nuova difesa naturale
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N. 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2006 Periodico tecnico, Organo Ufficiale dell’Associazione Italiana Medicina della Thalassoterapia (Assimedithal) - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. in L27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB - MI - € 3,50 S olidarietà Le Scuole della pace nel mondo Pensare ai bambini e collegare il loro futuro al mare vuole essere un motivo per interpretare nei loro occhi una speranza oltre la linea dell’orizzonte affinché non debbano più morire di fame e malattie. Il Mare dei Bambini In Africa : Le “scuole della pace” “Noi soffriamo enormemente in Africa. Noi abbiamo problemi e abbiamo carenza, a livello dei diritti dei bambini, noi abbiamo la guerra, la malattia, la carenza di cibo…” Così scrivevano, nell’agosto 1999, Yaguine e Fodè, i due ragazzi guineani morti nell’alveo del carrello di un aereo di linea diretto a Bruxelles, nel vano tentativo di consegnare questa lettera con le loro mani “ai signori responsabili dell’Europa”. Un grido di aiuto che è il simbolo della condizione dei bambini e degli adolescenti del continente più giovane statisticamente, ma anche quello in cui la malnutrizione, l’analfabetismo e la mortalità infantile raggiungono cifre inquietanti. Lo sforzo della Comunità di Sant’Egidio, in Africa, è quello di promuovere una fitta rete di scuole della pace che oggi raggiunge oltre 4.000 bambini ed adolescenti. Sono bambini e ragazzi costretti a crescere in fretta, a lavorare per aiutare la famiglia, alle prese con una scuola che non garantisce loro l’istruzione, fra classi affollatissime e libri troppo cari. Bambini e adolescenti poco nutriti e poco vestiti, la cui salute viene messa a dura prova dalle condizioni di vita oltre che dalle malattie. In mezzo a loro anche molti bambini che si trovano a vivere in strada, senza legami familiari e per cui le scuole della pace rappresentano una vera e propria famiglia che si prende cura di loro. A tutti loro le scuole della pace, offrono un’integrazione dell’alimentazione, un aiuto per l’inserimento nella scuola, un supporto per lo studio, un’attenzione particolare alla salute del bambino, un sostegno a tutta la famiglia. I primi centri sono stati realizzati in Mozambico, che è ancora oggi il paese con la più capillare diffusione di questa attività. Dal Mozambico, le scuole della pace si sono irradiate in tutta l’Africa, abbracciando paesi di lingua inglese, francese e portoghese. Oggi in Africa la gente della Comunità di Sant’Egidio gestisce 61 centri in 19 paesi per più di 4.000 bambini e adolescenti. a cura di Adriana Gulotta www.santegidio.org/it/solidarieta/minori/afr ica.htm F iere All’interno, speciale Balnearia di Leonardo Pràscina Immigrazione, fame, sfruttamento noi vorremmo che negli occhi limpidi dei bambini che guardano l’orizzonte ci fossero le immagini di un futuro sereno di una vita dignitosa, la speranza è l’ultima a morire, ma purtroppo oggi solo solo loro che muiono. La nostra prima pagina per il nuovo anno è corredata di una immagine significativa. Sembra scontato volere iniziare questo nuovo anno con un augurio di prosperità. Se pensiamo che ogni giorno nel mondo muoiono per fame milioni di bambini, ci è un po’ difficile solo il pensare ad un futuro di prosperità. Personalmente ho avuto l’opportunità di incontrare Papa Giovanni Paolo II, molto da vicino, incrociando il Suo sguardo ho letto la disperazione dell’Uomo di Dio che guarda il futuro dell’Umanità. In questo mondo multimediale che mira alla globalizzazione la comunicazione ci fa sempre più partecipi che il malessere non è globale. Ogni volta che si convoca un assise internazionale riguardante i problemi del terzo mondo, o meglio se si tratta della FAO, allora subito scattano i soliti meccanismi terzomondisti, per attaccare i Paesi occidentali “ricchi”, colpevoli di affamare o di non aiutare abbastanza i Paesi del Sud del mondo. Che questi Paesi siano sottosviluppati, afflitti da denutrizione e da malattie endemiche(come l’AIDS)è un dato di fatto che nessuno può negare. Attualmente sono circa 200 milioni le persone a rischio di morte per fame, e di questo numero la stragrande maggioranza appartiene all’Africa. Alcuni Paesi sono particolarmente a rischio come il Malawi, lo Zambia, il Mozambico, la Somalia, il Zimbawe, l’Angola. Molti di questi Paesi devono il proprio sottosviluppo alle instabilità meteorologica dei loro territori: piogge violentissime e la siccità, provocano condizioni di vita Segue a pagina 8 A limentazione Gli Antiossidanti vegetali: nuova difesa naturale di Carmen Vigliano Gli antiossidanti non sono una categoria di sostanze omogenee: ne fanno parte vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, e tutte queste sostanze hanno, tra le altre, una fondamentale capacità: riescono a contrastare efficacemente l’azione dei radicali liberi. Cosa sono i radicali liberi I radicali liberi sono molecole (formate essenzialmente da ossigeno) che hanno uno o più elettroni liberi, cioè non legati. Poichè gli elettroni per loro natura tendono a legarsi per neutralizzare la loro carica negativa, si crea una situazione di grande instabilità finchè il radicale libero non trova un’altra molecola a cui attaccarsi tornando così a una situazione di stabilità. Se teniamo conto che l’ossigeno è fortemente presente sia nell’atmosfera terrestre che all’interno del corpo umano (circa 1/4 del corpo umano è costituito di ossigeno) si può comprendere quanto presenti siano i radicali liberi e quanto facilmente si possano formare. Una certa quantità (quella che potremmo definire i radicali liberi “fisiologici”) vengono prodotti dal nostro stesso organismo,:composti chimici che si formano naturalmente all’interno dell’organismo quando l’ossigeno, tratto dall’ambiente tramite la respirazione, viene utilizzato per produrre energia per mezzo dei processi metabolici. In ogni cellula del nostro organismo, infatti, avvengono costantemente processi chimici di ossidazione che utilizzano l’ossigeno per “bruciare” il Segue a pagina 2 In questo numero: Il Mare dei Bambini di Leonardo Pràscina 1 Gli Antiossidanti Naturali di Carmen Vigliano 1 Talassoterapia: La Climatoterapia Marina di Mario De Bernardi di Valserra 3 E…La Nave va www.turbinelleclub.com 5 Un Uomo e la sua Impresa Balneare di Vincenzo Casapulla 6 Alassio e la Cucina delle Terme di Vittorio Fagnoni 10 Un Rivoluzionario ai Bagni di Mare di Ferruccio Farina 11 Speciale Balnearia di Vania Camillozzi 12 Una Filosofia di ita di Caterina Laita 14 Quale piscina per il Mare di Rossana Prola 16 Fuori è un mondo difficile di Audi Carol 17 Tengo il Tanga? di Maria Laura Rodota’ 20 2 A limentazione N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 Il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla tv e verso l’interno qualche nuvola del cielo che si butta giù sabbia bagnata, una lettera che il vento sta portando via punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani... (Enrico Ruggeri) IL MARE D’INVERNO Lettera del Direttore Spiagge deserte, tronchi arenati dopo la mareggiata, vento teso sulle onde increspate. Nuvole piene di acqua all’orizzonte. Il mare d’inverno tra barche di pescatori e reti ammassate sul molo in attesa di tempo migliore. Gatti randagi annusano odore di pesca recente. Camminiamo mano nella mano sulla sabbia compatta della battigia, i nostri passi marcano l’impronta delle scarpe e segnano la traettoria di questo cammino, le tue le mie. Un’occhio alla sabbia alla ricerca di conchiglie per la nostra raccolta nell’ampolla di vetro sullo scaffale della cucina e l’altro all’onda sempre in agguato. Parliamo di tutto e di niente, ed il sole all’imbrunire dietro il promontorio irradia le sue ultime frecce di calore e di luce arancione. Il nostro mare d’inverno è così ricco di significato, è così pieno di emozioni che ci riportano al passato mentre noi ancora insieme guardiamo avanti. Le tue mani fredde nei guanti di lana, il mio naso gocciolante che mi costringe a tirare su. Mare blu intenso, verde smeraldo grigio ghiaccio, mare cosi potente che ci avvolgi ci trascini e ci nascondi i sentimenti più intimi. Mare tra schiuma bianca che si infrange sulla scogliera, mare che lambisci le prue delle barche nel porto, mare che accarezzi i sentimenti, che infiammi le passioni che coccoli gli amori. Una vela all’orizzonte stramba verso la riva, un cane gioca alla rincorsa dell’onda con il suo trofeo di legno in bocca. Le palme illuminate dalle luci di Natale e in fondo al molo l’angelo annuncia il lieto evento. Il nostro mare d’inverno non finisce mai , è così grande come il nostro amore, è il mare che ci fa amare come la mutabilità delle dune di sabbia mosse dal vento. Il cuore si scalda , anche al tramonto, mentre guardo i tuoi occhi infiniti nei quali mi immergo perché sono il mare della mia vita. Io, Don Chisciotte alla carica di queste onde come i mostri delle pale dei mulini a vento, su questa mia piccola barca cavalco sul filo di una illusione immortale, io piccolo Capitan Hackab alla ricerca del fantasma bianco che appare all’orizzonte nelle sembianze di una rapida buriana a ciel sereno. Tu guscio di conchiglia, legno inaffondabile, arpione acuminato, corazza di freddo metallo, tu che mi sproni alla battaglia e mi curi nella sconfitta, tu ragione ideale a resistere, tu fede immortale, tu mare calmo e tiepida brezza, tu alba e tramonto, tu scintille di luna sul mare increspato, tu salice piangente nella notte senza ombre, tu donna fedele compagna della mia vita, tu che guardi questo uomo e il suo avventuroso amore che lentamente si allontana verso l’orizzonte tra cielo e mare ed oltre come un gabbiano che vola sempre più in alto a sparire tra le nubi. Camminiamo ancora lungo la riva uno accanto all’altro, il vento ci attraversa, le onde non ci bagnano, le impronte non lasciano più traccia sulla battigia di sabbia compatta, l’ampolla di conchiglie è colma, i gatti dormono raggomitolati sulle nubi a fiocchi di cotone, sazi del sogno di una pesca abbondante, il mare d’inverno ci ha scaldato l’animo d’amore. Leonardo Pràscina Gli Antiossidanti vegetali: nuova difesa naturale da pagina 1 combustibile (nutrienti) che serve per ottenere l’energia necessaria alle funzioni vitali. I radicali liberi sono sottoprodotti di queste reazioni. Sono composti poco stabili e altamente reattivi che, proprio per questo, interagiscono velocemente con l’ambiente che li circonda, all’interno dell’organismo stesso, creando nuovi radicali liberi e dando così inizio a reazioni a catena che finiscono col danneggiare irreversibilmente strutture cellulari come le proteine, i lipidi, e lo stesso DNA. Ormai è accertato che i danni provocati dai radicali liberi alle strutture vitali degli organismi viventi, sono coinvolti nel processo di invecchiamento e nello sviluppo di numerose patologie croniche e degenerative, incluse neoplasie, malattie cardiovascolari e perfino gravi malattie degenerative delle cellule nervose cerebrali (neuroni) come il Parkinson e l’Alzheimer. Naturalmente il nostro organismo ha sviluppato nella sua evoluzione dei metodi di difesa molto complessi e delicati, ma queste difese non sono sempre efficaci al 100% nell’eliminare i radicali liberi dall’organismo; esistono infatti delle situazioni, patologiche e non, in cui la produzione di radicali liberi aumenta in modo tale che la “barriera” di difese antiossidanti non è più in grado di neutralizzarli: siamo allora in presenza di uno Stress Ossidativo. Il perdurare del rischio ossidativo, dovuto a queste molecole altamente reattive, può determinare delle reazioni a carico delle strutture cellulari che innescano processi di invecchiamento di tutti i tessuti (e che generano, tra l’altro, invecchiamento della pelle, infiammazioni, perdita di elasticità dei vasi sanguigni, e persino tumori), non immediatamente visibili, ma che si manifesteranno nel corso del tempo. Proprio per questo motivo non è possibile individuare delle sintomatologie imputabili all’eccesso di radicali liberi secondo un classico schema di causaeffetto, con il rischio di sottovalutare l’intera problematica. Questo concetto è ancora più importante se il rischio, relativo ad un eccesso di radicali liberi, riguarda i giovani; è emerso infatti da studi recenti che i giovani sono sempre più a rischio. Questo fatto si spiega forse col fatto che, se analizziamo lo stile di vita delle nuove generazioni, sono molti gli “errori” commessi dai giovani di oggi e molto si potrebbe fare per evitare l’aumento dei fisiologici livelli di radicali liberi. Il frequente consumo di alcolici e di cibi sofisticati, il fumo, i ritmi sempre più frenetici e stili di vita sregolati sono oggi elementi sempre più caratteristici della vita dei più giovani, ma allo stesso tempo sono tra le principali cause di aumento dei radicali liberi. Non è da sottovalutare inoltre l’effetto negativo dell’inquinamento, che tocca talvolta livelli molto alti, e delle prolungate esposizioni solari o alle lampade UV, per raggiungere l’agognata tintarella oggi tanto di moda. Per ovviare a tutto ciò e per aiutare le moderne generazioni, e non solo loro, a contrastare in modo efficace l’eccesso e gli effetti dei radicali liberi è necessario adottare delle strategie integrate che prevedano l’impiego sinergico di integratori ad azione antiossidante, per completare l’alimentazione che deve essere ricca di cibi con elevato contenuto di antiossidanti, senza rinunciare ad adeguati periodi di relax psicofisico. Chi è troppo sedentario dovrà prevedere anche un’attività fisica regolare, ma senza esagerare in quanto l’esercizio fisico troppo intenso può avere, soprattutto nei confronti degli “atleti della domenica”, effetti peggiori della sedentarietà in termini di aumento dei radicali liberi. Sono sempre più numerosi gli studi volti ad evidenziare le tecniche analitiche finalizzate alla determinazione del grado di stress ossidativo dell’organismo, attraverso la rilevazione della quantità di radicali liberi presenti nel sangue. Proprio da questi studi è emersa una stringente correlazione tra l’aumento di radicali liberi e la presenza di diversi fattori scatenanti quali il fumo di sigaretta, lo stress psico-fisico, l’inquinamento ambientale, l’assunzione di certi farmaci, malattie (allergie, infiammazioni, infezioni, ipertensione, diabete, ecc.), l’eccessiva esposizione solare, regimi alimentari non bilanciati e diete dimagranti drastiche, e anche un’ attività fisica molto intensa. Inoltre l’uso della pillola contraccettiva e gli estrogeni utilizzati durante la menopausa. In tutti questi casi quindi si rende utile l’apporto esterno di agenti antiossidanti in grado di disattivare o stabilizzare i radicali liberi prima che attacchino la cellula, senza dimenticare che anche normali condizioni di salute non mettono completamente al riparo dallo stress ossidativo. Va anche sottolineato che l’efficienza del sistema antiossidante dell’organismo diminuisce fisiologicamente con l’età, e ciò conduce ad un aumento del rischio di patologie età-dipendenti. Le sostanze vegetali rappresentano la principale fonte di sostanze antiossidanti, non solo per il loro contenuto vitaminico, ma soprattutto per la presenza di miscele complesse e uniche di composti chimici, come i flavonoidi e i polifenoli. Ci sono infatti numerose evidenze scientifiche che dimostrano come una dieta ricca di frutta e verdura possa ridurre il rischio di patologie croniche e degenerative, non tanto in relazione alle vitamine contenute, ma al fitocomplesso di antiossidanti e all’azione concertata di diversi composti chimici. Gli oligoelementi come Selenio, Zinco, Rame, eccetera, talvolta indicati come antiossidanti, non possiedono di per sé questa attività, ma sono tuttavia necessari per garantire la funzionalità dei sistemi antiossidanti dell’organismo. Tra le piante officinali sono molte quelle che possono aiutarci a combattere lo stress ossidativo; in particolare da alcuni studi scientifici effettuati, alcune piante, come il Tè verde e il Rhooibos, hanno confermato di possedere una grande capacità antiossidante, ma contemporaneamente è emerso che anche molte altre piante, come la Cannella, il Timo, L’Origano, la Salvia, il Rosmarino, possiedono questa capacità in grado elevato, oltre alla Propoli (sostanza elaborata dalle api a partire da resine e altre sostanze vegetali) che si è rivelata essere in assoluto la più potente. Esisono alcune metodologie per misurare ‘in vitro’ la capacità antiossidante di una sostanza, ma una in particolare è molto adatta per la valutazione di miscele chimiche complicate come i fitocomplessi, cioè il test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), che esprime i risultati con specifiche unità di misura, consentendo così di fare confronti con i dati di letteratura su alimenti come frutta e verdura, e sopratutto permettendo di fare riferimento alle dosi consigliate di antiossidanti, per una buona protezione giornaliera. Il potere antiossidante, definito con unità di misura ORAC, di molti alimenti e sostanze vegetali è stato realizzato presso l’Università di Boston. Studi clinici hanno individuato che il quantitativo minimo di unità ORAC, necessario per avere effetti benefici sulla salute umana, è pari a circa 2000, ed è stato dimostrato che un’integrazione con tale contenuto di Unità ORAC, aumenta fino al 25% il potere antiossidante del sangue umano. S alute N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 3 Talassoterapia : la Climatoterapia Marina Una Lezione Magistrale del Prof. Mario De Bernardi di Valserra tenuta a Varazze nell’ambito di un Convegno Nazionale. La bioclimatologia medica, prende in considerazione i fattori ed elementi del clima, ovvero il complesso delle condizioni che caratterizzano l’atmosfera in un determinato luogo e momento. Il concetto tecnico scientifico di clima è un concetto astratto, dedotto dal tempo atmosferico, termine che in meteorologia esprime l’aspetto integrativo del tempo, vale a dire la media di tutti o di moltissimi tempi osservati nello stesso periodo e nella stessa zona. Va inteso altresì, come processo dinamico esprimente la successione ritmica e periodica di stati di energia derivanti per effetto reciproco dall’irradiazione solare, dai costituenti dell’atmosfera e dalla situazione del suolo. Il tempo atmosferico è la risultante di grandezze fisiche: temperatura, umidità, venti, piogge, pressione barometrica, ecc., denominate elementi del tempo e del clima. Queste variano sotto l’influenza di un certo numero di fattori, denominati fattori del tempo e del clima. In ogni longitudine e latitudine, la presenza di masse d’acqua marina imprime alla situazione climatica una caratteristica particolare definita “equalizzatrice”, cui si dà il nome di clima marino. L’acqua, infatti, riflette buona parte delle radiazioni luminose e ultraviolette dello spettro solare e crea un ambiente ricco di luminosità. Inoltre assorbe gran parte della componente radiante rossa e specialmente infrarossa del sole durante il giorno e nei mesi caldi, accumulando calore che libera nel corso della notte e nei periodi più freddi, agendo dunque da serbatoio termico che tende a favorire le zone rivierasche di una notevole costanza termica Nei confronti delle radiazioni dello spettro solare la terraferma si comporta in modo vario, in relazione alla natura del suolo che è sempre diversa per composizione e colore ma, in linea di massima, reagisce in modo antitetico nei confronti del mare, specialmente per quanto riguarda la parte calorica delle radiazioni solari: essa si riscalda rapidamente in superficie durante il giorno e cede subito calore raffreddandosi rapidamente durante la notte. Si creano di conseguenza notevoli spostamenti di masse d’aria (brezze), che di giorno sono dirette verso la terraferma e di notte verso il mare creando una situazione climatica particolarmente gradevole e benefica. Tra i fattori più interessanti del clima marino, emergono la luminosità, l’intensità ultravioletta, la limpidità dell’aria, la ventosità, la carica aerosolica. Clima marino è, pertanto, quello che si ha sul mare e sull’entroterra immediatamente vicino al mare. Naturalmente ogni sito della terra ha un suo particolare clima marino a seconda della presenza e della entità dei fattori capaci di caratterizzarlo. In qualunque sito della Terra, tuttavia, i climi marini presentano caratteristiche identiche che differenziano il clima marino da quello dell’entroterra. Sulla base di un’elevata pressione barometrica, il clima marino è mediamente caratterizzato da stabilità termica, igrometrica e barometrica. In medicina, la stabilità meteorologica e climatica è, in genere, favorevole al benessere dell’uomo, mentre le brusche variazioni del tempo sono frequentemente associate all’aumento statistico della comparsa di taluni fenomeni patologici. Estensione del clima marinoSull’entroterra sino a:° comparsa della vegetazione tipica dell’entroterra;° sino a che (Tromp) la differenza delle medie delle temperature tra estate e inverno è inferiore a 15° C (nell’entroterra è superiore a 20° C);° sin dove arrivano i venti di mare. Fattori che caratterizzano il clima marino.° latitudine,° esposizione delle coste,° circolazione generale dell’atmosfera (diretta da ovest a est),° entità dei venti dell’entroterra (provenienza, direzione, intensità, quanto entroterra attraversano),° intensità dei venti di mare (provenienza, direzione, intensità),° situazione orografica a ridosso,° configurazione della costa: roccia e relativa composizione, sabbia, insenature, ecc.,° correnti marine (di grande e piccola entità),° composizione dell’acqua di mare (salinità, vegetazione, inquinamenti),° vegetazione a ridosso della costa,° assetto idrogeologico (lagune, fiumi) e urbanistico dell’entroterra. Caratteristiche generali del clima marino° elevata pressione barometrica,° stabilità termica, igrometrica, barometrica,° alti valori di contenuto di ossigeno nell’aria,° presenza nell’atmosfera di costituenti caratteristici (NaCl, I, Br, ecc.),° evaporazione abbondante,° insolazione abbondante,° presenza di venti di mare e delle brezze L’atmosfera, essendo i centri talassoterapici dislocati in località lontane da agglomerati urbani e da zone industriali, è decisamente meno satura di inquinanti. Interessante è la carica di ionizzazione in clima marino che, essendo negativa, dà all’individuo un senso di benessere generale al contrario di quanto succede in ambienti ionizzati positivamente. A causa dell’umidità dell’aria, caratteristica dei climi marini, la pelle ed i polmoni traspirano meno, l’evaporazione diminuisce, l’eliminazione urinaria aumenta, le secrezioni catarrali delle vie aeree diventano più fluide, la tosse diviene meno stizzosa. L’elevata umidità del clima marino è però ampiamente compensata dalla ventilazione caratteristica di questo clima. La pressione barometrica al livello del mare, di circa 760 mm. di mercurio, è la più alta cui venga sottoposto l’individuo nelle condizioni ordinarie di ambente. A questa alta pressione barometrica rallenta la frequenza respiratoria, ma aumenta l’ampiezza delle escursioni; inoltre l’emoglobina si combina con l’ossigeno quanto più la pressione è elevata. Elemento importante del clima di mare è l’aerosol marino in piccole particelle, sali minerali e ioni provenienti dall’acqua del mare e trasportati dal vento. Per la qualità dei mineralizzatori, l’acqua di mare può essere considerata un’acqua a composizione chimico-fisica analoga a quella salsobromoiodica. L’inalazione di questo aerosol consente di far pervenire alle vie aeree superiori e profonde principi attivi in grado di svolgere numerose azioni terapeutiche. Rapporti fra clima e biologia umana Parametri fisiologici: sistemi endocrino, costanti ematochimiche, apparato emopoietico, assetto coagulativo, parametri cardio-respiratori, ecc. Indici fisiopatologici: nascita, mortalità, sesso dei nati, accrescimento, funzionalità tiroidea, ecc. Malattia: insorgenza, aggravamento, riacutizzazione, mortalità riguardo a: malattie infettive, dismetaboliche, cardiocircolatorie, respiratorie, ecc. Influenze biologiche dei climi secondo Driscol Accertate:dirette: tipo di radiazioni-eritema cutaneo; variazione della tensione parziale di O2 adeguamenti respiratori; temperatura adeguamenti termoregolatori;indirette:condizioni atmosferiche e sviluppo di germi, parassiti, insetti (per es. malaria)Possibili o sospette Secondarie a particolari componenti atmosferici quali: aerofoni, campo elettrico, ecc. Si è riscontrato che in clima marino sono meno frequenti le crisi vascolari, cardiache e cerebrali. Aspetti del tutto nuovi si prospettano attraverso la valutazione di possibili influenze di fattori ed elementi del clima su formazione, messa in circolo e livello di attività delle sostanze umorali secrete dal nostro organismo ed oggetto di particolari studi negli ultimi anni. Tipo il riferimento al peptici oppioidi che, per esempio, possono essere coinvolti anche dalla vista di un bel panorama (estetoclimatologia). La radiazione solare, significativamente presente nel clima marino anche per la trasparenza dell’atmosfera, possiede attività biologiche e terapeutiche: i raggi ultravioletti ed infrarossi, nonché, lo spettro di luce visibile, possono infatti svolgere azioni a livello di numerosi organi ed apparati (cute, tessuto osseo, apparato neuroendocrino, etc.). L’irraggiamento solare è in grado di influenzare anche l’apparato emopoietico (aumento dei globuli rossi), oltre che diminuire la glicemia, aumentare la calcemia ed influenzare il metabolismo basale. A queste azioni si associano quelle esercitate dalla temperatura (azioni sulla termoregolazione e sugli apparati cardiocircolatorio, respiratorio, etc) e dalla pressione barometrica (aumento della pressione parziale di ossigeno, azioni biologiche a livello cardiocircolatorio). La climatoterapia marina trova utile applicazione nella cura di stati patologici tra i quali segnaliamo: malattie dismetaboliche, diatesi linfatiche ed allergiche (stati immunocarenziali, linfatismi dell’infanzia, ipotiroidismo, asma, rinite allergica e vasomotoria, etc.); reumoartropatie: artrosi, reumatismi cronici, esiti di fratture, osteoporosi, mialgie; psoriasi cutanea, eczemi, eritemi, orticaria, acne, seborrea, cellulite; processi infiammatori cronici dell’apparato respiratorio; rachitismo infantile, esiti di poliomielite. 4 I nvestimenti N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 400 Milioni di Euro: l’investimento per la Nave da Crociera della Thalassoterapia di Leonardo Pràscina 250 tra cabine e suite che,più che cabine, si avvicinano a mini appartamenti abitabili fino a quattro persone. Ogni unità allocativa ha il proprio terrazzino sul mare oltre che una vera camera da letto matrimoniale e relativa stanza per ospiti. Doppi servizi con idromassaggio e docciajet. Una piccola zona bar in un ampio soggiorno con accesso al terrazzino e quindi con vista a mare e ovviamente una zona cucina. Questi sono alcuni dei particolari di una formula innovativa di vacanza crociera salute e benessere. La Nave prende lo spunto nelle sue linee essenziali da un progetto pilota per una imbarcazione di 170 metri realizzato dal designer italiano Leonardo Pràscina. Uno stile di design di chiaro tratto italiano che ai lontani fasti delle grandi navi da Crociera Michelangelo, Raffaello richiama uno stile Classico che si avvicina più alle caratteristiche di un maxi yacht vivibile con tutte le filosofie del piacere. La consulenza tecnica per la progettazione dell’engineering è della Società genovese “studio Engineering” affermata per lavori di project e survejor del settore navale. Il project financing e management nonché la promozione è coordinata “Turbinelleclub Health & Wellness Investments “ che vede la sua esistenza gia dal 1994 con attività di promozione di vacanze salute e benessere a bordo di importanti navi da Crociera di Compagnie americane. Ma torniamo alla nave, sei ponti dove trovano alloggiamento oltre che alle maxicabine anche una serie di aree destinate alle terapie marine. Una piscina ambientata secondo una scenografia di scogliera mediterranea con rocce e cascate, grotte termali dalle quali si possono godere tutte le peculiari caratteristiche di vapori degli oligo-elementi di derivazione marina. saune e hammam, idropercorsi vascolari e vasche per attività fisica riabilitativa con costante presenza di personale medico e paramedico a bordo. La Nave inoltre avrà due sale chirurgiche attrezzate per gli interventi di chirurgia estetico plastica e ulteriormente di uno studio di odontoiatria con chirurgia dell’implantologia dentale. La sintesi è quindi mirata ad un progetto ad ampio spettro per una clientela tale che possa soddisfare ogni peculiare esigenza di carattere non solo vacanziero ma anche salutistico. Nella consulenza progettuale della parte medico sanitaria ci si avvarrà del Professore Vittorio Fagnoni presidente dell’I.R.Fo.Med. (Istituto di ricerca e formazione medica) nonché docente alla Libera Università degli Studi di Lugano. Tutta la nave sarà collegata con un sistema di videocomunicazione televisiva che permetterà, attraverso monitor touch-pad di contattare 24 su 24 il personale sia di servizio che di sorveglianza. Ogni cabina sarà collegata in wireless alla rete Internet satellitare per ottenere in “Real” Time tutte le notizie ed informazioni (borsa, mercati, meteo, news) durante la navigazione oltre che ricevere e trasmettere e.mail. Considerazioni sul mercato Da un’ultima ricerca del Censis sul mercato del benessere risulta che una variegata moltitudine di individui adulti è alla ricerca del benessere psicofisicoSe i consumi sono lo specchio dei nostri tempi, la ricerca spasmodica del benessere psichico e della perfetta forma fisica da parte di un numero crescente di italiani sono espressione di una nuova visione della salute intesa, infatti, non più come prevenzione o cura delle malattie, ma come attenzione allo stato di benessere, come sviluppo delle potenzialità della singola persona e come raggiungimento della serenità interiore. Un numero crescente di italiani, in modi diversi, ambisce a fare del proprio corpo un punto in armonia con l’ambiente circostante. Le cure estetiche, le palestre, le innumerevoli tecniche di fitness oggi praticate, le beauty farm sono divenute la cifra dei nostri tempi, i simboli e, contemporaneamente, i mezzi per raggiungere questa dimensione “olistica” dell’esistenza, cioè lo stretto legame tra corpo e anima alla ricerca del benessere. Sembrerà forse paradossale, ma questa spiritualità sui generis sta generando in Italia una vasta area di business, in fase di ulteriore espansione ed in grado di dare luogo ad elevati livelli di fatturato. Aumentano, infatti, le spese per le cure estetiche, per la frequenza di palestre, per l’alimentazione biologica, per le cure termali e per i soggiorni nelle beauty farm, tanto che nel 2000, il fatturato complessivo del sistema del fitness e del wellness ha superato i 34.000 miliardi di lire. Come si articola la domanda di servizi legati al benessere psico-fisico? La domanda di benessere proviene, dunque, da una variegata moltitudine di persone (che include non solo giovani o professionisti collocati in fasce di reddito elevato, ma persone di mezza età e famiglie con reddito medio) che cercano di fare dell’”otium et serenitas” una vera e propria filosofia di vita, rifuggendo dallo stress quotidiano e da una vita logorante. Le classi che esprimono il maggiore potenziale di domanda di prodotti e sevizi per il wellness sono quelle caratterizzate da un livello di reddito medio-alto (delle quali si darà ampio riscontro più avanti), ma anche nelle classi di reddito più contenuto non mancano larghi strati della popolazione fortemente proiettati verso un salutismo inteso come attività che va ben oltre la cura delle malattie. Non a caso l’1% degli operai e lavoratori manuali intervistati dal Censis prevede di recarsi presso un centro benessere nel corso del 2001 ed un’ulteriore quota del 35% di persone appartenenti alla stessa categoria prenderebbe in considerazione questo tipo di vacanza a particolari condizioni (costi più contenuti o maggiore disponibilità di tempo). L’approccio al benessere psico-fisico appare trasversale alle differenti classi di reddito e di età, imponendo agli operatori del settore del fitness e del wellness politiche di mercato sempre più differenziate. Il filo conduttore di questo veloce cambiamento negli stili di vita e nei consumi di una parte consistente degli italiani può essere ravvisato in una percezione del corpo come recettore di sensazioni, veicolo di espressione delle emozioni, di passioni non irreggimentate, orientato ad una articolazione sempre maggiore dei piaceri. Avere un corpo in forma non è esigenza legata solo alla salute o al lavoro, ma è fortemente finalizzato all’accesso ad una pluralità di piaceri capaci di emozionare, gratificare, provocare stupore e soddisfazione. In questo caso prevale il “fai-da-te”, l’interpretazione soggettiva della gestione dei piaceri del corpo con una proliferazione di attività dai significati diversi a seconda dei soggetti che la praticano. Analizziamo pertanto la dimensione del “fenomeno benessere” ed i modi attraverso cui esso si esprime. L’economia del fitness e del wellness in Italia. Il mercato del fitness e del wellness si presenta peraltro fortemente articolato, con la presenza di almeno nove segmenti diversi, che spaziano dalla cosmesi applicata alle palestre, dal termalismo fino a forme più soft di ricerca del benessere psico-fisico, come i parchi divertimento o l’agriturismo. B eauty Boat N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 E…La Nave va Discoteca, Palestra, Casinò, Ristorante, Shopping una giornata piena di attività per una convalescenza dopo un intervento di blefaroplastica o di lifting per chi vuole tornare alla quotidianità con una immagine rinnovata Un mare di relax Le crociere del benessere sono un modo nuovo ed intelligente di fare vacanza. Sono concepite per ritrovare forma, relax, bellezza, energia ed equilibrio psico-fisico mentre si naviga su una comoda nave da crociera. Durante le crociere, nelle soste tra una navigazione e l’altra, in scenari stupendi, il personale di bordo si prende cura degli ospiti svolgendo massaggi, trattamenti estetici e rilassanti, meditazioni. In barca a vela, in caicco o in crociera senza rinunciare al piacere di massaggi, yoga, shiatzu o peeling. La beauty farm è galleggiante. Si pensa a una vacanza-benessere e subito il pensiero corre morbido alla tranquilla campagna. S’immagina piscine termali e mani di fata in moderne spa circondate di dolci colline. Riposanti. Forse un po’ troppo, per chi ha pochi giorni di ferie da spendere e non vuole rinunciare al mare, anche se sogna da tempo una vacanza rigenerante a 360 gradi. Con tanto di massaggi, maschere, peeling, shiatsu e trattamenti degni di una vera e propria beauty farm. Come fare per conciliare le due esigenze? Ci hanno pensato i lungimiranti operatori turistici che hanno inventato la formula delle crociere benessere, l’ultima novità di quest’estate. Vacanze concepite per ritrovare forma, relax, bellezza, energia ed equilibrio psico-fisico mentre si naviga su una classica nave da crociera. Tra una navigazione e l’altra, in baie mozzafiato, il personale specializzato si prende cura degli ospiti con pacchetti benessere praticando massaggi, trattamenti estetici e rilassanti, meditazioni. C’è chi ha già ribattezzato la nuova formula “Rigeneration time”, e in testa a proporla non poteva mancare Costa Crociere, che ha dedicato all’iniziativa un apposito sito. Chi alle grandi navi preferisce il fascino della barca a vela, può orientarsi verso proposte più dinamiche: Feramyachting organizza settimane che di tranquillo navigare fra le meravigliose isole del Mediterraneo (in special modo Corsica e Sardegna). Si dedicano circa 3/4 ore al giorno alla navigazione, 2/3 ore ai trattamenti, il resto del tempo è tutto per il relax, i bagni, li sport acquatici o le escursioni. Unico limite da tener presente, se si organizza la settimana con degli amici, il numero massimo di persone per ogni barca: per garantire un servizio di bordo di elevata qualità il tetto massimo di partecipanti per crociera è di 4 persone. A bordo di una Beauty Boat la talassoterapia è 24 ore su 24 Il termine ‘thalassoterapia’ indica tutti i trattamenti che si basano sull’uso dell’ambiente marino, una cura thalassoterapica si compone poi di trattamenti specifici, studiati su misura per i diversi problemi. I principali benefici di una cura thalassoterapica sono l’azione antidolorifica, rivitalizzante contro la fatica, coadiuvante della cura dei traumi, riequilibrante di uno stile di vita salutare. Per avere un effetto terapeutico una cura deve durare almeno sei giorni di seguito, con quattro sedute giornaliere, di cui tre con l’uso di elementi specifici della thalassoterapia ( acqua di mare e elementi dell’ambiente marino). All’inizio del soggiorno è consigliabile sottoporsi alla visita presso il medico del centro, ma si può anche presentare un certificato del proprio dottore che attesti che non esistono controindicazioni alla thalassoterapia. I soggiorni di un weekend o di un giorno in un centro thalassoterapico devono essere considerati come un trattamento di benessere, senza specifici propositi curativi. Concedersi una cura thalassoterapica significa regalarsi un momento privilegiato e perchè non in Crociera su rotte mediterranee o atlantiche, un lusso per pochi ? Non è detto basta fare un qualche conto. www.turbinelleclub.com [email protected] Una nuova generazione di navi da crociera: le Beauty Boat per Vacanze sempre più esclusive 5 6 U omini & imprese N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 Un Uomo e la sua Impresa Balneare Vincenzo Casapulla neo eletto Pressidente dell’Associazione Balneari di Fiumicino fa il Punto sulle prospettive imprenditoriali di un settore con forte richiesta di innovazione e protezione. Riportiamo il testo di apertura dei lavori della prima riunione del Consiglio dell ‘Associazione presieduto dal Neo Presidente eletto Enzo Casapulla Egregi Amici e Colleghi, anche questa stagione balneare si è conclusa e come tutti gli anni siamo in termini di consuntivi. I problemi che si prevedeva avremmo incontrato, puntualmente si sono presentati e puntualmente ci siamo trovati qualche volta impreparati e costretti ad affrontarli con la creatività costruttiva dell’imprenditore che deve salvaguardare la propria attività e la propria immagine. Poiché i problemi li conosciamo tutti e chi più o chi meno di questi problemi sente la necessità di doverli affrontare, non con le chiacchiere da “bar” ma con azioni precise e programmate, mi sono permesso di mettere sul tavolo di questa riunione il presente documento che vuole esprimere le mie personali opinioni circa la situazione ormai allo stremo del nostro litorale di Fiumicino, che ha messo troppe volte in difficoltà la nostra attività creando un calo di immagine di tutta la nostra area, sia sotto la prospettiva ambientale che nel profilo strutturale di servizi legati all’utenza. Anche se mi sembra superfluo dover continuare a ripetere che la nostra Associazione locale di categoria deve trovare una identità più forte ed una orchestrale attività, stiamo, come si usa dire, arrivando alla frutta, e ricominciare un pranzo vuol dire mangiare solo le briciole. sappiamo tutti che il futuro del nostro litorale, ad alti livelli, vede la realizzazione del Porto turistico di Fiumicino, e che la nostra piccola imprenditoria non troverà sufficiente attenzione con il rischio reale di essere abbandonati alla stregua di acquaiolo o bruschettari o ancora peggio noleggiatori di sdraio e ombrelloni. Questo rischio non dobbiamo correrlo, anzi non dobbiamo assolutamente permettere che il duro e micrometrico lavoro fatto con sacrifici in tutti questi anni venga spazzato con betoniere di cemento e investimenti milionari nei quali la nostra presenza non viene considerata. Non sono io certamente a voler istigare azioni di fronda o di contestazione essendo ben consapevole della nostra realtà legata alla filosofia della formica ma ci tengo a dirVi che anche le formiche nel loro piccolo si incazzano e noi non vogliamo incazzarci. Dobbiamo far sapere che questo non vogliamo che succeda e quindi desideriamo che si sappia che non ci devono mettere in questa condizione. E’ troppo semplice individuare colpe o colpevoli ma sottolineare, in un contesto globale, una certa inerzia dell’Amministrazione Comunale e di tutte le Istituzioni pubbliche che troppo sovente sono insensibili o magari indifferenti anche di fronte alle più evidenti e pericolose situazioni che ormai da anni si sono create e puntualmente sappiamo per esperienza si verificano. Non voglio negare che in seno alla nostra Associazione molti di noi hanno saputo muoversi con tempismo e dinamicità, con forte spirito corporativo ma a fronte delle realtà future che si stanno prospettando tutto quello che abbiamo fatto non basta. Dobbiamo fare di più, e il fare di più non vuol dire mettere mano ai quattrini ma organizzarci in un sodalizio di impresa e cultura che coinvolga anche altre Associazioni locali per essere una forza vincente su qualsiasi tavolo di discussione. Dobbiamo convincerci che la nostra presenza imprenditoriale sul territorio è fonte di un mercato indotto per altre presenze imprenditoriali e che il nostro prodotto va in vendita ad una Clientela sempre più attenta ed esigente e purtroppo sempre meno fedele. L’attività balnearia si è vista sottrarre ogni anno un numero sempre più crescente di clienti, che si sono rivolti a litorali di altri Paesi o Nazioni. I nostri bagnanti sono andati ad arricchire altre economie di stati più poveri ma organizzati da gruppi manageriali potenti. Queste indiscutibili realtà ci vedono costretti a tenere sempre alta la guardia nel non perdere il lavoro già fatto e ulteriormente trovare nuove attrattive affinché la nostra clientela abbia piena soddisfazione nei nostri servizi e le nostre offerte possano essere appetibili a nuovi universi di utenza. Ciò premesso, ritengo personalmente di dovere allertare tutta la categoria che è tempo di mettere mano ad azioni programmatiche mirate non solo per salvaguardare la nostra situazione imprenditoriale ma ancora di più a rivalutare e far qualificare la nostra operatività nelle sedi competenti. Una attenta analisi della situazione della nostra economia ci permette di identificare alcune problematiche che sinteticamente localizzerei in due distinti settori di intervento: 1° Settore Urbanistico-Ambientale 2° Settore Formativo-Ricettivo Per entrambi i settori si lavorerà finalizzati ad un futuro sempre più mirato alla professionalità oltre che ad un’offerta di servizi in tendenza con un mercato sempre più dinamico. Considerazioni dalla Redazione: Si prende atto con entusiasmo che una Associazione locale pur nelle ridotte dimensioni abbia con lucidità e sagacia individuato azioni programmatiche così bene mirate, per queste, la redazione di Thalasso News, offrirà sempre tutti i mezzi in possesso per sostenere e promuovere ogni iniziativa. Al neo eletto Presidente Enzo Casapulla a tutto il consiglio direttivo e ai soci tutti ci è particolarmente gradito porgere un sentito augurio di Buon Lavoro. Thalasso News ( La Redazione) B iologia marina N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 IL MARE E LE SUE RISORSE plancton vita della vita da Internet Il mare fu sempre considerato sede degli dei a cui i Greci, attribuivano grandissima importanza e si chiamavano Poseidone, re del mare e di tutte le acque, sposo di Gea, la Terra; Oceano e Oceanine, Nereo e le Nereidi (Afrodite, Tedite e altre), che i romani chiameranno Nettuno, Salacia, Venilia, gli eschimesi Sedna (dea della pesca) e i celtici Manannan. Il mare, da qualche decennio, assume importanza fondamentale in tutta la sfera biologica e, in particolare, in quella dell’uomo: l’umidità dell’atmosfera terrestre, che condiziona buona parte delle forme di vita sul nostro pianeta, dipende sostanzialmente dall’evaporazione delle acqua marine; la distribuzione di queste ultime sulla superficie terrestre influenza in modo determinante quella dei vari climi. Durante le ere glaciali, i mari erano molto meno profondi di quanto siano oggi, perché i ghiacciai imprigionavano grandi quantità d’acqua, anche se varie zone delle piattaforme continentali erano emerse. Quando, nel 1987, dalla massa di ghiaccio dell’Antartide si staccò un Iceberg, grande quanto la Liguria, dirigendosi, navigando lentamente, verso la Nuova Zelanda, portando con sé avanzi di fossili, rivelò che buoi muschiati, alci giganti, cavalli e tapiri un tempo vivevano molto di là dalle attuali linee costiere. L’Iceberg, ha modificato, e non poco, irrimediabilmente, il profilo della costa lungo il Golfo delle Balene, quella sconfinata calotta che occupa gran parte del Mare di Ross. Sul fondo dell’Atlantico, ben lontano da dove avrebbero potuto essere se trasportati solo dalle correnti e dalle maree, sono stati trovati denti di mammut e di mastodonti. Gli studiosi di geologia marina ritengono che, le correnti limacciose precipitanti da dirupi sottomarini, abbiano allargato e approfondito, nel corso dei millenni, il fondo marino e, con il distaccarsi dell’Iceberg, trasformato gli antichi letti fluviali in spettacolari canyons sottomarini. Per grandi che siano, però, questi canyons, a forma di V, nell’Oceano, quello aperto dall’Iceberg non è la gola marina subacquea più grande, perché il primato spetterebbe al Canyon Ameghino, al largo dell’Argentina; ma non si esclude, che ve ne siano altri più profondi, tuttora sconosciuti. Nel Mediterraneo, sembra vi siano canyons sottomarini così profondi da far ritenere agli studiosi che essi, probabilmente, sono gole di fiumi sprofondate nel mare da un enorme cedimento nella crosta terrestre. risorse economiche Circa 750 milioni di tonnellate di sedimenti sono portati ogni anno, nelle acque costiere, dai fiumi di tutto il mondo, di cui alcuni milioni di tonnellate di fango, composto di fosfati, nitrati, calcio e silice, tutti essenziali per la vita marina, pari ai minerali di un preparato fertilizzante agricolo, si deposita sulle piattaforme, mentre altri milioni di disciolgono nell’acqua del mare. I sedimenti in alcune zone si decompongono gradualmente, utilizzando l’ossigeno contenuto nell’acqua e il mare, alla fine, rimane quasi privo d’ossigeno. Le materie organiche continuano a depositarsi, ma, senza ossigeno, la decomposizione segue un altro processo: gli strati organici che ne risultano costituiscono depositi d’idrocarburi, e in queste zone il suolo diventa una ricca riserva di petrolio. Economicamente, il mare costituisce una notevole fonte di risorse, le quali, oltre al petrolio, sono rappresentate soprattutto dalla fauna ittica, oggetto di un’intensa attività peschereccia sia lungo le coste sia in alto mare. Le zone di pesca maggiormente favorevoli, almeno da un punto di vista commerciale,sono rappresentate dai mari freddi o con notevoli contrasti termici e quindi molto ossigenati, fatto che si verifica dove s’incontrano correnti di diversa caratteristica; normalmente i mari caldi sono assai ricchi di specie, mentre nei mari freddi vivono poche specie, ma con un maggior numero d’individui. La fauna e la flora marine sono immense riserve alimentari, per ora solo parzialmente sfruttate; i fondali ed il sottosuolo ospitano enormi giacimenti di minerali utili; tra questi, anche il petrolio, che deriva dalla trasformazione d’organismi marini del passato; dalle stesse acque marine si possono estrarre numerosi sali per i coralli, per le spugne, ecc. Anche la diffusione e l’evoluzione di molti organismi sono stati, e tuttora sono, molto influenzati dalla presenza dei mari. La flora marina è costituita da microscopici organismi unicellulari, che sono portati alla deriva dalle correnti, maggiormente lungo le coste rocciose. In un solo litro d’acqua marina vi sono centinaia di migliaia di diatomee, che in primavera colorano l’acqua di verde-bruno scuro. Al microscopio appaiono come “astucci”, trasparenti e di fattura squisita, che contengono, ciascuno, una microscopica particella di materia viva di colore verde-bruno. Gli “astucci” sono scheletri esterni di silice, un minerale che le diatomee assorbono dall’acqua salina e poi secernono attorno a se stesse. La diatomea si riproduce normalmente dividendosi in due. Una parte va col “coperchio” dell’astuccio, l’altra con il “fondo”. Ogni cellula figlia secerne la metà mancante dello scheletro. Alcune specie rimangono attaccate fra loro formando, in questo modo, lunghe catene. Più numerose delle diatomee, ma in acque calde, sono i dinoflagellati, anch’essi organismi unicellulari, che insieme alle diatomee sono i due più importanti rappresentanti del Fitoplancton, ma non certo gli unici rappresentanti, la cui composizione varia secondo il luogo e della stagione; e quando un organismo vegetale si esaurisce, un altro ne prende il posto. Le diatomee, i dinoflagellati ed altra flora marina, sono chiamate “praterie” e sono l’alimento principale degli animali planctonici, cioè quegli innumerevoli milioni d’esseri alla deriva, poco più grandi delle piante di cui si nutrono. Questi esseri che sono raggruppati in zooplancton, si mangiano voracemente l’un l’altro e, con il fitoplancton, formano il principale nutrimento di moltissimi organismi del marre. La parte più numerosa del plancton è costituita dai copepodi, detti anche “genitori prolifici” perché si riproducono con rapidità. I maschi fecondano le uova trasferendo lo sperma sulle femmine con una chela particolarmente adattata e già dopo poche settimane dalla nascita, gli individui della nuova generazione si riproducono a loro volta. Di rado più grandi di un chicco di riso, sono talmente diffusi e abbondanti nel mare, più che tutti gli insetti sulla terra. Molti pesci e invertebrati, durante il loro stadio larvale fanno parte dello zooplancton e la loro vita è molto precaria poiché solo pochi individui raggiungono lo stadio adulto di Spugne, Bivalvi, Gasteropodi, Stelle, Granchi, Balanidi, ecc. e nessuno di loro, nel periodo larvale, assomiglia ai genitori. 7 Anelli della catena alimentare Il destino di ogni animale nel mare è di mangiare e di essere mangiato. Diatomee, dinoflagellati e altre piante marine formano il primo anello di ogni catena alimentari. Senza i vegetali nel mare non vi sarebbe vita. Infatti, sono questi, che attraverso la fotosintesi, convertono le sostanze inorganiche in sostanze alimentari. Il secondo anello di quasi tutte le catene alimentari sono i Copepodi, principali consumatori di Diatomee; un solo Copepode può mangiare circa 12mila diatomee al giorno. I Copepodi, a loro volta, sono ingeriti dalle aringhe, che sono fra i pesci più numerosi nel mare; sono proprio loro che costituiscono il terzo anello in molte catene alimentari marine; ed ogni volta che un’aringa mangia un Copepode, con questi ingoia anche migliaia di Diatomee. L’Aringa, continua a vivere se non trova sulla sua strada una Focena, e la Focena, a sua volta, può diventare preda di un’orca. Ogni tanto però qualche anello della catena alimentari, si perde; la Focena non converte in carne ogni boccone dell’Arringa; in effetti, essa trasforma, la maggior parte del contenuto alimentare nell’energia necessaria alla propria attività vitale, come nuotare, alimentarsi, respirare e così via. Dalla Diatomea all’Orca, circa 80/90% dei valori nutritivi presi dall’anello precedente, è convertito in energia e consumati nelle attività di sopravvivenza. Il popolamento animale nel dominio pelagico è formato essenzialmente da organismi planctonici: Meduse, Ctenofori, Crostacei, Pteropodi, Eteropodi, Salpidi, Pirosomidi, larve di pesci ecc... Mentre i dominatori tra il necton sono i Molluschi Cafalopodi, detti anche “pesce azzurro”. L’origine della sopravvivenza è oggetto continuo di studio, sono proprio queste forme di vita marina, perché da essi è possibile ricavare, una volta raccolti da retini più o meno fitti, e stabilire la natura e la distribuzione del plancton alle diverse profondità; stabilirne la provenienza significa sapere da dove è venuto lo spostamento dei pesci e dei cetacei che se ne cibano. Ad un nuotatore subacqueo che si sofferma a scrutare la concentrazione di vita su un fondale, certamente sfuggirebbe uno dei più importanti anelli di qualsiasi catena alimentare: l’anello che congiunge gli abitatori del fondo a quelli della superficie. Questo anello è costituito da microscopici e innumerevoli batteri, che, decomponendo carcasse e rifiuti, svolgono la funzione di autentici spazzini dei fondali, senza i quali le sostanze nutritive necessarie alle piante rimarrebbero inutilizzate Recentemente, tra le varie discipline scientifiche è nata la “biologia della conservazione”, che ha lo scopo di indagare sulla vitalità delle popolazioni naturali, cioè studiare e analizzare la capacità di resistenza e di adattamento sia a breve che a lungo tempo della fauna marina, per arrivare a programmi di conservazione che prendano in considerazione tutti gli inquinamenti che si depositano nelle acque marine (fuoriuscita di liquido dalle petroliere - il disastro più grave per la fauna ittica - scorie: nucleari, metallurgiche, chimiche, ecc...), formando mucillagine, erosioni a vario livello. L’aspettato centrale della biologia della conservazione è lo studio e l’assunzione che la varietà genetica fornisca la materia per i futuri cambiamenti evolutivi. Se in futuro saprà fornire reali apporti alla gestione della fauna e flora ittica minacciate, non solo teorici, sarà senz’altro una delle discipline che permetterà la sopravvivenza delle acque e, naturalmente, anche dell’uomo. 8 C rociere N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 da pagina 1 impossibile. Ma non sono solo queste le cause del sottosviluppo, molte colpe sono da addebitare essenzialmente ai governi corrotti che lasciano i propri popoli senza scuola né assistenza sanitaria. Prendiamo il caso più eclatante, quello dello Zimbawe, l’ex Rhodesia del presidentedittatore Robert Mugabe, che ha attuato una politica interna marx-razzista, rivolta contro i cittadini d’origine europea e quelli d’etnia “ndebele”. “Ebbene, Mugabe ha adottato negli ultimi tre anni una politica che si potrebbe definire ‘neoanticolonialista militante’, consistente nell’esproprio delle prospere fattorie dei cittadini bianchi che ne erano proprietari da decenni, che le avevano avviate e sviluppate e che contribuivano alla produzione nazionale.[…]i militanti di Mugabe hanno espulso da quelle terre non solo i proprietari coltivatori bianchi ma anche gli operai ed i contadini negri, ‘colpevoli’ di lavorare alle dipendenze dei bianchi. Poi hanno bivaccato in quelle fattorie, consumando i beni esistenti senza però provvedere ad accudire alle bestie ed alle coltivazioni: non lo sanno fare, e non ne hanno voglia, tanto loro sono rivoluzionari…In tal modo la produzione di grano è calata a sole 120.000 tonnellate, e lo Zimbawe, paese esportatore di beni alimentari, oggi inizia a sentire i problemi della fame…( Nazzareno Mollicone, Le colpe “rimosse” dei governi africani, in Il Secolo d’Italia, 13 /6/2002) E’ colpa della meteorologia, dell’Occidente cinico e sfruttatore o delle manie dittatoriali e rivoluzionarie dei governanti africani? Una situazione che non si verifica solo nell’ex Rhodesia, ma anche in altri Paesi, lo Zambia, nel Malawi, dove la corruzione del governo ha dilapidato le riserve alimentari, mentre le organizzazione assistenziali internazionali hanno ridotto i loro rifornimenti perché temono che finiscono con l’arricchire i governanti anziché sfamare la popolazione. Il Sudan coinvolto in una guerra da 45 anni che ha causato oltre 2 milioni di vittime, il nord arabo islamico contro il sud cristiano. L’Angola, il Mozambico, la Somalia, coinvolti per anni in guerre civili che li hanno ridotti alla fame. Si potrebbe continuare, ma è evidente che la colpa della fame endemica risiede principalmente nelle locali classi dirigenti, in genere corrotte, incapaci, faziose e discriminatorie con le etnie rivali, ed ostili all’Europa ed all’Occidente. “La riprova sta nel fatto che in Sudafrica, paese dove sono rimaste funzionanti le strutture del precedente governo segregazionista bianco e dove si consente alla numerosa comunità d’origine europea di operare in tranquillità(a parte l’ordinaria e purtroppo crescente criminalità comune), la situazione alimentare è tranquilla tanto da consentire esportazioni verso i vicini affamati”.(Ibidem) Recentemente al congresso della FAO a Roma, all’incontro di Kananaskis(Canada) il G8 si sono preoccupati per l’Africa, promettendo i soliti aiuti economici, Sufficienti, insufficienti? Si chiede padre Piero Gheddo, ma “il problema non è questo. L’Africa nera ha bisogno di ben altro che di qualche miliardo di dollari in più: i soldi servono, certo, ma solo se usati bene. Secondo un’indagine dell’Università italiana di Mogadiscio, dal 1960 al 1985 l’ex colonia italiana aveva ricevuto aiuti dall’estero per una media annuale di 100 dollari per ciascuno dei 4 milioni di somali, cioè circa 400 milioni di dollari. Ma la Somalia, fra una guerra e l’altra, è ritornata al tempo precoloniale, non esiste più stato né governo riconosciuto”.(Piero Gheddo, Aiutiamo l’Africa a crescere, in Avvenire, 4 luglio 2002) Dunque i rimedi proposti sono sempre gli stessi: dare più soldi. Ma passano gli anni e la situazione peggiora invece di migliorare.[…]abbiamo illuso le èlites africane dicendo che il sottosviluppo viene dalle multinazionali, dal capitalismo, dall’Occidente[…]L’Europa ha la gravissima responsabilità di aver dato l’indipendenza all’Africa in pochi anni nell’ultimo dopoguerra, senza averla preparata a governarsi. Cosa fare? Bisogna partire dal popolo, educare il popolo, proteggerlo dai dittatori e dai militari, rispettare i diritti dell’uomo e della donna, far evolvere rispettosamente culture ancora inadeguate al mondo moderno.(Ibidem) Del resto Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Missio”, (n.58-59)scrive: “Lo sviluppo di un popolo non deriva primariamente né dal denaro, né dagli aiuti materiali, né dalle strutture tecniche, bensì dalla maturazione delle mentalità e dei costumi. E’ l’uomo il protagonista dello sviluppo, non il denaro o la tecnica”, a questo uomo formuliamo l’augurio di guardare il futuro con gli occhi dell’umanità. Gocce di internet Il 7° premio BALNEA POOL considerati i grandissimi risultati che ha ottenuto il mercato delle piscine grazie a Balnearia, per impianti installati in stabilimenti balneari, quest anno diventa il primo premio dedicato esclusivamente alla progettazione e realizzazione di piscine per le categorie piscine pubbliche, abitazioni private, piscine in stabilimenti balneari e piscine in centri wellness. www.balnearia.it La nave più grande d’Italia 10 Settembre 2005 È stata varata nei cantieri di Genova Sestri Ponente della “Fincantieri” la più grande nave nella storia della marineria italiana. Si tratta di una nave da crociera chiamata “Costa Concordia” ed appartiene al noto Gruppo Costa che effettua crociere in tutto il mondo e che attualmente è controllato dalla società americana “Carnival Corporation”. La nave che ha avuto il varo tecnico nei giorni scorsi entrerà in servizio, per effettuare la sua prima crociera nel Mediterraneo, nel luglio del prossimo anno. Veramente sorprendenti le caratteristiche tecniche di questa grande nave passeggeri. Presenta una lunghezza record di 290 metri ed un’altezza di 52 metri. Con le sue 1500 cabine è in grado di ospitare 3780 passeggeri. Si tratta di un vero e proprio gioiello tecnologico che fra l’altro possiede un intero ponte copribile, unico al mondo, detto“ponte Francia”. Si tratta di una copertura semovente di cristallo che darà la possibilità di usufruire anche in inverno delle piscine e delle aree limitrofe situate JAMES SPITHILL E LUNA ROSSA ANCORA AL COMANDO DEL CAMPIONATO DEL MONDO MELGES 24. James Spithill continua a dominare la classifica del Campionato del Mondo Corum Melges 24, a Key Largo, Forida. Quando mancano due regate alla conclusione, James Spithill, Luna Rossa, ha venti punti di vantaggio su David Ullman, secondo. Terzo è Gabriele Benussi. Ullman ha vinto la nona e la decima regata, entrambe con distacco. Nella prima James Spithill si è piazzato secondo, a 1’ e 30’’, mentre nella seconda, nonostante un problema al gennaker poco prima dell’ultima poppa, ha terminato in sesta posizione. Equipaggio di James Spithill: Jonathan e Charlie McKee, Manuel Modena, Mac (Maximiliano) Agnese. all’aperto. Un’altra esclusività di questa nave sarà un’area benessere chiamata “Samsara spa” che, con i suoi 1900 metri quadrati, rappresenta la più grande “area benessere” presente su di una nave passeggeri. In questa area i passeggeri potranno trovare palestra, terme, piscina per talassoterapia, saune e bagno turco ed alcune cabine si affacceranno direttamente su questa zona. Gli appassionati di Formula 1 troveranno a bordo della nave addirittura un simulatore di guida. Si tratta di una vera e propria auto da corsa che permette di provare tutto quello a cui sono sottoposti i piloti quando effettuano le gare, compresi i terribili effetti dell’accelerazione, la nota forza G, ma per evitare problemi ai piloti dilettanti,i “giri” che si possono effettuare con questo simulatore sono stati fortemente limitati. Affinché la vacanza sia il più confortevole possibile i passeggeri avranno a loro disposizione 13 bar, 5 ristoranti, un teatro, un casinò, una discoteca, un percorso per jogging, un’area giochi riservata ai teenagers, un’area per i bambini con una piscina a loro riservata. Risultati dopo dieci regate (con uno scarto), skipper, barca, posizionamenti e punti: 1. James Spithill, Luna Rossa, 5-12-(25)-7-11-8-1-2-6, 43 punti; 2. David Ullman, Pegasus505, 6-(41)-7-1-53-28-11-1-1, 63; 3. Gabriele Benussi, Marrachech Express, (35)-1-3-2-4-9-7-10-15-24, 75; A limentazione N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 9 Vita dura per il Salmone Il salmone è un pesce che nasce dai fiumi, scende fino al mare per poi risalire nuovamente i fiumi in un lungo e faticoso viaggio controcorrente per andare a deporre le uova in acque fredde e ben ossigenate, dopo di ché solitamente muore. Può arrivare fino a 1,5 m, ha corpo affusolato e pelle verde-grigio sul dorso con macchioline nere, blu e argentate sui fianchi e quasi del tutto bianco sul ventre. Varietà: c’è il salmone dell’Atlantico che misura solitamente circa 80 cm, ha il dorso bruno, verde o azzurro con i fianchi argentati. E’ caratterizzato da carne rosa e saporita, ed è considerato il più pregiato. Il salmone king o chinook, è il più grosso, ha il dorso verde oliva e i fianchi argentati. Ha carne pregiata di colore che varia dal rosa chiaro all’arancio scuro. Il salmone rosso, ugualmente pregiato, misura circa 70 cm, ha il dorso verde-azzurro e i fianchi argentati. Ha carne soda e molto saporita di colore rosso che cambia in cottura. Il salmone argentato, che misura circa 60 cm, ha carne rosso arancio ed è di qualità leggermente inferiore rispetto agli altri. E’ facilmente riconoscibile grazie alla punteggiatura sulla pelle di colore blu metallico sul dorso e argentata ai fianchi. Il salmone rosa, il più piccolo fra i salmoni del Pacifico, considerato meno pregiato in quanto la sua carne è molto morbida e tende a sbriciolarsi. La sua pelle è verde-azzurra su dorso e punteggiata da grosse macchie scure. Come acquistarlo: occhio vivo e convesso, branchie rosate e umide, carne elastica e soda; preferibilmente di taglia media, il colore della carne deve essere brillante. Si può acquistare intero, a tranci o a filetti, la parte migliore è quella centrale. Se lo acquistare a tranci la carne deve avere colore uniforme ed essere ben aderente alla lisca Centrale o alla cartilagine nel caso delle fette. Durante tutto l’anno si trova il salmone di allevamento, caratterizzato da carne dal sapore meno accentuato, ma di qualità costante; si riconosce dal colore più scuro della carne. Fate attenzione: i meno pregiati si riconoscono dalla mandibola inferiore che si presenta incurvata verso l’alto, ad uncino. Vi ricordiamo: che si trova sul mercato dell’ottimo salmone affumicato per lo più proveniente dalla Norvegia e dalla Scozia. Controllate sempre la data di scadenza, controllate che la carne sia rosea e uniforme, leggermente sfumata di arancio, senza trasudamenti o bordi essiccati; se il colore è troppo scuro probabilmente il salmone è eccessivamente salato, mentre una superficie troppo untuosa indica una non perfetta affumicatura. Conservazione: a tranci, filetti o intero, una volta lavato, ben asciugato e avvolto in un telo pulito o carta da forno può essere conservato in frigo, ma non oltre le 24 ore dall’acquisto. Se affumicato può essere conservato in frigo fino alla data di scadenza, ricordando di tirarlo fuori almeno 10 minuti prima del consumo. Come si pulisce: se lo acquistate intero eliminate pinne, squame e viscere, sarebbe meglio non lavarlo ma passarlo con un panno umido, naturalmente pulito. Proprietà: è naturalmente controindicato in caso di obesità date le sue carni grasse. E’ ricco di acidi grassi omega-3, molto utili per contrastare le malattie cardiovascolari e per abbassare il colesterolo nel sangue. Carmen Vigliano Il salmone migliore, chiamato “selvaggio” è quello che cresce libero lungo i corsi d’acqua, perché, grazie a un movimento continuo, la carne diviene compatta La Ricetta di Cpt.Hackab Un Sushi di Salmone Tanta Salute al Salmone Delicati anelli di salmone accolgono un profumato ripieno di riso PREPARAZIONE Fate marinare per circa un’ora in olio extra vergine di oliva e succo di limone e alcune fettine di salmone affumicato tagliate a nastro. Preparate a parte un risotto bianco al vapore e create un insieme in una terrina aggiungendo pinoli, pathè di olive, dragoncello, erba cipollina in piccole quantità da profumazione. Arrotolate ad anello il salmone dopo averlo asciugato del limone e dell’olio e farcite con il risotto bianco precedentemente preparato profumato alle erbe aromatiche. Guarnite con foglioline di cerfoglio fresco. Ingredienti: Salmone affumicato Riso Olio di oliva extravergine Pathè di olive Erba cipollina Dragoncello Cerfoglio Pinoli Consumare sorseggiando un “coktail “Martini” moltosecco e molto ghiacciato E’ un grande pesce allungato con coda affilata, testa piccola e squame lisce. Ha colore azzurro ardesia sul dorso e pancia grigio argentata. Vive nel mare o nei laghi e rimonta i fiumi per deporre le uova. Possiede carne grassa, nutriente, molto profumata, con poche lische ed è molto pregiata. È possibile trovarlo fresco da febbraio a settembre, ma è molto venduto anche congelato o affumicato. La varietà più comune è il salmone norvegese o del baltico e quella più pregiata è il salmone scozzese. Caratteristiche nutritive Variano secondo se la pesca è avvenuta in fiume, in mare, se è fresco o conservato. Il pesce giovane ha un contenuto di grasso abbastanza ridotto (6-8%), se invece è “adulto” o conservato può arrivare al 13%. Il contenuto proteico varia, da 16-17% per il pesce giovane fino a 19-20% per un pesce adulto e 22-23% per il salmone affumicato, poiché è inferiore la quantità di acqua. Contenuti paragonabili di proteine sono reperibili nelle carni bovine! Il salmone affumicato Il salmone affumicato si ottiene attraverso due tecniche: a freddo e a caldo. A freddo il salmone viene filettato e posto sotto sale con una aggiunta controllata di zucchero. Il processo di affumicazione ha la durata di circa 12 ore a temperature non superiori ai 20° gradi centigradi e avviene in appositi contenitori lignei aromatici, specificatamente trattati. A caldo invece, la posa sotto sale del salmone avviene in assenza di zucchero e ad elevata temperatura: 120° gradi nei primi venti minuti, successivamente 80° gradi mantenendola tale per 3 ore, controllando che la temperatura interna del prodotto si mantenga costantemente a 75° gradi.. ha un contenuto di proteine molto alto (contenuti paragonabili di proteine sono reperibili solo nelle carni bovine) senza problemi e patemi legati alla “mucca pazza” è molto “energetico” perché contiene grassi, ma del tipo che favorisce la formazione di “colesterolo buono” Le origini ed il mistero del salmone Tutte le specie di salmone nascono in acqua dolce, migrano a valle verso le fredde acque aperte dell’oceano, spesso viaggiando per migliaia di chilometri, per poi tornare miracolosamente al loro fiume nativo, con un ciclo vitale che va dai due ai sei/sette anni. È un mistero come esattamente i salmoni ritrovino la strada per tornare a “casa”, ma sembra che si affidino ad una combinazione di codice genetico, navigazione astronomica, correnti elettromagnetiche, e ad un olfatto fortemente sviluppato. Cpt. Hackab 10 E venti e Convegni N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 Alassio e la “Cucina delle Terme” iniziativa dell’Accademia Italiana della Cucina Un convegno di livello nazionale, dedicato al Turismo termale ed in particolare alla “ Cucina delle Terme”, si è svolto ad Alassio ed Albenga, su iniziativa dell’Accademia Italiana della Cucina, in collaborazione con l’Apt Riviera delle Palme e gli assessorati a Turismo dei Comuni di Alassio, Albenga e Spotorno. L’appuntamento ha richiamato molti addetti al settore turistico e ristorativo, esperti di cure termali e talassoterapia, medici, amministratori pubblici e cittadini desiderosi di conoscere i progetti di alcuni comuni della Riviera che hanno in animo di attuare una vera e propria campagna promozionale in favore del turismo termale. I partecipanti hanno anche visitato, in apertura del convegno, le antiche Thermae romane di Albium Ingaunum, la città romana ed il centro storico di Albenga. Ad accogliere gli ospiti dell’importante kermesse dedicata alle terme è stato lo stesso sindaco di Albenga Antonello Tabbò. Il convegno nazionale sulle Terme è poi proseguito ad Alassio, dove i convegnisti, dopo essere stati accolti dal sindaco Marco Melgrati, per tutta la giornata seguente, hanno ascoltato gli interventi dei relatori, studiosi ed esperti, tenutisi presso la Biblioteca civica “ Deaglio”. Il pranzo ufficiale si è svolto ad Alassio, nel salone dei Laboratori di Ristorazione dell’Istituto Alberghiero “ Giancardi”, nel quale gli studenti della scuola alassina hanno dato saggio della loro bravura. Il convegno nazionale è stato realizzato grazie alla collaborazione ed al patrocinio della Fondazione Demari di Savona, della ASL 2 savonese, dell’Associazione Strade del Vino e dell’Olio, delle ditte Sommariva e Noberasco di Albenga, Balzola, Hotel dei Fiori, Biblioteca civica e dell’ Istituto Alberghiero “ Giancardi” di Alassio. “ Il convegno si è svolto, hanno detto gli organizzatori, in una zona della Liguria nella quale l’utilizzazione delle Terme risale a duemila anni or sono essendo nata con i Romani. Della vita termale di quel tempo rimangono ancora alcune vestigia nel complesso archeologico delle antiche terme, visibile tuttora nel greto del fiume Centa. Il convegno è servito anche à per dare l’opportunità agli amministratori comunale di Alassio e Sportorno di presentare le iniziative di questi due Comuni che intendono attuare interessanti proposte legate al turismo termale”. Nella due giorni alassina ed ingauna, dedicata al mondo termale, sono intervenuti numerosi ed illustri personaggi fra i quali i giornalisti ed enogastronomi Silvio Torre e Gualtiero Marchesi. Il nostro corrispondente Prof. Vittorio Fagnoni (che si e perso per strada) W ww.balnea.net N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 11 UN RIVOLUZIONARIO AI BAGNI DI MARE: Mussolini bagnante della prima ora di Ferruccio Farina Quella dei bagni di mare era per Mussolini una passione antica. Nel 1914, trentunenne, già con un passato certificato di agitatore, direttore dell’”Avanti” con una carriera politica definitivamente avviata al successo, una compagna romagnola fedele e comprensiva in fatto di scappatelle e una figlia di 4 anni, il compagno Benito da Predappio era ai bagni sulla spiaggia di Cattolica. Neppure a pochi giorni dalla mitica “settimana rossa” e con un’Italia tutta sconquassata da scioperi generali, tumulti e barricate, che spesso era proprio lui a guidare, Mussolini sembrava poter rinunciare ai suoi impegni per dedicarsi alle vacanze e ai bagni. Cattolica e Romagna, bagni di mare a prezzo modico con tutte le comodità: una spiaggia ideale per rivoluzionari in carriera. Ma per gli uomini importanti e destinati a esserlo ancora di più, non c’era pace, neppure in vacanza: un telegramma con la notizia dell’attentato di Sarajevo lo invitava a presentarsi urgentemente nella capitale. E così, nervoso e impaziente, il 28 giugno 1914 era alla stazione ferroviaria di Cattolica in attesa del treno per tornare a Roma: “camminava su e giù sotto la tettoia tutto vestito di nero, benché si fosse ormai in luglio, e si picchiava continuamente i polpacci col bastoncino di canna d’India”, raccontò Michele Campana al giornalista e scrittore Paolo Monelli. Neppure gli storici avvenimenti che seguirono quell’insanguinato 28 giugno 1914, terranno Mussolini lontano dalle spiagge e dal mare. Aveva tentato dapprima esprimenti balneari a Levanto e a Senigallia, ma le vacanze extraromagnole erano state solo momentanei diversivi destinati a rendere ancor più atteso e desiderato il suo ritorno in patria, nella sua Romagna. “Assurto ai supremi fastigi del potere” e divenuto uomo d’ordine, anzi l’uomo dell’ordine, l’identificazione con la terra natia diventa un passo obbligato nella costruzione della sua estetica e del suo mito. Grazie a lui la Romagna, un tempo ribelle ed indomabile, era divenuta agli occhi del mondo “l’operosa terra fascistissima”, “ardente, e fedele, animosa di combattere e vincere. Il popolo era ieri ribelle perché attendeva la Sua ora: oggi è ordinato, vive la vita dello Stato. La Romagna è in piedi: ha vissuto un’ora di storia e cammina ora, accesi gli spiriti, alla conquista di quel primato che le è stato comandato come meta.” Ed è in Romagna che egli tornerà immancabilmente, insieme alla famiglia, a ritemprarsi dalle “fatiche sovrumane della sua missione”. Se il genuino sapore agreste di Villa Carpena e, successivamente, della Rocca delle Caminate donatagli dagli abitanti della provincia di Forlì, ben si adattavano al fervore di Rachele, ai riposi di Mussolini meglio s’addicevano, più che la quiete della campagna, il sole e il mare. “Quando sono proprio stanco e mi voglio riposare...allora vado al mare”, confesserà nel 1932 a Emilio Ludvig. dieci gallerie, centoventi sale, tremila opere tra dipinti, miniature, affiches, fotografie e reperti d’epoca, per documentare l’evoluzione del rapporto dell’uomo con i bagni di mare e con le spiagge. Scenari e architetture, mode e riti, arte e scienza, bagnanti e riviere, per un viaggio virtuale dall’Europa all’Australia, dal Mare del Nord al Mar della Plata attraverso due secoli di storia. Un appuntamento professionale per: Operatori balneari Gestori di piscine, parchi acquatici e terme Operatori turistici Alberghi - Agriturismo - Campeggi - Bar - Ristoranti Rivenditori - Negozianti - Buyers GD Tour operators Studi di consulenza e progettazione Enti pubblici Queste da anni rappresentano le caratteristiche vincenti e trainanti di Balnearia. Attrezzature, impianti ed arredi per stabilimenti balneari Coperture solari, tensostrutture e pavimentazioni Prodotti ed accessori per la vita in spiaggia, in mare ed in acqua Giochi da spiaggia, mare e sport Attrezzature ecologiche e per la pulizia in spiaggia e all’esterno Articoli per la vita all’aria aperta, agenzie di spettacolo e animazione Attrezzature balneari Il meglio delle proposte e la risposta più esaustiva per il mercato della balneazione. Arredi, sistemi e materiali dedicati alla progettazione, realizzazione, manutenzione nonché all’ampliamento e ammodernamento delle strutture balneari. Idee, proposte e novità di stagione dedicate all’intrattenimento e all’attività della spiaggia. Arredo per Esterni - Contract Lo sviluppo: Balnearia ha potuto constatare dalle ultime edizioni un notevole incremento della partecipazione di aziende leader nella produzione di arredamenti outdoor. Le parole d’ordine sono divenute “Comfort, ricercatezza e alto design”, il settore dell’arredo ha subito e sta subendo una metamorfosi quasi totale, i materiali utilizzati sono svariati, dal legno pregiato al ferro, alla plastica, con l’affermazione dello stile etnico. Arredi, attrezzature e articoli per esterni e per il giardino Contract arredamento, attrezzature e accessori per pubblici esercizi Pergolati, coperture e tensostrutture Attrezzature e prodotti per l’ambiente esterno ed il paesaggio Arredo urbano, verde attrezzato Piscine e Benessere Una rassegna nella rassegna. Balnearia dopo il successo ottenuto nelle passate edizioni in termini di piscine costruite sulla spiaggia, punta l’attenzione sull’elemento acqua, intesa, anche, come fonte di benessere; il fattore acqua, infatti sarà presente mediante il coinvolgimento di imprese costruttrici di piscine pubbliche e private, vasche idromassaggio e tutte le attrezzature per il benessere in e con l’acqua. Piscine in genere Attrezzature servizi, forniture e prodotti per piscine Trattamento acque Pavimentazioni Impiantistica sportiva e ricreativa Attrezzature per centri sportivi. Servizi e nuove proposte Ristorazione veloce per pubblici esercizi Servizi e nuove proposte Software gestionali 14 G ente di mare N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 THOR HEYERDAHL “Fu sull’isola di Pasqua che per la prima volta notai il ruolo che aveva ricoperto l’imbarcazione di giunchi nello sviluppo dei viaggi per mare e nell’espansione della civiltà sui mari del mondo”. Thor Heyerdahl era nato nella cittadina norvegese di Larvik, il 6 ottobre 1914. La madre era direttrice del museo locale, e fu proprio lei a suscitare nel giovane Thor la curiosità per la zoologia e l’antropologia, interesse scientifico che proseguì con la scelta di studiare biologia e geografia all’Università di Oslo, e nella specializzazione (grazie alla frequentazione della fornitissima biblioteca polinesiana Kroepelien) in antropologia delle isole del Pacifico, Nel 1936 il padre offre al figlio e alla sua giovane moglie Liv un viaggio di studio, e così, in collaborazione con la Facoltà di Zoologia, Heyerdahl parte per la sua prima ricerca sul campo in Polinesia, nell’isola di Fatu-Hiva (Isole Marchesi), con il compito di spiegare origine e presenza di flora e fauna in quelle sperdute isole del Pacifico. Adottati dal capo polinesiano Teriieroo, dal quale apprendono costumi e credenze delle popolazioni isolane condividendone le abitudini, si trattengono per un anno coinvolti sempre più dal significato antropologico di questa loro esperienza. Nel 1939 parte per la Columbia britannica per studiare gli indiani della costa nord-occidentale, vivendo per un periodo anche con loro, cosicché nel 1941 comincia a pubblicare i primi interventi che illustrano la sua teoria sull’emigrazione nei quali sostiene come una prima ondata migratoria, la più antica, sarebbe partita dalle coste del Perù su zattere di legno di balsa, e raggiunto la Polinesia dopo aver toccato l’isola di Pasqua. Una seconda migrazione sarebbe giunta dalla Colombia britannica, fino ad arrivare alle Hawaii su canoe. La guerra interrompe però i suoi studi, quando era impegnato a scavare figure di pietra in antico stile polinesiano fra gli indiani di Bella Coola. Si arruola in aeronautica nelle unità paracadutiste norvegesi ed entra in servizio sul fronte del Finnmark. Al termine del conflitto, Heyerdahl decide di proporre la sua teoria al mondo accademico statunitense che però si rifiuta di leggere il suo manoscritto, rinfacciando al giovane studioso come nessuna imbarcazione incaica avrebbe mai potuto attraversare l’Oceano, dato che, come ebbe a dire un vecchio accademico, in capo a due settimane di navigazione il legno da costruzione si sarebbe imbevuto come una spugna: “Ci provi un po’ lei ad andare dal Perù fino alle isole del Pacifico su una zattera di balsa”… Thor Heyerdahl decise di provare. “Tiki era un dio e un capo. Fu Tiki a portare i miei avi sue queste isole su cui noi ora viviamo. Prima vivevamo in una grande terra, lontana, al di là del mare”. E’ questo racconto del vecchio Tei Tetua della leggenda di Kon-Tiki (“Figlio del sole”) a suggerire a Heyerdahl un legame tra quei luoghi e il mito sudamericano delle tribù precedenti agli Inca, facendogli ipotizzare che le prime popolazioni delle isole non fossero giunte dall’Asia. Probabilmente la migrazione verso la Polinesia si era invece affidata ai venti e alle correnti provenienti dal continente americano. Per procurarsi il legname necessario alla costruzione della zattera, Heyerdahl fu costretto a spingersi nella foresta equatoriale equadoregna alla ricerca di alberi di balsa sufficientemente grandi, giungendovi non dalla costa ma dall’altro versante delle montagne: “Ci sembrava di navigare verso il basso, mentre lasciavamo gli altipiani riarsi dietro di noi per entrare in un altro mondo dove i tronchi, la pietra e ogni lembo di terra erano morbidi, lussureggianti di muschio e torba. Le foglie crepitavano nell’aria e divennero presto enormi, simili a grandi ombrelli che gocciolavano sulla montagna. Poi si videro i primi fragili avamposti degli alberi della foresta, che colavano acqua, coperti di pesanti festoni di muschio e barbe rampicanti”. Dopo il faticoso reperimento del legname, e il complicato trasporto lungo il fiume fino alla costa, il gruppo dei partecipanti all’impresa è formato: Heyerdahl, cinque compagni (quattro norvegesi e uno svedese) e un pappagallo. Quando il 27 aprile 1947 il Figlio del Sole salpa dal porto di Callao, perfetta copia delle antiche zattere peruviane senza nessuna concessione alle moderne conoscenze di costruzioni navali, sono 8000 i chilometri di oceano a dividere le catastrofiche e per nulla incoraggianti previsioni sul destino della spedizione dalle splendide spiagge delle isole polinesiane, cosi come lo scetticismo e l’isolamento accademico dalla dimostrazione concreta di una teoria rivoluzionaria. Trascorse le prime settimane sulle ali della corrente di Humboldt, le più catastrofiche previsioni sulla tenuta della zattera lasciano il posto ad un prudente ottimismo, tanto che la vita a bordo a poco a poco diventa scoperta di un mondo marino inaspettato e meraviglia per la ricchezza e il comportamento degli abitanti dell’oceano. I giorni (seppure con alcune preoccupanti visite da parte degli squali) si susseguono scanditi dalla pesca, dalle misurazioni ed osservazioni scientifiche, dalla lettura (Bengt porta con sé settantatré opere di sociologia e etnologia!), e dai lavori di manutenzione. L’oceano non rinuncia però a mostrare il suo volto tempestoso, riversandosi con un rombo di tuono assordante, lasciando il timoniere con l’acqua fino alla vita ed oppresso dalla corrente di un fiume in piena, con la zattera tremante e vacillante ma che asseconda la forza delle onde lasciandole sfogare in impetuose cascate sui tronchi di balsa. Il 30 luglio avvistano l’isola di Puka Puka, nell’arcipelago delle Tuamotu ma l’impossibilità di manovrare impedisce l’approdo, e dovrà allora trascorrere un’altra settimana (vissuta nel timore di vagare a lungo nell’oceano, senza incrociare nuove isole) prima di arenarsi sulla barriera corallina dell’atollo di Raroia: 101 giorni di viaggio e 4300 miglia nautiche percorse avevano fatto della spedizione del Kon-Tiki un successo. Nonostante il mondo accademico continui a disconoscere il valore scientifico dell’impresa e delle teorie sulla migrazione, il libro sulla spedizione è tradotto in decine di lingue e vende milioni di copie, mentre il film del viaggio ottiene nel 1951 l’Oscar per il miglior documentario. Una filosofia di vita di Caterina Laita La letteratura è da sempre stata il motore del mondo culturale. Oggi l’attenzione viene rivolta ai Media che ci trascinano in un lontano mondo apparentemente comprensibile ma in realtà più oscuro ed ambiguo di quanto possiamo realmente immaginare. La radio prima, la tv poi ed oggi Internet, una bestia affascinante e pericolosa che porta spesso alla deriva i più banali gesti quotidiani. Facciamo, insieme, un piccolo viaggio tra vecchi scaffali polverosi e vediamo quanto sia importante ricordare. Si, ricordare chi siamo, da dove veniamo e chi ha fatto storia, chi ha fatto storia della letteratura antica e moderna della nostra tanto amata Italia del nostro tanto sfruttato mondo. Non molto tempo fa, tra un po’ di ricerche, mi è saltato alla mente il lunghissimo filo conduttore che ci lega al mare, non solo sotto il profilo del benessere, della riabilitazione e di quanto fa parte del panorama medico. Parlo del filo conduttore che si evidenzia tra molte pagine di vecchi libri. Ernest Hemingway che ci raccontò “il vecchio e il mare”, la storia di un uomo rimasto solo, che ha come suo unico amico un giovane che gli fa da spalla nelle sue lunghe giornate in mare, a cui gli insegna come immergersi nel mondo della pesca, delle bellezze marine. Un vecchio che vive per quel grande amico blu che lo fa penare per tre lunghissimi giorni nella speranza di catturare un grande pesce spada. Un uomo che pur di riuscire, di non mollare la preda, pur di non fallire, resta in barca per tre giorni finendo alla deriva, assalito dagli squali attratti dall’odore del sangue della bestia catturata e dei pesci che lo hanno nutrito. Un uomo che torna a riva con la sola carcassa deformata del pesce assalito durante il viaggio di ritorno dai pesce cani. Un uomo che al mattino successivo, al risveglio, vede due occhi pieni di speranza ed è negli occhi del giovane amico che ritrova la sua. Che dire, un racconto che fa riflettere in ogni Segue a pagina 22 I l Convegno N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 15 2° Convegno Nazionale La Thalassoterapia I Lidi Balneari e il Termalismo Marino un evento di grande interesse per tutti coloro che puntano sul settore della Talassoterapia o che vogliono saperne di più su questo metodo naturale di cura che utilizza solo gli elementi dell’ambiente marino. Il 2° Congresso, “ La Thalassoterapia I Lidi Balneari e il Termalismo Marino”, si svolgerà il 19 Febbraio presso la Sala congressi Marmorea di Carrara Fiere nell’ambito della 6° Edizione di Balnearil e sarà una occasione importante per approfondire i temi e valutare le potenzialità della Talassoterapia sia sui Lidi Marini che negli Hotel sul Mare. Durante i lavori del convegno interverranno importanti relatori che approfondiranno i temi inerenti a tutti gli aspetti medico, scientifico, tecnico e legali, per l’avviamento di attività Thalassoterapiche. Questo importante appuntamento. è aperto a tutti gli operatori del settore come architetti, ingegneri, imprenditori turistici, operatori sanitari, fisioterapisti, estetiste, perché è prevista una sessione di lavoro specifica con argomenti dedicati a loro. L’ evento fa seguito alla prima edizione del 2005 sempre in ambito della stessa Fiera Balnearia e si prefigge l’obiettivo di valutare le nuove prospettive che il settore delle cure idrotermali e in particolare quelle talassoterapiche offrono agli operatori del settore. Per talassoterapia s’intendono le utilizzazioni terapeutiche che utilizzano esclusivamente tutti gli elementi che derivano dall’ambiente marino: acqua, fanghi o limi, clima, sabbia, alghe e derivati che possono essere usati singolarmente o in sinergia. In Italia i centri talassoterapici sono poco meno di una decina, mentre nell’area del Mediterraneo i centri di questo tipo sono diverse centinaia distribuiti tra Francia, che è il paese leader in questo settore, Grecia, Spagna, Tunisia, Turchia e Marocco. La talassoterapia è una cura naturale efficace grazie alla particolarità dell’acqua marina ricca di sali minerali e oligoelementi, e in misura ancora maggiore nelle alghe. In breve tempo si raggiungono risultati nei trattamenti delle vie respiratorie, in dermatologia per la cura delle dermatiti, vitiligine e psoriasi e poi sinusiti croniche e allergiche, forme degenerative della pelle, esiti di trauma e la riabilitazione posttraumatica, malattie vascolari. Non si tratta di una terapia alternativa ma complementare a quella farmacologia ed è una branca della medicina termale con le solite tecniche, indicazioni e controindicazioni. Inoltre la talassoterapia ha anche una azione antistress e rivitalizzante. I lavori del Convegno promosso dal Turbinelle lub e Assimedithal saranno finalizzati anche alla valutazione degli aspetti legislativi e normativi che sono fondamentali per lo sviluppo della talassoterapia anche nel nostro paese che ancora oggi denuncia un forte ritardo rispetto agli altri paesi. Questi temi saranno affrontati nel corso di una specifica tavola rotonda in si esamineranno tutti questi aspetti, dalle metodologie applicative, ai sistemi di controllo e verifica dei trattamenti, all'applicazione dei protocolli internazionali fino ai contratti di lavoro di medici e operatori. I lavori del congresso dell’A.I.T.I saranno finalizzati anche alla valutazione degli aspetti legislativi e normativi che sono fondamentali per lo sviluppo della talassoterapia anche nel nostro paese che ancora oggi denuncia un forte ritardo rispetto agli altri paesi. Questi temi saranno affrontati nel corso di una specifica tavola rotonda in si esamineranno tutti questi aspetti, dalle metodologie applicative, ai sistemi di controllo e verifica dei trattamenti, all’applicazione dei protocolli internazionali fino ai contratti di lavoro di medici e operatori. L’ obiettivo è anche quello di spingere le autorità ministeriali competenti a dare piena operatività alle legge 323 sul riordino termale che è ferma ormai da diverso tempo in Parlamento. Questa è la base fondamentale per evitare che questo settore si sviluppi in assenza di norme chiare che possono garantire la salute del cittadino.. Questo perché solo la talassoterapia prive di regole può costituire una contrapposizione alle terme che invece hanno tutto da guadagnare da una situazione legislativa chiara ed efficace”. Dal punto di vista scientifico l’efficacia terapeutica della talassoterapia à dimostrata da oltre 1500 citazioni scientifiche che testimoniano la sua efficacia e pubblicate su tutte le più autorevoli riviste medico-scientifiche”. Oggi infatti il concetto di salute è cambiato, non è più assenza di malattia ma ricerca del benessere psico-fisico attraverso le cure naturali e questa tendenza rientra nell’obiettivo di destagionalizzare il turismo lungo la costa anche attraverso lo sviluppo di strutture di talassoterapia”. Nuove figure professionali nuove opportunità di lavoro di Leonado Pràscina Con la speranza che la diffusione in Italia della Talassoterapia negli Hotel, nei Centri benessere, nei Lidi Balneari possa trovare una nuova risorsa per il turismo nel concetto di vacanza salutistica oltre che attivare la ricerca per nuove tecnologie negli impianti di piscine ed attrezzature specifiche nasce ancora ed ulteriormente una importante esigenza: la professionalità del personale addetto. La prima esigenza è che ogni trattamento applicato a qualsiasi individuo, sia di tipo preventivo che curativo anche se “soft” ma comunque terapeutico, debba avere il necessario supporto di una consulenza medica specifica, esigenza che comunque può essere sopperita dalle indicazioni del proprio medico di fiducia. Una volta individuato il “progetto terapeutico individuale” e la struttura attrezzata per le applicazioni si rende indispensabile una presenza costante e assistente di personale qualificato. Non si può pensare che, a fronte di terapie specifiche, l’operatore non abbia una preparazione in materia tale da affrontare con elevati parametri di professionalità l’applicazione di trattamenti che comunque coinvolgono la salute di una persona. La Talassoterapia è un trattamento di salute e va ben distinto da un trattamento estetico, come pure l’applicazione di prodotti di derivazione marina debbono garantire uno standard di sicurezza che solo persone qualificate possono indicare. Fortunatamente le aziende produttrici di Prodotti Thalassoterapici offrono strumenti di formazione professionale per le indicazioni di utilizzo, ma ripetiamo sotto il profilo esclusivamente estetico. Un operatore professionale non medico deve avere un riconoscimento professionale che gli permetta di svolgere la propria attività esente da rischi e comunque sempre a diretto contatto con il medico responsabile del centro in alternativa il medico di fiducia del soggetto in trattamento. Non vogliamo ricordare situazioni nelle quali nei tempi passati si applicavano trattamenti di psammoterapia su semplici indicazioni di una medicina empirica e popolare. Nella contemporaneità dei tempi, la dove la medicina ufficiale ha riconosciuto buona parte della cultura sanitaria popolare va dato credito che la stessa medicina ufficiale si deve prendere carico e responsabilità nel dare le giuste indicazioni con titolarità di credito. Per questi motivi la Assimedithal (AssociazioneItaliana della Medicina della Talassoterapia) ha approntato un programma di Master per Assistenti non Medici. I Master formano le figure professionali impegnate nella gestione operativa, delle tecniche applicative della Talassoterapia. L’offerta formativa coordinata dal Turbinelleclub e l’I.R.Fo.Med. Istituto di Ricerca e Formazione Medica si rivolge a tutti coloro, in genere operatori o neofiti, che vogliano trovare inserimento lavorativo professionale in tutte quelle strutture, lidi balneari, hotel o centri benessere, che voglio proporre con competenza specifica i trattamenti di Termalismo Marino. Il percorso formativo offre indicazioni su: Terme e Termalismo Marino: una panoramica sui centri termali idropinici e definizioni di temalismo marino. Il Corpo Umano: identificazione del corpo umano attraverso lo studio della anatomia e delle principali patologie. La Thalassoterapia: caratteristiche terapeutiche dell’acqua di mare e dell’ambiente marino. I trattamenti di Thalassoterapia: le principali terapie marine e tecniche applicative delle stesse. Gli Impianti thalassoterapici. L’Organizzazione del centro: sistemi gestionali di un centro thalassoterapico, l’accoglienza, l’igiene, l’etica professionale dell’operatore. Il Progetto Individuale: studio dell’anamnesi del cliente in funzione delle patologie identificate. Psicologia dell’approccio alle terapie. Informatica: brevi nozioni di informatica in funzione di programmi di utilità al servizio del centro. Marketing: indicazioni di base per la promozione dell’attività termale. Programmi di fidelizzazione e comunicazione multimediale. Legislazione amministrativa per il corretto funzionamento di un centro. Le lezioni sono tenute da professionisti di rilievo provenienti in gran parte da centri professionali e aziende leader del settore. La frequenza prevede stage a numero chiuso con formule Week end, serale o full immersion. Particolarmente adatto per chi intende entrare nel mondo professionale di una branchia innovativa del “Natural Wellness”. Le lezioni si terranno nell’ambito di appartenenza regionale degli iscritti e presso i Centri convenzionati. A chiusura del Master verrà rilasciato l’attestato di frequenza che sarà titolo di professionale specializzazione riconosciuto da Assimedithal. I partecipanti avranno a disposizione dispense e supporti multimediali oltre che una assistenza di e.learning costante. Per maggiori informazioni visitare il sito. www.assimedithal.it www.turbinelleclub.com 16 A ziende N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 QUALE PISCINA PER IL MARE? di Rossana Prola Realizzare un bacino artificiale dedicato alla balneazione in riva al mare rappresenta sicuramente una scelta importante, sia per l’impegno (non solo economico) necessario alla progettazione ed alla costruzione, sia per gli adempimenti richiesti successivamente per la gestione. I vantaggi in termini di maggiore attrattività offerta al cliente sono comunque notevoli, certamente sufficienti per compensare gli sforzi profusi nell’impresa. In una piscina in riva al mare è infatti possibile organizzare numerose attività di intrattenimento, quali ad esempio l’acquagym e l’hidrobyke; in una piscina è possibile far giocare i bambini in tranquillità ed è inoltre possibile imparare a nuotare in sicurezza. Se l’impianto, come è ormai d’obbligo, viene dotato di idromassaggi e giochi d’acqua il divertimento ed il relax sono assicurati. Immaginiamo inoltre un drink sulla spiaggia di notte con la piscina appositamente illuminata e sicuramente non sarà necessario spingersi oltre per convincersi dell’opportunità di un investimento di tal fatta. L’ostacolo burocrazia Il primo problema che si incontra solitamente è quello delle concessioni e dei permessi. Per costruire una piscina è sempre necessaria la concessione edilizia da parte del Comune nel quale si intende realizzarla. La cosa può, in alcuni casi, rivelarsi una semplice pratica burocratica: un po’ di carta, un po’ di bolli, un po’ di tempo perso e niente di più. In altri casi, soprattutto quando la costruzione si trova in zone protette dal punto di vista ambientale o soggette a vincoli, l’ostacolo può rivelarsi insormontabile. Prima quindi di pensare a costi e preventivi, conviene informarsi sulle disposizioni in merito, contenute nelle regolamentazioni comunali, regionali e statali. Che piscina scegliere? Nel caso in cui questo primo passo non si riveli un ostacolo, il punto successivo è il più complesso, soprattutto per chi non è un esperto e deve affidarsi ai consigli altrui. Il problema è riuscire a districarsi tra le possibili alternative, tra i diversi sistemi di costruzione, tra la scelta di un tipo di prodotto piuttosto che un altro. E, ancora, è difficile scegliere la ditta che realizzerà l’impianto: l’azienda con grande organizzazione ed esperienza ma più cara o l’artigiano vicino casa? Il “chiavi in mano” o la scelta dei materiali in proprio, con la consulenza e il coordinamento di un professionista? Insomma, chiunque abbia provato questa esperienza sa quanto ci si possa sentire disorientati anche soltanto nella valutazione preliminare. Cerchiamo quindi di mettere un po’ d’ordine, con l’intento di fissare alcuni punti precisi e permettere a chi sta pensando di affrontare questa avventura di vederci un po’ più chiaro. In cemento, prefabbricate o monoblocco Sono i tre tipi di piscina più diffusi. Ciascuno ha i suoi pregi e difetti, che devono essere tenuti in considerazione non soltanto in base alle esigenze di utilizzo, ma anche alle caratteristiche del luogo di posa. Le vasche possono essere realizzate con tre diverse tecniche costruttive: • in calcestruzzo (le cosiddette “piscine in cemento”); • con pannelli in ferro zincato (dette anche “piscine prefabbricate”); • in fiberglass (le piscine “monoblocco”). In genere la piscina realizzata in cemento armato viene considerata più duratura e più stabile e, soprattutto se posizionata sul litorale, può diventare una scelta obbligata in caso di forti spinte da parte di falde acquifere nel sottosuolo. I timori legati a questa scelta costruttiva sono legati alla possibilità che la struttura possa subire rotture, infiltrazioni e quindi perdere acqua. Spesso si cerca di evitare questo problema rivestendo le pareti ed il fondo con teli in materiale plastico realizzati in pvc in luogo delle abituali piastrelle. Al di là dell’aspetto estetico che viene in questo caso fortemente compromesso, va tenuto presente che anche il rivestimento in pvc può perdere, se posato male. E’ inoltre maggiormente sottoposto ad usura, a tagli ed a strappi rispetto a quello ceramico. Progettisti e costruttori esperti sanno certamente come mettere in atto gli accorgimenti necessari ad evitare problemi di tenuta, qualunque rivestimento si scelga. La piscina prefabbricata costruita con pannelli di ferro zincato è più veloce e più semplice da realizzare rispetto a quella in cemento, oltre ad essere in molti casi (ma non in tutti) più economica. Garantisce anch’essa una buona durata nel tempo ma resiste meno bene a sollecitazioni e movimenti del terreno. L’involucro di metallo non è in grado da solo di trattenere l’acqua, poiché è costituito da pannelli accostati tra loro, e va rivestito obbligatoriamente con materiale vinilico per assicurare la tenuta dell’acqua nelle giunture tra un pannello e l’altro. Le piscine monoblocco sono realizzate in un unico stampo in vetroresina. Resistenti e facili da mettere in posizione sono adatte però per vasche di piccole dimensioni, anche a causa dei problemi di trasporto. La vetroresina richiede nel tempo l’adeguata manutenzione, pari a quella che si utilizza per gli scafi delle barche. Inoltre il sistema di circolazione dell’acqua in queste vasche è spesso molto semplice e non consente particolari sofisticazioni di tipo impiantistico. Rivestimenti in pvc, ceramica o mosaico Anche i rivestimenti delle piscine presentano caratteristiche di efficacia e di gradevolezza estetica da tenere in conto. La maggior bellezza della ceramica è controbilanciata dalla migliore tenuta del pvc Il rivestimento della vasca può essere: • con telo vinilico (detto anche “liner” o telo in pvc); • in ceramica (solitamente si utilizzano piastrelle in klinker o gres porcellanato); • in mosaico vetroso o di marmo. Il pvc e i rivestimenti ceramici, con piastrelle o a mosaico, presentano sostanziali differenze. Il primo è costituito da teli saldati a caldo e, una volta posato, diventa assolutamente impermeabile. Presenta però maggiori rischi di tagli e rotture accidentali che, nel caso si verificassero, andrebbero riparati con soluzioni molto spesso difficili da nascondere. Il telo in pvc inoltre scolorisce e può essere macchiato con il cloro e con l’acido o altri prodotti chimici utilizzati. La ceramica ed il mosaico garantiscono un risultato estetico superiore, ma non una tenuta totale dell’acqua, che deve essere garantita dall’impermeabilizzazione della struttura sottostante, realizzata con appositi trattamenti del cemento. Le piastrelle vanno collocate con fughe di almeno mezzo centimetro tra di loro, necessarie per consentire eventuali dilatazioni della struttura sottostante, ed è tra questi spazi che possono verificarsi perdite d’acqua. Inoltre, se non sono di qualità adatta, le piastrelle possono rompersi con il gelo e le tessere di mosaico possono staccarsi. I sistemi per la circolazione dell’acqua A “skimmer” o “a sfioro” sono le soluzioni che consentono di far circolare l’acqua nella piscina e di filtrarla, così da garantire la massima igiene. Indispensabili,comportano però qualche problema tecnico Il sistema di ricircolo dell’acqua può essere: • a “skimmer” (l’acqua si ferma sotto il bordo della piscina e viene ripresa da aperture rettangolari, dette appunto “skimmer”); • a sfioro (l’acqua arriva fino al bordo della vasca, lo supera e defluisce in una canalina costruita attorno al perimetro della vasca). Il sistema di ricircolo dell’acqua attraverso i filtri non è un aspetto secondario. L’igienicità dell’acqua deve essere sempre tenuta presente come parte fondamentale della realizzazione di una piscina, soprattutto se destinata ad un utilizzo di tipo pubblico. Da questo punto di vista il ricircolo a sfioro è quello che fornisce maggiori garanzie: fa in modo che sporcizia e olii che galleggiano sulla superficie dell’acqua vengano fatti defluire in una apposita vasca (detta “vasca di compensazione”) e siano poi trattenuti dai filtri. Anche dal punto di vista estetico una piscina a sfioro è sicuramente migliore rispetto ad una piscina a skimmer. Il rovescio della medaglia di questo sistema è rappresentato dalla necessità di costruire la vasca di compenso, che va collocata interrata ad un livello inferiore rispetto allo sfioro della piscina. Questa vasca consente anche di compensare le perdite d’acqua nella piscina dovute ad evaporazione o al movimento dei bagnanti, ed evita che l’acqua fuoriesca per l’aumento di volume causato dalla presenza degli utenti. La collocazione della vasca di compenso può comportare talvolta qualche problema di realizzazione e per questo motivo alcune aziende hanno adottato sistemi che non la prevedono pur consentendo il sistema di ricircolo a sfioro. Sono dispositivi che funzionano bene ma sono adatti per piscine non molto grandi e poco frequentate. Fate la vostra scelta senza trascurare nulla Combinate in maniera ottimale a seconda delle vostre esigenze e delle caratteristiche fisiche del terreno, tutte le soluzioni che vi abbiamo prospettato nelle pagine precedenti possono condurvi al risultato finale che cercate. Quelli trattati sono gli aspetti fondamentali che bisogna conoscere per potersi districare tra le diverse proposte. La scelta finale può essere in alcuni casi obbligata, a causa dell’esistenza di particolari situazioni non modificabili, oppure può essere lasciata alle personali preferenze e convinzioni, nonché alla fiducia che si ripone nella ditta, nel progettista o nel consulente cui vi siete affidati. Nel caso specifico di uno stabilimento balneare, se la piscina è costruita vicino al mare potrebbero verificarsi problemi dovuti alla presenza di acqua nell’immediato sottosuolo, che costringerebbe a lavorare con le idrovore e, in questo caso, ad optare per una piscina in cemento armato. D’altro canto bisogna tenere presenti i vincoli legati all’attività balneare e essere certi di quali strutture possono essere realizzate in aree demaniali sulla base dei piani di spiaggia definiti da comune a comune. Nessun problema invece per quanto riguarda la sabbia, su cui va appoggiata la vasca che, al contrario di quanto può sembrare, risulta essere una solida base d’appoggio anche per una piscina prefabbricata. Segue a pagina 18 S alute e benessere 17 N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 Fuori è un mondo difficile...non voglio più uscire dalla SPA Marine!!!! di Audi Carol www.60019.it Ho scelto una giornata meravigliosa per recarmi nello splendido albergo Terrazza Marconi…. Le onde si gonfiano minacciose e si infrangono con grande fragore sulla spiaggia, piove a dirotto, un vento terribile mi scompiglia la mia già povera e sfortunata chioma, già precedentemente provata e super ingrifata (figuriamoci che roba, dopo l’effetto tempesta…). Che freddo…brrrr! Cerco disperatamente di aprire il mio ombrelluccio pieghevole e via una mini tromba d’aria sembra sollevarmi, chissà, se mi fossi infilata due mattoni nelle tasche (come mi suggerisce sempre un mio caro amico e approfitto per salutarlo) forse non avrei rischiato di prender il volo verso la Croazia… Bah, pur di venire a fare questa intervista e credetemi miei cari amici del Giovedì in rosa, ci tengo veramente, ho sfidato gli elementi della natura… ed eccomi qua, fradicia e gocciolante nell’ingresso del maestoso albergo “Terrazza Marconi”, sul Lungomare Marconi 37 a Senigallia. Sapete, cari amici, una volta ho provato ad entrare, la mia bimba doveva urgentemente andare in bagno…era la notte dello spettacolo pirotecnico e l’urgenza era spaventosamente terribile…non ho avuto il coraggio, ma ora con la scusa dell’intervista, Audi Carol si trova qui, proprio qui, bella pimpante e mezza congelata nella hall di questa struttura, scompigliata, con il naso rosso dal freddo, ma veramente felice di sentirsi quasi una principessa… “Mi dica, signora, posso aiutarla?” Mi chiede una bella e sorridente ragazza bruna. Sì, rispondo io, ho appuntamento con Giuseppina Chiappa, la direttrice della SPA Marine Terrazza Marconi. “Prego si accomodi nel salottino, può attendere tranquillamente lì….” Non ho parole. Sono così emozionata…. Si respira profumo d’incenso, le pareti sono bianche, il parquet è tappezzato da tappeti in pelle d’orso e tigrati, i divanetti e le poltroncine sono sistemati in maniera molto intima e accogliente …. Nero, bianco, stile etnico misto al moderno, una poltroncina stile impero, la paolina, credo che si chiami così, richiama il gusto antico e mi dà l’idea di estrema eleganza… Lo stile è sobrio, contemporaneo, non saprei dire, dovrei consultare manuali di arredamento, sono una perfetta ignorante in materia, comunque resta il fatto che la hall è meravigliosa, il salottino veramente accogliente, (mi immagino un incontro romantico, e voi?), e il bancone bar? Bianco, lineare, essenziale… chissà se qualcuno mi inviterà a prendere un aperitivo, l’idea non sarebbe proprio da scartare… Gente, spesso ci capita di sognare ad occhi aperti, io lo sto facendo adesso, non sto fingendo, né esagerando, sono veramente convinta di quello che dico…. Fuori la tempesta, dentro la favola…sembra addirittura di essere in un altro mondo, spettatrice di un film proiettato in tre d, mentre osservo la burrasca al calduccio nella hall di questo splendido albergo. Ora, preparatevi, spegnete la televisione, buttate il telecomando, non cambiate canale, pulitevi gli occhiali (se ne avete bisogno) oggi Audi Carol si sente una principessa e vuole raccontare a voi miei cari amici, la mia Esplorazione alla SPA Marine Terrazza Marconi… Pronti? Ore 14.30, puntualissima la signora Giuseppina Chiappa varca la soglia della porta scorrevole della hall, chiude l’ombrello fradicio e gocciolante e con un caldo sorriso mi saluta e mi accoglie calorosamente. Una donna veramente in gamba, l’ho conosciuta dal parrucchiere, sapete? Non è invidia la mia, tra donne o c’è la perfidia, l’ammirazione, la competitività, non riusciamo spesso a valutare bene a primo impatto una persona, ma io, modestamente mi sono sempre fidata del mio istinto e questa volta mi dice che Giuseppina è la figura giusta per rappresentare questo centro benessere. Curata, precisa, seria, diciamo il mio completo opposto, ma la classe si impara, vi ricordate, non si deve invidiare, ma “carpire” da chi ce l’ha. Basta con i complimenti, altrimenti rischio di essere fraintesa, ora voglio descrivere care amiche del Giovedì in rosa, come funziona la SPA Marine. SPA MARINE TERRAZZAMARCONI Scendiamo le scale, raggiungiamo i locali di questo centro benessere, accendiamo le luci… “Cara Audi Carol, ti presento la SPA MARINE.” Spa deriva dal termine latino “Salus per aquam” che significa salute tramite acqua. Lo sapete cari amici che sin dall’antichità i benefici delle cure termali erano apprezzati e che i romani ebbero una vera passione per questo tipo di cura? L’atmosfera è rilassante, l’ambiente è intimo e ovattato, come mi piacerebbe provare subito il trattamento a base d’acqua, la vasca è splendida e Giuseppina me la “accende” per mostrarmi i benefici da cui una povera stressata, con acciacchi da tutte le parti, potrebbe avere…. Oplà, si preme un bottone e una doccia d’acqua scroscia da una parete, un altro bottone e una “lama” d’acqua scende con decisione da un altro muro … eccezionale per la cervicale! Dulcis in fundo l’idromassaggio, mille bolle blu… Ma Giusi, è acqua di mare? Gente, in questo bagno di benessere ci si rilassa con acqua liofilizzata di mare, purissima con una temperatura di 36-37 gradi. Non ho ancora detto la parte migliore…. Mentre siamo immersi in acqua, una brava massaggiatrice, Sandra, ci farebbe provare l’aqua welness, (il massaggio acquatico), lo stretching e ci farebbe fare una specie di danza, molto ma molto rilassante…. Cari amici del Giovedì in Rosa, potrei scrivere una tesi su questo argomento, con la fissazione della pelle e delle rughe… Durante l’immersione nella vasca che dura 30 minuti accade una cosa particolare, un osmosi tra le nostre cellule e l’acqua: ci liberiamo dalle tossine e assorbiamo gli oligoelementi necessari alla nostra salute, che meraviglia… Sono una curiosona, voglio vedere ogni angolo di questo centro, ehi, ma sembra un labirinto che roba! Ragazze, non solo la Spa Marine si occupa di Talassoterapia, ma anche di trattamenti estetici, per la bellezza del viso e del corpo, con prodotti di alto livello e con personale specializzato. Avete mai sentito parlare di “avvolgimenti”? o di pulizia del viso tramite l’uso di fanghi? No, non preoccupatevi, i fanghi non vanno applicati sul viso, ma sul lettino, prima del trattamento, sono matta? No, andate a verificare direttamente al centro benessere, credetemi, ne vale la pena…io non voglio dire di più, voglio lasciarvi sulle spine…. La mia avventura da piccola Cenerento la sembra essere giunta al termine, l’orologio sta per scoccare i fatidici rintocchi…devo andare o la mia macchina diventerà una zucca! Devo salutarti Giusi, ma mi prometti di ospitarmi ancora? Non ho ancora detto tutto, le nostre amiche del Giovedì in Rosa sono curiose anche più di me (vero?)…. Un bacio a Giuseppina Chiappa, direttrice della SPA Marine Terrazza Marconi, e via, fuori nella tormenta a combattere con le furiose folate di vento, cercando di non prendere il volo… Ciaoooooooo! Alla prossima, aspettatemi! Audi Carol (Personaggio di Claudia Perticaroli) Thalassoterapia è Aria di Mare Respirando aria di mare facciamo un pieno di iodio Ogni giorno inspiriamo circa 10 mila litri d’aria in cui sono “sospese” invisibili particelle, alcune favorevoli alla salute, altre nocive: sono gli “ioni”, particelle dotate di carica elettrica. Se Franklin dimostrò l’elettricità dell’atmosfera nel 1700, le prime ricerche sulla qualità degli ioni presenti nell’aria sono della seconda metà dell’800. Oggi sappiamo per esempio che l’ambiente marino è ricco di iodio, fondamentale allo sviluppo e al funzionamento della ghiandola tiroide. «La dotazione di iodio di un soggetto sano è di circa 50 mg di cui la maggior parte si trova nella tiroide», dice Giuliano Enzi, ordinario di Medicina Interna e direttore del Centro per la terapia medica e chirurgica dell’obesità dell’Università di Padova. «Ma l’organismo ha bisogno anche di una introduzione quotidiana di iodio attraverso la dieta e le sue principali fonti sono le verdure, specialmente quelle che crescono vicino al mare, il sale marino e molti tipi di pesce. Quando respiriamo l’aria, introduciamo le sostanze in essa disciolte e nel caso del mare, Segue a pagina 22 18 T ecnologia N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 Una Energia che arriva dal Mare Centrale elettrica alimentata ad onde Il Portogallo scommette sul mare di Stefano Gulmanelli L ’hanno chiamata, con una vena di suggestione poetica, «fattoria delle onde». Probabilmente in virtù del fatto che lì si praticherà un «raccolto» davvero speciale: l’energia implicita nel moto ondoso del mare, da trasformare in corrente elettrica a uso e consumo delle attività quotidiane di qualche migliaio di residenti della cittadina portoghese di Povoa de Varzim. Dislocata in uno spicchio di mare a cinque chilometri al largo di Povoa e prevista come pienamente funzionante a inizio 2006, la wave farm portoghese sarà la prima centrale elettrica a uso commerciale realizzata con una tecnologia capace di convertire il moto ondoso in energia accumulabile ed erogabile a richiesta. Cuore dell’impianto sarà il sistema Pelamis, concepito e sviluppato dall’azienda scozzese Ocean Power Delivery (Opd). Pelamis si presenta come una serie di cilindri galleggianti, uniti fra loro da giunture semimobili, in corrispondenza delle quali sono disposti in batteria dei martinetti idraulici. Sfruttando la resistenza opposta da questi ultimi al moto ondoso che investe costantemente i «salsicciotti» fluttuanti, una serie di ~ motori idraulici aziona i generatori elettrici la cui produzione viene convogliata in un cavo sottomarino che trasporta il tutto a terra. La potenza dell’impianto, del costo di otto milioni di euro, sarà di 2,25 megawatt, per produrre i quali con centrali tradizionali si genererebbero emissioni pari a sei mila tonnellate di «gas serra». Ma il committente, l’azienda portoghese per l’energia rinnovabile .Enersis, ha già preventivato in caso di esito soddisfacente della prima fase l’ampliamento a 20 megawatt (150 cilindri uniti a gruppi di 5, disposti all’incirca su un chilometro quadrato di mare). A regime il costo stimato per kwh sa- rà intorno a 4 centesimi di euro. Fra le varie tecnologie per la produzione di energia dal mare, la «cattura» del moto ondoso è la prima che arriva alla fase commerciale, pur circoscritta come nel caso dell’impianto della Enersis. Ma è anche una fonte di straordinaria importanza per la produzione di energia alternativa; per 1’E lectric Power Research Institute (Epri), un gruppo di ricerca indipendente, il potenziale di questa tecnologia supera quello di tutte le altre forme di energia rinnovabile idroelettrica, solare o eolica: la «potenza ondosa» totale eventualmente sfruttabile lungo le coste degli Stati Uniti, dice Epri, potrebbe fornire tutta l’energia oggi prodotta negli Usa dalle centrali a carbone - qualcosa come 2.100 terrawattjora all’anno (un terrawatt è da pagina 16 Chiavi in mano o fai da te? Una parte fondamentale della realizzazione, anche se troppo spesso trascurata, sono l’impianto di filtrazione e il sistema di disinfezione dell’acqua, poiché un’acqua pulita e microbiologicamente sicura è una componente indispensabile del successo di una piscina. Affrontare questo argomento senza un valido supporto tecnico significa essere concretamente esposti al rischio di acquistare qualcosa che alla resa dei conti si rivelerà fonte di continui problemi invece che indispensabile alleato di un successo. L’impianto di depurazione va scelto con attenzione, poiché si tratta del cuore della nostra piscina, non di un accessorio. Come realizzare la propria piscina? E’ meglio acquistare un impianto “chiavi in mano” o realizzarne una in proprio, scegliendo “in economia” tutti i singoli particolari? Molte aziende propongono la prima alternativa, a ragion veduta, dal momento che parliamo di una costruzione che richiede una elevata conoscenza e specificità tecnica. Come accade in altri settori, questa risulta essere l’alternativa più costosa per il cliente, poiché quasi sempre prevede che la ditta che riceve la commissione si avvalga di altre che operano in subappalto. Decidere di seguire in economia la costruzione di una piscina, scegliendo settore per settore pari a un miliardo di kilowatt). Alla luce di questo - e considerando anche l’impatto ambientale quasi nullo di sistemi come il Pelamis - sono in molti a sottolineare la singolarità del fatto che proprio il maggior divoratore di energia del Pianeta, gli Usa, nel proprio piano strategico di sviluppo delle fonti energetiche non preveda il benché minimo stanziamento per questo tipo di tecnologia - magari preferendo invece mantenere aperto un capitolo contestatissimo come quello dell’inizio delle perforazioni petrolifere nelle distese immacolate dell’Alaska. OFFSHORE, IN SUPERFICIE PELAMIS, prodotto dall’azienda Ocean Power Delivery (sito www.oceanpd.com) Questo sistema, conosciuto affettuosamente come seasnake, è costituito da quattro sezioni tubulari connesse tra loro per mezzo di tre giunture meccaniche, è capace di fluttuare liberamente, raccogliendo l’energia potenziale del moto su-giù delle onde che lo impattano perpendicolarmente, riuscendo anche a recuperarla lateralmente (come evidenziato dalle figure, in alto la vista laterale e in basso quella dall’alto tratte dal sito della casa madre). Le sezioni tubolari si gli acquisti, permette di individuare per ogni parte dell’opera il prodotto migliore, acquistando (e trattando i prezzi) articolo per articolo. E’ una scelta sicuramente vantaggiosa dal punto di vista economico, ma anche molto coraggiosa per chi non operi in questo settore. Per ottenere il migliore risultato seguendo questa strada è indispensabile la presenza di una guida competente ed obiettiva, che garantisca il risultato attraverso una elevata professionalità. muovono relativamente una all’altra, il movimento alternato a livello dei giunti viene sfruttato grazie a dei pistoni (3 per ogni giunto) che mettono in azione un sistema di pompe idrauliche alimentato con fluidi biodegradabili (es. olii), sotto la supervisione di un sistema digitalizzato. Grazie a degli accumulatori e a un sistema multiplo di generatori collegati al sistema idraulico, è possibile sfruttare il movimento dei pistoni per azionare i motori idraulici, produrre elettricità e accumularla; l’elettricità è poi trasferita attraverso il sistema di cavi subacquei alla rete elettrica. La lunghezza totale del dispositivo è di 150 m, ciascuna sezione cilindrica ha un diametro di circa 5 m. La potenza del sistema è di circa 750 kW. Si stima che un dispositivo commerciale potrebbe produrre circa 1400 MWh di energia all’anno in una zona in cui le onde hanno energia media (circa 20 kW/m), con una spesa iniziale di 23 milioni di $. Un prototipo precommerciale, dalle dimensioni simili a quelle originali ma con una potenza di 375 kW c.a., è stato da poco costruito e testato in mare al largo delle coste scozzesi (EMEC Centre, Orkney): i risultati sembrano essere molto incoraggianti A mbienti N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 19 L’amor di Vino Wine Risto Bar a Laigueglia: Vino e Aria di mare salutare per la mente per il cuore ma anche per i polmoni di Leonardo Pràscina Laigueglia, sul ponente della Riviera Ligure, è un paese di circa 1500 anime di antica origine marinara, che ha mantenuto come pochi tutte le caratteristiche del borgo marinaro di pescatori. Un paese che si distende tra piazzette e carruggi direttamente sulla spiaggia a ridosso di Capo Mele. Il Mare la fa da padrone e le ventate di Mistral raccontano, tra gli aghi dei pini marittimi, storie antiche di marinerie antiche. Le stesse ventate di mare che inducono a bere un buon bicchiere di vino accompagnato con pezzo di focaccia con la cipolla. Ed ecco che arrivano i Wine bar. Siete mai entrati in un wine-bar? E’ oramai il locale alla moda, dove il vino funge da catalizzatore per l’appassionato ma dove anche il semplice consumatore riesce a passare una serata divertente senza doversi troppo svenare. Le sue origini sono da trovare nella vecchia osteria, presente in città ma anche in ogni paese, dove veniva servito il vino sfuso e dove gli avventori si fermavano a passare il tempo, giocando a carte. A Laigueglia , grazie all’intraprendenza del giovane imprenditore Leonigio Vergaro, si è inaugurato “L’Amor di di Carmen Vigliano Straordinario successo di telespettatori per la Fiction “Gente Di Mare” andata in onda su Rai 1. Un successo prevedibile già dalla prima puntata per una sceneggiatura ambientata in uno dei luoghi di mare più belli del Mediterraneo. Tropea è un paese celebrato da sempre per le particolari cipolle rosse dal sapore e profumo forte, colorate dei suoi tramonti e dalle virtù salutistiche prodigiose, ma è anche un paese che ha saputo mantenere una antica cultura di gente legata al mare. Pescatori, naviganti e belle donne. Una fiction di sicura presa su un pubblico femminile che, non a torto, da sempre è sensibile al fascino della divisa ed in particolare a quella bianca dei marinai magnificamente indossata dai protagonisti. Lorenzo Crespi si trova a suo agio nel ruolo del Tenente di Vascello Angelo Sammarco, un po’ meno con le splendide donne Vino” il primo Wine Risto Bar . Ottima iniziativa che arricchisce il paese quando d’ inverno sembra sopito tra le barche dei pescatori e odore di salsedine. Nell’immaginario collettivo è diventato il luogo della memoria, al quale si pensa in maniera nostalgica, ma che presentava in realtà l’unica alternativa su dove passare la serata rispetto alle mura domestiche. Ambiente fumoso, spesso in penombra, frequentato da un pubblico maschile: niente a che vedere con gli attuali locali, pieni di luce e resi caldi dall’arredamento sofisticato Sono posti multi-uso dove si può stuzzicare qualcosa prima di un cinema, dove fermarsi dopo lo spettacolo teatrale, oppure per trascorrere la serata ridendo. “L’Amore di Vino”accoglie l’avventore in ambiente particolarmente curato e raffinato che tra l’Hi-Tec e l’arredo etnico lo stesso titolare si è cimentato nella progettazione con uno stile che non tradisce una tendenza dello stesso alla professione del designer. La scelta dei vini diventa un elemento vincente, il semplice curioso si può sbizzarrire a provare gusti diversi e il cibo diventa un accompagnamento. Varietà di salumi e formaggi, ma non mancano pochi piatti caldi di cucina tipica. E’ l’alternativa vincente alla pizzeria oppure al pub e svolge una funzione educativa con i giovani, abituandoli a un consumo del vino responsabile, senza considerarlo un prodotto da assumere unicamente per sballare. Il Vino consumato con moderazione riduce il rischio di contrarre infiammazioni polmonari e giova al cuore. Lo prova il fatto che in nazioni come in Italia e in Francia, dove generalmente si beve molto vino, il tasso di disturbi cardiaci è minore.Il vino rosso, oltre a fare bene per il cuore, gioverebbe pure ai polmoni. Ricercatori della British Thoracic Society hanno scoperto che il resveratrol, una sostanza che si trova nella buccia dell’uva, sarebbe estremamente efficace per contrastare patologie respiratorie come la bronchite e l’enfisema. Tuttavia, bisogna tenere conto – avvertono i ricercatori – che un bicchiere di vino non è sufficiente a guarire un malato cronico. Ciò non giustifica evidentemente il fatto che si debba bere giornalmente quantità rilevanti di vino ! Il resveratrol, estratto vegetale vera quintessenza della vite, giorno dopo giorno rassoda la pelle in superficie, i lineamenti si distendono, le rughe si attenuano. La pelle è efficacemente difesa contro i Guardia Costiera dalla Fiction alla realtà che gli ruotano accanto ambiziose delle sue attenzioni. Per me, figlia di un Maresciallo di Marina, non è stato difficile ricollegare, certe storie di mare rappresentate, ai racconti che mi narrava mio padre, racconti per certi versi drammatici perché collegati alla seconda guerra mondiale e per altri versi romantici perché ricchi di umanità e fraternità. Essere innamorata di quella divisa vuole significare portarla un po’ addosso tutti i giorni come le foto di mio padre in casa mia. La fiction resta fiction ma le emozioni per quegli uomini mi fanno battere il cuore. Una Fiction che per certi versi rasenta la realtà quotidiana per questi uomini dello Stato che quotidianamente debbono affrontare situazioni estremamente delicate in un rapporto di convivenza uomo mare. Tutto funziona bene sullo schermo televisivo, la realtà sovente però, per questi uomini, ha risvolti drammatici. Conosciamo bene quali situazioni essi debbono affrontare contro una criminalità organizzata per il traffico di clandestini o della droga, contro radicali liberi. Le proprietà “super rassodanti” e fortemente antiossidanti migliorano l’elasticità, lo splendore e il tono della pelle fattore ancora più importante è che riduce la quantità di agenti chimici dannosi per i polmoni. Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità, le malattie respiratorie sopprimono annualmente nel mondo circa 2,9 milioni di soggetti. I fumatori, e non c’è da meravigliarsi, sono le vittime maggiori visto che il rischio nel contrarre patologie respiratorie è superiore di 10 volte rispetto ai non fumatori. Vino, mare, pesce coinvolge il nostro progetto di divulgazione della thalassoterapia , benvenuto da tutta la redazione di Thalasso New a Leonigio, con lui alziamo il calice per un brindisi naturalmente con un buon bicchiere di vino, meglio se rosso. L’Amore di Vino -Via Torino, 12 – Laigueglia (SV) l’incoscienza di gente che usa il mare come pattumiera per ogni tipo di rifiuto mettendo a rischio una riserva di ricchezza preziosa per l’esistenza dell’uomo. A questi uomini che non appaiono nella fiction televisiva, rivolgiamo tutta la nostra simpatia , tutto il nostro affetto oltre che il massimo rispetto e riconoscenza per il loro costante impegno senza dimenticare di rivolgere a loro un sentito e doveroso …Grazie. 20 N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 C ostume Tengo il Tanga..? Tanga, le italiane lo portano meglio Il filo interdentale regna supremo» e conquista americane, inglesi, australiane di Maria Laura Rodota’ Tutto ebbe inizio in Brasile - e dove, altrimenti? - sulla sabbia di Ipanema, la spiaggia di Rio de Janeiro. Erano i primi anni Settanta e una bella ragazza carioca decise che doveva farsi notare a tutti i costi. Fu così che si presentò a una festa in riva al mare vestita solo di quello che restava di un vecchio costume. Il successo fu tale che di li a poco tutte cominciarono a imitarla: era nato il tanga. Da allora in poi la celebrità di questo indumento non ha conosciuto cedimenti. Sul bagnasciuga o sotto gli indumenti, è venerato dagli uomini, ma apprezzato - per la praticità - anche dalle donne, al punto che una nota marca di assorbenti ha persino deciso di dedicargli un modello di salvaslip Tanga off limits in corsia. La notizia risale all’estate scorsa: alle infermiere che lavoravano nel reparto di cardiologia del Dorset County Hospital di Dorchester, in Inghilterra, era stato proibito di indossare biancheria sexy. I tanga, in particolare, intravisti sotto il bianco camice, pare avessero effetti dirompenti sui poveri, vulnerabili cardiopatici. Scontate le reazioni delle lavoratrici di fronte alla circolare: «Questo è un richiamo sessista e irrispettoso: rivendichiamo il diritto di portare i capi di biancheria intima che più preferiamo. Non ci va giù che gli uomini vengano a sindacare su che cosa indossiamo sotto l’uniforme». Come dire: il sedere è mio e lo “vesto” Negli Stati Uniti, nazione di gente soprappeso e di pensiero moralista –un tanga sulla spiaggia sbagliata, può portare all’arresto- la tanghizzazione sembra una sorpresa. Anche se, le americane comprano versioni più castigate, al posto del filo c’è una striscetta di stoffa. La Gran Bretagna non è mai stata terra di donne tanghiste; «forse perché si tende a pensare che abbiano figure a pera». Però si vendono sempre più tanga anche lì, «associati a un’altra moda brasiliana di importazione, la brazilian wax»; sarebbe la ceretta inguinale che lascia solo una sottile linea centrale; anche se ora qualche inglese sostiene che non va più. A Londra e province comunque si vendono tanga con reggiseno strutturati, «le donne britanniche amano avere il busto sostenuto bene». Diffusione costante ma più lenta in Australia. Si potrebbe pensare che lì il tanga è un problema minore, si sta molto in spiaggia, si fa molto sport, molti corpi sono belli. Viene magari comprato e non indossato proprio per questo: chi in costume fa surf, si tuffa, nuota a lungo e va senza cambiarsi a un barbecue da una mutanda-filo interdentale rischia di avere qualche svantaggio pratico. Comunque, vicino Sydney c’è una delle spiagge più tanghiste fuori dal Brasile: Tamarama Beach, detta Glamourama Beach, piena di modelle e bellone varie. Da noi le donne hanno un sacco di bikini, e ne usano due ogni giorno. Per le antipatriottiche che non si cambiano mai il costume, qui bollate come sciattone (sono sempre loro a non venire in spiaggia ingioiellate e con i tacchi), ci sono sempre le vacanze all’estero. Ormai indossare un tanga è diventato fashion, roba da “o ce l’hai o sei out”. Nell’attesa che questo trend coinvolga anche gli uomini, eccoci qui a descrivere la storia dello slip più provocante che si sia mai conosciuto. L’avvento del Bikini (che cambiò drasticamente il modo di concepire la parola “desiderio umano”) fu il risultato della Rivoluzione sessuale scattata nell’immediato dopoguerra. Ovviamente il tanga venne subito dopo la creazione del bikini, come logica conseguenza di un processo di progressivo svestimento ormai avviato ed irrefrenabile. Oggi i bikini più esposti sono composti da generosi ed emi-invisibili triangolini delineanti il capezzolo e dal tanga sempre più sottile nel retro, per non disturbare od intralciare la vista e sempre più acrilicamente essenziale davanti, giusto lo spazio per coprire le pubenda. Il laccetto laterale da slacciare con l’immaginazione è un optional sempre più gettonato. Ovviamente l’avvento del tanga ha portato dolorose e tribolate ore di palestra intensiva per carenare e scolpire a dovere il posteriore femminile. Ecco i motivi principali per cui val la pena indossare il tanga: - Il tanga disegna meglio le forme del posteriore - Il tanga è poesia in movimento - Il tanga cancella per sempre i problemi del “segno sul pantalone” - Il tanga che spunta dal pantalone è vietato ai deboli di cuore - Il tanga è meno ingombrante delle mutande - Il tanga permette una migliore e più completa abbronzatura - Il tanga provoca l’invidia delle bagnanti che non se lo possono permettere Vi siete convinte ad indossarlo? Speriamo di si... T ermalismo Marino N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 21 “La Promenade de Beautè” la Thalassoterapia a “Fil di Sabbia” Il lido Balneare progettato nello stile « Novecento » aggiunge ai servizi di Balneazione il suo spazio salute e benessere talassoterapico a filo spiaggia. Nasce il Lido Balneare Termale Marino. La celebrata Costa Azzurra dei grandi Hotel di Cannes e di Nizza rievocano alla memoria le immagini di un Novecento epicureo e godereccio, del dolce passeggio lungo le “Promenade” passeggiate meglio identificate non come aree urbane di ampi marciapiedi ma veri e propri sentieri dell’esibizione, del vedere e far vedere. File interminabili di palme e piante esotiche richiamano alla memoria la presenza degli Inglesi lungo la costa che da Saint Raphael in Francia arriva fino a Portovenere in Liguria. Una presenza di stile, cultura e di grande amore per la botanica e per il Mediterraneo che la presenza degli Inglesi provava per queste coste. Questo stile un po’ Deco’ e un po’ Vittoriano si avverte in tutta la architettura civile delle città di costa Ligure della Riviera dei Fiori e della Costa Azzurra. Non è difficile quindi trovare nelle città di mare, edifici la cui costruzione richiama una architettura degli gli storici Hotel della “belle epoque”. Alcune Amministrazioni comunali sensibili agli storici patrimoni, hanno voluto rivalutare zone della città riqualificando le Passeggiate lungo le quali si incontrano i Lidi Marini. Un particolare riferimento è la città di Savona, dove, nella riqualificazione dell’assetto urbanistico cittadino si è voluto ritrovare lo spazio ed il valore della passeggiata. Il Lido Balneare per La Città di Costa è il primo riferimento per il tempo libero estivo. E’ così che, finite le scuole, le famiglie si trasferiscono ai Bagni. La spiaggia di un tempo si attrezza e comincia a mettere a disposizione i servizi di utilità: cabine, ombrelloni, sdraio, assistenza bagnanti e bagnini. Dopo l’Inverno il desiderio di sole, aria e libertà diventa necessità che trova il suo libero sfogo sulle spiagge. Il lido Balneare è il primo ed inderogabile riferimento per la Talassoterapia anzi, il Lido Balneare è il punto di partenza della Thalassoterapia ,con poche ma insostituibili attività terapeutiche che sono: La Balneazione Marina L’Elioterapia L’Ossigenazione Marina Le Sabbiature La mutazione del clima nell’evolversi del tempo, le nuove frontiere del turismo hanno fatto si che il Lido Balneare abbia dovuto soffrire di una frequentazione limitata a sempre più brevi periodi. Da questo stato delle cose nasce la necessità di trovare soluzioni per allungare il periodo di attività delle strutture e della proposta di servizi. Molti Lidi Balneari dotati di Ristorazione, sono aperti tutto l’anno per offrire oltre che specialità gastronomiche anche l’opportunità di momenti rilassanti. Le stesse strutture hanno ulteriormente individuato spazi dedicati alla la cura della persona, inserendo zone per l’attività ginnica di palestra, saune e ancora, dove possibile trattamenti, idropinici ad acqua di mare “ la Thalassoterapia”. La Città di Savona, un tempo importante per la propria attività di produzione industriale e scalo marittimo di merci, sta subendo ultimamente una trasformazione produttiva rivolgendosi ad una attività mirata ad essere capolinea di Navi da Crociera. Da questo obbiettivo nasce tutto un indotto commerciale che coinvolge una trasformazione di mentalità delle Amministrazioni locali che hanno rivisitato gli assetti urbanistici favorendo un’immagine della città da vivere 365 giorni all’anno. La zona portuale ha trovato spazi per banchine di attracco di imbarcazioni da diporto, là dove le banchine sono penisole di attività commerciale sia nel settore della ristorazione che dello svago. Questa trasformazione ha visto anche la rivalutazione e la riqualificazione della passeggiata ed in particolare il Corso Colombo nella periferia a Ponente della Città. Lungo questo corso a fronte di palazzi architettura Liberty sono dislocati i Lidi Balneari della Città. I “Bagni Olimpia” hanno storia a partire dai primi del Novecento e non hanno mai tradito la missione del Lido Balneare riferimento della Città. Una recente ristrutturazione ha mantenuto, pur nell’utilizzo di materiali di nuova concezione, lo stile originario delle “rotonde sul Mare”. La Famiglia Schiappapietra di solidi origini liguri, ha voluto credere nel futuro investendo oltre che nella riqualificazione dell’edificio anche nella qualità del servizio offerto ad una clientela sempre più attenta. Non si è voluto snaturare il concetto di Lido Balneare di Città alla stregua di un villaggio vacanza di cattivo gusto ed impatto ambientale in un contesto cittadino oltre che plagio di più celebrate mete turistiche, ma si è pensato al servizio offerto alla clientela e quanto tale offerto tutto l’anno . Il Ristorante è una a terrazza sul mare che offre l’opportunità di giorno a spazi aperti sulla spiaggia disponibili sia d’estate che d’inverno per una sana elioterapia e di sera a momenti di emozionanti occasioni conviviali che tra una portata e l’altra vedono all’orizzonte sul mare illuminato da una argentea luna lo sfavillio delle luci di Navi da crociera in transito. A fronte dei servizi aggiunti per tutto l’anno ecco apparire l’opportunità progettuale proposta, nei locali a filo spiaggia, di una zona intimamente mirata alla cura della persona, attraverso i trattamenti terapeutici della talassoterapia. Un necessario ed indispensabile prelievo di acqua di mare alimenta una piscina per idromassaggio che tutto l’anno manterrà una temperatura di 36-38 °. L’ambientazione simula l’immagine delle grotte termali nelle quali si apprezzano i benefici delle docce a cascata e una attività di balneazione ginnica soft altamente ritemprante per il fisico. Dalla piscina alla sauna rigorosamente di vapori iodati di acqua di mare viene offerta l’opportunità oltre che per una terapia inalatoria anche un trattamento purificante per l’epidermide, anticamera per la zona di massaggio sia relax che olistico. A completamento dell’attività salutistica alcune attrezzature di base per la ginnastica di palestra che prevedono macchinari di base. Il progetto proposto, dal TurbinelleEngineering , rientra in un più ampio programma aziendale rivolto ai lidi Balneari che per diritto acquisito in anni di presenza sul territorio possono abbracciare una nuova cultura di servizi legata alla cura della persona. Turbinelle Engineering propone progetti di impianti thalassoterapici “chiavi in Mano” e si avvale di una struttura tecnica organizzativa che prevede dalla progettazione comprensiva di richiesta di autorizzazioni amministrative fino all’avviamento dell’impianto comprensivo di istruzione del personale operativo sulla clientela avvalendosi del contributo tecnico scientifico di professionisti accreditati a livello internazionale. Una importante novità è la creazione del primo Network nazionale di Lidi Balneari Termali che attraverso il Turbinelleclub offre servizi di fidelizzazione della Clientela la quale potrà accedere a servizi “on Line” di sicuro interesse e in particolare progetti personalizzati per trattamenti talassoterapici individuali. Leonardo Pràscina www.turbinelleclub.com [email protected] direct contact 393 5856455 22 M are N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 da pagina 17 da pagina 14 sua sfumatura, una storia che ci fa capire quanto è importante credere in qualcosa e quanto sarebbe sterile la vita senza un motivo per affrontare un nuovo giorno. Certo, comprendere l’aspetto di un habitat tanto diverso dal nostro non è semplice. Chi non si è mai chiesto come facciano ad essere tanto strane certe specie di pesci o come tutto riesca ad essere tanto perfetto lì, in fondo a metri e metri e metri di acqua. Se pensiamo che tutto sulla terra c’è grazie al mare… Il mare è stato, e per fortuna lo è ancora, anche oggetto di tante dolci favole raccontate dai nostri nonni, dalle nostre mamme, storie che raccontano di enormi pesci cattivi e buoni, e da piccoli uomini spesso solo cattivi. Ricordo la storia di Moby Dick, ll mostro così definito nel racconto di Hermann Melville. Non possiamo considerare la balena un mostro. È grande, ma non innaturale, è proprio rappresentazione della forza della Natura. Moby Dick è un romanzo di mare dove viene solo raccontata la palese ed eterna lotta tra l’uomo e Natura. Moby Dick è un’enorme balena dalla “testa bianca”, che vive nei Mari del Sud. Tutti i cacciatori di balene la temono per la sua malvagità. Tra i tanti, un capitano decide di vendicarsi perché ferito dalla creatura tempo addietro. Raggruppa uomini e parte per i mari dell’Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico, fino ad arrivare lì, dove fu assalito. Inizia così la caccia al mostro marino, caccia che dura per tre giorni e che si conclude con l’ultimo viaggio del capitano. Moby Dick è un mostro. No, non lo vedrei così, è solo una creatura che si è vista minacciare il suo territorio, la sua casa e si è difesa. Definire un mostro un esempio fiabesco su cui abbiamo basato la nostra infanzia e quella dei nostri figli? Ma no, è un racconto, è solo un racconto che, come il vecchio e il mare, ci mostra quanto uomo a mare siamo affini. L’affinità tra uomo e mare c’è ed è evidente perché i pesci, come l’uomo, difendono e si difendono; affini perché l’uomo teme il mare sebbene ne sia da sempre affascinato, affini come gli abitanti del mare temono l’uomo; affini e diversi, perché noi siamo le uniche creature senza attenuanti. Malgrado tutto, malgardo l aprofonda cultura e stupidità dell’uomo che sta nel non riuscire ad avvalersi pienamente dell’immenso patrimonio naturalistico, il mare resta imprescindibilmente padre di moltissime forme di espressione, della letteratura, della poesia, della musica. Il mare ci cura la mente, il cuore ed il corpo ed è storia! troveremo una elevata quantità di iodio. Chi soffre di un lieve ipotiroidismo, in cui la tiroide funziona poco, troverà di certo giovamento da un soggiorno in una località costiera». In questi pazienti, infatti si ottiene in pochi giorni una migliore produzione di ormoni tiroidei e una riduzione del turgore del gozzo, anche se il soggiorno dura solo una settimana. Al contrario, chi ha problemi di ipertiroidismo potrebbe accusare un maggiore nervosismo, qualche disagio. «Certo, si parla delle forme lievi della patologia, mentre non è possibile aspettarsi risultati miracolosi nelle forme di ipertiroidismo serie, magari con un elevato aumento del peso corporeo» prosegue l’esperto. «A proposito di obesità, alcuni medici consigliano l’assunzione di ormoni tiroidei anche in assenza di un’indicazione relativa a disfunzioni della ghiandola: questo perché si ritiene che accelerarne il funzionamento e quindi aumentare il metabolismo possa aiutare a perdere peso. In realtà l’uso prolungato di questi, in assenza di indicazione, inibisce la funzionalità dell’ipofisi, inoltre ci può essere un effetto tossico a carico del cuore». Johann Rossi (da Salute di Repubblica) I tesori del mare: le Alghe Le alghe, che molti tendono a sminuire, sono un vero e proprio toccasana per il nostro organismo e per la nostra bellezza fisica. Le alghe in genere contengono proprietà notevoli, sono ricchissime di vitamine ed oligoelementi e di sali minerali, tendono ad abbassare il tasso di colesterolo (che oggi nella societa’ moderna tende sempre piu’ ad aumentare), sono integratori proteici, mineralizzanti, hanno la proprietà di disinquinare l’organismo, sono antiossidanti e intervengono sul metabolismo. I trattamenti con le alghe marine potenziano la balneoterapia, nel senso appunto di un maggiore apporto di minerali e oligoelementi. Le alghe possono essere impiegate fresche o essiccate, con applicazioni locali, fatte con il prodotto riscaldato oppure disciolte in acqua marina per bagni. L’ uso dell’argilla impastata con acqua di mare calda e alghe ha proprietà curative orientate in particolare verso il sistema osseo, trasmettendo alle parti del corpo interessate un calore assorbente nell’essiccazione, ideale soprattutto a chi soffre di forme reumatiche, artriti, rigidita’ articolare, lesioni e in casi di osteoporosi e di rachitismo. Secondo i casi, il contenuto di alghe nel fango applicato viene variato, si tratti di alghe fresche o essiccate. Le alghe vengono utilizzate da tempo in cosmesi e nella produzione farmaceutica principalmente come agenti di rassodamento o come solventi in creme da barba, dentifrici ecc. In cosmetologia le alghe sono molto apprezzate per la loro capacità di attivare i meccanismi fisiologici negli strati più profondi, aumentando le capacità di reazione al trattamento. Gli oligoelementi, vitamine ed aminoacidi, presenti nelle alghe svolgono un’azione mineralizzante sugli ammassi adiposi. La presenza di iodio e sali minerali allo stato ionico permette un’azione di rassodamento sui tessuti rilassati. I trattamenti anticellulite con alghe marine hanno lo scopo di ricostituire l’elasticità del derma attraverso massaggi fino al completo riassorbimento sulla zona da trattare. L’acqua salata contenuta nelle alghe richiama automaticamente i liquidi delle cosce favorendo il drenaggio e contribuendo a ridurre ritenzione idrica e cellulite. La pelle funziona infatti come una membrana che separa i liquidi che si sono concentrati nelle cosce (la cellulite) dall’acqua del mare. La Talassoterapia può trattare la cellulite con il massaggio e la stimolazione per migliorare la circolazione del sangue. Risultati positivi sono riscontrati con prodotti che contengono ingredienti alle alghe. La Thalassocosmesi è dunque la strada più naturale per ridurre il volume degli adipociti tramite un’azione lipolitica e levigante, idratare l’epidermide per conferire un aspetto più tonico, attivare la circolazione capillare per un migliore drenaggio dei tessuti. I nternet N. 1 Gennaio/Febbraio 2006 Gocce di internet Venezia, 14 gennaio 2006 (dalla stampa locale on line). Le hanno apposte l’altro ieri nella sede della Giunta Regionale, a Palazzo Balbi, in calce a un protocollo d’intesa che impegna L’Ulss 12 a fare la gara d’appalto per la realizzazione degli interventi nell’area dell’ex Ospedale al Mare del Lido e il nuovo Palazzo del Cinema (vicino a quello attuale), opera ritenuta fondamentale per assicurare alla Fondazione Biennale di Venezia la possibilità di mantenere e sviluppare la Mostra d’Arte Cinematografica e le iniziative collaterali; il Comune si impegna a sua volta a fare la variante al piano regolatore per consentire di crescere la metratura dell’area edificabile e la Regione a non bocciarla. Ottimista il ministro per i Beni culturali Rocco Buttiglione: «E un segnale positivo per Venezia ma anche per tutte le altre regioni che hanno al loro interno realtà a spiccata vocazione cinematografica. Il cinema italiano e quindi anche la Biennale hanno un futuro solo all’interno di un progetto complessivo che metta a frutto le sinergie più ampie possibili». Nell’area dell’ex nosocomio verrà realizzato un complesso residenziale, turistico, congressuale, culturale, con spazi commerciali e un centro di talassoterapia orientato al benessere. I vincitori della gara dovranno costruire e gestire il Palazzo del Cinema per tutto l’anno, come centro congressi, lasciandolo alla Biennale nel periodo della Mostra Cinematografica. Liguria: nuovi alberghi nel Ponente. Ad aprile 2006 apre il Castellaro Golf Resort ad Arma di Taggia Spotorno offre ora una nuova piscina riscaldata per la talassoterapia. A Diano Marina, invece, c’è una nuova struttura a 4 stelle: il Metropole Il vento di Karpathos Karpathos, la più meridionale delle isole del Dodecanneso, “galleggia” a cinquecento chilometri da Atene, nel mezzo del lungo tratto di mare che separa Creta da Rodi Karpathos, la più meridionale delle isole del Dodecanneso, “galleggia” a cinquecento chilometri da Atene, nel mezzo del lungo tratto di mare che separa Creta da Rodi. Non è la tipica isola greca, tutta spiagge deserte (ma solo negli opuscoli promozionali) e abbuffate di spiedini di pesce. A Karpathos si arriva direttamente con l’aereo, via Atene. La Olympic Airways mette a disposizione voli regolari da Roma e Milano. E già a poca distanza dall’aeropoto si trova la spiaggia di Ariphiatis, una delle predilette dai surfisti europei. Le condizioni sono favorevoli: tutta l’isola è battuta per diversi mesi l’anno da un vento costante ma non impetuoso. Novità sul fronte alberghiero per la Liguria. Il Ponente della regione, oltre a ristrutturazioni ed ampliamenti, proporrà ad aprile una nuova struttura ad Arma di Taggia. Si tratta del Castellaro Golf Resort, un complesso a 4 stelle con golf a 9 buche, beauty center, 3 piscine, campi da tennis, 120 appartamenti in villaggio e 66 camere in hotel. Non solo, ma il Royal di Thalasso News Organo Ufficiale di Assimedithal (Associazione Italiana Medicina della Talassoterapia) http:// www.assimedithal.it [email protected] Direttore Responsabile Leonardo Pràscina Direttore editoriale Carmen Vigliano Comitato Medico Scientifico Prof. Vittorio Fagnoni Prof. Mario De Bernardi di Valserra Dott. Giacomo Susco Dott.ssa Caterina Laita Comitato Tecnico Natura e Ambiente Arch. Monica Pistolozzi Dott. Roberto Rossetti Ing. Fabio Civitarese Comitato Tecnico Progettazione e Design Arch. Alessio Feltri Ing. Pietro Lauro Geom. Giorgio Gallione Marketing e Pubblicità Turbinelleclub Tel. +39 – 393 5856455 www.turbinelleclub.com [email protected] Quest’isola è un’anomalia geografica, una lingua di terra strettissima e allungata, come un enorme gianduiotto, lungo la direzione nord-sud: una montagna che supera i mille metri d’altezza e si tuffa a strapiombo sul mare lungo i due versanti ricchi di pini e mirti. Le pochissime strade asfaltate sono concentrate esclusivamente nella parte meridionale, più pianeggiante e popolosa. Il resto è davvero selvaggio: soltanto sentieri e mulattiere, niente benzinai né meccanici. Persino i noleggiatori di moto e scooter si rifiutano di lasciare che i clienti si avventurino oltre Spòa, il minuscolo centro che segna il confine tra le due Karpathos. Redazione Via Aurelia 19, 17051 Andora (Savona) Italy Redazione di Milano Dott.ssa Caterina Laita +39 3407012609 Stampato da Industria Grafica Rabolini 0331 551417 Gli articoli e le note informative esprimono l’opinione dell’autore e non necessariamente quelle di Thalasso News ulteriormente non impegnando la Redazione o il Direttore responsabile. L’invio di immagini e testi implica la responsabilità dell’autore a fornire su richiesta fonte e autorizzazione non necessariamente scritta. Immagini pubblicate, provenienti da rete internet , implicano disponibilità di utilizzo. Ai sensi della Legge 675\1966 Thalasso News garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità all’invio del presente periodico e\o di comunicazioni personali. Ai sensi dell’art. 13 ai suddetti destinatari è stata data la facoltà di esercitare il diritto di cancellazione dei dati a essi riferiti www.turbinelleclub.com Il turbinelleclub nell’ambito della 7° Edizione della Fiera Balnearia presenterà alla stampa ed ai convenuti il primo Network on Line dei Lidi Marini Talassoterapici. L’operazione prevede la convenzione dei Lidi Balneari con trattamenti di Thalassoterapia i quali distribuiranno ai propri clienti La Vitaly Card Turbinelle che permetterà di usufruire di sconti e raccogliere punti per riceverepresso gli esercenti convenzionati in tutta Italia e strutture turistico ricettive: alberghi, hotel, campeggi, lidi balneari, navi da crociera ecc. consistenti prodotti vacanza. I possessori della Vitaly Card Turbinelle potranno anche accedere attraverso la propria password alle pagine riservate del sito per ottenere una diagnosi medica on line per i propri trattamenti. 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Altra onda nasce, si perde…” 1931 - Figure in spiaggia Paris, Musée firmiamo progetti solo per investimenti sicuri progettiamo il benessere dal mare Turbinelle Thalasso Engineering www.turbinelleclub.com [email protected]