Scheda delle attività
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Scheda delle attività
Attività SETTIMANA LUNEDI 10,30 Schema corporeo e sentimenti GRUPPO dei Grandi 11,15 Drammatiz zazione teatro 10,30 GRUPPO dei Piccoli POMERIGGIO MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI 10,30 10,30 Laboratorio madrelingua Inglese 10,30 Ausilio Didattico (prescrittura) Laboratorio di arte 11,15 11,15 11,15 Psicomotricità Giochi sociali O di regole Laboratorio delle Scienze Gioco simbolico 10,30 10,30 10,30 10,30 Giochi sociali O di regole Laboratorio delle Scienze Gioco simbolico 11,15 Laboratorio madrelingua Inglese 11,15 Esercizi di manualità fine 11,15 Laboratorio di arte coro dei bambini Il massaggio biblioteca Costruzioni Giochi da tavola 10,30 11,15 lettura Psicomotricità Drammatizzazio ne 11,15 Costruzioni 11,15 Giochi da tavola Schema corporeo e sentimenti Gioco simbolico VENERDI Le valige dei mestieri IL GRUPPO DEI BAMBINI IL gruppo dei bambini della scuola materna, nasce come gruppo eterogeneo. Le routine della giornata vengono vissute da tutto il gruppo dei bambini insieme. Il gruppo eterogeneo è uno degli aspetti pedagogici che caratterizza la scuola, e tutti i momenti di scambio nel gruppo sono vissuti come un’ importante risorsa. Si vivono i primi momenti della giornata insieme; il cartellone del buon giorno, la merenda, vedono i bambini partecipi e protagonisti in un clima di condivisione, aiuto reciproco. Nei mesi di settembre e ottobre le insegnanti hanno proposto giochi ed attività atti, oltre che a creare il gruppo e le relazioni tra bambini, momenti di osservazione per poter poi elaborare la programmazione educativa dell’anno. Le attività di programmazione propongono percorsi diversificati per le fasce di età. Nel gruppo dei bambini, si evidenziano quest’anno, due distinti gruppi; i Grandi ed i Medi. Pur proponendo attività a bambini in gruppi omogenei per età, l’intento delle insegnanti è però evidenziare e dare importanza maggior ad una visione del gruppo come “un unico” indistinto, senza necessariamente creare due realtà diverse. Strategie adottate per dividere i bambini in gruppo Per dividere i bambini nei gruppi le insegnanti hanno scelto il “Il gioco dei simboli”, ovvero un momento particolare alla fine del “buon giorno” al cartellone della mattina, durante il quale le insegnanti, distribuiscono ad ognuno dei bambini una tessera rappresentante un disegno, una figura che li contraddistingue. Il “simbolino” è per ogni bambino sempre lo stesso. Al termine della merenda le insegnanti invitano i bambini a mettere la propria tesserinasimbolo, nello scrigno della FARFALLA (maestra Flavia), o nel cestino dello SCOIATTOLO (maestra Debora). Tale gioco permette alle insegnanti di invitare all’attività della mattina il gruppetto dei bambini per cui l’attività era stata programmata, senza andare a sottolineare la differenza di età; e dando la possibilità alle insegnanti di poter organizzare i gruppi dei bambini in base alle attività proposte. I gruppi durante le attività di programmazione sono stabili e vengono seguiti sempre dalla stessa maestra. Lavorando in compresenza, le due insegnanti possono con facilità scambiarsi le informazioni sull’andamento del percorso, le risposte/reazioni del gruppo e dei singoli bambini alle proposte di laboratorio. Abbiamo fino ad adesso parlato di attività di programmazione, ovvero le attività che occupano la parte centrale della mattina, ma ci sembra necessario soffermarci su tutte le attività di gioco libero che rivestono un ruolo fondamentale nella giornata e nella formazione dei bambini. I giochi, e le modalità di proposta di tali attività, nascono anche queste dalle osservazioni che le insegnanti hanno fatto in questi mesi. IL GIOCO Nel gioco il bambino si adopera con tutte le sue forze per diventare adulto. Osservare un bambino, assorto nel gioco, è uno spettacolo affascinante. L’attività ludica costituisce il motivo e l’esperienza di fondo di tutta la vita infantile. I giochi in cui siamo soliti vedere impegnati i nostri piccoli, possiamo suddividerli in 3 tipologie di attività: -Giochi d’esercizio; sviluppo cognitivo dell’intelligenza sensorio-motrice. Leghiamo a questa tipologia di attività libera, tutti i momenti di gioco motorio libero, in stanza della psicomotricità ; le costruzioni; i puzzle, gli incastri; le tavolette forate e i lacci; le perline; I chiodini; gli Shangai; il tangram; i ritagli; ( attività svolta anche al piano inferiore nel laboratorio Montessori) -Giochi simbolici; sviluppo dell’intelligenza pre-operativa (formazione del concetto e attitudine a trasformare la realtà in simboli). Attribuiamo molto valore a questa tipologia di gioco. Il gioco delle bambole; i travestimenti; ( stanza del gioco simbolico piano inferiore) di gioco libero simbolico (in stanza della psicomotricità), con stoffe, costumi, vestiti, accessori, divise da lavoro, costumi di animali, ecc…… -Giochi sociali, a squadre e delle regole. Il “gioco sociale” o di regole, fa acquisire una significativa valenza sociale rispetto a quella individuale ed egocentrica peraltro molto importanti nella fase di acquisizione del sè. Il bambino, superata la fase egocentrica, è portato a giocare con gli altri ed in gruppo. Egli, attraverso questo tipo di gioco, è, pertanto, sottoposto a tutte quelle regole che favoriranno in lui la formazione del senso di responsabilità, di onestà e, soprattutto, di socialità. Il gioco non ha soltanto una funzione di socializzazione, ma ha anche un elevato valore educativo. Questa è la fase che corrisponde all’acquisizione cognitiva delle operazioni concrete e formali. Intendiamo con questa categoria di giochi tutti i giochi in squadre proposte ai bambini in stanza della psicomotricità, ad esempio; la Bandierina,;Lupo mangia Ghiaccio; Mosca ceca; “Pappagallo che ore sono…!”; e molti altri; Giochi da tavolo come Tombola; Gioco dell’Oca; Gioco delle Carte; ecc------Giochi legati al ritmo e alla musica. Il momento delle canzoni viene proposto ai bambini come gioco corporeo, dove alla melodia della canzone scelta, si aggiunge il ritmo con il battito delle mani, in un gioco motorio e di coordinamento. Sempre legato al ritmo ed al linguaggio questa volta, sono le filastrocche, che danno oltre che la possibilità linguistica data dalla rima, anche uno stimolo alla metrica, dunque al ritmo. Delle molteplici attività libere proposte all’interno della scuola, due in particolare ci sembrano di maggior importanza, ( senza togliere alcun valore a tutte le altre) e per le quali sono attivi particolari progetti d’osservazione e progettazione: Le COSTRUZIONI; e IL GIOCO SIMBOLICO. -Le costruzioni L’utilizzo delle costruzioni si evolve nel tempo proprio come lo sviluppo mentale del bambino. Non esiste un modo unico per giocare e non vi è una struttura fissa, per questo favoriscono l’immaginazione e la creatività, i bambini sono gli architetti ed ogni volta si costruisce qualcosa di diverso. Il sistema proporzionale dei blocchetti favorisce l’acquisizione delle prime nozioni di logica e di matematica: “un blocchetto base e il doppio dell’altro, se ne avvicino due sono lunghi come quello............ “ I bambini assimilano attraverso il gioco delle costruzioni: -la relazione tra gli oggetti, -la relazione degli oggetti nello spazio, -l’equilibrio e il calcolo del peso che un mattoncino può sopportare. -le costruzioni favoriscono la relazione con gli altri bambini, -le strutture possono essere distrutte e ricostruite ogni volta, senza alcuna implicazione. Intorno al quarto anno, il bambino diventa capace di fare giochi di costruzione e si rende conto che è interessante incominciare a giocare prima con un compagno e successivamente in gruppo. Anche la discussione o il litigio fra bambini è vissuto come strumento strategico e opportunità per imparare a condividere e collaborare con gli altri bambini, per imparare i dettami del comportamento sociale: aspettare il proprio turno, condividere, provare piacere a giocare con l’altro. I bambini passano molto tempo a costruire torri e poi abbatterle, oppure fare una strada e poi distruggerla. Lo sviluppo delle abilità motorie favoriscono la costruzione delle prime forme e con esse vengono sperimentate le relazioni spaziali. Il passo successivo sarà la scoperta dell’equilibrio. Appoggiare un mattoncino orizzontale su due verticali darà inizio a nuovi problemi: muovere la base, risistemare i pezzi sopra per capire quando la costruzione regge oppure cade. Successivamente verranno le recinzioni, la formazione di figure geometriche al quale il bambino darà dei significati simbolici (casa, bosco..). Il bambino sarà soddisfatto quando la costruzione sarà realizzata o decorata con elementi architettonici più o meno fantasiosi -il gioco simbolico Il gioco simbolico è un’ attività importante nell’età prescolare i bambini compiono azioni di trasformazione simbolica, animano e danno la parola agli oggetti, costruiscono trame narrative, si appropriano del linguaggio, interagiscono e cooperano con gli altri. Attraverso le varie forme di gioco simbolico i bambini esprimono e rendono visibile il loro mondo interiore; diversamente dalla semplice imitazione. Il “Far finta di” permette al bambino di vivere situazioni e re-interpretarle secondo i suoi bisogni. Questo gioco oltre ad essere un momento affettivamente importante contribuisce allo sviluppo di importanti attività cognitive e sociali. Attraverso questo tipo di attività il bambino ha modo di sviluppare l’autonomia e la creatività, attraverso l’uso degli oggetti, la relazione,il linguaggio, la rielaborazione e apprendimento del vissuto personale. L’insegnante durante queste attività ha la funzione di predisporre gli ambienti, di osservare le dinamiche, rispettando sempre la spontaneità e la volontà dei bambini. Alcuni giocattoli (bambole, orsacchiotti, oggetti morbidi e caldi), secondo la maggior parte degli studiosi, sono insostituibili: essi rappresentano, per i bambini e le bambine, simbolicamente la figura del genitore e, nei momenti di frustrazione, gli amici con cui dialogare.Il gioco simbolico, permette l’acquisizione e le capacità operative necessarie, affinché un bambino possa diventare attivo ed autonomo. Il gioco simbolico, poi, ha spesso un carattere magico ed animistico. Il bambino inventa una realtà fantastica, per poterla dominare secondo i suoi desideri: una scatola diventa un treno, tre o quattro mattoni diventano una casa, una scopa diventa un cavallo o un aereo e così via. -attività grafica 1. Il disegno è considerato un’ attività motoria spontanea, complessa e sempre più coordinata che contribuisce alla formazione della personalità. Come accade per il gioco, disegnando e scarabocchiando il bambino trova il piacere del movimento. Infatti nello scarabocchio e nel disegno il bambino sviluppa aspetti fondamentali per la sua evoluzione: • i prerequisiti essenziali della lettura e scrittura • la fiducia in se stesso • l’esperienza della motivazione interna • la creatività Il disegno ha inizio quando il bambino comprende il valore simbolico del suo segno grafico; è una capacità tipica dell’essere umano quella di elaborare la realtà attraverso concetti rappresentativi. C’è concordanza nel dire che il disegno della figura umana è il primo che il bambino realizza, in quanto sarebbe la figura che per prima lo attrae (prima frontalmente e solo dopo di profilo). Nel disegnare questo il bambino rappresenta inconsciamente se stesso e quindi la percezione del proprio schema corporeo e dei desideri che lo accompagnano. Lo schema essenziale della figura umana viene anche detto cefalopode e viene elaborato normalmente entro i tre anni: si tratta di uno schema ridotto ed essenziale (testa, braccia e gambe. A partire da questa forma “rudimentale”, si sviluppa un concetto rappresentativo della figura umana sempre più complesso e articolato; esiste quindi una correlazione tra l’evoluzione del disegno e lo sviluppo mentale del bambino. A sette\otto anni è in grado di realizzare un disegno dell’uomo in cui vi sono tutti i dettagli (testa, gambe, braccia, tronco, spalle, collo, occhi, naso, bocca, capelli, vestiti, mani, dita e anche se non nel numero preciso le orecchie). Da questa età compare anche la capacità di disegnare figure in movimento che compiono azioni e tentativi di figure di profilo. Intorno ai tre anni e mezzo, con l'arricchirsi dell'esperienza del bambino e del suo mondo interno rappresentativo, emergono timidamente i primi abbozzi della "FIGURA UMANA". Inizialmente sarà una forma rotonda con due appendici inferiori, quindi la testa e le gambe. Gradualmente gli altri elementi compariranno: le braccia come due fili attaccati alla testa, poi ancora un altro cerchio per definire "la pancia" e infine dei segni per caratterizzare il viso. Questi ultimi saranno indistintamente posti dentro o fuori dal cerchio "viso" e solo diversi mesi dopo troveranno una collocazione esatta. Ghirigori, scarabocchi, case, figure umane, ecc. Sono alcuni dei temi ricorrenti nei disegni dei bambini. Gli adulti pensano che il disegno infantile è caratterizzato solo dal fatto che è imperfetto, in realtà il bambino esprime nel disegno il suo mondo attraverso una sintesi originale tra ciò che intende narrare ed i mezzi espressivi che ha acquisito, più il bambino piccolo è libero di esprimersi, più i suoi disegni sono rilevatori del suo stato interiore e della sua visione del mondo. Quando appare il testa-piedi, l'omino, cioè, tutto testa e gambe, si entra nello stadio preschematico del disegno infantile. " L'uomo viene raffigurato, tipicamente, con un cerchio che rappresenta la testa, e due linee verticali, che significano le gambe, o il corpo. Non c'e' da stupirsi che il primo soggetto riprodotto sia la persona umana. L'importanza delle persone nei disegni infantili resta evidente lungo tutto il periodo dell'infanzia". Dopo lo schema umano, si va delineando, man mano, quello di altri oggetti. Lo spazio che ne deriva e' un' entità collegata con il corpo del bambino. "A prima vista sembra che gli oggetti tendano a venire disposti nello spazio in maniera puramente casuale. Non di meno, un esame più approfondito rivelerà che il fanciullo concepisce lo spazio come ciò che lo circonda. Egli non si vede come un essere che poggiai piedi sulla terra, circondato da oggetti che hanno una precisa disposizione spaziale. Per il fanciullo non esiste alcun rapporto spaziale che prescinda dalla considerazione che egli ha di se stesso come di un centro. Egli concepisce dunque lo spazio come ruotante intorno a se stesso". La motivazione artistica che interessa i bambini di questa età e' data sopratutto dalle esperienze vissute sia fisicamente , sia con la fantasia, sia con le relazioni con l'ambiente. L'uso del colore in questa fase e ' arbitrario, e quindi non naturalistico, e direttamente legato alle emozioni del bambino. LABORATORIO DI ARTE: “IL COLORE RACCONTA” Il processo di maturazione del bambino nel suo rapporto con il colore ha svariate fasi naturali: la prima è caratterizzata principalmente dalle sperimentazioni sull’estensibilità e dilatabilità del colore sul foglio. Successivamente attraverso la ripetizione di gesti e movimenti del braccio, della mano e del corpo nasce il “segno”. Inizialmente i segni vengono ottenuti e tracciati sul foglio in maniera abbastanza casuale, successivamente sperimentando, affinando e perfezionando il movimento e la tecnica usata, il bambino tenta di ripetere più volte quel segno, sino ad arrivare alla fase in cui progetta la rappresentazione grafica di segni ed immagini precise. Il disegno per un bambino è l’espressione concreta dei propri sentimenti e delle proprie emozioni; un piccolo tratto, una macchia, un fiore senza foglie può raccontarci molto del suo mondo. Anche l’uso del colore è significativo perché può essere interpretato, diventando così un linguaggio attraverso il quale capire meglio come il bambino entra in relazione con il mondo, come lo percepisce e come lo vorrebbe. LA PRESCRITTURA Il metodo che applichiamo nella nostra scuola dell’infanzia prevede alcune considerazioni generali su come far approcciare il bambino in età pre-scolare al segno grafico che imparerà ad usare alla scuola primaria. L’apprendimento della scrittura necessita, secondo noi, di un buon livello funzionale, motorio, intellettivo e affettivo e presuppone le conoscenze e l’uso appropriato del linguaggio. Un complesso di abilità che il bambino non sempre possiede e che lo rende vulnerabile all’insuccesso scolastico. Lo stato di insuccesso può provocare disattenzione, demotivazione, disordini comportamentali con manifestazioni possibili di aggressività o di apatia. Un problema, come si vede, non indifferente che preoccupa insegnanti e genitori, i quali devono essere indirizzati a trovare programmi idonei per fronteggiare le difficoltà, per formulare e definire le risposte utili. L’attività della scrittura è un apprendimento, ma prima di essere un mezzo di evoluzione intellettiva, questo apprendimento sta in relazione stretta con le condotte neuropercettivo-motorie. Sappiamo che il linguaggio è anteriore al grafismo e anche se in questo lavoro non ci soffermiamo sul linguaggio, non dimentichiamo che l’apprendimento della lettura e della scrittura si basano su un linguaggio espressivo a livello del quale è importante la successione sonora e la qualità dei suoni emessi. In altri termini prima dell’apprendimento della lettura e della scrittura, bisogna aiutare il bambino ad utilizzare un linguaggio in modo più ricco possibile. La scrittura è innanzitutto un apprendimento motorio e l’acquisizione di questa prassi specifica, particolarmente complessa, esige che venga educata la funzione di aggiustamento. Per questo ci rivolgiamo in particolare all’abilità manuale che potrà essere sviluppata con esperienze di modellaggio, di ritaglio, di collage, sia con esercizi di dissociazione a livello della mano e delle dita, identifi-cati come esercizi di percezione del corpo proprio che fanno intervenire la funzione di interiorizzazione Durante il terzo anno di vita il tratto grafico assume il valore di segno, il bambino scopre la propria personalità e può rappresentare il disegno dell’« omino ». E a partire da questo periodo che il grafismo mette in gioco la funzione simbolica. Questo stadio denominato «grafismo rappresentativo » (4 anni) è l’espressione della funzione simbolica grafica, con elementi anche fantasmatici della realtà. Da questo momento il disegno manifesta sempre più l’esperienza vissuta e si arricchisce con la maturazione cognitiva e intellettiva, personalizzandosi in rapporto all’evoluzione dell’affettività. La fase successiva è quella del « grafismo non rappresentativo » (5 anni) dove vengono rappresentati oggetti plastici senza riferimento alla realtà. Questo processo si realizza parallelamente alla conoscenza di forme geometriche e alla percezione dello spazio. È in questo periodo che si propongono esercizi di pre-scrittura che permettono di coordinare i movimenti occhiomano. Partendo da questi presupposti, le insegnanti proporranno ai bambini di quattro e cinque anni, inizialmente il lavoro sulla dissociazione delle dita, ritaglio con le forbici e tutti i giochi che coinvolgono l’uso delle dita. Il metodo di riferimento sarà relativo all’impostazione del D.Ramein e sulla prescrittura al metodo Bon de part. LA PSICOMOTRICITÀ L’attività psicomotoria educativa e preventiva propone ai bambini della scuola dell’infanzia uno spazio e un tempo specifici all’interno della programmazione ediìucativa. In questo spazio e in questo tempo, i bambini possono esprimersi liberamente o all’interno di attività più strutturate guidate dai Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) titolari del progetto, sempre in compresenza di un operatore della struttura. Gli Psicomotricisti, laureati TNPEE all’Università di Firenze, hanno come obiettivo quello di di far sviluppare competenze motorie in linea con l’età dei bambini, ma anche di stimolare la crescita, il cambiamento e lo sviluppo del bambino come soggetto attivo (cioè artefice) della sua esperienza. I bambini vengono divisi in gruppi in base all’età e le attività sono differenti proprio in considerazione del livello evolutivo. Per i più piccoli si propongono giochi in cui i bambini continuino ad affinare le competenze motorie, sia posturali che di spostamento, sia grossolane (qualità e modulazione nel cammino, nella corsa, nei salti e nei passaggi posturali) che fini (utilizzo di piccoli oggetti, schemi motori di avvitamento-svitamento, infilare, avvolgere...) e sviluppino l’emergente capacità di rappresentazione (giochi simbolici, d’imitazione differita...) sperimentando stati emotivi differenti, che vengono contenuti dagli operatori e verbalizzati. Per i più grandi si propongono attività più complesse dal punto di vista dell’ideazione e della programmazione del gesto e dell’azione, sia per quanto riguarda la motricità grossolana che fine. Vengono proposte attività sulla consapevolezza dei rapporti spaziotemporali tra gli oggetti e l’ambiente, tra sé e l’ambiente, tra sé e gli altri. Si inseriscono elementi narrativi che facciano da sfondo all’intero incontro e che esercitino la flessibilità del pensiero. Ogni gioco è un’occasione per rinforzare l’uso del linguaggio, nell’intenzione comunicativa e nella produzione verbale, sia nei più piccoli che nei più grandi, per giungere all’utilizzo della frase coordinata corretta. Tutti i bambini potranno sperimentare lo stare insieme in un’attività che ha regole differenti rispetto alle altre attività all’interno dell’asilo: qui per esempio esistono un rituale iniziale e uno finale specifici, che propongono ai bambini da una parte un ritmo ben riconoscibile nel tempo della seduta e tra le sedute, dall’altra il riconoscimento di un contesto specifico. Per le operatrici della struttura, questo spazio e questo tempo sono un’occasione per osservare i piccoli sotto un’altra luce e in un altro contesto, così da poter integrare ciò che vedono con le attività del nido. L’intervento si propone anche di individuare disagi e difficoltà o incertezze, sia motorie che relazionali e cognitive, così da poter programmare attività finalizzate alla prevenzione. Per ulteriori informazioni e curricola: Dott. Riccardo Atzei 3386849215 Dott. Luca Zaina 3454167023 www.puntoneuropsicomotricita.com LABORATORIO NEUROPSICOMOTORIO EDUCATIVO-PREVENTIVO Dott. Luca Zaina, Tnpee - dott. in Scienze Motorie, socio Anupi Dott. Riccardo Atzei, Tnpee, socio Anupi I BAMBINI E I SENTIMENTI “Ognuno di noi ha un sentimento diverso a seconda della situazione che sta vivendo. Puoi sentirti felice e subito dopo sentirti triste o confuso. Puoi sentirti contento e subito dopo essere annoiato” Da “I Bambini e i Sentimenti” Emma Brownjohn L’obiettivo minimo è di proporre all’intero gruppo dei bambini esperienze di gioco che partano dal riconoscimento dell’identità personale attraverso lo schema corporeo e proseguano successivamente: per il gruppo dei più piccoli, con esperienze di elaborazione e riconoscimento delle proprie sensazioni e dei propri stati d’animo attraverso il riconoscimento del proprio schema corporeo, esperienza di propriocezione e acquisizione del sé. per il gruppo dei più grandi con esperienze di gioco che avvicinino i bambini al mondo interiore dei sentimenti. In tal modo si cercherà di stimolare i bambini attraverso l’osservazione di semplici espressioni del viso, a riconoscere e denominare, prima negli altri e poi in se stessi, alcuni sentimenti che vivono (es.felicità, tristezza, paura, rabbia, amore-tenerezza). LABORATORIO DI INGLESE I bambini sono per loro natura meno inibiti e più sensibili al suono e al ritmo della lingua e più inclini a copiare la giusta intonazione: questo li rende studenti di lingua ideali fin dalla più tenera età. “L’esperienza inglese” mira a sviluppare la consapevolezza dei bambini e a far loro considerare piacevole e divertente l’apprendimento della lingua in un ambiente in cui si sentono a loro agio e si divertano con pupazzi, personaggi animati, fumetti, posters e schede colorate . Gli insegnanti sono di madrelingua inglese, in possesso del certificato TEFL, parlano italiano e hanno esperienza internazionale nell’insegnamento LABORATORIO ALIMENTARE Questo percorso nasce in continuità con il laboratori di manipolazione e di gioco simbolico. L’obiettivo non è solo quello di manipolare , ma è anche quello di trasformare gli elementi di base in vere e proprie ricette di cucina: trasformeremo per esempio, la frutta in una grande macedonia o in un frullato, con le arance potremo fare delle succose spremute, e utilizzando cappelli , grembiuli e gli strumenti da vero cuoco, i bambini si potranno cimentare nella realizzazione di schiacciata, pizza, dolci e biscotti, torte, tartine, frittate, minestroni. I bambini realizzeranno così un percorso completo di elaborazione degli alimenti, Ai bambini verrà proposta una situazione nella quale potranno impastare, travasare, assaggiare per poi realizzare il prodotto finale. Alcuni degli alimenti utilizzati saranno : farina, acqua, zucchero, latte per poi aggiungere le uova, l’olio, il burro, ed altri condimenti più elaborati. Sono inoltre previste visite presso un laboratorio di pasticceria e un forno presenti nel nostro quartiere, dove i bambini potranno sperimentare anche la fase di cottura dei loro elaborati.