Le reti un modello industriale al servizio della consulenza
Transcript
Le reti un modello industriale al servizio della consulenza
CONVEGNO ANNUALE Le reti: un modello industriale al servizio della consulenza agli investimenti APERTURA LAVORI DI Matteo COLAFRANCESCO Presidente Assoreti Capri, 23 maggio 2015 GRAND HOTEL QUISISANA ___________________________________________________________________________ Sono onorato di presiedere il Convegno con cui ricordiamo i 30 Anni dell’Associazione. In questi anni abbiamo assistito a radicali mutamenti della società, da cui sono derivati processi talvolta anche profondi di ristrutturazione e di riconversione aziendale. I Soci fondatori, nel 1985, erano nove. Mi piace ricordarli: Dival; Fideuram; Finanziaria Valori; Gefidi; Genercomit Distribuzione, Interbancaria Investimenti; Primeconsult; Programma Italia e Servizi Finanziari Eurogest. Tre di questi sono scomparsi; gli altri, con l’aggiunta di poche nuove aziende, sono i protagonisti indiscussi della consulenza agli investimenti in Italia, occupando un ruolo di primo piano nell’industria del risparmio. La base aveva raggiunto nel 2002 il picco di settantatre Associate; la successiva inversione di rotta ha ricondotto il numero al nucleo attuale di ventotto. Pur in tali rivolgimenti, che riflettono congiunture economico-finanziarie e volontà riorganizzative, la nostra industria è rimasta costantemente fedele al modello iniziale, intorno al quale ha saputo costruire un’identità forte, che oggi può rivendicare - e rivendica - con orgoglio. Mi fa piacere citare le parole pronunciate nel 1987 dal primo dei miei predecessori, il Prof. Luigi Guatri, a conclusione dei lavori del primo Convegno dell’Assoreti: “Le reti del futuro dovranno … assistenza-consulenza al offrire un mix adeguato di prodotti e di risparmiatore. In questo senso la preparazione professionale e la serietà di comportamento dei venditori-consulenti appaiono la chiave del vero successo”. Vedete come, sin da allora, erano chiari i tratti caratterizzanti la nostra identità: coglievano la vocazione consulenziale delle reti e ponevano l’accento sulla ___________________________________________________________________________ preparazione professionale e sulla correttezza dei comportamenti del personale incaricato di assistere e consigliare la clientela nell’offerta dei prodotti finanziari. Su questi capisaldi si è sviluppata la nostra industria, di pari passo con l’evoluzione della normativa sull’offerta fuori sede. Molti di Voi ricorderanno che l’Associazione è nata insieme alla disciplina della “vendita a domicilio di valori mobiliari” contenuta in un Regolamento della Consob del 1985. Questo regolamento, più in particolare, costituì la prima regolamentazione di un intermediario in valori mobiliari dopo quella dell’agente di cambio posta dall’antica legge di borsa del 1913. Poi sono intervenuti, nell’ordine, la legge Sim nel 1991, il decreto Eurosim nel 1996, la MiFID nel 2004 e la MiFID2 nel 2014, di cui si sta ora definendo la normativa di attuazione. Durante questo arco temporale si è confermato e imposto il passaggio delle reti dall’attività di sollecitazione a domicilio del pubblico risparmio ad una effettiva attività di consulenza all’investitore: da una logica centrata sullo specifico “prodotto” commercializzato ad una logica centrata sul “servizio” complessivo reso al cliente. Un modello virtuoso che basa la forza commerciale sulla soddisfazione dei propri clienti e si sposa con una regolamentazione sempre più rivolta alla protezione degli investitori. Significativi interventi di autodisciplina della nostra Associazione testimoniano l’importanza che da sempre attribuiamo allo sviluppo di un mercato integro: dal Codice di comportamento, al Codice di Vigilanza, alle “Linee guida per la relazione di servizio con il cliente”, varate nel 2007 e in seguito validate dalla Consob, con le quali abbiamo tracciato gli elementi qualificanti e distintivi del servizio di consulenza prestato isolatamente o congiuntamente agli altri servizi di investimento, definendo i confini delle attività e le regole di comportamento dell’intermediario e del promotore finanziario. L’abbinamento del servizio di consulenza agli altri servizi di investimento a carattere esecutivo (dal collocamento alla raccolta ed esecuzione di ordini alla negoziazione per conto proprio) è risultato funzionale ad assicurare le più elevate forme di protezione previste dalla disciplina del primo servizio. Fra una nozione pura 2 ___________________________________________________________________________ di consulenza, destinata a servire esclusivamente una èlite di investitori sofisticati e facoltosi, ed una nozione più ampia, volta a cogliere pragmaticamente le esigenze di tutela di un mercato ben più ampio, il legislatore comunitario ha scelto decisamente la seconda: anche qui, una nozione normativa, una disciplina giuridica, tra consulenza e consulenza indipendente, in linea con il mercato, perfettamente in linea con il modello industriale delle reti. Un modello perfettamente concorrenziale, tra l’altro, perché ai tratti comuni si accompagnano, già solo tra le prime otto società, otto diversi modi di prestazione del servizio. Un modello distributivo che oggi integra inequivocabilmente un servizio di consulenza personalizzato, attento e completo, nel quale si abbina l’assistenza continua di un professionista qualificato alla forza del brand, alle metodologie di ricerca e di analisi dei mercati, ai software per la profilatura della clientela e per la valutazione dell’adeguatezza, agli strumenti digitali ed ai dispositivi di firma elettronica, alle misure e alle procedure di controllo, nonché alla responsabilità patrimoniale dell’intermediario. Questo modello si è costruito su due capisaldi della disciplina italiana dell’offerta fuori sede: l’obbligo di avvalersi di un professionista abilitato dotato di un rigoroso statuto normativo e l’obbligo di monomandato, che costituisce il necessario presupposto per poter affermare la responsabilità solidale dell’intermediario per illeciti del promotore. Tali capisaldi costituiscono un esempio di normativa efficiente, che l’industria non ha dovuto subire, ma al contrario ha fatto propria perché l’ha riconosciuta idonea a realizzare effettivamente la protezione degli investitori e l’integrità del mercato. Essi si sono quindi integrati con la nuova disciplina del servizio di consulenza e continueranno a formare l’ossatura del modello anche dopo il recepimento della MiFID2, naturalmente con i necessari adattamenti conseguenti alle scelte in ordine alle diverse modalità di prestazione di tale servizio ivi contemplate; ma, pur arrecando numerose novità – dalla product governance alla declinazione normativa 3 ___________________________________________________________________________ dei tratti caratterizzanti la legittimità degli incentivi – la disciplina non scalfisce il nostro modello industriale, che da anni oramai fa perno sulle seguenti leve: stretta relazione con i produttori, identificazione chiara del target di riferimento, dialogo continuo con gli emittenti, attenta formazione del consulente, valutazione dell’asset allocation ottimale, ampia gamma di strumenti finanziari adeguati. Le reti hanno dimostrato di saper cogliere e soddisfare i bisogni della clientela secondo corretti orizzonti temporali, neutralizzando sia le tendenze più speculative sia le remore all’investimento che si affacciano nei periodi di crisi. Dal 1999 le Associate sono pervenute, attraverso un trend costantemente positivo, ad una raccolta netta complessiva di 235 miliardi di euro e attualmente curano il risparmio di 3,5 milioni di clienti che hanno affidato masse per 340 miliardi di euro. E nel confronto con la fine del precedente millennio si coglie lo sviluppo del settore: la crescita delle masse, più che triplicate rispetto ad inizio 1999, ha determinato l’aumento di circa 8 punti percentuali del rapporto tra le stesse a fine anno ed il prodotto interno lordo nazionale, ad oggi quantificabile al 19,5% ed espressione della progressiva crescita dell’attività delle reti, pur in un contesto di fragilità della congiuntura economica nazionale. Non solo; negli stessi anni si è gradualmente consolidato il ruolo delle reti nell’industria del risparmio gestito, con la quota patrimoniale dei prodotti distribuiti sul territorio nazionale riconducibile all’attività svolta in offerta fuori sede in salita dal 12,5% all’attuale 19,3%. Più in particolare, il contributo all’industria degli OICR aperti risulta pari al 30% della valorizzazione patrimoniale complessiva del settore, quando a fine 1999 era di poco superiore al 18%. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie al processo di consolidamento che ha coinvolto, negli ultimi anni, il mondo delle reti di promotori finanziari, portandolo al raggiungimento di un nuovo livello di maturità caratterizzato da elevata efficienza e produttività. 4 ___________________________________________________________________________ Le dinamiche innescate dalla recente crisi finanziaria hanno inciso sulla composizione del mercato, determinando l’abbandono dell’attività da parte di intermediari non in grado di rispondere con adeguata efficienza ai nuovi scenari aperti dalla crisi; hanno attivato processi riorganizzativi all’interno di alcuni gruppi con l’obiettivo di ottimizzare l’operatività in un mercato sempre più concentrato e concorrenziale; hanno portato alla ristrutturazione delle reti di promotori finanziari tramite uno screening rigoroso delle figure professionali, in risposta a criteri di professionalità, produttività e formazione sempre più selettivi. La recente iscrizione di un numero massivo di dipendenti bancari all’albo dei promotori finanziari costituisce un segnale evidente della vitalità del settore. Certamente, bisognerà prestare attenzione nel curare l’inserimento efficiente delle nuove forze nel mercato, preservando intatto il modello delle reti con tutte le sue caratteristiche attuali, su cui si è radicata un’irrinunciabile identità. L’iscrizione all’albo non è solo un atto formale; ad essa consegue l’abilitazione allo svolgimento di un’attività riservata che implica e presuppone conoscenze, attitudine, preparazione, dignità, capacità di pianificazione dei bisogni finanziari nel contesto di un’attività di wealth management e non solo di asset gathering, dedizione costante al cliente, rispetto di regole di organizzazione e di condotta, sottoposizione a controlli dell’intermediario e dell’autorità, senso di appartenenza ad una categoria la cui immagine complessiva è il riflesso dei comportamenti dei singoli. In tale processo di consolidamento le reti hanno saputo trovare una rinnovata capacità di integrazione. Nel 2014 è stato ammodernato lo Statuto dell’Associazione intorno al nuovo scopo di “rappresentare, tutelare e promuovere gli interessi delle banche e delle imprese di investimento che prestano il servizio di consulenza in materia di investimenti … avvalendosi di promotori finanziari”. La denominazione è stata modificata in “Assoreti - Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti”. 5 ___________________________________________________________________________ La base associativa, volutamente ristretta e definita, è stata caratterizzata dai soli soggetti che prestano il servizio di consulenza attraverso i propri promotori finanziari. La governance è stata rinnovata, l’industria è presente nel Consiglio di Amministrazione con la partecipazione attiva dei suoi vertici aziendali, ed è stato istituito un organo intermedio, il Comitato di Gestione, cui è affidata la funzione di cerniera fra le esigenze della base e le iniziative del vertice. Una costante interlocuzione fra gli Organi, mediata dal Segretario Generale, assicura la continuità e la concretezza delle iniziative, premessa e fondamento di un’Associazione fortemente democratica e consapevole della propria presenza nel mercato. Con pragmatismo abbiamo affrontato nell’ultimo anno sia tematiche a rilevanza sistemica, come la riforma della struttura della vigilanza sui promotori e sui consulenti finanziari e l’ampliamento delle funzioni dell’APF, sia tematiche solo apparentemente minori, ma sulle quali ruota la nostra attività quotidiana, con impatti poi non indifferenti sui bilanci delle nostre imprese. Penso solo alle problematiche sollevate da un’applicazione giurisprudenziale estensiva dell’istituto dello jus poenitendi, di cui peraltro abbiamo sempre contestato l’utilità per gli investitori e che oggi appare anche anacronistico, essendo volto a neutralizzare le conseguenze di un’offerta di cui non vi è più traccia nell’operatività delle reti; o ai decisi interventi prodotti per rappresentare le nostre istanze nei molteplici contesti di produzione normativa, al fine di assicurare la necessaria coerenza con le realtà disciplinate: anche qui, basti pensare alla recente disciplina della Banca d’Italia sulle politiche di incentivazione dei promotori finanziari, ovvero alla ancor più recente disciplina della Consob sulle modalità di declinazione delle regole di condotta nella distribuzione di prodotti finanziari complessi alla clientela retail. Con riferimento alla vigilanza sui consulenti, è nota la proposta che abbiamo condiviso istituzionalmente con le Autorità preposte di assorbire tale vigilanza nell’APF, Ente opportunamente riveduto per accogliere al proprio interno le distinte 6 ___________________________________________________________________________ sezioni dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, dei consulenti finanziari cc.dd. indipendenti e delle società di consulenza finanziaria. E’ singolare che dal 2007 si continui a tollerare nei confronti del risparmiatore la prestazione in via transitoria del servizio di consulenza da parte di soggetti sottratti a qualsiasi forma di controllo pubblico esclusivamente a causa dell’incapacità di costituire un organismo autonomo per la categoria. I tratti principali della riforma sono stati delineati, come ricorderete, durante il Convegno organizzato dall’Assoreti a Stresa nel 2013. Dopo varie vicissitudini la riforma ha preso corpo nel disegno di legge Marino, attualmente all’esame alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, e all’interno del disegno di legge di delegazione europea-2014: auspichiamo che la riorganizzazione di architettura normativa, se efficiente, possa vedere la luce nel più breve tempo possibile. Da sempre centrale è poi il tema della formazione professionale e deontologica dei nostri consulenti finanziari. Abbiamo importanti Accademy che ogni giorno svolgono quell’attività che porta il professionista iscritto all’albo a diventare un consulente agli investimenti; e attraverso l’Assoreti Formazione eroghiamo corsi di aggiornamento obbligatorio caratterizzati da elevati standard qualitativi e da contenuti attenti all’operatività delle reti. Ma da quest’anno siamo fortemente impegnati anche nella promozione e nella valorizzazione della professione di consulente finanziario fra i giovani, a partire dai banchi universitari, dai centri di formazione culturale del Paese. Un passo importante in tale direzione è rappresentato dalla convenzione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con l’Università Tor Vergata di Roma per la realizzazione, all’interno dei corsi di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, di un percorso dedicato al consulente finanziario, nel cui ambito ci siamo impegnati a garantire stage presso le Associate, assicurando anche borse di studio per gli studenti più meritevoli. Vogliamo che la consulenza sia un percorso anche culturale: vogliamo che il consulente finanziario sia un membro dell’èlite sociale, dotato di quelle conoscenze e 7 ___________________________________________________________________________ competenze – per utilizzare la terminologia del legislatore comunitario – che gli consentano di svolgere con consapevolezza il ruolo sociale che il sistema gli attribuisce e che i risparmiatori gli riconoscono. La stipula delle suddette convenzioni dimostra chiaramente come l’industria abbia spontaneamente individuato i momenti essenziali della propria crescita nell’elevazione culturale e nella formazione sul campo del capitale umano, specie delle nuove leve; ciò prima che tali elementi venissero presentati al mercato quali presupposti della futura operatività dei consulenti, secondo quanto previsto dal recente documento di consultazione dell’ESMA. Alla crescita professionale e culturale del consulente si deve necessariamente accompagnare l’educazione finanziaria del cliente: due facce di una stessa medaglia, affinché le scelte di investimento risultino sempre più consapevoli e aderenti alle effettive aspettative degli investitori. Il consulente non può e non deve sostituirsi al cliente; deve aiutarlo ad individuare le operazioni più consone, fargli comprendere i rischi e le opportunità in relazione alle sue specifiche esigenze, alla sua propensione al rischio, alla sua tolleranza alle perdite; il cliente consapevole può decidere, assumendosi la responsabilità delle operazioni che compie; un investitore “educato” è un investitore migliore. È un passo importante, soprattutto nell’attuale scenario economico, connotato da particolare complessità. Se è vero, quindi, che i risparmiatori si mostrano oggi generalmente più informati, più consapevoli dei propri investimenti e anche più fiduciosi, è altrettanto vero che si è consolidata in essi la consapevolezza del ruolo del consulente e dell’importanza della sua attività di assistenza ai fini di un’ottimale allocazione del loro risparmio. L’innovazione tecnologica mette a disposizione strumenti che rendono possibile digitalizzare i contenuti dei rapporti contrattuali. L’uso di tali strumenti semplifica le relazioni, diminuisce i costi del servizio, migliora la capacità di costruire banche dati utili anche nella prospettiva dei controlli sull’attività, ma implica anche dei rischi 8 ___________________________________________________________________________ legati alla scarsa dimestichezza nel loro uso. Anche in questo ambito le reti si formano e devono a loro volta formare la clientela, affinché sia invogliata ad avvalersi delle nuove tecnologie. Il servizio di consulenza deve, quindi, seguire la rivoluzione tecnologica e ad essa integrarsi, nella consapevolezza che il connubio tra la relazione personale e diretta con i risparmiatori e l’utilizzo di dispositivi di ultima generazione possa consentire un’evoluzione del servizio coerente con il contesto sociale ed economico e consacrarne, quindi, il successo in funzione del perseguimento del migliore interesse del cliente. A tal fine, l’automatizzazione e la digitalizzazione di servizi e processi e l’utilizzo di piattaforme on-line devono combinarsi con la prestazione di un servizio a più alto valore aggiunto, nel presupposto che il rilascio di raccomandazioni personalizzate non possa essere soppiantato dal mero utilizzo di algoritmi automatici. Si enfatizza allora l’importanza del “contatto umano” con la clientela che, combinato con la preparazione professionale di un consulente altamente qualificato, consente a quest’ultimo di comprendere la tolleranza al rischio dei clienti, i loro bisogni, obiettivi di investimento, esperienze e conoscenze e, quindi, di contenere gli errori comportamentali che sovente ne guidano le scelte di investimento. Preservato il fulcro dell’attività consulenziale, è necessario, in definitiva, che la prestazione del servizio accompagni gli sviluppi, non solo del mercato, ma anche della società digitale e dell’ingegneria finanziaria, attraverso l’erogazione di una formazione specifica e la messa a disposizione delle reti di strumenti innovativi e sofisticati; elementi questi ultimi che già oggi consentono ai promotori finanziariconsulenti di cogliere le potenzialità di prodotti di investimento alternativi e di soddisfare le esigenze di una clientela sempre più social, mobile e digital, intercettandone i mutevoli bisogni. La celebrazione dei 30Anni dell’Assoreti costituisce, quindi, l’occasione per indagare, anche in quest’ottica, le prospettive di sviluppo della nostra attività, il ruolo 9 ___________________________________________________________________________ atteso dalle reti nel sostegno all’economia reale, il ruolo atteso dal nostro consulente finanziario nella realizzazione dei bisogni finanziari delle famiglie e delle imprese. La presentazione della ricerca demoscopica svolta da GFK Eurisko, dal titolo “Banche e consulenza finanziaria: il ruolo di oggi e nell’Italia di domani. Opinioni e attese”, si prefigge l’intento di verificare cosa gli italiani pensano vada fatto dal Paese sulle grandi scelte economiche che riguardano famiglie e PMI, nonché quale sia la percezione da parte del pubblico del ruolo “economico-sociale” dell’industria finanziaria, e nello specifico delle reti, nell’ottica della “nuova consulenza finanziaria”, anche per lo sviluppo delle PMI. È questo, infatti, un tema di forte attualità, al centro del dibattito a livello comunitario concernente, in particolare, l’Unione del mercato dei capitali. Non voglio quindi sottrarre ulteriore tempo ai nostri lavori. 10 I prossimi 30 anni: quali sfide per la consulenza finanziaria? Ignazio Rocco di Torrepadula La crescita infinita Stock (€Mld) 315 Risparmio delle banche (indicizzato) 154 Risparmio delle reti 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 1 L'evoluzione della specie (I) 14,5 Promotori attivi ('000) 30.3 21.7 5,1 Patrimonio per promotore (€Mln) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2 L'evoluzione della specie (II) Mix patrimonio gestito OICR 51.9% 43.3% 6.7% Gestioni patrimoniali Prodotti assicurativi Risparmio amministrato 22.9% 27.2% 13.5% 11.7% 2000 22.8% 2014 3 L'evoluzione della specie (III) Riduzione della marginalità prodotti Commissioni cliente / masse (%) 1.9% Retrocessioni alla rete stabili Pay-in/ commissioni cliente (%) 56% 2014 Pay-in per promotore (€'000) 112 55% 83 1.3% 2000 Redditività dei promotori in aumento 2000 2014 2000 2014 4 Il cambiamento dei prossimi 30 anni sarà 10x più intenso Scenario di tassi bassi, e "scarsità finanziaria" Continuo aumento del potere dei consumatori 5 Uno scenario di tassi bassi e "scarsità finanziaria" Rendimenti dei titoli di stato ai minimi storici Il circolo vizioso che si può innescare 14% Invecchiamento popolazione 12% Pressione sui costi della consulenza 10% 8% Crescita rallentata 6% Rischio di bolle 4% Caduta secolare della produttività 2% 0% 1990 1995 2000 2005 Riduzione delle performance 2010 2015E 2020E 6 Il continuo aumento del potere dei consumatori Aumento delle informazioni e dei prodotti disponibili Abitudine a semplicità e "instant delivery" Pressione regolatoria e aumento trasparenza 7 Sempre più consumatori percepiranno il cambiamento Asset Manager ~800 Promotore Finanziario ~1 000 Rendimento atteso 9,000 – 11,000 € Ieri ~7 000 – 9 000 Investimento 100,000 € Cliente Asset Manager Oggi Rendimento atteso 2,000 – 4,000 € ~600 Cliente 1 000 – 2 000 - 80% ~700 Promotore Finanziario 8 L'accelerazione del cambiamento (I) • Investimento: 100,000 $ • Costo di gestione complessivo wealthfront: 350 – 400 $ • Costo di gestione fondo multiasset di mercato: 1,500 - 2,600 $ Nota: Costo Wealthfront = 25bps per AuM superiori a $10,000 + 10-15 bps per ETF 9 L'accelerazione del cambiamento (II) Portafoglio finalizzato a obiettivi personali Monitoraggio obiettivi su piattaforma multi-device Video-chat con advisor da casa in ogni momento • Servizio accessibile a tutti i clienti con masse > 50,000 $ • Costo del servizio Vanguard Personal Advisor Services: 30 bps 10 L'accelerazione del cambiamento (III) marketplace lending video 11 In 30 anni, l'industria potrebbe cambiare di 10x ? Da ... ... A ~ 15 mln per PF ~ 150 mln per PF ? ~ 100,000 pay-in per PF ~ 1 mln pay-in per PF ? 1,3% fee da clienti 0,50% – 1% fee da clienti ? Investimenti alternativi 1-2% Investimenti alternativi 10-20% ? Quota nei "millennials" 2-3% Quota nei millennials 20-30% ? Sarà capace un'industria oggi molto ricca di abbracciare cambiamenti radicali ? 12 Grazie bcg.com | bcgperspectives.com 13 Banche e consulenza finanziaria: il ruolo di oggi e nell’Italia di domani. Opinioni e attese Convegno Annuale Assoreti – Capri – 23 maggio 2015 La ricerca Universo Decisori finanziari della famiglia bancarizzati , età fra 30-60 anni, con dotazione internet. L’universo rappresentato è costituito da circa 12,0 milioni (su circa 21 di famiglie). Campione di nuclei famigliari 2000 casi Metodo CAWI Fieldwork 6-19 aprile 2015 © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 2 1 Lo scenario © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 3 Primavera 2015: crescita di fiducia sui livelli massimi della primavera 2014 90 INDICE GLOBALE DELLE SENSAZIONI DEL CONSUMATORE ICS* 80 70 61 60 50 40 IV 2002 I II III IV 2003 I II III IV 2004 I II III IV 2005 I II III IV 2006 I II III IV 2007 I II III IV 2008 I II III IV 2009 I II III IV 2010 I II III IV 2011 I II III IV 2012 I II III IV 2013 I II III IV 2014 I II III IV 2015 I II III IV 30 © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 4 In un mondo di incertezza (che comprende anche l’Italia), la famiglia italiana si sente un poco più sicura VALUTAZIONE SICUREZZA (∆% positiva e negativa) 30 Famiglia Italia Mondo 10 -10 -28 Famiglia -30 -50 -67 Mondo -70 -70 Italia 2002 I II III IV 2003 I II III IV 2004 I II III IV 2005 I II III IV 2006 I II III IV 2007 I II III IV 2008 I II III IV 2009 I II III IV 2010 I II III IV 2011 I II III IV 2012 I II III IV 2013 I II III IV 2014 I II III IV 2015 I II III IV -90 “Come sa, ci sono dei periodi in cui ci si sente più o meno sicuri. Oggi come oggi, come valuta la sicurezza complessiva della Sua famiglia? E come valuta la situazione complessiva dell’Italia? E come valuta la sicurezza complessiva del mondo?” © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 5 Un elemento di sicurezza per la famiglia (fra gli altri): la ricchezza in crescita grazie al risparmio la propensione al risparmio sta tornando ai livelli pre-crisi dopo 10 anni valori % i flussi di risparmio finanziario più che triplicano nel triennio la ricchezza finanziaria prosegue il trend di crescita ≈ dati cumulati mld di € € mld CAGR +4% ≈ © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 ≈ fonte: stime e previsioni Prometeia su dati Istat e Banca d’Italia 6 La banca oggi soddisfa più di ieri, ma la sua utilità sociale può migliorare… 2015 2008 Quota % di risparmio dichiarato sul reddito 54% Quota % di risparmio dichiarato sul reddito 60% La banca è di aiuto alle famiglie? La soddisfazione per la propria banca durante la crisi Top 2 boxes da Multifinanziaria GfK Eurisko 2015 © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 7 2 Competenza del mercato e bisogni di consulenza nella gestione del denaro © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 8 Gli investitori: più consci del bisogno di assistenza e consulenza Valori % Base: investitori «Mi sento competente sui temi della gestione del denaro…» 40% 30% 2008 2015 © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 30% 9 L’investitore si fa più consapevole rispetto al passato Base: TOTALE INVESTITORI (43%=100%), n=865 – valori % CLIENTI DI RETI 2015 (n=365) Se dovesse parlare dei suoi prodotti d’investimento saprebbe indicarne bene/ abbastanza bene … 84 Almeno uno Il grado di rischio 66 Il rendimento/ guadagno atteso 66 La durata ottimale affinché sia efficace La ripartizione per tipologia di investimenti e mercati (Asset Allocation) 62 51 91 74 76 69 59 Variazioni significative rispetto al 2012 © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 10 In ripresa anche la percezione della conoscenza del proprio profilo da parte del referente Base: TOTALE INVESTITORI (43%=100%), n=865 – valori % IL SUO REFERENTE È A CONOSCENZA … Le sue aspettative di guadagno 72 67 La composizione dei suoi investimenti 65 Il suo reddito netto familiare Gli impegni finanziari della sua famiglia 62 Gli obiettivi di risparmio della sua famiglia 61 Il suo patrimonio mobiliare 61 Il suo patrimonio immobiliare Tutte queste informazioni 53 27 Variazioni significative rispetto al 2012 © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 11 Lusinghiera valutazione delle capacità consulenziale del proprio referente Base: TOTALE INVESTITORI (43%=100%), n=865 – valori % Complessivamente, quanto è soddisfatto della capacità del suo referente di fornirle indicazioni/aiutarla nelle scelte di investimento? Totale Clienti di Banche 2015 Clienti di Banche Reti 2015 71 85 Top two boxes: Molto Abbastanza © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 12 L’immagine sociale delle reti di PF continua a migliorare Essere cliente di un promotore finanziario, rispetto a uno sportello bancario, garantisce … 68 3 aspetti sotto il 50% di riconoscimento 50% accordo Controllo del rischio 42 Migliore qualità prezzo 39 Maggiore sicurezza x cliente 38 50 Performance + elevate 71 66 53 54 Un servizio di più alto livello Una migliore capacità professionale © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 Una maggiore attenzione ai bisogni del cliente 68 Un’offerta più ampia, anche multimarca Maggiore disponibilità nei confronti del cliente Consulenza mirata alle soluzioni più adatte al cliente 13 Sul mercato potenziale la propensione a servirsi delle reti appare in crescita circa 1 milione di nuovi clienti potenziali Base: NON CLIENTI DI RETI - valori % Per la sua esperienza quanto sarebbe interessante diventare cliente di un promotore finanziario (per i non investitori: nel caso decidesse di investire)? Propensi all’uso di un PF fra i non clienti - 2012 Propensi all’uso di un PF fra i non clienti - 2015 6% 11% © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 14 3 I bisogni della famiglia, il futuro del paese, le banche © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 15 Sensibilità sui temi previdenziali Cresce la propensione alla via italiana al pensionamento: il “Fai da te” Adottano la via italiana alla previdenza Dopo la legge Fornero, il governo sta studiando aggiustamenti… cosa preferirebbe… 74% andare in pensione prima a costo di avere pensioni più basse 6 milioni su 12 82% Uso risparmi/patrimonio accumulato; mi faccio aiutare dai famigliari Non affrontano il problema 26% 45.2 3 milioni percent su 12 Hanno in mente soluzione di previdenza integrativa 2,4 milioni su 12 0,6 Milioni non sa 33 % …applicare la Fornero, senza la possibilità di andare in pensione prima del termine ma con una pensione più adeguata 74% “Ho le idee chiare sull’ammontare della mia pensione futura…” Più pessimista rispetto ad un anno fa nel… 2012 Più pessimista rispetto ad un anno fa nel… 2015 = Gli Italiani hanno ancora bisogno di molta consulenza e supporto sul tema pensionistico. rispondere © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 16 I bisogni degli italiani in materia di consulenza Utilità percepita Copertura attuale Utilità Percepita 68% Consulenza per l’acquisto/vendita o la ristrutturazione di immobili Consulenza sulla propria pensione futura 61% Consulenza sulla propria professione e lavoro Consulenza per la gestione del risparmio 58% Consulenza per la gestione del proprio bilancio familiare 47% Consulenza sull’educazione finanziaria in generale 55% Consulenza sulla gestione ottimale della tecnologia 47% Consulenza per la gestione ottimale dei finanziamenti 54% Consulenza sull’orientamento alla professione o agli studi dei figli 47% Consulenza fiscale © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 Copertura attuale 50% 49% 17 L’industria finanziaria e la leadership sociale /1 Base: TOTALE CAMPIONE, n=2012 – valori % Quanto ritiene importante/utile che le banche… 86% 84% promuovano una accordo tra famiglie, Stato e Industria Finanziaria per facilitare l’acquisto della casa per tutti, ad esempio attraverso mutui garantiti dalle comunità locali, affitto a riscatto, etc. propongano iniziative, particolari prodotti e consulenza, anche in accordo con lo Stato, per aumentare il finanziamento destinato alle piccole imprese, in particolar modo per quelle giovani ed innovative (le cosiddette “start-up”)? © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 78% promuovano/facilitino, anche insieme ad altre associazioni, la creazione di un fondo per abbassare il debito pubblico, che raccoglie attività, aziende da privatizzare e beni di proprietà dello Stato sul quale le famiglie possano investire con un certo vantaggio, consentendo di tenere le risorse nazionali in Italia 18 L’industria finanziaria e la leadership sociale /2 Base: TOTALE CAMPIONE, n=2012 – valori % Quanto ritiene importante/utile che le banche… 80% attraverso la raccolta del risparmio, aiutino lo sviluppo di uno specifico territorio, per esempio utilizzando il risparmio raccolto in una determinata provincia, finanzino le aziende meritevoli presenti nella stessa provincia © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 76% propongano iniziative e strumenti di risparmio per la previdenza integrativa, per esempio fornendo informazioni specifiche ai propri clienti, mettendo a disposizione check-up previdenziali e offrendo prodotti per facilitare il risparmio previdenziale? 76% promuovano iniziative per difendere il risparmio, per esempio incentivando, magari anche attraverso vantaggi fiscali e accordi con lo Stato, gli investimenti di lungo periodo? 19 … le banche reti? Base: TOTALE CAMPIONE, n=2012 – valori % 70% © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 Quanto le sembra importante che, in futuro, le banche con una rete di promotori finanziari estendano l’offerta anche a prodotti di investimento con finalità “economico-sociali” nazionali (per esempio, prodotti specializzati in aziende che operano in una determinata area territoriale del Paese o nuove aziende (start up) promosse da giovani imprenditori)? 20 La conseguenza della leadership sociale sull’immagine dell’industry.. valori % Se le banche facessero quanto le abbiamo descritto nelle precedenti domande, Lei direbbe che il sistema bancario... …sarebbe più utile per l’economia rispetto ad oggi 83% Totale bancarizzati © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 87% Clienti di reti 21 Alcuni spunti …. Lo scenario dei climi sociali è positivo soprattutto grazie al risparmio, da sempre baluardo a difesa del futuro, che necessita però di adeguate politiche incentivanti, magari anche attraverso vantaggi fiscali. Le banche migliorano la loro immagine ed i clienti si dicono più soddisfatti, quindi l’aiuto alle famiglie è fattivo, ma la loro utilità sociale percepita ha ampi spazi di miglioramento. Le banche reti si confermano un’eccellenza: in miglioramento la percezione della capacità di proporre consulenza personalizzata, offerta multimarca, servizio e performance più elevate. Esistono ancora ampi spazi da colmare in termini di consulenza sui temi più sentiti dagli italiani, quali le tematiche fiscali, previdenziali, la gestione del risparmio, i bilanci attuali e futuri della famiglia. L’industria finanziaria raccoglie molte aspettative in termini di protagonismo sociale, dai contributi all’acquisto della casa, all’aiuto alle PMI, allo sviluppo dei distretti fino alla promozione ed allo sviluppo di strumenti di risparmio per la costruzione della previdenza integrativa. Le banche reti sembrano avere uno spazio specifico sul tema del risparmio per dare il proprio contributo. © GfK Eurisko | Convegno Assoreti | Capri, 23 maggio 2015 22