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RE R E N U T U RF U O EY T X E IN G A M I NEWS magazine inverno.2009 09 BRANCACCIO N E G I T A N O 13 Imagineyoursound FRAMMENTI DELLA NUOVA SCENA MUSICALE ITALIANA HIMOTO S O Y O T T E F F E NO D'ALESSANDRO 19,30 E 2009 ORE VALENTI 13 DICEMBR A IC BRE EN M EM O IC D D NE O AL 27 INAUGURAZIO LESTITA FIN AL À R TE ES R NE L'ESPOSIZIO 15 Imagineyourlanguage PAROLE DAL FUTURO * mostra a cura di Mar co Alfano * mostra a cura di Mar co Alfano ARNET DI C FOGLI DA UN . I N O NNIBALE I Z A CIT LETANO DI A CAFFÈ NAPO APPUNTI AL BE) E DELLE GAM (IL PITTORIA 0 10 ORE 19,3 ANNIBALE EL GENNAIO 20 22 ì D AIO R ER B N B VE FE NE O AL 15 INAUGURAZIO LESTITA FIN AL À R TE ES R NE L'ESPOSIZIO * mostra a cura di Alfo nso Amendola GLI EVENTI AVRANNO LUOGO ALL'ECOSTYLE BRANCACCIO IN VIA PAPIO, 39 A SALERNO inverno.2009 ALCID DICEMBR 10 NE LUNEDÌ 28 GENNAIO 20 INAUGURAZIO FINO AL 20 TA TI S LE AL NE RESTERÀ L'ESPOSIZIO 09 SEGRETO O R E I T N E S IL E PECE 19,30 E 2009 ORE 16 Imagineyourfashion COSA MI METTO? VADEMECUM PER UN LOOK A PROVA DI FESTE… 18 Imagineyourdream P.N.P. PROGRESSO NON PUBBLICITÀ 23 Imagineyourstyle I NOSTRI CLIENTI IN VETRINA 25 Imagineyoursmile TOTÒ, LA MASCHERA, L'ORCHESTRA 27 Imagineyourscent PROFUMO ANTONIO DE CURTIS, UN'ESSENZA PRIVATA 29 Imagineyourcommunication EBOLI IN COMUNE VINCITORE DEL PREMIO CENTO PER LA STAMPA LOCALE 31 Imagineyoursport IL FUTURO NEL FITNESS 33 Info INDIRIZZI DEI NEGOZI BRANCACCIO _ LE IMMAGINI CHE ATTRAVERSANO IL MAGAZINE NON SONO SEMPRE IN RELAZIONE CON GLI ARTICOLI. www.brancaccio.it CULTURA GUSTO ARTE MUSICA EVENTI TENDENZE DESIGN MODA BARTOLOMEO BRANCACCIO ISCRIZIONE AL TRIBUNALE N. 7 DEL 10/03 /2007 DI LAU REA COMUN IN SCIENZE D ELLA ICAZIO NE 1 PER LA PUBBLICITÀ DI ECOSTYLE 089 56 47 991 > 089 25 91 630 SMO 11 Imagineyourtradition LA FAMIGLIA CITERA, CUSTODE DEI SEGRETI DELLA ZAMPOGNA CILENTANA CONTATTI [email protected] AL TURI DICEMBRE VENERDÌ 11 DE CURTIS ORE LILIANA N ’O D TE PI S O VIA TOLEDO ALI VIVO CON I AL D A IC S STERIA CAN U M ISTORANTE O R EL D A R U BUFFET A C FOTO Archivio Brancaccio . Motive Antonio Biasio Antonello Naddeo Rosaria Iazzetta ORATO 8 Imagineyourfuture I GIOVANI E IL LAVORO A SALERNO DESIGN Motive [[email protected]] DI ASSESS CORSO PROFUMI I E D E N O I Z PRESENTA E CURTIS E ANTONIO DENA DI MANSFIELD MALAFEMM 2009 ORE 20,30 magazine CON IL PATROC INIO 6 Imagineyourdesire UN CARNET DI APPUNTI AL CAFFÈ NAPOLETANO DIRETTORE RESPONSABILE Vera Arabino NEXTGENERATION INVERNO STAMPA 5 Imagineyourphoto IL SENTIERO SEGRETO STYLE PASSION FASHION&ACTION NEXTGENERATION EDITORE Carlo Brancaccio 09 HANNO COLLABORATO Marco Alfano, Alfonso Amendola, Olga Chieffi, Anna Cicalese, Alessandra Cosimato, Flavia Falcone, Matteo Guida, Rosaria Iazzetta, Caterina La Bella, Piero Lucia. 2 Imagineyourart NESSUN DOLORE È UN NATALE FUTURISTA quello che anima l’ultimo numero del 2009 del nostro magazine e che occhieggia nelle vetrine dei nostri negozi. I simboli sono quelli tradizionali che da sempre mescolano motivi sacri e riti pagani: la Natività e l’abete, l’angelo e Babbo Natale, la stella cometa e le palline colorate. Ma ci siamo divertiti a scomporre le forme consuete per rielaborarle in fogge colorate ed originali, fedeli al leitmotiv di dare linfa all’immaginario e alla creatività, che ci ha contraddistinto per l’intero anno. IMAGINEYOURFUTURE è infatti il filo conduttore che ci ha accompagnato in tutte e quattro le stagioni del 2009, anno del centenario del Futurismo, l’avanguardia culturale più originale del nostro Novecento. E nell’ultima stagione, quella invernale che ci conduce al 2010, il bisogno forte di rimettere in moto la capacità progettuale e guardare al futuro con autentico slancio lo affidiamo alla NEXT GENERATION. Proviamo a scandagliarne sogni ed ansie in questo numero del nostro magazine, mentre gli spazi dell’Ecostyle Brancaccio di via Papio ospiteranno a dicembre le opere di due giovani artisti salernitani, Valentino D’Alessandro ed Alcide Pece, che si caratterizzano per l’originalità della ricerca creativa. Non è però da meno, in tal senso, la proposta di Annibale Elia, in mostra a gennaio, con la sua peculiare immersione nel caffè napoletano come tecnica, linguaggio e segno del visivo. Anche le “vecchie” generazioni, questo è fuori discussione, hanno ancora molto da dire. Al bando dunque l’incomunicabilità che negli ultimi anni si è radicalizzata tra vecchio e nuovo, tra last e next: è come sempre nel dialogo, nella dialettica e nel confronto la chiave del futuro. Un futuro che non disperde il patrimonio del passato ed i suoi protagonisti, come il Principe della Risata, Antonio de Curtis in arte Totò, a cui dedicheremo un’imperdibile serata dicembrina. Oltre ad allietare le vostre giornate natalizie, naturalmente il gruppo Brancaccio è pronto a “vestire” le vostre feste con il look più adatto al vostro personale stile e ad offrirvi una carrellata di idee regalo, che coniugano come sempre qualità e pregio, classe e raffinatezza. Una tradizione che si rinnova da 100 anni, che Brancaccio festeggerà proprio nel 2010. Una nuova pagina della nostra storia che saremo felici di festeggiare insieme a voi nel corso del nuovo anno. BRANCACCIO 1 Editoriale NATALE FUTURISTA Ecostyle In questo numero BRANCACCIO Ecostyle FASHION - LUXURY LI - OCCHIA SE DRIVE-MOU RICE-PEN CALCOLAT BR DONNA R LE NC A RS A NN BO DO 3 www.brancaccio.it BR MO E RL L LE A YOSHIMOTO, SANDRO, EFFETTO NDUM, VALENTINO D'ALES SECCA, CARBORU NTA PU TA MIS A 2009, TECNIC E, 300X450 MM. ANT OLL OC AUT E MATERIAL A NN BR I M A G I N EY OU R ART Nessun dolore di Marco Alfano NEGLI ULTIMI ANNI le difficoltà che affrontano le scuole d’arte, appaiono in relazione alla tendenza, dominante nella maggioranza attuale degli insegnanti, di infondere negli studenti non la tecnica del disegno o della pittura ma quella di una “libera” espansione della creatività. L’imperativo, quindi, è di essere “moderni”, sprovincializzarsi per un’apertura che significa ampiezza d’informazione e confronti, ma che comporta una devastante povertà di un’arte che misura la sua grandezza sugli “azzardi”, sul conformismo orientato all’aggiornamento sulle ultime tendenze del contemporaneo. Valentino D’Alessandro, giovane artista salernitano, formatosi al Liceo Artistico di Salerno e all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha intrapreso negli ultimi anni una ricerca di grande coraggio che si è andata definendo per un linguaggio attento a declinare un repertorio immaginativo che trova origine nella sintassi di un astrattismo “lirico”, nel quale segno e colore, assumendo valenze esistenziali, si pongono quale spazio evocativo, psichico. L’artista assume, a tale scopo, un’affinata tecnica calcografica, che combina, da un lato, il segno netto della puntasecca che addensa tracce figurali e, dall’altro, un impaginato astratto ottenuto con tecniche sperimentali, che costituiscono uno schermo, TO ET le. inteso quale palinsesto memoria oto si compone di him Yos tto Effe o titol La serie dal variabili, derivanti da una serie di fogli, di dimensioni dirette (cioè incidendo matrici incise secondo tecniche lmente la puntasecca, direttamente la lastra), principa rso acidi sulla lastra ed indirette (cioè ottenute attrave lare la “morsura”, “coperta” con gomme per rego come l’acquaforte e il l’attacco corrosivo dell’acido), ri, realizzata con torchio carborundum. La stampa a colo registro impressioni a mano, è ottenuta mettendo a s sul medesimo foglio, successive di lastre in plexigla sequenza degli altri prima della stampa in nero, e in il rosso, l’arancione). colori (principalmente l’azzurro, e autrici più conosciute Il riferimento esplicito ad una dell ortante per intendere in Italia, Banana Yoshimoto, è imp generazione, oggi la sensibilità con cui una certa le anche l’artista tra i venti e i trent’anni, alla qua e. In particolare, dal appartiene, guarda con interess e opere della scrittrice periodare sospeso ed allusivo dell re femminili che si giapponese, emergono alcune figu in cui il flusso regolare trovano in situazioni di blocco, tudine e il dolore della vita si è interrotto. La soli ben rappresentano esistenziale, una linea d’ombra, vitabile passaggio una generazione che rifiuta l’ine In Sonno profondo dall’adolescenza all’età adulta. zze sprofondano in un (1989), ad esempio, alcune raga temporanea dell’antica sonno immotivato – variante con o distacco dalla realtà accidia – dove s’attua un assolut Yoshimoto, si apre infatti sensibile. La sequenza Effetto ro delinea un volto con un’incisione dove D’Alessand nel ricco e materico femminile che sembra evocare, re della notte. Si groviglio dei lunghi capelli, le omb che cede il posto in tratta di un linguaggio figurale, , vale a dire ad altre incisioni alla ricerca astratta a, giocata su campiture un’indagine esclusiva sulla form P LU DO abrase modulate sul rosso, sul blu e sull’arancione. È un processo immaginativo che attraverso il continuo operare sulla lastra, ne riduce lo spessore, dove il fondo è lasciato come “schermo” sul quale si delineano formazioni di nuclei organici. È come se l’artista, in altri termini, partendo dalla liquidità dell’occhio sotto le palpebre chiuse, provasse ad insinuarsi dentro la struttura biologica, spingendo il proprio sguardo interiore fino alle sinapsi neurologiche cui alludono le strutture filiformi e fibrose, che affiorano sulla superficie del foglio quali intrecci di cera disciolta, di erosi cristalli. È in questo mondo sommerso, illusorio e silenzioso, che quelle anime “perdute” – come annota Banana Yoshimoto – ritrovano una certezza di sentirsi “al sicuro”: nel torpore quasi mortale, infatti, in quel profondo sonno senza più sogni, “nessun dolore, nessuna tristezza” è possibile. O SSANDR O D'ALE N I T N E L A VA UR TRA DI I INAUG 0 LA MOS OTO" S M I RE 19.3 H O S O E OY E, ALL CCIO R A B C M "EFFETT N E A C LE BR 13 DI Y A T C S I O N C E DOM DELL’E ORNICE NO. NELLA C A SALER 9 3 O I P PA DI VIA VI DE PE I M A G I N EY O URP H O T O P MO A IV A NN BR di Marco Alfano ST DO ALCIDE PECE, IL SENTIERO SEGRETO, 2009, STAMPA FOTOGRAFICA, 70X100 CM. URE CINT ONNA BR D PS TIE U BR BRANCACCIO Donna MARCHI BR DO NNA JEA NS RO YR OG ER' S DO NNA FOU LAR I JO NO FU O AN DIEG ALICE S R MONCLE LLIANO JOHN GA HACHE INA LA MART CAVALLI E PERLE VIA DELL CONTI LIVIANA ASPESI RPE ASH SCA FIELD BROOKS RRY FRED PE OHEN JACOB C BR DO NNA GIL ET FRE BR DON NA DP ERR BORSA Y KATHY V AN ZEELA ND DG ALL IAN O IN UN CLIMA DEL CONTEMPORANEO che si manifesta a tratti volgare oppure soltanto monotono, la proposta dei giovani potrà sorprenderci, scoprendo una spiazzante visione dell’arte che, pur consapevole della frammentarietà e dell’incertezza dei nostri anni, intende suggerire vitale leggerezza e, con questa, un certo pensiero nuovo ed antichissimo sull’unità nella varietas, quale possibile generatrice di bellezza. Provando a guardare gli esiti di questa visione in un giovane fotografo, come Alcide Pece – nato a Salerno nel 1984 – si rivela uno sguardo sulla natura che s’avvale di quegli strumenti avanzatissimi che la tecnologia mette a disposizione, vale a dire dove la purezza della ripresa digitale consente di cogliere una gamma estesa di luci ed ombre, impossibile per l’occhio umano; uno “specchio” limpidissimo, quello offerto dalla macchina digitale, che permette di osservare la natura – avrebbe annotato Montesquieu – quale essa appare, “varia e uniforme, allo stesso tempo”. La “serie” di fotografie riunite da Alcide per questa prima mostra personale, riguarda un aspetto delimitato della sua ricerca, centrata soprattutto sul reportage naturalistico, motivo d’interesse principale, sin dagli esordi, e in cui sta raggiungendo notevoli ed importanti risultati. L’idea dalla quale si è sviluppata la sequenza, dal titolo Il sentiero segreto, realizzata tra il 2008 e il 2009, è quella di creare un racconto di emozioni visive per lasciare una traccia intima, insistendo su quei “piccoli eventi” dell’esistenza, testimonianza di attimi che l’autore considera preziosi, oppure descritti in forma di sogni che si manifestano nella natura; una natura rappresentata nel pieno rigoglio, che accoglie un “cappuccetto rosso” nella lucentezza delle foglie del sottobosco, dove il tono è sereno, libero da quel sentimento dell’orizzonte sconfinato che domina intensamente gli scatti di soggetto naturalistico del fotografo salernitano. Sebbene per un giovane, come Alcide Pece, il termine di “nuovo realismo” non ha forse più significato (penso all’esempio rappresentato da Nan Goldin per la fotografia degli anni Novanta, anche in ambito italiano), l’esuberanza visiva proposta dalla natura, ed il significato di un’urgenza dell’ora, si placano nelle gamme morbide del verde, del giallo chiaro, dell’azzurro cielo che registra il lumen delle sue immagini; come nella sequenza che racconta, quasi fossero fotogrammi d’un film, il pomeriggio trascorso dalle amiche tra i fiori di un prato, nel gioco svagato davanti all’obbiettivo. Lo sguardo si fa più profondo, ed intenso, quando prende a considerare il profilo delle persone care, nei ritratti dei familiari, concentrandosi sugli occhi abbassati del padre, oppure s’anima dinnanzi al tono fremente della maglietta color ciliegia della piccola nipote, in una fotografia “composta” già con abile sicurezza. È una narrazione scandita da sensibile e comprensiva umanità, quella sottesa all’indagine di Alcide, che sintetizza quindi un percorso di ricerca visiva, che rifuggendo da finalità “documentarie”, restituisce la necessità di “narrare” la natura, di immaginarla quale custode e “maestra” di una bellezza segreta che si rivela nella misura in cui l’occhio riesce ad indagarne quei percorsi celati: è un pensiero che conforta sulle ulteriori possibilità offerte dalla fotografia contemporanea, se lo sguardo dell’autore, soffermandosi sugli accidentati sentieri d’un bosco, come sulle umanissime espressioni dei volti, concederà a questa ancora di rendersi testimonianza poetica dei movimenti dell’anima. ALCIDE PECE, GIULIA, 2009, STAMPA FOTOGRAFICA, 45X30 CM. CE /2009 E 2008 CIDE PE I L F A A R I G D E 19.30 TRA FOTO N ALLE OR LA MOS , GRETO" E E R S B O M SO R TIE DICE IL CIO 8 C 2 A Ì W C D "IL SEN N E A R UN 'S GURA L STYLE B AM SI INAU ELL’ECO LI D E L C I I N O. OR W SALERN NELLA C PE IO 39 A P A AR P A C I S DI V IO OR BR P EM 5 www.brancaccio.it Il sentiero segreto N LI BRANCACCIO + Ecostyle R E CL O OL O AN LI L GA O TR IE V HIA TAC AG RE MB OO BR M LLO M UO BR ORIO BR EMP I M A G I N EY OU R DESIRE SLI PJ OH NG ALL IAN 7 O EM RI O ST IV AL ET TO WI LL IA M' S WI LS ORIO BR EMP GRA ER KAN A TIN LA MAR mistico. Ed ancora… rarità e senso dell’incantesimo, frammenti amorfi e shock del piacere, abbandono e indifferenza. Un vero viaggio nella macchina della seduzione e dei desideri. Dove tutto può diventare il contrario d’ogni dire. Insomma il carnet d’appunti di Annibale ci dona un viaggio di soffice ed algida sensualità. Ancora una volta ci troviamo ad inseguire il sommovimento del nostro sentire il mondo sulla pelle. Ancora una volta ci lasciamo guidare dalla dolce ansia di catturare “il transitorio, il fuggevole, il contingente, la metà dell’arte di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile” (Charles Baudelaire). Senza dimenticare quella fatale attrazione che domina i segni che nascono dal nostro buio più profondo e dal nostro claire più desiderante. TROLLEY DA TEMPO ANNIBALE ELIA (ovvero Annibale “il pittore delle gambe”), nel suo procedere d’artista, dialoga con il materico dell’argilla, con l’attenzione verso un pittorico di gran raffinatezza e stile (soprattutto raccontando forme e corpi) e poi con l’immersione nel caffè napoletano come tecnica, linguaggio e segno del visivo (penso in particolare ai suoi disegni acquerellati al caffè successivamente prezioso libro di Plectica “La città delle gambe” del 2001). Ora nello spazio del formato breve e del piccolo disegno, utilizzando ancora un linguaggio d’espressione che vive d’antico e materico al contempo (appunto l’uso del caffè come impasto cromatico) Annibale “il pittore delle gambe” ci propone questo suo “carnet di appunti al caffè napoletano”. Un carnet denso di volti, corpi del femminile, piccoli movimenti, ombre e chiaroscuri. Il tutto raccontato attraverso la potente visionarietà del rimando, dell’eco, della citazione (quello che era un sogno delle progettualità di Walter Benjamin “scrivere un libro di uniche citazioni”). E così attraverso la citazione, come tensione e racconto amplificato, si orizzonta lo spazio del visivo di questa recente produzione di disegni firmati da Annibale. Ed è soprattutto nei “multipli lineografici” che il gusto della citazione ha respiro amplificato ulteriormente. Nella totalità di tutti questi disegni, i temi portanti restano quelli della seduzione, della sensualità, del desiderio (temi che sembrano disegnati lungo quella lineare che Roland Barthes ci volle indicare nella sua “scrittura d’amore”: ovvero scrutare, frugare, indagare per particelle e frammenti “la causa del mio desiderio” che, in questo caso, nella gioia del disegno e della narrazione visiva, tende a risvegliarsi per ritrovarsi sempre vivo e vero). I disegni di Annibale ci parlano di un gusto profondo e complesso di voler osservare “sensazioni” del corpo erotico (vissuto nel seg no di una soave mutevolezza, lievità, segretezza, intimità e qui il richiamo a Balthus è inevitab ile). E comunque la seduzione, com e appare evidente nelle minime gestualità racconta nte da Annibale, non è soltanto sguardo d’avvicinam ento “all’oggetto del desiderio” ma è soprattutto sos pensione dello sguardo, dilatazione dell’attesa, lievissi ma volontà del rifiuto, “falso movimento” che stanco d’irretire dolcemente respinge. E quindi la citazione dal sensuale raccontata da Annibale “il pittore delle gam be” la ritroviamo come celebrazione del furto (quello caro ad Orson Welles, ad esempio), della fuga, del tradime nto della visione, della sempre ossessiva “riproposizione ” della bellezza, del turbamento degli sguardi, del “fea r and desire”, del godimento perverso che è sempre sfida al godimento RIO PO V + PULLO “L’eros che si fa parola” (Franco Battiato) PO BR ERSON NI JECK di Alfonso Amendola è IA al caff BALE EL ppunti I a N i N A d ) I t e amb " TRA D carne delle g LA MOS da un e r li o g t o it F LE ORE (il p IONI 010, AL nibale "CITAZ 2 n A O I i O A d N GEN tano NCACCI napole LE BRA ERDÌ 22 Y N T E S V O A C GUR LL’E SI INAU NICE DE LA COR L O. E N R E 0 SAL N 19.3 O 39 A I P A P A DI VI PANTALO Un carnet di appunti al caffè napoletano EM ON www.brancaccio.it + Ecostyle LIA L OG TAF R PO BRANCACCIO OR P IE EM O SC IA RP A AL TE A MO BR BR UO MO I M A G I N EY OU R FUTURE I giovani e il lavoro a Salerno di Piero Lucia* ETRO tti, pratici e psicologici: teatro classico greco, sono diventate annuali occasioni derivata, ha prodotto gravi effe condizione delle persone d’incontro e di confronto per migliaia di persone. Grandi si è resa più fragile e incerta la tenendole precarie eventi di qualità, di rilievo nazionale ed europeo, che assunte con contratti atipici, man di migliaia di questi attirano visitatori e risorse, volano per un potente a tempo indefinito. E centinaia i mesi, al primo indotto. Anche a Salerno si può scegliere di investire su lavoratori, i più giovani, negli ultim sono stati i primi ad un progetto ambizioso e di lunga durata, insieme ed oltre comparire dei venti della crisi, lavoro. Si è accentuata la programmazione del Teatro Verdi, sulla diffusione e essere espulsi dal mercato del rtezza esistenziale valorizzazione della cultura d’eccellenza, in un rapporto così una profonda e lacerante ince e vicende della vita integrato tra Salerno e la sua provincia, dando ulteriore e si è ampliata la distanza dall ti cittadini negli angusti forza ed incisività all’azione rilevante, da tempo in pubblica, con la chiusura di mol lusiva individualità. Una atto, per il recupero e la riqualificazione urbana. confini recintati della propria esc ri italiani impara che non Reperire risorse dalla lotta alla corruzione, alla frode e generazione di giovani lavorato la precarietà è diventata all’evasione fiscale, al falso in bilancio, al riciclaggio ha quasi più alcun diritto e che anente e inevitabile, della del danaro sporco, alla devastazione dell’ambiente, la condizione strutturale, perm più grave e peggiore agli attentati alla salute, all’inquinamento, ed investirle propria vita. Una situazione ben preceduta. Assicurare in queste alternative direzioni è battaglia di civiltà, delle generazioni che la hanno precario ed assistito, non oltre rinviabile, per costruire al meglio il prossimo ad essi un futuro, di lavoro non deve essere il primo futuro. ampliando le occasioni di lavoro, ’insieme delle forze di e più qualificante obiettivo dell BR EM PORIO ali rapporti sociali CALZ progresso, la vera priorità. Gli attu E ALT i fuor non O se gini mar ai etti, Note si collocano, per più asp li, iona tituz cos cipi prin dei [1] e Nel Bollettino 2009 della Banca d’Italia, a proposito della Campania, i concetti di democrazia prescrittivo e rigido. con riferimento al 2008, si sostiene che nel turismo si è avuto un calo a suo tempo formulati in modo di 175.000 visitatori, il più elevato dal 1986, soprattutto a causa della nuovo dogma della Il potere dell’impresa, questo il crisi dei rifiuti. La città di Napoli è la realtà più colpita (-11,2% sul 2007). ì cos , ione uss disc in so mes più Le famiglie in condizione di povertà in Campania sono 380.000, oltre il contemporaneità, non va tanti decenni fa. doppio della media nazionale. come avveniva nel secolo scorso, o ativ neg o men dro qua un in Nella Provincia di Salerno, [2] ai urgente e indifferibile La sanità campana è stata commissariata per decisione del Governo, del resto della Campania, è orm per ione a causa di una esposizione debitoria gigantesca. Una situazione, al limite d’az rità prio re sicu e ve l’individuazione di nuo del collasso, che ha già determinato la chiusura di servizi essenziali un moderno, virtuoso e come alcuni Pronto Soccorso. La scuola pubblica, a fronte delle decisioni arrestare il declino innestando in Dagli anni Ottanta di drastica riduzione della spesa finanziaria nel settore, vede a rischio qualificato processo di sviluppo. nte orta circa 8.000 posti di lavoro di docenti e personale ATA, circa 1200 per ’imp dell ione inaz elim iva avanti pesa la progress la sola Provincia di Salerno, pienamente interna alla grave crisi che ato, priv e o blic pub , ente sist pree attanaglia i due comparti. patrimonio industriale ia cazione dell’industr con la pressoché totale desertifi ricchezza non manifatturiera tradizionale, una parallele in nuovi e uttiv prod sostituita da iniziative sviluppo scientifico settori innovativi coerenti con lo vazione, formazione, e tecnologico. Conoscenza, inno aguardia dell’ambiente, ricerca, investimenti mirati a salv a valorizzazione dei del mare e della costa, l’estrem gici, l’organizzazione beni storici, culturali ed archeolo turistica integrata non approssimativa di un’offerta ante delle priorità e di grande qualità l’ossatura port va e impegnativa da perseguire previa una preventi e le principali forze intesa tra le diverse Istituzioni (Industriali, Università, sociali e culturali del territorio * È STATO DI efficaci piani formativi RIGENTE DELLA Sindacati). Una scuola di qualità, FEDERAZIONE e o SALERNO E RE COMUNISTA DI esigenze di svilupp SPONSABILE, mirati, finalizzati alle effettive IN SIEME AL PROF e zion crea te GI uen OR seg ESSORE LUIGI con DA la o, NO itori , terr DELLA SCUOLA modernizzazione del MERIDIONALE tivo biet all’o DE TE i rent RM L coe P. a E. enz C.I. DI CONTUR DA cell d’ec L 1980 È DIRIGE di profili professionali SI NTE SINDACAL E FU DE NZ LL IO A NE FILTEA, DELLA PU BBLICA CGIL DI sono assolute priorità. SALERNO E CO MPONENTE DELL con successo, d’investire SEGRETERIA CAMPANA A Altrove si è scelto, da tempo e FEDERAZIONE FORMAZIONE E a Fest la È AU tova Man TO A a. RE enz osc DI RICERCA. con SAGGI SULLA ST sulla cultura e sulla ORIA DEL MOVI SINDACALE ITAL MENTO OPERAI ia e Modena le giornate IANO DELL’OTT OE della Letteratura; a Reggio Emil OCENTO E DEL del ioni ntaz NOVECENTO. rese rapp le a cus della Filosofia; a Sira 9 STIV CLE ON TO M ALET R I temi della cultura e della formazione non hanno assunto finora il rilievo dovuto e le limitate risorse disponibili sono finite disperse in mille indistinti rivoli, distribuite a pioggia, discrezionalmente e senza rigorose selezioni. La questione più critica fra tutte è la condizione di disoccupazione di tante ragazze e ragazzi meridionali. Esiste da tempo, in specie nel Sud d’Italia ed in Campania, un disequilibrio strutturale tra offerta e domanda di lavoro. 300.000 persone sono emigrate, negli ultimi 10 anni, dalla Campania verso il centro nord nel generale silenzio e nell’indifferenza. Un’autentica distruzione di potenzialità, intellettuali e umane, di elevata qualità, nel mentre di converso si accentuano i fattori distorsivi, l’evasione e l’elusione fiscale, così che le risorse, già scarse, si assottigliano di più. Il mito sbandierato della flessibilità, poi, ha dato un colpo di maglio ed anzi per più aspetti ha liquidato i capisaldi del diritto del lavoro conquistato in decenni di aspre lotte del movimento dei lavoratori. Il ventaglio delle contraddizioni si è ampliato a dismisura destrutturando ulteriormente la classica composizione del mondo del lavoro e ne sta erodendo le conquiste, generando supplementari disuguaglianze ed ingiustizie. La condizione dei lavoratori italiani negli ultimi anni non è migliorata ed anzi è andata peggiorando, con la legge 30 e il progressivo smantellamento delle architravi su cui era basato il diritto del lavoro. L’infinita proliferazione dei diversi rapporti di lavoro ha concorso a sfilacciare e indebolire la tenuta, la forza, l’unità del mondo del lavoro. Il lavoro “a progetto” è stata un’invenzione che ha privato il lavoratore neo-assunto del diritto alla tredicesima, alle ferie, al riconoscimento economico della malattia e degli infortuni. Il dominio della flessibilità, con la strutturale precarizzazione che ne è OLLA A RM PA OMO BR U LA RECESSIONE MONDIALE, originata dalla drammatica crisi finanziaria iniziata negli USA, si è pesantemente riversata sul resto dell’Europa e del mondo, con la distruzione di ingenti risorse finanziarie e la perdita di milioni di posti di lavoro. Essa è tuttora in atto ed avrà un’ulteriore accelerata nell’ultimo scorcio del 2009 e nel 2010. L’Italia ha registrato, nel 2009, un crollo del PIL del 5,5%, con una drastica inversione di tendenza rispetto al recente e più lontano passato, di crescita graduale e progressiva, magari lenta ma sicura. Il rapporto 2008 della Banca d’Italia sull’economia evidenzia un quadro d’insieme particolarmente grave e compromesso. In Campania poi lo stato dell’economia annaspa in maniera paurosa, cresce la crisi industriale, del turismo e del commercio, l’edilizia ristagna, aumenta a dismisura il ricorso al lavoro irregolare e al nero, crolla verticalmente il PIL, il turismo è in grave crisi, s’incrementa sensibilmente la disoccupazione, in specie giovanile e femminile, c’è una crescita vorticosa della cassa integrazione, peggiora la qualità di servizi pubblici essenziali, cresce ulteriormente la piaga della criminalità che controlla intere aree e territori della Regione.[1] Molti servizi iniziano ad essere in sostanza smantellati, a partire dall’istruzione e dalla sanità pubblica. [2] La scuola, a fronte di scelte draconiane di riduzione della spesa, è in una condizione ormai prossima al collasso, nel mentre l’investimento sul futuro, su cultura e conoscenza, sulla formazione permanente e lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, potrebbe invertire la tendenza all’inarrestabile declino del Paese. E invece migliaia di posti di lavoro qualificati vengono soppressi, in specie nel mezzogiorno ed in molte province, come quella di Salerno, con un tasso di disoccupazione e di precarietà già assai elevato. TRAC UO U CQ TA SE I AD BRANCACCIO RI Ecostyle PO www.brancaccio.it BR I M A G I N EY O URT R A D I T I O N BRANCACCIO Ecostyle La famiglia Citera, custode dei segreti della zampogna cilentana di Caterina La Bella www.brancaccio.it 11 INA ART AM SA L BOR RIO MPO BR E canne sono pronte per essere alloggiate nella campana, che le ospiterà conferendo alla zampogna la sua caratteristica forma. Il suono è generato dalla vibrazione delle “ance” provocate dall’aria immessa per mezzo di un otre. Il sacco è generalmente realizzato con una pelle di capra, conciata sotto sale e con il pelo rivolto all’interno. Dopo un’accurata e paziente accordatura la zampogna sarà pronta per suonare”. Realizzare la zampogna è arte antichissima. Segreta è la tecnica, gelosamente tramandata di padre in figlio, misterioso è il perché una zampogna suoni meglio di un’altra. “Un esercizio di pazienza, espressione di buona manualità, competenza musicale, una sfida con l’acustica spiega Citera - la nostra famiglia produce zampogne da sempre secondo tecniche e stili propri della tradizione cilentana, avvalendosi solo dell’utilizzo di un tornio e della manualità che fa di ogni zampogna un pezzo unico e irripetibile”. FOTO DI ANTONELLO NADDEO È IN UN LUOGO TRANQUILLO DEL CILENTO, a Massicelle, che l’arte della costruzione della zampogna è mantenuta in vita dall’opera dei maestri costruttori. Pietro e Francesco Citera, padre e figlio, sono oggi gli unici costruttori della zampogna cilentana. Due generazioni diverse ma unite nella stessa passione. Il legame della zampogna con il Natale risale all’uso di questo strumento da parte dei pastori. A dicembre la stabilità dell’accordatura dello strumento era ottimale e i pastori, ritornati dai pascoli d’alta montagna, ci tenevano a dar saggio del loro accresciuto talento musicale. Vedere i Citera all’opera è uno spettacolo: in un piccolo laboratorio dietro casa, papà Francesco, quasi novantenne, è al tornio per modellare i fusi. Il figlio Pietro racconta la storia di famiglia. E spiega il funzionamento della zampogna, uno degli strumenti che attrae maggiormente gli appassionati di musica. “La zampogna è costituita da un gruppo di quattro canne innestate su un blocco, il ceppo spiega - di queste, una realizza la melodia, un’altra l’accompagnamento e le altre due producono un solo suono. Gli strumenti vengono costruiti utilizzando legni di tradizione. Per il fuso l’ulivo della zona. Per la parte inferiore, la campana, si utilizza l’acero o il ciliegio, non prima di una lunga stagionatura”. Per costruire la zampogna occorrono attrezzi da lavoro particolari: lunghe trivelle, sgorbie, la pialla, un tornio. “Intanto va detto che la zampogna è uno strumento molto complesso nella sua struttura - spiega Pietro Citera - le fasi della costruzione di una zampogna hanno inizio con la selezione di un legno adatto. Come detto, il più utilizzato è senz’altro l’ulivo, anche per la sua facile reperibilità. La lavorazione ha inizio con lo sgrossamento del pezzo e tutto il lavoro è eseguito a mano. Dopo la prima foratura i fusi saranno uniti alle campane mediante una filettatura realizzata interamente a mano. Lasciato essiccare per mesi, dopo l’assemblaggio, si può procedere alla tornitura di finitura e alla realizzazione dei fori. A questo punto le FOTO DI ANTONELLO NADDEO RSA A BO ONN BR D FOTO DI ANTONELLO NADDEO GE GEOR GINA CY & LU I M A G I N EY O URS O U N D LO MAG LIA TUM BR UO MO CRAVA TTE AQ UASCU OO MBR EL MO UO P CA PE O LL R LE NC MARCHI MO Uomo I IAN RC AO BR LL ACO O TR UOM Frammenti della nuova scena musicale italiana di Alessandra Cosimato BR BRANCACCIO KIT ON ISA IA ETR O MO NCL ER RAL PH L JAC OB AUREN C SAN OHE T N BAL ONI LAN TYN CUC E I BAR NELLI B ORC A I TRU ANI ZZI BRANCACCIO UOM Ecostyle BR UOMO JEANS JACO B COHENCAMICIA BA RBA-CR AVATTE BO RRELLI Il raffinato set Acqua di Parma Blu Mediterraneo per lui, adatto per lo sport e il tempo libero BRANCACCIO Uomo IDEE REGALO FERMARSI IN UN PUNTO e guardarsi attorno. Cercare il fuori e il dentro. Sentire il silenzio. Assuefarsi a qualsiasi cosa e non stupirsi per la mancanza del nuovo. La scena musicale italiana riflette interamente quella sociale e gli orizzonti non sono dei più rosei. Dopo venticinque anni i temi dell’io minimo, dell’uomo che si concepisce come vittima e applica strategie di sopravvivenza al suo quotidiano sono ancora amaramente attuali. Nonostante sia stato scritto nel 1984, The Minimal Self di Christopher Lasch non ha neanche un granello di polvere. E il disordine della società genera la confusione mentale: “Ma ho la certezza di avere tutti i dubbi” cantano i Marta sui tubi, che raccontano le paure e le nevrosi metropolitane di città come Milano. L’amore si traduce in mancanza: “Mi manca un kilo di faccia integrale/ e due etti ci comprensione/ e un cartone d’ amore a lunga conservazione/ non rimane che fare la spesa/ continuare a pagare per quello che voglio e quello che non ho ancora”. Per Paolo Benvegnù è qualcosa che consuma, che goccia dopo goccia scava la schiena, che provoca il distacco, la distanza, l’immobilità: “Non vedo più non sento/ quest’ansia di arrivare/ sul tuo ventre caldo/ depositare il seme senza amare il campo”. Sorprendono I Ministri e Le luci della centrale elettrica che affrontando forti temi sociali, fanno cadere il velo di Maya che copre scene di cassonetti in fiamme, finanzieri e spacciatori, senzatetto, ecomostri, basi militari, treni ad alta velocità, clandestini e lavoro in nero, per poi nascondersi spaventati sotto quello stesso velo: “Rovistando tra i futuri più probabili/ voglio solo futuri inverosimili”. Reagiscono con cinismo gli Zen Circus, che denunciano quanto sia falsa e immorale la nostra società ironizzando su tutto: “Sembra che oramai vada di moda quello che prendevo solo schiaffi a farlo nel ’93/ che i pantaloni stretti eran da froci e non da fighi, le converse da pezzenti, i computer da perdenti”. In Canzone di Natale raccontano le tragicomiche disavventure di un ragazzo in crisi d’astinenza durante il cenone: “Sono a secco sto Natale/ Dio fa’ che non stia così male/ fa’ che nonna mi abbia regalato i contanti/ e non il solito paio di guanti”. Nel flusso delle parole c’è sempre la puntuale invocazione di un dio che non viene trovato: “Dio come sta? Evidentemente è assente” per i Marta sui tubi, “perché Dio non guarda, Dio bestemmia e alle volte non si applica” dice Benvegnù, secondo gli Zen Circus “Cristo era un figlio come te/ lui era il figlio di Dio, un folle, che qualcuno chiama re”. Torna ricorrente il tema della vittima che è carnefice di se stessa: “Non c’è nessun confine che divida e illumini/ la freccia e il suo bersaglio” canta l’artista più tormentato tra questi citati, Paolo Benvegnù, che a volte sembra individuarsi come il suo stesso nemico, altre invece cerca da solo 13 www.brancaccio.it CA BOGLIOLI BR UOMO GIAC BR di incoraggiarsi: “Respira. Guarda il cielo. Guarda le stagioni passare. Prendi posizione. Viaggia./ Ricerca la tua parte migliore.” Costantemente in bilico tra due forze che spingono in direzioni opposte, si riconosce in una foto scambiata e malriuscita, ma non riesce a controllare la sua ansia criminale di vivere. Non dà per scontato il sentimento delle cose e apprezza sempre la bellezza della vita, cercando sostegno quando sta per cadere: “Frantumare le distanze, superare resistenze/ e riconoscersi per creare. Camminare senza chiedersi perché”. Ma il più delle volte questo senso di ottimismo è assente, il disincanto imprigiona le nuove generazioni che come in un moderno mito della caverna sono bloccate, stavolta spalle al muro, da catene che loro stesse hanno deciso di indossare: “Se son qui è soltanto perché non ho forze per andare altrove”. I TON AN ES BR O UOM RP SCA I M A G I N EY O URL A N G U A G E BRANCACCIO Ecostyle Parole dal Futuro di Anna Cicalese* NI UGA CO L RI E EN CARP AS ONN BR D via Canali, 34 centro storico di Salerno info .338 80 70 174 www.osteriacanali.it [email protected] motive Sentirsi a casa... Locale segnalato nella GUIDA Osterie d'Italia 2010, Slow Food In migliaia eravamo sopravvissuti al contagio e le nostre menti erano troppo pericolose per rimanere insieme anche un solo minuto. Avremmo potuto solo con un respiro sprigionare un’implacabile forza contro il principio d’inerzia. Pensai che ci avrebbero uccisi. Consegnammo il passaporto, poi i libri, i giornali, le bollette, le lettere di protesta e d’amore, gli scontrini della spesa e le canzoni, tutto quanto conteneva almeno una parola della nostra lingua. Consegnammo tutta la memoria scritta, quella solo potevano strapparci. I quintali di carta si raccolsero in un babelico ziqqurat che sfiorò per un attimo le nuvole. Poi gli diedero fuoco. Stipati su grandi aerei, sorvolammo la piana dove divampava la pira delle nostre vite passate. Il nostro nome lo avevamo lasciato nel rosso di una fiamma che ora, a distanza, in un ennesimo prodigio, cominciava ad incenerire anche i nostri pensieri, a sbiadire la nostra identità. “I limiti del mio linguaggio diventeranno i limiti del mio mondo”. Uno ad uno fummo rilasciati nell’aria come carte vuote di caramelle colorate, il vento avrebbe scelto per noi un’opposta direzione. Mi sovvenne di De Saussure, della sua tesi che una lingua vive solo nell’intelligenza della comunità e nella continuità del tempo. La mia lingua non aveva più in me un soggetto socializzato, il mio corpo non avrebbe mai più potuto accogliere gli accadimenti del mondo significante e fissarlo nella memoria della parola. Io ero disperso, solo, nello spazio senza tempo. Perciò, finché ho potuto, ho scritto fogli e fogli per giorni e notti, li ho nascosti in tutti i posti invisibili della mia casa, del giardino intorno, della città. Questo è l’ultimo foglio. Sono venuti a prendermi davvero, con la mia valigia di parole di carta da bruciare. Tra poco, anche voi, Signori, sentirete solo un bianco silenzio. Esclusiva la linea Rosendal per la casa sconto 30% RIO MPO BR E * DOCENTE DI SEMIOT ICA PRESSO L’ UNIVERSITÀ BRANCACCIO Ecostyle IDEE REGALO DI SALERNO 15 www.brancaccio.it ERANO I PRIMI ANNI DEL 2000, del 2000 dopo Cristo, quando la mia comunità (non io) elesse a suo capo un postmoderno eroe orwelliano, un illusionista demagogo, che molto, si scoprì poi, sapeva di magia. Doveva possedere un immanente potere apotropaico perché di lì a poco anche i potenziali dissidenti cominciarono ad ammansirsi e a legittimarne le mire tutt’altro che progressiste. Per chi ancora conservava focali di buonsenso e criticità, era lampante che il progetto del semidio ricalcasse quello che Bourdieu spiegava come “principio d’inerzia”: “Di tutte le forme di persuasione occulta, la più implacabile è data dall’ordine delle cose”, questa l’eco che sembrava trapelare da ogni mossa del contestabile Merlino. Vigorose griglie di controllo simulavano l’ordine nel disordine: l’indizio sorprendente era dato dal numero delle parole che diminuiva quotidianamente, rivelando ai parlanti più attenti la riducibilità del pensiero a pochi concetti. D’altronde, era quasi impossibile potersi sottrarre al contagio: bastava esporsi ad una qualsiasi fonte mediatica, sorgente di informazione, per restare catturati dai batteri dell’epidemia. Tutto cominciò con la prima influenza giuridica intitolata “La legge non può essere uguale per tutti”, cui seguì quella teleologica “Il fine dell’esistenza è la ricchezza e la bellezza” contaminata dall’inevitabile paradosso geometrico “Le donne possono innalzarsi soltanto se si mantengono orizzontali” cui seguì inevitabilmente l’influenza gnoseologica “L’accesso alla conoscenza uccide il fine dell’esistenza” e quella filosofica del silenzio “Le parole sono delatrici dei nostri pensieri”. Dopo ogni influenza, si valutava il livello delle sopravvissute difese immunitarie: l’ultimo test vagliò la nostra competenza linguistica calcolando il numero esatto delle parole arcaiche, cioè sopravvissute ai bombardamenti mediatici, di quelle che ritenevamo indispensabili alla nostra peculiarità culturale, di quelle non ancora lessicalizzate e delle metafore (armi letali contro l’ordine) che eravamo in grado di inventare. I più creativi, ritenuti destabilizzanti, vennero presto allontanati dalle orecchie del mondo (in fondo ci avevano avvisati che la sapienza non ci avrebbe condotti al fine ultimo dell’esistenza). Presto avrebbero preso anche me, presto mi avrebbero condotto su una linea di frontiera e spinto verso una terra ignota dove vagare per il resto dei miei giorni. RPE SCIA I M A G I N EY OU R FASHION BRANCACCIO Si sa che anche nelle Veniamo all’universo femminile. ività le donne amano occasioni più informali delle fest to e raffinatezza. È sfoggiare capi che denotano gus iano discretamente il caso dei jeans SOS, che evidenz preziosi strass. Li il famoso “lato b” con la luce di nto di John Galliano, completa la sottile cintura in arge vita. perfetta per far risaltare il punto inserti in camoscio, con ro, chia n erso Un must è il Jeck pullover Kangra. abbinato al caldo cachemire del Capodanno in piazza, la Se poi all’orizzonte si profila il bligo. Ma sempre di gran scelta del look “sporty” è d’ob a a scacchi colorati di Via classe: delizioso il pullover viol ca del cappellino Moncler delle Perle, abbinato con la chic con pon pon. Via delle Perle, con Total white invece per la felpa di riprodotto sul cappellino. l’originale reticolo di fiocchetti to trendy gli stivali Occhio ai piedi: caldissimi e mol Moncler con zeppa in gomma. bitino, è perfetta la Per chi non ama rinunciare all’a moda è il vestitino proposta di Liviana Conti: di gran tto palloncino, abbinato scuro in maglia, con leggero effe verde smeraldo del con gli stivali Ash e ravvivato dal giubbino Moncler. ile soirée, l’eleganza Dulcis in fundo, per l’immancab delle Perle, impeccabile dell’abito nero di Via o al seno. Completa impreziosito da motivi gioiello sott ca D-Exterior, annodata il look la raffinata camicia bian intorno al collo. un profumo unico nel Un ultimo tocco? La fragranza di tti la colonia che usava suo genere. Parola di Totò. È infa ha ricreato a partire il Principe della risata che Masfield flacone da poche tracce custodite in un la fragranza care man va pote non ore e per le sign rato alla splendida irresistibile di Malafemmena, ispi de attore. Diana, amata consorte del gran 17 www.brancaccio.it di Vera Arabino COMPLICI LE LUCI D’ARTISTA, che fin da novembre hanno trasformato Salerno in un suggestivo giardino incantato, eccoci immersi nell’atmosfera natalizia. Giornali e tv ci dicono che il peggio della crisi economica è passato, i portafogli non confermano, ma che Natale sarebbe se ci privassimo del piacere di fare e ricevere regali o delle delizie della tavola imbandita o del tourbillon di cene, feste e tombolate? Non è tempo di eccessi consumistici, ma se c’è una cosa che non conosce crisi è la piacevole ritualità che accompagna queste giornate, fatte comunque per stare insieme. E qui scatta implacabile la domanda di sempre: cosa mi metto? Anche se non ci aspetta un red carpet hollywoodiano, è inutile negare che durante le festività il look balza in primo piano, per le gentili signore ma anche per l’altra metà del cielo. Per questo è particolarmente importante, sia per lei che per lui, scegliere dei capi che siano adatti alle tante occasioni d’incontro che scandiscono le festività e che magari possano essere “mixati” all’occorrenza, diventando un efficace passepartout. Ecco le dritte del Gruppo Brancaccio, per non farsi trovare impreparati e sfoggiare sempre un look impeccabile. Partiamo dal guardaroba di lui. Un jolly che non può mancare sono la classica camicia bianca e camicia nera. Sarà poi la cravatta a connotare lo stile. Perfette per qualità e pregio, le camicie Xacus si illuminano con il grigio satin o il nero classico ravvivato da un originale motivo floreale delle cravatte Altea. Ma per serate informali sono adatti anche i raffinati pullover di Roberto Collina con scollo a V e nei colori basici grigio o nero, abbinati con i pantaloni di Massimo Rebecchi, garanzia di comfort e classe. Classe indiscutibile anche per l’abito grigio di Massimo Rebecchi. Completano il look il trench scuro, sempre griffato Rebecchi e la chicca degli stivaletti Belstaff. Occhio naturalmente ai dettagli, che la dicono lunga sul gusto di chi li sfoggia: è il caso della cintura Orciani, con le sue finiture impeccabili. E a proposito di dettagli, se in programma c’è una soirée all’insegna dell’eleganza, una vera chicca sono i papillon di Altea e la raffinatezza della giacca in velluto nero lucido di Via Piana. Tombolata con gli amici? Largo allo sporty chic dei pantaloni Jeckerson, chiari o scuri o al viola di tendenza di Jacob Cohen. Per i maglioncini c’è soltanto l’imbarazzo della scelta: dalla tradizione del polo La Martina al soffice cachemire di Kangra. Ecostyle Cosa mi metto? Vademecum per un look a prova di feste… BR EMP ORIO T-SHIRT JOHN G ALLIAN PIGI AMA Ecostyle RIO BRANCACCIO O RALP H LA UR BR EMPO RIO CRAV ATTE ALTE A EN I MPOR BR E I MASS www.brancaccio.it CCA O G IA 19 Ecostyle P.N.P. Progresso non pubblicità IDEE REGALO Set completo di Millefiori per diffondere delicate fragranze negli ambienti ad utilizzare fornitori che gli vengono imposti dalla camorra. E così è nella moda, dove un quarto dei negozi di abbigliamento esistono per riciclare denaro sporco. Se invece indirettamente coinvolti, i negozianti sono costretti a vendere prodotti che appartengono a fabbriche di falsi gestiti dalla criminalità. Per non parlare della ristorazione, in cui alla maggior parte di essi è chiesto un contributo mensile oltre che l’acquisto di prodotti alimentari fatti direttamente dalla criminalità. Ogni semplice gesto sembra essere, senza che noi ce ne rendiamo conto, modificato dalle abitudini sbagliate. La distorsione visiva ci ha messo una paura innata, socialmente ereditaria, incapace di scindere il bene dal male. Ecco che questi scatti narrano la quotidiana e struggente verità, che per certo tutti conosciamo, ma che caparbiamente non vogliamo vedere. BR EM * NATA A MU GNANO DI NAPO LI NEL 1977, FR L’ACCADEMIA EQUENTA DI BELLE ARTI DI NAPOLI, E CONS IN SCULTURA IN EGUE UN MAST FERRO ALLA TO ER KYO NATIONAL AND MUSIC IN UNIVERSITY OF GIAPPONE – DO AR T PO ESSERE STATA NEL 2002, DA SELEZIONATA, L GOVERNO GI AP PO NESE E DAL MI AFFARI ESTERI NISTERO DEGL ITALIANO PER I UNA BORSA DI ARTISTI - DOVE STUDIO PER CONSOLIDA LA CO NOSCENZA TECN SCULTURA. MA ICA DELLA LA CONTEMPORA NEITÀ STRUGG INDUCE A SPER ENTE DI TOKYO IMENTARE LA FO LA TOGRAFIA, CO COMPLETAMENT ME CONCETTUAL O DELLA SCUL E TU RA . PER DUE ANNI (2006-2007), CONSECUTIVI È SELEZIONATA PER IL MOVIN’ TORINO; NEL 20 UP PRIZE DI 06 È INVITATA PER UN ARTIST ART DEPARTME -TALK AL MEDI NT DELLA TEMP A LE UNIVERSITY DI 2008, SELEZION TOKYO; NEL ATA PER LA SU A SCULTURA AL SPECIALIZZA IN TERNATIVA, SI ECO-DESIGN AL C.N.A. DI ANCO WWW.ROSARIAI NA. AZZETTA.COM PO ORIO IO R PO IL GL FO A RT A IN RT A AM Negli scatti, il tono scuro, la presenza costante del sopruso rendono il tutto sincero, nero, nel futuro senza prospettive, ma soprattutto incapace di modificarsi se dentro di noi non si genera una volontà. Il coraggio di lottare evita la paura, per meglio combattere contro un nemico che abusa delle nostre debolezze. Alle fotografie sottotitoli e scritte si uniscono al concetto di base; questo per completare e infondere una delle più grandi virtù nello spettatore che osserva: la speranza. Senza di essa tutto il lavoro fotografico sarebbe angosciante come leggere un giornale di cronaca, o essere testimoni di un funerale annunciato. Invece, quello che è estremamente importante nel lavoro fotografico denominato P.N.P. Progresso non Pubblicità è la consapevolezza di non smettere di sperare che il bene avvolga con il suo amore l’incredibile realtà quotidiana, e che faccia del sopruso uno strumento inusuale e inutile, superato dalla saggezza del bene. Ormai la criminalità organizzata fa glamour e diventa priorità in TV, nascondendo i veri volti del male. A questi volti ho dato un corpo, a queste gesta che contrastano la nostra felicità ho dato un’ambientazione al fine di trovare disgusto in ogni piccola o grande scena appositamente costruita. È solo con la conoscenza e con la speranza che la felicità può intraprendere il cammino collettivo, allontanandosi e scindendo definitivamente il male dal bene. SA O RCIA NI LICITÀ BILE N PUBB O N O O INSTA S R S T E A E R T G O AL NI’ N.P. PR IO 2009 RLO SIA ETTO P. L MAGG GIANCA ‘ E N ANENTE O R O M T T R IL PROG A A NE PE AL TE ESENT O E I R R Z P A B L O O L T T INIO ISTA N OT È STA PATROC ATO IN E POI I Z L , I Z I I L N L O O A P E C R O, DI NA INFINE RCOLAN ZIONE ANO, E NE DI E U M SSOCIA O A DI MAR ’ C L L L E E D D I E T SI LI DI NAPO IN OTTO VINCIA O R . P O N A A DELL I ERCOL CKET D ANTIRA BOR di Rosaria Iazzetta* NZA, nel degrado fatto LA CAMORRA SI CULLA NELL’IGNORA ressa del benessere inte indifferenza e paura, e poco si nei termini di creare solo collettivo. La collettività esiste za disposti ad rren cco seguaci, disposti a tutto, e all’o prossima alla zio spa essere ammazzati per lasciare rizzata auto ria elle carne da macello. È in questa mac del noi po tem po trop che il mio lavoro si genera. Da cere cres r pote di ri sicu Sud abbiamo guardato altrove, te. nien di finta ndo guardando dall’altro lato, e face o reso il crimine Con la nostra indifferenza abbiam pre più potente. Gli sem e organizzato sempre più grande sto presupposto que di ti scatti realizzati si sono imbevu o sociale ruol il do inequivocabile, non dimentican zo espressivo mez si lsia dell’arte, di raccontare con qua che lo rappresenta, la verità. bocche, che una L’ipocrisia ha messo a tacere le verità erano martiri la volta con l’ardore di raccontare Crimine invade il Ora e salvatori allo stesso tempo. diventa un iali, soc senza tregua tutte le categorie aria per la ess nec lta servizio obbligatorio e una sce ità. Chi attiv tua a dell sopravvivenza della tua vita o tarsi a limi di una fort la decide di gestire un bar, e ha to se una fort ersi riten pagare il racket mensile, deve to tret cos è ti men altri rientra in zone vantaggiose, o CHI EBEC MO R BRANCACCIO I M A G I N EY OU R DREAM BR EMP ORIO SCARPE WILLIAM 'S WILS ON BR E MP BR E MPO BR EM Y RO S R' GE RO Emporio CONTATTI BR EM PO RIO C INTUR NA- JECK ERSO N SIVIG Emporio LIA MONT MARCHI ECOR E BELS TAFF LA M ARTIN A BR E FRED MPOR IO SL PERR IP JO HN G Y WILL ALLIA NO IAMS WILS CLUB ON DES SPOR DIES T EL B LACK TIE-U GOLD PS MASS IMO REBE AERO CCHI NAUT ICA M FRAN ILITA K-Q RE SCA RPE DIAD ORA A RO Y RO GE R' S ONE A- P ANTA L ER L A MA RTIN BR E MPO R IO P ULLO V A S TIN AN MAR I LA JE ELL O APP OC RI ORI PO EMP EM BR BR LA M ARTI BRANCACCIO Via dei Principati, 19/21 Salerno Tel. +39 089 25 18 66 [email protected] 21 www.brancaccio.it O IN BRANCACCIO BRANCACCIO B UB GI BR BO Ecostyle O RI PO IO OR P EM INA ART AM L RSA I M A G I N EY O URS T Y L E BRANCACCIO Ecostyle ET LOUN SPAZ GE BAR LOCA IO ESP TION OSITI DI E VO VENT I BRANCACCIO Ecostyle MARCHI Via Papio, 39 Salerno Tel. +39 089 56 47 991 info@brancac cio.it affaccia, con le sue vetrine strepitose, su Piazza XXIV Maggio; vetrine che meritano una riflessione perché ritengo che non catturino l’attenzione solo per la merce esposta ma anche e soprattutto perché narrano una storia attraverso un’ambientazione ogni volta diversa, ma sempre stimolante. L’unico suggerimento che posso dare al gruppo Brancaccio è di non rinunciare alla qualità per continuare ad essere punta di eccellenza della realtà salernitana. C’è un capo a cui è particolarmente legata? Non mi sono mai fermata a riflettere sui miei acquisti; oggi, ripensando ai miei giubbini preferiti acquistati nel negozio “Brancaccio Donna”, mi rendo conto che si riallacciano tutti al tema del viaggio. Difatti, Belstaff è un marchio specializzato nell’abbigliamento di motociclisti e aviatori, Moncler è legato alle grandi spedizioni, Pirelli P0 al primo pneumatico. Devo dire che sono molti i capi Brancaccio a cui sono particolarmente legata, ma uno degli ultimi acquisti mi ha particolarmente sorpresa: un tubino nero smanicato VDP, perfetto nella sua estrema semplicità e volutamente impreziosito da una cintura gioiello che, a vent’anni , non avrei mai osato indossare. Una donna amante dell’arte come lei non può che avere attenzione per i particolari e serbarne il ricordo. Ci racconti qualche aneddoto legato alla sua frequentazione di “Brancaccio Donna”. Se c’è una cosa che mi diverte molto è provare qualcosa che non indosserò mai per il gusto di regalare un sorriso a Tania, cara amica e preziosa collaboratrice del negozio. L’acquisto ai tempi del web, per noi generazione -anta, passa ancora fortunatamente attraverso il rapporto personale. Un ricordo a cui sono legata? Un regalo della signora Brancaccio: un foularino di Hermès. Ogni volta che lo indosso ripenso con nostalgia a quanti anni sono passati… ma la vita è un viaggio ed io, con i miei vellutati blue-jeans di Jacob Cohen, rigorosamente acquistati nel mio negozio preferito, mi preparo a partire di nuovo. MA A DI PAR NE ACQU ZIO O CONFE BR UOM www.brancaccio.it 23 BR DONNA CINTURA TIE-UPS OUTL la stella polare del Il “cliente al centro” è da sempre sto che desideriamo che gruppo Brancaccio ed è per que i anche sulle pagine del i nostri clienti siano protagonist vetrina, è il caso di dire, nostro magazine. Che siano in personale rapporto con raccontandoci di sé e del proprio la moda. di “Brancaccio Ecostyle” Ospite di questa nuova rubrica ingegnere e donna di è Maria Teresa Valvano, valente rnitana, che coniuga gran classe. L’imprenditrice sale sensibilità, divide il pragmatismo con una raffinata e l’arte, che coltiva il proprio tempo tra il marketing viaggiando. peculiare. Qual è il suo Donna e ingegnere, un binomio e quale lo stile che personale rapporto con la moda predilige? a d’arte, intesa come La moda, secondo me, è una form diversi fattori che processo creativo in cui giocano realizzazione di un abito, interagiscono per permettere la a. La moda è anche di un accessorio, di una tendenz viaggio. curiosità, desiderio, scoperta, resenta ciò che rapp non tito ves La scelta di un di me e del mio stile. indosserò, ma racconterà molto vita perché è influenzato Lo stile cambia nel corso della hé si ampliano i propri dalle esperienze vissute e perc realtà in continua orizzonti rapportandosi con una nire la nostra evoluzione: ciò ci permette di defi personalità. fanno notare le “I vestiti migliori sono invisibili: . persone, non l’abito” (K.Hamnett) perché, secondo ante calz mai nto La citazione è qua in ciò che indossi, un me, è importante riconoscere, riflette ciò che hai qualcosa che ti appartiene e che e credo che si sposi dentro: questa è la mia filosofia capi di abbigliamento perfettamente con la qualità dei apprezzo, da qualche del negozio “Brancaccio” di cui dy ma di classe, decennio, le scelte e lo stile tren nvoltura streetwear capace di amalgamare con disi ropolitano. e couture, charme e appeal met “moda Brancaccio” a dell tata quis con Che cosa l’ha to in particolare il suo e quale tipo di capi ha incontra favore nel corso degli anni? maglioncini di cachemire, Ricordo con grande nostalgia i ormai scomparse, che indossati da persone a me care a mia infanzia e che mi riportano indietro agli anni dell i al concetto “qualità” hanno contribuito ad avvicinarm della ditta Brancaccio. è iniziata così: La mia conoscenza del negozio indossava un pullover dall’abbraccio di mio padre che nascita del negozio Brancaccio. Molti anni dopo, la la svolta: uno “Brancaccio Donna” ha segnato e donne della famiglia spazio dedicato alle donne dall lità, l’attenzione Brancaccio. La costanza della qua sollecitudine ai particolari, il garbo e la cortese negozio che si caratterizzano l’impostazione del L'ING. MARIA TERESA VALVANO I nostri clienti… in vetrina I M A G I N EY O URS M I L E BRANCACCIO Donna CONTATTI Via dei Principati, 24 84122 Salerno Tel. +39 089 25 40 40 [email protected] RIO BR EMPO RCIANI BORSA O RIO BR EMPO N ALTEA PAPILLO 25 www.brancaccio.it L’OCCHIO INCANTATO, questo occorre di quando, bambini, partecipavamo alla felicità caotica di un piccolo uomo che, da solo, era un’orchestra. L’immagine è lì, da sempre nella memoria, è nitida eppure incerta, somma di immagini diverse, che il tempo ha finito per sovrapporre ed integrare. In quest’immagine di “sintesi”, c’è un Totò ricoperto di strumenti musicali, una specie di grancassa o batteria vivente. Insieme, però, quegli strumenti sono mortaretti, pistole, fuochi d’artificio. La musica e il clamore degli spari si confondono, perdendosi nella meraviglia. Fu con Totò le Mokò il mio primo incontro con quel buffone serissimo che mascherava la ragione da follia e la follia da ragione, in un cinema Apollo, forse in occasione di una retrospettiva del festival del Cinema di Salerno, che sul finire degli anni ’70 permetteva di godere di storici capolavori su grande schermo, dove devono essere visti. La saettante, tenera maschera con la bombetta e i pantaloni a zompafuosso, la sciassa sgangherata mi si rivelò quale magico uomo-orchestra. Ecco tutti insieme e come “gettati nel mondo”, gli ingredienti essenziali di Totò, della sua maschera. C’è fame, intanto, e c’è, poi, uno sfondo malinconico, che dà alla sua comicità la necessaria grandezza tragica, espressi attraverso quei famosi calzoni al malleolo che sono di suo padre, don Peppino, e la giacca a code che è stata del nonno. Quelli e questa si son logorati con l’uso, di recita in recita, unitamente alla camicia lisa con il collo basso, un paio di calze colorate, una stringa da scarpe a mo’ di cravatta e, naturalmente, una vecchia bombetta con sotto la sua faccia. Ora quell’immagine sintetica della memoria torna a scomporsi, e si ritrovano le antiche emozioni, quasi integre. Se non più la meraviglia, almeno un suo ricordo vivo s’accompagna alla sparatoria finale, contro la banda di Pepè le Mokò. Totò è avvolto nel frastuono e nei lampi dei colpi che riesce a sparare tutti insieme, quasi BRANCACCIO di Olga Chieffi Ecostyle Totò, la maschera, l’orchestra moltiplicandosi. Nelle mani gli lampeggiano due pistole. Sulla schiena, fissato in qualche modo, ha addirittura un piccolo cannone. Dalle ginocchia partono raffiche di mortaretti, mentre una girandola, di quelle che si usano a Capodanno, gli rotea vorticosa sulla cima d’un lungo, assurdo cappelluccio a cono. E poi s’aggiunge, inaspettata, un’emozione nuova. È quella di scoprirlo, all’inizio del film, mentre invade una piazzetta assolata dell’Italia paesana del dopoguerra, alla guida d’un piccolo corteo di bambini festosi e incantati, appunto. Come un pifferaio di Hamelin, che la luce mediterranea abbia rasserenato, arriva a passo svelto e subito inizia a cantare e suonare. Sul lungo cappelluccio a cono, non ancora coronato dalla girandola scoppiettante, tintinnano delle campanelle. Tra le mani ha una fisarmonica, con l’interno del gomito destro preme la gomma d’una trombetta, di quelle che stavano sulle vecchie automobili. Alle ginocchia ha fissati due piatti. Sulla sinistra del petto, all’altezza giusta per soffiarci dentro, porta un flauto di Pan. Volteggiando leggero come un folletto burlone (così lo ricorda nella propria infanzia la figlia Liliana), sfiora le teste dei suoi spettatori con il grosso trombone che tiene legato sulla schiena. E quelli lo schivano felici, dando l’impressione d’essere un sol corpo che si muove, piccolo mare agitato dal vento. Il sentimento di meraviglia che Totò comunicava, ricorda Federico Fellini, “Era quello che da bambini si prova davanti a un evento fatato, alle incarnazioni eccezionali, agli animali fantastici; la giraffa, il pellicano, il bradipo”. Per rivivere quella meraviglia, occorre che ritroviamo la memoria del nostro occhio incantato. BRANCACCIO Uomo MARCHI Corso Vittorio Emanuele, 162 84122 Salerno Tel. +39 089 22 56 03 [email protected] I RICORDI SI NASCONDONO di preferenza nei profumi che sono più immateriali, più persistenti, più fedeli. L’essenza di un profumo. L’essenza di un’anima. La Mansfield, in collaborazione con la famiglia de Curtis, ha dato vita al profumo Antonio de Curtis. Un autentico viaggio “olfattivo” nel ricordo di un grande personaggio amato e conosciuto in tutto il mondo. L’azienda napoletana ha infatti ricevuto dalla figlia di Totò, Liliana de Curtis, una vecchia bottiglietta ormai ossidata, contenente ancora tracce del profumo che il Principe amava indossare. Che cosa si poteva fare di un dono così prezioso? Affidare, sicuramente, alla sensibilità di nasi esperti la ristrutturazione di quest’essenza. E così è proprio il profumo di Totò ad essere racchiuso, oggi, nel flacone sigillato dallo stemma della Famiglia de Curtis. Non sfuggirà ad alcuno la magia di un attimo, l’attimo in cui si aprirà per la prima volta il flacone del profumo Antonio de Curtis e verrà quasi istintivo girarsi come in attesa del suo passaggio. Un’esperienza di sensi, un salto nel passato, un accordo di emozioni che è affiancato da un album di ricordi in cui Sua Altezza Imperiale Antonio de Curtis, o’rre, si racconta nelle sue più intime abitudini, manie, paure, emozioni e affetti. Un’intimità che, tra fotografie e fragranze, regala un brivido d’emozione. E CORNIC 0 NELLA 3 . 0 2 E OR IO 39 A E, ALLE MI VIA PAP ICEMBR I D D 1 I PROFU O 1 I Ì IONE DE ANCACC Z VENERD R A T B . N E E D L RES FIEL OSTY I MANS GO LA P DELL’EC MENA D RÀ LUO V M A E F , A O L MA SALERN RTIS E URTIS. O DE CU I N NA DE C O A T I L N I A L E DO. R O NALI. D’ON IA TOLE ERIA CA CON I V OSPITE T S O O V I E V T AN DAL RISTOR MUSICA RA DEL U C A T BUFFE BR EMPORIO PANTALONI MASSIMO REBECCHI 27 www.brancaccio.it Profumo Antonio de Curtis, un’essenza privata BRANCACCIO I M A G I N EY O URS C E N T FEMMENA, TU SI NA MALAFEMMENA CHIST’UOCCHIE ‘E FATTO CHIAGNERE LACREME E ‘NFAMITÀ... FEMMENA, SI DDOCE COMME ‘O ZUCCHERO PERÒ STA FACCIA D’ANGELO TE SERVE PE ‘NGANNÀ ... Parole di eterna bellezza che descrivono un rapporto fatto di attrazione, complicità, tenerezza, ma anche pieno di conflitti per la gelosia di Totò nei confronti della bellissima moglie Diana, come racconta Liliana De Curtis nel suo romanzo Malafemmena. Da qui l’ispirazione di Simona e Massimo Scalella che, nella loro continua ricerca di fragranze singolari, hanno voluto crearne una complementare alla colonia maschile dedicata a Totò sotto il loro marchio Antonio de Curtis; un’essenza in grado di racchiudere il mondo segreto di Diana. Nasce così Malafemmena, profumo dalle note orientali e speziate che rispecchia questa donna carismatica e che, anche ad occhi chiusi, sa rievocare l’immagine dell’unico, vero, grande amore del Principe De Curtis. “Per una donna audace e di carattere” afferma Massimo Scalella “che non ha paura di indossare una fragranza capace di far voltare gli uomini”. Il profumo è racchiuso in un elegante flacone rosso rubino con un tappo impreziosito da arabeschi serigrafati, il tutto in un cofanetto molto raffinato. “Abbiamo pensato al colore rosso perché l’anima della donna che porta Malafemmena è profonda e passionale, come l’amore sfrenato che ha legato questa coppia” afferma Simona Scalella “siamo stati letteralmente rapiti da questa tormentata storia d’amore e dalla personalità di una grande donna che è rimasta sempre dietro le quinte di una relazione in bilico tra gioia e dolore, le due facce raccontate proprio nella canzone che il marito le dedicò”. Ecostyle Malafemmena, il profumo di una tentazione I M A G I N EY O URC O M M U N I C A T I O N LLO E TRO + SCIAR PA ETRO di Flavia Falcone* BRANCACCIO ULLOV ER ET RO BR KI DS LU PE TT O PA TR IZ IA PE PE -G ON NA PA TR IZ IA PE PE -C AP PE LL O PA TR IZ IA PE PE + CAM IC IA ETR O BR OTT APP SC KID OE BO A RS IA RIZ PAT EBOLI IN COMUNE È NATO NEL 1998 dalla felice intuizione di un’amministrazione che aveva compreso quanto fosse importante aprire un dialogo con i cittadini, sia per capirne i bisogni, e quindi mettere in atto tutte le strategie possibili per soddisfarli, sia per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità e l’orgoglio di essere ebolitani. Il giornale venne alla luce in maniera molto artigianale, dalla cooperazione fra assessori, impiegati, associazioni. Solo il direttore responsabile era un addetto ai lavori, giornalista pubblicista. Nonostante questa genesi approssimativa, subito il nostro piccolo giornale s’impose nella vita della città e nel cuore dei cittadini, diventando teatro dell’incontro/scontro fra “dentro” il palazzo e “fuori”: noi pubblicavamo le notizie sulle opere e progetti fatti, su quelli in programma; la gente ci inondava di lettere, domande, proteste, suggerimenti, polemiche, complimenti. E soprattutto auguri, specie a fine anno, specie da parte degli ebolitani residenti all’estero, per cui Eboli in Comune era diventato il sottile filo che li legava alla terra d’origine. Quel giornale nato su un’onda emotiva, ha continuato ad alimentarsi di emozioni per tutti questi anni, le emozioni che scaturivano dalle lettere che arrivavano alla redazione (cioè sulla mia scrivania), ma anche dalle discussioni accese che infiammavano la piazza o il viale principale dopo ogni uscita, o i dibattiti pubblici, i comizi. Ed ha continuato a crescere, sia nei contenuti, sempre più densi di informazioni utili e meno autoreferenziali, sempre più curati, nello stile, semplice e chiaro, anche se formale e imparziale, senza aggettivazioni, senza valutazioni, attendibili: in 13 anni non abbiamo mai ricevuto una richiesta di rettifica o una smentita. Ed io sono cresciuta con lui. Da segretaria di redazione, ho cominciato a scrivere i primi testi, fino a diventare giornalista pubblicista, responsabile dell’ufficio stampa, ed infine direttore responsabile del bollettino. Infine, quest’anno, il grande salto di qualità: il progetto grafico elaborato dallo Studio Motive. Un progetto ben strutturato, modulato per soddisfare la doppia esigenza dell’attuale amministrazione di migliorare l’immagine propria e della struttura comunale, e quella dei lettori, di avere un giornale ricco di informazioni precise e verificabili, facilmente leggibile, in cui la fonte delle notizie fosse ben identificale. Il progetto si è rivelato non solo bello, ma utile: le gabbie grafiche, molto rigide, hanno dato eleganza al prodotto, ma hanno anche imposto ai redattori, sia tecnici che politici, un linguaggio sintetico. I colori, quelli istituzionali previsti dal Progetto di Identità Visiva adottato dal Comune nel 2003, opera dello Studio Grafico”Segno Associati”, hanno permesso il del Comune rnale come un organo riconoscimento del gio senso di te hanno stimolato il e contemporaneamen i, i simboli munità. Infatti i color appartenenza alla co esplicita, , evocano, in maniera grafici, i pittogrammi , i quattro a, Acqua, Terra, Fuoco il nostro stemma: Ari sofia antica. li della natura nella filo elementi fondamenta è arrivato un rcorso tutto in salita A coronare questo pe mpa Locale”, “Premio Cento alla Sta Premio prestigioso, il in provincia a città d’arte, Cento, un premio nato in un ima e vivace. mpa locale è attiviss di Ferrara, dove la sta zione, ha ispirato un’associa Proprio questa vivacità mia la pre ire un concorso che il Club Embora, a istitu pubblica sia di qualità e gratuita, stampa locale italiana re se es o tanto prestigioso da che privata. Un premi della eo op l COMPA, il Salone Eur inserito nell’ambito de per le nta a, un evento fondame Comunicazione Pubblic lla de gnati nel rinnovamento tutti gli operatori impe ership ne, realizzato in partn Pubblica Amministrazio a giuria Un lla Funzione Pubblica. con il Dipartimento de ed esperti ti lis , composta da giorna altamente qualificata oltre 70 fra scelto Eboli in Comune di comunicazione, ha varietà la r pe ritenendolo il migliore giornali partecipanti, a, fic gra la le giornalistico, per di argomenti, per lo sti delle a elt sc e tà della stampa, uso l’impatto visivo, quali lla de e ich ist paginazione, caratter immagini, scelte di im a mi la ue a. Immaginate dunq testata e della copertin futuristici Milano, negli ambienti emozione quando, a vanti al da sul palco, sfilando della Fiera, sono salita azione nic to il gotha della comu tavolo dove era sedu lleghi co di fronte ad una platea pubblica in Italia, di ti na gione, tutti accumu provenienti da ogni Re ante, di no, difficile ed affascin dall’impegno quotidia e la gente ni fra le amministrazio accorciare le distanze to, un en im e, orgoglio, compiac comune. Soddisfazion ronato co o nn ed emozioni che ha turbinio di sentimenti in vita ere ten so ed ostinato per 13 anni di lavoro inten le e uti , ale attendibile e imparzi un giornale che fosse molto ni zio tra sseguirsi di amminis bello, nonostante il su e. ers div e nz motivazioni ed esige diverse fra loro, con a? nz rie pe es mi ha dato questa La cosa più bella che protagonisti itasi fra me e gli altri L’intesa intensa stabil andro ss Bruna Pallante ed Ale di questa avventura: e a me iem fico Motive, che ins De Sio dello studio gra i, i gli tor let i i e i problemi che hanno sviscerato i tem rontato aff mo i ci ponevano. Abbia amministratori i tecnic ti on nfr co di e ore di colloqui, questi problemi in ore mo bia Ab . tativi andati a vuoto e scontri, prove e ten orno a un e di notte, seduti int lavorato per ore, anch ha vinto un le un pc. Questo giorna tavolo o collegati da resi amici, ha ci o, ma soprattutto premio importantissim . ma n lo fossimo già pri molto più di quanto no 29 E PEP *RESPONSABI LE DELL’UFFIC IO STAMPA DEL CO MUNE DI EBOL I www.brancaccio.it INO GE OS PIR IT KID SG IUB B CAPPE BR ETRO ROY RO Kids GERS REFRIG MARCHI UE ADD DANIEL E FIES OLI ENERG IE PATRIZ IA PEP E GEOSP IRIT LES CO PAINS NORTH BR KID SAILS S JEAN S ROY FUTURE ROGER 'S + P BRANCACCIO BR KID S Ecostyle Eboli in Comune Vincitore del Premio Cento per la Stampa Locale I M A G I N EY O URS P O R T BRANCACCIO Ecostyle di Matteo Guida* INTERESSANTI NOVITÀ si annunciano nel mondo del fitness: TRX: due cinghie in naylon ultra resistente e regolabili rapidamente da fissare al soffitto e da usare per compiere numerosi esercizi di potenziamento muscolare e di equilibrio. • GRAVITY SYSTEM: una panca regolabile inclinabile e scorrevole che utilizza il peso corporeo in base al livello di inclinazione per creare degli esercizi di potenziamento muscolare senza caricare la colonna vertebrale. • ZUMBA: un mix di movimenti derivati dalle danze di ogni stile per divertirsi mente si potenzia il sistema cardiovascolare. • POWER YOGA: esercizi dello Yoga abbinati a tecniche di tonificazione per potenziare il tono muscolare. • BOOTCAMP: insieme di esercizi a corpo libero, o con sostegni, o piccoli attrezzi semplici da eseguire in circuito senza pausa imitando le difficoltà dell’addestramento militare o degli sport estremi con lo scopo di dimagrire potenziando forza, tono e cuore. E si potrebbe andare avanti citando le più estrose o glamour come il PILATES, FITNESS LAP DANCE, PELVICORE TECHIQUE, WALKING, o le più estreme e dure come il KETTLEBELL. Qualsiasi cosa si pensi, tutte hanno in comune una cosa: il potenziamento! Ossia la necessità insita nella natura umana di sottoporsi a stress (positivi come l’allenamento) affinché il corpo reagisca adattandosi in modo da non sentire più come uno stress lo stesso allenamento se ripetuto con gli stessi carichi. Il corpo ha bisogno di essere portato al limite altrimenti si adatta, si abitua e finirà progressivamente con il fare gli stessi esercizi in una maniera via via più efficiente usando sempre meno risorse: ossia lavora di meno a parità di carico e quindi... regredisce! 31 BR *DIRETTORE SUPERSPORTGY M DI SALERNO BRANCACCIO Ecostyle IDEE REGALO Un'autentica delizia per il palato: tanti gusti per la squisita cioccolata Venchi INA RT CIA MI RI PO BR EM A OC L A AM EM PO RIO PO LO LA MA RTI NA www.brancaccio.it Il futuro nel fitness • aporate le sensazioni Fate URLARE i vostri muscoli. Ass mai, conditelo sem del duro lavoro al limite, e poi, à esistenti, ma nsit inte con tutte le discipline a bassa anti rarefatte pes dure solo dopo aver svolto le vostre a novità che unic vera sessioni di allenamento con la della razza ri albo li non muore e non morirà mai dag i pesi affonda con ro lavo umana: il lavoro con i pesi! Il (combatti o HT FLIG or T le sue origini nel principio FIGH tro corpo: nos il lato rego scappa) che per millenni ha decine he poc di ta dura combattimenti al limite, della sperata la Poi e. ucc ram di secondi, ripetuti per più sca a ante ond abb a pred ria vittoria. Un pasto con la prop ce pes ta, frut ndo chia base di carne, e via… sgranoc per 3-4-5 gg fino al e uccelli, frutta secca e verdura battimento. E tra un com prossimo violento estremo duro he marce (attività lung o combattimento e l’altro riposo tidiana) alla ricerca quo à nsit cardiovascolare a bassa inte della prossima preda. con i pesi 2-3 volte Oggi questo significa allenamento altre attività mai sem a settimana, pesante. E poi a. accessorie rispetto alla pesistic Con la pesistica si può: N • dimagrire RE AU L re fica toni • H LP RA • riequilibrarsi LIP S IO OR • migliorare la postura MP E BR • diventare più forte coli mus più re ave • • avere più energia • alzare la soglia della fatica • potenziare il cuore • aumentare la mobilità articolare • ridurre l’osteoporosi • ridurre la cellulite • migliorare la qualità della vita il proprio corpo significa Non potenziare costantemente liamo avere futuro: vog non avere futuro. Quindi se futuro del fitness sei Il smettiamola di essere deboli! nte e che decidi ista tu che stai leggendo in questo ed iscriverti na vici più ora di chiamare la palestra è nelle tue mani! ss fitne immediatamente. Il futuro del BRANCACCIO Uomo BRANCACCIO Emporio Corso Vittorio Emanuele, 162 84122 Salerno Tel. +39 089 22 56 03 CONTATTI Via dei Pr incipati, 19/21 Salerno Tel. +39 0 89 25 18 66 info@bran caccio.it Via dei Principati, 24 84122 Salerno Tel. +39 089 25 40 40 Via dei Principati, 19 /21 84122 Salerno Tel. +39 089 25 18 66 Via Velia,30/32 84122 Salerno Tel. +39 089 23 67 00 Corso Vittorio Emanuele, 104 84122 Salerno Tel. +39 089 25 80 102 Via Papio, 39 84122 Salerno Tel. +39 089 56 47 991 inverno.2009 09 magazine BRANCACCIO Ecostyle NEWS