Gennaio 2014 - Cinema Teatro Astra

Transcript

Gennaio 2014 - Cinema Teatro Astra
presenta
via Roma 3/B
San Giovanni Lupatoto (VR)
tel/fax 045 925 08 25
www.cinemateatroastra.it
[email protected]
Seguici su Facebook
l’altro
inema
C
cineforum
anno XXII
stagione 2013/2014
I FILM VISTI: 1 Il grande Gatsby • 2 Tutti pazzi per Rose • 3 Il figlio dell'altra • 4 Una canzone per Marion • 5 Paulette • 6 Il fondamentalista riluttante • 7 Rush • 8 Royal affair
• 9 Una fragile armonia • 10 Diana
Captain Phillips
interpreti:
regia:
11
Tom Hanks, Barkhad Abdi,
Barkhad Abdirahman, Faysal Ahmed, Mahat
M. Ali, Michael Chernus, Corey Johnson,
Max Martini, Chris Mulkey, Yul Vazquez,
David Warshofsky, Catherine Keener,
Christopher Stadulis, John Magaro, Roger
Edwards, Riann Steele, Max Wrottesley,
Angus MacInnes, Rey Hernández, Georgia
Goodman, Omar Berdouni, Vincenzo Nicoli,
Mark Holden, Terence Anderson, Kristin
Waluk, San Shella
anno: USA 2013
genere: Azione
durata: 134'
Attacco in
mare aperto
Paul Greengrass
Gennaio 2014
lun 6 ore20.45
mar 7 ore21.00
merc 8 ore 21.15
C
aptain Philips- Attacco in mare aperto racconta della miseria senza scelta e della fame, rappresentato
la storia vera di Richard Phillips (Tom Hanks), dalla figura magra e deperita del capitano dei pirati
capitano di navi mercantili, che nell’aprile del 2009 somali, con i suoi occhi vivi sopra un volto d’ossa. In
lasciò l’Oman al comando della Maersk Alabama, in alcuni dialoghi si fa esplicitamente cenno alle ragioni
rotta verso Mombasa. Circa a metà percorso, la nave che spingono i giovani somali alla violenza: si accenna
ai villaggi di pescatori ridotti alla
subì l’attacco da parte di
fame a causa delle tecniche di
un gruppo di pirati so- Un'avventura drammatica
invasiva utilizzate dalle somali che, armati di fucili
di grande verosimiglianza. pesca
cietà industriali, alla guerra, alla
mitragliatori, riuscirono
corruzione. Il capitano Philips
a prendere in ostaggio
il capitano e a dirigersi verso la costa del loro paese questo lo capisce, lo legge in quei volti sporchi e diper ottenere il riscatto. Ben sviluppato e ottimamente sperati. Per questo in alcuni momenti sembra familiainterpretato da tutti i protagonisti, il film della Sony rizzare con qualcuno dei suoi rapitori. Sembra provare
Pictures, costato 55 milioni di dollari, ne ha incassati nei loro confronti un sentimento a metà strada tra il
quasi la metà in sole 72 ore dalla sua uscita sul suolo senso di colpa e la comprensione.
Simone Arseni - filmup.it
Usa. La vicenda si presenta divisa in due metà, incentrate intorno alla figura del protagonista: nella prima
parte il capitano è circondato dal suo equipaggio, siossiamo definire Paul Greengrass “un autore”?
curo e inflessibile nel dare ordini ai suoi uomini e nel
La risposta, senza dubbio, è affermativa, [...]
pretenderne l’ubbidienza. Nella seconda parte si trova soprattutto, perché il regista inglese riesce sempre
invece sulla scialuppa di salvataggio insieme ai suoi a narrare storie che, diversissime fra loro, sono tutte
sequestratori: è inerme, spaventato e sempre più dub- accomunate da un attento ragionamento politico sul
bioso sull’esito positivo dell’operazione di salvataggio mondo instabile, frenetico e globalizzato che ci circonavviata dalla Marina militare.
da. Captain Phillips, allora, è molto più che il racconto
Velocità e adrenalina sono assicurate, specialmente del sequestro di una nave mercantile da parte di pirati
nella parte iniziale. [...]Greengrass utilizza per ampi somali, e dell’Odissea perigliosa di un eroe per caso
tratti la macchina da presa in modo singolare, con [...] più coraggioso e integro di tanti eroi per mestiere
movimenti brevi e barcollanti e stringendo con rapidi del cinema contemporaneo.
zoom sui volti dei protagonisti. Una tecnica simile a Nelle mani di Greengrass - grazie alla sua attenzione
quella tipica del film documentario che contribuisce per persone, psicologie, dettagli e quel gli anglosassosenz’altro a rendere vivido e realistico il girato. Ma non ni chiamano “the big picture”, ma anche al copione di
c’è soltanto suspence, rapidità dei ritmi e adrenalina: un altro uomo di cinema dallo sguardo acuto come Bilnel raccontare la drammatica esperienza del Capitano ly Ray - quel fatto di cronaca raccontato dai media di
Phillips, Greengrass denuncia una seconda e più pro- tutto il mondo, e dal libro su cui il film è basato, divenfonda ingiustizia: quella di due universi paralleli che ta l’ennesima riflessione su una geopolitica esplosa e
sembrano non conoscersi e invece si condizionano: impazzita, dove la cesura dell’11 settembre continua a
da un lato il mondo dell’abbondanza e del benessere, generare crepe, ferite e divisioni, dove la presenza glorappresentato dal capitano Phillips e dalla sua nave bale, opulenta e imperante degli Stati Uniti si scontra
carica di tonnellate di prodotti; e dall’altro il mondo con realtà locali diametralmente opposte. Nel film di
P
Greengrass lo scontro non è tra pirati e abbordati, né
tra buoni e cattivi. Lo scontro è tra due modi [...] anzi,
tra due visioni del mondo: la prima, occidentale, placidamente sicura di sé, middle-class di Richard Phillips; la seconda, povera e disperata, terzomondista,
di Muse, capo della piccola squadra di pirati somali
che assalta la Maersk Alabama. Eppure, tra Phillips e
Muse, nemici obbligati ma pieni di rispetto e una comprensione quasi telepatica l’uno per l’altro, finiscono
entrambi sconfitti, e per mano dalle loro stesse parti.
Muse fatica a far comprendere la sua posizione obbligata a Phillips e a tenere a bada i suoi; il personaggio di un bravissimo Tom Hanks vede ogni suo sforzo
vanificarsi, e trova salvezza solo nell’arrivo della forza
militare del suo paese. Di fronte all’attrito fra politiche
e culture, la sintesi della moderazione appare impossibile, e a vincere sono gli estremismi, i bellicismi, l’uso
della forza.
Carico di tensione praticamente fin dal primo minuto,
quando già si attende il momento dell’assalto, e capace di mantenerla perfino in un finale ansiogeno eppure noto nel suo esito, Captain Phillips è vicinissimo
per concetto e realizzazione a United 93, e con quello
rappresenta forse l’espressione migliore del cinema di
Greengrass fino ad oggi. Il sapiente nervosismo della
regia, la sua asciuttezza priva d’inutili retoriche e il
suo sguardo mai superficiale, quale che sia l’oggetto
o il soggetto sul quale si posa, fanno di Captain Phillips un film capace di intrattenimento intelligente,
cui si rimane ulteriormente legati grazie ad un sottotesto che è portante ma mai invadente. E, proprio per
questo, a rimanere impressi dopo la visione non sono
solo le gesta di Phillips/Hanks o il suo doloroso crollo
nervoso finale, ma anche e forse più la febbricitante
ansia e la spiritata frenesia del Muse dell’esordiente
Barkhad Abdi, costretto dalla disperazione e dal vicolo
cieco della sua vita ad infilarsi in un altro, diverso, ma
non per questo migliore o più aperto alla speranza.
Comingsoon.it
Sole a catinelle
regia:
Gennaro Nunziante
interpreti:
Gennaio 2014
lun 13 ore20.45
mar 14 ore21.00
merc15 ore 21.15
C
12
Checco Zalone, Aurore Erguy, Miriam
Dalmazio, Robert Dancs, Ruben Aprea, Valeria
Cavalli, Orsetta De Rossi, Matilde Caterina, Daniela
Piperno, Lydia Biondi, Augusto Zucchi, Marco
Paolini, Stefano Sabelli
anno: Italia 2013
genere: Commedia
durata: 90'
hecco Zalone è sui trenta in quel del vicentino, e imprenditori a Portofino. In questo viaggio inconcon moglie e figlio decenne. Sorride sempre, con treranno una varia umanità di cialtroni, truffatori,
la smorfia inebetita di chi ha vissuto nel sogno televi- venduti, corrotti, assistiti, megalomani... Nel suo irsivo dell'ultimo ventennio. Di lavoro aspira la polve- radiarsi sornione tra le cose dell'Italia di oggi, Checre, dapprima negli hotel di lusso, dove ha cresciuto la co Zalone si fa paladino di una parodia esilarante,
sua mira di ricchezza, poi nelle case delle sue tante pupo e puparo allo stesso tempo, attore e autore di
zie meridionali, intento a vendere l'elettrodomestico gesta tanto involontarie quanto leggendarie. Parla e
che lo riscatterà economicamente. Ci riuscirà per- agisce per antifrasi (perdoni Zalone la parolaccia) e
ché è simpatico e ottimista (ma non comunista, anzi con la forza di questo antico motore dell'ironia toglie
qualunquista). Compra tutto quello che serve, ma la maschera a tutte le figure della sua parata goldosubito dopo lo perde perché fidi e assegni postdatati niana, neanche più grottesche ma quasi semplicesi sciolgono come la neve sotto il "sole a catinelle", mente realistiche, forse anche immalinconite per
mentre la moglie operaia vicentina perde il lavoro quanto sono ripetitive e note, eppur resistenti.
nel nord-est non più ricco, facendosi paladina di una Il viaggio con papà è solo un pretesto, una rete
lotta di classe datata come le trasmissioni giornali- dentro la quale il comico fa cadere le sue vittime,
stiche di sinistra che la vogliono raccontare. Tornato infinita la schiera: maestre, psicologi, imprenditori,
povero, non è meno ottimista e promette al figlio una operai, omosessuali, comunisti, logopedisti, masvacanza da sogno se prende tutti, ma proprio tutti i soni, naturalisti, giornalisti, finanzieri, neri, cinesi,
dieci nell'ultima pagella. Li prende e Checco il bur- artisti, registi, maestri yoga... davvero tanti, quasi
lone, un po' Sordi un po' Zalone, si mette in viaggio tutti, tranne i politici. La loro assenza è rumorosa e
pensando di aggirare l'intelligenza del figlio con molesta (ma forse comprensibile) in questa ronde
comunque agghiacciante.
qualche sorniona battuta
D'altronde questi italiani
ad effetto. La vacanza da
sogno arriva in Molise da Checco Zalone si fa paladino "a catinelle" non sembrerebbero molto diversi
una zia tirchia, laddove di una parodia esilarante
dalla classe dirigente che
l'aspirante agente ha pen- con un altissimo grado
li governa, almeno questo
sato di raschiare il fondo di auto-ironia.
sembrerebbe dire l'autore,
dell'ultimo rampo parentale, ma sono quasi tutti morti. Il figlio decenne non ma molto tra le righe, visto che il suo agnosticismo
ci sta a passare le vacanze promesse d'oro in un pa- dichiarato lo porterebbe a negare qualsiasi interpreese di moribondi e s'incazza, letteralmente. Il padre tazione. Zalone d'altronde non si mette certo sopra il
ripiega verso nord in una sorta di involontario rema- suo mondo cafone, è primus inter pares, "disgraziato
ke barese di In viaggio con papà, senza più Sordi e e stronzo" come gli altri, ma certo simpatico e travolVerdone, senza più la Sardegna dei pre-Berlusconi, gente (come lo era Sordi, senza essere Sordi). Non
ma con lo sfondo di un'Italia ugualmente cafona nel mancano le famose canzoni, quelle neomelodiche
cuore di una Toscana miliardaria tra chic di sinistra e parodistiche che hanno reso famoso il comico di
Zelig, che a tratti trasformano il film in un musicarello, ma senza pretese, anzi con un altissimo grado
di auto-ironia. Dei tre film di Zalone questo è il più
ambizioso e riuscito.
Dario Zonta - mymovies.it
C
hecco (Checco Zalone) è cameriere in un grande hotel, ma spinto dalla propria passione per
l’alta finanza, decide di lasciare il lavoro, con disappunto della moglie Daniela (Miriam Dalmazio),
che lo stesso giorno ha perso il lavoro a causa della
chiusura della fabbrica in cui lavorava. Checco trova lavoro come venditore di aspirapolveri, e in poco
tempo diventa venditore dell’anno e decide così di
sperperare il guadagnato convinto dell’ascesa della
propria carriera, promettendo al figlio Nicolò (Robert Dancs) che se riuscirà a prendere tutti 10 a
scuola, lo porterà a fare una vacanza da sogno. Finito il giro dei parenti, le vendite calano a picco e
i debiti si fanno sentire, sino a portare una rottura
tra Checco e Daniela. Alla fine dell’anno Nicolò riesce effettivamente a prendere tutti 10, e Checco si
trova costretto, per mancanza di soldi, a portarlo in
vacanza in Molise, dalla propria zia. Nicolò, stufatosi presto della vacanza, decide di partire con degli
amici della madre, ma quando è il momento di abbandonare il padre, si risente e torna con lui. Sulla
strada del ritorno i due incontrano Lorenzo (Ruben
Aprea) un bambino affetto da mutismo selettivo, che
sembra però trovarsi a suo agio con Checco e Nicolò.
Zoe (Aurore Erguy), madre di Lorenzo, si rivela essere una ricca ereditaria, e sollevata dall’intesa tra
Nicolò e Lorenzo, decide di invitare Checco e il figlio
in vacanza con loro, dove questi ultimi entreranno in
contatto con la classe sociale abbiente così lontana
dalla loro realtà.
‘Checco Zalone colpisce ancora’: nonostante ad un
primo sguardo la sua comicità possa risultare estremamente pop, nel concreto riesce invece a distinguersi dal film comico medio italiano, tramite un
ventaglio di gag in grado di accontentare un po’ tutti.
[...] Intelligentemente, Zalone – diamo a lui il merito
a fronte di una regia principalmente di supporto –
sfrutta la superficialità del film comico per toccare
tematiche attuali di rilievo[...] Checco si dimostra
come al solito una maschera efficace, il cui scopo
è quello di portare all’ennesima potenza l’immaginario comune di ‘italiano medio’[...] A riportare un
equilibrio razionale è paradossalmente il volto di un
bambino – Nicolò – interpretato dal giovane Robert
Dancs, la cui estrema intelligenza e razionalità fa da
contrasto sia con il personaggio del padre, che con il
suo volto da bambino, che nella sua innocenza si dimostra invece più saggio di tutti. In conclusione sono
assicurati 90 minuti di risate, qualunque sia lo spirito
con la quale si va a vedere il film, o si colgono i tristi
riferimenti alla situazione finanziaria del paese.
Bestmovie.it
Prisoners
regia:
Denis Villeneuve
Gennaio 2014
lun 20 ore20.45
mar 21 ore21.00
merc22 ore 21.15
L
interpreti:
13
Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Viola
Davis, Maria Bello, Terrence Howard, Melissa Leo,
Paul Dano, David Dsasrmalchian
anno: USA 2013
genere: Drammatico
durata: 153'
Il rilascio di Alex non viene preso bene soprat- perfettamente con due personalità agli antipotutto da Keller, il papà di una delle bambine, un di, ma entrambe spiazzanti.
uomo che non vuole accettare di assistere pas- Un uomo divorato da un fuorviante senso di
sivamente a quella che sembra una resa e che giustizia e di difesa della famiglia contro un
concede un ulteriore vantaggio che potrebbe detective affidabile, ma segnato da un senso di
mistero che non riesce a nascondere.
essere decisivo, al potenziale colpevole.
Primissima.it
Keller soccombe alle sue inclinazioni più oscure
e rapisce Alex con l'intento di farlo parlare.
Se la polizia non riesce a trovare le prove, Keller
vviva. Dopo Lo sconosciuto del lago un allo costringerà a confessare. La moglie e la coptro film in cui la tensione si sente, si tocpia di amici sono con lui.
ca, si ausculta dal profondo, tanto da diventare
Ne segue un tesissimo, a tratti perfino brutale, alla fine quasi metafisica: quella che dapprima
dramma forense, a metà strada tra il poliziesco è la paura della disgrazia, della bimba rapita,
alla Mystic River, ed il morality play che solleva dell’oscuro bau bau nascosto dietro casa, divendomande enormi, sulla giustita poco a poco un timore più
zia, la vendetta, la paura.
allargato che prende dentro
Diretto dal regista franco-cana- Rapimenti e
la provincia, gli States e
dese Denis Villeneuve, alla sua caccia al «diverso»
l’idea stessa della collettiseconda regia dopo il candidato Jackman è un padre
vità che si deve proteggere
all'Oscar La donna che canta, giustiziere.
dal nemico oscuro, il famoso
colpisce lo spettatore come un
diverso.
pugno allo stomaco, costringenSulla classica trama kiddolo a mettere in discussione la propria capaci- napping della piccina rapita con l’amichetta,
tà di giudizio e di giustizia.
evento che deflagra in una famiglia «tolstoianaHugh Jackman e Jake Gyllenhaal lo affiancano mente» felice come tante, il regista Denis Villeneuve con sapienza di introspezione tesse la sua
tela del ragno in cui lo spettatore ha il piacere
di cadere vittima senza che in 153 minuti cali
mai la suspense. E dove il padre diventa spietaPresentando la tessera del Cineforum
to giustiziere che tortura il giovane disturbato
sconto del 10%
creduto colpevole, in un’infernale scena di rara
efficacia «dostoevskjiana», mentre la soluzione
Piazza Umberto I, 27
dei fattacci arriva alla fine come ai bei tempi
S. Giovanni Lupatoto - Verona
Telefono 045 545724
del «whodunit» (chi è stato?) aiutata da un fiCHIUSO IL MARTEDì
schietto. Il film parte da un realismo esasperato
che poi, col contributo di attori impigliati magnificamente nelle infernali parti come Hugh
Jackman e Jake Gyllenhaal, diventa cicatrice di
qualcos’altro, malsana delusione universale in
un’atmosfera gelida, impasto di pioggia, disperazione e neve che esce intatto dalla fotografia
di Roger Deakins.
Siamo aperti nei seguenti orari:
Ci sono solo demoni in giro, anche se fa parte
Dal lunedì al venerdì: mattino dalle 11.30 alle 13.30
pomeriggio dalle 17.30 alle 21.00
del gruppo un reverendo e tutto inizia in preSabato e festivi: pomeriggio dalle 17.30 alle 21.00
ghiera, il giorno del Ringraziamento: la verità è
TURNO DI CHIUSURA MARTEDì
che la vita va avanti per caso, così ogni fede e/o
Via G. Marconi, 94/96 - San Giovanni Lupatoto (VR) - 045 4936163
legge diventano relative.
Ma più che prigionieri sono, siamo, prigioni nel
senso delle sculture di Michelangelo che non riescono a liberarsi del marmo.
Produzione propria,
Pur macchinoso nella trama che finge a nostro
Specialità dolci e salate,
uso e consumo la grande illusione di aver trovaTorte nuziali e rinfreschi.
to un colpevole, Villeneuve orchestra un thriller
da non perdere dove tutto il cast (Melissa Leo,
Maria Bello, Paul Dano, Viola Davis) obbedisce
Viale Olimpia, 6 - tel. 045 545771
San Giovanni Lupatoto (VR)
all’emotiva riuscita di un film che fa pensare ai
classici della paura, da M a Zodiac.
Maurizio Porro - Corriere.it
a storia ruota attorno alla scomparsa di due
ragazzine di sei anni, in una grigia, freddissima giornata festiva del Ringraziamento, in
una piccola cittadina della Pennsylvania.
Dopo il classico pranzo 'del tacchino' i quattro
genitori Keller e Grace (Hugh Jackman e Maria
Bello) e Franklin e Nancy (Terrence Howard e
Viola Davis) lasciano uscire le due bambine in
strada da sole.
Quando, dopo poco, iniziano a cercarle, è chiaro sia dal misterioso van che era parcheggiato
in strada, e che è sparito anche lui, che dalla
musica minacciosa della colonna sonora, che è
successo qualcosa di molto brutto.
Segue immediatamente una massiccia caccia
all'uomo da parte della polizia locale, guidata
dal detective Loki (Jake Gyllanhaal). Tutti gli
indizi puntano verso Alex Jones (Paul Dano),
il guidatore del van, una persona ritardata, che
viene prontamente arrestato.
In assenza di prove concrete per trattenerlo nel van non ci sono tracce delle bambine, ed il
suo ritardo mentale non è compatibile con un
rapimento così perfetto - l'uomo viene rilasciato, nonostante le proteste dei cittadini.
E
Questione di tempo
regia:
Richard Curtis
interpreti:
Gennaio 2014
lun 27 ore20.45
mar 28 ore21.00
merc29 ore 21.15
Q
14
Domhnall Gleeson, Rachel McAdams,
Bill Nighy, Tom Hollander, Margot Robbie, Rowena
Diamond, Lindsay Duncan, Catherine Steadman,
Vanessa Kirby, Matt Butcher, Lee Asquith-Coe, Lisa
Eichhorn, Evie Wray, Joshua McGuire, Greg Bennett,
Will Merrick, Glenn Webster, Lydia Wilson, Richard
Cordery, Paul Blackwell, Haruka Abe, Lee Nicholas
Harris, Katherine Denkinson, John Duggan
anno: Gran Bretagna 2013
genere: Commedia
durata: 123'
uattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, suo futuro... e non solo in un passato che ormai non
Il diario di Bridget Jones... per gli amanti esiste più.
del genere questi film hanno in comune una sce- Richard Curtis non è di certo il primo sceneggiatore
neggiatura delicata ma travolgente, sottilmente e regista che cerca il connubio tra amore e viaggi
romantica ma sempre molto ironica. A connettere nel tempo: la prospettiva di modellare il tempo e lo
queste tre storie, apparentemente diverse tra loro, spazio a proprio piacimento, con tutte le evidenti
c'è la penna di Richard Curtis che, anche quando e preannunciate conseguenze drammatiche e catasi è spostato dietro la macchina da presa, come strofiche, è talmente affascinante che tutti prima o
in Love Actually - L'amore davvero e I love Radio poi ci cascano. E spesso si fanno male. In QuestioRock, è riuscito a mantenere un modus narrativo ne di Tempo gli elementi classici di questi film ci
squisitamente malinconico, forse a volte troppo sono tutti: il grande amore, perso all'improvviso, e
melenso, ma sempre irresistibile, emotivamente inseguito per tutte le frequenze del tempo; la famiglia, importante e strettamente legata
travolgente e intimamente
protagonista; una vasta gamma di
commovente. Questo non
Una delle commedie alaffetti
costantemente in pericolo, colsignifica che tutto il lavoro
lante del suo stesso essere. Buonismo a
del suo passato sia perfetto, più divertenti e
palate penserete. Si... e no. Sdolcinato?
tutt'altro, ma è sempre riu- meno banali
Decisamente. Ma un sentimentalismo
scito a colpire lo spettatore degli ultimi anni
positivo, di quelli che non scadono nel
e ha permesso a Curtis di
raggiungere un'esperienza tale da condurlo a Que- melenso, nell'indigesto, che non ti portano a dispestione di Tempo: una favola realistica che trova il rato tentativo di ficcarti due dita in gola alla ricerca
suo equilibrio nel disarmante oscillare continuo di una scusa per fuggire dalla sala. Al contrario: ti
dell'animo umano. Tra fantascienza e romantici- senti incatenata alla sedia da una forza che proviesmo, tra realismo e fantasia pura, Richard Curtis si ne dal centro del tuo stomaco. Tutto ciò che normalritaglia un posto perfetto, l'oblio al quale è difficile mente, a noi esseri orgogliosamente razionali, semresistere, l'espressione massima della sua poetica bra impossibile, diviene una squisita illusione di
realismo umano. Intimo e universale. Il viaggio nel
cinematografica.
Nella famiglia di Tim Lake (Domhnall Gleeson) si tempo, il pretesto che rende la storia tra Tim e Mary
tramanda una strana eredità: al compimento dei possibile e allo stesso tempo impossibile, si riduce
loro 21 anni, infatti, i figli maschi scoprono di poter a mero spunto fantascientifico, che quasi si prende
viaggiare nel tempo. Lui, che nella sua semplice vita gioco di ogni implicazione fisica. Ci sono delle regosi è sempre sentito un po' uno sfigato sentimenta- le, ovvio, ma non hanno niente a che fare con quelle
le, decide che userà il suo nuovo potere per la cosa a cui gli altri film ci hanno sempre abituati. E come
più importante di tutte: trovare finalmente una ra- mai gli uomini di questa famiglia possono viaggiagazza. Ma non è così semplice come può sembrare. re nel tempo? Il bello della risposta che ci fornisce
Suo padre gli spiega per bene che Tim non potrà Curtis è che non è importante. Non si viaggia alla
cambiare la storia, ma solo intervenire in quello ricerca dell'avventura, a Tim non importa essere un
che accade ed è già avvenuto nella sua vita. Lascia eroe. È solo un ragazzo, di quelli che da sempre inla Cornovaglia e si trasferisce a Londra per fare il seguono invano l'amore; vuole essere felice e pensa
tirocinio come avvocato... ed è proprio in città, in di poterlo essere solo con Mary. Cosa importa di tutun ristorante dalle abitudini un po' inusuali, che to il resto? Insegue i sentimenti, spesso si scontra
Tim incontra Mary (Rachel McAdams), la ragazza contro di essi ed è costretto a tornare indietro per
dei suoi sogni. Ma, per sistemare un inconveniente rimettere insieme i pezzi di una situazione dramavvenuto a causa della sua assenza, il ragazzo tor- matica e alla fine, come ogni eroe che si rispetti,
na indietro nel tempo e così perde per sempre il imparerà qualcosa di fondamentale da tutto questo.
momento del loro primo incontro. Mary non sa chi Ma si tratterà di qualcosa di terribilmente umano,
sia, ma Tim è deciso a fare il modo che lei sia nel banale, talmente semplice da essere dimenticato.
La genuinità di un film di Richard Curtis è che ti
farà ridere, piangere e riflettere. Le sue storie sono
così profondamente personali, così intime, che è
impossibile non rimanere coinvolti. L’esperienza
acquisita nel cinema nel corso degli anni, portano
il regista e sceneggiatore di Questione di Tempo a
confezionare una pellicola delicata, deliziosa, che
ti provoca un malinconico magone alla bocca dello stomaco, senza sfinirti e infastidirti con marcati
tratti melensi. La dolcezza dei personaggi si mescola con il carisma di un cast leggero ma penetrante,
che ti entra dentro in punta di piedi senza che tu
possa rendertene conto... o cacciarlo via per tornare al tuo innato cinismo.
Antonella Murolo - Everyeye.it
R
ichard Curtis colpisce ancora nel segno, ma
stavolta il rischio era piu' grosso, almeno nei
confronti dei fan abituati a prodotti piu' classici...
Si puo' andare al cinema per vedere una 'banale'
commedia romantica e ritrovarsi davanti a paradossi temporali? O temere una strappalacrime produzione di cassetta e ritrovarsi affascinati e avvinti da
una storia d'amore, addirittura duplice. Nel dubbio
- e partendo dal pressupposto che sia il modo migliore per riuscire in entrambe le missioni - potrebbe bastare affidarsi a Richard Curtis. Come si fa a
non amare Richard Curtis? Dobbiamo a lui (come
sceneggiatore) pietre miliari della commedia sentimentale britannica come Quattro matrimoni e un
funerale, Notting Hill, Bridget Jones e Love Actually! Nel 2009, inoltre, la sua opera seconda da regista
era stata I love Radio Rock… Ma di certo con questo
Questione di tempo siamo su un altro livello. Viaggi
nel tempo e amore filiale sono l'arma segreta di una
storia d'amore delicata e mai sdolcinata, che affida molta della sua forza ai due interpreti - perfetti,
forse ancora prima di entrare in scena - Domhnall
Gleeson e Rachel McAdams. Si gioca sulle illusioni,
ma lungi dall'essere banalmente ingannatorie qui
diventano strumento per rivelare realta' ben piu'
importanti di quelle evidenti a una prima superficiale osservazione. Non si tratta, come secondo
alcuni, di una truffa ai danni della malcapitata da
parte di un uomo in grado di tornare indietro nel
tempo per sapere su quali tasti battere per conquistarla, ma del tentativo di realizzare un sogno che
la tenga al centro di esso. E soprattutto si gioca con
il cuore, in senso buono e, in parte, imprevisto. Che'
- come detto - l'amore, splendido, tra i due giovani,
in fondo cede le armi dinanzi alla commozione che
(forse piu' il pubblico adulto) potrebbe travolgervi
nello scoprire a cosa e' disposto un figlio per non
smettere di avere accanto una figura paterna come
quella di Bill Nighy. La dimostrazione che gratitidine, complicita' e affetto non hanno sesso ne' eta' e,
potendo, non durano una vita sola..
Film.it