RELAZIONE FUNZIONE STRUMENTALE per la QUALITA` ed il
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RELAZIONE FUNZIONE STRUMENTALE per la QUALITA` ed il
RELAZIONE FUNZIONE STRUMENTALE per la QUALITA’ ed il MIGLIORAMENTO Docente LUCHETTA CLELIA - anno scolastico 2012/2013 Durante l’anno scolastico 2012/2013, essendomi proposta perché avevo frequentato, per la Direzione Didattica di Verbania 4^, i corsi DIAMETRO per la qualità, ho ricevuto incarico dal Collegio dei Docenti dell’IC Alto Verbano come Funzione Strumentale per la Qualità ed il Miglioramento. In questo periodo ho frequentato i corsi di aggiornamento organizzati dal Marchio S.A.P.E.R.I., presso l’IIS D’oria di Ciriè (TO); precisamente: - “Introduzione alla qualità” (03/12/2012): corso indirizzato alle commissioni di autovalutazione, qualità ed accreditamento d’istituto e a tutto il personale della scuola interessato a lavorare nell’ottica della qualità, sia a livello gestionale/organizzativo, sia didattico; l’incontro ha quindi costituito un’introduzione alla qualità quale prerequisito per avviare un percorso formativo completo sulla qualità. - “Come acquisire il Marchio SAPERI dell’USR Piemonte” (30/11/2012): corso che avvia le scuole alle metodologie valutative per la partecipazione ai bandi del Marchio SAPERI, per preparare gli istituti interessati a richiedere la certificazione. - “Alice nel paese della qualità”(30/01/2013): presentazione di un progetto realizzato dal Centro Rete, dalla Sirq, dalla CCIA di Torino e da AICQ scuola Piemonte, che comprende una serie di strumenti, tra cui un video ed un ipertesto, indicati soprattutto per studenti della scuola secondaria di I grado e per il biennio delle scuole secondarie di II grado (tuttavia ritengo potrebbe costituire un ottimo contenuto per un concreto progetto di continuità scuola primaria/scuola secondaria di I grado). - “Nell’aula la scuola” (11/03/2013): presentazione di un percorso di ricerca da attivare all’interno delle scuole per migliorare i processi di insegnamento. Da questo aggiornamento è emerso essenzialmente che la scuola, per migliorarsi, ha bisogno di essere valutata con un check-up iniziale e successivamente gestita per il conseguimento dei risultati attesi, tenendo conto di: - apprendimenti - pari opportunità - etica e responsabilità sociale - ricerca - integrazione con il territorio attraverso le quattro fasi sintetizzate con PDCA (Plain – Do – Check – Act) che devono fornire indicazioni e criteri guida. A tale proposito ci si rifà agli strumenti ed ai principi della qualità propri della scuola: 1. orientamento al cliente (il cittadino come parte interessata); 2. leadership: DS/DSGA/Collaboratori sono uniti negli intenti; 3. coinvolgimento di tutto il personale (per favorire la crescita sul piano professionale, con incarichi specifici che hanno obiettivi da valutare); 4. approccio per processi; 5. approccio sistematico alla gestione; 6. miglioramento continuo (obiettivo permanente dell’organizzazione); 7. decisioni su dati di fatto; 8. rapporto di reciproco beneficio con i fornitori: 9. responsabilità sociale (rendicontazione). Gli strumenti che vengono suggeriti per identificare ed analizzare i problemi sono: diagrammi di flusso, fogli di spunta, brainstorming, tecnica dei gruppi nominali, grafico di Pareto, diagrammi causa/effetto, carta sequenziale, stratificazione, istogrammi, carte di controllo, capacità dei processi, analisi delle forze contrapposte. E’ evidente che il lavoro da svolgere per predisporre il nostro Istituto ad una certificazione di qualità risulta piuttosto articolato e sufficientemente oneroso per tre motivi fondamentali: a- la sua recente all’avvio; costituzione, con le difficoltà tecniche e pratiche legate b- la non omogeneità delle sue scuole, sia per tipologia, sia per impostazione delle procedure; c- l’oggettiva necessità di predisporre una certa documentazione (verso l’interno e verso l’esterno) sulla quale si baserà il conseguimento della certificazione attesa. Pertanto ho già avviato, e proseguirà nel corso dell’estate, un lavoro di revisione di alcuni processi alla base del nostro funzionamento (permessi, viaggi d’istruzione, utilizzo mezzi, …), nonché la predisposizione di tutta una parte ancora carente (regolamento, patto formativo, …) Per il raggiungimento di questi ed altri obiettivi, sarà indispensabile una stretta collaborazione di tutto il personale (dirigente, amministrativo, docente, ATA) che collabori attivamente nella mappatura dei processi, nello stabilire le priorità e nel continuo monitoraggio per il rilevamento delle eventuali criticità. Lo scopo finale sarà la condivisione delle così dette buone pratiche che vengano assunte dal Collegio dei Docenti, che diventino parte integrante del POF, cioè entità progettuali e lavorative. Clelia Luchetta Verbania, 21/06/2013