Bielorussia Un ponte tra Oriente e Occidente

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Bielorussia Un ponte tra Oriente e Occidente
 Bielorussia
Un ponte tra Oriente
e Occidente
Analisi delle opportunità di
internazionalizzazione delle PMI laziali
Sviluppo Lazio SpA
Servizio Sviluppo Economico
INDICE
Introduzione.
La Repubblica di Bielorussia: un ponte tra Occidente e Oriente
p. 7
La metodologia dello studio
p. 11
Scheda paese: la Bielorussia
p. 14
Geografia
Popolazione
Religione
Ordinamento amministrativo
Cenni di storia recente
p.
p.
p.
p.
p.
15
16
16
16
17
Le caratteristiche demografiche e socio-economiche della nazione
p. 18
Il sistema-paese bielorusso: cifre e chiavi di lettura
p. 24
L’organizzazione interna del mercato bielorusso
Ricchezza e potenzialità produttive
Le relazione economiche con l’estero: i rapporti commerciali con
L’Italia e il confronto con i principali competitor globali
p. 24
p. 27
p. 32
Gli scambi con la regione Lazio
p. 36
Premessa
Le tendenze di medio periodo
I dati su base provinciale
p. 36
p. 36
p. 38
Il framework giuridico: politiche economiche, sistema tributario e
agevolazioni allo spostamento dei capitali
La presenza straniera nel mercato bielorusso: forme giuridiche,
procedure e costi
Gli investimenti stranieri: settori, agevolazioni e tutele
Il sistema tributario bielorusso
p. 42
p. 43
p. 44
p. 46
Vincoli e opportunità dell’internazionalizzazione d’impresa in
Bielorussia: una Swot Analysis
p. 48
Le risposte dell’Amministrazione statale e due scenari
d’investimento per le Pmi del Lazio
p. 52
Allegato 1
Gli scambi commerciali Italia-Bielorussia: il primo trimestre del 2007
p. 56
Allegato 2
Gli scambi Lazio-Bielorussia: 2003-2006
p. 61
Allegato 3
Aziende italiane presenti in Bielorussia
p. 63
7
Introduzione
La Repubblica di Bielorussia: un ponte
tra Occidente ed Oriente
Il 27 luglio 1990 è stata proclamata l’indipendenza dello Stato bielorusso. Da quel momento inizia per la neonata Repubblica un periodo di transizione ancora oggi in atto. Il cammino verso un’economia di libero scambio ha comportato radicali riforme istituzionali e un piano di ammodernamento del sistema economico e produttivo. Nell’arco di un decennio il Governo bielorusso ha avviato importanti iniziative ed interventi, a livello normativo, economico e sociale in direzione di una maggiore apertura verso gli investitori internazionali (soprattutto dell’Europa occidentale) attraverso riforme volte a stimolare un sistema economico concorrenziale e capace di attrarre investimenti esteri. Questa profonda trasformazione della Repubblica di Belarus è stata orientata ad un approccio economico di tipo multi‐direzionale, coerente con una posizione geo‐politica del Paese che fa della Bielorussia una “terra di mezzo” tra occidente ed oriente. Un “ponte” che collega la vecchia Europa alle enormi potenzialità di sviluppo del mercato russo. Tuttavia, se il pilastro orientale sembra essere alquanto robusto anche grazie alla costituzione nel 1997 tra Bielorussia e Russia di un’area comune di interscambio economico, il versante occidentale è, ad oggi, ancora in via di consolidamento. Difatti a livello macro‐economico l’Unione Europea ha avviato in Bielorussia una serie di iniziative di promozione socio‐
economica e di collaborazione in programmi comuni di assistenza sanitaria e sociale1, ma si mostra ancora cauta nella realizzazione di politiche stabili di interscambio commerciale. 1
Cfr. COM (2003) 393, 1 luglio 2003. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
8
A frenare una piena collaborazione tra UE e Bielorussia, è soprattutto, la controversia sulle libertà democratiche2, che ha recentemente comportato la revoca temporanea dell’accesso alle agevolazioni tariffarie per le nazioni partner dell’UE3. Tuttavia, segnali in direzione di una sempre più forte virata democratica del paese sono presenti. Le riforme intraprese negli anni Novanta soprattutto in ambito economico e di politica estera4 hanno comportato una maggiore presenza di investitori esteri, soprattutto dell’Europa occidentale (in primis, della Germania). In questo senso, negli ultimi dieci anni la presenza di partner commerciali provenienti da Ovest è andata, seppur lentamente, aumentando: un dato questo che potrebbe, nel medio periodo, favorire un’accelerazione nel processo di democratizzazione del paese di “mezzo”. Il cambiamento del tessuto sociale ed economico bielorusso già in corso sarà una leva efficace per la risoluzione di una serie di nodi che attualmente caratterizzano i rapporti tra Europa e Bielorussia In dieci anni la popolazione bielorussa ha visto aumentare i propri salari, al contempo è diminuita drasticamente la disoccupazione e la tendenza inflazionistica, che ha connotato l’avvio della neonata Repubblica di Belarus, ha subito un’inversione di tendenza. Allo stesso tempo, la Bielorussia è riuscita ad evitare molti problemi della transizione post‐
sovietica. Grazie ad una politica di Governo centrata sul mantenimento della coesione sociale e della stabilità, nonché ad un attivo contrasto della criminalità, sul territorio bielorussi, attualmente, non si registrano tensioni o rilevanti conflitti religiosi ed etnici, come invece accade in molte altre repubbliche ex societiche. Inoltre la Bielorussia vanta uno dei livelli di corruzione più bassi tra i Paesi dell’Europa Centro‐Orientale e dell’Asia Centrale. Secondo i dati del Rapporto congiunto della Ebrd (European Bank for Reconstruction and Development) e della Banca Mondiale, su 27 Paesi con economia in transizione, i migliori risultati nella lotta alla corruzione sono stati 2 Cfr. Conveney (PPE/DE, IE) Relazione sulla relazione annuale sui diritti dellʹuomo nel mondo 2006 e sulla politica dellʹUE. 3
La relativa decisione è entrata in vigore il 21 giugno 2007 e condiziona il ripristino delle agevolazioni al miglioramento della situazione nel campo dei diritti sindacali nel Paese. A tal fine la Bielorussia in consultazione con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha cominciato a predisporre una serie di misure a livello operativo e normativo. In particolare, attualmente, è in fase di elaborazione un disegno di Legge riguardanti i sindacati che sarà presentato prossimamente all’attenzione del Parlamento nazionale. 4 Istituzione di un regolamento statale dell’attività di commercio estero (1998), la legge sugli investimenti stranieri nel territorio bielorusso (1998), l’istituzione di zone economiche franche. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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conseguiti in Bielorussia, seguita da Bulgaria, Croazia, Georgia e Slovacchia5. Inoltre, anche il sistema produttivo sembra assumere connotati più moderni: aumentano gli impieghi nei servizi e nel terziario avanzato. Cambiamenti questi che oltre ad evidenziare l’insorgere di un buon dinamismo economico, nascondono anche la volontà del paese di voltar pagina. Per tale motivo, la Bielorussia rappresenta per gli investitori stranieri, fra cui l’Italia (quinto paese per volumi di export verso la Bielorussia), un’importante opportunità non solo economica, ma anche e soprattutto sociale e democratica, per poter gettare le basi di un’area di interscambio stabile tra Ovest ed Est. In questo senso la Bielorussia è un ponte, un primo esperimento di coabitazione in un’Europa sempre più rivolta verso Est: le relazioni economiche possono costituire una prima base attraverso la quale avviare scambi che non riguardino solo merci e servizi ma anche culture, valori e idee. In prospettiva di una collaborazione che non si arresti alla sfera economica, oggi la Bielorussia sembra poter schiudere prospettive estremamente interessanti per le PMI del Lazio. Come si vedrà nelle prossime pagine, sono possibili proficue sinergie con il tessuto produttivo bielorusso e la Regione Lazio può diventare una testa di ponte importante per tutto il sistema Italia. Per tale motivo, uno studio sul sistema‐paese bielorusso diviene un elemento utile per comprendere opportunità e limiti di un territorio complesso e poco esplorato. Gettare una prima sonda che sappia non solo fotografare i principali trend socio‐economici, ma che abbia l’obiettivo di tratteggiare possibili scenari futuri, mettendo in luce le potenzialità ma anche i rischi imprenditoriali per l’investitore laziale. In questo senso, lo studio proposto in queste pagine in parte si discosta dalla normale metodologia di analisi macro‐economica, in quanto cerca di traguardare oltre l’attualità, offrendo una serie di indicazioni utili al sistema delle PMI laziali, per leggere il cambiamento sociale ed economico della Repubblica di Belarus. In pratica, accanto ad una puntuale presentazione delle peculiarità nazionali, si cercherà di evidenziare quanto i fattori interni siano dipendenti dalle relazioni esterne che la Bielorussia intrattiene su scala locale e globale. In questo senso, il presente rapporto di ricerca suggerisce che le prospettive di internazionalizzazione delle PMI laziali non vanno considerate solo rispetto alle occasioni economiche bilaterali, ma vanno situate all’interno della rete di interdipendenze che attualmente interessa il 5 Cfr. Ebrd‐World Bank “Business Environment & Enterprise Performance Surveys (Beeps)” 2005, disponibile su http://web.worldbank.org. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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territorio bielorusso. Difatti, nelle varie sezioni che compongono questo lavoro, a più riprese, si fa riferimento al complesso, e sostanzialmente irrisolto, rapporto con la Russia: se le intense relazioni con Mosca rappresentano in molti casi un chiaro vantaggio competitivo; non si mancherà di evidenziare come questo legame possa anche rappresentare un ostacolo per uno sviluppo autonomo ed equilibrato della nazione bielorussa. Comunque sia, considerare la terra di Bielorussia come una sorta di Eldorado da conquistare è rischioso. Pure in mezzo a contraddizioni e contrasti, la Bielorussia è già un player di rilievo nello scacchiere economico dell’Est europeo. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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La metodologia dello studio
Per determinare l’attrattività del sistema‐paese bielorusso è necessario studiarne l’organizzazione economica, sociale e istituzionale avvalendosi di informazioni eterogenee che restituiscano tutta la complessità di una nazione che rappresenta una delle “frontiere” più interessanti dell’Europa. È quindi necessario disporre di dati e informazioni tali da fornire una fotografia esaustiva e dettagliata dell’attuale situazione della nazione. Allo stesso tempo, accanto alla lettura delle condizioni presenti, è decisivo tenere in considerazione l’evoluzione di medio periodo del sistema bielorusso, ovvero analizzare lungo l’asse temporale le tendenze interne6. L’importanza di una duplice prospettiva (sincronica e diacronica) è data dall’esigenza di fornire alle PMI laziali strumenti che accanto alla capacità descrittiva forniscano anche elementi previsionali sulla base dei quali sviluppare modelli di business e internazionalizzazione sensibili al contesto nel quale saranno implementati. Alla luce di queste esigenze l’impianto metodologico impiegato si articola rispetto ad un doppio livello d’analisi: un primo livello (fase sincronica) dedicato alla raccolta, sistematizzazione e analisi di un set di indicatori (economici, sociali e istituzionali) che aiutino a comprendere gli assetti attuali della Bielorussia; un secondo livello (fase diacronica) teso all’individuazione, sintesi e previsione delle occasioni e dei rischi implicati nel sistema‐paese bielorusso. 6 La gran parte dei dati statistici discussi nel corso dello studio sono presentati in forma longitudinale; le serie storiche maggiormente usate sono 2001‐2006 e 1995‐2006. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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In dettaglio, al fine di descrivere la situazione economica della Bielorussia (fase sincronica) si è usato lo strumento della desk research su fonti statistiche e documentali7. Tale opzione metodologica è funzionale ad un quadro d’analisi capace da un lato di restituire in modo efficace una fotografia il più possibile dettagliata dell’oggetto di studio, dall’altro di disporre di una base dati il più possibile omogenea per lo studio dei trend dei principali indicatori socio‐economici. In sintesi, la desk research offre indubbi vantaggi in quanto: 1. riduce notevolmente i costi sia in termini economici che di tempo della fase di raccolta delle informazioni; 2. i dati sono esaustivi nel senso che si riferiscono all’intera popolazione (si pensi, ad esempio, ai dati relativi ai censimenti, ai risultati elettorali, le statistiche giudiziarie, le statistiche sull’istruzione); 3. è possibile poi disporre degli stessi indicatori rispetto a diversi momenti temporali così da studiare l’evoluzione di alcuni fenomeni nel tempo (studi longitudinali). Per quanto concerne la fase diacronica si è impiegato il metodo della Swot analysis8. Tale processo di analisi consente sia di restituire un quadro sintetico dei risultati emersi durante la prima fase, sia di elaborare in chiave futura potenziali scenari di crescita o di frizione che occorre tener presente per l’ingresso delle PMI laziali all’interno del sistema produttivo bielorusso. In breve, questo percorso d’analisi è stato svolto in due fasi operative: 1. Selezione e categorizzazione dei fattori: tra gli elementi emersi nel corso della desk research (fase sincronica) verranno selezionati una serie di fattori di pertinenza rispetto alla penetrazione di aziende straniere nel mercato bielorusso. Una volta selezionati i fattori rilevanti si procederà alla loro categorizzazione, ovvero verranno 7 Per desk research o analisi secondaria si intende qualsiasi tipo di studio condotto su materiale statistico e/o documentale già disponibile grazie a rilevazioni, sondaggi, studi e rapporti condotti da enti e istituzioni terze. 8 La SWOT è una matrice divisa in quattro campi, dedicati rispettivamente ai punti di forza (Strenghts) e di debolezza (Weaknesses), alle opportunità (Opportunities) e alle minacce (Threats). Questo strumento d’analisi ha come presupposto che l’oggetto d’indagine (il sistema paese bielorusso) può essere considerato tanto da un punto di vista interno (punti di forza e di debolezza) quanto da un punto di vista esterno (minacce e opportunità). Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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inseriti in uno dei quattro quadranti della SWOT: punti di forza e di debolezza, rischi e minacce. 2. Lettura trasversale dei fattori: una volta costruita la matrice si procederà alla lettura comparata e trasversale dei fattori, mettendo il luce i nodi irrisolti quanto i futuri margini operativi per le PMI laziali. I risultati tanto della fase sincronica quanto di quella diacronica sono stati elaborati e commentati nel presente report di ricerca. Un report questo che, in coerenza con la metodologia adottata, ha l’intenzione di costituire una “cassetta degli attrezzi” per gli imprenditori locali: difatti, si sono privilegiati gli elementi di sintesi piuttosto che quelli descrittivi e analitici. Diversamente da quanto proposto in altri studi‐paese, il report presentato in queste pagine si avvale di un’ottica interdisciplinare, che accanto all’analisi delle tendenze economiche non trascura la dimensione sociale e politica. L’augurio è che il presente studio possa rappresentare un valido strumento operativo, in grado di fornire agli investitori indicazioni utili su un mercato, quello bielorusso, che, come si avrà modo di vedere, guarda, decisamente, ad Ovest. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Scheda paese: la Bielorussia
Informazioni generali
Nome completo:
Repubblica di Bielorussia
Nome ufficiale:
Рэспубліка Беларусь
Lingua ufficiale:
bielorusso, russo
Capitale:
Minsk (1.700.000 ab.)
Organizzazione politica
Governo:
Repubblica presidenziale
Presidente:
Aleksandr Lukašenko
Primo Ministro:
Sergej Sidorski
Indipendenza:
Dall'URSS il 27 luglio 1990
Ingresso all'ONU:
24 ottobre 1945
Superficie ed estensione
Totale:
207.600 km² (84°)
Popolazione
Totale (2002):
Densità:
10.350.194 ab. (74°)
50 ab./km²
Geografia
Continente:
Fuso orario:
Europa
UTC +2
Economia
Valuta:
Rublo bielorusso
PIL (PPA) (2005):
75.217 milioni di $ (64°)
PIL procapite (PPA) (2005):
7.711 $ (79°)
ISU (2004):
0,794 (medio) (67°)
Energia:
0,38 kW/ab.
Varie
TLD:
.by
Prefisso telefonico:
+375
Sigla automobilistica:
BY
Fonte: www.wikipedia.it (Luglio, 2007)
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Geografia
La Bielorussia, o Russia Bianca (in bielorusso: Белару́сь, in russo: Белору́ссия), si trova nellʹEuropa Orientale (fig. 1); confina a ovest con Polonia e Lituania, a est con la Russia, a sud con lʹUcraina e a nord con la Lettonia. Ha una superficie di 207.600 km² e, benché senza sbocco al mare, ha 11.000 laghi. Viene attraversata da tre fiumi principali: il Neman, il Pripjat, e il Dnepr (fig. 2). La Bielorussia è relativamente piatta e ricca di paludi. Il più grande territorio paludoso è la Polesia. Il suo punto più alto è la Dzyarzhynskaya Hara (Colle di Dzyarzhynsk), con 346 m, mentre il punto più basso sul fiume Neman a 90 m. Le risorse naturali della Bielorussia sono foreste, depositi di torba, piccole quantità di petrolio e gas naturale, granito, pietra calcarea, sale di potassio e acque minerali. Fig. 1 - Posizione geografica
Fonte: www.wikipedia.it (Luglio, 2007) Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Fig. 2 - Cartina
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Popolazione
La maggioranza della popolazione bielorussa fa parte del gruppo etnico dei Bielorussi, che comprende lʹ81,2% del totale su una popolazione di 10.293.011 persone. I Russi sono il secondo gruppo etnico più grande (11,4%). I Polacchi e gli Ucraini seguono con, rispettivamente, il 3,9% e il 2,4%. Religione
Come tanti stati ex URSS, la maggioranza della popolazione si dichiara atea (49%). Tuttavia, dalla caduta del regime comunista, le chiese cristiane hanno avuto una forte ripresa, e oggi il 31% dei bielorussi si dichiara ortodosso, il 18% cattolico e il 2% protestante. Ordinamento amministrativo Al più alto livello amministrativo (fig.3), la Bielorussia è divisa in 6 voblast e una municipalità (horad, ovvero, “città”); questʹultima è la capitale della Bielorussia. I voblast sono ulteriormente divisi in raion (normalmente tradotti come distretti). Fig. 3 - Suddivisioni amministrative
Fonte: www.wikipedia.it (Luglio, 2007) Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Voblast (regioni)
Centro amministrativo
1.
Minsk (Horad)
-
2.
Voblast di Brest
Brest
3.
Voblast di Homyel
Homiel'
4
Voblast di Hrodna
Hrodna
5.
Voblast di Mahiloŭ
Mahiloŭ
6.
Voblast di Minsk
Minsk
7.
Voblast di Vitebsk
Vitebsk
17
Cenni di storia recente
In italiano, la Bielorussia veniva solitamente indicata come Russia Bianca o Rutenia Bianca, una traduzione letterale del nome originario. Il nome “Bielorussia” (Беларусь) è considerato denigratorio da alcuni, ed è percepito come una reminiscenza dellʹimperialismo russo e sovietico e delle politiche di russificazione (il titolo completo dello zar russo era Imperatore di tutte le Russie, Grande, Piccola e Bianca). Per questo motivo viene a volte preferito il nome “Belarus”. Rusʹ fa riferimento alla popolazione che precedette Russi, Ucraini e Bielorussi9. Nel 1919 sull’onda della rivoluzione di febbraio viene proclamata la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa (RSSB). Nel 1921 i territori occidentali della Bielorussia passano alla Polonia. Nel 1922 avviene l’unione dei territori orientali con l’URSS. Nel 1939 i territori occidentali vengono, nuovamente, annessi alla Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa. Nel 1941 la Bielorussia viene occupata dalla truppe tedesche. Nasce il movimento di lotta partigiana che coinvolge più di 400 mila persone. Nel luglio 1944 la Bielorussia viene liberata dall’occupazione nazista. Durante il conflitto sono state rase al suolo tutte le città medio‐grandi, è morto un terzo della popolazione e tutte le industrie sono state distrutte. Nel 1986 a causa dell’incidente alla centrale atomica di Chernobyl, la voblast di Homyel, Mahilou, e parte di Brest, Minsk e Grodno vengono contaminate dalle radiazioni. Questo incidente ha danneggiato gravemente lʹeconomia della Bielorussia, causando gravi danni alle coltivazioni e allʹallevamento, oltre che un drastico calo nelle esportazioni. La Bielorussia diviene indipendente dall’Urss il 27 luglio 1990. Il 15 marzo 1994 viene approvata la nuova costituzione. Il 10 luglio 1994 è eletto il primo presidente della repubblica, Alexander Lukashenko. 9
Esiste molta confusione sulla localizzazione del territorio, dovuta al fatto che si tratta di un territorio pianeggiante i cui confini sono cambiati continuamente nel corso dei secoli Ne è prova il fatto che alcune mappe antiche segnano Rutenia Alba sul territorio della Moscovia, in una regione oggi comunemente identificata come il cuore della Grande Russia.
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Le caratteristiche demografiche e socioeconomiche della nazione
L’analisi delle dinamiche socio‐demografiche che hanno interessato la Bielorussa negli ultimi anni offre alcuni segnali del cambiamento in atto nella struttura del paese. Nel 2006 la Bielorussa contava 9,7 milioni di abitanti10, per oltre un terzo residenti nella regione di Minsk. In particolare, nella città di Minsk a partire dal 1995 si è registrata una costante crescita della popolazione, diversamente dalle altre sei regioni bielorusse che invece sono state caratterizzate da un leggero decremento della popolazione residente. La crescita della popolazione nella municipalità di Minsk City, in un quadro demografico regionale pressoché immutato è un segnale di come il dinamismo socio‐economico tenda a concentrarsi nella capitale, un’area questa fondamentale nei piani di sviluppo dell’economia del paese. La popolazione in età da lavoro ammonta a 4 milioni 466mila persone pari al 46% del totale della popolazione attiva11: di questi oltre il 98,6% è occupato soprattutto nel settore industriale (26,5%) e nel commercio (14,1%). Più in dettaglio, nel corso degli ultimi dieci anni (graf. 1) sono aumentati gli occupati soprattutto nei servizi commerciali (+3,4%) e nelle costruzioni (+1,2%); al contrario, il settore agricolo segna un deciso decremento degli occupati (‐8,9%), mentre meno marcata è la perdita di lavoratori nell’industria (‐1,1%). 10 Il 47% sono uomini e il restante 53% donne. Inoltre la speranza di vita alla nascita nella Repubblica di Belarus è di 68 anni, un dato questo tra i più elevati nel confronto con le nazioni ex CSI. 11 La popolazione attiva è considerata tale quando ha un’età compresa tra 15 e i 59 per gli uomini e tra i 16 e i 54 anni per le donne. La percentuale della popolazione al di sotto dell’età lavorativa è del 16,2%, mentre le persone inattive sono il 21,4%. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Graf. 1 - Distribuzione degli occupati per settore di attività
(1995 - 2006)
30
27,6
26,5
25
20
19,1
%
15,7
14,1
15
12,7
10,7
10,2
9,5
10
8,1
7,0
6,9
7,6
10,3
7,5
6,5
5
0
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Trasporto e
comunicazioni
Servizi
comemrciali
(vendita,
ristorazione e
supporto
tecnologico)
Sanità
Istruzione
Altro
Settori
2006
1995
Fonte: Istituto statistico della Bielorussia
In generale, la diminuzione in settori tradizionali quali l’industria e, in special modo, l’agricoltura a favore del settore dei servizi e del terziario in genere rende evidente il cambiamento del tessuto produttivo del paese, in direzione di un sistema economico in linea con quelli dei paesi ad economia avanzata. Nondimeno, altri dati confermano la progressiva trasformazione del sistema produttivo bielorusso, che fino a qualche decennio fa era sostanzialmente connotato dalle attività del settore primario e che oggi, invece, punta decisamente verso lo sviluppo e l’ammodernamento del settore terziario. In questo senso non stupisce che la quota di popolazione residente nelle città nel giro di dieci anni sia passata da 68,1% del 1995 a poco meno del 73% nel 2006 (graf. 2). Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Graf. 2 – Percentuale di popolazione urbana sul totale della popolazione (1995-2006)
72,8
72,4
72,0
71,5
71,1
70,7
70,2
69,7
69,3
68,8
68,4
68,1
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Fonte: Istituto statistico della Bielorussia
Dunque la Bielorussia si sta avviando verso un’economia di mercato, sorretta anche da un livello d’istruzione della popolazione alquanto elevato12: quasi due terzi (62%) della popolazione è diplomato o laureato13 [World Bank, 2005]. Oltre a ciò il paese può vantare un servizio sanitario moderno ed efficiente: il tasso di mortalità infantile – un indicatore che indirettamente misura l’efficienza della sanità pubblica – è tra i più bassi dell’Europa centro‐orientale: 9 decessi per mille nati. Dunque la Bielorussia in poco più di un decennio ha dato avvio ad un processo di riforma radicale che ha coinvolto l’intero sistema‐paese: dall’economia all’istruzione, passando per la sanità. Questo processo ha influito positivamente sul benessere dei cittadini bielorussi: difatti (graf. 3), i redditi della popolazione hanno fatto registrare nei primi anni del terzo millennio un incremento esponenziale, passando da poco più di un milione di rubli nel 2001 a 4,8 milioni di rubli dello scorso anno. 12 In questo senso il Governo della Bielorussia ha investito nel 2005 circa un terzo (29,6%) nel PIL in formazione e istruzione. 13 In prevalenza si tratta di lauree tecniche (ingegneria, biologia, medicina, ecc.). Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Graf. 3 - Reddito pro-capite
(in migliaia di rubli. Anni 2001-2006)
6000
4874
5000
3951
4000
3009
3000
2309
1722
2000
1154
1000
0
2001
2002
2003
2004
2005
2006
anni
Fonte: Istituto statistico della Bielorussia
Una performance questa dovuta in prevalenza all’aumento delle esportazioni e al dinamismo del paese nell’attrarre, specie negli ultimi anni, investitori stranieri. Peraltro un dato che conferma tale vitalità economica è fornito dalla Banca Mondiale la quale ha registrato nel 2005 una crescita media del PIL pro‐capite pari al 9,8% (nel 2004 il valore si attestava al 12%). Ancora una volta è il settore dei servizi a contribuire maggiormente alla ricchezza nazionale (49,3%), con un incremento di circa quattro punti percentuali considerando come anno di riferimento il 1995 (45,6%). L’investimento nell’alta formazione, lo sviluppo costante del commercio e dei servizi alle aziende e la costante crescita della popolazione urbana sono tutti fattori che caratterizzano oggi la transizione del paese verso un’economia moderna e di mercato. I risultati delle trasformazioni in atto Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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sono evidenti soprattutto in termini di redditi e, in generale, di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Non stupisce quindi che il tasso di disoccupazione in Bielorussia sia dal 2004 costantemente al disotto del 2%, consegnando un ritratto di un paese che rasenta la piena occupazione (graf. 4). Graf. 4 - Tasso di disoccupazione (1995-2006)
4,5
4,0
4
3,5
3
3,0
2,9
3,1
2,8
2,5
2,3
2,3
%
2,1
2,1
1,9
2
1,5
1,5
1,2
1
0,5
0
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Fonte: Istituto statistico della Bielorussia
Il capitale umano della Bielorussia così come il tessuto economico e produttivo del paese si stanno allineando agli standard occidentali, offrendo agli investitori stranieri servizi, infrastrutture e know how in grado di realizzare piani di investimento di medio e lungo periodo. Del resto nei successivi paragrafi si avrà modo di osservare come le trasformazioni socio‐demografiche, sopra descritte, siano sostenute da una serie di fattori come, ad esempio, una legislazione favorevole alla costituzione di sinergie tra imprese locali e straniere. Le recenti riforme promosse dal Governo bielorusso hanno recato benefici per la popolazione, almeno dal punto di vista socio‐economico, un segnale questo che dimostra come il paese intenda instradarsi verso una politica di scambio commerciale soprattutto con l’Occidente, fronte questo ancora inesplorato. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Nel corso del presente lavoro si cercherà di illustrare altri aspetti connessi al sistema economico bielorusso di modo da fornire ulteriori elementi per comprendere le trasformazioni sociali e demografiche appena illustrate. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
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Il sistema-paese bielorusso: cifre e
chiavi di lettura
Nelle prossime pagine verranno descritte le principali caratteristiche del mercato bielorusso attraverso l’analisi dei principali indicatori macro‐
economici. Inoltre, si valuterà il sistema di import/export del paese al fine di offrire alcune valutazioni sul sistema commerciale e produttivo utili per gli investitori laziali, che intendano instaurare legami commerciali con la Repubblica Bielorussa. Il percorso d’analisi proposto è, per così dire, ad imbuto: partendo dalle dimensioni generali che definiscono il Sistema economico‐sociale, si cercherà di scendere lungo un’ipotetica scala di generalità per arrivare ad individuare un complesso di indicatori utili alla definizione degli scenari. L’obiettivo del lavoro è ricostruire in modo analitico e particolareggiato gli aspetti rilevanti del Sistema‐Paese bielorusso. L’organizzazione interna del mercato bielorusso
Come è noto la Bielorussia, essendo situata al confine con l’Ucraina, ad una distanza relativamente breve da Chernobyl, il 26 aprile del 1986 visse una catastrofe umanitaria, ambientale ed economica che ancora oggi incombe sul destino del Paese. Un disastro di vaste proporzioni che ha comportato uno sforzo ingente, per la messa in sicurezza e successivamente la bonifica di un’ampia porzione del territorio. Sul piano sanitario, è stato necessario elaborare ed implementare dei progetti di lotta alle malattie (soprattutto tumori), generate dall’esposizione alle radiazioni, che impegnano ancora oggi ingenti risorse umane ed economiche. Sul piano ambientale, è stata indispensabile un’operazione di bonifica, preceduta dal trasferimento di 160.000 persone verso i territori meno inquinati del Nord. Ovviamente, questi ed altri interventi di contenimento del danno hanno influito Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
25
significativamente anche sugli equilibri economici del Paese: si stima che le ricadute sulle persone, sull’ambiente e sull’economia dovute al disastro di Chenobyl incidano per oltre un terzo sul bilancio dello Stato. Vi è da aggiungere che dal 1986 ad oggi il Paese ha dovuto fronteggiare problemi estremamente complessi. Primo fra tutti il crollo dell’Unione Sovietica, che ha comportato, in un primo momento, la venuta meno di una serie di aiuti e agevolazioni che lo Stato russo garantiva alle repubbliche ex socialiste. Dal disastro nucleare ad oggi, dunque, la Bielorussia ha dovuto risalire la china quasi esclusivamente contando sulle proprie forze, affrontando diversi problemi di ordine politico, sociale, economico ed ambientale. Tra il 1990 e il 1995, infatti, la giovane Repubblica centro‐orientale è stata interessata da una crisi del sistema paese, caratterizzata da un tasso d’inflazione elevatissimo, dall’indebolimento della produzione e il conseguente accrescimento del tasso di disoccupazione14. Ciò nonostante, la repubblica di Belarus ha intrapreso, seppur lentamente, un processo di riforma e rilancio dell’economia nazionale, anche grazie alla rinnovata partnership con lo Stato russo15. Una ripresa questa che da pochi anni ha permesso al Paese di accrescere la capacità di attrarre imprese e capitale straniero. Una tendenza questa che nel corso degli anni è andata via via incrementando (graf. 5), anche se si tratta ancora di una quota residuale rispetto alla composizione del mercato bielorusso (1,4% nel 2006). La lenta salita della quota d’imprese straniere è connessa a fattori di diversa natura: un tessuto produttivo che, si è visto nel paragrafo precedente, è ancora in uno stato di transizione da una economia nazionalizzata ad una di libero mercato. D’altronde, tale passaggio comporta una serie di riforme legislative (in parte già realizzate16) e un ammodernamento degli impianti di produzione. D’altro canto il problema di questo rilancio implica una forte dipendenza dei mercati bielorussi dal Governo di Mosca, una dipendenza legata soprattutto al bilancio energetico del paese che vede arrivare dalla Russia oltre 80% di petrolio e gas naturale. Infine, un ulteriore elemento problematico è la diffidenza dell’Unione Europea dovuta ad una politica interna che numerosi osservatori internazionali considerano ambigua. Tuttavia, le riserve poste dall’UE nei confronti della Bielorussia non sono definitive: basti pensare Dal 1994 in poi si è cercato di proteggere la neonata economia di mercato rafforzando la presenza e i poteri dello stato. 15 La Russia per volumi d’affari è il principale partner dello Stato bielorusso: la Russia contribuisce per il 37% dell’intero fatturato dovuto alle esportazioni di merci e servizi. Per comprendere tale dato si pensi che l’Olanda, seconda nazione in ordine di importanza per volumi di export, arriva ad una quota del 17,7%. 16 Cfr. par. 6. 14
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
26
che l’Unione, il 21 novembre dello scorso anno, ha emesso un documento in cui afferma la volontà di attuare politiche di vicinato con la Bielorussia, con conseguenti vantaggi economici per il paese, qualora vengano sciolti i nodi sulle libertà democratiche. Graf. 5 – Composizione del mercato bielorusso (1995-2006)
70
60
1,6
60,1
59,8
58
57,3
57,3
57,2
1,4
1,3
57,2
1,4
55,1
52,9
52,4
51,7
1,2
50
46,1
41,8
40,1
40
42,5
42,4
42,4
46,4
51,5
47,0
1,2
47,1
44
42,2
1
39,8
1,0
0,9
%
0,8 %
30
0,6
0,6
20
0,4
0,4
0,3
10
0,2
0
0,1
1995
0,2
0,2
0,1
1996
0
1997
1998
1999
2000
Stato
2001
Privati
2002
2003
2004
2005
2006
Stranieri
Fonte: Istituto statistico della Bielorussia Tuttavia, al di là di questi fattori ostativi per lo sviluppo del commercio estero, la Bielorussia è un paese dalle enormi potenzialità sia in termini di risorse naturali sia rispetto alla posizione geografica e politica che essa riveste in Europa orientale. Basti pensare che la Bielorussia è un mercato ancora poco sfruttato, che la stessa fa parte dell’unione doganale con la Federazione Russa e che ha al suo interno 6 aree di libero scambio, dove gli imprenditori possono usufruire di agevolazioni fiscali. Inoltre, la Repubblica di Belarus negli ultimi anni sta cercando di affermarsi anche sulla ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, attraverso un ingente impegno nell’investimento in formazione. Insomma, da questa prima panoramica emerge che il Paese sta cercando concretamente di far crescere la fiducia internazionale circa le possibilità di scambi commerciali. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
27
Ricchezza e potenzialità produttive
Affinché il quadro fin qui delineato risulti ancor più chiaro occorre esaminare gli indicatori economici chiave (prodotto interno lordo, tasso di crescita reale, livello di inflazione, debito estero ecc.), osservandone gli andamenti (positivi e negativi) nel tempo. (tab 1). Tab. 1 – Indicatori macro-economici di base U.M.
PIL prezzi correnti
Cambio annuale del PIL in prezzi comparabili
PIL procapite ai prezzi correnti (pop. 9714200)
2002 2003 2004
2005
2006
mln USD 14489 17622 23102 30194 36938
%
USD
105
107
111
1464 1789 2357
109,4 109,9
3100
3802
7,5
7,5
Origine del PIL
Agricoltura
%
9,5
8
8,3
Industria
%
25,4
26,1
28,8
27,4
27,6
Servizi
%
45,5
44,7
43
42,8
42,9
Uso privato
%
58,3
54,9
53,1
50
50,2
Uso statale
%
21,3
21,1
20,9
18,9
19,4
Investimenti
%
17,2
19,5
21,6
23,2
24,3
%
34,8
25,4
14,4
8
6,6
mln USD 770
746
741
784
838
4,2
3,2
2,7
2,3
Ripartizione del PIL
Livello di inflazione
Debiti esteri
Debiti esteri rispetto al PIL
%
5,4
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE)
Il PIL è un indicatore del livello del reddito nazionale tra i più utili per valutare lo stato di salute di una nazione; molto importante, tra l’altro, è il suo andamento negli anni. Nella prima riga della tabella 1 è riportato l’ammontare annuo del prodotto interno lordo bielorusso (espresso in mln di dollari USA). Dal 2005 al 2006 l’ammontare della ricchezza prodotta è passato dal 9,4% al 9,9%. Peraltro, interessanti sono gli andamenti dei valori riguardanti le tre macro aree economiche: agricoltura, industria e servizi. Dal confronto delle serie storiche riportate nella tabella si osserva chiaramente che, seguendo le tendenze tuttora in atto nei maggiori paesi occidentali, l’incidenza del settore agricolo alla formazione del Prodotto Interno Lordo diminuisce di 2 punti percentuali durante il quinquennio 2002‐2006. Inoltre, nello stesso lasso di tempo, l’incidenza percentuale sul PIL del comparto industriale sale dal 25,4% al 27,6%. Infine, il settore dei Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
28
servizi scende di 2,6 punti percentuali. Nonostante il calo, tuttavia, il terziario contribuisce fortemente alla creazione del Prodotto Interno Lordo: la quota di questo settore sul PIL non scende mai sotto il 40%. Secondo i dati ICE l’economia della Repubblica sembra aver intrapreso la strada della terziarizzazione, pur mantenendo i piedi ben saldi nel comparto industriale. Continuando a scorrere la tabella 1 sono riportati i valori percentuali della ripartizione del PIL. Nel 2006 gli investimenti hanno assorbito il 24,3% del prodotto interno; questa quota dal 2000 è cresciuta del 7,1%. Nondimeno ad assorbire la quantità maggiore del PIL continua ad essere il settore privato (50,2% nel 2006), mentre il settore pubblico assorbe il 19,4%. Da ultimo il livello di inflazione (ovvero l’incremento dei prezzi nel tempo): negli ultimi 5 anni è passato dal 34,8% del 2002 al 6,6% dello scorso anno. Il crollo dell’inflazione è un dato estremamente positivo e testimonia la volontà del Governo bielorusso di definire politiche vicine a quelle comunitarie, ovvero interventi che sappiano contenere le dinamiche inflazionistiche, tenendo allo stesso tempo sotto controllo il debito. Infatti, il il trend del debito mostra una progressiva diminuzione degli oneri del paese, l’incidenza dei debiti contratti sul PIL è, infatti, passata dal 5,4 del 2002 al 2,3% del 2006. Il quadro sin qui descritto sembra essere piuttosto promettente. La Bielorussia nell’ultimo quinquennio ha puntato sulla normalizzazione del sistema‐paese, facendo forza su una politica economica che, stando agli indicatori, riesce nella quadratura del cerchio, associando al risanamento lo sviluppo. Tenendo sullo sfondo questi segnali, le performance dell’economia bielorussa devono essere analizzate anche rispetto alla presenza sui mercati internazionali. In generale, anche in questo campo i risultati sono buoni: nel 2006 le esportazioni di prodotti e merci bielorusse sono aumentate del 23,5%. Occorre però scandagliare più approfonditamente questo aspetto, andando a considerare i livelli (settore per settore) delle esportazioni e delle importazioni. La tabella 2 mostra le principali esportazioni di prodotti bielorussi nel 2006. A giudicare dai dati a disposizione, i prodotti minerali (38,8%) sono quelli maggiormente esportati dalla Repubblica di Belarus; in seconda posizione troviamo mezzi e materiali da trasporto (10,4%); in terza invece si posizionano le macchine ed apparecchi meccanici; seguono i prodotti per le industrie chimiche, i metalli e prodotti in metallo e i prodotti tessili, che Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
29
rispettivamente conquistano l’8,1%, il 7,6% e il 5% delle quote relative alle esportazioni17. Tab. 2 – Export 2006
Principali prodotti esportati (2006)
Valori %
Prodotti minerali
38,8
Mezzi e materiali da trasporto
10,4
Macchine ed apparecchi meccanici
8,7
Prodotti delle industrie chimiche e connesse
8,1
Metalli e prodotti in metallo
7,6
Prodotti tessili
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE)
5,0
Come detto in precedenza, per completare questa prima panoramica occorre tenere conto anche delle tendenze delle importazioni (tab. 3). L’acquisto di prodotti minerali ha coperto, nel 2006, un terzo del totale (33,4%); mentre le macchine ed apparecchi meccanici superano di poco il 16%; i metalli e i prodotti metallici raggiungono quasi il 12%. Al di sotto del 10% troviamo: i prodotti delle industrie (7,1%), i mezzi e materiali da trasporto (6,5%) e i prodotti tessili con un valore percentuale che non supera i cinque punti (4,7%). Nel complesso le importazioni sono cresciute del 33,4%.
Tab. 3 – Import 2006
Principali prodotti importati (2006)
Prodotti minerali
Valori %
33,4
Macchine ed apparecchi meccanici
16,1
Metalli e prodotti in metallo
11,7
Prodotti delle industrie chimiche e connesse
7,1
Mezzi e materiali da trasporto
6,5
Prodotti tessili
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE)
4,7
In generale nei primi mesi del 2007 le quote di export bielorusso hanno fatto segnare un’inversione di tendenza nei flussi in uscita: i paesi dell’UE hanno fatto registrare un volume di export superiore a quello della Russia tradizionale partner commerciale della Bielorussia (43,5% paesi UE 17
contro 36,8% Russia).
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
30
Completando il quadro occorre prestare attenzione alle importazioni di alcuni prodotti strategici per capire i fabbisogni di questa nazione. Ci riferiamo soprattutto al fabbisogno energetico; argomento questo che sempre più spesso viene portato alla ribalta come nodo cruciale per il modello di sviluppo occidentale. Da tempo la risoluzione del problema della dipendenza energetica fa parte dell’agenda politica del paese18. Anni fa, infatti, si parlava della costruzione di un impianto atomico per la produzione di energia elettrica, al fine di tagliare il cordone ombelicale con la Russia; paese quest’ultimo che forniva e fornisce gran parte del gas consumato dalla Repubblica di Belarus. La disputa con Mosca è tornata alla ribalta all’inizio del 2007: il Governo russo ha, infatti, accusato Minsk di bloccare volontariamente i rifornimenti petroliferi diretti in Polonia e in Germania. Al di là delle motivazioni sottostanti a queste polemiche, il fatto stesso che, ciclicamente, si ripropongano indica come l’approvigionamento energetico sia uno dei nervi scoperti del paese. La tabella 4 illustra chiaramente i termini del problema. Tab. 4 – Le fonti energetiche
U.M.
Petrolio
mln. t
11,9
20,9
9
Gas naturale
bln. m³
17,1
20,8
3,7
7,2
5,5
-1,7
Elettricità
bln. kWh
Fonte: Ufficio statistico della Bielorussia
2000
2006
Variazioni import
anni 2000-2006
Fabbisogno energetico
L’importazione di petrolio dal 2000 al 2006 è passata da 11,9 mln. t. a 20,9 milioni di tonnellate; quella di Gas, nello stesso periodo di tempo, da 17,1 bln. a 20 bln m³. A scendere sembra essere soltanto il fabbisogno di elettricità che dai 7,2 bln di KWh scende a 5,5 bln. di KWh19. L’aumento del fabbisogno di energia è, comunque, un fenomeno in linea con un’economia in espansione. Non bisogna poi dimenticare che la diffusione del benessere in strati più ampi della popolazione implica stili di vita maggiormente dispendiosi anche in termini energetici (soprattutto nelle aree urbane). Tornando alla situazione economica generale della Repubblica di Belarus si hanno segnali ambivalenti: se da una parte i maggiori indicatori economici mostrano tendenze positive; dall’altra, la dipendenza energetica 18 Si vedrà più avanti come nel programma di sviluppo 2007‐2010 redatto dal Governo sono state inserite alcune azioni per attenuare la dipendenza energetica del paese e che potrebbe risultare anche un fattore di investimento per le Pmi laziali. 19 Peraltro, la società Gazprom ha raddoppiato nel 2006 il prezzo del gas naturale. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
31
potrebbe frenare la crescita, che pure segna trend moderatamente positivi. Tuttavia la dipendenza non è totale: esiste un settore dal quale la repubblica ex sovietica può trarre ingenti risorse. La Bielorussia dispone di una superficie boschiva pari al 36% della sua superficie la quale produce una grande varietà di legname grazie alla presenza di pini, abeti, roveri, betulle, ontani, larice, tigli. L’elemento interessante sta nel fatto che a differenza dei paesi europei il livello di sfruttamento di tale ricchezza è ben al disotto della media. Nella tabella 5 è illustrata la composizione interna dell’industria del legno: il taglio copre quasi il 43% della produzione; gli imballaggi il 13,6%; la produzione dei fiammiferi il 12,7%. Tutti gli altri prodotti riportati nella tabella 5 si attestano al disotto del 10%. Quello che qui occorre sottolineare è che il taglio del legno e la produzione di prodotti annessi è poco sviluppato e potrebbe essere sfruttato di più, soprattutto per la produzione di semi‐
lavorati e di segature. Tab. 5 – L’industria della trasformazione del legno
Prodotti del legno
Taglio dei tronchi
%
42,9
Imballaggi di carta e di cartone
13,6
Fiammiferi
12,7
Mobili
6,8
Prodotti chimici per il legno
6,7
Cellulosa carta e cartone
3,7
Pannelli
Altro
Totale
Fonte: Ufficio statistico della Bielorussia
2,1
11,5
100,0
Ovviamente, le occasioni di tessere legami commerciali non si esauriscono con i comparti poc’anzi elencati, ma riguardano anche altri settori: la Bielorussia (tab. 6) produce ed esporta prodotti come pneumatici, fibre e filati sintetici, materiali ferrosi, ecc. Le aree di principale interesse commerciale sono connesse ai prodotti derivanti dal petrolio (pneumatici) che passano dai due milioni di pezzi prodotti nel 2000 ai due milioni e seicentomila del 2006. Oltre a ciò è oramai consolidata anche l’industria tessile (la produzione annua si attesta, lungo tutto il periodo considerato, attorno alle 150‐mila tonnellate), soprattutto del lino che risulta essere uno dei prodotti più esportati dal Paese. Ma è soprattutto la produzione di materiali ferrosi a crescere in maniera più consistente: se nel 2000 le fabbriche bielorusse esportavano 1.391.000 tonnellate di materiale lavorato, Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
32
nel 2006, tale quota arriva 1.826.000 tonnellate. Infine, crescono anche le esportazioni annue di prodotti e macchinari (congelatori, televisioni, monitor, camion e trattori). Tab. 6 – I settori trainanti l’export
Maggiori prodotti esportati
Pneumatici
(in migliaia di unità)
Fibre e filati sintetici
Metalli ferrosi
(in migliaia di tonnellate)
(in migliaia di tonnellate)
Congelatori e surgelatori
(in migliaia di unità)
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
2007 2152 1375 2335 2721 2333 2636
150,1 157,7 163,5 158,2 155,5 141 153,1
1391 1431 1453 1414 1498 1631 1826
610,7 654,5 721,3 790,2 848,9 890,1 969
TV, monitor e proiettori(in migliaia di unità)
373,5 480,2 454,8 544,3 739 814,8 477,4
Trattori, inclusi le motrici dei camion (in migliaia
21,7 23,5 25,7 30,2 36,4 41,4 49,9
di unità)
Camion
(in migliaia di unità)
Biciclette
(in migliaia di unità)
Roulotte (unità)
Fonte: Ufficio statistico della Bielorussia
10
12,4
10,6
11,9
12,3
13,2
13,2
483,6 679,5 720,3 705,7 730,4 381,2 283,5
8985 15712 18435 19331 28903 33951 31170
Le relazione economiche con l’estero: i rapporti commerciali con
l’Italia e il confronto con i principali competitor globali
L’economia contemporanea è spesso definita attraverso la metafora della rete, un complesso intrecciarsi di relazioni e scambi commerciali. La Bielorussia è essa stessa inserita nella rete globale degli scambi, come d’altronde l’Italia. In questa sezione del lavoro si esaminerà il network commerciale della Bielorussia. In altri termini, occorre comprendere i rapporti tra la giovane Repubblica di Belarus e il “sistema mondo”, approfondendo in particolare gli aspetti che riguardano direttamente l’Italia. La tabella 7 mostra gli andamenti delle esportazioni della Repubblica di Belarus a seconda dei partner commerciali. Come si può notare, grazie al trattato di libera circolazione delle merci, il paese verso cui sono state spediti le maggiori quantità di prodotti, nel 2006, è la Russia (34,7%). A ben vedere, il rapporto privilegiato con questo paese non è una novità. Infatti, sin dal 2002 la Russia è il maggior partner commerciale di Minsk (quasi il 50% delle esportazioni). A seguire troviamo l’Olanda e la Gran Bretagna, che rispettivamente conquistano il 17,7% e 7,5% delle esportazioni totali della Bielorussia. Questo dato è molto interessante: infatti, dal 2002 al 2006, la Repubblica Bielorussa ha aumentato considerevolmente la merce inviata vero l’Olanda e l’Inghilterra, il saldo è pari a 3215,5 mln USD per l’Olanda e 981,2 mln USD per la Gran Bretagna. Considerando i valori percentuali Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
33
relativi alle esportazioni del 2006, a seguire troviamo: l’Ucraina (6,3%); la Polonia (5,3%); la Germania (3,9%); la Lettonia (2,4%); gli Stati Uniti (2,3%); la Lituania (2,2%). Fanalino di coda è l’Italia, che nell’anno considerato non ha superato la soglia dell’1%. Tab. 7 – I partner commerciali della Bielorussia (I)
Export bielorussia (mln Usd)
2002
2003
2004
2005
2006
% 2006
Russia
3977,1
Olanda
279
4879,9
6485
5715,8
6849,6
34,7
413,8
924,4
2408,3
3494,5
17,7
Gran Bretagna
493,7
938,3
1147,6
1120,4
1474,9
7,5
Ucraina
271,6
343,5
539,8
907,8
1234
6,3
Polonia
273,3
434,5
728,8
847,3
1032,8
5,3
Germania
347,9
421,2
516,3
708,5
752,6
3,9
Lettonia
520,1
344,2
310,7
322,6
462
2,4
91,3
102,3
208,6
250,1
446,7
2,3
256,7
265
284,8
351,8
432,7
2,2
USA
Lituania
Italia
Altri paesi
130,1
135,2
142,9
159,7
177,2
0,9
1380,1
1667,7
2484,8
3187
3381,5
16,8
Totale
8020,9 9945,6 13773,7 15979,3 19738,5
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE)
100,0
In generale, le merci in uscita dal territorio bielorusso passano attraverso il Nord‐Europa: dalla Germania, in Olanda, per poi giungere in Gran Bretagna. È interessante notare come la Bielorussia abbia le caratteristiche per configurarsi come intermediario negli scambi tra Russia e Europa del Nord: la sua posizione e i legami bi‐laterali già attivi possono favorire la costituzione di un corridoio che, in futuro, potrebbe congiungere Mosca con Londra. Tornado ai dati, il rapporto privilegiato con Mosca emerge anche dalle cifre relative alle importazioni (tab. 8). Nel 2006, il 58,6% di tutti i prodotti stranieri che hanno varcato i confini bielorussi erano di origine russa. Al secondo posto di questa classifica, con il 7,5%, troviamo la Germania, al terzo l’Ucraina (5,5%), al quarto la Polonia (3,4%), al quinto la Cina (2,5%). In questo caso, l’Italia, con il 2,2%, è sesta, superando la Francia (1,3%), l’Olanda (1%) e il Brasile (0,9%). Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
34
Tab. 8 – I partner commerciali della Bielorussia (II)
Import Bielorussia in mln USD
Russia
2002
5922,3
2003
2004
2005
2006
7601,9 11219,2 10118,1 13084,3
% 2006
58,6
Germania
693,1
820,7
1081,7
1121,1
1669,9
7,5
Ucraina
290,7
362,1
545
893,9
1224,7
5,5
Polonia
219,6
348,5
475
578,9
765
3,4
Cina
45,7
70,5
157,1
284,1
548,6
2,5
Italia
215,2
284
300,5
393,5
496,9
2,2
USA
103,1
150,1
255,3
231,9
283,2
1,3
94,9
116,3
165,1
176,1
270,4
1,2
Francia
Olanda
84,1
93,4
118,7
161,3
220
1
Brasile
104,5
89,2
97
142,3
147,6
0,9
1319,1
1621,3
2076,2
2606,9
3612,6
15,9
Altri paesi
Totale
9092,3 11558 16490,8 16708,1 22323,2
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE)
100,0
A giudicare dai dati commentati precedentemente, l’Italia sembra esportare in Bielorussia più di quanto non importi. Tale evidenza è confermata dalla tabella 9: la serie storica del saldo (terza colonna) mostra chiaramente che già a partire dal 1994 la quantità di merce italiana importata dalla Bielorussia supera quella esportata in Italia. Il trend, da questo punto di vista, lascia presagire aumenti delle quote di mercato in favore del nostro paese. Tab. 9 – Gli scambi Bielorussia-Italia (in milioni di USD)
Anno
Esportazioni
Importazioni
1992
22,3
14
1993
26,9
20,2
1994
34,9
22,8
1995
60,8
82,7
1996
57,4
111
1997
64,2
157,9
1998
73
179
1999
64,8
167,9
2000
76,1
162,6
2001
85,4
164,1
2002
130,1
215,2
2003
135,2
284
2004
142,9
300,5
2005
159,7
393,5
2006
172,2
496,9
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE)
Saldo
8,3
6,7
12,1
-21,9
-53,6
-93,7
-106
-103,1
-86,5
-78,7
-85,1
-148,8
-157,6
-233,8
-324,7
Dal confronto del primo trimestre del 2006 con quello del 2007, infatti, (vedi allegato 1) l’Italia ha aumentato di oltre il 100% l’esportazione di Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
35
legno e prodotti per il legno (101,65%); pasta da carta, carta e prodotti di carta (305,28%); metallo e prodotti in metallo (106,23%); macchine ed apparecchi meccanici (102,14%). Sul lato delle importazioni il nostro paese ha fatto registrare incrementi considerevoli soprattutto di prodotti alimentari, bevande e tabacco (158,21%); di articoli in gomma e materie plastiche (278,72%); di mobili (342,44%); di altri prodotti dell’industria manifatturiera (332,13%). Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
36
Gli scambi con la regione Lazio Premessa
Nelle pagine precedenti si è visto come negli ultimi cinque anni l’Italia abbia costantemente incrementato gli scambi economici con la Bielorussia sino a diventare il sesto partner commerciale del paese ex sovietico. Nell’ottica di approfondire le opportunità di internazionalizzazione delle imprese laziali, non ci si può, però, limitare all’interscambio su scala nazionale, bensì occorre fornire dati su base regionale in modo da far emergere le peculiarità territoriali e individuare i settori produttivi che, al momento, appaiono più promettenti. A riguardo, il database sul commercio estero dell’Istat (Coeweb) fornisce un sostegno imprescindibile: al suo interno sono archiviati i dati territoriali sugli interscambi economici delle regioni e province italiane con l’estero. In questa sezione si utilizzeranno le informazioni del Coeweb per descrivere, tanto su base longitudinale quanto rispetto al primo trimestre del 2007, gli scambi economici tra le province della regione Lazio e la Bielorussia. Le tendenze di medio periodo
Nel grafico 6 sono rappresentati gli interscambi economici posti in essere dal 1992 al 2005 tra le imprese della regione Lazio e la Repubblica di Belarus. In generale, dalle serie storiche riportate, si evince che le esportazioni sono state quasi sempre superiori alle importazioni (fatta eccezione al periodo compreso tra gli anni 2000 e 2002). Questa tendenza generale si precisa ulteriormente prendendo in considerazione i picchi di export registrati negli anni 1996 (6.862.000 euro) e 1999 (6.586.000 euro). Soprattutto nel 1996 si è registrata la migliore performance delle imprese laziali sul mercato bielorusso. Come si vede l’andamento dell’interscambio con la Bielorussia è tutt’altro che regolare: fino al 2000, periodi di crescita si alternano a bruschi cali. Passando alle evoluzioni più recenti, dal 2002 i volumi di export tornano ad aumentare mentre si riduce l’import: il 2003 è Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
37
invece l’anno nel quale il tessuto produttivo laziale ha segnato differenziali tra export ed import significativi (import 1.107.000 euro contro un valore complessivo di esportazioni pari a 5.142.000 euro). Infine, negli ultimi due anni (2004 e 2005) l’export scende nuovamente, mentre l’import appare in leggerissima ripresa. Graf. 6 - Import-Export Lazio-Bielorussia 1992-2006
(in migliaia di euro)
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
import
export
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
Dal punto di vista tendenziale, le relazioni commerciali e industriali con la Bielorussia sembrano risentire in modo forte delle congiunture economiche. Non bisogna però dimenticare che dal punto di vista dimensionale, gli importi degli scambi sono alquanto contenuti: è sufficiente che un’azienda non rinnovi una commessa avuta nell’anno precedente per far sì che la tendenza generale si inverta. Comunque sia, l’analisi del grafico suggerisce che dopo un periodo di sviluppo (1992‐1999) si è entrati in una fase di calo sia per quel che riguarda l’import sia per l’export (2000‐2005). Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
38
I dati su base provinciale
Dopo aver descritto gli stock annui, conviene passare ad analizzare la composizione degli stessi nel primo trimestre del 2007. Rimane, comunque, valida l’avvertenza proposta poco sopra: scomponendo su base provinciale importi di per sé bassi, bisogna porre attenzione alla lettura dei dati e concentrarsi sulle categorie merceologiche movimentate piuttosto che sui volumi complessivi20. Al primo trimestre 2007 i flussi d’import/export tra Bielorussia e le imprese laziali sono indirizzati prevalentemente su due categorie di prodotti: agricoltura, caccia e silvicoltura e trasformati/manufatti (tab. 10). Tab. 10 – Flusso di import-export province del Lazio – Bielorussia
(Valori in euro - periodo riferimento: I trimestre 2007)
Tipologia di
Viterbo
Rieti
Roma
Frosinone
Latina
merce
Imp.
Exp.
Imp. Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
(CAPTECO21)
A – Prodotti
dell'agricoltura,
0
0
0
0
0
93.139
0
0
0
58.968
della caccia e
della
silvicoltura
D - Prodotti
trasformati e
19.022 86.989
0
0
109.064 11.031 18.868 9.067 21.702 208.529
manufatti
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
In particolare, la direzione degli scambi produttivi tra i due soggetti economici punta decisamente verso la Bielorussia: le esportazioni di prodotti laziali ammontano a circa 460mila euro; viceversa, il valore complessivo delle importazioni si attesta a circa 170mila euro. Dunque, per le imprese laziali la Bielorussia rappresenta un’occasione di proiezione esterna; tale strategia è perseguita soprattutto dalle aziende presenti nella provincia di Latina: le esportazioni delle imprese pontine in Bielorussia, ammontano a oltre 260mila euro (in prevalenza prodotti trasformati e 20 Per fornire una base informativa più ampia nell’allegato 2, posto al termine del documento, sono riportati gli scambi per categoria merceologica delle province laziali negli anni che vanno dal 2003 al 2006. Per esigenze di sintesi, queste tavole non sono analizzate nel testo. 21 La classificazione economica delle merci stabilita a livello mondiale dal Comitato di Cooperazione Doganale è definita Sistema armonizzato (SH6). E’ costituita da raggruppamenti di merci in oltre 5.000 posizioni a sei cifre. Da essa deriva la classificazione economica delle merci adottata nelle rilevazioni del commercio estero dai paesi dell’UE (Nomenclatura combinata ‐ NC8); da questa ulteriore classificazione si origina un’altra nomenclatura combinata che raggruppa, sulla base delle attività economiche, i diversi prodotti. La Classificazione delle attività economiche ufficialmente adottata dallʹISTAT è l’ATECO2002 assimilabile, fino alla quarta cifra di dettaglio, alla classificazione ufficiale dellʹ Unione europea NACE rev.1. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
39
manufatti), coprendo una quota di mercato, rispetto al resto delle aziende laziali, del 57%. Il restante 43% delle esportazioni è appannaggio quasi esclusivo di due province: Roma (104mila euro, in particolare prodotti del settore primario) e Viterbo (poco meno di 87mila, in prevalenza manufatti). In posizione marginale con 9mila euro di export si posizionano le imprese ciociare, mentre le aziende reatine, nei primi mesi del 2007, non hanno avuto alcuno scambio con la Bielorussia sia in entrata che in uscita. Per quanto riguarda l’import, la quota dei prodotti bielorussi in entrata (specialmente trasformati e manufatti) è assorbita prevalentemente dalla provincia di Roma (109mila euro); mentre, Viterbo, Latina e Frosinone si attestano su livelli di import compresi tra i 21mila euro della provincia di Latina e 18mila euro della provincia di Frosinone. Per quel riguarda i prodotti del settore primario, la totalità dell’export delle province di Roma e Latina riguarda le coltivazioni agricole, la produzione di ortaggi e fiori. Come si vede gran parte degli scambi riguarda la categoria merceologica dei prodotti trasformati e dei manufatti. Si tratta di un insieme alquanto eterogeneo di prodotti: si va dai prodotti tessili alle materie plastiche, dalla meccanica ai composti chimici; per meglio comprendere la situazione laziale è quindi necessario mostrarne la composizione interna, sia in entrata che in uscita (tab. 11). All’interno della macrocategoria “prodotti trasformati e manufatti”, le esportazioni riguardano principalmente quattro tipologie di merci: prodotti chimici e fibre sintetiche (167mila euro); macchine e apparecchi meccanici (146mila euro); articoli in gomma e materie plastiche (72mila euro); e, infine, con poco più di 60mila euro, legno e prodotti in legno. A livello provinciale, sono soprattutto le imprese pontine operanti nei settori del chimico e della metalmeccanica ad essere più dinamiche nel mercato bielorusso. Spostandosi nella parte settentrionale della Regione, le aziende viterbesi esportano invece articoli in gomma e materie plastiche (72mila euro). Modesti risultano i volumi di export delle province di Roma e Frosinone. Le importazioni di prodotti manufatti e trasformati vede le aziende della provincia di Roma protagoniste soprattutto nell’acquisto in Bielorussia di prodotti chimici e fibre sintetiche (94mila euro). Viceversa, Viterbo, Latina e Frosinone, pur registrando valori di import moderati, si riforniscono dalla Bielorussia soprattutto di legno e prodotti del legno. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
40
Tab 11 – Import-Export prodotti trasformati e manufatti LazioBielorussia
(Valori in euro - periodo riferimento: I trimestre 2007)
MERCE
Viterbo
Imp.
Exp.
Roma
Imp.
Exp.
DB - Prodotti delle
industrie tessili e
0
0
10.483 7.131
dell'abbigliamento
DD - Legno e
19.022
0
1.031
0
prodotti in legno
DG - Prodotti chimici
e fibre sintetiche e
0
5.857 94.380
0
artificiali
DH - Articoli in
gomma e materie
0
71.740
0
0
plastiche
DI - Prodotti della
lavorazione di
0
9.392
0
0
minerali non
metalliferi
DK - Macchine ed
apparecchi
0
0
0
0
meccanici
DL - Macchine
elettriche ed
apparecchiature
0
0
3.170
2.500
elettriche,
elettroniche ed
ottiche
DN - Altri prodotti
delle industrie
0
0
0
1.400
manifatturiere
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
Latina
Imp.
Exp.
Frosinone
Imp.
Exp.
0
0
0
0
21.702
0
18.868
0
0
67.529
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
141.000
0
5.289
0
0
0
0
0
0
0
3.778
In generale, l’interscambio tra Bielorussia e Lazio è ancora limitato sia dal punto di vista dei volumi complessivi sia per quel che riguarda la diversificazione dei prodotti. Come evidenziano i dati longitudinali presentati in apertura, si tratta di un corridoio commerciale che funziona ancora a singhiozzo. Tuttavia di recente sono presenti segnali che lasciano trasparire alcune linee di sviluppo. Innanzitutto, emerge con sufficiente chiarezza come Latina sia stata la provincia che in modo più dinamico ha iniziato il proprio posizionamento all’interno del mercato bielorusso. Al contrario, l’altro polo degli scambi Lazio‐Bielorussia è Roma, che con le proprie quote di importazione raccoglie buona parte delle merci in ingresso sul territorio laziale. Attualmente, il Lazio non sembra avere legami strutturati con la Bielorussia, tuttavia esistono due canali (uno in entrata, Roma e uno in uscita, Latina) all’interno dei quali passa buona parte degli scambi. In prospettiva potrebbe essere utile avviare un rafforzamento dell’operatività economica, facendo leva sulle relazioni già esistenti e trasformando le due province laziali in connettori attraverso i quali sviluppare un interscambio Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
41
più ampio che possa coinvolgere anche le province limitrofe. La strategia da mettere in campo dovrebbe comunque essere in grado di attivare delle catene nelle quali le aziende già presenti in Bielorussia fungano da testa di ponte per altre aziende. In questo senso, occorrerebbe lavorare sulle economie di filiera, magari costituendo dei consorzi che sappiano coprire un intero comparto produttivo: dalla trasformazione delle materie prime alla lavorazione avanzata del prodotto. . Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
42
Il framework giuridico: politiche economiche,
sistema tributario e agevolazioni allo
spostamento dei capitali
La Bielorussia è una nazione che, dopo un lungo periodo di economia controllata dallo Stato, sta accelerando il processo di apertura del proprio mercato agli investitori privati (nazionali, ma soprattutto esteri). È quasi scontato sottolineare che oltre alla vocazione produttiva e alle caratteristiche del mercato del lavoro, occorre tenere presente il quadro normativo e i meccanismi di tassazione: il sistema di regolazione della presenza straniera nel mercato interno è un fattore imprescindibile nella valutazione delle strategie di penetrazione economica in Bielorussia. Sarebbe difatti avventato suggerire strade per l’internazionalizzazione d’impresa, prescindendo da elementi come la governance economica e le politiche fiscali. In questa sezione del lavoro, quindi, si sintetizzeranno le principali caratteristiche della normativa bielorussa in materia fiscale; inoltre, si descriveranno le figure giuridiche che è possibile costituire in Bielorussia e la legislazione che regola gli investimenti esteri. Le informazioni riportate riflettono la situazione al 1 gennaio 2006. Le fonti, invece, sono il rapporto della società internazionale di consulenza Deloitte Touche Tohmatsu22 e il report elaborato congiuntamente dal Ministero dell’Economia bielorusso con la collaborazione degli esperti della società Ernst & Young23. È interessante notare come sia stato lo stesso governo locale a commissionare questi due studi; come a voler dire che la credibilità della nazione è certificata secondo standard internazionali: il marchio della Ernst & Young, la più importante società di consulenza al mondo, è in questo senso indicativo. Cfr. Deloitte, The Rough Guide to Belarusian Taxation 2006; Minsk 2006. Cfr. Ministry of Economy of Belarus and Ernst &Young, The Legal Framework Governing the Activities of Foreign Investors in the Republic of Belarus, Minsk, February 2004. 22
23
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
43
Al di là delle strategie di comunicazione pubblica, negli ultimi anni il Governo bielorusso ha dimostrato una notevole attenzione nei confronti degli investitori esteri; al punto da varare nel 2001 un apposito piano per l’attrazione degli investimenti dall’estero (The Investment Code of the Republic of Belarus, 22 giugno 2001). Il “codice degli investimenti” (CdI) offre notevoli vantaggi per quelle aziende che intendono stabilire un’unità produttiva o distributiva sul suolo bielorusso: in particolare, l’art. 77, riconosce il diritto per le aziende straniere di impiantare qualsiasi tipo di attività produttiva (senza restrizioni di capitale investito, figura giuridica o forma organizzativa)24 ricevendo da parte dello Stato Bielorusso il medesimo trattamento delle aziende locali. Si tratta di un principio di fondo di grande importanza poiché nega qualsiasi forma di protezionismo, inserendo, di fatto, il mercato bielorusso all’interno della rete globale degli scambi economici. La presenza straniera nel mercato bielorusso: forme giuridiche,
procedure e costi
Al di là del principio della parità tra investitore locale e investitore straniero, è opportuno riportare le forme giuridiche che può acquisire un investitore straniero in Bielorussia: ‐ Società per azioni modello aperto. Capitale minimo di costituzione: 12.500 euro; ‐ Società per azioni modello chiuso. Capitale minimo di costituzione: 3.000 euro; ‐ Società a responsabilità limitata. Capitale minimo di costituzione: 1.600 euro; ‐ Impresa individuale; ‐ Partnership semplice o accordo di attività congiunta (Joint Venture). Dal punto di vista procedurale, per la registrazione di una società bielorussa l’organo competente per l’espletazione degli obblighi di legge è il Comitato Esecutivo della regione oppure quello di Minsk. Una società a partecipazione straniera può essere costituita ex novo o mediante l’acquisizione di quote di società preesistenti ma prive di partecipazioni straniere. È inoltre possibile rilevare completamente una società a totale partecipazione bielorussa. Dopo l’acquisizione di una quota 24 Le uniche restrizioni riguardano aziende operanti nel settore della difesa e degli armamenti e la produzione di sostanze chimiche inquinanti. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
44
di partecipazione o dell’intero pacchetto azionario, la società deve nuovamente presentare i documenti costitutivi (che ovviamente dipendono dalla forma societaria precedente). La registrazione governativa di società aventi partecipazioni straniere viene effettuata presso il Ministero degli Affari Esteri, normalmente le varie procedure richiedono tra il mese e il mese e mezzo25. Per quel che riguarda i costi di questo iter si tratta di importi decisamente contenuti poiché, ad esempio, la registrazione di una nuova società richiede circa 60 euro. Un discorso differente riguarda la costituzioni di succursali, filiali o sedi di rappresentanza di società straniere sul suolo bielorusso. Una filale consente di avere “occhi e orecchie” in territorio straniero e rappresenta, quindi, una buona strategia per presidiare un mercato, a fronte di un investimento abbastanza contenuto. In merito la legislazione bielorussa si presenta abbastanza elastica e semplice. I principali documenti da presentare sono: una richiesta, nella quale siano indicati scopo, data di costituzione e tipo di attività, una copia dello statuto societario, una copia dell’atto di registrazione della società, poteri dell’amministratore, statuto, ecc. Tutti i documenti provenienti dall’estero devono essere presentati in traduzione giurata. Per quel che riguarda i costi, la tassa è di mille dollari americani per i primi due anni e cinquecento per gli anni successivi. Gli investimenti stranieri: settori, agevolazioni e tutele
Una legislazione favorevole alla costituzione di imprese da parte di cittadini non bielorussi è una condizione necessaria ma non sufficiente affinché il mercato bielorusso possa divenire attraente per gli investitori stranieri. In effetti, per favorire gli investimenti occorre anche stabilire delle regole in grado di tutelare i capitali. In sostanza all’imprenditore bisogna assicurare, non solo una forma giuridica, ma anche i soldi investiti. A ben vedere, la repubblica di Belarus ha emanato leggi e provvedimenti volti a regolare i rapporti con l’investitore straniero. In Bielorussia, infatti, non possono essere effettuati investimenti nei servizi e nel mercato dei terreni, fatte salve alcune eccezioni. Inoltre, per la maggior parte delle attività commerciali occorrono autorizzazioni degli organi politici competenti. D’altro canto, dal 2005, sono state emesse alcune leggi che prevedono il mantenimento delle agevolazioni, anche a fronte di cambiamenti restrittivi e svantaggiosi per le imprese. Infatti, le agevolazioni ottenute non possono 25
Per ulteriori informazioni cfr. Informest, Business Guide. Bielorussia, 2005; Deloitte, cit., p. 7‐11. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
45
essere (sottratte in futuro). Da questo punto di vista, l’articolo 34 della legge n. 99‐3 del 03/02/98 garantisce la fruizione degli incentivi per un periodo non superiore ai 5 anni, qualora avvenissero delle modificazioni in senso negativo. Le facilitazioni economiche per le imprese, insomma, sono un vero e proprio punto di forza del paese; esse rappresentano la prima risorsa a disposizione degli investitori. Tant’è vero che in Bielorussia sono state costruite ad hoc sei zone franche: Brest, Minsk, Gomel‐Raton, Vitebsk, Moghiliov, Grodnoinvest. Inoltre, in tutto il paese sono applicate le seguenti facilitazioni: ‐ la partecipazione straniera superiore al 30% è esente dal pagamento di imposte sugli utili derivanti dalla commercializzazione dei propri servizi e prodotti per un periodo di tre anni; ‐ le imprese possono esportare la propria produzione liberamente e altrettanto liberamente possono trasferire il ricavato delle esportazioni in valuta straniera all’estero; ‐ le imprese con capitale straniero possono importare beni e servizi necessari alla produzione senza licenza. Sembra evidente, dunque, che, almeno dal punto di vista delle leggi sugli investimenti, la giovane repubblica ex sovietica stia cercando di favorire l’afflusso di capitale straniero entro i suoi confini. Questo orientamento è confermato dai dati sulle imprese con capitale estero (tab. 12). Tab. 12 – Imprese con investimenti esteri suddivisi per settori
Commercio
Industria
Alimentare
Legno
Ingegreria
Chimica
Trasporti e com.
Edilizia
Agricoltura
Servizi finanziari.
Altre attività commerciali
Istruzione
Sanità e servizi sociali
Altri servizi
Totale
Fonte: Informest 2005
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Totale
% totale
Joint
ventures
Imprese 100%
straniere
944
1271
210
312
268
141
130
146
293
100
109
78
63
49
2957
31,9
43
7,1
10,6
9,1
4,8
4,4
4,9
9,9
3,4
3,7
2,6
2,1
1,7
100
412
785
141
167
169
94
89
93
134
45
74
23
29
32
1575
532
486
69
145
99
47
41
53
159
55
35
55
34
17
1382
46
In totale le imprese a capitale straniero sono 2957, di cui il 53% è costituito da Joint Ventures26. In particolare, l’industria, con 1271 aziende, rappresenta il 43% del totale, mentre, il 31,9% delle attività economiche presenti sul territorio sono a vocazione commerciale. L’industria del legno è molto sviluppata e rappresenta circa un decimo delle imprese. Tutte le altre imprese si attestano al di sotto di quest’ultima soglia: ingegneria, chimica, trasporti commerciali, edilizia ecc., singolarmente, non superano il 10% del totale delle imprese totalmente o parzialmente controllate da stranieri. Il sistema tributario bielorusso
L’atteggiamento del Governo nei confronti della fiscalità tende ad avvicinare il sistema bielorusso a quello russo. Attualmente è in corso una revisione del sistema tributario. Nonostante lo scenario sia in continua evoluzione, è utile descrivere le linee guida del sistema tributario nazionale. Nel prospetto 1 sono riportate le principali norme tributarie riguardanti le persone giuridiche, con relative aliquote. Come è possibile dedurre dalle informazioni sintetizzate nel prospetto, il sistema di tassazione attivo in Bielorussia tende a prediligere i prelievi diretti sulla produzione di profitti, sull’acquisto e sulla proprietà di beni. Va notata la presenza di tasse di scopo (l’Imposta straordinaria per Chernobyl) e prelievi tesi a riequilibrare lo sfruttamento delle risorse naturali (qualora le risorse così reperite vengano adeguatamente reinvestite). 26 Soltanto 77 sono controllate parzialmente o totalmente da italiani; cfr. l’Allegato 3, al termine del documento, dove sono riportate le principali aziende italiane presenti in Bielorussia. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
47
Prospetto 1 – Principali imposte applicabili a persone giuridiche27
Imposte sulle vendite
Imposte incluse nei costi
Iva
Dallo 0 al
20%
Imposta
straordinaria
per Chernobyl
e contributo al
fondo
occupazione
Contributi al
fondo statale
2% del
reddito
derivato dalle
vendite al
netto dell’Iva
Contributi al
fondo di
protezione
sociale
Contributi al
fondo locale
Accise
2,5% del
reddito
derivato dalle
vendite al
netto dell’Iva
Limiti nel
valore o nelle
quantità di
beni importati
5% dei salari
35% dei salari
Imposta sui
dividendi
15% del
fatturato
(ricavo lordo)
Imposta
fondiaria
L’ammontare
dipende dalla
qualità e dalla
posizione del
lotto
Imposta sui
profitti
Imposta sulle
risorse
naturali o
sull’ambiente
Si calcola sulla
base del
volume delle
risorse usate
e del volume
di sostanze
inquinanti
prodotte
24%.
L’imposta è
calcolata sulla
base dei beni
immobiliari
posseduti (al
netto dei
profitti) e sul
ricavo netto,
tenendo conto
di eventuali
sgravi fiscali
Imposta
sull’acquisizione
di mezzi di
trasporto
5% del valore
del mezzo
Imposta sui
trasporti
5% dei profitti
al netto
dell’imposta
sul patrimonio
immobiliare e
dell’imposta
sui profitti
Imposte locali
Non più del
5% dei profitti
netti
Fonte: Informest, 2005.
27
Imposte sui profitti
Pari all’1% del
costo
ammortizzato
delle attività
fisse calcolato
Imposta sul
su base
patrimonio
annua.
immobiliare
Riguarda
anche gli
immobili in
costruzione o
non finiti
Le informazioni presentate sono riferite al primo gennaio 2005. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
48
Vincoli e opportunità
dell’internazionalizzazione d’impresa in
Bielorussia: una SWOT Analysis
L’attuale scenario socio‐economico Bielorusso si presta a diverse letture. Ad esempio, gli organismi economici internazionali ne enfatizzano la dinamicità produttiva mettendo in secondo piano i costi sociali dello sviluppo; mentre, le istituzioni europee evidenziano il deficit di cooperazione dello Stato Bielorusso dimenticando quanto sia complesso cancellare con un colpo di spugna il recente passato. Una cosa è certa, la Bielorussia contemporanea non è una nazione che rimanda a chi la osservi un’immagine perfettamente trasparente: tra bagliori e zone d’ombra, i segnali da decifrare sono molti e, per certi versi, contraddittori fra di loro. In particolare, è difficile trovare chiavi interpretative che sappiano, allo stesso tempo, rendere conto della vitalità interna alla nazione e della sua controversa reputazione internazionale. Con l’intenzione di fornire elementi che possano portare ad una disamina più circostanziata della questione, si cercherà di tenere assieme tutti i fattori implicati in un giudizio che, sin d’ora, si intende come provvisorio e passibile di riesame. Come anticipato nella sezione metodologica del report, lo strumento utilizzato per sintetizzare e interpretare quanto emerso dall’indagine è la Swot analysis. In buona sostanza si tratta di una modello che, sinteticamente, riconduce i principali elementi di un qualsiasi fenomeno a quattro categorie; due interne all’oggetto d’indagine; due, invece, esterne. Da una parte, per quel che riguarda i fattori interni, ci sono i punti di forza (strenght) e di debolezza (weaknesses); mentre, rispetto ai fattori esterni, occorre isolare rischi e opportunità legati al permanere (o al radicalizzarsi) Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
49
Fattori interni
dei fattori interni e all’intervento di elementi contestuali e di scenario28. Rispetto al panorama nazionale Bielorusso lo scopo della Swot presentata in figura 1 è evidenziare il contesto nel quale si trovano (o potrebbero trovarsi) le aziende intenzionate ad internazionalizzare le proprie attività in Bielorussia. Tecnicamente, non si tratta di una analisi che evidenzia solo i fattori che possono ostacolare o agevolare il “fare impresa” in Bielorussia; bensì si preferisce restituire la complessità delle interdipendenze che interessano la nazione bielorussa. Fig. 1 – Matrice Swot per l’analisi del sistema‐paese Bielorussia Strenght
Weaknesses
(punti di debolezza)
Terziarizzazione dell’economia
Investimento nella formazione
Benessere sociale sempre più diffuso
Partnership commerciali consolidate
Normativa agevolata per le imprese
Abbondanza delle risorse naturali
rinnovabili
Eredità di Chernobyl
Dipendenza economica ed energetica
dalla Russia
Ambiguità del rapporto con l’UE
Scarsa differenziazione delle
partnership commerciali
Limitato sviluppo dei consumi
Opportunities
Threaths
(opportunità)
(rischi)
Sviluppo a traino delle politiche di
vicinato
Apertura di corridoi commerciali ad
alta intensità di traffico
Delocalizzazione dei fattori produttivi
Importazione di competenze e “saper
fare”
Sfruttamento indiscriminato delle
risorse naturali
Transizione post-comunista
incompiuta
Ingabbiamento in settori produttivi a
scarsa innovazione
Isolamento geo-politico
Completa statalizzazione
dell’economia
Fattori esterni
(punti di forza)
Andando ad analizzare nello specifico i quadranti della Swot, risulta abbastanza agevole identificare i fattori propulsivi del sistema bielorusso. La strada dell’emancipazione da un’economia pianificata a livello statale è stata imboccata con decisione: gli ingenti investimenti nel sistema formativo sono, d’altronde, legati a doppio filo con una terziarizzazione che sebbene sia avviata da poco, è oramai difficile da arrestare. La principale conseguenza è, innanzitutto, un benessere sempre più diffuso nel tessuto sociale nazionale (soprattutto nelle aree urbane), trainato dalla capacità di esportazione attraverso reti commerciali orami consolidate (in 28 La prospettiva interna fa riferimento alla situazione presente di un dato fenomeno (sincronia), mentre la prospettiva esterna si pone in un ottica previsionale (diacronia); cfr. “La metodologia dell’indagine”. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
50
direzione Russia e Europa del Nord) e dalla disponibilità di risorse naturali rinnovabili, con filiere produttive molto sviluppate. Se a ciò si aggiunge la normativa agevolata per la costituzione di aziende estere sul territorio nazionale, appare chiara la volontà della Bielorussia di diventare un soggetto economico operante su scala globale. A far da contraltare a questi strenghts di tutto rilievo, c’è un’insieme di debolezze. In primis, il pesante lasciato della catastrofe ambientale di Chernobyl, un evento le cui conseguenze pesano ancora tanto sul bilancio quanto sulla memoria collettiva di tutta la nazione. In qualche modo legata al tragico fallimento di una prospettiva energetica trainata dal nucleare, c’è la quasi completa dipendenza energetica nei confronti della Russia: nonostante, le recenti “scaramucce” sui limiti d’esercizio della sovranità territoriale rispetto al passaggio delle pipeline, il gas russo è una risorsa imprescindibile per l’economia bielorussa. Conseguenza diretta di questa situazione è la dipendenza economica e commerciale dagli investimenti di Mosca: pensare al mercato bielorusso senza i capitali movimentati dalla Russia è impossibile. È quindi naturale che una delle maggiori debolezze sia rappresentata dalla scarsa differenziazione delle partnership commerciali: fatta eccezione per la Germania e l’Olanda, nessuno stato europeo può vantare volumi di scambio di un certo rilievo. L’isolamento della Bielorussia è, inoltre, aggravato dall’ambiguità dei rapporti con l’Ue: i richiami comunitari all’applicazione di standard minimi in termini di diritti sociali (libertà d’espressione, tutela degli organismi di rappresentanza e, in genere, qualità della vita democratica) non depongono a favore di un rapido sviluppo di rapporti di vicinato intensi e continuativi. Strettamente legati alle debolezze del sistema economico, sono i rischi che (potenzialmente) possono caratterizzare lo scenario nazionale nel medio periodo. La dipendenza dal sistema russo potrebbe sfociare in un ingabbiamento delle attività produttive bielorusse all’interno di quei segmenti che risultano premianti in un’ottica di mantenimento delle quote di scambio con la Russia, ma che tuttavia non producono innovazione. Ciò significherebbe mettere in secondo piano il fatto che l’ammodernamento dell’industria nazionale è una priorità che non può essere differita. In generale, il rapporto privilegiato con la Russia può comportare ritardi nella transizione post‐comunista, soprattutto nel caso in cui lo Stato continui ad intervenire nell’economia nazionale. D’altronde, anche l’intensificazione degli scambi commerciali e delle partnership con l’estero potrebbe portare con sé dei problemi, come, ad esempio, un iper‐sfruttamento delle risorse naturali. Infine, dal punto di vista delle relazioni politiche, il rischio di un isolamento sempre marcato della Bielorussia è una prospettiva che potrebbe concretizzarsi già nel breve periodo: in particolar modo è Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
51
l’incapacità di comunicare con le istituzioni europee a destare la maggiore apprensione. A fronte di questi scenari tendenzialmente negativi, la Bielorussia ha la possibilità di cambiare marcia, avviando definitivamente il processo di modernizzazione politica, economica e sociale. Fattive politiche di vicinato con gli altri Stati dell’est Europeo e con l’Ue potrebbero, difatti, fungere da traino per lo sviluppo complessivo del Paese: grazie al sostegno dell’Europa la Bielorussia avrebbe l’opportunità di aprire (o rafforzare) importanti corridoi economici. Si pensi all’asse Nord‐Europeo che, attraverso la Polonia, collega la nazione ex sovietica alla Germania e di lì all’Olanda e alla Gran Bretagna. Allo stesso tempo, attraverso il rafforzamento di politiche che favoriscano sempre più l’impianto di attività produttive straniere sarebbe possibile aprire canali commerciali con l’Europa mediterranea. Certamente, questa opzione non può rappresentare un vantaggio solo per le nazioni estere; è necessario che la Bielorussia scambi la propria forza lavoro con il “saper fare” proveniente dalle aziende occidentali. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
52
Le risposte dell’amministrazione statale e
alcuni scenari di investimento per le PMI del
Lazio
In quest’ultima parte dell’analisi si individueranno gli scenari d’investimento che, coerentemente alle caratteristiche del tessuto produttivo del Lazio, potrebbero rappresentare nei prossimi anni dei potenziali terreni di business per le PMI laziali. Lo scopo è offrire agli imprenditori della Regione indicazioni utili per leggere l’evoluzione nel breve periodo delle politiche di sviluppo del Governo di Belarus, il quale ha recentemente varato il programma nazionale di innovazione e sviluppo del paese per il periodo 2007‐2010 [D.P. n. 384 del 12 Giugno 2006; D.P. n. 136 del 29 marzo 2007]. Peraltro, occorre precisare che gli scenari proposti non hanno la pretesa di definire puntualmente le strategia d’investimento delle PMI laziali, ma di offrire un primo orientamento per eventuali strategie d’impresa in Bielorussia. Come anticipato il D.P. 136/2007 ha sostanzialmente individuato tre aree strategiche per lo sviluppo economico e sociale del paese: 1. Le condizioni di vita nelle zone rurali
Per il 2010 il Governo bielorusso intende varare un programma di riqualificazione delle zone agricole attraverso una serie di azioni volte a garantire alle famiglie rurali condizioni di vita migliori: ampliamento della rete idrica per uso domestico; costruzione di 186 centri ricreativi e di centri commerciali. Peraltro queste iniziative garantiranno la creazione di oltre 60mila posti di lavoro. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
53
2. Sviluppo ed innovazione
I programmi di sviluppo per 2007‐2010 prevedono una serie di azioni volte ad ammodernare il tessuto produttivo del paese attraverso un maggiore investimento in materiali e macchinari ad alta tecnologia. Un impegno che nel settore industriale è quantificabile in 1095 imprese nuove e modernizzate che dovrebbero accrescere il livello di competitività del paese nei mercati internazionali. Una strategia questa perseguibile anche attraverso un maggiore investimento nel settore R&S, fissando come obiettivo da raggiungere entro il 2010 un incremento pari al 18%‐20% della quota di prodotti innovativi. 3. La questione energetica
La Bielorussia sta varando un piano di ammodernamento e diversificazione delle fonti energetiche. Gli obiettivi fissati al 2020 dal Governo prevedono impianti esistenti più moderni e in grado di rendere più efficiente la rete di distribuzione dell’energia elettrica; inoltre sono previsti una serie di progetti per lo sviluppo di energia alternativa, con l’obiettivo di allentare il monopolio energetico derivante dall’uso di gas naturale. In particolare, la Bielorussia intende sfruttare dal punto di vista energetico le sue risorse boschive attraverso la costruzione di stazioni termiche a torba e scarti dì lavorazione del legno (“chip”). Oltre a ciò sono previsti investimenti in impianti di fonti rinnovabili: energia eolica, fotovoltaica, biogas ecc. Questa strategia ha come obiettivo di ridurre la dipendenza da forniture di gas naturale del 95% del 2006 al 49% nel 2020. Nei prossimi anni dunque le parole d’ordine introdotte nel piano di sviluppo sono: innovazione, diversificazione e ammodernamento. Tale strategia potrebbe aprire nuove opportunità per le imprese laziali e nazionali in generale. Non solo investimenti di capitali volti alla produzione di semi‐lavorati del legno e del tessile, settori questi tradizionali per le aziende italiane in Bielorussia, ma anche lo schiudersi di nuove opportunità economiche per le PMI laziali connesse all’esportazione di know how e competenze nella Repubblica di Belarus. Date queste premesse, gli scenari di investimento delle PMI laziali nella Repubblica di Bielorus sono sostanzialmente due: Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
54
Scenario 1
Un primo scenario prevede la possibilità di incrementare le
quote di export, soprattutto rispetto ai trasformati e
manufatti.
Si è osservato infatti come specie le imprese
pontine siano alquanto dinamiche negli interscambi con la
Bielorussia, esportando soprattutto macchine ed apparecchi
meccanici. Si tratta di uno scenario che ricalca quanto già
intrapreso
da altre aziende italiane, ma che nei prossimi anni
dovrebbe
essere maggiormente preformante, viste le
intenzioni
del Governo di Minsk di garantire una maggiore
convenienza
alle imprese che decidano di sviluppare i loro
affari
in Bielorussia. Nei prossimi anni sono previste ulteriori
agevolazioni
fiscali e doganali per le imprese straniere che
investono
in Bielorussia; inoltre, il maggiore investimento del
governo bielorusso nell’innovazione dovrebbe garantire
prodotti qualitativamente migliori e maggiormente appetibili
nei mercati occidentali.
Scenario 2
Un secondo senario riguarda l’esportazione da parte delle PMI
di competenze nel paese bielorusso. In questo caso si
intravedono
i maggiori vantaggi per un investimento a basso
rischio
imprenditoriale. Imprese laziali, soprattutto quelle ad
alta
innovatività presenti nella provincia di Roma, capaci di
entrare
in Bileorussia attraverso progetti e prodotti
innovativi.
Recentemente, il Ministro degli Esteri Sergei
Martynov
ha dichiarato la necessità
della Bielorussia di
attrarre produzioni innovative: “There is a need to attract
innovative productions and foreign investments to this
country” [Minsk 09/07/2007]. In altri termini, il piano di
sviluppo
della Bielorussia potrebbe attirare imprese laziali ad
alto
contenuto tecnologico (soprattutto nel settore energetico
e della meccanica industriale) che potrebbero realizzare delle
sinergie
con imprese bielorusse per sviluppare e realizzare
programmi
di riqualificazione industriale e di progettazione e
costruzione
di impianti ad energia alternativa.
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
55
A sostenere tali scenari vi è una quadro generale dell’economica del paese sostanzialmente positivo: popolazione con livelli d’istruzione medio‐
alti; un progressivo miglioramento delle condizioni di vita e del benessere economico della popolazione (specie nelle aree urbane); livelli di crescita dell’economia costanti; una politica di controllo dell’inflazione e di riduzione del debito pubblico; una posizione geografica che permette di sfruttare le potenzialità del sistema russo. In conclusione, la Bielorussia nel prossimo futuro realizzerà un programma di sviluppo su larga scala, tuttavia tale azione, seppur incisiva, dovrebbe essere assecondata da una politica interna che offra una maggiore impulso al processo di democratizzazione del paese. Una condizione, questa necessaria per avviare, da parte dell’Unione Europea, politiche di vicinato che se attuate darebbero maggiore impulso agli investimenti stranieri nel paese, trovando altresì condizioni socio‐economiche ideali per intraprendere una attività produttiva. Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
56
Allegato 1
Gli scambi commerciali Italia-Bielorussia: il primo trimestre del 2007
Scambi Italia-Bielorussia per settori: Gennaio - Marzo 2007
(valori in migliaia di euro)
Settori Predefiniti
Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
Prodotti tessili
Articoli di abbigliamento e pellicce
Cuoio e prodotti in cuoio (comprese le calzature di qualsiasi materiale
Legno e prodotti in legno (escluso i mobili)
Pasta da carta, carta e prodotti di carta; supporti registrati e stampa
Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustili nucleari
Prodotti chimici e fibre sintetiche artificiali (compresi i prodotti farmaceutici)
Articoli in gomma e in materie plastiche
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (esclusi gli articoli in materie
plastiche)
Metallo e prodotti in metallo
Macchine ed apparecchi meccanici
Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche e di precisione
Autoveicoli
Altri mezzi di trasporto
Mobili
Altri prodotti dell'industria manifatturiera (escl.mobili)
Energia elettrica, gas e acqua e altri prodotti
Totale
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Esportazioni
Importazioni
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar Var.%
1.623
1.350
-16,82
36
8
-78,03
921
1.307
41,93
6.076
5.363
-11,74
1.699
1.860
9,45
855
1.366
59,7
3.084
6.218
101,65
300
1.215
305,28
16
8
-51,38
5.289
6.086
15,07
1.500
1.579
5,24
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar Var.%
977
742
-24,12
.
1
.
306
790
158,21
1.994
1.418
-28,87
2.773
825
-70,26
6.670
5.644
-15,39
1.380
937
-32,16
62
.
.
13.498
.
.
1.330
1.054
-20,77
5
20
278,82
1.447
3.223
15.392
6.679
1.679
17
1.684
188
5
2.064
6.646
31.114
7.268
2.626
15
1.501
523
.
42,67
106,23
102,14
8,82
56,41
-11,22
-10,85
177,77
.
133
7.384
137
916
.
6
51
29
1
57
12.197
91
1.497
.
2
224
127
10
51.713
78.117
51,06
37.653
25.634
-57,38
65,19
-33,58
63,37
.
-67,87
342,44
332,13
948,08
31,92
Saldi
Assoluti
Normal. (%)
2006
2007
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar
Gen-Mar Gen-Mar
645
608
24,81
29,07
.
7
.
71,63
615
517
50,12
24,66
4.083
3.945
50,59
58,18
-1.074
1.035
-24,01
38,57
-5.815
-4.278
-77,27
-61,02
1.703
5.282
38,15
73,82
238
.
65,8
.
-13.481
.
-99,76
.
3.958
5.032
59,8
70,48
1.495
1.559
99,3
97,5
1.314
-4.161
15.255
5.762
.
11
1.633
159
4
2.007
-5.551
31.023
5.771
.
13
1.278
396
.
83,17
-39,23
98,24
75,87
.
47,07
94,17
73,04
67,7
94,66
-29,46
99,42
65,84
.
76,95
74,07
60,98
.
14.060
52.483
15,73
50,59
57
Principali prodotti scambiati tra Italia e Bielorussia: Gennaio - Marzo 2007
(valori in migliaia di euro)
Esportazioni
Graduatoria secondo le esportazioni
Attività Economiche - Gruppi
295 - Altre macchine per impieghi speciali
292 - Altre macchine di impiego generale
203 - Prodotti di carpenteria in legno e di falegnameria per l'edilizia
331 - Apparecchi medicali e chirurgici e apparecchi ortopedici
291 - Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia
meccanica,
287 - Altri prodotti in metallo
294 - Macchine utensili
293 - Macchine per l'agricoltura e la silvicoltura
182 - Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in
pelle
297 - Apparecchi per uso domestico
172 - Tessuti
241 - Prodotti chimici di base
361 - Mobili
011 - Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura
343 - Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori
281 - Elementi da costruzione in metallo
341 - Autoveicoli
315 - Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche
252 - Articoli in materie plastiche
176 - Tessuti a maglia
Totale
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar
Importazioni
Var.%
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar Var.%
Saldi
Assoluti
Normal. (%)
2006
2007
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar
Gen-Mar Gen-Mar
4.383
3.382
2.916
1.992
11.453
10.989
6.089
3.285
161,34
224,97
108,79
64,96
133
3
327
2
48
18
298
.
-64,17
488,16
-8,97
.
4.250
3.379
2.589
1.989
11.406
10.971
5.791
.
94,11
99,82
79,82
99,76
99,17
99,67
90,67
.
2.529
1.611
3.024
1.147
2.668
2.098
2.087
2.081
5,51
30,23
-30,96
81,53
.
70
1
.
6
157
.
19
.
123,76
.
.
.
1.540
3.023
.
2.662
1.940
.
2.062
.
91,65
99,95
.
99,56
86,06
.
98,15
1.663
929
3.095
1.880
1.684
1.623
1.035
43
640
996
1.235
1.407
1.839
1.831
1.722
1.682
1.501
1.348
1.343
1.318
1.284
1.272
1.271
1.271
10,55
97,13
-44,38
-10,51
-10,85
-16,92
29,73
2.980,15
100,49
27,76
2,96
-9,71
2.773
.
1.004
335
51
8
.
.
.
878
.
69
819
.
1.052
282
224
.
.
.
.
1.367
20
201
-1.110
.
2.091
1.545
1.633
1.614
.
.
.
117
.
1.339
1.020
.
669
1.400
1.278
.
.
.
.
-94
1.251
1.069
-25,02
.
51,01
69,75
94,17
99,01
.
.
.
6,26
.
90,7
38,37
.
24,12
71,28
74,07
.
.
.
.
-3,58
96,91
72,63
51.713
78.117
51,06
37.653
25.634
-70,47
.
4,81
-15,8
342,44
.
.
.
.
55,58
.
193,48
31,92
14.060
52.483
15,73
50,59
58
Principali prodotti scambiati Italia – Bielorussia: Gennaio - Marzo 2007
(valori in migliaia di euro)
Graduatoria secondo le importazioni
Attività Economiche - Gruppi
271
191
315
172
182
151
247
020
201
203
241
361
176
012
287
171
205
366
334
261
-
Prodotti della siderurgia
Cuoio (esclusi indumenti)
Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche
Tessuti
Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle)
Carni e prodotti a base di carne
Fibre sintetiche e artificiali
Prodotti della silvicoltura
Legno tagliato, piallato e/o trattato
Prodotti di carpenteria in legno e di falegnameria per l'edilizia
Prodotti chimici di base
Mobili
Tessuti a maglia
Animali vivi e prodotti di origine animale
Altri prodotti in metallo
Filati di fibre tessili
Altri prodotti in legno, in sughero e materiali da intreccio
Manufatti vari n.c.a.
Strumenti ottici e attrezzature fotografiche
Vetro e prodotti in vetro
Totale
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Importazioni
2006
Gen-Mar
2007
Gen-Mar
7.278
6.670
878
1.004
2.773
149
956
640
772
327
335
51
69
329
70
52
113
.
24
133
11.991
5.644
1.367
1.052
819
790
769
579
421
298
282
224
201
163
157
151
132
75
67
52
37.653
25.634
Esportazioni
Var.%
64,76
-15,39
55,58
4,81
-70,47
431,66
-19,55
-9,56
-45,51
-8,97
-15,8
342,44
193,48
-50,57
123,76
187,45
17,01
.
177,11
-60,73
31,92
Saldi
Assoluti
Normal. (%)
2006
2007
2006
2007
Gen-Mar Gen-Mar
Gen-Mar Gen-Mar
2006
Gen-Mar
2007
Gen-Mar
Var.%
97
321
996
3.095
1.663
.
531
.
.
2.916
1.880
1.684
1.407
.
1.611
438
.
152
21
217
231
562
1.272
1.722
1.839
.
1.161
2
5
6.089
1.682
1.501
1.271
.
2.098
378
11
416
59
413
138,39
75,06
27,76
-44,38
10,55
.
118,48
.
.
108,79
-10,51
-10,85
-9,71
.
30,23
-13,73
.
173,29
179,78
90,14
-7.181
-6.349
117
2.091
-1.110
.
-425
.
.
2.589
1.545
1.633
1.339
.
1.540
386
.
.
-3
85
-11.759
-5.082
-94
669
1.020
.
392
-577
-416
5.791
1.400
1.278
1.069
.
1.940
227
-121
341
-9
361
-97,37
-90,81
6,26
51,01
-25,02
.
-28,55
.
.
79,82
69,75
94,17
90,7
.
91,65
78,63
.
.
-7,27
24,12
-96,22
-81,88
-3,58
24,12
38,37
.
20,3
-99,45
-97,72
90,67
71,28
74,07
72,63
.
86,06
43
-84,06
69,52
-6,79
77,58
51.713
78.117
51,06
14.060
52.483
15,73
50,59
59
Flusso d’Importazioni: quote dell'Italia e dei principali concorrenti
(valori in milioni di dollari)
ANNI
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Valori
Variazioni
8.686
-
6.674
-22,56
8.492
27,25
8.311
-2,28
9.107
9,67
11.558
27
15.591
34,46
16.653
7,3
Paesi/Aree
UE 25
Germania
Polonia
Italia
Francia
Paesi Bassi
Regno Unito
Lituania
Belgio
Ceca (Repubblica)
Lettonia
Svezia
Austria
Ungheria
EUROPA CENTRO ORIENTALE
Russia (Federazione di)
Ucraina
Moldavia
ALTRI PAESI EUROPEI
Svizzera
AFRICA SETTENTRIONALE
ALTRI PAESI AFRICANI
AMERICA SETTENTRIONALE
Stati Uniti
AMERICA CENTRO MERIDIONALE
Brasile
MEDIO ORIENTE
ASIA CENTRALE
ASIA ORIENTALE
Cina
OCEANIA
MONDO
Fonte: elaborazioni ICE su dati ONU-COMTRADE
28,48
8,86
3,31
2,09
1,23
1,01
1,37
3,92
.
1,02
0,66
0,51
0,72
0,62
64,58
54,63
8,65
0,63
0,95
0,57
0,1
0,26
1,54
1,46
1,52
0,61
0,42
1,36
2,28
0,49
..
100
27,1
10,38
3,18
2,52
1,14
1,19
1,2
1,54
0,63
0,94
0,48
0,42
0,62
0,56
63,8
56,44
6,23
0,61
1,09
0,57
0,09
0,33
2,06
1,94
1,64
0,54
0,4
1,15
2,31
0,57
..
100
21,49
6,92
2,54
1,91
0,94
0,94
1,25
0,81
0,55
1,56
0,35
0,41
0,65
0,5
70,14
65,35
4,01
0,4
0,96
0,46
0,09
0,22
1,7
1,63
1,54
0,5
0,29
1,27
2,25
0,56
..
100
21,08
7,29
2,44
1,98
1,05
0,99
0,74
1,3
0,75
0,69
0,44
0,73
0,56
0,34
69,76
65,62
3,35
0,47
1,11
0,49
0,11
0,17
1,67
1,59
2,11
0,73
0,29
0,62
1,61
0,5
..
100
21,8
7,62
2,44
2,39
1,04
0,92
0,74
1,2
0,76
0,6
0,4
1,1
0,5
0,31
69,13
65,13
3,21
0,48
1,07
0,48
0,14
0,18
1,25
1,14
1,75
1,17
0,22
0,62
1,45
0,51
..
100
21,74
7,1
3,02
2,46
1,01
0,81
0,69
1,33
0,67
0,64
0,38
0,85
0,56
0,33
69,62
65,77
3,13
0,42
0,9
0,33
0,1
0,25
1,4
1,3
1,2
0,77
0,19
0,54
1,58
0,62
..
100
20,88
6,97
3,07
1,94
1,06
0,77
0,83
1,13
0,59
0,72
0,55
0,64
0,46
0,36
73,28
69,04
3,52
0,43
1,02
0,39
0,08
0,15
1,3
1,23
0,99
0,63
0,19
0,56
2,19
1,02
..
100
21,41
6,71
3,47
2,36
1,05
0,97
0,86
0,81
0,71
0,6
0,54
0,53
0,49
0,48
66,56
60,45
5,35
0,43
1,7
0,74
0,11
0,13
1,67
1,39
1,32
0,93
0,21
0,37
3,15
1,7
..
100
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
60
Flusso d’esportazioni: scambi: principali paesi partner
(valori in milioni di dollari)
ANNI
1998
Paesi
Russia (Federazione di)
4.608
Paesi Bassi
109
Regno Unito
38
Ucraina
387
Polonia
185
Germania
200
Cina
100
Lituania
158
Lettonia
171
Francia
25
Svezia
8
Stati Uniti
103
Kazakistan
48
Brasile
59
Italia
77
Ungheria
51
Estonia
17
Moldavia
60
Belgio
.
Danimarca
14
MONDO
7.070
Fonte: elaborazioni ICE su dati ONU-COMTRADE
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
3.222
55
52
281
208
215
169
175
260
31
9
80
28
68
65
44
58
29
27
16
5.909
3.716
130
96
560
277
232
136
349
467
36
13
99
20
66
76
62
147
38
33
20
7.331
3.963
126
223
422
248
241
143
276
492
41
20
77
29
77
85
75
129
44
17
24
7.451
3.977
279
494
272
273
348
217
257
520
45
27
91
39
89
130
71
64
43
40
26
8.021
4.880
414
938
344
434
421
162
265
344
55
65
102
68
113
135
105
62
56
64
106
9.946
6.155
924
1.148
540
729
503
301
356
326
105
137
163
121
146
143
137
90
73
96
131
13.399
5.714
2.408
1.120
908
847
708
431
352
323
275
263
250
184
167
160
135
106
102
79
67
15.977
61
Allegato 2
Gli scambi Lazio-Bileorussia: 2003-2006
Flusso di import-export province del Lazio – Bielorussia 2006
(Valori in euro)
Viterbo
Tipologia di merce (CAPTECO)
Imp.
A - Prodotti dell'agricoltura, della caccia e
0
della silvicoltura
D - Prodotti trasformati e manufatti
43.945
O - Prodotti di altri servizi pubblici, sociali e
0
personali
R - Merci dichiarate come provviste di
bordo, merci nazionali di ritorno e respinte,
0
merci varie
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
Rieti
Roma
Latina
Frosinone
Imp.
Exp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
0
0
0
0
366.971
0
87.528
0
0
127.603
0
14.810
785.487
1.193.543
463.996
802.581
0
37.135
0
0
0
621
0
0
0
0
0
0
0
0
0
5.000
0
0
0
0
Flusso di import-export province del Lazio – Bielorussia 2005
(Valori in euro)
Tipologia di merce (CAPTECO)
Viterbo
Imp.
A - Prodotti dell'agricoltura, della caccia
0
e della silvicoltura
C - Minerali energetici e non energetici
0
D - Prodotti trasformati e manufatti
42.688
O - Prodotti di altri servizi pubblici,
0
sociali e personali
R - Merci dichiarate come provviste di
bordo, merci nazionali di ritorno e
0
respinte, merci varie
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Rieti
Roma
Latina
Frosinone
Imp.
Exp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
0
0
0
0
67.560
0
63.542
0
0
0
69.635
0
0
0
1.652
0
322.198
890
965.672
0
147.484
0
1.079.072
0
0
0
20.576
0
0
0
0
10.884
0
0
0
0
0
0
0
869
0
0
0
0
0
62
Flusso di import-export province del Lazio – Bielorussia 2004
(Valori in euro)
Tipologia di merce
(CAPTECO)
Imp.
Viterbo
Exp.
A - Prodotti dell'agricoltura, della
0
0
caccia e della silvicoltura
D - Prodotti trasformati e
4.964
110.646
manufatti
R - Merci dichiarate come
provviste di bordo, merci
0
0
nazionali di ritorno e respinte,
merci varie
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
Rieti
Roma
Latina
Frosinone
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
0
0
3.200
57.995
0
0
0
0
0
7.077
258.271
1.600.418
154.182
2.427.842
0
247.935
0
0
0
22.000
0
0
0
0
Flusso di import-export province del Lazio – Bielorussia 2003
(Valori in euro)
Tipologia di merce (CAPTECO)
Viterbo
Imp.
Rieti
Exp.
A - Prodotti dell'agricoltura, della
0
0
caccia e della silvicoltura
C - Minerali energetici e non
0
0
energetici
D - Prodotti trasformati e
0
439.493
manufatti
R - Merci dichiarate come
provviste di bordo, merci
0
0
nazionali di ritorno e respinte,
merci varie
Fonte: Coeweb (datawarehouse sul commercio estero)
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
Roma
Latina
Frosinone
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
Imp.
Exp.
0
0
0
32.439
0
0
0
0
0
0
0
12.150
0
0
0
0
0
0
622.223
1.154.051
0
1.686.808
484.489
1.800.788
0
0
0
16.000
0
0
0
0
63
Allegato 3
Aziende italiane presenti in Bielorussia
AZIENDA
Uniforms Program Spa.
Cicagnolo (CR) Via Aldo Moro 1-3-5
Linea Val Spa
Castelfranco Emilia (MO) Via Del Muniai 19-25
AGV Spa
Alessandria, Via Spinetta Marengo, 5
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
PARTNER LOCALE
JV "Dinamo-Program"s.r.l.,
Grodno
ul. Chaikinoi, 4
230027, Grodno,
tel./fax (+375 152) 557997,
555288
e-mail:dinamo_ program
@tut.by
JV "Dinamo-Program
Orscia"s.r.l., Orscia
ul. Lepeshinskogo, 67
211030, Orsha
tel./fax (02161)44018, 24593
JV “Dinamo Program Brest”
s.r.l., Brest
ul. K. Marksa, 88
224000, Brest
tel. (+375 162)20473,200937
e-mail:
[email protected]
JV “Dinamo Program Textile”
s.r.l., Pinsk
ul. Fedotova, 9
225710, Pinsk
tel./fax (+375 165) 331667,
322604
JV "Bell-Bimbo"
ul. P.Brovki, 20
210029, Vitebsk
tel./fax (+375 212) 230148,
260817
e-mail:val@bimbo.
belpak.vitebsk.by
JV "AGV Polspo"
p/u KSTY, Polotsk
Vitebskaja obl.
tel. (+375 2144) 32632,
fax (+375 2144) 30432, 35536
SETTORE
-
-
-
Produzione
abbigliamento
sportivo.
Produzione in
conto
lavorazione.
Colorificio
tessuti
COMMENTI
Si tratta del principale investimento italiano in Bielorussia. Il capitale
sociale suddiviso nelle quattro società controllate è di 1,7 milioni di US$.
Produzione abbigliamento dei marchi propri “Champion” e “Metha” e
conto lavorazione per il marchio “Diesel”
Produzione
abbigliamento per i
bambini
Produzione caschi per
motociclisti, polizia,
pompieri, esercito etc.
Creata presso la ditta "Steklovolokno" statale nel 1992. La prima ditta
con capitale italiano in Bielorussia.
64
AZIENDA
Giacomo Cora
Piazza di Carmelle, 4 Milano
Tanuchi PellicceriePellecerie
di Tsapas Apostolos
Via Capelli 53/55 35027 Novante Padova (PD)
Favaro Bruno
Camellini Germano
Salusso Celestini
Desi, s.r.l.
Via Morea – Zona Industriale 60043 Cerreto D’esi
Ancona
B.F.C. Autotrasporti Spa
Via Palladio, 21 35019 Tombolo PD
Pibeda s.r.l.
Via Guglielmo Marconi 5 25045 Castagnato BS
Ergon Sutramed
Zona Industriale 67062 Magliano dei Marsi (AQ)
0863-515215
Belleggia Loris Andrea
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
PARTNER LOCALE
“Inter-Pet” s.r.l.
ul. Kirova, 15
230025, Grodno
tel. (+37 152) 721879
fax (+375 152) 721397
e-mail: [email protected]
“Pleyada” s.r.l.
ul. Karbysheva, 13
230023, Grodno
tel./fax (+37 152) 722483
“Sital Belz” s.r.l.
ul. Petrovskogo, 25
247210, Jlobin, Gomelskaia obl.
tel./fax (+375 2334) 24487,
23202
Rean s.r.l.
ul. Lunacharskogo, 97
247500, Rechitsa
Gomelskaia obl.
tel./fax (+375 2340) 32249
fax. (+375 2340) 34860
e-mail: [email protected]
Societa’ a capitale straniero
"Bitrans"
ul. l-ta Riabceva, 110
224025, Brest
tel./fax (+375 162) 455340
Societa’ a capitale straniero
“Belwood“
ul. Kirova, 78
222910, Starye Dorogi, Minskaia
obl.
tel./fax (+375 1792) 54481
e-mail: [email protected]
“Ergon Est” s.r.l.
ul.Nemiga, 38-209
220004, Minsk
tel./fax (+375 17) 2000979
0863-570070
Societa’ a capitale straniero
“Loristrans”
ul.Centralnaia, 29-104
220021, Minsk d.Ozerco
tel./fax (+375 17) 5076153
SETTORE
COMMENTI
Produzione di
imballaggio plastico
Riparazione e
produzione di articoli di
pellicce
La ditta e al 100% con il capitale italiano. Il socio della ditta è
Sig.Apostolos Lakis Tsapas (italiano di origine greca).
Lavorazione legno,
produzione casette per
giardino, canili
20 impiegati. Tutto il prodotto viene esportato in Italia.
Produzione mobili per
cucina
Il 75% del prodotto viene esportato in Russia. Il capitale italiano
ammonta al 67%.
Trasporti internazionali
Il capitale sociale ammonta a 70,9 mila USD
-
Lavorazione di
legno
produzione di
prodotti di
legno
Produzione suture
chirurgiche
Trasporti internazionali
Nuova fabbrica, produttrice materiale chirurgico. Il capitale italiano
ammonta al 98%. Registrazione 2004.
65
AZIENDA
B.I. Service
Via S.Tommaso d'Aquino, 46-00136 Roma
De Giorgi Giuseppe (Nettuno)
Marra Vittorio (Lecce)
Korco Vincenzo (Brindisi)
Mattioli Quinto
Grossi Enzo
(insieme a quattro soci italiani)
Iluna Group Spa
Via Brescia 2024040 Ciserano/Zingonia (Bg)
Tel. 0354-197511
Fax. 035-884398
New Box Spa
Via Industriale,11 36043 Camissano Vicentino
(VI)
Tel. 0444-419500
G.V.F., Spa
Via Greco, 45
Milano
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
PARTNER LOCALE
Societa’ a capitale straniero
“GreenTrans” s.r.l
ul.Denisovskaia, 9
220006, Minsk
tel. (+375 17) 2973359
tel./fax (+375 17) 2851098
e-mail:office
@greentrans.net
FE “BelPuglia” s.r.l
pr.Pushkina, 39-1218
220092, Minsk
tel./fax (+375 17) 2570494
e-mail:
[email protected]
FE “Mattioli”
ul.Derjinskogo, 50
223034, Zaslavl, Minskaia obl.
tel.(+375 17) 5445636
tel./fax (+375 17) 5445690
e-mail:mattioli
@anitex.by
Societa’ a capitale straniero
“Viterfood s.r.l.”
pr.Gazety Izvestiia, 47-401
200116, Minsk
tel./fax (+375 17) 2722121
JV “Milavitsa” S.p.A.
ul. Novovilenskia, 28
220053, Minsk
tel./fax (+375 17) 2880895,
2101335
fax (+375 17) 2101302
e-mail:sales
@milavitsa.com.by
JV “Unibox” s.rl.
ul. Selickogo, 9
220075, Minsk
tel./fax (+375 17) 2996758,
2996756 Fax. 0444-410123
JV “Bielita” s.r.l.
ul. Dekabristov, 29 a
220089, Minsk
tel./fax (+375 17) 2229368,
2729196
e-mail: [email protected]
SETTORE
COMMENTI
Trasporti Internazionali
La società esegue i trasporti internazionali al 99% verso l’Italia. Hanno
in disposizione 17 camion (15 IVECO).
Import-export
Produzione di borse e
cinture in pelle
Il prodotto della ditta e’ molto conosciuto in Bielorussia, hanno una larga
rete di distribuzione. La materia prima e gli accessori la società vengono
acquistati in Italia (dalla “PI-Metal”).
Produzione mozzarella,
caciotta, ricotta
La ditta (2004) produce formaggio maggiormente per le pizzerie in loco.
Presso la ditta operano 15 dipendenti.
Produzione biancheria
intima da donna
Il capitale della ditta italiana ammonta il 16% del capitale sociale. La
società e tra le più grandi produttori europei in questo settore.
Produzione litografia
(tappi per bottiglie
etc.), scatole
La sede produttiva si trova nella zona industriale di Shabany (Zona
Franca di Minsk). Nel 2004 la Unibox ha acquistato una azienda agricola
vicino a Minsk, dove sono stati già investiti più 100 mila USD.
Produzione cosmetica
Tra prime società con capitale italiano in Bielorussia. E’il leader nel
campo della produzione di cosmetici e prodotti per la cura dei capelli
compresi i prodotti professionali per parrucchieri e saloni di bellezza. Il
personale – più di 500 persone. Circa il 30% di produzione e’ venduta al
mercato russo.
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AZIENDA
Alpe Adria
Via Milano 5, 34132, Trieste, Italia,
Anthony Grande
Pietro Grande
Angelo Ricciardi
Bruno Marzoli
Giuseppe Carlini
Rudolf Rufin
Fortrade Finansing, Spa
via Mashceroni, 31
20145 Milano
tel. (02) 4988341
fax (02) 4988345
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
PARTNER LOCALE
JV “Relouis-Bel”
ul. Varvasheni, 77-422
220002, Minsk
tel. (+375 17) 2347562
tel./fax (+375 17) 2893282
FE “Fiorino”
Per. Krasnozvezdnii 12
220071, Minsk
te,/fax (+375 17) 2845196
Societa’ a capitale straniero
“Tina Vlati”
Starovilenski trakt, 28/1
220053, Minsk
tel./fax (+375 17) 2337011
JV “Acquario” s.r.l.
Ul. Uruchskaia 19
220056, Minsk
tel./fax (+375 17) 2837910
e-mail: [email protected]
Società a capitale straniero
“Domus”
ul.Bogdanowicha, 108
220100, Minsk
tel./fax (+375 17) 2325643
Società a capitale straniero
“Levante Bel”
ul.B.Horujei, 29
220004, Minsk
tel./fax (+375 17) 2832316
Società a capitale straniero
“Air Grip”
ul.Komsomolskaia, 18
220070, Minsk
tel./fax (+375 17) 2013793
Belasoft International
pr.Masherova, 17/1-512
220029, Minsk
tel./fax (+375 17) 2394429
Belinterfinans
ul. Moskovskaia, 13
220007, Minsk
tel. (+375 17) 2228263,
fax (+375 17) 2228024
SETTORE
COMMENTI
Produzione cosmetica
La socetà e’ tra le più grandi produttrici di cosmetica decorativa in
Bielorussia. Le marche sono Relouis, Dolly, Elite. Esporta maggiormente
nei paesi della ex-Unione Sovietica. Fondata nel 1993
Agenzia turistica
Organizza i tour per l’Italia maggiormente del livello basso-medio
Vendita mobili italiani,
design
La ditta e’ tra le più grandi importatrici e venditrici dei mobili italiani in
Belarus. Il Sig. Grande (socio italiano) e’ il titolare della Genesis s.r.l.
(Via Gasdotto, 8/b 36078 Vicentino (VI).
Vendita mobili italiani,
design
La ditta e’ tra le più grandi importatrici e venditrici dei mobili italiani in
Belarus, collabora con la Kresos
Vendita mobili italiani,
design
La ditta e’ tra le più grandi importatrici e venditrici dei mobili italiani in
Belarus. Collabora strettamente con la Acquario. Acquistano
maggiormente dalla Kresos. Sono famosi per design.
Trasporti internazionali
Ristorante “Piccola
italia”
Salone di mobili italiani
Ristorazione
Produzione software
Commercio: Generi
alimentari, macchine
agricole
La società appartiene al 100% al Sig.Carlini. Registrazione 1998.
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AZIENDA
CAGI Maglieria, Spa
via Cassala, 46
Milano
Eastern company, crl
via Moretto, 21
25121 Brescia (BS)
tel. (030) 2721635
fax (030) 2722178
Cogolo, Spa
via R. Cogolo, 37
33050 Zugliano (VI)
Company delle merci, srl
via Berengario, 20
41012 Capri (MO)
tel. 691033
fax (030) 642170
Castelplast, Spa
via Morola, 21
24060 Castelli
Calepio (BG)
Tel./fax (035) 847576
PARTNER LOCALE
DJIMIL
ul. Novovilenskaia, 28
220053, Minsk
tel. (+375 17) 2888498
tel./fax (+375 17) 2880704
e-mail: [email protected]
Sekvoia
ul. Kirova, 82
222910, Starye dorogi,
Minskaia obl.
tel./fax (+375 1792) 54481
AMIKO
223017, pos. Gatovo,
Minski raion
tel./fax (+375 17) 2367920,
2368555
e-mail: [email protected]
Produzione: biancheria
intima
Legname, lavorazione
legno
Produzione: cuoio
Italmoda
ul. Babushkina, 64
220024, Minsk
tel./fax (+375 17) 2918434
Produzione: maglieria
BELCASTELPLAST
ul. Fizkulturnaia, 26a
220028, Minsk
tel./fax (+375 17) 2219225
2219700
Produzione di articoli
da materie plastiche
(bottoni, fibbie, ecc.)
Fonte: ICE (Istituto per il Commercio Estero)
Bielorussia. Un ponte tra Oriente e Occidente
SETTORE
COMMENTI
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