nuova difesa naturale

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nuova difesa naturale
N. 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2006
Periodico tecnico, Organo Ufficiale dell’Associazione Italiana Medicina della Thalassoterapia (Assimedithal) - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. in L27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB - MI - € 3,50
S olidarietà
Le Scuole
della pace
nel mondo
Pensare ai bambini e collegare il loro futuro al mare vuole essere un motivo per interpretare nei loro occhi una speranza oltre la linea
dell’orizzonte affinché non debbano più morire di fame e malattie.
Il Mare dei Bambini
In Africa : Le “scuole della pace”
“Noi soffriamo enormemente in Africa. Noi
abbiamo problemi e abbiamo carenza, a
livello dei diritti dei bambini, noi abbiamo la
guerra, la malattia, la carenza di cibo…”
Così scrivevano, nell’agosto 1999, Yaguine e
Fodè, i due ragazzi guineani morti nell’alveo
del carrello di un aereo di linea diretto a
Bruxelles, nel vano tentativo di consegnare
questa lettera
con le loro mani
“ai signori
responsabili
dell’Europa”. Un
grido di aiuto
che è il simbolo
della condizione
dei bambini e degli adolescenti del
continente più giovane statisticamente, ma
anche quello in cui la malnutrizione,
l’analfabetismo e la mortalità infantile
raggiungono cifre inquietanti.
Lo sforzo della Comunità di Sant’Egidio,
in Africa, è quello di promuovere una fitta
rete di scuole della pace che oggi raggiunge
oltre 4.000 bambini ed adolescenti.
Sono bambini e ragazzi costretti a crescere
in fretta, a lavorare per aiutare la famiglia,
alle prese con una scuola che non garantisce
loro l’istruzione, fra classi affollatissime e
libri troppo cari. Bambini e adolescenti
poco nutriti e poco vestiti, la cui salute
viene messa a dura prova dalle condizioni di
vita oltre che dalle malattie. In mezzo a loro
anche molti bambini che si trovano a vivere
in strada, senza legami familiari e per cui le
scuole della pace rappresentano una vera e
propria famiglia che si prende cura di loro.
A tutti loro le scuole della pace, offrono
un’integrazione dell’alimentazione, un aiuto
per l’inserimento nella scuola, un supporto
per lo studio, un’attenzione particolare alla
salute del bambino, un sostegno a tutta la
famiglia.
I primi centri sono stati realizzati in
Mozambico, che è ancora oggi il paese con
la più capillare diffusione di questa attività.
Dal Mozambico, le scuole della pace si sono
irradiate in tutta l’Africa, abbracciando
paesi di lingua inglese, francese e
portoghese.
Oggi in Africa la gente della Comunità di
Sant’Egidio gestisce 61 centri in 19 paesi
per più di 4.000 bambini e adolescenti.
a cura di
Adriana Gulotta
www.santegidio.org/it/solidarieta/minori/afr
ica.htm
F iere
All’interno, speciale Balnearia
di Leonardo Pràscina
Immigrazione, fame, sfruttamento noi
vorremmo che negli occhi limpidi dei bambini
che guardano l’orizzonte ci fossero le
immagini di un futuro sereno di una vita
dignitosa, la speranza è l’ultima a morire, ma
purtroppo oggi solo solo loro che muiono.
La nostra prima pagina per il nuovo anno è
corredata di una immagine significativa.
Sembra scontato volere iniziare questo
nuovo anno con un augurio di prosperità.
Se pensiamo che ogni giorno nel mondo
muoiono per fame milioni di bambini, ci è
un po’ difficile solo il pensare ad un futuro
di prosperità. Personalmente ho avuto
l’opportunità di incontrare Papa Giovanni
Paolo II, molto da vicino, incrociando il
Suo sguardo ho letto la disperazione
dell’Uomo di Dio che guarda il futuro
dell’Umanità. In questo mondo
multimediale che mira alla globalizzazione
la comunicazione ci fa sempre più partecipi
che il malessere non è globale. Ogni volta
che si convoca un assise internazionale
riguardante i problemi del terzo mondo, o
meglio se si tratta della FAO, allora subito
scattano i soliti meccanismi terzomondisti,
per attaccare i Paesi occidentali “ricchi”,
colpevoli di affamare o di non aiutare
abbastanza i Paesi del Sud del mondo.
Che questi Paesi siano sottosviluppati,
afflitti da denutrizione e da malattie
endemiche(come l’AIDS)è un dato di fatto
che nessuno può negare. Attualmente sono
circa 200 milioni le persone a rischio di
morte per fame, e di questo numero la
stragrande maggioranza appartiene
all’Africa. Alcuni Paesi sono particolarmente
a rischio come il Malawi, lo Zambia, il
Mozambico, la Somalia, il Zimbawe,
l’Angola.
Molti di questi Paesi devono il proprio
sottosviluppo alle instabilità meteorologica
dei loro territori: piogge violentissime e la
siccità, provocano condizioni di vita
Segue a pagina 8
A limentazione
Gli Antiossidanti vegetali:
nuova difesa naturale
di Carmen Vigliano
Gli antiossidanti non sono una categoria di sostanze omogenee: ne fanno parte vitamine, minerali,
aminoacidi essenziali, e tutte queste sostanze hanno, tra le altre, una fondamentale capacità:
riescono a contrastare
efficacemente l’azione dei
radicali liberi.
Cosa sono i radicali liberi
I radicali liberi sono molecole
(formate essenzialmente da
ossigeno) che hanno uno o più
elettroni liberi, cioè non legati.
Poichè gli elettroni per loro
natura tendono a legarsi per
neutralizzare la loro carica
negativa, si crea una situazione
di grande instabilità finchè il radicale libero non trova un’altra molecola a cui attaccarsi tornando
così a una situazione di stabilità.
Se teniamo conto che l’ossigeno è fortemente presente sia nell’atmosfera terrestre che all’interno del
corpo umano (circa 1/4 del corpo umano è costituito di ossigeno) si può comprendere quanto
presenti siano i radicali liberi e quanto facilmente si possano formare.
Una certa quantità (quella che potremmo definire i radicali liberi “fisiologici”) vengono prodotti
dal nostro stesso organismo,:composti chimici che si formano naturalmente all’interno
dell’organismo quando l’ossigeno, tratto dall’ambiente tramite la respirazione, viene utilizzato per
produrre energia per mezzo dei processi metabolici. In ogni cellula del nostro organismo, infatti,
avvengono costantemente processi chimici di ossidazione che utilizzano l’ossigeno per “bruciare” il
Segue a pagina 2
In questo numero:
Il Mare dei Bambini
di Leonardo Pràscina
1
Gli Antiossidanti Naturali
di Carmen Vigliano
1
Talassoterapia: La Climatoterapia Marina
di Mario De Bernardi di Valserra
3
E…La Nave va
www.turbinelleclub.com
5
Un Uomo e la sua Impresa Balneare
di Vincenzo Casapulla
6
Alassio e la Cucina delle Terme
di Vittorio Fagnoni
10
Un Rivoluzionario ai Bagni di Mare
di Ferruccio Farina
11
Speciale Balnearia
di Vania Camillozzi
12
Una Filosofia di ita
di Caterina Laita
14
Quale piscina per il Mare
di Rossana Prola
16
Fuori è un mondo difficile
di Audi Carol
17
Tengo il Tanga?
di Maria Laura Rodota’
20
2
A limentazione
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
Il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla tv
e verso l’interno qualche nuvola del cielo che si butta giù
sabbia bagnata, una lettera che il vento sta portando via
punti invisibili rincorsi dai cani,
stanche parabole di vecchi gabbiani...
(Enrico Ruggeri)
IL MARE
D’INVERNO
Lettera del Direttore
Spiagge deserte, tronchi arenati dopo la
mareggiata, vento teso sulle onde increspate.
Nuvole piene di acqua all’orizzonte. Il mare
d’inverno tra barche di pescatori e reti
ammassate sul molo in attesa di tempo migliore.
Gatti randagi annusano odore di pesca recente.
Camminiamo mano nella mano sulla sabbia
compatta della battigia, i nostri passi marcano
l’impronta delle scarpe e segnano la traettoria di
questo cammino, le tue le mie. Un’occhio alla
sabbia alla ricerca di conchiglie per la nostra
raccolta nell’ampolla di vetro sullo scaffale della
cucina e l’altro all’onda sempre in agguato.
Parliamo di tutto e di niente, ed il sole
all’imbrunire dietro il promontorio irradia le sue
ultime frecce di calore e di luce arancione. Il
nostro mare d’inverno è così ricco di significato,
è così pieno di emozioni che ci riportano al
passato mentre noi ancora insieme guardiamo
avanti. Le tue mani fredde nei guanti di lana, il
mio naso gocciolante che mi costringe a tirare
su. Mare blu intenso, verde smeraldo grigio
ghiaccio, mare cosi potente che ci avvolgi ci
trascini e ci nascondi i sentimenti più intimi.
Mare tra schiuma bianca che si infrange sulla
scogliera, mare che lambisci le prue delle barche
nel porto, mare che accarezzi i sentimenti, che
infiammi le passioni che coccoli gli amori. Una
vela all’orizzonte stramba verso la riva, un cane
gioca alla rincorsa dell’onda con il suo trofeo di
legno in bocca. Le palme illuminate dalle luci di
Natale e in fondo al molo l’angelo annuncia il
lieto evento. Il nostro mare d’inverno non
finisce mai , è così grande come il nostro amore,
è il mare che ci fa amare come la mutabilità
delle dune di sabbia mosse dal vento.
Il cuore si scalda , anche al tramonto, mentre
guardo i tuoi occhi infiniti nei quali mi
immergo perché sono il mare della mia vita. Io,
Don Chisciotte alla carica di queste onde come
i mostri delle pale dei mulini a vento, su questa
mia piccola barca cavalco sul filo di una
illusione immortale, io piccolo Capitan Hackab
alla ricerca del fantasma bianco che appare
all’orizzonte nelle sembianze di una rapida
buriana a ciel sereno. Tu guscio di conchiglia,
legno inaffondabile, arpione acuminato, corazza
di freddo metallo, tu che mi sproni alla battaglia
e mi curi nella sconfitta, tu ragione ideale a
resistere, tu fede immortale, tu mare calmo e
tiepida brezza, tu alba e tramonto, tu scintille di
luna sul mare increspato, tu salice piangente
nella notte senza ombre, tu donna fedele
compagna della mia vita, tu che guardi questo
uomo e il suo avventuroso amore che
lentamente si allontana verso l’orizzonte tra
cielo e mare ed oltre come un gabbiano che vola
sempre più in alto a sparire tra le nubi.
Camminiamo ancora lungo la riva uno accanto
all’altro, il vento ci attraversa, le onde non ci
bagnano, le impronte non lasciano più traccia
sulla battigia di sabbia compatta, l’ampolla di
conchiglie è colma, i gatti dormono
raggomitolati sulle nubi a fiocchi di cotone, sazi
del sogno di una pesca abbondante, il mare
d’inverno ci ha scaldato l’animo d’amore.
Leonardo Pràscina
Gli Antiossidanti vegetali:
nuova difesa naturale
da pagina 1
combustibile (nutrienti) che serve per ottenere
l’energia necessaria alle funzioni vitali. I radicali
liberi sono sottoprodotti di queste reazioni.
Sono composti poco stabili e altamente reattivi
che, proprio per questo, interagiscono
velocemente con l’ambiente che li circonda,
all’interno dell’organismo stesso, creando nuovi
radicali liberi e dando così inizio a reazioni a
catena che finiscono col danneggiare
irreversibilmente strutture cellulari come le
proteine, i lipidi, e lo stesso DNA. Ormai è
accertato che i danni provocati dai radicali liberi
alle strutture vitali degli organismi viventi, sono
coinvolti nel processo di invecchiamento e nello
sviluppo di numerose patologie croniche e
degenerative, incluse neoplasie, malattie
cardiovascolari e perfino gravi malattie
degenerative delle cellule nervose cerebrali
(neuroni) come il Parkinson e l’Alzheimer.
Naturalmente il nostro organismo ha sviluppato
nella sua evoluzione dei metodi di difesa molto
complessi e delicati, ma queste difese non sono
sempre efficaci al 100% nell’eliminare i radicali
liberi dall’organismo; esistono infatti delle
situazioni, patologiche e non, in cui la
produzione di radicali liberi aumenta in modo
tale che la “barriera” di difese antiossidanti non
è più in grado di neutralizzarli: siamo allora in
presenza di uno Stress Ossidativo. Il perdurare
del rischio ossidativo, dovuto a queste molecole
altamente reattive, può determinare delle
reazioni a carico delle strutture cellulari che
innescano processi di invecchiamento di tutti i
tessuti (e che generano, tra l’altro,
invecchiamento della pelle, infiammazioni,
perdita di elasticità dei vasi sanguigni, e persino
tumori), non immediatamente visibili, ma che si
manifesteranno nel corso del tempo. Proprio per
questo motivo non è possibile individuare delle
sintomatologie imputabili all’eccesso di radicali
liberi secondo un classico schema di causaeffetto, con il rischio di sottovalutare l’intera
problematica. Questo concetto è ancora più
importante se il rischio, relativo ad un eccesso di
radicali liberi, riguarda i giovani; è emerso
infatti da studi recenti che i giovani sono sempre
più a rischio. Questo fatto si spiega forse col
fatto che, se analizziamo lo stile di vita delle
nuove generazioni, sono molti gli “errori”
commessi dai giovani di oggi e molto si
potrebbe fare per evitare l’aumento dei
fisiologici livelli di radicali liberi. Il frequente
consumo di alcolici e di cibi sofisticati, il fumo,
i ritmi sempre più frenetici e stili di vita
sregolati sono oggi elementi sempre più
caratteristici della vita dei più giovani, ma allo
stesso tempo sono tra le principali cause di
aumento dei radicali liberi. Non è da
sottovalutare inoltre l’effetto negativo
dell’inquinamento, che tocca talvolta livelli
molto alti, e delle prolungate esposizioni solari o
alle lampade UV, per raggiungere l’agognata
tintarella oggi tanto di moda. Per ovviare a tutto
ciò e per aiutare le moderne generazioni, e non
solo loro, a contrastare in modo efficace
l’eccesso e gli effetti dei radicali liberi è
necessario adottare delle strategie integrate che
prevedano l’impiego sinergico di integratori ad
azione antiossidante, per completare
l’alimentazione che deve essere ricca di cibi con
elevato contenuto di antiossidanti, senza
rinunciare ad adeguati periodi di relax psicofisico. Chi è troppo sedentario dovrà prevedere
anche un’attività fisica regolare, ma senza
esagerare in quanto l’esercizio fisico troppo
intenso può avere, soprattutto nei confronti
degli “atleti della domenica”, effetti peggiori
della sedentarietà in termini di aumento dei
radicali liberi. Sono sempre più numerosi gli
studi volti ad evidenziare le tecniche analitiche
finalizzate alla determinazione del grado di stress
ossidativo dell’organismo, attraverso la
rilevazione della quantità di radicali liberi
presenti nel sangue. Proprio da questi studi è
emersa una stringente correlazione tra l’aumento
di radicali liberi e la presenza di diversi fattori
scatenanti quali il fumo di sigaretta, lo stress
psico-fisico, l’inquinamento ambientale,
l’assunzione di certi farmaci, malattie (allergie,
infiammazioni, infezioni, ipertensione, diabete,
ecc.), l’eccessiva esposizione solare, regimi
alimentari non bilanciati e diete dimagranti
drastiche, e anche un’ attività fisica molto
intensa. Inoltre l’uso della pillola contraccettiva
e gli estrogeni utilizzati durante la menopausa.
In tutti questi casi quindi si rende utile
l’apporto esterno di agenti antiossidanti in grado
di disattivare o stabilizzare i radicali liberi prima
che attacchino la cellula, senza dimenticare che
anche normali condizioni di salute non mettono
completamente al riparo dallo stress ossidativo.
Va anche sottolineato che l’efficienza del sistema
antiossidante dell’organismo diminuisce
fisiologicamente con l’età, e ciò conduce ad un
aumento del rischio di patologie età-dipendenti.
Le sostanze vegetali rappresentano la principale
fonte di sostanze antiossidanti, non solo per il
loro contenuto vitaminico, ma soprattutto per la
presenza di miscele complesse e uniche di
composti chimici, come i flavonoidi e i
polifenoli. Ci sono infatti numerose evidenze
scientifiche che dimostrano come una dieta ricca
di frutta e verdura possa ridurre il rischio di
patologie croniche e degenerative, non tanto in
relazione alle vitamine contenute, ma al
fitocomplesso di antiossidanti e all’azione
concertata di diversi composti chimici.
Gli oligoelementi come Selenio, Zinco, Rame,
eccetera, talvolta indicati come antiossidanti,
non possiedono di per sé questa attività, ma
sono tuttavia necessari per garantire la
funzionalità dei sistemi antiossidanti
dell’organismo.
Tra le piante officinali sono molte quelle che
possono aiutarci a combattere lo stress
ossidativo; in particolare da alcuni studi
scientifici effettuati, alcune piante, come il Tè
verde e il Rhooibos, hanno confermato di
possedere una grande capacità antiossidante, ma
contemporaneamente è emerso che anche molte
altre piante, come la Cannella, il Timo,
L’Origano, la Salvia, il Rosmarino, possiedono
questa capacità in grado elevato, oltre alla
Propoli (sostanza elaborata dalle api a partire da
resine e altre sostanze vegetali) che si è rivelata
essere in assoluto la più potente.
Esisono alcune metodologie per misurare ‘in
vitro’ la capacità antiossidante di una sostanza,
ma una in particolare è molto adatta per la
valutazione di miscele chimiche complicate
come i fitocomplessi, cioè il test ORAC
(Oxygen Radical Absorbance Capacity), che
esprime i risultati con specifiche unità di
misura, consentendo così di fare confronti con i
dati di letteratura su alimenti come frutta e
verdura, e sopratutto permettendo di fare
riferimento alle dosi consigliate di antiossidanti,
per una buona protezione giornaliera. Il potere
antiossidante, definito con unità di misura
ORAC, di molti alimenti e sostanze vegetali è
stato realizzato presso l’Università di Boston.
Studi clinici hanno individuato che il
quantitativo minimo di unità ORAC, necessario
per avere effetti benefici sulla salute umana, è
pari a circa 2000, ed è stato dimostrato che
un’integrazione con tale contenuto di Unità
ORAC, aumenta fino al 25% il potere
antiossidante del sangue umano.
S alute
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
3
Talassoterapia : la Climatoterapia Marina
Una Lezione Magistrale del Prof. Mario De Bernardi di Valserra
tenuta a Varazze nell’ambito di un Convegno Nazionale.
La bioclimatologia medica, prende in
considerazione i fattori ed elementi del
clima, ovvero il complesso delle
condizioni che caratterizzano l’atmosfera
in un determinato luogo e momento. Il
concetto tecnico scientifico di clima è un
concetto astratto, dedotto dal tempo
atmosferico, termine che in meteorologia
esprime l’aspetto integrativo del tempo,
vale a dire la media di tutti o di
moltissimi tempi osservati nello stesso
periodo e nella stessa zona. Va inteso
altresì, come processo dinamico
esprimente la successione ritmica e
periodica di stati di energia derivanti per
effetto reciproco dall’irradiazione solare,
dai costituenti dell’atmosfera e dalla
situazione del suolo. Il tempo atmosferico
è la risultante di grandezze fisiche:
temperatura, umidità, venti, piogge,
pressione barometrica, ecc., denominate
elementi del tempo e del clima. Queste
variano sotto l’influenza di un certo
numero di fattori, denominati fattori del
tempo e del clima. In ogni longitudine
e latitudine, la presenza di masse d’acqua
marina imprime alla situazione climatica
una caratteristica particolare definita
“equalizzatrice”, cui si dà il nome di clima
marino. L’acqua, infatti, riflette buona
parte delle radiazioni luminose e
ultraviolette dello spettro solare e crea un
ambiente ricco di luminosità. Inoltre
assorbe gran parte della componente
radiante rossa e specialmente infrarossa
del sole durante il giorno e nei mesi caldi,
accumulando calore che libera nel corso
della notte e nei periodi più freddi,
agendo dunque da serbatoio termico che
tende a favorire le zone rivierasche di una
notevole costanza termica
Nei confronti delle radiazioni dello
spettro solare la terraferma si comporta in
modo vario, in relazione alla natura del
suolo che è sempre diversa per
composizione e colore ma, in linea di
massima, reagisce in modo antitetico nei
confronti del mare, specialmente per
quanto riguarda la parte calorica delle
radiazioni solari: essa si riscalda
rapidamente in superficie durante il
giorno e cede subito calore raffreddandosi
rapidamente durante la notte. Si creano di
conseguenza notevoli spostamenti di
masse d’aria (brezze), che di giorno sono
dirette verso la
terraferma e di notte
verso il mare creando
una situazione climatica
particolarmente
gradevole e benefica.
Tra i fattori più
interessanti del clima
marino, emergono la
luminosità, l’intensità
ultravioletta, la
limpidità dell’aria, la
ventosità, la carica
aerosolica. Clima
marino è, pertanto,
quello che si ha sul
mare e sull’entroterra
immediatamente vicino
al mare. Naturalmente ogni sito della terra
ha un suo particolare clima marino a
seconda della presenza e della entità dei
fattori capaci di caratterizzarlo. In
qualunque sito della Terra, tuttavia, i
climi marini presentano caratteristiche
identiche che differenziano il clima
marino da quello dell’entroterra. Sulla
base di un’elevata pressione barometrica, il
clima marino è mediamente caratterizzato
da stabilità termica, igrometrica e
barometrica. In medicina, la stabilità
meteorologica e climatica è, in genere,
favorevole al benessere dell’uomo, mentre
le brusche variazioni del tempo sono
frequentemente associate all’aumento
statistico della comparsa di taluni
fenomeni patologici.
Estensione del clima marinoSull’entroterra
sino a:° comparsa della vegetazione tipica
dell’entroterra;° sino a che (Tromp) la
differenza delle medie delle temperature
tra estate e inverno è inferiore a 15° C
(nell’entroterra è superiore a 20° C);° sin
dove arrivano i venti di mare.
Fattori che caratterizzano il clima
marino.° latitudine,° esposizione delle
coste,° circolazione generale dell’atmosfera
(diretta da ovest a est),° entità dei venti
dell’entroterra (provenienza, direzione,
intensità, quanto entroterra attraversano),°
intensità dei venti di mare (provenienza,
direzione, intensità),° situazione orografica
a ridosso,° configurazione della costa:
roccia e relativa composizione, sabbia,
insenature, ecc.,° correnti marine (di
grande e piccola entità),° composizione
dell’acqua di mare (salinità, vegetazione,
inquinamenti),° vegetazione a ridosso
della costa,° assetto idrogeologico (lagune,
fiumi) e urbanistico dell’entroterra.
Caratteristiche generali del clima marino°
elevata pressione barometrica,° stabilità
termica, igrometrica, barometrica,° alti
valori di contenuto di ossigeno nell’aria,°
presenza nell’atmosfera di costituenti
caratteristici (NaCl, I, Br, ecc.),°
evaporazione abbondante,° insolazione
abbondante,° presenza di venti di mare e
delle brezze
L’atmosfera, essendo i centri
talassoterapici dislocati in località lontane
da agglomerati urbani e da zone
industriali, è decisamente meno satura di
inquinanti. Interessante è la carica di
ionizzazione in clima marino che, essendo
negativa, dà all’individuo un senso di
benessere generale al contrario di quanto
succede in ambienti ionizzati
positivamente. A causa dell’umidità
dell’aria, caratteristica dei climi marini, la
pelle ed i polmoni traspirano meno,
l’evaporazione diminuisce, l’eliminazione
urinaria aumenta, le secrezioni catarrali
delle vie aeree diventano più fluide, la
tosse diviene meno stizzosa. L’elevata
umidità del clima marino è però
ampiamente compensata dalla
ventilazione caratteristica di questo clima.
La pressione barometrica al livello del
mare, di circa 760 mm. di mercurio, è la
più alta cui venga sottoposto l’individuo
nelle condizioni ordinarie di ambente. A
questa alta pressione barometrica rallenta
la frequenza respiratoria, ma aumenta
l’ampiezza delle escursioni; inoltre
l’emoglobina si combina con l’ossigeno
quanto più la pressione è elevata.
Elemento importante del clima di mare è
l’aerosol marino in piccole particelle, sali
minerali e ioni provenienti dall’acqua del
mare e trasportati dal vento. Per la
qualità dei mineralizzatori, l’acqua di
mare può essere considerata un’acqua a
composizione chimico-fisica analoga a
quella salsobromoiodica. L’inalazione di
questo aerosol consente di far pervenire
alle vie aeree superiori e profonde principi
attivi in grado di svolgere numerose azioni
terapeutiche. Rapporti fra clima e biologia
umana Parametri fisiologici: sistemi
endocrino, costanti ematochimiche,
apparato emopoietico, assetto coagulativo,
parametri cardio-respiratori, ecc. Indici
fisiopatologici: nascita, mortalità, sesso dei
nati, accrescimento, funzionalità tiroidea,
ecc. Malattia: insorgenza, aggravamento,
riacutizzazione, mortalità riguardo a:
malattie infettive, dismetaboliche,
cardiocircolatorie, respiratorie, ecc.
Influenze biologiche dei climi secondo
Driscol Accertate:dirette: tipo di
radiazioni-eritema cutaneo; variazione
della tensione parziale di O2 adeguamenti
respiratori; temperatura adeguamenti
termoregolatori;indirette:condizioni
atmosferiche e sviluppo di germi,
parassiti, insetti (per es. malaria)Possibili o
sospette Secondarie a particolari
componenti atmosferici quali: aerofoni,
campo elettrico, ecc. Si è riscontrato che
in clima marino sono meno frequenti le
crisi vascolari, cardiache e cerebrali.
Aspetti del tutto nuovi si prospettano
attraverso la valutazione di possibili
influenze di fattori ed elementi del clima
su formazione, messa in circolo e livello di
attività delle sostanze umorali secrete dal
nostro organismo ed oggetto di particolari
studi negli ultimi anni. Tipo il riferimento
al peptici oppioidi che, per esempio,
possono essere coinvolti anche dalla vista
di un bel panorama (estetoclimatologia).
La radiazione solare, significativamente
presente nel clima marino anche per la
trasparenza dell’atmosfera, possiede
attività biologiche e terapeutiche: i raggi
ultravioletti ed infrarossi, nonché, lo
spettro di luce visibile, possono infatti
svolgere azioni a livello di numerosi
organi ed apparati (cute, tessuto osseo,
apparato neuroendocrino, etc.).
L’irraggiamento solare è in grado di
influenzare anche l’apparato emopoietico
(aumento dei globuli rossi), oltre che
diminuire la glicemia, aumentare la
calcemia ed influenzare il metabolismo
basale. A queste azioni si associano quelle
esercitate dalla temperatura (azioni sulla
termoregolazione e sugli apparati
cardiocircolatorio, respiratorio, etc) e dalla
pressione barometrica (aumento della
pressione parziale di ossigeno, azioni
biologiche a livello cardiocircolatorio).
La climatoterapia marina trova utile
applicazione nella cura di stati patologici
tra i quali segnaliamo: malattie
dismetaboliche, diatesi linfatiche ed
allergiche (stati immunocarenziali,
linfatismi dell’infanzia, ipotiroidismo,
asma, rinite allergica e vasomotoria, etc.);
reumoartropatie: artrosi, reumatismi
cronici, esiti di fratture, osteoporosi,
mialgie; psoriasi cutanea, eczemi, eritemi,
orticaria, acne, seborrea, cellulite; processi
infiammatori cronici dell’apparato
respiratorio; rachitismo infantile, esiti di
poliomielite.
4
I nvestimenti
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
400 Milioni di Euro: l’investimento per la Nave
da Crociera della Thalassoterapia
di Leonardo Pràscina
250 tra cabine e suite che,più che cabine, si
avvicinano a mini appartamenti abitabili fino a
quattro persone. Ogni unità allocativa ha il
proprio terrazzino sul mare oltre che una vera
camera da letto matrimoniale e relativa stanza per
ospiti. Doppi servizi con idromassaggio e docciajet. Una piccola zona bar in un ampio soggiorno
con accesso al terrazzino e quindi con vista a mare
e ovviamente una zona cucina. Questi sono alcuni
dei particolari di una formula innovativa di
vacanza crociera salute e benessere. La Nave
prende lo spunto nelle sue linee essenziali da un
progetto pilota per una imbarcazione di 170
metri realizzato dal designer italiano Leonardo
Pràscina. Uno stile di design di chiaro tratto
italiano che ai lontani fasti delle grandi navi da
Crociera Michelangelo, Raffaello richiama uno
stile Classico che si avvicina più alle
caratteristiche di un maxi yacht vivibile con
tutte le filosofie del piacere. La consulenza tecnica
per la progettazione dell’engineering è della
Società genovese “studio Engineering” affermata
per lavori di project e survejor del settore navale.
Il project financing e management nonché la
promozione è coordinata “Turbinelleclub Health
& Wellness Investments “ che vede la sua
esistenza gia dal 1994 con attività di promozione
di vacanze salute e benessere a bordo di
importanti navi da Crociera di Compagnie
americane. Ma torniamo alla nave, sei ponti
dove trovano alloggiamento oltre che alle maxicabine anche una serie di aree destinate alle
terapie marine. Una piscina ambientata secondo
una scenografia di scogliera mediterranea con
rocce e cascate, grotte termali dalle quali si
possono godere tutte le peculiari caratteristiche
di vapori degli oligo-elementi di derivazione
marina. saune e hammam, idropercorsi vascolari e
vasche per attività fisica riabilitativa con costante
presenza di personale medico e paramedico a
bordo. La Nave inoltre avrà due sale chirurgiche
attrezzate per gli interventi di chirurgia estetico
plastica e ulteriormente di uno studio di
odontoiatria con chirurgia dell’implantologia
dentale. La sintesi è quindi mirata ad un progetto
ad ampio spettro per una clientela tale che possa
soddisfare ogni peculiare esigenza di carattere non
solo vacanziero ma anche salutistico. Nella
consulenza progettuale della parte medico
sanitaria ci si avvarrà del Professore Vittorio
Fagnoni presidente dell’I.R.Fo.Med. (Istituto di
ricerca e formazione medica) nonché docente alla
Libera Università degli Studi di Lugano. Tutta la
nave sarà collegata con un sistema di videocomunicazione televisiva che permetterà,
attraverso monitor touch-pad di contattare 24 su
24 il personale sia di servizio che di sorveglianza.
Ogni cabina sarà collegata in wireless alla rete
Internet satellitare per ottenere in “Real” Time
tutte le notizie ed informazioni (borsa, mercati,
meteo, news) durante la navigazione oltre che
ricevere e trasmettere e.mail.
Considerazioni sul mercato
Da un’ultima ricerca del Censis sul mercato del
benessere risulta che una variegata moltitudine di
individui adulti è alla ricerca del benessere psicofisicoSe i consumi sono lo specchio dei nostri
tempi, la ricerca spasmodica del benessere
psichico e della perfetta forma fisica da parte di
un numero crescente di italiani sono espressione
di una nuova visione della salute intesa, infatti,
non più come prevenzione o cura delle malattie,
ma come attenzione allo stato di benessere, come
sviluppo delle potenzialità della singola persona e
come raggiungimento della serenità interiore.
Un numero crescente di italiani, in modi diversi,
ambisce a fare del proprio corpo un punto in
armonia con l’ambiente circostante. Le cure
estetiche, le palestre, le innumerevoli tecniche di
fitness oggi praticate, le beauty farm sono
divenute la cifra dei nostri tempi, i simboli e,
contemporaneamente, i mezzi per raggiungere
questa dimensione “olistica” dell’esistenza, cioè lo
stretto legame tra corpo e anima alla ricerca del
benessere.
Sembrerà forse paradossale, ma questa spiritualità
sui generis sta generando in Italia una vasta area
di business, in fase di ulteriore espansione ed in
grado di dare luogo ad elevati livelli di fatturato.
Aumentano, infatti, le spese per le cure estetiche,
per la frequenza di palestre, per l’alimentazione
biologica, per le cure termali e per i soggiorni
nelle beauty farm, tanto che nel 2000, il fatturato
complessivo del sistema del fitness e del wellness
ha superato i 34.000 miliardi di lire.
Come si articola la domanda di servizi legati al
benessere psico-fisico?
La domanda di benessere proviene, dunque, da
una variegata moltitudine di persone (che include
non solo giovani o professionisti collocati in fasce
di reddito elevato, ma persone di mezza età e
famiglie con reddito medio) che cercano di fare
dell’”otium et serenitas” una vera e propria
filosofia di vita, rifuggendo dallo stress quotidiano
e da una vita logorante.
Le classi che esprimono il maggiore potenziale di
domanda di prodotti e sevizi per il wellness sono
quelle caratterizzate da un livello di reddito
medio-alto (delle quali si darà ampio riscontro
più avanti), ma anche nelle classi di reddito più
contenuto non mancano larghi strati della
popolazione fortemente proiettati verso un
salutismo inteso come attività che va ben oltre la
cura delle malattie. Non a caso l’1% degli operai
e lavoratori manuali intervistati dal Censis
prevede di recarsi presso un centro benessere nel
corso del 2001 ed un’ulteriore quota del 35% di
persone appartenenti alla stessa categoria
prenderebbe in considerazione questo tipo di
vacanza a particolari condizioni (costi più
contenuti o maggiore disponibilità di tempo).
L’approccio al benessere psico-fisico appare
trasversale alle differenti classi di reddito e di età,
imponendo agli operatori del settore del fitness e
del wellness politiche di mercato sempre più
differenziate.
Il filo conduttore di questo veloce cambiamento
negli stili di vita e nei consumi di una parte
consistente degli italiani può essere ravvisato in
una percezione del corpo come recettore di
sensazioni, veicolo di espressione delle emozioni,
di passioni non irreggimentate, orientato ad una
articolazione sempre maggiore dei piaceri.
Avere un corpo in forma non è esigenza legata
solo alla salute o al lavoro, ma è fortemente
finalizzato all’accesso ad una pluralità di piaceri
capaci di emozionare, gratificare, provocare
stupore e soddisfazione. In questo caso prevale il
“fai-da-te”, l’interpretazione soggettiva della
gestione dei piaceri del corpo con una
proliferazione di attività dai significati diversi a
seconda dei soggetti che la praticano. Analizziamo
pertanto la dimensione del “fenomeno benessere”
ed i modi attraverso cui esso si esprime.
L’economia del fitness e del wellness in Italia. Il
mercato del fitness e del wellness si presenta
peraltro fortemente articolato, con la presenza di
almeno nove segmenti diversi, che spaziano dalla
cosmesi applicata alle palestre, dal termalismo
fino a forme più soft di ricerca del benessere
psico-fisico, come i parchi divertimento o
l’agriturismo.
B eauty Boat
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
E…La Nave va
Discoteca, Palestra, Casinò, Ristorante, Shopping una giornata piena di attività per una convalescenza dopo
un intervento di blefaroplastica
o di lifting per chi vuole tornare alla quotidianità con una immagine rinnovata
Un mare di relax
Le crociere del benessere sono un modo
nuovo ed intelligente di fare vacanza. Sono
concepite per ritrovare forma, relax,
bellezza, energia ed equilibrio psico-fisico
mentre si naviga su una comoda nave da
crociera. Durante le crociere, nelle soste tra
una navigazione e l’altra, in scenari
stupendi, il personale di bordo si prende
cura degli ospiti svolgendo massaggi,
trattamenti estetici e rilassanti,
meditazioni. In barca a vela, in caicco o in
crociera senza rinunciare al piacere di
massaggi, yoga, shiatzu o peeling. La
beauty farm è galleggiante. Si pensa a una
vacanza-benessere e subito il pensiero corre
morbido alla tranquilla campagna.
S’immagina piscine termali e mani di fata
in moderne spa circondate di dolci colline.
Riposanti. Forse un po’ troppo, per chi ha
pochi giorni di ferie da spendere e non
vuole rinunciare al mare, anche se sogna
da tempo una vacanza rigenerante a 360
gradi. Con tanto di massaggi, maschere,
peeling, shiatsu e trattamenti degni di una
vera e propria beauty farm. Come fare per
conciliare le due esigenze? Ci hanno
pensato i lungimiranti operatori turistici
che hanno inventato la formula delle
crociere benessere, l’ultima novità di
quest’estate. Vacanze concepite per
ritrovare forma, relax, bellezza, energia ed
equilibrio psico-fisico mentre si naviga su
una classica nave da crociera. Tra una
navigazione e l’altra, in baie mozzafiato, il
personale specializzato si prende cura degli
ospiti con pacchetti benessere praticando
massaggi, trattamenti estetici e rilassanti,
meditazioni. C’è chi ha già ribattezzato la
nuova formula “Rigeneration time”, e in
testa a proporla non poteva mancare Costa
Crociere, che ha dedicato all’iniziativa un
apposito sito. Chi alle grandi navi
preferisce il fascino della barca a vela, può
orientarsi verso proposte più dinamiche:
Feramyachting organizza settimane che di
tranquillo navigare fra le meravigliose isole
del Mediterraneo (in special modo Corsica
e Sardegna). Si dedicano circa 3/4 ore al
giorno alla navigazione, 2/3 ore ai
trattamenti, il resto del tempo è tutto per
il relax, i bagni, li sport acquatici o le
escursioni. Unico limite da tener presente,
se si organizza la
settimana con
degli amici, il
numero
massimo di
persone per ogni
barca: per
garantire un
servizio di bordo
di elevata
qualità il tetto
massimo di
partecipanti per
crociera è di 4
persone. A
bordo di una
Beauty Boat la
talassoterapia è 24 ore su 24 Il termine
‘thalassoterapia’ indica tutti i trattamenti
che si basano sull’uso dell’ambiente
marino, una cura thalassoterapica si
compone poi di trattamenti specifici,
studiati su misura per i diversi problemi. I
principali benefici di una cura
thalassoterapica sono l’azione
antidolorifica, rivitalizzante contro la
fatica, coadiuvante della cura dei traumi,
riequilibrante di uno stile di vita salutare.
Per avere un effetto terapeutico una cura
deve durare almeno sei giorni di seguito,
con quattro sedute giornaliere, di cui tre
con l’uso di elementi specifici della
thalassoterapia ( acqua di mare e elementi
dell’ambiente marino). All’inizio del
soggiorno è consigliabile sottoporsi alla
visita presso il medico del centro, ma si
può anche presentare un certificato del
proprio dottore che attesti che non
esistono controindicazioni alla
thalassoterapia. I soggiorni di un weekend
o di un giorno in un centro
thalassoterapico devono essere considerati
come un trattamento di benessere, senza
specifici propositi curativi. Concedersi una
cura thalassoterapica significa regalarsi un
momento privilegiato e perchè non in
Crociera su rotte mediterranee o
atlantiche, un lusso per pochi ? Non è
detto basta fare un qualche conto.
www.turbinelleclub.com
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Una nuova
generazione di
navi da
crociera: le
Beauty Boat
per Vacanze
sempre più
esclusive
5
6
U omini & imprese
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
Un Uomo e la sua Impresa Balneare
Vincenzo Casapulla neo eletto Pressidente dell’Associazione Balneari di Fiumicino fa il Punto sulle prospettive
imprenditoriali di un settore con forte richiesta di innovazione e protezione.
Riportiamo il testo di apertura dei lavori della
prima riunione del Consiglio dell ‘Associazione
presieduto dal Neo Presidente eletto Enzo
Casapulla
Egregi Amici e Colleghi,
anche questa stagione balneare si è conclusa e
come tutti gli anni siamo in termini di consuntivi.
I problemi che si prevedeva avremmo incontrato,
puntualmente si sono presentati e puntualmente
ci siamo trovati qualche volta impreparati e
costretti ad affrontarli con la creatività costruttiva
dell’imprenditore che deve salvaguardare la
propria attività e la propria immagine.
Poiché i problemi li conosciamo tutti e chi più o
chi meno di questi problemi sente la necessità di
doverli affrontare, non con le chiacchiere da “bar”
ma con azioni precise e programmate, mi sono
permesso di mettere sul tavolo di questa riunione
il presente documento che vuole esprimere le mie
personali opinioni circa la situazione ormai allo
stremo del nostro litorale di Fiumicino, che ha
messo troppe volte in difficoltà la nostra attività
creando un calo di immagine di tutta la nostra
area, sia sotto la prospettiva ambientale che nel
profilo strutturale di servizi legati all’utenza.
Anche se mi sembra superfluo dover continuare a
ripetere che la nostra Associazione locale di
categoria deve trovare una identità più forte ed
una orchestrale attività, stiamo, come si usa dire,
arrivando alla frutta, e ricominciare un pranzo
vuol dire mangiare solo le briciole. sappiamo tutti
che il futuro del nostro litorale, ad alti livelli, vede
la realizzazione del Porto turistico di Fiumicino, e
che la nostra piccola imprenditoria non troverà
sufficiente attenzione con il rischio reale di essere
abbandonati alla stregua di acquaiolo o
bruschettari o ancora peggio noleggiatori di sdraio
e ombrelloni. Questo rischio non dobbiamo
correrlo, anzi non dobbiamo assolutamente
permettere che il duro e micrometrico lavoro fatto
con sacrifici in tutti questi anni venga spazzato
con betoniere di cemento e investimenti milionari
nei quali la nostra presenza non viene considerata.
Non sono io certamente a voler istigare azioni di
fronda o di contestazione essendo ben consapevole
della nostra realtà legata alla filosofia della formica
ma ci tengo a dirVi che anche le formiche nel loro
piccolo si incazzano e noi non vogliamo
incazzarci. Dobbiamo far sapere che questo non
vogliamo che succeda e quindi desideriamo che si
sappia che non ci devono mettere in questa
condizione.
E’ troppo semplice individuare colpe o colpevoli
ma sottolineare, in un contesto globale, una certa
inerzia dell’Amministrazione Comunale e di tutte
le Istituzioni pubbliche che troppo sovente sono
insensibili o magari indifferenti anche di fronte
alle più evidenti e pericolose situazioni che ormai
da anni si sono create e puntualmente sappiamo
per esperienza si verificano.
Non voglio negare che in seno alla nostra
Associazione molti di noi hanno saputo muoversi
con tempismo e dinamicità, con forte spirito
corporativo ma a fronte delle realtà future che si
stanno prospettando tutto quello che abbiamo
fatto non basta.
Dobbiamo fare di più, e il fare di più non vuol
dire mettere mano ai quattrini ma organizzarci in
un sodalizio di impresa e cultura che coinvolga
anche altre Associazioni locali per essere una forza
vincente su qualsiasi tavolo di discussione.
Dobbiamo convincerci che la nostra presenza
imprenditoriale sul territorio è fonte di un
mercato indotto per altre presenze imprenditoriali
e che il nostro prodotto va in vendita ad una
Clientela sempre più attenta ed esigente e
purtroppo sempre meno fedele.
L’attività balnearia si è vista sottrarre ogni anno un
numero sempre più crescente di clienti, che si
sono rivolti a litorali di altri Paesi o Nazioni. I
nostri bagnanti sono andati ad arricchire altre
economie di stati più poveri ma organizzati da
gruppi manageriali potenti.
Queste indiscutibili realtà ci vedono costretti a
tenere sempre alta la guardia nel non perdere il
lavoro già fatto e ulteriormente trovare nuove
attrattive affinché la nostra clientela abbia piena
soddisfazione nei nostri servizi e le nostre offerte
possano essere appetibili a nuovi universi di
utenza.
Ciò premesso, ritengo personalmente di dovere
allertare tutta la categoria che è tempo di mettere
mano ad azioni programmatiche mirate non solo
per salvaguardare la nostra situazione
imprenditoriale ma ancora di più a rivalutare e far
qualificare la nostra operatività nelle sedi
competenti.
Una attenta analisi della situazione della nostra
economia ci permette di identificare alcune
problematiche che sinteticamente localizzerei in
due distinti settori di intervento:
1° Settore Urbanistico-Ambientale
2° Settore Formativo-Ricettivo
Per entrambi i settori si lavorerà finalizzati ad un
futuro sempre più mirato alla professionalità oltre
che ad un’offerta di servizi in tendenza con un
mercato sempre più dinamico.
Considerazioni dalla Redazione:
Si prende atto con entusiasmo che una
Associazione locale pur nelle ridotte dimensioni
abbia con lucidità e sagacia individuato azioni
programmatiche così bene mirate, per queste, la
redazione di Thalasso News, offrirà sempre tutti i
mezzi in possesso per sostenere e promuovere ogni
iniziativa. Al neo eletto Presidente Enzo Casapulla
a tutto il consiglio direttivo e ai soci tutti ci è
particolarmente gradito porgere un sentito augurio
di Buon Lavoro.
Thalasso News ( La Redazione)
B iologia marina
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
IL MARE E LE SUE
RISORSE
plancton vita della vita
da Internet
Il mare fu sempre considerato sede degli dei a
cui i Greci, attribuivano grandissima
importanza e si chiamavano Poseidone, re del
mare e di tutte le acque, sposo di Gea, la Terra;
Oceano e Oceanine, Nereo e le Nereidi
(Afrodite, Tedite e altre), che i romani
chiameranno Nettuno, Salacia, Venilia, gli
eschimesi Sedna (dea della pesca) e i celtici
Manannan.
Il mare, da qualche decennio, assume
importanza fondamentale in tutta la sfera
biologica e, in particolare, in quella dell’uomo:
l’umidità dell’atmosfera terrestre, che
condiziona buona parte delle forme di vita sul
nostro pianeta, dipende sostanzialmente
dall’evaporazione delle acqua marine; la
distribuzione di queste ultime sulla superficie
terrestre influenza in modo determinante
quella dei vari climi.
Durante le ere glaciali, i mari erano molto
meno profondi di quanto siano oggi, perché i
ghiacciai imprigionavano grandi quantità
d’acqua, anche se varie zone delle piattaforme
continentali erano emerse.
Quando, nel 1987, dalla massa di ghiaccio
dell’Antartide si staccò un Iceberg, grande
quanto la Liguria, dirigendosi, navigando
lentamente, verso la Nuova Zelanda, portando
con sé avanzi di fossili, rivelò che buoi
muschiati, alci giganti, cavalli e tapiri un tempo
vivevano molto di là dalle attuali linee costiere.
L’Iceberg, ha modificato, e non poco,
irrimediabilmente, il profilo della costa lungo il
Golfo delle Balene, quella sconfinata calotta che
occupa gran parte del Mare di Ross.
Sul fondo dell’Atlantico, ben lontano da dove
avrebbero potuto essere se trasportati solo dalle
correnti e dalle maree, sono stati trovati denti di
mammut e di mastodonti.
Gli studiosi di geologia marina ritengono che,
le correnti limacciose precipitanti da dirupi
sottomarini, abbiano allargato e approfondito,
nel corso dei millenni, il fondo marino e, con il
distaccarsi dell’Iceberg, trasformato gli antichi
letti fluviali in spettacolari canyons sottomarini.
Per grandi che siano, però, questi canyons, a
forma di V, nell’Oceano, quello aperto
dall’Iceberg non è la gola marina subacquea
più grande, perché il primato spetterebbe al
Canyon Ameghino, al largo dell’Argentina; ma
non si esclude, che ve ne siano altri più
profondi, tuttora sconosciuti.
Nel Mediterraneo, sembra vi siano canyons
sottomarini così profondi da far ritenere agli
studiosi che essi, probabilmente, sono gole di
fiumi sprofondate nel mare da un enorme
cedimento nella crosta terrestre.
risorse economiche
Circa 750 milioni di tonnellate di sedimenti
sono portati ogni anno, nelle acque costiere, dai
fiumi di tutto il mondo, di cui alcuni milioni di
tonnellate di fango, composto di fosfati, nitrati,
calcio e silice, tutti essenziali per la vita marina,
pari ai minerali di un preparato fertilizzante
agricolo, si deposita sulle piattaforme, mentre
altri milioni di disciolgono nell’acqua del mare.
I sedimenti in alcune zone si decompongono
gradualmente, utilizzando l’ossigeno contenuto
nell’acqua e il mare, alla fine, rimane quasi
privo d’ossigeno. Le materie organiche
continuano a depositarsi, ma, senza ossigeno, la
decomposizione segue un altro processo: gli
strati organici che ne risultano costituiscono
depositi d’idrocarburi, e in queste zone il suolo
diventa una ricca riserva di petrolio.
Economicamente, il mare costituisce una
notevole fonte di risorse, le quali, oltre al
petrolio, sono rappresentate soprattutto dalla
fauna ittica, oggetto di un’intensa attività
peschereccia sia lungo le coste sia in alto mare.
Le zone di pesca maggiormente favorevoli,
almeno da un punto di vista commerciale,sono
rappresentate dai mari freddi o con notevoli
contrasti termici e quindi molto ossigenati,
fatto che si verifica dove s’incontrano correnti
di diversa caratteristica; normalmente i mari
caldi sono assai ricchi di specie, mentre nei
mari freddi vivono poche specie, ma con un
maggior numero d’individui.
La fauna e la flora marine sono immense riserve
alimentari, per ora solo parzialmente sfruttate; i
fondali ed il sottosuolo ospitano enormi
giacimenti di minerali utili; tra questi, anche il
petrolio, che deriva dalla trasformazione
d’organismi marini del passato; dalle stesse
acque marine si possono estrarre numerosi sali
per i coralli, per le spugne, ecc. Anche la
diffusione e l’evoluzione di molti organismi
sono stati, e tuttora sono, molto influenzati
dalla presenza dei mari.
La flora marina è costituita da microscopici
organismi unicellulari, che sono portati alla
deriva dalle correnti, maggiormente lungo le
coste rocciose. In un solo litro d’acqua marina
vi sono centinaia di migliaia di diatomee, che in
primavera colorano l’acqua di verde-bruno
scuro. Al microscopio appaiono come “astucci”,
trasparenti e di fattura squisita, che
contengono, ciascuno, una microscopica
particella di materia viva di colore verde-bruno.
Gli “astucci” sono scheletri esterni di silice, un
minerale che le diatomee assorbono dall’acqua
salina e poi secernono attorno a se stesse.
La diatomea si riproduce normalmente
dividendosi in due. Una parte va col
“coperchio” dell’astuccio, l’altra con il “fondo”.
Ogni cellula figlia secerne la metà mancante
dello scheletro. Alcune specie rimangono
attaccate fra loro formando, in questo modo,
lunghe catene.
Più numerose delle diatomee, ma in acque
calde, sono i dinoflagellati, anch’essi organismi
unicellulari, che insieme alle diatomee sono i
due più importanti rappresentanti del Fitoplancton, ma non certo gli unici rappresentanti,
la cui composizione varia secondo il luogo e
della stagione; e quando un organismo vegetale
si esaurisce, un altro ne prende il posto.
Le diatomee, i dinoflagellati ed altra flora
marina, sono chiamate “praterie” e sono
l’alimento principale degli animali planctonici,
cioè quegli innumerevoli milioni d’esseri alla
deriva, poco più grandi delle piante di cui si
nutrono.
Questi esseri che sono raggruppati in
zooplancton, si mangiano voracemente l’un
l’altro e, con il fitoplancton, formano il
principale nutrimento di moltissimi organismi
del marre. La parte più numerosa del plancton
è costituita dai copepodi, detti anche “genitori
prolifici” perché si riproducono con rapidità.
I maschi fecondano le uova trasferendo lo
sperma sulle femmine con una chela
particolarmente adattata e già dopo poche
settimane dalla nascita, gli individui della nuova
generazione si riproducono a loro volta. Di
rado più grandi di un chicco di riso, sono
talmente diffusi e abbondanti nel mare, più che
tutti gli insetti sulla terra.
Molti pesci e invertebrati, durante il loro stadio
larvale fanno parte dello zooplancton e la loro
vita è molto precaria poiché solo pochi
individui raggiungono lo stadio adulto di
Spugne, Bivalvi, Gasteropodi, Stelle, Granchi,
Balanidi, ecc. e nessuno di loro, nel periodo
larvale, assomiglia ai genitori.
7
Anelli della
catena alimentare
Il destino di ogni animale nel mare è di
mangiare e di essere mangiato. Diatomee,
dinoflagellati e altre piante marine formano il
primo anello di ogni catena alimentari.
Senza i vegetali nel mare non vi sarebbe vita.
Infatti, sono questi, che attraverso la
fotosintesi, convertono le sostanze
inorganiche in sostanze alimentari.
Il secondo anello di quasi tutte le catene
alimentari sono i Copepodi, principali
consumatori di Diatomee; un solo Copepode
può mangiare circa 12mila diatomee al
giorno. I Copepodi, a loro volta, sono ingeriti
dalle aringhe, che sono fra i pesci più
numerosi nel mare; sono proprio loro che
costituiscono il terzo anello in molte catene
alimentari marine; ed ogni volta che
un’aringa mangia un Copepode, con questi
ingoia anche migliaia di Diatomee. L’Aringa,
continua a vivere se non trova sulla sua strada
una Focena, e la Focena, a sua volta, può
diventare preda di un’orca.
Ogni tanto però qualche anello della catena
alimentari, si perde; la Focena non converte
in carne ogni boccone dell’Arringa; in effetti,
essa trasforma, la maggior parte del
contenuto alimentare nell’energia necessaria
alla propria attività vitale, come nuotare,
alimentarsi, respirare e così via.
Dalla Diatomea all’Orca, circa 80/90% dei
valori nutritivi presi dall’anello precedente, è
convertito in energia e consumati nelle
attività di sopravvivenza.
Il popolamento animale nel dominio pelagico
è formato essenzialmente da organismi
planctonici: Meduse, Ctenofori, Crostacei,
Pteropodi, Eteropodi, Salpidi, Pirosomidi,
larve di pesci ecc... Mentre i dominatori tra il
necton sono i Molluschi Cafalopodi, detti
anche “pesce azzurro”.
L’origine della sopravvivenza è oggetto
continuo di studio, sono proprio queste
forme di vita marina, perché da essi è
possibile ricavare, una volta raccolti da retini
più o meno fitti, e stabilire la natura e la
distribuzione del plancton alle diverse
profondità; stabilirne la provenienza significa
sapere da dove è venuto lo spostamento dei
pesci e dei cetacei che se ne cibano.
Ad un nuotatore subacqueo che si sofferma a
scrutare la concentrazione di vita su un
fondale, certamente sfuggirebbe uno dei più
importanti anelli di qualsiasi catena
alimentare: l’anello che congiunge gli
abitatori del fondo a quelli della superficie.
Questo anello è costituito da microscopici e
innumerevoli batteri, che, decomponendo
carcasse e rifiuti, svolgono la funzione di
autentici spazzini dei fondali, senza i quali le
sostanze nutritive necessarie alle piante
rimarrebbero inutilizzate
Recentemente, tra le varie discipline
scientifiche è nata la “biologia della
conservazione”, che ha lo scopo di indagare
sulla vitalità delle popolazioni naturali, cioè
studiare e analizzare la capacità di resistenza e
di adattamento sia a breve che a lungo tempo
della fauna marina, per arrivare a programmi
di conservazione che prendano in
considerazione tutti gli inquinamenti che si
depositano nelle acque marine (fuoriuscita di
liquido dalle petroliere - il disastro più grave
per la fauna ittica - scorie: nucleari,
metallurgiche, chimiche, ecc...), formando
mucillagine, erosioni a vario livello.
L’aspettato centrale della biologia della
conservazione è lo studio e l’assunzione che la
varietà genetica fornisca la materia per i
futuri cambiamenti evolutivi. Se in futuro
saprà fornire reali apporti alla gestione della
fauna e flora ittica minacciate, non solo
teorici, sarà senz’altro una delle discipline che
permetterà la sopravvivenza delle acque e,
naturalmente, anche dell’uomo.
8
C rociere
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
da pagina 1
impossibile. Ma non sono solo queste le
cause del sottosviluppo, molte colpe sono da
addebitare essenzialmente ai governi corrotti
che lasciano i propri popoli senza scuola né
assistenza sanitaria.
Prendiamo il caso più eclatante, quello dello
Zimbawe, l’ex Rhodesia del presidentedittatore Robert Mugabe, che ha attuato una
politica interna marx-razzista, rivolta contro i
cittadini d’origine europea e quelli d’etnia
“ndebele”. “Ebbene, Mugabe ha adottato negli
ultimi tre anni una politica che si potrebbe
definire ‘neoanticolonialista militante’,
consistente nell’esproprio delle prospere
fattorie dei cittadini bianchi che ne erano
proprietari da decenni, che le avevano avviate
e sviluppate e che contribuivano alla
produzione nazionale.[…]i militanti di
Mugabe hanno espulso da quelle terre non
solo i proprietari coltivatori bianchi ma anche
gli operai ed i contadini negri, ‘colpevoli’ di
lavorare alle dipendenze dei bianchi. Poi
hanno bivaccato in quelle fattorie,
consumando i beni esistenti senza però
provvedere ad accudire alle bestie ed alle
coltivazioni: non lo sanno fare, e non ne
hanno voglia, tanto loro sono
rivoluzionari…In tal modo la produzione di
grano è calata a sole 120.000 tonnellate, e lo
Zimbawe, paese esportatore di beni alimentari,
oggi inizia a sentire i problemi della fame…(
Nazzareno Mollicone, Le colpe “rimosse” dei
governi africani, in Il Secolo d’Italia, 13
/6/2002)
E’ colpa della meteorologia, dell’Occidente
cinico e sfruttatore o delle manie dittatoriali e
rivoluzionarie dei governanti africani?
Una situazione che non si verifica solo nell’ex
Rhodesia, ma anche in altri Paesi, lo Zambia,
nel Malawi, dove la corruzione del governo ha
dilapidato le riserve alimentari, mentre le
organizzazione assistenziali internazionali
hanno ridotto i loro rifornimenti perché
temono che finiscono con l’arricchire i
governanti anziché sfamare la popolazione. Il
Sudan coinvolto in una guerra da 45 anni che
ha causato oltre 2 milioni di vittime, il nord
arabo islamico contro il sud cristiano.
L’Angola, il Mozambico, la Somalia, coinvolti
per anni in guerre civili che li hanno ridotti
alla fame.
Si potrebbe continuare, ma è evidente che la
colpa della fame endemica risiede
principalmente nelle locali classi dirigenti, in
genere corrotte, incapaci, faziose e
discriminatorie con le etnie rivali, ed ostili
all’Europa ed all’Occidente.
“La riprova sta nel fatto che in Sudafrica,
paese dove sono rimaste funzionanti le
strutture del precedente governo
segregazionista bianco e dove si consente alla
numerosa comunità d’origine europea di
operare in tranquillità(a parte l’ordinaria e
purtroppo crescente criminalità comune), la
situazione alimentare è tranquilla tanto da
consentire esportazioni verso i vicini
affamati”.(Ibidem)
Recentemente al congresso della FAO a Roma,
all’incontro di Kananaskis(Canada) il G8 si
sono preoccupati per l’Africa, promettendo i
soliti aiuti economici, Sufficienti, insufficienti?
Si chiede padre Piero Gheddo, ma “il
problema non è questo. L’Africa nera ha
bisogno di ben altro che di qualche miliardo
di dollari in più: i soldi servono, certo, ma
solo se usati bene. Secondo un’indagine
dell’Università italiana di Mogadiscio, dal
1960 al 1985 l’ex colonia italiana aveva
ricevuto aiuti dall’estero per una media
annuale di 100 dollari per ciascuno dei 4
milioni di somali, cioè circa 400 milioni di
dollari. Ma la Somalia, fra una guerra e l’altra,
è ritornata al tempo precoloniale, non esiste
più stato né governo riconosciuto”.(Piero
Gheddo, Aiutiamo l’Africa a crescere, in
Avvenire, 4 luglio 2002)
Dunque i rimedi proposti sono sempre gli
stessi: dare più soldi. Ma passano gli anni e la
situazione peggiora invece di
migliorare.[…]abbiamo illuso le èlites africane
dicendo che il sottosviluppo viene dalle
multinazionali, dal capitalismo,
dall’Occidente[…]L’Europa ha la gravissima
responsabilità di aver dato l’indipendenza
all’Africa in pochi anni nell’ultimo
dopoguerra, senza averla preparata a
governarsi. Cosa fare? Bisogna partire dal
popolo, educare il popolo, proteggerlo dai
dittatori e dai militari, rispettare i diritti
dell’uomo e della donna, far evolvere
rispettosamente culture ancora inadeguate al
mondo moderno.(Ibidem)
Del resto Giovanni Paolo II nella
“Redemptoris Missio”, (n.58-59)scrive: “Lo
sviluppo di un popolo non deriva
primariamente né dal denaro, né dagli aiuti
materiali, né dalle strutture tecniche, bensì
dalla maturazione delle mentalità e dei
costumi. E’ l’uomo il protagonista dello
sviluppo, non il denaro o la tecnica”, a questo
uomo formuliamo l’augurio di guardare il
futuro con gli occhi dell’umanità.
Gocce di internet
Il 7° premio
BALNEA POOL
considerati i grandissimi risultati che ha
ottenuto il mercato delle piscine grazie a
Balnearia, per impianti installati in
stabilimenti balneari, quest anno diventa il
primo premio dedicato esclusivamente alla
progettazione e realizzazione di piscine
per le categorie piscine pubbliche, abitazioni
private, piscine
in stabilimenti balneari e piscine in centri
wellness.
www.balnearia.it
La nave più grande
d’Italia
10 Settembre 2005
È stata varata nei cantieri di Genova Sestri
Ponente della “Fincantieri” la più grande
nave nella storia della marineria italiana. Si
tratta di una nave da crociera chiamata
“Costa Concordia” ed appartiene al noto
Gruppo Costa che effettua crociere in tutto
il mondo e che attualmente è controllato
dalla società americana “Carnival
Corporation”. La nave che ha avuto il varo
tecnico nei giorni scorsi entrerà in servizio,
per effettuare la sua prima crociera nel
Mediterraneo, nel luglio del prossimo anno.
Veramente sorprendenti le caratteristiche
tecniche di questa grande nave passeggeri.
Presenta una lunghezza record di 290 metri
ed un’altezza di 52 metri. Con le sue 1500
cabine è in grado di ospitare 3780
passeggeri. Si tratta di un vero e proprio
gioiello tecnologico che fra l’altro possiede
un intero ponte copribile, unico al mondo,
detto“ponte Francia”. Si tratta di una
copertura semovente di cristallo che darà la
possibilità di usufruire anche in inverno
delle piscine e delle aree limitrofe situate
JAMES SPITHILL E LUNA ROSSA
ANCORA AL COMANDO DEL
CAMPIONATO DEL MONDO
MELGES 24.
James Spithill continua a dominare la
classifica del Campionato del Mondo Corum
Melges 24, a Key Largo, Forida. Quando
mancano due regate alla conclusione, James
Spithill, Luna Rossa, ha venti punti di
vantaggio su David Ullman, secondo. Terzo
è Gabriele Benussi. Ullman ha vinto la nona
e la decima regata, entrambe con distacco.
Nella prima James Spithill si è piazzato
secondo, a 1’ e 30’’, mentre nella seconda,
nonostante un problema al gennaker poco
prima dell’ultima poppa, ha terminato in
sesta posizione.
Equipaggio di James Spithill: Jonathan e
Charlie McKee, Manuel Modena, Mac
(Maximiliano) Agnese.
all’aperto. Un’altra esclusività di questa nave
sarà un’area benessere chiamata “Samsara
spa” che, con i suoi 1900 metri quadrati,
rappresenta la più grande “area benessere”
presente su di una nave passeggeri. In questa
area i passeggeri potranno trovare palestra,
terme, piscina per talassoterapia, saune e
bagno turco ed alcune cabine si affacceranno
direttamente su questa zona.
Gli appassionati di Formula 1 troveranno a
bordo della nave addirittura un simulatore
di guida. Si tratta di una vera e propria auto
da corsa che permette di provare tutto
quello a cui sono sottoposti i piloti quando
effettuano le gare, compresi i terribili effetti
dell’accelerazione, la nota forza G, ma per
evitare problemi ai piloti dilettanti,i “giri”
che si possono effettuare con questo
simulatore sono stati fortemente limitati.
Affinché la vacanza sia il più confortevole
possibile i passeggeri avranno a loro
disposizione 13 bar, 5 ristoranti, un teatro,
un casinò, una discoteca, un percorso per
jogging, un’area giochi riservata ai teenagers,
un’area per i bambini con una piscina a loro
riservata.
Risultati dopo dieci regate (con uno scarto),
skipper, barca, posizionamenti e punti:
1. James Spithill, Luna Rossa, 5-12-(25)-7-11-8-1-2-6, 43 punti;
2. David Ullman, Pegasus505, 6-(41)-7-1-53-28-11-1-1, 63;
3. Gabriele Benussi, Marrachech Express,
(35)-1-3-2-4-9-7-10-15-24, 75;
A limentazione
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
9
Vita dura per il Salmone
Il salmone è un pesce che nasce dai fiumi, scende fino al mare per poi risalire
nuovamente i fiumi in un lungo e faticoso viaggio controcorrente per andare a
deporre le uova in acque fredde e ben ossigenate, dopo di ché solitamente muore.
Può arrivare fino a 1,5 m, ha corpo
affusolato e pelle verde-grigio sul dorso con
macchioline nere, blu e argentate sui fianchi
e quasi del tutto bianco sul ventre.
Varietà:
c’è il salmone dell’Atlantico che misura
solitamente circa 80 cm, ha il dorso bruno,
verde o azzurro con i fianchi argentati. E’
caratterizzato da carne rosa e saporita, ed è
considerato il più pregiato.
Il salmone king o chinook, è il più grosso,
ha il dorso verde oliva e i fianchi argentati.
Ha carne pregiata di colore che varia dal rosa
chiaro all’arancio scuro.
Il salmone rosso, ugualmente pregiato,
misura circa 70 cm, ha il dorso verde-azzurro
e i fianchi argentati. Ha carne soda e molto
saporita di colore rosso che cambia in
cottura.
Il salmone argentato, che misura circa 60
cm, ha carne rosso arancio ed è di qualità
leggermente inferiore rispetto agli altri. E’
facilmente riconoscibile grazie alla
punteggiatura sulla pelle di colore blu
metallico sul dorso e argentata ai fianchi.
Il salmone rosa, il più piccolo fra i salmoni
del Pacifico, considerato meno pregiato in
quanto la sua carne è molto morbida e tende
a sbriciolarsi. La sua pelle è verde-azzurra su
dorso e punteggiata da grosse macchie scure.
Come acquistarlo:
occhio vivo e convesso, branchie rosate e
umide, carne elastica e soda; preferibilmente
di taglia media, il colore della carne deve
essere brillante. Si può acquistare intero, a
tranci o a filetti, la parte migliore è quella
centrale. Se lo acquistare a tranci la carne
deve avere colore uniforme ed essere ben
aderente alla lisca Centrale o alla cartilagine
nel caso delle fette. Durante tutto l’anno si
trova il salmone di allevamento,
caratterizzato da carne dal sapore meno
accentuato, ma di qualità costante; si
riconosce dal colore più scuro della carne.
Fate attenzione:
i meno pregiati si riconoscono dalla
mandibola inferiore che si presenta incurvata
verso l’alto, ad uncino.
Vi ricordiamo:
che si trova sul mercato dell’ottimo salmone
affumicato per lo più proveniente dalla
Norvegia e dalla Scozia. Controllate sempre
la data di scadenza, controllate che la carne
sia rosea e uniforme, leggermente sfumata di
arancio, senza trasudamenti o bordi essiccati;
se il colore è troppo scuro probabilmente il
salmone è eccessivamente salato, mentre una
superficie troppo untuosa indica una non
perfetta affumicatura.
Conservazione:
a tranci, filetti o intero, una volta lavato, ben
asciugato e avvolto in un telo pulito o carta
da forno può essere conservato in frigo, ma
non oltre le 24 ore dall’acquisto. Se
affumicato può essere conservato in frigo
fino alla data di scadenza, ricordando di
tirarlo fuori almeno 10 minuti prima del
consumo.
Come si pulisce:
se lo acquistate intero eliminate pinne,
squame e viscere, sarebbe meglio non lavarlo
ma passarlo con un panno umido,
naturalmente pulito.
Proprietà:
è naturalmente controindicato in caso di
obesità date le sue carni grasse. E’ ricco di
acidi grassi omega-3, molto utili per
contrastare le malattie cardiovascolari e per
abbassare il colesterolo nel sangue.
Carmen Vigliano
Il salmone migliore, chiamato “selvaggio” è quello che cresce libero lungo i corsi
d’acqua, perché, grazie a un movimento continuo, la carne diviene compatta
La Ricetta di Cpt.Hackab
Un Sushi
di Salmone
Tanta Salute al Salmone
Delicati anelli di
salmone accolgono un
profumato ripieno di
riso
PREPARAZIONE
Fate marinare per circa un’ora in olio extra vergine di oliva e succo di limone e alcune
fettine di salmone affumicato tagliate a nastro. Preparate a parte un risotto bianco al
vapore e create un insieme in una terrina aggiungendo pinoli, pathè di olive,
dragoncello, erba cipollina in piccole quantità da profumazione.
Arrotolate ad anello il salmone dopo averlo asciugato del limone e dell’olio e farcite con
il risotto bianco precedentemente preparato profumato alle erbe aromatiche.
Guarnite con foglioline di cerfoglio fresco.
Ingredienti:
Salmone affumicato
Riso
Olio di oliva extravergine
Pathè di olive
Erba cipollina
Dragoncello
Cerfoglio
Pinoli
Consumare sorseggiando un “coktail “Martini” moltosecco e molto ghiacciato
E’ un grande pesce allungato con coda
affilata, testa piccola e squame lisce. Ha
colore azzurro ardesia sul dorso e pancia
grigio argentata. Vive nel mare o nei laghi e
rimonta i fiumi per deporre le uova. Possiede
carne grassa, nutriente, molto profumata,
con poche lische ed è molto pregiata. È
possibile trovarlo fresco da febbraio a
settembre, ma è molto venduto anche
congelato o affumicato. La varietà più
comune è il salmone norvegese o del baltico
e quella più pregiata è il salmone scozzese.
Caratteristiche nutritive
Variano secondo se la pesca è avvenuta in
fiume, in mare, se è fresco o conservato. Il
pesce giovane ha un contenuto di grasso
abbastanza ridotto (6-8%), se invece è
“adulto” o conservato può arrivare al 13%.
Il contenuto proteico varia, da 16-17% per il
pesce giovane fino a 19-20% per un pesce
adulto e 22-23% per il salmone affumicato,
poiché è inferiore la quantità di acqua.
Contenuti paragonabili di proteine sono
reperibili nelle carni bovine!
Il salmone affumicato
Il salmone affumicato si ottiene attraverso
due tecniche: a freddo e a caldo.
A freddo il salmone viene filettato e posto
sotto sale con una aggiunta controllata di
zucchero.
Il processo di affumicazione ha la durata di
circa 12 ore a temperature non superiori ai
20° gradi centigradi e avviene in appositi
contenitori lignei aromatici, specificatamente
trattati.
A caldo invece, la posa sotto sale del salmone
avviene in assenza di zucchero e ad elevata
temperatura: 120° gradi nei primi venti
minuti, successivamente 80° gradi
mantenendola tale per 3 ore, controllando
che la temperatura interna del prodotto si
mantenga costantemente a 75° gradi..
ha un contenuto di proteine molto alto
(contenuti paragonabili di proteine sono
reperibili solo nelle carni bovine) senza
problemi e patemi legati alla “mucca pazza”
è molto “energetico” perché contiene grassi,
ma del tipo che favorisce la formazione di
“colesterolo buono”
Le origini ed il mistero del salmone
Tutte le specie di salmone nascono in acqua
dolce, migrano a valle verso le fredde acque
aperte dell’oceano, spesso viaggiando per
migliaia di chilometri, per poi tornare
miracolosamente al loro fiume nativo, con
un ciclo vitale che va dai due ai sei/sette
anni. È un mistero come esattamente i
salmoni ritrovino la strada per tornare a
“casa”, ma sembra che si affidino ad una
combinazione di codice genetico,
navigazione astronomica, correnti
elettromagnetiche, e ad un olfatto fortemente
sviluppato.
Cpt. Hackab
10
E venti e Convegni
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
Alassio e la
“Cucina delle Terme”
iniziativa dell’Accademia Italiana della Cucina
Un convegno di livello nazionale, dedicato al
Turismo termale ed in particolare alla “ Cucina
delle Terme”, si è svolto ad Alassio ed Albenga,
su iniziativa dell’Accademia Italiana della
Cucina, in collaborazione con l’Apt Riviera
delle Palme e gli assessorati a Turismo dei
Comuni di Alassio, Albenga e Spotorno.
L’appuntamento ha richiamato molti addetti al
settore turistico e ristorativo, esperti di cure
termali e talassoterapia, medici, amministratori
pubblici e cittadini desiderosi di conoscere i
progetti di alcuni comuni della Riviera che
hanno in animo di attuare una vera e propria
campagna promozionale in favore del turismo
termale.
I partecipanti hanno anche visitato, in apertura
del convegno, le antiche Thermae romane di
Albium Ingaunum, la città romana ed il centro
storico di Albenga.
Ad accogliere gli ospiti dell’importante kermesse
dedicata alle terme è stato lo stesso sindaco di
Albenga Antonello Tabbò.
Il convegno nazionale sulle Terme è poi
proseguito ad Alassio, dove i convegnisti, dopo
essere stati accolti dal sindaco Marco Melgrati,
per tutta la giornata seguente, hanno ascoltato
gli interventi dei relatori, studiosi ed esperti,
tenutisi presso la Biblioteca civica “ Deaglio”.
Il pranzo ufficiale si è svolto ad Alassio, nel
salone dei Laboratori di Ristorazione
dell’Istituto Alberghiero “ Giancardi”, nel quale
gli studenti della scuola alassina hanno dato
saggio della loro bravura.
Il convegno nazionale è stato realizzato grazie
alla collaborazione ed al patrocinio della
Fondazione Demari di Savona, della ASL 2
savonese, dell’Associazione Strade del Vino e
dell’Olio, delle ditte Sommariva e Noberasco di
Albenga, Balzola, Hotel dei Fiori, Biblioteca
civica e dell’ Istituto Alberghiero “ Giancardi”
di Alassio.
“ Il convegno si è svolto, hanno detto gli
organizzatori, in una zona della Liguria nella
quale l’utilizzazione delle Terme risale a duemila
anni or sono essendo nata con i Romani. Della
vita termale di quel tempo rimangono ancora
alcune vestigia nel complesso archeologico delle
antiche terme, visibile tuttora nel greto del
fiume Centa. Il convegno è servito anche à per
dare l’opportunità agli amministratori comunale
di Alassio e Sportorno di presentare le iniziative
di questi due Comuni che intendono attuare
interessanti proposte legate al turismo termale”.
Nella due giorni alassina ed ingauna, dedicata al
mondo termale, sono intervenuti numerosi ed
illustri personaggi fra i quali i giornalisti ed
enogastronomi Silvio Torre e Gualtiero
Marchesi.
Il nostro corrispondente
Prof. Vittorio Fagnoni (che si e perso per strada)
W ww.balnea.net
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
11
UN RIVOLUZIONARIO AI BAGNI DI MARE:
Mussolini bagnante della prima ora
di Ferruccio Farina
Quella dei bagni di mare era per Mussolini
una passione antica.
Nel 1914, trentunenne, già con un passato
certificato di agitatore, direttore dell’”Avanti”
con una carriera politica definitivamente
avviata al successo, una compagna romagnola
fedele e comprensiva in fatto di scappatelle e
una figlia di 4 anni, il compagno Benito da
Predappio era ai bagni sulla spiaggia di
Cattolica. Neppure a pochi giorni dalla
mitica “settimana rossa” e con un’Italia tutta
sconquassata da scioperi generali, tumulti e
barricate, che spesso era proprio lui a
guidare, Mussolini sembrava poter rinunciare
ai suoi impegni per dedicarsi alle vacanze e ai
bagni.
Cattolica e Romagna, bagni di mare a prezzo
modico con tutte le comodità: una spiaggia
ideale per rivoluzionari in carriera.
Ma per gli uomini importanti e destinati a
esserlo ancora di più, non c’era pace,
neppure in vacanza: un telegramma con la
notizia dell’attentato di Sarajevo lo invitava a
presentarsi urgentemente nella capitale. E
così, nervoso e impaziente, il 28 giugno
1914 era alla stazione ferroviaria di Cattolica
in attesa del treno per tornare a Roma:
“camminava su e giù sotto la tettoia tutto
vestito di nero, benché si fosse ormai in
luglio, e si picchiava continuamente i
polpacci col bastoncino di canna d’India”,
raccontò Michele Campana al giornalista e
scrittore Paolo Monelli.
Neppure gli storici avvenimenti che
seguirono quell’insanguinato 28 giugno
1914, terranno Mussolini lontano dalle
spiagge e dal mare. Aveva tentato dapprima
esprimenti balneari a Levanto e a Senigallia,
ma le vacanze extraromagnole erano state
solo momentanei diversivi destinati a rendere
ancor più atteso e desiderato il suo ritorno in
patria, nella sua Romagna.
“Assurto ai supremi fastigi del potere” e
divenuto uomo d’ordine, anzi l’uomo
dell’ordine, l’identificazione con la terra natia
diventa un passo obbligato nella costruzione
della sua estetica e del suo mito.
Grazie a lui la Romagna, un tempo ribelle ed
indomabile, era divenuta agli occhi del
mondo “l’operosa terra fascistissima”,
“ardente, e fedele, animosa di combattere e
vincere. Il popolo era ieri ribelle perché
attendeva la Sua ora: oggi è ordinato, vive la
vita dello Stato. La Romagna è in piedi: ha
vissuto un’ora di storia e cammina ora, accesi
gli spiriti, alla conquista di quel primato che
le è stato comandato come meta.”
Ed è in Romagna che egli tornerà
immancabilmente, insieme alla famiglia, a
ritemprarsi dalle “fatiche sovrumane della sua
missione”. Se il genuino sapore agreste di
Villa Carpena e, successivamente, della
Rocca delle Caminate donatagli dagli
abitanti della provincia di Forlì, ben si
adattavano al fervore di Rachele, ai riposi di
Mussolini meglio s’addicevano, più che la
quiete della campagna, il sole e il mare.
“Quando sono proprio stanco e mi voglio
riposare...allora vado al mare”, confesserà nel
1932 a Emilio Ludvig.
dieci gallerie, centoventi sale, tremila opere tra dipinti, miniature,
affiches, fotografie e reperti d’epoca, per documentare l’evoluzione del
rapporto dell’uomo con i bagni di mare e con le spiagge.
Scenari e architetture, mode e riti, arte e scienza, bagnanti e riviere,
per un viaggio virtuale dall’Europa all’Australia, dal Mare del Nord al
Mar della Plata attraverso due secoli di storia.
Un appuntamento professionale per:
Operatori balneari
Gestori di piscine, parchi acquatici e terme
Operatori turistici
Alberghi - Agriturismo - Campeggi - Bar - Ristoranti
Rivenditori - Negozianti - Buyers GD
Tour operators
Studi di consulenza e progettazione
Enti pubblici
Queste da anni rappresentano le caratteristiche vincenti e trainanti
di Balnearia.
Attrezzature, impianti ed arredi per stabilimenti balneari
Coperture solari, tensostrutture e pavimentazioni
Prodotti ed accessori per la vita in spiaggia, in mare ed in acqua
Giochi da spiaggia, mare e sport
Attrezzature ecologiche e per la pulizia in spiaggia e all’esterno
Articoli per la vita all’aria aperta, agenzie di spettacolo e
animazione
Attrezzature balneari
Il meglio delle proposte e la risposta più esaustiva per il mercato
della balneazione.
Arredi, sistemi e materiali dedicati alla progettazione,
realizzazione, manutenzione nonché all’ampliamento e
ammodernamento delle strutture balneari.
Idee, proposte e novità di stagione dedicate all’intrattenimento e
all’attività della spiaggia.
Arredo per Esterni - Contract
Lo sviluppo: Balnearia ha potuto constatare dalle ultime edizioni un
notevole incremento della partecipazione di aziende leader nella
produzione di arredamenti outdoor. Le parole d’ordine sono
divenute “Comfort, ricercatezza e alto design”, il settore dell’arredo
ha subito e sta subendo una metamorfosi quasi totale, i materiali
utilizzati sono svariati, dal legno pregiato al ferro, alla plastica, con
l’affermazione dello stile etnico.
Arredi, attrezzature e articoli per esterni e per il giardino
Contract arredamento, attrezzature e accessori per pubblici
esercizi
Pergolati, coperture e tensostrutture
Attrezzature e prodotti per l’ambiente esterno ed il paesaggio
Arredo urbano, verde attrezzato
Piscine e Benessere
Una rassegna nella rassegna. Balnearia dopo il successo ottenuto
nelle passate edizioni in termini di piscine costruite sulla spiaggia,
punta l’attenzione sull’elemento acqua, intesa, anche, come fonte
di benessere; il fattore acqua, infatti sarà presente mediante il
coinvolgimento di imprese costruttrici di piscine pubbliche e
private, vasche idromassaggio e tutte le attrezzature per il
benessere in e con l’acqua.
Piscine in genere
Attrezzature servizi, forniture e prodotti per piscine Trattamento
acque
Pavimentazioni
Impiantistica sportiva e ricreativa
Attrezzature per centri sportivi.
Servizi e nuove proposte
Ristorazione veloce per pubblici esercizi
Servizi e nuove proposte
Software gestionali
14
G ente di mare
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
THOR HEYERDAHL
“Fu sull’isola di Pasqua che per la prima volta notai il ruolo che
aveva ricoperto l’imbarcazione di giunchi nello sviluppo dei viaggi
per mare e nell’espansione della civiltà sui mari del mondo”.
Thor Heyerdahl era nato nella cittadina
norvegese di Larvik, il 6 ottobre 1914. La
madre era direttrice del museo locale, e fu
proprio lei a suscitare nel giovane Thor la
curiosità per la zoologia e l’antropologia,
interesse scientifico che proseguì con la scelta
di studiare biologia e geografia all’Università di
Oslo, e nella specializzazione (grazie alla
frequentazione della fornitissima biblioteca
polinesiana Kroepelien) in antropologia delle
isole del Pacifico,
Nel 1936 il padre offre al figlio e alla sua
giovane moglie Liv un viaggio di studio, e così,
in collaborazione con la Facoltà di Zoologia,
Heyerdahl parte per la sua prima ricerca sul
campo in Polinesia, nell’isola di Fatu-Hiva
(Isole Marchesi), con il compito di spiegare
origine e presenza di flora e fauna in quelle
sperdute isole del Pacifico.
Adottati dal capo polinesiano Teriieroo, dal
quale apprendono costumi e credenze delle
popolazioni isolane condividendone le
abitudini, si trattengono per un anno coinvolti
sempre più dal significato antropologico di
questa loro esperienza. Nel 1939 parte per la
Columbia britannica per studiare gli indiani
della costa nord-occidentale, vivendo per un
periodo anche con loro, cosicché nel 1941
comincia a pubblicare i primi interventi che
illustrano la sua teoria sull’emigrazione nei
quali sostiene come una prima ondata
migratoria, la più antica, sarebbe partita dalle
coste del Perù su zattere di legno di balsa, e
raggiunto la Polinesia dopo aver toccato l’isola
di Pasqua. Una seconda migrazione sarebbe
giunta dalla Colombia britannica, fino ad
arrivare alle Hawaii su canoe.
La guerra interrompe però i suoi studi, quando
era impegnato a scavare figure di pietra in
antico stile polinesiano fra gli indiani di Bella
Coola. Si arruola in aeronautica nelle unità
paracadutiste norvegesi ed entra in servizio sul
fronte del Finnmark. Al termine del conflitto,
Heyerdahl decide di proporre la sua teoria al
mondo accademico statunitense che però si
rifiuta di leggere il suo manoscritto,
rinfacciando al giovane studioso come nessuna
imbarcazione incaica avrebbe mai potuto
attraversare l’Oceano, dato che, come ebbe a
dire un vecchio accademico, in capo a due
settimane di navigazione il legno da
costruzione si sarebbe imbevuto come una
spugna: “Ci provi un po’ lei ad andare dal Perù
fino alle isole del Pacifico su una zattera di
balsa”… Thor Heyerdahl decise di provare.
“Tiki era un dio e un capo. Fu Tiki a portare i
miei avi sue queste isole su cui noi ora viviamo.
Prima vivevamo in una grande terra, lontana, al
di là del mare”.
E’ questo racconto del vecchio Tei Tetua della
leggenda di Kon-Tiki (“Figlio del sole”) a
suggerire a Heyerdahl un legame tra quei
luoghi e il mito sudamericano delle tribù
precedenti agli Inca, facendogli ipotizzare che
le prime popolazioni delle isole non fossero
giunte dall’Asia. Probabilmente la migrazione
verso la Polinesia si era invece affidata ai venti
e alle correnti provenienti dal continente
americano.
Per procurarsi il legname necessario alla
costruzione della zattera, Heyerdahl fu
costretto a spingersi nella foresta equatoriale
equadoregna alla ricerca di alberi di balsa
sufficientemente grandi, giungendovi non dalla
costa ma dall’altro versante delle montagne:
“Ci sembrava di navigare verso il basso, mentre
lasciavamo gli altipiani riarsi dietro di noi per
entrare in un altro mondo dove i tronchi, la
pietra e ogni lembo di terra erano morbidi,
lussureggianti di muschio e torba. Le foglie
crepitavano nell’aria e divennero presto enormi,
simili a grandi ombrelli che gocciolavano sulla
montagna. Poi si videro i primi fragili avamposti
degli alberi della foresta, che colavano acqua,
coperti di pesanti festoni di muschio e barbe
rampicanti”.
Dopo il faticoso reperimento del legname, e il
complicato trasporto lungo il fiume fino alla
costa, il gruppo dei partecipanti all’impresa è
formato: Heyerdahl, cinque compagni
(quattro norvegesi e uno svedese) e un
pappagallo. Quando il 27 aprile 1947 il Figlio
del Sole salpa dal porto di Callao, perfetta
copia delle antiche zattere peruviane senza
nessuna concessione alle moderne conoscenze
di costruzioni navali, sono 8000 i chilometri di
oceano a dividere le catastrofiche e per nulla
incoraggianti previsioni sul destino della
spedizione dalle splendide spiagge delle isole
polinesiane, cosi come lo scetticismo e
l’isolamento accademico dalla dimostrazione
concreta di una teoria rivoluzionaria.
Trascorse le prime settimane sulle ali della
corrente di Humboldt, le più catastrofiche
previsioni sulla tenuta della zattera lasciano il
posto ad un prudente ottimismo, tanto che la
vita a bordo a poco a poco diventa scoperta di
un mondo marino inaspettato e meraviglia per
la ricchezza e il comportamento degli abitanti
dell’oceano. I giorni (seppure con alcune
preoccupanti visite da parte degli squali) si
susseguono scanditi dalla pesca, dalle
misurazioni ed osservazioni scientifiche, dalla
lettura (Bengt porta con sé settantatré opere di
sociologia e etnologia!), e dai lavori di
manutenzione. L’oceano non rinuncia però a
mostrare il suo volto tempestoso, riversandosi
con un rombo di tuono assordante, lasciando il
timoniere con l’acqua fino alla vita ed oppresso
dalla corrente di un fiume in piena, con la
zattera tremante e vacillante ma che asseconda
la forza delle onde lasciandole sfogare in
impetuose cascate sui tronchi di balsa.
Il 30 luglio avvistano l’isola di Puka Puka,
nell’arcipelago delle Tuamotu ma l’impossibilità
di manovrare impedisce l’approdo, e dovrà
allora trascorrere un’altra settimana (vissuta nel
timore di vagare a lungo nell’oceano, senza
incrociare nuove isole) prima di arenarsi sulla
barriera corallina dell’atollo di Raroia: 101
giorni di viaggio e 4300 miglia nautiche
percorse avevano fatto della spedizione del
Kon-Tiki un successo.
Nonostante il mondo accademico continui a
disconoscere il valore scientifico dell’impresa e
delle teorie sulla migrazione, il libro sulla
spedizione è tradotto in decine di lingue e
vende milioni di copie, mentre il film del
viaggio ottiene nel 1951 l’Oscar per il miglior
documentario.
Una filosofia di vita
di Caterina Laita
La letteratura è da sempre stata il motore del
mondo culturale.
Oggi l’attenzione viene rivolta ai Media che ci
trascinano in un lontano mondo
apparentemente comprensibile ma in realtà più
oscuro ed ambiguo di quanto possiamo
realmente immaginare.
La radio prima, la tv poi ed oggi Internet, una
bestia affascinante e pericolosa che porta spesso
alla deriva i più banali gesti quotidiani.
Facciamo, insieme, un piccolo viaggio tra
vecchi scaffali polverosi e vediamo quanto sia
importante ricordare. Si, ricordare chi siamo,
da dove veniamo e chi ha fatto storia, chi ha
fatto storia della letteratura antica e moderna
della nostra tanto amata Italia del nostro tanto
sfruttato mondo.
Non molto tempo fa, tra un po’ di ricerche, mi
è saltato alla mente il lunghissimo filo
conduttore che ci lega al mare, non solo sotto il
profilo del benessere, della riabilitazione e di
quanto fa parte del panorama medico. Parlo del
filo conduttore che si evidenzia tra molte
pagine di vecchi libri.
Ernest Hemingway che ci raccontò “il vecchio
e il mare”, la storia di un uomo rimasto solo,
che ha come suo unico amico un giovane che
gli fa da spalla nelle sue lunghe giornate in
mare, a cui gli insegna come immergersi nel
mondo della pesca, delle bellezze marine. Un
vecchio che vive per quel grande amico blu che
lo fa penare per tre lunghissimi giorni nella
speranza di catturare un grande pesce spada.
Un uomo che pur di riuscire, di non mollare la
preda, pur di non fallire, resta in barca per tre
giorni finendo alla deriva, assalito dagli squali
attratti dall’odore del sangue della bestia
catturata e dei pesci che lo hanno nutrito. Un
uomo che torna a riva con la sola carcassa
deformata del pesce assalito durante il viaggio
di ritorno dai pesce cani. Un uomo che al
mattino successivo, al risveglio, vede due occhi
pieni di speranza ed è negli occhi del giovane
amico che ritrova la sua.
Che dire, un racconto che fa riflettere in ogni
Segue a pagina 22
I l Convegno
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
15
2° Convegno Nazionale
La Thalassoterapia
I Lidi Balneari e il Termalismo Marino
un evento di grande interesse per tutti coloro che puntano sul settore della Talassoterapia o che vogliono saperne
di più su questo metodo naturale di cura che utilizza solo gli elementi dell’ambiente marino.
Il 2° Congresso, “ La Thalassoterapia I Lidi
Balneari e il Termalismo Marino”, si svolgerà il 19
Febbraio presso la Sala congressi Marmorea di
Carrara Fiere nell’ambito della 6° Edizione di
Balnearil e sarà una occasione importante per
approfondire i temi e valutare le potenzialità della
Talassoterapia sia sui Lidi Marini che negli Hotel
sul Mare. Durante i lavori del convegno
interverranno importanti relatori che
approfondiranno i temi inerenti a tutti gli aspetti
medico, scientifico, tecnico e legali, per
l’avviamento di attività Thalassoterapiche. Questo
importante appuntamento.
è aperto a tutti gli operatori del settore come
architetti, ingegneri, imprenditori turistici,
operatori sanitari, fisioterapisti, estetiste, perché è
prevista una sessione di lavoro specifica con
argomenti dedicati a loro. L’ evento fa seguito
alla prima edizione del 2005 sempre in ambito
della stessa Fiera Balnearia e si prefigge l’obiettivo
di valutare le nuove prospettive che il settore delle
cure idrotermali e in particolare quelle
talassoterapiche offrono agli operatori del settore.
Per talassoterapia s’intendono le utilizzazioni
terapeutiche che utilizzano esclusivamente tutti
gli elementi che derivano dall’ambiente marino:
acqua, fanghi o limi, clima, sabbia, alghe e
derivati che possono essere usati singolarmente o
in sinergia.
In Italia i centri talassoterapici sono poco meno di
una decina, mentre nell’area del Mediterraneo i
centri di questo tipo sono diverse centinaia
distribuiti tra Francia, che è il paese leader in
questo settore, Grecia, Spagna, Tunisia, Turchia e
Marocco. La talassoterapia è una cura naturale
efficace grazie alla particolarità dell’acqua marina
ricca di sali minerali e oligoelementi, e in misura
ancora maggiore nelle alghe. In breve tempo si
raggiungono risultati nei trattamenti delle vie
respiratorie, in dermatologia per la cura delle
dermatiti, vitiligine e psoriasi e poi sinusiti
croniche e allergiche, forme degenerative della
pelle, esiti di trauma e la riabilitazione posttraumatica, malattie vascolari. Non si tratta di
una terapia alternativa ma complementare a
quella farmacologia ed è una branca della
medicina termale con le solite tecniche,
indicazioni e controindicazioni. Inoltre la
talassoterapia ha anche una azione antistress e
rivitalizzante.
I lavori del Convegno promosso dal Turbinelle
lub e Assimedithal saranno finalizzati anche alla
valutazione degli aspetti legislativi e normativi che
sono fondamentali per lo sviluppo della
talassoterapia anche nel nostro paese che ancora
oggi denuncia un forte ritardo rispetto agli altri
paesi. Questi temi saranno affrontati nel corso di
una specifica tavola rotonda in si esamineranno
tutti questi aspetti, dalle metodologie applicative,
ai sistemi di controllo e verifica dei trattamenti,
all'applicazione dei protocolli internazionali fino
ai contratti di lavoro di medici e operatori. I
lavori del congresso dell’A.I.T.I saranno finalizzati
anche alla valutazione degli aspetti legislativi e
normativi che sono fondamentali per lo sviluppo
della talassoterapia anche nel nostro paese che
ancora oggi denuncia un forte ritardo rispetto agli
altri paesi. Questi temi saranno affrontati nel
corso di una specifica tavola rotonda in si
esamineranno tutti questi aspetti, dalle
metodologie applicative, ai sistemi di controllo e
verifica dei trattamenti, all’applicazione dei
protocolli internazionali fino ai contratti di lavoro
di medici e operatori.
L’ obiettivo è anche quello di spingere le autorità
ministeriali competenti a dare piena operatività
alle legge 323 sul riordino termale che è ferma
ormai da diverso tempo in Parlamento. Questa è
la base fondamentale per evitare che questo
settore si sviluppi in assenza di norme chiare che
possono garantire la salute del cittadino.. Questo
perché solo la talassoterapia prive di regole può
costituire una contrapposizione alle terme che
invece hanno tutto da guadagnare da una
situazione legislativa chiara ed efficace”. Dal
punto di vista scientifico l’efficacia terapeutica
della talassoterapia à dimostrata da oltre 1500
citazioni scientifiche che testimoniano la sua
efficacia e pubblicate su tutte le più autorevoli
riviste medico-scientifiche”. Oggi infatti il
concetto di salute è cambiato, non è più assenza
di malattia ma ricerca del benessere psico-fisico
attraverso le cure naturali e questa tendenza
rientra nell’obiettivo di destagionalizzare il
turismo lungo la costa anche attraverso lo
sviluppo di strutture di talassoterapia”.
Nuove figure professionali
nuove opportunità di lavoro
di Leonado Pràscina
Con la speranza che la diffusione in Italia della
Talassoterapia negli Hotel, nei Centri benessere,
nei Lidi Balneari possa trovare una nuova risorsa
per il turismo nel concetto di vacanza salutistica
oltre che attivare la ricerca per nuove tecnologie
negli impianti di piscine ed attrezzature specifiche
nasce ancora ed ulteriormente una importante
esigenza: la professionalità del personale addetto.
La prima esigenza è che ogni trattamento
applicato a qualsiasi individuo, sia di tipo
preventivo che curativo anche se “soft” ma
comunque terapeutico, debba avere il necessario
supporto di una consulenza medica specifica,
esigenza che comunque può essere sopperita dalle
indicazioni del proprio medico di fiducia.
Una volta individuato il “progetto terapeutico
individuale” e la struttura attrezzata per le
applicazioni si rende indispensabile una presenza
costante e assistente di personale qualificato.
Non si può pensare che, a fronte di terapie
specifiche, l’operatore non abbia una preparazione
in materia tale da affrontare con elevati parametri
di professionalità l’applicazione di trattamenti che
comunque coinvolgono la salute di una persona.
La Talassoterapia è un trattamento di salute e va
ben distinto da un trattamento estetico, come
pure l’applicazione di prodotti di derivazione
marina debbono garantire uno standard di
sicurezza che solo persone qualificate possono
indicare.
Fortunatamente le aziende produttrici di Prodotti
Thalassoterapici offrono strumenti di formazione
professionale per le indicazioni di utilizzo, ma
ripetiamo sotto il profilo esclusivamente estetico.
Un operatore professionale non medico deve
avere un riconoscimento professionale che gli
permetta di svolgere la propria attività esente da
rischi e comunque sempre a diretto contatto con
il medico responsabile del centro in alternativa il
medico di fiducia del soggetto in trattamento.
Non vogliamo ricordare situazioni nelle quali
nei tempi passati si applicavano trattamenti di
psammoterapia su semplici indicazioni di una
medicina empirica e popolare.
Nella contemporaneità dei tempi, la dove la
medicina ufficiale ha riconosciuto buona parte
della cultura sanitaria popolare va dato credito
che la stessa medicina ufficiale si deve prendere
carico e responsabilità nel dare le giuste
indicazioni con titolarità di credito.
Per questi motivi la Assimedithal
(AssociazioneItaliana della Medicina della
Talassoterapia) ha approntato un programma di
Master per Assistenti non Medici. I Master
formano le figure professionali impegnate nella
gestione operativa, delle tecniche applicative della
Talassoterapia. L’offerta formativa coordinata dal
Turbinelleclub e l’I.R.Fo.Med. Istituto di
Ricerca e Formazione Medica si rivolge a tutti
coloro, in genere operatori o neofiti, che vogliano
trovare inserimento lavorativo professionale in
tutte quelle strutture, lidi balneari, hotel o centri
benessere, che voglio proporre con competenza
specifica i trattamenti di Termalismo Marino.
Il percorso formativo offre indicazioni su:
Terme e Termalismo Marino: una panoramica sui
centri termali idropinici e definizioni di
temalismo marino.
Il Corpo Umano: identificazione del corpo
umano attraverso lo studio della anatomia e delle
principali patologie.
La Thalassoterapia: caratteristiche terapeutiche
dell’acqua di mare e dell’ambiente marino.
I trattamenti di Thalassoterapia: le principali
terapie marine e tecniche applicative delle stesse.
Gli Impianti thalassoterapici.
L’Organizzazione del centro: sistemi gestionali di
un centro thalassoterapico, l’accoglienza, l’igiene,
l’etica professionale dell’operatore.
Il Progetto Individuale: studio dell’anamnesi del
cliente in funzione delle patologie identificate.
Psicologia dell’approccio alle terapie.
Informatica: brevi nozioni di informatica in
funzione di programmi di utilità al servizio del
centro. Marketing: indicazioni di base per la
promozione dell’attività termale. Programmi di
fidelizzazione e comunicazione multimediale.
Legislazione amministrativa per il corretto
funzionamento di un centro.
Le lezioni sono tenute da professionisti di rilievo
provenienti in gran parte da centri professionali e
aziende leader del settore. La frequenza prevede
stage a numero chiuso con formule Week end,
serale o full immersion. Particolarmente adatto
per chi intende entrare nel mondo professionale
di una branchia innovativa del “Natural
Wellness”.
Le lezioni si terranno nell’ambito di appartenenza
regionale degli iscritti e presso i Centri
convenzionati.
A chiusura del Master verrà rilasciato l’attestato di
frequenza che sarà titolo di professionale
specializzazione riconosciuto da Assimedithal. I
partecipanti avranno a disposizione dispense e
supporti multimediali oltre che una assistenza di
e.learning costante.
Per maggiori informazioni visitare il sito.
www.assimedithal.it
www.turbinelleclub.com
16
A ziende
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
QUALE PISCINA PER IL MARE?
di Rossana Prola
Realizzare un bacino artificiale dedicato alla
balneazione in riva al mare rappresenta
sicuramente una scelta importante, sia per
l’impegno (non solo economico) necessario alla
progettazione ed alla costruzione, sia per gli
adempimenti richiesti successivamente per la
gestione.
I vantaggi in termini di maggiore attrattività
offerta al cliente sono comunque notevoli,
certamente sufficienti per compensare gli sforzi
profusi nell’impresa.
In una piscina in riva al mare è infatti possibile
organizzare
numerose
attività
di
intrattenimento, quali ad esempio l’acquagym
e l’hidrobyke; in una piscina è possibile far
giocare i bambini in tranquillità ed è inoltre
possibile imparare a nuotare in sicurezza. Se
l’impianto, come è ormai d’obbligo, viene
dotato di idromassaggi e giochi d’acqua il
divertimento ed il relax sono assicurati.
Immaginiamo inoltre un drink sulla spiaggia di
notte con la piscina appositamente illuminata e
sicuramente non sarà necessario spingersi oltre
per convincersi dell’opportunità di un
investimento di tal fatta.
L’ostacolo burocrazia
Il primo problema che si incontra solitamente è
quello delle concessioni e dei permessi. Per
costruire una piscina è sempre necessaria la
concessione edilizia da parte del Comune nel
quale si intende realizzarla. La cosa può, in
alcuni casi, rivelarsi una semplice pratica
burocratica: un po’ di carta, un po’ di bolli, un
po’ di tempo perso e niente di più. In altri casi,
soprattutto quando la costruzione si trova in
zone protette dal punto di vista ambientale o
soggette a vincoli, l’ostacolo può rivelarsi
insormontabile.
Prima quindi di pensare a costi e preventivi,
conviene informarsi sulle disposizioni in
merito, contenute nelle regolamentazioni
comunali, regionali e statali.
Che piscina scegliere?
Nel caso in cui questo primo passo non si riveli
un ostacolo, il punto successivo è il più
complesso, soprattutto per chi non è un esperto
e deve affidarsi ai consigli altrui. Il problema è
riuscire a districarsi tra le possibili alternative,
tra i diversi sistemi di costruzione, tra la scelta
di un tipo di prodotto piuttosto che un altro. E,
ancora, è difficile scegliere la ditta che realizzerà
l’impianto: l’azienda con grande organizzazione
ed esperienza ma più cara o l’artigiano vicino
casa? Il “chiavi in mano” o la scelta dei materiali
in proprio, con la consulenza e il
coordinamento di un professionista?
Insomma, chiunque abbia provato questa
esperienza sa quanto ci si possa sentire
disorientati anche soltanto nella valutazione
preliminare.
Cerchiamo quindi di mettere un po’ d’ordine,
con l’intento di fissare alcuni punti precisi e
permettere a chi sta pensando di affrontare
questa avventura di vederci un po’ più chiaro.
In cemento, prefabbricate o monoblocco
Sono i tre tipi di piscina più diffusi. Ciascuno ha
i suoi pregi e difetti, che devono essere tenuti in
considerazione non soltanto in base alle esigenze
di utilizzo, ma anche alle caratteristiche del luogo
di posa.
Le vasche possono essere realizzate con tre
diverse tecniche costruttive:
• in calcestruzzo (le cosiddette “piscine in
cemento”);
• con pannelli in ferro zincato (dette anche
“piscine prefabbricate”);
• in fiberglass (le piscine “monoblocco”).
In genere la piscina realizzata in cemento
armato viene considerata più duratura e più
stabile e, soprattutto se posizionata sul litorale,
può diventare una scelta obbligata in caso di
forti spinte da parte di falde acquifere nel
sottosuolo. I timori legati a questa scelta
costruttiva sono legati alla possibilità che la
struttura possa subire rotture, infiltrazioni e
quindi perdere acqua. Spesso si cerca di evitare
questo problema rivestendo le pareti ed il
fondo con teli in materiale plastico realizzati in
pvc in luogo delle abituali piastrelle. Al di là
dell’aspetto estetico che viene in questo caso
fortemente compromesso, va tenuto presente
che anche il rivestimento in pvc può perdere, se
posato male. E’ inoltre maggiormente
sottoposto ad usura, a tagli ed a strappi rispetto
a quello ceramico.
Progettisti e costruttori esperti sanno
certamente come mettere in atto gli
accorgimenti necessari ad evitare problemi di
tenuta, qualunque rivestimento si scelga.
La piscina prefabbricata costruita con pannelli
di ferro zincato è più veloce e più semplice da
realizzare rispetto a quella in cemento, oltre ad
essere in molti casi (ma non in tutti) più
economica. Garantisce anch’essa una buona
durata nel tempo ma resiste meno bene a
sollecitazioni e movimenti del terreno.
L’involucro di metallo non è in grado da solo di
trattenere l’acqua, poiché è costituito da
pannelli accostati tra loro, e va rivestito
obbligatoriamente con materiale vinilico per
assicurare la tenuta dell’acqua nelle giunture tra
un pannello e l’altro.
Le piscine monoblocco sono realizzate in un
unico stampo in vetroresina. Resistenti e facili
da mettere in posizione sono adatte però per
vasche di piccole dimensioni, anche a causa dei
problemi di trasporto. La vetroresina richiede
nel tempo l’adeguata manutenzione, pari a
quella che si utilizza per gli scafi delle barche.
Inoltre il sistema di circolazione dell’acqua in
queste vasche è spesso molto semplice e non
consente particolari sofisticazioni di tipo
impiantistico.
Rivestimenti in pvc, ceramica o mosaico
Anche i rivestimenti delle piscine presentano
caratteristiche di efficacia e di gradevolezza
estetica da tenere in conto. La maggior bellezza
della ceramica è controbilanciata dalla migliore
tenuta del pvc
Il rivestimento della vasca può essere:
• con telo vinilico (detto anche “liner” o telo in
pvc);
• in ceramica (solitamente si utilizzano
piastrelle in klinker o gres porcellanato);
• in mosaico vetroso o di marmo.
Il pvc e i rivestimenti ceramici, con piastrelle o
a mosaico, presentano sostanziali differenze. Il
primo è costituito da teli saldati a caldo e, una
volta
posato,
diventa
assolutamente
impermeabile. Presenta però maggiori rischi di
tagli e rotture accidentali che, nel caso si
verificassero, andrebbero riparati con soluzioni
molto spesso difficili da nascondere. Il telo in
pvc inoltre scolorisce e può essere macchiato
con il cloro e con l’acido o altri prodotti
chimici utilizzati. La ceramica ed il mosaico
garantiscono un risultato estetico superiore, ma
non una tenuta totale dell’acqua, che deve
essere garantita dall’impermeabilizzazione della
struttura sottostante, realizzata con appositi
trattamenti del cemento. Le piastrelle vanno
collocate con fughe di almeno mezzo
centimetro tra di loro, necessarie per consentire
eventuali dilatazioni della struttura sottostante,
ed è tra questi spazi che possono verificarsi
perdite d’acqua. Inoltre, se non sono di qualità
adatta, le piastrelle possono rompersi con il
gelo e le tessere di mosaico possono staccarsi.
I sistemi per la circolazione dell’acqua
A “skimmer” o “a sfioro” sono le soluzioni che
consentono di far circolare l’acqua nella piscina e
di filtrarla, così da garantire la massima igiene.
Indispensabili,comportano
però
qualche
problema tecnico
Il sistema di ricircolo dell’acqua può essere:
• a “skimmer” (l’acqua si ferma sotto il bordo
della piscina e viene ripresa da aperture
rettangolari, dette appunto “skimmer”);
• a sfioro (l’acqua arriva fino al bordo della
vasca, lo supera e defluisce in una canalina
costruita attorno al perimetro della vasca).
Il sistema di ricircolo dell’acqua attraverso i
filtri non è un aspetto secondario. L’igienicità
dell’acqua deve essere sempre tenuta presente
come parte fondamentale della realizzazione di
una piscina, soprattutto se destinata ad un
utilizzo di tipo pubblico. Da questo punto di
vista il ricircolo a sfioro è quello che fornisce
maggiori garanzie: fa in modo che sporcizia e
olii che galleggiano sulla superficie dell’acqua
vengano fatti defluire in una apposita vasca
(detta “vasca di compensazione”) e siano poi
trattenuti dai filtri. Anche dal punto di vista
estetico una piscina a sfioro è sicuramente
migliore rispetto ad una piscina a skimmer.
Il rovescio della medaglia di questo sistema è
rappresentato dalla necessità di costruire la
vasca di compenso, che va collocata interrata ad
un livello inferiore rispetto allo sfioro della
piscina. Questa vasca consente anche di
compensare le perdite d’acqua nella piscina
dovute ad evaporazione o al movimento dei
bagnanti, ed evita che l’acqua fuoriesca per
l’aumento di volume causato dalla presenza
degli utenti. La collocazione della vasca di
compenso può comportare talvolta qualche
problema di realizzazione e per questo motivo
alcune aziende hanno adottato sistemi che non
la prevedono pur consentendo il sistema di
ricircolo a sfioro. Sono dispositivi che
funzionano bene ma sono adatti per piscine
non molto grandi e poco frequentate.
Fate la vostra scelta senza trascurare nulla
Combinate in maniera ottimale a seconda delle
vostre esigenze e delle caratteristiche fisiche del
terreno, tutte le soluzioni che vi abbiamo
prospettato nelle pagine precedenti possono
condurvi al risultato finale che cercate.
Quelli trattati sono gli aspetti fondamentali che
bisogna conoscere per potersi districare tra le
diverse proposte. La scelta finale può essere in
alcuni casi obbligata, a causa dell’esistenza di
particolari situazioni non modificabili, oppure
può essere lasciata alle personali preferenze e
convinzioni, nonché alla fiducia che si ripone
nella ditta, nel progettista o nel consulente cui
vi siete affidati.
Nel caso specifico di uno stabilimento balneare,
se la piscina è costruita vicino al mare
potrebbero verificarsi problemi dovuti alla
presenza di acqua nell’immediato sottosuolo,
che costringerebbe a lavorare con le idrovore e,
in questo caso, ad optare per una piscina in
cemento armato. D’altro canto bisogna tenere
presenti i vincoli legati all’attività balneare e
essere certi di quali strutture possono essere
realizzate in aree demaniali sulla base dei piani
di spiaggia definiti da comune a comune.
Nessun problema invece per quanto riguarda la
sabbia, su cui va appoggiata la vasca che, al
contrario di quanto può sembrare, risulta essere
una solida base d’appoggio anche per una
piscina prefabbricata.
Segue a pagina 18
S alute e benessere
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N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
Fuori è un mondo
difficile...non voglio più
uscire dalla SPA Marine!!!!
di Audi Carol
www.60019.it
Ho scelto una giornata meravigliosa per
recarmi nello splendido albergo Terrazza
Marconi….
Le onde si gonfiano minacciose e si infrangono
con grande fragore sulla spiaggia, piove a
dirotto, un vento terribile mi scompiglia la mia
già povera e sfortunata chioma, già
precedentemente provata e super ingrifata
(figuriamoci che roba, dopo l’effetto
tempesta…). Che freddo…brrrr! Cerco
disperatamente di aprire il mio ombrelluccio
pieghevole e via una mini tromba d’aria sembra
sollevarmi, chissà, se mi fossi infilata due
mattoni nelle tasche (come mi suggerisce
sempre un mio caro amico e approfitto per
salutarlo) forse non avrei rischiato di prender il
volo verso la Croazia…
Bah, pur di venire a fare questa intervista e
credetemi miei cari amici del Giovedì in rosa,
ci tengo veramente, ho sfidato gli elementi
della natura… ed eccomi qua, fradicia e
gocciolante nell’ingresso del maestoso albergo
“Terrazza Marconi”, sul Lungomare Marconi
37 a Senigallia.
Sapete, cari amici, una volta ho provato ad
entrare, la mia bimba doveva urgentemente
andare in bagno…era la notte dello spettacolo
pirotecnico e l’urgenza era spaventosamente
terribile…non ho avuto il coraggio, ma ora con
la scusa dell’intervista, Audi Carol si trova qui,
proprio qui, bella pimpante e mezza congelata
nella hall di questa struttura, scompigliata, con
il naso rosso dal freddo, ma veramente felice di
sentirsi quasi una principessa…
“Mi dica, signora, posso aiutarla?” Mi chiede
una bella e sorridente ragazza bruna. Sì,
rispondo io, ho appuntamento con Giuseppina
Chiappa, la direttrice della SPA Marine
Terrazza Marconi.
“Prego si accomodi nel salottino, può attendere
tranquillamente lì….”
Non ho parole. Sono così emozionata…. Si
respira profumo d’incenso, le pareti sono
bianche, il parquet è tappezzato da tappeti in
pelle d’orso e tigrati, i divanetti e le poltroncine
sono sistemati in maniera molto intima e
accogliente …. Nero, bianco, stile etnico misto
al moderno, una poltroncina stile impero, la
paolina, credo che si chiami così, richiama il
gusto antico e mi dà l’idea di estrema
eleganza… Lo stile è sobrio, contemporaneo,
non saprei dire, dovrei consultare manuali di
arredamento, sono una perfetta ignorante in
materia, comunque resta il fatto che la hall è
meravigliosa, il salottino veramente accogliente,
(mi immagino un incontro romantico, e voi?),
e il bancone bar? Bianco, lineare, essenziale…
chissà se qualcuno mi inviterà a prendere un
aperitivo, l’idea non sarebbe proprio da
scartare…
Gente, spesso ci capita di sognare ad occhi
aperti, io lo sto facendo adesso, non sto
fingendo, né esagerando, sono veramente
convinta di quello che dico….
Fuori la tempesta, dentro la favola…sembra
addirittura di essere in un altro mondo,
spettatrice di un film proiettato in tre d,
mentre osservo la burrasca al calduccio nella
hall di questo splendido albergo.
Ora, preparatevi, spegnete la televisione,
buttate il telecomando, non cambiate canale,
pulitevi gli occhiali (se ne avete bisogno) oggi
Audi Carol si sente una principessa e vuole
raccontare a voi miei cari amici, la mia
Esplorazione alla SPA Marine Terrazza
Marconi… Pronti?
Ore 14.30, puntualissima la signora
Giuseppina Chiappa varca la soglia della porta
scorrevole della hall, chiude l’ombrello fradicio
e gocciolante e con un caldo sorriso mi saluta e
mi accoglie calorosamente.
Una donna veramente in gamba, l’ho
conosciuta dal parrucchiere, sapete? Non è
invidia la mia, tra donne o c’è la perfidia,
l’ammirazione, la competitività, non riusciamo
spesso a valutare bene a primo impatto una
persona, ma io, modestamente mi sono sempre
fidata del mio istinto e questa volta mi dice che
Giuseppina è la figura giusta per rappresentare
questo centro benessere. Curata, precisa, seria,
diciamo il mio completo opposto, ma la classe
si impara, vi ricordate, non si deve invidiare,
ma “carpire” da chi ce l’ha. Basta con i
complimenti, altrimenti rischio di essere
fraintesa, ora voglio descrivere care amiche del
Giovedì in rosa, come funziona la SPA Marine.
SPA MARINE TERRAZZAMARCONI
Scendiamo le scale, raggiungiamo i locali di
questo centro benessere, accendiamo le luci…
“Cara Audi Carol, ti presento la SPA
MARINE.”
Spa deriva dal termine latino “Salus per
aquam” che significa salute tramite acqua.
Lo sapete cari amici che sin dall’antichità i
benefici delle cure termali erano apprezzati e
che i romani ebbero una vera passione per
questo tipo di cura?
L’atmosfera è rilassante, l’ambiente è intimo e
ovattato, come mi piacerebbe provare subito il
trattamento a base d’acqua, la vasca è splendida
e Giuseppina me la “accende” per mostrarmi i
benefici da cui una povera stressata, con
acciacchi da tutte le parti, potrebbe avere….
Oplà, si preme un bottone e una doccia
d’acqua scroscia da una parete, un altro
bottone e una “lama” d’acqua scende con
decisione da un altro muro … eccezionale per
la cervicale!
Dulcis in fundo l’idromassaggio, mille bolle
blu…
Ma Giusi, è acqua di mare? Gente, in questo
bagno di benessere ci si rilassa con acqua
liofilizzata di mare, purissima con una
temperatura di 36-37 gradi. Non ho ancora
detto la parte migliore….
Mentre siamo immersi in acqua, una brava
massaggiatrice, Sandra, ci farebbe provare
l’aqua welness, (il massaggio acquatico), lo
stretching e ci farebbe fare una specie di danza,
molto ma molto rilassante….
Cari amici del Giovedì in Rosa, potrei scrivere
una tesi su questo argomento, con la fissazione
della pelle e delle rughe… Durante
l’immersione nella vasca che dura 30 minuti
accade una cosa particolare, un osmosi tra le
nostre cellule e l’acqua: ci liberiamo dalle
tossine e assorbiamo gli oligoelementi necessari
alla nostra salute, che meraviglia…
Sono una curiosona, voglio vedere ogni angolo
di questo centro, ehi, ma sembra un labirinto
che roba! Ragazze, non solo la Spa Marine si
occupa di Talassoterapia, ma anche di
trattamenti estetici, per la bellezza del viso e del
corpo, con prodotti di alto livello e con
personale specializzato.
Avete mai sentito parlare di “avvolgimenti”? o
di pulizia del viso tramite l’uso di fanghi? No,
non preoccupatevi, i fanghi non vanno
applicati sul viso, ma sul lettino, prima del
trattamento, sono matta? No, andate a
verificare direttamente al centro benessere,
credetemi, ne vale la pena…io non voglio dire
di più, voglio lasciarvi sulle spine….
La mia avventura da piccola Cenerento la
sembra essere giunta al termine, l’orologio sta
per scoccare i fatidici rintocchi…devo andare o
la mia macchina diventerà una zucca!
Devo salutarti Giusi, ma mi prometti di
ospitarmi ancora?
Non ho ancora detto tutto, le nostre amiche
del Giovedì in Rosa sono curiose anche più di
me (vero?)….
Un bacio a Giuseppina Chiappa, direttrice
della SPA Marine Terrazza Marconi, e via, fuori
nella tormenta a combattere con le furiose
folate di vento, cercando di non prendere il
volo… Ciaoooooooo!
Alla prossima, aspettatemi!
Audi Carol
(Personaggio di Claudia Perticaroli)
Thalassoterapia è Aria di Mare
Respirando aria di mare facciamo un pieno di iodio
Ogni giorno inspiriamo circa 10 mila litri
d’aria in cui sono “sospese” invisibili particelle,
alcune favorevoli alla salute, altre nocive: sono
gli “ioni”, particelle dotate di carica elettrica. Se
Franklin dimostrò l’elettricità dell’atmosfera nel
1700, le prime ricerche sulla qualità degli ioni
presenti nell’aria sono della seconda metà
dell’800.
Oggi sappiamo per esempio che l’ambiente
marino è ricco di iodio, fondamentale allo
sviluppo e al funzionamento della ghiandola
tiroide. «La dotazione di iodio di un soggetto
sano è di circa 50 mg di cui la maggior parte si
trova nella tiroide», dice Giuliano Enzi,
ordinario di Medicina Interna e direttore del
Centro per la terapia medica e chirurgica
dell’obesità dell’Università di Padova. «Ma
l’organismo ha bisogno anche di una
introduzione quotidiana di iodio attraverso la
dieta e le sue principali fonti sono le verdure,
specialmente quelle che crescono vicino al
mare, il sale marino e molti tipi di pesce.
Quando respiriamo l’aria, introduciamo le
sostanze in essa disciolte e nel caso del mare,
Segue a pagina 22
18
T ecnologia
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
Una Energia che arriva dal Mare
Centrale elettrica alimentata ad onde
Il Portogallo scommette sul mare
di Stefano Gulmanelli
L ’hanno chiamata, con una vena di suggestione poetica, «fattoria delle onde». Probabilmente in virtù del fatto che lì si praticherà un «raccolto» davvero speciale:
l’energia implicita nel moto ondoso del
mare, da trasformare in corrente elettrica a
uso e consumo delle attività quotidiane di
qualche migliaio di residenti della cittadina
portoghese di Povoa de Varzim. Dislocata in
uno spicchio di mare a cinque chilometri al
largo di Povoa e prevista come pienamente
funzionante a inizio 2006, la wave farm
portoghese sarà la prima centrale elettrica a
uso commerciale realizzata con una
tecnologia capace di convertire il moto ondoso in energia accumulabile ed erogabile a
richiesta. Cuore dell’impianto sarà il sistema
Pelamis, concepito e sviluppato dall’azienda
scozzese Ocean Power Delivery (Opd).
Pelamis si presenta come una serie di cilindri
galleggianti, uniti fra loro da giunture semimobili, in corrispondenza delle quali sono
disposti in batteria dei martinetti idraulici.
Sfruttando la resistenza opposta da questi
ultimi al moto ondoso che investe
costantemente i «salsicciotti» fluttuanti, una
serie di ~ motori idraulici aziona i generatori
elettrici la cui produzione viene convogliata
in un cavo sottomarino che trasporta il tutto
a terra.
La potenza dell’impianto, del costo di otto
milioni di euro, sarà di 2,25 megawatt, per
produrre i quali con centrali tradizionali si
genererebbero emissioni pari a sei mila tonnellate di «gas serra». Ma il committente,
l’azienda portoghese per l’energia rinnovabile
.Enersis, ha già preventivato in caso di esito
soddisfacente della prima fase l’ampliamento
a 20 megawatt (150 cilindri uniti a gruppi di
5, disposti all’incirca su un chilometro
quadrato di mare). A regime il costo stimato
per kwh sa- rà intorno a 4 centesimi di euro.
Fra le varie tecnologie per la produzione di
energia dal mare, la «cattura» del moto
ondoso è la prima che arriva alla fase
commerciale, pur circoscritta come nel caso
dell’impianto della Enersis. Ma è anche una
fonte di straordinaria importanza per la
produzione di energia alternativa; per 1’E
lectric Power Research Institute (Epri), un
gruppo di ricerca indipendente, il potenziale
di questa tecnologia supera quello di tutte le
altre forme di energia rinnovabile idroelettrica, solare o eolica: la «potenza ondosa» totale eventualmente sfruttabile lungo
le coste degli Stati Uniti, dice Epri, potrebbe
fornire tutta l’energia oggi prodotta negli
Usa dalle centrali a carbone - qualcosa come
2.100 terrawattjora all’anno (un terrawatt è
da pagina 16
Chiavi in mano o fai da te?
Una parte fondamentale della realizzazione,
anche se troppo spesso trascurata, sono
l’impianto di filtrazione e il sistema di
disinfezione dell’acqua, poiché un’acqua pulita
e microbiologicamente sicura è una
componente indispensabile del successo di una
piscina. Affrontare questo argomento senza un
valido supporto tecnico significa essere
concretamente esposti al rischio di acquistare
qualcosa che alla resa dei conti si rivelerà fonte
di continui problemi invece che indispensabile
alleato di un successo. L’impianto di
depurazione va scelto con attenzione, poiché si
tratta del cuore della nostra piscina, non di un
accessorio.
Come realizzare la propria piscina? E’ meglio
acquistare un impianto “chiavi in mano” o
realizzarne una in proprio, scegliendo “in
economia” tutti i singoli particolari?
Molte aziende propongono la prima
alternativa, a ragion veduta, dal momento che
parliamo di una costruzione che richiede una
elevata conoscenza e specificità tecnica. Come
accade in altri settori, questa risulta essere
l’alternativa più costosa per il cliente, poiché
quasi sempre prevede che la ditta che riceve la
commissione si avvalga di altre che operano in
subappalto.
Decidere di seguire in economia la costruzione
di una piscina, scegliendo settore per settore
pari a un miliardo di kilowatt).
Alla luce di questo - e considerando
anche l’impatto ambientale quasi nullo di
sistemi come il Pelamis - sono in molti a
sottolineare la singolarità del fatto che
proprio il maggior divoratore di energia
del Pianeta, gli Usa, nel proprio piano
strategico di sviluppo delle fonti
energetiche non preveda il benché
minimo stanziamento per questo tipo di
tecnologia - magari preferendo invece
mantenere aperto un capitolo
contestatissimo come quello dell’inizio
delle perforazioni petrolifere nelle distese
immacolate dell’Alaska.
OFFSHORE, IN SUPERFICIE
PELAMIS, prodotto dall’azienda Ocean
Power Delivery (sito www.oceanpd.com)
Questo sistema, conosciuto affettuosamente
come seasnake, è costituito da quattro
sezioni tubulari connesse tra loro per mezzo
di tre giunture meccaniche, è capace di
fluttuare liberamente, raccogliendo l’energia
potenziale del moto su-giù delle onde che lo
impattano perpendicolarmente, riuscendo
anche a recuperarla lateralmente (come
evidenziato dalle figure, in alto la vista
laterale e in basso quella dall’alto tratte dal
sito della casa madre). Le sezioni tubolari si
gli acquisti, permette di individuare per ogni
parte dell’opera il prodotto migliore,
acquistando (e trattando i prezzi) articolo per
articolo. E’ una scelta sicuramente vantaggiosa
dal punto di vista economico, ma anche molto
coraggiosa per chi non operi in questo settore.
Per ottenere il migliore risultato seguendo
questa strada è indispensabile la presenza di
una guida competente ed obiettiva, che
garantisca il risultato attraverso una elevata
professionalità.
muovono relativamente una all’altra, il
movimento alternato a livello dei giunti
viene sfruttato grazie a dei pistoni (3 per
ogni giunto) che mettono in azione un
sistema di pompe idrauliche alimentato con
fluidi biodegradabili (es. olii), sotto la
supervisione di un sistema digitalizzato.
Grazie a degli accumulatori e a un sistema
multiplo di generatori collegati al sistema
idraulico, è possibile sfruttare il movimento
dei pistoni per azionare i motori idraulici,
produrre elettricità e accumularla; l’elettricità
è poi trasferita attraverso il sistema di cavi
subacquei alla rete elettrica.
La lunghezza totale del dispositivo è di 150
m, ciascuna sezione cilindrica ha un
diametro di circa 5 m. La potenza del
sistema è di circa 750 kW. Si stima che un
dispositivo commerciale potrebbe produrre
circa 1400 MWh di energia all’anno in una
zona in cui le onde hanno energia media
(circa 20 kW/m), con una spesa iniziale di 23 milioni di $. Un prototipo precommerciale, dalle dimensioni simili a quelle
originali ma con una potenza di 375 kW
c.a., è stato da poco costruito e testato in
mare al largo delle coste scozzesi (EMEC
Centre, Orkney): i risultati sembrano essere
molto incoraggianti
A mbienti
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
19
L’amor di Vino Wine Risto Bar a Laigueglia:
Vino e Aria di mare salutare per la mente
per il cuore ma anche per i polmoni
di Leonardo Pràscina
Laigueglia, sul ponente della Riviera Ligure, è un
paese di circa 1500 anime di antica origine
marinara, che ha mantenuto come pochi tutte le
caratteristiche del borgo marinaro di pescatori. Un
paese che si distende tra piazzette e carruggi
direttamente sulla spiaggia a ridosso di Capo Mele.
Il Mare la fa da padrone e le ventate di Mistral
raccontano, tra gli aghi dei pini marittimi, storie
antiche di marinerie antiche. Le stesse ventate di
mare che inducono a bere un buon bicchiere di
vino accompagnato con pezzo di focaccia con la
cipolla. Ed ecco che arrivano i Wine bar. Siete mai
entrati in un wine-bar? E’ oramai il locale alla
moda, dove il vino funge da catalizzatore per
l’appassionato ma dove anche il semplice
consumatore riesce a passare una serata divertente
senza doversi troppo svenare. Le sue origini sono
da trovare nella vecchia osteria, presente in città
ma anche in ogni paese, dove veniva servito il vino
sfuso e dove gli avventori si fermavano a passare il
tempo, giocando a carte. A Laigueglia , grazie
all’intraprendenza del giovane imprenditore
Leonigio Vergaro, si è inaugurato “L’Amor di
di Carmen Vigliano
Straordinario successo di telespettatori per la
Fiction “Gente Di Mare” andata in onda su Rai 1.
Un successo prevedibile già dalla prima puntata
per una sceneggiatura ambientata in uno dei
luoghi di mare più belli del Mediterraneo. Tropea
è un paese celebrato da sempre per le particolari
cipolle rosse dal sapore e profumo forte, colorate
dei suoi tramonti e dalle virtù salutistiche
prodigiose, ma è anche un paese che ha saputo
mantenere una antica cultura di gente legata al
mare. Pescatori, naviganti e belle donne. Una
fiction di sicura presa su un pubblico femminile
che, non a torto, da sempre è sensibile al fascino
della divisa ed in particolare a quella bianca dei
marinai magnificamente indossata dai
protagonisti. Lorenzo Crespi si trova a suo agio
nel ruolo del Tenente di Vascello Angelo
Sammarco, un po’ meno con le splendide donne
Vino” il primo Wine Risto Bar . Ottima iniziativa
che arricchisce il paese quando d’ inverno sembra
sopito tra le barche dei pescatori e odore di
salsedine. Nell’immaginario collettivo è diventato il
luogo della memoria, al quale si pensa in maniera
nostalgica, ma che presentava in realtà l’unica
alternativa su dove passare la serata rispetto alle
mura domestiche. Ambiente fumoso, spesso in
penombra, frequentato da un pubblico maschile:
niente a che vedere con gli attuali locali, pieni di
luce e resi caldi dall’arredamento sofisticato Sono
posti multi-uso dove si può stuzzicare qualcosa
prima di un cinema, dove fermarsi dopo lo
spettacolo teatrale, oppure per trascorrere la serata
ridendo. “L’Amore di Vino”accoglie l’avventore in
ambiente particolarmente curato e raffinato che tra
l’Hi-Tec e l’arredo etnico lo stesso titolare si è
cimentato nella progettazione con uno stile che
non tradisce una tendenza dello stesso alla
professione del designer. La scelta dei vini diventa
un elemento vincente, il semplice curioso si può
sbizzarrire a provare gusti diversi e il cibo diventa
un accompagnamento. Varietà di salumi e
formaggi, ma non mancano pochi piatti caldi di
cucina tipica.
E’ l’alternativa vincente alla pizzeria oppure al pub
e svolge una funzione educativa con i giovani,
abituandoli a un consumo del vino responsabile,
senza considerarlo un prodotto da assumere
unicamente per sballare. Il Vino consumato con
moderazione riduce il rischio di contrarre
infiammazioni polmonari e giova al cuore. Lo
prova il fatto che in nazioni come in Italia e in
Francia, dove generalmente si beve molto vino, il
tasso di disturbi cardiaci è minore.Il vino rosso,
oltre a fare bene per il cuore, gioverebbe pure ai
polmoni. Ricercatori della British Thoracic Society
hanno scoperto che il resveratrol, una sostanza che
si trova nella buccia dell’uva, sarebbe estremamente
efficace per contrastare patologie respiratorie come
la bronchite e l’enfisema. Tuttavia, bisogna tenere
conto – avvertono i ricercatori – che un bicchiere
di vino non è sufficiente a guarire un malato
cronico. Ciò non giustifica evidentemente il fatto
che si debba bere giornalmente quantità rilevanti
di vino !
Il resveratrol, estratto vegetale vera quintessenza
della vite, giorno dopo giorno rassoda la pelle in
superficie, i lineamenti si distendono, le rughe si
attenuano. La pelle è efficacemente difesa contro i
Guardia Costiera dalla
Fiction alla realtà
che gli ruotano accanto ambiziose delle sue
attenzioni. Per me, figlia di un Maresciallo di
Marina, non è stato difficile ricollegare, certe
storie di mare rappresentate, ai racconti che mi
narrava mio padre, racconti per certi versi
drammatici perché collegati alla seconda guerra
mondiale e per altri versi romantici perché ricchi
di umanità e fraternità. Essere innamorata di
quella divisa vuole significare portarla un po’
addosso tutti i giorni come le foto di mio padre in
casa mia. La fiction resta fiction ma le emozioni
per quegli uomini mi fanno battere il cuore. Una
Fiction che per certi versi rasenta la realtà
quotidiana per questi uomini dello Stato che
quotidianamente debbono affrontare situazioni
estremamente delicate in un rapporto di
convivenza uomo mare. Tutto funziona bene sullo
schermo televisivo, la realtà sovente però, per
questi uomini, ha risvolti drammatici.
Conosciamo bene quali situazioni essi debbono
affrontare contro una criminalità organizzata per il
traffico di clandestini o della droga, contro
radicali liberi. Le proprietà “super rassodanti” e
fortemente antiossidanti migliorano l’elasticità, lo
splendore e il tono della pelle fattore ancora più
importante è che riduce la quantità di agenti
chimici dannosi per i polmoni. Stando
all’Organizzazione Mondiale della
Sanità, le malattie respiratorie
sopprimono annualmente nel mondo
circa 2,9 milioni di soggetti. I
fumatori, e non c’è da meravigliarsi,
sono le vittime maggiori visto che
il rischio nel contrarre patologie
respiratorie è superiore di 10
volte rispetto ai non fumatori.
Vino, mare, pesce coinvolge il
nostro progetto di divulgazione
della thalassoterapia , benvenuto
da tutta la redazione di Thalasso
New a Leonigio, con lui alziamo
il calice per un brindisi
naturalmente con un buon
bicchiere di vino, meglio se rosso.
L’Amore di Vino -Via Torino, 12
– Laigueglia (SV)
l’incoscienza di gente che usa il mare come
pattumiera per ogni tipo di rifiuto mettendo a
rischio una riserva di ricchezza preziosa per
l’esistenza dell’uomo. A questi uomini che non
appaiono nella fiction televisiva, rivolgiamo tutta
la nostra simpatia , tutto il nostro affetto oltre che
il massimo rispetto e riconoscenza per il loro
costante impegno senza dimenticare di rivolgere a
loro un sentito e doveroso …Grazie.
20
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
C ostume
Tengo il Tanga..?
Tanga, le italiane lo portano meglio
Il filo interdentale regna supremo»
e conquista americane, inglesi, australiane
di Maria Laura Rodota’
Tutto ebbe inizio in Brasile - e dove, altrimenti? - sulla sabbia di Ipanema,
la spiaggia di Rio de Janeiro. Erano i primi anni Settanta e una bella ragazza
carioca decise che doveva farsi notare a tutti i costi. Fu così che si presentò
a una festa in riva al mare vestita solo di quello che restava di un vecchio
costume. Il successo fu tale che di li a poco tutte cominciarono a imitarla:
era nato il tanga. Da allora in poi la celebrità di questo indumento non ha
conosciuto cedimenti. Sul bagnasciuga o sotto gli indumenti, è venerato
dagli uomini, ma apprezzato - per la praticità - anche dalle donne, al punto
che una nota marca di assorbenti ha persino deciso di dedicargli un
modello di salvaslip Tanga off limits in corsia. La notizia risale all’estate
scorsa: alle infermiere che lavoravano nel reparto di cardiologia del Dorset
County Hospital di Dorchester, in Inghilterra, era stato proibito di
indossare biancheria sexy. I tanga, in particolare, intravisti sotto il bianco
camice, pare avessero effetti dirompenti sui poveri, vulnerabili cardiopatici.
Scontate le reazioni delle lavoratrici di fronte alla circolare: «Questo è un
richiamo sessista e irrispettoso: rivendichiamo il diritto di portare i capi di
biancheria intima che più preferiamo. Non ci va giù che gli uomini
vengano a sindacare su che cosa indossiamo sotto l’uniforme». Come dire:
il sedere è mio e lo “vesto”
Negli Stati Uniti, nazione di gente soprappeso e di pensiero moralista –un
tanga sulla spiaggia sbagliata, può portare all’arresto- la tanghizzazione
sembra una sorpresa. Anche se, le americane comprano versioni più
castigate, al posto del filo c’è una striscetta di stoffa.
La Gran Bretagna non è mai stata terra di donne tanghiste; «forse perché
si tende a pensare che abbiano figure a pera». Però si vendono sempre più
tanga anche lì, «associati a un’altra moda brasiliana di importazione, la
brazilian wax»; sarebbe la ceretta inguinale che lascia solo una sottile linea
centrale; anche se ora qualche inglese sostiene che non va più. A Londra e
province comunque si vendono tanga con reggiseno strutturati, «le donne
britanniche amano avere il busto sostenuto bene».
Diffusione costante ma più lenta in Australia. Si potrebbe pensare che lì
il tanga è un problema minore, si sta molto in spiaggia, si fa molto sport,
molti corpi sono belli. Viene magari comprato e non indossato proprio per
questo: chi in costume fa surf, si tuffa, nuota a lungo e va senza cambiarsi a
un barbecue da una mutanda-filo interdentale rischia di avere qualche
svantaggio pratico. Comunque, vicino Sydney c’è una delle spiagge più
tanghiste fuori dal Brasile: Tamarama Beach, detta Glamourama Beach,
piena di modelle e bellone varie.
Da noi le donne hanno un sacco di bikini, e ne usano due ogni giorno. Per
le antipatriottiche che non si cambiano mai il costume, qui bollate come
sciattone (sono sempre loro a non venire in spiaggia ingioiellate e con i
tacchi), ci sono sempre le vacanze all’estero.
Ormai indossare un tanga è diventato fashion, roba da “o ce l’hai o sei out”.
Nell’attesa che questo trend coinvolga anche gli uomini, eccoci qui a
descrivere la storia dello slip più provocante che si sia mai conosciuto.
L’avvento del Bikini (che cambiò drasticamente il modo di concepire la
parola “desiderio umano”) fu il risultato della Rivoluzione sessuale scattata
nell’immediato dopoguerra.
Ovviamente il tanga venne subito dopo la creazione del bikini, come logica
conseguenza di un processo di progressivo svestimento ormai avviato ed
irrefrenabile.
Oggi i bikini più esposti sono composti da generosi ed emi-invisibili
triangolini delineanti il capezzolo e dal tanga sempre più sottile nel retro,
per non disturbare od intralciare la vista e sempre più acrilicamente
essenziale davanti, giusto lo spazio per coprire le pubenda. Il laccetto
laterale da slacciare con l’immaginazione è un optional sempre più
gettonato.
Ovviamente l’avvento del tanga ha portato dolorose e tribolate ore di
palestra intensiva per carenare e scolpire a dovere il posteriore femminile.
Ecco i motivi principali per cui val la pena indossare il tanga:
- Il tanga disegna meglio le forme del posteriore
- Il tanga è poesia in movimento
- Il tanga cancella per sempre i problemi del “segno sul pantalone”
- Il tanga che spunta dal pantalone è vietato ai deboli di cuore
- Il tanga è meno ingombrante delle mutande
- Il tanga permette una migliore e più completa abbronzatura
- Il tanga provoca l’invidia delle bagnanti che non se lo possono permettere
Vi siete convinte ad indossarlo? Speriamo di si...
T ermalismo Marino
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
21
“La Promenade de Beautè”
la Thalassoterapia a “Fil di Sabbia”
Il lido Balneare progettato nello stile
« Novecento » aggiunge ai servizi di
Balneazione
il suo spazio salute e benessere talassoterapico a
filo spiaggia.
Nasce il Lido Balneare Termale Marino.
La celebrata Costa Azzurra dei grandi Hotel di
Cannes e di Nizza rievocano alla memoria le
immagini di un Novecento epicureo e
godereccio, del dolce passeggio lungo le
“Promenade” passeggiate meglio identificate
non come aree urbane di ampi marciapiedi ma
veri e propri sentieri dell’esibizione, del vedere e
far vedere. File interminabili di palme e piante
esotiche richiamano alla memoria la presenza
degli Inglesi lungo la costa che da Saint
Raphael in Francia arriva fino a Portovenere in
Liguria. Una presenza di stile, cultura e di
grande amore per la botanica e per il
Mediterraneo che la presenza degli Inglesi
provava per queste coste.
Questo stile un po’ Deco’ e un po’ Vittoriano si
avverte in tutta la architettura civile delle città
di costa Ligure della Riviera dei Fiori e della
Costa Azzurra. Non è difficile quindi trovare
nelle città di mare, edifici la cui costruzione
richiama una architettura degli gli storici Hotel
della “belle epoque”.
Alcune Amministrazioni comunali sensibili agli
storici patrimoni, hanno voluto rivalutare zone
della città riqualificando le Passeggiate lungo le
quali si incontrano i Lidi Marini.
Un particolare riferimento è la città di Savona,
dove, nella riqualificazione dell’assetto
urbanistico cittadino si è voluto ritrovare lo
spazio ed il valore della passeggiata. Il Lido
Balneare per La Città di Costa è il primo
riferimento per il tempo libero estivo. E’ così
che, finite le scuole, le famiglie si trasferiscono
ai Bagni. La spiaggia di un tempo si attrezza e
comincia a mettere a disposizione i servizi di
utilità: cabine, ombrelloni, sdraio, assistenza
bagnanti e bagnini. Dopo l’Inverno il desiderio
di sole, aria e libertà diventa necessità che
trova il suo libero sfogo sulle spiagge. Il lido
Balneare è il primo ed inderogabile riferimento
per la Talassoterapia anzi, il Lido Balneare è il
punto di partenza della Thalassoterapia ,con
poche ma insostituibili attività terapeutiche che
sono:
La Balneazione Marina
L’Elioterapia
L’Ossigenazione Marina
Le Sabbiature
La mutazione del clima nell’evolversi del
tempo, le nuove frontiere del turismo hanno
fatto si che il Lido Balneare abbia dovuto
soffrire di una frequentazione limitata a sempre
più brevi periodi. Da questo stato delle cose
nasce la necessità di trovare soluzioni per
allungare il periodo di attività delle strutture e
della proposta di servizi. Molti Lidi Balneari
dotati di Ristorazione, sono aperti tutto l’anno
per offrire oltre che specialità gastronomiche
anche l’opportunità di momenti rilassanti.
Le stesse strutture hanno ulteriormente
individuato spazi dedicati alla la cura della
persona, inserendo zone per l’attività ginnica di
palestra, saune e ancora, dove possibile
trattamenti, idropinici ad acqua di mare “ la
Thalassoterapia”.
La Città di Savona, un tempo importante per la
propria attività di produzione industriale e scalo
marittimo di merci, sta subendo ultimamente
una trasformazione produttiva rivolgendosi ad
una attività mirata ad essere capolinea di Navi
da Crociera. Da questo obbiettivo nasce tutto
un indotto commerciale che coinvolge una
trasformazione di mentalità delle
Amministrazioni locali che hanno rivisitato gli
assetti urbanistici favorendo un’immagine della
città da vivere 365 giorni all’anno. La zona
portuale ha trovato spazi per banchine di
attracco di imbarcazioni da diporto, là dove le
banchine sono penisole di attività commerciale
sia nel settore della ristorazione che dello svago.
Questa trasformazione ha visto anche la
rivalutazione e la riqualificazione della
passeggiata ed in particolare il Corso Colombo
nella periferia a Ponente della Città.
Lungo questo corso a fronte di palazzi
architettura Liberty sono dislocati i Lidi
Balneari della Città.
I “Bagni Olimpia” hanno storia a partire dai
primi del Novecento e non hanno mai tradito
la missione del Lido Balneare riferimento della
Città. Una recente ristrutturazione ha
mantenuto, pur nell’utilizzo di materiali di
nuova concezione, lo stile originario delle
“rotonde sul Mare”.
La Famiglia Schiappapietra di solidi origini
liguri, ha voluto credere nel futuro investendo
oltre che nella riqualificazione dell’edificio
anche nella qualità del servizio offerto ad una
clientela sempre più attenta. Non si è voluto
snaturare il concetto di Lido Balneare di Città
alla stregua di un villaggio vacanza di cattivo
gusto ed impatto ambientale in un contesto
cittadino oltre che plagio di più celebrate mete
turistiche, ma si è pensato al servizio offerto alla
clientela e quanto tale offerto tutto l’anno . Il
Ristorante è una a terrazza sul mare che offre
l’opportunità di giorno a spazi aperti sulla
spiaggia disponibili sia d’estate che d’inverno
per una sana elioterapia e di sera a momenti di
emozionanti occasioni conviviali che tra una
portata e l’altra vedono all’orizzonte sul mare
illuminato da una argentea luna lo sfavillio
delle luci di Navi da crociera in transito. A
fronte dei servizi aggiunti per tutto l’anno ecco
apparire l’opportunità progettuale proposta, nei
locali a filo spiaggia, di una zona intimamente
mirata alla cura della persona, attraverso i
trattamenti terapeutici della talassoterapia. Un
necessario ed indispensabile prelievo di acqua di
mare alimenta una piscina per idromassaggio
che tutto l’anno manterrà una temperatura di
36-38 °. L’ambientazione simula l’immagine
delle grotte termali nelle quali si apprezzano i
benefici delle docce a cascata e una attività di
balneazione ginnica soft altamente ritemprante
per il fisico. Dalla piscina alla sauna
rigorosamente di vapori iodati di acqua di mare
viene offerta l’opportunità oltre che per una
terapia inalatoria anche un trattamento
purificante per l’epidermide, anticamera per la
zona di massaggio sia relax che olistico. A
completamento dell’attività salutistica alcune
attrezzature di base per la ginnastica di palestra
che prevedono macchinari di base. Il progetto
proposto, dal TurbinelleEngineering , rientra in
un più ampio programma aziendale rivolto ai
lidi Balneari che per diritto acquisito in anni di
presenza sul territorio possono abbracciare una
nuova cultura di servizi legata alla cura della
persona. Turbinelle Engineering propone
progetti di impianti thalassoterapici “chiavi in
Mano” e si avvale di una struttura tecnica
organizzativa che prevede dalla progettazione
comprensiva di richiesta di autorizzazioni
amministrative fino all’avviamento
dell’impianto comprensivo di istruzione del
personale operativo sulla clientela avvalendosi
del contributo tecnico scientifico di
professionisti accreditati a livello internazionale.
Una importante novità è la creazione del primo
Network nazionale di Lidi Balneari Termali che
attraverso il Turbinelleclub offre servizi di
fidelizzazione della Clientela la quale potrà
accedere a servizi “on Line” di sicuro interesse e
in particolare progetti personalizzati per
trattamenti talassoterapici individuali.
Leonardo Pràscina
www.turbinelleclub.com
[email protected]
direct contact 393 5856455
22
M are
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
da pagina 17
da pagina 14
sua sfumatura, una storia che ci fa capire
quanto è importante credere in qualcosa e
quanto sarebbe sterile la vita senza un
motivo per affrontare un nuovo giorno.
Certo, comprendere l’aspetto di un habitat
tanto diverso dal nostro non è semplice.
Chi non si è mai chiesto come facciano ad
essere tanto strane certe specie di pesci o
come tutto riesca ad essere tanto perfetto lì,
in fondo a metri e metri e metri di acqua.
Se pensiamo che tutto sulla terra c’è grazie al
mare…
Il mare è stato, e per fortuna lo è ancora,
anche oggetto di tante dolci favole raccontate
dai nostri nonni, dalle nostre mamme, storie
che raccontano di enormi pesci cattivi e
buoni, e da piccoli uomini spesso solo
cattivi.
Ricordo la storia di Moby Dick, ll mostro
così definito nel racconto di Hermann
Melville.
Non possiamo considerare la balena un
mostro.
È grande, ma non innaturale, è proprio
rappresentazione della forza della Natura.
Moby Dick è un romanzo di mare dove
viene solo raccontata la palese ed eterna lotta
tra l’uomo e Natura.
Moby Dick è un’enorme balena dalla “testa
bianca”, che vive nei Mari del Sud. Tutti i
cacciatori di balene la temono per la sua
malvagità. Tra i tanti, un capitano decide di
vendicarsi perché ferito dalla creatura tempo
addietro. Raggruppa uomini e parte per i
mari dell’Oceano Atlantico, Indiano e
Pacifico, fino ad arrivare lì, dove fu assalito.
Inizia così la caccia al mostro marino, caccia
che dura per tre giorni e che si conclude con
l’ultimo viaggio del capitano.
Moby Dick è un mostro.
No, non lo vedrei così, è solo una creatura
che si è vista minacciare il suo territorio, la
sua casa e si è difesa.
Definire un mostro un esempio fiabesco su
cui abbiamo basato la nostra infanzia e
quella dei nostri figli?
Ma no, è un racconto, è solo un racconto
che, come il vecchio e il mare, ci mostra
quanto uomo a mare siamo affini.
L’affinità tra uomo e mare c’è ed è evidente
perché i pesci, come l’uomo, difendono e si
difendono; affini perché l’uomo teme il mare
sebbene ne sia da sempre affascinato, affini
come gli abitanti del mare temono l’uomo;
affini e diversi, perché noi siamo le uniche
creature senza attenuanti.
Malgrado tutto, malgardo l aprofonda
cultura e stupidità dell’uomo che sta nel non
riuscire ad avvalersi pienamente
dell’immenso patrimonio naturalistico, il
mare resta imprescindibilmente
padre di moltissime forme di espressione,
della letteratura, della poesia, della musica.
Il mare ci cura la mente, il cuore ed il corpo
ed è storia!
troveremo una elevata quantità di iodio. Chi
soffre di un lieve ipotiroidismo, in cui la
tiroide funziona poco, troverà di certo
giovamento da un soggiorno in una località
costiera».
In questi pazienti, infatti si ottiene in pochi
giorni una migliore produzione di ormoni
tiroidei e una riduzione del turgore del gozzo,
anche se il soggiorno dura solo una settimana.
Al contrario, chi ha problemi di ipertiroidismo
potrebbe accusare un maggiore nervosismo,
qualche disagio. «Certo, si parla delle forme
lievi della patologia, mentre non è possibile
aspettarsi risultati miracolosi nelle forme di
ipertiroidismo serie, magari con un elevato
aumento del peso corporeo» prosegue
l’esperto. «A proposito di obesità, alcuni
medici consigliano l’assunzione di ormoni
tiroidei anche in assenza di un’indicazione
relativa a disfunzioni della ghiandola: questo
perché si ritiene che accelerarne il
funzionamento e quindi aumentare il
metabolismo possa aiutare a perdere peso. In
realtà l’uso prolungato di questi, in assenza di
indicazione, inibisce la funzionalità dell’ipofisi,
inoltre ci può essere un effetto tossico a carico
del cuore».
Johann Rossi (da Salute di Repubblica)
I tesori del mare: le Alghe
Le alghe, che molti tendono a sminuire,
sono un vero e proprio toccasana per il
nostro organismo e per la nostra bellezza
fisica. Le alghe in genere contengono
proprietà notevoli, sono ricchissime di
vitamine ed oligoelementi e di sali minerali,
tendono ad abbassare il tasso di colesterolo
(che oggi nella societa’ moderna tende
sempre piu’ ad aumentare), sono integratori
proteici, mineralizzanti, hanno la proprietà
di disinquinare l’organismo, sono
antiossidanti e intervengono sul
metabolismo.
I trattamenti con le alghe marine potenziano
la balneoterapia, nel senso appunto di un
maggiore apporto di minerali e
oligoelementi.
Le alghe possono essere impiegate fresche o
essiccate, con applicazioni locali, fatte con il
prodotto riscaldato oppure disciolte in acqua
marina per bagni.
L’ uso dell’argilla impastata con acqua di
mare calda e alghe ha proprietà curative
orientate in particolare verso il sistema
osseo, trasmettendo alle parti del corpo
interessate un calore assorbente
nell’essiccazione, ideale soprattutto a chi
soffre di forme reumatiche, artriti, rigidita’
articolare, lesioni e in casi di osteoporosi e di
rachitismo.
Secondo i casi, il contenuto di alghe nel
fango applicato viene variato, si tratti di
alghe fresche o essiccate.
Le alghe vengono utilizzate da tempo in
cosmesi e nella produzione farmaceutica
principalmente come agenti di
rassodamento o come solventi in creme da
barba, dentifrici ecc. In cosmetologia le
alghe sono molto apprezzate per la loro
capacità di attivare i meccanismi fisiologici
negli strati più profondi, aumentando le
capacità di reazione al trattamento. Gli
oligoelementi, vitamine ed aminoacidi,
presenti nelle alghe svolgono un’azione
mineralizzante sugli ammassi adiposi. La
presenza di iodio e sali minerali allo stato
ionico permette un’azione di rassodamento
sui tessuti rilassati.
I trattamenti anticellulite con alghe marine
hanno lo scopo di ricostituire l’elasticità del
derma attraverso massaggi fino al completo
riassorbimento sulla zona da trattare.
L’acqua salata contenuta nelle alghe richiama
automaticamente i liquidi delle cosce
favorendo il drenaggio e contribuendo a
ridurre ritenzione idrica e cellulite.
La pelle funziona infatti come una
membrana che separa i liquidi che si sono
concentrati nelle cosce (la cellulite)
dall’acqua del mare.
La Talassoterapia può trattare la cellulite con
il massaggio e la stimolazione per migliorare
la circolazione del sangue. Risultati positivi
sono riscontrati con prodotti che
contengono ingredienti alle alghe.
La Thalassocosmesi è dunque la strada più
naturale per ridurre il volume degli adipociti
tramite un’azione lipolitica e levigante,
idratare l’epidermide per conferire un
aspetto più tonico, attivare la circolazione
capillare per un migliore drenaggio dei
tessuti.
I nternet
N. 1 Gennaio/Febbraio 2006
Gocce di internet
Venezia, 14 gennaio 2006 (dalla stampa
locale on line). Le hanno apposte l’altro ieri nella
sede della Giunta Regionale, a Palazzo Balbi, in
calce a un protocollo d’intesa che impegna L’Ulss
12 a fare la gara d’appalto per la realizzazione
degli interventi nell’area dell’ex Ospedale al Mare
del Lido e il nuovo Palazzo del Cinema (vicino a
quello attuale), opera ritenuta fondamentale per
assicurare alla Fondazione Biennale di Venezia la
possibilità di mantenere e sviluppare la Mostra
d’Arte Cinematografica e le iniziative collaterali; il
Comune si impegna a sua volta a fare la variante
al piano regolatore per consentire di crescere la
metratura dell’area edificabile e la Regione a non
bocciarla. Ottimista il ministro per i Beni
culturali Rocco Buttiglione: «E un segnale
positivo per Venezia ma anche per tutte le altre
regioni che hanno al loro interno realtà a spiccata
vocazione cinematografica. Il cinema italiano e
quindi anche la Biennale hanno un futuro solo
all’interno di un progetto complessivo che metta a
frutto le sinergie più ampie possibili». Nell’area
dell’ex nosocomio verrà realizzato un complesso
residenziale, turistico, congressuale, culturale, con
spazi commerciali e un centro di talassoterapia
orientato al benessere. I vincitori della gara
dovranno costruire e gestire il Palazzo del Cinema
per tutto l’anno, come centro congressi,
lasciandolo alla Biennale nel periodo della Mostra
Cinematografica.
Liguria: nuovi alberghi nel Ponente. Ad
aprile 2006 apre il Castellaro Golf Resort ad
Arma di Taggia
Spotorno offre ora una nuova piscina riscaldata
per la talassoterapia. A Diano Marina, invece, c’è
una nuova struttura a 4 stelle: il Metropole
Il vento di Karpathos
Karpathos, la più meridionale delle isole del
Dodecanneso, “galleggia” a cinquecento
chilometri da Atene, nel mezzo del lungo
tratto di mare che separa Creta da Rodi
Karpathos, la più meridionale delle isole del
Dodecanneso, “galleggia” a cinquecento
chilometri da Atene, nel mezzo del lungo tratto di
mare che separa Creta da Rodi. Non è la tipica
isola greca, tutta spiagge deserte (ma solo negli
opuscoli promozionali) e abbuffate di spiedini di
pesce.
A Karpathos si arriva direttamente con l’aereo, via
Atene. La Olympic Airways mette a disposizione
voli regolari da Roma e Milano. E già a poca
distanza dall’aeropoto si trova la spiaggia di
Ariphiatis, una delle predilette dai surfisti europei.
Le condizioni sono favorevoli: tutta l’isola è
battuta per diversi mesi l’anno da un vento
costante ma non impetuoso.
Novità sul fronte alberghiero per la Liguria. Il
Ponente della regione, oltre a ristrutturazioni ed
ampliamenti, proporrà ad aprile una nuova
struttura ad Arma di Taggia. Si tratta del
Castellaro Golf Resort, un complesso a 4 stelle
con golf a 9 buche, beauty center, 3 piscine,
campi da tennis, 120 appartamenti in villaggio e
66 camere in hotel. Non solo, ma il Royal di
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Quest’isola è un’anomalia geografica, una lingua
di terra strettissima e allungata, come un enorme
gianduiotto, lungo la direzione nord-sud: una
montagna che supera i mille metri d’altezza e si
tuffa a strapiombo sul mare lungo i due versanti
ricchi di pini e mirti. Le pochissime strade
asfaltate sono concentrate esclusivamente nella
parte meridionale, più pianeggiante e popolosa. Il
resto è davvero selvaggio: soltanto sentieri e
mulattiere, niente benzinai né meccanici. Persino
i noleggiatori di moto e scooter si rifiutano di
lasciare che i clienti si avventurino oltre Spòa, il
minuscolo centro che segna il confine tra le due
Karpathos.
Redazione
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Il turbinelleclub nell’ambito della 7° Edizione
della Fiera Balnearia presenterà alla stampa ed ai
convenuti il primo Network on Line dei Lidi
Marini Talassoterapici. L’operazione prevede la
convenzione dei Lidi Balneari con trattamenti di
Thalassoterapia i quali distribuiranno ai propri
clienti La Vitaly Card Turbinelle che permetterà
di usufruire di sconti e raccogliere punti per
riceverepresso gli esercenti convenzionati in tutta
Italia e strutture turistico ricettive: alberghi, hotel,
campeggi, lidi balneari, navi da crociera ecc.
consistenti prodotti vacanza. I possessori della
Vitaly Card Turbinelle potranno anche accedere
attraverso la propria password alle pagine riservate
del sito per ottenere una diagnosi medica on line
per i propri trattamenti. La Vitaly Card Turbinelle
si propone agli esercenti come importante
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23
offerti. La Campagna pubblicitaria della Vitaly
Card Turbinelle è gia in atto ma sarrà nel suo vivo
all’inizio dell’estate allorchè girerà in tutte le
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Thalassoterapico ottimi per il trattamento
preventivo di molte situazioni di disagi psico-fisici
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prodotto opportunità applicative per usi igienico
estetici in abbinamento a terapie di indicazione
medica.Bio-Everthal32 disciolto in acqua o in
elementi base di miscelazione, nelle quantità
secondo le istruzioni indicate sostituirà molti
prodotti di preparazione specifica per trattamenti
di fitoterapia marina. La presenza dell’alga
Lithotamnio ,in alta percentuale, conferisce a
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da definire il prodotto una miscela in polvere per
la realizzazione di un succedaneo dell’ acqua di
mare, con tutte le caratteristiche salutari da esso
derivanti.
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“Nella cala tranquilla
scintilla,
intesto di scaglia
come l’antica
lorica
del catafratto,
il Mare.
Sembra trascolorare.
S’argenta? s’oscura?
A un tratto
come colpo dismaglia
l’arme, la forza del vento l’intacca.
Non dura.
Nasce l’onda fiacca, sùbito l’ammorza.
Il vento rinforza.
Altra onda nasce, si perde…”
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