Clamoroso: il primo cavaliere condannato per doping!

Transcript

Clamoroso: il primo cavaliere condannato per doping!
1931-2011: 80 anni di
Giostra del Saracino
Clamoroso: il primo cavaliere condannato per doping!
si corre Giostra!
L
di Roberto Parnetti
a notizia è giunta come un macigno nell’ambiente delle Giostre e
Quintane, soprattutto per le condanne comminate dal giudice mono-
cratico Alessandra Grimaccia del Tribunale di Perugia, riguardo l’indagine denominata “Zodiaco”, sull’uso di sostanze dopanti riscontrate su cavalli
partecipanti a gare di endurance e alla Quintana di Foligno.
L’inchiesta deve il proprio nome al cavallo utilizzato dal fantino Loris Venturi
che, nel maggio 2005, si classificò al secondo posto nei Campionati Italiani
Endurance di Castiglion del Lago. A destare clamore è il fatto che, per la prima volta, viene condannato un cavaliere giostrante, dopo l’entrata in vigore
dell’ordinanza ministeriale dell’onorevole Martini (del 9 luglio 2009), ovvero
Luca Innocenzi, cavaliere folignate vincitore anche dell’ultima edizione della
Quintana, corsa il 18 settembre.
Innocenzi è stato condannato a 6 mesi di reclusione per avere utilizzato un cavallo, Naval War, nella Quintana del 2006, risultato positivo ai
controlli antidoping.
Condannati anche alcuni responsabili di varie scuderie rionali: la pena più
severa è per il veterinario dottor Umberto Ricci (di Porta San Giorgio, ma residente a Bastia Umbra), condannato a un anno e tre mesi di reclusione. Un anno
di reclusione per il veterinario dottor Ugo Carrozzo (di Bari ma residente ad
Argenta). Sono stati inflitti invece sei mesi di reclusione ad Alessandro Metelli,
della scuderia del Rione Badia di Foligno, e Massimo Ballanti della scuderia del
Rione La Mora di Foligno (tutte le pene sono state sospese). A Loris Venturi
è stata invece comminata la pena pecuniaria
di 4000 euro. Tutti gli
ANNI DI IOSTRA
imputati sono stati poi
80
G
l 7 settembre 1969 si corre la 45° edizione,
che passerà alla storia per l’epilogo “burrascoso” in cui la Lancia d’Oro (vinta da Porta
Santo Spirito) viene spezzata in due tronconi
dai figuranti di Porta del Foro, delusi per il risultato scadente riportato in piazza (il Quartiere
chiuse con 2 punti).
L’intervento della Polizia riuscì a placare gli
animi e permise la consegna, da parte del sindaco Gnocchi, dei due tronconi al rettore Teoni e
al capitano Stanghini.
I
6
condannati a pagare 4000 euro ciascuno, per la costituzione delle parti civili
(Lega Cavallo e Unilav) che dovranno poi essere risarcite con 10.000 euro.
L’indagine è partita nel 2005, su scala nazionale, e portata avanti dai
Carabinieri dei Nas di Perugia coordinati dal pubblico ministero Sergio Sottani.
Nella primavera del 2007 l’allora presidente della
Commissione Veterinaria della Quintana di Foligno,
dottor Marco Pepe, in un’intervista pubblicata da un
quotidiano umbro, affermava la presenza di testosterone in alcune provette di cavali utilizzati nella
Quintana del settembre del 2006, il che portò alla
presentazione di un esposto da parte dell’Una (un’associazione animalista). Nell’edizione di quell’anno,
così come risulterebbe anche dalle intercettazioni
telefoniche, al dottor Ricci si rivolse Maurizio Conti
(della scuderia del Rione Contrastanga) per “affidargli” il cavallo Express Dissident, utilizzato all’insaputa del fantino Gianluca Chicchini, che poi vincerà
quella Giostra.
Il 12 novembre 2008 il Gip di Perugia, accogliendo le richieste del pm Sottani, rinvia a giudizio 10
persone tra cui Luca Innocenzi e il faentino Willer
Giacomoni (che successivamente patteggiò la pena),
con l’accusa di “atti fraudolenti sui cavalli per raggiungere risultato diversi da quelli conseguenti al corretto e leale svolgimento della competizione, somministrando agli animali sostanze vietate”.
Nel febbraio 2009 ha avuto inizio il processo, con l’epilogo delle sentenze
sopra riportate. La notizia ha fatto clamore non solo a Foligno, anche perché,
come ricordato in apertura, è la prima volta che viene condannato un cavaliere dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza Martini, che prevede il divieto di
“partecipazione, di cui all’art.1 comma 1, dei fantini e dei cavalieri che abbiano riportato condanne per maltrattamenti e uccisioni di animali, spettacoli e
manifestazioni vietati, competizioni non autorizzate e scommesse clandestine,
in cui si evidenzia uso di sostanze stupefacenti o dopanti attraverso controlli a
campione, nonché risultino positivi ad alcool test a campione prima della gara
in base alle norme attualmente vigenti. Il comitato organizzatore è responsabile
dell’applicazione del seguente articolo”.
Innocenzi, oltre a Foligno, è cavaliere titolare del Sestiere di Porta Solestà di
Ascoli Piceno (per il quale ha vinto le ultime quattro edizioni della Quintana) e
del Rione di Porta Santo Spirito di Servigliano (dove ha riportato 4 vittorie nelle
ultime 5 edizioni corse). I legali degli imputati inoltreranno appello e la vicenda
avrà ulteriori sviluppi, per i quali vi terremo informati.
diventa AMICO del settimanale su