C - Laboratorio per la sicurezza e l`infortunistica stradale
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C - Laboratorio per la sicurezza e l`infortunistica stradale
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Ingegneria Corso di aggiornamento professionale “Ricostruzione degli incidenti stradali” CATANIA 2010 PROGRAMMA DEL CORSO 22-23 GENNAIO •Energia cinetica dissipata nell’urto e modelli per la sua valutazione: Il metodo del triangolo e sue estensioni •Analisi urto col pedone 29-30 GENNAIO •Applicazione della conservazione della quantità di moto. Energia cinetica dissipata Negli urti reali generalmente l’energia cinetica non si conserva: Una parte di energia cinetica viene dissipata, o meglio, convertita in altre forme di energia: sonora, calore, potenziale elastica e plastica (deformazioni), vibrazioni, ecc. Ec = Ec + Ecd Negli Urti reali l’energia cinetica non si conserva Ec = Ec + Ecd 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 m1V1 + m2V2 = m1V1 + m2V2 + J1ω1 + J 2ω 22 + Ecd 2 2 2 2 2 2 (nella maggior parte dei casi pratici, l’energia cinetica di rotazione iniziale dei veicoli è trascurabile) Conservazione della Quantità di Moto m1V1 + m2V2 = m1V1 + m2V2 In assenza di forze esterne la QdM si conserva. Non compaiono termini dissipativi ma l’energia dissipata influisce sugli angoli di uscita dei veicoli e sulle loro velocità Energia dissipata 2 Ed m2 (1 + ε i ) ∆V1 = m1 m2 (1 − ε i ) m1 + γ 2 γ1 k2 γ= 2 = fattore di riduzione della massa 2 k +h h = distanza tra baricentro e retta di azione dell’impulso k2= J/m, k = raggio giratorio εi = coefficiente di restituzione riferito al centro di impatto Valutazione dell’Ed Metodo del confronto fotografico basato sull’EES 1 Ed = M ⋅ EES 2 2 Valutazione dell’Ed Metodo del confronto fotografico basato sull’EES Si devono scegliere veicolo uguali e con danneggiamenti analoghi VANTAGGI: •estrema semplicità dovuta al confronto visivo •calcolo immediato dell’energia di deformazione EES Limiti: •Difficoltà di reperire crash test o deformazioni documentate simili a quelle in oggetto per: •entità •posizione •forma •Poca precisione del metodo (valutazione legata all’esperienza personale) •Se il PDOF del riferimento è diverso dal PDOF del caso sotto studio? Urti centrati La retta d’azione dell’impulso risultante passa per i baricentri di entrambi i veicoli Urti obliqui La retta d’azione dell’impulso risultante non passa per i baricentri di entrambi i veicoli EES PDOF? Rotazione dei veicoli? I due danni sono simili come geometria ma l’energia assorbita è la stessa? EES Il veicolo non è una corpo omogeneo ma un “telaio”, con diverso comportamento a seconda della direzione della forza Approssimazione lineare curve Forza deformazione 300000 250000 Forza (N) 200000 150000 100000 50000 0 -50000 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 deformazione (N) Condizioni: per s = 0 deve essere F = 0 La deformazione s è la deformazione dinamica o massima Esprimendo l’andamento della forza in funzione della deformazione residua (direttamente misurabile sul veicolo) 20000 s = C + se Forza (N) 16000 12000 8000 4000 0 -0,3 C = deformazione residua (Crush) Se = deformazione elastica -0,2 -0,1 def. Elastica 0 0,1 0,2 0,3 deformazione (m) def. residua 0,4 0,5 0,6 0,7 Normalizzando La forza rispetto alla larghezza L del frontale del veicolo: F • L = forza totale F = A + BC A2 G= 2B A = forza max per unità di larghezza che non produce deformazioni permanenti (N/m) B = coeff. angolare della retta: indica la rigidezza della struttura nell’unità di larghezza (N/m2) G = energia “elastica” per unità di larghezza (J/m) Energia di deformazione metodo CRASH 3 F = A + BC Ea allora sarà data dalla forza per la deformazione, estesa a tutto il frontale del veicolo C Ea = ∫ G + ∫ F (C )dC dl 0 0 L BC 2 dl Ea = ∫ G + AC + 2 0 L C1 C2 C3 C4 C5 C6 Valutazione dell’energia di deformazione Ipotesi : - deformazioni uniformi su un piano verticale - approssimazione del profilo deformato con una spezzata BC 2 dl Ea = ∫ G + AC + 2 0 L BC 2 dx Ea = ∑ ∫ G + AC + 2 1 0 n −1 l l= L n −1 C1 C2 C3 C4 C5 C6 Valutazione dell’energia di deformazione X C = Ci + (Ci +1 − Ci ) x l Ci X =l dx = C C i+1 (C − Ci ) (Ci +1 − Ci ) l dC Ci +1 − Ci con 0 ≤ x ≤ l e Ci ≤ C ≤ Ci +1 Valutazione dell’energia di deformazione Per il singolo tratto lineare: Eai = ∫ Ci +1 Ci BC 2 l G + AC + dc 2 (Ci +1 − Ci ) A B Eai = l G + (Ci +1 + Ci ) + (Ci2+1 + Ci +1Ci + Ci2 ) 2 6 Per tutta la larghezza della zona deformata, discretizzata in n-1 tratti: n −1 n −1 L A B 2 n −1 2 2 Ea = ( n 1 ) G ( C 2 C C ) ( C 2 C C C C ) − + + + + + + + ∑2 i n 6 1 ∑2 1 n ∑1 i i +1 1 n − 1 2 Per tenere conto anche dell’energia restituita elasticamente, partendo dalla stima del coefficiente di restituzione si ha: Er = ε 2 Ea Ed = Ea − Er = Ea (1 − ε ) 2 Correzione dell’energia calcolata per urti obliqui PDOF ≠ 0 Fattori di correzione validi fino a PDOF = 45° Ea = Ea (1+ tan2 PDOF) Ea = Ea (1+µ tan PDOF) Ea Ea = cos PDOF con µ = 0,45-0,55 Procedure di misura • Si tratta dunque di: – misurare le deformazioni Ci – scegliere gli opportuni coefficienti A e B – applicare la formula per Ea (o Ed) • Per la misura dei Ci c’è un protocollo operativo che è opportuno conoscere (N.S. Thumbas, R.A.Smith: “Measuring protocol for quantifying vehicle damage froma an energy point of view” – SAE 880072) Stazioni di misura Le stazioni di misura sono numerate 1 a 6 come mostrato nel grafico. Vantaggi metodo Crash 3 •Adattabilità a diversi profili di danno •non necessita di un veicolo di riferimento con danni analoghi per entità e geometria a qeuello in oggetto • i coefficienti A e B sono tabulati per classi di veicolo determinate in base al loro passo Svantaggi •I coefficienti A e B da tabella non sempre sono precisi (nella stessa classe di passo ci possono essere veicoli con rigidezza molto diverse) •occorrono le profondità del danno che richiedono la misura diretta o tramite fotografie dall’alto Metodo del triangolo • Il metodo consente di determinare l’energia di deformazione mediante un confronto tra i danni reali e quelli di un veicolo di riferimento. • Il confronto è analogo alla metodologia EES, però il metodo è basato sul metodo di Campbell e richiede la stima di una profondità del danno Metodo del triangolo • Il metodo trae origine dall’osservazione che la maggior parte delle deformazioni sui veicoli può essere approssimata mediante deformazioni di tipo rettangolari e/o triangolari (linearizzazione del profilo di danno) Velocità di impatto (km/h) 100 80 60 40 20 0 0 0,5 1 1,5 Deformazione residua (m) V = b1C + b0 F = A + BC La linearizzazione della curva Forza/deformazione implica che sia lineare anche la relazione tra velocità di impatto e deformazione (Campbell) A= m b0b1 L B= m 2 b1 L 2 Velocità di impatto (km/h) 100 80 60 40 20 0 0 0,5 1 1,5 2 Deformazione residua (m) M F= (b1b0 + b12C ) L F = A + BC BC dl Ea = ∫ G + AC + 2 0 L 2 M Ea = L b02 b12C 2 ∫0 2 + b0b1C + 2 dl L In caso di approssimazione del danno con triangoli, rettangoli e trapezi , o combinazione di queste figure geometriche, è possibile determinare la formulazione per il calcolo dell’energia di deformazione a priori Rettangolo C è costante lungo lo spessore: M Ea = L b02 b12C 2 ∫0 2 + b0b1C + 2 dl L b02 b12C 2 EdA = M ( + b0b1C + ) 2 2 Rettangolo 1 2 Ed = M ⋅ EES 2 2 Ed EES = = (b02 + 2b0b1C + b12C 2 ) = b0 + b1C M Ritorna l’equazione generale V = b1C + b0 Rettangolo Può essere graficata: EES EES = b0 + b1C deformazione C Con pendenza variabile a seconda del coefficiente angolare b1 Triangolo C varia lungo lo spessore: M Ea = L Vale anche per triangolo tipo urto contro palo b02 b12C 2 ∫0 2 + b0b1C + 2 dl L EdA = Ld M L100 b02 b0b1C b12C 2 ( + + ) 2 2 6 Triangolo 2 1 Può essere graficata: EES L100 bC 2 EES = b0 + b0b1C + Ld 3 2 deformazione C Andamento lineare con pendenza funzione di b1 Trapezio EES = k0b0 + k1b1C C varia lungo lo spessore: M Ea = L C1 = αC2 α ≤1 b02 b12C 2 ∫0 2 + b0b1C + 2 dl L b02 b0b1C (1 + α ) b12C 2 (1 + α + α 2 ) EdA = M ( + + ) 2 2 6 Trapezio Può essere graficata: EES 2 2 2 ( 1 ) b C + α + α EES = b02 + b0b1C (1 + α ) + 1 3 deformazione C Andamento lineare con pendenza funzione di b1 Offset 40% L’energia di deformazione può essere espressa come somma di quella relativa al triangolo più quella relativa al rettangolo: C varia lungo lo spessore: M Ea = L b02 b12C 2 ∫0 2 + b0b1C + 2 dl L 2 2 b b C b 0 , 7 2 0 1 1C EdA = M (0,3b0 + + ) 2 3 Offset 40% Può essere graficata: EES 2 2 1 , 4 b 2 1C EES = (0,6b0 + b0b1C + ) 3 deformazione C Andamento lineare con pendenza funzione di b1 Offset 40% Nel caso di urto contro barriera deformabile (es. prove EURONCAP) l’EES della prova con offset al 40% è pari a: EES = Vα Con α pari a circa 0,92 V = velocità di impatto (64 km/h per EURONCAP) ….Pausa…. Riassumendo: Rettangolo Triangolo Trapezio Offset 40% EES = (b02 + 2b0b1C + b12C 2 ) 2 2 L100 b 2 1C EES = b0 + b0b1C + Ld 3 b12C 2 (1 + α + α 2 ) EES = b + b0b1C (1 + α ) + 3 2 0 2 2 1 , 4 b 1C EES = (0,6b02 + b0b1C + ) 3 Tutte possono essere approssimate come: EES = k0b0 + k1b1C In cui: k0 è praticamente unitario, k1C dipende dal tipo di geometria del danno EES = b0 + k1b1C Il metodo del triangolo prevede di determinare prima il parametro b1 utilizzando un veicolo di riferimento di cui sia noto l’EES EES = b0 + k1b1C EES − b0 b1 = k1C Noto il parametro b1, utilizzando la medesimo formula si calcola l’EES del veicolo in oggetto e quindi l’Ed, tenendo conto della correzione per il PDOF Metodo del triangolo Tutto ciò può essere svolto con una sola formula: 2 EES Rσ R − 2 EES Rσ R − 2 2 1 Co + Co 4 + 2 3 EES = 2 σo CR CR In cui si tiene conto del PDOF attraverso: σ R,O = cos(PDOF ) L100 Ld Valutazione di C: Triangolo CO , R = C Trapezio CO , R = C2 + ( 3 − 1)C1 Offset 40% CO , R = 1,6C Il Rettangolo è un caso particolare del trapezio, in cui c1=c2, da cui CO , R = 3C Il Triangolo è un caso particolare del trapezio, in cui c1=c2, da cui C1 = 0 Il veicolo di riferimento può essere preso da: • Crash test contro barriera rigida con offset 100% (es. NHTSA, DSD, ecc.) • Crash test contro barriera rigida e deformabile con offset 40% (es. Euroncap- DSD, AZT, ecc.) in cui è noto l’EES e la profondità del danno è nota o può essere stimata Oppure il veicolo di riferimento può essere preso anche da data base dell’EES, quali quello ungherese del dr. Melegh in cui è noto l’EES e si può stimare la profondità del danno C ESEMPIO n°1 Calcolare l’energia di deformazione del seguente veicolo Fiat Punto Si stima: forma rettangolare Deformazione max: C1=C2=0,2m Larghezza zona deformata: 100% del totale Se non si hanno crash test a disposizione si può far riferimento deformazioni con EES documentato su cui si può stimare la profondità di deformazione del danno: (schema triangolo) Massa kg 950 EES 27 km/h Larghezza ( Ld) 80% L100 Deformazione m 0,50 Applicando la formula con: CO = 3C = 3 ⋅ 0,2 = 0,346 PDOFO = 0 C R = 0,5 PDOFR = 0 EES R = 27 / 3,6 Si ottiene: 2 1 EES Rσ R − 2 EES Rσ R − 2 2 Co + Co 4 + 2 3 EES = 2 σo CR CR 2 1 27 / 3,6 ⋅1,18 − 2 27 / 3,6 ⋅1,18 − 2 2 EES = 0,346 + 0,346 ⋅ 3,6 = 22,5km / h 4 + 2 3 1 0,5 0,5 Il risultato è del tutto confrontabile con il valore di 23-24 km/h indicato ESEMPIO n°2 Si vuole verificare l’esempio precedente invertendo il veicolo oggetto con il veicolo di riferimento In questo caso si ha: CO = 0,5 PDOFO = 0 C R =0,2 3 =0,346 PDOFR = 0 EES R = 23 / 3,6 2 1 23 / 3,6 ⋅1,18 − 2 23 / 3,6 ⋅1,18 − 2 2 EES = 0,5 + 0,5 ⋅ 3,6 = 26,3km / h 4 + 2 3 1,11 0,346 0,346 Il risultato è del tutto confrontabile con il valore di 26-28 km/h indicato Esempio N°3 (EES 14 km/h) Calcolare l’energia di deformazione del seguente veicolo: Passat Si assume: danno di forma triangolare Deformazione: C=0,2 m Larghezza zona danno: 40% del totale RIFERIMENTO: Crash test Passat (NHTSA) rettangolo Massa kg 1765 Velocità m/s 15,5 Larghezza L100 cm 180,2 Deformazione m 0,37 Applicando la formula con: CO = 0,2 PDOFO = 0 C R = 0,37 3 = 0,64 PDOFR = 0 EES R = 15,5 Si ottiene: 2 1 EES Rσ R − 2 EES Rσ R − 2 2 Co + Co 4 + 2 3 EES = 2 σo CR CR 2 1 15,5 ⋅1 − 2 15,5 ⋅1 − 2 2 EES = 0,2 + 0,2 ⋅ 3,6 = 13,7km / h 4 + 2 3 1,58 0,64 0,64 Il risultato è del tutto confrontabile con il valore di 14 km/h indicato ESEMPIO n°4 Si vuole verificare l’esempio precedente invertendo il veicolo oggetto con il veicolo di riferimento In questo caso si ha: CO = 0,37 3 = 0,64 PDOFO = 0 C R =0,2 PDOFR = 0 EES R = 14 / 3,6 2 1 14 / 3,6 ⋅1,58 − 2 14 / 3,6 ⋅1,58 − 2 2 EES = 0,64 + 0,64 ⋅ 3,6 = 54,2km / h 4 + 2 3 1 0,2 0,2 Il risultato è del tutto confrontabile con il valore di 15,5 m/s = 55,8 km/h indicato Esempio N°5 (EES 16 km/h) Calcolare l’energia di deformazione del seguente veicolo: Volvo S40 Si assume: danno di forma triangolare Deformazione: C=0,2 m Larghezza zona danno: 90% del totale PDOF 10° RIFERIMENTO: Crash test Volvo (NHTSA) rettangolo Massa Velocità m/s 11 Larghezza L100 Deformazione m 0,35 Applicando la formula con: CO = 0,2 PDOFO = 10° L100 / Ld = 1 / 0,9 C R = 0,35 3 = 0,60 PDOFR = 0 EES R = 11 Si ottiene: 2 1 11 ⋅1 − 2 11⋅1 − 2 2 EES = 0,2 + 0,2 ⋅ 3,6 = 16,7 km / h 4 + 2 3 1,04 0,52 0,52 Il risultato è del tutto confrontabile con il valore di 16 km/h indicato ESEMPIO n°6 Si vuole verificare l’esempio precedente invertendo il veicolo oggetto con il veicolo di riferimento In questo caso si ha: Da svolgere! Validazione del metodo del Triangolo - Confronto con valori dell’energia dissipata in crash tests ( di letteratura & svolti presso UNIFI) - Confronto con simulazioni numeriche. Crash test Sperimentali Crash test Simulazioni numeriche LS-Dyna Crash Test G H I L Crash test characteristics 100% offset rigid barrier 50% offset rigid barrier 100% offset rigid barrier 50% offset rigid barrier Initial speed 30 km/h 30 km/h 20 km/h 20 km/h Utilizzo metodo CRASH 3 Risultati • Calcolo dei coefficienti di rigidezza A e B (procedura riportata in [Tumbas, and Smith, 1988]) utilizzando i dati della prova al 100% di offset. • Valori da tabelle NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration-. www.nhtsa.dot.gov) a seconda del passo dei veicolo. Coefficienti di rigidezza Crash test to be evaluated Coefficienti di rigidezza da crash test Fiat Panda Fiat Uno A= 44608 N/m B= 655452 N /m2 A = 32190 N/m B =50700 N/m2 A= 30654 N/m B=305053 N /m2 A = 32190 N/m B =50700 N/m2 70 EES km/h 60 50 A e B From Crash Test 40 A e B From Table 30 Experimental EES 20 Coefficienti di rigidezza da tabelle NHTSA Confronto tra EES calcolato e EES sperimentale: • scarto medio del 3% utilizzando i coefficienti A e B sperimentali 10 0 A B C D crash test E F • scarto medio del 14 % utilizzando i coefficienti A e B da tabella Utilizzo metodo Triangolo Risultati Per ciascun veicolo, il metodo del Triangolo è stato applicato utilizzando come danno di riferimento quello ottenuto negli altri crash su medesimo modello di auto. 60 EES km/h 50 40 Triangle 30 Experimental 20 10 0 A B C D E F crash test Confronto tra EES calcolato e EES sperimentale: •scarto medio del 2,4% •scarto massimo del 4,5%. Analisi sensibilità Il risultato finale dipende dalla stima dei parametri di forma del danno. Per valutare la sensibilità del metodo ai parametri di ingresso: metodo DOE (Design of Experiment) con piano fattoriale completo variabili: • profondità massima C di deformazione delle zona deformata sul veicolo di riferimento; • larghezza Ld delle zona deformata sul veicolo di riferimento; • PDOF (direzione media di applicazione della forza) del veicolo di riferimento • profondità massima C di deformazione delle zona deformata sul veicolo sotto indagine; • larghezza Ld delle zona deformata sul veicolo sotto indagine; • PDOF del veicolo sotto indagine ciascuna variabile su due livelli, con i seguenti intervalli: ± 5 cm le profondità di danno, ± 5 % le larghezze rispetto alla larghezza del frontale, ± 10° il PDOF Analisi sensibilità Il dato di ingresso più influente per la stima dell’EES è la profondità del danno C, seguito dalla larghezza del danno Ld e poi dal valore di PDOF. Le interazioni tra i parametri risultano modeste I risultati ottenuti indicano che per minimizzare l’errore finale sull’EES del veicolo, è opportuno utilizzare un danno di riferimento di entità elevata, al fine di minimizzare l’errore sulla rigidezza del veicolo Simulazione MonteCarlo campionamento casuale (distribuzione uniforme) delle variabili, ± 5 cm le profondità di danno, ± 5 % le larghezze rispetto alla larghezza del frontale, ± 10° il PDOF A) caso Peggiore con danno modesto sia per il veicolo di riferimento che per quello in oggetto, con alta rigidezza del veicolo B) caso Migliore con danno elevato sia per il veicolo riferimento che per quello sotto indagine, con bassa rigidezza del veicolo. Simulazione MonteCarlo Errore sull’EES calcolato