PARASSITI DI INTERESSE AVIARE
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PARASSITI DI INTERESSE AVIARE
Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 1 di 18 PARASSITI DI INTERESSE AVIARE Virus, Batteri, Protozoi, Elminti (paltelminti – nematelminti), Artropodi (insetti – aracnidi) Parassiti dei volatili: PROTOZOI - (organismi unicellulari,con ''apparati''organizzati),eucarioti.Coccidi . Essi sono specie-specifici: eimeria, cryptosporidium, trichomoas, toxoplasma ELMINTI - Platelminti (le tenie) e Nematelminti (strongili,anchilostomi ecc....) : capillaria, ascaridia, heterakis, strongyloides, trichostrongylus, daveinea, syngamus ARTROPODI – Insetti ed Aracnidi : pidocchi, pulci, zecche, acari. Ectoparassiti : detti artropodi,perché hanno zampe articolate ,c'è un maschio ed una femmina. La chitina,forma l'esoscheletro.Gli insetti hanno tre paia di zampe ,gli aracnidi quattro.Hanno una parte anteriore,o rostro,ed una parte posteriore con il corpo.Le zecche possono essere molli o dure. COCCIDI DEFINIZIONE Per Coccidiosi si intende una malattia sostenuta da protozoi e sporozoi chiamati Coccidi appartenenti a più generi,che colpiscono gli animali a livello enterico. E’ una malattia che determina danni a livello intestinale. Non è una parassitosi dell’apparato digerente ma è enterica con uniche eccezioni nei conigli dove trova localizzazione epatica e negli anatidi con localizzazione renale. IMPORTANZA Non esiste specie animale che non abbia i propri Coccidi. Questa parassitosi è comune a tutti gli animali domestici. Ha una diffusione enorme. Bisogna fare una distinzione: - non sempre la presenza di parassiti determina malattia ma bisogna considerare la recettività dei soggetti colpiti ed il numero dei parassiti. Questo deve essere elevato per provocare danni evidenti. Per es. la Coccidiosi è dannosa per allevamenti avicoli,ruminanti e suini mentre per gli equini non è particolarmente preoccupante. La Coccidiosi è notevolmente diffusa e con caratteristiche sempre diverse per i ruminanti. Anche nei cani e gatti abbiamo la Coccidiosi: - nel gatto abbiamo la Toxoplasmosi che è sostenuta dal genere Toxoplasma che prevede altri ospiti non specifici con altre forme patologiche; - nelle specie non carnivore abbiamo una Coccidiosi da Eimeria. I due generi appena citati hanno come caratteristica il fatto che l’Eimeria si trasmette da animale infetto ad animale recettivo attraverso l’eliminazione fecale mentre il Toxoplasma prevede il passaggio dei parassiti anche in altre sedi non intestinali a causa dell’ingestione di organi di altri animali infetti. La Coccidiosi quando è malattia è presente soprattutto in animali giovani recettivi. Gli adulti resistono sia mediante resistenza naturale che acquisita e quindi non presentano alcun danno da Coccidi però permettono la loro moltiplicazione. Rappresentano per questo un grosso rischio epidemiologico in quanto serbatoi d’infezione. La Coccidiosi è una malattia caratteristica di varie specie animali e bisogna occuparsene differentemente. Questa parassitosi enterica è caratteristica specie per specie e per ognuna occorrerà una terapia specifica. Per es. il coniglio infetto è un elemento a rischio solo per altri conigli della sua specie. Fra capra e pecora non c’è interscambio di Coccidi. Per es. Toxoplasma gondii ha sviluppo enterico con generazioni schizontiche solo nel gatto e se un altro animale di specie differente ingerisce materiale infettante si infetta,ma il parassita si moltiplica con altre modalità in questo ospite aspecifico colpendo altri organi non enterici. Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 2 di 18 Eimeria: un ciclo biologico comincia con l’emissione di materiale parassitario da parte di un ospite. L’ospite,malato o portatore,elimina le oocisti ( elementi infettanti ) che escono con le feci dell’animale. Le oocisti sono elementi molto piccoli 10 - 12 µm e sono provviste di una parete che permette una notevole resistenza nell’ambiente. Le oocisti hanno forma ovale e presentano una specie di nucleo,sporonte,che è materiale nutritivo. La parete è sufficiente a determinare una grande protezione. Sapere che l’eliminazione di oocisti avviene con l’emissione delle feci aiuta nella diagnostica. Questa malattia può anche determinare una sintomatologia evidente,ma per la maggior parte dei casi la sintomatologia è scarsa per cui la diagnosi può diventare complessa. Quando il veterinario sospetta la possibile presenza di Coccidiosi deve ricorrere immediatamente all’analisi delle feci evidenziando le oocisti. Quando c’è una Coccidiosi in atto,in rapporto all’età,l’emissione di oocisti è sempre numericamente molto elevata e di conseguenza bisogna tener conto anche della quantità di queste ( tappeto di Coccidi nel quadro microscopico). Nell’adulto si trovano poche oocisti mentre sono molte negli animali giovani. In questo caso il valore numerico quantitativo è più importante del valore qualitativo. Spesso si diagnostica troppo facilmente la Coccidiosi. Per es. in caso di diarrea in un animale giovane,la si attribuisce alla Coccidiosi anche se nelle feci c’è la presenza di poche oocisti. Se è Coccidiosi si devono trovare numerose oocisti nelle feci. Ogni specie animale prevede una notevole gamma di specie di Coccidi adattati all’ospite. Le diverse specie di Coccidi non hanno la stessa patogenicità infatti alcune sono più patogene ed altre meno. Dall’esame della morfologia delle oocisti si può fare una diagnosi di specie,cioè in rapporto al numero bisogna tenere in maggior conto le specie più patogene. Con l’emissione delle feci si chiude la fase endogena,che è importante per capire l’epidemiologia del parassita,la trasmissione e le esigenze ambientali. Le oocisti appena emesse non infettano perchè devono prima maturare. La sporulazione ( maturazione ) avviene nell’ambiente. Le oocisti sviluppano nel loro interno 4 sporocisti e all’interno di ogni sporocisti si sviluppano 2 sporozoiti,veri elementi infettanti,che entrati nell’organismo ospite continuano il ciclo. Le condizioni ambientali per fare avvenire la sporulazione dipendono dalla temperatura,dall’umidità e dall’ossigenazione. In presenza di questi fattori l’oocisti può maturare. Fattori ottimali sono: - temperatura 25 27 °C, - umidità 95 %, - ossigenazione maggiore sulla superficie del terreno e non all’interno. A condizioni ottimali lo sviluppo del parassita è più rapido e si può avere in 2 - 5 giorni. Se i fattori di umidità e di temperatura variano le oocisti non perdono la possibilità di maturare però i tempi si allungano di diverse decine di giorni. Per es. a temperatura di 12 - 13 °C e con umidità 70 - 75 % avremo una posticipazione della maturazione. Altra caratteristica è che le oocisti sono molto resistenti e si possono mantenere vitali nell’ambiente anche per mesi. Le condizioni avverse che devitalizzano le oocisti sono: l’essicamento ( mancanza di umidità ),mentre il calo di temperatura non le devitalizza anzi le mantiene. L’innalzamento della temperatura favorisce l’essicamento e l’evaporazione. La Coccidiosi in allevamento si sviluppa colpendo gli animali più deboli,che oppongono minore resistenza anche a poche oocisti mature ingerite. Questi soggetti diventano malati o portatori ed eliminano le oocisti con le feci nell’ambiente d’allevamento. Nell’intestino si rompe la parete oocistica e la parete sporocistica delle oocisti che hanno precedentemente subito la digestione dei succhi gastrici,si liberano gli sporozoiti e si dirigono verso le cellule della mucosa intestinale penetrando in esse. All’interno delle cellule ogni sporozoite diventa globoso,trofozoite,e dà inizio ad una moltiplicazione schizontica. Si formano quindi gli schizonti,grossi elementi con parete originaria dello sporozoite però contenente merozoiti. La cellula poi scoppia ed i merozoiti escono nel lume intestinale,ognuno di loro va a parassitare una nuova cellula ed inizia una nuova generazione schizontica,la seconda generazione. Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 3 di 18 L’azione patogena più importante è di tipo traumatico con distruzione delle cellule della mucosa intestinale ed infiammazione della mucosa stessa. Con la Coccidiosi si ha una carica infestante molto elevata: da una sporocisti si formano 8 sporozoiti da ognuno dei quali si formano centinaia di merozoiti e schizonti. L’azione traumatica è proporzionale al numero di parassiti entrati inizialmente ed al grado di resistenza al parassita. Quando si ha una notevole moltiplicazione del parassita avremo come conseguenza maggiore distruzione di mucosa. La mucosa quando è integra oppone resistenza ai patogeni,soprattutto agli enterobatteri,e quando avviene una notevole distruzione delle cellule della mucosa si ha il passaggio dei germi patogeni che possono moltiplicarsi e svolgere la loro azione che può anche essere tossica. La Coccidiosi non è mai una malattia a sè stante ma è un insieme di malattie per l’azione combinata di diverse componenti patogene. Quindi si ha: - azione traumatica da Coccidi, - azione che favorisce l’infezione da agenti secondari. La moltiplicazione schizontica è di tipo asessuato. I Coccidi a livello intestinale non vanno oltre le 2 - 3 generazioni schizontiche. I merozoiti della terza generazione che penetrano in nuove cellule non danno luogo a nuovi schizonti ma a Macrogametociti e Microgametociti generazione sessuata con cellule femmine e maschi. Questi ultimi sono cellule genitrici di future cellule femmine e maschi. Da un macrogametocita si forma un Macrogamete e da un microgametocita si formano molti Microgameti. Lo sviluppo continua quando la liberazione dei microgameti nel lume comporta la loro penetrazione in cellule che contengono i macrogameti. Il microgamete penetra nel macrogamete e dà luogo allo Zigote che è la cellula femminile fecondata che si circonda di una parete cistica che contiene materiale nutritivo. Questa cellula dà luogo alle nuove oocisti e con questo si conclude il ciclo. La fase patogena è data dalla rottura delle cellule ed al raggiungimento della terza generazione vi è l’interruzione della moltiplicazione con uscita dall’ospite. La malattia è quindi autolimitante. Questa situazione è valida solo se l’animale non è posto in un ambiente naturale ma in un ambiente che non permette altre infezioni da Coccidi. La malattia si protrae per un certo periodo di tempo che corrisponde al raggiungimento delle successive generazioni di Coccidi che invadono l’animale ed allo sviluppo delle difese naturali tali da diminuire la sua recettività. Tutto si può concludere con la trasformazione dell’animale in portatore sano. DIAGNOSI Alla diagnosi si arriva tenendo conto che ci sono Coccidi per tutte le specie animali e sono diffusissimi in natura. Si può ricorrere all’esame delle feci ed all’esame anatomo-macroscopico o microscopico. TERAPIA La terapia si attua con prodotti attivi efficaci contro i Coccidi che sono in grado di interrompere il ciclo biologico del parassita bloccando le moltiplicazioni schizontiche. In genere si usano i sulfamidici con conseguente beneficio clinico e produttivo. Quando vengono somministrati i prodotti terapeutici in allevamento bisogna considerare che ci si rivolge ad un numero cospicuo di animali e che il trattamento individuale sarebbe eccessivamente dispendioso. Per ovviare a questo inconveniente si ricorre alla terapia di massa ed invece di intervenire singolarmente,si somministrano prodotti a dosaggi opportuni nel cibo e nell’acqua di abbeverata quindi con somministrazione orale. E’ preferibile la seconda soluzione proposta in quanto gli animali malati presentano inappetenza e sono maggiormente stimolati all’assunzione del cibo. Bisogna quindi fare attenzione a scegliere prodotti idonei alla somministrazione in quanto se presentano idrofobicità non si prestano a tale utilizzo ( sedimentazione ). La terapia dura solo pochi giorni quindi bisogna attrezzare l’allevamento di numerosi abbeveratoi ed assicurarsi che gli animali più malati assumano maggior quantità di acqua. In un allevamento la presenza di alcuni elementi parassitati con malattia manifesta porta a considerare malato l’intero capo. La distribuzione del dosaggio farmacologico deve essere uniforme. Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 4 di 18 Bisogna ricordare che il prodotto terapeutico è tendenzialmente tossico se assunto in quantità non adeguate e quindi c’è il rischio che gli animali che si alimentano o bevono di più possano intossicarsi. Al contrario quelli che non assumono il farmaco o ne assumono poco rendono inutile la terapia con mancata eliminazione del parassita e possibilità che si selezionino elementi resistenti che trasmettono ai discendenti tale qualità ( antibiotico resistenza ). La terapia specifica è l’utilizzazione e somministrazione di prodotti con azione devitalizzante nei confronti dell’agente eziologico diagnosticato. Può succedere che il patogeno con la propria azione crei dei danni che originano altri problemi secondari non legati al patogeno stesso. Per es. in seguito a diarrea si ottiene disidratazione che necessita una terapia collaterale come può essere l’introduzione di sostanze reidratanti che permettono di ripristinare l’equilibrio minerale dell’animale depauperato dalla diarrea. In seguito alla Coccidiosi l’animale è affetto da forme batteriche enteriche quindi si tende ad eseguire una terapia antibatterica ( i sulfamidici sono sia antibatterici che anticoccidici ),azione polivalente. PROFILASSI Per la Coccidiosi occorre porsi il concetto di operare profilassi contemporaneamente alla terapia. Vista la diffusione della malattia bisognerebbe fare profilassi anche in assenza della malattia. Occorre prevedere i fattori di rischio per mettere in atto misure preventive. Abbiamo due casi: - ambiente infetto, - malattia non conclamata. I focolai di Coccidiosi vengono trattati e poi si usano misure profilattiche nei confronti di portatori sani e del terreno. Bisogna quindi cercare di ridurre la carica parassitaria negli animali trattati nel senso che la terapia fa anche da profilassi perchè si interrompe il ciclo. Il fattore di maggior rischio è l’ambiente e la pulizia accompagnata da norme igienico-sanitarie,prima di disinfestazione o disinfezione,sono i metodi più significativi. Le oocisti infatti possono essere asportate con le lettiere degli animali. La cosa migliore da fare è quindi quella di attuare pulizia di tutto ciò che si presta a tale opera attraverso idropulitrici che detergono profondamente e tolgono la sporcizia in maniera rapida e semplice tramite acqua bollente e senza eccessiva necessità di manodopera. Il calore ha capacità di disinfezione in quanto ad elevate temperature otteniamo devitalizzazione. Bisogna rendere la vita difficile al parassita conoscendo le sue esigenze ambientali,controllando il microclima, l’umidità ( riducendola ) e la temperatura ( anche se poco controllabile ). Possibile veicolo è l’animale o gruppo di animali della stessa specie allevata che vengono introdotti nell’allevamento da altri ambienti. Bisogna considerare che gli animali che subiscono uno spostamento sono debilitati e la moltiplicazione del parassita è favorita da questi elementi. Gli animali introdotti vanno quindi messi in quarantena in ambienti creati appositamente per i nuovi animali. Si necessita la presenza di zanzariere alle finestre per evitare l’azione vettoriale delle mosche e zanzare. In questi 40 giorni si fa l’indagine clinica e parassitaria per curare e trattare gli animali riducendo il rischio d’infezione. Si possono portare uno o più animali recettivi fra i nuovi animali isolati per ottenere la manifestazione di malattie che non si è riusciti ad evidenziare o diagnosticare. Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 5 di 18 ARTHROPODA organismi invertebrati, comprendono insetti ed artrpodi, con: - organizzazione metamerica - appendici articolate - cavitàcorporea (emocele contenente emolinfa) - a sessi separati ed ovipari - con esoscheletro chitinoso rigido - per accrescersi devono periodicamente eliminarlo, sviluppo con mute per metamorfosi ARACNIDI Zecche: dimensioni macroscopiche Acari: dimensioni microscopiche (Dermanissus Gallinae: unico acaro visibile a occhio nudo) 1) Zecche Si riconoscono perchè: - hanno il corpo diviso in due parti: testa ( capitulum, gnatostoma, rostro) e addome (idiosoma) - possiedono 4 paia di arti - apparato buccale con: 2 palpi (funzione sensoriale), 2 cheliceri (ledono i tessuti), 1 ipostoma (organo di penetrazione), sostanza cementante, sacca emorragica. - distinzione di specie in base alla morfologia A) Famiglia Argasidae = Zecche molli - negli uccelli assenza di scudo dorsale rostro visibile ventralmente più pasti di sangue ripetuti - nei mammiferi presenza di scudo dorsale rostro visibile dorsalmente unico pasto di sangue prolungato B) Famiglia Ixodidae (Ixòdes=tenace) = Zecche dure Ciclo biologico: Non specie-specifiche Parassiti obbligati temporanei Si trasmettono da terra, sulla vegetazione. Stadi: Uova (migliaia), larva (3 paia di zampe), ninfa (4 paia), adulto (M e F) Ciclo: M e F a terra; la F sale sul 1° ospite, pasto di sangue, si lascia cadere a terra, produce uova. Dalle uova, larve, vanno sul 2° ospite, pasto di sangue, di nuovo a terra. Ninfa, sul 3° ospite, pasto di sangue, di nuovo a terra, adulto. Larva e ninfa hanno bisogno di poco sangue, quindi si possono accontentare di un ospite piccolo (coniglio, uccello). Fasi: MONOFASICO: l'intero ciclo si svolge sullo stesso ospite BIFASICO : il ciclo si svolge su due ospiti TRIFASICO : il ciclo si svolge su 3 ospiti Tropismi: MONOTROPO: la zecca utilizza una sola specie DITROPA: utilizza 2 specie TELOTROPO: utilizza specie differenti Dove si impianta provoca la "tasca emorragica" (con richiamo di leucociti ed eritrociti) AZIONI PATOGENE: Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 6 di 18 Meccanica e chimica / Spoliatrice (ematofaga) / Tossica (paralisi da zecche) / Vettoriale (v. meccanici e biologici) Zecche e zoonosi: uomo = ospite occasionale Specie di zecche identificate sull'uomo in Italia: • Ixodes Ricinus (la + diffusa in ambiente rurale ; femmina = scudo riveste solo superficie anteriore, maschio con scudo che riveste tutta la superficie dorsale) • Ixodes Gibbosus / - Ixodes Exagonus • Haemaphysalis punctata / - Haemaphysalis sulcata • Dermatocentor Marginatus / - Hyalomma Marginatum • Rhipicephalus Sanguineus (Ha 3 ospiti, ma si può accontentare solo del cane; trasmette sia Dipilidium caninum, sia Dipetalonema Reconditum, la filaria + frequente in Campania, gli adulti si localizzano nel grasso perirenale senza fare danni) TBD nell'uomo in Italia: MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE TICK BORNE DISEASE (TBD) 1) FEBBRE BOTTONOSA DEL MEDITERRANEO (Rickettsia conorii - R. Sanguineus) - 1200 casi all'anno soprattutto i sud Italia - periodo di incubazione di 5-7 giorni - febbre (moderata-elevata), astenia, cefalea, esantema maculo-papuloso, area ulcero-necrotica nerastra in corrispondenza del morso di zecca (Tache Noire). - anche in assenza di terapia antibiotica la letalità è molto bassa (inferiore al 3%) 2) MALATTIA DI LYME (Borrelia Burgdoferi s.l. - Ixodes spp.) - 1000 casi (1992-1998) soprattutto in nord Italia - fase precoce localizzata; interviene mediamente dopo 30 giorni dalla puntura caratterizzata da un eritema migrante - fase precoce disseminata; interviene mediamente dopo mesi dalla infezione caratterizzata da artralgie, mialgie, meningiti, polineuriti, miocardite, eritemi migranti multipli - fase tardiva; interviene mediamente dopo mesi o anni dalla infezione caratterizzata da alterazioni dell'apparato muscolo-scheletrico (artrite cronica) del SNC (meningite ,encefalomielite, disturbi del sonno e comportamentali), dell'apparato cardio-vascolare (cardiomegalia). Per la prevenzione, quando si viene morsi, si utilizza TETRACICLINA (prognosi favorevoli). 3) TULAREMIA (Francisella o Pasteurella Tularensis - Dermatocentor, Amblyomma) - 61 casi in nord Italia (1992-1998) - periodo di incubazione 3-5 giorni - forma cutanea e ghiandolare - febbre, linfoadenomegalia, ulcerazione cutanea 4) MENINGOENCEFALITE DA ZECCHE (primaverile-estiva) (Flavivirus - Ixodes, Dermatocentor, Haemaphysalis) - pochi casi sporadici soprattutto in nord Italia - periodo di incubazione 2-28 giorni - fase viremica con febbre e sintomi simil-influenzali; segue solo in parte dei pazienti una seconda fase con febbre elevata e coinvolgimento del SNC Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 7 di 18 5) Encefaliti da zecche (TBE) Zecca : Ixodes Ricinus Ospite naturale e Reservoir : microroditori selvatici Ospiti infetti : uomo TRASMISSIONE TRA ZECCHE DI QUESTE MALATTIE - trasmissione trans-ovarica ( F -> uova -> generazione successiva) - trasmissione trans-stadiale - co-feeding : su uno stesso animale, la zecca colpita infetta non solo l’animale, ma anche le altre zecche che si alimentano lì vicino nella stessa tasca emorragica. - Uomo ospite occasionale (zoonosi) PROFILASSI MISURE DI PROFILASSI AMBIENTALE - rimozioe delle foglie secche - rimozione delle cataste di legna - pulizia dei sentieri - potatura delle siepi - interventi di disinfestazione su larga scala possono essere di difficile applicazione, ma utili in caso di aree ristrette. MISURE DI PROFILASSI COMPORTAMENTALE - informazione ed educazione sanitaria - in caso di escursioni a rischio indossare: indumenti di colore chiaro, pantaloni lunghi, calzature alte alla caviglia - applicazione di repellenti da ripetere ogni 2-3 ore in caso di intensa sudorazione, applicare i repellenti anche sui vestiti - camminare al centro dei sentieri - procedere a periodiche ispezioni degli indumenti e delle parti scoperte RIMOZIONE MECCANICA DELLE ZECCHE Le zecche vanno rimosse afferrandole saldamente co apposita pinzetta il più possibile aderente alla cute, effettuando una trazione costante e decisa verso l'alto con rotazione delicata per evitare la rottura (rotazione in senso anti-orario). - l'utilizzo di calore e di sostanze sulla zecca (acetone, alcool etilico, benzina, vaselina) è sconsigliato in quanto determina un riflesso di rigurgito - dopo la rimozione effettuare un periodo di osservazione di 30-40 giorni - non somministrare antibiotici sistemici (mascherano i segni della malattia). Se è necessario un trattamento antibiotico utilizzare farmaci con dimostrata efficacia verso le rickettsiosi e borrelioso (doxiciclina, amoxicillina, cefuroxime). Studi svolti dall’università di Napoli su antiparassitari per bovini (nome commerciale: EPRINEX, DECTOMAX), senza tempi di sospensione, non passano nel latte. TBDS – MALATTIE PROTOZOARIE : Malattia Babesiosi Hepatozoonosi Agente Causale B. Canis, B. Gibsoni, B. Bigemina H. Canis Zecche R. Sanguineus, D. Reticulatus R. Sanguineus Ospiti naturali e Reservoir Zecca, canidi domestici e selvatici Zecca, canidi domestici e selvatici Ospiti infetti Cane, uomo, bovino Cane Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 8 di 18 TBDS – MALATTIE BATTERICHE : MALATTIA Tularemia Malattia di Lyme Agente Causale Zecche Ospiti naturali e Reservoir Francisella Tulariensis Rhipicephalus spp, Ixodes spp. Lagomorfi selvatici Borrelia Burgdorferi s.s., B. Garinii, B. Azfelii I. Ricinus, I. Persulcatus Ospiti infetti Uomo, cane, gatto Uomo, cane, cavallo, ruminanti generalmente in forma asintomatica Microroditori selvatici TBDS – MALATTIE VIRALI : MALATTIA Agente Causale Encefaliti da zecche (TBE) Russian spring summer encephalitis (RSSE) Louping-ill Flaviviridae, flavovirus Zecche I. Ricinus I. Gibbosus, I. Persulcatus I. Ricinus Ospiti naturali e Reservoir Microroditori selvatici Microroditori selvatici Red Grouse (ovini, bovini) Ospiti infetti Uomo Cane, gatto, altri animali domestici, in forma asintomatica Uomo, cane, gatto TBDS – MALATTIE CAUSATE DA ELMINTI : MALATTIA Ospiti naturali Ospiti infetti e Reservoir Agente Zecche Causale Dipetalonemosi D. Reconditum, R. Sanguineus Canidi domestici D. Grassii Cane Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 9 di 18 TBDS – RICKETTSIOSI : MALATTIA Agente Causale Febbre bottonosa R. Conori Febbre Q Coxiella Burnetii Erlichiosi Monocitiche E. Canis, E. Ristici, E. Chaffensis Erlichiosi Granulocitiche Erlichiosi Trombocitiche Zecche R. Sanguineus, D. Reticulatus, D. Marginatus, Ixodes spp. R. Sanguineus R. Sanguineus E. Equi, I. Ricinus E.Phagocytophila E. Platys R. Sanguineus Haemobartonellosi H. Canis, H. Felis Ospiti naturali e Reservoir Ospiti infetti Zecche, cani, lagomorfi selvatici Uomo, cane, gatto, in forma asintomatica Bovino, ovino, Uomo, cane, caprino, gatto gatto Canidi domestici Cane, e selvatici, Uomo uomo, ungulati selvatici Cane Cane, uomo Zecche, cani, Cane gatti R. Sanguineus Cane, gatto Tabella sulle zecche presenti nel cane : Frequenza di rilevamento Nord Centro Sud Rhipicephalus Sanguineus +++++ +++++ +++++ Ixodes Ricinus +++ ++ + I. Canisuga + I. Gibbosus + I. Exagonus + ++ + R. Turanicus + +++ R. Bursa ++ Dermatocentor Marginatus + + + D. Reticulatus ++ Haemaphysalis Parva ++ H. Punctata + + SPECIE NEL CANE Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Haemaphysalis spp.: - brevirostrate - trifasiche - telotrope - rettili, uccelli (larve e ninfe) - ovini, caprini,cane, bovini, equini (adulti) ARGASIDI = ZECCHE MOLLI (argàs = animale molesto) Argas Reflexus (piccioni) e Argas Persicus (polli) negli uccelli rostro visibile ventralmente più pasti di sangue ripetuti sull’ospite provocano anemia, spossatezza, perdita di peso e di rado anche paralisi vettori di Borrellia Anserina, Aegyptianella Pullorum, Pasteurella Multocida vivono nelle crepe dei muri effettuare disinfezioni nell’ambiente (vaporizzazioni) Pagina 10 di 18 Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 11 di 18 2) ACARI tante specie, a vita libera o parassiti (rogne) morfologia simile alle zecche gnatostoma e rostro simili a quelli delle zecche dimensioni solitamente microscopiche (0,2-1 mm) 4 paia di arti con lunghi peduncoli recanti ventose ((pulvilli) specie specifici (a differenza delle zecche) si nutrono di linfa, fluidi interstiziali o detriti epidermici parassiti permanenti obbligati (tutto il ciclo sull'ospite) ciclo: uova-larva-ninfa-adulto (17-21 giorni) trasmissione per contatto scavatori : Sarcoptes spp. e Demodex spp. Non scavatori : Psoroptes spp. e Chorioptes spp. Sono artropodi che determinano malattie importanti nel nostro Paese come le Rogne,nel caso veterinario,oppure la Scabbia per l’umano che non è eccessivamente grave in quanto subito identificabile. Negli animali sono molto diffuse anche se non sono endemiche a causa della facilitata trasmissione diretta. ROGNE Agenti eziologici delle rogne più comuni: OSPITE Sarcoptica Psoroptica Corioptica Notoedrica Otodectica Demodettica BOVINO S. Scabei var. bovis S. Scabei var. Ovis S. Scabei var. Rupicapre S. Scabei var. Equi S. Scabei var. Suis S. Scabei var. Canis OVINO CAPRINO EQUINO SUINO CANE P. Ovis P. Equi var. Caprae C.Bovis var. Bovis C.Bovis var. Ovis C.Bovis var. Caprae P. Equi var. Equi C.Bovis var. Equi P. Ovis UOMO var. Cunicoli S. Scabei var. Homini D. Ovis D. Caprae D. Equi D. Phylloides GATTO CONIGLIO S. Scabei D. Bovis P. Equi var. Cunicoli C. Bovis var. Cunicoli N. Cati var. Cati N. Cati var. Cunicoli O. Cynotis var. Canis O. Cynotis var. Cati D. Canis D. Cati D. Folliculorum Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 12 di 18 Localizzazioni differenziali delle rogne più comuni: OSPITE Sarcoptica Psoroptica Corioptica Notoedrica Otodectica Demodettica BOVINO OVINO Collo, coda, perineo Aree glabre CAPRINO Aree glabre EQUINO Testa, dorso, costato Tutto il corpo Tutto il corpo SUINO CANE Collo, coda Coda. perineo Garrese, Parte inf. dorso, groppa Zampe Condotto Parte inf. uditivo Zampe Criniera, coda Parte inf. zampe GATTO CONIGLIO Testa, muso UOMO Mano, seno, gomito Condotto uditivo Padiglione auricolare Rara Rara Rara Rara Testa, nuca, orecchie Testa, muso, arti Condotto uditivo Condotto uditivo Rara Aree Glabre Rara Volto DEFINIZIONE Le Rogne hanno delle caratteristiche particolari: - interessano l’apparato cutaneo, - sono sostenute da piccoli acari più o meno visibili, - hanno uno spiccato tropismo per i diversi organi cutanei. Sono le uniche malattie che si trasmettono per contatto cioè sono contagiose e non necessitano del passaggio nell’ambiente. Si trasmettono quindi da un animale malato o portatore sano ad un animale sano recettivo. Si dividono in due categorie: - superficiali, - profonde. Le più superficiali sono facilmente trasmissibili ma meno patogene delle profonde. Tutti gli animali domestici sono interessati dalle Rogne. La più importante è senza dubbio la Rogna Sarcoptica sostenuta dal genere Sarcoptes scabei che colpisce tutte le specie e prevede degli acari appartenenti ad una sola specie. Si trasmette in maniera interspecifica,ad es. dal cane all’uomo,anche se quella adattata ad un determinato animale non è in grado di riprodursi in altri. E’ una zoonosi ma non eccessivamente grave. Il loro ciclo è adattato ad una sola specie in quanto generalmente sono specifiche. La Rogna Sarcoptica è profonda in quanto gli acari che la sostengono scavano lunghe gallerie nello spessore cutaneo ( soprattutto le femmine che depongono le larve ). Le Rogne profonde sono: - Rogna Sarcoptica da Sarcoptes scabei, - Rogna Notoedrica da Notoedres, - Rogna Demodettica da Demodex folliculorum. Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 13 di 18 La Notoedrica colpisce gatto e coniglio. L’acaro è molto simile al Sarcoptes con unica differenza nella posizione dell’ano. La Rogna Demodettica colpisce diversi animali e non decorre in maniera patologica anche se diventa particolarmente grave nei cani in cui è detta Rogna Rossa. Si localizza nei bulbi piliferi e nelle ghiandole sebacee. Le Rogne sono malattie condizionate dallo stato psico-fisico dell’animale. Fattori stressanti o debilitanti possono permettere al parassita di manifestare la malattia. Le Rogne colpiscono in questo modo la cute che anche se notevolmente difesa può presentare deficienze quali carenza di Vit. A oppure di quelle condizioni ottimali che rendono l’animale resistente. Spostamenti,cambiamento dell’ambiente,variazioni di temperatura o altre malattie in atto possono essere fattori scatenanti la parassitosi. Si può manifestare un focolaio di malattia in queste condizioni soprattutto se ci riferiamo a Rogne profonde che per esercitare la propria azione devono penetrare nei tessuti necessitando di carica immunitaria molto bassa. Per le Rogne profonde infatti la morbilità è poco accentuata. Le Rogne superficiali risentono invece molto meno delle difese immunitarie dell’individuo e possono così esercitare maggiormente la loro azione patogena. In focolai di Rogna Psoroptica ( rogna superficiale degli erbivori ) si nota infatti un’accentuata morbilità con percentuali di coinvolgimento dell’allevamento che si aggirano sul 50-60 %. Gli acari superficiali sono più mobili,si trasmettono facilmente ed il rapporto tra parassita ed ospite è minore rispetto alle precedentemente citate Sarcoptica e Notoedrica. La terapia da attuare in questo caso è acaricida con una sinergica terapia collaterale di correzione dell’alimentazione, trovare ambienti idonei per gli animali e curare fattori stressanti. ROGNA SARCOPTICA DEFINIZIONE La Rogna Sarcoptica colpisce tutte le specie mammifere ( clinicamente soprattutto nel cane ). E’ una zoonosi trascurabile anche se si trasmette per contatto diretto. Il contatto indiretto è possibile raramente. Un’ambiente in cui hanno albergato animali malati è da considerare infetto dai 6-7 ai 10-15 giorni successivi in quanto questo è il periodo di resistenza del parassita della Rogna profonda e superficiale rispettivamente. Senza dubbio è ancora più probabile la trasmissione indiretta attraverso oggetti o attrezzi infetti come può succedere in un ambulatorio poco curato o in un negozio di toelettatura. Il compito del veterinario è anche avere il controllo del personale che lavora con gli animali e preoccuparsi della possibilità di trasmissione anche da parte di tali collaboratori. PATOGENICITA’ Le Rogne profonde sono più patogene perchè traumatizzano in maniera grave i tessuti ed hanno azione traumatica che favorisce l’attecchimento di germi di irruzione secondaria. La cute è un apparato esposto al mondo esterno ed è ricca di germi piogeni che sono una componente normale della patogenesi della Rogna. La cute è inoltre un organo sensibilissimo a fenomeni di tipo allergico e l’apparato risente moltissimo dell’azione di sostanze eterogene prima sensibilizzanti e poi scatenanti. Nelle Rogne non è difficile trovare una sintomatologia clinica che presenta punti in comune con le allergie. CICLO BIOLOGICO Le forme adulte producono uova da cui si sviluppano le larve che hanno una struttura simile agli adulti ma sono più piccoli. Tutto il ciclo è parassitario e tutti gli elementi che costituiscono le fasi del ciclo sono patogeni ( eccetto le uova ). TERAPIA In terapia vanno usati antistaminici e desensibilizzanti. Un aspetto classico della Rogna Demodettica è il fenomeno delle recidive cioè forme che si manifestano dopo la guarigione clinica di una o più Rogne. Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 14 di 18 Questo avviene perchè non si è attenti ai fattori debilitanti prima citati ed alle carenze alimentari o stress per l’animale che così ritorna recettivo. In genere la Rogna è curata a livello di cute con prodotti specifici ma nella Rogna Demodettica l’agente eziologico si localizza nei bulbi piliferi e nelle ghiandole sebacee che contengono sostanze grasse e che proteggono gli acari dai prodotti terapeutici così alcuni parassiti si salvano. Se l’animale torna in buona salute questi acari non sono in gradi di rendere la malattia manifesta. Esistono prodotti terapeutici,Piritenoidi sintetici,che vengono usati per la terapia per via locale o topica. Se si devono trattare pochi animali questa applicazione viene attuata con l’uso di una spazzola che viene passata energicamente sul pelo per permettere il passaggio in profondità del prodotto. Se ci troviamo di fronte ad un problema massivo ed a veri e propri focolai,vengono isolati gli animali parassitati e seguiti singolarmente e successivamente vengono trattati in modo meno intenso gli altri elementi dell’allevamento. Esistono a questo scopo vasconi che contengono acaricidi in cui vengono immersi gli animali da trattare. Questi bagni antiparassitari servono sia per gli animali che ancora non presentano la malattia sia per quelli colpiti in quanto possono essere profilattici. E’ inutile trattare in questo modo la Rogna Otodettica. Per quello che riguarda gli animali da affezione il trattamento è più facile. Bisogna in ogni caso tenere presente che ad es. il gatto tende a leccarsi e prodotti eccessivamente tossici potrebbero risultare negativi ai fini della salute dell’animale. Inoltre bisogna sempre programmare una terapia collaterale atta a difendere l’animale da eventuali altre malattie e proteggendolo da fattori stressanti o debilitanti. Un trattamento di Vit. A ed E è consigliato come profilassi. Bisogna subito procedere all’educazione sanitaria dei proprietari che devono evitare in questo momento le promiscuità tra animali sani e malati. Attuare la quarantena in maniera seria e cercare di prevedere elementi portatori sani. Quando si ha il sospetto di Rogna si devono mettere animali eventualmente portatori a contatto con i malati onde verificare se lo stato di debilitazione è tale da sviluppare la parassitosi. Per le pecore la Rogna Psoroptica determina lesioni dannose perchè molto pruriginose e le pecore smettono di alimentarsi per grattarsi. Da ricordare l’importanza del vello in questa specie che porta a subire numerosi danni economici per perdita di lana e perdita del valore della poca rimasta. ASPETTI CLINICI Le Rogne si sviluppano con rapidità attraverso diversi stadi clinici. Le Rogne profonde colpiscono prima le parti del corpo con meno pelo e pelle morbida ( muso,inguine ed addome ). Le lesioni poi si presentano piccole con arrossamento della cute e caduta del pelo a cui segue la formazione di un piccolo edema. Queste lesioni non sono molto evidenti perchè sono puntiformi e non sono pruriginose. Se passa un po' di tempo le lesioni aumentano ed all’interno della lesione,che si è allargata,si forma una crosta. A questo punto inizia a comparire l’insopportabile prurito a carico dell’animale. L’ospite,con il grattamento,tende inoltre a spargere il materiale parassitario in altre parti del corpo delocalizzando la lesione. Se il proprietario non porta l’animale dal veterinario le lesioni aumentano e l’enorme fastidio patito dall’animale può portare,oltre che a formazione di grosse croste ispessite,anche ad una perdita di appetito fino alla morte. Il suino presenta,in questo stadio della parassitosi,una pelle molto ispessita. DIAGNOSI Il veterinario deve attuare l’anamnesi per sapere se l’animale è venuto a contatto con altri animali e deve esaminare gli aspetti clinici che comprendono anche caratteri che vanno al di là delle lesioni. Si deve fare un raschio cutaneo con il cucchiaino di Bookman che presenta bordi taglienti. Bisogna raschiare con energia per le Rogne profonde intorno alla lesione dove c’è la maggior parte degli acari e si può anche strizzare meccanicamente la parte interessata per permettere l’uscita di acari dal bulbo pilifero o dalle ghiandole. Il raschiato per la Rogna deve essere messo a bagno in Idrato di Sodio o Potassio al 10 % in modo da ottenere la diafanizzazione del materiale che divenendo molle e trasparente può essere facilmente osservato su vetrino. Per le Rogne superficiali la diagnosi può essere fatta con una normale lente di ingrandimento perchè gli acari sono grossi e mobili. Per la Rogna Otodectica sostenuta da Otodectes cynotis basta usare un otoscopio. Per la Rogna Psoroptica sostenuta dal genere Psoroptes non si usano Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 15 di 18 lenti ma si raschia il materiale infetto che contenuto in un sacchetto viene inviato al laboratorio per essere esaminato. Per una precisa diagnosi il raschiato va fatto alla periferia della lesione dove gli acari sono più attivi e si riproducono. ROGNE DEL CANE ROGNE DEL GATTO ROGNE DEL BOVINO ROGNE DELL’OVINO ROGNE DEI PICCOLI RUMINANTI ROGNE DEL CAVALLO ROGNE DEI POLLI ROGNE DEL SUINO Sarcoptica,Demodettica ed Otodectica Notoedrica,Demodettica ed Otodectica Sarcoptica,Psoroptica e Corioptica Sarcoptica,Psoroptica e Corioptica Sarcoptica,Psoroptica e Corioptica Sarcoptica e Psoroptica Cnemidocoptica Sarcoptica Ricapitolando: SARCOPTES SPP. Corpo tondeggiante (400 micron-m) Zampe corte Apparato buccale appuntito Scaglie triangolari Sarcoptes scabei var .... NOTOEDRES Notoedres cati PSOROPTES CHORIOPTES Corpo ovale (400 micron-m) Apparato buccale arrotondato OTODECTES Corpo ovale (500 micron-m) Cane e gatto (O. Cynotis) DEMODEX Assenza di prurito Noduli cutaei Forma squamosa (eritema, alopecia) Forma pustolosa (rogna rossa) ACARI DEI VOLATILI Centiaia di specie. Localizzazionne: piume, penne, cute, sottocute e tratto respiratorio Specie: - Megnina, Falculifer (penne) - Dermanissus - Kemidocoptes - Laminosioptes, Cytodites - Trombicula DERMANISSUS GALLINAE Pidocchio rosso o pollino, acaro non scavatore, 1,5 mm di lunghezza, corpo ovalare, ematofago . Parassita temporaneo di pollame ed uccelli selvatici. Ninfe ed adulti risalgono sull'ospite di notte per succhiare sangue. Vettore di Pasteurella Aviseptica e Borrellia Anserina. Ornithonyssus Sylvarium (USA) Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 16 di 18 Ornithonyssus Bursa (tropici) Sintomi: irritazione della cute, anemia, veicolazione di germi patogeni, mortalità aspecifica, calo della produzione (ovodeposizione < 10-15%, uova da cosumo < peso, uova da cova < 10-40% della progenie) KNEMIDOCOPTES Acaro scavatore, Dimensioni microscopiche, Corpo tondeggiante e zampe corte. La femmina fecondata scava gallerie dell'epidermide nutrendosi di fluidi interstiziali. Causa poco prurito, sollevamento delle scaglie epidermiche delle zampe o del becco SPECIE Diametro (mm) Ospiti K. Mutans 0,5 Pollame K. Gallinae 0,3 K. Pilae 0,2 Localizzazione Scaglie delle zampe (rogna delle zampe) Pollame Calamo delle piume (rogna deplumante) Ucc. da voliera Becco, testa, collo, zampe Trattamento: Carbaryl, Piretroidi, Ivermectina 1% LAMINOSIOPTES, CYTODITES Parassiti interni di polli e piccioni, si localizzano a livello dei muscoli sottocutanei, dei polmoni, del peritoneo. Sono un reperto raro alla macellazione, formano noduli calcificati; deterioramento carcasse. TROMBICULA Trombicula Autumnalis presente in Europa e segnalata anche in Italia Nife ed adulti a vita libera, larve (chiggers) parassiti di volatili, le larve a digiuno sono invisibili. Sede di elezione: arti. Dopo il pasto a base di tessuti semidigeriti appaiono come piccoli puntini di colore arancio (0,6-1mm) PULCI Philum Artropoda; Classe Insetti, Ordine Afaniptera, Kirby 1825 (Sifonaptera, Latr. 1825;Suctoria, Retzius 1783) Negli uccelli e nei mammiferi, 1,5-4mm di lunghezza, colore bruno scuro, privi di ali. Corpo compresso lateralmente e ricoperto di setole, 3 paia di lunghe zampe atte al salto. Apparato buccale pungitore (ematofagi); Specie-specifici Provocano irritazione della cute, anemia e sono vettori di molte malattie SPECIE Pulex Irritans Xenopsylla Cheopis Ctenocephalides Canis Tunga Penetrans Ceratophyllus Gallinae Echidnophaga Gallinacea OSPITE Uomo, ratto, cane Ratto, uomo (peste bubbonica) Cane : Dipylidum Caninum, Dipetalonema Reconditum Uomo, suino Galliformi, columbiformi Galliformi, columbiformi Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 17 di 18 Ciclo biologico: Olometabolo Metamorfosi completa Uovo-larva-pupa-adulto Pulci del pollame: Echidnophaga Gallinacea: ha solo una fila di ctenidi, dopo la fecondazione le femmine si annidano nello spessore della cresta e dei bargigli dove formano noduli Azione patogena: irritazioi, anemia, deperimento, sottoproduzione, infezioni secondarie Farmaci: piretroidi sintetici, carbamati, disinfestazione ambientale PIDOCCHI Nei mammiferi e negli uccelli, pochi mm di lunghezza, colore variabile da giallo a bruno-grigio Cuticola ricoperta di setole, privi di ali 3 paia di zampe fornite di forti artigli per attaccarsi a peli/penne Specie-specifici Ciclo biologico: Emimetabolo Metamorfosi incompleta Uovo-ninfa-adulto PIDOCCHI ANOPLURI (succhiatori) Mammiferi Pediculus Phthiuris Haematipinus Linognatus Solenoptes MALLOFAGI (masticatori) Mammiferi Damalinia Felicola Trichodectes Heterodoxus ANOPLURA: pidocchi dei mammiferi 2-5 mm di lunghezza Capo allungato ed appuntito (più stretto del torace) Apparato buccale succhiatore (ematofagi) Ospiti: Uomo (Pediculus, Phtiuris) Bovino (Haematopinus, Linognatus, Solenoptes) Ovini e caprini (Linognatus) Suini (Haematopinus) MALLOFAGI: di mammiferi e uccelli Uccelli Clugotogaster Menacanthus Goniocotes Lipeurus Menopon Columbicola Scuola di Specializzazione in tecnologia e patologia aviare, del coniglio e della selvaggina PARASSITOLOGIA by Dott. Gandolfi Paolo Pagina 18 di 18 1-6 mm di lunghezza Capo grosso più largo che lungo Apparato buccale masticatore Provocano forte prurito Goniocotes Gallinae (1,2-1,4mm) Pidocchio del Piumino: si localizza alla base delle penne nelle zone dorsali del corpo. Goniodes spp. (2,5-4mm) Pidocchio delle penne (più comune sugli adulti) Lipeurus spp. (1,8-2 mm) Pidocchio delle ali, oltre che del pollame è un parassita frequante di tacchini, annatre e fagiani Menacanthus Stramineus (2,5-3,2 mm) Pidocchio del corpo; si localizza sulle zone del corpo con cute più sottile, è il più patogeno. MALLOFAGOSI DEL POLLAME Pidocchi bianchi Digeriscono la cheratina Depongono oltre 100.000 uova (lendini) Ciclo Emimetabolo (3-5 settimane) Azione patogena: prurito con conseguenti autolesioni, deperimento, sottoproduzione, infezioni secondarie Farmaci: piretroidi sintetici, carbamati.