n. 2 - GiuGno - Federazione Maestri del Lavoro

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n. 2 - GiuGno - Federazione Maestri del Lavoro
sommario
ANTICHE RADICI
Domenica 11 aprile 2010
si sono riunite 64 persone:
Il 1° Maggio a Roma
L’intervento del Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Il discorso di Maurizio Sacconi,
Ministro del Lavoro, della Salute e Politiche Sociali
L’intervento del Presidente della Federazione
Maestri del Lavoro d’Italia Gianluigi Diamantini
Il discorso del Presidente della Federazione
Nazionale Cavalieri del Lavoro Benito Benedini
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XXXII Convegno Nazionale dei
Maestri del Lavoro a Rimini - Atti
Il motivo dell’incontro
scita del capostipite sig.
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zione e piena fedeltà al lavoro ed in particolare per l’industria
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del centenario della naOtello. Caratteristica essenziale di questa famiglia è una dedisiderurgica ternana “l’acciaieria”.
Il capostipite Otello, nato nel 1910, ha lavorato nell’industria sopra citata per 49 anni; è stato insignito della Stella al
Merito del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giovanni
Leone e nominato anche Cavaliere.
Il figlio Adriano segue le orme paterne, infatti riceve la Stella
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dal Presidente Francesco Cossiga e anche Lui è stato nominato Cavaliere della Repubblica, attualmente è il Console
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provinciale dei Maestri del Lavoro di Terni.
Nella famiglia Boschetti sono stati insigniti altri sette MdL .
Angolo della Medicina
I Boschetti tutti sono portatori di un concetto di operosità,
Gli anziani una possibile risorsa
di Stefano Umberto Magnolfi
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News dall’Italia e dall’Estero
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Le arti
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Dai Consolati
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Concorso Unesco
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di Roberta Bernabei
denti a Terni fin dal 1900.
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Economia
Il Decreto Legge 25 Marzo 2010 di Gino Scaramastra
della Romagna, ma resi-
dino è stata la ricorrenza
Lettere al Direttore
Veneto: regione dai mille orizzonti di Vittorio Sabia
“Lettera di una padre” - interventi di alcuni MdL di Ugo Sansonetti e Giuseppe C.M. Cigliana
Pensioni: fatto e diritto di Mario Marni
Grazie Mariano di Antonio Fundarò
glia, i Boschetti, originari
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Editoriale
di Gianluigi Diamantini
li, tutti di una stessa fami-
presso un ristorante citta-
Stelle al Merito
I nuovi Maestri del Lavoro decorati il 1° maggio
nipoti, cugini, zii e fratel-
radicandosi nella città di Terni distinguendosi per fedeltà e
capacità professionali.
Da loro giunge un forte messaggio di rispetto, di orgoglio del
proprio lavoro e di attaccamento alla famiglia. Tutto ciò per
i tempi attuali, così problematici e difficili, è un esemplare
cammino di vita.
M.d.L. Antero Mattiussi
Periodico ufficiale della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Registrato presso il Tribunale di Roma con n. 272 del 27 settembre 1983
Anno 25mo - n. 2 - Giugno 2010
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Foto 1° Maggio
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Testi di
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U. Sansonetti, G. Scaramastra e i collaboratori
dei Consolati regionali e provinciali d’Italia.
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Chiuso in tipografia 28 Luglio 2010
Periodico a diffusione interna
Cav. Lav. Pietro
Santarelli
Da oltre quarantacinque anni Pietro Santarelli, marchigiano di Ascoli Piceno,
guida la costante espansione della Santarelli Costruzioni che dai comuni delle
Marche raggiunge l’intero territorio nazionale.
La Santarelli Costruzioni S.p.A. è la principale di un gruppo di società che opera
su tutto il territorio nazionale e prevalentemente nella città di Roma. Svolge,
in conto proprio, attività di general contractor, progettazione, costruzione,
acquisizione, vendita e gestione di immobili ad uso residenziale, direzionale,
commerciale e turistico-alberghiero.
Un inarrestabile sviluppo che si è diversificato inoltre, nell’editoria, nella
produzione cinematografica, nel settore del benessere e, attraverso la Inergia
S.p.a., in quello energetico per la produzione e la fornitura di servizi.
www.santarellispa.it
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1° Maggio
Il primo Maggio a Roma
Intervento di Giorgio Napolitano
Presidente della Repubblica Italiana
Vorrei iniziare rivolgendo il più caloroso augurio ai lavoratori di ogni
parte d’Italia, di ogni età, condizione e categoria. Il 1° maggio è la
loro Festa, e mi chiedo se di ciò non si rischi di perdere il senso. E’
certamente anche una giornata di riflessione e di impegno, e come tale
la celebriamo qui noi che rappresentiamo le istituzioni e rispondiamo
di precise responsabilità pubbliche o associative. Ma non è superfluo
richiamare il dato originario della Festa come espressione di una nuova
coscienza di sé, come manifestazione gioiosa - da parte del mondo del
lavoro - dello status di libertà e dignità conquistato, da affermare e
consolidare, nel processo di sviluppo della società moderna.
Libertà, anche, per i lavoratori, di riunirsi in un giorno di speciale
riconoscimento del proprio contribuito al progresso generale, di godere il diritto di presentarsi socialmente e di far festa collettivamente,
fuori dai luoghi di lavoro, con le loro famiglie, come cittadini e come
popolo. Sappiamo che quella del 1° maggio è una tradizione che nasce,
120 anni orsono, in modo drammatico, che per lunghi periodi viene
contrastata e repressa con metodi autoritari e perfino nel sangue, ma
che nel nostro paese esce confermata e rafforzata dalla lotta antifascista e dal processo costituente. E mi auguro che le giovani generazioni
sappiano raccoglierla anche nei suoi tratti festosi, in forme, s’intende,
corrispondenti a nuovi costumi individuali e collettivi.
Che l’insorgere di situazioni economiche difficili e complesse determini stati d’animo diffusi in termini di disagio e di preoccupazione per i
lavoratori e per i giovani in cerca di lavoro, non toglie che il 1° maggio
costituisca l’occasione per esprimere la forte consapevolezza e fierezza
del mondo e del valore del lavoro, che hanno in effetti conosciuto - per
effetto di trasformazioni sociali e culturali non sempre positive - ingiuste mortificazioni in tempi recenti.
Ho anche perciò apprezzato il richiamo - da cui il Ministro Sacconi è
partito nel suo intervento a quell’articolo 1 della nostra Costituzione
che pone il lavoro a fondamento della Repubblica. Non si tratta di un
residuato post-bellico di singolare marca italiana. Quel valore è la chiave dell’ “economia sociale di mercato” cui la più recente e attuale
Carta di principi e di indirizzi
dell’Unione Europea - il Trattato
di Lisbona - ancora il progetto
dell’Europa unita.
A valorizzare il lavoro, a liberarne
le potenzialità, a riconoscerne i
diritti debbono dunque rivolgersi
le politiche economiche e sociali
e le tendenze dello sviluppo nel
nostro paese. Non ci siamo nei
decenni dell’Italia repubblicana
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
mai liberati dai limiti che hanno limitato l’effettivo godimento del diritto al lavoro da parte di tutti i cittadini; da tassi di disoccupazione e
di inattività che hanno attraversato molti alti e bassi ma sono rimasti
spesso e a lungo elevati.
Ci tocca perciò fare oggi i conti con limiti e impedimenti ereditati dal
passato, con distorsioni e contraddizioni del passato e del presente,
e anche, in questo momento, con difficoltà nuove che emergono da
nuovi contesti non solo nazionali.
E possiamo in sostanza dire che il tema fondamentale cui si legano le
prospettive dell’occupazione e della qualità del lavoro in Italia, è quello
della crescita e delle sue incognite.
A mio avviso, il Ministro ha fatto una scelta opportuna mettendo l’accento non su andamenti positivi che pure si sono registrati nell’ultimo
anno, e che è ingiusto negare, nel confronto con altri paesi europei,
ma sul “lavoro che manca” e soprattutto sulla pesantezza dei tassi di
disoccupazione e di inattività dei giovani - in termini ancora più gravi,
insostenibilmente gravi, aggiungerei, nel Mezzogiorno.
C’è senza dubbio, in tutta Europa - e qui il discorso dunque si allarga
– “il rischio di una ripresa senza occupazione”, che almeno in parte fa
tutt’uno col rischio di una crescita debole, stentata, particolarmente
poi in Italia nella scia dell’ultimo quindicennio.
E ulteriore luce su questi rischi viene dai fenomeni di instabilità finanziaria che stanno scuotendo l’Euro, investendo l’Unione Europea; e in
termini ancora più generali dalla mancata soluzione dei problemi di
assetto e regolamentazione del sistema finanziario mondiale che hanno
originato, a cominciare dagli Stati Uniti, la crisi globale del biennio
2008-2009. Mi si lasci quindi collocare qui un particolare, forte richiamo alla necessità che si manifesti ai massimi livelli dell’Unione
Europea e dei suoi Stati membri, una più forte presa di coscienza delle
responsabilità comuni e una più coraggiosa volontà politica per trarre,
dai rischi che sono sotto gli occhi di tutti, decisioni coerenti di rafforzamento dei meccanismi di integrazione e delle politiche comuni
dell’Unione.
Ho accolto con grande sollievo
e interesse le sollecitazioni che
in questo senso sono venute dal
discorso pronunciato avantieri a
Monaco dal collega e amico Presidente della Repubblica Federale
Tedesca Horst Kohler.
Infine, qualche breve riferimento
a fatti e questioni scottanti di casa
nostra.
E’ un bel segno quello che danno
i segretari delle maggiori Confede-
1° maggio
Il primo Maggio a Roma
razioni sindacali celebrando insieme oggi il 1° maggio a Rosarno.
Quale atroce bubbone sia scoppiato nel gennaio scorso nella Piana di
Gioia Tauro, ce lo dice l’operazione “Migrantes” condotta in questi
giorni dalla magistratura e dalle forze di polizia di Gioia Tauro, cui
rivolgo il più sincero, meritato riconoscimento. Fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta
illegalità a fini di manipolazione del mercato del lavoro, sono intollerabili in un paese civile, intollerabili nell’Italia democratica e vanno
stroncati con ogni energia. Nessuna situazione, di difficile controllo
dell’immigrazione nella sua componente irregolare e anche in quella
regolare, può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei
lavoratori. Tantomeno può giustificarle anche la più critica delle congiunture economiche. Credo che abbiamo noi tutti avvertito un senso
di profondo sgomento e di ribellione morale ascoltando qualche settimana fa in televisione la storia di Marta Lunghi, 22 anni, di Ottobiano
in provincia di Pavia, rimasta mortalmente infortunata nell’azienda in
cui lavorava in nero per 5 euro l’ora. Si era diplomata al liceo linguistico, dedicava il tempo libero alla biblioteca comunale.
Impossibilità di trovare un’occupazione più qualificata, ripiegamento
obbligato su un lavoro frustrante e miseramente pagato nell’economia
sommersa, privazione del diritto alla sicurezza: quanti giovani sono
vittime di questo insieme di condizioni di minorità.
Quindi, lo ripeto per l’ennesima volta, nessun allentamento dell’impegno più severo per garantire la sicurezza e la vita sul lavoro. E così,
anche, un rinnovato impegno per contrastare in tempi di crisi l’estensione dell’economia sommersa, con tutto il suo illegalità e di effetti
perversi, e per sistematicamente ed energicamente.
Vedete, ricevo in ogni forma appelli di giovani in condizioni penose
di lavoro precario e di lavoratori che rischiano di uscire del tutto dallo
status di occupati.
Emblematico è divenuto il riferimento a quel che rappresenta il callcenter come unico possibile spiraglio di occupazione e retribuzione
temporanee per chi non riesca a veder valorizzato il proprio talento e
i propri titoli di studio. O mi vengono segnalati casi di perdita brusca
del lavoro anche in un call-center come quello di una società collegata
alla Fiat di Pomigliano d’Arco, grande azienda cui peraltro si sta aprendo - e voglio darne apertamente atto al Gruppo Fiat - una prospettiva
di nuovo forte sviluppo.
Posso solo dire che sono vicino a chi mi rivolge questi appelli, e ho in
mente le loro condizioni e le loro ansie, quando nell’ambito del mio
ruolo, che non è un ruolo di governo, mi esprimo sui temi della politica economica e sociale.
Su alcuni temi mi sono di recente espresso chiedendo alle Camere con
messaggio motivato una nuova deliberazione sulla legge in materia di
rapporti di lavoro.
Voglio chiarire che sono ora in attesa della conclusione del riesame parlamentare in corso: apprezzerò vivamente ogni riscontro positivo alle
osservazioni da me formulate, ma astenendomi doverosamente da ogni
commento e giudizio e procedendo quindi - come la Costituzione tassativamente prescrive, anche se qualcuno mostra di ignorarlo - alla promulgazione della legge nella nuova versione approvata dalle Camere.
Nel concludere, ringrazio sentitamente - insieme con il Ministro Sacconi - i Presidenti Benedini, Diamantini e Tucci per i loro interventi
e per gli impegni, loro personali e delle rispettive meritorie organizzazioni rappresentative dei Cavalieri del Lavoro, dei Maestri del Lavoro
e dei Lavoratori Anziani d’Azienda: impegni rivolti a rafforzare le più
valide espressioni del mondo del lavoro, e a proiettare verso le nuove
generazioni la sua più preziosa eredità.
Intervento di Maurizio Sacconi
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Signor Presidente della Repubblica, signori rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche, del mondo produttivo e del lavoro, gentili ospiti
tutti, mai come quest’anno la ricorrenza del primo maggio rappresenta
l’occasione per riflettere sulla importanza e centralità del lavoro quale
valore fondante della nostra Repubblica, come efficacemente recita l’articolo 1 della nostra Carta costituzionale.
Il lavoro che, fortunatamente, ancora c’è e che nella crisi - lo dicono le
istituzioni internazionali e i confronti comparati - abbiamo tenuto vivo
e difeso meglio di molti altri Paesi . E il lavoro che invece non c’è o non
c’è a sufficienza, come denotano i bassi tassi di occupazione soprattutto
nel Mezzogiorno.
Il lavoro che manca, dunque. O che non si sviluppa adeguatamente in
tutte le sue potenzialità e possibilità, come indica inequivocabilmente
il persistere, anche in una stagione di profonda crisi, di un forte disalli-
neamento tra la domanda e l’offerta di lavoro. Una ragione, questa, che
penalizza, in primo luogo, le donne e i nostri giovani.
Sollevano particolare preoccupazione i tassi di disoccupazione e di inattività dei giovani sotto i 25 anni. Allarmante è il numero di giovani sotto i
trent’anni che non sono nè a scuola nè al lavoro - pari a circa 1.700.000 di cui la gran parte in possesso del solo titolo di licenza media. Sono oltre
300.000 i ragazzi che abbandonano i percorsi scolastici nei primi due
anni della istruzione secondaria superiore e ben 126.000 sono i giovani
tra i 14 e i 17 anni che hanno abbandonato prematuramente la scuola
senza alcuna possibilità di ottenere una occupazione regolare. Ancor più
preoccupante, per certi versi, è poi il fenomeno del disadattamento scolastico e universitario testimoniato da una età media di laurea prossima a
28 anni. Giovani intrappolati a lungo in percorsi formativi ed educativi
“deboli” e debolmente praticati, che non solo non corrispondono ai loro
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
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1° Maggio
talenti, ma che neppure offrono plausibili
prospettive professionali e di inserimento nel
mercato del lavoro.
La metà degli studenti universitari è fuori
corso e intasa le lauree magistrali per ottenere spesso una specializzazione non richiesta
dal mercato del lavoro.
Eccessivo è l’affollamento dei percorsi formativi politico-sociali, linguistici e letterari, a
fronte della persistente penuria di ingegneri,
tecnici, lavoratori specializzati, para-medici,
periti, ragionieri e informatici. Del tutto sottovalutate sono le prospettive
dell’auto-impiego e, ancor di più , del lavoro manuale, che offre occasioni
di lavoro stabile e meglio remunerate di molte occupazioni che vengono
oggi proposte ai nostri neo-laureati.
Tutto ciò spiega come le imprese abbiano gradito il largo impiego degli
ammortizzatori sociali per trattenere lavoratori adulti, in quanto professionalizzati e fidelizzati, a differenza del passato, quando volentieri rimuovevano precocemente un cinquantenne per sostituirlo con giovani
meno costosi. Ora invece appare diffusa la diffidenza nei confronti dei
più giovani, perché spesso “adulti” senza esperienza, poco o male formati
per un proficuo e rapido inserimento in processi produttivi che richiedono meno esecuzione acritica e più responsabilità.
Che fare?
Gli incentivi al loro Impiego ci sono e sono contenuti nei contratti di apprendistato come altri possono essere definiti dalla contrattazione decentrata: è il caso dell’accordo tra sindacati e un noto gruppo bancario per un
salario di ingresso ridotto in cambio di mille nuove assunzioni nel Sud.
Nè il futuro dei nostri giovani può dipendere da pericolosi e deresponsabilizzanti sussidi. C’è una sola inesorabile per quanto impegnativa via da
seguire: riqualificare il sistema educativo e formativo integrandolo con il
mercato del lavoro.
I nuovi contratti di apprendistato che consentono il conseguimento di
un titolo di studio sono ancora poco impiegati. Come nel caso dell’apprendistato che conduce a una qualifica del secondo ciclo, o quello di alta
formazione, che è indirizzato sia ai percorsi tecnico professionali, sia alla
acquisizione di un titolo universitario e persino di un dottorato di ricerca.
Con l’accordo dello scorso febbraio, Governo, Regioni e parti sociali
hanno inteso opportunamente valorizzare, la capacità formativa della
impresa, sino a oggi sottovalutata. È questa la premessa per costruire un
Il primo Maggio a Roma
affidabile sistema di analisi dei fabbisogni
professionali, di certificazione dei mestieri
e di apprendimento in ambiente lavorativo
che possa corrispondere alle competenze richieste
Dobbiamo però, più in generale, evitare il rischio di una ripresa senza occupazione. Così
come dobbiamo evitare - memori della disastrosa esperienza di un recente passato - la
creazione di vasti bacini di inattività e disoccupazione “assistita”.
Le riforme Treu e Biagi, con l’ulteriore evoluzione normativa e contrattuale nel trascorso biennio, hanno prodotto una prima, significativa,
liberazione del lavoro dai fattori che ne hanno lungamente inibito lo
sviluppo quantitativo e qualitativo, disincentivando sistematicamente
l’occupazione e l’attitudine delle imprese ad assumere.
Le nuove sfide competitive sollecitano ora il completamento di questo
percorso. Liberare il lavoro per liberare i lavori e dunque produrre le condizioni per maggiori e migliori posti di lavoro. È su queste basi che intendiamo avviare nei prossimi mesi un piano triennale per il lavoro.
Esso si pone in continuità con le azioni intraprese nel biennio trascorso
e in coerenza con il primario obiettivo della stabilità di finanza pubblica.
Il piano assume la regola di Marco Biagi secondo la quale “non esiste
incentivo finanziario utile a compensare un disincentivo regolatorio “.
Esso si articola lungo tre semplici linee di azione che evocano tutte il
ruolo delle parti sociali e la dimensione dei territori:
(1) liberare il lavoro dalla illegalità e dal pericolo per la salute attraverso
più evoluti sistemi di vigilanza correlati con lo sviluppo del controllo
sociale organizzato dagli enti bilaterali;
(2) liberare il lavoro dalla rigidità centralistica, attraverso lo Statuto dei
lavori e la delega - in sussidiarietà - alle parti sociali di adattare ai territori,
ai settori, alle aziende, la organizzazione delle tutele;
(3) liberare il lavoro dalla incompetenza per garantire l’occupabilità attraverso l’accesso alle competenze che servono.
Signor Presidente della Repubblica, signore e signori, la parola «lavoro»
ricorre ben 45 volte nella Costituzione. Eppure, ad oltre 60 anni dalla
stesura della nostra Carta, questa parola continua ad essere soffocata da
pregiudizi e tensioni ideologiche che ne comprimono una compiuta
espressione. Ma, per dirla con Papa Montini, “il lavoro è umano solo se
resta intelligente e libero”.
Il discorso di Gianluigi Diamantini
Presidente della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia
Signor Presidente della Repubblica, gentilissima Signora Clio, Autorità tutte, Onorevole Ministro, gentili Ospiti, carissimi familiari
delle vittime di incidenti sul lavoro che il Presidente Napolitano,
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
con grande sensibilità, ha voluto qui presenti in simbolica rappresentanza quello che si conclude oggi è stato un anno caratterizzato
ancora dall’incertezza prodotta da quella crisi, nata in USA dallo
Il primo Maggio a Roma
scoppio di una bolla speculativa all’intemo del comparto finanziario e immobiliare, ma trasformatasi poi, in una crisi economica e
sociale a livello mondiale.
Il nostro sistema paese ha sostanzialmente retto ma il prezzo già
pagato o ancora da pagare non è stato ne sarà, comunque, di poco
conto.
Tale congiuntra negativa ha, infatti, richiesto e richiederà ancora
notevoli sforzi e sacrifici a tutti i mcittadini italiani, in particolare
a chi ha perduto il proprio lavoro, a chi lo ha visto fortemente minacciato od a chi non ha potuto avere prospettive di occupazione.
Confidiamo, però, nel fatto che, sempre, da situazioni di segno
non favorevole scaturiscono opportunità nuove che consentono di
far fronte agli eventi spingendo uomini e nazioni verso una ripresa
di vita, verso una nuova fase positiva.
Ciò sarà possibile se si rimetterà in moto, in modo virtuoso e costante, il sistema produttivo e se si punterà sul lavoro come valore
sociale. E’ auspicabile, nel contempo, che siano attivate le necessarie riforme legislative.
Ascolteremo, pertanto, con particolare interesse ciò che ci dirà l’on.
Ministro del Lavoro in merito a quali iniziative si debbano ancora
compiere da parte del Governo e delle Istituzioni per ridare vigore
a quel mercato del lavoro che è uno degli indicatori principali del
benessere e della stabilità sociale.
Su questi argomenti i Maestri si sono anch’essi interrogati per trasmettere conoscenze utili a chi, quotidianamente, si confronta con
la situazione contingente; il nostro Centro Studi di Caserta sta,
infatti, analizzando le più significative esperienze lavorative che in
passato hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese per individuare con quali idee, strumenti e metodologie sia possibile oggi
attuare un nuovo percorso innovativo vincente. Per i Maestri del
Lavoro la principale missione rimane, comunque, quella dell’affiancamento alle giovani leve per consegnare loro la testimonianza
della propria esperienza di vita. Nello svolgimento di questo compito abbiamo, però, percepito che ai giovani va offerta, oltreché
1° maggio
una risposta al problema della ricerca di uno sbocco occupazionale,
anche una risposta in termini di formazione del carattere. A loro
dobbiamo trasmettere la determinazione, la tenacia, la voglia di
realizzarsi, l’amore per il lavoro, l’etica, il rispetto delle regole.
Senza questi valori noi rischiamo di creare lavoratori anche di elevata professionalità ma incapaci di affrontare e superare le difficoltà
o le avversità che potrebbero incontrare.
Alla nostra Federazione spetta di mantenere viva la luce della saggezza che deriva dall’esperienza e dal ben operare. Questa è la nostra ricchezza e questa noi consegniamo a lei Signor Presidente nel
giorno della Festa del Lavoro.
Grazie
Il discorso di Benito Benedini
Presidente della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro
Signor Presidente della Repubblica, Gentile Signora Clio,
signori Rappresentanti del Senato e della Camera, dei Deputati, signor Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,
Autorità, Maestri del Lavoro, gentili signore e signori
Sono onorato dell’invito a partecipare in rappresentanza della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, a questo
solenne appuntamento del Primo Maggio, occasione tradizionale per la consegna delle Stelle ai nuovi Maestri del Lavoro.
Un evento, Signor Presidente, che assume un carattere tutto
particolare perché coincide con la ricorrenza dei 150 anni
dell’Unità d’Italia.
Infatti il lavoro, che trova nel dettato costituzionale il punto
più alto della sua espressione, costituisce non solo uno strumento per perseguire benessere e legittime aspirazioni, ma è
soprattutto fattore di crescita per l’intero sistema economico
e per la società civile.
Uomini e donne oggi insigniti sono i testimoni ed i protagoIl Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
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1° Maggio
Il primo Maggio a Roma
nisti di un impegno profuso nell’arco
di una intera vita, e rappresentano in
primo luogo la componente essenziale di quel capitale umano sul quale
l’Italia ha costruito il suo futuro superando fasi difficili e spesso drammatiche.
La crisi economica a livello globale e
le complessive difficoltà del momento che in buona parte da essa scaturiscono, suggeriscono di cogliere
dalla ricorrenza del Primo Maggio e
dall’esempio dei Maestri stessi, tutti
gli stimoli per un concreto impegno
nei confronti di chi il lavoro ha perso,
di chi non riesce a trovarlo, o di chi
versa suo malgrado in condizioni di
precarietà.
A questo dobbiamo aggiungere l’impegno per i giovani e per una loro
formazione che sviluppi e valorizzi, nel modo più ampio, le
vocazioni di ciascuno, come ha anche sottolineato recentemente il Ministro Maurizio Sacconi ponendo l’accento sul
fatto che la formazione non rappresenta un costo, ma un
vero valore aggiunto.
Signor Presidente,
il suo invito alla concretezza, così come l’esortazione a concentrarsi sul domani, ha come obiettivo di fondo una indicazione forte sul percorso lungo il quale il Paese deve procedere
senza ulteriori tentennamenti o ritardi.
Gli impegni del Governo volti a sostenere lo sforzo di rilancio delle imprese, ancorché condizionati dalla limitatezza
delle risorse disponibili, marciano sicuramente nella giusta
direzione, così come le possibilità di utilizzo della cassa inte-
grazione per i lavoratori delle aziende
in difficoltà sono valse a contenere,
più e meglio che in altri Paesi, i rischi
di un aumento rilevante della disoccupazione.
Ma proprio le difficoltà della ripresa
richiedono azioni urgenti e priorità
di interventi, concentrati su misure
efficaci e in grado di rilanciare il nostro sistema economico.
Liberalizzazioni, costi dell’energia,
sistema infrastrutturale, ricerca, costo della macchina dello Stato, vincoli burocratici, sistema fiscale, sono
i problemi che il Paese attende siano
risolti. Inoltre, un sistema finanziario
mondiale meno instabile, sarebbe di
aiuto a garantire una maggiore stabilità macroeconomica. Per far questo è
necessario che i paesi industrializzati
affrontino fino in fondo il problema del coordinamento internazionale.
Come ha detto recentemente Martin Wolf: servono cambiamenti radicali delle regole, poiché in un ‘economia mondiale
aperta, senza controlli sui cambi, è difficile garantire la stabilità finanziaria in un solo Paese.
Signor Presidente, Maestri del Lavoro e Cavalieri del Lavoro, costituiscono un positivo esempio di complementarietà,
feconda e sperimentata, che è ancora una volta al servizio
dell’Italia.
In un momento non facile, anche l’esempio costituisce infatti una forza cui attingere risorse per proseguire il cammino
comune. Ci ispirano la stessa cultura e gli stessi valori che
Lei, Signor Presidente, ha sempre ben rappresentato.
ll MdL Salvatore Napoli incontra informalmente, al termine della cerimonia al Quirinale del 1 maggio c.a. il
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, manifestando il vivo apprezzamento ed il saluto caloroso di
tutti i decorati della stella al merito del lavoro che operano e risiedono all’estero.
La Federazione è sempre particolarmente attenta alle
iniziative che vengono progettate ed attuate dalle nostre Delegazioni estere che confermano le indubbie
capacità lavorative e la serietà professionale dei connazionali.
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
riconoscimenti
Stelle al Merito del Lavoro 2010
BAIOCCO Lorenzo - BARISANI Pasquale - BENCIVENGA Tullio
- CENTRONE Vito - CHIODI Crocetta - CIPRIETTI Maria - COCCO Franco - CORNACCHIA Antonio - DE NIGRIS URBANI Beniamino - DI MARIO Pietrantonio - GIAMBERARDINI Aldo - GIANFORTE Antonio - GRIMALDI Patrizio - NOBILIO Immacolata - PALMA Franco - PITUCCI
Graziano - PUGLIA Salvatorino - SEMENZATO Paolo - SPEZZANEVE Rosina - TRISOLINO
Rosalia - VITALE Dante
Abruzzo
Basilicata
Calabria
BRIENZA Rocco - CIANCIA Domenica Grazia - DESIDERIO Arternisio Domenico - DI GIACOMO Ferruccto - GIANCIPOLI Cosimo
Damiano - LOMBARDI Carlo - MIGLIONICO Francesco - PENNA
Maria Carmela - PIANELLI Luigi - RICCHIUTO Gaetano - SASSO
Raffaele Maria - TELESCA Vincenzo
BUCALO Filippo - CALABRO’ Santo - CALIO’ Nicola - COMITO Nicola - CONDINA Stefano - CRISTOFARO Giuseppe - DAVOLI Domenico - DERITO Franca - FILICE Francesco - FIORITA Antonio - GAUDIO
Massimo - MALARA Demetrio - MASTROIANNI Aldo - MAZZACUVA
Alfredo - MAZZUCA Carmela - MUSTARA Francesco - ORLANDO Lucia
- PANELLA Egidio - RAVENDA Pietro - RENO Rita Adelina - ROMEO
Rosario - ROSCITANO Enrico Roberto - RUSSO Rita - SGROMO Elisabetta - TIANO Vincenzo - ZACCURI Giovanni
ACAMPORA Salvatore - ALLOCCA Carmine - AMANTI Franco
- ARGENIO Gerardo - BIANCO Antimo - CANTELMI Oscar
Campania
- CAPOTORTO Luciano - CAPUANO Giuseppe - CAROPPO
Luigi - CASTALDO Nicola - CASTALDO Raffaele - CERES
Alfonso - CIERRO Gennaro - CIRILLO Vincenzo - COPPOLA
Antonio - COPPOLA Tonino - COZZOLINO Alfredo - COZZOLINO Michele - CRUDELE
Vincenzo - CUCCO Ciro - D’AGOSTINO Giuseppe - D’AVINO Francesco - DEFALCO Giuseppe - DEGISI Sabino - DEL VILLANO Francesco - DELLA PORTA Carmine - DELLA RAGIONE
Gabriele - DELLA RAGIONE Giovanni Ciro - DI BIASE Aldo - DI FRANCIA Francesco - DI
NARDO Antonio - DI NARDO Tommaso - DI SIENA Vincenzo - ESPOSITO Adriana - ESPOSITO Emilia - GARGANO Paolo - GIANNINI Andrea - GUARRACINO Mario - IANNONE
Gerardo - IENGO Gaetana - IMPARATO Rosaria - LA VIA Enzo - LAISE Nunzio - LETTIERI
Giovanni - LONGOBARDO Antonio - MAIELLO Luigi - MANCONI Giovanni - MARTINEZ
Santa - MASULLO Salvatore - MATTERA Salvatore - MIANO Giuseppe - MILONE Raffaele - NIGRO Angelo - PAPA Ermanno - PASSEGGIO Luigi - PINELLI Antonio - QUATTRUCCI Vincenzo - REGINA Giuseppe - RIEMMA Mario - ROSAPANE Dario - RUSSO Francesco - SCOTTO di
TELLA Pasquale - SCOTTO di VETTA Nunzia - SILVESTRO Giovanni - SMIRAGLIA Giovanni
- SODANO Salvatore - VATIERO Salvatore - VITALE Felice - VITIELLO Salvatore - VOZZA
Alfonso
ADORNI Mario - BAISTROCCHI Anselmo BARBANTI Maria - BECCHETTI Paolo - BERGAMI Massino - BERTOGLI Cesare - BERTOEmilia Romagna
NAZZI Luciano - BIAGI Giampaolo - BRACHI
Ariodante - BRINI Stefano - CACCHIOLI Elena
- CACCIARI Lisetta - CANTU’ Giuseppe - CASTAGNETTI Luigi - CATI Giancarlo - CATTANI
Ermes - CAVAZZUTI Maria Cristina - CERE’ Mauro - COSTANTINI Irmo - CREMONINI Fa-
bio - CRISTALLI Enrico - CUGINI Gabriella - DAVOLI Franco - DELLA CASA Gianni - DELLA
TORRE Alberto - DINELLI Rossella - DONELLI Andrea - FERRARI Piero - FERRARI Pietro FINOCCHIARO Grazia Maria - FORACCHlA Meris - FREGNI Olivia - GALASSI Michelangelo
- GALLI Ilgher - GANDOLFI Fausto - GARDINI Gino - GERBINO Maria Domenica - GIANNELLI Ezio - GRlMALDlNI Ivano - GUERZONI Tonino - MAMBELLI Giovanni - MESSORI
Silvana - MICALIZZI Raffaele - MURATORI Maurizio - PAOLUZZI Silva - PANZANI Ivo PELACANI Franco - PENNINI Gianni - PIERI Elda - PILATI Andrea - PIGHI Luigi - PIRANI
Ilario - PIZZASEGOLA Gian Carlo - POLI Cristina - PORTANTE Giuseppe - QUADRELLI Ada
Carla - QUINZANI Germano - RATTI Germano - RIMONDI Giorgio - ROLLI Antonio - ROSSI
Alessandro - ROSSI Bruno - ROSSI Luigi - RUGGERI Angela - RUGGERI Jader - SANTI Maria
Luisa - SCIALPI Cosimo - SCOTTI Sergio - SERASINI Alvaro - SILINGARDI Francesco - STRADIOTTI Giovanni - TAROZZI Claudio - TONDELLI Rinaldo - TRIGGIA Callisto - VARIGNANA Giovanna - VENTURI Patrizia - VENTURI Pietro - ZAMMARCHI Giorgio - ZANETTI
Mario - ZANIBONI Gianni - ZAVALLONI Ivo - ZUCCHINI Maurizio
ARMELIN Renzo - BARBINA Claudio - BASSO Gian Carlo BON Carla - BORTOLUSSI Antonio - D’ANGELO Claudio DELBO Dario - D’ODORICO Ada - DONDA Sergio - FOIS
Antonio - FRANZOLINI Claudio - FRANZOLINI Maurizio
- GASPARDO Paolo - LIMONCIN Dorina - MARTINI Paolo
- MASSARO Franco - MIATTO Diego - MONGIAT Rita - PIGNAT Maria Rosa - POCECCO
Carla - RAVALICO Vittorio - RIZZI Alessandro - ROSSI Ferdinando - TREVISAN Silvio - VIDONI Rlneo - ZAMOLO Roberto - ZUPPELLO Maurizio
Friuli Venezia
Giulia
ADAMO Benedetto - AGUZZI Rosaria - ALTAVILLA Giuseppe - ANTONINI Maria Felice - ARGENTIERI Aldo - ARGIOLAS Silvana - BAGNI Giuseppe - BELLINI Aldo - BERLazio
NARDO Giuseppe - BEVIVINO Claudio - BONI Giancarlo
- BOSIO Giovanni Battista - CAMILETTI Luisa - CARPANO
Antonio - CATINI Maurizio - CECCA Angelo - CECCHINI
Giampiero - CESARETTI Ettore - CETRONIO Antonio - CIARDINI Roberto - COLABUCCI Maurizio - COLONE Renato Rocco Antonio - D’ALESSIO Marina - D’ANDREA Bruno
- D’ANGELO Giulio - DE AMICIS Roberto - DE LUCA Carlo - DEMARTIIS Edoardo - DI
CARLI Rossana - DOLCIOTTI Ezio - FILIPPELLI Marinella - FREZZA Elisabetta - FRONTALINI Fabio - GABRIELE Daniela - GALIMBERTI Orlando - GALLI Stefano - GATTA Sonia- GIONETTI Riccardo - GIORDANI Bruno - GIORGIONE Giuseppe - GOLFI Alessandro
- GRAMEGNA Giuseppe - GROSSI Sergio - IACOBONI Giuseppe - IACOVIELLO Giuseppe - IDROFANO Paola - LAMANTEA Tommaso - LA NAVE Maria - LOMBARDI Franco MAIURI Luigi - MANCIOCCO Felice - MANGOZZA Luigi - MANZI Salvatore - MARCHESINI Claudio - MARCHI Mauro - MARINI Mario - MARRONI Lodovico - MARSELLI Vinicio
- MARTA Giulio Cesare - MICUCCI Maurizio - MINOTTI Paola - MOSCATELLI Maddalena MOVIZZO Angelo - NADDEO Egidio - NALDI Gabriella - PALMIERI Giovanni - PERELLI Raffaele - PERFETTI Antonio - PERUGINI Giocondo - PETRILLI Francesco - PIGLIACELLI Giulio
- PILLITTERI Anna - QUATTROCCHI Leonardo - RAZZANTI Silvia - RENZELLI Vincenzo
- RICCI Loreto - ROMANO Patrizia - ROSINI Marisa - RUBERTONE Franco Saverio - RUFFINI
Francesco - RUSSO Luigi - RUSSO Michael - SALEPPICHI Mario - SBARDELLATI Aldo - SBARDELLATI Maurizio - SCUDIERI Giuseppe - SERAFINI Paolo - SERVELLI Giuseppina - SORCE
Salvatore Teresa - SOVERCHIA Patrizia - SPARACIO Sergio - SPEZIALE Corrado - TABBO Mario
- TIANO Patrizio - TUFI Andrea - VACCARO Luigi - VENERINI Roberto - VOLPECINA Giovanna - VONA Mario - ZACCARIA Pietro
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
9
riconoscimenti
BARUZZI Marco - BISOGNI Paolo - BORGHESI Leonello BRAGAZZI Vittorio - BRUNO Marco Edoardo - CADDEO
Liguria
Sergio - CALCAGNO Pasquale - CARIDI Gloria - CARRIERE
Giovanni - DAMIANI Luciano - FERRARI Giovanni Battista GAMBINO Alfredo - GAROFALO Cosimo - IACONO Maria - LAX Giuseppe - MAGLIULO
Giovanni - MANNUCCI Luigi - MASSIMELLI Riccardo - MICHELETTI Vittorio - MOSCATELLI Massimo - ORLANDO Mario - PATANE’ Salvatore - PERLO Marco - PERONE Raffaele
- PERUGI Carlo - PIDATELLA Salvatore - PUGLIA Rosaria - QUARIESANI Antonio Giovanni
- RAGOSA Giovanni - REBORA Umberto - ROLLANDI Giancarlo - TORI Achille
AGNELLI Italo - AGNELLI Silvio - AIOLFI Daniele Leandro - ALBINI Maurizio - ANDREOLI Antonello - ARBAN Gianfranco - ARICI Bruno - ARNABOLDI Vittorio - ARRIGHINI Fausto - BABINI Luciano - BARONE
Lombardia
Antonina - BELLERI Ferdinando - BELLUOMO Placido
- BELOTII Fernando - BENCINI Elena - BENDOTTI
Luciano - BENZI Fausto - BERETTA Massimo - BERTINO Ferdinando - BESSI Maria Novella - BETALLI Mario - BIGNAMINI Marinella - BOLLATO
Giorgio - BONANOMI Annalisa - BONANOMI Giuseppina - BONETTI Valentino - BONFANTE Paolo - BORRA Giuseppe - BOSCO Oscar Mario Guglielmo - BRAGA Doretta - BROGGINI
Vito - BRONZI Alberto - CANALI Carlo Maria - CANOFARI Rinaldo - CANTALUPPI Gabriele
- CAPITANIO Roberto - CARERA Angelo - CASTELLI Luigi - CATTANEO Guido Emilio Carlo
- CAVALIERI Luigi - CAVICCHIOLI Federico - CECERE Pasquale - CERRI Franca - CIVIDINI
Giuseppe - CLERICI Gianpaolo - COLOMBO Enrica - COLOMBO Felice - COLZANI Luigi COMI Alessandro - CONTI Enrico Giuseppe - CONTI Patrizio - CONTUCCI Mara - CORDONI Giovanni - CUCCHI Alberto - CURTONI Italo - de FRANCHIS Roberto - DE NARDIS Pietro
- DIEZ Viviana - EUFEMI Sergio - FEDERICI Luigi - FILIPPELLI Antonino Orazio - FILISETTI
Silvana - FIORINA Ugo - FISCALETTI Giorgio - FORTI Giancarlo - FREDDI Giuseppe - GABOARDI Ernestino - GAGLIARDI Gianfranco - GANDINI Piero - GARBUIO Oreste Aldo - GAVAZZI Arcadio - GIAMBELLI Angelo - GIARDINETTI Liviana - GRECHI Adriano - GREGIS
Gianpaolo - GUALDI Bernardino - IZZO Raffaele - LAMPERTI Gianfranco - LAMPUGNANI
Celestina - LANZI Giuseppe - LAZZARI Claudio - LEGA Alessandro - LODIPASINI Giuseppe
- LORENZI Giuseppina - LORIA Nicolò - LUCCA Francesco - MACAVERO Daniele - MACCARINELLI Ornella - MAGNI Norberto - MARCHIORI Lionello - MARGUTTI Pierangelo MARICOTTI Giuseppina - MASSETTI Piergiorgio - MICHELETTI Michele - MILAN Giuseppe
- MILANESI Luigi - MOLASCHI Bruno Ettore - MONEGHINI Gianluigi - MONTAGNESE
Bruno - MONTANARI Valentino - MONTECCHI Paolo - MORONI Angelo - MORTARA Arturo - MOSCHIONI Doriano - MUCCIO Cesare - NIGRI Maria - NIGRO Pietro - ORTENZI Nella
Gemmina - PANSA Gianpaolo - PAPAMARENGHI Giovanni - PARDI Adriano - PENATI Maria
Rita - PEPE Giovanni - PERAZZOLI Celestino - PERLUSZ Riccardo - PILUSO Elio - PIOTTO
Dario - PIZZAMIGLIO Arrigo - POLETTI Cesare - POZZO Giuliano - POZZOLI Edoardo RADAELLI Maddalena - REBORA Maria Lama - REGONESI Giovanni - ROGNONI Luciana
- ROMANATO Silvana - ROMEO Angelo - RONCELLI Stefano - ROSA Italo Giustino Francesco
- ROTA Flaminia - ROTA Diego - RUGGERI Angela - SANTAMBROGIO Anna Maria - SATTA
Guido Roberto - SCHIFANO Onofrio - SICCARDI Tiziano - SPADA Fernando - STANZIAL Uber
- STEFANONI Donatella - STUANI Cesare Giuseppe - STUCCHI Carlo - TAURO Claudio - TAVERNA Enrica - TELIA Fausto - TIRINZONI Stefano - TOFFETTI Gian Cesare - TOMASONI
Elio - URBANI Osvaldo - VALTELLINA Mariateresa - VIGILATI Liviana - VITALI Alberto - VITALI Luigia Maria - VOLANTE Paolo - VOLPI Federico - ZAMPATTI Angelo - ZANELLI Mario
- ZANIBONI Guglielmo - ZANZI Carlo - ZUCCARI Giovanni - WAGNER Walter
10
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
Stelle al Merito del Lavoro 2010
ACUTI Erminia - BACALONI Nazareno - BENASSI Loredana - BONAMANO Lorella - BONAZZI Antonio - BUCARI Emilia - CALAMANTE Walter - CATINI Luciana - FORMICHETTI Bruno
- FUNARI Francesco - GIUSTI Giacomo - GIUSTOZZI Adriano
- GRILLI Biagio - INVERNIZZI Pietro - LUCCERINI Gianfranco MARCHEGGIANI Gianfilippo - MENGONI Giuseppe - ORADEI Severino - PACI Franco - PALLOTTA Pasquale - PAZZI Giuliano - PENNELLI Maria Assunta - PERUCCI Riccardo - PISTELLI
Patrizio - RADICIONI Fausto - RINALDONI Elvio - SALVATORI Tomasino - SPERANDIO
Sigismondo - VALENTI Claudio - VALENTINI Maurizio
Marche
Molise
CAPASSO Vincenzo - CIARLARIELLO Leopoldo - DI GIORGIO Giovanni
- LANZA Rosina - LONGO Maria Rita - STANZIANI Enrico
AIMONE Luisella - ALESSANDRIA Giuseppe - ALLERI Calogero - APOSTOLO Roberto Giuseppe - ARSENTO Gualtiero ASCHIERIS Sergio - BARBERIS Sergio - BELLIN Ronza - BERPiemonte
RUTI Paolo - BIANCO Felice - BIANCO Graziella - BIANCO
Piercarlo - BOCCI Gianfranco - BOETTI Maria Grazia - BONA
Umberto - BONZANO Albino - BUFFONI Abbondanzio CALAJO’ Antonio - CALDERONI Stefano - CAPELLO Mario
- CAPRIOLI Assunta - CARBONE Giovanni - CARLINI Paolo - CALLIAGHI Giovanni - CASTELLI Renato - COLAGIOVANNI Vittorio - COSSAVELLA
Franco Gian Luigi - D’APRILE Filippo - DE RICCARDIS Giuseppe - DE SANCTIS Aldo Giuseppe - DESCO Pietro Michelangelo - DI PAOLA Antonina - FAIENZA Rosa Grazia - FANTINATI
Dario - FAVA Alessandro - FERRERO Giuseppe - FRISENNA Lucia - GAMALERO Bartolomeo
- GUOLLA Anna Rita - LATTE Antonio - LEONARDI Dario - LEONTI Sergio - MAGNETTI
Umberto - MAIOCCHI Giorgio - MANA Lidia - MARRO Giovanni Pietro - MARTINOTTI
Piergiacomo - MARZARI Vivi alla Luigina - MASSA Silvio Tancredi - MASSOLA Piero - MILETTO Renzo - MONGARDI Giorgio - NAIMO Roberto - NOVELLA Giovanni - ORSANI Rosalba
- PACCHIONI Rita - PALERMO Antonietta - PATSIMAS Miltiade - PERRI Pasquale - PIETROPOLI Benito - PONO Laura - POSTAL Flavio - QUATTROCCHI Pier Giuseppe - RANABOLDO
Giovanni - REMOLIF Liliana Maria - RICCHETTI Carlo - RIGAMONTI Giovanni - ROSI Maurizio - ROSTAGNO Laura - SANTORO Pasquale - SERAZZI Sergio - SICOLO Poppino - SOLA
Nicola - SPAGNOLINI Bruno - STAROPOLI Francesco - STROBBIA Fiorenzo - VACCARO Giuseppe - VARNI Carlo - VITALONE Carlo - ZINGARIELLO Vito
AMORUSO Nicola - BARBARO Pietro - BASILE Giuseppe - BERARDINO Antonio - CAFARO Fernando - CALVANI Piergiorgio - CAMPAPuglia
NIELLO Marcello - CAMPOREALE Giovanni
- CAPUTO Pasquale - CAROFIGLIO Anna Maria - CORLIANO’ Franco - D’ALESIO Fedele D’AVERSA Antonio - DE GIOSA Gennaro - DE
GIOSA Giovanni - DE GIUSEPPE Maria Giuseppa - D’ELIA Vincenzo - DELLAROSA Luigi DENITTO Cosimo - DE RlCCARDIS Claudio - DI LAURO Riccardo - DI MARCO Alfredo
- FASANO Nicola - GAETANI Lucia - GIARRATANO Gaspare - GIOSA Antonio - GIULIANI
Alfredo - GRAMEGNA Michele - GRECO Angelo - LAUDADDIO Nicola Emesto - LERONNI
Luciano Enrico - LO BASSO Ciro - LOMBARDI Giosafatte - MANGANO Antonio - MARIANI Anna - MARINARO Felice - MARTINO Domenico - MAZZE Antonio - MONTAGNARO
riconoscimenti
Stelle al Merito del Lavoro 2010
Osvaldo - PALOMBO Francesco - PASULO Cosimo - PETROSILLO Giuseppe - PICCIOTTI
Giuseppe - PISANELLO Biagio Antonio - PRISCO Donata - PROCACCINI Leonardo - RUGGIERO Giovanni - RUSSO Anna - RUSSO Oronzo - SACINO Domenico - SANTANIELLO Catello
Rosario - SCHIAVONE Nicola - TIBBERIO Matteo - TOMA Anna Rita - TORELLI Francesco
- TOSCANO Pietro - TRIDICI Omelia - VALENTINO Angelo - VECCHIO NEPITA Carmelo
Sardegna
AGUS Raimondo - CASU Mauro - CAU Giuseppina - COSSU Efisio - DEMURU Francesco - GARAU Luigi - MALUNE
Bruno - MELIS Giorgio - MERCHE Matteo - MULAS Mauro
- MURA Pierantonio - MURRU Maria Paola - PANTALEO
Giovanni - PIREDDU Ignazio - PORCU Maria - PORTOGHESE Leonello - SANNA Carmelo - SERRA Angelo - SIAS
Antonio Demetrio - SINIS Antonio Paolo - SPIGA Vittorio STARA Giancarlo - TODDE Gesuino - USAI Giacomo
ACCOLLA Massimo - AIELLO Michele - ALFONSO Giovanna - ASSAB Giovanni- BELLANCA Giuseppe - BEVACQUA Francesco Paolo - BlLLANTE
Sicilia
Antonietta - CALABRESE Salvatore - CALCINA
Salvatore - CALTABIANO Alfio - CARBONARI
Vittorio - CARBONARO Antonino - CARDACI
Angelo - CATELLA Anna - CIOCIANO Mario
Attilio - CORRAO Maria Maddalena - COSTANTINO Vincenzo - D’ANGELO Gaetano - DEL
BONO Angelo - DE LUCA Maria - DI FAZIO Gaetano - DI SALVO Rosalia - FALLO Maria
- FERRO Giuseppe - FIORE Saverio - FRANGINI Falco - FRONTE Giovanni - GALEANO Cannelo - GIANNlLIVIGNI Antonietta - INZONE Stefano - LA PILA Francesco - LANZEROTTI
Antonio - LEGGIO Giuseppe - LOGIUDlCE Vincenzo - LOMBARDO Domenico - MAJORI
Napoleone - MARINO Carlo - MARTINICO Giuseppe - MELI Pietro - MINEO Malta - MINISSALE Giuseppe - NACCARI Antonino - ODDO Paolo - PAPPALARDO Salvatore - PLATANIA
Antonio - PRIMO Rosa Maria - REALE Sebastiano - RIZZO Francesco - ROCCARO Alfredo
- ROMEO Giuseppe - SANTANGELO Roberto - SCINARDO TENGHI Michele - SELLA Filippo - SETTIPANI Vincenzo - SORBELLO Alfio - SORTINO Filippo - TAORMlNA Malte Terzo
Francesco - TERAMO Anna - TROVATO Bartolomeo - WRZY Domenico
BADALAMENTI Sergio - BASAGNI Giuliano - BONUCCI Graziano - BOREANIZ Luciano - BORGHI Giuseppe
Toscana
- BOTTEGHI Aldo - CAMMILLI Daniela - CANNELLA
Tonino - CAPPELLETTI Franco - CARLEO Rosanna Francesca - CARLETTI Mario - CARMASSI Roberto - CAVEZZINI
Aveliano - CHITI Angiolo - CIMIERI Carmela Mariagrazia
- CIONI Giuliano - CONTICINI Paolo - CREMONI Giovanni Dante - CRESCI Fabrizio - DEL BERGIOLO Angusto - DEL CHIERICO Delfo - D’ELIA
Giorgio Cleo - DELLA ROSA Giovanni - DONATINI Maura - FATTORI Lionella - FIORENZANI Piero - FORTINO Francesco - FRANCESCHI Cristina - GIANNINI Leyla - GIANNINI Luciano - GIUBBONI Umberto - GIULIAN Paolo Roberto - GRAZIANI Paolo Antonio - LORENZE
Renato - MARRONE Antonio - MASI Sergio - MASSAI Massimo - MATTEUZZI Paolo - MAZZONI Elena - MEUCCI Stefano - MORELLI Franco - MORI Alberta - NARDI Enzo - NESI Tania
- PANINI Maurizio - PELLEGRINI Loriano - PICCINI Gino - PRATESI Moreno - RAMI Paolo
- RAMPIONESI Elisa - RANDELLI Antonio - RIBOLLA Roberto - ROSSI Alberto - SALVINI
Remo - SODI Mery - SPICCHI Andrea - SQUILLACE Marcello - STORNI Patrizia - TOZZINI
Marco - TREDICI Vasco
Trento: BOSCHETTO Marco - CISTERNA Silvana - DELLADIO Michele - DISSEGNA Anita - ECCHELI Luciano
Trentino A.A.
- MARCHESINI Mario - MODENA Marco - OSTI Rino TADDEI Bruno - TAVA Marco
Bolzano: BRIGADOI Lidia - COSTA Nello - CHRISTOFORETTI Maurizio - DELLA MONICA Giuseppina - FRANCESCONI Roberto - MARESO Gianni
- WINKLER Florian - ZIELO Maria
ALUNNI Maria Antonietta - BARONI Alvaro - BELIA Giovanni - BONCIARELLI Stefano - CICERONI Natale - COSTANZI Paolo - FANTAUUmbria
ZZI Anna Grazia - FAUSTI Fausto - FIORUCCI Angelo - GIACCHETTI Remo - GOBBINI Paolo - GUERRA Giampiero - LOCCI Vincenzo
- LONGARl Gabriele - MATTIUSSI Antero - MILITELLO Giovanni - MORTARUOLO Umbra
- MUTI Alessandro - PIETRINI Danilo - QUATTRINI Roberto - SABATlNI Sandro - SCASSINI
Serenella - SFORNA Aldo - ZANGARELLI Giorgio
Valle d’Aosta
AMBROSI Roberto - GIORS Giovanni - PELOSO Carlo - ROLLAND Arduino Amerigo
ANDREOTTI Angelo - ARTICO Angelo - BABOLIN Renato
- BAGGIO Luciana - BAIOCCO Elio - BALLARIN Armando BANO Agostino - BARBIERATO Venanzio - BELTRAMI Daniele
Veneto
- BENETTI Germano - BENETTON Giuseppe - BERGAMINI
Roberto - BERNARDI Ornella - BETTEGA Ornella - BOATTO
Franco - BOESSO Lucia - BONATTI Nedda - BONONI Riccardo - BRAGGIO Flavio - BRUGNERA Loredana - BUSETTO Gabriele - CADDEO Mario CAPPELLESSO Renzo - CASTAGNA Luigi - CECCATO Renato - CHILESE Silvana - CORSINI
Mariano - CORTE Danilo - COVER Alberto - CRIVELLARI Gianni - DAL BEN Girolamo - DALLA CHIARA Antonio - DEBONI Francesco - DE FRANCESCHI Tarcisio - DEMARCHI Angelo
- DOLIF Giovanni - DONATELLO Lucio - DUBBINI Cesare - FAVRET Luigino - FERRARESE
Maurizio - FIORIO Bruno - FONTANIVE Riccardo - FURLAN Aldino - GALLI Ferruccio - GASPAROTTO Claudio - GIUBILATO Gianfranco - GO’ Ruggero - GRELLA Giuseppe - MARTINI
Renzo - MASIN Roberta - MASTELLARO Antonio - MENEGAZZI Gerardo - MORELATO Antonio - MORETTO Bruno - MORO Mauro - MUNARI Giovanni - MURARO Giuliano - PELLIZZARO Giuseppe - PILASTRO Renato - POCCHIESA Marian Fabrizio - PONCHIA Sergio
- RACHELLO Antonino - RAMPAZZO Attilio - RIGATO Giorgio - ROSSINI Silvino - RUSSO
Antonio - SACCON Francesco - SALMASO Gianni - SAMBO Roberto - SCARPA Roberto - SIMONETTI Giannino - SIMONI Sergio - SITTA Beniamino - SOFFIATI Maria - TERRALAVORO Mario - TESSARI Antonio - TONAZZO Carlo - TORRE Francesco - TREVISAN Luigi - VENTURIN Benito - ZAMPIERON Dino - ZANARDO Claudio - ZANELLATO Giorgio - ZANETTI
Luigino - ZANIN Luciano - ZORZI Basilio
Estero
BATTAGLIA BATTIATO Marianna - BRAGGIOTTI Pietro Ernesto Nicola - BRANCACCI
Matteo - CARRELLI Florindo - CENTRONE Onofrio - CICALESE Rosario - CORBO Rosario CROCCO Agostino - DESILVE Corrado - FRESI Giovanni - GARGANO Giuseppe - ISABELLA
VALENZI Gino - LEONI Pietro Paolo - LINARDI Pasquale - MARASSO Teresio Ugo - OTTAVIANO Teodoro - PICCOLI Renzo - SALVATORE Donato
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
11
editoriale
Care Maestre e cari Maestri,
dopo mesi di pioggia e di temperature non certo primaverili, alla fine è scoppiata l’estate facendo registrare un caldo davvero insopportabile. Immagino, pertanto, che mentre vi sto scrivendo molti di voi abbiano già raggiunto le località di vacanza per godersi un po’ di
frescura magari con qualche nipotino al seguito. In controtendenza con il tempo meteorologico il clima all’interno della nostra Famiglia
Magistrale, dopo le tensioni dei mesi scorsi e delle quali Vi ho già parlato nel precedente editoriale, dovrebbe raffreddarsi. Il “fattore rinfrescante” dovrebbe essere rappresentato dall’iniziativa della Presidenza la quale, vista l’impossibilità di trovare vie di conciliazione per le
parti interessate, ottenuto l’assenso dei Consiglieri Nazionali regolarmente eletti nel corso di un incontro informale avvenuto il 17.6. c.a.,
ha assunto in prima persona l’iniziativa della definizione delle controversie in atto sulla base delle decisioni assunte dagli organi preposti
(Collegio dei Probiviri, CEC). Si dovrebbe, pertanto, giungere, dopo la pausa estiva, alla sospirata costituzione del nuovo Consiglio Nazionale e, di conseguenza, alla ripresa delle normali attività della Federazione.
Gli impegni che attendono lo sforzo congiunto di tutti noi sono tanti, gravosi ma soprattutto molto importanti per la nostra Associazione
che dovrà affrontare una serie di scelte di fondo per effetto delle quali assisteremo ad un suo profondo cambiamento formale e sostanziale.
Passo dopo passo sarete informati di ogni iniziativa e sarete Voi a decidere il percorso da seguire.
Passando ad altro, nel prosieguo di questo numero troverete una sintesi degli avvenimenti del XXXII Convegno Nazionale che ha avuto
negli interventi del primo giorno momenti di forte intensità e significato. Questa è la strada che dobbiamo seguire e per la quale da tempo
mi sto battendo. Il Convegno Nazionale deve avere due facce: una pubblica che ci consenta di farci conoscere all’esterno, ed una interna
che ci permetta di mettere a fuoco le nostre problematiche come infatti è avvenuto in questa circostanza anche se talvolta con toni troppo
elevati.
Ringrazio, pertanto, tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione della manifestazione e tutti i partecipanti che con la loro presenza ci hanno premiato degli sforzi compiuti.
Buone vacanze a Voi ed alle vostre famiglie.
MdL Gianluigi Diamantini
Secondo corso sull’ambiente
CASERTA - Docenti, alunni e Maestri del Lavoro al corso
sull’ambiente alla facoltà di scienze ambientali della Seconda Università di Napoli. E’ iniziato il 14 Maggio per concludersi il giorno dopo con la partecipazione di insigniti provenienti dei vari consolati d’Italia. A fare gli onori di casa è
stato il Preside della facoltà Paolo Vincenzo Pedone, per
il Comune di Caserta è intervenuta l’assessore all’ecologia
Maria Laura Mastellone e per la Federazione Maestri del Lavoro d’Italia il console di Teramo, Berardo Vallarola. Il corso
dalla durata di due giorni, come oramai è consuetudine si
è svolto nel fine settimana per dare l’opportunità agli ospiti
di visitare le bellezze architettoniche della Città di Caserta,
infatti per gli accompagnati
sono previste visite guidate
a Palazzo reale. E’ il secondo
corso che si svolge dopo la
firma dell’accordo quadro
sottoscritto dalla Federazione
con la Seconda Università di
Napoli il 27 marzo 2009. Durante i lavori è stato annunciato
il bando della seconda edizione del premio “Esagono” che
sarà assegnato alla migliore
12
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
tesi che tratta la salvaguardia dell’ambiente. Un riconoscimento voluto e sostenuto dal vice presidente della PMI di
Confindustria Giovanno Bo. Il ciclo di lezioni è stato coordinato dal Prof. Andrea Buondonno, con la finalità di fornire i
fondamenti teorici, i principi metodologici e gli strumenti applicativi per analizzare, recuperare, ottimizzare, conservare
e gestire le risorse ambientali. Una ‘Trilogia di Seminari di
Base’, avente come tema “Le risorse ambientali fondamentali per il benessere dell’uomo: aria, acqua, suolo”. Ciascun
argomento è stato trattato come monografia specialistica
rispettivamente dal Prof. Sante Capasso per la risorsa Aria,
dalla Prof.ssa Flora Angela Rutigliano per la risorsa Acqua, e
dal Prof. Andrea Buondonno per la risorsa Suolo. La SUN ancora una volta si dimostra aperta al territorio che in questo
caso abbraccia tutto il paese essendo la Facoltà di Scienze
Ambientali unica in Italia.
lettere
al Direttore
Veneto: regione dai mille orizzonti
Caro Presidente
dopo circa quattro anni di lavoro al Magistero, chiedo un po’ di spazio per esprimere alcune considerazioni personali sul significato del
nostro essere “Maestri del Lavoro” e sul momento particolare della
mia vita.
Mi sono trasferito in Veneto, Regione che conoscevo in modo superficiale, e dove risiede uno dei miei figli e la sua famiglia, ma non
immaginavo che il cuore di questo territorio fosse così generoso e
ospitale, oltre che bello e straordinariamente versatile.
Ho imparato presto ad apprezzare le sue Province e, in particolare
quella di Treviso, dove ora abito perché qui ho i miei affetti familiari
più forti. Ma non sono certo lontano da Roma, dove abita un altro
mio figlio e la sua famiglia, e dove intendo rimanere legato proprio
per l’incarico prestigioso che mi avete affidato e che, dopo oltre 50
anni di professione, mi onora e mi fa sentire ancora in attività.
Questi motivi, più di tanti altri, mi consentono di superare, con
l’aiuto del Signore, una prova molto difficile che, personalmente non
avrei mai immaginato di vivere in maniera così fulminea e in un
ambiente dove mi sentivo come un corpo estraneo.
Invece – e proprio qui sta il punto – l’accoglienza che mi hanno
riservato i cittadini di Montebelluna, di Castelfranco Veneto, di Treviso (solo per citare quelli più vicini alla nia nuova residenza) è stata
straordinariamente ricca di calore umano, tanto che un radicato meridionale come me, che ha vissuto la sua esistenza umana e di lavoro,
in Basilicata, si sente già fiero di essere cittadino con la residenza
veneta.
A chi non ha vissuto questa esperienza, può sembrare piaggeria questa mia considerazione, una sorta di maniera comoda e accattivante,
per farmi accettare.
Invece non è così, io sono stato già accettato e mi sento già veneto,
proprio per quel calore umano che mi ha confortato fin dai primi
giorni, quando il dolore per la malattia e la perdita della mia cara moglie Gina, mi portava verso una cupa solitudine molto lontana dal sereno, trasparente e coinvolgente modo di vivere di questa comunità.
Ho letto in questi giorni, caratterizzati dal desiderio di conoscere meglio questa terra, di un centro, Asolo, che viene definito “la città dei
cento orizzonti”. Condivido la definizione, ma credo che essa vada
allargata a tutto il Veneto, che appare proprio una terra che si “apre”
come una finestra sul mondo e che, al di là della generosità del suo
territorio, offre al visitatore tanta storia. Non dico niente di nuovo
se cito, ad esempio, Andrea Palladio che proprio qui ha costruito
dimore gentilizie di grande pregio, Alvise Corsaro, Vincenzo Scamozzi, Jacopo Sansovino, Michele Sanmicheli e tanti altri uomini di
grande ingegno, hanno creato quella che giustamente viene definita
la “Civiltà delle Ville Venete”, un patrimonio di inestimabile valore
architettonico e sociale che tutti i Maestri del Lavoro dovrebbero
conoscere per comprendere meglio la dimensione artistica dell’Italia.
Se poi avessi avuto dei dubbi, della vocazione solidale di questa regione mi basta ricordare, la tangibile presenza dei colleghi veneti che
sono stati vicini alla mia persona e a quella della mia compagna di
una intera vita, intervenuti, in maniera molto partecipata, alle esequie, e che hanno anche portato il nostro gonfalone, listato a lutto, e
recitato, con tutto il pubblico, la “Preghiera del Maestro del Lavoro”.
A loro sono particolarmente grato, così come lo sono alla Federazione che mi ha fatto sentire la sua affettuosa vicinanza.
Caro Presidente, queste sono cose coinvolgenti che non si dimenticano e che lasciano il segno nell’animo, e leniscono il dolore.
Se la Fede aiuta chi crede ed è convinto che la morte fa parte della
vita e che chi ci ha lasciati è sempre con noi da un’altra gratificante
dimensione, la solidarietà umana dei colleghi, contribuisce a rendere
più serena la mia vita e a farmi sentire, come dicevo prima, un “veneto fra i veneti”.
Non rinnego nulla della mia splendida regione, la Basilicata, che diventa una “scoperta” per chi vi entra per la prima volta; e che con i
suoi due mari, le montagne, le sue acque cristalline, il suo manto verde e, ahimè anche il petrolio, ci riconcilia con un modo più umano
di vivere la nostra vita.
Non rivendico nemmeno la mia “meridionalità” che pure ho difeso
con orgoglio in tante espressioni, anche esteriormente visibili, della
mia vita di giornalista.
Posso solo affermare che la “Stella al Merito del Lavoro” che ho ricevuto a Potenza, e porto sempre con me con orgoglio, è diventata la
mia nuova carta d’identità, in questa straordinaria terra, dove non ho
trovato barriere e mi ha fato subito sentire un “veneto tra i veneti”.
Da Montebelluna, nel mese di aprile 2010.
Vittorio Sabia
“Lettera di un padre” - Interventi di alcuni MdL
Caro Contini,
apprezzo e approvo quanto hai scritto a commento della “lettera di
un Padre” (il Prof. Celli) al figlio.
Consentimi di intervenire, parlando direttamente al figlio, nella fiducia che attraverso te, e grazie al Periodico della nostra Federazione,
giungano a lui queste mie note.
Caro ragazzo,
mi rivolgo così a te, autorizzato, credo, dalla mia età (quasi 92) e
dalla lunghissima, densa, convinta esperienza; e dall’esperienza dei
miei tanti figli, e di quelli, fra i moltissimi nipoti, che sono ben più
anziani di te.
Quanto sono d’accordo con il mio collega Maestro del Lavoro, Elio
Contini, il quale ti esorta a “combattere unitamente agli altri giovani
per la costruzione di una società diversa da quella egoistica e indiviIl Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
13
lettere
al Direttore
dualistica che attualmente viviamo”!
C’è chi, in questo combattimento, ha raggiunto risultati insperati.
Basandosi su di un principio che ti esorto a far tuo: dobbiamo, prima
dentro di noi, ma poi soprattutto attorno a noi, risollevare il PIE
(Prodotto Interno Etico). Chi conduce imprese, prima e assai più
che dell’organizzazione e dei mezzi tecnici, deve preoccuparsi della
componente fondamentale di ogni impresa: l’uomo. Non basta dirgli
“fai questo, e fallo così”: bisogna anche dirgli “perché”, invitarlo a
suggerire miglioramenti. Bisogna guardarsi negli occhi. In luogo di
dipendenti si avranno collaboratori, se non addirittura co-protagonisti, il cui pensiero è rivolto non al 27 del mese (il lavoro preso come
condanna), ma al prodotto, al marchio da far affermare, all’obiettivo
da raggiungere: il lavoro vissuto come componente fondamentale
della vita, come proiezione del proprio io verso l’esterno.
Ho condotto, una dopo l’altra, due notevoli imprese, applicando
quei principi. Risultato primo: tutti rientravano dal luogo di lavoro
coi volti distesi, conversando in amicizia. Risultato secondo: la creazione di una nuova comunità umana nella foresta vergine, in Costa
Rica, divenne, dopo tanti tentativi falliti, una splendida realtà citata
ad esempio in tutto il Continente; e, decenni più tardi, uno stabilimento in crisi, quasi duemila “dipendenti” prossimi alla “rottamazione”, raddoppiò la produzione, e venne poi citata come la più produttiva d’Europa. Effetto della crescita del PIE è la crescita del PIL.
L’organico dell’impresa visto non come una piramide, con il Capo
lassù in alto, ma come un coro, che è armonico se nessuna voce
emerge sulle altre: fra queste ce ne è una che “dà il <la>”.
Esperienze analoghe hanno fatto i miei discendenti, davvero utili
membri della Comunità Umana: tesi verso il prossimo quanto verso
i propri familiari.
Ragazzo, ti prego, resta: l’Italia ha bisogno di te. Tu non ti sei sporcato le mani col dio denaro, né questo accadrà perché concorrerai alla
crescita del PIE.
Di quel PIE che significa, nella vita sociale, lealtà, onestà, correttezza,
rispetto, collaborazione, capacità di guardare avanti ed in alto anche
quando si cammina nel fango, e soprattutto capacità di indurre il
prossimo, mentre cammina nel fango, a guardare avanti ed in alto.
Nel darti il benvenuto tra i ricostruttori dell’Italia, ti abbraccio
M.d.L. Ugo Sansonetti
Caro Direttore,
ho ricevuto il bimestrale n.1/2010 del nostro Periodico e, nello sfogliarlo, l’occhio mi è caduto, a pag.6, nella rubrica “Interventi”, sulla
lettera del Direttore Generale della LUISS al proprio figlio e non
Vi nascondo che ne sono rimasto veramente sconcertato per due
principali motivi. L’estensore della lettera, quale responsabile di una
Università - ed in particolare di una con la superiore tradizione di
cultura della LUISS (i miei due figli maschi, al loro tempo, l’hanno
frequentata con gran profitto restando anche indenni da tutte le contestazioni sessantottine), dovrebbe, secondo me, avere come impegno primario l’educazione e l’istruzione dei giovani che gli vengono
affidati a tale scopo dai fiduciosi genitori (pagando per questo delle
profumate rette) nella piena certezza della loro attenta preparazione
agli impegnativi compiti della vita che li attendono.
E’ pertanto assai disdicevole che un tale “educatore” riduca la sua
missione alla denigrazione del proprio Paese, al piangersi addosso nel
qualificare la Nazione nella quale vive in “un posto nel quale non sia
più possibile stare con orgoglio” e nel dire al proprio figlio di prepararsi a soffrire qualora non accettasse il suo invito a lasciare l’Italia.
Dopo sei anni di vita militare (guerra, ferite ed un po’ di prigionia
comprese) ho lavarato per ben 61 anni nel settore del credito con
soddisfazione dei miei datori di lavoro, ed anche mia- e vorrei assicurare a quel Signore che la situazione del Paese era ben diversa
da quella di oggi sia per quanto concerneva lo studio ma sia, soprattutto, le difficoltà di reinserimento nella vita privata e la durezza
del lavoro non ancora assolutamente regolato da norme precise non
essendoci negli anni di inizio- almeno nell’Istituto nel quale percorsi
la prima parte della mia carriera- una tutela sindacale e non essendoci
certo voglia di perdere il posto per eventuali rivendicazioni salariali
e di carriera. Si abbassava la testa, non si badava agli orari né alla
lentezza della carriera od all’eventuale exploit di qualche raccomandato (c’erano allora, ci sono oggi e ci saranno ancora in futuro) ma
si lavorava cercando di rendere al meglio consapevoli che anche il
nostro lavoro poteva contribuire a far uscire il Paese da quella, allora
sì, drammatica situazione. Alcuni anni fa, ho scritto una lettera ad
un nipote andato all’estero per... amore e poi fermatosi lì a lavorare e
che, pur magnificando l’organizzazione delle istituzioni locali presso
le quali aveva trovato sempre appoggio e comprensione, si lamentava
un po’ per la precarietà dei lavori che trovava e, malgrado la nostalgia per la sua terra, temeva un ritorno date le funeree notizie che
circolavano localmente ed anche sulla stampa italiana che riusciva a
trovare. La mia missiva, dopo avergli ricordato le difficoltà che la mia
generazione aveva dovuto superare nei primi anni del dopoguerra,
concludeva pressappoco con queste parole
“.. sii orgoglioso sempre della tua italianità, lavora onestamente e coscienziosamente nel Paese nel quale ti trovi ma ricordati di amare sopra
ogni cosa il tuo meraviglioso Paese!”
Mi sono permesso di manifestare anche il mio sdegno per i non condivisibili sentimenti del Direttore Generale della LUISS in aggiunta
a quanto, in proposito, contenuto nella “Nota sulle problematiche
giovanili” scritta dal MdL Elio Contini, precisando però che non
mi sento affatto un perdente perché la nostra generazione non ha
cercato di cambiare il mondo ma si è impegnata a lavorare anche per
il benessere delle successive generazioni della nostra amata Italia aiutandola, per quanto possibile, a rialzarsi dalle macerie di una guerra
disastrosamente persa.
Molto cordialmente.
M.d.L. Giuseppe C.M. Cigliana
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
lettere
al Direttore
Pensioni: fatto e diritto
I saggi Governanti di un tempo, per rendere meno penosa la vita
degli inabili, dei disoccupati e degli anziani nullatenenti, per sgravare lo Stato dal relativo enorme peso della pubblica beneficenza,
istituirono la previdenza che interviene nel campo del lavoro con
l’assicurazione contro la disoccupazione, l’invalidità, la vecchiaia,
gli infortuni, ecc. Difettando lo spirito associativo e previdenziale
del singolo individuo e lo scrupolo del datore di lavoro, si stabilì di
renderla obbligatoria. Sorsero così, fra i vari organismi, la Società
di Mutuo Soccorso, l’Assistenza Mutualistica, l’Assistenza Malattie
e i Monti Pensione o Casse di Previdenza. Questi furono finanziati
sottraendo al lavoratore una parte del salario in atto (trattenuta previdenziale) o risparmio forzoso e, da parte del datore di lavoro, un
contributo (oneri sociali) per far si che tale stipendio differito servisse
ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia mezzi adeguati per una
vita dignitosa. Per stipendio differito si intende quindi un prolungamento ai fini previdenziali, della retribuzione che deve essere proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato e deve, in ogni caso,
assicurare al lavoratore, non soltanto al momento del collocamento
a riposo, ma costantemente, una elargizione proporzionata al personale in servizio. Trattasi, perciò, di un diritto vero e proprio (vedi
anche l’articolo 38 della Costituzione) e non di una pia elargizione
lasciata al bene placido o alla sensibilità di questo o quel Governante
come si pretende di far credere, perché il legislatore si è premurato
di garantire le disponibilità finanziarie imponendo determinate percentuali di contribuzione e creando delle “riserve matematiche” che
ne garantissero il regolare funzionamento. Il patrimonio delle Casse
Pensioni, essendo di pertinenza esclusiva degli iscritti alla Cassa e
non “ras nullius” all’arbitrio dell’ultimo arrivato (politico o sindacalista che sia), deve o, meglio, doveva essere gestito scrupolosamente
e con parsimonia affinché le finalità per cui sono state istituite le
Casse Pensioni continuassero nel tempo. Purtroppo, soggetti spesso
improntati più ad arrivismo o impulsività che non a competenza,
hanno imposto paradossali atti sconvolgendo la natura di queste
Casse Pensioni, cosicché è stata fatta della beneficenza clientelare,
sistemazioni previdenziali mancanti di relativa contribuzione, indennizzi a vittime politiche, prepensionamenti, cassa integrazione, ecc.
Tutto questo, si badi bene, con i soldi degli iscritti alle Casse Pensioni
che, lo ripeto, sono stati versati dai lavoratori e dai datori di lavoro,
e non certamente con quelli di tutti i cittadini come recita l’articolo
53 della Costituzione Italiana. Il risultato è sotto gli occhi di tutti:
siamo arrivati a grossi deficit con la minaccia di bancarotta da parte
del sistema previdenziale. Comunque senza la possibilità di adeguare
le pensioni al costante rincaro della vita.
M.d.L. Mario Marni
Grazie Mariano
Spett.le Direttore, grazie a Voi, grazie a mio padre, questa società potrà sperare, ancora, di avere modelli “sani” su cui costruire le fondamenta
di un edificio tanto importante quanto lo è quello che noi chiamiamo “comunità”. Grazie, sinceramente, per gli insegnamenti che, per il
tramite di mio padre, mi ha, in questi decenni, trasferito.
Antonio Fundarò - figlio del compianto MdL alcamese Mariano
Pubblichiamo con gratitudine e partecipazione due poesie riguardanti la bontà di Mariano.
Non ci saranno giorni …
Non ci saranno giorni
in cui
la tua dolcezza
non carezzerà
i nostri visi
e la tua gentilezza
non scolpirà,
con un sorriso,
i nostri cuori.
E quando farà giorno,
sempre,
il tuo ricordo,
come “luce” viva,
sarà
la nostra speranza quotidiana.
Ciao Mariano, grazie.
Un’anima buona
Un’anima buona, con gli occhi sorridenti,
è volata verso il cielo d’oro degli eletti,
per vivere e rivivere, al cospetto di Dio,
l’altra vita senza tempo.
Mariano Fundarò ci ha lasciato, in eredità, la sua saggezza,
l’incommensurabile bontà.
Quel sorriso buono, quel cuore palpitante di tenerezza.
Fu per me una persona amabile,
sempre pronto a lanciare, a quanti lo conoscevano,
un grido di speranza dettato dal suo grande cuore palpitante di tenerezza.
Tutti noi sentiamo la nostalgia del suo volo …
Il dolore è il primo colpo d’ala verso l’infinito.
La separazione in questa terra è il preludio di una nuova vita.
Se è vero che il corpo sta nell’anima come il tempo nell’eternità
Mariano Fundarò è vivo nello spirito e nell’anima dei propri cari e in me.
Filippo Nobile
Fausto Cannone
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
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rimini
Come noto la nostra Federazione è stata promotrice e
Reg. VEGA: Colonnello Bartolomeo Polidori, il Co-
protagonista attiva del Convegno di cui sopra.
mandante della Capitaneria di porto Rimini: Ten. Vasc.
Vi hanno partecipato circa 500 Maestri del Lavoro con
Mirko Crociati, il giornalista accreditato Marco Liera
le proprie famiglie alla presenza di molte Autorità tra
(il Sole 24 ore) ed i relatori dott. Pierluigi Celli (LUISS)
le quali il Vice Prefetto dott. Nazzareno De Falco, l’As-
e dott. Maurizio Focchi (Confindustria Rimini).
sessore Politiche Abitative e del Lavoro del Comune
Si riportano il messaggio augurale del Ministro del
di Rimini dott.sa Anna Maria Fiori, l’Onorevole Eli-
Lavoro e delle Politiche Sociali on. Maurizio Sacconi
sa Marchioni, il Cancelliere Vescovile mons. Agostino
ed i saluti del Console Regionale dell’Emilia Romagna
Pasquini in rappresentanza del Vescovo di Rimini, la
Filippo Digiorgio ed il discorso introduttivo del Pre-
Responsabile Centro per L’impiego Prov. Rimini: dott.
sidente della Federazione Gianluigi Diamantini e gli
sa Tatiana Giorgetti, il Dirigente Uff. Scolastico Prov.
stralci dei discorsi dei relatori Dott. Pierluigi Celli e
Rimini: dott.sa Agostina Melucci, il Comandante 7°
Dott. Maurizio Focchi.
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
rimini
Intervento di saluto del Console Regionale
Emilia Romagna Filippo Digiorgio
Mi è gradito porgere, anche a nome mio personale e del
Consiglio Regionale dei Consoli Provinciali e dei Consiglieri
nazionali dell’Emilia Romagna tutti qui presenti, un cordiale saluto alle Autorità presenti, ai relatori, al moderatore ,a
tutti colleghi Consoli Regionali e Provinciali ed a tutti voi
Maestre e Maestri convenuti a Rimini per celebrare il 32°
Convegno NazionaleRimini non è solo una grande e rinomata città balneare, ma
anche una città ricca di storia, di cultura,di tradizioni e di
studio e, conseguentemente, di Convegni e CongressiLe sue origini si perdono nella notte dei tempi ! Sembrano
greche!?
Tuttavia l’antico nome di Rimini: ARIMINUM, ha sicuramente origini umbre, tanto è vero che Pausania, nei suoi
scritti,parla del grande re umbro Arimno e… le monete scoperte nella città testimoniano il dominio di questo Re.
In seguito fu dominata dai Galli Senoni e… nel 471 i romani ne fecero una primaria colonia lasciando numerose tracce:
• Cesare, con il suo “dado è tratto” pronunciato sul
Rubicone;
• Augusto, con l’arco trionfale, dedicato ad Augu sto;
• Tiberio, con la costruzione del ponte sul Marec chia, detto poi ponte di Tiberio, ecc.
Da un punto di vista letterario non si può non ricordare
Dante con Francesca da Rimini, immortalata nel 4° canto
dell’Inferno ecc.. ecc..
Ma, si dirà, tutto questo appartiene al passato!
E’ vero! Ricordiamoci comunque che non ci può essere futuro se non si riesce a rileggere ,tra le righe ,gli insegnamenti
del passato!
Oggi si parla di “ Crisi”! Le crisi ci sono sempre state ed hanno interessato tutti i popoli e tutti continenti!
Ne verremo fuori anche adesso?
Questo è l’oggetto del tema che tratteranno gli illustri relatori ai quali non voglio portar via tempo,
augurando un barlume di speranza e spunti di contributi
alla soluzione
Buon Convegno e buon lavoro a tuttiFilippo Digiorgio
I relatori
Il moderatore Marco Liera
La sala dei partecipanti
Il Console di Rimini Mario Cigni
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
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rimini
Il discorso del Presidente della Federazione MdL
Gianluigi Diamantini
Contrariamente alla consuetudine ho chiesto di aprire questa
parte della manifestazione con la voce della Federazione per
poter effettuare una doverosa premessa. Mi riservo, comunque, se me lo consentirete, di riprendere la parola alla fine degli
interventi.
In occasione del mio discorso, davanti al Presidente della Repubblica ed al Ministro del Lavoro (e delle Politiche Sociali),
il 1° Maggio u. s. ho avuto modo di esprimere alcune, seppur
brevi, considerazioni sull’argomento del quale tutti noi ci stiamo interessando già da un po’ tempo e che costituisce il tema
di questo nostro incontro, cioè su quella crisi che, nata da una
speculazione immobiliare e finanziaria negli Stati Uniti, ha finito con lo scaricarsi sul resto del mondo, coinvolgendo in
particolare, quasi tutti i Paesi a più avanzata economia con i
suoi devastanti effetti negativi. Il nostro sistema paese sta sostanzialmente reggendo ma il prezzo già pagato o ancora da
pagare non è stato ne sarà di poco conto. Tale congiuntura negativa ha, infatti, richiesto e richiederà ancora notevoli sforzi
e sacrifici a tutti i cittadini italiani in particolare a coloro che
hanno perduto il lavoro, o lo hanno visto fortemente minacciato o che, peggio ancora, non hanno avuto alcuna prospettiva di occupazione.
Se poi guardiamo a ciò che sta avvenendo in Grecia ed alle ripercussioni di quella situazione sull’intero sistema economico
europeo, messo in difficoltà anche da speculazioni sia finanziarie sia politiche, non appare che siano ancora del tutto fugati
i timori di un mancato superamento di questo stato di crisi.
Siamo, comunque, tutti noi convinti che non potrà esserci
soluzione se non verranno presi i necessari provvedimenti legislativi o se non potremo contare sull’impegno ad investire
da parte del mondo imprenditoriale, unici strumenti idonei a
Le autorità presenti
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
rilanciare la ripresa del nostro Paese in modo corretto e costante, avendo, peraltro, come primo obiettivo quello di garantire
la massima occupazione possibile come volano della ripresa
dei consumi interni e, quindi, dell’intero sistema economico.
Ecco perché noi Maestri del Lavoro abbiamo scelto questo
argomento come tema del Convegno che stiamo celebrando.
Agli illustri relatori che ora ascolteremo abbiamo rivolto 10
domande che ora vi enuncerò. Esse rappresentano i principali
spunti di riflessione emersi dai lavori pervenutici dai Consolati
delle varie Regioni di Italia, osservatori attenti delle dinamiche
territoriali locali.
Domande
1. Quali sono i motivi per ritenere che la situazione dell’Italia
sia diversa da quella di Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia?
2. Quali accorgimenti debbono adottare, in caso di profonda
crisi economica, i governi quando assumono decisioni forti
che producono un’ondata di tensioni sociali?
3. Il finanziamento alla Grecia potrebbe togliere energie al
rilancio del mercato del lavoro in Italia?
4. Le riforme politico strutturali, se attuate, saranno un freno
od un acceleratore alla ripresa?
5. Tenendo conto anche delle diverse realtà economiche, infrastrutturali e sociali delle nostre Regioni che in alcuni casi
sono retaggio di situazioni pregresse, con particolare riguardo
al lavoro sommerso, l’apporto di forze lavoro connesse all’immigrazione può costituire un vantaggio?
6. Quali benefici economici potrebbero derivare dall’abrogazione delle Province italiane?
7. Il nostro sistema bancario non ha risentito dell’onda speculativa americana, fino a che punto?
8. II nuovo sistema bancario (accorpamenti di più istituti di
credito) appare privilegiare i grandi gruppi a livello nazionale
rispetto alle piccole realtà territoriali. Come tornare alla politica del finanziamento locale in particolare per lo sviluppo delle
imprese, in particolare per quelle nascenti?
9. In prospettiva il sistema industriale sembrerebbe aver accettato il principio del rientro delle attività produttive delocalizzate a difesa della qualità del prodotto “made in Italy” e
di una maggiore attenzione nei confronti della fidelizzazione
della clientela, ciò risponde al vero?
10.Il sistema industriale a partecipazione statale era così negativo da essere soppresso o si poteva procedere ad una ristrutturazione mirata eliminando gli sprechi? Se si, come ricostruire
quel tessuto imprenditoriale andato perduto?
Augurandovi buon ascolto, vi ringrazio dell’attenzione.
rimini
Il telegramma
del Ministro
Maurizio Sacconi
Relazione di Pierluigi Celli (stralcio)
Un intervento fatto a braccio, come si dice in gergo giornalistico, puntuale, con del lavoro come li abbiamo utilizzati noi ed anche voi; entrare nel mondo del lavoro
due tre anni dopo il diploma, la laurea, che sono gli anni più formativi sono quelli
spunti che dovrebbero far riflettere e meditare.
La relazione meritava di essere pubblicata per intero (comunque leggibile in- che danno l’imprinting per tutto il resto della vita lavorativa. Se noi formiamo i
tegralmente sul sito Scuola-Lavoro insieme agli altri interventi), comprese le nostri ragazzi ad aver più di una possibilità diamo loro un punto di forza. In una
domande e le risposte frutto del dibattito successivo, ma per ragioni di spazio recente ricerca del Ministero del Lavoro quattro o cinquecentomila stagisti attualne proponiamo uno stralcio frutto di un’attenta riflessione. Il dr. Celli ha così mente sono in stage presso gli inglesi. In questo caso il loro ciclo di precarietà dura
mediamente dai tre ai cinque anni. La probabilità di sistemarsi definitivamente è
esordito:
“Buon giorno a tutti voi, sono contento perché gioco in casa. Sono di Rimini e tutto pari al 20% il che equivale a dire che mediamente abbiamo un buco generazionale
sommato mi fa molto piacere collaborare con i Maestri del Lavoro perché loro stanno in cui buttiamo una serie di risorse straordinarie e che alla fine andranno a costituaiutando la mia Università in maniera significativa nell’ottica di una impostazione ire una manodopera di riserva in tutto il continente in crisi. Il mondo del lavoro è
che, secondo me, è virtuosa e che tutto il paese dovrebbe imparare. Chi è Maestro oramai cambiato profondamente rispetto a quello che abbiamo vissuto noi nelle fasi
deve aiutare i giovani a crescere, a crescere bene consentendo loro anche di sbagliare storiche o eroiche di questo paese. Il mondo è in evoluzione. È un mondo in cui il
senza pregiudicare le loro possibilità di sviluppo e quello che vorranno fare, così come diritto internazionale è diventato assolutamente rilevante, in cui con ogni probabii Maestri del Lavoro stanno facendo con l’Università della quale io sono responsa- lità la disponibilità della propensione a cambiare dovrebbe essere molto rilevante.”
bile. Credo di doverli ringraziare in maniera particolarmente significativa. Stanno Da qui la necessità di valutare le potenzialità ed i meriti dei giovani consideranattuando un ottimo lavoro e credo che questo sia una delle cose che andrebbero in do che per loro il punto di arrivo e quello di partenza sono profondamente squilibrati a seconda delle condizione delle famiglie, l’ambiente in cui si vive, e della
qualche modo valorizzate”.
Entrando nel tema del dibattito relativo a come uscire della crisi e con quali posizione geografica: una disuguaglianza dettata dalla circostanza della nascita:
“Ognuno nasce come nasce; in maniera del tutto casuale. Nessuno può decidere
uomini ha poi aggiunto:
di nascere in una famiglia bene avviata agli studi
“Credo che l’uscita dalla crisi sia molto legata alla
ed alla cultura dell’eccellenza, o in una famiglia
possibilità che noi diamo ai giovani. Oggi la situadi operaio o quantunque povera, o in una famizione è drammatica. Noi parliamo di inserimento
glia emarginata in cui la cultura non è allo stesso
dei giovani tra i sedici ed i ventiquattro anni che
livello”.
non hanno lavoro. Questa percentuale cresce e va
Da ciò ne consegue che è impossibile immaginafino al 40%, 50% se parliamo dei giovani del Sud.
re che tutti arrivino allo stesso punto.
Il che significa che stiamo bruciando un’intera ge“Il che equivale a dire che, ancora una volta, quelli
nerazione che entrerà nel mondo del lavoro in mache nascono fortunati hanno più possibilità di arniera precaria, in maniera che noi chiamiamo flesrivare comunque sia. Quindi quando noi parliamo
sibile, ma che in realtà è assolutamente variabile,
di merito dobbiamo articolare il ragionamento in
frammentata, senza possibilità alcuna di utilizzare
modo di intervenire anche sulla disuguaglianza che
i primi anni giovanili per un ingresso nel mondo
Dott. Pierluigi Celli (LUISS)
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
19
rimini
esiste. E’ una questione di equità”.
La logica vuole, quindi, che per dare a tutti le stesse possibilità di riuscire, non si
può prescindere dal considerare che i punti di partenza sono necessariamente diversi.
Proseguendo:
“Ci troviamo in un paese a cui interessano le regole. Questa è una crisi che è crisi
di civiltà. E’ una crisi che nasce dal fatto che molti di noi si sono dimenticati che le
regole comuni, il benessere comune avviene in una civiltà”.
In tempo di crisi è logico che le regole vanno rimodellate e salvaguardate, ma
ancor più è la gente che deve cambiare riscoprendo la cultura dei valori fondamentali della nostra attività e della nostra vita sociale. Vivere in una casa
all’interno dalla quale tutti si possono sostenere.
“Quando le crisi mordono, come stanno mordendo oggi, quando sono crisi speciali
più che crisi economiche e finanziarie e quando la crisi economica e finanziaria è
frutto di una crisi di valori, allora bisogna pensare che molto spesso la solidarietà e
la cooperazione sono il punto di partenza. C’è tutta una catena di fiducia che si è
rotta proprio perché la razionalità dei mercati ha rilevato tutte le sue carenze, tutta
la sua pochezza. Non è la solidità dei mercati che salvaguardia i mercati, è la fiducia
che c’è tra gli attori che salvaguardia la qualità del mercato. Quando viene meno
la fiducia, viene meno l’aspettativa per il futuro. Il punto tornare alla cultura delle
regole, vuol dire tornare alla cultura dei valori fondamentali della nostra attività
e della nostra vita sociale. Io credo che queste considerazioni vadano fatte. Vadano
fatte tenendo presente che qui c’è una platea di persone che hanno operato non in
modo individualistico, hanno operato molto spesso in gruppo, condividendo l’operare
nella buona e nella cattiva sorte. Sono stati attori di un progresso e di una attività
che ha portato a dei risultati. E’ quindi sono dell’avviso che debba essere riconosciuto
il compito di trasmettere valori”.
Da qui la riscoperta del ruolo del Maestro ed le indicazioni che Celli ha voluto
dare alla nostra missione.
“Non c’è differenza tra professori e Maestri. Vi sono dei professori che sono anche dei
Maestri, ma vi assicuro che c’è una grande quantità di professori che Maestri non lo
sono affatto. Non basta insegnare, non basta mettersi in cattedra e ammanierare la
sapienza contenuta nei libri. Voi sapete che il lavoro lo si esplica in maniera diversa
da come si insegna ai figli. Bisogna imparare a fare le cose, bisogna imparare a litigare, altrimenti nel mondo del lavoro si arriva impreparati. La maggior parte dei
giovani che escono dalle scuole superiori e dalle università non conosce il mondo
del lavoro e quindi finisce con l’essere rigettata anche da quei posti in cui c’è bisogno
di loro. Ecco perché bisogna tornare all’interno del mondo accademico, nel mondo
della scuole, portare nell’impresa quelli che il lavoro lo hanno fatto, quelli che sanno
come si fa, quelli che hanno vissuto nel mondo del lavoro. Bisogna portare le scuole
superiori a fare questa attività, perché altrimenti non riusciamo a congiungere, in
maniera positiva, il mondo dell’istruzione con il mondo del lavoro. Bisogna utilizzare quelli che l’esperienza l’hanno avuta. Bisogna insegnare attraverso quelli che
queste le cose le hanno subite. Perché anche le frustrazioni che abbiamo subito nel
nostro lavoro, o gli smacchi che abbiamo ricevuto sono le cose da cui abbiamo tratto
più insegnamento rispetto a quelle che sono riuscite bene. Oggi l’esperienza non gode
di buona fama, come le tradizioni: perché tutto sommato ognuno tende a dare per
scontato che l’esperienza si farà”. Infine conclude:
“Ecco è questo che volevo dire in generale rispetto ad una crisi che in qualche modo
passerà. Perché credo che le crisi passino tutte. Però il problema non è che passino,
bisogna vedere come ci si ritrova alla fine della crisi. Se la crisi è stata gestita semplicemente in attesa che passasse noi non avremmo fatto un buon uso alla fine. Bisogna
che si vada fino in fondo per capire quali sono gli snodi veri e se si possono risolvere.
Gli snodi passano attraverso le persone e per il fatto che passano attraverso le persone è
più difficile gestire la crisi. Bisogna tornare ad avere passioni civili che solleticano gli
individui tra di loro e che facciano capire che questo paese si salva complessivamente
se tutti hanno in testa un’idea grande del paese”...
...“Si continuerà nella lenta decadenza del paese, che è incominciata molto prima
della crisi. Un paese che non cresce da dieci anni. E se perde il paese perdiamo tutti,
socialmente, complessivamente, ma anche individualmente. Io credo che queste considerazioni vadano fatte, perché altrimenti dalla crisi si esce male. Quindi non basta
che ci crediamo noi che stiamo più avanti negli anni e che, tutto sommato, abbiamo
risolto le nostre questioni con le risorse accumulate, ma occorre che si salvino i nostri
ragazzi, i nostri figli, i nostri nipoti che in realtà questo mondo lo devono abitare e
che non possono sopportare di vivere in un mondo che è assolutamente inabitabile”.
Relazione di Maurizio Focchi (stralcio)
Ringrazio gli Organizzatori del Convegno, i MdL per le attività svolte
nell’ambito del programma Scuola Lavoro, coloro che hanno lavorato nella
mia Azienda e che continuano a fornirmi un apporto anche morale durante
le visite. Rispondo ad alcune domande che sono state poste dal Presidente
Diamantini:
• la prima: a che punto è la crisi? I dati, che sono pervenuti la settimana
scorsa da Confindustria, sono i dati di sintesi che confermano la crisi, ma c’è
un minimo di ripresa. Nel marzo 2009 la produzione era diminuita rispetto
all’anno precedente del 26 %, nel marzo 2010 è di circa il 20%; ciò significa
che c’è una ripresa del 6-7% nell’ambito della produzione industriale, ma rispetto alla pre crisi la strada è ancora lunga. Secondo i dati di ieri il recupero
è aumentato del 3-4%, il che sta a significare un ulteriore miglioramento.
Quindi la perdita complessiva è del 18%. Comunque esiste una notevole difficoltà a fare previsioni. L’imprevedibilità del futuro, che è apparsa nella sua
20
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
interezza con la crisi greca, e che risulta più evidente poiché gli imprenditori
continuano a chiedermi lumi su come andrà il prossimo mese? Quali sono i
tempi per la ripresa? Solo 2 mesi fa il centro studi di Confindustria prevedeva
una ripresa in 8,4 anni; negli ultimi giorni si prevede che questo ritorno del
PIL sia intorno al 2014, in termini di produzione industriale si prevedeva
intorno al 2018, mentre ora si prevede intorno al 2013. Un altro parametro da
tenere in considerazione è la ripresa nei confronti degli altri paesi mondiali. Il
nostro Paese ha una media del 1%, contro un 4% mondiale e 1,2% europeo;
dobbiamo recuperare se non verso i paesi quali India, Brasile o Cina, almeno
su quelli europei.
• La seconda: cosa stanno facendo le Imprese? Distinguerei la prima fase
del 2009, caratterizzata dall’atteggiamento di “puntellare la casa”, quando le
imprese hanno fatto sostanzialmente tre cose: risparmiare per ridurre le perdite, fare qualcosa per l’occupazione utilizzando gli ammortizzatori sociali (per
rimini
con i fornitori e con i clienti, con le istituzioni
fortuna ci sono anche se migliorabili), mantelocali, nei riguardi dell’ambiente, del risparmio
nere l’organizzazione in essere (personale). L’ulenergetico nell’ambito del proprio territorio,
timo punto è quello del credito, poiché ridurre
E’ un buon esempio che sta per essere seguito
del 40/50% la produzione ne condiziona il
anche da altre industrie in varie province d’Itaportafoglio. Ne consegue che le imprese hanno
lia. Oltre la descrizione di tutte queste attività,
dovuto addossarsi questi oneri per cercare di
ha un significato, porta un messaggio e cioè
sopravvivere.
che le imprese vanno oltre l’obiettivo del proSeconda fase si è caratterizzata nel guardare
fitto. Il profitto è un obiettivo, un mezzo, un
al futuro con “lenti bifocali” e cioè guardare
tramite, una necessità per le imprese, l’ossigeno
il breve ed il lungo termine, e cioè giorno per
per sopravvivere, ed è importante, fra l’altro,
giorno risparmio e credito mantenendo sempre
Dott. Maurizio Focchi (Confindustria Rimini)
che questo profitto sia reinvestito; ecco perpresenti due obiettivi quello del risparmio e del
mantenimento del punto di pareggio (perché con questa incertezza del futuro ché chiediamo che sia defiscalizzato. Il profitto è lo strumento perché il vero
tutte le imprese vogliono essere più elastiche). Nello stesso tempo si pensa al fu- obiettivo delle imprese è quello dello sviluppo. Le imprese devono ritornare
turo, alla ripresa che verrà e si fanno tre cose: la prima preservare le persone che ad essere, a mio parere, motori dello sviluppo economico, dello sviluppo sostanno in Azienda ed il relativo gruppo con cui si lavora assieme e che costituirà ciale e delle persone stesse che lavorano all’interno delle aziende. L’obiettivo
il nucleo della ripresa. Il secondo è quello dell’innovazione, a livello organizza- è quello di trasmettere il significato della cittadinanza d’impresa e cioè che le
tivo/produttivo, a livello distributivo, a livello nuovi prodotti e nuovi mercati. imprese riescano, (imprenditore ed impresa) a farsi conoscere, a comunicare
Il terzo è proprio quello dell’export e dell’internazionalizzazione, sempre meno alla società. Penso che sia un’opportunità e un’occasione da sfruttare. Penso
esportazione di prodotti, ma più internazionalizzazione e cioè presenza sui Pae- che anche le persone che si trovano in difficoltà, le famiglie ed i giovani possi. Ci metterei anche una mia sensazione personale e cioè quello che è cambiato sano capire i valori che le imprese portano. Ecco, all’interno di questi bilanci
è l’atteggiamento del 2009 che era di sopravvivere, e di sofferenza, con quello sociali, al primo punto vi è quello che è stato citato molto chiaramente da
Celli dei giovani e della formazione. Celli lo ha detto molto bene, ma a me
di un nuovo orgoglio, di fare, con una voglia di pensare in avanti.
• La terza: cosa fa la Confindustria? La prima - festeggia i primi 100 anni. è rimasta impressa la frase che fuori dalla relazione il Governatore Draghi ha
E’ importante che capiti proprio in questo momento, è un’occasione per la detto all’assemblea: i giovani sono le vere vittime di questa crisi. Questa è una
Confindustria, che ha organizzato una serie di manifestazioni per ripercorrere frase che mi risuona nella testa, forse perché ho anch’io dei figli, hanno più di
la propria storia e l’intreccio tra la funzione delle imprese in Italia. Riscopren- 8 anni e quindi sono proprio in quella fase di ricerca del lavoro e vedo quanto
do la propria storia, le imprese riscoprono la propria funzione ed il proprio è difficile. La disoccupazione è al 30% ed i giovani hanno risentito di più
l’aumento della disoccupazione rispetto alle età superiori.
orgoglio.
La seconda - è una ricerca che sta facendo, per la prima volta, su 500 imprese E come se ne esce? con lo sviluppo delle imprese. Naturalmente se riusciamo
in tutta Italia che si stanno rinnovando e ristrutturando. In ottobre verranno a sviluppare le nostre imprese riusciremo a dar lavoro anche ai giovani, poi ci
presentati questi dati e una pubblicazione in febbraio. Questa è la testimo- vogliono delle leggi che cerchino di togliere quel muro, che c’è tra quelli che
nianza di come Confindustria stia seguendo questa evoluzione verso il futuro sono dentro al lavoro e quelli che sono fuori. Se ne parla molto, ma forse è ora
delle proprie imprese.
di realizzarle e metterle in pratica.
La terza - è ciò che fa la Confindustria nei riguardi del Governo e della politica L’altro punto è la formazione. E’ una cosa fondamentale, le imprese saranno,
come stimolo verso le riforme. E’ chiaro che la competizione non è solo tra fra 10 anni, quello che saranno i nostri giovani come saranno inseriti nel laimprese dello stesso settore (chi fa macchine o abbigliamento) ma anche tra voro e come saranno formati. Celli lo ha detto chiaramente , le industrie e la
territori e fra gli Stati. Avere un territorio che faciliti il lavoro delle imprese è Confindustria spingono perché le scuole tecniche siano rivalorizzate, ed è vero
assolutamente fondamentale. La posizione di Confindustria è quella di sti- specialmente per le scuole secondarie che sono state troppo dimenticate negli
molare la politica a fare queste riforme. Cito: la burocrazia e la riforma della ultimi anni; è li la ricerca delle imprese nei riguardi degli istituti tecnici, è li che
pubblica amministrazione, l’energia come risparmio di energia e l’ambiente c’è ancora un divario tra la domanda e l’offerta.
come sostenibilità, le infrastrutture, l’istruzione, la formazione dei giovani, la Vorrei concludere con questi due punti, facendo un appello ed anche chiedengiustizia ed il fisco.
do il vostro aiuto. La cittadinanza d’impresa e la cultura d’impresa nei giovani.
La quarta - la crisi come opportunità. Può essere un momento di opportu- Questi obiettivi, secondo me e secondo Confindustria sono fondamentali. La
nità questa crisi? Lo è per quanto detto prima, è un momento difficilissimo cultura d’impresa, cioè creare questo ponte fra le imprese, la società ed i giovama anche di opportunità di scoprire un nuovo prodotto, un nuovo mercato, ni. Cercare di trasmettere ai giovani i valori che voi MdL avete vissuto all’interper ripensare a se stesse, a cosa significa fare impresa e alla propria funzione no dell’impresa, questo sta già avvenendo, perché in pratica lo ho vissuto con
sociale. Faccio un esempio che riguarda la Confindustria di Rimini; noi da alcuni di voi, andando nelle scuole. Penso che voi potete e anzi dovete aiutarci
due anni abbiamo fatto un bilancio sociale, che significa raccontare e descri- per trasmettere questi valori ai giovani e per cercare di fare da ponte per questa
vere cosa fa la Confindustria in termini di rapporto con i propri dipendenti, cultura e cittadinanza d’impresa.
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
21
economia
Il Decreto Legge 25 Marzo 2010
Le Leggi.
Il Decreto incentivi
e le novità fiscali
Il Decreto legge 25 marzo 2010 n. 40, recante “Disposizioni urgenti
tributarie e finanziarie in contrasto alle frode internazionali e nazionali
operate, tra l’altro, nella forma dei cosiddetti “caroselli” e “cartiere” di
potenziamento .... omissis.... di destinazione dei gettiti recuperati al
finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda
di particolari settori” è stato pubblicato sulla G.U n.71 del 26 marzo
2010.
Il provvedimento consta di due parti:
a) di sostegno della domanda in particolari settori;
b) di lotta alle frodi internazionali e riduzione del contenzioso. Circa
questo secondo aspetto ci avvaliamo di quanto pubblicato dalla rivista
telematica Fisco-oggi, edita dall’Agenzia delle Entrate.
Lotta all’evasione ed altre misure fiscali: Il decreto prende di mira
in particolare l’evasione internazionale con riferimento alle cosiddette
operazioni “carosello” e “cartiere” (in tema di fatturazioni ripetute e
fittizie e di evasione di IVA, con le recenti presunte operazioni Fastweb
e Telecom (Sparkle) e, anche in aderenza alle nuove norme Ue sulla
fatturazione elettronica, obbliga i soggetti passivi IVA a comunicare
telematicamente all’Agenzia tutte le cessioni di beni e di prestazioni
di servizi effettuate e ricevute nei confronti di operatori economici dei
Paesi black list. Dal prossimo 1° maggio le società dovranno informare,
attraverso un apposito modello, il Registro delle imprese della Camera
di Commercio, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Inail degli eventuali
trasferimenti all’estero della propria sede. Il Decreto Legge introduce
anche misure finalizzate a contrastare la fruizione illegittima di crediti
d’imposta. Le notifiche ai contribuenti residenti all’estero si considerano valide se fatte tramite raccomandata A.R. presso la residenza estera
indicata nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero o la sede legale
estera risultante dal registro delle Imprese. Deflazione del contenzioso:
il contribuente, nell’abito della conciliazione giudiziale, dovrà adesso
presentare adeguata garanzia per il pagamento delle rate delle somme dovute solo quando l’importo complessivo delle rate successive
alla prima sia superiore a 50.000 euro. Procedure semplificate per la
notifica delle sentenze emesse dalla Commissione Tributaria. Modifiche (abrogate alcune disposizioni) nelle disposizioni delle norme del
Processo tributario (appello da parte degli uffici periferici dell’Amministrazione).
GLI INCENTIVI: il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo
Economico con le modalità di erogazione delle risorse del Fondo è
stato firmato il 26 marzo e pubblicato sulla G.U del 6 aprile n.79.
Dallo stesso giorno è stato possibile per gli operatori commerciali che
intendono vendere i prodotti oggetto degli incentivi registrarsi attra22
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
verso il call center gestito da Poste Italiane. Da giovedì 15 aprile, i consumatori potranno acquistare i prodotti scontati presso i rivenditori
iscritti nell’elenco ufficiale. In teoria le agevolazioni previste dal decreto
scadono a fine anno, ma di fatto saranno utilizzabili fino all’esaurimento dei fondi stanziati per ciascuna misura, come di seguito riepilogato:
Motocicli: (stanziati 12 milioni di €); misura (sconto): 10% del costo
(20% per elettrici ed ibridi) fino a 750,00 € (1.500,00 € per elettrici
ed ibridi).
Cucine componibili: (stanziati 60 milioni); sconto: 10% del costo
fino a 1000,00 €.
Elettrodomestici: (stanziati 50 milioni); misura: 20% del costo (fino
a 130,00 € per lavastoviglie; fino a 80,00 € per forni elettrici e piani
cottura; fino a 10,00 € per cucine a gas; fino a 500,00 € per cappe
climatizzate; fino a 400,00 € per pompe di calore per acqua calda).
Immobili ad alta efficienza energetica: (stanziati 60 milioni) misure:
a) 83 € per mq. di superficie utile fino a 5.000,00 € (fabbisogno energetico migliorato del 30%); b) 116,00 € per mq di superficie utile fino
a 7.000,00 € (fabb. energetico migliorato del 50%).
Banda Larga: (stanziati 20 milioni) sconto 50,00 euro (nuova attivazione di banda larga per i giovani da 18 a 30 anni).
Inoltre, Rimorchi (stanziati 8 milioni); Macchine agricole e movimento terra (stanziati 20 milioni); Nautica (stanziati 20 milioni); Gru
torre per l’edilizia (stanziati 40 milioni); Efficienza energetica industriale (stanziati 10 milioni).
Lo sconto sarà praticato al cliente direttamente dal negoziante, dopo
che lo stesso avrà accertato la disponibilità dei fondi ed i requisiti richiesti (il negoziante potrà recuperare la somma dall’Erario). Nella
maggior parte dei casi il bonus è concesso a fronte di rottamazione del
vecchio bene, che il negoziante dovrà documentare al fisco.
Il decreto, inoltre, dà una mano anche alle aziende operanti nel settore tessile e della moda stanziando un contributo complessivo di 70
milioni: viene introdotta la detassazione dal reddito di impresa degli
investimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo per la realizzazione di campionari.
economia
Altre misure riguardano la realizzazione di piattaforme navali, per gli
interventi di alta tecnologia e per le
infrastrutture portuali.
Per quanto attiene il Piano casa vengono liberalizzati, cancellando l’obbligo di dichiarazione di inizio attività
(DIA), una serie di interventi edilizi.
La liberalizzazione non ha efficacia
se intervengono norme locali più restrittive. La liberalizzazione riguarda: manutenzione ordinaria e straordinaria (se non relativa a parti strutturali e non comporta aumenti
nelle unità immobiliari e nei parametri urbanistici), l’eliminazione di
barriere architettoniche, i carotaggi nel sottosuolo, i movimenti terra
per l’attività agricola, serre mobili, pavimentazione e rifiniture esterne,
pannelli solari e aree ludiche gratuite (per quanto attiene il Piano Casa,
siamo certi che il dibattito parlamentare porterà a modifiche ed integrazioni della normativa).
Il Fisco
Tessera Sanitaria
La tessera riporta i dati anagrafici ed il codice fiscale del proprietario
e, sul retro, i codici necessari, sotto forma di codice a barre e memorizzati su banda magnetica, per garantire ad ogni cittadino l’assistenza
sanitaria anche nei Paesi della UE, in sostituzione del vecchio modello
cartaceo E111 (notizie dal sito Agenzia delle Entrate).
E’ stata distribuita dal 2004 ed ha una scadenza normalmente di 5
anni. Qualora non si fosse in possesso della tessera è possibile rivolgersi, muniti di carta di identità, tesserino sanitario regionale (di cartone) e codice fiscale alla ASL oppure all’Agenzia delle Entrate.
La tessera sanitaria oltre ad essere strumento per usufruire delle prestazioni del Ssn ha la stessa validità del codice fiscale. Ha una scadenza
di 5 anni, salvo diversa indicazione ed in prossimità della scadenza
viene automaticamente inviata una nuova tessera (“la vecchia”continua
a valere come tessera di codice fiscale). Se la tessera viene smarrita o rubata, è possibile richiedere un duplicato presso la Asl di appartenenza,
ovvero presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
novità nel 730/2010
Tra le novità relative ai redditi 2009 (da dichiarare nel 730/2010) ne
segnaliamo alcune tratte da fascicolo a stampa edito dall’Agenzia delle
Entrate:
-detrazione del 20% per l’acquisto di mobili, apparecchi televisivi e
computer finalizzati all’arredo di immobili ristrutturati;
- detrazione (prorogata) del 20% per la sostituzione di frigoriferi e
congelatori e per l’acquisto di motori ad elevata efficienza e variatori
di velocità;
- detrazione per il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso;
- proroga della detrazione del 55% per le spese relative agli interventi
finalizzati al risparmio energetico degli edifici esistenti e della detrazio-
ne del 36% per le spese di ristrutturazione edilizia;
-proroga della detrazione d’imposta del 19% per le spese di autoaggiornamento e formazione docenti, per le spese di acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed
interregionale, per le spese sostenute dai genitori per la frequenza di
asili nido.
scadenze fiscali (730)
Entro il 1° marzo 2010: il sostituto d’imposta con segna la certificazione dei redditi percepiti e delle ritenute subite (Cud 2010): l’Inps
quest’anno ha fatto registrare un lungo e non motivato ritardo. Entro
aprile 2010: presentazione al proprio sostituto di imposta del Mod.
730 e della busta contenente il 730-1 (per la scelta della destinazione
del 8 e 5 per mille); Entro il 31 maggio 2010: il contribuente riceve da
sostituto d’imposta copia della dichiarazione Mod. 730 ed il prospetto
di liquidazione 730-3; Entro il 31 maggio 2010: presentazione al Caf
o al professionista abilitato del Mod.730 e la busta contenente il Mod.
730-1.
Entro il 15 giugno 2010: il contribuente riceve dal Caf o dal professionista copia della dichiarazione Mod. 730 e prospetto di liquidazione
730-3.
A partire dal mese di luglio 2010 (agosto o settembre per i pensionati):
riceve la retribuzione (pensione) con i rimborsi o con le trattenute delle
somme dovute. In caso di rateizzazione dei versamenti di saldo e degli
eventuali acconti è trattenuta la prima rata. Le ulteriori rate, maggiorate dell’interesse dello 0,33% mensile, saranno trattenute nelle retribuzioni (pensioni) dei mesi successivi. Se la retribuzione (pensione) è
insufficiente per il pagamento delle imposte (o degli importi rateizzati)
la parte residua, maggiorata dell’interesse nella misura dello 0,40%
mensile, sarà trattenuta dai pagamenti dei mesi successivi.
Entro il 30 settembre 2010: il contribuente comunica al sostituto d’imposta di non volere effettuare il secondo o unico acconto dell’Irpef o
di volerlo effettuare in misura inferiore rispetto a quello indicato nel
730-3;
Entro 25 ottobre 2010: il contribuente può presentare al Caf o al professionista abilitato la dichiarazione 730 integrativa.
La documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi 2009
(730/2010) va conservata fino al 31 dicembre 2014, cioè per il periodo entro cui l’amministrazione finanziaria può richiederla ( 4
anni successivi alla presentazione della dichiarazione).
MdL Gino Scaramstra
Articolo pubblicato su news n.2 del Consolato di Roma
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
23
angolo della medicina
Gli Anziani: una possibile risorsa
Nella storia dell’umanità, gli anziani attuali sono il gruppo sociale che ha forse vissuto nel corso della propria vita i maggiori cambiamenti. Tra i più significativi mutamenti strutturali
intervenuti nella società italiana dal dopoguerra ad oggi ricordiamo: il miracolo economico e la successiva stagnazione;
il raggiungimento del “benessere di massa”, con la definitiva
scomparsa dei problemi di sussistenza che avevano assillato
le precedenti società preindustriali; la successiva stagnazione
economica; l’emigrazione dal sud al nord, dalle campagne alle
città, e successivamente dai paesi extracomunitari all’Italia; la
denatalità e il progressivo invecchiamento della popolazione;
la frammentazione della famiglia e la comparsa di nuove forme di convivenza; il passaggio da forme di lavoro prevalentemente manuale nell’agricoltura, nell’artigianato e nell’industria, a lavori di tipo intellettuale o nel settore dei servizi; la
progressiva riduzione degli anni dedicati all’attività lavorativa.
Cambiamenti altrettanto significativi sono sopraggiunti nel
mondo della comunicazione, con fenomeni che hanno modificato profondamente le relazioni interpersonali, come la
motorizzazione di massa, la televisione e il suo linguaggio, i
telefonini portatili, l’avvento di internet, lo spazio crescente
dedicato ad un linguaggio pubblicitario in cui le immagini
che si succedono rapidamente (gli “spot”) prevalgono sul messaggio affidato alla parola scritta. Tutte queste novità hanno
progressivamente determinato una crisi dei precedenti modelli di vita associativa: le persone escono meno di casa per
comunicare tra loro, e spesso le relazioni reali sono state sostituite da quelle virtuali.
Se andiamo a vedere quale ruolo hanno gli anziani attuali
rispetto a quelli del passato indubbiamente troviamo aspetti
positivi, che hanno contribuito a migliorare la loro qualità
della vita: oggi si vive più a lungo, con una serie di comodità
che aiutano a tollerare gli handicap fisici e le oscillazioni climatiche; il servizio sanitario e sociale garantisce una copertura
assistenziale in tutte le fasce di età. Tuttavia, vivere più a lungo
comporta anche un aumento delle patologie croniche a carattere invalidante, una maggiore probabilità di ritrovarsi soli e
meno ascoltati dagli altri. La condizione anziana comporta
da un lato più esperienza e più tempo libero a disposizione,
dall’altro si accorcia anche il tempo da vivere davanti a sé per
realizzare i propri progetti, si riducono le capacità mnesiche,
le abilità tecniche e la resistenza allo sforzo fisico e intellettuale. Anche la motivazione a mantenere gli interessi e le occupazioni precedenti può progressivamente venire a mancare.
Inoltre, molti anziani si sentono sempre più a disagio in un
mondo che procede con ritmi sempre più veloci e che adotta
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
un linguaggio sempre più incomprensibile per loro. Ne consegue una sensazione di estraniazione e di disadattamento nei
confronti di un modello culturale in cui non ha alcun valore
chi è “vecchio e saggio” ma viene apprezzato soltanto chi è
“giovane e bello, non importa se intelligente”. Chi vive quotidianamente con gli anziani si accorge sempre più che l’obiettivo fondamentale da perseguire non può essere un semplice
prolungamento della vita, ma occorre invece aiutarli ad attribuire un significato agli anni in più che rimangono da vivere.
Negli ultimi anni, si è verificato un aumento dell’offerta
culturale per gli anziani, con attività specificamente dedicate a questa parte della popolazione. Gli enti locali, le associazioni culturali e del terzo settore hanno creato iniziative
come l’Università del Tempo Libero o della Terza Età, i viaggi guidati nelle città d’arte, il coinvolgimento degli anziani
nella scrittura di memorie autobiografiche e rappresentazioni teatrali con l’aiuto degli animatori culturali, gli sconti e
le facilitazioni nell’ingresso a musei, mostre, cinema e teatri.
Tutte queste iniziative rappresentano indubbiamente stimoli
importanti per chi, superata la fase della vita lavorativa, deve
continuare ad esercitare la propria mente. Oltretutto, è stato
dimostrato che gli stimoli intellettuali riducono l’incidenza di
demenza: ricercatori francesi hanno dimostrato una riduzione
del rischio di questo tipo di patologia in anziani impegnati in
attività ricreative, (composizione di puzzle, giochi di carte),
ed eventi culturali, (visione di film e spettacoli teatrali). Dopo
aver confrontato due gruppi di ultrasessantenni che svolgevano queste attività, rispettivamente una o due volte alla settimana, dopo quattro anni di osservazione gli autori hanno
registrato una riduzione del 50% dell’incidenza di demenza e
del 40% di Alzheimer nelle persone più assiduamente impegnate. Non era utile, invece, svolgere attività fisiche, passive o
sociali, come camminare, guardare la televisione, ascoltare la
radio, praticare giardinaggio o far visita agli amici (Akbarali e
coll., 2009). Rispetto al resto della popolazione, l’invecchiamento degli intellettuali presenta alcuni vantaggi: in genere,
gli intelletuali sono più informati sugli eventi sociali e politici,
mantengono più in esercizio le proprie capacità cognitive, se
non hanno la compagnia di una persona sanno apprezzare
quella di un libro, sono più in grado di prendere le distanze
dagli aspetti negativi della vita attuale. Inoltre, la fruizione
intellettuale può continuare anche in chi non si può più muovere, e il piacere estetico di tipo intellettuale non richiede una
completa integrità fisica. Chi ha più cultura di apprezzare con
cognizione di causa i grandi artisti del passato, e nello stesso
tempo è più curioso nei confronti delle novità. Inoltre, la cul-
angolo della medicina
tura aiuta a stimolare la memoria e le altre funzioni cognitive.
Occorre però ricordare che non tutti i tipi di impegno culturale hanno una funzione positiva durante l’invecchiamento.
Chi ha un Sapere troppo nozionistico e libresco rischia con
il tempo di distaccarsi dalla vita reale, e spesso tende ad idealizzare i fatti e le persone, rifiutandosi di vederle così come
stanno. In certi casi, una concezione errata dell’attività intellettuale può creare un estraniamento dalla realtà, alimentando velleità e pregiudizi ingiustificati. Per certi intellettuali,
la lettura può rappresentare un alibi per mantenersi inattivi
(quando la quantità delle azioni e delle scelte è inversamente
proporzionale a quella delle nozioni acquisite) e favorire un
decondizionamento fisico dannoso per l’organismo.
Un modello particolarmente interessante di invecchiamento
positivo è rappresentato dagli ultimi anni di molti artisti, soprattutto in campo figurativo. Se noi andiamo ad esaminare
la vita di pittori come Michelangelo, Tiziano, Bellini, Goya,
Corot, Renoir, Monet, Matisse, Picasso, vediamo che la loro
vecchiaia è stata contrassegnata da un proseguimento dell’attività creativa ad altissimi livelli qualitativi, con una continua
capacità di rinnovare il linguaggio espressivo, il tipo di soggetti trattati e il significato profondo delle loro opere. Avendo
conservato la passione creativa e la motivazione ad esprimersi,
sono rimasti attivi anche in presenza di gravi limitazioni fisiche, che anzi hanno costituito per loro un motivo per esplorare nuove possibilità espressive. Per tale motivo, la loro vita è
un grande esempio di longevità creativa e rappresenta un utile
modello di invecchiamento positivo.
Il fatto che esistano modelli positivi e negativi di invecchiamento ci pone davanti a diversi scenari, che adombrano le
varie possibilità di trascorrere gli ultimi anni della vita in con-
dizioni di maggiore o minore sintonia con il mondo esterno
e con le nuove generazioni. Certi anziani si sentono come gli
unici sopravvissuti di un mondo ormai scomparso, non capiscono più il mondo attuale e ne subiscono le scadenze e gli
avvenimenti, passano il tempo a rimpiangere un passato che
tendono spesso ad idealizzare, ma non riescono a comunicare
alle nuove generazioni i valori etici ed estetici di questo passato, sono incapaci di cogliere il lato positivo delle novità e di
pensare a nuovi programmi e progetti. Altri, invece, si sentono testimoni e custodi dei valori del passato e lo preferiscono
ad un presente che non ha conservato la stessa tensione morale, ma riescono a trasmettere agli altri l’entusiasmo della loro
gioventù e i valori che l’animavano, si oppongono al degrado
dei costumi e della vita sociale mantenendo però un interesse per la vita e una speranza di miglioramento. Si ritengono
in minoranza, ma pensano di avere ancora qualcosa da dire.
Criticano i giovani, ma ne ricercano la compagnia e accettano
volentieri il confronto con loro. Altri ancora, non hanno perso la speranza in un domani migliore, pensano che il futuro
sia ancora tutto da scrivere e di essere utili ad indicare ai più
giovani la strada da compiere per superare le difficoltà attuali. Mantengono intatta la memoria del passato, e riescono a
vederne contemporaneamente i pregi e difetti. Conservano
la loro curiosità verso il presente e riescono a coglierne tutte
le potenzialità. Sono quindi in grado di fare una sintesi creativa tra passato e presente e a prevedere non solo i rischi ma
anche i possibili vantaggi del futuro. Riescono così a fornire
alle nuove generazioni consigli e indicazioni sulle soluzioni
da scegliere.
Per trascorrere una vecchiaia creativa, sono necessari alcuni
requisiti: continuare a fare progetti per il futuro, mantenere
interessi e motivazioni che imprimano un senso alla vita quotidiana, continuare a cercare la propria identità, autenticità e
originalità e a sperimentare qualcosa di nuovo. Occorre però
avere sviluppato già dagli anni della giovinezza una tecnica
espressiva ed esercitarla durante l’intero corso della vita (non
soltanto a livello artistico, ma anche nella semplice capacità di
comunicare con gli altri e di prendersi cura di loro, di costruire oggetti, cucinare, coltivare un orto o un giardino ecc.). Non
è indispensabile possedere un grande bagaglio di nozioni, ma
occorre soprattutto avere qualcosa da dire e mantenere il desiderio di comunicare.
Come scrive Dylan Thomas in una delle sue migliori poesie,
“Non inoltratevi quietamente in quella buona notte, la vecchiaia deve ardere ed infuriare al declinare del giorno”.
dott. Stefano Umberto Magnolfi
direttore U.O. Di Geriatria USL 4 Prato
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
25
news
Dall’Italia e dall’Estero
IL Border Collie è il primo cane al mondo
per capacità cognitive ed espressive. Lo ha
stabilito un approfondito studio condotto
su ben 110 razze canine
dall’American Psychological Association diretta dal prof. Stanley Coren, insegnante presso l’Università Canadese della British Columbia.
Nella graduatoria, guidata dal Border Collie, segue, a poca
distanza il Barboncino, il Pastore Tedesco, il Golden Retriever,
il Doberman Pincher.
Tra i peggiori cani che compaiono nella graduatoria, vi sono il
Levriero Russo Borzoi, il Chow Chow, il Basenji e il Levriero
Afgano che risulterebbero meno dotati.
Il professor Coren ha precisato che la graduatoria è stata compilata sulle valutazioni di 209 giudici che hanno operato nelle
competizioni di “obbedienza canina” del Nord America.
I cani, in definitiva, posseggono tre intelligenze: quella istintiva legata alla razza, l’intelligenza adattativa, e quella scolastica,
derivante dal lavoro, cioè quello che il cane impara seguendo
gli insegnamenti dell’uomo.
Il tormento
dell’estate, cioè
le zanzare, preferiscono la birra.
Lo sostengono
alcuni scienziati dell’Università
di Montepellier che hanno condotto una indagine nella zona
del Burkina Faso
sulle terribili zanzare portatrici di malaria. Ad attirare i piccoli
vampiri sarebbe l’odore emanato dall’alito e dalla pelle, specie dei
bevitori di birra, con particolare riferimento alle bevande estratte
dal luppolo.
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
Il bikini che spesso ammiriamo
sulle nostre spiagge, non è una
scoperta recente degli stilisti mondiali. Infatti è stato inventato daGLi antichi romani.
Una testimonianza inconfutabile di questa affermazione viene dall’osservazione di
un mosaico della Villa del Casale di Piazza
Armerina, in provincia di Enna, di origine
romana, che risale al IV secolo d. Cristo. Si
osserva una leggiadra fanciulla che danza
con un costume a due pezzi, molto più audace di quello che prese il nome dall’atollo
dei Bikini nel 1946, e che divenne famoso
perché, per la prima volta, fu sfoggiato sulle spiagge dalle nostre ragazze che si erano
liberate dal costume ad un solo pezzo.
Anche la salciccia,
un prodotto tipico
della Basilicata, fu
inventata dai romani. La chiamavano “lucanicae”, dall’antico
nome del popolo della Lucania, la regione del sud
d’Italia che, dalla firma della Costituzione si chiama
ufficialmente Basilicata. I romani inventarono anche la mortadella, che secondo la tradizione nacque
proprio a Bonomia, l’attuale Bologna, il prosciutto
crudo che Catone esaltava e che i legionari apprezzavano molto, tanto che vollero imprimere la sagoma
di un maiale sulle insegne della X Legione e le olive
farcite che oggi si chiamano “ascolane”.
news
Una macchinetta erogatrice per caffè,
bibite ed altri snack per ogni 26 abitanti. E’ il risultato di una statistica che viene rilevato dall’autore del libro
“Pausa caffè” di Antonio Barbangelo
edito da Egea. La diffusione di queste macchinette, rileva l’autore produce ben 3 miliardi di euro all’anno.
L’Italia è il massimo produttore europeo di questi distributori automatici e detiene il primato mondiale di export. Le
“macchinette” automatiche sono ormai ovunque, sui luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle stazioni ferroviarie, negli
aeroporti, nelle palestre e finanche nei musei.
Una banca del tempo per gli animali domestici è
nata nel nostro Paese.
E’ una idea dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, in sigla AIDAA. E’ un modo semplice e gratuito – spiegano i promotori dell’iniziativa –
per offrire o richiedere del tempo per accudire gli animali a quattro zampe
o trascorrere qualche ora con loro. Naturalmente è dato per scontato che
chi ha interesse deve mostrare un vero amore verso gli animali domestici,
insomma non si tratta di un passatempo, ma di un impegno civile.
Quanti sono interessati al problema possono partecipare alla “banca del
tempo per gli animali domestici” inviando una e.mail a “bancaaninali@
libero.it” indicando l’età, la città di residenza e i dati relativi agli animali.
L’apice della felicità arriva dopo i 70 anni, per essere più precisi a 74 anni. Lo ha stabilito uno studio
internazionale condotto da psicologi americani ed europei pubblicato sul “Social Indicator Research” dopo 20 anni di ricerche. Lo studio ha interessato
21mila persone di diversa età, reddito e condizione sociale ed
ha dimostrato che l’età più infelice quella dell’adolescenza, mentre negli anni successivi si ha una felicità media verso i 40 anni.
Il massimo delle felicità, secondo gli studiosi, si raggiunge a 74
anni quando i settuagenari sono in grado di apprezzare anche le
più piccole cose e godersi quello che si è costruito.
La morte non è niente, noi siamo andati
semplicemente nella stanza accanto.
Noi siamo noi, voi siete voi. Continuate a ridere
di ciò che ci ha fatto sempre ridere.
Pregate, sorridete, pensate a noi, il senso
della vita è sempre lo stesso. Il filo non si è mai
interrotto. Noi non siamo lontani, siamo solamente
dall’altro lato della strada. Basta guardare
Sant’Agostino
“Se non posso cambiare, quando le circostanze
lo impongono, come posso chiedere
agli altri di cambiare?”
Nelson Mandela
dall’europa
E’ italiana la prima donna nominata “Presidente del Comitato
delle Regioni” europee.
E’ Mercedes Bresso già Parlamentare Europeo e Presidente della
Regione Piemonte, membro, da
lunga data del Comitato delle Regioni.
Nel suo discorso di insediamento, la nuova Presidente, ha esortato l’Assemblea dell’Unione Europea dei rappresentati regionali e locali a proseguire con rinnovata decisione gli obiettivi politici
che sono alla base del programma comune. Quali sono le competenze
del Comitato delle Regioni ? La stessa Mercedes Bresso, in una intervista apparsa su “Newsletter” del Comitato delle Regioni ha sottolineato
che “l’organismo ha acquistato nuove competenze, tanto in materia di
coesione territoriale che di controllo del rispetto del principio di sussidiarietà”. Negli ultimi anni, ha sottolineato ancora la Bresso, il CdR ha
instaurato un rapporto duraturo con le Associazioni rappresentative delle amministrazioni locali e regionali al fine di rafforzare il proprio valore
aggiunto, a tutto vantaggio delle comunità che operano sul territorio.
I Rappresentanti eletti regionali e locali europei chiedono che gli oneri burocratici inerenti
alla politica di aiuti regionali dell’UE, vengano
ulteriormente ridotti.
Tanto allo scopo di attenuare gli effetti della crisi economica che ha colpito pesantemente tutte le Regioni.
Questa è la proposta di Flo Clucas,
vicesindaco di Liverpool, già presentato agli organi competenti per
un rapido esame. La proposta ha ricevuto il consenso unanime di tutti
gli esponenti regionali, in particolar
modo di quelli italiani che si stanno
adoperando perché il provvedimento diventi subito operativo.
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
27
le arti
Notti a Villa d’Este
flora romana. fiori e cultura nell’arte di Mario de’ Fiori (1603-16739
gli anni, il fasto del giardino si
Villa d’Este a Tivoli, con il suo
arricchì delle decorazioni nelle
meraviglioso giardino nel quale
sale del Palazzo dirette dai prosono incastonate stupefacenti
tagonisti del tardo manierismo
fontane dall’elegante e originale
romano come Livio Agresti, Feprospetto, costituisce uno degli
derico Zuccari, Durante Alberesempi più riusciti e suggestivi
ti, Girolamo Muziano, Cesare
di villa rinascimentale italiana
Nebbia e Antonio Tempesta.
e questa estate, come le preceAlla morte di Ippolito nel 1572,
denti, è possibile scoprire quesuccessero il Cardinale Luigi e
sto magnifico gioiello dell’aril Cardinale Alessandro d’Este,
chitettura del Cinquecento di
fino al 1624. Entrambi arricchinotte: un’esperienza estetica
rono la Villa di nuove fontane,
davvero unica. Villa d’Este, recon il concorso dei migliori arsidenza del cardinale Ippolito
tisti del loro tempo. ParticolarII d’Este, chiamato ad essere
mente notevole fu l’apporto di
governatore di Tivoli nel 1550,
Gian Lorenzo Bernini, sotto il
è caratterizzata dal Palazzo, incardinale Alessandro. In seguito
teramente e magnificamente
la Villa passò definitivamente in
affrescato da artisti manieristi e
possesso di Casa d’Este, e sucdal suo giardino, che esemplificessivamente agli Asburgo, ai
cano grandiosamente la cultura
quali rimase fino al 1918, quanrinascimentale al culmine della
do passò allo Stato Italiano,
sua raffinatezza. Estesa con i
che la ripristinò integralmente
suoi giardini su una superfiaprendola al pubblico. Villa
cie di 45mila mq è considerad’Este è uno dei monumenti
ta capolavoro architettonico e
più visitati e prestigiosi d’Italia,
massimo esempio di giardino
capolavoro del giardino italiano
all’italiana. Per la straordinaria
e inserita nella lista UNESCO
varietà e molteplicità dei giochi
del patrimonio mondiale.
d’acqua e per le sue caratteriNella villa, fino alla fine di otstiche di trasformazione della
tobre, è allestita un’interessante
natura in paesaggio artificiale
mostra dedicata all’arte meraa terrazze, organizzato secondo
vigliosa di un protagonista a
un armonico piano regolatore
lungo dimenticato del Barocco
geometrico (con le fontane, le
Bottega di Mario de’ Fiori – Flora o Primavera, 1665 ca.
europeo, Mario Nuzzi detto de’
sculture, le montagne e le casca- Olio
su tela, cm 134,3 x 99,3. Collezione Privata. Inedito
Fiori, il più grande e prolifico
te artificiali, le musiche idraulipittore naturalista e “fiorante”
che), Villa d’Este costituisce un
modello più volte emulato in tutta Europa, fino all’affer- romano del Seicento. La rassegna, dal titolo “Flora Romana – Fiori e Cultura nell’arte di Mario de’ Fiori (1603 –
mazione dei grandi giardini di Versailles.
Ippolito II d’Este affidò l’incarico di progettare la residen- 1673)”, comprende una vasta selezione di opere inedite o
za a un grande architetto dell’epoca, Pirro Ligorio, e venne poco note di che ripercorrono e studiano il gusto, le tecnipoi realizzata dall’architetto di corte Alberto Galvani. Ne- che, lo stile pittorico e le illustri committenze dell’artista,
28
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
le arti
Mario de’ Fiori e Girolamo Troppa
– Ghirlanda di fiori con Erminia fra
i pastori, 1660 ca. Olio su tela, cm
102 x 89. Collezione Privata, Monaco
(Courtesy of Eckart Lingenauber)
Mario de’ Fiori – Narcisi a tazzetta,
anemoni, tulipani, roselline, narcisi
gialli, aquilegie, campanule azzurre, garofani e altre essenze in
un vaso azzurro sablzato e figurato all’antica, 1640 ca. Olio su tela,
cm 50 x 35,6. Collezione Privata.
molto conosciuto e apprezzato al suo tempo, le cui opere
furono ricercate da re e regine, principi e cardinali di tutta
Europa. Oltre alle opere realizzate dal pittore romano, Villa d’Este ospita i lavori dei suoi allievi, degli antagonisti e
dei seguaci, in modo da approfondire il contesto culturale
e sociale nel quale si formò e visse Mario de’ Fiori. Una
ricerca complessa, quella del pittore, che affonda le sue
radici alla fine del Cinquecento, tra l’Italia e le Fiandre,
nella rappresentazione devozionale ed allegorica dei fiori, plasmandosi poi nell’ambiente degli scienziati Lincei
precursori della botanica moderna. La mostra è inserita
in un contesto, quello della Villa d’Este, che con il suo
Pier Francesco Cittadini detto Il Milanese (1613 ca – 1681) – Passiflora,
tuberose, tulipani, narciso a tazzetta,
tromboni, rose, peonie, calendule,
convolvoli, un croco e altri fiori in
un vaso di metallo con guarnizioni
dorate, 1645 ca. Olio su tela, cm 88,
5 x 63. Collezione Privata. Inedito.
giardino sembra rifletter all’esterno delle sale espositive, la
magia delle forme e dei colori dei fiori dipinti nelle opere
di Mario e della sua cerchia. Le prestigiose committenze
cardinalizie, i dipinti inviati dagli aristocratici romani in
dono ai diplomatici della Corte di Francia e quelli acquistati per il re di Spagna dagli ambasciatori spagnoli, segnano il successo internazionale di Mario de’ Fiori. Verso la
metà del Seicento, la vasta bottega dell’artista sito al piano
terra di un edificio nell’omonima strada romana, iniziò
ad essere frequentata da numerosissimi allievi ed assistenti
provenienti da tutta Europa: segno dell’ormai acclamato
successo dell’artista romano.
Tivoli, Villa d’Este - Aperture straordinarie notturne della villa e del giardino
VISITE GUIDATE NOTTURNE: La Dott.
ssa Roberta Bernabei, storica
dell’arte, presidente dell’Associazione Culturale EOS, condurrà ogni
venerdì e sabato, fino all’11 settembre, visite guidate notturne alla villa
e alla mostra.
Per informazioni e prenotazioni:
Associazione Culturale EOS
Via S. Grattoni, 1 - 00185 Roma
tel. 06 86907230 - 349 6732734
[email protected] - prenotazioni@
eoscultura.it
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APERTURE SERALI: tutti i venerdì e
sabato dal 2 luglio all’ 11 settembre
dalle 20,30 alle 23,00.
biglietto intero: 10 euro (Villa + mostra), biglietto ridotto: 6 euro, dai 14
ai 18 anni e sopra i 65, gratuito fino
ai 13 anni.
COME RAGGIUNGERE VILLA D’ESTE:
In automobile: Autostrada A24,
uscita Tivoli;
In treno: Linea Roma-Pescara, Stazione Tivoli;
In pullman: Linea Cotral Roma-Tivoli
(capolinea di Roma: fermata metro
Ponte Mammolo; fermata di Tivoli:
Largo Nazioni Unite).
Dott.ssa Roberta Bernabei, storica dell’arte - Presidente Associazione Culturale EOS
(www.eoscultura.it)
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
29
dai consolati
potenza
I premi Adinolfi e
Campochiaro istituiti a POTENZA per ricordare l’opera svolta dai due
Consoli Provinciali, deceduti negli
anni scorsi, e che hanno lasciato una
traccia profonda della loro attività,
sono stati consegnati nel capoluogo
di regione della Basilicata, nel corso di
una cerimonia pubblica alla quale hanno partecipato, oltre ai Maestri del Lavoro, molti esponenti della comunità
potentina.
La manifestazione ha avuto inizio con
la celebrazione della Santa Messa, nella
Chiesa di San Michele Arcangelo, da
parte del Parroco Padre Vitale Dartizio
che ha ricordato i Maestri scomparsi.
Durante la preghiera dei Maestri del
Lavoro, letta dalla Presidente provinciale dei Revisori dei Conti Italia Petruzzi, è stata ricordata, in particolare,
la figura di Gina Cassano, moglie del
vice Presidente Nazionale della Federmaestri Vittorio Sabia, già Console regionale della Basilicata, scomparsa dopo una breve malattia a Montebelluna,
in provincia di Treviso.
La giornata di incontro e di ricordo è
proseguita in un hotel del centro storico di Potenza dove si è svolta la cerimonia per l’assegnazione dei Premi
Adinolfi e Campochiaro, introdotta da
brevi parole del nuovo Console Provinciale di Potenza Raffaele Gifuni.
I premi intitolati a Errico Adinolfi, sono stati assegnati ad Antonio Papaleo,
attuale Console regionale per la Basilicata, a Italia Petruzzi ed Emilia Torrente per la loro “fedeltà” di iscrizione al
Consolato Provinciale.
Il premio intitolato alla memoria di
Lucia Campochiaro è stato assegnato al
Vice Presidente nazionale dei Maestri
Vittorio Sabia, per i suoi meriti nell’organizzazione dei Consolati lucani.
“Una testimonianza di vita dell’opera
dei Maestri del Lavoro in Basilicata”, è
stato sottolineato negli interventi di va30
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
ri colleghi, “che ha inteso rilanciare gli
ideali di quanti sono stati insigniti della
Stella al Merito del Lavoro molto importanti in una società che sembra dimenticare i valori autentici della vita”.
parma
Assemblea Generale Maestri del Lavoro del Consolato Provinciale di
Parma.
Sabato 22 maggio, presso la Camera di
Commercio di Parma, si è svolta l’assemblea annuale del consolato. L’assemblea si è svolta secondo la scaletta
tradizionale che prevede la relazione
morale da parte del Console Giuseppe
Galaverna, la presentazione del nuovo
consiglio, l’approvazione del bilancio
gestionale, nonché l’assunzione degli
impegni relativi al nuovo anno di attività e informazioni varie.
*****
•Presentazione dei neo Maestri
2010
E’ seguita la parte centrale dell’assemblea con la presenza delle massime autorità cittadine o loro rappresentanti,
nella presentazione alla Città dei neo
Maestri del Lavoro, la gran parte accompagnati dai titolari o rappresentanti delle rispettive aziende di appartenenza.
Le sette “Stelle del Magistero del Lavoro di Parma”, insignite il 1° maggio
al convegno regionale di Bologna, sono:
•Adorni Mario - Transystem s.r.l.
•Brini Stefano
Impresa Pizzarotti & C. S.p.A
•Cacchioli Elena
Chiesi Farmaceutici
•Cugini Gabriella - Camst Parma
•Donelli Andrea
Casa del Cuscinetto Petean
•Ferrari Pietro
Impresa Pizzarotti & C S.p.A
•Rolli Antonio
Barilla G. e R. F.lli S.p.A
Sono altresì stati premiati i seguenti 6
“Veterani” con 25 anni di Magistero
premiati nel 1985
•Bertozzi Luciano
•Consigli Enrico
•Mezadri Paride
•Percudani Costantino
•Rosselli Ferdinando
•Viani Cav. Lanfranco
Infine, con grande piacere è stata premiata la “decana” Massari Maria con
45 anni di Magistero, premiata nel
1965.
Negli interventi delle autorità convenute è stata fatta una disamina dei requisiti richiesti per il riconoscimento
della onorificenza, soprattutto in funzione dell’impatto che questi hanno
sulla salvaguardia dei valori fondanti
del lavoro, della vita lavorativa e della
famiglia.
Pressoché unanime è stato anche l’invito a continuare a portare questo testimone quale patrimonio di esempio
concreto a beneficio delle nuove leve.
*****
•2° Convegno Scuola – Lavoro
“UNA BUONA STELLA PER LA SCUOLA”
Nel corso dell’anno scolastico 20092010 il Consolato di Parma ha replicato l’intervento nella scuola presso sette istituti del capoluogo e della
provincia, incontrando un totale di
671 studenti. Il contributo di 9 enti e
aziende del territorio con il loro patrocinio e partecipazione ci ha permesso
di premiare 13 studenti delle classi
quarte dei vari istituti.
I premi, di 300 € ciascuno, sono stati assegnati ai migliori temi “Dalla
Scuola al Lavoro”. Gli studenti sono
stati accompagnati dai rappresentanti
delle rispettive scuole, ed erano presenti anche alcuni sponsor che hanno
reso possibile il successo del progetto
“Scuola – Lavoro”.
Unanime è stato l’apprezzamento per
dai consolati
particolare l’impegno profuso dai Consoli che si sono susseguiti in questi anni, alla guida del Consolato, nato dopo
la costituzione della nuova provincia di
Pordenone. Quindi, un Consolato sviluppato anche col significativo contributo dei Maestri del Lavoro che con il
loro straordinario coinvolgimento professionale e di dedizione hanno dato
slancio alle aspirazioni delle genti della
Destra Tagliamento.
*****
aver unito nella manifestazione allievi
e maestri, quasi a voler significare una
consegna del testimone per la continuità della valorizzazione del lavoro e
delle sue componenti.
Spontaneamente i neo Maestri hanno
condotto essi stessi l’ultimo incontro
del progetto con gli studenti lasciando
loro il migliore degli esempi: quello
di assistere al riconoscimento ufficiale
degli stessi meriti evidenziati nel corso
degli incontri a scuola.
Gli argomenti trattati, in assonanza
con le linee guida della Federazione
dei Maestri del Lavoro, hanno approfondito il tema dell’apprezzamento
del ruolo dell’insegnante e della scuola in generale, la preparazione al passaggio dal mondo della scuola a quello
del lavoro, lo stage.
Suggerendo adeguati modelli comportamentali, e il mantenimento di approccio positivo nelle varie situazioni,
aiutando ad individuare le opportunità e ad apprezzare le ricadute positive
della professione sui vari aspetti della
vita.
Gli incontri, condotti da un gruppo
di 17 Maestri, hanno registrato una
fattiva partecipazione da parte degli
studenti, soprattutto nell’approfondimento dei vari aspetti dell’attuale realtà lavorativa nel territorio, in funzione
delle loro aspettative.
La giornata si è conclusa con il tradizionale pranzo, anche questa volta con
ospiti speciali: una sessantina di studenti e rappresentanti dei loro istituti.
Il Consolato Provinciale di Parma desidera entrare in contatto con altri consolati che stanno portando avanti con
interesse la stessa attività, allo scopo di
ottimizzare e condividere metodologie,
idee, materiale didattico, ecc..
Per il Consolato di Parma e il “Gruppo
Maestri-Scuola”
e-mail: [email protected]
pordenone
Ha celebrato 40
anni di attività il Consolato dei Maestri del Lavoro della provincia di
Pordenone.
L’Assemblea del Consolato Provinciale
dei Maestri del Lavoro, presieduto dal
Console M.d.L. Gastone Bolognin, si
è riunita sabato 5 dicembre 2009 alle
ore 9.00 nella Sala della Parrocchia del
Sacro Cuore per il rinnovo del proprio Consiglio Direttivo per il triennio
2010-2012. E’ stata un’occasione speciale nella quale sono stati ricordati i
40 anni di attività del sodalizio ed in
Per iniziativa del nuovo Consiglio Direttivo del Consolato Provinciale di
Pordenone, nasce, al giro di boa dei 40
anni di vita, “L’ESEMPIO”, il nuovo
periodico del Consolato di Pordenone,
con lo scopo di avvicinare maggiormente il Consolato ai Maestri del Lavoro e favorire il dialogo tra di essi.
Il nome scelto, “L’ESEMPIO”, riflette
l’elemento che più di ogni altro è in
grado di influire sulla società e soprattutto sui giovani. L’esempio, infatti, è
da sempre parte fondamentale della
cultura professionale dei Maestri del
Lavoro che lo considerano giustamente
il metodo più efficace per trasmettere
conoscenze, tradizioni, valori, comportamenti, stile, allo scopo di promuovere la cultura, la dignità del lavoro, l’etica nel comportamento professionale,
ovvero, trasmettere l’esperienza ed ogni
altro aspetto utile allo sviluppo dei talenti dell’uomo a favore della propria
famiglia, dell’azienda, della società e
dell’intera comunità nazionale.
genova
Inaugurazione della nuova sede dei Consolati Regionale e Provinciale
Si è svolta a Genova, nel pomeriggio
di venerdì 7 maggio, la cerimonia per
l’inaugurazione della nuova sede dei
Consolati Regionale e Provinciale. Dopo un breve indirizzo di saluto da parte
del Console Provinciale Graziano Buzzo
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
31
dai consolati
*****
genova
e del Console Regionale Mirella Micheletti, il nostro Assistente Spirituale,
Monsignor Luigi Molinari, ha officiato la benedizione del nuovo labaro regionale e dei locali. Momento di viva
e commossa partecipazione è stata la
recita del Padre Nostro e il ricordo dei
Maestri Defunti. Mons. Molinari ha
quindi proposta una riflessione su alcuni aspetti preoccupanti della realtà giovanile, sottolineando come non vi possa
essere saggezza senza memoria, memoria
che anche i Maestri del Lavoro possono rappresentare. Il Console Regionale
Emerito, Walter Robotti, ha poi introdotto una nota ‘’storica’’, presentando il
collega M.d.L. Roberto Craighero, che
ha donato al Consolato alcuni pregevoli
volumi su Cristoforo Colombo da lui
raccolti nel corso degli anni lavorativi
trascorsi sul mare e frutto di appassionate ricerche. Un sentito ringraziamento
da parte di tutti e, ne sono certo, maggiormente, da coloro che, consultandoli,
“nutriranno” il proprio spirito. A proposito di “nutrimento’’- questa volta inteso
nel senso più letterale del termine - Mirella Micheletti, ha quindi invitati i presenti ad un ricco rinfresco per celebrare
l’avvenimento; Il rinfresco è stato organizzato dal collega M.d.L. Carlo Arduino, coadiuvato dal sempre disponibile
ed efficiente personale della Segreteria.
Non và, infine, sottaciuto il prezioso e
continuo impegno del collega M.d.L.
Adriano Tomaselli, che ha immortalato
i momenti più significativi dell’intera
cerimonia. Un sentito grazie e una caldo
abbraccio da una giovane “Stella’’ della
Federazione Genovese.
M.d.L. Libero Masnata
32
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
XXVI Giornata del Maestro del Lavoro La giornata del Maestro del Lavoro è un
appuntamento ricorrente per la nostra
Federazione: esso consente uno scambio
di idee e di esperienze fra tutti i Maestri,
è il momento in cui si offre un riconoscimento alle Stelle più anziane e, da alcuni anni, coincide con la premiazione
del concorso promosso dal Consolato
Regionale per la Liguria per i ragazzi di
Terza Media e che quest’anno aveva il titolo “Sogni, realtà e tendenze per i valori
ai quali aspirano i giovani d’oggi. Suggerimenti, soddisfazioni, delusioni”.
Come di consueto la Giornata si è tenuta alla Fiera di Genova ed ha visto, oltre
alla partecipazione assai numerosa dei
Maestri del lavoro e dei ragazzi partecipanti al concorso -accompagnati da genitori e insegnanti, anche rappresentanti
delle istituzioni locali. Ha aperto i lavori
il Console Regionale Mirella Micheletti
che ha rivolto un cordiale saluto a tutti
i presenti ed un caloroso ringraziamento al Presidente della Fiera Dott. Paolo Lombardi per l’ospitalità. Lo stesso
Console ha anche espresso un amichevole saluto ai Consoli Buzzo di Genova,
Ceratto di La Spezia, Dall’Acqua di Savona, Frassoni di Imperia e riservato un
benvenuto agli intervenuti: Dottoressa
Daniela Canepa in rappresentanza della
CCIA; Signora Caterina Costantino in
rappresentanza della direzione Regionale
del Lavoro; Dott. Giovanni Gastaldi in
rappresentanza di Confindustria; Dott.
Giacomo Guerrera, Presidente Regionale UNICEF; Dott. Claudio Villa, Vice
Presidente del Consiglio Provinciale di
Genova, in rappresentanza della Provincia. Dopo il saluto del Dott. Lombardi, ha preso la parola la rappresentante
dell’Associazione Industriali Avv. Rosanna Iacovera che ha svolto un’interessantissima ed applaudita relazione sul grave
problema degli infortuni sul lavoro (e
domestici), che mietono migliaia di vite
e che sono un grave problema sociale a
cui non si presta sufficiente attenzione; è
un argomento su cui la nostra Federazione potrebbe dare un proprio contributo
e in tal senso si sono presi accordi con la
relatrice per un incontro.
Fra gli applausi di tutti, annunciata dalla MdL Giuditta Roman, è avvenuta la
consegna delle medaglie ai Soci iscritti
alla Federazione da 20, 25 e 30 anni.
Ecco i loro nomi: Cassinasco Franca,
Cavallero Claudio, Caviglione Sergio,
Gentilucci Roberto, Malaguti Giovanni,
Queirolo Guido, Russo Raffaele, Tori
Stefano, Nardelli Mario per i 20 anni
di appartenenza; Ballestri Alessandro,
Carravieri Giancarlo, Casali Elio, Grifone Anna Maria, Ricci Cesare, Robotti
Walter, Seidenari Aldo, Vignola Raffaele
per i 25 anni di appartenenza; Armosino Ugo, Bailo Carlo, Donzelli Antonio,
Forte Angelo, Valobra Rosita, Vincenzi
Plinio per i 30 anni di appartenenza. E’
stato un momento di simpatico e commovente incontro con anziani Maestri
che hanno avuto l’opportunità di conoscere e di farsi conoscere da Maestri di
recente nomina.
Prima di lasciare la parola al MdL Gr.Uff.
Dott. Lucio Ricchebono che procederà
alla premiazione dei ragazzi, il Console
Regionale ha sentitamente ringraziato
UNICREDIT BANCA, DOLCINO
ASSICURAZIONI- Agenzia Generale
di Genova, CANEPA & CAMPI, CCIA
che con il loro contributo hanno permesso di realizzare questo concorso.
Il MdL Lucio Ricchebono, Sociologo e
Presidente della Commissione Esaminatrice, dopo aver illustrato il lavoro della
Commissione stessa composta dal Prof.
dai consolati
Francesco Orlando, Sociologo, dal Dott.
Paolo Righi, Capo Cronista del Secolo
XIX, dal Prof. Santino Buzzone, Docente di Matematica e Fisica, dalla Professoressa Franca Rimembrana, già Docente
di Lettere, dal Maestro del Lavoro Cap.
Walter Robotti Console Regionale Emerito, ha proceduto alla lettura dei risultati, seguita con grande partecipazione dai
ragazzi e, ancor più dai genitori, tanto
che la commozione delle madri dei primi
classificati era del tutto evidente, arrivando anche alle lacrime.
Al termine della premiazione ed usciti
ragazzi, genitori ed insegnanti si è proceduto allo svolgimento dell’ultima parte della Cerimonia, con la relazione del
Console Mirella Micheletti e l’intervento
dei Consoli Provinciali. La MdL Roman
con un “arrivederci” al 1° maggio a Palazzo San Giorgio ed al Convegno Nazionale a Rimini, alle 18.15 ha dichiarato
concluso l’incontro.
M.d.L. Piero Stagno
*****
savona
A SAVONA accordo di programma del
2006 per lo stabilimento di Ferrania.
Quel che resta del nostro glorioso stabilimento per i prodotti sensibili, ha
preso una piega che forse nessuno si
aspettava.
Nel panorama delle crisi industriali è
stata infatti coniata anche una parola
poco usata: esubero strutturale che riguarda circa 220 persone. Negli ultimi
mesi si sono succedute diverse riunioni
a tutti i livelli, con le Orgamnizzazioni
sindacali, con l’Azienda, e Istituzioni,
esaurendo il consueto cerimoniale delle
crisi, ma il problema è rimasto in tutte le
sue componenti. Per la verità nell’ultima
riunione in Regione Liguria, quella del 7
giugno 2010, è stato possibile intravedere un piccolo spiraglio di luce.
A parte la CIG al posto della mobilità,
si guarda molto al fotovoltaico settore industriale che attualmente va per la
maggiore. Sembra che la cosa possa interessare due grandi aziende in grado di
entrare come partner con l’attuale proprietà, in modo da rilanciare la Società
Ferrania Solis.
Inoltre vi sono iniziative in atto anche
per trovare altre imprese, operanti in settori diversi che, se le trattative andranno
in porto, potrebbero garantire un’occupazione aggirante nel complesso su di un
centinaio di persone più indotto, oltre a
quelle in CIG che verso la fine dell’anno
dovrebbero rientrare. Tornando un poco
indietro nel tempo, all’incirca alla metà
del secolo scorso, più precisamente nel
1964, cioè quando si è avuto l’intervento
degli americani, molta acqua è passata
sotto i ponti.
Dopo che la 3M americana ha lasciato,
o meglio forse si è disfatta dello stabilimento, dopo aver trascurato gli investimenti per le nuove produzioni che si affacciavano nel comparto, molti discorsi
sono stati fatti su possibili riconversioni
produttive da parte dei nuovi gruppi
proprietari della fabbrica, peraltro in
qualche caso, anche molto adatti a quella
che era la precedente organizzazione di
questa unità produttiva. Ad esempio nessuno ha capito perché i prodotti sensibili
sono stati completamente abbandonati,
mentre avrebbero potuto benissimo continuare con la nuova proprietà.
Esisteva infatti anche una importante
rete commerciale con il marchio Ferrania in Italia e in Europa, che è stata poi
completamente abbandonata. Come si
ricorderà, ai tempi dell’avvento americano, l’occupazione a Farrania era di circa 3000/4000 unità, che poi sono state
gradatamente ridotte fino a 1000/1500
persone con il ricorso alle dimissioni
incentivate. Lo stabilimento produceva
pellicole fotografiche e per radiografia,
queste ultime di qualità molto apprezzata. Pensando all’enfasi che gli americani
della 3M avevano posto in questa operazione, portata avanti con la collaborazione del Gruppo Italiano che aveva la maggioranza azionaria: l’IFI, la finanziaria
della Famiglia Agnelli, oggi viene quasi
da sorridere.
Il nuovo corso avrebbe dovuto portare molti benefici. Si svolgevano corsi
speciali per Dirigenti nella Casa madre
americana ed era molto opportuno imparare la lingua inglese; si svolgevano riunioni ad alto livello anche con politici
e Amministratori locali, organizzando
visite ai reparti dello stabilimento, anche
quelli che funzionavano a luci rosse; si
facevano viaggi di studio con giornalisti
e amministratori, che si concludevano
spesso con visite all’altro stabilimento
di Caserta; i dirigenti assumevano comportamenti di circostanza consoni al loro
rango; tutto veniva sempre presentato in
una luce particolare di autorevolezza che
presupponeva ulteriori sviluppi positivi delle stesse attività; rispetto ai nostri
metodi tradizionali di gestione che erano
veramente cose nuove; ma purtroppo le
conclusioni a cui si è giunti, quelle di oggi per intenderci, sono molto diverse da
quelle premesse.
M.d.L. Secondo Francesco Cesarini
ancona
Si è celebrato
presso il Palazzo
Bottoni di Ancona
il CONGRESSO REGIONALE per
designare il Console Regionale, i
Consiglieri Nazionali e i Revisori dei
Conti regionali. All’importante riunione si sono presentati tutti i Consiglieri Provinciali
eletti nel corso dei precedenti congressi
provinciali di Ancona, Ascoli Piceno Fermo, Macerata, Pesaro - Urbino.
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
33
dai consolati
Ha introdotto il Console Regionale
uscente, MdL Comm. Giulio Ambrogetti che, nel suo intervento, ha ringraziato i presenti per la fattiva collaborazione ricevuta nel corso dei suoi due
mandati; poi ha ricordato tutti i MdL
che purtroppo sono scomparsi nel corso
di questi anni. Infine dopo aver fatto riferimento alla ricchezza dei valori su cui
è fondata l’Associazione ha augurato anche per il futuro lo stesso impegno per il
raggiungimento di traguardi ancora più
ambiziosi.
Ha concluso inviando un caloroso saluto a tutte le famiglie dei Maestri del
Lavoro.
Viene eletto Console Regionale e Consigliere Nazionale il Console Provinciale
di Ancona, MdL Iridio Mazzucchelli.
Viene eletto secondo Consigliere Nazionale il Console Provinciale di Ascoli
Piceno MdL Amilcare Brugni.
campobasso
Ben 504 pagine,
stampate a colori su carta patinata
e oltre 590 fotografie “II Molise e le
sue mani d’oro”, il libro scritto da
Anna Di Nardo Ruffo con le foto di
Gino Calabrese, nasce dalla “necessità di conservare il patrimonio di
conoscenze e di cultura professio-
nale del Molise e dal desiderio di
trasmettere alle nuove generazioni
curiosità e rudimenti di mestieri e
professioni che si stanno perdendo
nel tempo, ma che non possiamo
permetterci il lusso di dimenticare per non smarrire la nostra stessa
identità, la nostra cultura”, sostiene
la scrittrice. Il volume è stato presentato sabato
scorso nella sede dell’Auditorium Igino Petrone a Campobasso. L’iniziativa
è stata promossa dal Consolato regionale dei Maestri del Lavoro.
“Nelle immagini e nel testo si propongono tracce di antica quotidianità
del nostro popolo, rilevandone civiltà,
cultura e profonde radici, un modo
di vivere più semplice, più umano; i
mestieri del passato hanno rievocato
periodi poveri, umili, duri, stressanti
ma ricchi di poesia e di allegria”.
Il libro ricorda anche le Stelle al Merito del Lavoro alla Memoria della Regione Molise: i Minatori di Monongah, di Cannavinelle, di Marcinelle,
di Mattmark; i Caduti in missione di
pace; il Caporal Maggiore Alessandro
Di Lisio, morto in Afganistan il 14
luglio 2009; il Tenente Giulio Ruzzi,
morto in Somalia il 6 febbraio 1994;
i diciotto rastrellatori di mine morti a Campobasso il 21 giugno 1946,
mentre erano impegnati in un corso
di formazione.
Chi è interessato può richiedere una copia del libro all’indirizzo [email protected] oppure allo 0874.91017 o
349.2821544
torino
13 maggio - Maestri del lavoro.
Un premio ed
un riconoscimento dal Consiglio comunale
Tra oggi 13 maggio e domani, un’ottantina di “Maestri del lavoro” torinesi,
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Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
Da sinistra Luigi Arisio, Ilda Curti e
Giuseppe Castronovo
saranno premiati in Sala Rossa con una
medaglia, una pergamena commemorativa ed un fiore per l’impegno, spesso
più che cinquantennale, nel mondo del
lavoro.
Tutti i premiati aderiscono alle federazione italiana dei Maestri del Lavoro,
presieduta dall’Onorevole Luigi Arisio,
presente in Sala con il presidente del
Consiglio Comunale Giuseppe Castronovo e l’assessore alle politiche per
l’integrazione Ilda Curti, in rappresentanza del sindaco Sergio Chiamparino.
Nei discorsi che hanno preceduto la
premiazione, Castronovo ha ricordato
il dramma del lavoro che manca o che
è degradato a qualcosa di molto diverso
dall’espressione delle proprie capacità e
dal contributo di ognuno al bene comune.
Anche Curti ha messo l’accento sulle
mutazioni intervenute e sulla necessità
di continuare a trasmettere ai giovani
la testimonianza e l’insegnamento del
lavoro che dà dignità e che riveste una
“sacralità laica”.
Arisio nel suo intervento ha definito la
federazione che presiede “borghesia operante”. Gente che non ha guardato alla
lunghezza delle giornate lavorative e che
ha trovato nel lavoro “croci e delizie” vissute con amore per “la nostra cara Italia”.
L’onorevole Arisio, che ha legato il suo
nome nell’ottobre del 1980 alla “marcia dei 40.000”, una manifestazione
dei “colletti bianchi” della Fiat, che volle isolare le lotte operaie nella fabbrica
torinese, ha ricordato che proprio il 13
maggio di 25 anni fa, il parlamento rico-
dai consolati
Un momento del discorso di apertura della cerimonia tenuto da Giuseppe Castronovo
Tutti si sono soffermati sull’importanza che possono avere i “Maestri del
Lavoro” sempre più vicini alle giovani
leve, in un contesto generale dove la
crisi e la disoccupazione sono tuttora
perduranti.
Il Prof. Tommaso Fanfani della Fondazione “Piaggio” e già Pro - Rettore
ha tenuto una bella Prolusione dal ti-
tolo “Lavoro e Sviluppo Economico
nella Società che cambia”.
Della Federazione erano presenti il
Dr. GianLuigi Diamantini - Presidente Nazionale, i Consoli Regionali
Sigg. Bruno Corsinovi e Alberto Taiti,
i Consiglieri Nazionali Gianfranco Di
Grazia e Rolando Ceccotti ed il Console Provinciale Marino Salvadori che
ha fatto gli onori di Casa aprendo il
Convegno con parole di “benvenuto”
e organizzando i vari interventi.
Il Presidente della Regione Toscana
Dr. E. Rossi, impossibilato a presenziare, ha inviato un E-mail complimentandosi ed ha augurato il successo
della manifestazione.
Dopo il pranzo Sociale, i Convegnisti
hanno potuto visitare il Camposanto Monumentale con la presenza di
cinque Guide messe a disposizione
fornendo loro interessanti notizie storiche.
La prima premiazione, quella di Laura
Audenino Oggero.
nosceva per legge la categoria dei quadri.
Una legge a cui Arisio aveva lavorato e
che passò con larga maggioranza, ha voluto ricordare l’anziano parlamentare,
grazie all’appoggio del Partito comunista, a riprova dell’assenza di faziosità di
quella categoria di lavoratori “trasversale
a tutti gli schieramenti politici”.
pisa
Il 22 Maggio
2010 si è svolto
a Pisa il 43° Convegno Regionale
dei Maestri del Lavoro della Toscana
a cura del Consolato di Pisa.
Il Convegno si è tenuto nella splendida Aula Magna Nuova della Sapienza
dell’Università di Pisa g.c. dal Rettore
Prof. Marco Pasquali, con la presenza
delle maggiori Autorità Cittadine.
Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010
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Commissione nazionale
italiana per l’UNESCO
Organizzazione
delle Nazioni Unite
per l’Educazione,
la Scienza e la Cultura
Roma, 5 luglio 2010
COMUNICATO STAMPA n. 8/2010
Concorso di “storyboards” sui Patrimoni UNESCO per ragazzi delle scuole secondarie
Per l’anno scolastico 2010/2011 il Centro per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, in collaborazione con le Scuole Associate ASPnet, ha indetto un concorso internazionale che offre ai giovani l’opportunità di ideare in prima persona una puntata
della serie Patrimonito’s World Heritage Adventures, un DVD animato dedicato ai Siti del Patrimonio Mondiale riconosciuti
dall’UNESCO (http://whc.unesco.org/en/patrimonito/).
Tutti gli alunni delle scuole secondarie dei 187 Paesi membri della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del Patrimonio Mondiale sono invitati a realizzare “storyboard” (storie illustrate con disegni) sui seguenti temi:
1) Patrimonio Mondiale e comunità locali (le persone che vivono all’interno del Sito e nei pressi),
2) Patrimonio Mondiale e turismo sostenibile (le responsabilità dei visitatori),
3) Patrimonio Mondiale e sviluppo sostenibile (come bilanciare la conservazione dei Patrimoni con i bisogni umani),
4) Patrimonio Mondiale e biodiversità (siti che sono cruciali per il sostentamento della vita, della natura e delle specie viventi, incluse quelle in via di estinzione).
I candidati devono individuare un tema ed applicarlo ad uno specifico Sito UNESCO di loro preferenza. I temi possono essere
combinati tra loro ma quello predominante deve essere indicato.
Protagonista delle illustrazioni dovrà essere Patrimonito, il piccolo guardiano del Patrimonio e mascotte del Programma Educativo dedicato ai Siti UNESCO.
Tutti giovani di età compresa tra i 12 ed i 18 anni potranno partecipare al concorso, individualmente o tramite le scuole o i club
giovanili di appartenenza.
Le candidature dovranno essere inviate alle Commissioni Nazionali per l’UNESCO del Paese di appartenenza, che
selezioneranno fino a cinque storyboard e le presenteranno all’UNESCO per la finale internazionale. I vincitori saranno
dodici (tre per tema) e saranno annunciati nella primavera del 2011. Ad ognuno sarà consegnato un certificato ed una medaglia. Inoltre gli storyboard vincitori saranno trasformati in episodi video animati della serie “Patrimonito’s World Heritage
Adventures” e distribuiti in tutto il mondo dall’UNESCO ed i suoi partner.
Saranno adottati seguenti criteri di selezione: Creatività, chiarezza e presentazione generale del disegno; Presenza e ruolo di
Patrimonito; Conoscenza dei valori su cui si basa il riconoscimento del Sito e collegamento con il tema scelto; Visione d’insieme della situazione del Sito e delle sfide presenti sul territorio; Pertinenza e qualità (realismo, efficacia e attuabilità) della
soluzione o del messaggio proposto.
Gli storyboards devono pervenire alla Commissione Nazionale Italiana UNESCO (Piazza Firenze 27, 00186 Roma) - per
posta o corriere - entro il 15 novembre 2010. I candidati sono invitati a indicare chiaramente i propri contatti e inviare, oltre
all’originale, una copia delle illustrazioni spedite. Sulla busta deve essere indicata la dicitura “Concorso Patrimonito”.
Il bando completo, con le linee-guida per partecipare al concorso, è scaricabile sul sito:
http://whc.unesco.org/pg_friendly_print.cfm?cid=280&id=626&
Per ulteriori informazioni:
UNESCO World Heritage Centre
Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
Education Programme 7, Place de Fontenoy, 75352 Parigi Tel.: +33
Piazza Firenze 27, Roma 00186
(0)145681871 E-mail: [email protected]
Tel 066873713/23
http://whc.unesco.org/en/patrimonito/
E-mail: [email protected]