2 aprile 2015 [2]

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2 aprile 2015 [2]
A G O R À s p o r t 27
Giovedì
2 Aprile 2015
Atletica.
Il tecnico paladino
dell’antidoping
allenerà e farà da
garante all’atleta
altoatesino. Anche
l’Associazione Libera
coinvolta nel progetto
Schwazer marcia verso Rio con Donati
anno ottenuto quello che
volevano Alex Schwazer e
Sandro Donati. La collaborazione fra l’oro della marcia a Pechino 2008 e il tecnico, garbatamente estromesso dall’Eden
degli allenatori, appaga entrambi
perché possono tornare a fare
quello che hanno sempre voluto
fare. Donati allenerà un atleta di
alto livello, dopo le tante battaglie
contro il doping, mentre il marcia-
H
tore altoatesino ritrova la speranza di indossare ancora la maglia
azzurra, naturalmente dopo aver
scontato la squalifica che, a questo
punto, con cotanto sigillo di garanzia, può anche vedersela ridurre. E pensare realmente di riapparire alle Olimpiadi di Rio 2016.
«Paura di tornare a correre? Troverei molto peggio finire così», dice
Schwazer che ha voluto questa collaborazione per scansare ogni so-
spetto: «Se andrò forte non si dubiti delle mie prestazioni».
«Sono certo che qualcuno non capirà – afferma Donati –. Mi spiace,
è una visione statica che non porta da nessuna parte. Queste iniziative arrivano esternamente dalle istituzioni sportive anche se Coni e Fidal hanno condiviso dal primo momento. Ci sono tutti gli strumenti per rendere l’antidoping efficace, basta solo la volontà».
Ieri l’ufficializzazione di un sodalizio che porta anche l’imprimatur
dell’Associazione Libera. «È un
progetto di cui Libera è felice di farsi garante – dice il presidente don
Ciotti – anche per la sua forza simbolica, una forza che speriamo induca anche altri atleti a uscire dall’ombra, denunciare, riconquistare la propria dignità e libertà».
Giulia Antinori
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Alex Schwazer e Sandro Donati
(Ansa)
La crisi
Fallimento del Parma
Albertini consulente
Il Milan verso mani
straniere, Inter ai minimi
storici, Atalanta a rischio
retrocessione, Brescia e
Varese ultime in B, tracolli
e fallimenti per Monza
e Pro Patria. Solo il Pavia
(cinese) va controcorrente
LOMBARDIA
ANDREA SARONNI
MILANO
hi Lombardei, hai
abbandonato il
tuo pallone...».
Chissà con quale
lamento, seguito
probabilmente
da un’ispida invettiva, l’inarrivabile penna di Gianni
Brera avrebbe raccontato e commentato
questa irresistibile discesa del calcio nella sua "patria" lombarda, un tempo autentico vanto suo e di tutti i padani, ovviamente intesi come entità popolare
pre-leghista.
È notizia palleggiata da più fonti l’ennesimo avvicinamento al Milan da parte di
un tycoon venuto da molto lontano, e si
Un giocatore del Brescia a terra:
accenna qui al cinese Zong, imperatore
da corollario territoriale alle due ex-maè l’emblema del club,
della bevanda gassata nel Grande Paese.
gnifiche concittadine, il buio è invece
ultimo in classifica
Siano esse di Pechino o Bangkok, pare
sempre più fitto. Le fondamenta del sain Serie B con il Varese
(LaPresse)
che il destino condurrà il vecchio e glono tessuto socioeconomico dei rispettirioso Diavolo in mani straniere, verso facvi bacini d’utenza sembrano improvvice e nomi sconosciuti e impensabili fino
samente crollate, dissolte: ed ecco club,
a pochi calendari fa: e il derby della Manomi ben presenti nella memoria di ogni
tenza, nome (anzi, scusate, “brand”), udonnina, considerando che la Beneamatifoso anche distante, annaspare dispena ha trovato un acquirente, l’altra lo trota Inter è già da tempo targata Indonesia,
ratamente alla ricerca di un appiglio o
verà, benché totalmente estraneo alla
diventerà inedita (anche inaudita?) proforse già prepararsi ad affogare.
storia e alla tradizione del club. Per le conpaggine di uno strapotere economico che
Il Brescia, il Varese, il Monza, la Pro Patria
sorelle più piccole, per i sodalizi che da
appartiene agli asiatici, non più all’Italia
- reduce dalla più insistita reiterazione di
sempre hanno fatto
e tantomeno ai milanesi-lombardi, che
fallimenti del mondo professionistico iin un tempo non certo lontano venivataliano - sono tutte in piena crisi socieno identificati come i generosi rictaria o stanno cercando di rialzarsi, di riconi della Penisola.
manere in vita, mantenere almeno la caI soldi sono finiti anche neltegoria. Fare calcio abbinando risorse,
programmazione e oculatezza sembra
la landa dei Cumenda?
diventata un’impresa in zone in cui il
Forse, chissà, certo sono
GIANA, LA FAVOLA CHE CONTINUA
pragmatismo degli industriali è
diminuiti, come ovunsempre andato a braccetto con la
que in Italia, certo
Nelle pieghe della crisi del calcio lombardo, una storia bella
loro passione. Ora, pressoché tutnon vengono più
che continua e promette di diventare bellissima. Quella della
ti questi sodalizi di degnissima
spalmati sull’antico
Giana Erminio, la società di Gorgonzola (20mila anime a 10 km ad
tradizione stanno passando ate amato pallone.
est di Milano) proiettata in soli tre anni dalle sfide dei campetti di
Ed è tristemente
traverso forestieri, figure sfuPromozione all’anticamera iperprofessionistica della Lega Pro. Lo stesso
vero che il senso di
mate (eufemismo, vedi neopresidente, Oreste Bamonte, da oltre 30 anni; lo stesso allenatore da 20,
mecenatismo, di
insediato presidente del VareCesare Albé, il vero e autentico Ferguson italiano. Sostanzialmente fedele
investimento dise Pierpaolo Cassarà: molto
al gruppo che ha compiuto la grande scalata è anche l’organico della
sinteressato nel
folklore, incerte disponibisquadra, rinforzato a gennaio dall’ex Juve e Sampdoria Gasbarroni. E il mix
calcio e nell’attilità), in certi casi anche veri e
ancora orgogliosamente genuino sta consentendo alla Giana di essere in
vità sportiva in gepropri avventurieri. E i residui
piena corsa per la salvezza immediata, conquistata evitando la pericolosa
nerale a non trovanativi che potrebbero invece
tagliola dei play-out. Il patron ha rinnovato e messo a norma a sue
re più domicilio
lanciarsi nel salvataggio e nelspese (1,5 milioni di euro) il piccolo stadio del paese, finalmente
presso le grandi villa ricostruzione, preferiscono riinaugurato due settimane or sono contro il Venezia: e in caso di
le degli imprenditori
manere nel locale, nel piccolo,
mantenimento di categoria, promette ulteriori capitoli felici per la
della regione.
costruire calcio senza le spade di
prosecuzione della favola. Qui sì, a un passo dalla capitolata
Damocle di sbilanci e piazze coInter e Milan non stanno
Milano, che i milioni asiatici ancora non servono. (A.Sar.)
munque esigenti.
benissimo, ma almeno
Nella grande provincia bresciana, le
hanno ancora bacino d’u-
«A
Olimpiadi 2024:
Boston senza appoggi
Il pallone
sgonfiato
IN CONTROTENDENZA
Conte. «Questa Nazionale
deve diventare una squadra»
ntonio Conte prova a dare un volto alla sua Nazionale. Un lavoro certosino, sicuramente, ma
costellato di difficoltà e tormenti che solo qualche volto nuovo, come Valdifiori, rende meno
amaro. Il pareggio con l’Inghilterra, nell’amichevole di
martedì, ha ribadito l’incapacità di questa squadra a vincere. L’Italia non vince ma nemmeno perde e questo è
già un buon risultato per quel “cantiere” perennemente aperto di mastro Conte: con gli uomini che ha a disposizione non può fare diversamente.
«Sono stato chiamato per dare una scossa, anche a tutto il movimento calcistico, e questo provo a fare con le
buone o con le cattive: vorrei che tutti remassero nella
stessa direzione», aveva detto il ct, prima della partita
allo Juventus Stadium, dove è stato accolto da un caloroso applauso che ha cancellato le polemiche della vigilia. E dopo il match ha ribadito la sua linea: «Questa
nazionale deve diventare una squadra, non una selezione». E anche ai detrattori chiede «unità di intenti».
Ora il prossimo appuntamento è a Zagabria, il 12 giugno: la Croazia, ritenuta più forte, sarà il vero bivio tecnico nella corsa al posto per Euro 2016.
A
ROMA. Demetrio Albertini è stato
nominato coadiutore dei curatori
fallimentari del Parma. L’ex giocatore secondo quanto informa una nota
pubblicata sul sito del club emiliano svolgerà le sue funzioni nell’ambito
dell’esercizio provvisorio, assisterà i
curatori nei rapporti con i calciatori e i
tesserati del club, oltre a supportarli
nelle trattative volte a rimodulare il
debito sportivo del Parma e i costi
operativi della gestione.
Calcio e violenza.
Tennis: Murray
tocca quota 500
realtà ormai consolidate a livello di Lega
Pro di Lumezzane e FeralpiSalò: i maggiorenti di città hanno bussato alle porte dei presidenti per fare il "grande salto"
e rimettere in carreggiata le Rondinelle
ancora fresche dei ricordi di Baggio, Toni, Guardiola, Pirlo. Nessuno ha aperto.
Troppi rischi di lasciarci portafoglio, nervi e reputazione.
E dove non c’è l’angoscia dei conti e dei
soldi che non ci sono, ecco le difficoltà
della gestione sportiva, come nel caso
dell’Atalanta, ultima superstite dei mohicani lombardi. Il presidente Percassi resiste, e bene, appoggiandosi a una gestione oculata, che prende le mosse da
un ineguagliabile - per l’Italia - settore
giovanile: ma il travaso nella prima squadra, tra l’altro mai così ricca di elementi
over 30, è funzionato meno felicemente
che in altre occasioni. E lo spettro della
B, nei cieli di Bergamo Alta, sostituisce
quello dei libri mastri.
Finisce che addì, primavera 2015, l’isola
quasi felice della sorprendentemente lacera Lombardia è il Pavia, tornato a lottare per un ritorno in Serie B atteso da 60
anni esatti. Il lungo anonimato tra crisi e
stagioni nell’angolino dimenticato è stato finalmente rimosso, e l’artefice è nomato Xiadong Zhu, di mestiere presidente di un fondo di investimento cinese. La strada ormai è questa, è partita da
lontano, porterà forse lontano, sperano i
colonizzati interisti e milanisti. E chissà
se quello sbuffo di nuvola sopra la pianura è in realtà fumo indignato della pipa del Giùann Brera.
MIAMI. Andy Murray approda ai
quarti a Miami dopo aver vinto, contro
il sudafricano Anderson, il suo 500°
match (155 quelli persi). Il tennista
scozzese è il 9° a raggiungere questo
traguardo tra i tennisti in attività (il 46°
nell’era Open). In testa alla classifica
dei giocatori in attività c’è Roger
Federer (1.012 match vinti-229 persi),
davanti a Rafa Nadal (721-145) e a
Novak Djokovic (625-142).
La Serie B anticipa
per la Pasqua
MILANO. Turno infrasettimanale per
la Serie B in occasione delle festività
pasquali. La 34ª giornata si gioca
stasera alle 20.30: Carpi-Bologna (ieri);
Avellino-Modena; Crotone-Spezia;
Entella-Perugia; Latina-Cittadella;
Livorno-Lanciano; Pescara-Brescia;
Pro Vercelli-Vicenza; Ternana-Bari;
Trapani-Frosinone; Varese-Catania.
Nuoto: il “mito” Phelps
snobbato dagli Usa
NEW YORK. La Federnuoto
statunitense snobba Michael Phelps. Il
fuoriclasse, vincitore di 22 medaglie
olimpiche, infatti non è stato
convocato per i Mondiali di nuoto, ad
agosto, e neppure per i Giochi
panamericani, a luglio. Phelps era
stato squalificato - fino al 6 aprile - per
guida in stato di ebbrezza.
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«Per lo sport bisogna vivere, non morire»
ANGELO MARCHI
Sabato Roma-Napoli,
un anno dopo il
dramma di Ciro Esposito
La madre: «Mi dispiace
che sia stata vietata
ai tifosi partenopei»
NEW YORK. Il Comitato Olimpico
americano potrebbe accantonare la
candidatura di Boston per le Olimpiadi
del 2024 se non ci sarà abbastanza
sostegno locale. A rivelarlo è il Wall
Street Journal. Secondo recenti
sondaggi, infatti, solo il 36% degli
abitanti è favorevole alla candidatura.
olo sport, niente violenza. È l’auspicio comune
del presidente del Coni,
Giovanni Malagò, e della
madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, in vista del delicato
confronto di campionato tra Roma e Napoli in programma sabato pomeriggio all’Olimpico. La
partita è diventata particolarmente delicata dopo l’uccisione
di Ciro nei pressi dello stadio capitolino in occasione della finale di Coppa Italia del 2014 fra Napoli e Fiorentina. Per garantire
meglio l’ordine pubblico la trasferta non sarà consentita ai tifosi campani.
Ieri Antonella Leardi era a Roma
per presentare proprio allo stadio
S
Malagò e la mamma di Ciro
Olimpico il libro “Ciro vive”, scritto per ricordare la memoria del
figlio. «Mi dispiace che sabato
non ci saranno i sostenitori napoletani sugli spalti. Per i tifosi
sani, non per le persone represse che vanno allo stadio per fare
altre cose, si tratta di una sconfitta
- le sue parole -. Ciro era entusiasta quando andava allo stadio,
era effervescente. E noi dobbiamo cercare di vincere questa battaglia con l’amore affinché i tifosi possano godersi le partite».
E allo stadio non ci sarà nemmeno Antonella, che rivela peraltro di non essere ancora stata
invitata: «Ma non ho problemi o
risentimenti con nessuno, e se
non vengo è semplicemente perché siamo a Pasqua e quindi preferisco dedicarmi alla famiglia e
alla mia nipotina. Il calcio è un
gioco, bisogna vivere e non morire per lo sport - aggiunge quindi la Leardi -. Nessuno deve cercare vendette nel nome di Ciro,
il calcio è vita e lo sport deve aggregare, non dividere. Il libro è
un messaggio: Ciro vive nei cuo-
ri di chi lo ama. L’eredità più bella che ha lasciato è il suo sorriso,
vorrei che la morte di mio figlio
unisse Napoli, l’Italia, il calcio e
lo sport».
La speranza insomma è quella
che dopodomani tutto fili liscio,
in campo e soprattutto fuori.
«Dopo quanto accaduto in passato, e calcolando che il giorno
dopo sarà Pasqua, non scherziamo assolutamente, la partita tra
Roma e Napoli deve essere una
festa dello sport - sottolinea il numero uno del Coni, Giovanni
Malagò (che ha scritto la prefazione del libro) -. L’auspicio è che
tutto vada bene, e onestamente
non mi sembra ci sia particolare
fermento, quindi mi auguro che
non covi nulla sotto le ceneri».
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