Sala Baganza: informazioni turistiche

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Sala Baganza: informazioni turistiche
Sala Baganza: informazioni turistiche
CENNI STORICI
Sala Baganza è un grazioso borgo adagiato sui primi rilievi
dell’Appennino Parmense. Paese d’arte e di tradizione gastronomica, soprattutto vitivinicola, la sua storia ha origini antiche
che risalgono al periodo neolitico, ma è in epoca longobarda
che Sala entra ufficialmente nella storia con un atto scritto nel
995. La stessa parola “Sala” è di origine longobarda: designa
una corte, o, più specificatamente, una casa per la residenza
padronale all’interno della curtis.
Fulcro del territorio è la Rocca Sanvitale, costruita nel XV secolo per volere della famiglia Sanvitale sui resti di una fortificazione medievale. È solo dalla fine dell’Ottocento che si può
attestare la formazione del vero e proprio paese che conta
oggi circa 5.500 abitanti.
Oltre al turismo culturale, che ha come mete principali la
Rocca, la Pieve di Talignano e il Parco Regionale dei Boschi
di Carrega, il paese attrae il turismo enogastronomico: Sala
Baganza appartiene infatti, insieme ad altri comuni della
Provincia di Parma, alla Food valley. I prodotti che rendono
pregiata la cucina del territorio sono soprattutto il formaggio
Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto crudo di Parma, il salame,
il fiocchetto, la pancetta. La cucina è ricca di piatti e ricette di
antica tradizione: dai tortelli di erbetta ai cappelletti in brodo,
dalla trippa alla parmigiana, agli stracotti e ai bolliti misti.
L’eccezionale gastronomia locale è accompagnata da ottimi
vini che ne esaltano i sapori.
Le colline salesi, in particolare quelle della frazione di Maiatico, ospitano la maggior parte dei vigneti del territorio dai quali
nasce la Malvasia di Candia aromatica DOC, un bianco frizzante secco o dolce, l’austero Sauvignon DOC e il Rosso dei
Colli di Parma DOC, frizzante accompagnatore dei secondi
piatti. La tradizione della cultura vitivinicola ha radici antiche
che vengono salvaguardate dalle numerose aziende agricole
e cantine del territorio e valorizzate attraverso la disponibilità
degli stessi produttori a effettuare visite guidate e degustazioni.
AMBIENTE E PAESAGGIO
I dintorni di Sala Baganza si sviluppano su colline dolci e amene, ricche di campi, boschi e vigneti che fanno da incantenvole cornice alle eccellenze turistiche ed enogastronomiche del
territorio. Passeggiate, trekking, escursioni in mountain bike
e a cavallo sono le soluzioni che consigliamo per gustare al
massimo ogni angolo di un territorio che ha nel Parco Regionale dei Boschi di Carrega il suo gioiello più prezioso. Già
nucleo centrale della tenuta di caccia ducale, esso si estende
per 1270 ettari tra laghi e boschi di querce e castagni ed ospita una faggeta che risale al XVIII secolo. Grazie alla varietà
di ecosistemi, anche la fauna è molto ricca: fra i mammiferi è
facile osservare caprioli, cinghiali, scoiattoli e lepri. Chi ama i
paesaggi inconsueti non deve perdere l’occasione di visitare i
calanchi di Maiatico, costituiti da sedimenti argillosi di origine
marina che risalgono al periodo in cui la pianura Padana era
occupata dal mare.
TRA STORIA E ARTE
Il territorio del Comune di Sala Baganza è ricco di edifici assai pregevoli dal punto di vista storico ed artistico. A partire
dalla Rocca Sanvitale, costruita nel 1461 per volere famiglia
Sanvitale, e soggetta a numerose trasformazioni nel corso dei
secoli che ne hanno modificato la struttura architettonica e decorativa. Dimora della famiglia Sanvitale, committente dei cicli
di affreschi eseguiti tra il 1564 e il 1578, viene poi confiscata
dai Farnese, duchi di Parma, nel 1612. Durante il XVIII secolo
la struttura viene trasformata, viene costruito il giardino potager, alcune sale vengono affrescate in stile settecentesco e
il territorio circostante viene trasformato in riserva di caccia.
L’arrivo dei Borbone, divenuti Duchi di Parma a causa dell’estinzione della discendenza maschile della famiglia Farnese,
riporterà in auge il palazzo. La Rocca conosce così un nuovo
periodo di splendore grazie a Maria Amalia d’Asburgo, moglie
di Ferdinando di Borbone che, amante della caccia e desiderosa di vivere lontano dal marito, rivendicò per sé l’uso della
dimora di Sala.
Oggi il percorso di visita attraversa il primo piano ricco di affreschi tardo cinquecenteschi di scuola emilana, a cui si accede attraverso la Sala delle Capriate. Dal Gabinetto dei Busti
si giunge alla Sala dell’Eneide, opera di Ercole Procaccini. Si
entra quindi nel Camerino, gioiello pittorico di Cesare Baglione. Proseguendo, si attraversa il loggiato e si arriva all’ultimo
ambiente ricavato a seguito di un ampliamento del torrione
d’ingresso, la Sala d’Ercole, divenuta, in virtù degli interventi ottocenteschi, una sorta di anticamera degli appartamenti
privati dei Farnese. Alcune sale del piano nobile ospitano la
collezione permanente di scultura di Jucci Ugolotti.
Il percorso di visita comprende anche l’Oratorio dell’Assunta,
costruito dall’architetto francese Feneuille alla fine del XVIII
secolo.
A lato della Rocca lo splendido Giardino Storico Farnesiano,
riportato di recente agli antichi splendori grazie a una ricostruzione filologica basata su documenti storici.
All’interno della corte rustica ovest, di proprietà privata, si trova la settecentesca Sala dell’Apoteosi di Sebastiano Galeotti,
recentemente restaurata e occasionalmente aperta al pubblico.
La Rocca è visitabile tutto l’anno: per informazioni contattare
lo I.A.T. di Sala Baganza.
Immersa nel verde dei Boschi di Carrega si trova la frazione di
Talignano dove è situata la Pieve romanica, del XIII secolo, dedicata a San Biagio. Sotto la custodia dei Cistercensi, essa costituiva una tappa per i viandanti o i pellegrini che sceglievano
il percorso collinare della Via Francigena. Di notevole interesse è la lunetta della Psicostasi (“La pesatura delle anime”).
Visitabile tutte le domeniche pomeriggio da aprile ad ottobre.
Lungo il torrente Baganza si trova il piccolo borgo medioevale
di San Vitale Baganza, in cui spicca la Chiesa parrocchiale,
riedificata in stile impero nella prima metà dell’ottocento. In
località Castellaro si trova l’Oratorio della Beata Vergine, già
noto nel 1230 e ricostruito ai primi del settecento, un tempo
luogo di devozione e di ex voto. Poco distante dall’oratorio
ci sono i resti possenti dell’acquedotto quattrocentesco, costruito forse dai Sanvitale e ristrutturato dai Farnese, chiamato
Ponte della Nave.
In alto: affresco del soffito della Sala di Enea all’interno della
Rocca di Sanvitale di Sala Baganza.