Verifica delle modalità di formazione della volontà associativa a
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Verifica delle modalità di formazione della volontà associativa a
DELIBERAZIONI 2008-2013” nel testo pubblicato nei documenti preparatori al Consiglio generale2008 ed emendato con mozione n 20 la Commissione Internazionale di Consiglio generale Raccomandazione 16.2008 Area internazionale Il Consiglio generale riunito a Bracciano in sessione ordinaria 2008 PUNTO 10.9 Raccomandazione 17.2008 Verifica del documento “Modalità di formazione della volontà associativa a livello regionale” Il Consiglio generale riunito a Bracciano in sessione ordinaria 2008 VISTO La moz.52/07 VISTO CONDIVISO la necessità di una informazione più efficace sulle relazioni che l’Agesci intrattiene attraverso la Federazione Italiana dello Scautismo con gli organismi scautistici sovranazionali Quanto riportato nel documento redatto dal Consiglio nazionale riguardante la verifica delle modalità di formazione della volontà associativa a livello regionale CONSIDERATO CONSIDERATO che appare opportuno promuovere una cultura associativa più attenta ai rapporti internazionali, nella prospettiva delineata dal “documento In & Out” necessario proseguire il monitoraggio delle diverse realtà associative RACCOMANDA il Consiglio nazionale a promuovere una verifica tesa ad accertare se almeno sui principi di fondo vi sia una sufficiente condivisione, riferendone al Consiglio generale nella sessione ordinaria 2010 Capo Guida e Capo Scout di prevedere uno spazio all’interno dell’ordine del giorno del Consiglio generale sui temi dell’area internazionale. INVITA La Commissione Relazione Comitato nazionale la Commissione Internazionale di Consiglio generale Verifica delle modalità di formazione della volontà associativa a livello regionale Documento a cura del Consiglio nazionale Nel dare una risposta alla mozione 52/2007, è stato richiesto alle segreterie regionali l’invio delle convocazioni di assemblea degli ultimi anni per provare a capire come si svolgono le assemblee stesse (inviate in copia in segreteria nazionale). Non tutte ovviamente hanno risposto ed è stato trovato altro materiale navigando nei siti delle regioni. Lo spunto di questa ricerca è stato il voler capire come avviene approvato il programma regionale. Per le regioni che hanno due assemblee (autunnale e primaverile) non sussiste un problema di forma, il punto sull’approvazione del programma regionale viene inserito in quella autunnale. Leggendo però le convocazioni non sembra che tutte le regioni abbiano chiaro che devono far approvare il programma come richiede lo Statuto. L’Emilia Romagna che convoca una sola assemblea oggi è inadempiente su questo punto; approva in assemblea il progetto ma mai il programma. (i responsabili regionali sono consapevoli di questa anomalia). Il nocciolo della questione non è tanto il trovare il modo di coordinare un calendario regionale ma quanto il senso, la sostanza, di lasciare o meno, tra i compiti dell’assemblea, l’approvazione e la verifica del programma. Rispetto alle altre strutture il consiglio di zona ha tra i suoi compiti quello di approvare e verificare i programmi annuali e anche il consiglio nazionale ha lo stesso compito; perchè quindi la regione ha una normativa diversa? Probabilmente nel momento in cui siamo andati a modificare le strutture questa è stata una svista anche perchè lo Statuto precedentemente lasciava all’assemblea un compito di ratifica. La proposta della commissione Statuto risponde alla richiesta della mozione. Una riflessione può essere indirizzata a valutare se deve essere riaperto un capitolo democrazia associativa più legato ai temi della commissione status in particolare alla scheda 1c CG 2007, in riferimento alla possibilità di decentramento organizzativo diverso a seconda della grandezza territoriale. Ad es. in una regione piccola con poche zone, nel momento 81 PUNTO 10 in cui abbiamo eletto gli incaricati alle branche, è possibile che comporti che il consiglio regionale sia composto maggiormente da membri di comitato, in questo caso allora lasciare al consiglio la competenza sulla delibera e verifica del programma potrebbe risultare poco democratico. Dalla lettura delle singole convocazioni e di alcuni regolamenti di Assemblea regionali emerge, forse, la necessità, pur non togliendo la sovranità della struttura, di attivare una verifica per capire se almeno sui principi esiste una condivisione comune. Alcuni esempi: la delega se è un diritto è un diritto per tutti, se gli orientamenti di capo guida e capo scout del 90/91 (Migone / Landri) indicano come quorum costitutivo per le assemblee delegate i 2/3 e una regione nel regolamento indica 1/3 forse bisogna confrontarsi, o ancora ha senso avere una assemblea plenaria e una delegata nella stessa regione? O ancora, sempre secondo gli stessi pronunciamenti, la sussistenza del quorum deve essere verificata prima di dichiarare validamente aperta l’assemblea e non è più soggetta a revisione, sempre nei regolamenti di alcune regioni, si riporta una normativa diversa. Anche i regolamenti delle assemblee di zona, dove sussistono sono molto eterogenei. Alla luce di tutto questo può apparire necessario un pronunciamento di capo scout e capo guida o del consiglio generale. PUNTO 10.12 Grazia Marcacci Elia Spada Rita Boi Carmela Schiavo Luigi Pietrunti Elena Bonetti Claudio Gion Rolando Colono Mario Padrin Antonella Paola Andreuccetti Claudio Cit Teresa Cavallaro Don Carmelo Cannizzo p. Giovanni Gallo Paolo Lauria Ubaldo Schiavi Rosa Lo Russo Mozione 88.2008 Approvazione relazione Commissione Sviluppo Il Consiglio generale riunito a Bracciano in sessione ordinaria 2008 PRESO ATTO dei documenti prodotti negli ultimi tre anni dalla Commissione Sviluppo APPREZZATO Il loro contenuto CONSIDERATO Ormai ineludibile affrontare i problemi posti dalla relazione presentata nei documenti preparatori al consiglio generale 2007 a pag 187 APPROVA La relazione stessa e ritiene prioritario l’impegno dell’Associazione in una politica continuativa di sviluppo finalizzata a promuovere l’educazione scout sostenendo la nascita di nuove unità anche in territori dove la proposta è assente. Umbria Veneto Sardegna Puglia Molise Lombardia Veneto Lombardia Friuli VG Toscana Emilia R Campania Sicilia Piemonte Toscana Lazio Abruzzo Mozione 89.2008 Incaricata/o nazionale allo Sviluppo Il Consiglio generale riunito a Bracciano in sessione ordinaria 2008 PRESO ATTO delle varie proposte presentate dalla Commissione Sviluppo DÀ MANDATO DELIBERA Al Comitato nazionale, eventualmente anche attraverso la nomina di un Incaricata/o nazionale, di individuare obiettivi ed attività per: • Diffondere lo scautismo mettendo al primo posto le esigenze di bambine/i ragazze/i giovani • Sostenere azioni e progetti locali di sviluppo • Favorire l’ingresso di nuovi educatori • Confrontare modelli ed esperienze, progetti sia nazionali che internazionali Giovanna Zobel Pasquale Robbe Simona Marini 82 Campania Basilicata Marche • che i compiti dell’Incaricata/o nazionale allo Sviluppo siano i seguenti: – Essere interlocutore/ice dei livelli locali – Rendere disponibile il patrimonio culturale associativo – Predisporre linee guida e strumenti utili all’apertura di nuove unità e gruppi – Studiare e confrontare metodi ed esperienze sia nazionali che internazionali – Predisporre, all’interno del piano nazionale, un progetto con cui partecipare al Programmi Wagggs e Wosm “Action for Growth” – Promuovere una cultura di scambio e di cambia-