La generazione dell`eccesso - Società Italiana di Pediatria
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La generazione dell`eccesso - Società Italiana di Pediatria
La Società degli Adolescenti “La generazione dell’eccesso” Dr. Maurizio Tucci, Giornalista Realizzatore indagine “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani” della SIP - Da tredici anni, attraverso l’indagine che realizzo per la Società Italiana di Pediatria (campione di riferimento ragazze e ragazzi tra i 12 e i 14 anni), seguiamo l’evolversi dei comportamenti e delle abitudini di vita di quella che mi piace definire “la società degli adolescenti”. E in questi tredici anni abbiamo osservato un profondo cambiamento della prima adolescenza, dovuto non certo ad una mutazione genetica, ma – essenzialmente alle mutate condizioni al contorno create, e di fatto imposte, dalla “società degli adulti”. Scorrendo l’ultimo quindicennio osserviamo, nella sempre maggiore pervasività della televisione nel nostro quotidiano, nell’avvento della telefonia mobile e nell’utilizzo di massa di Internet i tre elementi che hanno profondamente modificato il rapporto tra “il sé e l’alterità”. E gli adolescenti, protési per sociologia e biologia verso la scoperta dell’altro, hanno immediatamente fatto proprie queste nuove straordinarie opportunità di comunicazione, modellando su di esse le loro relazioni e i loro stili di vita. Il rischio sotteso si chiama “eccesso” al quale è particolarmente esposta una generazione in divenire che non può avere “in sé” gli strumenti per sottrarsi a questa insidia. Altri (la società degli adulti) dovrebbero provvedere a scongiurarlo e non limitarsi ad enunciarlo. Purtroppo dobbiamo registrare il fatto che, nonostante i tanti allarmi lanciati, pochi o nulli sono stati i risultati ottenuti in questa direzione e gli adolescenti sono sempre più tendenti ad un atteggiamento bulimico nei confronti dei consumi di nuovi e vecchi media e, soprattutto, sono sempre più padroni assoluti (e quindi sempre più difficilmente controllabili) delle nuove tecnologie della comunicazione. Entriamo un po’ più nel dettaglio: Televisione ed Internet Il consumo di televisione da parte degli adolescenti (in termini di ore di visione al giorno) è costantemente aumentato dal 1997 al 2006, facendo poi registrare, nel 2007 e nel 2008, una sia pur contenuta inversione di tendenza. Nonostante fosse evidente che il calo era in gran parte dovuto non a un utilizzo più dinamico o socializzante del tempo libero, ma ad un trasferimento da un “video” (quello televisivo) ad un altro (quello del computer), avevamo salutato con soddisfazione il nuovo trend. Soddisfazione che è durata poco, perché dai dati del 2009 emerge che torna a crescere il consumo televisivo. A guardarla più di 3 ore è il 23% del campione (25% dei maschi) e non a fronte di un nuovo “travaso”, perché il consumo quotidiano di Internet continua a crescere. Ad entrare quotidianamente in Internet è il 50,7% del campione (42,4% nel 2008) e a trascorrere in rete più di 3 ore al giorno è il 16,4%. A questo si aggiunge che sono proprio i grandi fruitori di televisione ad essere anche i più assidui frequentatori della rete e dagli incroci sulle risposte emerge che più del 7% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di passare più di tre ore al giorno sia davanti alla TV che in Internet. Se il sociologo Giovanni Sartori nel 1997 aveva parlato di homo videns oggi possiamo con inquietudine ancora maggiore parlare di puer videns e registrare che c’è una significativa percentuale di giovanissimi che passa, in media, 4-5 ore al giorno davanti ad un monitor. Evidenziamo ormai da anni gli effetti negativi del consumo televisivo su abitudini e comportamenti adolescenziali, e sono particolarmente significativi non solo per quanto riguarda comportamenti direttamente correlati alla TV (tabella 1), ma anche per quanto concerne le abitudini alimentari, la percezione del sé, il rapporto con il bullismo, la percezione del rischio e l’abitudine ad assumere comportamenti considerati rischiosi, il rapporto con la famiglia e con il sesso, l’addiction (fumo, alcol, droghe). ( tabella 2) Quest’anno per la prima volta abbiamo confrontato le risposte del campione nazionale con quelle di chi ha dichiarato di trascorre in Internet più di tre ore al giorno. Non solo ritroviamo (in alcuni casi in modo addirittura amplificato) le criticità che si osservano per i grandi fruitori di TV (tabella 2), ma sono molto più praticati comportamenti considerati a rischio per quanto riguarda l’uso di Internet (abitudine a comunicare via chat con sconosciuti, dare il numero di telefono, inviare foto (anche in atteggiamenti provocanti), farsi vedere in cam, accettare incontri. (tabella 3) Per quanto riguarda la TV, sono gli adolescenti del Sud a farne un uso maggiore (30% la guarda più di 3 ore al giorno Vs 23% media nazionale), mentre i frequentatori della rete più assidui sono quelli del Centro (19% più di 3 ore al giorno Vs 16,4% media nazionale). E mentre i teledipendenti sono prevalentemente maschi, sono le femmine le più assidue del web. Sempre per quanto riguarda Internet, chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l’80% è abituale frequentatore di YouTube (il 22% ha già inviato un suo filmato). Il 41% ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica (e le femmine, molto più dei maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l’amore…). Su Facebook, fenomeno degli ultimissimi anni, ha già la propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle femmine) e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi. Nato con l’obiettivo di ritrovare vecchi amici perduti negli anni, compagni di scuola di vent’anni prima, colleghi di “quattro lavori fa”, sorprende trovare Facebook nelle cyber frequentazioni di ragazzini che difficilmente possono essere interessati a trovare l’exneonato vicino di culla al nido. Dai focus group riceviamo qualche chiarimento in proposito: “Sto cercando tutti quelli col mio cognome”. Ma c’è anche una voglia bulimica di nuove amicizie: la maggior parte sono sconosciuti ai quali si fa richiesta di amicizia, ma il gioco è proprio quello: farsi accettare dal maggior numero di persone. Criteri di scelta per richiedere l’amicizia? Ovvio: “se sono fighi”. Tabella 1 - Comportamenti in relazione al maggior consumo televisivo (%) Guardo la TV la sera tardi prima di addormentarmi Imito i comportamenti dei personaggi TV che mi piacciono Desidero spesso quello che vedo nelle pubblicità in TV Provo Indifferenza nel vedere immagini violente in TV Passo ogni giorno di 3 ore al PC Campione Nazionale 47,6 54,3 15,5 44,7 16,4 Più di 3 H di TV al giorno 70,0 64,7 27,3 51 22,8 Tabella 2 - Comportamenti in relazione al maggior consumo televisivo e di Internet (%) Ho fumato/fumo sigarette Ho fumato/fumo canne Bevo abitualmente: Vino Birra liquori Mi sono ubriacato Accettabile prendere integratori/farmaci per attività sportiva Mi piace apparire più grande dell'età che ho Ho messo una mia foto provocante su Internet Dopo i 14 anni ètà ragionevole per primo rapporto sessuale Ho comportamenti rischiosi In genere rispetto le regole dei genitori Considero i “bulli” in gamba In alcuni casi è giusto essere razzisti Vorrei essere: - Più magro/a - Più alto/a - Più bello/a - Più muscoloso/a Mangio solo le cose che mi piacciono Ho già seguito una dieta Dieta autoprescritta ( o trovata su Internet , tv, …) Mangio tutti i giorni fuori dai pasti principali: - Merendine confezionale - Snack salati confezionati - Panini fatti in casa - Frutta - Biscotti - Gelati - Cioccolata - Patatine - Cereali - Yogurt - Latte - Pizza/Focaccia - Bevande gasate - Nutella e simili Campione Nazionale Più di 3 H di TV al giorno 29,5 8 39,7 15,7 Più di 3 H di Internet al giorno 43,2 15,6 39,1 49,4 22,4 13,3 5 39,3 7,7 11,7 67,4 72,5 3,5 20,7 48 53 28,7 18,3 10,3 46,7 12,5 20 72 62,8 5 21 49,2 63,4 27,6 32,1 8,5 53,3 18,1 17,1 81,4 56,8 10,6 27,6 49,6 59,4 61,1 38,5 35,0 21 40,9 52,3 64,0 66,7 47,3 41,3 23 48,6 53,3% 58,8% 66,3% 37,2% 42,2% 26,6 48,2 18,6 12,3 31,2 53,2 32,2 14,2 23,8 18,8 29,5 21,3 58,4 18,4 27,3 25,3 27,0 19,3 35,3 43,7 31,7 18 29,3 30 31 19,7 54 25,7 37,3 30 22,1% 17,1% 34,7% 45,7% 30,7% 21,1% 39,7% 32,7% 27,6% 23,6% 51,8% 31,2% 38,7% 38,7% Tabella 3 - Comportamenti in relazione al maggior consumo di Internet (%) Campione Nazionale Guardo più di 3 ore di TV al giorno Utilizzo spesso webcam Parlo di sesso Messo mia foto provocante su Internet Durante conversazioni con uno sconosciuto ho accettato di: Dare il numero di telefono Dare una fotografia Proposte di sesso on line Farmi vedere in webcam Incontrarmi con lui 22,9 10,1% 31,1 7,7% Più di 3 H di Internet al giorno 32,2 25,1% 45,1 18,1% 20,7% 2,5% 11,8% 10,2% 12,8% 37,2% 4,5% 19,6% 17,1% 24,1% Addiction Circa un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette (al Sud la percentuale dei fumatori sale al 36%). E Alessia (nome di fantasia, ma tredicenne vera) in un fosus group ha detto: “E’ un anno che ho smesso ma l’anno scorso fumavo tantissimo”. L’8% (nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) ha anche dichiarato di “farsi le canne”. Percentuale certamente sottostimata specie se si considera che il 37% ha dichiarato di avere amici che fumano canne. Il 5% conosce amici che hanno fatto uso di ecstasy (solo lo 0,3% ha ammesso di averne fatto personalmente uso) e il 9,1% conosce amici che hanno provato la cocaina (non è stata posta la domanda diretta sull’uso). Il 40% beve vino, il 50% (57% dei maschi) birra, e il 22,4% liquori. E il 13,3% (17,7% al Centro Italia) si è ubriacato almeno una volta. Il 20,2% trova ragionevole assumere farmaci o integratori per migliorare le prestazioni sportive (era il 18% nel 2008). Se troppa televisione e troppo Internet inducono gli adolescenti ad una maggiore esposizione a droghe, fumo ed alcol, anche il consumo di alcol è un indicatore importante dei comportamenti. Il criticizzarsi dei comportamenti adolescenziali risulta, con evidenza, direttamente proporzionale all’abitudine a bere. Così come, gli adolescenti che bevono più sostanze alcoliche hanno una percezione del rischio significativamente più bassa degli altri (tabella 5), ma hanno maggiore predisposizione ad assumere comportamenti che loro stessi riconoscono come rischiosi (80% Vs 57% del campione nazionale). Gli “eccessi” che caratterizzano i grandi fruitori di TV e di Internet e gli adolescenti che hanno una maggiore esposizione alle sostanze alcoliche non devono farci però perdere di vista le abitudini e i comportamenti generali, che appaiono comunque per molti versi critici. Tabella 4 - Comportamenti in relazione al maggior consumo di Isostanze alcoliche (%) Tot Imito spesso i comportamenti dei personaggi TV che ammiro Desidero spesso le cose viste nella pubblicità in tv La televisione trasmette molte immagini violente Le immagini violente in TV mi lasciano Indifferente Vado In Internet la sera tardi Navigo in Internet più di 3 ore al giorni Ho dato in Internet ad uno sconosciuto il numero di telefono Ho dato in Internet ad uno sconosciuto una fotografia Ho accettato proposte di sesso in chat da uno sconosciuto Ho accettato di farmi vedere in webcam da uno sconosciuto Mi sono incontrato con una persona conosciuta in Internet ho messo una mia foto “provocante” su Internet Mangio quasi sempre le stesse cose Mangio cose molto diverse Mangio solo le cose che mi piacciono Chi riferisce di essere stato vittima di un bullo è una spia Chi riferisce di essere stato vittima di un bullo è un fifone Chi riferisce la cosa ad un adulto fa la cosa giusta Un bullo è un tipo (una tipa) in gamba Fumi sigarette Fumi canne Conosco amici che hanno fatto uso di “ecstasy” Ho fatto uso di “ecstasy” Conosco amici che hanno fatto uso di cocaina Mi sono ubriacato Mi piace apparire più grande Se ho un problema mi rivolgo alla mamma Se ho un problema mi rivolgo agli amici Non chiedo consiglio a nessuno Le regole che danno i genitori sono troppe Ho (ho avuto) il ragazzo/a Per informazioni sul sesso chiedo alla mamma Per informazioni sul sesso chiedo agli amici Per informazioni sul sesso vado sui forum o in chat su Internet So tutto quello che c’è bisogno di sapere sul sesso Ragionevole rapporto sessuale dopo i 14 anni Il razzismo è inaccertabile In alcuni casi è giusto essere razzisti 6,8% 15,5% 57,9% 44,7% 21,7% 16,4% 12,8% 20,7% 2,5% 11,8% 10,2% 7,7% 18,9% 45,5% 35,0% 9,0% 9,2% 81,3% 3,5% 29,5% 8,0% 4,9% 0,3% 9,1% 13,3% 39,3% 36,45 50,2% 11,4% 19,5% 66,7% 29,1% 63,9% 18,0% 53,6% 11,7% 62,3% 20,7% Chi beve più di una sostanza alcolica 12,8% 21,2% 51,3% 54,5% 40,4% 23,3% 21,9% 38,4% 7,5% 20,5% 21,9% 17,8% 26,3% 34,0% 38,5% 15,4% 14,7% 69,2% 12,8% 60,9% 23,1% 12,8% 1,3% 21,8% 36,5% 51,3% 21,2% 50,6% 20,5% 28,8% 76,9% 18,6% 70,5% 25,6% 71,8% 23,7% 52,6% 30,1% Tabella 5 - Viene considerato un comportamento “rischioso”: Tot Fumare “canne” Avere rapporti sessuali non protetti Ubriacarsi Rubare oggetti in un negozio Guidare la macchina o la moto senza patente Guidare il motorino o la bici in modo spericolato Guidare il motorino senza casco Prendere integratori per migliorare le prestazioni atletiche Fare a botte Avere rapporti sessuali prima di 14 anni Danneggiare o sporcare oggetti in luoghi pubblici Prendere farmaci Bere liquori Fumare sigarette Provocare qualcuno Fare i graffiti sui muri Uscire da soli la sera tardi Bere vino o birra Fare un piercing Fare un tatuaggio 88,3% 86,7% 86,2% 86,1% 85,4% 82,0% 81,8% 77,6% 75,5% 69,7% 68,8% 68,3% 67,5% 63,7% 63,6% 56,2% 54,0% 51,7% 39,2% 38,0% Chi beve più di una sostanza alcolica 78,8% 75,0% 74,4% 78,2% 73,7% 71,8% 67,9% 71,2% 62,8% 46,2% 59,0% 71,8% 50,0% 45,5% 67,1% 44,9% 46,2% 34,6% 34,0% 32,7% Sessualità Il 66,7% degli adolescenti intervistati dichiara di avere (o avere già avuto) il ragazzo o la ragazza. Se ciò non implica, naturalmente, che abbiano avuto rapporti sessuali, indica comunque una contiguità col sesso. E a questo proposito il 63% dei maschi e il 44% delle femmine dichiara di avere, sul sesso, tutte le informazioni che ritengono necessarie. La loro fonte di informazione di gran lunga prevalente è, però, il gruppo dei pari (64%), mentre continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge ai genitori (mamma 29%, era al 33% nel 2008; papà 17%, era al 19% nel 2008). Il 22% dei maschi e il 14% delle femmine si affidano, invece, ai forum o alle chat su Internet. Interessante ciò che pensano a proposito dell’età in cui inizia ad essere ragionevole avere rapporti sessuali completi. Il 12% circa indica 14 anni (la loro età), mentre il 22% indica 16 anni e un altro 22% 18 anni. La maggioranza (41,5%) è però propensa a sostenere che non ci sia una età precisa, ma che è importante “sentirsi pronti”. Come già osservato, la percentuale di coloro che indicano nei 14 anni l’età-soglia aumenta in modo significativo con l’aumentare del tempo che trascorrono in Internet e davanti alla TV. E’ evidente, in questo, il ruolo giocato dai due media nella precocizzazione della sessualità e, più in generale, dei comportamenti di tipo adulto. E, per apparire più grandi (cosa che desidera oltre il 40% degli intervistati), l’espediente che considerano più importante per le femmine è il truccarsi (lo indica il 21%), poi il modo di vestirsi (16,1%) e, a distanza, (6,8%) il cercare di comportarsi in modo più maturo. Per i maschi, invece, è il modo di vestire (11%) l’espediente più utilizzato. La famiglia Le regole che i genitori danno sono considerate adeguate (né troppe né poche) dal 70% degli adolescenti, senza differenze tra maschi e femmine. Nonostante le “eque regole”, oltre il 27% degli adolescenti afferma di rispettarle comunque raramente o mai. Di quel conflitto generazionale che da sempre ha caratterizzato il rapporto tra genitori e figli adolescenti sembrano essersi perse le tracce. Non è detto che ciò sia un bene. Quel conflitto serviva ai genitori per imporre/proporre ai figli un modello di riferimento e serviva ai figli per misurare le forze e le competenze di uomo e di donna in divenire. Addestrava gli adolescenti, sia pure in un ambiente protetto, all’esigenza del confronto e dell’argomentazione ed era, comunque, garanzia di protocolli di comunicazione condivisi. Oggi è stato in gran parte sostituito da una fragile pace che “tiene” finché i genitori rinunciano al loro ruolo di guida e indirizzo e, “preoccupati essenzialmente di essere amati dai loro figli” - come dice impeccabilmente il sociologo domenicano Costantino Gilardi accettano le condizioni imposte dai loro figli. E dalla ricerca emerge – inevitabile conseguenza di una genitorialità così debole - che l’influenza dei genitori sulle decisioni che li riguardano è addirittura minore di quella che gli stessi adolescenti considererebbero ragionevole. (tabella 6) Tabella 6 - Influenza dei genitori Modo di vestire Sport da praticare Scuola superiore da frequentare Amicizie Scelta del ragazzo/a Abitudini alimentari Tempo libero Genitori influiscono sulle decisioni 26,5% 23,25 38,6% 33,0% 14,4% 66,2% 50,8% Sarebbe giusto che i genitori influissero sulle decisioni 37,2% 26,4% 45,7% 37,2% 17,9% 68,3% 45,5% Bullismo Il 64% degli adolescenti intervistati dichiara di aver assistito a fenomeni di bullismo. Un dato fortunatamente in calo rispetto agli anni passati (75%), anche se c’è da chiedersi se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta di “assuefazione”. In ogni c’è ancora un consistente 41% che, se fosse vittima di un bullo, non lo rivelerebbe ad un adulto, ma cercherebbe di risolvere la cosa da solo. Il 71% giudica comunque male chi si comporta da bullo, ma c’è un 5,4% dei maschi che lo considera i bulli “tipi in gamba”. Il rapporto con la “società degli adulti” Che un adolescente abbia come interlocutore privilegiato un suo coetaneo, anche se si trova di fronte ad un problema da risolvere, è un atteggiamento comprensibile. Va però segnalato come nel tempo è progressivamente diminuita la percentuale di chi si rivolge anche ad un adulto. Solo dallo scorso anno la “mamma” è scesa dal 42% al 36,4%, il papà dal 20% al 16%, gli insegnati dal 3,3% al 2,6%, mentre aumenta sempre il ricorso agli amici dal 44,7% al 50,2%. Allargando dalla sfera privata ad una socialità più allargata, la fiducia degli adolescenti è prevalentemente rivolta alle forze dell’ordine (si fida di polizia e carabinieri il 64%), ai medici (61,2%) e agli insegnanti (56,9%). In coda troviamo i giornalisti (9,7%) e soprattutto i politici (7,2%). Complessivamente, va registrato che anche per le figure che ispirano più fiducia non si raggiungono mai livelli di adesione molto alti. Conclusioni Televisione e Internet responsabili, dunque, delle criticità dell’adolescenza che più ci preoccupano? Da quanto ci dicono i dati raccolti sì, ma poniamoci anche altre domande. Chi l’ha detto che la TV e Internet debbano educare, promuovere valori elevati, intrattenere bambini e adolescenti per tre ore e più al giorno? Chi l’ha detto che la televisione e Internet debbano rappresentare un’agenzia formativa, per i ragazzi, così come dovrebbero essere famiglia e scuola? Non l’ha mai detto nessuno. E’ solo una nostra ingiustificata pretesa, perché ci farebbe davvero comodo se, dopo un pomeriggio lasciati a casa davanti alla TV o a navigare in Internet, i nostri figli ci raccontassero di avere imparato tutto sull’educazione stradale (divertendosi come matti) invece di prendersi a botte come fanno i Gormiti, di aver visitato decine di siti pornografici e di chiederci l’ultimo modello di playstation. La televisione e Internet non sono questo, perché nella loro legittima essenza non sono nati per assolvere ad una funzione educativa. Essere consapevoli che la TV e Internet non sono nati per fare da baby-sitter (o teenagersitter) significa essere altrettanto consapevoli che la soluzione del problema non può arrivare dai controlli e dalle leggi (che pure dobbiamo pretendere), ma che bisogna trovarla all’interno di quei contesti istituzionalmente deputati ad allevare i bambini e gli adolescenti: primi tra tutti, la famiglia e la scuola.