n. 2 - GiuGno - Federazione Maestri del Lavoro
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n. 2 - GiuGno - Federazione Maestri del Lavoro
sommario ANTICHE RADICI Domenica 11 aprile 2010 si sono riunite 64 persone: Il 1° Maggio a Roma L’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Il discorso di Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e Politiche Sociali L’intervento del Presidente della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Gianluigi Diamantini Il discorso del Presidente della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro Benito Benedini 4 5 6 7 XXXII Convegno Nazionale dei Maestri del Lavoro a Rimini - Atti Il motivo dell’incontro scita del capostipite sig. 13 zione e piena fedeltà al lavoro ed in particolare per l’industria 13 15 15 del centenario della naOtello. Caratteristica essenziale di questa famiglia è una dedisiderurgica ternana “l’acciaieria”. Il capostipite Otello, nato nel 1910, ha lavorato nell’industria sopra citata per 49 anni; è stato insignito della Stella al Merito del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone e nominato anche Cavaliere. Il figlio Adriano segue le orme paterne, infatti riceve la Stella 16 dal Presidente Francesco Cossiga e anche Lui è stato nominato Cavaliere della Repubblica, attualmente è il Console 22 provinciale dei Maestri del Lavoro di Terni. Nella famiglia Boschetti sono stati insigniti altri sette MdL . Angolo della Medicina I Boschetti tutti sono portatori di un concetto di operosità, Gli anziani una possibile risorsa di Stefano Umberto Magnolfi 24 News dall’Italia e dall’Estero 26 Le arti 28 Dai Consolati 30 Concorso Unesco 36 di Roberta Bernabei denti a Terni fin dal 1900. 12 Economia Il Decreto Legge 25 Marzo 2010 di Gino Scaramastra della Romagna, ma resi- dino è stata la ricorrenza Lettere al Direttore Veneto: regione dai mille orizzonti di Vittorio Sabia “Lettera di una padre” - interventi di alcuni MdL di Ugo Sansonetti e Giuseppe C.M. Cigliana Pensioni: fatto e diritto di Mario Marni Grazie Mariano di Antonio Fundarò glia, i Boschetti, originari 9 Editoriale di Gianluigi Diamantini li, tutti di una stessa fami- presso un ristorante citta- Stelle al Merito I nuovi Maestri del Lavoro decorati il 1° maggio nipoti, cugini, zii e fratel- radicandosi nella città di Terni distinguendosi per fedeltà e capacità professionali. Da loro giunge un forte messaggio di rispetto, di orgoglio del proprio lavoro e di attaccamento alla famiglia. Tutto ciò per i tempi attuali, così problematici e difficili, è un esemplare cammino di vita. M.d.L. Antero Mattiussi Periodico ufficiale della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Registrato presso il Tribunale di Roma con n. 272 del 27 settembre 1983 Anno 25mo - n. 2 - Giugno 2010 Direttore Editoriale Gianluigi Diamantini Direttore Responsabile Vittorio Sabia [email protected] cell. 338.1797694 Casa Protetta Umberto I - Villino 13 Via Ospedale, 54 - 31044 Montebelluna (TV) Direzione Viale Lincoln, 3 - 00144 Roma tel. 06.5926341 - fax 06.5924527 e-mail: [email protected] Comitato Editoriale Renzo Preda - Nord Bruno Corsinovi - Centro Vittorio Sabia - Sud e Isole Segretario Generale Silvio Manfredi Tesoriere Augusto Passacantilli Segretario del Consiglio Antonio Cogliandro Foto 1° Maggio Studio Guidoni - Roma Testi di R. Bernabei, G. C. M. Cigliana, G. Diamantini, A. Fundarò, S. U. Magnolfi, M. Marni A. Mattiussi, F. Nobile, V. Sabia U. Sansonetti, G. Scaramastra e i collaboratori dei Consolati regionali e provinciali d’Italia. Grafica e Stampa Gstaff srl - Roma - www.gstaff.it Per la pubblicità: Gstaff srl - Via C.P. Biroli, 2 Roma Tel. 06.45447466 - [email protected] Gli articoli firmati esprimono esclusivamente le opinioni degli estensori e non indicano in alcuna forma la linea socio-politica del Periodico Chiuso in tipografia 28 Luglio 2010 Periodico a diffusione interna Cav. Lav. Pietro Santarelli Da oltre quarantacinque anni Pietro Santarelli, marchigiano di Ascoli Piceno, guida la costante espansione della Santarelli Costruzioni che dai comuni delle Marche raggiunge l’intero territorio nazionale. La Santarelli Costruzioni S.p.A. è la principale di un gruppo di società che opera su tutto il territorio nazionale e prevalentemente nella città di Roma. Svolge, in conto proprio, attività di general contractor, progettazione, costruzione, acquisizione, vendita e gestione di immobili ad uso residenziale, direzionale, commerciale e turistico-alberghiero. Un inarrestabile sviluppo che si è diversificato inoltre, nell’editoria, nella produzione cinematografica, nel settore del benessere e, attraverso la Inergia S.p.a., in quello energetico per la produzione e la fornitura di servizi. www.santarellispa.it www.inergia.it 1° Maggio Il primo Maggio a Roma Intervento di Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana Vorrei iniziare rivolgendo il più caloroso augurio ai lavoratori di ogni parte d’Italia, di ogni età, condizione e categoria. Il 1° maggio è la loro Festa, e mi chiedo se di ciò non si rischi di perdere il senso. E’ certamente anche una giornata di riflessione e di impegno, e come tale la celebriamo qui noi che rappresentiamo le istituzioni e rispondiamo di precise responsabilità pubbliche o associative. Ma non è superfluo richiamare il dato originario della Festa come espressione di una nuova coscienza di sé, come manifestazione gioiosa - da parte del mondo del lavoro - dello status di libertà e dignità conquistato, da affermare e consolidare, nel processo di sviluppo della società moderna. Libertà, anche, per i lavoratori, di riunirsi in un giorno di speciale riconoscimento del proprio contribuito al progresso generale, di godere il diritto di presentarsi socialmente e di far festa collettivamente, fuori dai luoghi di lavoro, con le loro famiglie, come cittadini e come popolo. Sappiamo che quella del 1° maggio è una tradizione che nasce, 120 anni orsono, in modo drammatico, che per lunghi periodi viene contrastata e repressa con metodi autoritari e perfino nel sangue, ma che nel nostro paese esce confermata e rafforzata dalla lotta antifascista e dal processo costituente. E mi auguro che le giovani generazioni sappiano raccoglierla anche nei suoi tratti festosi, in forme, s’intende, corrispondenti a nuovi costumi individuali e collettivi. Che l’insorgere di situazioni economiche difficili e complesse determini stati d’animo diffusi in termini di disagio e di preoccupazione per i lavoratori e per i giovani in cerca di lavoro, non toglie che il 1° maggio costituisca l’occasione per esprimere la forte consapevolezza e fierezza del mondo e del valore del lavoro, che hanno in effetti conosciuto - per effetto di trasformazioni sociali e culturali non sempre positive - ingiuste mortificazioni in tempi recenti. Ho anche perciò apprezzato il richiamo - da cui il Ministro Sacconi è partito nel suo intervento a quell’articolo 1 della nostra Costituzione che pone il lavoro a fondamento della Repubblica. Non si tratta di un residuato post-bellico di singolare marca italiana. Quel valore è la chiave dell’ “economia sociale di mercato” cui la più recente e attuale Carta di principi e di indirizzi dell’Unione Europea - il Trattato di Lisbona - ancora il progetto dell’Europa unita. A valorizzare il lavoro, a liberarne le potenzialità, a riconoscerne i diritti debbono dunque rivolgersi le politiche economiche e sociali e le tendenze dello sviluppo nel nostro paese. Non ci siamo nei decenni dell’Italia repubblicana 4 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 mai liberati dai limiti che hanno limitato l’effettivo godimento del diritto al lavoro da parte di tutti i cittadini; da tassi di disoccupazione e di inattività che hanno attraversato molti alti e bassi ma sono rimasti spesso e a lungo elevati. Ci tocca perciò fare oggi i conti con limiti e impedimenti ereditati dal passato, con distorsioni e contraddizioni del passato e del presente, e anche, in questo momento, con difficoltà nuove che emergono da nuovi contesti non solo nazionali. E possiamo in sostanza dire che il tema fondamentale cui si legano le prospettive dell’occupazione e della qualità del lavoro in Italia, è quello della crescita e delle sue incognite. A mio avviso, il Ministro ha fatto una scelta opportuna mettendo l’accento non su andamenti positivi che pure si sono registrati nell’ultimo anno, e che è ingiusto negare, nel confronto con altri paesi europei, ma sul “lavoro che manca” e soprattutto sulla pesantezza dei tassi di disoccupazione e di inattività dei giovani - in termini ancora più gravi, insostenibilmente gravi, aggiungerei, nel Mezzogiorno. C’è senza dubbio, in tutta Europa - e qui il discorso dunque si allarga – “il rischio di una ripresa senza occupazione”, che almeno in parte fa tutt’uno col rischio di una crescita debole, stentata, particolarmente poi in Italia nella scia dell’ultimo quindicennio. E ulteriore luce su questi rischi viene dai fenomeni di instabilità finanziaria che stanno scuotendo l’Euro, investendo l’Unione Europea; e in termini ancora più generali dalla mancata soluzione dei problemi di assetto e regolamentazione del sistema finanziario mondiale che hanno originato, a cominciare dagli Stati Uniti, la crisi globale del biennio 2008-2009. Mi si lasci quindi collocare qui un particolare, forte richiamo alla necessità che si manifesti ai massimi livelli dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, una più forte presa di coscienza delle responsabilità comuni e una più coraggiosa volontà politica per trarre, dai rischi che sono sotto gli occhi di tutti, decisioni coerenti di rafforzamento dei meccanismi di integrazione e delle politiche comuni dell’Unione. Ho accolto con grande sollievo e interesse le sollecitazioni che in questo senso sono venute dal discorso pronunciato avantieri a Monaco dal collega e amico Presidente della Repubblica Federale Tedesca Horst Kohler. Infine, qualche breve riferimento a fatti e questioni scottanti di casa nostra. E’ un bel segno quello che danno i segretari delle maggiori Confede- 1° maggio Il primo Maggio a Roma razioni sindacali celebrando insieme oggi il 1° maggio a Rosarno. Quale atroce bubbone sia scoppiato nel gennaio scorso nella Piana di Gioia Tauro, ce lo dice l’operazione “Migrantes” condotta in questi giorni dalla magistratura e dalle forze di polizia di Gioia Tauro, cui rivolgo il più sincero, meritato riconoscimento. Fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta illegalità a fini di manipolazione del mercato del lavoro, sono intollerabili in un paese civile, intollerabili nell’Italia democratica e vanno stroncati con ogni energia. Nessuna situazione, di difficile controllo dell’immigrazione nella sua componente irregolare e anche in quella regolare, può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei lavoratori. Tantomeno può giustificarle anche la più critica delle congiunture economiche. Credo che abbiamo noi tutti avvertito un senso di profondo sgomento e di ribellione morale ascoltando qualche settimana fa in televisione la storia di Marta Lunghi, 22 anni, di Ottobiano in provincia di Pavia, rimasta mortalmente infortunata nell’azienda in cui lavorava in nero per 5 euro l’ora. Si era diplomata al liceo linguistico, dedicava il tempo libero alla biblioteca comunale. Impossibilità di trovare un’occupazione più qualificata, ripiegamento obbligato su un lavoro frustrante e miseramente pagato nell’economia sommersa, privazione del diritto alla sicurezza: quanti giovani sono vittime di questo insieme di condizioni di minorità. Quindi, lo ripeto per l’ennesima volta, nessun allentamento dell’impegno più severo per garantire la sicurezza e la vita sul lavoro. E così, anche, un rinnovato impegno per contrastare in tempi di crisi l’estensione dell’economia sommersa, con tutto il suo illegalità e di effetti perversi, e per sistematicamente ed energicamente. Vedete, ricevo in ogni forma appelli di giovani in condizioni penose di lavoro precario e di lavoratori che rischiano di uscire del tutto dallo status di occupati. Emblematico è divenuto il riferimento a quel che rappresenta il callcenter come unico possibile spiraglio di occupazione e retribuzione temporanee per chi non riesca a veder valorizzato il proprio talento e i propri titoli di studio. O mi vengono segnalati casi di perdita brusca del lavoro anche in un call-center come quello di una società collegata alla Fiat di Pomigliano d’Arco, grande azienda cui peraltro si sta aprendo - e voglio darne apertamente atto al Gruppo Fiat - una prospettiva di nuovo forte sviluppo. Posso solo dire che sono vicino a chi mi rivolge questi appelli, e ho in mente le loro condizioni e le loro ansie, quando nell’ambito del mio ruolo, che non è un ruolo di governo, mi esprimo sui temi della politica economica e sociale. Su alcuni temi mi sono di recente espresso chiedendo alle Camere con messaggio motivato una nuova deliberazione sulla legge in materia di rapporti di lavoro. Voglio chiarire che sono ora in attesa della conclusione del riesame parlamentare in corso: apprezzerò vivamente ogni riscontro positivo alle osservazioni da me formulate, ma astenendomi doverosamente da ogni commento e giudizio e procedendo quindi - come la Costituzione tassativamente prescrive, anche se qualcuno mostra di ignorarlo - alla promulgazione della legge nella nuova versione approvata dalle Camere. Nel concludere, ringrazio sentitamente - insieme con il Ministro Sacconi - i Presidenti Benedini, Diamantini e Tucci per i loro interventi e per gli impegni, loro personali e delle rispettive meritorie organizzazioni rappresentative dei Cavalieri del Lavoro, dei Maestri del Lavoro e dei Lavoratori Anziani d’Azienda: impegni rivolti a rafforzare le più valide espressioni del mondo del lavoro, e a proiettare verso le nuove generazioni la sua più preziosa eredità. Intervento di Maurizio Sacconi Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Signor Presidente della Repubblica, signori rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche, del mondo produttivo e del lavoro, gentili ospiti tutti, mai come quest’anno la ricorrenza del primo maggio rappresenta l’occasione per riflettere sulla importanza e centralità del lavoro quale valore fondante della nostra Repubblica, come efficacemente recita l’articolo 1 della nostra Carta costituzionale. Il lavoro che, fortunatamente, ancora c’è e che nella crisi - lo dicono le istituzioni internazionali e i confronti comparati - abbiamo tenuto vivo e difeso meglio di molti altri Paesi . E il lavoro che invece non c’è o non c’è a sufficienza, come denotano i bassi tassi di occupazione soprattutto nel Mezzogiorno. Il lavoro che manca, dunque. O che non si sviluppa adeguatamente in tutte le sue potenzialità e possibilità, come indica inequivocabilmente il persistere, anche in una stagione di profonda crisi, di un forte disalli- neamento tra la domanda e l’offerta di lavoro. Una ragione, questa, che penalizza, in primo luogo, le donne e i nostri giovani. Sollevano particolare preoccupazione i tassi di disoccupazione e di inattività dei giovani sotto i 25 anni. Allarmante è il numero di giovani sotto i trent’anni che non sono nè a scuola nè al lavoro - pari a circa 1.700.000 di cui la gran parte in possesso del solo titolo di licenza media. Sono oltre 300.000 i ragazzi che abbandonano i percorsi scolastici nei primi due anni della istruzione secondaria superiore e ben 126.000 sono i giovani tra i 14 e i 17 anni che hanno abbandonato prematuramente la scuola senza alcuna possibilità di ottenere una occupazione regolare. Ancor più preoccupante, per certi versi, è poi il fenomeno del disadattamento scolastico e universitario testimoniato da una età media di laurea prossima a 28 anni. Giovani intrappolati a lungo in percorsi formativi ed educativi “deboli” e debolmente praticati, che non solo non corrispondono ai loro Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 5 1° Maggio talenti, ma che neppure offrono plausibili prospettive professionali e di inserimento nel mercato del lavoro. La metà degli studenti universitari è fuori corso e intasa le lauree magistrali per ottenere spesso una specializzazione non richiesta dal mercato del lavoro. Eccessivo è l’affollamento dei percorsi formativi politico-sociali, linguistici e letterari, a fronte della persistente penuria di ingegneri, tecnici, lavoratori specializzati, para-medici, periti, ragionieri e informatici. Del tutto sottovalutate sono le prospettive dell’auto-impiego e, ancor di più , del lavoro manuale, che offre occasioni di lavoro stabile e meglio remunerate di molte occupazioni che vengono oggi proposte ai nostri neo-laureati. Tutto ciò spiega come le imprese abbiano gradito il largo impiego degli ammortizzatori sociali per trattenere lavoratori adulti, in quanto professionalizzati e fidelizzati, a differenza del passato, quando volentieri rimuovevano precocemente un cinquantenne per sostituirlo con giovani meno costosi. Ora invece appare diffusa la diffidenza nei confronti dei più giovani, perché spesso “adulti” senza esperienza, poco o male formati per un proficuo e rapido inserimento in processi produttivi che richiedono meno esecuzione acritica e più responsabilità. Che fare? Gli incentivi al loro Impiego ci sono e sono contenuti nei contratti di apprendistato come altri possono essere definiti dalla contrattazione decentrata: è il caso dell’accordo tra sindacati e un noto gruppo bancario per un salario di ingresso ridotto in cambio di mille nuove assunzioni nel Sud. Nè il futuro dei nostri giovani può dipendere da pericolosi e deresponsabilizzanti sussidi. C’è una sola inesorabile per quanto impegnativa via da seguire: riqualificare il sistema educativo e formativo integrandolo con il mercato del lavoro. I nuovi contratti di apprendistato che consentono il conseguimento di un titolo di studio sono ancora poco impiegati. Come nel caso dell’apprendistato che conduce a una qualifica del secondo ciclo, o quello di alta formazione, che è indirizzato sia ai percorsi tecnico professionali, sia alla acquisizione di un titolo universitario e persino di un dottorato di ricerca. Con l’accordo dello scorso febbraio, Governo, Regioni e parti sociali hanno inteso opportunamente valorizzare, la capacità formativa della impresa, sino a oggi sottovalutata. È questa la premessa per costruire un Il primo Maggio a Roma affidabile sistema di analisi dei fabbisogni professionali, di certificazione dei mestieri e di apprendimento in ambiente lavorativo che possa corrispondere alle competenze richieste Dobbiamo però, più in generale, evitare il rischio di una ripresa senza occupazione. Così come dobbiamo evitare - memori della disastrosa esperienza di un recente passato - la creazione di vasti bacini di inattività e disoccupazione “assistita”. Le riforme Treu e Biagi, con l’ulteriore evoluzione normativa e contrattuale nel trascorso biennio, hanno prodotto una prima, significativa, liberazione del lavoro dai fattori che ne hanno lungamente inibito lo sviluppo quantitativo e qualitativo, disincentivando sistematicamente l’occupazione e l’attitudine delle imprese ad assumere. Le nuove sfide competitive sollecitano ora il completamento di questo percorso. Liberare il lavoro per liberare i lavori e dunque produrre le condizioni per maggiori e migliori posti di lavoro. È su queste basi che intendiamo avviare nei prossimi mesi un piano triennale per il lavoro. Esso si pone in continuità con le azioni intraprese nel biennio trascorso e in coerenza con il primario obiettivo della stabilità di finanza pubblica. Il piano assume la regola di Marco Biagi secondo la quale “non esiste incentivo finanziario utile a compensare un disincentivo regolatorio “. Esso si articola lungo tre semplici linee di azione che evocano tutte il ruolo delle parti sociali e la dimensione dei territori: (1) liberare il lavoro dalla illegalità e dal pericolo per la salute attraverso più evoluti sistemi di vigilanza correlati con lo sviluppo del controllo sociale organizzato dagli enti bilaterali; (2) liberare il lavoro dalla rigidità centralistica, attraverso lo Statuto dei lavori e la delega - in sussidiarietà - alle parti sociali di adattare ai territori, ai settori, alle aziende, la organizzazione delle tutele; (3) liberare il lavoro dalla incompetenza per garantire l’occupabilità attraverso l’accesso alle competenze che servono. Signor Presidente della Repubblica, signore e signori, la parola «lavoro» ricorre ben 45 volte nella Costituzione. Eppure, ad oltre 60 anni dalla stesura della nostra Carta, questa parola continua ad essere soffocata da pregiudizi e tensioni ideologiche che ne comprimono una compiuta espressione. Ma, per dirla con Papa Montini, “il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero”. Il discorso di Gianluigi Diamantini Presidente della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Signor Presidente della Repubblica, gentilissima Signora Clio, Autorità tutte, Onorevole Ministro, gentili Ospiti, carissimi familiari delle vittime di incidenti sul lavoro che il Presidente Napolitano, 6 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 con grande sensibilità, ha voluto qui presenti in simbolica rappresentanza quello che si conclude oggi è stato un anno caratterizzato ancora dall’incertezza prodotta da quella crisi, nata in USA dallo Il primo Maggio a Roma scoppio di una bolla speculativa all’intemo del comparto finanziario e immobiliare, ma trasformatasi poi, in una crisi economica e sociale a livello mondiale. Il nostro sistema paese ha sostanzialmente retto ma il prezzo già pagato o ancora da pagare non è stato ne sarà, comunque, di poco conto. Tale congiuntra negativa ha, infatti, richiesto e richiederà ancora notevoli sforzi e sacrifici a tutti i mcittadini italiani, in particolare a chi ha perduto il proprio lavoro, a chi lo ha visto fortemente minacciato od a chi non ha potuto avere prospettive di occupazione. Confidiamo, però, nel fatto che, sempre, da situazioni di segno non favorevole scaturiscono opportunità nuove che consentono di far fronte agli eventi spingendo uomini e nazioni verso una ripresa di vita, verso una nuova fase positiva. Ciò sarà possibile se si rimetterà in moto, in modo virtuoso e costante, il sistema produttivo e se si punterà sul lavoro come valore sociale. E’ auspicabile, nel contempo, che siano attivate le necessarie riforme legislative. Ascolteremo, pertanto, con particolare interesse ciò che ci dirà l’on. Ministro del Lavoro in merito a quali iniziative si debbano ancora compiere da parte del Governo e delle Istituzioni per ridare vigore a quel mercato del lavoro che è uno degli indicatori principali del benessere e della stabilità sociale. Su questi argomenti i Maestri si sono anch’essi interrogati per trasmettere conoscenze utili a chi, quotidianamente, si confronta con la situazione contingente; il nostro Centro Studi di Caserta sta, infatti, analizzando le più significative esperienze lavorative che in passato hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese per individuare con quali idee, strumenti e metodologie sia possibile oggi attuare un nuovo percorso innovativo vincente. Per i Maestri del Lavoro la principale missione rimane, comunque, quella dell’affiancamento alle giovani leve per consegnare loro la testimonianza della propria esperienza di vita. Nello svolgimento di questo compito abbiamo, però, percepito che ai giovani va offerta, oltreché 1° maggio una risposta al problema della ricerca di uno sbocco occupazionale, anche una risposta in termini di formazione del carattere. A loro dobbiamo trasmettere la determinazione, la tenacia, la voglia di realizzarsi, l’amore per il lavoro, l’etica, il rispetto delle regole. Senza questi valori noi rischiamo di creare lavoratori anche di elevata professionalità ma incapaci di affrontare e superare le difficoltà o le avversità che potrebbero incontrare. Alla nostra Federazione spetta di mantenere viva la luce della saggezza che deriva dall’esperienza e dal ben operare. Questa è la nostra ricchezza e questa noi consegniamo a lei Signor Presidente nel giorno della Festa del Lavoro. Grazie Il discorso di Benito Benedini Presidente della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro Signor Presidente della Repubblica, Gentile Signora Clio, signori Rappresentanti del Senato e della Camera, dei Deputati, signor Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Autorità, Maestri del Lavoro, gentili signore e signori Sono onorato dell’invito a partecipare in rappresentanza della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, a questo solenne appuntamento del Primo Maggio, occasione tradizionale per la consegna delle Stelle ai nuovi Maestri del Lavoro. Un evento, Signor Presidente, che assume un carattere tutto particolare perché coincide con la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Infatti il lavoro, che trova nel dettato costituzionale il punto più alto della sua espressione, costituisce non solo uno strumento per perseguire benessere e legittime aspirazioni, ma è soprattutto fattore di crescita per l’intero sistema economico e per la società civile. Uomini e donne oggi insigniti sono i testimoni ed i protagoIl Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 7 1° Maggio Il primo Maggio a Roma nisti di un impegno profuso nell’arco di una intera vita, e rappresentano in primo luogo la componente essenziale di quel capitale umano sul quale l’Italia ha costruito il suo futuro superando fasi difficili e spesso drammatiche. La crisi economica a livello globale e le complessive difficoltà del momento che in buona parte da essa scaturiscono, suggeriscono di cogliere dalla ricorrenza del Primo Maggio e dall’esempio dei Maestri stessi, tutti gli stimoli per un concreto impegno nei confronti di chi il lavoro ha perso, di chi non riesce a trovarlo, o di chi versa suo malgrado in condizioni di precarietà. A questo dobbiamo aggiungere l’impegno per i giovani e per una loro formazione che sviluppi e valorizzi, nel modo più ampio, le vocazioni di ciascuno, come ha anche sottolineato recentemente il Ministro Maurizio Sacconi ponendo l’accento sul fatto che la formazione non rappresenta un costo, ma un vero valore aggiunto. Signor Presidente, il suo invito alla concretezza, così come l’esortazione a concentrarsi sul domani, ha come obiettivo di fondo una indicazione forte sul percorso lungo il quale il Paese deve procedere senza ulteriori tentennamenti o ritardi. Gli impegni del Governo volti a sostenere lo sforzo di rilancio delle imprese, ancorché condizionati dalla limitatezza delle risorse disponibili, marciano sicuramente nella giusta direzione, così come le possibilità di utilizzo della cassa inte- grazione per i lavoratori delle aziende in difficoltà sono valse a contenere, più e meglio che in altri Paesi, i rischi di un aumento rilevante della disoccupazione. Ma proprio le difficoltà della ripresa richiedono azioni urgenti e priorità di interventi, concentrati su misure efficaci e in grado di rilanciare il nostro sistema economico. Liberalizzazioni, costi dell’energia, sistema infrastrutturale, ricerca, costo della macchina dello Stato, vincoli burocratici, sistema fiscale, sono i problemi che il Paese attende siano risolti. Inoltre, un sistema finanziario mondiale meno instabile, sarebbe di aiuto a garantire una maggiore stabilità macroeconomica. Per far questo è necessario che i paesi industrializzati affrontino fino in fondo il problema del coordinamento internazionale. Come ha detto recentemente Martin Wolf: servono cambiamenti radicali delle regole, poiché in un ‘economia mondiale aperta, senza controlli sui cambi, è difficile garantire la stabilità finanziaria in un solo Paese. Signor Presidente, Maestri del Lavoro e Cavalieri del Lavoro, costituiscono un positivo esempio di complementarietà, feconda e sperimentata, che è ancora una volta al servizio dell’Italia. In un momento non facile, anche l’esempio costituisce infatti una forza cui attingere risorse per proseguire il cammino comune. Ci ispirano la stessa cultura e gli stessi valori che Lei, Signor Presidente, ha sempre ben rappresentato. ll MdL Salvatore Napoli incontra informalmente, al termine della cerimonia al Quirinale del 1 maggio c.a. il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, manifestando il vivo apprezzamento ed il saluto caloroso di tutti i decorati della stella al merito del lavoro che operano e risiedono all’estero. La Federazione è sempre particolarmente attenta alle iniziative che vengono progettate ed attuate dalle nostre Delegazioni estere che confermano le indubbie capacità lavorative e la serietà professionale dei connazionali. 8 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 riconoscimenti Stelle al Merito del Lavoro 2010 BAIOCCO Lorenzo - BARISANI Pasquale - BENCIVENGA Tullio - CENTRONE Vito - CHIODI Crocetta - CIPRIETTI Maria - COCCO Franco - CORNACCHIA Antonio - DE NIGRIS URBANI Beniamino - DI MARIO Pietrantonio - GIAMBERARDINI Aldo - GIANFORTE Antonio - GRIMALDI Patrizio - NOBILIO Immacolata - PALMA Franco - PITUCCI Graziano - PUGLIA Salvatorino - SEMENZATO Paolo - SPEZZANEVE Rosina - TRISOLINO Rosalia - VITALE Dante Abruzzo Basilicata Calabria BRIENZA Rocco - CIANCIA Domenica Grazia - DESIDERIO Arternisio Domenico - DI GIACOMO Ferruccto - GIANCIPOLI Cosimo Damiano - LOMBARDI Carlo - MIGLIONICO Francesco - PENNA Maria Carmela - PIANELLI Luigi - RICCHIUTO Gaetano - SASSO Raffaele Maria - TELESCA Vincenzo BUCALO Filippo - CALABRO’ Santo - CALIO’ Nicola - COMITO Nicola - CONDINA Stefano - CRISTOFARO Giuseppe - DAVOLI Domenico - DERITO Franca - FILICE Francesco - FIORITA Antonio - GAUDIO Massimo - MALARA Demetrio - MASTROIANNI Aldo - MAZZACUVA Alfredo - MAZZUCA Carmela - MUSTARA Francesco - ORLANDO Lucia - PANELLA Egidio - RAVENDA Pietro - RENO Rita Adelina - ROMEO Rosario - ROSCITANO Enrico Roberto - RUSSO Rita - SGROMO Elisabetta - TIANO Vincenzo - ZACCURI Giovanni ACAMPORA Salvatore - ALLOCCA Carmine - AMANTI Franco - ARGENIO Gerardo - BIANCO Antimo - CANTELMI Oscar Campania - CAPOTORTO Luciano - CAPUANO Giuseppe - CAROPPO Luigi - CASTALDO Nicola - CASTALDO Raffaele - CERES Alfonso - CIERRO Gennaro - CIRILLO Vincenzo - COPPOLA Antonio - COPPOLA Tonino - COZZOLINO Alfredo - COZZOLINO Michele - CRUDELE Vincenzo - CUCCO Ciro - D’AGOSTINO Giuseppe - D’AVINO Francesco - DEFALCO Giuseppe - DEGISI Sabino - DEL VILLANO Francesco - DELLA PORTA Carmine - DELLA RAGIONE Gabriele - DELLA RAGIONE Giovanni Ciro - DI BIASE Aldo - DI FRANCIA Francesco - DI NARDO Antonio - DI NARDO Tommaso - DI SIENA Vincenzo - ESPOSITO Adriana - ESPOSITO Emilia - GARGANO Paolo - GIANNINI Andrea - GUARRACINO Mario - IANNONE Gerardo - IENGO Gaetana - IMPARATO Rosaria - LA VIA Enzo - LAISE Nunzio - LETTIERI Giovanni - LONGOBARDO Antonio - MAIELLO Luigi - MANCONI Giovanni - MARTINEZ Santa - MASULLO Salvatore - MATTERA Salvatore - MIANO Giuseppe - MILONE Raffaele - NIGRO Angelo - PAPA Ermanno - PASSEGGIO Luigi - PINELLI Antonio - QUATTRUCCI Vincenzo - REGINA Giuseppe - RIEMMA Mario - ROSAPANE Dario - RUSSO Francesco - SCOTTO di TELLA Pasquale - SCOTTO di VETTA Nunzia - SILVESTRO Giovanni - SMIRAGLIA Giovanni - SODANO Salvatore - VATIERO Salvatore - VITALE Felice - VITIELLO Salvatore - VOZZA Alfonso ADORNI Mario - BAISTROCCHI Anselmo BARBANTI Maria - BECCHETTI Paolo - BERGAMI Massino - BERTOGLI Cesare - BERTOEmilia Romagna NAZZI Luciano - BIAGI Giampaolo - BRACHI Ariodante - BRINI Stefano - CACCHIOLI Elena - CACCIARI Lisetta - CANTU’ Giuseppe - CASTAGNETTI Luigi - CATI Giancarlo - CATTANI Ermes - CAVAZZUTI Maria Cristina - CERE’ Mauro - COSTANTINI Irmo - CREMONINI Fa- bio - CRISTALLI Enrico - CUGINI Gabriella - DAVOLI Franco - DELLA CASA Gianni - DELLA TORRE Alberto - DINELLI Rossella - DONELLI Andrea - FERRARI Piero - FERRARI Pietro FINOCCHIARO Grazia Maria - FORACCHlA Meris - FREGNI Olivia - GALASSI Michelangelo - GALLI Ilgher - GANDOLFI Fausto - GARDINI Gino - GERBINO Maria Domenica - GIANNELLI Ezio - GRlMALDlNI Ivano - GUERZONI Tonino - MAMBELLI Giovanni - MESSORI Silvana - MICALIZZI Raffaele - MURATORI Maurizio - PAOLUZZI Silva - PANZANI Ivo PELACANI Franco - PENNINI Gianni - PIERI Elda - PILATI Andrea - PIGHI Luigi - PIRANI Ilario - PIZZASEGOLA Gian Carlo - POLI Cristina - PORTANTE Giuseppe - QUADRELLI Ada Carla - QUINZANI Germano - RATTI Germano - RIMONDI Giorgio - ROLLI Antonio - ROSSI Alessandro - ROSSI Bruno - ROSSI Luigi - RUGGERI Angela - RUGGERI Jader - SANTI Maria Luisa - SCIALPI Cosimo - SCOTTI Sergio - SERASINI Alvaro - SILINGARDI Francesco - STRADIOTTI Giovanni - TAROZZI Claudio - TONDELLI Rinaldo - TRIGGIA Callisto - VARIGNANA Giovanna - VENTURI Patrizia - VENTURI Pietro - ZAMMARCHI Giorgio - ZANETTI Mario - ZANIBONI Gianni - ZAVALLONI Ivo - ZUCCHINI Maurizio ARMELIN Renzo - BARBINA Claudio - BASSO Gian Carlo BON Carla - BORTOLUSSI Antonio - D’ANGELO Claudio DELBO Dario - D’ODORICO Ada - DONDA Sergio - FOIS Antonio - FRANZOLINI Claudio - FRANZOLINI Maurizio - GASPARDO Paolo - LIMONCIN Dorina - MARTINI Paolo - MASSARO Franco - MIATTO Diego - MONGIAT Rita - PIGNAT Maria Rosa - POCECCO Carla - RAVALICO Vittorio - RIZZI Alessandro - ROSSI Ferdinando - TREVISAN Silvio - VIDONI Rlneo - ZAMOLO Roberto - ZUPPELLO Maurizio Friuli Venezia Giulia ADAMO Benedetto - AGUZZI Rosaria - ALTAVILLA Giuseppe - ANTONINI Maria Felice - ARGENTIERI Aldo - ARGIOLAS Silvana - BAGNI Giuseppe - BELLINI Aldo - BERLazio NARDO Giuseppe - BEVIVINO Claudio - BONI Giancarlo - BOSIO Giovanni Battista - CAMILETTI Luisa - CARPANO Antonio - CATINI Maurizio - CECCA Angelo - CECCHINI Giampiero - CESARETTI Ettore - CETRONIO Antonio - CIARDINI Roberto - COLABUCCI Maurizio - COLONE Renato Rocco Antonio - D’ALESSIO Marina - D’ANDREA Bruno - D’ANGELO Giulio - DE AMICIS Roberto - DE LUCA Carlo - DEMARTIIS Edoardo - DI CARLI Rossana - DOLCIOTTI Ezio - FILIPPELLI Marinella - FREZZA Elisabetta - FRONTALINI Fabio - GABRIELE Daniela - GALIMBERTI Orlando - GALLI Stefano - GATTA Sonia- GIONETTI Riccardo - GIORDANI Bruno - GIORGIONE Giuseppe - GOLFI Alessandro - GRAMEGNA Giuseppe - GROSSI Sergio - IACOBONI Giuseppe - IACOVIELLO Giuseppe - IDROFANO Paola - LAMANTEA Tommaso - LA NAVE Maria - LOMBARDI Franco MAIURI Luigi - MANCIOCCO Felice - MANGOZZA Luigi - MANZI Salvatore - MARCHESINI Claudio - MARCHI Mauro - MARINI Mario - MARRONI Lodovico - MARSELLI Vinicio - MARTA Giulio Cesare - MICUCCI Maurizio - MINOTTI Paola - MOSCATELLI Maddalena MOVIZZO Angelo - NADDEO Egidio - NALDI Gabriella - PALMIERI Giovanni - PERELLI Raffaele - PERFETTI Antonio - PERUGINI Giocondo - PETRILLI Francesco - PIGLIACELLI Giulio - PILLITTERI Anna - QUATTROCCHI Leonardo - RAZZANTI Silvia - RENZELLI Vincenzo - RICCI Loreto - ROMANO Patrizia - ROSINI Marisa - RUBERTONE Franco Saverio - RUFFINI Francesco - RUSSO Luigi - RUSSO Michael - SALEPPICHI Mario - SBARDELLATI Aldo - SBARDELLATI Maurizio - SCUDIERI Giuseppe - SERAFINI Paolo - SERVELLI Giuseppina - SORCE Salvatore Teresa - SOVERCHIA Patrizia - SPARACIO Sergio - SPEZIALE Corrado - TABBO Mario - TIANO Patrizio - TUFI Andrea - VACCARO Luigi - VENERINI Roberto - VOLPECINA Giovanna - VONA Mario - ZACCARIA Pietro Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 9 riconoscimenti BARUZZI Marco - BISOGNI Paolo - BORGHESI Leonello BRAGAZZI Vittorio - BRUNO Marco Edoardo - CADDEO Liguria Sergio - CALCAGNO Pasquale - CARIDI Gloria - CARRIERE Giovanni - DAMIANI Luciano - FERRARI Giovanni Battista GAMBINO Alfredo - GAROFALO Cosimo - IACONO Maria - LAX Giuseppe - MAGLIULO Giovanni - MANNUCCI Luigi - MASSIMELLI Riccardo - MICHELETTI Vittorio - MOSCATELLI Massimo - ORLANDO Mario - PATANE’ Salvatore - PERLO Marco - PERONE Raffaele - PERUGI Carlo - PIDATELLA Salvatore - PUGLIA Rosaria - QUARIESANI Antonio Giovanni - RAGOSA Giovanni - REBORA Umberto - ROLLANDI Giancarlo - TORI Achille AGNELLI Italo - AGNELLI Silvio - AIOLFI Daniele Leandro - ALBINI Maurizio - ANDREOLI Antonello - ARBAN Gianfranco - ARICI Bruno - ARNABOLDI Vittorio - ARRIGHINI Fausto - BABINI Luciano - BARONE Lombardia Antonina - BELLERI Ferdinando - BELLUOMO Placido - BELOTII Fernando - BENCINI Elena - BENDOTTI Luciano - BENZI Fausto - BERETTA Massimo - BERTINO Ferdinando - BESSI Maria Novella - BETALLI Mario - BIGNAMINI Marinella - BOLLATO Giorgio - BONANOMI Annalisa - BONANOMI Giuseppina - BONETTI Valentino - BONFANTE Paolo - BORRA Giuseppe - BOSCO Oscar Mario Guglielmo - BRAGA Doretta - BROGGINI Vito - BRONZI Alberto - CANALI Carlo Maria - CANOFARI Rinaldo - CANTALUPPI Gabriele - CAPITANIO Roberto - CARERA Angelo - CASTELLI Luigi - CATTANEO Guido Emilio Carlo - CAVALIERI Luigi - CAVICCHIOLI Federico - CECERE Pasquale - CERRI Franca - CIVIDINI Giuseppe - CLERICI Gianpaolo - COLOMBO Enrica - COLOMBO Felice - COLZANI Luigi COMI Alessandro - CONTI Enrico Giuseppe - CONTI Patrizio - CONTUCCI Mara - CORDONI Giovanni - CUCCHI Alberto - CURTONI Italo - de FRANCHIS Roberto - DE NARDIS Pietro - DIEZ Viviana - EUFEMI Sergio - FEDERICI Luigi - FILIPPELLI Antonino Orazio - FILISETTI Silvana - FIORINA Ugo - FISCALETTI Giorgio - FORTI Giancarlo - FREDDI Giuseppe - GABOARDI Ernestino - GAGLIARDI Gianfranco - GANDINI Piero - GARBUIO Oreste Aldo - GAVAZZI Arcadio - GIAMBELLI Angelo - GIARDINETTI Liviana - GRECHI Adriano - GREGIS Gianpaolo - GUALDI Bernardino - IZZO Raffaele - LAMPERTI Gianfranco - LAMPUGNANI Celestina - LANZI Giuseppe - LAZZARI Claudio - LEGA Alessandro - LODIPASINI Giuseppe - LORENZI Giuseppina - LORIA Nicolò - LUCCA Francesco - MACAVERO Daniele - MACCARINELLI Ornella - MAGNI Norberto - MARCHIORI Lionello - MARGUTTI Pierangelo MARICOTTI Giuseppina - MASSETTI Piergiorgio - MICHELETTI Michele - MILAN Giuseppe - MILANESI Luigi - MOLASCHI Bruno Ettore - MONEGHINI Gianluigi - MONTAGNESE Bruno - MONTANARI Valentino - MONTECCHI Paolo - MORONI Angelo - MORTARA Arturo - MOSCHIONI Doriano - MUCCIO Cesare - NIGRI Maria - NIGRO Pietro - ORTENZI Nella Gemmina - PANSA Gianpaolo - PAPAMARENGHI Giovanni - PARDI Adriano - PENATI Maria Rita - PEPE Giovanni - PERAZZOLI Celestino - PERLUSZ Riccardo - PILUSO Elio - PIOTTO Dario - PIZZAMIGLIO Arrigo - POLETTI Cesare - POZZO Giuliano - POZZOLI Edoardo RADAELLI Maddalena - REBORA Maria Lama - REGONESI Giovanni - ROGNONI Luciana - ROMANATO Silvana - ROMEO Angelo - RONCELLI Stefano - ROSA Italo Giustino Francesco - ROTA Flaminia - ROTA Diego - RUGGERI Angela - SANTAMBROGIO Anna Maria - SATTA Guido Roberto - SCHIFANO Onofrio - SICCARDI Tiziano - SPADA Fernando - STANZIAL Uber - STEFANONI Donatella - STUANI Cesare Giuseppe - STUCCHI Carlo - TAURO Claudio - TAVERNA Enrica - TELIA Fausto - TIRINZONI Stefano - TOFFETTI Gian Cesare - TOMASONI Elio - URBANI Osvaldo - VALTELLINA Mariateresa - VIGILATI Liviana - VITALI Alberto - VITALI Luigia Maria - VOLANTE Paolo - VOLPI Federico - ZAMPATTI Angelo - ZANELLI Mario - ZANIBONI Guglielmo - ZANZI Carlo - ZUCCARI Giovanni - WAGNER Walter 10 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 Stelle al Merito del Lavoro 2010 ACUTI Erminia - BACALONI Nazareno - BENASSI Loredana - BONAMANO Lorella - BONAZZI Antonio - BUCARI Emilia - CALAMANTE Walter - CATINI Luciana - FORMICHETTI Bruno - FUNARI Francesco - GIUSTI Giacomo - GIUSTOZZI Adriano - GRILLI Biagio - INVERNIZZI Pietro - LUCCERINI Gianfranco MARCHEGGIANI Gianfilippo - MENGONI Giuseppe - ORADEI Severino - PACI Franco - PALLOTTA Pasquale - PAZZI Giuliano - PENNELLI Maria Assunta - PERUCCI Riccardo - PISTELLI Patrizio - RADICIONI Fausto - RINALDONI Elvio - SALVATORI Tomasino - SPERANDIO Sigismondo - VALENTI Claudio - VALENTINI Maurizio Marche Molise CAPASSO Vincenzo - CIARLARIELLO Leopoldo - DI GIORGIO Giovanni - LANZA Rosina - LONGO Maria Rita - STANZIANI Enrico AIMONE Luisella - ALESSANDRIA Giuseppe - ALLERI Calogero - APOSTOLO Roberto Giuseppe - ARSENTO Gualtiero ASCHIERIS Sergio - BARBERIS Sergio - BELLIN Ronza - BERPiemonte RUTI Paolo - BIANCO Felice - BIANCO Graziella - BIANCO Piercarlo - BOCCI Gianfranco - BOETTI Maria Grazia - BONA Umberto - BONZANO Albino - BUFFONI Abbondanzio CALAJO’ Antonio - CALDERONI Stefano - CAPELLO Mario - CAPRIOLI Assunta - CARBONE Giovanni - CARLINI Paolo - CALLIAGHI Giovanni - CASTELLI Renato - COLAGIOVANNI Vittorio - COSSAVELLA Franco Gian Luigi - D’APRILE Filippo - DE RICCARDIS Giuseppe - DE SANCTIS Aldo Giuseppe - DESCO Pietro Michelangelo - DI PAOLA Antonina - FAIENZA Rosa Grazia - FANTINATI Dario - FAVA Alessandro - FERRERO Giuseppe - FRISENNA Lucia - GAMALERO Bartolomeo - GUOLLA Anna Rita - LATTE Antonio - LEONARDI Dario - LEONTI Sergio - MAGNETTI Umberto - MAIOCCHI Giorgio - MANA Lidia - MARRO Giovanni Pietro - MARTINOTTI Piergiacomo - MARZARI Vivi alla Luigina - MASSA Silvio Tancredi - MASSOLA Piero - MILETTO Renzo - MONGARDI Giorgio - NAIMO Roberto - NOVELLA Giovanni - ORSANI Rosalba - PACCHIONI Rita - PALERMO Antonietta - PATSIMAS Miltiade - PERRI Pasquale - PIETROPOLI Benito - PONO Laura - POSTAL Flavio - QUATTROCCHI Pier Giuseppe - RANABOLDO Giovanni - REMOLIF Liliana Maria - RICCHETTI Carlo - RIGAMONTI Giovanni - ROSI Maurizio - ROSTAGNO Laura - SANTORO Pasquale - SERAZZI Sergio - SICOLO Poppino - SOLA Nicola - SPAGNOLINI Bruno - STAROPOLI Francesco - STROBBIA Fiorenzo - VACCARO Giuseppe - VARNI Carlo - VITALONE Carlo - ZINGARIELLO Vito AMORUSO Nicola - BARBARO Pietro - BASILE Giuseppe - BERARDINO Antonio - CAFARO Fernando - CALVANI Piergiorgio - CAMPAPuglia NIELLO Marcello - CAMPOREALE Giovanni - CAPUTO Pasquale - CAROFIGLIO Anna Maria - CORLIANO’ Franco - D’ALESIO Fedele D’AVERSA Antonio - DE GIOSA Gennaro - DE GIOSA Giovanni - DE GIUSEPPE Maria Giuseppa - D’ELIA Vincenzo - DELLAROSA Luigi DENITTO Cosimo - DE RlCCARDIS Claudio - DI LAURO Riccardo - DI MARCO Alfredo - FASANO Nicola - GAETANI Lucia - GIARRATANO Gaspare - GIOSA Antonio - GIULIANI Alfredo - GRAMEGNA Michele - GRECO Angelo - LAUDADDIO Nicola Emesto - LERONNI Luciano Enrico - LO BASSO Ciro - LOMBARDI Giosafatte - MANGANO Antonio - MARIANI Anna - MARINARO Felice - MARTINO Domenico - MAZZE Antonio - MONTAGNARO riconoscimenti Stelle al Merito del Lavoro 2010 Osvaldo - PALOMBO Francesco - PASULO Cosimo - PETROSILLO Giuseppe - PICCIOTTI Giuseppe - PISANELLO Biagio Antonio - PRISCO Donata - PROCACCINI Leonardo - RUGGIERO Giovanni - RUSSO Anna - RUSSO Oronzo - SACINO Domenico - SANTANIELLO Catello Rosario - SCHIAVONE Nicola - TIBBERIO Matteo - TOMA Anna Rita - TORELLI Francesco - TOSCANO Pietro - TRIDICI Omelia - VALENTINO Angelo - VECCHIO NEPITA Carmelo Sardegna AGUS Raimondo - CASU Mauro - CAU Giuseppina - COSSU Efisio - DEMURU Francesco - GARAU Luigi - MALUNE Bruno - MELIS Giorgio - MERCHE Matteo - MULAS Mauro - MURA Pierantonio - MURRU Maria Paola - PANTALEO Giovanni - PIREDDU Ignazio - PORCU Maria - PORTOGHESE Leonello - SANNA Carmelo - SERRA Angelo - SIAS Antonio Demetrio - SINIS Antonio Paolo - SPIGA Vittorio STARA Giancarlo - TODDE Gesuino - USAI Giacomo ACCOLLA Massimo - AIELLO Michele - ALFONSO Giovanna - ASSAB Giovanni- BELLANCA Giuseppe - BEVACQUA Francesco Paolo - BlLLANTE Sicilia Antonietta - CALABRESE Salvatore - CALCINA Salvatore - CALTABIANO Alfio - CARBONARI Vittorio - CARBONARO Antonino - CARDACI Angelo - CATELLA Anna - CIOCIANO Mario Attilio - CORRAO Maria Maddalena - COSTANTINO Vincenzo - D’ANGELO Gaetano - DEL BONO Angelo - DE LUCA Maria - DI FAZIO Gaetano - DI SALVO Rosalia - FALLO Maria - FERRO Giuseppe - FIORE Saverio - FRANGINI Falco - FRONTE Giovanni - GALEANO Cannelo - GIANNlLIVIGNI Antonietta - INZONE Stefano - LA PILA Francesco - LANZEROTTI Antonio - LEGGIO Giuseppe - LOGIUDlCE Vincenzo - LOMBARDO Domenico - MAJORI Napoleone - MARINO Carlo - MARTINICO Giuseppe - MELI Pietro - MINEO Malta - MINISSALE Giuseppe - NACCARI Antonino - ODDO Paolo - PAPPALARDO Salvatore - PLATANIA Antonio - PRIMO Rosa Maria - REALE Sebastiano - RIZZO Francesco - ROCCARO Alfredo - ROMEO Giuseppe - SANTANGELO Roberto - SCINARDO TENGHI Michele - SELLA Filippo - SETTIPANI Vincenzo - SORBELLO Alfio - SORTINO Filippo - TAORMlNA Malte Terzo Francesco - TERAMO Anna - TROVATO Bartolomeo - WRZY Domenico BADALAMENTI Sergio - BASAGNI Giuliano - BONUCCI Graziano - BOREANIZ Luciano - BORGHI Giuseppe Toscana - BOTTEGHI Aldo - CAMMILLI Daniela - CANNELLA Tonino - CAPPELLETTI Franco - CARLEO Rosanna Francesca - CARLETTI Mario - CARMASSI Roberto - CAVEZZINI Aveliano - CHITI Angiolo - CIMIERI Carmela Mariagrazia - CIONI Giuliano - CONTICINI Paolo - CREMONI Giovanni Dante - CRESCI Fabrizio - DEL BERGIOLO Angusto - DEL CHIERICO Delfo - D’ELIA Giorgio Cleo - DELLA ROSA Giovanni - DONATINI Maura - FATTORI Lionella - FIORENZANI Piero - FORTINO Francesco - FRANCESCHI Cristina - GIANNINI Leyla - GIANNINI Luciano - GIUBBONI Umberto - GIULIAN Paolo Roberto - GRAZIANI Paolo Antonio - LORENZE Renato - MARRONE Antonio - MASI Sergio - MASSAI Massimo - MATTEUZZI Paolo - MAZZONI Elena - MEUCCI Stefano - MORELLI Franco - MORI Alberta - NARDI Enzo - NESI Tania - PANINI Maurizio - PELLEGRINI Loriano - PICCINI Gino - PRATESI Moreno - RAMI Paolo - RAMPIONESI Elisa - RANDELLI Antonio - RIBOLLA Roberto - ROSSI Alberto - SALVINI Remo - SODI Mery - SPICCHI Andrea - SQUILLACE Marcello - STORNI Patrizia - TOZZINI Marco - TREDICI Vasco Trento: BOSCHETTO Marco - CISTERNA Silvana - DELLADIO Michele - DISSEGNA Anita - ECCHELI Luciano Trentino A.A. - MARCHESINI Mario - MODENA Marco - OSTI Rino TADDEI Bruno - TAVA Marco Bolzano: BRIGADOI Lidia - COSTA Nello - CHRISTOFORETTI Maurizio - DELLA MONICA Giuseppina - FRANCESCONI Roberto - MARESO Gianni - WINKLER Florian - ZIELO Maria ALUNNI Maria Antonietta - BARONI Alvaro - BELIA Giovanni - BONCIARELLI Stefano - CICERONI Natale - COSTANZI Paolo - FANTAUUmbria ZZI Anna Grazia - FAUSTI Fausto - FIORUCCI Angelo - GIACCHETTI Remo - GOBBINI Paolo - GUERRA Giampiero - LOCCI Vincenzo - LONGARl Gabriele - MATTIUSSI Antero - MILITELLO Giovanni - MORTARUOLO Umbra - MUTI Alessandro - PIETRINI Danilo - QUATTRINI Roberto - SABATlNI Sandro - SCASSINI Serenella - SFORNA Aldo - ZANGARELLI Giorgio Valle d’Aosta AMBROSI Roberto - GIORS Giovanni - PELOSO Carlo - ROLLAND Arduino Amerigo ANDREOTTI Angelo - ARTICO Angelo - BABOLIN Renato - BAGGIO Luciana - BAIOCCO Elio - BALLARIN Armando BANO Agostino - BARBIERATO Venanzio - BELTRAMI Daniele Veneto - BENETTI Germano - BENETTON Giuseppe - BERGAMINI Roberto - BERNARDI Ornella - BETTEGA Ornella - BOATTO Franco - BOESSO Lucia - BONATTI Nedda - BONONI Riccardo - BRAGGIO Flavio - BRUGNERA Loredana - BUSETTO Gabriele - CADDEO Mario CAPPELLESSO Renzo - CASTAGNA Luigi - CECCATO Renato - CHILESE Silvana - CORSINI Mariano - CORTE Danilo - COVER Alberto - CRIVELLARI Gianni - DAL BEN Girolamo - DALLA CHIARA Antonio - DEBONI Francesco - DE FRANCESCHI Tarcisio - DEMARCHI Angelo - DOLIF Giovanni - DONATELLO Lucio - DUBBINI Cesare - FAVRET Luigino - FERRARESE Maurizio - FIORIO Bruno - FONTANIVE Riccardo - FURLAN Aldino - GALLI Ferruccio - GASPAROTTO Claudio - GIUBILATO Gianfranco - GO’ Ruggero - GRELLA Giuseppe - MARTINI Renzo - MASIN Roberta - MASTELLARO Antonio - MENEGAZZI Gerardo - MORELATO Antonio - MORETTO Bruno - MORO Mauro - MUNARI Giovanni - MURARO Giuliano - PELLIZZARO Giuseppe - PILASTRO Renato - POCCHIESA Marian Fabrizio - PONCHIA Sergio - RACHELLO Antonino - RAMPAZZO Attilio - RIGATO Giorgio - ROSSINI Silvino - RUSSO Antonio - SACCON Francesco - SALMASO Gianni - SAMBO Roberto - SCARPA Roberto - SIMONETTI Giannino - SIMONI Sergio - SITTA Beniamino - SOFFIATI Maria - TERRALAVORO Mario - TESSARI Antonio - TONAZZO Carlo - TORRE Francesco - TREVISAN Luigi - VENTURIN Benito - ZAMPIERON Dino - ZANARDO Claudio - ZANELLATO Giorgio - ZANETTI Luigino - ZANIN Luciano - ZORZI Basilio Estero BATTAGLIA BATTIATO Marianna - BRAGGIOTTI Pietro Ernesto Nicola - BRANCACCI Matteo - CARRELLI Florindo - CENTRONE Onofrio - CICALESE Rosario - CORBO Rosario CROCCO Agostino - DESILVE Corrado - FRESI Giovanni - GARGANO Giuseppe - ISABELLA VALENZI Gino - LEONI Pietro Paolo - LINARDI Pasquale - MARASSO Teresio Ugo - OTTAVIANO Teodoro - PICCOLI Renzo - SALVATORE Donato Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 11 editoriale Care Maestre e cari Maestri, dopo mesi di pioggia e di temperature non certo primaverili, alla fine è scoppiata l’estate facendo registrare un caldo davvero insopportabile. Immagino, pertanto, che mentre vi sto scrivendo molti di voi abbiano già raggiunto le località di vacanza per godersi un po’ di frescura magari con qualche nipotino al seguito. In controtendenza con il tempo meteorologico il clima all’interno della nostra Famiglia Magistrale, dopo le tensioni dei mesi scorsi e delle quali Vi ho già parlato nel precedente editoriale, dovrebbe raffreddarsi. Il “fattore rinfrescante” dovrebbe essere rappresentato dall’iniziativa della Presidenza la quale, vista l’impossibilità di trovare vie di conciliazione per le parti interessate, ottenuto l’assenso dei Consiglieri Nazionali regolarmente eletti nel corso di un incontro informale avvenuto il 17.6. c.a., ha assunto in prima persona l’iniziativa della definizione delle controversie in atto sulla base delle decisioni assunte dagli organi preposti (Collegio dei Probiviri, CEC). Si dovrebbe, pertanto, giungere, dopo la pausa estiva, alla sospirata costituzione del nuovo Consiglio Nazionale e, di conseguenza, alla ripresa delle normali attività della Federazione. Gli impegni che attendono lo sforzo congiunto di tutti noi sono tanti, gravosi ma soprattutto molto importanti per la nostra Associazione che dovrà affrontare una serie di scelte di fondo per effetto delle quali assisteremo ad un suo profondo cambiamento formale e sostanziale. Passo dopo passo sarete informati di ogni iniziativa e sarete Voi a decidere il percorso da seguire. Passando ad altro, nel prosieguo di questo numero troverete una sintesi degli avvenimenti del XXXII Convegno Nazionale che ha avuto negli interventi del primo giorno momenti di forte intensità e significato. Questa è la strada che dobbiamo seguire e per la quale da tempo mi sto battendo. Il Convegno Nazionale deve avere due facce: una pubblica che ci consenta di farci conoscere all’esterno, ed una interna che ci permetta di mettere a fuoco le nostre problematiche come infatti è avvenuto in questa circostanza anche se talvolta con toni troppo elevati. Ringrazio, pertanto, tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione della manifestazione e tutti i partecipanti che con la loro presenza ci hanno premiato degli sforzi compiuti. Buone vacanze a Voi ed alle vostre famiglie. MdL Gianluigi Diamantini Secondo corso sull’ambiente CASERTA - Docenti, alunni e Maestri del Lavoro al corso sull’ambiente alla facoltà di scienze ambientali della Seconda Università di Napoli. E’ iniziato il 14 Maggio per concludersi il giorno dopo con la partecipazione di insigniti provenienti dei vari consolati d’Italia. A fare gli onori di casa è stato il Preside della facoltà Paolo Vincenzo Pedone, per il Comune di Caserta è intervenuta l’assessore all’ecologia Maria Laura Mastellone e per la Federazione Maestri del Lavoro d’Italia il console di Teramo, Berardo Vallarola. Il corso dalla durata di due giorni, come oramai è consuetudine si è svolto nel fine settimana per dare l’opportunità agli ospiti di visitare le bellezze architettoniche della Città di Caserta, infatti per gli accompagnati sono previste visite guidate a Palazzo reale. E’ il secondo corso che si svolge dopo la firma dell’accordo quadro sottoscritto dalla Federazione con la Seconda Università di Napoli il 27 marzo 2009. Durante i lavori è stato annunciato il bando della seconda edizione del premio “Esagono” che sarà assegnato alla migliore 12 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 tesi che tratta la salvaguardia dell’ambiente. Un riconoscimento voluto e sostenuto dal vice presidente della PMI di Confindustria Giovanno Bo. Il ciclo di lezioni è stato coordinato dal Prof. Andrea Buondonno, con la finalità di fornire i fondamenti teorici, i principi metodologici e gli strumenti applicativi per analizzare, recuperare, ottimizzare, conservare e gestire le risorse ambientali. Una ‘Trilogia di Seminari di Base’, avente come tema “Le risorse ambientali fondamentali per il benessere dell’uomo: aria, acqua, suolo”. Ciascun argomento è stato trattato come monografia specialistica rispettivamente dal Prof. Sante Capasso per la risorsa Aria, dalla Prof.ssa Flora Angela Rutigliano per la risorsa Acqua, e dal Prof. Andrea Buondonno per la risorsa Suolo. La SUN ancora una volta si dimostra aperta al territorio che in questo caso abbraccia tutto il paese essendo la Facoltà di Scienze Ambientali unica in Italia. lettere al Direttore Veneto: regione dai mille orizzonti Caro Presidente dopo circa quattro anni di lavoro al Magistero, chiedo un po’ di spazio per esprimere alcune considerazioni personali sul significato del nostro essere “Maestri del Lavoro” e sul momento particolare della mia vita. Mi sono trasferito in Veneto, Regione che conoscevo in modo superficiale, e dove risiede uno dei miei figli e la sua famiglia, ma non immaginavo che il cuore di questo territorio fosse così generoso e ospitale, oltre che bello e straordinariamente versatile. Ho imparato presto ad apprezzare le sue Province e, in particolare quella di Treviso, dove ora abito perché qui ho i miei affetti familiari più forti. Ma non sono certo lontano da Roma, dove abita un altro mio figlio e la sua famiglia, e dove intendo rimanere legato proprio per l’incarico prestigioso che mi avete affidato e che, dopo oltre 50 anni di professione, mi onora e mi fa sentire ancora in attività. Questi motivi, più di tanti altri, mi consentono di superare, con l’aiuto del Signore, una prova molto difficile che, personalmente non avrei mai immaginato di vivere in maniera così fulminea e in un ambiente dove mi sentivo come un corpo estraneo. Invece – e proprio qui sta il punto – l’accoglienza che mi hanno riservato i cittadini di Montebelluna, di Castelfranco Veneto, di Treviso (solo per citare quelli più vicini alla nia nuova residenza) è stata straordinariamente ricca di calore umano, tanto che un radicato meridionale come me, che ha vissuto la sua esistenza umana e di lavoro, in Basilicata, si sente già fiero di essere cittadino con la residenza veneta. A chi non ha vissuto questa esperienza, può sembrare piaggeria questa mia considerazione, una sorta di maniera comoda e accattivante, per farmi accettare. Invece non è così, io sono stato già accettato e mi sento già veneto, proprio per quel calore umano che mi ha confortato fin dai primi giorni, quando il dolore per la malattia e la perdita della mia cara moglie Gina, mi portava verso una cupa solitudine molto lontana dal sereno, trasparente e coinvolgente modo di vivere di questa comunità. Ho letto in questi giorni, caratterizzati dal desiderio di conoscere meglio questa terra, di un centro, Asolo, che viene definito “la città dei cento orizzonti”. Condivido la definizione, ma credo che essa vada allargata a tutto il Veneto, che appare proprio una terra che si “apre” come una finestra sul mondo e che, al di là della generosità del suo territorio, offre al visitatore tanta storia. Non dico niente di nuovo se cito, ad esempio, Andrea Palladio che proprio qui ha costruito dimore gentilizie di grande pregio, Alvise Corsaro, Vincenzo Scamozzi, Jacopo Sansovino, Michele Sanmicheli e tanti altri uomini di grande ingegno, hanno creato quella che giustamente viene definita la “Civiltà delle Ville Venete”, un patrimonio di inestimabile valore architettonico e sociale che tutti i Maestri del Lavoro dovrebbero conoscere per comprendere meglio la dimensione artistica dell’Italia. Se poi avessi avuto dei dubbi, della vocazione solidale di questa regione mi basta ricordare, la tangibile presenza dei colleghi veneti che sono stati vicini alla mia persona e a quella della mia compagna di una intera vita, intervenuti, in maniera molto partecipata, alle esequie, e che hanno anche portato il nostro gonfalone, listato a lutto, e recitato, con tutto il pubblico, la “Preghiera del Maestro del Lavoro”. A loro sono particolarmente grato, così come lo sono alla Federazione che mi ha fatto sentire la sua affettuosa vicinanza. Caro Presidente, queste sono cose coinvolgenti che non si dimenticano e che lasciano il segno nell’animo, e leniscono il dolore. Se la Fede aiuta chi crede ed è convinto che la morte fa parte della vita e che chi ci ha lasciati è sempre con noi da un’altra gratificante dimensione, la solidarietà umana dei colleghi, contribuisce a rendere più serena la mia vita e a farmi sentire, come dicevo prima, un “veneto fra i veneti”. Non rinnego nulla della mia splendida regione, la Basilicata, che diventa una “scoperta” per chi vi entra per la prima volta; e che con i suoi due mari, le montagne, le sue acque cristalline, il suo manto verde e, ahimè anche il petrolio, ci riconcilia con un modo più umano di vivere la nostra vita. Non rivendico nemmeno la mia “meridionalità” che pure ho difeso con orgoglio in tante espressioni, anche esteriormente visibili, della mia vita di giornalista. Posso solo affermare che la “Stella al Merito del Lavoro” che ho ricevuto a Potenza, e porto sempre con me con orgoglio, è diventata la mia nuova carta d’identità, in questa straordinaria terra, dove non ho trovato barriere e mi ha fato subito sentire un “veneto tra i veneti”. Da Montebelluna, nel mese di aprile 2010. Vittorio Sabia “Lettera di un padre” - Interventi di alcuni MdL Caro Contini, apprezzo e approvo quanto hai scritto a commento della “lettera di un Padre” (il Prof. Celli) al figlio. Consentimi di intervenire, parlando direttamente al figlio, nella fiducia che attraverso te, e grazie al Periodico della nostra Federazione, giungano a lui queste mie note. Caro ragazzo, mi rivolgo così a te, autorizzato, credo, dalla mia età (quasi 92) e dalla lunghissima, densa, convinta esperienza; e dall’esperienza dei miei tanti figli, e di quelli, fra i moltissimi nipoti, che sono ben più anziani di te. Quanto sono d’accordo con il mio collega Maestro del Lavoro, Elio Contini, il quale ti esorta a “combattere unitamente agli altri giovani per la costruzione di una società diversa da quella egoistica e indiviIl Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 13 lettere al Direttore dualistica che attualmente viviamo”! C’è chi, in questo combattimento, ha raggiunto risultati insperati. Basandosi su di un principio che ti esorto a far tuo: dobbiamo, prima dentro di noi, ma poi soprattutto attorno a noi, risollevare il PIE (Prodotto Interno Etico). Chi conduce imprese, prima e assai più che dell’organizzazione e dei mezzi tecnici, deve preoccuparsi della componente fondamentale di ogni impresa: l’uomo. Non basta dirgli “fai questo, e fallo così”: bisogna anche dirgli “perché”, invitarlo a suggerire miglioramenti. Bisogna guardarsi negli occhi. In luogo di dipendenti si avranno collaboratori, se non addirittura co-protagonisti, il cui pensiero è rivolto non al 27 del mese (il lavoro preso come condanna), ma al prodotto, al marchio da far affermare, all’obiettivo da raggiungere: il lavoro vissuto come componente fondamentale della vita, come proiezione del proprio io verso l’esterno. Ho condotto, una dopo l’altra, due notevoli imprese, applicando quei principi. Risultato primo: tutti rientravano dal luogo di lavoro coi volti distesi, conversando in amicizia. Risultato secondo: la creazione di una nuova comunità umana nella foresta vergine, in Costa Rica, divenne, dopo tanti tentativi falliti, una splendida realtà citata ad esempio in tutto il Continente; e, decenni più tardi, uno stabilimento in crisi, quasi duemila “dipendenti” prossimi alla “rottamazione”, raddoppiò la produzione, e venne poi citata come la più produttiva d’Europa. Effetto della crescita del PIE è la crescita del PIL. L’organico dell’impresa visto non come una piramide, con il Capo lassù in alto, ma come un coro, che è armonico se nessuna voce emerge sulle altre: fra queste ce ne è una che “dà il <la>”. Esperienze analoghe hanno fatto i miei discendenti, davvero utili membri della Comunità Umana: tesi verso il prossimo quanto verso i propri familiari. Ragazzo, ti prego, resta: l’Italia ha bisogno di te. Tu non ti sei sporcato le mani col dio denaro, né questo accadrà perché concorrerai alla crescita del PIE. Di quel PIE che significa, nella vita sociale, lealtà, onestà, correttezza, rispetto, collaborazione, capacità di guardare avanti ed in alto anche quando si cammina nel fango, e soprattutto capacità di indurre il prossimo, mentre cammina nel fango, a guardare avanti ed in alto. Nel darti il benvenuto tra i ricostruttori dell’Italia, ti abbraccio M.d.L. Ugo Sansonetti Caro Direttore, ho ricevuto il bimestrale n.1/2010 del nostro Periodico e, nello sfogliarlo, l’occhio mi è caduto, a pag.6, nella rubrica “Interventi”, sulla lettera del Direttore Generale della LUISS al proprio figlio e non Vi nascondo che ne sono rimasto veramente sconcertato per due principali motivi. L’estensore della lettera, quale responsabile di una Università - ed in particolare di una con la superiore tradizione di cultura della LUISS (i miei due figli maschi, al loro tempo, l’hanno frequentata con gran profitto restando anche indenni da tutte le contestazioni sessantottine), dovrebbe, secondo me, avere come impegno primario l’educazione e l’istruzione dei giovani che gli vengono affidati a tale scopo dai fiduciosi genitori (pagando per questo delle profumate rette) nella piena certezza della loro attenta preparazione agli impegnativi compiti della vita che li attendono. E’ pertanto assai disdicevole che un tale “educatore” riduca la sua missione alla denigrazione del proprio Paese, al piangersi addosso nel qualificare la Nazione nella quale vive in “un posto nel quale non sia più possibile stare con orgoglio” e nel dire al proprio figlio di prepararsi a soffrire qualora non accettasse il suo invito a lasciare l’Italia. Dopo sei anni di vita militare (guerra, ferite ed un po’ di prigionia comprese) ho lavarato per ben 61 anni nel settore del credito con soddisfazione dei miei datori di lavoro, ed anche mia- e vorrei assicurare a quel Signore che la situazione del Paese era ben diversa da quella di oggi sia per quanto concerneva lo studio ma sia, soprattutto, le difficoltà di reinserimento nella vita privata e la durezza del lavoro non ancora assolutamente regolato da norme precise non essendoci negli anni di inizio- almeno nell’Istituto nel quale percorsi la prima parte della mia carriera- una tutela sindacale e non essendoci certo voglia di perdere il posto per eventuali rivendicazioni salariali e di carriera. Si abbassava la testa, non si badava agli orari né alla lentezza della carriera od all’eventuale exploit di qualche raccomandato (c’erano allora, ci sono oggi e ci saranno ancora in futuro) ma si lavorava cercando di rendere al meglio consapevoli che anche il nostro lavoro poteva contribuire a far uscire il Paese da quella, allora sì, drammatica situazione. Alcuni anni fa, ho scritto una lettera ad un nipote andato all’estero per... amore e poi fermatosi lì a lavorare e che, pur magnificando l’organizzazione delle istituzioni locali presso le quali aveva trovato sempre appoggio e comprensione, si lamentava un po’ per la precarietà dei lavori che trovava e, malgrado la nostalgia per la sua terra, temeva un ritorno date le funeree notizie che circolavano localmente ed anche sulla stampa italiana che riusciva a trovare. La mia missiva, dopo avergli ricordato le difficoltà che la mia generazione aveva dovuto superare nei primi anni del dopoguerra, concludeva pressappoco con queste parole “.. sii orgoglioso sempre della tua italianità, lavora onestamente e coscienziosamente nel Paese nel quale ti trovi ma ricordati di amare sopra ogni cosa il tuo meraviglioso Paese!” Mi sono permesso di manifestare anche il mio sdegno per i non condivisibili sentimenti del Direttore Generale della LUISS in aggiunta a quanto, in proposito, contenuto nella “Nota sulle problematiche giovanili” scritta dal MdL Elio Contini, precisando però che non mi sento affatto un perdente perché la nostra generazione non ha cercato di cambiare il mondo ma si è impegnata a lavorare anche per il benessere delle successive generazioni della nostra amata Italia aiutandola, per quanto possibile, a rialzarsi dalle macerie di una guerra disastrosamente persa. Molto cordialmente. M.d.L. Giuseppe C.M. Cigliana 14 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 lettere al Direttore Pensioni: fatto e diritto I saggi Governanti di un tempo, per rendere meno penosa la vita degli inabili, dei disoccupati e degli anziani nullatenenti, per sgravare lo Stato dal relativo enorme peso della pubblica beneficenza, istituirono la previdenza che interviene nel campo del lavoro con l’assicurazione contro la disoccupazione, l’invalidità, la vecchiaia, gli infortuni, ecc. Difettando lo spirito associativo e previdenziale del singolo individuo e lo scrupolo del datore di lavoro, si stabilì di renderla obbligatoria. Sorsero così, fra i vari organismi, la Società di Mutuo Soccorso, l’Assistenza Mutualistica, l’Assistenza Malattie e i Monti Pensione o Casse di Previdenza. Questi furono finanziati sottraendo al lavoratore una parte del salario in atto (trattenuta previdenziale) o risparmio forzoso e, da parte del datore di lavoro, un contributo (oneri sociali) per far si che tale stipendio differito servisse ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia mezzi adeguati per una vita dignitosa. Per stipendio differito si intende quindi un prolungamento ai fini previdenziali, della retribuzione che deve essere proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato e deve, in ogni caso, assicurare al lavoratore, non soltanto al momento del collocamento a riposo, ma costantemente, una elargizione proporzionata al personale in servizio. Trattasi, perciò, di un diritto vero e proprio (vedi anche l’articolo 38 della Costituzione) e non di una pia elargizione lasciata al bene placido o alla sensibilità di questo o quel Governante come si pretende di far credere, perché il legislatore si è premurato di garantire le disponibilità finanziarie imponendo determinate percentuali di contribuzione e creando delle “riserve matematiche” che ne garantissero il regolare funzionamento. Il patrimonio delle Casse Pensioni, essendo di pertinenza esclusiva degli iscritti alla Cassa e non “ras nullius” all’arbitrio dell’ultimo arrivato (politico o sindacalista che sia), deve o, meglio, doveva essere gestito scrupolosamente e con parsimonia affinché le finalità per cui sono state istituite le Casse Pensioni continuassero nel tempo. Purtroppo, soggetti spesso improntati più ad arrivismo o impulsività che non a competenza, hanno imposto paradossali atti sconvolgendo la natura di queste Casse Pensioni, cosicché è stata fatta della beneficenza clientelare, sistemazioni previdenziali mancanti di relativa contribuzione, indennizzi a vittime politiche, prepensionamenti, cassa integrazione, ecc. Tutto questo, si badi bene, con i soldi degli iscritti alle Casse Pensioni che, lo ripeto, sono stati versati dai lavoratori e dai datori di lavoro, e non certamente con quelli di tutti i cittadini come recita l’articolo 53 della Costituzione Italiana. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: siamo arrivati a grossi deficit con la minaccia di bancarotta da parte del sistema previdenziale. Comunque senza la possibilità di adeguare le pensioni al costante rincaro della vita. M.d.L. Mario Marni Grazie Mariano Spett.le Direttore, grazie a Voi, grazie a mio padre, questa società potrà sperare, ancora, di avere modelli “sani” su cui costruire le fondamenta di un edificio tanto importante quanto lo è quello che noi chiamiamo “comunità”. Grazie, sinceramente, per gli insegnamenti che, per il tramite di mio padre, mi ha, in questi decenni, trasferito. Antonio Fundarò - figlio del compianto MdL alcamese Mariano Pubblichiamo con gratitudine e partecipazione due poesie riguardanti la bontà di Mariano. Non ci saranno giorni … Non ci saranno giorni in cui la tua dolcezza non carezzerà i nostri visi e la tua gentilezza non scolpirà, con un sorriso, i nostri cuori. E quando farà giorno, sempre, il tuo ricordo, come “luce” viva, sarà la nostra speranza quotidiana. Ciao Mariano, grazie. Un’anima buona Un’anima buona, con gli occhi sorridenti, è volata verso il cielo d’oro degli eletti, per vivere e rivivere, al cospetto di Dio, l’altra vita senza tempo. Mariano Fundarò ci ha lasciato, in eredità, la sua saggezza, l’incommensurabile bontà. Quel sorriso buono, quel cuore palpitante di tenerezza. Fu per me una persona amabile, sempre pronto a lanciare, a quanti lo conoscevano, un grido di speranza dettato dal suo grande cuore palpitante di tenerezza. Tutti noi sentiamo la nostalgia del suo volo … Il dolore è il primo colpo d’ala verso l’infinito. La separazione in questa terra è il preludio di una nuova vita. Se è vero che il corpo sta nell’anima come il tempo nell’eternità Mariano Fundarò è vivo nello spirito e nell’anima dei propri cari e in me. Filippo Nobile Fausto Cannone Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 15 rimini Come noto la nostra Federazione è stata promotrice e Reg. VEGA: Colonnello Bartolomeo Polidori, il Co- protagonista attiva del Convegno di cui sopra. mandante della Capitaneria di porto Rimini: Ten. Vasc. Vi hanno partecipato circa 500 Maestri del Lavoro con Mirko Crociati, il giornalista accreditato Marco Liera le proprie famiglie alla presenza di molte Autorità tra (il Sole 24 ore) ed i relatori dott. Pierluigi Celli (LUISS) le quali il Vice Prefetto dott. Nazzareno De Falco, l’As- e dott. Maurizio Focchi (Confindustria Rimini). sessore Politiche Abitative e del Lavoro del Comune Si riportano il messaggio augurale del Ministro del di Rimini dott.sa Anna Maria Fiori, l’Onorevole Eli- Lavoro e delle Politiche Sociali on. Maurizio Sacconi sa Marchioni, il Cancelliere Vescovile mons. Agostino ed i saluti del Console Regionale dell’Emilia Romagna Pasquini in rappresentanza del Vescovo di Rimini, la Filippo Digiorgio ed il discorso introduttivo del Pre- Responsabile Centro per L’impiego Prov. Rimini: dott. sidente della Federazione Gianluigi Diamantini e gli sa Tatiana Giorgetti, il Dirigente Uff. Scolastico Prov. stralci dei discorsi dei relatori Dott. Pierluigi Celli e Rimini: dott.sa Agostina Melucci, il Comandante 7° Dott. Maurizio Focchi. 16 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 rimini Intervento di saluto del Console Regionale Emilia Romagna Filippo Digiorgio Mi è gradito porgere, anche a nome mio personale e del Consiglio Regionale dei Consoli Provinciali e dei Consiglieri nazionali dell’Emilia Romagna tutti qui presenti, un cordiale saluto alle Autorità presenti, ai relatori, al moderatore ,a tutti colleghi Consoli Regionali e Provinciali ed a tutti voi Maestre e Maestri convenuti a Rimini per celebrare il 32° Convegno NazionaleRimini non è solo una grande e rinomata città balneare, ma anche una città ricca di storia, di cultura,di tradizioni e di studio e, conseguentemente, di Convegni e CongressiLe sue origini si perdono nella notte dei tempi ! Sembrano greche!? Tuttavia l’antico nome di Rimini: ARIMINUM, ha sicuramente origini umbre, tanto è vero che Pausania, nei suoi scritti,parla del grande re umbro Arimno e… le monete scoperte nella città testimoniano il dominio di questo Re. In seguito fu dominata dai Galli Senoni e… nel 471 i romani ne fecero una primaria colonia lasciando numerose tracce: • Cesare, con il suo “dado è tratto” pronunciato sul Rubicone; • Augusto, con l’arco trionfale, dedicato ad Augu sto; • Tiberio, con la costruzione del ponte sul Marec chia, detto poi ponte di Tiberio, ecc. Da un punto di vista letterario non si può non ricordare Dante con Francesca da Rimini, immortalata nel 4° canto dell’Inferno ecc.. ecc.. Ma, si dirà, tutto questo appartiene al passato! E’ vero! Ricordiamoci comunque che non ci può essere futuro se non si riesce a rileggere ,tra le righe ,gli insegnamenti del passato! Oggi si parla di “ Crisi”! Le crisi ci sono sempre state ed hanno interessato tutti i popoli e tutti continenti! Ne verremo fuori anche adesso? Questo è l’oggetto del tema che tratteranno gli illustri relatori ai quali non voglio portar via tempo, augurando un barlume di speranza e spunti di contributi alla soluzione Buon Convegno e buon lavoro a tuttiFilippo Digiorgio I relatori Il moderatore Marco Liera La sala dei partecipanti Il Console di Rimini Mario Cigni Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 17 rimini Il discorso del Presidente della Federazione MdL Gianluigi Diamantini Contrariamente alla consuetudine ho chiesto di aprire questa parte della manifestazione con la voce della Federazione per poter effettuare una doverosa premessa. Mi riservo, comunque, se me lo consentirete, di riprendere la parola alla fine degli interventi. In occasione del mio discorso, davanti al Presidente della Repubblica ed al Ministro del Lavoro (e delle Politiche Sociali), il 1° Maggio u. s. ho avuto modo di esprimere alcune, seppur brevi, considerazioni sull’argomento del quale tutti noi ci stiamo interessando già da un po’ tempo e che costituisce il tema di questo nostro incontro, cioè su quella crisi che, nata da una speculazione immobiliare e finanziaria negli Stati Uniti, ha finito con lo scaricarsi sul resto del mondo, coinvolgendo in particolare, quasi tutti i Paesi a più avanzata economia con i suoi devastanti effetti negativi. Il nostro sistema paese sta sostanzialmente reggendo ma il prezzo già pagato o ancora da pagare non è stato ne sarà di poco conto. Tale congiuntura negativa ha, infatti, richiesto e richiederà ancora notevoli sforzi e sacrifici a tutti i cittadini italiani in particolare a coloro che hanno perduto il lavoro, o lo hanno visto fortemente minacciato o che, peggio ancora, non hanno avuto alcuna prospettiva di occupazione. Se poi guardiamo a ciò che sta avvenendo in Grecia ed alle ripercussioni di quella situazione sull’intero sistema economico europeo, messo in difficoltà anche da speculazioni sia finanziarie sia politiche, non appare che siano ancora del tutto fugati i timori di un mancato superamento di questo stato di crisi. Siamo, comunque, tutti noi convinti che non potrà esserci soluzione se non verranno presi i necessari provvedimenti legislativi o se non potremo contare sull’impegno ad investire da parte del mondo imprenditoriale, unici strumenti idonei a Le autorità presenti 18 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 rilanciare la ripresa del nostro Paese in modo corretto e costante, avendo, peraltro, come primo obiettivo quello di garantire la massima occupazione possibile come volano della ripresa dei consumi interni e, quindi, dell’intero sistema economico. Ecco perché noi Maestri del Lavoro abbiamo scelto questo argomento come tema del Convegno che stiamo celebrando. Agli illustri relatori che ora ascolteremo abbiamo rivolto 10 domande che ora vi enuncerò. Esse rappresentano i principali spunti di riflessione emersi dai lavori pervenutici dai Consolati delle varie Regioni di Italia, osservatori attenti delle dinamiche territoriali locali. Domande 1. Quali sono i motivi per ritenere che la situazione dell’Italia sia diversa da quella di Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia? 2. Quali accorgimenti debbono adottare, in caso di profonda crisi economica, i governi quando assumono decisioni forti che producono un’ondata di tensioni sociali? 3. Il finanziamento alla Grecia potrebbe togliere energie al rilancio del mercato del lavoro in Italia? 4. Le riforme politico strutturali, se attuate, saranno un freno od un acceleratore alla ripresa? 5. Tenendo conto anche delle diverse realtà economiche, infrastrutturali e sociali delle nostre Regioni che in alcuni casi sono retaggio di situazioni pregresse, con particolare riguardo al lavoro sommerso, l’apporto di forze lavoro connesse all’immigrazione può costituire un vantaggio? 6. Quali benefici economici potrebbero derivare dall’abrogazione delle Province italiane? 7. Il nostro sistema bancario non ha risentito dell’onda speculativa americana, fino a che punto? 8. II nuovo sistema bancario (accorpamenti di più istituti di credito) appare privilegiare i grandi gruppi a livello nazionale rispetto alle piccole realtà territoriali. Come tornare alla politica del finanziamento locale in particolare per lo sviluppo delle imprese, in particolare per quelle nascenti? 9. In prospettiva il sistema industriale sembrerebbe aver accettato il principio del rientro delle attività produttive delocalizzate a difesa della qualità del prodotto “made in Italy” e di una maggiore attenzione nei confronti della fidelizzazione della clientela, ciò risponde al vero? 10.Il sistema industriale a partecipazione statale era così negativo da essere soppresso o si poteva procedere ad una ristrutturazione mirata eliminando gli sprechi? Se si, come ricostruire quel tessuto imprenditoriale andato perduto? Augurandovi buon ascolto, vi ringrazio dell’attenzione. rimini Il telegramma del Ministro Maurizio Sacconi Relazione di Pierluigi Celli (stralcio) Un intervento fatto a braccio, come si dice in gergo giornalistico, puntuale, con del lavoro come li abbiamo utilizzati noi ed anche voi; entrare nel mondo del lavoro due tre anni dopo il diploma, la laurea, che sono gli anni più formativi sono quelli spunti che dovrebbero far riflettere e meditare. La relazione meritava di essere pubblicata per intero (comunque leggibile in- che danno l’imprinting per tutto il resto della vita lavorativa. Se noi formiamo i tegralmente sul sito Scuola-Lavoro insieme agli altri interventi), comprese le nostri ragazzi ad aver più di una possibilità diamo loro un punto di forza. In una domande e le risposte frutto del dibattito successivo, ma per ragioni di spazio recente ricerca del Ministero del Lavoro quattro o cinquecentomila stagisti attualne proponiamo uno stralcio frutto di un’attenta riflessione. Il dr. Celli ha così mente sono in stage presso gli inglesi. In questo caso il loro ciclo di precarietà dura mediamente dai tre ai cinque anni. La probabilità di sistemarsi definitivamente è esordito: “Buon giorno a tutti voi, sono contento perché gioco in casa. Sono di Rimini e tutto pari al 20% il che equivale a dire che mediamente abbiamo un buco generazionale sommato mi fa molto piacere collaborare con i Maestri del Lavoro perché loro stanno in cui buttiamo una serie di risorse straordinarie e che alla fine andranno a costituaiutando la mia Università in maniera significativa nell’ottica di una impostazione ire una manodopera di riserva in tutto il continente in crisi. Il mondo del lavoro è che, secondo me, è virtuosa e che tutto il paese dovrebbe imparare. Chi è Maestro oramai cambiato profondamente rispetto a quello che abbiamo vissuto noi nelle fasi deve aiutare i giovani a crescere, a crescere bene consentendo loro anche di sbagliare storiche o eroiche di questo paese. Il mondo è in evoluzione. È un mondo in cui il senza pregiudicare le loro possibilità di sviluppo e quello che vorranno fare, così come diritto internazionale è diventato assolutamente rilevante, in cui con ogni probabii Maestri del Lavoro stanno facendo con l’Università della quale io sono responsa- lità la disponibilità della propensione a cambiare dovrebbe essere molto rilevante.” bile. Credo di doverli ringraziare in maniera particolarmente significativa. Stanno Da qui la necessità di valutare le potenzialità ed i meriti dei giovani consideranattuando un ottimo lavoro e credo che questo sia una delle cose che andrebbero in do che per loro il punto di arrivo e quello di partenza sono profondamente squilibrati a seconda delle condizione delle famiglie, l’ambiente in cui si vive, e della qualche modo valorizzate”. Entrando nel tema del dibattito relativo a come uscire della crisi e con quali posizione geografica: una disuguaglianza dettata dalla circostanza della nascita: “Ognuno nasce come nasce; in maniera del tutto casuale. Nessuno può decidere uomini ha poi aggiunto: di nascere in una famiglia bene avviata agli studi “Credo che l’uscita dalla crisi sia molto legata alla ed alla cultura dell’eccellenza, o in una famiglia possibilità che noi diamo ai giovani. Oggi la situadi operaio o quantunque povera, o in una famizione è drammatica. Noi parliamo di inserimento glia emarginata in cui la cultura non è allo stesso dei giovani tra i sedici ed i ventiquattro anni che livello”. non hanno lavoro. Questa percentuale cresce e va Da ciò ne consegue che è impossibile immaginafino al 40%, 50% se parliamo dei giovani del Sud. re che tutti arrivino allo stesso punto. Il che significa che stiamo bruciando un’intera ge“Il che equivale a dire che, ancora una volta, quelli nerazione che entrerà nel mondo del lavoro in mache nascono fortunati hanno più possibilità di arniera precaria, in maniera che noi chiamiamo flesrivare comunque sia. Quindi quando noi parliamo sibile, ma che in realtà è assolutamente variabile, di merito dobbiamo articolare il ragionamento in frammentata, senza possibilità alcuna di utilizzare modo di intervenire anche sulla disuguaglianza che i primi anni giovanili per un ingresso nel mondo Dott. Pierluigi Celli (LUISS) Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 19 rimini esiste. E’ una questione di equità”. La logica vuole, quindi, che per dare a tutti le stesse possibilità di riuscire, non si può prescindere dal considerare che i punti di partenza sono necessariamente diversi. Proseguendo: “Ci troviamo in un paese a cui interessano le regole. Questa è una crisi che è crisi di civiltà. E’ una crisi che nasce dal fatto che molti di noi si sono dimenticati che le regole comuni, il benessere comune avviene in una civiltà”. In tempo di crisi è logico che le regole vanno rimodellate e salvaguardate, ma ancor più è la gente che deve cambiare riscoprendo la cultura dei valori fondamentali della nostra attività e della nostra vita sociale. Vivere in una casa all’interno dalla quale tutti si possono sostenere. “Quando le crisi mordono, come stanno mordendo oggi, quando sono crisi speciali più che crisi economiche e finanziarie e quando la crisi economica e finanziaria è frutto di una crisi di valori, allora bisogna pensare che molto spesso la solidarietà e la cooperazione sono il punto di partenza. C’è tutta una catena di fiducia che si è rotta proprio perché la razionalità dei mercati ha rilevato tutte le sue carenze, tutta la sua pochezza. Non è la solidità dei mercati che salvaguardia i mercati, è la fiducia che c’è tra gli attori che salvaguardia la qualità del mercato. Quando viene meno la fiducia, viene meno l’aspettativa per il futuro. Il punto tornare alla cultura delle regole, vuol dire tornare alla cultura dei valori fondamentali della nostra attività e della nostra vita sociale. Io credo che queste considerazioni vadano fatte. Vadano fatte tenendo presente che qui c’è una platea di persone che hanno operato non in modo individualistico, hanno operato molto spesso in gruppo, condividendo l’operare nella buona e nella cattiva sorte. Sono stati attori di un progresso e di una attività che ha portato a dei risultati. E’ quindi sono dell’avviso che debba essere riconosciuto il compito di trasmettere valori”. Da qui la riscoperta del ruolo del Maestro ed le indicazioni che Celli ha voluto dare alla nostra missione. “Non c’è differenza tra professori e Maestri. Vi sono dei professori che sono anche dei Maestri, ma vi assicuro che c’è una grande quantità di professori che Maestri non lo sono affatto. Non basta insegnare, non basta mettersi in cattedra e ammanierare la sapienza contenuta nei libri. Voi sapete che il lavoro lo si esplica in maniera diversa da come si insegna ai figli. Bisogna imparare a fare le cose, bisogna imparare a litigare, altrimenti nel mondo del lavoro si arriva impreparati. La maggior parte dei giovani che escono dalle scuole superiori e dalle università non conosce il mondo del lavoro e quindi finisce con l’essere rigettata anche da quei posti in cui c’è bisogno di loro. Ecco perché bisogna tornare all’interno del mondo accademico, nel mondo della scuole, portare nell’impresa quelli che il lavoro lo hanno fatto, quelli che sanno come si fa, quelli che hanno vissuto nel mondo del lavoro. Bisogna portare le scuole superiori a fare questa attività, perché altrimenti non riusciamo a congiungere, in maniera positiva, il mondo dell’istruzione con il mondo del lavoro. Bisogna utilizzare quelli che l’esperienza l’hanno avuta. Bisogna insegnare attraverso quelli che queste le cose le hanno subite. Perché anche le frustrazioni che abbiamo subito nel nostro lavoro, o gli smacchi che abbiamo ricevuto sono le cose da cui abbiamo tratto più insegnamento rispetto a quelle che sono riuscite bene. Oggi l’esperienza non gode di buona fama, come le tradizioni: perché tutto sommato ognuno tende a dare per scontato che l’esperienza si farà”. Infine conclude: “Ecco è questo che volevo dire in generale rispetto ad una crisi che in qualche modo passerà. Perché credo che le crisi passino tutte. Però il problema non è che passino, bisogna vedere come ci si ritrova alla fine della crisi. Se la crisi è stata gestita semplicemente in attesa che passasse noi non avremmo fatto un buon uso alla fine. Bisogna che si vada fino in fondo per capire quali sono gli snodi veri e se si possono risolvere. Gli snodi passano attraverso le persone e per il fatto che passano attraverso le persone è più difficile gestire la crisi. Bisogna tornare ad avere passioni civili che solleticano gli individui tra di loro e che facciano capire che questo paese si salva complessivamente se tutti hanno in testa un’idea grande del paese”... ...“Si continuerà nella lenta decadenza del paese, che è incominciata molto prima della crisi. Un paese che non cresce da dieci anni. E se perde il paese perdiamo tutti, socialmente, complessivamente, ma anche individualmente. Io credo che queste considerazioni vadano fatte, perché altrimenti dalla crisi si esce male. Quindi non basta che ci crediamo noi che stiamo più avanti negli anni e che, tutto sommato, abbiamo risolto le nostre questioni con le risorse accumulate, ma occorre che si salvino i nostri ragazzi, i nostri figli, i nostri nipoti che in realtà questo mondo lo devono abitare e che non possono sopportare di vivere in un mondo che è assolutamente inabitabile”. Relazione di Maurizio Focchi (stralcio) Ringrazio gli Organizzatori del Convegno, i MdL per le attività svolte nell’ambito del programma Scuola Lavoro, coloro che hanno lavorato nella mia Azienda e che continuano a fornirmi un apporto anche morale durante le visite. Rispondo ad alcune domande che sono state poste dal Presidente Diamantini: • la prima: a che punto è la crisi? I dati, che sono pervenuti la settimana scorsa da Confindustria, sono i dati di sintesi che confermano la crisi, ma c’è un minimo di ripresa. Nel marzo 2009 la produzione era diminuita rispetto all’anno precedente del 26 %, nel marzo 2010 è di circa il 20%; ciò significa che c’è una ripresa del 6-7% nell’ambito della produzione industriale, ma rispetto alla pre crisi la strada è ancora lunga. Secondo i dati di ieri il recupero è aumentato del 3-4%, il che sta a significare un ulteriore miglioramento. Quindi la perdita complessiva è del 18%. Comunque esiste una notevole difficoltà a fare previsioni. L’imprevedibilità del futuro, che è apparsa nella sua 20 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 interezza con la crisi greca, e che risulta più evidente poiché gli imprenditori continuano a chiedermi lumi su come andrà il prossimo mese? Quali sono i tempi per la ripresa? Solo 2 mesi fa il centro studi di Confindustria prevedeva una ripresa in 8,4 anni; negli ultimi giorni si prevede che questo ritorno del PIL sia intorno al 2014, in termini di produzione industriale si prevedeva intorno al 2018, mentre ora si prevede intorno al 2013. Un altro parametro da tenere in considerazione è la ripresa nei confronti degli altri paesi mondiali. Il nostro Paese ha una media del 1%, contro un 4% mondiale e 1,2% europeo; dobbiamo recuperare se non verso i paesi quali India, Brasile o Cina, almeno su quelli europei. • La seconda: cosa stanno facendo le Imprese? Distinguerei la prima fase del 2009, caratterizzata dall’atteggiamento di “puntellare la casa”, quando le imprese hanno fatto sostanzialmente tre cose: risparmiare per ridurre le perdite, fare qualcosa per l’occupazione utilizzando gli ammortizzatori sociali (per rimini con i fornitori e con i clienti, con le istituzioni fortuna ci sono anche se migliorabili), mantelocali, nei riguardi dell’ambiente, del risparmio nere l’organizzazione in essere (personale). L’ulenergetico nell’ambito del proprio territorio, timo punto è quello del credito, poiché ridurre E’ un buon esempio che sta per essere seguito del 40/50% la produzione ne condiziona il anche da altre industrie in varie province d’Itaportafoglio. Ne consegue che le imprese hanno lia. Oltre la descrizione di tutte queste attività, dovuto addossarsi questi oneri per cercare di ha un significato, porta un messaggio e cioè sopravvivere. che le imprese vanno oltre l’obiettivo del proSeconda fase si è caratterizzata nel guardare fitto. Il profitto è un obiettivo, un mezzo, un al futuro con “lenti bifocali” e cioè guardare tramite, una necessità per le imprese, l’ossigeno il breve ed il lungo termine, e cioè giorno per per sopravvivere, ed è importante, fra l’altro, giorno risparmio e credito mantenendo sempre Dott. Maurizio Focchi (Confindustria Rimini) che questo profitto sia reinvestito; ecco perpresenti due obiettivi quello del risparmio e del mantenimento del punto di pareggio (perché con questa incertezza del futuro ché chiediamo che sia defiscalizzato. Il profitto è lo strumento perché il vero tutte le imprese vogliono essere più elastiche). Nello stesso tempo si pensa al fu- obiettivo delle imprese è quello dello sviluppo. Le imprese devono ritornare turo, alla ripresa che verrà e si fanno tre cose: la prima preservare le persone che ad essere, a mio parere, motori dello sviluppo economico, dello sviluppo sostanno in Azienda ed il relativo gruppo con cui si lavora assieme e che costituirà ciale e delle persone stesse che lavorano all’interno delle aziende. L’obiettivo il nucleo della ripresa. Il secondo è quello dell’innovazione, a livello organizza- è quello di trasmettere il significato della cittadinanza d’impresa e cioè che le tivo/produttivo, a livello distributivo, a livello nuovi prodotti e nuovi mercati. imprese riescano, (imprenditore ed impresa) a farsi conoscere, a comunicare Il terzo è proprio quello dell’export e dell’internazionalizzazione, sempre meno alla società. Penso che sia un’opportunità e un’occasione da sfruttare. Penso esportazione di prodotti, ma più internazionalizzazione e cioè presenza sui Pae- che anche le persone che si trovano in difficoltà, le famiglie ed i giovani possi. Ci metterei anche una mia sensazione personale e cioè quello che è cambiato sano capire i valori che le imprese portano. Ecco, all’interno di questi bilanci è l’atteggiamento del 2009 che era di sopravvivere, e di sofferenza, con quello sociali, al primo punto vi è quello che è stato citato molto chiaramente da Celli dei giovani e della formazione. Celli lo ha detto molto bene, ma a me di un nuovo orgoglio, di fare, con una voglia di pensare in avanti. • La terza: cosa fa la Confindustria? La prima - festeggia i primi 100 anni. è rimasta impressa la frase che fuori dalla relazione il Governatore Draghi ha E’ importante che capiti proprio in questo momento, è un’occasione per la detto all’assemblea: i giovani sono le vere vittime di questa crisi. Questa è una Confindustria, che ha organizzato una serie di manifestazioni per ripercorrere frase che mi risuona nella testa, forse perché ho anch’io dei figli, hanno più di la propria storia e l’intreccio tra la funzione delle imprese in Italia. Riscopren- 8 anni e quindi sono proprio in quella fase di ricerca del lavoro e vedo quanto do la propria storia, le imprese riscoprono la propria funzione ed il proprio è difficile. La disoccupazione è al 30% ed i giovani hanno risentito di più l’aumento della disoccupazione rispetto alle età superiori. orgoglio. La seconda - è una ricerca che sta facendo, per la prima volta, su 500 imprese E come se ne esce? con lo sviluppo delle imprese. Naturalmente se riusciamo in tutta Italia che si stanno rinnovando e ristrutturando. In ottobre verranno a sviluppare le nostre imprese riusciremo a dar lavoro anche ai giovani, poi ci presentati questi dati e una pubblicazione in febbraio. Questa è la testimo- vogliono delle leggi che cerchino di togliere quel muro, che c’è tra quelli che nianza di come Confindustria stia seguendo questa evoluzione verso il futuro sono dentro al lavoro e quelli che sono fuori. Se ne parla molto, ma forse è ora delle proprie imprese. di realizzarle e metterle in pratica. La terza - è ciò che fa la Confindustria nei riguardi del Governo e della politica L’altro punto è la formazione. E’ una cosa fondamentale, le imprese saranno, come stimolo verso le riforme. E’ chiaro che la competizione non è solo tra fra 10 anni, quello che saranno i nostri giovani come saranno inseriti nel laimprese dello stesso settore (chi fa macchine o abbigliamento) ma anche tra voro e come saranno formati. Celli lo ha detto chiaramente , le industrie e la territori e fra gli Stati. Avere un territorio che faciliti il lavoro delle imprese è Confindustria spingono perché le scuole tecniche siano rivalorizzate, ed è vero assolutamente fondamentale. La posizione di Confindustria è quella di sti- specialmente per le scuole secondarie che sono state troppo dimenticate negli molare la politica a fare queste riforme. Cito: la burocrazia e la riforma della ultimi anni; è li la ricerca delle imprese nei riguardi degli istituti tecnici, è li che pubblica amministrazione, l’energia come risparmio di energia e l’ambiente c’è ancora un divario tra la domanda e l’offerta. come sostenibilità, le infrastrutture, l’istruzione, la formazione dei giovani, la Vorrei concludere con questi due punti, facendo un appello ed anche chiedengiustizia ed il fisco. do il vostro aiuto. La cittadinanza d’impresa e la cultura d’impresa nei giovani. La quarta - la crisi come opportunità. Può essere un momento di opportu- Questi obiettivi, secondo me e secondo Confindustria sono fondamentali. La nità questa crisi? Lo è per quanto detto prima, è un momento difficilissimo cultura d’impresa, cioè creare questo ponte fra le imprese, la società ed i giovama anche di opportunità di scoprire un nuovo prodotto, un nuovo mercato, ni. Cercare di trasmettere ai giovani i valori che voi MdL avete vissuto all’interper ripensare a se stesse, a cosa significa fare impresa e alla propria funzione no dell’impresa, questo sta già avvenendo, perché in pratica lo ho vissuto con sociale. Faccio un esempio che riguarda la Confindustria di Rimini; noi da alcuni di voi, andando nelle scuole. Penso che voi potete e anzi dovete aiutarci due anni abbiamo fatto un bilancio sociale, che significa raccontare e descri- per trasmettere questi valori ai giovani e per cercare di fare da ponte per questa vere cosa fa la Confindustria in termini di rapporto con i propri dipendenti, cultura e cittadinanza d’impresa. Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 21 economia Il Decreto Legge 25 Marzo 2010 Le Leggi. Il Decreto incentivi e le novità fiscali Il Decreto legge 25 marzo 2010 n. 40, recante “Disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in contrasto alle frode internazionali e nazionali operate, tra l’altro, nella forma dei cosiddetti “caroselli” e “cartiere” di potenziamento .... omissis.... di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda di particolari settori” è stato pubblicato sulla G.U n.71 del 26 marzo 2010. Il provvedimento consta di due parti: a) di sostegno della domanda in particolari settori; b) di lotta alle frodi internazionali e riduzione del contenzioso. Circa questo secondo aspetto ci avvaliamo di quanto pubblicato dalla rivista telematica Fisco-oggi, edita dall’Agenzia delle Entrate. Lotta all’evasione ed altre misure fiscali: Il decreto prende di mira in particolare l’evasione internazionale con riferimento alle cosiddette operazioni “carosello” e “cartiere” (in tema di fatturazioni ripetute e fittizie e di evasione di IVA, con le recenti presunte operazioni Fastweb e Telecom (Sparkle) e, anche in aderenza alle nuove norme Ue sulla fatturazione elettronica, obbliga i soggetti passivi IVA a comunicare telematicamente all’Agenzia tutte le cessioni di beni e di prestazioni di servizi effettuate e ricevute nei confronti di operatori economici dei Paesi black list. Dal prossimo 1° maggio le società dovranno informare, attraverso un apposito modello, il Registro delle imprese della Camera di Commercio, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Inail degli eventuali trasferimenti all’estero della propria sede. Il Decreto Legge introduce anche misure finalizzate a contrastare la fruizione illegittima di crediti d’imposta. Le notifiche ai contribuenti residenti all’estero si considerano valide se fatte tramite raccomandata A.R. presso la residenza estera indicata nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero o la sede legale estera risultante dal registro delle Imprese. Deflazione del contenzioso: il contribuente, nell’abito della conciliazione giudiziale, dovrà adesso presentare adeguata garanzia per il pagamento delle rate delle somme dovute solo quando l’importo complessivo delle rate successive alla prima sia superiore a 50.000 euro. Procedure semplificate per la notifica delle sentenze emesse dalla Commissione Tributaria. Modifiche (abrogate alcune disposizioni) nelle disposizioni delle norme del Processo tributario (appello da parte degli uffici periferici dell’Amministrazione). GLI INCENTIVI: il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico con le modalità di erogazione delle risorse del Fondo è stato firmato il 26 marzo e pubblicato sulla G.U del 6 aprile n.79. Dallo stesso giorno è stato possibile per gli operatori commerciali che intendono vendere i prodotti oggetto degli incentivi registrarsi attra22 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 verso il call center gestito da Poste Italiane. Da giovedì 15 aprile, i consumatori potranno acquistare i prodotti scontati presso i rivenditori iscritti nell’elenco ufficiale. In teoria le agevolazioni previste dal decreto scadono a fine anno, ma di fatto saranno utilizzabili fino all’esaurimento dei fondi stanziati per ciascuna misura, come di seguito riepilogato: Motocicli: (stanziati 12 milioni di €); misura (sconto): 10% del costo (20% per elettrici ed ibridi) fino a 750,00 € (1.500,00 € per elettrici ed ibridi). Cucine componibili: (stanziati 60 milioni); sconto: 10% del costo fino a 1000,00 €. Elettrodomestici: (stanziati 50 milioni); misura: 20% del costo (fino a 130,00 € per lavastoviglie; fino a 80,00 € per forni elettrici e piani cottura; fino a 10,00 € per cucine a gas; fino a 500,00 € per cappe climatizzate; fino a 400,00 € per pompe di calore per acqua calda). Immobili ad alta efficienza energetica: (stanziati 60 milioni) misure: a) 83 € per mq. di superficie utile fino a 5.000,00 € (fabbisogno energetico migliorato del 30%); b) 116,00 € per mq di superficie utile fino a 7.000,00 € (fabb. energetico migliorato del 50%). Banda Larga: (stanziati 20 milioni) sconto 50,00 euro (nuova attivazione di banda larga per i giovani da 18 a 30 anni). Inoltre, Rimorchi (stanziati 8 milioni); Macchine agricole e movimento terra (stanziati 20 milioni); Nautica (stanziati 20 milioni); Gru torre per l’edilizia (stanziati 40 milioni); Efficienza energetica industriale (stanziati 10 milioni). Lo sconto sarà praticato al cliente direttamente dal negoziante, dopo che lo stesso avrà accertato la disponibilità dei fondi ed i requisiti richiesti (il negoziante potrà recuperare la somma dall’Erario). Nella maggior parte dei casi il bonus è concesso a fronte di rottamazione del vecchio bene, che il negoziante dovrà documentare al fisco. Il decreto, inoltre, dà una mano anche alle aziende operanti nel settore tessile e della moda stanziando un contributo complessivo di 70 milioni: viene introdotta la detassazione dal reddito di impresa degli investimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo per la realizzazione di campionari. economia Altre misure riguardano la realizzazione di piattaforme navali, per gli interventi di alta tecnologia e per le infrastrutture portuali. Per quanto attiene il Piano casa vengono liberalizzati, cancellando l’obbligo di dichiarazione di inizio attività (DIA), una serie di interventi edilizi. La liberalizzazione non ha efficacia se intervengono norme locali più restrittive. La liberalizzazione riguarda: manutenzione ordinaria e straordinaria (se non relativa a parti strutturali e non comporta aumenti nelle unità immobiliari e nei parametri urbanistici), l’eliminazione di barriere architettoniche, i carotaggi nel sottosuolo, i movimenti terra per l’attività agricola, serre mobili, pavimentazione e rifiniture esterne, pannelli solari e aree ludiche gratuite (per quanto attiene il Piano Casa, siamo certi che il dibattito parlamentare porterà a modifiche ed integrazioni della normativa). Il Fisco Tessera Sanitaria La tessera riporta i dati anagrafici ed il codice fiscale del proprietario e, sul retro, i codici necessari, sotto forma di codice a barre e memorizzati su banda magnetica, per garantire ad ogni cittadino l’assistenza sanitaria anche nei Paesi della UE, in sostituzione del vecchio modello cartaceo E111 (notizie dal sito Agenzia delle Entrate). E’ stata distribuita dal 2004 ed ha una scadenza normalmente di 5 anni. Qualora non si fosse in possesso della tessera è possibile rivolgersi, muniti di carta di identità, tesserino sanitario regionale (di cartone) e codice fiscale alla ASL oppure all’Agenzia delle Entrate. La tessera sanitaria oltre ad essere strumento per usufruire delle prestazioni del Ssn ha la stessa validità del codice fiscale. Ha una scadenza di 5 anni, salvo diversa indicazione ed in prossimità della scadenza viene automaticamente inviata una nuova tessera (“la vecchia”continua a valere come tessera di codice fiscale). Se la tessera viene smarrita o rubata, è possibile richiedere un duplicato presso la Asl di appartenenza, ovvero presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. novità nel 730/2010 Tra le novità relative ai redditi 2009 (da dichiarare nel 730/2010) ne segnaliamo alcune tratte da fascicolo a stampa edito dall’Agenzia delle Entrate: -detrazione del 20% per l’acquisto di mobili, apparecchi televisivi e computer finalizzati all’arredo di immobili ristrutturati; - detrazione (prorogata) del 20% per la sostituzione di frigoriferi e congelatori e per l’acquisto di motori ad elevata efficienza e variatori di velocità; - detrazione per il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso; - proroga della detrazione del 55% per le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici esistenti e della detrazio- ne del 36% per le spese di ristrutturazione edilizia; -proroga della detrazione d’imposta del 19% per le spese di autoaggiornamento e formazione docenti, per le spese di acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale, per le spese sostenute dai genitori per la frequenza di asili nido. scadenze fiscali (730) Entro il 1° marzo 2010: il sostituto d’imposta con segna la certificazione dei redditi percepiti e delle ritenute subite (Cud 2010): l’Inps quest’anno ha fatto registrare un lungo e non motivato ritardo. Entro aprile 2010: presentazione al proprio sostituto di imposta del Mod. 730 e della busta contenente il 730-1 (per la scelta della destinazione del 8 e 5 per mille); Entro il 31 maggio 2010: il contribuente riceve da sostituto d’imposta copia della dichiarazione Mod. 730 ed il prospetto di liquidazione 730-3; Entro il 31 maggio 2010: presentazione al Caf o al professionista abilitato del Mod.730 e la busta contenente il Mod. 730-1. Entro il 15 giugno 2010: il contribuente riceve dal Caf o dal professionista copia della dichiarazione Mod. 730 e prospetto di liquidazione 730-3. A partire dal mese di luglio 2010 (agosto o settembre per i pensionati): riceve la retribuzione (pensione) con i rimborsi o con le trattenute delle somme dovute. In caso di rateizzazione dei versamenti di saldo e degli eventuali acconti è trattenuta la prima rata. Le ulteriori rate, maggiorate dell’interesse dello 0,33% mensile, saranno trattenute nelle retribuzioni (pensioni) dei mesi successivi. Se la retribuzione (pensione) è insufficiente per il pagamento delle imposte (o degli importi rateizzati) la parte residua, maggiorata dell’interesse nella misura dello 0,40% mensile, sarà trattenuta dai pagamenti dei mesi successivi. Entro il 30 settembre 2010: il contribuente comunica al sostituto d’imposta di non volere effettuare il secondo o unico acconto dell’Irpef o di volerlo effettuare in misura inferiore rispetto a quello indicato nel 730-3; Entro 25 ottobre 2010: il contribuente può presentare al Caf o al professionista abilitato la dichiarazione 730 integrativa. La documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi 2009 (730/2010) va conservata fino al 31 dicembre 2014, cioè per il periodo entro cui l’amministrazione finanziaria può richiederla ( 4 anni successivi alla presentazione della dichiarazione). MdL Gino Scaramstra Articolo pubblicato su news n.2 del Consolato di Roma Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 23 angolo della medicina Gli Anziani: una possibile risorsa Nella storia dell’umanità, gli anziani attuali sono il gruppo sociale che ha forse vissuto nel corso della propria vita i maggiori cambiamenti. Tra i più significativi mutamenti strutturali intervenuti nella società italiana dal dopoguerra ad oggi ricordiamo: il miracolo economico e la successiva stagnazione; il raggiungimento del “benessere di massa”, con la definitiva scomparsa dei problemi di sussistenza che avevano assillato le precedenti società preindustriali; la successiva stagnazione economica; l’emigrazione dal sud al nord, dalle campagne alle città, e successivamente dai paesi extracomunitari all’Italia; la denatalità e il progressivo invecchiamento della popolazione; la frammentazione della famiglia e la comparsa di nuove forme di convivenza; il passaggio da forme di lavoro prevalentemente manuale nell’agricoltura, nell’artigianato e nell’industria, a lavori di tipo intellettuale o nel settore dei servizi; la progressiva riduzione degli anni dedicati all’attività lavorativa. Cambiamenti altrettanto significativi sono sopraggiunti nel mondo della comunicazione, con fenomeni che hanno modificato profondamente le relazioni interpersonali, come la motorizzazione di massa, la televisione e il suo linguaggio, i telefonini portatili, l’avvento di internet, lo spazio crescente dedicato ad un linguaggio pubblicitario in cui le immagini che si succedono rapidamente (gli “spot”) prevalgono sul messaggio affidato alla parola scritta. Tutte queste novità hanno progressivamente determinato una crisi dei precedenti modelli di vita associativa: le persone escono meno di casa per comunicare tra loro, e spesso le relazioni reali sono state sostituite da quelle virtuali. Se andiamo a vedere quale ruolo hanno gli anziani attuali rispetto a quelli del passato indubbiamente troviamo aspetti positivi, che hanno contribuito a migliorare la loro qualità della vita: oggi si vive più a lungo, con una serie di comodità che aiutano a tollerare gli handicap fisici e le oscillazioni climatiche; il servizio sanitario e sociale garantisce una copertura assistenziale in tutte le fasce di età. Tuttavia, vivere più a lungo comporta anche un aumento delle patologie croniche a carattere invalidante, una maggiore probabilità di ritrovarsi soli e meno ascoltati dagli altri. La condizione anziana comporta da un lato più esperienza e più tempo libero a disposizione, dall’altro si accorcia anche il tempo da vivere davanti a sé per realizzare i propri progetti, si riducono le capacità mnesiche, le abilità tecniche e la resistenza allo sforzo fisico e intellettuale. Anche la motivazione a mantenere gli interessi e le occupazioni precedenti può progressivamente venire a mancare. Inoltre, molti anziani si sentono sempre più a disagio in un mondo che procede con ritmi sempre più veloci e che adotta 24 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 un linguaggio sempre più incomprensibile per loro. Ne consegue una sensazione di estraniazione e di disadattamento nei confronti di un modello culturale in cui non ha alcun valore chi è “vecchio e saggio” ma viene apprezzato soltanto chi è “giovane e bello, non importa se intelligente”. Chi vive quotidianamente con gli anziani si accorge sempre più che l’obiettivo fondamentale da perseguire non può essere un semplice prolungamento della vita, ma occorre invece aiutarli ad attribuire un significato agli anni in più che rimangono da vivere. Negli ultimi anni, si è verificato un aumento dell’offerta culturale per gli anziani, con attività specificamente dedicate a questa parte della popolazione. Gli enti locali, le associazioni culturali e del terzo settore hanno creato iniziative come l’Università del Tempo Libero o della Terza Età, i viaggi guidati nelle città d’arte, il coinvolgimento degli anziani nella scrittura di memorie autobiografiche e rappresentazioni teatrali con l’aiuto degli animatori culturali, gli sconti e le facilitazioni nell’ingresso a musei, mostre, cinema e teatri. Tutte queste iniziative rappresentano indubbiamente stimoli importanti per chi, superata la fase della vita lavorativa, deve continuare ad esercitare la propria mente. Oltretutto, è stato dimostrato che gli stimoli intellettuali riducono l’incidenza di demenza: ricercatori francesi hanno dimostrato una riduzione del rischio di questo tipo di patologia in anziani impegnati in attività ricreative, (composizione di puzzle, giochi di carte), ed eventi culturali, (visione di film e spettacoli teatrali). Dopo aver confrontato due gruppi di ultrasessantenni che svolgevano queste attività, rispettivamente una o due volte alla settimana, dopo quattro anni di osservazione gli autori hanno registrato una riduzione del 50% dell’incidenza di demenza e del 40% di Alzheimer nelle persone più assiduamente impegnate. Non era utile, invece, svolgere attività fisiche, passive o sociali, come camminare, guardare la televisione, ascoltare la radio, praticare giardinaggio o far visita agli amici (Akbarali e coll., 2009). Rispetto al resto della popolazione, l’invecchiamento degli intellettuali presenta alcuni vantaggi: in genere, gli intelletuali sono più informati sugli eventi sociali e politici, mantengono più in esercizio le proprie capacità cognitive, se non hanno la compagnia di una persona sanno apprezzare quella di un libro, sono più in grado di prendere le distanze dagli aspetti negativi della vita attuale. Inoltre, la fruizione intellettuale può continuare anche in chi non si può più muovere, e il piacere estetico di tipo intellettuale non richiede una completa integrità fisica. Chi ha più cultura di apprezzare con cognizione di causa i grandi artisti del passato, e nello stesso tempo è più curioso nei confronti delle novità. Inoltre, la cul- angolo della medicina tura aiuta a stimolare la memoria e le altre funzioni cognitive. Occorre però ricordare che non tutti i tipi di impegno culturale hanno una funzione positiva durante l’invecchiamento. Chi ha un Sapere troppo nozionistico e libresco rischia con il tempo di distaccarsi dalla vita reale, e spesso tende ad idealizzare i fatti e le persone, rifiutandosi di vederle così come stanno. In certi casi, una concezione errata dell’attività intellettuale può creare un estraniamento dalla realtà, alimentando velleità e pregiudizi ingiustificati. Per certi intellettuali, la lettura può rappresentare un alibi per mantenersi inattivi (quando la quantità delle azioni e delle scelte è inversamente proporzionale a quella delle nozioni acquisite) e favorire un decondizionamento fisico dannoso per l’organismo. Un modello particolarmente interessante di invecchiamento positivo è rappresentato dagli ultimi anni di molti artisti, soprattutto in campo figurativo. Se noi andiamo ad esaminare la vita di pittori come Michelangelo, Tiziano, Bellini, Goya, Corot, Renoir, Monet, Matisse, Picasso, vediamo che la loro vecchiaia è stata contrassegnata da un proseguimento dell’attività creativa ad altissimi livelli qualitativi, con una continua capacità di rinnovare il linguaggio espressivo, il tipo di soggetti trattati e il significato profondo delle loro opere. Avendo conservato la passione creativa e la motivazione ad esprimersi, sono rimasti attivi anche in presenza di gravi limitazioni fisiche, che anzi hanno costituito per loro un motivo per esplorare nuove possibilità espressive. Per tale motivo, la loro vita è un grande esempio di longevità creativa e rappresenta un utile modello di invecchiamento positivo. Il fatto che esistano modelli positivi e negativi di invecchiamento ci pone davanti a diversi scenari, che adombrano le varie possibilità di trascorrere gli ultimi anni della vita in con- dizioni di maggiore o minore sintonia con il mondo esterno e con le nuove generazioni. Certi anziani si sentono come gli unici sopravvissuti di un mondo ormai scomparso, non capiscono più il mondo attuale e ne subiscono le scadenze e gli avvenimenti, passano il tempo a rimpiangere un passato che tendono spesso ad idealizzare, ma non riescono a comunicare alle nuove generazioni i valori etici ed estetici di questo passato, sono incapaci di cogliere il lato positivo delle novità e di pensare a nuovi programmi e progetti. Altri, invece, si sentono testimoni e custodi dei valori del passato e lo preferiscono ad un presente che non ha conservato la stessa tensione morale, ma riescono a trasmettere agli altri l’entusiasmo della loro gioventù e i valori che l’animavano, si oppongono al degrado dei costumi e della vita sociale mantenendo però un interesse per la vita e una speranza di miglioramento. Si ritengono in minoranza, ma pensano di avere ancora qualcosa da dire. Criticano i giovani, ma ne ricercano la compagnia e accettano volentieri il confronto con loro. Altri ancora, non hanno perso la speranza in un domani migliore, pensano che il futuro sia ancora tutto da scrivere e di essere utili ad indicare ai più giovani la strada da compiere per superare le difficoltà attuali. Mantengono intatta la memoria del passato, e riescono a vederne contemporaneamente i pregi e difetti. Conservano la loro curiosità verso il presente e riescono a coglierne tutte le potenzialità. Sono quindi in grado di fare una sintesi creativa tra passato e presente e a prevedere non solo i rischi ma anche i possibili vantaggi del futuro. Riescono così a fornire alle nuove generazioni consigli e indicazioni sulle soluzioni da scegliere. Per trascorrere una vecchiaia creativa, sono necessari alcuni requisiti: continuare a fare progetti per il futuro, mantenere interessi e motivazioni che imprimano un senso alla vita quotidiana, continuare a cercare la propria identità, autenticità e originalità e a sperimentare qualcosa di nuovo. Occorre però avere sviluppato già dagli anni della giovinezza una tecnica espressiva ed esercitarla durante l’intero corso della vita (non soltanto a livello artistico, ma anche nella semplice capacità di comunicare con gli altri e di prendersi cura di loro, di costruire oggetti, cucinare, coltivare un orto o un giardino ecc.). Non è indispensabile possedere un grande bagaglio di nozioni, ma occorre soprattutto avere qualcosa da dire e mantenere il desiderio di comunicare. Come scrive Dylan Thomas in una delle sue migliori poesie, “Non inoltratevi quietamente in quella buona notte, la vecchiaia deve ardere ed infuriare al declinare del giorno”. dott. Stefano Umberto Magnolfi direttore U.O. Di Geriatria USL 4 Prato Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 25 news Dall’Italia e dall’Estero IL Border Collie è il primo cane al mondo per capacità cognitive ed espressive. Lo ha stabilito un approfondito studio condotto su ben 110 razze canine dall’American Psychological Association diretta dal prof. Stanley Coren, insegnante presso l’Università Canadese della British Columbia. Nella graduatoria, guidata dal Border Collie, segue, a poca distanza il Barboncino, il Pastore Tedesco, il Golden Retriever, il Doberman Pincher. Tra i peggiori cani che compaiono nella graduatoria, vi sono il Levriero Russo Borzoi, il Chow Chow, il Basenji e il Levriero Afgano che risulterebbero meno dotati. Il professor Coren ha precisato che la graduatoria è stata compilata sulle valutazioni di 209 giudici che hanno operato nelle competizioni di “obbedienza canina” del Nord America. I cani, in definitiva, posseggono tre intelligenze: quella istintiva legata alla razza, l’intelligenza adattativa, e quella scolastica, derivante dal lavoro, cioè quello che il cane impara seguendo gli insegnamenti dell’uomo. Il tormento dell’estate, cioè le zanzare, preferiscono la birra. Lo sostengono alcuni scienziati dell’Università di Montepellier che hanno condotto una indagine nella zona del Burkina Faso sulle terribili zanzare portatrici di malaria. Ad attirare i piccoli vampiri sarebbe l’odore emanato dall’alito e dalla pelle, specie dei bevitori di birra, con particolare riferimento alle bevande estratte dal luppolo. 26 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 Il bikini che spesso ammiriamo sulle nostre spiagge, non è una scoperta recente degli stilisti mondiali. Infatti è stato inventato daGLi antichi romani. Una testimonianza inconfutabile di questa affermazione viene dall’osservazione di un mosaico della Villa del Casale di Piazza Armerina, in provincia di Enna, di origine romana, che risale al IV secolo d. Cristo. Si osserva una leggiadra fanciulla che danza con un costume a due pezzi, molto più audace di quello che prese il nome dall’atollo dei Bikini nel 1946, e che divenne famoso perché, per la prima volta, fu sfoggiato sulle spiagge dalle nostre ragazze che si erano liberate dal costume ad un solo pezzo. Anche la salciccia, un prodotto tipico della Basilicata, fu inventata dai romani. La chiamavano “lucanicae”, dall’antico nome del popolo della Lucania, la regione del sud d’Italia che, dalla firma della Costituzione si chiama ufficialmente Basilicata. I romani inventarono anche la mortadella, che secondo la tradizione nacque proprio a Bonomia, l’attuale Bologna, il prosciutto crudo che Catone esaltava e che i legionari apprezzavano molto, tanto che vollero imprimere la sagoma di un maiale sulle insegne della X Legione e le olive farcite che oggi si chiamano “ascolane”. news Una macchinetta erogatrice per caffè, bibite ed altri snack per ogni 26 abitanti. E’ il risultato di una statistica che viene rilevato dall’autore del libro “Pausa caffè” di Antonio Barbangelo edito da Egea. La diffusione di queste macchinette, rileva l’autore produce ben 3 miliardi di euro all’anno. L’Italia è il massimo produttore europeo di questi distributori automatici e detiene il primato mondiale di export. Le “macchinette” automatiche sono ormai ovunque, sui luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, nelle palestre e finanche nei musei. Una banca del tempo per gli animali domestici è nata nel nostro Paese. E’ una idea dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, in sigla AIDAA. E’ un modo semplice e gratuito – spiegano i promotori dell’iniziativa – per offrire o richiedere del tempo per accudire gli animali a quattro zampe o trascorrere qualche ora con loro. Naturalmente è dato per scontato che chi ha interesse deve mostrare un vero amore verso gli animali domestici, insomma non si tratta di un passatempo, ma di un impegno civile. Quanti sono interessati al problema possono partecipare alla “banca del tempo per gli animali domestici” inviando una e.mail a “bancaaninali@ libero.it” indicando l’età, la città di residenza e i dati relativi agli animali. L’apice della felicità arriva dopo i 70 anni, per essere più precisi a 74 anni. Lo ha stabilito uno studio internazionale condotto da psicologi americani ed europei pubblicato sul “Social Indicator Research” dopo 20 anni di ricerche. Lo studio ha interessato 21mila persone di diversa età, reddito e condizione sociale ed ha dimostrato che l’età più infelice quella dell’adolescenza, mentre negli anni successivi si ha una felicità media verso i 40 anni. Il massimo delle felicità, secondo gli studiosi, si raggiunge a 74 anni quando i settuagenari sono in grado di apprezzare anche le più piccole cose e godersi quello che si è costruito. La morte non è niente, noi siamo andati semplicemente nella stanza accanto. Noi siamo noi, voi siete voi. Continuate a ridere di ciò che ci ha fatto sempre ridere. Pregate, sorridete, pensate a noi, il senso della vita è sempre lo stesso. Il filo non si è mai interrotto. Noi non siamo lontani, siamo solamente dall’altro lato della strada. Basta guardare Sant’Agostino “Se non posso cambiare, quando le circostanze lo impongono, come posso chiedere agli altri di cambiare?” Nelson Mandela dall’europa E’ italiana la prima donna nominata “Presidente del Comitato delle Regioni” europee. E’ Mercedes Bresso già Parlamentare Europeo e Presidente della Regione Piemonte, membro, da lunga data del Comitato delle Regioni. Nel suo discorso di insediamento, la nuova Presidente, ha esortato l’Assemblea dell’Unione Europea dei rappresentati regionali e locali a proseguire con rinnovata decisione gli obiettivi politici che sono alla base del programma comune. Quali sono le competenze del Comitato delle Regioni ? La stessa Mercedes Bresso, in una intervista apparsa su “Newsletter” del Comitato delle Regioni ha sottolineato che “l’organismo ha acquistato nuove competenze, tanto in materia di coesione territoriale che di controllo del rispetto del principio di sussidiarietà”. Negli ultimi anni, ha sottolineato ancora la Bresso, il CdR ha instaurato un rapporto duraturo con le Associazioni rappresentative delle amministrazioni locali e regionali al fine di rafforzare il proprio valore aggiunto, a tutto vantaggio delle comunità che operano sul territorio. I Rappresentanti eletti regionali e locali europei chiedono che gli oneri burocratici inerenti alla politica di aiuti regionali dell’UE, vengano ulteriormente ridotti. Tanto allo scopo di attenuare gli effetti della crisi economica che ha colpito pesantemente tutte le Regioni. Questa è la proposta di Flo Clucas, vicesindaco di Liverpool, già presentato agli organi competenti per un rapido esame. La proposta ha ricevuto il consenso unanime di tutti gli esponenti regionali, in particolar modo di quelli italiani che si stanno adoperando perché il provvedimento diventi subito operativo. Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 27 le arti Notti a Villa d’Este flora romana. fiori e cultura nell’arte di Mario de’ Fiori (1603-16739 gli anni, il fasto del giardino si Villa d’Este a Tivoli, con il suo arricchì delle decorazioni nelle meraviglioso giardino nel quale sale del Palazzo dirette dai prosono incastonate stupefacenti tagonisti del tardo manierismo fontane dall’elegante e originale romano come Livio Agresti, Feprospetto, costituisce uno degli derico Zuccari, Durante Alberesempi più riusciti e suggestivi ti, Girolamo Muziano, Cesare di villa rinascimentale italiana Nebbia e Antonio Tempesta. e questa estate, come le preceAlla morte di Ippolito nel 1572, denti, è possibile scoprire quesuccessero il Cardinale Luigi e sto magnifico gioiello dell’aril Cardinale Alessandro d’Este, chitettura del Cinquecento di fino al 1624. Entrambi arricchinotte: un’esperienza estetica rono la Villa di nuove fontane, davvero unica. Villa d’Este, recon il concorso dei migliori arsidenza del cardinale Ippolito tisti del loro tempo. ParticolarII d’Este, chiamato ad essere mente notevole fu l’apporto di governatore di Tivoli nel 1550, Gian Lorenzo Bernini, sotto il è caratterizzata dal Palazzo, incardinale Alessandro. In seguito teramente e magnificamente la Villa passò definitivamente in affrescato da artisti manieristi e possesso di Casa d’Este, e sucdal suo giardino, che esemplificessivamente agli Asburgo, ai cano grandiosamente la cultura quali rimase fino al 1918, quanrinascimentale al culmine della do passò allo Stato Italiano, sua raffinatezza. Estesa con i che la ripristinò integralmente suoi giardini su una superfiaprendola al pubblico. Villa cie di 45mila mq è considerad’Este è uno dei monumenti ta capolavoro architettonico e più visitati e prestigiosi d’Italia, massimo esempio di giardino capolavoro del giardino italiano all’italiana. Per la straordinaria e inserita nella lista UNESCO varietà e molteplicità dei giochi del patrimonio mondiale. d’acqua e per le sue caratteriNella villa, fino alla fine di otstiche di trasformazione della tobre, è allestita un’interessante natura in paesaggio artificiale mostra dedicata all’arte meraa terrazze, organizzato secondo vigliosa di un protagonista a un armonico piano regolatore lungo dimenticato del Barocco geometrico (con le fontane, le Bottega di Mario de’ Fiori – Flora o Primavera, 1665 ca. europeo, Mario Nuzzi detto de’ sculture, le montagne e le casca- Olio su tela, cm 134,3 x 99,3. Collezione Privata. Inedito Fiori, il più grande e prolifico te artificiali, le musiche idraulipittore naturalista e “fiorante” che), Villa d’Este costituisce un modello più volte emulato in tutta Europa, fino all’affer- romano del Seicento. La rassegna, dal titolo “Flora Romana – Fiori e Cultura nell’arte di Mario de’ Fiori (1603 – mazione dei grandi giardini di Versailles. Ippolito II d’Este affidò l’incarico di progettare la residen- 1673)”, comprende una vasta selezione di opere inedite o za a un grande architetto dell’epoca, Pirro Ligorio, e venne poco note di che ripercorrono e studiano il gusto, le tecnipoi realizzata dall’architetto di corte Alberto Galvani. Ne- che, lo stile pittorico e le illustri committenze dell’artista, 28 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 le arti Mario de’ Fiori e Girolamo Troppa – Ghirlanda di fiori con Erminia fra i pastori, 1660 ca. Olio su tela, cm 102 x 89. Collezione Privata, Monaco (Courtesy of Eckart Lingenauber) Mario de’ Fiori – Narcisi a tazzetta, anemoni, tulipani, roselline, narcisi gialli, aquilegie, campanule azzurre, garofani e altre essenze in un vaso azzurro sablzato e figurato all’antica, 1640 ca. Olio su tela, cm 50 x 35,6. Collezione Privata. molto conosciuto e apprezzato al suo tempo, le cui opere furono ricercate da re e regine, principi e cardinali di tutta Europa. Oltre alle opere realizzate dal pittore romano, Villa d’Este ospita i lavori dei suoi allievi, degli antagonisti e dei seguaci, in modo da approfondire il contesto culturale e sociale nel quale si formò e visse Mario de’ Fiori. Una ricerca complessa, quella del pittore, che affonda le sue radici alla fine del Cinquecento, tra l’Italia e le Fiandre, nella rappresentazione devozionale ed allegorica dei fiori, plasmandosi poi nell’ambiente degli scienziati Lincei precursori della botanica moderna. La mostra è inserita in un contesto, quello della Villa d’Este, che con il suo Pier Francesco Cittadini detto Il Milanese (1613 ca – 1681) – Passiflora, tuberose, tulipani, narciso a tazzetta, tromboni, rose, peonie, calendule, convolvoli, un croco e altri fiori in un vaso di metallo con guarnizioni dorate, 1645 ca. Olio su tela, cm 88, 5 x 63. Collezione Privata. Inedito. giardino sembra rifletter all’esterno delle sale espositive, la magia delle forme e dei colori dei fiori dipinti nelle opere di Mario e della sua cerchia. Le prestigiose committenze cardinalizie, i dipinti inviati dagli aristocratici romani in dono ai diplomatici della Corte di Francia e quelli acquistati per il re di Spagna dagli ambasciatori spagnoli, segnano il successo internazionale di Mario de’ Fiori. Verso la metà del Seicento, la vasta bottega dell’artista sito al piano terra di un edificio nell’omonima strada romana, iniziò ad essere frequentata da numerosissimi allievi ed assistenti provenienti da tutta Europa: segno dell’ormai acclamato successo dell’artista romano. Tivoli, Villa d’Este - Aperture straordinarie notturne della villa e del giardino VISITE GUIDATE NOTTURNE: La Dott. ssa Roberta Bernabei, storica dell’arte, presidente dell’Associazione Culturale EOS, condurrà ogni venerdì e sabato, fino all’11 settembre, visite guidate notturne alla villa e alla mostra. Per informazioni e prenotazioni: Associazione Culturale EOS Via S. Grattoni, 1 - 00185 Roma tel. 06 86907230 - 349 6732734 [email protected] - prenotazioni@ eoscultura.it www.eoscultura.it APERTURE SERALI: tutti i venerdì e sabato dal 2 luglio all’ 11 settembre dalle 20,30 alle 23,00. biglietto intero: 10 euro (Villa + mostra), biglietto ridotto: 6 euro, dai 14 ai 18 anni e sopra i 65, gratuito fino ai 13 anni. COME RAGGIUNGERE VILLA D’ESTE: In automobile: Autostrada A24, uscita Tivoli; In treno: Linea Roma-Pescara, Stazione Tivoli; In pullman: Linea Cotral Roma-Tivoli (capolinea di Roma: fermata metro Ponte Mammolo; fermata di Tivoli: Largo Nazioni Unite). Dott.ssa Roberta Bernabei, storica dell’arte - Presidente Associazione Culturale EOS (www.eoscultura.it) Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 29 dai consolati potenza I premi Adinolfi e Campochiaro istituiti a POTENZA per ricordare l’opera svolta dai due Consoli Provinciali, deceduti negli anni scorsi, e che hanno lasciato una traccia profonda della loro attività, sono stati consegnati nel capoluogo di regione della Basilicata, nel corso di una cerimonia pubblica alla quale hanno partecipato, oltre ai Maestri del Lavoro, molti esponenti della comunità potentina. La manifestazione ha avuto inizio con la celebrazione della Santa Messa, nella Chiesa di San Michele Arcangelo, da parte del Parroco Padre Vitale Dartizio che ha ricordato i Maestri scomparsi. Durante la preghiera dei Maestri del Lavoro, letta dalla Presidente provinciale dei Revisori dei Conti Italia Petruzzi, è stata ricordata, in particolare, la figura di Gina Cassano, moglie del vice Presidente Nazionale della Federmaestri Vittorio Sabia, già Console regionale della Basilicata, scomparsa dopo una breve malattia a Montebelluna, in provincia di Treviso. La giornata di incontro e di ricordo è proseguita in un hotel del centro storico di Potenza dove si è svolta la cerimonia per l’assegnazione dei Premi Adinolfi e Campochiaro, introdotta da brevi parole del nuovo Console Provinciale di Potenza Raffaele Gifuni. I premi intitolati a Errico Adinolfi, sono stati assegnati ad Antonio Papaleo, attuale Console regionale per la Basilicata, a Italia Petruzzi ed Emilia Torrente per la loro “fedeltà” di iscrizione al Consolato Provinciale. Il premio intitolato alla memoria di Lucia Campochiaro è stato assegnato al Vice Presidente nazionale dei Maestri Vittorio Sabia, per i suoi meriti nell’organizzazione dei Consolati lucani. “Una testimonianza di vita dell’opera dei Maestri del Lavoro in Basilicata”, è stato sottolineato negli interventi di va30 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 ri colleghi, “che ha inteso rilanciare gli ideali di quanti sono stati insigniti della Stella al Merito del Lavoro molto importanti in una società che sembra dimenticare i valori autentici della vita”. parma Assemblea Generale Maestri del Lavoro del Consolato Provinciale di Parma. Sabato 22 maggio, presso la Camera di Commercio di Parma, si è svolta l’assemblea annuale del consolato. L’assemblea si è svolta secondo la scaletta tradizionale che prevede la relazione morale da parte del Console Giuseppe Galaverna, la presentazione del nuovo consiglio, l’approvazione del bilancio gestionale, nonché l’assunzione degli impegni relativi al nuovo anno di attività e informazioni varie. ***** •Presentazione dei neo Maestri 2010 E’ seguita la parte centrale dell’assemblea con la presenza delle massime autorità cittadine o loro rappresentanti, nella presentazione alla Città dei neo Maestri del Lavoro, la gran parte accompagnati dai titolari o rappresentanti delle rispettive aziende di appartenenza. Le sette “Stelle del Magistero del Lavoro di Parma”, insignite il 1° maggio al convegno regionale di Bologna, sono: •Adorni Mario - Transystem s.r.l. •Brini Stefano Impresa Pizzarotti & C. S.p.A •Cacchioli Elena Chiesi Farmaceutici •Cugini Gabriella - Camst Parma •Donelli Andrea Casa del Cuscinetto Petean •Ferrari Pietro Impresa Pizzarotti & C S.p.A •Rolli Antonio Barilla G. e R. F.lli S.p.A Sono altresì stati premiati i seguenti 6 “Veterani” con 25 anni di Magistero premiati nel 1985 •Bertozzi Luciano •Consigli Enrico •Mezadri Paride •Percudani Costantino •Rosselli Ferdinando •Viani Cav. Lanfranco Infine, con grande piacere è stata premiata la “decana” Massari Maria con 45 anni di Magistero, premiata nel 1965. Negli interventi delle autorità convenute è stata fatta una disamina dei requisiti richiesti per il riconoscimento della onorificenza, soprattutto in funzione dell’impatto che questi hanno sulla salvaguardia dei valori fondanti del lavoro, della vita lavorativa e della famiglia. Pressoché unanime è stato anche l’invito a continuare a portare questo testimone quale patrimonio di esempio concreto a beneficio delle nuove leve. ***** •2° Convegno Scuola – Lavoro “UNA BUONA STELLA PER LA SCUOLA” Nel corso dell’anno scolastico 20092010 il Consolato di Parma ha replicato l’intervento nella scuola presso sette istituti del capoluogo e della provincia, incontrando un totale di 671 studenti. Il contributo di 9 enti e aziende del territorio con il loro patrocinio e partecipazione ci ha permesso di premiare 13 studenti delle classi quarte dei vari istituti. I premi, di 300 € ciascuno, sono stati assegnati ai migliori temi “Dalla Scuola al Lavoro”. Gli studenti sono stati accompagnati dai rappresentanti delle rispettive scuole, ed erano presenti anche alcuni sponsor che hanno reso possibile il successo del progetto “Scuola – Lavoro”. Unanime è stato l’apprezzamento per dai consolati particolare l’impegno profuso dai Consoli che si sono susseguiti in questi anni, alla guida del Consolato, nato dopo la costituzione della nuova provincia di Pordenone. Quindi, un Consolato sviluppato anche col significativo contributo dei Maestri del Lavoro che con il loro straordinario coinvolgimento professionale e di dedizione hanno dato slancio alle aspirazioni delle genti della Destra Tagliamento. ***** aver unito nella manifestazione allievi e maestri, quasi a voler significare una consegna del testimone per la continuità della valorizzazione del lavoro e delle sue componenti. Spontaneamente i neo Maestri hanno condotto essi stessi l’ultimo incontro del progetto con gli studenti lasciando loro il migliore degli esempi: quello di assistere al riconoscimento ufficiale degli stessi meriti evidenziati nel corso degli incontri a scuola. Gli argomenti trattati, in assonanza con le linee guida della Federazione dei Maestri del Lavoro, hanno approfondito il tema dell’apprezzamento del ruolo dell’insegnante e della scuola in generale, la preparazione al passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro, lo stage. Suggerendo adeguati modelli comportamentali, e il mantenimento di approccio positivo nelle varie situazioni, aiutando ad individuare le opportunità e ad apprezzare le ricadute positive della professione sui vari aspetti della vita. Gli incontri, condotti da un gruppo di 17 Maestri, hanno registrato una fattiva partecipazione da parte degli studenti, soprattutto nell’approfondimento dei vari aspetti dell’attuale realtà lavorativa nel territorio, in funzione delle loro aspettative. La giornata si è conclusa con il tradizionale pranzo, anche questa volta con ospiti speciali: una sessantina di studenti e rappresentanti dei loro istituti. Il Consolato Provinciale di Parma desidera entrare in contatto con altri consolati che stanno portando avanti con interesse la stessa attività, allo scopo di ottimizzare e condividere metodologie, idee, materiale didattico, ecc.. Per il Consolato di Parma e il “Gruppo Maestri-Scuola” e-mail: [email protected] pordenone Ha celebrato 40 anni di attività il Consolato dei Maestri del Lavoro della provincia di Pordenone. L’Assemblea del Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro, presieduto dal Console M.d.L. Gastone Bolognin, si è riunita sabato 5 dicembre 2009 alle ore 9.00 nella Sala della Parrocchia del Sacro Cuore per il rinnovo del proprio Consiglio Direttivo per il triennio 2010-2012. E’ stata un’occasione speciale nella quale sono stati ricordati i 40 anni di attività del sodalizio ed in Per iniziativa del nuovo Consiglio Direttivo del Consolato Provinciale di Pordenone, nasce, al giro di boa dei 40 anni di vita, “L’ESEMPIO”, il nuovo periodico del Consolato di Pordenone, con lo scopo di avvicinare maggiormente il Consolato ai Maestri del Lavoro e favorire il dialogo tra di essi. Il nome scelto, “L’ESEMPIO”, riflette l’elemento che più di ogni altro è in grado di influire sulla società e soprattutto sui giovani. L’esempio, infatti, è da sempre parte fondamentale della cultura professionale dei Maestri del Lavoro che lo considerano giustamente il metodo più efficace per trasmettere conoscenze, tradizioni, valori, comportamenti, stile, allo scopo di promuovere la cultura, la dignità del lavoro, l’etica nel comportamento professionale, ovvero, trasmettere l’esperienza ed ogni altro aspetto utile allo sviluppo dei talenti dell’uomo a favore della propria famiglia, dell’azienda, della società e dell’intera comunità nazionale. genova Inaugurazione della nuova sede dei Consolati Regionale e Provinciale Si è svolta a Genova, nel pomeriggio di venerdì 7 maggio, la cerimonia per l’inaugurazione della nuova sede dei Consolati Regionale e Provinciale. Dopo un breve indirizzo di saluto da parte del Console Provinciale Graziano Buzzo Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 31 dai consolati ***** genova e del Console Regionale Mirella Micheletti, il nostro Assistente Spirituale, Monsignor Luigi Molinari, ha officiato la benedizione del nuovo labaro regionale e dei locali. Momento di viva e commossa partecipazione è stata la recita del Padre Nostro e il ricordo dei Maestri Defunti. Mons. Molinari ha quindi proposta una riflessione su alcuni aspetti preoccupanti della realtà giovanile, sottolineando come non vi possa essere saggezza senza memoria, memoria che anche i Maestri del Lavoro possono rappresentare. Il Console Regionale Emerito, Walter Robotti, ha poi introdotto una nota ‘’storica’’, presentando il collega M.d.L. Roberto Craighero, che ha donato al Consolato alcuni pregevoli volumi su Cristoforo Colombo da lui raccolti nel corso degli anni lavorativi trascorsi sul mare e frutto di appassionate ricerche. Un sentito ringraziamento da parte di tutti e, ne sono certo, maggiormente, da coloro che, consultandoli, “nutriranno” il proprio spirito. A proposito di “nutrimento’’- questa volta inteso nel senso più letterale del termine - Mirella Micheletti, ha quindi invitati i presenti ad un ricco rinfresco per celebrare l’avvenimento; Il rinfresco è stato organizzato dal collega M.d.L. Carlo Arduino, coadiuvato dal sempre disponibile ed efficiente personale della Segreteria. Non và, infine, sottaciuto il prezioso e continuo impegno del collega M.d.L. Adriano Tomaselli, che ha immortalato i momenti più significativi dell’intera cerimonia. Un sentito grazie e una caldo abbraccio da una giovane “Stella’’ della Federazione Genovese. M.d.L. Libero Masnata 32 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 XXVI Giornata del Maestro del Lavoro La giornata del Maestro del Lavoro è un appuntamento ricorrente per la nostra Federazione: esso consente uno scambio di idee e di esperienze fra tutti i Maestri, è il momento in cui si offre un riconoscimento alle Stelle più anziane e, da alcuni anni, coincide con la premiazione del concorso promosso dal Consolato Regionale per la Liguria per i ragazzi di Terza Media e che quest’anno aveva il titolo “Sogni, realtà e tendenze per i valori ai quali aspirano i giovani d’oggi. Suggerimenti, soddisfazioni, delusioni”. Come di consueto la Giornata si è tenuta alla Fiera di Genova ed ha visto, oltre alla partecipazione assai numerosa dei Maestri del lavoro e dei ragazzi partecipanti al concorso -accompagnati da genitori e insegnanti, anche rappresentanti delle istituzioni locali. Ha aperto i lavori il Console Regionale Mirella Micheletti che ha rivolto un cordiale saluto a tutti i presenti ed un caloroso ringraziamento al Presidente della Fiera Dott. Paolo Lombardi per l’ospitalità. Lo stesso Console ha anche espresso un amichevole saluto ai Consoli Buzzo di Genova, Ceratto di La Spezia, Dall’Acqua di Savona, Frassoni di Imperia e riservato un benvenuto agli intervenuti: Dottoressa Daniela Canepa in rappresentanza della CCIA; Signora Caterina Costantino in rappresentanza della direzione Regionale del Lavoro; Dott. Giovanni Gastaldi in rappresentanza di Confindustria; Dott. Giacomo Guerrera, Presidente Regionale UNICEF; Dott. Claudio Villa, Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Genova, in rappresentanza della Provincia. Dopo il saluto del Dott. Lombardi, ha preso la parola la rappresentante dell’Associazione Industriali Avv. Rosanna Iacovera che ha svolto un’interessantissima ed applaudita relazione sul grave problema degli infortuni sul lavoro (e domestici), che mietono migliaia di vite e che sono un grave problema sociale a cui non si presta sufficiente attenzione; è un argomento su cui la nostra Federazione potrebbe dare un proprio contributo e in tal senso si sono presi accordi con la relatrice per un incontro. Fra gli applausi di tutti, annunciata dalla MdL Giuditta Roman, è avvenuta la consegna delle medaglie ai Soci iscritti alla Federazione da 20, 25 e 30 anni. Ecco i loro nomi: Cassinasco Franca, Cavallero Claudio, Caviglione Sergio, Gentilucci Roberto, Malaguti Giovanni, Queirolo Guido, Russo Raffaele, Tori Stefano, Nardelli Mario per i 20 anni di appartenenza; Ballestri Alessandro, Carravieri Giancarlo, Casali Elio, Grifone Anna Maria, Ricci Cesare, Robotti Walter, Seidenari Aldo, Vignola Raffaele per i 25 anni di appartenenza; Armosino Ugo, Bailo Carlo, Donzelli Antonio, Forte Angelo, Valobra Rosita, Vincenzi Plinio per i 30 anni di appartenenza. E’ stato un momento di simpatico e commovente incontro con anziani Maestri che hanno avuto l’opportunità di conoscere e di farsi conoscere da Maestri di recente nomina. Prima di lasciare la parola al MdL Gr.Uff. Dott. Lucio Ricchebono che procederà alla premiazione dei ragazzi, il Console Regionale ha sentitamente ringraziato UNICREDIT BANCA, DOLCINO ASSICURAZIONI- Agenzia Generale di Genova, CANEPA & CAMPI, CCIA che con il loro contributo hanno permesso di realizzare questo concorso. Il MdL Lucio Ricchebono, Sociologo e Presidente della Commissione Esaminatrice, dopo aver illustrato il lavoro della Commissione stessa composta dal Prof. dai consolati Francesco Orlando, Sociologo, dal Dott. Paolo Righi, Capo Cronista del Secolo XIX, dal Prof. Santino Buzzone, Docente di Matematica e Fisica, dalla Professoressa Franca Rimembrana, già Docente di Lettere, dal Maestro del Lavoro Cap. Walter Robotti Console Regionale Emerito, ha proceduto alla lettura dei risultati, seguita con grande partecipazione dai ragazzi e, ancor più dai genitori, tanto che la commozione delle madri dei primi classificati era del tutto evidente, arrivando anche alle lacrime. Al termine della premiazione ed usciti ragazzi, genitori ed insegnanti si è proceduto allo svolgimento dell’ultima parte della Cerimonia, con la relazione del Console Mirella Micheletti e l’intervento dei Consoli Provinciali. La MdL Roman con un “arrivederci” al 1° maggio a Palazzo San Giorgio ed al Convegno Nazionale a Rimini, alle 18.15 ha dichiarato concluso l’incontro. M.d.L. Piero Stagno ***** savona A SAVONA accordo di programma del 2006 per lo stabilimento di Ferrania. Quel che resta del nostro glorioso stabilimento per i prodotti sensibili, ha preso una piega che forse nessuno si aspettava. Nel panorama delle crisi industriali è stata infatti coniata anche una parola poco usata: esubero strutturale che riguarda circa 220 persone. Negli ultimi mesi si sono succedute diverse riunioni a tutti i livelli, con le Orgamnizzazioni sindacali, con l’Azienda, e Istituzioni, esaurendo il consueto cerimoniale delle crisi, ma il problema è rimasto in tutte le sue componenti. Per la verità nell’ultima riunione in Regione Liguria, quella del 7 giugno 2010, è stato possibile intravedere un piccolo spiraglio di luce. A parte la CIG al posto della mobilità, si guarda molto al fotovoltaico settore industriale che attualmente va per la maggiore. Sembra che la cosa possa interessare due grandi aziende in grado di entrare come partner con l’attuale proprietà, in modo da rilanciare la Società Ferrania Solis. Inoltre vi sono iniziative in atto anche per trovare altre imprese, operanti in settori diversi che, se le trattative andranno in porto, potrebbero garantire un’occupazione aggirante nel complesso su di un centinaio di persone più indotto, oltre a quelle in CIG che verso la fine dell’anno dovrebbero rientrare. Tornando un poco indietro nel tempo, all’incirca alla metà del secolo scorso, più precisamente nel 1964, cioè quando si è avuto l’intervento degli americani, molta acqua è passata sotto i ponti. Dopo che la 3M americana ha lasciato, o meglio forse si è disfatta dello stabilimento, dopo aver trascurato gli investimenti per le nuove produzioni che si affacciavano nel comparto, molti discorsi sono stati fatti su possibili riconversioni produttive da parte dei nuovi gruppi proprietari della fabbrica, peraltro in qualche caso, anche molto adatti a quella che era la precedente organizzazione di questa unità produttiva. Ad esempio nessuno ha capito perché i prodotti sensibili sono stati completamente abbandonati, mentre avrebbero potuto benissimo continuare con la nuova proprietà. Esisteva infatti anche una importante rete commerciale con il marchio Ferrania in Italia e in Europa, che è stata poi completamente abbandonata. Come si ricorderà, ai tempi dell’avvento americano, l’occupazione a Farrania era di circa 3000/4000 unità, che poi sono state gradatamente ridotte fino a 1000/1500 persone con il ricorso alle dimissioni incentivate. Lo stabilimento produceva pellicole fotografiche e per radiografia, queste ultime di qualità molto apprezzata. Pensando all’enfasi che gli americani della 3M avevano posto in questa operazione, portata avanti con la collaborazione del Gruppo Italiano che aveva la maggioranza azionaria: l’IFI, la finanziaria della Famiglia Agnelli, oggi viene quasi da sorridere. Il nuovo corso avrebbe dovuto portare molti benefici. Si svolgevano corsi speciali per Dirigenti nella Casa madre americana ed era molto opportuno imparare la lingua inglese; si svolgevano riunioni ad alto livello anche con politici e Amministratori locali, organizzando visite ai reparti dello stabilimento, anche quelli che funzionavano a luci rosse; si facevano viaggi di studio con giornalisti e amministratori, che si concludevano spesso con visite all’altro stabilimento di Caserta; i dirigenti assumevano comportamenti di circostanza consoni al loro rango; tutto veniva sempre presentato in una luce particolare di autorevolezza che presupponeva ulteriori sviluppi positivi delle stesse attività; rispetto ai nostri metodi tradizionali di gestione che erano veramente cose nuove; ma purtroppo le conclusioni a cui si è giunti, quelle di oggi per intenderci, sono molto diverse da quelle premesse. M.d.L. Secondo Francesco Cesarini ancona Si è celebrato presso il Palazzo Bottoni di Ancona il CONGRESSO REGIONALE per designare il Console Regionale, i Consiglieri Nazionali e i Revisori dei Conti regionali. All’importante riunione si sono presentati tutti i Consiglieri Provinciali eletti nel corso dei precedenti congressi provinciali di Ancona, Ascoli Piceno Fermo, Macerata, Pesaro - Urbino. Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 33 dai consolati Ha introdotto il Console Regionale uscente, MdL Comm. Giulio Ambrogetti che, nel suo intervento, ha ringraziato i presenti per la fattiva collaborazione ricevuta nel corso dei suoi due mandati; poi ha ricordato tutti i MdL che purtroppo sono scomparsi nel corso di questi anni. Infine dopo aver fatto riferimento alla ricchezza dei valori su cui è fondata l’Associazione ha augurato anche per il futuro lo stesso impegno per il raggiungimento di traguardi ancora più ambiziosi. Ha concluso inviando un caloroso saluto a tutte le famiglie dei Maestri del Lavoro. Viene eletto Console Regionale e Consigliere Nazionale il Console Provinciale di Ancona, MdL Iridio Mazzucchelli. Viene eletto secondo Consigliere Nazionale il Console Provinciale di Ascoli Piceno MdL Amilcare Brugni. campobasso Ben 504 pagine, stampate a colori su carta patinata e oltre 590 fotografie “II Molise e le sue mani d’oro”, il libro scritto da Anna Di Nardo Ruffo con le foto di Gino Calabrese, nasce dalla “necessità di conservare il patrimonio di conoscenze e di cultura professio- nale del Molise e dal desiderio di trasmettere alle nuove generazioni curiosità e rudimenti di mestieri e professioni che si stanno perdendo nel tempo, ma che non possiamo permetterci il lusso di dimenticare per non smarrire la nostra stessa identità, la nostra cultura”, sostiene la scrittrice. Il volume è stato presentato sabato scorso nella sede dell’Auditorium Igino Petrone a Campobasso. L’iniziativa è stata promossa dal Consolato regionale dei Maestri del Lavoro. “Nelle immagini e nel testo si propongono tracce di antica quotidianità del nostro popolo, rilevandone civiltà, cultura e profonde radici, un modo di vivere più semplice, più umano; i mestieri del passato hanno rievocato periodi poveri, umili, duri, stressanti ma ricchi di poesia e di allegria”. Il libro ricorda anche le Stelle al Merito del Lavoro alla Memoria della Regione Molise: i Minatori di Monongah, di Cannavinelle, di Marcinelle, di Mattmark; i Caduti in missione di pace; il Caporal Maggiore Alessandro Di Lisio, morto in Afganistan il 14 luglio 2009; il Tenente Giulio Ruzzi, morto in Somalia il 6 febbraio 1994; i diciotto rastrellatori di mine morti a Campobasso il 21 giugno 1946, mentre erano impegnati in un corso di formazione. Chi è interessato può richiedere una copia del libro all’indirizzo [email protected] oppure allo 0874.91017 o 349.2821544 torino 13 maggio - Maestri del lavoro. Un premio ed un riconoscimento dal Consiglio comunale Tra oggi 13 maggio e domani, un’ottantina di “Maestri del lavoro” torinesi, 34 Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 Da sinistra Luigi Arisio, Ilda Curti e Giuseppe Castronovo saranno premiati in Sala Rossa con una medaglia, una pergamena commemorativa ed un fiore per l’impegno, spesso più che cinquantennale, nel mondo del lavoro. Tutti i premiati aderiscono alle federazione italiana dei Maestri del Lavoro, presieduta dall’Onorevole Luigi Arisio, presente in Sala con il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Castronovo e l’assessore alle politiche per l’integrazione Ilda Curti, in rappresentanza del sindaco Sergio Chiamparino. Nei discorsi che hanno preceduto la premiazione, Castronovo ha ricordato il dramma del lavoro che manca o che è degradato a qualcosa di molto diverso dall’espressione delle proprie capacità e dal contributo di ognuno al bene comune. Anche Curti ha messo l’accento sulle mutazioni intervenute e sulla necessità di continuare a trasmettere ai giovani la testimonianza e l’insegnamento del lavoro che dà dignità e che riveste una “sacralità laica”. Arisio nel suo intervento ha definito la federazione che presiede “borghesia operante”. Gente che non ha guardato alla lunghezza delle giornate lavorative e che ha trovato nel lavoro “croci e delizie” vissute con amore per “la nostra cara Italia”. L’onorevole Arisio, che ha legato il suo nome nell’ottobre del 1980 alla “marcia dei 40.000”, una manifestazione dei “colletti bianchi” della Fiat, che volle isolare le lotte operaie nella fabbrica torinese, ha ricordato che proprio il 13 maggio di 25 anni fa, il parlamento rico- dai consolati Un momento del discorso di apertura della cerimonia tenuto da Giuseppe Castronovo Tutti si sono soffermati sull’importanza che possono avere i “Maestri del Lavoro” sempre più vicini alle giovani leve, in un contesto generale dove la crisi e la disoccupazione sono tuttora perduranti. Il Prof. Tommaso Fanfani della Fondazione “Piaggio” e già Pro - Rettore ha tenuto una bella Prolusione dal ti- tolo “Lavoro e Sviluppo Economico nella Società che cambia”. Della Federazione erano presenti il Dr. GianLuigi Diamantini - Presidente Nazionale, i Consoli Regionali Sigg. Bruno Corsinovi e Alberto Taiti, i Consiglieri Nazionali Gianfranco Di Grazia e Rolando Ceccotti ed il Console Provinciale Marino Salvadori che ha fatto gli onori di Casa aprendo il Convegno con parole di “benvenuto” e organizzando i vari interventi. Il Presidente della Regione Toscana Dr. E. Rossi, impossibilato a presenziare, ha inviato un E-mail complimentandosi ed ha augurato il successo della manifestazione. Dopo il pranzo Sociale, i Convegnisti hanno potuto visitare il Camposanto Monumentale con la presenza di cinque Guide messe a disposizione fornendo loro interessanti notizie storiche. La prima premiazione, quella di Laura Audenino Oggero. nosceva per legge la categoria dei quadri. Una legge a cui Arisio aveva lavorato e che passò con larga maggioranza, ha voluto ricordare l’anziano parlamentare, grazie all’appoggio del Partito comunista, a riprova dell’assenza di faziosità di quella categoria di lavoratori “trasversale a tutti gli schieramenti politici”. pisa Il 22 Maggio 2010 si è svolto a Pisa il 43° Convegno Regionale dei Maestri del Lavoro della Toscana a cura del Consolato di Pisa. Il Convegno si è tenuto nella splendida Aula Magna Nuova della Sapienza dell’Università di Pisa g.c. dal Rettore Prof. Marco Pasquali, con la presenza delle maggiori Autorità Cittadine. Il Magistero del Lavoro • n. 2 Giugno 2010 35 Commissione nazionale italiana per l’UNESCO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura Roma, 5 luglio 2010 COMUNICATO STAMPA n. 8/2010 Concorso di “storyboards” sui Patrimoni UNESCO per ragazzi delle scuole secondarie Per l’anno scolastico 2010/2011 il Centro per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, in collaborazione con le Scuole Associate ASPnet, ha indetto un concorso internazionale che offre ai giovani l’opportunità di ideare in prima persona una puntata della serie Patrimonito’s World Heritage Adventures, un DVD animato dedicato ai Siti del Patrimonio Mondiale riconosciuti dall’UNESCO (http://whc.unesco.org/en/patrimonito/). Tutti gli alunni delle scuole secondarie dei 187 Paesi membri della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del Patrimonio Mondiale sono invitati a realizzare “storyboard” (storie illustrate con disegni) sui seguenti temi: 1) Patrimonio Mondiale e comunità locali (le persone che vivono all’interno del Sito e nei pressi), 2) Patrimonio Mondiale e turismo sostenibile (le responsabilità dei visitatori), 3) Patrimonio Mondiale e sviluppo sostenibile (come bilanciare la conservazione dei Patrimoni con i bisogni umani), 4) Patrimonio Mondiale e biodiversità (siti che sono cruciali per il sostentamento della vita, della natura e delle specie viventi, incluse quelle in via di estinzione). I candidati devono individuare un tema ed applicarlo ad uno specifico Sito UNESCO di loro preferenza. I temi possono essere combinati tra loro ma quello predominante deve essere indicato. Protagonista delle illustrazioni dovrà essere Patrimonito, il piccolo guardiano del Patrimonio e mascotte del Programma Educativo dedicato ai Siti UNESCO. Tutti giovani di età compresa tra i 12 ed i 18 anni potranno partecipare al concorso, individualmente o tramite le scuole o i club giovanili di appartenenza. Le candidature dovranno essere inviate alle Commissioni Nazionali per l’UNESCO del Paese di appartenenza, che selezioneranno fino a cinque storyboard e le presenteranno all’UNESCO per la finale internazionale. I vincitori saranno dodici (tre per tema) e saranno annunciati nella primavera del 2011. Ad ognuno sarà consegnato un certificato ed una medaglia. Inoltre gli storyboard vincitori saranno trasformati in episodi video animati della serie “Patrimonito’s World Heritage Adventures” e distribuiti in tutto il mondo dall’UNESCO ed i suoi partner. Saranno adottati seguenti criteri di selezione: Creatività, chiarezza e presentazione generale del disegno; Presenza e ruolo di Patrimonito; Conoscenza dei valori su cui si basa il riconoscimento del Sito e collegamento con il tema scelto; Visione d’insieme della situazione del Sito e delle sfide presenti sul territorio; Pertinenza e qualità (realismo, efficacia e attuabilità) della soluzione o del messaggio proposto. Gli storyboards devono pervenire alla Commissione Nazionale Italiana UNESCO (Piazza Firenze 27, 00186 Roma) - per posta o corriere - entro il 15 novembre 2010. I candidati sono invitati a indicare chiaramente i propri contatti e inviare, oltre all’originale, una copia delle illustrazioni spedite. Sulla busta deve essere indicata la dicitura “Concorso Patrimonito”. Il bando completo, con le linee-guida per partecipare al concorso, è scaricabile sul sito: http://whc.unesco.org/pg_friendly_print.cfm?cid=280&id=626& Per ulteriori informazioni: UNESCO World Heritage Centre Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO Education Programme 7, Place de Fontenoy, 75352 Parigi Tel.: +33 Piazza Firenze 27, Roma 00186 (0)145681871 E-mail: [email protected] Tel 066873713/23 http://whc.unesco.org/en/patrimonito/ E-mail: [email protected]