Guida dei fiori spontanei

Transcript

Guida dei fiori spontanei
i fiori
dei pigri
Guida
al riconoscimento
dei fiori spontanei
della Provincia di Rimini
Autori
Stefano Cerni
Adriano Mattoni
Con la partecipazione dell’Associazione
“I Radecc”
Progetto realizzato con la collaborazione
del Servizio Ambiente della Provincia di
Rimini
Fotografie
Pagine introduttive
Stefano Cerni
Schede tecniche e muscari in copertina
Adriano Mattoni
Altre
Massimo Fucci
(pag. 2 - pag. 18)
Progetto grafico
Handydandy
Rimini
Stampa
Lithos arti grafiche
Villa Verucchio
Rivolgiamo un pensiero affettuoso ed un doveroso
ringraziamento all’amico Alberto Carati, già presidente dell’Associazione Culturale “I Radecc”, la cui
prematura scomparsa gli ha impedito di vedere la
presente opera oggi completata.
I suoi preziosi consigli, contributi di vera passione,
si sono rivelati fondamentali nelle fasi d’avvio della
pubblicazione.
I fiori dei pigri
2
Una ricchezza floreale
inaspettata
I fiori dei pigri sono i fiori che si possono apprezzare per la loro bellezza senza sforzarsi troppo, gettando solo uno
sguardo sui luoghi marginali come i cigli
della strada, dove si trova una ricchezza
floreale inaspettata che fa parte del paesaggio urbano.
L’assessorato all’ambiente della Provincia di Rimini, nella convinzione che anche le aree marginali vadano valorizzate,
ha voluto contribuire alla realizzazione di
questo volume dedicato ai fiori che sorgono spontaneamente ai bordi di quelle
strade che quotidianamente percorriamo
in auto, in bici o a piedi, la cui ricchezza
passa inosservata ai più perché nella fretta di raggiungere le nostre mete, l’occhio
scorre senza fissarle, le immagini del paesaggio circostante.
Ritenendo che la conoscenza e la valorizzazione della flora spontanea erbacea potrebbe costituire la base di un
progetto per la valorizzazione esteticopaesaggistica e per la riqualificazione
ambientale a basso input energetico di
ambienti antropizzati, è ipotizzabile che
attraverso questa pubblicazione si focalizzi l’attenzione su delle aree marginali
oggi poco considerate.
Soltanto negli ultimi anni, infatti, è cresciuto in Italia l’interesse per la flora erbacea
spontanea, ormai rarefatta per le diverse
pressioni antropiche, poiché si è riconosciuto che il suo recupero e valorizzazione rappresenta probabilmente un’attività
di fondamentale importanza nell’ottica
della conservazione della biodiversità.
Ringrazio quindi chi ha lavorato alla realizzazione di questo volume ed in particolare a chi diede l’input iniziale e cioè
Alberto Carati e Stefano Cerni con i quali
chiacchierando alcuni anni fa di natura e
biodiversità, della straordinaria vitalità dei
cigli delle strade e di quanto sarebbe stato interessante fissare e raccogliere delle
immagini di quei luoghi frequentati ogni
giorno da moltissimi passanti, abbiamo
condiviso un sogno che oggi si realizza.
Anche per questo vorrei dedicare questo
lavoro al compianto dott. Alberto Carati,
socio fondatore e presidente dell’Associazione “I radecc” che tanta passione e
dedizione ha dato per la conoscenza della
natura e soprattutto per la valorizzazione
della vegetazione spontanea.
Buona lettura.
Cesare Romani
Assessore all’Ambiente
e alle Politiche per lo Sviluppo
Sostenibile Provincia di Rimini
Damigella s.
Premessa
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I fiori dei pigri
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L’incolto come valore
La strada è indubbiamente uno dei principali attori del paesaggio, a maggior
ragione di quello italiano vista la sua lunghissima e articolata storia, e il suo margine è un comprimario sempre presente,
anche se poco noto e ancor meno indagato. Ma, proseguendo nel parallelo cinematografico, a ben vedere più che di un
comprimario possiamo senz’altro parlare
di un caratterista, di un personaggio che,
seppur secondario, ha una spiccata singolarità, capace di colorare il racconto.
Proprio per questo i margini stradali nella
loro ciclica epifania di vegetazioni e fioriture sono, spesso incosciamente, il suggestivo sfondo dei nostri viaggi, di quelli lenti
fatti a piedi, a cavallo o in bicicletta, ma
anche di quelli veloci, degli spostamenti in
moto, auto e treno. Luoghi di confine, incolti, margini, “mo mé u m pis ènca i póst
ch’u n suzéd gnént”, posti dove apparentemente non succede niente, seguendo l’invito al viaggio poetico di Raffaello
Baldini. Di come i piccoli e grandi incolti
che cingono sentieri, strade e autostrade, siano parte importante dei paesaggi
italiani si potrebbe parlare a lungo, così
come delle infinite suggestioni personali e letterarie, collettive e visive. Ma qui
preferisco soffermarmi sull’innovativo significato paesaggistico che questi luoghi
rivestono, in una attualissima lettura ecologica e sociologica insieme. Cercherò
quindi di declinare allo specifico territoriale e descrittivo dei fiori dei pigri le attente
analisi dei paesaggi contemporanei fatte
da Gilles Clément e Pierre Donadieu e
più in generale sui diversi risvolti culturali proposti da Emilio Sereni, Marc Augé,
Vito Teti, Eugenio Turri, Massimo Quaini,
Duccio Demetrio e Franco La Cecla, solo
per citare alcuni degli autori che mi hanno
accompagnato sulle strade di carta che
conducono a scoprire il senso dei luoghi.
Incomincio quindi puntualizzando che la
maggior parte dei margini stradali rientrano a pieno titolo nella categoria delle
aree verdi residuali, frammenti di territorio in cui si rifugia la biodiversità, raccolti
sotto l’unico termine di “Terzo paesaggio”. Prima di procedere in questa breve
descrizione dei valori estetici, ecologici e
culturali della vegetazione del margine, è
necessario soffermarsi sul significato di
questa recente categoria paesaggistica.
Va quindi chiarito che in territori fortemente antropizzati, come la quasi totalità della Provincia di Rimini, da secoli non esistono più insiemi primari, ossia ambienti
da sempre non sfruttati o manomessi
dall’uomo, ma tutte le aree verdi possono
essere classificate come riserve, parchi
e aree protette, o coltivi di varia natura.
Esiste poi un’altra categoria che, magari
inaspettatamente per i più, cela una quota importante di biodiversità, quella dei
residui, di tutte quelle aree verdi che derivano dall’abbandono di una attività umana. C’è così il residuo recente di attività
industriali o artigianali dismesse, quello
pluridecennale dell’agricoltura mezzadrile
e spingendosi nell’entroterra montuoso,
zionale a indurre un mantenimento artificiale del verde. I fiori che crescono invece
in libertà lungo i margini stradali, le erbe
combattenti, se gestite con riguardo e attenzione, anche funzionale alle necessità
stradali, sono la flora più affascinate e al
contempo ecologica. Senza dimenticare
che in tempi abbastanza brevi gli incolti
erbacei evolvono e, ancora se orientati
con attenzione, possono trasformarsi in
meravigliose siepi arbustive punteggiate magari da isolate essenze arboree.
Biancospini e sambuchi, aceri e olmi,
ma anche marugoni e mandorli, sono
un semplice accenno floristico ad alcune
delle possibili soluzioni spontanee vegetazionali che potrebbero ornare non solo
le bellissime strade di campagna, ma anche le più trafficate arterie urbane. Queste
ultime, come d’incanto, ritornerebbero ad
essere riconoscibili strade romagnole e
non anonime infrastutture circondate da
un verde vivaistico, omologato da nord a
sud.
“Perché i cittadini del XXI secolo avranno bisogno di nature [naturali] da vivere e
da vedere”, abitanti di campagne urbane
attraversate da strade cinte almeno da
margini verdi capaci di emozionare per
imprevedibilità di colori e suggestioni, per
varietà di forme e mescolanze.
Verdi bordature, magari ampie e accoglienti per il pedone e il ciclista, in cui far
tesoro di antiche pratiche contadine, aggiornate con nuovi saperi fondati su una
imprescindibile e improrogabile responsabilità ambientale.
Fabio Fiori
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Damigella s.
Presentazione
quello secolare della pastorizia o della
selvicoltura. Ci sono poi i frammenti di
incolto, magari in attesa di edificazione,
alla periferia della città o sarebbe più giusto dire in quel grande, nuovo paesaggio
che viene chiamato “campagna urbana”.
Semplificando e rimanendo nel riminese,
potremmo dire quel territorio ibrido che
sta a monte dell’autostrada. Una zona di
incontro e scontro tra interessi economici
di varia natura, tra visioni, a dire il vero
non molte, diverse di pianificazione paesaggistica. Questa campagna urbana è
percorsa da strade piccole e grandi che
tagliano coltivi e zone artigianali, aree residenziali e commerciali, strisce d’asfalto
costeggiate da vegetazione spontanea
a cui da qualche anno sono andate ad
aggiungersi nuove isole verdi, le rotatorie. Proprio le scelte d’arredamento urbano fatte su queste ultime diventano
un caso paradigmatico di come spesso
venga intesa la gestione del verde pubblico. Tralasciando in questa sede le varie
forme d’arte, o sedicenti tali, che hanno
trovato nelle rotonde nuovi spazi, quello a
cui si assiste quasi sempre è la messa in
scena di una natura forzata. Grandi forzati, schiavi vegetali del sud, sono sia gli
ulivi plurisecolari che le palme esotiche,
piccoli forzati, fragili replicanti, petunie,
tulipani, viole e tante altre specie vivaistiche capaci di sopravvivere al più qualche
settimana.
E’ al contrario indispensabile incominciare criticamente a riflettere su quanta “natura naturale” sta ai margini delle strade,
osservare come ci invita a fare Cléments
“gli scarti e i residui, il loro funzionamento. Osservare i comportamenti che si
svolgono dentro questi spazi, gli esseri
che vi trovano cittadinanza. Nello sguardo posato sul Terzo paesaggio, cioè sul
rovescio del mondo organizzato, vi sono
spunti per una critica pertinente, originale
e sottilmente sovversiva ad alcune tecniche di pianificazione”. Per altro, anche
solo volendo fare un discorso ecologico,
non va mai dimenticato che la natura forzata necessita di grandi quatità di energia
contraria, ossia di costosa energia fun-
I fiori dei pigri
6
Introduzione
Come nasce questo libro
Vi dobbiamo delle spiegazioni.
Siamo sicuri che solo pochi di voi che vi
accingete (speriamo numerosi) a prestare
la vostra attenzione a questa pubblicazione, senza aver prima letto l’introduzione,
intuiscano il significato e la ragione della
scelta di un titolo poco usuale e di non
immediata interpretazione.
Che nesso esiste tra i fiori spontanei e i
pigri? Apparentemente nessuno ma nella
realtà, dal nostro punto di vista, esiste un
legame tra un luogo insolito dove a volte
nascono i fiori e coloro che possono apprezzarne la bellezza senza dover necessariamente andare alla loro ricerca.
Quali sono questi luoghi? I lati delle strade, quella sorta di “terra di nessuno” che
spaventa la maggior parte di noi perché
un po’ per l’incuria un po’ per il sempre
maggior traffico, sono diventati luoghi
poco o per nulla frequentabili.
E chi sono i pigri? Tutte quelle persone
che, pur interessate alla natura e che
vorrebbero conoscerla maggiormente,
non hanno tempo o voglia da dedicare in
esclusiva per “andar per prati o boschi”
alla ricerca di un fiore o alla conoscenza
di una pianta.
Può accadere così che per diversi motivi,
uno in particolare che poi vi indicheremo,
siate nelle condizioni di percorrere, a una
velocità adeguata, una strada ai cui margini crescano piante le cui fioriture siano
particolarmente attraenti e decorative.
Può poi sorgervi la curiosità di riconoscere questa o quella specie così intrepida
da non farsi intimorire da un luogo apparentemente ostile per crescere prosperosa e fiorire copiosa.
Al di la del fatto che spesso la curiosità
di leggere un libro nasce anche da un titolo “intrigante”, non di rado molti autori,
completato il lavoro, si trovano nel dilemma di dare alla loro opera un titolo adeguato che sappia riassumere in maniera
esaustiva il contenuto.
Il nostro caso è esattamente l’opposto.
Il titolo nacque oltre dieci anni fa quando,
sempre con la Provincia di Rimini, realizzammo un volume dedicato alle erbe
mangerecce del territorio che ebbe grande successo tanto da rendere necessarie
due ristampe dell’opera per far fronte alle
numerose richieste degli appassionati di
natura e gastronomia della tradizione.
Ci sembra simpatico raccontare un aneddoto legato a questa pubblicazione.
Come ricordato in precedenza, tra l’idea
e la realizzazione del libro sono trascorsi
oltre dieci anni.
Circa tre anni fa ci trovavamo in una località del Friuli Venezia Giulia per un corso
di formazione professionale in materia
di analisi sensoriale alimentare. Uno dei
corsisti, in una pausa, ci chiese se fosse
disponibile una copia dei “Fiori dei pigri”.
Incredibile, come era possibile che a oltre 400 km di distanza qualcuno potesse
chiedere una cosa solo abbozzata nella
Damigella s.
Introduzione
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mente? Chiedemmo sorpresi spiegazione e capimmo il nesso. Il corsista era
assistente del prof. Lanfranco Conte docente di scienze delle tecnologie alimentari all’Università di Udine, con il quale
condividevamo alcuni progetti.
Con lui avevamo evidentemente manifestato l’intenzione di realizzare questa
pubblicazione che, per mancanza di opportunità, era rimasta solo a livello di idea.
Il professore ne aveva parlato con il proprio assistente il quale, ritenendo il lavoro
realizzato e incuriosito dal titolo, ne aveva
richiesto una copia agli autori.
Forse questo episodio ha costituito uno
stimolo in più per realizzare il libro.
Girando in largo e in lungo per il territorio provinciale, ci rendemmo conto che
lungo le strade, anche quelle più trafficate, nascono tantissime piante spontanee le cui fioriture spesso assumono dei
connotati particolarmente decorativi con
combinazioni cromatiche e di forme che
si avvicinano, alcune volte, alle opere dei
maestri giardinieri. Sembra quasi che la
natura cerchi la sua rivalsa creando, in
luoghi particolarmente ostili come i cigli
delle strade, dei piccoli capolavori che si
rinnovano continuamente nel corso delle stagioni. Carpe diem, cogli l’attimo, è il
caso proprio di dirlo visto che anche l’uomo concorre involontariamente a questo
continuo rinnovamento falciando periodicamente (per la maggior parte dei cittadini comunque troppo di rado) questi spazi
inutilizzati, costringendo le piante, tra uno
sfalcio e l’altro, ad impegnarsi per riuscire,
con la fioritura, a mostrare la livrea migliore.
Un luogo ostile quindi a cui dare una dignità, una sorta di rivalsa nei confronti
dei celebrati boschi e prati che, per i più,
sono gli unici luoghi dove poter ammirare
i fiori spontanei.
Attraverso questa pubblicazione vogliamo
dimostrare che anche senza addentrarsi
nella natura è possibile ammirare alcune
fioriture particolarmente decorative.
Non vogliamo essere a tutti i costi originali
nel proporre qualche cosa di innovativo,
vogliamo semplicemente contribuire alla
elementare conoscenza di alcune piante le cui fioriture sono visibili, già sul finire
dell’inverno, nei bordi delle strade. Abbiamo fatto cenno ad una situazione particolare che ci pone nelle condizioni migliori
per poter osservare i “fiori dei pigri”: Cosa
c’è di meglio che andare in bicicletta,
senza velleità agonistiche e nella necessità di tenere la destra, osservare in tutta
tranquillità e sicurezza che cosa è capace
di creare la natura lungo le strade?
Una pubblicazione quindi non solo per
“pigri”, anche per ciclisti con la predisposizione per la natura che, senza rinunciare
al loro principale hobby, possono riservare un piccolo spazio all’interesse naturalistico.
I fiori dei pigri
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Per i veri pigri, che non ne vogliono sapere di inforcare il “cavallo d’acciaio”, a
malincuore suggeriamo di scegliere un
itinerario da percorrere con l’autovettura che si snodi attraverso le strade poco
trafficate della campagna riminese.
Potrebbe essere utile prendere come
base il percorso individuato dal Consorzio della Strada dei Vini e dei Sapori dei
colli di Rimini (sito www.stradadeivinidirimini.it) che dà anche l’opportunità di far
visita alle aziende agricole associate per
conoscere ed acquistare i prodotti tipici
del nostro territorio.
Damigella s.
Introduzione
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Come usare questo libro
Scegliete una fresca e soleggiata giornata primaverile (per le fioriture va benissimo anche una giornata in piena estate),
percorrete una strada di campagna poco
trafficata e quando vi imbattete in qualche macchia colorata lungo la strada,
parcheggiate la macchina in un luogo sicuro. Incamminatevi (non si è mai tanto
pigri da non fare neppure qualche passo)
con il libro sotto braccio scrutando la flora che cresce lungo il ciglio o sui bordi dei
fossati o sulle scarpate. Cercate di identificare la pianta fiorita che ha attirato la
vostra attenzione.
Per i ciclisti è tutto più facile, ve lo dice
chi pratica da anni lo sport della bicicletta. La velocità moderata e la necessità di
percorrere la strada mantenendo rigidamente la destra, facilitano la visione del
paesaggio circostante. Siccome l’occhio
vede ciò che interessa maggiormente,
partite per la vostra passeggiata (o seduta di allenamento se avete qualche
velleità sportiva) facendo attenzione a ciò
che è presente sul lato della strada. Fermarsi ogni volta che trovate qualche fioritura che attira la vostra attenzione non è
cosa difficile, basta rispettare rigidamente
le norme del Codice stradale. Anche in
questo caso vale il suggerimento di percorrere strade di campagna poco trafficate, consiglio valido in generale per ogni
ciclista attento alla salute.
Una raccomandazione
Può capitare che alcune delle piante descritte siano utilizzabili a fini alimentari.
Può sembrare superfluo ricordarlo però,
la prudenza non è mai troppa, la raccolta di erbe spontanee eduli è soggetta ad
alcune regole basilari alle quali attenersi
scrupolosamente.
Tra queste una delle più importanti consiglia di non raccogliere erbe mangerecce
che crescono ai lati delle strade per il possibile contaminamento da parte di polveri
sottili e altre sostanze tossiche emesse
dagli scarichi degli autoveicoli in transito.
I fiori dei pigri
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La fioritura nelle stagioni
Con i primi tepori della primavera la natura inizia il suo ciclo. Per la verità già a febbraio, specialmente nelle annate più miti,
compaiono le prime, sia pure sporadiche,
fioriture.
Predomina in questo periodo il colore giallo. Nei luoghi umidi, generalmente lungo
i fossati dove permane per lungo tempo
l’acqua stagnante, compare il fiore del
Farfaraccio (Tussilago farfara) che attira
l’attenzione per la sua precocità e per la
bella fioritura di un intenso giallo vivo esaltata dall’assenza di foglie che compaiono
solo con l’avanzare della stagione. Quasi
contemporaneamente, sempre nei luoghi
umidi ma meglio esposti e più riparati dai
venti freddi provenienti da nord, cresce il
Lamio (Lamuim purpureum). E’ una graziosa pianticella che abitualmente suole
riunirsi in vistose macchie la cui fioritura,
di colore porpora, da lontano, ma non
solo, assume un aspetto particolarmente
decorativo.
Sempre sul finire dell’inverno il Ranuncolo
(Ranunculus Ficaria) si riunisce in colonie
numerose e forma macchie di colore giallo intenso che contrasta con il bel fogliame verde scuro brillante di consistenza
coriacea a forma di cuore. Da questo
momento anche il bianco dei petali di alcuni fiori riuniti in grandi macchie fa la sua
comparsa. La comune e graziosa Margherita (Bellis Perennis) annuncia l’arrivo
imminente della primavera colonizzando
prati e incolti senza disdegnare i cigli stradali.
Transitando lungo le strade in questo periodo, possono colpire la nostra attenzione distese di fiori bianchi presenti soprattutto nei coltivi e nelle vigne. Si tratta della
Rucola selvatica (Diplotaxis erucoides)
che con grande impeto vegetativo, infesta i campi. Ha timore solo della reazione
dell’agricoltore che con mezzi meccanici
provvede a limitarne la diffusione. Non
temete, lo spettacolo è garantito anche
per il prossimo anno visto che le piante
hanno sempre il tempo di produrre numerosissimi semi che garantiranno la sopravvivenza della specie. Ben più delicata
e graziosa è la fioritura bianco crema
della sempre più presente Rucola coltivata (Eruca sativa), sfuggita dalle numerose
coltivazioni presenti nella nostra provincia, vocata da sempre alla produzione di
semi di piante orticole da riproduzione.
Ci avviciniamo di gran carriera al mese
di aprile. Ormai la primavera è prepotentemente entrata e con essa l’esplosione
della natura si sta completando.
E’ in questo mese che si concentrano le
più belle e numerose fioriture che ornano e decorano gratuitamente le nostre
strade. Compaiono le grandi macchie di
colore violetto che caratterizzeranno tutto il mese per la loro grande diffusione.
La pianta che maggiormente concorre a
diffondere questa tonalità di colore è la
gli Autori
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Damigella s.
Introduzione
Borraggine (Borago officinalis) che contrariamente al suo aspetto rude prima
della fioritura, conferito dalla abbondante
tomentosità e bollosità delle sue foglie,
acquista un’ immagine elegante e raffinata dopo che, completato lo sviluppo,
appaiono i vistosi e decorativi fiori.
Anche la Veronica (Veronica persica),
pianta dall’habitus prostrato e tappezzante, mostra la sua fioritura, poco appariscente ma estremamente delicata,
fatta di fiorellini azzurro cielo screziati di
bianco. L’effetto cromatico e decorativo
viene esaltato quando, caso abbastanza
frequente, si consocia alla margherita.
Non è raro in questo periodo osservare
piccole piante, i Muscari, appartenenti
alla famiglia delle liliacee che si caratterizzano per la fioritura a forma di pigna
di colore violetto che attira l’attenzione
quando la colonia diventa numerosa al
punto da estendersi per ampi tratti.
Appariscente è pure la fioritura della Salvia (Salvia officinalis) con spighette di un
viola intenso leggermente reclinate dal
peso dello scapo fiorale.
Sulle tonalità di rosso porpora, già dall’inizio di marzo, appare la Fumaria (Fumaria
officinalis).
La primavera è avanzata, è tempo di
pulizie “pasquali” e gli addetti alla manutenzione delle strade intervengono con
lo sfalcio dell’erba. E’ come passare la
cimosa su un fiore disegnato da un artista sulla lavagna. Si azzera la situazione
e si ricomincia da capo. E come il pittore deve di nuovo creare l’opera, così la
natura provvede a dare vita a nuove idee
lasciando spazio alle piante più intraprendenti che faranno a gara per contendersi
il primato su quello stretto lembo di terra
che costeggia le strade.
Durerà poco il secco dell’erba tagliata,
ben presto il verde tornerà a dominare
lasciando spazio ai colori dei fiori della
tarda primavera e dell’inizio dell’estate.
I fiori dei pigri
12
Glossario botanico
Figura 1. Foglia.
Achenio: vedi frutto.
Amplessicaule: di foglia la cui base è al-
Figura 2. Margine fogliare.
intero
ondulato
seghettato
crenato
dentato
lobato
roncinato
largata e abracciante il fusto.
Annuale: di pianta che svolge il ciclo biologico e la propria vita nell’arco dell’anno.
Auricole: prolungamenti della base fogliare di alcune graminacee, di forma e
colore diversi, abraccianti il fusto.
Bacca: vedi frutto.
Biennale: di pianta che svolge il ciclo
biologico e la propria vita nell’arco di 2
anni.
Bilabiato: di struttura divisa in due labbri, generalmente uno superiore e uno
inferiore, come la corolla delle Labiate
(Figura 6).
Brattea: foglia modificata con funzione
vessilare o di protezione dei fiori.
Bratteola: formazione bratteiforme minore, posta sul peduncolo fiorale.
Bulbo: germoglio per lo più sotteraneo,
raccorciato e munito di spessi organi
fogliari protettivi, carnosi, gli esterni dei
quali di natura papiracea (Figura 9).
Caduco: organo destinato a cadere una
volta esaurita la propria funzione.
Calice: involucro esterno del fiore, quasi
sempre verde e diviso in parti dette sepali, può essere dialisepalo o gamosepalo
(Figura 4).
Calicetto: formazione situata presso il
calice e costituita di bratteole.
Capsula: vedi frutto.
Cariosside: vedi frutto.
Figura 3. Apici e basi fogliari.
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acuto
ottuso
mucronato
acuminato
ottusa
tronca
cordata
cuneata
Glossario botanico
Cartilagineo: di organo o parte di organo che ha consistenza di cartilagine.
Caule: sinonimo di fusto.
Caulinare: relativo al caule.
Cespuglioso: di pianta legnosa avente
diversi fusti di dimensioni analoghe.
Cirri: organi di sostegnoo di attacco delle Angiosperme rampicanti non volubili, di
varia origine (fogliare, fiorale, caulinare)
Corolla: involucro interno del fiore, formato da petali, quasi sempre colorati,
può essere dialipetala o gamopetala
(Figura 5).
Decorrente: foglia il cui lembo si prolunga inferiormente in un’ala fogliacea sul
ramo o sul fusto.
Decussate: foglie a inserzione opposta
e incrociate, nella loro disposizione, ad angolo retto.
Deiscente: vedi frutto.
Dioica: specie i cui fiori maschili e femminili sono portati rispettivamente da individui distinti.
Drupa: vedi frutto.
Embriciato: con parti che si ricoprono
per metà come le tegole di un tetto.
Endocarpo: vedi frutto.
Epigeo: pianta o organo che sta fuori dal
terreno.
Erbaceo: verde o della consistenza molle dell’erba, contrapposto a colorato
o legnoso.
Esocarpo: vedi frutto.
Fascicolato: riunito in un fascio.
Fiore: organo della pianta destinato alla
riproduzione e fornìmato da varie parti
(Figura 4).
Foglia: organo per lo più verde, di forme
svariatissime e più spesso laminare.
Presiede alla fotosintesi e alla traspirazione (Figura 1).
Follicolo: vedi frutto.
Frutto: deriva dalla modificazione dell’ovario (se di altra struttura del fiore, viene
chiamato “falso frutto” es. fragola); la
parte dell’ovario che poi si accresce nel
frutto, è detta “pericarpo”, ed è divisa in
tre strati (a partire dall’esterno, esocarpo,
Figura 4. Fiore.
I fiori dei pigri
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Figura 5. Corolla.
corolla dialipetala
corolla gamopetala
Figura 6. I petali.
labbro superiore
labbro inferiore
fiore delle Labiate
vessillo
ala
carena
fiore delle Leguminose
mesocarpo, endocarpo); a seconda della
consistenza del pericarpo distinguiamo
“frutti carnosi” e “frutti secchi”; infine, in
relazione alle modalità di apertura, i frutti
si distinguono in “deiscenti” (si aprono a
maturità), “indeiscenti” (non si aprono a
maturità) e “prorompenti” (a maturità gettano lontano i semi).
Frutti carnosi
Drupa: frutto per lo più presente nelle nel-
le Rosacee Prunoidee (amarena, albicocca, pesca, susina, ciliegia). L’esocarpo è
la cosidetta “polpa”; l’endocarpo è lignificato, ed è il cosidetto “nocciolo”.
Bacca: esocarpo più o meno consistente,
mesocarpo ed endocarpo concresciui e
carnosi (pomodoro, peperone, banana,
kiwi e uva).
Frutti secchi
Carrioside: tipico frutto delle graminacee,
il pericarpo è intimamente connesso al
seme e difficilmente separabile (frumento,
mais, riso).
Noce o nucola: il pericarpo è legnoso e
facilmente separabile dal seme (ghianda,
nocciola, castagna).
Follicolo: si apre secondo una linea.
Legume: si apre secondo due linee longitudinali (pisello, fagiolo).
Siliqua e siliquetta: si aprono secondo
due linee, mettendo in evidenza un setto
che porta i semi, la siliqua è più lunga che
larga, la siliquetta è pressapoco lunga
quanto larga (Crucifere).
Capsula: si apre secondo più linee.
Fusto: parte della pianta, più spesso epi-
Figura 7. Lamine fogliari.
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palmata
laceolata
obovata
ellittica
cordata
aghiforme
paripennata
imparipennata
palmata
Figura 8. Infiorescenze.
racemo
spiga
verticelli
spicastro
spiga
capolino
ombrella
corimbo
Glossario botanico
gea, deputata al sostegno e al trasporto
della linfa (Figura 9).
Glabrescente: quasi glabro.
Glabro: sprovvisto di peli.
Glandoloso: provvisto di ghiandole, organi vescicosi secernenti liquidi di varia
natura.
Glauco: tipico colore verde grigio dovuto
alla presenza di uno strato di cera sul verde
sottostante.
Guaina: parte basilare del picciolo slargato e abbracciante il fusto.
Infiorescenza: insieme di fiori ravvicinati
portati da uno o più rami (Figura 8).
Involucro: gruppo di brattee poste al di
sotto di una infiorescenza.
Involuto: si dice del margine fogliare avvolto sulla pagina superiore.
Ipogeo: che si sviluppa sotto terra.
Lacinia: incisione profonda che frammenta un organo (foglia, petalo).
Lamina fogliare: vedi (Figura 7).
Legnoso: costituito prevalentemente da
legno (in genere di pianta con fusto lignificato).
Legume: vedi frutto.
Lesiniforme: di organo terminante in una
punta ricurva.
Ligula: piccola membrana situata alla
sommità della guaina nelle foglie delle
Graminacee.
Ligulato: di fiore tipico delle Composite,
costituito da una corolla aperta da un lato
e spianata, simile ad una linguetta.
Mesocarpo: vedi frutto.
Legnoso: costituito prevalentemente da
legno (in genere di pianta con fusto lignificato).
Legume: vedi frutto.
Lesiniforme: di organo terminante in una
punta ricurva.
Ligula: piccola membrana situata alla
sommità della guaina nelle foglie delle
Graminacee.
Ligulato: di fiore tipico delle Composite,
costituito da una corolla aperta da un lato
e spianata, simile ad una linguetta.
Mesocarpo: vedi frutto.
Monoico: specie i cui fiori maschili e femminili sono portati dallo stesso individuo.
Figura 9. Fusti.
I fiori dei pigri
16
fusti aerei
eretto
prostrato
ascendente
volubile
fusti sotteranei
bulbo
rizoma
tubero
Mucrone: punta breve e rigida, in genere
all’apice di foglie (Figura 3).
Nervatura: vedi (Figura 3, 10).
Nettario: organo glanduloso di certi fiori
secernente un liquido zuccherino detto
nettare.
Noce o nucola: vedi frutto.
Opercolo: coperchio delle capsule che
permane fino alla loro deiscenza; in genere,
organo destinato a chiudere un’apertura.
Ovario: parte del pistillo contenente uno
o più ovuli, dopo la fecondazione diventa
frutto (Figura 4).
Ovulo: corpo in genere rotondeggiante che rappresenta il primo abbozzo del
seme.
Pappo: complesso di appendici all’apice
del frutto delle Compositae; impropriamente, ciuffo di peli che incorona il seme.
Peduncolo: sostegno di uno o più fiori
(figura 4).
Pennatifida: lamina fogliare divisa più o
meno profondamente in lacinie (Figura 7).
Perenne: pianta che vive più di 2 anni,
per la presenza di organi svernanti.
Perianzio: il complesso dell’involucro
fiorale, distinto in alcune piante in calice
e corolla.
Pericarpo: vedi frutto.
Perigonio: involucro fiorale non distinto
in calice e corolla, i cui elementi si chiamano tepali.
Petaloideo: che ha l’aspetto di un petalo.
Picciolata: foglia che possiede un picciolo.
Pinnula: fogliolina nelle foglie bi e tricomposte.
Pistillo: parte femminile del fiore composta
da ovario, stilo e stigma (Figura 4).
Polimorfa: specie che può presentarsi
sotto aspetti e forme differenti.
Pronubo: insetto che, trasportando polline
da un fiore ad un’altro,favorisce la fecondazione incrociata.
Prostata: pianta adagiata al suolo (Figura 9).
Rachide: asse della spiga nelle Graminacee, picciolo comune delle foglie composte nelle felci.
Radice: vedi (Figura 11).
Rampicante: pianta che avendo un càule debole e lungo è obbligata a sostenersi,
Figura 10. Nervature.
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penninervia
retinervia
parallelinervia
palminervia
Figura 11. Radici.
radice fittone
radice fascicolata
Glossario botanico
aggrapparsi ad un un tutore mediante organi d’attacco o avvolgendosi attorno ad
esso.
Rostro: prolungamento di un organo a
forma di becco.
Scaglia: sinonimo di squama.
Scapo: fusto sprovvisto di foglie, in genere portante fiori.
Sessile: sprovvisto di sostegno (picciolo
o peduncolo).
Siliqua, siliquetta: vedi frutto.
Squama: formazione di aspetto lamellare
ed appiattito, in genere di piccole dimensioni.
Stame: componente della parte maschile
del fiore costituito da filamento ed antera
che a maturità libera il polline (Figura 4).
Stipola: appendice fogliacea membranosa posta alla base del picciolo.
Suffrutice: pianta con fusto legnoso alla
base ed erbaceo superiormente.
Tepalo: elemento del perigonio.
Tetramero: verticillo fiorale o fogliare costituito da quattro elementi.
Tomentoso: si dice di organo ricoperto
di peli fitti e spesso intrecciati.
Tubuloso: si dice di fiore tipico delle
Composite a forma di tubo.
Verticcilato: si dice di un gruppo di elementi disposti a verticillo, cioè inseriti sul
medesimo piano attorno ad un asse.
Picciolata: foglia che possiede un picciolo.
I fiori dei pigri
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pagina
I fiori
Schede tecniche
Spesso, quando si crea una guida o un
manuale, è facile cadere nell’errore di
usare una terminologia troppo scientifica
o seguire un’impostazione eccessivamente didattica, rischiando di perdere di
vista l’obiettivo del lavoro: servire il lettore.
Questo è uno dei motivi che ci hanno
spinto a trovare una chiave di ricerca diversa, raggruppando i fiori in base al loro
colore, per rendere più immediata l’identificazione e creare uno strumento utile
anche per i meno esperti.
Una volta riconosciuta la foto del fiore
all’interno della sezione, si potrà consultare la scheda tecnica con la descrizione,
le caratteristiche specifiche e le proprietà,
della relativa pianta, imparando a individuare con semplicità alcuni dei fiori che
crescono spontaneamente nella provincia di Rimini.
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I fiori dei pigri
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Borragine
Origine del nome
Diverse sono le versioni dell’etimo del nome del genere, la più
accreditata sembra che derivi dall’arabo abou rach e significa
“padre del sudore” riferito alle proprietà sudorifere della pianta.
Descrizione
Pianta annuale, ispida in tutte le sue parti per setole subspinose
patenti o riflesse. Il fusto è eretto e ramoso in alto. Le foglie basali
hanno lamina ovata a contorno intero, ondulate, mentre quelle
del fusto sono lanceolate e progressivamente ridotte. I fiori hanno
cinque petali saldati alla base e di colore azzurro vivo con antere
scure.
Dove si trova
Cresce negli incolti, nei prati e nelle vigne; fiorisce quasi tutto
l’anno.
Proprietà
La borragine nelle nostre zone viene consumata sia per fare
ripieni e farcie, sia come verdura cotta da sola o in misticanza;
e proprio l’uso alimentare della pianta oscura l’uso dell’infuso
come emolliente, sudorifero ed astringente.
Nome
Borago officinalis L.
Famiglia
Boraginaceae
Damigella
Borragine s.
Borragine
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I fiori dei pigri
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Bugula
Origine del nome
Il nome del genere deriverebbe dal latino abigere cioè “espellere”
perché favorisce il parto e reptans perché la pianta produce
stoloni striscianti.
Descrizione
Piantina perenne, strisciante con stoloni radicanti ai nodi, fusti
fioriferi eretti e lanosi in alto.
Le foglie basali sono lungamente picciolate, di forma spatolata
e bordo crenato; quelle del fusto hanno picciolo corto e progressivamente ridotte. I fiori formano una densa spiga facendo
risaltare il colore azzurro-violetto delle corolle.
Osservando i dettagli nella spiga si nota una pubescenza sulle
facce opposte che si alterna agli internodi; anche il tubo corollino
e pubescente con gli stami appena sporgenti.
Dove si trova
Cresce nelle radure dei boschi di latifoglie, nei prati stabili e lungo
i sentieri; fiorisce da marzo a giugno.
Proprietà
Questa piantina ormai dimenticata era utile in tutte le lesioni della
pelle (piaghe e ferite); nelle infiammazioni delle mucose (bocca,
gola e vagina); inoltre per uso interno nelle emorragie polmonari
di origine tubercolare, nell’asma bronchiale, bronchiti acute
o croniche, nelle infiammazioni gastro-intestinali, nelle diarree
e dissenterie.
Nome
Ajuga reptans L.
Famiglia
Labiatae
Damigella
Bugula s.
Bugula
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I fiori dei pigri
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Cipollaccio col fiocco
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino muscus per l’odore di muschio dei fiori.
Descrizione
Pianta perenne, dal bulbo globoso di forma ovato-piriforme con
tuniche esterne di colore rossiccio o rosate. Lo scapo è semplice, eretto, cilindrico e glabro. Le foglie, nascono dal bulbo e
sono lineari ed erette prima della fioritura, poi via via prostrate
e flaccide. I fiori fertili, disposti in un racemo cilindrico o piramidato, sono patenti alla fioritura e sormontati da un vistoso ciuffo
di fiori sterili, più chiari dei fertili. Il colore dominante dei fiori è il
violetto che schiarisce verso l’apice.
Dove si trova
Cresce di preferenza nelle scarpate e negli incolti dei terreni
subacidi; fiorisce da aprile a giugno.
Proprietà
I bulbi schiacciati servivano per fare maturare gli ascessi e i
paterecci; usati come alimento hanno effetto diuretico ed antinfiammatorio della vescica e dell’intestino. Questi bulbi, commercializzati sott’olio con il nome di lampascioni sono menzionati tra
le specialità pugliesi.
Nome
Muscari comosum Miller
Famiglia
Liliaceae
Sinonimo
Leopoldia comosa (L.) Parl. / Hyacinthus comosus L.
Damigella
Cipollaccios.
Cipollaccio col fiocco
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I fiori dei pigri
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Iris
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “arcobaleno”,
perché molte specie hanno fiori molto belli.
Descrizione
Pianta perenne con rizoma cilindrico e strisciante sul terreno.
Il fusto è cilindrico, leggermente compresso, eretto con 3-4 fiori
alla sommità. Le foglie a forma di sciabola hanno la punta acuta.
Fiore subsessile con spata bianco membranosa in alto; ha tre
tepali rivolti verso il basso e tre verso l’altro, di colore violetto,
percorsi da una striscia centrale di peli giallastri solo nella prima
metà.
Dove si trova
Generalmente coltivato per ornamento spesso è sfuggito a coltivazione nelle scarpate aride; fiorisce da aprile a giugno.
Proprietà
Nelle campagne il rizoma pulito e decorticato veniva usato per
fare i dentaroli; dopo un lungo invecchiamento prende odore
di violetta quindi veniva utilizzato per profumare la biancheria
oppure ridotto in polvere veniva usato come cipria sbiancante
per la pelle.
Iris
Nome
Iris germanica L. sp. p.
Famiglia
Iridaceae
Damigella
s.
Iris
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I fiori dei pigri
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Lingua di vacca
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “belletto” per
le sostanze coloranti contenute nelle radici di alcune specie.
Descrizione
Pianta perenne ricoperta in tutte le sue parti da setole rigide
e patenti. Le foglie basali sono lanceolato-spatolate, acute;
quelle del fusto lanceolato-lineari. Il fusto è ramoso e ha dense
cime scorpioidi che si allungano alla fruttificazione. I fiori hanno
corolla azzurro violetta.
Dove si trova
Cresce nei bordi dei campi, negli incolti, nei pascoli aridi e nei
bordi delle strade; fiorisce in primavera e inizio estate.
Proprietà
Sebbene in passato sia stata usata diversamente oggi il suo
infuso, secondo studi più recenti ha effetto diuretico, depurativo,
bechico e sudorifero.
Nome
Anchusa italica retz.
Famiglia
Boraginaceae
Sinonimo
Anchusa azurea Rehb. an Miller
Damigella
s.
Lingua di vacca
Lingua di vacca
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I fiori dei pigri
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Muscari
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino muscus per l’odore di
muschio dei fiori.
Descrizione
Piantina perenne, con bulbo ovato-piriforme, solitario o bulbillifero
avvolto da tuniche nerastre. Le foglie sono scanalate, striate,
strette, numerose, lunghe circa quanto lo scapo e marcescenti
all’apice. I fiori di forma urceolata sono raccolti in un racemo
compatto, di colore viola scuro.
Dove si trova
Cresce nei pascoli, negli orti, nei vigneti e nelle scarpate; fiorisce
da marzo a giugno.
Proprietà
Un tempo i bulbi venivano schiacciati, sia crudi che cotti per fare
dei cataplasmi nella maturazione di ascessi o paterecci; oggi
viene usata più semplicemente per abbellire i prati ed i tappeti
erbosi.
Nome
Muscari atlanticum Boiss et Reuter
Famiglia
Lilaceae
Sinonimo
Muscari racemosum Auct.
Damigella
Muscari s.
Muscari
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I fiori dei pigri
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Salvia minore
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino “salvare” per le virtù curative
conosciute già dagli antichi.
Descrizione
Pianta perenne, con fusto quadrangolare, eretto, ramoso in alto
e due tipi di peli (patenti e ghiandolari). Le foglie basali sono picciolate, di forma ellittica, con alcune profonde lobature, mentre
quelle del fusto progressivamente più piccole, sessili e più o
meno ovali. I fiori di colore azzurro-violetto, hanno dimensioni
più ridotte rispetto ad altre specie e sono raccolti in spicastri
allungati.
Dove si trova
La troviamo nei prati aridi, nelle scarpate, ai bordi dei sentieri
e delle strade; fiorisce da primavera fino ad estate inoltrata.
Proprietà
Questa pianta ha più o meno le stesse virtù terapeutiche delle
specie più conosciute e può essere aggiunta nella misticanza
delle verdure da cuocere, perché ne migliora il sapore attenuando l’amaro.
Nome
Salvia verbenaca l.
Famiglia
Labiatae
Damigella
s.
Salvia minore
Salvia minore
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I fiori dei pigri
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Salvia pratense
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino “salvare” per le virtù curative
conosciute già dagli antichi.
Descrizione
Pianta perenne con radice fittonante; le foglie basali disposte
a rosetta sono picciolate, rugose ed aspre superiormente, pelose
di sotto, mentre quelle del fusto sono sessili.
Il fusto è eretto, quadrangolare, poco ramoso, con molti peli
riflessi. I fiori bilabiati sono disposti in verticilli fino a 6 elementi,
lunghi fino a 3 cm di colore blu-violaceo. Tutta la pianta emana
un odore intenso poco gradevole.
Dove si trova
Si può trovare facilmente nei prati, nei pascoli magri, nei bordi
di strade; la fioritura di solito è primaverile, anche se nei prati
falciati può essere più tardiva.
Proprietà
Il suo infuso per uso interno come antisudorifero, stomachicho
e antispasmodico. Il suo decotto per uso esterno come astringente nelle afte, nelle gengiviti, laringiti e per detergere le piaghe
atone era conosciuto fin dall’antichità.
La pianta tenera ancora in rosetta veniva raccolta come verdura
anche se controindicata alle gestanti; i fiori si possono aggiungere nelle insalate.
Nome
Salvia pratensis L.
Famiglia
Labiatae
Damigella
s.
Salvia pratense
Salvia pratense
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I fiori dei pigri
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Pancotto, Veronica
Origine del nome
Il nome del genere secondo alcuni A.A. è dedicato a Santa
Veronica, per altri deriva da due parole “vera” e “unica” per le
proprietà medicinali ritenute in passato insuperabili, persica per
la probabile provenienza dalla Persia.
Descrizione
Piantina annuale, con fusto prostrato e radicante. Le foglie dalla
lamina ovale o subrotonda sono seghettato-crenate e pubescenti, le superiori progressivamente ridotte. I fiori sono azzurri
luminosi, il frutto è una capsula compressa e carenata con stilo
sporgente.
Dove si trova
Cresce nei campi, nelle colture, negli orti, nei prati e sui bordi
delle strade; fiorisce tutto l’anno.
Proprietà
Sebbene di questa pianta vi sia una massiccia presenza come
infestante non si conoscono usi utili.
Nome
Veronica persica Poiret
Famiglia
Scrophulariaceae
Sinonimo
Veronica tourneforti Gmelin / Veronica buxbaumii Te.
Damigella
s.
Pancotto, Veronica
Pancotto, Veronica
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I fiori dei pigri
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Pervinca
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino e significa “avvinghiare” riferito
al portamento sarmentoso e strisciante dei suoi fusti.
Descrizione
Pianta perenne con fusti striscianti e radicanti ai nodi. Le foglie
sono sempreverdi, ovate, e cigliate sui bordi, spesso acuminate, con un lungo picciolo. I fiori sono solitari e peduncolati, con
corolla azzurro-violetta (caratteristico color pervinca).
Dove si trova
Cresce nei boschi, nelle siepi, negli orti, nei giardini e spesso
lungo le strade; fiorisce da aprile a giugno.
Proprietà
Solo la pervinca minore ha buone proprietà terapeutiche, quindi
è sconsigliato l’uso di questa pianta perché non abbastanza
studiata e sperimentata.
Nome
Vinca major L.
Famiglia
Apocynaceae
Damigella
Pervinca s.
Pervinca
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I fiori dei pigri
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Capraggine
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco gala cioè latte ed ago cioè
apporto per le sue proprietà di aumentare la montata lattea,
officinalis perché veniva impiegata nelle officine farmaceutiche.
Descrizione
Pianta perenne, con fusto ascendente o eretto, striato, glabro,
ramoso e debolmente zigzagante. Le foglie sono imparipennate
con 11-15 segmenti lanceolati-lineari troncati all’apice.
I fiori in racemi allungati, all’ascella delle foglie sono di colore
azzurro pallido; il frutto è un legume con alcuni semi.
Dove si trova
Cresce prevalentemente nei luoghi freschi, lungo l’alveo dei torrenti e bordi di strade sterrate; fiorisce da maggio ad agosto.
Proprietà
Poco appetita dai bovini veniva data per aumentare la quantità
del latte alle capre da cui prende il nome; il suo infuso oltre a
fare aumentare il latte combatte le forme leggere di diabete.
Nome
Galea officinalis
Famiglia
Leguminosae
Damigella s.
Capraggine
Capraggine
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I fiori dei pigri
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Cardo asinino
Origine del nome
Il nome del genere deriva dalla parola greca Kirsós che significa
“varice”, perché in passato la pianta veniva usata per curare le
varici.
Descrizione
Pianta biennale con fusto eretto, ramoso, peloso e con ali
spinose. Le foglie inferiori decorrenti sono pennato-partite, con
5 paia di segmenti spinosi e ragnatelose sulla pagina inferiore.
Capolini subsessili, involucro piriforme e ispido, corolle roseoviolette.
Dove si trova
Cresce negli incolti, nei cedui, ai margini delle vie e vicino ai ricoveri di animali al pascolo; fiorisce da giugno ad ottobre.
Proprietà
Seppure commestibile la pianta è immangiabile per le spine.
Nome
Cirsium vulgare (Savi) Ten.
Famiglia
Compositae
Sinonimo
Cirsium lanceolatum (L.) Scop. non Hill.
Damigella
s.
Cardo
asinino
Cardo asinino
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I fiori dei pigri
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Cardo rosso
Origine del nome
Il nome del genere è quello con il quale i latini indicavano queste
piante, il nome specifico è riferito al caratteristico dondolio dei
capolini e significa “fare cenno con il capo”.
Descrizione
Pianta biennale, dal fusto eretto e poco ramoso con ali dalla
larghezza irregolare, munite di robuste spine, sotto i capolini
è cilindrico e bianco-tomentoso. Le foglie pennato-partite hanno
6-8 paia di segmenti laterali spinosi. I capolini hanno involucro
emisferico, sono spesso inclinati, le squame hanno strozzatura
mediana, alla fine ripiegate verso il basso, corolla rossastra.
Dove si trova
Cresce prevalentemente nei luoghi freschi, lungo l’alveo dei
torrenti e bordi di strade sterrate; fiorisce da maggio ad agosto.
Proprietà
Non si conoscono proprietà d’uso.
Nome
Carduus nutans L.
Famiglia
Compositae
Damigella
Cardo
rossos.
Cardo rosso
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I fiori dei pigri
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Cardo saettone
Origine del nome
Il nome del genere è quello con il quale i latini indicavano queste
piante, il nome specifico dal greco significa “densi capolini”.
Descrizione
Pianta biennale, con il fusto eretto, ramoso-corimboso in alto,
alato fino alla base dei capolini, oppure cilindrico con diffusa
pelosità biancastra e robuste spine. Le foglie bianco lanose
di sotto hanno le spine sul margine. I capolini a forma di pera
allungata sono avvolti da squame appuntite; la corolla dei fiori
è rosea.
Dove si trova
Cresce negli incolti, vicino le siepi, sui bordi delle vie e nelle
bordure dei coltivi; fiorisce da aprile a luglio.
Proprietà
La pianta sarebbe commestibile, ma immangiabile per le spine;
tuttavia i fusti teneri venivano sbucciati e mangiati crudi sul
campo come si fa con la sulla (lupini).
Considerata l’ispidità della pianta viene rifiutata anche dagli
animali al pascolo.
Nome
Carduus pycnocephalus L.
Famiglia
Compositae
Damigella
s.
Cardo
saettone
Cardo saettone
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I fiori dei pigri
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Fumaria
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino “fumus” per l’aspetto evanescente simile al fumo, riferito al colore delle foglie della pianta.
Descrizione
Piantina annuale dall’aspetto glabro, glauco e ramosissima.
I fusti sono prostrati, ascendenti e spigolosi. Le foglie hanno
lamina a contorno triangolare, un corto picciolo e sono 3-4
pennatosette. I fiori disposti in racemi eretti hanno la corolla
rosea e porpora alla fauce; il seme è racchiuso in una capsula
sferica e liscia.
Dove si trova
Cresce come infestante delle colture concimate, negli orti, nelle
vigne e sui ruderi; fiorisce in primavera ed estate.
Proprietà
Le sue proprietà toniche, antispasmodiche, depurative, diuretiche e deostruenti epatiche erano conosciute già nell’antichità,
e proprio per questo era una pianta impiegata nelle officine
farmaceutiche.
Nome
Fumaria officinalis L.
Famiglia
Papaveraceae
Damigella s.
Fumaria
Fumaria
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I fiori dei pigri
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Geranio malvaccino
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “gru” perché il
suo frutto assomiglia alla testa di una gru.
Descrizione
Questo geranio può essere annuale o perenne; ha il fusto
prostrato o ascendente, ramoso, zigzagante, arrossato e fitta
pubescenza in tutta la sua lunghezza. Le foglie sono picciolate
con lamina rotondeggiante e suddivisa in 5 lobi ognuno dei
quali ha 3 denti. I fiori sono peduncolati ed i petali hanno colore
violetto chiaro; il frutto ha il calice accrescente ed il becco di
circa 1cm.
Dove si trova
Cresce negli incolti, nelle vigne, negli oliveti, nei bordi delle strade e nei vecchi muri; fiorisce da maggio ad ottobre.
Proprietà
Anche questo geranio veniva usato in decotto come cicatrizzante
e lenitivo, essendo più comune rispetto ad altri era forse il più
impiegato.
Nome
Geranium rotondifolium L.
Famiglia
Geraniaceae
Damigella
s.
Geranio
malvaccino
Geranio malvaccino
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I fiori dei pigri
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Geranio rosso
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “gru” perché
il suo frutto assomiglia alla testa di una gru.
Descrizione
Piantina perenne, con fusto ascendente, ramosissimo, e zigzagante; ai nodi ingrossato e con 3 brattee triangolari; peli patenti
in tutta la sua lunghezza.
Le foglie inferiori del fusto sono picciolate; la lamina a contorno
circolare, è divisa in segmenti tridentati ed è tormentosa.
I fiori hanno un lungo peduncolo interrotto a metà da una coppia di brattee; i petali sono rosa, con 3-4 nervi più scuri di forma
obovata; il frutto ha un corto becco sormontato dallo stilo.
Dove si trova
Cresce ai bordi dei boschi, nei cespuglieti e nelle boscaglie
aride; fiorisce da maggio ad ottobre.
Proprietà
Questo geranio è un eccellente vulnerario, antisettico e cicatrizzante, per questo motivo i contadini usavano in decotto per
curare le mastiti bovine. Per uso interno il suo infuso è antiemorragico, astringente, tonico e antidiabetico.
Nome
Geranium sanguineum L.
Famiglia
Geraniaceae
Damigella
s.
Geranio
rosso
Geranio rosso
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I fiori dei pigri
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Geranio sbrandellato
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “gru” perché il
suo frutto assomiglia alla testa di una gru.
Descrizione
Pianta annuale con fusti prostrati e ramosi con breve pubescenza
ruvida. Le foglie hanno contorno arrotondato e la lamina è divisa
completamente in segmenti lineari, semplici o multifidi.
I fiori hanno un corto peduncolo ed i petali sono di colore rosa
pallido; il frutto ha un becco di circa 1,5 centimetri.
Dove si trova
Cresce prevalentemente negli orti, nelle vigne, negli incolti
e presso le abitazioni; fiorisce dall’inizio della primavera alla fine
dell’estate.
Proprietà
In alcune zone rurali il decotto di geranio veniva usato per uso
esterno come cicatrizzante e lenitivo sulla pelle.
Nome
Geranium dissectum L.
Famiglia
Geraniaceae
Damigella
Geranio
s. s.
Geranio sbrandellato
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I fiori dei pigri
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Lamio rosso
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “gola” alludendo
alla forma della corolla, purpureum riferito al colore delle foglie
fiorali.
Descrizione
La piantina ha il fusto prostrato alla base, poi eretto, quadrangolare, spigoloso e scarsamente peloso. Le foglie con un corto
picciolo, sono cuoriformi ed hanno il margine dentellato, e man
mano che si sale sul fusto si concentrano verso l’alto assumendo la
caratteristica colorazione arrossato-purpurea. I fiori dalla forma
bilabiata hanno colore rosa-porpora, minuscoli e a volte
si confondono con le foglie.
Dove si trova
Cresce nei campi, nelle vigne, negli orti e nei ruderi formando
a volte delle vistose macchie colorate; fiorisce in primavera,
raramente in autunno.
Proprietà
Quando la pianta è tenera si può consumare in misticanza come
verdura cotta, oppure per ripieni, farce e frittate. Un tempo veniva usata nelle cure depurative di primavera come diuretica, oggi
è stata soppiantata e si sfruttano esternamente le sue proprietà
astringenti per sciacqui, gargarismi e bagni oculari.
Nome
Lamium purpurem L.
Famiglia
Labiatae
Damigella
Lamio
rossos.
Lamio rosso
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I fiori dei pigri
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Lino malvino
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco linom termine con cui si
designava la “fibra”, per estensione la fibra vegetale che si otteneva (tessuto di lino).
Descrizione
Piantina perenne con fusto ascendente ricoperto di densa peluria
patente-riflessa, al tatto vischiosa.
Le foglie sono alterne, lanceolate con 3 nervi paralleli e sul bordo
una serie di peli ghiandolari. Su corti peduncoli ci sono i fiori,
con sepali ghiandolosi e petali rosso-vinosi di forma spatolata,
il portamento è eretto-patente; il frutto è una capsula subsferica.
Dove si trova
Cresce nei prati aridi collinari, scarpate aride e preferibilmente
su terreno subacido; fiorisce da maggio a luglio.
Proprietà
Di questa piantina graziosa alla vista, non se ne conosce utilità
come nelle altre specie.
Nome
Linum viscosum L.
Famiglia
Linaceae
Damigella
s.
Lino
malvino
Lino malvino
21
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I fiori dei pigri
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Malva
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “molle” per le sue
proprietà emollienti; quello del genere dal latino silva “selva”,
inteso come selvaggio.
Descrizione
Questa pianta può essere annuale o perenne; il fusto è prostrato
o ascendente, striato e ispido. Le foglie hanno un lungo picciolo;
la lamina è a contorno più o meno circolare con 5 lobi ben
visibili e contorno dentellato. I fiori situati all’ascella delle foglie
superiori hanno 5 petali cuoriformi di colore roseo-violetto con
striature longitudinali più scure. Il frutto è una capsula che ricorda
una piccola caciotta o ciambella, composta da diversi semi dalla
forma simile ad una mezzaluna.
Dove si trova
La troviamo comunemente negli incolti, nei calpestati, negli
accumuli di detriti o macerie e ai bordi di sentieri; fiorisce dalla
primavera all’autunno.
Proprietà
Si hanno notizie certe che questa pianta venisse già usata
nell’ottavo secolo a.c. tuttora l’infuso di malva viene indicato
come emolliente, rinfrescante, diuretico e bechico; per uso
esterno nei lavaggi delle pelli arrossate e gargarismi. Le foglioline
tenere ed i fiori si possono aggiungere alle insalate, se la pianta
è più coriacea si mette nella misticanza da cuocere. Prestare
particolare attenzione perché la malva viene facilmente parassitata da alcune muffe (ruggini).
Nome
Malva sylvestris L.
Famiglia
Malvaceae
Sinonimo
Malva mauritiana L. / Malva ambigua Guss.
Damigella s.
Malva
Malva
21
61
I fiori dei pigri
62
Mentuccia, nepetella
Origine del nome
Il nome del genere deriva da due parole greche kala-minthe
cioè “bella menta” riferito all’uso che se ne fa come condimento
in cucina e nepeta deriverebbe (secondo Arcangeli 1882) da
Nepet o Nepete antica città dell’Etruria.
Descrizione
Piantina perenne che emana in tutte le sue parti un buon aroma
di menta. I fusti sono ascendenti, legnosi nella parte inferiore
e ricoperti di peli inclinati. Le foglie sono ovali e acute, con
margine revoluto, intero o debolmente dentato. I fiori in numero
di 5-20 disposti lungo una spiga fogliosa hanno il calice gozzuto
ed ispido, corolla pubescente con tubo violetto chiaro, labbro
inferiore trilobo con al centro due macchie violette.
Dove si trova
Cresce nei prati aridi, negli incolti e sui vecchi muri; fiorisce
da maggio ad ottobre.
Proprietà
Oltre che ad essere usata come condimento in cucina l’infuso
serve come stomachico, carminativo e stimolante.
Nome
Calamintha nepeta L.
Famiglia
Labiatae
Sinonimo
Calamintha parviflora Lam. / Satureja nepeta Scheele / Satureja calamintha Scheele
Damigella s.
Mentuccia
n.
Mentuccia, nepetella
21
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I fiori dei pigri
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Milzadella
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “gola” alludendo
alla forma della corolla e maculatum per le macchie porporine
del labbro inferiore del fiore.
Descrizione
Pianta perenne, con fusto ascendente o eretto, tubuloso, lucido,
glabro, raramente peloso. Le foglie sono picciolate, hanno la
lamina ovale-triangolare o cuoriforme con margine dentato,
spesso con una stria longitudinale bianca o chiara. I fiori hanno
il tubo biancastro, il labbro superiore roseo purpureo, quello
inferiore chiaro con macchie porpora; non sono rare però piante
che li hanno completamente bianchi.
Dove si trova
Cresce nelle scarpate, nelle siepi, negli incolti e ai margini dei
boschi fiorisce dalla primavera all’inizio dell’estate.
Proprietà
Questa piantina da cruda ha un odore sgradevole forse per
questo è poco usata in cucina; tuttavia in passato godeva di
fama nella cura dei tumori alla milza, la leucemia, l’anemia
e la foruncolosi.
Nome
Lamium maculatum L.
Famiglia
Labiatae
Damigella s.
Milzadella
Milzadella
21
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I fiori dei pigri
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Monete del papa
Origine del nome
Il nome del genere è riferito alla forma dei semi e la lucentezza
dei frutti rotondeggianti simili alla luna.
Descrizione
Nonostante il nome la pianta è biennale o perenne; il fusto
è cilindrico, eretto, glabro o ispido per densi peli. Le foglie inferiori sono picciolate e opposte, mentre le superiori sono alterne
e sessili; la lamina ha la forma triangolare-astata, con dentatura
grossolana e irregolare, progressivamente ridotta verso la
sommità. I fiori hanno petali violetto chiaro, il frutto ha la forma
ellittica, arrotondata alle 2 estremità.
Dove si trova
Cresce preferibilmente nelle fosse, nelle rupi e nelle scarpate
umide ed ombrose; fiorisce da aprile a giugno.
Proprietà
Spesso questa pianta viene usata nella composizione di fiori
secchi, per l’aspetto madreperlaceo caratteristico del suo frutto.
Nome
Lunaria annua L.
Famiglia
Cruciferae
Sinonimo
Lunaria biennis Hoench
Damigella
Monete
dels.papa
Monete del papa
21
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I fiori dei pigri
68
Orchidea maggiore
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “testicolo” perché
queste piante hanno due bulbi sotterranei di forma ovaloide
appaiati; purpurea riferita al colore dominante.
Descrizione
Pianta bulbosa, con fusto robusto, glabro e guainato nella metà
inferiore. Le foglie tutte basali hanno forma allungata, sono più o
meno erette e lucide. L’infiorescenza densa, cilindrica o globosa,
corolle purpuree o rosa-violetto; il frutto è una capsula allungata.
Dove si trova
Cresce di preferenza nei prati stabili, suoli compatti, boschi
xerofili, cespuglietti e scarpate soleggiate; fiorisce da aprile
a giugno.
Proprietà
In passato le orchidee secondo la teoria della segnatura avevano la fama di stimolare la potenza sessuale maschile, naturalmente la cosa non è stata comprovata da studi più recenti;
tuttavia i bulbi contengono in media il 15% di proteine ed altri
buoni nutrienti che le rendono un buon alimento.
Tutto questo avviene nei paesi mediorientali perché da noi tutte
le orchidee sono protette.
Nome
Orchis purpurea Hudson
Famiglia
Orchidaceae
Sinonimo
Orchis fusca Jacq.
Damigellamaggiore
s.
Orchidea
Orchidea maggiore
21
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I fiori dei pigri
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Trifoglio
Origine del nome
Al genere è stato dato questo nome perché la foglia è composta
da tre segmenti.
Descrizione
Pianta perenne con rizoma legnoso avvolto da guaine scure;
i fusti prima prostrati poi arcuati-eretti sono erbacei. Le foglie
con lungo picciolo hanno i segmenti da lanceolati a ellittici ad
obovati. I capolini possono essere peduncolati o subsessili
all’ascella delle foglie superiori; le corolle hanno colore violetto.
Dove si trova
Generalmente coltivata come foraggiera si può trovare anche
nei prati, nei pascoli e negli incolti; fiorisce tutto l’anno.
Proprietà
Sebbene oggi viene utilizzata solo come foraggiera già gli antichi
romani la usavano come pianta medicinale dalle virtù miracolose; recenti ricerche hanno evidenziato una attività antibiotica
contro diversi batteri inoltre per la ricchezza di isoflavoni gli
estratti vengono proposti nel trattamento della menopausa
e disturbi associati.
Nome
Trifolium pratense L.
Famiglia
Leguminosae
Damigella s.
Trifoglio
Trifoglio
21
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I fiori dei pigri
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Veccia dentellata
Origine del nome
Il nome generico potrebbe derivare dal latino vincire cioè
“avvincere”, per i fusti avvolgenti o dal greco bikíon riferito
a diverse leguminose.
Descrizione
Pianta annuale con fusti prostrati, striati o angolosi e gracili.
Le foglie inferiori hanno 2-4 segmenti subrotondi, le superiori
4-6 segmenti ellittici e mucronati; stipole ovali con molti denti
lesiniformi; cirri generalmente bifidi. I fiori da 1-3 subsessili su un
peduncolo comune hanno la corolla bianco-porporina;
il frutto è un legume con 4-7 semi.
Dove si trova
Cresce negli incolti, nei pascoli aridi, nelle siepi e nei campi;
fiorisce da marzo a giugno.
Proprietà
Gradita dai bovini al pascolo non si conoscono altri usi.
Nome
Vicia bithynica L.
Famiglia
Leguminosae
Damigella
s.
Veccia
dentellata
Veccia dentellata
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I fiori dei pigri
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Veccia pelosa
Origine del nome
Il nome generico potrebbe derivare dal latino vincire cioè
“avvincere”, per i fusti avvolgenti o dal greco bikíon riferito
a diverse leguminose.
Descrizione
Le foglie hanno 16-20 segmenti strettamente ellittici e cirri ramosi.
I fiori in numero di 10-30 disposti in racemo più corto o più lungo
della foglia ascellante hanno il calice gozzuto alla base,
la fauce obliqua e denti ineguali; la corolla ha colore variabile più
frequentemente tende all’azzurro-violetto.
Il frutto è un legume glabro o poco peloso con 2-8 semi.
Dove si trova
Cresce nelle colture, negli incolti aridi e nei ruderi; fiorisce
da marzo a giugno.
Proprietà
Viene usata esclusivamente come foraggio.
Nome
Vicia villosa Roth
Famiglia
Leguminosae
Damigella
s.
Veccia
pelosa
Veccia pelosa
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I fiori dei pigri
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Calendula
Origine del nome
Il nome del genere deriva dalla parola latina calendae perché
fiorisce tutti i mesi, quello della specie significa “dei campi”.
Descrizione
Pianta erbacea, annuale o biennale, finemente pelosa, ha una
rosetta basale con fusti ascendenti o eretti, ramosi e irregolarmente corimbosi. Le foglie in basso sono picciolate, spatolate e
irregolarmente dentate, in alto sono sessili e lanceolate. I capolini
sono isolati ed i fiori sono giallo-arancio; i semi sono acheni di
diverse forme, quelli esterni sono rostrati e nella forma ricordano
il ferro di cavallo.
Dove si trova
Vive nei campi, nelle vigne, negli incolti e nelle scarpate; fiorisce
dall’autunno alla primavera. Questa piantina difficilmente sopporta la siccità estiva.
Proprietà
L’infuso e la tintura alcolica di calendula veniva e viene tuttora
usata per regolare le mestruazioni e migliorare la digestione;
il decotto per uso interno come anticanceroso, esternamente
come lenitivo per lavaggi; le foglie fresche pestate e ridotte in
poltiglia come cataplasma sugli ascessi, sulle verruche e sui
calli. Le foglie tenere e i capolini appena sbocciati si possono
aggiungere alle insalate, le parti più coriacee nella misticanza
di verdure da cuocere.
Nome
Calendula arvensis L.
Famiglia
Compositae
Damigella
Calendula s.
Calendula
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I fiori dei pigri
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Cerinte
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco e significa “fiore di cera”
riferito all’aspetto dei fiori pregevolmente melliferi.
Descrizione
Pianta annuale che presenta fusti ascendenti, glabri e ramosi.
Le foglie di forma ellittica sono amplessicauli e presentano fitti
tubercoli chiari sulla pagina superiore e setole patenti sul margine;
diventano nere nella pianta essiccata. Il fiore è tubuloso
di colore giallo con anello purpureo verso la metà; antere violette
e stilo appena sporgente.
Dove si trova
Si trova facilmente negli incolti, nelle vigne, negli oliveti e lungo
le vie; fiorisce da marzo a giugno.
Proprietà
Nonostante l’aspetto poco invitante la pianta è commestibile
e generalmente viene usata in misticanza cotta o per ripieni;
i fiori se succhiati hanno un sapore che ricorda il miele.
Nome
Cerinthe major L.
Famiglia
Boraginaceae
Sinonimo
Cerinthe aspera Roth.
Damigella
Cerinte s.
Cerinte
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I fiori dei pigri
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Farfara
Origine del nome
Il nome del genere deriva da due parole latine e significa “cacciare la tosse”; mentre la specie deriverebbe da farfarus, nome
del pioppo bianco per la somiglianza della forma delle foglie.
Descrizione
È una piantina erbacea, perenne e produce i fiori prima delle foglie nei mesi di febbraio e marzo. Ogni scapo fiorale è ricoperto
di squame ovali, ed ha un solo capolino giallo, che a fruttificazione diventa un pappo piumoso bianco. In seguito compariranno
le foglie, che sono picciolate, più o meno cuoriformi o esagonali,
glabrescenti superiormente e bianco tormentose di sotto, che
continueranno a crescere per tutta l’estate.
Dove si trova
Cresce preferibilmente negli incolti, lungo i corsi d’acqua, ai
margini dei sentieri, nelle zone umide di terreni argillosi e marne.
Proprietà
Fin dall’antichità l’infuso di farfara veniva usato per curare
l’asma, le bronchiti, le tracheiti, l’enfisema e la cistite. La foglia
essiccata veniva fumata nelle crisi di asma e nelle tossi ostinate.
I capolini appena sbocciati si possono aggiungere alle insalate.
Nome
Tussilago farfara L.
Famiglia
Compositae
Damigella
Farfara s.
Farfara
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21
I fiori dei pigri
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Favagello
Origine del nome
Il nome del genere si riferisce agli ambienti di crescita umidi ed
acquatici, favorevoli anche alla vita delle rane; quello della specie
è riferito ai tubercoli sotterranei, che nella forma ricordano il fico.
Descrizione
È una modesta piantina perenne dall’ingannevole aspetto
di succulenta. Le foglie sono picciolate, lucide, glabre e grassette, con lamina cordata, lucida e margine crenato. I tuberetti
sotterranei sono biancastri e fusiformi, mentre il fusto è tubuloso,
prostrato o ascendente, di consistenza flaccida. I fiori sono
solitari con petali gialli lucidi.
Dove si trova
Si trova comunemente nei boschi di latifoglie, nelle siepi e nei
luoghi umidi; fiorisce in primavera.
Proprietà
Le tenere foglioline appena spuntate venivano mangiate in
insalata; col succo dei tuberetti mescolato a caldo con strutto
si otteneva un unguento utile nella cura delle emorroidi.
Nome
Ranunculus facaria L.
Famiglia
Ranunculaceae
Sinonimo
Ficaria verna Hudson / Ficaria ranunculoides Roth
Damigella
Favagello s.
Favagello
83
21
I fiori dei pigri
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Ginestrino
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco lotos nome dato alle piante
foraggiere di pregio, corniculatus perché quando il baccello
è maturo si apre arrotolando le due parti prendendo così
l’aspetto di corna.
Descrizione
Pianta generalmente perenne con fusto lignificato alla base
e rami erbacei, ascendenti o eretti, più o meno angolosi. Foglie
composte da 5 segmenti ovali spesso appuntiti, con elevata
variabilità nelle caratteristiche. I fiori in gruppo di 3-8 formano
un capolino; la corolla ha colore giallo-dorato frequentemente
screziata di rossastro.
Il frutto è un legume cilindrico con piccoli semi.
Dove si trova
Cresce nei prati falciati e concimati, pascoli aridi, incolti erbosi
e in alcune zone viene proprio coltivato come foraggio; fiorisce
da aprile a ottobre.
Proprietà
Le tenere foglioline vengono aggiunte alle insalate agresti;
in passato l’infuso veniva usato negli stati angosciosi, nelle
insonnie, nelle depressioni e nei disturbi del sistema nervoso
vegetativo.
Nome
Lotus corniculatus L. sp.p.
Famiglia
Leguminosae
Damigella
Ginestrino s.
Ginestrino
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21
I fiori dei pigri
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Iperico
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco hipó cioè sotto e erike
che significa erica, per estensione “pianta che cresce sotto le
eriche”. Pianta perenne generalmente glabra; il fusto alla base è
prostrato e lignificato, poi eretto e in basso rossastro.
Descrizione
Le foglie di forma lanceolata sono cosparse di ghiandole traslucide su tutta la lamina e ghiandole scure sui bordi. I fiori da 10
a 30 riuniti in corimbo hanno sepali stretti e acuti; i petali sono
ellittici, spesso asimmetrici, dentellati, con ghiandole scure sul
bordo, di colore giallo carico; il frutto è una capsula bruna
a maturità.
Dove si trova
Cresce nei prati aridi, nelle boscaglie, ai bordi dei boschi, ai
margini delle strade e negli incolti; fiorisce da maggio ad agosto.
Proprietà
Numerose le proprietà di questa pianta; per uso interno l’infuso
migliora la digestione con buona attività ipotensiva; essicata e
polverizzata mezzo cucchiaino 3 volte al giorno per migliorare
l’umore infine la finitura oleosa per uso esterno nelle scottature
o arrossamenti della pelle.
Nome
Hypericum perforatum L.
Famiglia
Guttiferae
Damigella
Iperico s.
Iperico
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21
I fiori dei pigri
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Linaria
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino linum cioè “lino” per la somiglianza delle foglie tra queste piante.
Descrizione
Pianta perenne con fusti eretti, semplici o ramosi in alto e al
tatto peloso-ghiandolosi. Le foglie sono alterne, di forma lineare,
uninervie e appuntite. I fiori disposti in racemo denso, hanno un
corto peduncolo, il calice laciniato e corolla gialla; il frutto è una
capsula ovoide contenente numerosi semi.
Dove si trova
Cresce negli incolti, sui ruderi, lungo le massicciate e ai bordi
delle strade; fiorisce da giugno a ottobre.
Proprietà
Questa pianta ormai desueta era stimata in passato per la cura
delle coliti, le atonie intestinali, le emorragie anche dovute a
tumori intestinali, le emorroidi, le fistole suppuranti e le affezioni
delle vie urinarie.
Nome
Linaria vulgaris L.
Famiglia
Scrophulariaceae
Damigella
Linaria s.
Linaria
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I fiori dei pigri
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Primula notturna
Origine del nome
Il nome generico deriva dal greco onos cioè asino e thera che
significa preda, associando “cibo per asini”.
Descrizione
Pianta biennale con fusto eretto semplice o poco ramoso in
alto, ingrossato a fuso alla base e lignificato nella metà inferiore.
Le foglie possono essere sia glabre che ispide, lanceolate
e acute, grossolanamente dentate, arrossate lungo il nervo principale a maturità avanzata. I fiori in racemo foglioso terminale
hanno il calice verde e i petali giallo vivo; il frutto è una capsula
clavata.
Dove si trova
Cresce nei suoli aridi, negli alvei dei torrenti, sulle sabbie e sulle
dune marittime; fiorisce da giugno a settembre.
Proprietà
Dai semi di questa pianta si ricava un olio molto apprezzato per
la preparazione di prodotti cosmetici.
Nome
Oenothera biennis L.
Famiglia
Onagraceae
Damigella
s.
Primula notturna
Primula notturna
91
21
I fiori dei pigri
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Ranuncolo
Origine del nome
Il nome del genere si riferisce agli ambienti di crescita umidi
ed acquatici, favorevoli anche alla vita delle rane.
Descrizione
La distinzione delle numerose specie di ranuncoli generalmente
viene fatta dalla forma delle foglie basali, dalla forma degli acheni,
dai diversi e peculiari particolari ed infine pelosità e colore dei
fiori. Le specie più comuni delle nostre zone hanno dimensioni
e tempi di fioritura variabili, generalmente con fiori gialli più
o meno vistosi. I fusti sono eretti e più o meno ramosi, in alcune
specie sono cavi; a volte le foglie possono avere delle macchie
scure sulla lamina. I fiori hanno numerosi stami e 5 petali gialli;
i frutti sono acheni lisci o tubercolari, con o senza becco a sua
volta dritto o uncinato, raccolti in spiga sferica o allungata.
Dove si trova
Cresce vicino ai fossi, nei prati falciabili, nelle radure boschive
e nei giardini; fiorisce generalmente in primavera, salendo di
quota fino ad estate inoltrata.
Proprietà
Tutti i ranuncoli sono tossici o velenosi, le specie acris e bulbosus proprio per il loro potere vescicante venivano usati esternamente per combattere la sciatica in una insolita cura bulgara.
Nome
Ranunculus sp.p.
Famiglia
Ranunculaceae
Damigella
Ranunculos.
Ranuncolo
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21
I fiori dei pigri
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Ravastello
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco senapa, pianta piccante che
ancora oggi si usa nelle salse.
Descrizione
Pianta erbacea, annuale, con fusto eretto, ramoso e striato.
Le foglie basali sono lanceolate, grossolanamente dentate, quasi
lirate; quelle del fusto progressivamente ridotte.
I fiori sono gialli e le silique sono più o meno cilindriche.
Dove si trova
Cresce come infestante nei campi di cereali, negli incolti e negli
orti; fiorisce quasi tutto l’anno.
Proprietà
Questa infestante è un’ottima pianta alimentare, da sola o in misticanza, l’unica raccomandazione è che trascorra poco tempo
dalla raccolta alla cottura, diversamente diventa amara e poco
gradevole per la significativa presenza di composti solforati nella
pianta.
Nome
Sinapis arvenis
Famiglia
Cruciferae
Sinonimo
Brassica arvensis Rabenh / Brassica sinapistrum Boiss.
Damigella
Ravastello s.
Ravastello
95
21
I fiori dei pigri
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Senape bianca
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco senapa, pianta piccante
che ancora oggi si usa nelle salse.
Descrizione
Pianta erbacea, annuale, con fusto eretto, ramosissimo e con
peli riflessi. Le foglie basali hanno contorno spatolato e sono
formate da 7-9 segmenti laterali alternati con margine dentato.
I fiori sono gialli disposti in un racemo allungato. I semi sono
racchiusi in una siliqua falciforme con becco compresso come
una lama.
Dove si trova
Cresce nei campi di cereali, nelle scarpate, spesso era coltivata
come erba da foraggio per la sua rapida crescita; fiorisce da
marzo a giugno.
Proprietà
Nei tempi passati veniva consumato come verdura cotta,
soprattutto ripassato in padella o come le cime di rapa; dai suoi
semi si ricava la farina per fare la senape dolce.
Nome
Sinapis alba L.
Famiglia
Cruciferae
Damigella
s.
Senape bianca
Senape bianca
97
21
I fiori dei pigri
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Senape nera
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal celtico e significa “cavallo” e nigra
per il colore scuro dei suoi semi.
Descrizione
Pianta annuale, con fusto eretto, ramoso ed ispido. Le foglie
sono ispide, di forma lirato-pennatosetta, di colore verde scuro.
I fiori disposti in racemi terminali hanno i petali gialli; le silique
sono erette appressate all’asse.
Dove si trova
Cresce nei campi di cereali, nelle bordure di coltivi, nelle scarpate
e nelle vigne; fiorisce da marzo a giugno.
Proprietà
Questa pianta è sempre stata consumata come verdura cotta
e qualora fosse in uno stato vegetativo avanzato si raccolgono
le cime in prefioritura come si fa con i broccoletti.
Con la farina dei semi si produce la senape forte inoltre in
passato serviva per fare i senapismi (si applicava un cataplasma
fatto con acqua e farina dei semi come revulsivante nelle algie
e nei dolori reumatici). La sua essenza serve per aromatizzare
la mostarda.
Nome
Brassica nigra L. Koch
Famiglia
Cruciferae
Damigella
s.
Senape nera
Senape nera
99
21
I fiori dei pigri
100
Soffione, tarassaco
Origine del nome
Il nome del genere deriva da due parole greche e significa
“disturbo” e “sanare”, officinalis perché impiegato nelle officine
farmaceutiche.
Descrizione
Piantina perenne con radice a fittone e foglie picciolate, con
lamina da profondamente incisa a quasi intera. Generalmente
da ogni rosetta si ergono diversi fusti cavi internamente, ognuno
dei quali sorregge un capolino giallo carico che a maturazione
diventa un pappo piumoso, formato da numerosi acheni biancastri, poi disseminati dal vento.
Dove si trova
Cresce nelle schiarite, nei prati stabili, negli ambienti ruderali,
nelle aiuole e nelle vigne inerbate; fiorisce da fine inverno a tutta
la primavera.
Proprietà
Molto conosciuta viene apprezzata nelle insalate rustiche più per
il suo sapore amaro che per le sue proprietà terapeutiche.
Il tarassaco è indicato nella stipsi, nella ritenzione idrica,
nell’inappetenza, nei disturbi digestivi, nella renella, nell’insufficienza epatica e molti altri disturbi.
Nome
Taraxacum officinalis Web.
Famiglia
Compositae
Damigella
s.
Soffione, tarassaco
Soffione, tarassaco
101
21
I fiori dei pigri
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Trombone
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco narcao col significato
di “paralizzare” per il penetrante profumo emanato dai fiori.
Descrizione
Piantina perenne, con bulbo ovoide ricoperto da tuniche brune.
Lo scapo è eretto e compresso, mentre le foglie sono lineari,
piane e lunghe circa quanto lo scapo. Il fiore generalmente
è unico, la spata è membranosa e traslucida, il perigonio è giallo
più o meno intenso, la paracorolla è tubulosa, dentata e arrotondata sul bordo.
Dove si trova
Un tempo coltivato per ornamento oggi spontaneizzato negli
orti, nelle vigne e nei campi; fiorisce in primavera. In alcune zone
la pianta è protetta.
Proprietà
Non si conosce uso della pianta.
Nome
Narcissus pseudonarcissuss L.
Famiglia
Amaryllidaceae
Damigella
Trombone s.
Trombone
21
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I fiori dei pigri
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Alliaria
Origine del nome
Il nome del genere è riferito all’odore di aglio emanato soprattutto
se strofinata fra le dita.
Descrizione
Pianta biennale o perenne con spiccato odore di aglio in tutte
le sue parti. I fusti sono eretti, semplici o ramosi in alto e pubescenti. Le foglie basali sono picciolate e reniformi e man
mano che si sale sul fusto diventano triangolari-cuoriformi poi
rombiche. I fiori hanno petali bianchi e sono disposti in racemo
corimboso; i frutti sono silique allungate ed eretto-patenti.
Dove si trova
Cresce nei terreni concimati e ricchi di organico, nelle siepi
e nelle scarpate; fiorisce da aprile a luglio.
Proprietà
Questa piantina dallo spiccato aroma di aglio viene usata per
insaporire le insalate; un tempo veniva considerata come pianta
officinale serviva come espettorante e attivante la respirazione;
esternamente con il suo decotto si facevano lavaggi e pediluvi
per migliorare la circolazione agli arti.
Nome
Alliaria petioiata (Bieb) Carara et Grande
Famiglia
Cruciferae
Sinonimo
Alliaria officinalis Andrz. / Erysimum alliaria L / Sisymbrium alliaria Scop.
Damigella
Alliaria s.
Alliaria
21
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I fiori dei pigri
106
Calenzuola
Origine del nome
Il nome del genere è dedicato a Euforbos (I sec. a.C.) medico
del re Giuba, mentre la specie sempre dal greco significa “che
guarda il sole” riferito alle infiorescenze.
Descrizione
Piantina annuale, con fusto ascendente, spesso arrossato,
ed in alto con peli patenti. Le foglie aumentano di dimensione
fino a raddoppiare verso l’alto, la forma è obcuneata con apice
arrotondato. Un’ombrella a 5 raggi alla cui base vi sono brattee
simili alle foglie forma l’infiorescenza, il fiore femminile è circondato da diversi fiori maschili nella caratteristica formazione a
barchetta detta “ciato”; il frutto è una capsula liscia contenente
dei semi irregolarmente rugosi.
Dove si trova
Si trova facilmente negli incolti, nei pascoli aridi, nelle vigne e
lungo i sentieri; fiorisce da marzo a giugno.
Proprietà
Tutta la pianta è molto tossica; i contadini usavano il latice della
pianta per togliere i porri, i calli e le verruche, oppure in veterinaria quando si voleva provocare lo svuotamento rapido degli
intestini dei suini o dei ruminanti.
Nome
Euphorbia helioscopia l.
Famiglia
Euphorbiaceae
Damigella
Calenzuolas.
Calenzuola
21
107
I fiori dei pigri
108
Fiorone, indugliosa, ombrellino
Origine del nome
Il nome del genere secondo Arcangeli (1882) deriverebbe da
due parole greche “scalpello” e “girare” forse perché il petalo
vessillare dilatato dei fiori esterni ricorda uno scalpello che ruota
attorno all’asse dell’ombrella.
Descrizione
Piantina annuale, ricoperta di peli patenti morbidi. Le foglie
basali sono picciolate, imparipennate e composte da 7 o 9
segmenti di uguale grandezza circa con cinque lobi profondi
e margine crenato; quelle del fusto sono subsessili. Il fusto
è eretto e ramoso spesso fin dalla base. Ombrelle a 6-8 raggi
e brattee riflesse più corte dei raggi; bratteole più o meno
patenti e dimensioni più ridotte.
I fiori esterni hanno un petalo vessillare bianco o rosato; il frutto
è un discoide ellittico con bordo zigrinato.
Dove si trova
Cresce di preferenza nei coltivi, negli incolti, nei pascoli aridi
e nelle vigne; fiorisce da marzo a giugno.
Proprietà
La rosetta basale di questa pianta viene usata per insaporire
l’insalata conferendogli un particolare e apprezzato sapore.
Nome
Tordylium apulum L.
Famiglia
Umbelliferae
Damigella
Fiorone s.
Fiorone, indugliosa,
ombrellino
21
109
I fiori dei pigri
110
Giacinto romano
Origine del nome
Il nome del genere è dedicato a Richer de Belleval (1564-1602)
fondatore dell’orto botanico di Montpellier.
Descrizione
Pianta perenne con bulbo sferoidale o piriforme e tuniche esterne
nerastre. Le foglie sono più lunghe dello scapo fiorale, glabre
e spesso canalicolate.
I fiori disposti in racemo lasso sono tutti fertili con peduncoli
eretto-patenti rispetto allo scapo; il perigonio è campanulato,
con denti acuti e colore biancastro. Il frutto è una capsula
formata da valve ellittiche.
Dove si trova
Cresce comunemente nei campi, nei prati, negli incolti e nelle
vigne; fiorisce da marzo a maggio.
Proprietà
Non si conosce uso della pianta perché tossica.
Nome
Bellevalia romana. L. sweet
Famiglia
Liliaceae
Sinonimo
Hyacinthus romanus L.
Damigella
s.
Giacointo romano
Giacinto romano
21
111
I fiori dei pigri
112
Latte di gallina
Origine del nome
Il nome del genere dal greco significa “latte di uccello”, considerando che spesso cresce dove razzolano le galline il nome
popolare è diventato “latte di gallina”; umbellatum per la forma
ad ombrella della infiorescenza.
Descrizione
Piantina perenne con bulbo prolifero; le tuniche sono chiare
e racchiudono il bulbo principale, ma non i bulbilli. Le foglie sono
lineari, canalicolare, in genere più lunghe dello scapo e con una
linea mediana madreperlacea. L’infiorescenza corimbiforme è
formata da 10-20 fiori; quelli inferiori con peduncolo più allungati
e a volte arcuati.
I fiori sono formati da 6 tepali bianchi con linea dorsale verde;
il frutto è una capsula con coste circa equidistanti.
Dove si trova
Cresce di preferenza nei prati, nelle bordure dei coltivi e nelle
scarpate; fiorisce da aprile ai primi di giugno.
Proprietà
I raccoglitori dei erbe agresti utilizzano tutte le parti della pianta
sia nelle insalate che nelle frittate e nei minestroni.
Nome
Ornithogalum umbellatum L. sp. p.
Famiglia
Liliaceae
Damigella
s.
Latte di gallina
Latte di gallina
21
113
I fiori dei pigri
114
Margherita
Origine del nome
Il nome del genere tradotto dal greco significa “fiore bianco”.
Descrizione
Pianta con il fusto semplice o ramoso, peloso in basso per
il resto glabro. Le foglie basali della rosetta hanno la lamina
spatolata-obovata ristretta verso la base, il contorno è crenato
e salendo lungo il fusto assumono via via forma oblunga poi
lineare. Il fiore è un capolino con al centro fiori tubulosi gialli ed
attorno una corona di fiori ligulati bianchi; i frutti sono acheni con
pappo a corona o nudi.
Dove si trova
Cresce negli ambienti antropizzati, nei prati falciati, nei campi
e bordi delle vie; fiorisce da maggio ad ottobre.
Proprietà
Non solo conosciuta come il fiore dell’amore “m’ama, non
m’ama” i suoi capolini essiccati servivano per fare un’efficace
infuso tossifugo, antispasmodico e astringente.
Nome
Leucenthemum lam. sp. p.
Famiglia
Compositae
Sinonimo
Leucanthemum ircutianum Turcz. DC.
Damigella
Margheritas.
Margherita
21
115
I fiori dei pigri
116
Narciso
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal greco narcao col significato
di “paralizzare” per il penetrante profumo emanato dai fiori.
Descrizione
Questa piantina perenne ha il bulbo piriforme, avvolto da tuniche
brune che spesso si allungano ad abbracciare anche il robusto
scapo. Le foglie da 4 a 6 sono piane, larghe al massimo 2 cm
e lunghe quanto lo scapo. I fiori disposti ad ombrella lassa sono
chiusi alla base da una membrana biancastra, hanno il perigonio
formato da lacinie lanceolate e paracorolla gialla.
Dove si trova
Si trova nei prati, nei coltivi e negli incolti umidi; fiorisce in primavera.
Proprietà
In un tempo non tanto remoto era comunissimo ed era facile
raccoglierne notevoli quantità per farne dei mazzi di fiori; oggi
non è più possibile per la scarsa reperibilità ma soprattutto
perché è pianta protetta.
Nome
Narcissus tazetta L.
Famiglia
Amaryllidaceae
Damigella
Narciso s.
Narciso
21
117
I fiori dei pigri
118
Rucola
Origine del nome
Il nome del genere deriva dal latino urere per evidenziare il suo
sapore acre e pungente; sativa significa coltivata.
Descrizione
Pianta annuale con fusto ascendente o eretto, glabro e ramoso.
Le foglie sono pennatifide, con 1-5 paia di segmenti laterali e
1 apicale, grossolanamente dentate sul bordo; quelle del fusto
progressivamente ridotte. I fiori disposti in racemo allungato
hanno corti peduncoli, sepali violetti, petali bianco-giallastri
venati di violetto; il frutto è una siliqua appuntita e appressata
al fusto.
Dove si trova
Generalmente coltivata spesso inselvatichita presso gli orti,
campi coltivati e incolti e lungo i sentieri; fiorisce da marzo
a giugno.
Proprietà
Ottima pianta commestibile ricercata e consumata in insalata
quando è tenera; poi rifiutata per il suo sapore piccante.
Nome
Eruca sativa Miller
Famiglia
Cruciferae
Damigella
Rucola s.
Rucola
21
119
I fiori dei pigri
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Rucola viola
Origine del nome
Il nome del genere si riferisce alla disposizione in doppia fila dei
semi all’interno della siliqua.
Descrizione
Piantina annuale, con fusti eretti, striati e ispidi. Le foglie sono
pennatosette e sessili, le superiori dentate e pubescenti al tatto.
I fiori disposti in racemo allungato sono di colore bianco o violetti;
il frutto è una siliqua più o meno cilindrica.
Dove si trova
Cresce nei prati, nelle vigne, negli incolti, nei coltivi e negli orti;
fiorisce quasi tutto l’anno.
Proprietà
Il suo aroma agliaceo e sapore piccante non è gradito da tutti,
per questo se ne fa un uso limitato nelle insalate; nel sud viene
venduta sulle bancarelle del mercato.
Nome
Diplotaxis erucoldes (L.) D. C.
Famiglia
Cruciferae
Damigella
s.
Rucola viola
Rucola viola
21
121
I fiori dei pigri
122
Strigolo, stridolo
Origine del nome
Il nome del genere fa riferimento al calice dei fiori di alcune specie, rigonfio come il ventre del dio Sileno.
Descrizione
Questa piantina ha i fusti e le foglie di forma variabile; i fusti possono essere da prostrati ad ascendenti o eretti, mentre le foglie
da lineari a lanceolate e sessili.
I fiori su peduncoli flessuosi, generalmente sono penduli, hanno
il calice rigonfio (urceolato); i petali di colore bianco o leggermente rosato presentano un’unghia lunga quanto il calice con
lembo bianco diviso in 2 lacinie subspatolate e patenti. Il frutto
è una capsula globosa od ovoide contenente numerosi semi.
Dove si trova
Cresce negli incolti, nei prati; nelle ghiaie, nei macereti e a volte
come infestante le coltivazioni; fiorisce da primavera ad estate
inoltrata.
Proprietà
Questa piantina molto apprezzata in cucina, sia cruda in insalata,
che come verdura per sughi, per ripieni, da aggiungere
ai minestroni e per le frittate.
Da qualche anno questa piantina in primavera è reperibile anche
nelle bancarelle che vendono verdura.
Nome
Silene vulgaris (MMoench) Garcke
Famiglia
Caryophyllaceae
Sinonimo
Silene inflata (Salisb.) Sm. / Silene venosa (Gilib.) Asch / Silene cucubalus Wibel
Damigella
s.
Strigolo, stridolo
Strigolo, stridolo
21
123
I fiori dei pigri
124
Bibliografia
AA.VV. (1993)
Scoprire, riconoscere, usare le erbe
Gruppo Editoriale Fabbri
Contarini E. (1998)
Le piante erbacee spontanee
Ed. Essegi, Ravenna
AA.VV. (1996)
Saperi e sapori di Romagna; le erbe, reg.
Emilia Romagna, prov. di RN, az. USL
Rimini
Tipolitografia U.T.J. Jesi (AN)
Crescentini R., Klaver M. J. I. (1997)
Orchidee spontanee della provincia di
Pesaro e Urbino
La Pieve Verucchio (RN)
Arrigoni P.C., Cerni S., Piccari S.,
Sarti S. (2002)
Le buone erbe della campagna riminese,
reg. Emilia Romagna, prov. di RN.
Seconda ediz. Pazzini Stampatore
Editore
Gubellini L., Di Massimo S. (2001)
La flora della Rocca di Maiolo, quaderni
dell’ambiente n° 7 Provincia PU.
Grafica Vadese PU
Lanzani Abbà A. (1989)
Il prato del piatto
Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano
Bagli L., Casini L. (2003)
Flora e fauna di Rimini, guida naturalistica al territorio comunale
La Pieve Verucchio (RN)
Mattoni A., Molari G. (2006)
Le meraviglia della flora spontanea
Lithos Villa Verucchio (RN)
Bayer, Buttler, Finkenzeller, Grau (1990)
Piante del mediterraneo
RCS Rizzoli Libri Milano
Penzig O. (1974)
Flora popolare italiana, 2 voll
Edagricole Bologna
Bremness L. (1995)
Guarda e scopri erbe
Fabbri Editori stampato a Singapore
Perugini Billi F. (2002)
Le nostre piante medicinali
Junior Edizioni BG.
Campolmi B. (1993)
Piante selvatiche in cucina
Ed. Olimpia S.p.A. Firenze
Pignatti S. (1997)
Flora d’Italia, 3 voll
Edagricole Bologna.
Bibliografia
125
Poggiani L. (2003)
L’orto botanico di casa Archilei
Arti Grafiche Stibu Urbania PU
Poggiani L., Dionisi V., Gubellini L. (2004)
Ambiente, flora e fauna del litorale di
Fano, Associazione naturalistica Argonauta
Arti Grafiche Stibu Urbania PU
Poletti A. (1994)
Fiori e piante medicinali, 4 voll
Musumeci Editore Quart. (Valle d’Aosta)
Schönfelder I. e P. (1996)
La flora mediterranea
Istituto Geografico DeAgostini Novara
Simonetti G., Watschinger M. (1997)
Erbe di campi e prati
Ed. Stock Libri S.p.A. Torriana (RN)
Treben M. (1980)
La salute dalla farmacia del Signore
Casa Editrice Ennsthaler, Steyr Austria
Viggiani P., Angelini R (2002)
Dicotiledoni spontanee e infestanti
Bayer Edagricole (BO)
Zangheri P. (1976)
Flora italica, 2 voll
CEDAM Padova
I fiori dei pigri
126
Indice
Una ricchezza floreale inaspettata
Presentazione
Introduzione
Glossario botanico
I fiori
2
4
6
12
18
Alliaria
104
Bugula
22
Borragine
20
Calendula
76
Calenzuola
106
Capraggine
40
Cardo asinino
42
Cardo Rosso
44
Cardo Saettone
(Alliaria petioiata)
Fiorone, Indugliosa, Ombrellino
108
(Tordylium Apulum L.)
Fumaria
48
Geranio Malvaccino
50
Geranio Rosso
52
Geranio Sbrandellato
54
Ginestrino
84
Iperico
86
Iris
26
46
Lamio Rosso
56
Cerinte
78
Latte Di Gallina
Cipollaccio col fiocco
24
Farfara
80
Favagello
82
(Ajuga Reptans L.)
(Borago Officinalis L.)
(Calendula Arvensis L.)
(Fumaria Officinalis L.)
(Cirsium vulgare Savi Ten.)
(Carduus Nutans L.)
(Carduus Pycnocephalus L.)
(Cerinthe Major L.)
(Lotus Corniculatus L. pp.p.)
(Hypericum Perforatum L.)
(Iris Germanica L. Sp.P)
(Lamium Purpureum L.)
(Muscari comosum Miller)
112
(Ornithogalum Umbellatum L. Sp.P.)
Linaria
88
Lingua Di Vacca
28
Lino Malvino
58
(Linaria Vulgaris L.)
(Anchusa Italica Retz.)
Tussilago Farfara L.
(Ranunculus Ficaria L.)
(Geranium Sanguineum L.)
(Geranium Dissectum L.)
(Euphorbia helioscopia L.)
(Galega Officinalis L.)
(Geranium Rotondifolium L.)
(Linum Viscosum L.)
Indice
127
(Malva Sylvestris L.)
(Eruca Sativa Miller)
Rucola
118
Margherita
Rucola Viola
120
Salvia Minore
32
Salvia Pratense
34
Senape Bianca
96
Senape Nera
98
Malva
60
114
(Leucanthemum Vulgare Lam. Sp. P.)
Mentuccia-Nepetella
62
(Calamintha Nepeta L.)
64
Milzadella
(Lamium Maculatum L.)
Monete del papa
66
(Lunaria annua L.)
Muscari
30
(Muscari Atlanticum Boiss Et Reuter)
116
Narciso
(Narcissus Tazetta L.)
Orchidea Maggiore
68
(Orchis Purpurea Hudson)
Pancotto, Veronica,
36
(Veronica Persica Poiret)
38
Pervinca
(Vinca Major L.)
90
Primula notturna
(Oenothera biennis L.)
Ranuncolo
92
(Ranunculus Sp. P.)
94
Ravastello
(Sinapis Arvensis)
(DiplotAxis Erucoides L.D.C.)
(Salvia Verbenaca L.)
(Salvia pratensis L.)
(Sinapis Alba L.)
(Brassica Nigra L. Koch)
Soffione, Tarassaco
100
Stigolo, Stridolo
122
(Taraxacum Officinalis Web.)
(Silene Vulgaris Moench Garcke)
Trifoglio
(Trifolium Pratense L.)
Trombone
70
102
(Narcissus Pseudonarcissuss L.)
Veccia Dentellata
72
Veccia Pelosa
74
(Vicia Bithynica L.)
(Vicia Villosa Roth)
i fiori
dei pigri
Guida al riconoscimento dei fiori spontanei
della Provincia di Rimini
“I fiori dei pigri”
è una guida al riconoscimento dei fiori spontanei
della provincia di Rimini, che raccoglie oltre 50 specie
di piante, fornendo per ognuna immagini e scheda
tecnica, contenente tutte le informazioni relative all’origine
del nome, alla descrizione della pianta, alle sue proprietà,
al periodo di fioritura e al luogo in cui si può trovare.
All’interno del volume, i fiori sono stati raggruppati
in quattro sezioni, in base al loro colore, per facilitare
e rendere più immediata l’identificazione, anche ai lettori
meno esperti.
Assessorato all’Ambiente
e alle Politiche
per lo Sviluppo Sostenibile