La pena di morte

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La pena di morte
LUCCA, PALAZZO DUCALE
30 NOVEMBRE 2011
1
Il 30 Novembre 2011 la classe 1°A ha partecipato all’incontro sulla pena
di morte al Palazzo Ducale di Lucca organizzato: dalla Provincia di
Lucca, dalla Scuola per la Pace, dalla Comunità di Sant’Egidio e
dall’associazione Semi sotto la neve.
A questo incontro erano presenti il Presidente della Provincia di Lucca di
nome Stefano Baccelli, Fabio Origlio un magistrato, Yukari Saito una
giapponese che fa parte dell’associazione Semi sotto la neve e Paola Sichi
che fa parte della Comunità di Sant’Egidio ed essa ha contatti con un
carcerato americano di nome Anthony Washington condannato nel
braccio della morte. L’incontro è stato coordinato da Lino Paoli della
Comunità di San’Egidio con la partecipazione di alcune classi delle scuole della provincia di
Lucca.
Il primo a prendere parola è stato il presidente della provincia Baccelli che ci ha illustrato la storia
della pena di morte nel Granducato di Toscana dicendoci che il primo stato al mondo ad abolire la
pena di morte fu proprio il Granducato di Toscana con l'emanazione, il 30 novembre 1786, del
nuovo codice penale firmato dal granduca Pietro Leopoldo. La riflessione sul sistema penale allora
vigente, che contemplava la pena capitale, fu stimolata dalla pubblicazione, nel 1764, del trattato di
Cesare Beccaria "Dei delitti e delle pene", in cui sosteneva che. la pena di morte è “una guerra
della nazione contro un cittadino”, cioè lo Stato, per punire un delitto, ne avrebbe commesso uno a
sua volta e tutto ciò è inaccettabile perché il bene della vita è indisponibile, quindi sottratto alla
volontà del singolo e dello Stato.
Dopodiché ha preso la parola il magistrato Fabio Origlio che ci ha presentato un percorso storico
sull’abolizione della pena di morte:
1700 espose la propria opinione Cesare Beccaria;
30 Novembre 1786 ci fu l’abolizione sulla Pena di Morte nel
Granducato di Toscana;
1889 nel Regno di Italia entrò in vigore il codice Zanardelli che aboliva
la pena di morte;
1930 con l’avvento del fascismo entra in vigore il codice Rocco che
reinserisce la pena di morte su tutto il regno;
1 Gennaio 1948 con l’entrata in vigore della costituzione la pena di morte viene abolita per
tutti i reati comuni e militari commessi in tempo di pace .Con la L.cost.1/2007 l’ art. 27
Cost. viene modificato e attualmente la pena di morte è definitivamente abolita
nell'ordinamento penale italiano.
Origlio ha concluso il suo intervento ponendo alla platea una domanda: “Chi tra voi è
favorevole alla pena di morte?”. E quasi la metà dei presenti ha alzato la mano.
Successivamente ha preso la parola Yukari Saito una prestigiosa giornalista e saggista
giapponese, che da molti anni vive anche in Italia; da sempre impegnata per i diritti umani e la
pace, scrive sulla prestigiosa rivista "Internazionale" e su altre testate. Ci ha presentato la
situazione della pena di morte che è presente in Giappone e ha articolato la spiegazione con
delle diapositive sulla pena di morte in Giappone con delle domande alla platea:
1. C’è la pena di morte in Giappone? SI
2. C’è stata sempre? NO perché per 200 anni non ci sono state esecuzioni (818-1012)
3. Per quali crimini? Omicidi, attentati contro lo stato.
4. In che modo applicano la pena di morte? Per impiccagione.
2
Arrivati a questo punto ci ha mostrato parti di un fumetto(la paladina dei
giudici popolari) di Hiroshi Kawasumi
5. Quanti sono i condannati in Giappone? 129. Nel 1999 erano 50.
6. I crimini sono in aumento? No. Gli stati Uniti hanno più omicidi in
rapporto agli abitanti.
7. I giapponesi sono pro o contro alla pena di morte? Sono a favore alla
pena di morte.
8. Perché i giapponesi considerano la pena di morte indispensabile? Perché le famiglie
delle vittime possano trovare pace.
9. Dall’Italia cosa possiamo fare? Possiamo mandare un gesto di solidarietà
all’associazione semi sotto la neve.
Per concludere il suo intervento ha precisato che nel 1990, 1991 e 1992 non ci sono state
esecuzioni e che nel 2011 ad oggi non ci sono state esecuzioni.
Successivamente ha preso la parola Paola Sichi. Ella è membro della Comunità di
Sant’Egidio e grazie a questa associazione ha iniziato a prendere contatti con un carcerato di
nome Anthony Washington. Paola ha contatti con lui attraverso lettere che si inviano, e in
queste lettere si raccontano la vita di ognuno e da questo si danno consigli su decisioni da
prendere. In alcune lettere che ci ha letto la ragazza ci ha spiegato la dura vita nei carceri
americani e del Texas dov’è in vigore la pena di morte. La vita economica e sociale è molto
disagiata. A tal proposito ci ha riferito che Anthony era sposato ma adesso è separato; ha 4
figli: uno è parroco, uno è carcerato , uno è un muratore e l’altro ha riscontrato il virus
dell’HIV. Da quando è entrato in carcere si è distaccato dalla vita sociale perché i familiari
non accettano la sua situazione attuale. Nelle lettere di Anthony emerge un accentuato
bisogno di umanità e comprensione che non riesce a trovare in nessuna figura ad eccezione
della corrispondente di Sant' Egidio sempre pronta a supportarlo anche se impossibilitata a
stargli vicino fisicamente. In questa situazione come sottolinea la corrispondente il supporto
morale può essere l'unica cura necessaria per migliorare una situazione di agonia del
condannato all'oscuro del giorno in cui morirà.
Alla conclusione della conferenza Paola Sichi ci ha mostrato un
video riguardante la vita dei carcerati americani, sottolineando
soprattutto la presenza di troppi criminali nelle carceri, dove
sarebbe possibile ospitare un mezzo del totale degli attuali
criminali presenti.
A conclusione di questo incontro possiamo affermare che noi siamo contrari alla pena di
morte in quanto troviamo ingiusto negare una possibilità di cambiamento a
coloro che hanno commesso crimini anche molto gravi.
3
A seguito di questo incontro ci siamo posti alcune domande a cui abbiamo cercato di rispondere
svolgendo della ricerche a gruppi.
MA CHI ERANO
CESARE BECCARIA
E PIETRO
LEOPOLDO?
QUALI SONO I
PAESI CHE NEL
MONDO
APPLICANO
ANCORA LA PENA
DI MORTE?
..E IN EUROPA CI
SONO DEI PAESI
DOVE E’
ADOTTATA LA
PENA DI MORTE?
… E NOI RAGAZZI
COSA NE
SAPPIAMO E COSA
PENSIAMO DELLA
PENA DI MORTE?
4
L’abolizione della pena di morte nel granducato di toscana
Dopo l’incontro del 30 novembre 2011 a Palazzo Ducale, riguardante la pena di morte e
la sua abolizione, fatta da Pietro Leopoldo, influenzato dalle idee di Cesare Beccaria,
abbiamo voluto approfondire questo argomento.
PIETRO LEOPOLDO
Pietro Leopoldo nacque a Vienna nel 1747, divenne
Granduca di Toscana e i venticinque anni del suo governo
furono anni di importanti riforme in tutti i campi e fecero
della Toscana uno degli stati più evoluti.
Le sue riforme più importanti furono fatte in campo
legislativo dove Pietro Leopoldo grazie al nuovo codice
penale del 1786 (leopoldina) abolì la tortura ma soprattutto la
pena di morte.
Pietro Leopoldo abolì nel Granducato di Toscana la pena
capitale il 30 novembre 1786 ma la reintrodusse durante la
Rivoluzione Francese, essa però fu raramente usata e fu sostituita da lavori forzati a vita.
La Toscana fu quindi il primo stato nel mondo ad adottare i princìpi di Cesare Beccaria,
il più importante illuminista italiano che nella sua opera “Dei delitti e delle pene”
invocava l’abolizione della pena capitale.
CESARE BECCARIA
Cesare Beccaria nacque a Milano nel 1738 e durante la sua vita
partecipò all’Illuminismo perché esso pensava che l’uomo
acculturato fosse meno indirizzato a compiere delitti.
La sua opera più importante fu un breve saggio intitolato “Dei
delitti e delle pene”, pubblicato nel 1764, in cui Beccaria si
domandava l’utilità di alcune pene.
L’opera venne stampata per la prima volta a Livorno ed
incontrò un notevole successo in tutta Europa, essa fu scritta
anche in francese.
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Beccaria scrisse questo saggio partendo da una domanda che si pose e cioè: “La morte è
veramente utile e giusta in un governo ben organizzato?” e “Quale può essere il diritto
che si attribuiscono gli uomini di uccidere i loro simili?”
L’illuminista cercò di rispondere a queste sue domande attraverso i propri pensieri, esso
pensava che la pena di morte non fosse un diritto, che fosse ingiusta e non educativa
perché secondo lui lo Stato non poteva insegnare ad un popolo a non commettere
omicidi facendone uno a sua volta.
Il messaggio che esso voleva trasmettere era quello che l’unico modo per creare una
società sana era l’istruzione.
Beccaria pensava che lo Stato potesse uccidere solo per necessità, ma secondo lui la
morte non era utile se non per difendere la libertà dello Stato.
Cesare Beccaria riteneva che la cosa importante non fosse l’intensità della pena cioè lo
spettacolo di un uomo che viene ucciso, ma la sua estensione cioè il lungo esempio di un
uomo privo di libertà.
Beccaria ammetteva il ricorso alla pena di morte solo quando l’eliminazione di un
soggetto fosse davvero indispensabile per distogliere gli altri dal commettere delitti, ma
questo caso sarebbe stato applicabile solo con persone molto potenti o in guerra civile.
Più tardi, nel 1766 il libro venne incluso nell’indice dei libri proibiti a causa della sua
distinzione tra reato e peccato.
Beccaria pensava che il reato fosse un danno alla società mentre il peccato fosse un reato
nei confronti di Dio.
Grazie ai pensieri di questo importante illuminista la pena di morte venne abolita dal
Granduca Pietro Leopoldo.
Fonti e siti:




“Le riforme di Pietro Leopoldo e la nascita della Toscana moderna”, di Valentino
Baldacci, edizione Regione Toscana.
Wikipedia (riassunto del saggio “Dei delitti e delle pene” e il dibattito sulla pena
di morte);
Skuola.net (Cesare Beccaria)
Google ( immagini di Cesare Beccaria e Pietro Leopoldo).
Relazione di: Daniela Lenzarini, Martina Magnani, Sara Barsacchi, Simona della Santa,
Giulia Biagioni e Alessia Guidi. IªA
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Abbiamo approfondito questo argomento perché dopo l’incontro del 30 novembre 2011 al palazzo
Ducale, con la nostra classe, volevamo sapere qualcosa di più riguardo la pena di morte.
Amnesty International ha documentato i 140 paesi nel mondo che hanno abolito la pena di morte
nella legge o nella pratica: 96 sono abolizionisti per tutti i reati, 9 per reati eccezionali, in 35 si
registrano esecuzioni da almeno 10 anni oppure sono stati assunti impegni a livello internazionale a
non eseguire condanne a morte.
I paesi mantenitori sono 58 ma il numero dove le condanne a morte sono eseguite è molto più
basso. Nel 2010, il mondo è stato testimone di ulteriori progressi per porre fine all’omicidio di stato.
Tuttavia, sebbene i sentimenti dell’opinione pubblica siano contro la pena di morte, l’uso estensivo
della pena di morte continua in diversi paesi.
Arabia Saudita, Sudan e Iran restano gli unici paesi al mondo che continuano a condannare e a
mettere a morte i minorenni. La pena di morte è considerata segreto di stato in Cina,Iran,
Bielorussia e Corea del nord.
Ventitre paesi hanno eseguito condanne a morte nel 2010. Amnesty International ha documentato
527 esecuzioni ma questo non include i dati della Cina. Questo paese risulta avere il più alto
numero di condanne; il numero delle esecuzioni sarebbero migliaia. I metodi di esecuzione hanno
incluso decapitazione, fucilazione, impiccagione, iniezione letali, lapidazione e sedia elettrica.
Abbiamo deciso di analizzare 4 paesi con più alto numero di esecuzioni nel mondo: CINA, USA,
COREA DEL NORD E IRAN come possiamo vedere nella cartina sottostante.
Il simbolo “+” significa che il
risultato è da ritenersi come
minimo.
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La Repubblica Popolare Cinese è uno dei paesi in cui è applicata la pena di morte come sanzione
ordinariamente prevista dal codice penale, anche se da qualche anno si è aperto un dibattito sulla
sua abolizione. È stato inoltre sostenuto che una piena conoscenza del fenomeno, sia a causa del
forte controllo governativo sull'informazione, sia a causa della struttura non centralizzata (almeno a
questi fini) del sistema giudiziario nazionale, essendo le pene capitali irrogate autonomamente da
tribunali la cui giurisdizione è paragonabile per estensione e abitanti ad una media regione italiana.
La maggior parte delle informazioni derivano infatti da studi di organizzazioni non governative
come Amnesty e i dati sono assai differenti tra i rapporti pubblicati dalle varie organizzazioni.
Queste sono le esecuzioni rese pubbliche dai tribunali cinesi o dal partito e pubblicate da
Amnesty International:
2002/1.921 condanne, di cui 1.020 eseguite
2003/1.639 condanne, di cui 726 eseguite
2004/6.000 condanne, di cui 3.400 eseguite
Questi dati sono incompleti, perché in Cina la pena di morte è un segreto di Stato e i tribunali
pubblicano solo parte delle sentenze.
Reati punibili con la pena capitale
Il codice penale cinese prevede un numero elevato di reati punibili con la pena capitale;sono puniti i
seguenti reati:
 Omicidi;  Violenze;  Reati contro lo Stato;  Reati finanziari;  Reati contro la proprietà. Procedure e tipi di sanzione
In Cina esistono due tipi di condanne a morte:
Immediata: prevede che dopo la condanna capitale si abbiano da 3 a 10 giorni
con sospensione condizionale per 2 anni: prevede che l'esecuzione venga sospesa per 2 anni: se
il condannato, in questo periodo di tempo, non commette altri crimini, la condanna è commutata
in ergastolo.
Riguardo alle modalità esecutive, ne esistono due:
• la fucilazione, che è la più applicata e spesso collettiva,
•
l'iniezione letale è stata introdotta nel codice penale del 1997 perché considerata più umana
e meno brutale della fucilazione. Oggi il numero delle esecuzioni tramite iniezione letale sta
quasi per eguagliare quello delle fucilazioni.
8
Gli stati uniti sono l'unico paese libero e democratico che applica ancora la pena di morte. Al livello
mondiale gli stati Uniti sono secondi con l’Iran nel numero di condanne a morte in ogni anno.
Sin dal 1700, la pena di morte è sempre applicata indistintamente da razze, sesso e dall’età. Migliaia
sono le testimonianze di questi spiacevoli eventi ma, di eliminare la pena di morte non se ne sente
parlare. Negli USA la pena capitale è prevista in 38 stati su 52 che compongono la federazione; se
si è poveri, neri o si appartiene ad una minoranza etnica, religiosa o si è omosessuali la probabilità
di condanna a morte per omicidio raddoppiano.
I criteri di applicabilità della pena e i metodi di esecuzione sono decisi stato per stato;
I più diffusi sono:
 l'iniezioni letale;
 la sedia elettrica.
Tutti gli stati che prevedono la pena di morte contano l'omicidio tra i reati punibili. Dal 1973 ad
oggi vi sono avvenute più di 129 persone rilasciate dal braccio della morte.
La corte suprema degli Stati Uniti ha dichiarato che potrebbero essere considerate punizioni crudeli:
la sedia elettrica, l'impiccagione e la camera a gas ma non le ha proibite; non è stata considerata
incostituzionale la pena di morte applicata con l'iniezione letale o la fucilazione.
L’opinioni pubbliche americane ha vigoroso il dibattito sulla pena di morte e ne richiedono
l’abolizione o, almeno la sospensione ma, purtroppo queste idee non vengono prese in
considerazione.
Lo stato più attivo nell’esecuzione è
da sempre il Texsas: l’unica
esecuzione commutata in ergastolo
negli ultimi decenni è stata quella di
Kenneth Foster jr., condannato a
morte per concorso in omicidio di
primo grado e rapina.
Sulla pena di morte nell’USA hanno
costruito un documentario, tratto dalla
storia vera di un condannato. Questo
ci fa capire , le condizioni
psicologiche e disumane della vita nel
carcere condannati nel braccio della
morte; abbiamo un riscontro di pensieri sia da parte dei famigliari che hanno subito il rato e da colui
che ha procurato l’omicidio.
9
La Corea del Nord nel 1987 ha cambiato il proprio codice penale, facendogli alcune modifiche nel
1995, senza però né diminuire i reati capitali né cambiarli. Secondo la legge, i criteri punibili con la
morte sono stati ridotti a 5:
• Cospirazione contro il governo
•
Alto tradimento
•
Terrorismo
•
Slealtà verso la nazione
•
Omicidio premeditato.
Queste notizie sono state poi smentite dal fatto che sono state continuate le esecuzioni per reati che
dovevano essere stati aboliti. Nel 1998 infatti c’è stata un’esecuzione per appropriazione indebita.
Tra il 1995 e il 1998 molte persone sono state giustiziate per avere rubato del cibo. 30 persone sono
state giustiziate con la morte per reati economici o politici.
Come si vede i reati capitali non sono stati diminuiti per ora e il 29 aprile 2004 con la riforma del
codice penale è stato aggiunto ai reati la tentata fuga all’estero.
Le esecuzioni avvengono in pubblico. Non possiamo riconoscere il numero di giustiziati preciso
perché il numero è un segreto di stato e quando c’è un’esecuzione la notizia non compare nemmeno
sui giornali.
10
L’Iran ha una forma di governo dittatoriale. E' secondo al mondo dopo la Cina per il numero
delle esecuzioni avvenute. La pena di morte è applicata per:
Omicidi;
Adulterio;
Terrorismo;
reati legati alla droga;
corruzione;
omosessualità.
I metodi di esecuzione sono:
 l’impiccagione;

la fucilazione;
 la lapidazione.
Quest’ultimo metodo Monica Ricci Sargentini, una signora che fa parte dell’ UAAR ultimissime
per informazioni di religione islamica, ha dichiarato che le autorità della repubblica islamica
iraniana sarebbero oggi decisi a cancellare dal codice penale questo brutale metodo perché lo
ritengono insignificante e non appropriato ai peccati commessi.
Secondo il codice penale, i maschi sopra i 15 anni e le femmine sopra i 9, possono essere
giustiziati. Nel 2004 è stata vietata l’esecuzione ai minori di 18 anni, ma il decreto non è stato
rispettato.
I processi sono generalmente iniqui e ai detenuti viene negato dalla legge l'accesso a un avvocato
fino a quando le indagini ( che possono richiedere anche molti mesi), non sono completate. Le
esecuzioni hanno luogo nel carcere principale della regione o provincia in cui è avvenuto il delitto,
dopo che la loro grazia sia stata respinta e dopo che siano state espiate le pene detentive rimaste in
sospeso.
L'applicazione della pena di morte è generalmente accettata dalla popolazione iraniana perchè si
crede che possa scoraggiare i criminali nel paese, ma come in tutti gli stati abbiamo dibattiti su
questo fatto.
Nel 2011 in Iran l'applicazione della pena di morte ha avuto un forte aumento , ci sono state
almeno 676 esecuzioni, e con un drastico aumento di esecuzioni in pubblico.
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Abbiamo potuto ricavare queste informazioni:
‐ tramite google per alcune immagini,
‐
Lookout per un video sulle informazioni dell’Iran (http://www.lookouttv.eu/pena-di-morte-in-iran),
‐
UAAR Ultimissime per informazioni di religioni islamiche
(http://www.uaar.it/news/),
‐
Wikipedia per tutti gli stati,
‐
Tutto America (http://www.tuttoamerica.it/la-societa-americana/pena-di-mortenegli-usa/),
-
Amnesty International per tutti gli stati,
PENA DI MORTE QUANDO LA VITA GENERA MORTE per la Cina,
Giornalismo partecipativo per la Cina, La pena di morte per l’USA
(library.thinkquest.org/23685/data/indice.html)
Lavoro svolto da: Gemignani Veronica, Lencioni
Tommaso, Paolinelli Ilaria e Rugani Alberto.
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Dall'incontro del 30 Novembre a Palazzo Ducale riguardante la pena di morte abbiamo deciso di approfondire l'argomento riguardo la Bielorussia essendo l’unico paese in Europa ad applicare la pena di morte. La Bielorussia o Russia Bianca è uno stato (con capitale Minsk) dell'Europa orientale. Il suo confine naturale è costituito per un tratto dal mare: è delimitata da nord dal mar Glaciale Artico, ad ovest dall'oceano Atlantico, a sud dal mar Mediterraneo, a sud‐est dal mar Nero e dal Caucaso, a destra dal mar Caspio, dalla catena montuosa degli Urali e dal fiume Ural. La Bielorussia, indipendente dal 1991, è una repubblica presidenziale, governata da un presidente e dall'assemblea nazionale (il parlamento). Secondo la costituzione nel 1994, l'elezione del presidente dovrebbe avvenire ogni cinque anni, tuttavia nel 1996, dopo una discussa votazione il termine è stato prorogato a sette anni. L'Assemblea Nazionale è un parlamento bicamerale e comprende i 110 membri della Camera dei Rappresentanti (camera bassa) e i 64 membri del Consiglio della Repubblica (camera alta). La camera dei Rappresentanti ha il potere di nominare il primo ministro, di apportare modifiche alla costituzione e di promuovere un voto di fiducia nei confronti del primo ministro. Inoltre svolge anche funzioni consultive predisponendo pareri in materia di politica interna ed estera. Il Consiglio della Repubblica ha il potere di scegliere i vari funzionari di governo e di approvare o respingere le leggi varate dalla Camera dei Rappresentanti. Ogni camera ha la facoltà di opporsi alle leggi redatte dalle autorità locali, se contrarie alla Costituzione Bielorussa. 13
LA PENA DI MORTE La Bielorussia è l'unico paese Europeo che applica ancora la pena di morte in casi di terrorismo, omicidio, attentati e gravità simili. In Bielorussia le condanne vengono eseguite con uno, o più colpi di pistola alla nuca e non vengono fornite informazioni sulla data dell'esecuzione nè sul luogo di sepoltura. Le esecuzioni nell'ex repubblica sovietica sono state quattro. Un occasione della pubblicazione dei dati relativi al 2008, Amnesty International lancia un rapporto e un'azione on line per fermare le esecuzioni in Bielorussia. Sono più di 400 le persone che sarebbero state messe a morte in Bielorussia dall'indipendenza ottenuta nel 1991. L'uso della pena di morte in Bielorussia è aggravato da un sistema di giustizia penale difettoso. Ci sono prove attendibili di "confessioni" fatte sotto tortura e maltrattamenti, utilizzate poi durante il processo per la condanna. Ai prigionieri nel braccio della morte non viene comunicata l'imminente esecuzione se non pochi istanti prima che avvenga. Il 6 Ottobre 2011 è stato lanciato un appello on line, al fine di abolire la pena di morte, ma il risultato non è stato di grande successo. LE CONDANNE È l’11 aprile del 2011, quando viene messo in atto un attentato alla stazione di Oktiabrskaia nella metropolitana di Minsk, provocando 15 morti e circa 200 feriti. Il giorno successivo la polizia arresta numerosi sospetti. L’azione viene considerata un attacco terroristico. Due giorni dopo il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, dichiara alla nazione che sono stati individuati i colpevoli e che sono considerati come l'estremo pericolo per la società. Si tratta di due bielorussi che hanno ammesso di aver compiuto il fatto. Sono Dmitry Konovalov e Vladislav Kovalyov, entrambi poco più che ventenni, amici d’infanzia e residenti a Vitebsk. Secondo gli investigatori i due hanno agito da soli. La storia va avanti, si dà vita al processo e nel dicembre del 2011 arriva la sentenza. Per entrambi la condanna è a morte. Così il 14 marzo scorso Vladislav Kovalyov, 25 anni, condannato a morte, è stato ucciso con un colpo alla nuca, mentre è mistero sulla sorte di Dmitry Konovalov, che risulterebbe peraltro il principale indiziato. Fonti: ‐Wikipedia‐‐> Bielorussia fisica; ‐
Amnsety International‐‐> In cosa consiste la pena di morte; ‐
Memoria storica.com‐‐> Attentato a Minsk. A cura di: Bulleri Letizia, Lardieri Ilaria, Pratali Eleonora. 14
Dati sul questionario sulla pena di morte
Questionario somministrato a tutte le classe prime dell’ITE “F.Carrara”
Dopo l’incontro a Palazzo Ducale sul tema della pena di morte, abbiamo deciso di
somministrare un questionario a tutte le classi prime dell’ ITE “F.CARRARA”.
Ecco il questionario che abbiamo somministrato agli alunni.
15
Vediamo i dati delle risposte:
Gli alunni che hanno risposto al questionario sono 157, di cui 74 maschi e 83
femmine.
Alla prima domanda SEI FAVOREVOLE ALLA PENA DI MORTE?
- gli alunni maschi hanno risposto: 30 si, 40 no e 4 non so;
- mentre le ragazze hanno risposto 25 si, 48 no e 10 non so;
- per un totale di di 55 si, 80 no e 14 non so.
SEI FAVOREVOLE ALLA PENA DI MORTE?
9%
37%
SI
NO
NON SO
54%
16
Ecco i risultati sulle motivazioni di quelli che hanno risposto SI SONO FAVOREVOLE
ALLA PENA DI MORTE:
Dati s ulle motivaz ioni di quelli c he hanno ris pos to "s i"
2,70%
è un gius to ris arc imento per la
vittima e/o per la famiglia della
vittima
13,50%
18,00%
è gius to s e qualc uno ha uc c is o
una pers ona o c ommes s o un
c rimine grave, perda egli s tes s o
il diritto di rimanere in vita.
è troppo c os tos o per lo S tato
mantenere una pers ona in
c arc ere per tutta la vita.
S e la pena da s c ontare viene
abbreviata, il c riminale può
34,20% c ommettere altri as s as s ini una
volta mes s o in libertà
L a minac c ia della pena di morte
s c oraggia la pers ona dal tenere
c omportamenti c riminali.
24,40%
A ltro.
7,20%
Possiamo dire che la maggior parte degli alunni che ha risposto Si è d’accordo con il
detto „occhio per occhio, dente per dende“.
Ecco invece i risultati dei reati su cui ritenevano giusto applicare la pena di morte:
R eati s u c ui è g ius to applic are la pena di morte s ec ondo quelli c he hanno ris pos to S I
1,50%
25,40%
30%
O micidio.
T errorismo.
S tupro.
P edofilia.
F urto.
26,80%
16,30%
17
Ecco i risultati delle motivazionedi quelli che hanno risposto NO NON SONO
FAVOREVOLE ALLA PENA DI MORTE:
Ecco i risultati delle che pene potrebbero sostituire la pena di morte: 18
Nell’ ultima domanda SECONDO TE ESISTE LA PENA DI MORTE IN ITALIA? 2 persone hanno detto che la pena di morte in Italia esiste, 136 hanno detto che non esiste, e 19 hanno detto che esiste solo in caso i guerra. Conclusioni: Possiamo dire che la maggior parte degli studenti sanno che la pena di morte in Italia non esiste, mentre una piccola parte, sbagliando, pensa che esiste o esiste solo in caso di guerra. Inoltre la maggior parte degli studenti è contraria alla pena di morte, una parte più piccola è favorevole e una piccola parte è indecisa. Il 37% degli studenti è d’accordo con la pena di morte Il 54% è contro la pena di morte Il 9 % invece è indecisa. Lavoro svolto da: Gianluca Brocchini, Stefano Fambrini, Matteo Ferrari , Marco Martinelli, Luca Mazzoni, Davide Tolu. 19

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