tipologie attraverso cui si declina (social lending, reward-based, donationbased ed equity crowdfunding le tipologie principali), offre delle linee guida operative circa le tappe da seguire per accedere allo strumento, anche attraverso l’analisi di un case history per ciascuna delle tipologie. Il documento è disponibile al link: http://ec.europa.eu/growth/access-tofinance/fundingpolicies/crowdfunding/index_en.htm Relazione annuale del Garante delle MPMI E’ stata recentemente pubblicata l’edizione 2015 della Relazione annuale del Garante delle micro, piccole e medie imprese, che offre una panoramica del tessuto imprenditoriale italiano e individua le linee prioritarie di intervento per rafforzarne la competitività. Le imprese che secondo la Relazione stanno facendo da traino al rinnovamento e alla riforma del nostro sistema produttivo sono accomunate da alcuni fattori distintivi, quali l’innovazione e l’internazionalizzazione, sono inserite in contesti aggregativi di reti, presentano performance di fatturato superiori alla media di settore e, soprattutto, fanno ricorso a canali alternativi al credito bancario per finanziare la propria crescita. Il documento è disponibile alla pagina web: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im ages/stories/documenti/RELAZIONE_GAR ANTE_MPMI_versione_26%20febbraio_201 5.pdf Ministero dello Sviluppo Economico: guida per l’ottenimento di agevolazioni a valere sulla “Nuova Sabatini” Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato una guida destinata alle imprese interessate all’ottenimento di agevolazioni per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti o attrezzature, secondo quanto previsto dalla “Nuova Sabatini”. All’interno si possono trovare informazioni sui soggetti coinvolti, sui requisiti necessari per l’ottenimento dell’agevolazione e sulle modalità di richiesta. Per consultare la guida: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im ages/stories/documenti/Leaflet_Beni_Stru mentali_v7.pdf 22 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Banca Centrale Europea: bollettino economico Secondo la rilevazione della BCE, l’economia mondiale continua a registrare una ripresa graduale con un andamento difforme a livello territoriale. Nell’Area Euro si conferma una modesta espansione dell’economia. A dicembre l’inflazione ha fatto registrare una contrazione dello 0,2%, ma nel corso del prossimo biennio dovrebbe tornare a crescere grazie alle misure di politica monetaria introdotte di recente. Il calo dei prestiti alle imprese si è ridotto anche grazie a una diminuzione sostanziale dei tassi di interesse. All’interno della pubblicazione è possibile approfondire anche le decisioni intraprese dal Consiglio Direttivo della BCE nella riunione dello scorso 22 gennaio. Il report è disponibile al link: https://www.bancaditalia.it/pubblicazion i/bollettino-bce/bol-bce2015/bollecobce-01-15.pdf Assogestione: mappa del risparmio gestito E’ disponibile l’ultimo report redatto da Assogestione relativamente all’andamento del mercato italiano del risparmio gestito che riporta informazioni sulla raccolta e sul patrimonio delle gestioni collettive (fondi aperti e chiusi) e delle gestioni di portafoglio (servizi retail e mandati istituzionali). In particolare, si segnala come l’anno corrente sia iniziato con il segno positivo per la raccolta dell’industria, con sottoscrizioni che superano i 9 miliardi di euro, di cui 6,4 miliardi provengono dai fondi comuni. Ulteriori dettagli sono disponibili al link: http://www.assogestioni.it/index.cfm/3,14 3,10740/cs_mappa_gennaio2015.pdf Banca d’Italia: principali voci dei bilanci bancari Dall’analisi dei bilanci bancari si conferma una contrazione dei prestiti nonostante i tassi di interesse si siano mantenuti su livelli bassi. Nello specifico, i prestiti ai privati hanno registrato una contrazione dell’1,6% su base annua (-0,5% il calo dei prestiti alle famiglie sui dodici mesi e -2,3% quello alle società non finanziarie). Per quanto riguarda i depositi del settore privato, a dicembre il tasso di crescita sui dodici mesi si è attestato al 3,9%. La raccolta obbligazionaria è invece diminuita del 17,3% su base annua. Tra i dati positivi rilevati da Banca d’Italia vi è un lieve miglioramento delle sofferenze bancarie: il tasso di crescita è passato dal 18,4% per il mese di novembre al 15,2% di dicembre. Ulteriori dati sono disponibili alla pagina web: https://www.bancaditalia.it/media/comu nicati/documenti/201501/com_stam_ita_12gen2015.pdf 23 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Le consultazioni pubbliche Scadenza: 29 marzo 2015 Disposizioni per l'iscrizione e la gestione dell'elenco degli operatori di microcredito La Banca d’Italia ha posto in consultazione lo schema delle “Disposizioni per l’iscrizione e la gestione dell’elenco degli operatori di microcredito”. Quest’ultimi, sulla base di quanto stabilito in occasione della riforma del Titolo V del decreto legislativo 1° settembre 1993 n. 385, possono contare su un regime normativo differenziato, meno stringente rispetto a quello stabilito per gli intermediari non bancari previsto dall’articolo 106 TUB. Lo schema di provvedimento posto in consultazione disciplina il procedimento di verifica del possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità degli esponenti aziendali e dei partecipanti al capitale, le modalità di iscrizione e cancellazione degli operatori dall’elenco e gli obblighi di comunicazione in capo agli operatori di microcredito. Per consultare il documento: https://www.bancaditalia.it/compiti/vigil anza/normativa/consultazioni/2014/elen co-operatorimicrocredito/Consultazione_microcredito .pdf Scadenza: 13 maggio 2015 Green Paper sull’Unione dei mercati dei capitali (UCM) E’ stata aperta una consultazione dalle Commissione Europea con riferimento al libro verde sull’Unione dei mercati dei capitali. Il documento si sofferma, in particolare, su alcune questioni quali le barriere agli investimenti transfrontalieri che attualmente frenano l'accesso ai finanziamenti da parte delle imprese nell’Unione, offrendo spunti e proposte di riforma in tale ambito. La consultazione si pone l’obiettivo di massimizzare i benefici dei mercati dei capitali a vantaggio dell'economia, della crescita e dell'occupazione, nonché di creare un mercato unico dei capitali per tutti e 28 gli Stati membri, eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri all'interno dell'UE e promuovendo relazioni più strette con i mercati dei capitali mondiali, di promuovere un corpus unico di norme sui servizi finanziari applicato in modo efficace e coerente, di garantire un efficace livello di protezione degli investitori e di contribuire ad attrarre investimenti da tutto il mondo per rafforzare la competitività degli Stati membri. Oltre alle istituzioni dell'Unione e ai parlamenti nazionali, sono invitati a fornire le proprie osservazioni anche le imprese, gli operatori del settore finanziario e tutti i soggetti eventualmente interessati. Il documento è disponibile alla pagina web: http://ec.europa.eu/finance/consultatio ns/2015/capital-marketsunion/docs/green-paper_en.pdf 24 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Start up innovative: la Top Twenty di Marzo Dati aggiornati al 18 marzo 2015 A cura di M. Bolchini Le start up innovative registrate sono 3.512 Le prime 20 Province italiane Le Regioni italiane Regione Numero Start up 1 Lombardia 776 2 Emilia-Romagna 408 3 Lazio 335 4 Veneto 263 5 Piemonte 254 6 Toscana 222 7 Campania 207 8 Puglia 145 9 Marche 144 10 Sicilia Trentino-Alto Adige 142 Sardegna Friuli-Venezia Giulia 101 14 Calabria 86 57 15 Abruzzo 64 Brescia 56 16 Liguria 56 17 Pisa 52 17 Umbria 40 18 Salerno 51 18 Basilicata 20 19 Verona 50 19 Molise 15 20 Genova 48 20 Valle d‘Aosta 11 ITALIA 3.512 Provincia Numero Start up 1 Milano 519 2 Roma 292 3 Torino 194 4 Bologna 113 5 Napoli 107 6 Trento 98 7 Modena 91 8 Firenze 88 9 Bari 73 10 Cagliari 72 11 Padova 69 12 Ancona 65 13 Bergamo 65 13 14 Treviso 63 15 Palermo 16 11 12 123 100 25 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Economic outlook Dati aggiornati al 15 marzo 2015 A cura di C. Bettonica Previsioni macro-economiche Paesi del G7 ed emergenti PIL in % 2014 (S) Cambi vs Euro 2015 (S) Paese Prezzo YTD Mondo 3,30% 3,40% Euro – USD 1,0492 -13,27% Stati Uniti 2,30% 3,20% Euro – GBP 0,7117 -8,36% Eurozona 0,70% 1,30% Euro – JPY 127,37 -11,96% Regno Unito 3,00% 2,30% Euro – CHF 1,0566 -12,05% Giappone 1,20% 1,20% Euro - CNY 6,5668 -12,42% Cina 7,20% 6,80% Euro – CAD 1,3425 -4,52% Euro – NXD 1,4310 -7,67% Euro – AUD 1,3763 -7,06% Euro – HKD 8,151 -13,12% Euro – RUB 65,449 -9,80% Euro - BRL 3,4085 6,05% Inflaz. in % 2014 (S) 2015 (S) Stati Uniti 1,50% 1,50% Eurozona 0,50% -0,20% Regno Unito 1,60% 0,50% Giappone 2,30% 1,00% Cina 2,00% 2,00% (S) Stime Global Investment Committee Fonte: Bloomberg 26 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Mercati azionari Rendimenti governativi a scadenza Variazione Paese 2 anni Valore 1 sett FTSE/Mib Milano 22.714 Dax Francoforte 11.902 1 sett (€) YTD YTD (€) 5 anni 10 anni 30 anni Italia 0,17% 0,48% 1,15% 1,95% 1,24% 19,74% Germania -0,23% -0,09% 0,26% 0,72% 3,04% 21,38% Francia -0,15% 0,03% 0,49% 1,08% 0,93% 17,27% Spagna 0,11% 0,49% 1,14% 1,92% 1,07% 16,20% Cac 40 Paris 5.010 Eurostoxx 50 3.658 FTSE London 6.741 1,75% 1,91% 11,26% Swiss Mkt. Zurich 9.156 3,75% 2,48% 12,86% 11,12% S&P 500 – US 2.053 1,25% 0,35% 19,53% 19,24% Nasdaq Comp – US 4.872 0,75% 0,42% 22,98% 21,60% Nikkei 225 19.254 2,12% 1,86% 28,13% 15,89% Hang Seng Index 23.823 2,98% 1,42% 08,96% 6,89% RTS Russia 834 -1,84% -2,57% -8,55% -17,2% Shangai – Cina 3.373 -2,78% -0,43% -1,57% -3,01% Bovespa Brasil 48.596 -3,55% -1,62% -15,9% -29,7% 419 0,88% 0,81% 17,75% 12,62% 3,52% Spread Italia 2 anni 10 anni 30 anni - - - - Germania 0,40% 0,57% 0,89% 1,23% Francia 0,32% 0,45% 0,65% 0,87% Spagna 0,06% -0,01% 0,00% 0,03% Italia MSCI Mondo 5 anni Fonte: Bloomberg Finance LP 27 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Commodities Indici obbligazionari Variazione Paese Valore 1sett. Italia govern. 1 – 3 anni Italia govern. 3 – 5 anni Italia govern. 5 – 7 anni Italia govern. 7 – 10 anni Italia govern. > 10 anni Euro govern. 1 – 3 anni Euro govern. 3 – 5 anni Euro govern. 5 – 7 anni Euro govern. 7 – 10 anni Euro govern. > 10 anni 1 sett (€) YTD Commodities Valore Var. 1 sett. YTD. Petrolio (WTI) (barile 44,8 -9,61% -15,83% 1.157,5 -0,83% -2,31% 15,6 -0,88% -0,47% 1.118,9 -2,50% -7,38% Rame (cent/libbra) 267,9 1,88% -5,20% Mais (cent/bushel) 380,5 -1,42% -6,22% Frumento (cent/bushel) 502,0 4,04% -15,56% YTD (€) 395,3 0,09% 1,08% 556,9 0,30% 2,42% 726,5 0,48% 3,79% 834,6 0,84% 4,83% Oro (oncia) Argento (oncia) Platino (oncia) 912,2 168,7 1,20% 0,11% 8,09% 1,97% 200,6 0,28% 2,65% 231,7 0,41% 3,85% 251,6 0,50% 3,12% 322,9 0,82% 2,98% JP Morgan 1 - 3 anni 226,2 0,18% 1,92% JP Morgan 3 – 5 anni 299,4 0,58% 2,78% JP Morgan 5 – 7 anni 384,6 0,39% 1,93% JP Morgan 7 – 10 anni 441,4 1,08% 3,41% JP Morgan +10 anni 629,6 3,92% 11,75% JP Morgan EMBI Global 661,4 -0,99% -0,16% Fonte: Bloomberg Finance LP 28 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Marzo 2015 Newsletter N. 56 Marzo 2015 Hanno collaborato: Gianmarco Paglietti Maria Gloria Cesarini Alessandro Ambrosi Jacopo Schettini Gherardini Maurizio Sella Antonio Carbone Astrid Brunetti Milena Bolchini Carlo Bettonica Consorzio Camerale per il credito e la finanza Via Meravigli 9/B, Milano Tel. 02 8515 4258 [email protected] www.consorziocamerale.eu Per maggiori informazioni e approfondimenti circa i contenuti della newsletter è possibile contattare: Ufficio Studi e Comunicazione Tel. 02 8515 4264-69 Mail: [email protected] 29