auto elettriche e fonti di energia

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auto elettriche e fonti di energia
I veicoli elettrici fanno discutere, buon segno !
Siamo in attesa dei provvedimenti di incentivazione a favore dei veicoli elettrici a Torino,
obiettivo non facile (speriamo che la perseveranza paghi .).
L’emanazione di provvedimenti restrittivi alla circolazione dei veicoli endotermici più
inquinanti (diesel fino a euro 4) da parte della Giunta Appendino, il 20 febbraio 2017, è un
buon segno, tuttavia .
Occorre infatti passare dai provvedimenti negativi, necessari, a quelli positivi,
indispensabili per ottenere un cambio di marcia che inverta la tendenza al crescente
inquinamento in città (e non solo).
In quale direzione andare ? troppo semplice dire: “sostituire i veicoli che producono
emissioni di vario tipo, con altri a emissioni zero” ?
In effetti, tutto è sempre un po’ complicato, e in questa materia (politica e industria dei
trasporti) dove sono in gioco interessi consolidati e abitudini altrettanto consolidate, non
mancano gli argomenti di contrasto e/o di confronto.
Ringraziamo perciò un attento lettore delle ns newsletter, che ha voluto esprimere i suoi
dubbi e le sue considerazioni, permettendoci così di correggere un dato troppo ottimistico
circa la quota di produzione di energia elettrica in Italia da fonti rinnovabili, e di chiarire
meglio il ns messaggio.
Qui di seguito lo scambio di mail e la documentazione verificata.
Il 21/02/2017 15:50, FONDAZIONE TELIOS - NEWSLETTERSYSTEM ha scritto:
L'Amministrazione comunale di Torino ha varato nei giorni scorsi un provvedimento restrittivo della
circolazione degli autoveicoli più inquinanti.
Siamo ora in attesa del provvedimento che introduca le incentivazioni agli autoveicoli non inquinanti.
Sarebbe molto bello se venissero ora adottate le misure incentivanti dei veicoli elettrici (parcheggio gratuito,
accesso alla ZTL sempre e sopratutto quando entrano in vigore i limiti ai veicoli endotermici, altre misure di
privilegio nel traffico) discusse nei recenti incontri in Municipio.
Si indicherebbe la strada giusta da seguire, per invertire la tendenza al crescente inquinamento urbano.
Veicoli elettrici = inquinamento zero (e con l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili si riduce anche
l'inquinamento prodotto dalle centrali termoelettriche).
Speriamo in bene.
Fondazione Telios
Telios
FONDAZIONE ONLUS
Per la promozione e diffusione delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, della mobilità sostenibile
Via della Rocca 29/a - 10123 Torino – Italia • Tel./Fax + 39 011 837 182
[email protected] • www.fondazionetelios.it
C.F. 09689320019
Da: "Veronese ing ir Alessandro" [email protected]
A: "FONDAZIONE TELIOS - NEWSLSTTER SYSTEM" [email protected]
Cc:
Data: Tue, 21 Feb 2017 16:23:33 +0100
Oggetto: Re: inquinamento in città e auto elettriche
Buona sera,
sarebbe possibile cambiare il termine di "veicoli non inquinanti" con il termine "veicoli meno inquinanti", le
preciso che le auto elettriche pure l'energia la devono prendere da qualche parte dove deve essere prodotta
e dato che il sistema non è ancora in grado di conferire in un punto specifico l'energia prodotta dal vento,
dalle centrali idroelettriche, dal fotovoltaico, eolico ecc... nel punto di produzione si ha inquinamento, forse
ancor di più che il veicolo a combustione interna, considerando le perdite di rete, di conversione, di
accumulo
. Grazie
Veronese Alessandro
Il 21/02/2017 18:30, [email protected] ha scritto:
Buona sera ing. Veronese,
in parte ha ragione, nessuno è perfetto e nemmeno le auto elettriche lo sono.
Tuttavia, se è vero che nel 2015 in Italia la produzione di energia elettrica immessa in rete è stata per > 40%
da fonti rinnovabili (e si spera che tale percentuale sia in crescita), qualcosa si può sperare.
In città, dove il problema è l'aria che respiriamo, non è meglio far circolare veicoli che non emettono nulla
rispetto a quelli che emettono poco o tanto ?
D'altronde, proprio negli ambienti chiusi, nessuno si sogna di far circolare mezzi d'opera a motore
endotermico (magazzini, fabbriche, la stessa Stazione di Porta Susa...).
In attesa, un cordiale saluto.
Novarese Umberto
Da: "Veronese ing ir Alessandro" [email protected]
A: "[email protected]" [email protected]
Cc:
Data: Wed, 22 Feb 2017 11:15:07 +0100
Oggetto: Re: inquinamento in città e auto elettriche
Buon giorno,
nessun problema per la pubblicazione, magari riesco a incrementare le mie conoscenze in
merito.
Allego un documento del gestore di rete dove afferma che nel 2014, ultimo rapporto trovato, il
rinnovabile ha fatto solo il 17% .. molto lontano dal 40%.
Distinti saluti
Veronese Alessandro
Come stanno in realtà le cose in materia di produzione di energia elettrica in Italia da fonti
rinnovabili ?
Le statistiche sono curate sia da TERNA (il gestore della rete elettrica) che da GSE (l’ente
che sovrintende alla gestione degli impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili)
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Qui di seguito il primo documento citato dall’ing. Veronese, che in effetti (ultima riga terza
colonna) dice che nel 2014 i consumi finali lordi di energia elettrica, in Italia, sono stati
coperti per il 17,1% da fonti rinnovabili
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Questa pagina, invece, tratta da http://download.terna.it/terna/0000/0888/38.PDF ,
ci dice che nel 2015 la produzione di energia elettrica in Italia è stata coperta per il 67,9%
da fonte termoelettrica, e per il restante 32,1% da fonti rinnovabili (idroelettrico + altre)
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Infine, quest’ultima pagina tratta dal sito GSE
file:///C:/Users/Utente/Downloads/%252fSTIME+PRELIMINARI+2015.PDF ci dice che nel
2015 i consumi interni lordi di energia elettrica in Italia sono stati coperti per il 32,8% da
fonti rinnovabili, mentre nel 2014 lo sono stati per il 37,5%
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Per ns fortuna, sembrerebbe quindi che siamo più vicini al 40% ottimistico citato da noi
(forse ricordando in eccesso per
eccesso di entusiasmo !) rispetto al 17% pessimistico
citato dal ns interlocutore.
In ogni caso, l’ing. Veronese ha messo il dito sulla piaga: se vogliamo che tutta l’energia
elettrica necessaria ad alimentare i veicoli a batteria provenga da fonti rinnovabili, oltre al
problema dei numeri c’è il problema della fattibilità tecnica.
Senza un sistema di accumulo, articolato in varia maniera, dell’energia prodotta dalle fonti
rinnovabili eoliche e fotovoltaiche – intermittenti per loro natura – non si può superare più
di tanto l’attuale quota di circa il 40% sopracitata.
L’idroelettrico, che coniuga rinnovabilità ed accumulo, ha un limite insuperabile, posto
dalla morfologia del territorio e dalla stessa piovosità.
In Italia, solo il fotovoltaico e l’eolico possono essere incrementati fino al necessario (con
un consumo del suolo più che accettabile, vedi ricerca condotta nel 2014 dal ns stagista
Garcìa Aguirre).
E qui son dolori, in un Paese dove la parola “programmazione” ha un suono ben diverso
dall’omologa germanica, tanto per non andar lontano.
Ci fermiamo qui, con un’ultima annotazione:
- Se siamo in tanti a credere in questa prospettiva, e a fare già oggi ciò che è
possibile (ad esempio, utilizzando veicoli a emissioni zero ), il resto prima o poi
viene, a seguito di questa spinta
- Se invece restiamo scettici, o pessimisti, tutto si allontana
Torino, 23 febbraio 2017
Telios
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