I ragazzi di Via Bravetta

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I ragazzi di Via Bravetta
“I ragazzi di Via Bravetta”
Omicidio a
Forte Apache
NOTIZIE SULL’AUTORE:
Fulvio Melillo è nato nel 1970 a Roma,
dove vive tuttora.
Si è laureato in Legge nel 1995. Dal 1998 è
avvocato penalista.
Oltre a “I ragazzi di via Bravetta” ( il suo
primo libro, scritto dopo essersi occupato
del caso in prima persona), ha scritto
anche “Johnny Mulo. Genesi di un
assassino.”
PERSONAGGI:
Avvocato (Narratore)
 La vittima e il suo amico superstite: Eddy e
Dritan
 I ragazzi accusati
 Andrea, il ragazzo difeso dall’autore
 Il padre della vittima
 La ragazza

RIASSUNTO:
La storia è ambientata nella periferia di
Roma
precisamente in via Bravetta, zona dove
sono frequenti episodi di delinquenza come
furti, spaccio di droga, nonché lotte fra le
diverse famiglie e i diversi gruppi etnici.
…
In un complesso di case soprannominato Forte
Apache avviene l’omicidio di un ragazzo
albanese.
Causa :
due ragazzi rivolgono un complimento a una
ragazza dicendole :” Ma come sei bellissima” e
subito una “banda di amici” si scatena a difesa
della giovane inseguendo e lottando con i
ragazzi provocando la morte di un ragazzo e
l’aggressione degli altri due.
…
Intanto si scopre che Andrea, accusato
dell’omicidio, è innocente perché il giorno
del delitto si trovava in motorino con un
amico e avendo una gamba ingessata non
avrebbe potuto inseguire i malcapitati e
non avrebbe potuto salire le scale. Eddy
racconterà il fatto durante il processo, ma
il padre della vittima irrompe in tribunale e
uccide uno degli imputati e porta a termine
la sua giustizia privata togliendosi la vita.
…
Alla fine si scopre che il vero assassino di
Dritan è il quarantenne Franco Cepini, un
uomo con precedenti penali alle spalle,
che era visto come un leader dai giovani
abitanti del Residence.
Il linguaggio
In questo libro si nota una grande differenza
tra i tipi di linguaggio principalmente usati:
 Linguaggio formale
 Linguaggio volgare
 Linguaggio processuale
Linguaggio formale

Viene utilizzato
dall’autore per la
descrizione dei
personaggi e degli
eventi.
Linguaggio volgare

Viene utilizzato per le
testuali parole
pronunciate dai
personaggi.
Linguaggio processuale

Nel libro sono riportati tutti i reali atti del
processo, perciò emerge questo
particolare tipo di linguaggio. Ciò rende la
narrazione molto complicata da
comprendere.
MESSAGGIO DELL’AUTORE
Leggere questa storia fa riflettere su come
tante persone vivano una vita così diversa
dalla nostra da sembrare quasi irreale.
L'autore ci riporta in modo preciso e
professionale i fatti, tratteggiando nel
frattempo la squallida e difficile realtà di
disagio e la mancata integrazione di tante
periferie italiane, simboleggiate da Forte
Apache, il famigerato residence di via
Bravetta.
COMMENTO
Questa inumana vicenda è una gravissima
manifestazione di razzismo, ma ancora più disdicevole
è il fatto che in Italia se ne sia parlato così poco.
Certamente se fossero stati un gruppo di albanesi a
rincorrere due ragazzi italiani e a buttarli dagli ultimi
piani, della notizia si sarebbe parlato per anni. Questo
ci fa pensare che una sottile vena di razzismo e
indifferenza verso gli stranieri, forse anche
involontaria, sia presente ovunque nel nostro paese:
nel giornalismo, nelle autorità e probabilmente anche
in noi stessi. L’autore, avvocato penalista, ha descritto
in modo preciso e dettagliato il fatto accaduto
raccontando nello stesso tempo la realtà difficile, lo
squallore, il disagio e la difficoltà di integrazione che si
possono riscontrare in molte zone di periferia del
nostro paese, zone di cui “Forte Apache” è solo un
semplice esempio.
Questo episodio ci ha fatto capire che la giustizia
privata non porta ad altro che sofferenze e
ulteriori vittime, ma abbiamo riflettuto anche sulla
giustizia nel nostro paese perché per certi
avvenimenti come la morte di un ragazzo si
potrebbero imporre pene più severe così da non
far più pensare a farsi una giustizia privata.
Inoltre abbiamo capito che anche da sciocchezze
possono nascere tragedie e che se a questi tristi
avvenimenti non viene trovato un buon rimedio si
arriva a compiere gesti folli.
Ognuno di noi sperava che dietro a questi episodi
crudi e amari si celasse un lieto fine, che
rendesse gli sregolati personaggi più liberi e
umani. Invece abbiamo trovato un finale a
sorpresa che non ci ha deluso, ma ci ha lasciato
senza parole; pensavamo che la realtà della
cronaca avrebbe lasciato spazio ad un finale
inventato, non al triste gesto di un padre che,
non avendo più nulla da perdere, mette fine alla
vita dell’assassino del figlio e alla sua.
La frase più struggente del libro è nella
premessa; è una frase che condanna la nera
natura degli uomini che si fanno la guerra per
futili motivi: ”Nessuno è così stolto da preferire la
guerra alla pace: in pace i figli seppelliscono i
padri, mentre in guerra sono i padri a seppellire i
figli”.
Presentata da:
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Giovanni Santucci
Federico Donat
Francesca Camelin
Francesca Governatori
Sara Ricci