Scheda delle attività

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Scheda delle attività
Attività
SETTIMANA
LUNEDI
10,30
Schema
corporeo e
sentimenti
GRUPPO
dei
Grandi
11,15
Drammatiz
zazione
teatro
10,30
GRUPPO
dei
Piccoli
POMERIGGIO
MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI
10,30
10,30
Laboratorio
madrelingua
Inglese
10,30
Ausilio
Didattico
(prescrittura)
Laboratorio di
arte
11,15
11,15
11,15
Psicomotricità
Giochi sociali
O di regole
Laboratorio
delle Scienze
Gioco
simbolico
10,30
10,30
10,30
10,30
Giochi sociali
O di regole
Laboratorio
delle
Scienze
Gioco
simbolico
11,15
Laboratorio
madrelingua
Inglese
11,15
Esercizi di
manualità fine
11,15
Laboratorio di
arte
coro dei bambini
Il massaggio
biblioteca
Costruzioni
Giochi da
tavola
10,30
11,15
lettura
Psicomotricità
Drammatizzazio
ne
11,15
Costruzioni
11,15
Giochi da
tavola
Schema
corporeo e
sentimenti
Gioco simbolico
VENERDI
Le valige dei
mestieri
IL GRUPPO DEI BAMBINI
IL gruppo dei bambini della scuola materna, nasce come gruppo eterogeneo.
Le routine della giornata vengono vissute da tutto il gruppo dei bambini insieme.
Il gruppo eterogeneo è uno degli aspetti pedagogici che caratterizza la scuola, e tutti i
momenti di scambio nel gruppo sono vissuti come un’ importante risorsa. Si vivono i primi
momenti della giornata insieme;
il cartellone del buon giorno, la merenda,
vedono i
bambini partecipi e protagonisti in un clima di condivisione, aiuto reciproco.
Nei mesi di settembre e ottobre le insegnanti hanno proposto giochi ed attività atti, oltre
che a creare il gruppo e le relazioni tra bambini, momenti di osservazione per poter poi
elaborare la programmazione educativa dell’anno.
Le attività di programmazione propongono percorsi diversificati per le fasce di età.
Nel gruppo dei bambini, si evidenziano quest’anno, due distinti gruppi;
i Grandi ed i Medi.
Pur proponendo attività a bambini in gruppi omogenei per età, l’intento delle insegnanti è
però evidenziare e dare importanza maggior ad una visione del gruppo come “un unico”
indistinto, senza necessariamente creare due realtà diverse.
Strategie adottate per dividere i bambini in gruppo
Per dividere i bambini nei gruppi le insegnanti hanno scelto il “Il gioco dei simboli”, ovvero un
momento particolare alla fine del “buon giorno” al cartellone della mattina, durante il quale
le insegnanti, distribuiscono ad ognuno dei bambini una tessera rappresentante un disegno,
una figura che li contraddistingue. Il “simbolino” è per ogni bambino sempre lo stesso.
Al termine della merenda le insegnanti invitano i bambini a mettere la propria tesserinasimbolo, nello scrigno della FARFALLA (maestra Flavia), o nel cestino dello SCOIATTOLO
(maestra Debora).
Tale gioco permette alle insegnanti di invitare all’attività della mattina il gruppetto dei
bambini per cui l’attività era stata programmata, senza andare a sottolineare la differenza
di età; e dando la possibilità alle insegnanti di poter organizzare i gruppi dei bambini in base
alle attività proposte.
I gruppi durante le attività di programmazione sono stabili e vengono seguiti sempre dalla
stessa maestra. Lavorando in compresenza, le due insegnanti possono con facilità
scambiarsi le informazioni sull’andamento del percorso, le risposte/reazioni del gruppo e dei
singoli bambini alle proposte di laboratorio.
Abbiamo fino ad adesso parlato di attività di programmazione, ovvero le attività che
occupano la parte centrale della mattina, ma ci sembra necessario soffermarci su tutte le
attività
di gioco libero che rivestono un ruolo fondamentale nella giornata e nella
formazione dei bambini.
I giochi, e le modalità di proposta di tali attività, nascono anche queste dalle osservazioni
che le insegnanti hanno fatto in questi mesi.
IL GIOCO
Nel gioco il bambino si adopera con tutte le sue forze per diventare adulto. Osservare un
bambino, assorto nel gioco, è uno spettacolo affascinante. L’attività ludica costituisce il
motivo e l’esperienza di fondo di tutta la vita infantile.
I giochi in cui siamo soliti vedere impegnati i nostri piccoli, possiamo suddividerli in 3 tipologie
di attività:
-Giochi d’esercizio; sviluppo cognitivo dell’intelligenza sensorio-motrice. Leghiamo a questa
tipologia di attività libera, tutti i momenti di gioco motorio libero, in stanza della
psicomotricità ; le costruzioni; i puzzle, gli incastri; le tavolette forate e i lacci; le perline; I
chiodini; gli Shangai; il tangram; i ritagli; ( attività svolta anche al piano inferiore nel
laboratorio Montessori)
-Giochi simbolici; sviluppo dell’intelligenza pre-operativa (formazione del concetto e
attitudine a trasformare la realtà in simboli). Attribuiamo molto valore a questa tipologia di
gioco. Il gioco delle bambole; i travestimenti; ( stanza del gioco simbolico piano inferiore) di
gioco libero simbolico (in stanza della psicomotricità), con stoffe, costumi, vestiti, accessori,
divise da lavoro, costumi di animali, ecc……
-Giochi sociali, a squadre e delle regole.
Il “gioco sociale” o di regole, fa acquisire una significativa valenza sociale rispetto a quella
individuale ed egocentrica peraltro molto importanti nella fase di acquisizione del sè. Il
bambino, superata la fase egocentrica, è portato a giocare con gli altri ed in gruppo. Egli,
attraverso questo tipo di gioco, è, pertanto, sottoposto a tutte quelle regole che favoriranno
in lui la formazione del senso di responsabilità, di onestà e, soprattutto, di socialità. Il gioco
non ha soltanto una funzione di socializzazione, ma ha anche un elevato valore educativo.
Questa è la fase che corrisponde all’acquisizione cognitiva delle operazioni concrete e
formali.
Intendiamo con questa categoria di giochi tutti i giochi in squadre proposte ai bambini in
stanza della psicomotricità, ad esempio; la Bandierina,;Lupo mangia Ghiaccio; Mosca
ceca; “Pappagallo che ore sono…!”; e molti altri; Giochi da tavolo come Tombola; Gioco
dell’Oca; Gioco delle Carte; ecc------Giochi legati al ritmo e alla musica. Il momento delle canzoni viene proposto ai bambini
come gioco corporeo, dove alla melodia della canzone scelta, si aggiunge il ritmo con il
battito delle mani, in un gioco motorio e di coordinamento. Sempre legato al ritmo ed al
linguaggio questa volta, sono le filastrocche, che danno oltre che la possibilità linguistica
data dalla rima, anche uno stimolo alla metrica, dunque al ritmo.
Delle molteplici attività libere proposte all’interno della scuola, due in particolare ci
sembrano di maggior importanza, ( senza togliere alcun valore a tutte le altre) e per le quali
sono attivi particolari progetti d’osservazione e progettazione: Le COSTRUZIONI; e IL GIOCO
SIMBOLICO.
-Le costruzioni
L’utilizzo delle costruzioni si evolve nel tempo proprio come lo sviluppo mentale del
bambino. Non esiste un modo unico per giocare e non vi è una struttura fissa, per questo
favoriscono l’immaginazione e la creatività, i bambini sono gli architetti ed ogni volta si
costruisce qualcosa di diverso. Il sistema proporzionale dei blocchetti favorisce l’acquisizione
delle prime nozioni di logica e di matematica: “un blocchetto base e il doppio dell’altro, se
ne avvicino due sono lunghi come quello............ “
I bambini assimilano attraverso il gioco delle costruzioni:
-la relazione tra gli oggetti,
-la relazione degli oggetti nello spazio,
-l’equilibrio e il calcolo del peso che un mattoncino può sopportare.
-le costruzioni favoriscono la relazione con gli altri bambini,
-le strutture possono essere distrutte e ricostruite ogni volta, senza alcuna implicazione.
Intorno al quarto anno, il bambino diventa capace di fare giochi di costruzione e si rende
conto che è interessante incominciare a giocare prima con un compagno e
successivamente in gruppo.
Anche la discussione o il litigio fra bambini è vissuto come strumento strategico e
opportunità per imparare a condividere e collaborare con gli altri bambini, per imparare i
dettami del comportamento sociale: aspettare il proprio turno, condividere, provare
piacere a giocare con l’altro.
I bambini passano molto tempo a costruire torri e poi abbatterle, oppure fare una strada e
poi distruggerla. Lo sviluppo delle abilità motorie favoriscono la costruzione delle prime
forme e con esse vengono sperimentate le relazioni spaziali. Il passo successivo sarà la
scoperta dell’equilibrio. Appoggiare un mattoncino orizzontale su due verticali darà inizio a
nuovi problemi: muovere la base, risistemare i pezzi sopra per capire quando la costruzione
regge oppure cade. Successivamente verranno le recinzioni, la formazione di figure
geometriche al quale il bambino darà dei significati simbolici (casa, bosco..). Il bambino
sarà soddisfatto quando la costruzione sarà realizzata o decorata con elementi
architettonici più o meno fantasiosi
-il gioco simbolico
Il gioco simbolico è un’ attività importante nell’età prescolare i bambini compiono azioni di
trasformazione simbolica, animano e danno la parola agli oggetti, costruiscono trame
narrative, si appropriano del linguaggio, interagiscono e cooperano con gli altri.
Attraverso le varie forme di gioco simbolico i bambini esprimono e rendono visibile il loro
mondo interiore; diversamente dalla semplice imitazione.
Il “Far finta di” permette al bambino di vivere situazioni e re-interpretarle secondo i suoi
bisogni.
Questo gioco oltre ad essere un momento affettivamente importante contribuisce allo
sviluppo di importanti attività cognitive e sociali.
Attraverso questo tipo di attività il bambino ha modo di sviluppare l’autonomia e la
creatività, attraverso l’uso degli oggetti, la relazione,il linguaggio, la rielaborazione e
apprendimento del vissuto personale.
L’insegnante durante queste attività ha la funzione di predisporre gli ambienti, di osservare le
dinamiche, rispettando sempre la spontaneità e la volontà dei bambini.
Alcuni giocattoli (bambole, orsacchiotti, oggetti morbidi e caldi), secondo la maggior parte
degli studiosi, sono insostituibili: essi rappresentano, per i bambini e le bambine,
simbolicamente la figura del genitore e, nei momenti di frustrazione, gli amici con cui
dialogare.Il gioco simbolico, permette l’acquisizione e le capacità operative necessarie,
affinché un bambino possa diventare attivo ed autonomo. Il gioco simbolico, poi, ha spesso
un carattere magico ed animistico. Il bambino inventa una realtà fantastica, per poterla
dominare secondo i suoi desideri: una scatola diventa un treno, tre o quattro mattoni
diventano una casa, una scopa diventa un cavallo o un aereo e così via.
-attività grafica
1. Il disegno è considerato un’ attività motoria spontanea, complessa e sempre più
coordinata che contribuisce alla formazione della personalità. Come accade per il
gioco, disegnando e scarabocchiando il bambino trova il piacere del movimento.
Infatti nello scarabocchio e nel disegno il bambino sviluppa aspetti fondamentali per
la sua evoluzione:
•
i prerequisiti essenziali della lettura e scrittura
•
la fiducia in se stesso
•
l’esperienza della motivazione interna
•
la creatività
Il disegno ha inizio quando il bambino comprende il valore simbolico del suo segno grafico;
è una capacità tipica dell’essere umano quella di elaborare la realtà attraverso concetti
rappresentativi. C’è concordanza nel dire che il disegno della figura umana è il primo che il
bambino realizza, in quanto sarebbe la figura che per prima lo attrae (prima frontalmente e
solo dopo di profilo).
Nel disegnare questo il bambino rappresenta inconsciamente se stesso e quindi la
percezione del proprio schema corporeo e dei desideri che lo accompagnano. Lo schema
essenziale della figura umana viene anche detto cefalopode e viene elaborato
normalmente entro i tre anni: si tratta di uno schema ridotto ed essenziale (testa, braccia e
gambe. A partire da questa forma “rudimentale”, si sviluppa un concetto rappresentativo
della figura umana sempre più complesso e articolato; esiste quindi una correlazione tra
l’evoluzione del disegno e lo sviluppo mentale del bambino.
A sette\otto anni è in grado di realizzare un disegno dell’uomo in cui vi sono tutti i dettagli
(testa, gambe, braccia, tronco, spalle, collo, occhi, naso, bocca, capelli, vestiti, mani, dita e
anche se non nel numero preciso le orecchie). Da questa età compare anche la capacità
di disegnare figure in movimento che compiono azioni e tentativi di figure di profilo.
Intorno ai tre anni e mezzo, con l'arricchirsi dell'esperienza del bambino e del suo mondo
interno rappresentativo, emergono timidamente i primi abbozzi della "FIGURA UMANA".
Inizialmente sarà una forma rotonda con due appendici inferiori, quindi la testa e le gambe.
Gradualmente gli altri elementi compariranno: le braccia come due fili attaccati alla testa,
poi ancora un altro cerchio per definire "la pancia" e infine dei segni per caratterizzare il
viso. Questi ultimi saranno indistintamente posti dentro o fuori dal cerchio "viso" e solo diversi
mesi dopo troveranno una collocazione esatta.
Ghirigori, scarabocchi, case, figure umane, ecc. Sono alcuni dei temi ricorrenti nei disegni
dei bambini.
Gli adulti pensano che il disegno infantile è caratterizzato solo dal fatto che è imperfetto, in
realtà il bambino esprime nel disegno il suo mondo attraverso una sintesi originale tra ciò
che intende narrare ed i mezzi espressivi che ha acquisito, più il bambino piccolo è libero di
esprimersi, più i suoi disegni sono rilevatori del suo stato interiore e della sua visione del
mondo.
Quando appare il testa-piedi, l'omino, cioè, tutto testa e gambe, si entra nello stadio preschematico del disegno infantile. " L'uomo viene raffigurato, tipicamente, con un cerchio
che rappresenta la testa, e due linee verticali, che significano le gambe, o il corpo. Non c'e'
da stupirsi che il primo soggetto riprodotto sia la persona umana. L'importanza delle persone
nei disegni infantili resta evidente lungo tutto il periodo dell'infanzia". Dopo lo schema
umano, si va delineando, man mano, quello di altri oggetti. Lo spazio che ne deriva e' un'
entità collegata con il corpo del bambino. "A prima vista sembra che gli oggetti tendano a
venire disposti nello spazio in maniera puramente casuale. Non di meno, un esame più
approfondito rivelerà che il fanciullo concepisce lo spazio come ciò che lo circonda. Egli
non si vede come un essere che poggiai piedi sulla terra, circondato da oggetti che hanno
una precisa disposizione spaziale. Per il fanciullo non esiste alcun rapporto spaziale che
prescinda dalla considerazione che egli ha di se stesso come di un centro. Egli concepisce
dunque lo spazio come ruotante intorno a se stesso". La motivazione artistica che interessa i
bambini di questa età e' data sopratutto dalle esperienze vissute sia fisicamente , sia con la
fantasia, sia con le relazioni con l'ambiente. L'uso del colore in questa fase e ' arbitrario, e
quindi non naturalistico, e direttamente legato alle emozioni del bambino.
LABORATORIO DI ARTE:
“IL COLORE RACCONTA”
Il processo di maturazione del bambino nel suo rapporto con il colore ha svariate fasi
naturali: la prima è caratterizzata principalmente dalle sperimentazioni sull’estensibilità e
dilatabilità del colore sul foglio.
Successivamente attraverso la ripetizione di gesti e movimenti del braccio, della mano e del
corpo nasce il “segno”.
Inizialmente i segni vengono ottenuti e tracciati sul foglio in maniera abbastanza casuale,
successivamente sperimentando, affinando e perfezionando il movimento e la tecnica
usata, il bambino tenta di ripetere più volte quel segno, sino ad arrivare alla fase in cui
progetta la rappresentazione grafica di segni ed immagini precise.
Il disegno per un bambino è l’espressione concreta dei propri sentimenti e delle proprie
emozioni; un piccolo tratto, una macchia, un fiore senza foglie può raccontarci molto del
suo mondo.
Anche l’uso del colore è significativo perché può essere interpretato, diventando così un
linguaggio attraverso il quale capire meglio come il bambino entra in relazione con il
mondo, come lo percepisce e come lo vorrebbe.
LA PRESCRITTURA
Il metodo che applichiamo nella nostra scuola dell’infanzia prevede alcune considerazioni
generali su come far approcciare il bambino in età pre-scolare al segno grafico che
imparerà ad usare alla scuola primaria.
L’apprendimento della scrittura necessita, secondo noi, di un buon livello funzionale,
motorio, intellettivo e affettivo e presuppone le conoscenze e l’uso appropriato del
linguaggio.
Un complesso di abilità che il bambino non sempre possiede e che lo rende vulnerabile
all’insuccesso scolastico.
Lo stato di insuccesso può provocare disattenzione, demotivazione, disordini
comportamentali con manifestazioni possibili di aggressività o di apatia.
Un problema, come si vede, non indifferente che preoccupa insegnanti e genitori, i quali
devono essere indirizzati a trovare programmi idonei per fronteggiare le difficoltà, per
formulare e definire le risposte utili. L’attività della scrittura è un apprendimento, ma prima di
essere un mezzo di
evoluzione intellettiva, questo apprendimento sta in relazione stretta con le condotte
neuropercettivo-motorie.
Sappiamo che il linguaggio è anteriore al grafismo e anche se in questo lavoro non ci
soffermiamo sul linguaggio, non dimentichiamo che l’apprendimento della lettura e della
scrittura si basano su
un linguaggio espressivo a livello del quale è importante la successione sonora e la qualità
dei suoni emessi.
In altri termini prima dell’apprendimento della lettura e della scrittura, bisogna aiutare il
bambino ad utilizzare un linguaggio in modo più ricco possibile.
La scrittura è innanzitutto un apprendimento motorio e l’acquisizione di questa prassi
specifica, particolarmente complessa, esige che venga educata la funzione di
aggiustamento.
Per questo ci rivolgiamo in particolare all’abilità manuale che potrà essere sviluppata con
esperienze di modellaggio, di ritaglio, di collage, sia con esercizi di dissociazione a livello
della mano e delle dita, identifi-cati come esercizi di percezione del corpo proprio che
fanno intervenire la funzione di interiorizzazione
Durante il terzo anno di vita il tratto grafico assume il valore di segno, il
bambino scopre la propria personalità e può rappresentare il disegno dell’« omino ». E a
partire da questo periodo che il grafismo mette in gioco la funzione simbolica. Questo stadio
denominato «grafismo rappresentativo » (4 anni) è l’espressione della funzione simbolica
grafica, con elementi
anche fantasmatici della realtà.
Da questo momento il disegno manifesta sempre più l’esperienza vissuta e si arricchisce con
la maturazione cognitiva e intellettiva, personalizzandosi in rapporto all’evoluzione
dell’affettività.
La fase successiva è quella del « grafismo non rappresentativo » (5 anni) dove vengono
rappresentati oggetti plastici senza riferimento alla realtà. Questo processo si realizza
parallelamente alla conoscenza di forme geometriche e alla percezione dello spazio. È in
questo periodo che si
propongono esercizi di pre-scrittura che permettono di coordinare i movimenti occhiomano.
Partendo da questi presupposti, le insegnanti proporranno ai bambini di quattro e cinque
anni, inizialmente il lavoro sulla dissociazione delle dita, ritaglio con le forbici e tutti i giochi
che coinvolgono l’uso delle dita.
Il metodo di riferimento sarà relativo all’impostazione del D.Ramein e sulla prescrittura al
metodo Bon de part.
LA PSICOMOTRICITÀ
L’attività psicomotoria educativa e preventiva propone ai bambini della scuola dell’infanzia
uno spazio e un tempo specifici all’interno della programmazione ediìucativa. In questo
spazio e in questo tempo, i bambini possono esprimersi liberamente o all’interno di attività
più strutturate guidate dai Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
(TNPEE) titolari del progetto, sempre in compresenza di un operatore della struttura.
Gli Psicomotricisti, laureati TNPEE all’Università di Firenze, hanno come obiettivo quello di
di far sviluppare competenze motorie in linea con l’età dei bambini, ma anche di stimolare
la crescita, il cambiamento e lo sviluppo del bambino come soggetto attivo (cioè artefice)
della sua esperienza.
I bambini vengono divisi in gruppi in base all’età e le attività sono differenti proprio in
considerazione del livello evolutivo. Per i più piccoli si propongono giochi in cui i bambini
continuino ad affinare le competenze motorie, sia posturali che di spostamento, sia
grossolane (qualità e modulazione nel cammino, nella corsa, nei salti e nei passaggi
posturali) che fini (utilizzo di piccoli oggetti, schemi motori di avvitamento-svitamento,
infilare, avvolgere...) e sviluppino l’emergente capacità di rappresentazione (giochi
simbolici, d’imitazione differita...) sperimentando stati emotivi differenti, che vengono
contenuti dagli operatori e verbalizzati.
Per i più grandi si propongono attività più complesse dal punto di vista dell’ideazione e
della programmazione del gesto e dell’azione, sia per quanto riguarda la motricità
grossolana che fine. Vengono proposte attività sulla consapevolezza dei rapporti
spaziotemporali
tra gli oggetti e l’ambiente, tra sé e l’ambiente, tra sé e gli altri. Si inseriscono
elementi narrativi che facciano da sfondo all’intero incontro e che esercitino la flessibilità
del pensiero.
Ogni gioco è un’occasione per rinforzare l’uso del linguaggio, nell’intenzione comunicativa
e nella produzione verbale, sia nei più piccoli che nei più grandi, per giungere all’utilizzo
della frase coordinata corretta.
Tutti i bambini potranno sperimentare lo stare insieme in un’attività che ha regole differenti
rispetto alle altre attività all’interno dell’asilo: qui per esempio esistono un rituale iniziale e
uno finale specifici, che propongono ai bambini da una parte un ritmo ben riconoscibile nel
tempo della seduta e tra le sedute, dall’altra il riconoscimento di un contesto specifico.
Per le operatrici della struttura, questo spazio e questo tempo sono un’occasione per
osservare i piccoli sotto un’altra luce e in un altro contesto, così da poter integrare ciò che
vedono con le attività del nido.
L’intervento si propone anche di individuare disagi e difficoltà o incertezze, sia motorie
che relazionali e cognitive, così da poter programmare attività finalizzate alla prevenzione.
Per ulteriori informazioni e curricola:
Dott. Riccardo Atzei 3386849215 Dott. Luca Zaina 3454167023
www.puntoneuropsicomotricita.com
LABORATORIO NEUROPSICOMOTORIO EDUCATIVO-PREVENTIVO
Dott. Luca Zaina, Tnpee - dott. in Scienze Motorie, socio Anupi
Dott. Riccardo Atzei, Tnpee, socio Anupi
I BAMBINI E I SENTIMENTI
“Ognuno di noi ha un sentimento diverso a seconda della situazione che sta vivendo. Puoi
sentirti felice e subito dopo sentirti triste o confuso. Puoi sentirti contento e subito dopo
essere annoiato”
Da “I Bambini e i Sentimenti” Emma Brownjohn
L’obiettivo minimo è di proporre all’intero gruppo dei bambini esperienze di gioco che
partano dal riconoscimento dell’identità personale attraverso lo schema corporeo e
proseguano successivamente: per il gruppo dei più piccoli, con esperienze di elaborazione
e riconoscimento delle proprie sensazioni e dei propri stati d’animo attraverso il
riconoscimento del proprio schema corporeo, esperienza di propriocezione e acquisizione
del sé.
per il gruppo dei più grandi con esperienze di gioco che avvicinino i bambini al mondo
interiore dei sentimenti.
In tal modo si cercherà di stimolare i bambini attraverso l’osservazione di semplici espressioni
del viso, a riconoscere e denominare, prima negli altri e poi in se stessi, alcuni sentimenti che
vivono (es.felicità, tristezza, paura, rabbia, amore-tenerezza).
LABORATORIO DI INGLESE
I bambini sono per loro natura meno inibiti e più sensibili al suono e al ritmo della lingua e più
inclini a copiare la giusta intonazione: questo li rende studenti di lingua ideali fin dalla più
tenera età.
“L’esperienza inglese” mira a sviluppare la consapevolezza dei bambini e a far loro
considerare piacevole e divertente l’apprendimento della lingua in un ambiente in cui si
sentono a loro agio e si divertano con pupazzi, personaggi animati, fumetti, posters e
schede colorate .
Gli insegnanti sono di madrelingua inglese, in possesso del certificato TEFL, parlano italiano e
hanno esperienza internazionale nell’insegnamento
LABORATORIO ALIMENTARE
Questo percorso nasce in continuità con il laboratori di manipolazione e di gioco simbolico.
L’obiettivo non è solo quello di manipolare , ma è anche quello di trasformare gli elementi di
base in vere e proprie ricette di cucina: trasformeremo per esempio, la frutta in una grande
macedonia o in un frullato, con le arance potremo fare delle succose spremute, e
utilizzando cappelli , grembiuli
e gli strumenti
da vero cuoco, i bambini si potranno
cimentare nella realizzazione di schiacciata, pizza, dolci e biscotti, torte, tartine, frittate,
minestroni.
I bambini realizzeranno così un percorso completo di elaborazione degli alimenti,
Ai bambini verrà proposta una situazione nella quale potranno impastare,
travasare,
assaggiare per poi realizzare il prodotto finale. Alcuni degli alimenti utilizzati saranno : farina,
acqua, zucchero, latte per poi aggiungere le uova, l’olio, il burro, ed altri condimenti più
elaborati.
Sono inoltre previste visite presso un laboratorio di pasticceria e un forno presenti nel nostro
quartiere, dove i bambini potranno sperimentare anche la fase di cottura dei loro elaborati.