mostra - Comune di Novi Ligure

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mostra - Comune di Novi Ligure
Città di Novi Ligure
M O S T R A
> Foyer del Teatro Marenco
> Auditorium Biblioteca Civica
> Vie cittadine
14 ottobre - 27 novembre 2011
NOVI LIGURE
Città di Novi Ligure
Mostra e catalogo a cura del
Centro Comunale di Cultura “G. Capurro”
Sindaco
Lorenzo Robbiano
Assessore alla Cultura e al Turismo
Simone Tedeschi
Responsabile del Centro Comunale di Cultura “G. Capurro”
Patrizia Orsini
Progettazione e realizzazione della mostra e del catalogo
Lorenzo Robbiano
Patrizia Orsini
Donatella Bagnasco
Clara Molinari
Claudia Sanzó
Progetto dell’Allestimento della mostra
Stefano Bricola
Progetto Grafico della mostra e del catalogo
Irene Parodi
Ufficio Stampa
Michele Carrozzi
Comunicazione Web
Daniela Piano
Segreteria Organizzativa
Personale del Centro Comunale di Cultura “G. Capurro”
Allestimento della mostra
Personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di Novi Ligure
Fonti
Biblioteca Civica di Novi Ligure
Archivio Storico della Città di Novi Ligure
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Fondo dell’Accademia Filarmonica Artistica Letteraria di Novi Ligure
Si ringraziano
Eraldo Leardi, Il Centro Studi “In Novitate”, la Società Storica del Novese;
hanno inoltre collaborato mettendo a disposizione le loro collezioni: Renzo Piccinini, Dino
Bergaglio, Mino Cascarino, Giuseppe Dolcino, Francesco Melone, Mercede Piacentino,
Luciano Rampini, Roberta e Maria Alessandra Villani, Don Franco Zanolli
w w w. c o m u n e . n o v i l i g u r e . a l . i t
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2
Alla fine dello scorso anno ci siamo posti l’obiettivo
di festeggiare in maniera importante il 150°
Anniversario dell’Unità d’Italia, raccogliendo l’invito
del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, che ha dato un notevole impulso alle
celebrazioni.
In tutto il Paese si sono tenute importanti
manifestazioni, spesso concentrate sui “grandi”
avvenimenti del Risorgimento. Anche consapevoli
di questo, abbiamo scelto di concentrarci sul
contributo che la Nostra Città e i novesi diedero al
processo storico che unì l’Italia. Per questo motivo
abbiamo deciso di caratterizzare gran parte degli
eventi approfondendo la storia di Novi in quegli
anni. Tra i momenti più importanti ricordiamo
la Notte Tricolore e la seduta straordinaria del
Consiglio Comunale svoltesi il 16 marzo, la sera
precedente alla proclamazione del Regno d’Italia,
come era stato indicato dal Comitato nazionale per
le celebrazioni. Una partecipazione imponente ha
caratterizzato il 2 giugno, Festa della Repubblica,
che ha visto l’inaugurazione dei nuovi Giardini
Pubblici e tante altre manifestazioni collegate,
organizzate in collaborazione con le associazioni
culturali novesi. Infine, la mostra e questo catalogo
che propongono la storia di Novi Ligure intorno al
1861, raccontata attraverso i luoghi ed i personaggi
del Nostro Risorgimento.
La ricerca attraverso i libri di storia locale e l’archivio
storico cittadino, a cui ha lavorato il personale
della Biblioteca Civica, e la tavola rotonda “Novi
e il Risorgimento”, a cui hanno partecipato storici
e studiosi locali, sono state le principali fonti che
hanno permesso di costruire la mostra NOVI1861.
E’ possibile che non tutto sia qui raccontato, certo
è che man mano che la mostra prendeva forma,
emergevano nuovi documenti, a volte inediti, che ci
hanno dato la possibilità di elaborare uno spaccato
di quegli anni.
Quella di Novi nel Risorgimento fu una storia
importante. Tre novesi furono tra i “Mille” e due
di loro parteciparono allo sbarco a Marsala, cui
Romualdo Marenco, allora giovane musicista,
dedicò il suo primo balletto. Una storia che vide altri
novesi partecipare alla terza guerra di indipendenza
come garibaldini, o tra le fila del Regio Esercito.
L’obelisco di piazza Indipendenza si erge proprio a
loro memoria.
Una partecipazione tanto attiva non ci deve
sorprendere. Novi era infatti un centro economico
di primo piano per il Regno Sabaudo. Negli anni
precedenti alla proclamazione del Regno d’Italia
e in quelli successivi, la nostra città ha conosciuto
un importante sviluppo dell’industria serica. Più di
un terzo della popolazione lavorava nelle filande (in
base al primo censimento ufficiale del 1861, Novi
contava poco meno di 11.000 abitanti) e la seta
prodotta in città, chiamata anche il “bianco di Novi”,
era tra le migliori che si trovava in quegli anni nei
mercati internazionali. L’arrivo della Ferrovia nel
1850, che proseguirà negli anni successivi verso
Genova collegando il porto ligure con Torino, e
successivamente lo sviluppo della rete ferroviaria
verso la Lombardia e Milano, faranno della città
un nodo ferroviario strategico e daranno un spinta
ulteriore all’industria ed al commercio. Sempre nel
1850 a Novi nasce la Società di Mutuo Soccorso, il
secondo sodalizio di questo tipo fondato nel Regno
di Sardegna dopo la promulgazione dello Statuto
Albertino. Fù don Francesco Capurro ad animare
la Società, simbolo di una vivacità delle classi
meno abbienti nella difesa dei propri interessi. Ma
Capurro fu animatore del l’Accademia Filarmonica
- Artistico - Letteraria, fondata lo stesso anno,
segno di un clima culturale fiorente, in grado di
produrre intellettuali di livello nazionale come Paolo
Giacometti, Pietro Isola, il già citato Marenco e molti
altri.
Crediamo di poter dire che questa mostra
rappresenti un momento importante di riscoperta
della Nostra storia: un punto di partenza capace,
nel momento di crisi che stiamo attraversando, di
essere stimolo, soprattutto per i giovani. Quegli
anni, infatti, sono la dimostrazione di come capacità,
cultura e creatività siano la risorsa primaria per la
crescita e lo sviluppo di una città e di un territorio.
Questi elementi hanno sempre guidato Novi e i
novesi nel segno del motto che “sottolinea” il nostro
stemma comunale: IN NOVITATE VIVAM.
Prima di concludere vogliamo ringraziare l’ILVA,
la Fondazione Cassa di Risparmio e la Banca
Carige poiché senza il loro contributo non sarebbe
stato possibile realizzare le manifestazioni per
l’anniversario dell’Unità d’Italia.
L’Assessore alla Cultura
Simone Tedeschi
Il Sindaco
Lorenzo Robbiano
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Indice
Inquadramento socio economico
della città di Novi Ligure nel 1861
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I personaggi del nostro Risorgimento
Romualdo Marenco
Paolo Giacometti
Pietro Isola
Gianfrancesco Capurro
Nicola Pavese
Gerolamo Boccardo
Francesco Fossati
Francesco Cattaneo
Angelo Francesco Carenzi
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I luoghi del nostro Risorgimento
Cartina della Città
Asilo Garibaldi
Cimitero monumentale di Novi Ligure
Giardini Pubblici
Palazzo Pallavicini
Palazzo Tursi
Palazzo Bajardi
Piazza della Stazione
Piazzale Indipendenza
Teatro Marenco
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I cimeli e i documenti del nostro Risorgimento
Centro Comunale di Cultura G. Capurro
Romualdo Marenco
Paolo Giacometti
Pietro Isola
Gianfrancesco Capurro
Collezioni private
Fonti bibliografiche
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Inquadramento socio economico
della città di Novi Ligure
nel 1861
Nel 1861 Novi è capoluogo di un circondario
della provincia di Alessandria. Il 31 dicembre il
1° censimento generale della popolazione italiana
vi conta 11.445 presenti, 1.090 in più rispetto al
1823, anno in cui, con l’apertura della strada reale
Torino-Genova, la città vide cessare il commercio
di transito e di smistamento delle merci che dava
lavoro a più di 3 mila persone.
L’agricoltura impegnava allora una buona metà
della popolazione, l’allevamento del filugello aveva
favorito lo sviluppo della trattura della seta, che già
contava 600 bacinelle con 1.220 addetti.
A partire da quello stesso anno, diventò sempre
più importante l’apporto dei capitali accumulati con
il commercio e giovò soprattutto l’eccelsa qualità
riconosciuta al “bianco Novi” sul mercato di Londra
già nel 1828. Nel 1845 fu attestata la presenza
di 2.000 bacinelle, distribuite in 69 filande con
3.200 operaie e 2.000 operai, impegnati oltre 11
ore il giorno per 90 centesimi, non sufficienti per
comprare 3 chili di pane.
Molte filande erano piccole, a gestione familiare, ma
ce n’erano pure sette che da sole concentravano più
della metà degli addetti, la maggiore ne impegnava
5 centinaia.
La manodopera locale non era sufficiente e da
giugno a settembre erano presenti in città molte
ragazze anche di tenera età, provenienti dai paesi
vicini.
Nello stesso 1845 erano attive importanti tessiture
cotone e di cotone misto a filo con 900 addetti
piccole fabbriche per la lavorazione della canapa
con 200, 6 fornaci con una trentina ed altre
manifatture per un totale di circa 1.200 addetti.
Filanda Armella: cernita dei bozzoli (1925)
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Planimetria di Novi Ligure in epoca napoleonica (1811 - 1815)
Piano regolatore dell’ampliamento della città di Novi Ligure 1887, eseguito dal Geom. A. Ranco
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Interno delle filanda Payen (1916)
Operaie della filanda Ceriana (1909)
i fossi tra la porta dei Cappuccini e quella della
Valle e si è completata una circonvallazione che
dalla strada reale porta all’imbocco delle strade per
Ovada e Gavi.
La prevalenza dell’industria serica su ogni altra
attività era nettissima e un suo momento di crisi
avrebbe avuto gravi ripercussioni sull’intera vita
economica. Ce ne furono in effetti due, una al
tempo della prima guerra di indipendenza, quando
i bozzoli scesero a prezzo vile, l’altra nel periodo
1855-1859 determinata dalle epidemie del baco.
Nel 1861 ogni difficoltà risulta superata per
l’apporto crescente della lavorazione del cotone e
soprattutto per la presenza della ferrovia, giunta a
Novi nel 1850.
Nel 1858 è stato attivato il tronco per Tortona,
poi proseguito sino a Voghera e saldato alla
rete lombarda ed emiliana. Posta al punto delle
diramazioni per Genova, Torino e Milano, Novi è
diventata uno dei centri ferrovieri più importanti
d’Italia.
Nell’ultimo decennio la popolazione ha registrato
un rapido incremento. Ora conta 8.553 abitanti
insediati in forma accentrata e 2.892 sparsi isolati
nella campagna e aggregati in piccoli nuclei.
Le famiglie sono 2.525, le case occupate 1.039,
le vuote 50. La popolazione attiva nell’industria
uguaglia quella addetta all’agricoltura; sono
entrambe attestate attorno al 40 per cento del
totale.
L’impianto topografico e il volto stesso della città
hanno registrato i segni di tanti mutamenti. Nel 1823
la strada reale aveva incanalato fuori dal centro
gran parte del traffico che prima l’attraversava e
aperto nuove opportunità di insediamento verso
Pozzolo e Serravalle.
La ferrovia ha attivato un nuovo polo di attrazione
e non ha frenato l’espansione del borgo dei
Cappuccini a nord, dello Storto e delle Lavandaie a
est. E’ stato chiuso lo spalto tra porta Valle e porta
Genova, sono stati appianati i terrapieni e riempiti
Lampioni a gas in piazza della stazione (1891)
La nobiltà genovese ha diradato le presenze nei
palazzi di città e ha cominciato a privilegiare le ville
in collina per i suoi soggiorni estivi; i nuovi palazzi li
sta costruendo la borghesia industriale.
Sono fra essa i 37 cittadini che nel 1839 hanno
portato a termine a proprie spese la costruzione del
teatro Carlo Alberto.
La grande maggioranza della popolazione vive nelle
ristrettezze e sotto lo stimolo dei ferrovieri, i primi a
maturare una coscienza di classe, è nata da poco la
Società di Mutuo Soccorso, da subito una delle più
fiorenti nel Regno di Sardegna.
Con l’Unità d’Italia si è posto il problema delle
omonimie e, con decisione unanime del Consiglio
Comunale, Novi decide di dirsi “Ligure”. Il
provvedimento sarà ratificato l’11 gennaio 1863,
ma l’anno successivo Novi si troverà inserita nel
Compartimento statistico denominato Piemonte e
nascerà l’equivoco che dura tuttora.
Eraldo Leardi
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I personaggi
del nostro Risorgimento
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Romualdo Marenco
Novi Ligure, 1841 - Milano, 1907
Romualdo Marenco nacque il 1° Marzo 1841 a Novi
Ligure, piccolo operoso centro dell’alessandrino,
sede di filande e aziende imprenditoriali, accanto
alle quali si era sviluppata una intensa vita sociale e
culturale, testimoniata dalla presenza di numerose
associazioni.
Figlio di Giacomo Marenco, dipendente del Comune
di Novi Ligure e di Maria Mottiero, tessitrice, il
giovane Romualdo, settimo di otto figli, crebbe
respirando la “polvere del palcoscenico”, infatti
seguiva la madre che, rimasta vedova, prestava
la propria opera come sarta presso il Teatro Carlo
Alberto di Novi Ligure. La sua carriera scolastica
fu modesta. L’amore per la musica fu sempre vivo
in lui e lo portò, a 12 anni, ad entrare a far parte
della banda cittadina come suonatore di triangolo.
L’anno successivo gli fu consentito di partecipare,
in qualità di violinista, alle esecuzioni della stagione
autunnale, presso il Teatro Carlo Alberto. A 15 anni
se ne andò da Novi e cominciò una lunga carriera
musicale che lo portò prima a Genova, poi a Milano,
dove collaborò con il celebre coreografo Ferdinando
Pratesi e dove consolidò la propria reputazione
di autore di musica per balletto. Determinante
fu l’incontro con Luigi Manzotti, che lo portò a
comporre la musica per Sieba (Torino 1878),
Excelsior (Milano, La Scala 1881), Amor (Milano, La
Scala 1886), Sport (Milano, La Scala 1897).
In seguito alla morte di Pratesi, Marenco ne sposò
la vedova, Filomena Panizza, e considerò figli suoi
Alfonso e Giovanni, nati dal matrimonio di Filomena
con il Pratesi. La sua opera più nota fu Excelsior,
rappresentato per la prima volta l’11 gennaio
1881, al Teatro alla Scala di Milano. Il successo fu
immenso, seguito da migliaia di repliche in Italia e
all’estero.
Nel 1898 si trasferì a Lugano, dove soggiornò
otto anni. Viveva impartendo lezioni di violino e di
pianoforte e dedicandosi alla composizione.
Durante il soggiorno a Lugano cominciò a prendere
forma il sogno di legare il suo nome di musicista
ad un’opera veramente grande, per la quale già da
tempo, aveva scritto il libretto. Era un dramma in
un prologo e tre atti, intessuto su un episodio della
storia danese del XVIII secolo.
Il Federico Struensèe, doveva debuttare al Teatro
Regio di Torino ma, a causa dell’opposizione
della Ditta Ricordi, che aveva un’altra opera da
rappresentare, Marenco fu costretto a ritirare il suo
lavoro. Questo fatto gli causò un tale dispiacere,
che decise di non far più rappresentare l’opera,che
fu poi messa in scena postuma a Novi Ligure, il 7
novembre 1908 al Teatro Carlo Alberto.
Dopo il lungo soggiorno in Svizzera Marenco tornò
in Italia, ma, nonostante i successi che lo avevano
reso famoso in tutto il mondo, si trovò in gravi
ristrettezze economiche.
Nell’estate del 1906 lo colpì una grave malattia, a
seguito della quale il Maestro si spense, il 9 ottobre
1907, a Milano, dopo una vita onesta e operosa
dedicata alla musica.
La famiglia Pratesi nel 1967, decise di donare
la documentazione in suo possesso (spartiti e
manoscritti) alla Biblioteca di Novi Ligure.
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Le opere
Altre composizioni
1861
Les Caprices, Tito di G. Ricordi, Milano
1865-1870 ?
Balli
1860. Niccolò de Lapi
1860. Lo Sbarco di Garibaldi a Marsala e la Presa di
Palermo
1862. Edelina
1867. Il Corsaro
1868. Armida (Cleofe)
1870. Amore ed Arte
1870. Flora (La Regina dei Fiori)*
1870. Giuditta
1870. Bianca di Nevers
1870. La danzatrice
1872. Alfa e Omega*
1873. I Sette Peccati Capitali (Ric-a-Rac)
1873. Nephte*
1874. Ermanzia (Tentazione)
1874. Lorenzino de’ Medici
1876. Sieba (La Spada di Wodan)
1880. Day-Sin (Day-Sing)
1880. Delial
1880. I Moncada
1881. Excelsior
1882. Daï Natha
1882. La Sirena
1882. Emma Florans alla Corte di Portogallo
1883. Flik e Flok*
1883. L’Astro degli Afghan
1884. Le Diable au Corps (Berta)
1884. Metempsicosis
1886. Amor
1887. Annibale
1889. Teodora
1891. Zarica
1894. Vera
1896. Strategia d’Amore
1897. La figlia di Boby
1897. Dolores
1897. Sport
1900. Eureka
1901. Haydee
1904. Bacco e Gambrinus
1905. Luce
1907. Federico Struensée
* in collaborazione con altri autori
Tra parentesi altro titolo della medesima opera
La fiera
1867
Rimembranze di Boscomarengo. Elisa, F. Blanchi, Torino
1871
Illusioni Giovanili, Tito di G. Ricordi, Milano
Fibre femminili, Tito di G. Ricordi, Milano
Raggi di luna, Tito di G. Ricordi, Milano
1872
Farfallini, Tito di G. Ricordi, Milano
post 1875
Generale Carenzi, E.F. Bogani, Milano
1880
Le Sirene dell’Arte, Giudici e Strada, Torino
1882
Quadriglia sopra cari motivi, R. Stabilimento Ricordi,
Milano
Voce dal Nord, Edizioni Ricordi, Londra
4 Danze: Occhi neri; Capelli Biondi; Visite; Mano a Tutto,
Stabilimento musicale Ditta Francesco Lucca, Milano
1883
Credimi, Kunkel Brothers, St. Louis, Usa.
Jeanne, Editions Ricordi, Milano
Le Derniere Amour, Editions Ricordi, Milano
Le Portrait de M.lle Laus, Editions Ricordi, Milano
Le Souris de Ma belle, Editions Ricordi, Milano
Les Honneurs Militaires, Editions Ricordi, Milano
Les Vagues Argentines, Editions Ricordi, Milano
N’la touchez pas, Editions Ricordi, Milano
Une douce parole, Editions Ricordi, Milano
1884
Rimembranze dei colli di Lecco: Invito al mare, Il futuro,
La partenza, L’abbandono, Desideri, Stabilimento
musicale Ditta Francesco Lucca, Milano [in precedenza
di Gio. Canti, Milano?]
All’Osteria del Tempo Perduto e viceversa, Stabilimento
musicale Ditta Francesco Lucca, Milano [in precedenza
di Gio. Canti, Milano?]
In Treno Celere, Stabilimento musicale Ditta Francesco
Lucca, Milano
Le gemelle, Stabilimento musicale Ditta Francesco
Lucca, Milano
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Telegrafiste, Stabilimento musicale Ditta Francesco
Lucca, Milano [in precedenza di Gio. Canti, Milano?]
Sinfonie del Popolo, Stabilimento musicale Ditta Francesco Lucca, Milano
I Soggiogati, Stabilimento musicale Ditta Francesco
Lucca, Milano
Danze in Villa, Stabilimento musicale Ditta Francesco
Lucca, Milano
4 Ballabili: Il Varo della Lepanto; Le Dernier Amour;
N’la Touchez Pas; Le Souris de Ma Belle, Stabilimento
musicale Ditta Francesco Lucca, Milano
Le Rive del Verbano, Stabilimento musicale Ditta Francesco Lucca, Milano [in precedenza di Gio. Canti, Milano?]
Mazurca Alsacienne, Paris [da Excelsior?]
Esposizione Artistica di Torino 1884
1887
Cuscini volanti
Charitas, Ricordi, Milano
Fianco lesto, Edizioni Ricordi, Milano
Viole e margherite, Edizioni Ricordi, Milano
Roma-Bitter, Pigna & Rovida, Milano
1889
Aliti d’aprile, Tipo-Litografia Sordo Muti, Genova
1890
Nozze d’Oro, manoscritto
1891
Pizzicato Nuovo, manoscritto
L’Apparir delle Stelle, G. Ricordi e C., Milano
1893
Quattro danze da sala per pianoforte: Riflettimo...,
Eleonora, Lunga attesa, Arrivo inatteso, Fratelli Pratesi,
Milano
tra 1894 e 1900
Ballabili per orchestra: Al genio di Giuseppe Strauss,
Amor Sublime, Rosetta, Je rêve mon pays, Non voglio
marito, Bella Elvezia, Note al vento, Sposatemi!..., Scintille roventi, Parola d’ordine, Edizioni Arturo Demarchi,
Milano
1900
Il Canto dei Cooperatori, R. Fantuzzi Editore, Milano
Auxilium ex alto, Studio dentistico Sollichon, Milano
1901
Maria Excelsior, in Omaggio al SS. Redentore e al suo
Vicario, Tip. Arcivescovile, Genova
1905
Lo spazzacamino (in La voce dei Bambini di Clara e
Elisabetta Alleoni, Tessin-Touriste, Lugano 1905)
1906
Inno al Sempione
1906
Marcia dei Ginnasti, G. Ricordi & C., Milano
s.d.
Salve o rupe...: inno popolare sammarinese, manoscritto
Manina elettrica, E. De Vasini Editore, Casale Monferrato
Gina: Polka Milanese, in Eureka: grande album di danze
per pianoforte, R. Fantuzzi Editore
Inno repubblicano (Noi vogliam che ricchi e poveri),
manoscritto
Madre e figlia, manoscritto
Danza degli Automi, manoscritto
Marche espagnole et Bolero, manoscritto
Baltassar, manoscritto
In guardia!, manoscritto (post 1900)
I piccoli viaggiatori, Stabilimento Musicale Samuele
Reggiani, Lugano (1900?)
Tempo antico, Cooperativa editrice musicale, Milano
Le gemelle, Gio. Canti, Milano
Posaune, manoscritto
Cuore Innamorato
Delirio
Idee Vaganti
Milan-Milan
Modi Gentili
Tiratori Italiani
Valzer delle Farfalle
Denaro, denaro, denaro!
1895
En Cycle: gladiator phebus, Milano
1896
Anisetta Zambolo, Zambolo, Gastelli et C., Milano
1897
Motocycle, G. Ricordi e C., Milano
1898
Permette un giro?, Tour des dames!, Già impegnata!,
L’ultimissimo!, Carisch & Janichen, Milano
15
Fondo Marenco conservato presso la
Biblioteca Civica di Novi Ligure
partitura.
Cuscini volanti. Galoppe, partitura.
Manoscritti letterari
Lodi Armando : Pergamena Brindisi …. Dedicata a R.
Marenco e datata “Novi Ligure, 16 gennaio 1898”
Danza degli automi. Mazurka per pianoforte di R.
Marenco
[Senza titolo], sonetto, Carissimo Garibaldi,
Dolores, dramma mimico in tre Atti di G. Pratesi musica
di R. Marenco, partitura.
Al buon umore, sonetto.
Appunto coreografico autografo, scena 5.
Dolores, pantomima in 3 Atti di G. Pratesi, musica di
R. Marenco. 1897, Torino 16/9, trascrizione per solo
pianoforte
Il bacio dell’arte. Libretto coreografico di R. Marenco.
Copia per il coreografo e il compositore di musica,
autografo,
Excelsior. Ballo del cavaliere L. Manzotti, musica del
maestro e cavaliere R. Marenco, partitura.
Lettera al mio amico Perosio, sonetto
Federico Struensée, melodramma in un prologo e tre
atti, parole e musica di R. Marenco, partitura in quattro
volumi.
Nuove condizioni per la dote, autografo
Federico Struensée, minute varie per canto e pianoforte
Oroscopo, sonetto
Foglietto. Ballo Bacco e Gambrinus di G. Pratesi, Musica
di R. Marenco
L’Arte al sacrificio, sonetto.
Per l’avvenire della musica in Italia
Sonetto ad una bella, sonetto
Sonetto epigramma, sonetto
I Moncada, musica del maestro R. Marenco, ballo. Partitura degli atti I, II, III. Vi è inoltre la trascrizione completa
per pianoforte a stampa (Milano, E. Sonzogno ed. n. E.
S. 190) : in tutto sono cinque volumi.
Verdi, sonetto
La figlia di Boby. Commedia mimica in quatto atti di
G. Pratesi, musica di R. Marenco, trascrizione per
pianoforte.
Musica manoscritta
Azione Coreografica in sei quadri di G. Pratesi. Bacco e
Gambrinus, musica di R. Marenco, partitura.
La figlia di Boby. Commedia mimica in quatto atti di
G. Pratesi, musica di R. Marenco, partitura Copisteria
musicale del Prof. Achille Bernardi
Bacco e Gambrinus, Ballo, partitura
Luce, ballo, partitura.
Ballo La Danzatrice di Pratesi. Foglietto, (“Guida”)
Madre e figlia, schizzi vari.
Ballo Metempsicosi. Libretto di G. I. Armandi. Coreografia di C. Smeraldi. Musica di R. Marenco . Partitura
Marche e spagnole et Bolero per pianoforte, manoscritto.
Baltassar di E. Heine, declamazione per baritono di R.
Marenco, trascrizione per canto e pianoforte. Dedicato
“Alla celebre pianista signora Maria Wieck”
Nozze d’oro. Andante per oboe e fagotte di R. Marenco
con Accompagnamento di Quartetto ad Arco, partitura.
Sulla musica coreografica
Baltassar di E. Heine, declamazione per baritono di R.
Marenco, su parole di E. Heine, trascrizione per canto e
pianoforte. Dedicata “All’amico Vasselli. R. Marenco”
Baltassar di E. Heine, declamazione per baritono di
R. Marenco, versi di E. Heine . Musica di R.Marenco,
Nozze d’oro. Andante per oboe e fagotte di R. Marenco
con Accompagnamento di pianoforte, partitura.
Parte anonima di “Posaune” .
Pizzicato nuovo. Partitura.
Strategia d’amore. Idilio giocoso in due parti di C. A.
16
Blengini, musica del Cav. R. Marenco, partitura manoscritta.
MUSICA A STAMPA
sette atti e nove quadri di Luigi Manzotti, musica di
R. Marenco, riduzione per pianoforte fatta dall’autore.
Milano, Premiato Stabilimento Musicale L. Stoppa,
rilevatario delle Edizioni Giudici & Strada, A. De Marchi,
A. Tedeschi. Con riduzione manoscritta di alcune parti
Auber, Daniel François Esprit: Fra Diavolo, opera di D. F.
E. Auber. Milano : Ricordi.
Auxilium ex alto. Omaggio all’amico Emilio Sollichon,
Milano, Stab. Art. Cromolit.
Ballabili per orchestra del cav. R. Marenco : Al genio
di Giuseppe Strauss, valzer. - Rosetta, Mazurka. - Je
rêve mon pays , Mazurka. - Non voglio marito, Polka.
- Scintille roventi, Galopp. Excelsior, azione coreografica, storica, allegorica, fantastica di Luigi Manzotti, musica di R. Marenco. Edizione
completa per pianoforte.
Il canto dei Cooperatori. Poesia del prof. Giovanni
Bertacchi, musica del maestro R. Merenco, Milano :
R. Fantuzzi editore. Partitura per banda e spartito per
canto.
L’astro degli Afghan. Ballo in sei Atti del coreografo
Ferdinando Pratesi, musica del maestro R. Marenco.
Riduzione per pianoforte solo, Milano : Stabilimento
musicale F. Lucca.
La figlia di Boby. Commedia mimica in quatto atti di G.
Pratesi, musica di R. Marenco. Zuffolata di Boby nell’atto
II, riduzione per pianoforte di Iginio Corsi, Milano :
Officina E. F. Bogiani
La figlia di Boby. Commedia mimica in quatto atti di
G. Pratesi, musica di R. Marenco, Valzer dell’atto I,
riduzione per pianoforte di Iginio Corsi, Milano : Officina
E. F. Bogiani
Le diable au corps. Berta. Opera comique en 3 Actes
paroles de Bulm & Tochè, musique de R. Marenco. Traduction italienne par Enrico Goliasciani. Partition Piano
& Chant arrangée par C. Genet, Paris, Aux Cloches de
Corneville, L. Bathlot Editeur.
Marcia dei ginnasti per pianoforte di Romualdo Marenco, espressamente composta pel Concorso Internazionale Ginnastico. – Milano 1906. Milano : Ricordi & C.
Prime bozze della musica di Bacco e Gambrinus che
l’autore sottoscritto regala della sua voglia migliore
al suo buon figliastro e più affettuoso fra i suoi amici,
Alfonso Pratesi.
Sieba (o la Spada di Wodan), azione coreografica in
17
18
Paolo Giacometti
Novi Ligure, 1816 - Gazzuolo, 1882
Giacometti ha legato il suo nome alla città di Genova,
città nella quale si trasferì ancora in tenera età, dopo
la morte del padre, avvenuta nel 1817. Frequentò
il Collegio Reale iscrivendosi poi all’Università per
dedicarsi agli studi giuridici. All’età di diciannove
anni compose Rosilde, dramma in versi in quattro
atti. Il successo dell’opera, rappresentata a Genova,
lo indusse ad abbandonare l’ufficio del Causidico
presso cui aveva trovato lavoro per dedicarsi
unicamente al teatro.
Dopo aver composto due commedie - Il poeta e la
ballerina e Quattro donne in una casa - con l’intento
di descrivere la vita eroica di Cristoforo Colombo,
si dedicò all’opera intitolata al navigatore. Queste
opere incominciarono a farlo conoscere anche
fuori dal mondo teatrale genovese, vennero infatti,
rappresentate anche a Torino, Palermo, Lucca,
Firenze, Roma e Venezia, consentendogli di entrare
in contatto con letterati dell’epoca, quali Niccolini,
Paravia, Brofferio e Prati. Da questo momento
infatti, conosciuto quasi in tutta Italia, compose
altre opere: Un poema e una cambiale, Fieschi e
Fregoso, Per mia madre cieca, Le tre classi della
società, Camillo Faà di Casale, Carlo II Stuart, Paolo
da Novi, La benefattrice, L’amico di tutti, I misteri
dei morti.
Affascinato dagli eventi politici del tempo, proprio
nel pieno del periodo risorgimentale che Giacometti
scrisse più alacremente. Sono di questo periodo:
Cola di Rienzo e la serie di drammi politico-sociali
Le metamorfosi politiche, La moglie dell’esule,
Inclinazioni e voti, Il milionario e l’artista, Gli
educatori del popolo, Nobili, cittadini e plebei, Il
villaggio e la città, Il patrimonio dell’orfana, La dama
in seconde nozze.
Nel 1849 successe ad Alberto Nota come
commediografo della Regia Compagnia Sarda di
Torino.
Separatosi dalla moglie infedele nel 1853 il
drammaturgo entrò in una profonda crisi. A tale
periodo risalgono le sue due opere più famose: il
dramma La colpa vendica la colpa, Inclinazione
e voti e La morte civile. Quest’ultima opera è
fortemente influenzata dall’esperienza coniugale e
tratta del tema del divorzio in maniera anticlericale:
un ergastolano, evaso dal carcere, si suicida, pur di
non costituire un ostacolo alla moglie e alla figlia
che, nel frattempo, si sono rifatte una nuova vita.
“La morte civile” ha un notevole successo e diviene
cavallo di battaglia di attori dell’epoca, quali Ermete
Zacconi e Novelli.
Nel 1854, venne chiamato a Gazzuolo, vicino a
Mantova, per risollevare le sorti di una compagnia
teatrale locale in crisi. Qui scrisse il Torquato Tasso
e conobbe la sua futura seconda moglie.
Nel 1878, invecchiato precocemente e sofferente
nel fisico, Giacometti tornò a stabilirsi a Novi Ligure,
dove trascorse un periodo tranquillo e scrisse tra
l’altro La lettera anonima.
Nel 1882, tornò a Gazzuolo, per rivedere il borgo
in cui aveva trascorso momenti felici e vi morì il 31
agosto dello stesso anno. È sepolto a Genova (che
gli ha dedicato una via), nel Cimitero Monumentale
di Staglieno.
Nel complesso, ha scritto 120 lavori teatrali, alcuni
dei quali ancora inediti.
19
Le opere
1833
Danvelt – ossia il “Trionfo dell’innocenza in Londra”. –
Tragedia rappresentata la prima volta al Teatro Diurno
dell’Acquasola di Genova
1835
Riccardo di Monforte ossia “L’onore riacquistato dopo
dieci anni” - Tragedia rappresentata al Teatro Diurno di
Genova il 24 maggio 1835. il manonoscritto è conservato
presso la Biblioteca Civica di Novi Ligure
1836
Rosilde – Commedia rappresentata dalla Compagnia Paladini al Teatro Carlo Felice di Genova il 31 agosto 1836.
1836
Luisa Strozzi
1837
Luigi Camoens
Una famiglia di artisti
Paolo De Fornari - Rappresentata al Teatro delle Vigne di
Genova il 7 ottobre 1837
Godeberto Re dei Longobardi - Rappresentata al Teatro
Diurno di Genova il 14 giugno 1838
Stefano II
1838
Corinna - Rappresentata al Teatro Diurno di Genova il 16
maggio 1842
1839
Illusioni e realtà –Rappresentata a Torino il 16 ottobre
1852
Pellegrino Piola - Rappresentata al Teatro Diurno di
Genova il 1° maggio 1841
1840
Virtù e bellezza
Giulia
La famiglia Lercari – Tragedia rappresentata a Genova al
Teatro S. Agostino il 10 febbraio 1840 dalla Compagnia
Domeniconi
1841
Il poeta e la ballerina – Commedia rappresentata a Roma
al Teatro “Metastasio” il 23 novembre 1841
Cristoforo Colombo - Dramma
Domenichino - Rappresentata a Genova al Teatro S.
Agostino il 13 febbraio 1841
1842
Quattro donne in una casa – Commedia rappresentata a
Rovigo dalla Compagnia “Giardini – Woller - Belatti”, nel
dicembre del 1842
I Carrara – Rappresentata a Livorno il 22 agosto 1842
dalla Compagnia “Giardini”
1843
Dopo morte – Rappresentata a Torino nel novembre 1843
Un poema e una cambiale – commedia scritta a Bologna
per la Compagnia “Giardini” e rappresentata da questa al
Teatro del Corso il 25 febbraio 1843
Isabella Del Fiesco – Tragedia rappresentata a Roma al
Teatro Argentina il 23 maggio 1843 dalla Compagnia
Domeniconi.
Miss Baba – Traduzione dal francese - Rappresentata a
Roma il 6 giugno 1843
1844
I Fieschi e i Fregosi – Tragedia rappresentata a Genova al
Teatro S. Agostino il 17 Febbraio 1844 dalla Compagnia
Domeniconi
Per mia madre cieca – Dramma rappresentato a Genova
al Teatro S. Agostino 10 gennaio 1844 dalla Compagnia
Domeniconi
Serafina
Un testamento - Rappresentata dalla Compagnia Domeniconi
1845
Le tre classi della società – Commedia rappresentata a
Genova al Teatro Diurno dell’Acquasola il 2 settembre
1845 dalla Compagnia “Giardini”
La moglie dell’omicida – ossia “Il sacrificio più grande
dell’amore coniugale” in origine “Cecilia Morandi” ossia
“L’amore di una donna” - Rappresentata a Genova al
Teatro Diurno il 5 agosto 1845.
1846
Le due ballerine – Rappresentata a Firenze nel novembre
1846
Camilla Faa da Casale – Dramma storico rappresentato a
Firenze al Teatro Nuovo il 29 ottobre 1846 dalla Compagnia “Giardini”
La benefattrice e l’ingrato – Dramma rappresentato a
Firenze nell’autunno del 1846 dalla Compagnia “Giardini”
1847
Paolo da Novi
Carlo II Re d’Inghilterra – Dramma storico rappresentato
a Verona dalla Compagnia “Woller” al Teatro “Sardi” il 10
giugno 1847
20
L’amico di tutti – Rappresentata a Torino il 10 febbraio
1850
I misteri dei morti – Rappresentata a Genova il 18 marzo
1848
Roma risorta – ossia “Pio IX”
1848
Stefania – Rappresentata a Torino il 3 Luglio 1848
Cola di Rienzo – Dramma rappresentato a Firenze al Teatro “Cocomero” nell’autunno del 1848 dalla Compagnia
“Internari e Colomberti”
Amore e Gloria – ossia “La serva Maria” Rappresentata a
Genova al Teatro S. Agostino il 18 marzo 1848
Siamo tutti fratelli – ossia “Il villaggio e la città” – Dramma
rappresentato a Torino al Teatro “Carignano” dalla Compangia “R.Sarda” per il Carnevale 1849
1849
Le metamorfosi politiche del Secolo XIX – Rappresentata
a Vercelli dalla Compagnia “R. Sarda” il 9 dicembre 1849
Il patrimonio dell’orfana – Rappresentata a Torino dalla
Compagnia “R. Sarda” nell’autunno 1849
Il Fisionomista – Commedia scritta a Firenze nell’estate
del 1849 per la Compagnia “R. Sarda”, ma rappresentata
per la prima volta in forma sperimentale dalla Società dei
Filodrammatici Fiorentini la sera dell’8 novembre 1849 al
Teatro “Cocomero” di Firenze.
I martiri toscani
1850
Gli educatori del popolo – Rappresentata al Teatro “Carignano” di Torino dalla Compagnia “R. Sarda” nel 1850
La donna – Dramma rappresentato a Firenze dalla Società Filodrammatica nel giugno del 1850
1851
La moglie dell’esule – Dramma rappresentato a Torino al
Teatro “Carignano” dalla Compagnia “R. Sarda” nel 1852
La donna in seconde nozze - Rappresentata a Torino al
Teatro “Carignano” dalla Compangia “R. Sarda” nel 1851
Inclinazione e voti – Commedia rappresentata a Torino
al Teatro “Carignano” dalla Compagnia “R. Sarda” nella
primavera del 1851.
Il milionario e l’artista – Dramma rappresentato a Torino
al Teatro “Carignano” dalla Compagnia “R. Sarda” nel
carnevale del 1851
1852
Corilla olimpica ossia “Maria Maddalena Morelli” – Dramma storico rappresentato a Genova al Teatro Carlo Felice
nell’estate del 1852
1853
Elisabetta Regina d’Inghilterra – Dramma storico rappresentato a Venezia al Teatro “Apollo” dalla Compagnia
“Sadowski” il 2 maggio 1853
La trovatella di S. Maria ossia “La notte del Venerdì
Santo” – Dramma rappresentato nell’inverno del 1855 dai
Filodrammatici
1854
La colpa vendica la colpa – Dramma rappresentato a
Torino dalla Compagnia “Leigheb” nel giugno 1854
Lucrezia Maria Davidson – Dramma storico rappresentato
a Brescia dalla Compagnia “Leigheb” il 13 dicembre
1854
1855
Torquato Tasso – Dramma storico scritto a Gazzuolo
nell’estate 1855 e rappresentato la prima volta al Teatro
Scientifico di Montova dalla Compagnia “Leigheb” nelle
sere 19 e 20 settembre 1855
1857
Giuditta – Tragedia rappresentata a Madrid al Teatro de la
Calle de Jovellanos il 10 ottobre 1857 dalla Compagnia
“Ristori”
1860
Bianca Maria Visconti - Rappresentata a Madrid al
Teatro de la Calle de Jovellanos il 21 gennaio 1860 dalla
Compagnia “Ristori”
1861
La morte civile – Dramma in cinque atti rappresentato a
Fermo il 6 settembre 1861 dalla Compagnia “Dondini”
1862
L’indomani dell’ubriaco – Commedia popolare rappresentata a Torino al Teatro “Gerbino” il 4 ottobre 1862 dalla
Compagnia “Bellotti-Bon”
1863
Luigia Sanfelice – Dramma rappresentato a Napoli al
Teatro “Del fondo” dalla Compagnia “Ristori” il 19 febbraio
1863
Eponina – Tragedia
1864
Ferdinando Carlo di Gonzaga ossia “L’ultimo dei Duchi di
Mantova” – Dramma storico rappresentato al Teatro “Re”
di Milano il 28 settembre 1864 dalla Compagnia “Rossi”.
1865
Figlia e madre ossia “Le storie intime” – Rappresentato
a Firenze al Teatro “Alfieri” dalla Compagnia “Ristori” l’8
marzo 1865
Sofocle – dramma storico scritto a Gazzuolo nella primavera del 1865 e rappresentato per la prima volta a Napoli
nel Teatro dei “Fiorentini” il 2 aprile 1866.
1867
Maria Antonietta Regina di Francia – Rappresentata a
New York al Teatro “Francese” il 7 ottobre 1867 .
21
Il matrimonio di un trovatello – ossia “Mistero!”
1868
Arrigo IV il salico ossia “La Chiesa e l’Impero”
1869
Unità morale in famiglia – Rappresentata a Firenze al
Teatro delle “Logge” l’11 febbraio 1869 dalla Compagnia
“Ristori”
1873
Michelangelo Buonarroti – Rappresentata al “Politeama
Fiorentino” il 26 luglio 1873
Fondo Giacometti conservato presso
la Biblioteca Civica di Novi Ligure
A Mantova libera Mantova : Luigi Segna, 1866
A Trieste Manoscritto autografo
Ai miei amatissimi zii, Pietro e Sesa. Manoscritto (1855)
All’egregio e buon zio Pietro nel suo giorno onomastico.
Manoscritto (1857)
Paolo da Novi. Manoscritto con autografo
Renata di Francia e gli Ugonotti – Rappresentata a Londra
al “Regio Teatro” dell’Opera Comica
Parole d’affetto che non potè pronunciare sulle tombe di
Belfiore in nome degli operai di Mantova (1866)
1875
Lotta crudele – Rappresentata a Faenza dalla Compagnia
“Sadowski” il 26 gennaio 1875
Camiola Turinga
Povertà in guanti
Appunti. “Gli estremi si toccano – Le metamorfosi del
matrimonio. Manoscritto
1878
Tusnelda ossia “Il gladiatore di Ravenna “( dallo spagnolo)
Appunti storici. Manoscritto
Appunti per la commedia “Predilezioni in famiglia”
Manoscritto
Appunti su Agnese Visconti Gonzaga. Manoscritto
1879
Piaga del giorno – Rappresentata a Torino dalla Compagnia drammatica “Rossi” nell’autunno 1879
Lettera anonima
Appunti sul Teatro Greco e Romano
1880
Luigia di Guzman e i Braganza
Argomenti vari di commedie (incompleti). Manoscritto
Appunti sulla Corte di Ferrara. Manoscritto
L’arpa del poeta infermo. Manoscritto
Altri scritti
Le nozze del signor Agostino Tasso e Zeli Rustano
(cantica) , Discorso commemorativo dei prodi italo-franchi
caduti nella guerra di Lombardia , Il cantico di Sicilia, Versi
per le nozze del dott. Ercole Dall’Acqua e della Signora
Teresina Sandri, Funebri cerimonie e parole commemorative in onore dell’ing Attilio Mori da Mantova,
Pel quattordicesimo anniversario dei Martiri di Belfiore,
A Mantova libera (canto), Cronache patrie – I Martiri di
Belfiore
Arte e bisogno. Manoscritto
Blanche Marie Visconti. Tragedie en cinq actes en vers.
expressement ecrite pour Mme Adelaide Ristori. Paris :
Typographie Morris, 1859
I cacciatori delle Alpi. Manoscritto autografo
Il cantico d’Italia in Campidoglio. Manoscritto autografo
Canto della Polonia. Manoscritto autografo
La colpa vendica la colpa. Il Poeta e la ballerina. Milano :
Sonzogno, 1889
Il Conte di Franstamare. Manoscritto autografo
Denari e baci. Manoscritto autografo
Due lettere autografe al Dr Verri
22
Judith . Paris : Michel-Ange, 1858
Teatro. – Torino : Risso
Luisa di Guzman. Manoscritto non autografo, 1880
Teatro scelto. - Mantova : Negretti e C., 1857
Margherita di Danimarca. Frammento dell’Atto I
Teatro scelto. – Milano : Libreria Sanvito, 1859
Marie Antoinette. New York : Theatre Francais, 1867
Marie Antoinette. Florence : M. Ricci, 1869
.Marie Antoinette. Milano : Carlo Barbini, 1874
Michelangelo Buonarroti. –Milano : Carlo Barbini, 1874
Mistero. Manoscritto autografo s.d.
Nel di natalizio del suo ottimo Zio Arciprete Don Pietro
Saglio. Manoscritto autografo, 1862
Nel di onomastico della mia buona ed egregia zia Teresa
Saglio, 1856
Nel giorno onomastico dell’egregio e Rev. Don Pietro
Saglio Arciprete di Gazzuolo. Manoscritto autografo
Nelle solenni esequie dei Prodi Italo-Franchi caduti nella
guerra di Lombardia. Discorso commemorativo letto nella
chiesa di S. Maria in Gazzuolo il 31 luglio 1859. Casalmaggiore : Tipografia fratelli Bizzarri, 1859
Nell’occasione della prima messa del sacerdote Paolo
Ienedini. Manoscritto autografo, 1858
Note per l’ Agar . Manoscritto autografo
Note storiche per il Giacomo Trivulzio – Manoscritto
autografo
Per le fauste nozze del Dr Ercole Dall’Acqua con la Sig.
Teresina Sandri, 1861
Prologo alla Renata di Francia. Manoscritto non autografo
Quattro lettere autografe allo zio Don Pietro Saglio
Reneè of France – and the huguenots, Paris : Morris,
1873
Ricolfago e Solaria. Manoscritto autografo
Riccardo di Monforte. Manoscritto autografo
Rodolfo conte di Rothenborgo . Manoscritto autografo
Sofocle. Manoscritto, 1865
Luisa di Guzman.Studi. Manoscritto autografo
23
24
Pietro Isola
Novi Ligure, 1785 – Novi Ligure, 1873
Discendente da un’antichissima e nobile famiglia
ligure, nacque a Novi Ligure il 31 dicembre 1785
da Emanuele e Maria Maddalena Camusso.
Scarse sono le notizie sulla sua giovinezza, ma
è certo che ricevette una buona istruzione, vista
l’approfondita conoscenza dei classici della
letteratura. Inoltre, fu ottimo conoscitore della lingua
inglese, al punto che non è azzardato ipotizzare per
lui un lungo periodo di soggiorno in Gran Bretagna.
Le prime notizie certe che lo riguardano sono
relative alla sua presenza, nel 1816, nel reggimento
delle Guardie del Re dell’Esercito Sardo: promosso
sottotenente nel luglio 1820, ottenne la nomina a
tenente nel gennaio 1831.
Militante della Giovine Italia, non fu però mai in
contatto diretto con Giuseppe Mazzini, ed ebbe un
ruolo tutto sommato secondario nella congiura che
sconvolse nel 1833 l’esercito sardo.
Denunciato da un sergente, fu arrestato il 16
maggio 1833 con l’accusa di essersi valso della
sua posizione di aiutante di campo del Generale
Casazza di Valmonte, Governatore della Savoia,
per comunicare ai congiurati riuniti in casa del
generale P.G. Guillet quanto avveniva nella sede del
governo e nel palazzo del Governatore. Processato
nel luglio 1833 dinanzi al Consiglio divisionale di
Guerra di Chambéry, si difese strenuamente dalle
accuse mossegli: prese le distanze dalla congiura
mazziniana, che definì tentativo assurdo e criminale,
ma non poté negare l’amicizia con l’avvocato A.
Moulin, uno dei capi dell’insurrezione, condannato
a morte e salvatosi con la fuga (propiziata con ogni
probabilità dallo stesso Isola).
Pietro Isola, alla cui difesa partecipò anche il futuro
deputato C. Cabella, fu condannato alle dimissioni
dal grado e all’ espulsione dall’esercito. Qualche
tempo dopo gli venne assegnata una pensione
annua di 300 lire e gli fu ingiunto il domicilio coatto
a Novi.
Qui si dedicò alla letteratura: compose, infatti,
un certo numero di liriche e tradusse dall’inglese
i poemetti di Byron. Sorvegliato a lungo dalla
polizia, ottenne, alla fine degli anni Trenta, un
certificato di buona condotta che gli consentì la
libera circolazione negli Stati Sardi. Segno evidente
dei mutati tempi, fu poi chiamato a far parte nel
1842 del Comitato Nazionale per l’erezione del
monumento a Cristoforo Colombo.
Nel 1848, nonostante l’età avanzata, fu riammesso
nell’ Esercito Sardo con il grado di capitano e,
inquadrato nel 14° Reggimento Fanteria, sostenne
l’intera campagna contro l’Austria.
Dopo la guerra, tornò a Novi, ove si dedicò
instancabilmente a iniziative culturali, come la
fondazione, avvenuta nel 1850, dell’ Accademia
Filarmonica Letteraria Artistica Novese, della quale
fu il primo presidente. Nel 1858 fu insignito con
la Croce di Cavaliere dell’Ordine dei Ss. Maurizio
e Lazzaro e, in seguito, con quella della Corona
d’Italia. Dal Regio Governo ottenne, subito dopo
l’Unità, la nomina a provveditore agli Studi della
Provincia di Novi, ufficio che mantenne fino alla
morte. Nel 1865 fu eletto anche Presidente
Onorario della Società Filantropica degli operai.
Morì a Novi Ligure il 9 febbraio 1873. Della sua
attività poetica rimane testimonianza ne La Colonna
trajana in Roma e La colonna napoleonica di Parigi:
pensieri in versi (Novi Ligure 1872).
25
Le opere
I fatti principali dalla Sacra Storia cavati dalla Bibbia ed in
brevi lezioni ordinati ad uso de’ fanciulli. – Novi : Moretti,
1846
Per la inaugurazione dei trattenimenti letterari nell’Accademia filarmonica, artistico-letteraria di Novi il 27 maggio
1852. Discorso. – Novi : Camusso, 1852
Parisina. - [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola. - Genova : Ponthenier [s.d.]
Il pellegrinaggio del giovane Aroldo. Canto IV - [G.G.
Byron] traduzione di Pietro Isola. – Novi : Torri, 1853
[…] dall’Inghilterra, dal canto I del Pellegrinaggio del
giovane Aroldo. - [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola.
- Novi : Raimondi, [s.d]
I Cimiteri, 1858
Il prigioniero di Chyllon e Le tenebre. – Milano : Motta,
1826
Alla patria. Per l’erezione di un monumento a’ novesi
morti nelle battaglie dell’indipendenza italiana. – Novi :
Rossi, 1861
Nelle solenni esequie […] per la morte di Ettore Veuillet
[…]. – Genova : Pellas, 1830
Roma descritta nel Pellegrinaggio del giovane Aroldo. [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola. – Novi : Raimondi,
1870
Poemi. – - [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola. - Genova : Pellas, 1830
L’Etna - [W. Cowper] traduzione di Pietro Isola. – Novi :
Raimondi, 1871
Mazzeppa. – - [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola.
- Chambery : Puthod, 1833
La colonna trajana in Roma e la colonna napoleonica di
Parigi: pensieri in versi. – Novi : 1872
Poemi. – - [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola. - Palermo : Pedone e Muratori, 1833
Ad Agostino Alfredo Isola ed alla Damigella Angiola
Giovanna
Poemi. - - [G.G. Byron] traduzione di Pietro Isola. - Novi
: Moretti, 1834
Fondo Isola conservato presso la
Biblioteca Civica di Novi Ligure
In morte M. Faustino Gagliuffi. Versi. – Novi : Moretti,
1834
Il pellegrinaggio del Giovane Aroldo. George Gordon Byron.
Traduzione di Pietro Isola (1853)
Per l’inaugurazione del busto di Faustino Gagliuffi nella
Villetta Di Negro il 27 luglio 1834. – Genova : Pagano,
1834
Ad Agostino Alfredo Isola ed alla Damigella Angiola
Giovanna Figini (non datato)
Amicizia = Lagrime (1842)
Per l’inaugurazione del busto di Nicolò Paganini nella Villetta Di Negro il 28 luglio 1835. – Genova : Pagano, 1835
Per la solenne festività della Vergine Addolorata che si
celebra dai Divoti nella chiesa parrocchiale di S. Andrea in
Novi. – Genova : Pagano, 1835
Del cholera in Genova. Frammenti, versi dedicati a Gioachino Ponte. – Genova : Pagano, 1835
I Cimiteri (non datato)
Del cholera in Genova. Frammenti (1835)I
L’Etna. Carme di W. Cooper. Versione dall’inglese di Pietro
Isola (1871)
I fatti principali della Sacra Istoria cavati dalla Bibbia ed in
brevi lezioni ordinati ad uso de’ fanciulli (1846)
Compiendo la civica amministrazione di Novi […] il
solenne voto di aurea corona alla Vergine Lacrimosa […]
– Novi : Moretti, 1836
In morte di Fausto Gagliuffi (1834)
Amicizia, 1842
Alla Patria. Per la erezione di un monumento ai Novesi
caduti nelle Battaglie dell’Indipendenza italiana (1861)
26
Per la solenne festività della Vergine Addolorata che si
celebra dai devoti nella Chiesa di S. Andrea in Novi (1835)
Per l’inaugurazione dei trattenimenti letterari nell’Accademia Filarmonica, Artistico, Letteraria di Novi il 27 maggio
1852 (1852)
Parisina. George Gordon Byron. Traduzione di Pietro Isola
(non datato)
Compiendo la Civica Amministrazione di Novi nel giorno
5 gennaio 1836 il voto di Aurea Corona alla Vergine
Lagrimosa per la mirabile preservazione del Popolo dal
morbo asiatico (1836)
Mazzeppa. George Gordon Byron. Traduzione di Pietro
Isola (1833
Poemi di Lord Byron volgarizzati (1834)
Manoscritti vari
27
28
Gianfrancesco Capurro
Novi Ligure 1810 - Novi Ligure 1882
Gianfrancesco Capurro, sacerdote, nato a Novi
Ligure, in frazione Merella nel 1810, oltre ad essere
stato filantropo, educatore e patriota, si dedicò fra
i primi a studiare gli eventi delle nostre terre con lo
scritto “Memorie e documenti per servire alla storia
della Città e Provincia di Novi” e promuovendo allo
scopo anche gli scavi di Libarna.
Nel corso dell’Ottocento ha rappresentato una
figura di primo piano per l’opera di alfabetizzazione,
a Lui, infatti, si deve un innovativo sistema per
facilitare l’istruzione degli adulti, metodo che gli
diede la notorietà e che consisteva nel riferire il
suono e la forma di ogni lettera ad un oggetto di uso
comune che graficamente le rassomigliasse. Fu
adottato anche in qualche caserma per insegnare
a leggere ai soldati meno giovani.
Il testamento di Gianfrancesco Capurro del 12
giugno 1882, registrato dal notaio G.B. Morassi
in Novi Ligure il successivo 15 luglio al n.1285,
contiene la seguente indicazione: «Lega a favore
della Biblioteca di questa città l’opera denominata
“Summa Baptistiniana” in due diverse edizioni,
di cui l’una del 1400, tipi Girardengo in Novi sua
patria, e l’altra stampata sette anni dopo in Pavia da
Francesco Girardengo».. Con la morte di Capurro,
avvenuta nel 1882, il Comune acquisisce le opere,
depositate in Biblioteca il 21 gennaio 1885. Le due
edizioni dell’opera Summarium Summae Baptistae
de Salis, stampate la prima da Nicolò Girardengo
nel 1484 a Novi Ligure e la seconda da Francesco
Girardengo e Giovanni Antonio Berretti a Pavia nel
1489, ora non più reperibili.
Capurro viene oggi ricordato, oltre che per la
sua sapiente e attenta opera di pedagogo, per la
pubblicazione di documenti relativi alla storia di
Novi. Tra i fondatori della Società degli Operai e
dell’Accademia Filarmonica, Artistico e Letteraria
nel 1850.
Il Centro Comunale di Cultura della Città di Novi
Ligure è intitolato a Gianfrancesco Capurro e ha
sede nel seicentesco convento delle Clarisse di via
Marconi dove si trovano anche la Biblioteca Civica
e l’Archivio Storico.
29
Le opere
Alfabeto. Con disegni figurativi della forma delle lettere,
estratti per la maggior parte dal telegrafo alfabetico
inventato da Gianfrancesco Capurro Novese. (1849)
Memorie e documenti per servire alla storia della Città
e Provincia di Novi raccolti ed annotati dal Sacerdote
Gianfrancesco Capurro. Serie Prima (1855).
Comprende:
<<Cronaca di Tortona>>; <<Saggio storico della città
di Nove>>; <<Del Vicariato di Capriata>>; <<Del
Vicariato di Bosco>>; <<Saggio storico della città di
Nove>>; <<Istituzioni e Regolamento del Monte di
Pietà in Nove>>
Memorie e documenti per servire alla storia della Città
e Provincia di Novi raccolti ed annotati dal Sacerdote
Gianfrancesco Capurro. Serie Seconda (1856). Comprende:
Gli statuti di Novi, di Arquata, di Serravalle, di Capriata
Relazione su Libarna (1863)
Mecanegrafia, ossia brevi cenni sopra la costruzione,
uso e vantaggi della Macchina Alfabetaria invenzione di
Gianfrancesco Capurro (1868)
Dei metodi per insegnare a leggere. Osservazioni
critiche (1868)
Fondo Capurro conservato presso la
Biblioteca Civica di Novi Ligure
Memorie e documenti per servire alla storia della Città
e Provincia di Novi raccolti ed annotati dal Sacerdote
Gianfrancesco Capurro. Serie Prima (1855).
Memorie e documenti per servire alla storia della Città
e Provincia di Novi raccolti ed annotati dal Sacerdote
Gianfrancesco Capurro. Serie Seconda (1856).
30
Nicola Pavese
Novi Ligure 1808 - Novi Ligure 1894
Laureato in legge, incominciò la sua carriera
nell’ufficio statale dell’avvocato dei”poveri”
Nominato nel 1854 Intendente Generale di prima
classe, resse per oltre cinque anni la Provincia di
Alessandria, una delle più importanti fra quelle del
periodo.
Fu quindi chiamato, al Ministero delle Finanze, dove
ricoprì, per tre anni, la carica di Direttore Generale
del Tesoro ed in seguito quella di Segretario
Generale.
Fu nominato Senatore nel novembre del 1862 al
termine della sua carriera; due anni dopo si ritirò
a vita privata.
Dal 1885 al 1887 fu Assessore Anziano facente
funzione di Sindaco nel Comune di Novi Ligure.
Gerolamo Boccardo
Genova, 1829 - Roma, 1900
Non è propriamente novese, essendo nato a Novi gli fu riconoscente e, dopo la sua morte, gli
Genova, ma a Novi lo legarono affetti, amicizie e intitolò due Istituti Scolastici, Roma gli dedicò
lunghi periodi di vacanze trascorsi in alcune ville una strada e Genova una via e una calata in porto.
dei dintorni.
Molteplice e vasta fu la sua attività, anche se la sua
fama è dovuta soprattutto ai temi trattati in campo
di economia politica. Gerolamo Boccardo fu anche
parte attiva nelle sollevazioni popolari del 1848 e,
trasferitosi a Milano, partecipò ai combattimenti
delle Cinque Giornate, arruolandosi con Nino Bixio
e Mameli nella Legione delle Cinquecento Guardie
Genovesi.
Il decennio 1850-60, corrispondente all’incirca
al periodo in cui Cavour gettava le basi per l’Unità
d’Italia, fu denso di attività e di opere molto importanti.
31
Francesco Fossati
Novi Ligure 1830 – Milano 1865
Nato a Novi, insegnante ma soprattutto Patriota del
Risorgimento, entrò giovanissimo nella Carboneria,
per la quale operò nel Lombardo-Veneto. Arrestato
nel 1859 per ben due volte, ottenuta la libertà fu
bandito in perpetuo dai territori sotto la giurisdizione
austriaca.
Quando gli Austriaci abbandonarono Milano, Fossati
vi ritornò e riprese l’insegnamento, prima presso il
rinomato Collegio Calchi – Taeggi e poi nell’Istituto
Santa Maria della Pace.
Fisicamente debole, si ammalò di tubercolosi e
morì ignorato da tutti.
Fu amico di Silvio Pellico.
Francesco Cattaneo
Novi Ligure 1835 – Novi Ligure 1884
Nato a Novi da famiglia di negozianti, partecipò alla
spedizione dei Mille imbarcandosi sul piroscafo
Lombardo, comandato da Nino Bixio.
A Calatifimi venne ferito in quattro occasioni da
arma da fuoco, ma, ristabilitosi, riuscì a terminare
la Campagna meridionale ottenendo il grado di
tenente.
Tornato a casa riprese la sua vita quotidiana di
negoziante, ma, restò sempre legato alla sua
figura di garibaldino. Fu infatti, tra i prescelti
per la consegna a Roma della medaglia d’oro
all’on Benedetto Cairoli e di lui si ricorda, inoltre,
l’orazione in occasione della morte di Garibaldi.
Fu socio dell’Accademia Filarmonica, Artistica,
Letteraria e Presidente della Società dei Carabinieri
di Novi. Morì nel 1884
32
Angelo Francesco Carenzi
Novi Ligure 1837 - Roma 1897
Nacque a Novi e compì gli studi liceali nel Collegio
della Città.
Abbandonò presto l’Università per arruolarsi nell’
Esercito Sardo agli inizi della guerra del 1859.
Trasferitosi nel Corpo di Stato Maggiore, ne
percorse tutti i suoi gradi fino a quello di Maggiore
Generale; partecipò alla Campagna del 1866 come
Aiutante di Campo di Re Vittorio Emanuele II che
assistette negli ultimi momenti di vita.
Fu deputato al Parlamento per i Collegi di Pisa e di
Voltri nella XVII, XVIII e XIX Legislatura.
Era doveroso quindi che una piazza della nostra
Città fosse intitolata al nome glorioso del Generale
Francesco Carenzi.
A lui Romualdo Marenco dedicò la composizione
“Generale Carenzi”, conservata presso la Biblioteca
Civica.
33
34
I luoghi
del nostro Risorgimento
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5
I LUOGHI DELLA MOSTRA
1 > Foyer del Teatro Marenco
2 > Biblioteca Civica
3 > Palazzo Dellepiane
4 > Palazzo Pallavicini
5 > Chiesa Collegiata
6 > Comando Polizia Municipale
7 > Cimitero
36
6
2
I LUOGHI SEGNALATI
37
38
Asilo Garibaldi
Alla fine dell’Ottocento, poiché l’asilo infantile - siro
nel vicolo, detto appunto, dell’Asilo Vecchio, che si
diparte da via Orfanotrofio (l’attuale via Marconi) parve insufficiente e non più adatto alle esigenze
della Comunità, e, soprattutto, non più consono
alle disposizioni sull’igiene pubblica, si sentì la
necessità di provvedere alla costruzione in altro
luogo, più idoneo e salutare, di un edificio capace
di ospitare trecento bambini.
L’Amministrazione comunale s’investì dell’onere,
e il 22 marzo 1890, con 17 voti a favore ed uno
contrario, deliberò di stanziare L.10.000 per la
costruzione di un nuovo asilo. Nella stessa seduta 1
ne fu decisa l’intitolazione a Giuseppe Garibaldi.
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10
Tratto da: Trentatrè piccole storie novesi di
Michelangelo Mori - Novinostra 1998
Chiesa dei Cappuccini e Asilo Garibaldi (1893)
Verbale della seduta straordinaria del Consiglio
Comunale del 4 luglio 1868
Cessione al Comune del Convento dei Cappuccini e
accettazione delle relative condizioni
Sindaco: Cav. Paolo Luigi Vernetti
L’Asilo Garibaldi dopo l’abbattimento della Chiesa (1907)
39
Cimitero monumentale
di Novi Ligure
Il cimitero monumentale di Novi Ligure viene
aperto nel 1811 e se ne ha testimonianza da una
cartografia francese della città degli anni 18111815. Il passaggio della strada ferrata GenovaMilano obbligò lo spostamento del cimitero per
evitare che venisse diviso in due parti. L’attuale
posizione risale al 1855 anno dell’inizio dei lavori
di costruzione della parte che viene chiamata
oggi Cimitero Vecchio e terminarono molto
probabilmente nel 1858. Solo nel 1886 la Giunta
decide di dare inizio ai lavori di ampliamento del l
cimitero (attuale Cimitero Nuovo) che si conclusero
l’anno successivo. La struttura attuale si ha in
seguito alla costruzione del Famedio nel 1887
Lapide in memoria di Paolo Giuseppe Punta (Novi Ligure
1841- Novi Ligure 1864) Garibaldino novese che prese parte
alla spedizione dei Mille.
Tomba intitolata ai personaggi illustri della città che
dal 2007 conserva le spoglie di Romualdo Marenco
(eretta dalla Sezione di Novi Ligure del Lions Club, in
occasione del centenario della morte del compositore
novese).
Lapide in memoria di due Novesi che hanno partecipato
alla Terza Guerra di Indipendenza.
40
Tomba del Garibaldino Matteo Pagetto combattente la
Terza Guerra di Indipendenza, sepolto nel cimitero di
Novi Ligure.
Chiesetta di San Bartolomeo in frazione Merella
(Novi Ligure) presso la quale è ubicata la tomba di
Gianfrancesco Capurro.
Lapide commemorativa al musicista novese
41
Giardini Pubblici
Monumento in memoria di Giuseppe Garibaldi e lapidi commemorative dei Novesi che parteciparono alla
spedizione dei Mille e alla Terza Guerra d’Indipendenza.
42
Palazzo Pallavicini
Salone di Rappresentanza della sede municipale dove nell’ottobre del 1859 si svolse il “7° Congresso
Generale delle Associazioni Operaje dello Stato”.
43
Palazzo Tursi
Non si conosce l’anno preciso di edificazione, pare risalente comunque al XVIII secolo. L’edificio appartenne
alla famiglia Tursi, all’inizio del ‘900 era di proprietà del Banco di Novi Ligure poi ritornò a privati.
La lapide ricorda che in questo Palazzo nacque Paolo Giacometti nel 1816.
44
Palazzo Bajardi
L’edificazione si fa risalire tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800. Da sempre appartenuto alla famiglia
Bajardi che, per un certo periodo, lo diede in affitto alla famiglia Marenco, come testimonia la targa posta
al di sopra del portone d’ingresso. All’interno nel cortile in passato erano presenti alcune botteghe.
45
Piazza della Stazione
Il 4 maggio 1860 Cesare Abba parte da Parma in treno alla volta di Genova (cfr. Da Quarto al Volturno. Noterelle
di uno dei Mille. – La Nuova Italia. Pag. 6-7):
Nella stazione di Novi
Si conoscono all’aspetto. Non sono viaggiatori d’ogni giorno; hanno nella faccia un’aria d’allegrezza, ma si vede che l’animo
è raccolto. Si sa. Tutti hanno lasciato qualche persona cara; molti si dorranno di essere partiti di nascosto. La compagnia
cresce e migliora.
Vi sono dei soldati di fanteria che aspettano non so che treno. Un sottotenente mi si avvicinò e mi disse:
“Vorrebbe telegrafarmi da Genova l’ora che partiranno?”
Io, né sì né no, rimasi lì muto. Che dire? Non ci hanno raccomandato di tacere?
L’ufficiale mi guardò negli occhi, capì e sorridendo soggiunse:
“Serbi pure il segreto, ma creda, non l’ho pregata con cattivo fine”.
E si allontanò. Voleva chiamarlo ma era tanto mortificato dall’aria dolce di rimprovero con cui mi lasciò! E’ un bel giovane,
uscito, mi pare da poco da qualche collegio militare; alla parlata, piemontese. Non so il suo nome e non ne chiederò.
Innominato, mi resterà più caro e desiderato nella memoria.
Piazza della Stazione con
l’Obelisco ai caduti delle
Guerre d’Indipendenza e della
Campagna d’Africa del 1896.
Il monumento a Vittorio
Emanuele II (oggi ubicato
presso la Biblioteca Civica) in
Piazza della Stazione.
46
Piazzale Indipendenza
A ricordo dei caduti nelle guerre risorgimentali, nel 1861 fu innalzato un piccolo obelisco che vediamo nella
pagina a fianco nella sua collocazione originale, la piazza della Stazione, e a destra in Piazza Indipendenza dove
venne trasferito con solenne cerimonia nel 1891.
47
Teatro Marenco
La nascita del Teatro Marenco, nel 1835, è dovuta
ad una società di azionisti i quali “nel desiderio di
contribuire al maggior decoro e lustro della città”,
ha affidato l’incarico del progetto di un nuovo teatro
all’architetto civico Giuseppe Becchi dopo aver
acquistato, dalla Compagnia del Santo Rosario, un
caseggiato sulla centrale via Girardengo.
Il progetto del teatro intitolato a Carlo Alberto viene
approvato il 28 febbraio 1837 con una spesa
preventiva di 140.000 lire nuove piemontesi.
L’inaugurazione avviene il 2 ottobre 1839 con una
stagione che prevede ben 3 Opere in musica. Fin
da allora l’edificio ospita, oltre al teatro, anche una
bottega di farmacia ed un caffè al piano terreno
(tuttora esistenti) e, in una parte del piano nobile,
l’alloggio dell’architetto Becchi fino alla sua morte.
La struttura dell’edificio, realizzato sulla falsa riga
del “Carlo Felice” di Genova, è nel complesso
semplice e lineare, mentre l’interno è più brillante,
arricchito dal cremisi dell’arredo, dall’oro e azzurro
delle decorazioni lignee dei palchi e dalle pitture del
plafond di Giuseppe Isola, valente decoratore che si
è avvalso della collaborazione dei fratelli Leonardi,
autori del sipario e degli scultori Zacchero e Varni,
tutti artisti operanti in ambito ligure.
Nel 1866 il “Carlo Alberto” viene ceduto al Comune
e negli anni seguenti vengono eseguiti lavori di
ampliamento tra cui i camerini per gli artisti e i servizi
igienici.
Nel 1906 viene installato un cinematografo per
proiezioni serali. L’attività del teatro prosegue con
rappresentazioni di opere liriche interpretate da
artisti di alto livello.
Il 30 settembre del 1943 un incendio distrugge
irreparabilmente gli impianti di scena, nel 1947 la
Commissione provinciale per i pubblici spettacoli lo
dichiara inagibile. Nel 1978 si effettueranno lavori
straordinaria manutenzione, di rifacimento del tetto
e di ridipintura dei prospetti. Nel 1984 prendono il
via i lavori per il recupero del foyer che oggi viene
Il teatro si affaccia su via Girardengo
Manifesto inaugurazione Teatro Carlo Alberto che
avvenne il 2 ottobre 1839 con una stagione che
prevedeva tre “Opere serie in musica”, Beatrice
di Tenda e Puritani di Vincenzo Bellini, Belisario di
Gaetano Donizetti.
48
Verbale della seconda convocazione straordinaria del
Consiglio Comunale del 29 luglio 1866 - Acquisto da
parte del Comune del Teatro Carlo Alberto e delega
all’avvocato Consigliere Salvi per la stipula del
contratto
Sindaco: Cav Paolo Luigi Vernetti
Archivio Storico Comune di Novi Ligure
Verbale della seconda convocazione della sessione
ordinaria autunnale del Consiglio Comunale del 20
novembre 1865 - Cessione a favore del Comune del
Teatro Carlo Alberto
Sindaco: Cav Paolo Luigi Vernetti
Archivio Storico Comune di Novi Ligure
abitualmente usato per ospitare mostre e convegni.
Nella primavera 2004, nasce la Fondazione “Teatro
Marenco”, intitolata al compositore e violinista
novese Romualdo Marenco, che ha sede presso
il Comune di Novi Ligure. I soci fondatori sono la
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e
il Comune di Novi Ligure. La Fondazione “Teatro
Marenco”, che non ha scopo di lucro, si propone il
recupero strutturale e funzionale dell’immobile e la
successiva gestione del servizio pubblico teatrale.
Proprio per questo, nel 2005 la Fondazione Marenco
bandisce un concorso per il restauro del teatro. I
vincitori ex aequo, gli architetti Giorgio Pasquini
di Pistoia e Giovanni Di Muzio di Novi Ligure,
curano il progetto definitivo di restauro, presentato
ufficialmente al pubblico nell’aprile del 2009. Si
tratta di un’opera di riappropriazione del valore
storico artistico e monumentale dell’ottocentesco
Teatro che, a parere degli esperti, è tra le più belle
sale teatrali italiane di dimensioni analoghe (550600 posti).
49
50
I cimeli
e i documenti
del nostro Risorgimento
conservati presso il
Centro Comunale di Cultura G. Capurro
51
52
Per la solenne
inaugurazione della
Società degli Operai di
Novi
Orazione detta nell’Insigne
Collegiata
dal Monsignor Reverendo
D. Bonaventura Blessich, 13
ottobre 1850
53
Società di Mutuo Soccorso
e Sodalizi novesi dal 1849
al 1922
Michelangelo Mori, 1987
Rendiconto anno 1884
Società Operaja di Mutuo
Soccorso ed Istruzione in
Novi Ligure
Documento originale
conservato presso la
Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze
54
Regolamento
dell’Associazione degli
Operai ed elenco Soci di
Novi Ligure, s.t., 1870
Documento originale
conservato presso la
Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze
Sunto degli Atti del 7°
Congresso Generale delle
Associazioni Operaje dello
Stato - tenutosi li 22, 23,
24 ottobre 1859 in Novi,
1860
55
PASSAGGIO PER NOVI
DI S.M. IL RE VITTORIO
EMANUELE II (1851)
C o m u n i c a z i o n e
dell’Intendenza Generale della
Divisione Amministrativa di
Genova al Sig. Sindaco di Novi
Castiglione Agostino.
“Genova, lì 7. 7mbre 1851
Le dimostrazioni d’affetto
date da codesto Municipio
e popolazione dipendente
a S.M. all’occasione del
suo passaggio, furono dalla
M.S. altamente gradite, e
diedero motivo a convincerlo
viemaggiormente come questi
Liguri abitanti non siano
nell’amarlo inferiori a quelli
delle altre Provincie del Regno,
e come da tale uniformità
di sentimenti debba vieppiù
crescere la potenza del Suo
Regno, e la felicità dell’intiera
Nazione…”
Intendenza Provinciale di
Novi
Destinatario “Signor Sindaco
della Città di Novi”
“Novi, lì 2. 9mbre 1852
Per dispaccio telegrafico
riceve l’ufficio la notizia che
il Conte Cavour Camillo è
stato da S.M. definitivamente
incaricato della formazione del
nuovo Gabinetto…”
56
TESTATA L’ARMONIA
DELLA RELIGIONE COLLA
CIVILTÀ
di martedi 19 marzo 1861
Anno XIV n° 67
La Gazzetta Piemontese
divenuta Gazzetta Ufficiale del
Regno d’Italia pubblicava la
legge, contrassegnata da otto
Ministri, con cui il Re Vittorio
Emanuele II assume per sé e
suoi successori il titolo di Re
d’Italia
57
LOCANDINA DEL 3
GIUGNO 1861 DELLA REGIA
CAMERA DI AGRICOLTURA
E COMMERCIO DI
TORINO IN OCCASIONE
DELL’ESPOSIZIONE
ITALIANA DI FIRENZE
CON L’APPELLO
AI PRODUTTORI
DEL TERRITORIO A
CONCORRERE.
LOCANDINA DEL 26
GIUGNO 1861
IN OCCASIONE
DELL’ESPOSIZIONE
ITALIANA IN FIRENZE
DEI PRODOTTI
DELL’INDUSTRIA
NAZIONALE
58
ELENCO DEI PRODOTTI
AMMESSI ALL’ESPOSIZIONE
IN FIRENZE DEL
SETTEMBRE 1861
“…Data di partenza il mese di
agosto 1861
Finita l’Esposizione i suddetti
prodotti saranno rinviati a
Novi …”
TESTATA L’ARMONIA
DELLA RELIGIONE
COLLA CIVILTÀ
di domenica 17 marzo 1861
giorno della proclamazione
dello Stato Nazionale Italiano
Anno XIV n° 66
59
Fucili conservati presso la Biblioteca Civica di Novi Ligure
Il Comune di Novi, con delibera consigliare, finanziò l’acquisto dei
fucili da fornire ai volontari novesi che parteciparono alla Terza Guerra
d’Indipendenza. Ricordiamone i nomi:
Giacomo De Micheli, Giuseppe Martelli, Carlo Curletto, Agostino
Isola, Andrea Pernigotti, Giuseppe Cantù, Matteo Pagetto, Giuseppe
Valenti, Pietro Tasso.
In alto
“Usata da Gio Andrea
Pernigotti nel 1866 nei
volontari di Garibaldi
Restituita al Municipio di Novi
dal vecchio Garibaldino nel
solenne cinquantenario in
onore dell’Eroe nel 1909”
In basso
“Isola
Isola Agostino
Novi Ligure 1° B. B. V.”
60
CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 SETTEMBRE 1862
SESSIONE STRAORDINARIA SUPERIORMENTE AUTORIZZATA
SECONDA CONVOCAZIONE
“Aggiunta al nome della Città dell’epiteto Ligure”
“…Dopo discussione il Consiglio Comunale non potendo trovar utile l’adottamento del prelodato
Superiore Dicastero dell’Interno, e quindi conveniente se non di cangiare affatto a questa città l’attuale sua
denominazione di farvi però qualche aggiunta desunta dalla geografica sua posizione.
Quanto sopra premesso delibera unanime che alla Città di Novi sia aggiunto l’epiteto Ligure...”
61
“Guerra del 1866 per
l’Indipendenza d’Italia
Sottoscrizioni per l’invio di
filaccie ed altro”
Lettera del sindaco Vernetti
Paolo Luigi al S. Prefetto di
Novi Ligure
“Novi Ligure 10 Settembre
1866
Per generosa spontaneità di
questi Concittadini e di alcune
benemerite famiglie genovesi
qui villeggianti, nonché per
lo zelo instancabile di questo
Comitato locale, molte offerte
in bende, filacce e tele
diverse vennero rimesse a
questo Municipio e alla Pia
Opera Orfanotrofio di cui lo
scrivente si pregia essere il
Presidente…”
Elenco degli “Oggetti di tela
e filaccie depositate a questo
Municipio”
1866 Giugno 25 Un lenzuolo
usato di lino e canepa di
Demicheli Sig. Giovanni
fu GioBatta…”
62
PROPOSTA PER
L’ISTITUZIONE IN CITTÀ DI
UNA CASSA DI RISPARMIO
(14 GIUGNO 1868)
Ivrea 14 giugno 1868
Ill.mo Sig. Sindaco,
Prego caldamente S. S. Ill.
ma a volere col primo corso
di posta significarmi lo stato
della pratica che riguarda
l’instituzione da me proposta
di una Cassa di risparmio.
Nel caso che vi sia
improbabilità di riuscita,
favorisca respingermi il
progetto di statuto che ebbi
l’onore di presentarle e che
voglio credere non sia ancora
stato copiato…
Devoto Servo
Francesco Pugliaro
63
Verbale della seduta straordinaria del Consiglio Comunale del 4 luglio 1868
Cessione al Comune del Convento dei Cappuccini e accettazione delle relative condizioni
Sindaco: Cav. Paolo Luigi Vernetti
64
COPIA DELL’ACQUISTO DEL
PALAZZO CIVICO
dal Signor marchese Paolo
Gerolamo Pallavicini il 5
settembre 1798 a rogito
del notaio Sinibaldo Pesce
“Essendo vero che questa
Città di Nove CapoGiurisdizione del Lemo
mancasse di locale per le
autorità costituite del Potere
Amministrativo, e Giudiziario,
e che d’altronde le carceri
esistentivi ad uso di questa
Giurisdizione fossero per
le pessime loro qualità
inservibili, e contrarie affatto
al disposto nella Costituzione,
ne succettibili di convenevole
riattamento; quindi si
ritrovasse questa Municipalità
nell’assoluta urgenza di
provvedere permanentemente
un Locale per dette autorità
costituite, e capace nel tempo
stesso della costruzione delle
necessarie carceri…”
65
Avviso di asta pubblica per l’appalto della costruzione del Teatro Carlo Alberto da parte dellla
Società degli azionisti, a cui si deve l’iniziativa di costruire un teatro in città.
L’avviso risale al 29 luglio 1937 anno medesimo dell’inizio dei lavori.
66
REGOLAMENTO INTERNO
DEL TEATRO CARLO
ALBERTO, 1839
All’interno si stabiliscono
le regole sia dei diritti della
Direzione sia dei doveri
dell’Amministrazione.
VII “Che la Direzione possa
stipulare i necessari convegni
cogli Impresari e Capi di
Compagnia nelle varie stagioni
dell’anno, con quellle clausole
e condizioni, che avviserà
convenienti”
Capitolo I art. 3. “La Direzione
è composta del Sindaco
pro tempore della Città,
Presidente, e di quattro
soggetti presi dietro votazione
indistintamente fra i Soci,
da rinnovarsi però in ogni
triennio, ed in quel modo che
più si avviserà conveniente”
Versione ufficiale del
progetto del Teatro
Carlo Alberto affidato
all’Architetto Giuseppe
Becchi, datata 2 maggio
1836.
Il progetto verrà approvato
nel 1837, anno dell’inizio dei
lavori, che termineranno con
l’inaugurazione del Teatro il 2
ottobre 1839
La pianta raffigura il piano
Nobile del fabbricato
67
SPARTITO MANOSCRITTO BALLO EXCELSIOR
Ballo in sei parti e undici quadri
Coreografia di Luigi Manzotti
Musica di Romualdo Marenco
Rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala nel 1881
68
Romualdo Marenco
SPARTITO MANOSCRITTO “BACCO E GAMBRINUS”
Azione coreografica in sei quadri
di G. Pratesi
Musica di Romualdo Marenco
Rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala nel 1904
Annotazioni sulla prima pagina di guardia:
Teatro alla Scala
Stagione 1903-04
Firma A. Fumagalli
R.Teatro S. Carlo Napoli Stagione 1909-10
Firma non leggibile
DONAZIONE DEI CIMELI DI ROMUALDO MARENCO
fatta alla Biblioteca Civica di Novi Ligure
da Fernando Pratesi di Genova nel 1967.
69
SPARTITO MANOSCRITTO DI ROMUALDO MARENCO
“La fiera”
Partitura per 2 violini, viola, ottavino, flauto, oboe,clarini, 2 corni, trombe, tromboni, fagotti, timpani.
Violoncelli, grancassa
Leg in pelle etichetta al piatto
Acquistato presso la libreria musicale “Gallini” di Milano dal Comune di Novi Ligure il 12 maggio 2009
70
Romualdo Marenco
MANOSCRITTO AUTOGRAFO DI ROMUALDO MARENCO NON DATATO
Titolo: Epigramma
“Proposto un dì per guida a una baracca
Un tal che a rimestare è nato apposta,
Fece costui ai soci una proposta
Per guadagnar quattrini con un acca
[…]
Ma il patto non durò mezza stagione,
Chè il furbacchione vi soffiò su del vento,
Mostrandosi un astuto mascalzone”
71
MANOSCRITTO DI
ROMUALDO MARENCO
(1890) COMPOSTO DA 25
PAGINE
Titolo: Per l’avvenire della
musica in Italia
“Conseguenze e danni
derivanti dal monopolio delle
opere in musica
La mancanza di nuovi geni
musicali in Italia si deve
attribuire a più cause e
interessi editoriali.
Dai primi maestri sino al
sorgere di Verdi, le opere
venivano spesso composte
per ordine delle Imprese del
teatro e venivano da esse
accettate quelle già composte
da maestri di loro fiducia e
benevisi al pubblico.
Qualche volta l’Impresa
scieglieva – se non anche
regalava – il libretto al
maestro del suo cuore –
come il Nabucco a Verdi, e
sborsando in contraccambio
una somma tanto – fra le
600 e mille lire austriache
a Milano – si riteneva
proprietaria dello spartito…”
MANOSCRITTO AUTOGRAFO
DI ROMUALDO MARENCO
NON DATATO
Titolo: L’arte del sacrificio
“Quanto ho aspettato!...Infin
di mecenati
Conti, marchesi,critici e gran
dame:
Commendatori e simile
bestiame
Protezione cercai per tutti i
lati
[…]
Ma, or guardo intorno: vedo a
farmi il porto
Per l’altro mondo l’Indigenza,
e sento
La fame che mi canta il Miserere!-”
72
Romualdo Marenco
BRINDISI
Commemorazione in
occasione della visita di
Marenco a Novi del 16
gennaio 1898.
73
Ritratto di Paolo Giacometti
TEATRO SCELTO
Esemplare in tre volumi (il II ed il III sono divisi in due tomi) di cui fa parte “La morte civile”
Il dramma, inserito nel terzo volume, è diviso in cinque atti. Scritto in Gazzuolo nel 1861, fu rappresentato,
per la prima volta, dalla drammatica Compagnia del signor Cesare Dondini nel teatro di Fermo, la sera del
6 settembre dell’anno medesimo.
Vi si può leggere una nota dell’Autore rivolta “Ai signori artisti e direttori drammatici”
“Pubblicando il presente dramma non posseduto ancora da molte Compagnie, l’autore ricorda che colla
compera del fascicolo non si acquista menomamente il privilegio della rappresentazione. L’autore, ora
più che mai si opporrà con fermo animo alle usurpazioni ed alla rapina, a norma della legge, la quale ha
dichiarato essere i furti letterari non meno degli altri dannosi e vituperevoli, quindi soggetti alla condanna
ed alla pena. Ma sarebbe tempo oramai che i comici principiassero a vergognarsi del furto”
Personaggi:
Corrado
Il medico Arrigo Palmier
Monsignor Abate Gioachino
Ruvo
Don Fernando
Gaetano
Rosalia
Emma
Agata
Proprio quest’anno, nella
XXIV edizione del Salone
Internazionale del libro di
Torino, La morte civile di
Paolo Giacometti è stato
inserito come primo libro di
una raccolta dei 150 volumi
più significativi dell’ultimo
secolo e mezzo della storia
d’Italia,
proprio
grazie
al suo contenuto che, di
certo, anticipò nei tempi il
concetto di indissolubilità del
matrimonio religioso.
74
Paolo Giacometti
PAOLO DA NOVI
Tragedia scritta nel 1847
Manoscritto
“Atto Terzo
Palazzo del Re in Genova.
Nel mezzo una gran Loggia.
Ingresso a sinistra – Altra
porta a destra
Scena prima
Isabella e Fregoso
Frego: Oh perché così mesta
ancora, o mia figlia?
Isab: Perché tutti potrebbero
farmi una tale interrogazione
fuori di voi, che potete
misurare i miei patimenti…
ma no che dissi? L’uomo
ambizioso non può
comprendere come queste
gemme siano tanti bottoni
di fuoco intorno al mio
corpo…”
QUATTRO LETTERE
AUTOGRAFE ALLO ZIO DON
SAGLIO (1854)
“Brescia lì 4 novembre 1854
Mio dolcissimo zio
Debbo io dunque ubbidirti?
La domanda è fatta un po’
tardi, perché
il soavissimo tu mi è già
corso alla penna; è inutile io
ho sempre scritto col cuore e
col cuore ti scrivo…”
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DISCORSO COMMEMORATIVO PEI PRODI ITALO-FRANCHI
CADUTI NELLA GUERRA DI LOMBARDIA
Discorso di Paolo Giacometti letto nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria in Gazzuolo il 31 luglio 1859.
Esemplare edito a Casalmaggiore presso la Tipografia dei Fratelli Bizzarri nel 1859. Seconda edizione.
“Oh! Io vorrei che gli Italiani imitassero l’esempio degli Ateniesi , i quali sul campo, dove erasi combattuta
la battaglia di Maratona, inalzarono il mausoleo dei prodi, ivi caduti;
E che? Sono forse meno degne di memoria le battaglie di Magenta e di Solferino, dove trecentomila
uomini, nascosti da una immensa nube di fumo, fra lampi e tuoni, si spingevano, si serravano, come due
colossi agglomerati su mucchi di umani cadaveri…”
SOFOCLE
Dramma storico in cinque atti scritto a Gazzuolo nell’estate del 1865 e rappresentato per la prima volta a
Napoli nel Teatro dei “Fiorentini” il 2 aprile 1866
Manoscritto
“Atto Primo
Sala terrena nella casa di Sofocle in Atene. Non vi si deve sorgere l’opulenza, ma una grande agiatezza.
Alle pareti composte ad archi, sono sospese a borchie ed anelli larghe cartine che tengono luogo di
finestra e di uscio. L’ingresso è nel fondo. Al bel mezzo della sala…”
76
Paolo Giacometti
MICHELANGELO BUONARROTI
Dramma storico in sei atti e tre parti, scritto per l’insigne artista e rappresentato per la prima volta al R.
Politeama fiorentino la sera del 26 giugno 1873 e replicato nelle sere consecutive.
Esemplare edito a Milano presso l’editore Carlo Barbini nel 1874, facente parte della collana “Galleria
Teatrale”
“Più che dettare un Dramma, nello stretto senso della parola, io volli – o tentai.- scolpire a larghi tratti
la figura colossale del Buonarroti, presentandolo vivo – per quanto le deboli forze mel consentivano –
siccome Proteo dell’arte, non solo, ma uomo altresì, poeta e cittadino.
Appunto il signor di quattr’alme…”
77
ATTI DEL PROCESSO
(Collezione Accademia
Filarmonica Artistico Letteraria)
Pietro Isola fu arrestato il 16
maggio 1833 con l’accusa
di essersi valso della sua
posizione di aiutante di
campo del Generale Casazza
di Valmonte, Governatore
della Savoia, per comunicare
ai congiurati riuniti in casa
del Generale Guillet quanto
avveniva nella sede del
Governo e nel palazzo del
Governatore.
Fu processato nel luglio
dello stesso anno dinanzi
al Consiglio Divisionale di
Guerra di Chambéry.
“Estratto dal R.° Archivio di Stato
in Torino
Processi Politici – 1833 – Cart.
VI – 8 - Pag. 80
18 Maj
Deposizioni ultime del Sergente
Paolo Pancaldi
Pochi giorni prima del mio arresto,
vedendo la mala piega che
prendevano gli affari in seguito agli
arresti fatti, mi recai dal generale
Guillet e seco lui mi consigliai a
qual partito io dovessi tenermi…”
ATTI DEL PROCESSO (Collezione Accademia Filarmonica Artistico Letteraria)
“Estratto dal R.° Archivio di Stato in Torino
Processi Politici - Cartella VI - Maggio 1833
Dichiarazione del Luogo Tenente Pietro Isola
78
Pietro Isola
ATTI DEL PROCESSO
(Collezione Accademia
Filarmonica Artistico
Letteraria)
“Estratto dal R.° Archivio di
Stato in Torino
Processi Politici – 1833 –
Cart. VI – 8 - Pag. 80
18 Maj
Deposizioni ultime del
Sergente Paolo Pancaldi
Pochi giorni prima del mio
arresto, vedendo la mala
piega che prendevano gli
affari in seguito agli arresti
fatti, mi recai dal generale
Guillet e seco lui mi consigliai
a qual partito io dovessi
tenermi…”
POEMI DI G. LORD BYRON
Volgarizzati da Pietro Isola
Vol. I
Esemplare stampato in Novi
nel 1834
presso la tipografia di
Giacinto Moretti
Estratto : Il Prigioniero di
Chillon
“Onesti modi e schietti
L’altro germano avea, ma più
possente
Il braccio e saldo il cor; nato
alle pugne
Intera un’oste avria sfidato: e
primo
Nella mischia perir, stato gli
fora
Orrendo meno del condur
penosa
Vita in catene…”
79
IN MORTE DI M. FAUSTINO
GAGLIUFFI Versi di Pietro
Isola e di
Antonio Buonfiglio
Esemplare stampato in Novi
Presso la Tipografia Moretti
nel 1834
“Alla suprema
Vetta della sua tacita carriera
Volgea la luna, di pensier
lugubri
Candida amica; ed io, colla
diletta
Immago di Faustino ognor
presente,
Incurvo sulla lenta anca, pel
sacro
Asilo degli estinti
ramingando...”
Discorso del Socio
Presidente Pietro Isola
per l’inaugurazione
dell’Accademia
Filarmonica Artististico
- Letteraria di Novi - 27
maggio 1852
Stampato in Novi presso la
Tipografia di Luigi Camusso,
1852
80
Pietro Isola
I CIMITERI
ELEGIA
Manoscritto (1858)
“Non sola, in tanto sonno di
mortali,
Sei desta o Luna!.. io con te
veglio. Bella
Giovine tu, come in quel di
supremo
Di tersia luce, allor che in
mezzo a’ campi…”
ALLA PATRIA
Per la erezione di un
monumento a’ Novesi
Morti nelle battaglie
Dell’Indipendenza Italiana
Esemplare stampato in Novi
Presso la Tipografia Rossi e
Compagnia nel 1861
“…
E questi che di vita
Il crudo tolse furiar de’ brandi,
E quei più lagrimandi
Cui di ree mude ferità inaudita
Giorni troncò immaturi,
Nobil sian di valor scuola a’
venturi!...”
81
IL PELLEGRINAGGIO DEL
GIOVINE AROLDO
Di Giorgio Lord Byron, con
la traduzione di Pietro Isola
Estratto
Roma descritta da Giorgio
Lord Byron nel
Pellegrinaggio del Giovine
Aroldo
Versione dall’inglese
Di Pietro Isola
Esemplare stampato in Novi
Ligure
Presso la Tipografia di Luigi
Raimondi nel 1870
“Roma! Città dell’alma! Oh
patria mia!
Chi sente orfano il core a te
si volga
Di morti regni solitaria madre
E dentro il chiuso sen ricerchi,
scruti
Il parvo suo dolor…”
82
Pietro Isola
AD ALFREDO AGOSTINO ISOLA ED ALLA DAMIGELLA ANGIOLA
GIOVANNA FIGINI
Idilio per le nozze del nipote amatissimo
Esemplare non datato
Stampato presso la Tipografia Raimodi di Novi
“Di due cor teneri
Uno a esser nati
Veggo trascorrere
Anni beati,
Lung’opra assidua
D’Imene e Amor…”
(Nella tradizione greca, Imene camminava alla testa di ogni corteo
nuziale, e proteggeva il rito del matrimonio)
83
MANOSCRITTO AUTOGRAFO
(1852)
“Sua offerta di somministrare
al Municipio molti antichi
documenti preziosi relativi
alla storia patria a corredo
dell’Archivio Civico, e propone
a scrivano certo Pollastri figlio
dell’ex maestro elementare”
“Illustrissimi Sig. Sindaco e
Consiglieri
Se nell’assestamento degli
scrivani di questo Municipio
potete ordinare che alcuno non
avendo a che fare, trascriva
memoria per servire alla
storia della Città e Provincia, vi
certifico che io graziosamente
somministrerei documenti
molto preziosi…Quando
aveste ad eleggere nuovi
scrivani, certo Pollastro figlio
dell’ex maestro elementare,
sarebbe ben capace a ciò…”
LOCANDINA
Edita dalla Tipografia di
Cristoforo Colombo in Novi
del 12 aprile 1853
RACCOLTA DI DOCUMENTI
MEMORIE ISCRIZIONI E
LEGENDE PER SERVIRE
ALLA STORIA DELLA CITTÀ
E PROVINCIA DI NOVI
COMPILATA ED AANNOTATA
PER GIANFRANCESCO
CAPURRO
84
Gianfrancesco Capurro
MEMORIE E DOCUMENTI
PER SERVIRE
ALLA STORIA DELLA CITTÀ
E PROVINCIA DI NOVI
RACCOLTI ED ANNOTATI
DAL SACERDOTE
GIANFRANCESCO CAPURRO
SERIE PRIMA
Esemplare stampato in Novi
Presso la Tipografia di Cristoforo
Colombo nel 1855
“AGLI ONOREVOLI CONSIGLI
Della Provincia e della Città di Novi
Signori Parecchi cittadini si
provarono a togliere lo sfregio
che pesava sulla nostra città nella
carenza assoluta di una storia che
la riguardasse, né mai poterono
riuscire nella benemerita impresa per
mancanza di sufficiente corredo di
documenti, che ne dovevano essere
la base indispensabile. Amantissimo
dell’illustrazione di mia patria, mi
posi pazientemente da più anni a
raccogliere ad ogni costo di siffatti
materiali….”
MEMORIE E DOCUMENTI
PER SERVIRE
ALLA STORIA DELLA CITTÀ
E PROVINCIA DI NOVI
RACCOLTI ED ANNOTATI
DAL SACERDOTE
GIANFRANCESCO CAPURRO
SERIE SECONDA
Esemplare stampato in Novi
presso la Tipografia Provinciale
di Cristoforo Colombo nel 1856
STATUTORUM CIVILIUM
INSIGNIS OPPIDI
NOVARUMDOMINII
GENUENSIS
LIBRI TRES CUM INDICE
RUBRICARUM ET
NONNULLIS DECRETIS
ET IURIBUS AD
UNIVERSITATEM EIUSDEM
OPPIDI ET ILLIUS REGIMEN
PERTINENTIBUS
“Liber primus
Proemium
Haec sunt, quae in praesenti volumine
descripta sunt, ea Capitula, Statuta et
ordinamenta nuper a nobis Duce et
Gubernatoribus Reipublicae Genuensis
concessa, et seu, quae conceduntur
Loco et Terrae seu Castro nostro
Novarum…”
85
Cimeli e documenti
DIPINTO “SQUADRONI
GUIDE 1848”
Collezione privata
sig. Rampini Luciano
militare Artisan a un
Tromba m
costruita verso la
pistone, co
metà dell’O
dell’Ottocento per la
fanteria. La campana non ha
padiglione e termina a forma
di cono.
Collezione privata
Centro Stu
Studi In Novitate
FOGLIO DI CO
CONGEDO
ASSOLUTO DI REPETTO
A
ANDREA CLASSE
A
CLAS 1808,
RISALENTE AL 28 SETTEMBRE
1839
Il documento porta la firma del
Colonnello Comandante della
Brigata Savona XV Reggimento di
Fanteria (del Regno Sardo)
Sul retro:
“Dettaglio della situazione delle
masse di deconto” :
si attesta che il soldato deve
avere lire 32,72
meno il dare per la stampa del
congedo lire 1,00 totale diaria
lire 31,72
COLLEZIONE PRIVATA
sig. RENZO PICCININI
86
provenienti da collezioni private
COLLEZIONE PRIVATA sig. RENZO PICCININI
FOGLIO DI VIA PER RECARSI DA NOCERA A NOVI PER CONGEDO ILLIMITATO RILASCIATO AL
CAPORALE REPETTO ANTONIO MARIO CLASSE 1844, RISALENTE AL 29 DICEMBRE 1870
SOCIETÀ VETERANI E REDUCI DELLE PATRIE BATTAGLIE
IL SIG. REPETTO ANTONIO È NOMINATO SOCIO EFFETTIVO DELLA SOCIETÀ AVENDO I REQUISITI RICHIESTI
DALLO STATUTO, COME TALE È ISCRITTO AL N. 190 DI RUOLO, 1 GENNAIO 1913
FOGLIO DI CONGEDO ASSOLUTO DI REPETTO ANTONIO MARIO CLASSE 1844, RISALENTE AL 29
GENNAIO 1884
Il documento attesta la partecipazione alle Campagne per l’Unità d’Italia, 1866 Terza Guerra d’Indipendenza
e 1870 occupazione di Roma
COLLEZIONE PRIVATA sig. CARLO MASSA
FOGLIO DI CONGEDO ASSOLUTO DI POGGIO AGOSTINO CLASSE 1840, RISALENTE AL
3 OTTOBRE 1864
CERTIFICATO DI IDONEITÀ PER LA CONDOTTA DELLE CALDAIE A VAPORE
Documento di Archeologia industriale, testimonianza dell’economia del Novese
87
Cimeli e documenti
Medaglia coniata nel 1860
( Ø 50 mm), con i nomi
dei comandanti nella
Campagna Meridionale
Medaglia coniata nel 1860 (
Ø 55 mm), con i nomi delle
battaglie in Sud- America
ed in Italia
N.6 medaglie col busto di
Garibaldi coniate dal 1862 al
1932, 50° della sua morte.
Monete da 1 cent del 1861, £ 1 del 1863, £ 2 del 1882
(anno morte di Garibaldi) e £ 5 del 1870 (Presa di
Roma)
Lastra fotografica di
Garibaldi firmata e dedicata
Collezione privata
sig. Francesco Melone
88
provenienti da collezioni private
Reparti Esercito e
Garibaldini Campagna
1860-61 (foglio cm 39 x 54)
Lettera autografa di
Garibaldi datata 19 luglio
1866 per una azione di
guerra
Collezione privata
sig. Francesco Melone
89
Cimeli e documenti
Dichiarazione di servizio di
Garibaldino nella Campagna
del 1866
Libretto Statuto della
Federazione Garibaldina di
Mutuo Soccorso fondata a
Genova nel 1900
90
provenienti da collezioni private
Spartito Inno di Garibaldi
stampato nel 1894
Libro “Mio Padre” di Clelia
Garibaldi, con dedica datata
1952 a Francesco Melone
Collezione privata
sig. Francesco Melone
91
Cimeli e documenti
Attestato con Medaglia
e nastro a ricordo Unità
d’Italia - Collezione privata
sig. Francesco Melone
FOGLIO DI CONGEDO
DI DOLCINO GIUSEPPE
CLASSE 1844
Collezione privata sig. Dolcino
Giuseppe
92
provenienti da collezioni private
CAMICIA ROSSA APPARTENUTA AL GARIBALDINO GIUSEPPE VALENTI
MEDAGLIA IN ARGENTO A RICORDO DELLA LIBERAZIONE DELLA SICILIA, 1860
MEDAGLIA IN ARGENTO A RICORDO DELLE BATTAGLIE DI MONTEBELLO, PALESTRO, TURBIGO,
MAGENTA, MARIGNAN (MELEGNANO), SOLFERINO - II GUERRA DI INDIPENDENZA - 1859
MEDAGLIA IN ARGENTO A RICORDO DELLE GUERRE PER L’INDIPENDENZA E L’UNITA’ D’ITALIA
MEDAGLIA IN ARGENTO CELEBRATIVA DELL’UNITA’ CON EFFIGE DI UMBERTO I . 1848-1870
Collezione privata fam. Villani Maria Alessandra e Roberta
93
Cimeli e documenti
provenienti da collezioni private
Medaglia con effige del Re Vittorio Emanuele II a ricordo della Guerra di Crimea 1855-1856 con foglio di
congedo assoluto del serg. Cabella Francesco della leva dell’anno 1833
Collezione privata sig.ra Piacentino Mercede
MONETA IN ARGENTO L. 5 DEL 1875
Collezione privata sig.ra Piacentino Mercede
94
FONTI BIBLIOGRAFICHE
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al Volturno : Noterelle d’uno dei Mille /
Giuseppe Cesare Abba ; a cura di Luigi
Cattanei. - Firenze : La nuova Italia,
1969. - XIII, 181 p., 8] c. di tav. ; 18 cm.
Allegri Roberto Novi Ligure : la sua
storia / Roberto Allegri. - Alessandria :
Lito-tipografia Viscardi, 1987. - 97 p., 8]
c. di tav. : ill. ; 25 cm. ((In testa al front.:
Società storica del Novese.
Cavazza Serafino Novi Ligure città del
Piemonte : saggi e ricerche storiche,
religiose ... / Serafino Cavazza. - Tortona
: Scuola Tipografica S. Giuseppe (Don
Orione), 1982. - 295 p. : ill. ; 24 cm. ((In
cop.: disegno di Alfredo Casalgrande.
Ligure 2002-2006 / a cura di Elena Grillo.
- Novi Ligure : Joker, 2007. - 211 p. : mus.
; 24 cm. ((Vol. realizzato con il patrocinio
di città di Novi Ligure.
Leardi Eraldo La provincia di Alessandria
: ricerche di geografia umana / Eraldo
Leardi. - Milano ; Varese : Istituto
editoriale cisalpino, stampa 1968. - 139
p. ; 24 cm.
Leardi Eraldo Leardi Il Novese / Eraldo
Leardi. - Pontedecimo, Genova) :
Stamperia editrice Brigati Glauco, 1996.
- 302 p., 8) c. di tav. : ill. ; 26 cm.
Leardi, Eraldo Novi Ligure : lo sviluppo
topografico, demografico ed economico
negli ultimi quattro secoli / Eraldo Leardi.
Cavazza, Serafino Guida breve di Novi - Alessandria : Tip. Ferrari Occella & C.,
/ Serafino Cavazza. - Tortona : Scuola 1962. - 233 p. : ill. ; 28 cm.
tipografica S. Giuseppe. - v. ; 19 cm.
Mascherini Egidio Novi ieri : dalla
Cavazza, Serafino La bella filandiera collezione di Michelangelo Mori ; testo
: giornale novese del 1859 / Serafino di Egidio Mascherini. - (S.l.) : distribuito
Cavazza. - Tortona : Scuola tipografica da Italia Nostra, sezione Novi L.- Ovada,
(1976?). - 85 p. : fot. b.n. ; 22x25 cm.
S. Giuseppe, 1959. - 47 p. : ill. ; 19 cm.
Cavazza, Serafino Novi antica e
moderna : guida turistica illustrata /
Serafino Cavazza. - Tortona : Scuola
tipografica San Giuseppe, 1967. - 128 p.
: ill. ; 21 cm.
Cavazza, Serafino Quel 1860... :
giornale novese di vita garibaldina /
Serafino Cavazza ; con un disegno dello
scultore Piero Lagostena. - Tortona :
Scuola tipogr. S.Giuseppe, 1960. - 48 p.,
2 c. di tav. : ill. ; 19 cm.
Mascherini, Egidio Nuove cartoline
novesi / Egidio Mascherini. - (S.l.) :
(s.n.), stampa 1990 (Arquata Scrivia :
Tipolitografia AGA). - 128 p. ; 21 cm. ((Sul
front.: pro Centro Ricreativo parrocchia
S. Cuore.
Merlano Beppe Il Centro storico di Novi
Ligure: contributi per la schedatura degli
edifici / Beppe Merlano. - Novi Ligure :
Amministrazione comunale, 1988. - 123
p. : ill. ; 28 cm.
Merlano, Beppe L’oratorio della Trinità
: un bene culturale da conservare /
catalogo a cura di Beppe Merlano ; foto
di Alfredo Casalgrandi. - Novi Ligure :
Comune, 1982. - 1 v. : in gran parte ill.
; 20 cm. ((Sul front.: Teatro Romualdo
Guida delle città di Novi Ligure, Ovada, Marenco, 21 novembre-5 dicembre 1982.
Gavi e del Comune di Serravalle
Scrivia contenente cenni storici e Mori, Michelangelo Istantanee di storia
topografici delle singole città ... - Novi novese / Michelangelo Mori. - (Novi
Ligure : A. Reali e figlio, 1889. - 81 p. ; Ligure) : edizioni di Novinostra, 1993. - 1
v. : in gran parte fot. b.n. ; 20 cm. ((In testa
16 cm.
al front.: Società Storica del Novese.
Grillo, Elena Romualdo Marenco:
prospettive di ricerca : scelta di saggi dai Mori, Michelangelo Novi raccontata per
Convegni del Festival Marenco di Novi immagini / Michelangelo Mori. - (Novi
Cavazza, Serafino Romualdo Marenco
e la vita novese dell’800 / Serafino
Cavazza. - Novi Ligure : edizioni Il Popolo
di Novi, stampa 1957. - 263 p., (9) c. di
tav. ; 19 cm.
95
Ligure) : edizioni di Novinostra, 1991. - - 127 p. : ill. ; 25 cm.
1 v. : in gran parte fot. b.n. ; 22x28 cm.
((In testa al front.: Società Storica del Teatro discusso: numero unico
Novese.
dei Quaderni novesi. - Alessandria :
Tipografia Commerciale, 1968. - 48 p.:
Mori, Michelangelo Trentatre piccole ill. ; 25 cm.
storie novesi / Michelangelo Mori. - Novi
Ligure : Edizioni di Novinostra, 1998. - Trucco, Angelo Francesco. Antiche
267 p. : ill. ; 24 cm. ((In testa al front.: famiglie novesi / di A.F. Trucco. - Novi
Società Storica del Novese.
Ligure : A. Sartorelli. - v. ; 24 cm.
Paolo Giacometti : celebrazione per
il 150. anniversario della nascita:
Gazzuolo 15 settembre 1966, Novi
Ligure 24 settembre 1966. - Alessandria
: Arte grafica, stampa 1966. - 82 p. : ill.
; 24 cm. ((In testa al front.: Comune di
Novi Ligure (Al.), Comune di Gazzuolo
(Mn.), Ente provinciale per il turismo
di Alessandria, Ente provinciale per il
turismo di Mantova. - Pubblicazione
curata da: W. Bisio, A. Modena, S.
Pinardi. - Ed. di 3000 esempl. num
Partecipazione ed inglobamento dei
cittadini nel nostro Risorgimento:
convegno di studio promosso dal
Comitato dell’Istituto per la storia del
Risorgimento italiano : 4 maggio 1984,
Salone della Camera di commercio
di Alessandria. - Alessandria : WR ;
Alessandria : a cura della Provincia e del
Comune, 1984?]. - 46 p. : 1 ritr. ; 24 cm.
((In testa al front.: Istituto per la storia del
Risorgimento italiano; Amministrazione
comunale di Alessandria.
Trucco,
Angelo
Francesco
Un
cospiratore del 1833 : Pietro Isola /
Francesco Trucco. - Torino : G. Chiantore,
1928. - 31 p. ; 25 cm.
Varallo, Franca Teatri storici : luoghi
dello spettacolo in Piemonte dalla corte
settecentesca al decoro della citta
moderna / a cura di Franca Varallo ;
fotografie di Patrizia Mussa. - Torino :
Paravia Scriptorium, 1998]. - XIX, 223 p.
: ill. ; 33 cm. ((Segue: Appendice.
Zanolla, Virgilio, Bicci, Antonella,
Mori, Michelangelo La fiera di Novi nei
secoli / (testi di) Virgilio Zanolla, Antonella
Bicci, Michelangelo Mori. - Novi Ligure
: Comune, (1981?). - 1 v. : ill. ; 28 cm.
((In cop.: Assessorato al Commercio,
Assessorato alla Pubblica Istruzione e
Cultura.
Pipino, Giuseppe L’uso del carbone di
legna ed i tentativi di tutela dei boschi
nell’Appennino
ligure-piemontese
/
Giuseppe Pipino. - Alessandria : tip.
Viscardi, 1978. - (10) p. ; 25 cm. ((Estr.
da: Novinostra n. 2 del 30 giugno 1978.
Pipino, Giuseppe Notizie e documenti
sulla vita e l’opera di Gianfrancesco
Capurro (Novi, 1810-1882) / Giuseppe
Pipino . 5 marzo 1983-13 marzo 1983,
Teatro Romualdo Marenco, Novi Ligure
: mostra storico-documentaria. - Novi
Ligure : Assessorato alla cultura ; Società
Storica del Novese, 1983?]. - 38 p. : ill. ;
25 cm. ((In appendice: documenti.
Repetto, Ettore Vecchia Novi / Ettore
Repetto. - Ed. completa riveduta e
corretta delle Storie di Porta Genova. Alessandria : Tip. Ferrari-Occella, 1970.
96
In copertina
Personaggi, a partire da sinistra:
Gianfrancesco Capurro
Romualdo Marenco
Gerolamo Boccardo
Paolo Giacometti
Pietro Isola
Luoghi, a partire da sinistra:
- Ingresso del Palazzo Comunale e del ristorante della
S.O.M.S. “La Patriottica”, via Municipio
- Statua del Re Vittorio Emanuele II, nella ex piazza della Stazione
- La Filanda Paieu, in seguito fabbrica di lampadine NITENS, in Corso
Piave
- Gruppo di cavallanti incaricati del trasporto di una locomotiva a vapore
- I portici vecchi di Corso Marenco
Fotografie tratte da “NOVI raccontata per immagini” di Michelangelo Mori,
ed. NOVINOSTRA 1991.
Editore
Città di Novi Ligure
Stampa
Danibel srl
Tutti i diritti sono di proprietà della Città di Novi Ligure
15,00 €
Novi Ligure, novembre 2011
99