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Impaginato n. 2:Impaginato n. 4
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2009
SSERVATORI
O & O
COMUNICAZIONE CULTURA
Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected]
Servizio nazionale per il progetto culturale
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected]
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Editoriale
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Approfondimenti
Emergenza educativa e futuro della società
Francesco Bonini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Chiesa in rete 2.0
Vincenzo Grienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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In buona salute
Andrea Manto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Etica nell’informazione, etica dell’informazione
Gianni Santamaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Terza pagina
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Laboratorio
cultura
• Roma • 18 febbraio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Aquino • 7 marzo
• Rimini • 9 marzo-6 aprile
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Comunicazioni
sociali
• Intermirifica.net: il nuovo portale
del Pontificio consiglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• La diocesi di Brindisi-Ostuni si arricchisce
di due nuovi siti web
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Beni culturali
• Sicilia: nuove chiese e riforma liturgica . . . . . . . . . . pag.
• Bergamo: incontri al Museo Bernareggi
• Trapani: rinnovata la biblioteca diocesana
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Infomedi@
• Su Sat2000 la vicenda di Eluana Englaro . . . . . . . . . pag.
• Su Sat2000 “Mosaico-Speciale” sul convegno
di Napoli “Chiesa del Sud, chiese nel sud”
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Economia dei media
• Musica: Filippo Sugar nuovo presidente FEM . . . . . . pag.
• Tv: commissione UE, passaggio a digitale
possibile nel 2012
• Pubblicità: in calo gli investimenti nel 2008
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Segnalazioni
multimediali
• “Partire dal Mediterraneo per una cultura
di pace e di cooperazione” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• “Sulla via della persona. La riflessione sull’uomo:
storia, epistemologia, figure e percorsi”
• Navigando nella rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Notizie dalla rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Musica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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1. EDITORIALE
Ee futuromergenzadella società
educativa
FRANCESCO BONINI*
ino ad alcuni decenni fa l’educazione era una realtà
ovvia, secondo parametri largamente condivisi,
anche se sottoposti ad uno strutturale
movimento di contestazione. Oggi per
molti aspetti sta diventando soprattutto una sfida. È la sfida sul tessuto
connettivo e dunque sul futuro della
nostra società, nel fluire delle generazioni e contemporaneamente è la
sfida sulla costruzione dell’identità
della persona. Il Papa Benedetto
XVI, nella sua veste proprio di
Vescovo di Roma ha parlato
quasi due anni fa, nel giugno
2007, di “emergenza educativa”. Incalzanti fatti di cronaca
hanno dimostrato, anche in
modo drammatico, che la
parola “emergenza” non è retorica.
È quindi necessario mettersi all’opera: la Chiesa e
più largamente il mondo cattolico italiano intende fare
la sua parte. Alla prossima assemblea della CEI si sceglierà il tema per gli orientamenti pastorali del nuovo
decennio, proprio sull’educazione. In questa direzione si
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svilupperanno anche varie iniziative nell’ambito del
progetto culturale, che continua così a giocare un ruolo
di “utilità di sistema” nell’azione pastorale e nella
interlocuzione pubblica nella società italiana.
Verteranno sul tema dell’educazione il forum del 27-28
marzo e un rapporto-proposta, che è in corso di elaborazione e sarà presentato a settembre, come forma di
dialogo a tutto campo con l’opinione pubblica.
Sotto il titolo dell’emergenza educativa il forum del
progetto culturale, una assemblea di un centinaio di
personalità giunto ormai alla nona edizione, propone
quattro parole: persona, intelligenza, libertà, amore.
Sono i poli di un circuito sviluppato da papa Benedetto
XVI nel suo discorso al convegno ecclesiale di Verona. È
attraverso questo circuito che si può “contrastare efficacemente quel rischio per le sorti della famiglia umana
che è costituito dallo squilibrio tra la crescita tanto
rapida del nostro potere tecnico e la crescita ben più
faticosa delle nostre risorse morali”.
Questa forbice rischia di allargarsi e non solo a proposito della cosiddetta “biopolitica”: cosa c’è al fondo
della crisi finanziaria globale che stiamo attraversando
se non questa divaricazione tra una tecnica sempre più
raffinata ed autoreferenziale e l’assenza o l’aggiramento della responsabilità morale?
Il forum articolerà il dibattito su tre ambiti. Il primo
è relativo alle scienze: si tratta di raccogliere la sfida
della tecnoscienza, non per appiattire, ma per allargare gli orizzonti della razionalità, ai fini
di recuperare un orizzonte
umanistico nel senso ampio e
complessivo del termine. Il
secondo ambito è quello del
maschile e del femminile, in
ordine al rapporto tra educazione
e costruzione della persona. Il
terzo ambito è la comunicazione,
anche qui nel senso ampio e
sostanziale, che rinvia ad un altro
tema strutturale, quello della tradizione.
Inizia un percorso, che, ritornando ai
fondamenti, può disegnare persuasivi ambiti di dialogo
con tutti e dunque di investimento per il bene comune.
*Coordinatore scientifico
Servizio Nazionale per il progetto culturale C.E.I.
2. APPROFONDIMENTI
C hiesa in rete 2.0
VINCENZO GRIENTI*
ta”. “Noi non siamo – secondo la nota metafora di
Marc Prensky – dei digital native, come tutti i bambini
che sono nati dopo la diffusione di Internet, in pratica
i nostri teenagers – ha sottolineato don Domenico
Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei –. Noi siamo probabilmente le
ultime generazioni dell’era Gutemberg, appunto degli
‘immigranti digitali’, perché non siamo nati in una
società multischermo e non siamo cresciuti, alimentandoci a questa nuova modalità di ‘fare esperienza’,
che plasma l’intelligenza ed orienta la stessa dinamica
affettivo-relazionale”.
Nell’era del web 2.0, la Chiesa non può rinunciare
ad annunciare il messaggio evangelico anche attraverso i così detti “new media”, così come emerge dalle
relazioni e dalle interviste pubblicate nel sito internet
www.chiesainrete.org.
eb 2.0, una sigla apparentemente insignificante,
ma che da qualche anno sta facendo discutere
esperti di Internet, mass mediologi e non solo. Il fenomeno del web 2.0, locuzione che indica l’ulteriore evoluzione della Rete grazie allo sviluppo di applicazioni e
software che permettono una maggiore partecipazione,
relazione e interazione, è un fenomeno che interessa
anche istituzioni come la Cei che il 19 e 20 gennaio
2009 attraverso l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e il Servizio informatico ha promosso un convegno nazionale a Roma dal titolo “Chiesa in rete 2.0”
(www.chiesacattolica.it/comunicazione).
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“Comprendere e conoscere”, “educare e accompagnare” sono stati i “due compiti” che il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha affidato agli oltre 200 partecipanti
al convegno nazionale. Il mondo di Internet negli ultimi quindici anni ha avuto non pochi cambiamenti
“che sono tuttora in atto.
Ciò – ha detto Crociata –
conferma il contesto
accelerato in cui siamo
chiamati a operare”.
Nonostante tale evoluzione, però, “siamo in
presenza ancora di un’oscillazione tra esaltazione
e diffidenza rispetto a
Internet, tra paura e idolatria, tra senso di
minaccia e adesione
MONS. MARIANO CROCIATA
ingenua e indiscrimina-
È importante, però, comprendere quali siano i
rischi e le opportunità offerte da Internet. Al di là dell'atteggiamento in un senso o nell'altro, ciò che sta
avvenendo è una presa di coscienza: questo mondo “ha
sempre di più il carattere del linguaggio di un ambiente e meno quello di uno strumento”.
Da un’indagine effettuata su questo argomento dal
Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla
Comunicazione dell’Università di Pisa (C.I.CO.) diretto da Adriano Fabris, docente di filosofia morale presso l’ateneo pisano, che è intervenuto al convegno su
“Chiesa in rete 2.0” – è emerso che sono tre, sostanzialmente, i modelli di presenza delle esperienze religiose sul web sperimentati soprattutto fino ad oggi.
Il primo è quello che possiamo chiamare il “modello della vetrina”: l’uso di Internet per rendere note le
proprie iniziative.
Il secondo è il “modello del contatto”: l’uso della
Rete per tenere in collegamento gli aderenti a una
comunità religiosa, soprattutto laddove un tale collegamento, per vari motivi, non può realizzarsi nelle
forme della relazione interpersonale.
Il terzo – ha aggiunto – è il modello della “sacralizzazione del Web”: quello adottato da una serie di
comunità e di sette marginali che fanno della Rete l’occasione per fondare nuovi culti, per lo più costruiti a
immagine e somiglianza delle religioni storiche.
*giornalista
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2. APPROFONDIMENTI
I n buona salute
ANDREA MANTO*
a definizione di salute come “stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale e non solo
assenza di malattia” fu data dall’ONU il 22 luglio
1946, nella Costituzione dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS/WHO).
L
Tale definizione potrebbe sembrare ad un primo
approccio accettabile o addirittura lodevole, in quanto
sottolinea la necessità non solo di curare le malattie,
ma anche di promuovere il valore “salute” in tutta la
sua ampiezza. Essa è in realtà molto equivoca e oggi
viene da più parti criticata, perché considerata utopistica e, in definitiva, ingannevole per la stessa pratica
medica. Definendo così la salute, infatti, il ruolo della
medicina diventerebbe praticamente quello di risolvere
ogni problema dell'uomo e di realizzarne il desiderio di benessere. Se stare bene diventa sinonimo
di benessere, tutte le situazioni transitorie di
disagio, di stress, di tristezza andrebbero trattate come mancanze di salute. La concezione
di salute come completo benessere porta ad
un aumento del potere della medicina sull’uomo, la cosiddetta medicalizzazione dell’esistenza, che finisce per trattare come
malattie anche situazioni di disagio normali nell’esistenza
umana: l’insoddisfazione dell’adolescenza e la mancanza
di energie della vecchiaia.
Attualmente la medicina
non è più soltanto finalizzata come in passato ad alleviare le sofferenze, quanto
piuttosto all’ottimizzazione.
La promessa di ottimizzare
indefinitamente la qualità e la
durata della vita spinge la
medicina a trasformare i desideri in bisogni e a proporsi dei
traguardi, che hanno il sapore
dell’utopia. A partire da tale
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concezione della medicina si è diffusa una fiducia acritica e spesso ingenua nelle “magnifiche sorti e progressive” della scienza medica. Non è difficile immaginarne le profonde ricadute culturali e mediatiche: il corpo
a misura del mio desiderio, l’eliminazione di ogni sofferenza, l’illusione di una cura risolutiva per ogni
malattia (sempre prossima ad essere scoperta), l’aumento della conflittualità verso il medico che non è in
grado di offrirmi tutto questo. Si genera così una sofferenza supplementare e totalmente indotta: la sofferenza di essere normali e dunque mortali, soggetti
all’invecchiamento e alla decadenza. In quest’ottica
persino la morte, da evento naturale e irrimediabile, si
è trasformata in colpa da addebitarsi a qualcuno, in
incidente che era comunque possibile evitare oppure in
un effetto che si potrà scongiurare in futuro, contando
su maggiori mezzi e su una più adeguata preparazione.
Se poi si soffre perché si è normali, tanto più sono
intollerabili la malattia e la fragilità.
La figura di Paolo di Tarso, il grande comunicatore
della fede, rivela anche in questo una sorprendente
attualità. Da fariseo, Paolo si riteneva auto-sufficiente
e quasi-perfetto. Da cristiano, riconosce e accetta la
propria fragilità, lasciando che la grazia manifesti in lui
la sua potenza: “perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo:
quando sono debole, è allora che sono
forte” (2Cor 12,10). Venire alla fede implica, sul piano storico, affermare la forza
della vita nella sofferenza e la dignità della
persona; significa smascherare tutte le
ambiguità dello sterile e meschino dibattito
su ciò che è vita e ciò che non lo è.
I temi antropologici della salute, della malattia, della cura e le loro ricadute nella comunicazione del nostro tempo saranno al centro
del convegno per l’anno paolino “Quando
sono debole è allora che sono forte.
Comunicare il Vangelo nel mondo della
salute e della fragilità” che si
terrà a Roma il prossimo 19 e
20 marzo. Ci lasceremo guidare dall’esperienza straordinaria di Paolo, sublime
annunciatore del Cristo crocifisso e del Dio della gloria.
* Direttore Ufficio Nazionale
per la pastorale della sanità
della C.E.I.
1. EDITORIALE
Enell’informazione,
tica
etica
dell’informazione
GIANNI SANTAMARIA*
La democrazia si nutre di corretta informazione,
vuole un’opinione pubblica attenta e critica, ma
allo stesso tempo questa si forma se vengono garantite
voci pluralistiche. Senza timore di dire ciascuno la sua
verità, secondo quella che il cardinale Carlo Maria
Martini chiamava l’etica del punto di vista. E senza il
timore di dire che c’è anche una verità delle cose.
L
A dare un colpo alla visione del mondo basata, se
non sulle certezze, almeno sull’idea che la comunicazione, il giornalismo, i mass media in generale cercassero – e dicessero – la verità, oggi è quella che si chiama blogosfera. Ne è convinto il direttore del Tg1
Gianni Riotta, che ha tenuto il 13 gennaio all’auditorium Parco della musica di Roma una Lezione di giornalismo sul tema dell’informazione nell’era di internet. Secondo Riotta, come riferisce il Corriere della
sera del 19 gennaio, si sta avverando la “profezia” di
filosofi postmoderni come Richard Rorty: la verità
deriva dal consenso, è contrattualistica. E internet –
con i suoi siti, blog, social network alla facebook – la
disperde, la frantuma in una serie di specchi infranti
che rimandano una caleidoscopio di immagini, deformate, aggiunge il giornalista palermitano, “dagli specialisti della propaganda”. Cosa ne sarà della verità,
quando, azzarda Riotta, sulla terra ci saranno 6 miliardi di blog e ognuno scriverà e leggerà il suo? Cosa ne
sarà della democrazia, dell’opinione pubblica, quando
spariranno i media così come li conosciamo. Il diretto-
TERZA PAGINA
re del principale telegiornale nazionale si fa guidare
nella descrizione degli scenari futuri da due versetti del
Vangelo di Giovanni: “Voi conoscerete la verità e la
verità vi farà liberi” e “Gli uomini preferirono le tenebre alla luce”. Nientemeno. Troppa grazia san Giovanni? No. Seppure la teologia sembri in questo discorso un sapere incompetente (letteralmente), Riotta ha
azzeccato nell’accostamento. Se ci si allontanerà dall’idea di verità liberante che la prima sentenza ci propone, allora si cadrà in uno scenario “che ci annichilisce”, quello della seconda. Ci sarà il “paradosso di
Arlecchino” per cui “in futuro la neve sarà bianca se e
solo se Noi e i Nostri amici decideremo così. Se lo decidono i nostri nemici, la neve è di qualunque altro colore”. Ecco, dunque, che senza verità non c’è comunicazione e ognuno se ne sta rintanato nella sua sfera, in
cui “vede quel che vuol già vedere”. Quale opinione
critica è possibile così? Nessuna. Riotta non si iscrive,
comunque, nonostante san Giovanni, al partito degli
apocalittici. Per lui non è la tecnologia ad avere ucciso
l’opinione pubblica, ma la presunzione che esistesse
una società illuminata e tollerante. “Non so come sarà
la comunicazione del futuro – conclude –, lo sapessi
sarei ricco. So che se da giornali, tv e Rete nascerà una
guerra santa on-line, dove l’approccio equanime è
sopraffatto dal tutti contro tutti, allora impererà la
seconda profezia di Giovanni”.
Che intorno alla comunicazione si giochino le sorti
del sapere della cultura e della storia è l’assunto da cui
parte il libro Filosofia della comunicazione, scritto da
Rocco Ronchi per Bollati Boringhieri e recensito il 31
gennaio da Alessandro Carrera sul Libero. Ronchi, scrive il recensore, parte da un’idea “forte”: che alla verità
ci si possa avvicinare con gli strumenti della sola ragione. E “se il vero non può essere comunicato non ci
resta nessun ‘luogo comune’ in cui raccoglierci e conversare. La politica cade in mano ai dogmatici e l’universo si riduce a un cumulo di resti disertati dal senso”.
A condurre il gioco della comunicazione, che l’autore
del libro analizza nella sua metafisica, nella sua fisica
(la parola) e nella sua pragmatica. Infatti, essa non è
un fatto, ma un atto. Ed è sempre “aperta all’inesauribilità conversante del suo senso”. Essa è dunque parola che stabilisce una conversazione, come lo spirito che
soffia. E senza questa dimensione spirituale, essa si
ridurrebbe a scienza quantificabile e soggetta a sperimentazione e parcellizzazione. Ma “se si perde la fiducia che la verità possa essere comunicata la società e la
politica cadono preda nel migliore dei casi di uno gnosticismo nobile e disperato o, nel peggiore, nella pura
demagogia”.
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TERZA PAGINA
Insomma nel mondo che la comunicazione sta
modellando sembra non ci si più spazio per idee, o
meglio atteggiamenti, come la tolleranza, la responsabilità, la libertà. Idee discusse in tre articoli distinti da
tre pensatori laici a tutto tondo. In tema di tolleranza,
lo spagnolo Carlos Thiebaut (intervistato da Bia
Sarasini su Il Secolo XIX del 21 gennaio) ritiene che i
conflitti di cui è disseminato il pianeta speso non
abbiano il sottofondo religioso che gli si imputa. E concede, anche se non fa sconti all’episcopato del suo
Paese, che la religione debba avere la sua voce nello
spazio pubblico. Il collega Giacomo Marramao (La
Stampa) torna sulla distinzione weberiana tra etica
della convinzione ed etica della responsabilità. E fa
pendere la bilancia su quest’ultima davanti alla globalizzazione e alle “sfide rappresentate dal progresso tecnico-scientifico e da un crescente conflitto di valori
che investe decisioni tragiche sul terreno ecologico
come su quello bioetico”. Infine la Repubblica dell’8
gennaio ha riproposto un articolo di Norberto Bobbio
del 1958, in cui invitava alla vigilanza sulle libertà civi-
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li, politiche e sociali. “La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi dobbiamo essere democratici
sempre in allarme”. E se Bobbio è uno dei principali
maitre a penser della sinistra socialista e riformista,
Benedetto Croce lo è di quella liberale. Oggi, però che
dirsi liberali è di moda, molti storcono il naso di fronte a posizioni come quella di Marcello Pera, definite,
con un americanismo, teocon. Lo storico Francesco
Perfetti, allievo di Renzo De Felice, ne prende le difese
su Libero del 23 gennaio. Al di là delle critiche di chi
accusa Pera e quelli come lui di atteggiarsi a privilegiati rappresentati dei valori cattolici, scrive Perfetti, “a
ben vedere la sua posizione è piuttosto quella di un
liberale classico, che, di fronte a una indiscutibile ‘crisi
di civiltà’ si pone da un’ottica laica e liberale, l’obiettivo di rileggere i padri del liberalismo, da Locke a
Tocqueville, per cercare le ‘ragioni della speranza’, i
motivi di un incontro che dovrebbe spiegare ‘perché
dobbiamo dirci cristiani’”.
* Giornalista
4. LABORATORIO CULTURA
Capertoantiere
no. L’intervento sarà seguito da un dibattito al quale
sarà invitata una piccola rappresentanza musulmana.
Oltre al patrocinio del Servizio nazionale per il progetto culturale, l’evento vede la partecipazione del
Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica.
All’incontro, inoltre, sarà presente S.E. Mons. Sanchez
Sorondo, Segretario della Pontificia Accademia di San
Tommaso d’Aquino, che presiederà la celebrazione
eucaristica che seguirà l’evento.
Rimini • 9 marzo-6 aprile
Roma • 18 febbraio
Riprendono gli incontri del “Viam Scire”, il percorso di riflessione nato nell’ambito del progetto culturale della diocesi di Roma, che mercoledì 18 febbraio vara
un nuovo anno di appuntamenti con una conferenza
sul tema “Incontri di civiltà nella città solidale”. A presiederla, il Cardinale Agostino Vallini. L’iniziativa,
nella consueta cornice dell’Aula della Conciliazione del
Palazzo Lateranense, vede affrontare problematiche
riguardanti “L'esperienza della medicina solidale nella
periferia romana” e “La narrazione in medicina. I racconti dell’attesa”.
Interverranno, tra gli altri, Lucia Ercoli, responsabile del Servizio di medicina solidale e delle migrazioni, e
Mons. Andrea Celli, direttore dell’Ufficio giuridico del
Vicariato di Roma.
A seguire, una tavola rotonda con il sindaco della
capitale Gianni Alemanno, Giovanni Rocchi – ordinario di Medicina interna all’Università Tor Vergata – e
con l’antropologo Domenico Volpini. L’incontro è
arricchito da alcune video-testimonianze e da un intermezzo musicale.
Aquino (FR) • 7 marzo
Il Circolo San Tommaso organizza l’incontro-conferenza sul tema “Tommaso d’Aquino e il dialogo con
l’Islam” nel contesto delle celebrazioni diocesane dell’aquinate. La conferenza è tenuta da P. Joseph Ellul, di
Malta, esperto di tomismo e pensiero arabo-musulma-
“Ma voi chi dite che io sia? Contemplare il Suo
Volto per mostrarlo a tutti” è il tema scelto dalla diocesi di Rimini per un itinerario quaresimale di ricerca,
meditazione e contemplazione. Una domanda semplice e nel contempo radicale che rompe gli argini della
storia e giunge fino al nostro presente, interpellando
ogni persona disposta all’ascolto. Cinque gli ambiti di
riferimento – biblico, teologico, storico, spirituale,
ecclesiale – per altrettanti appuntamenti che vedono
impegnati come relatori: Don Rinaldo Fabris, biblista e
docente di Esegesi biblica alla Facoltà Teologica del
Triveneto, su “Il tuo volto io cerco. Alla ricerca di Gesù
di Nazaret, Dio della storia”; Mons. Piero Coda, teologo, su “Il volto del Figlio e la profondità del suo mistero”; Giuseppe Savagnone, filosofo e docente di Storia
della Filosofia a Palermo, su “Cristo, segno di contraddizione nella storia. Lo scandalo del Vangelo di fronte
al mondo”; P. Enzo Bianchi, priore della Comunità
Monastica di Bose, su “La vita nuova in Cristo”; S.E.
Mons. Francesco Lambiasi su “Ripartire da Cristo,
pane della vita e luce del mondo”.
Milano • marzo-novembre 2009
“Imago Veritas” è un evento patrocinato dal
Servizio nazionale per il progetto culturale, con lo
scopo di valorizzare il patrimonio artistico italiano e
come espressione delle istanze più profonde dell’uomo,
tramite mostre e percorsi iconografici, visite guidate,
mostre del libro, convegni, lezioni magistrali, conferenze con immagini, laboratori artistici per le scuole,
letture, teatro, cinema, musica, pubblicazioni a stampa
e in CD. La finalità è di far rivivere lo spettacolo dell’arte come esperienza che coinvolge tutti gli aspetti
dell’avventura umana: l’estetica, la filosofia, la teologia, la storia, ecc. senza separare l’approccio all’arte
come storia dello stile, dall’uso a cui l’arte era finalizzata. In particolare, si vuole recuperare quella lettura
spirituale dell’arte in genere e delle opere d’arte sacra
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4. LABORATORIO CULTURA
di cui spesso si è persa memoria, ma che costituiva il
vero fine per cui esse erano state commissionate e prodotte.
La prima realizzazione si è svolta nella città e nel
Sacro Monte di Varallo Sesia nei giorni 13-15 giugno
2008. In questo secondo evento, la serie di incontri
previsti punta alla valorizzazione di elementi caratterizzanti del rapporto tra arte e storia religiosa nella
città di Milano attraverso la figura di San Carlo
Borromeo. Un legame testimoniato, tra le altre, da
opere d’arte quali il Cenacolo di Leonardo e alcuni
dipinti delle chiese milanesi che illustrano il racconto
evangelico della vita di Cristo. Gli incontri – sei in
tutto da marzo a novembre 2009 – si collegano alla
nuova traduzione Cei della Bibbia. I primi due sono
inseriti nei “Dialoghi di quaresima 2009” promossi dal
Duomo di Milano, mentre l’ultimo è collocato nelle
celebrazioni per il quarto centenario della santificazione di San Carlo Borromeo. Una mostra del libro d’arte
accompagna gli incontri che si svolgeranno secondo il
seguente calendario: lunedì 16 marzo, ore 21.00,
Chiesa di San Simpliciano, “L’attesa dell’alba”, introduzione artistica di Paolo Biscottini e lettura del
Vangelo di Chicca Olivetti; lunedì 30 marzo, ore 21.00,
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, “L’Ultima Cena”,
lettura del Vangelo di Ermanno Paccagnini e a seguire
“Lectio magistralis” di Timothy Verdon; lunedì 20
Aprile, ore 21.00, Certosa di Garegnano, “Silenzio e
preghiera” introduzione artistica di Nadia Righi e lettura del Vangelo di Vittorio Feltri; lunedì 27 aprile, ore
21.00, S. Maria Annunciata in Chiesa rossa, “Il
Vangelo della luce”, introduzione artistica di Pierluigi
Lia e lettura del Vangelo di Cristiana Dobner; lunedì 4
o 11 maggio, ore 21.00, Chiesa del Santo Sepolcro,
“Resurrezione”, introduzione artistica di Domenico
Sguaitamatti e lettura del Vangelo di Francesco
Micheli. Infine a novembre, la data e l’orario sono
ancora da definire, nel Duono di Milano è in programma l’incontro “San Carlo Borromeo, Parola
incarnata. Vangeli, immagini e vita nei quadroni del
Duomo” con una lectio magistralis di Timothy Verdon
e la lettura del Vangelo da parte di Roberto Mussapi. La
direzione culturale di tutti gli eventi è affidata a
Timothy Verdon, Lucetta Scaraffia, Andrea Gianni.
Sempre a Milano, dal 25 marzo al 20 maggio, presso la Galleria San Fedele dell’omonima Fondazione
culturale, è in programma la mostra “E si prese cura di
lui – elogio dell’accoglienza”. L’evento, curato da
Gigliola Foschi e Andrea Dall’Asta S.I., raccoglie opere
di alcuni detenuti della Casa Circondariale di San
Vittore – che hanno potuto esprimere, attraverso il linguaggio fotografico alcuni simboli dell’accogliere partendo dalla realtà carceraria – così come contributi di
alcuni artisti contemporanei tra i quali Letizia
Battaglia, Silvio Wolf, Paola Di Bello, Paola De Pietri,
Marina Ballo Charmet, Esther Mathis, Mirco Marchelli, Giovanni Chiaromonte, Marcello Mondazzi,
David Simpson. Fanno da contrappunto a questi lavori le opere di alcuni grandi del passato come
Rembrandt, Rouault, centrate sempre sul medesimo
concetto. Per la mostra, inoltre, il pianista jazz
Gaetano Liguori comporrà un brano musicale sul
tema.
w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t
Per tutte le news del Servizio nazionale
per il progetto culturale in tempo reale
consulta la pagina “Cantiere Aperto” su
www.progettoculturale.it
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Csocialiomunicazioni
Intermirifica.net:
il nuovo portale del Pontificio consiglio
“Un direttorio di tutte le opere cattoliche di comunicazione, che può essere aggiornato costantemente dagli
utenti”. Così don Justo Ariel Beramendi, del Pontificio
Consiglio delle comunicazioni sociali, presenta www.intermirifica.net. Sarà, dice Beramendi, “il nuovo portale
dei mass media cattolici di tutto il mondo”. L’iniziativa,
promossa dal Pontificio Consiglio insieme al Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) e ad organismi internazionali di comunicazione (Signis e Cameco), attualmente è in fase di sperimentazione ed è on line solo in
spagnolo, “perché stiamo iniziando in America Latina e
Spagna”, precisa Beramendi, che si sta occupando dell’intero progetto. Appena sarà conclusa questa fase, il
sito sarà anche in inglese e in francese. Il portale ispirato al Web 2.0, spiega ancora Beramendi, è strutturato
sul modello “wiki”: “Si potrà accedere come utente anonimo o come editore. Il primo può solo consultare tutte
le informazioni pubblicate; il secondo, invece, può inviare aggiornamenti o segnalazioni. Per fare ciò occorre
registrarsi. Tutti i dati inviati da un editore saranno filtrati da un moderatore”. Al momento sono tre le categorie che consentono di inserire i dati: radio, tv, produttori audiovisivi. In una seconda fase verranno attivate
altre categorie, tra cui agenzie stampa, giornali cattolici,
scuole di comunicazioni.
La diocesi di Brindisi-Ostuni
si arricchisce di due nuovi siti web
A poche settimane dalla pubblicazione del messaggio
del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle
Comunicazioni Sociali che ha per tema internet e le
nuove tecnologie, la diocesi di Brindisi-Ostuni si arricchisce di due nuovi siti web: il sito della Pastorale giovanile (www.giovanibrindisiostuni.it) e quello del seminario Arcivescovile “Benedetto XVI”: www.seminariobrindisi.it). Artefici del progetto web per la Pastorale
giovanile, don Dino Scalera, responsabile dell’ufficio e
due giovani, Cecilia Farina e Danilo Di Leo. L’aspetto
grafico del sito www.giovanibrindisiostuni.it è pensato
per far sentire subito a proprio agio i giovani a cui è
destinato. Le tinte sgargianti, le macchie di colore, i
caratteri tondeggianti e “informali”, ricordano le pagine
dei diari e dei blog dei ragazzi, ricche di schizzi e pensieri. Parte integrante della testata è il logo della Pastorale
giovanile, rivisitato proprio in occasione della pubblicazione del sito. Il sito web offre numerosi servizi ed è
dotato di importanti funzionalità; oltre alle “tradizionali” informazioni sulle attività della pastorale giovanile il
sito permette ai visitatori di creare un proprio profilo,
contattare altri giovani, inserire messaggi nelle bacheche, creare gallerie fotografiche e commentare articoli e
foto. Tutto questo per singola vicaria o addirittura per
singola parrocchia della diocesi. Particolarmente interessante è il servizio di ricezione SMS: al momento dell’iscrizione sul sito i giovani che lo vorranno potranno
indicare il proprio numero di cellulare per poter ricevere, gratuitamente, SMS informativi sulle iniziative promosse dalla Pastorale giovanile. Anche il Seminario
Arcivescovile “Benedetto XVI” da qualche giorno ha il
suo portale: www.seminariobrindisi.it. Fortemente voluto dagli educatori e dai ragazzi, il sito ha lo scopo di far
conoscere la vita e le iniziative che si svolgono in
Seminario, ma soprattutto di condividere con il popolo
del web l’esperienza affascinante della sequela di Gesù. I
due siti sono stati realizzati nell’ambito del progetto diocesano “Un sito web per ogni parrocchia”, nato quattro
anni fa come risposta alle sollecitazioni pastorali
dell’Arcivescovo e a quelle del Direttorio sulle comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana. Il
progetto, curato dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, ha lo scopo di sensibilizzare le parrocchie e le realtà ecclesiali all’utilizzo dei nuovi mezzi di
comunicazione, creando all’interno della comunità cristiana la consapevolezza che il “fare comunicazione” sia
un potente strumento di evangelizzazione. Nel corso di
questi anni sono stati realizzati 30 siti web di parrocchie,
uffici diocesani, associazioni ed enti ecclesiali e tra tanti
anche quello del monastero di clausura delle Carmelitane di Ostuni (www.carmelitaneostuni.it). Nelle prossime settimane verranno pubblicati altri siti ai quali si
sta lavorando da mesi, mentre è in fase di progettazione
anche il restyling grafico del sito istituzionale della diocesi www.diocesibrindisiotuni.it.
Marzo: incontro mondiale con i vescovi
responsabili della comunicazione
nelle diocesi
Il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, in
vista anche della 43ª Giornata mondiale che la Chiesa
celebrerà il 24 maggio, sul tema “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”, ha organizzato, a marzo, un incontro
dei vescovi responsabili delle comunicazioni sociali.
9
B eni culturali
stimenti di paramenti e tessuti. L’apertura sarà preceduta da una conversazione pubblica con la storica dell’arte, Maria Teresa Binagli Olivari e con lo storico della
liturgia, Enrico Mazza, sul tema “Le vesti delle celebrazioni liturgiche: uno straordinario deposito di storie”.
Sicilia: nuove chiese e riforma liturgica
Ha riaperto le porte al pubblico la Biblioteca diocesana di Trapani intitolata a Giovanni Biagio Amico. La
struttura, inaugurata il 7 febbraio, si presenta con un
nuovo allestimento ed una sezione, tutta nuova, dedicata ai bambini e ragazzi. La biblioteca, che può contare su un patrimonio di 25 mila volumi moderni ed un
discreto numero di testi antichi tra cui alcune edizioni
del XVI secolo, offre una sala lettura, due postazioni
internet ed un’emeroteca; è aperta al pubblico sei giorni su sette. La novità è costituita proprio dalla sezione
dedicata ai più piccoli con spazi per il gioco e l’animazione, per i laboratori di lettura e l’attività creativa. Per
l’inaugurazione è previsto un mese intero di appuntamenti: momenti musicali e letterari, cineforum, dibattiti, approfondimenti e la dimostrazione, dal vivo, di
alcune fasi del restauro di un libro.
La Conferenza Episcopale siciliana ha organizzato,
lo scorso 30 gennaio, un convegno dedicato ai “Criteri
per la progettazione di nuove chiese e l’adeguamento di
quelle esistenti alla riforma liturgica”. L’incontro, realizzato con la collaborazione degli Uffici liturgico, per i
beni culturali e per l’edilizia di culto, si è articolato su
due relazioni principali “La committenza di una nuova
chiesa: criteri e problematiche” e “La nota pastorale
della C.E.I. sull’adeguamento delle chiese” – alle quali
sono seguiti esempi concreti di progettazione di nuove
chiese e di adeguamento di chiese esistenti. Sono intervenuti i direttori degli uffici interessati e i membri delle
commissioni diocesane liturgiche e arte sacra.
Bergamo: incontri al Museo Bernareggi
In occasione della riapertura della cattedrale di Bergamo, a quattro anni dall’inizio dei lavori di scavo archeologici e di restauro, il Museo Adriano Bernareggi e
la diocesi propongono un ciclo di incontri e concerti
intitolato “Le stagioni della cattedrale”. Il nutrito programma, articolato secondo i principali momenti storici della cattedrale, è stato inaugurato il 26 febbraio e si
concluderà il 30 maggio; ogni serie di conferenze dedicate agli approfondimenti di carattere storico, iconografico ed agiografico si conclude con un concerto di
musica del periodo storico precedentemente esaminato.
Sempre a Bergamo, presso il Museo Bernareggi,
saranno inaugurati il prossimo 22 marzo i nuovi alle-
10
Trapani:
rinnovata la biblioteca diocesana
L’ultimo incontro, il 22 febbraio, è dedicato alla
presentazione del Progetto Biblioteche Ecclesiastiche
(PBE) della Conferenza episcopale italiana a cura di
Paul Gabriele Weston, professore di Biblioteconomia
dell’Università di Pavia e responsabile scientifico del
PBE.
Lombardia: omaggio a San Paolo
Il Museo d’arte e cultura sacra ha inaugurato, il 27
febbraio, un percorso espositivo itinerante dedicato a
San Paolo. La mostra, intitolata “Sulla via di Damasco.
L’inizio di una vita nuova”, è allestita presso la basilica
di San Deferente a Romano di Lombardia (Bergamo)
e sarà aperta fino al 22 marzo.
7. INFOMEDI@
Infomedi@
Su Sat2000 la vicenda di Eluana Englaro
Costante, generoso, appassionato, serio. È stato il
lavoro della redazione giornalistica di Sat2000, coordinata da Amerigo Vecchiarelli, dedicato alla storia che anche
i media cattolici – Avvenire, Sat2000 e Radio inBlu –
hanno raccontato: quella degli ultimi mesi di vita di
Eluana Englaro, la donna di 38 anni, da 17 in stato vegetativo persistente, spentasi lunedì 9 febbraio, alle 19.35,
alla clinica “la Quiete” di Udine, dopo che le era stata
sospesa l’alimentazione e l’idratazione che l’avevano
tenuta in vita fino ad allora. Dall’agosto scorso, mese che
segna l’inizio dell’ultima fase della vicenda e cioè dalla
sentenza della Corte d’appello di Milano, Sat2000 non
smette mai di schierarsi a favore della vita di Eluana. Lo
fa con servizi, interviste, approfondimenti, sia su di lei
che sulle vicende giudiziarie che, pezzo dopo pezzo, realizzano quel “puzzle” di cui l’ultima tessera s’inserisce
improvvisamente lunedì 9 febbraio. Ogni contributo è
accompagnato sempre con storie analoghe, ma dai
risvolti e contorni opposti. E più la situazione si fa drammatica, più si arricchisce di nuovi ed importanti elementi, più Sat2000 adotta strategie adeguate. Subito realizza
uno primo “speciale”. Trenta minuti con servizi e interviste a medici, giuristi e semplici cittadini, attraverso
“parole chiave” come stato vegetativo, hospice, alimentazione, idratazione, legge sul fine vita. La vicenda di
Eluana viene ripercorsa in maniera dettagliata, esauriente, equilibrata. L’impegno nei telegiornali a difesa della
vita della donna scatta martedì 4 febbraio, il giorno successivo al suo trasferimento a Udine, dalla casa di cura
“Beato Luigi Telamoni” di Lecco, dove la giovane è stata
accudita dalle Suore “Misericordine” per 15 anni. Dalla
città friulana Marco Bergamaschi, della redazione giornalistica, racconta passo dopo passo con articoli, interviste e pezzi di approfondimento tutto quello che ora
dopo ora succede. Il suo lavoro fa i conti con i divieti, i
dinieghi, le difficoltà che, del resto, molti giornalisti
incontrano. Il servizio informativo comprende almeno
quattro servizi in ogni edizione di telegiornale, un grande spazio nel notiziario, talvolta più della metà: corrispondenze da Udine a volte affiancate a quelle da Roma
che registrano quanto si muove nelle “stanze del potere”.
Ci si ferma solo la domenica; si giunge il 9 febbraio,
giorno in cui Eluana muore. La notizia coglie tutti di sorpresa, la redazione giornalistica decide immediatamente
di dedicare la puntata di TGTG al tragico fatto e realizzare un secondo “speciale”. Gennaro Ferrara, il conduttore, intervista persone coinvolte nella vicenda a
cominciare dal giornalista di Sat2000 a Udine che al
telefono gli passa medici come il neurologo Gianluigi
Gigli, giuristi come il preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Udine Danilo Castellano,
rappresentanti di associazioni come Francesco Comelli,
presidente del “Coordinamento Friulano per Eluana e
per tutti noi”; da Roma interviene anche Adriano Pessina, del Centro di Bioetica della Università Cattolica,
Fabio De Nigris, dell’Associazione “Amici di Luca” e
Francesco Napolitano, Presidente dell’Associazione
“Risveglio” che chiede di intervenire in diretta. Il terzo e
ultimo speciale è organizzato la sera del giorno dopo,
dopo TGTG. Gli ospiti sono Maria Luisa di Pietro, portavoce dell’Associazione “Scienza e Vita” e il Professor
Alberto Gambino, Docente di Diritto Privato all’Università Europea di Roma. È un approfondimento sotto
l’aspetto medico, giuridico, etico, sociale. Trenta minuti
di servizi e dichiarazioni di personaggi qualificati come
Cesare Mirabelli presidente emerito della Corte Costituzionale e Franco Cuccurullo, rettore dell’Università
di Chieti e presidente del Consiglio superiore di sanità.
Il caso di Eluana Englaro è stato trattato, tra l’altro,
anche mercoledì 11 febbraio da Mapperò, il talk show
di Sat2000 condotto da Monica Mondo: si sono confrontati Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl
al Senato, e il suo omologo del Pd, Nicola Latorre: al
centro del dibattito in particolare la legge sul fine vita.
Su Sat2000 “Mosaico-Speciale”
sul convegno di Napoli “Chiesa del Sud,
chiese nel sud”
In diretta da Napoli giovedì 12 febbraio è stato trasmesso lo speciale di “Mosaico” dedicato al convegno
“Chiesa del Sud. Chiese nel Sud” in programma nel
capoluogo partenopeo il 12 e 13 febbraio, a vent'anni
dal documento della Cei del 1989 ”Chiesa Italiana e
Mezzogiorno”. Una importante occasione per riflettere
sul Mezzogiorno e aprire nuove prospettive di futuro per
il Paese, in ascolto del Vangelo e in spirito di servizio. Tra
gli ospiti il “padrone di casa” S.Em.za il Card. Crescenzio
Sepe, Arcivescovo di Napoli, mons. Agostino Superbo,
Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata,
mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, mons.
Francesco Cacucci, presidente della Conferenza episcopale pugliese e mons. Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo di Calabria-Bova.
11
Nielsen Media, precisando che la variazione dicembre
2008 su dicembre 2007 è del –10,0%.; mentre nel confronto mensile il calo interessa, con diversa intensità,
tutti i mezzi ad eccezione di Internet che cresce del
+0,9% sul dicembre 2007. Considerando i primi dieci
settori, nel 2008 si registra un trend positivo per
Telecomunicazioni (+1,9%), Abbigliamento (+0,8%),
Abitazione (+1,2%) e Toiletries (+4,3%); negativo per
Alimentari (–2,2%), Automobile (–4,7%), Media/Editoria (–4,4%), Bevande/Alcoolici (–9,8%), Finanza/Assicurazioni (–5,9%) e Cura Persona (–5,5%). I Top
Spender del 2008 sono, nell’ordine: Ferrero, Vodafone,
Wind, Unilever, Tim, P&G, Barilla, Volkswagen, L’Oreal
e Fiat Div. Fiat Auto. L’analisi per mezzo evidenzia nell’anno un calo del –1,2% della Televisione e del –7,1%
della Stampa. In particolare, i Quotidiani a pagamento
registrano il –7,0% con la Commerciale Nazionale a
–10,7%, la Locale a –0,8% e la Rubricata/Di Servizio a
–4,9%. Sui Quotidiani sono in forte diminuzione gli
investimenti di Auto (–21,5%), Finanza/Assicurazioni
(–18,4%) e Distribuzione (–11,3%). È positivo, ma in
rallentamento, l’Abbigliamento (+6,9%). I Periodici
sono in flessione del –7,3%. Tra i settori, è positivo
l’Abbigliamento (+1,5%), ma diminuiscono Abitazione
(–7,5%), Cura Persona (–12,6%), Alimentari (–11,0%),
Oggetti personali (–17,1%) ed Automobili (–15,5%). La
Radio mette a segno una crescita del +2,3% superando i
487 milioni di raccolta. Ad eccezione di Internet che cresce del +13,9% superando i 321 milioni, gli altri mezzi
nel 2008 sono in sofferenza: l’Outdoor registra il –2,8%,
il Cinema il –16,4% e le Cards il –10,6%. Si aggiungono
al mercato fin qui analizzato gli investimenti pubblicitari sui Quotidiani Free/Pay Press e sulle Tv satellitari. Per
City, Leggo, Metro, 24 Minuti ed EPolis il fatturato complessivo nell’anno è di 140,2 milioni. Per i canali Sky
Sport 1, Sky Cinema 1, Sky Cinema 3, Sky Tg 24, Fox,
Fox Life, Fox Crime e National Geographic è di 91,2
milioni.
E conomia dei media
Musica: Filippo Sugar nuovo presidente FEM
Filippo Sugar, presidente di Sugar Music Spa, è stato
eletto, all’unanimità, nuovo presidente della FEM, la
Federazione degli editori musicali.
L’assemblea ha inoltre nominato vicepresidenti
Claudio Buja, Managing Director della Universal
Music Publishing Ricordi, e Roberto Razzini, Managing
Director Warner Chappell Music Italiana S.r.l.
Della FEM fanno parte oltre 60 società di editori
musicali tra cui le multinazionali (gruppi Emi,
Universal, Warner, Sony) e i più importanti editori italiani indipendenti come Sugar, Curci e Sonzogno.
Tv: Commissione UE, passaggio
a digitale possibile nel 2012
Procede a passo spedito, in Europa, il passaggio
dalla televisione analogica a quella digitale. La Commissione europea indica il 2012 come anno del trasferimento definitivo di tutte le trasmissioni europee.
In Italia il passaggio sarà completato proprio nel 2012.
Le trasmissioni della Tv terrestre digitale sono già state
introdotte in 21 Stati membri: Austria, Belgio,
Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania,
Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Ungheria, Italia,
Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi,
Finlandia, Svezia, Slovenia, Regno Unito, e coprono
parti del territorio nazionale. Altri 5 Stati membri:
Cipro, Irlanda, Polonia, Portogallo e Slovacchia, hanno
annunciato che l’offerta di servizi digitali avrà luogo
entro il 2010. La Romania non ha ancora definito i
propri piani. Nel mondo, invece, gli Usa hanno rinviato al 12 giugno 2009 l’abbandono della Tv terrestre
analogica, il Giappone si è prefisso la scadenza del
luglio 2011, la Corea del Sud la fine del 2012,
l’Australia il 2013, l’India e la Russia il 2015.
Pubblicità: in calo gli investimenti nel 2008
Gli investimenti pubblicitari nel totale anno 2008
ammontano a 8.587 milioni con una flessione del 2,8%
sull’anno precedente. Lo rivela la consueta ricerca
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Internet: accordo tra 17 siti
per la protezione dei minori
Diciassette siti web di socializzazione, tra i quali
Facebook e Myspace, hanno firmato un accordo per
garantire una maggiore protezione per i minori. Lo ha
annunciato la Commissione Ue. I rischi che si vogliono
evitare riguardano soprattutto la possibilità di essere
molestati in rete, la divulgazione involontaria di informazioni personali ma anche sollecitazioni di adulti a
scopi sessuali. Questi i siti che hanno aderito all’iniziativa: Dailymotion, Facebook, Google/YouTube, Microsoft Europe, MySpace, Yahoo! Europe, Netlog, Arto,
Bebo, Giovani.it, Hyves, Nasza-klaza.pl, One.it,
Skyrock, StudiVZ, Sulake/Habbo Hotel e Zap.lu.
Smultimediali
egnalazioni
“Partire dal Mediterraneo per una
cultura di pace e di cooperazione”
a cura di Pietro Lacorte e Giovanni Scarafile, Editrice
AVE, pp. 208, euro 16,50
“Il Cristianesimo ha esaurito la sua funzione
storica?” si domandava don Primo Mazzolari già nei
primi anni Quaranta. Una domanda che torna ad
echeggiare dentro e fuori della Chiesa in particolar
modo oggi, di fronte alle paure per il futuro, al
multiculturalismo, all’esodo del Mediterraneo. In
questo volume, che raccoglie gli interventi
dell’omonimo Convegno del MEIC svoltosi nel
settembre del 2006, alcuni esperti si interrogano e si
confrontano per una cultura di pace e di collaborazione
a partire dal Mediterraneo, lanciando l’idea di un
Osservatorio permanente che gli intellettuali del MEIC
propongono a tutti per ripensare in prospettiva europea
il bacino del “mare nostrum”. Per riformulare i concetti
e i progetti di pace e di solidarietà entro lo scenario
incerto, dissonante, plurale di una cultura alla ricerca
di contaminazioni che non riducano con la violenza
l’irrinunciabile ricchezza delle diversità. Per questo i
temi di volta in volta affrontati dai vari interventi
riflettendo su economia, cultura, ricerca, politica e
diritto appaiono in ogni modo finalizzati alla
promozione del bene comune. Per chi poi ha in mano
il Vangelo, la via della pace e della solidarietà diventa
progetto universale. In particolare il “Discorso della
montagna” – citato nell’introduzione del volume –
appare come l’esempio più alto d’etica della coscienza
pura in grado di connettersi con l’etica della
responsabilità, che interroga tutti sull’ammissibilità di
genocidio, sofferenze generalizzate, dolore innocente,
devastazione della bellezza.
“Sulla via della persona.
La riflessione sull’uomo:
storia, epistemologia, figure e percorsi”
di Nunzio Galantino, Edizioni San Paolo, pp. 328,
euro 27,00
Riconoscere la centralità
dell’antropologia all’interno
della cultura contemporanea
vuol dire anche vederla come
luogo d’incontro e/o di tensioni, di nuovi orientamenti e
di recuperate sensibilità. Ciò
obbliga in qualche modo chi si
occupa d’antropologia nel
terzo millennio, ad integrare la
propria riflessione con temi e
sensibilità emergenti, quali la
secolarizzazione, il nichilismo, il passaggio dalla
modernità alla post-modernità, il neopaganesimo, la
globalizzazione. Il riconoscimento dello status
antropologico quale “cerniera” del dibattito culturale
e umanistico odierno, insieme all’ “attualizzazione”
degli orizzonti di ricerca che sono propri di questa
disciplina, è quanto si ritrova come cardine e metodo
del volume di Nunzio Galantino.
Un libro per evitare di spendersi sul terreno delle
“piccole domande” e, soprattutto, del “piccolo
mascherato da grande”. La “pretesa”, che è anche
l’obiettivo del libro, è infatti quella di rispondere alla
domanda “chi è l’uomo?”, senza ignorare i numerosi
tentativi di decostruzione del soggetto messi in atto
all’interno della cultura contemporanea. Ne scaturisce un’opera che si attesta su tre livelli differenti:
il primo, storico-epistemologico, mette a disposizione
del lettore alcuni elementi indispensabili per
rispondere, oggi, al desueto interrogativo sull’essenza
dell’umano. Il secondo, storico-teorico, in cui viene
proposto il rapporto relazione/reciprocità e le sue
ulteriori determinazioni come struttura di pensiero in
grado di superare le categorie “classiche” del pensiero
antropologico. Infine, il terzo livello propone alcune
figure e temi che hanno animato più di altri la
questione antropologica negli ultimi decenni. Ne
scaturisce un’opera che nell’insieme si propone come
un punto di riferimento importante sia per chi si
accosta alla materia per la prima volta, sia per coloro
che sono in cerca di un approfondimento rigoroso e
originale sulle molte questioni antropologicamente
rilevanti della nostra epoca.
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9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
Navigando nella rete
Chiesa di Castellaneta
www.diocesicastellaneta.net
Diocesicastellaneta.net è il nuovo sito della
Chiesa di Castellaneta, in Puglia. Un portale
che vuol essere anche un contributo della comunità
ecclesiale lucana per la conoscenza e l’uso critico dei
mezzi della comunicazione sociale, e per la promozione
della comunione e del coordinamento nella diocesi e
nel territorio.
Il sito si presenta con una grafica dinamica e
intuitiva. Una parte centrale per la lettura e due
colonne laterali con i comandi e il menu, costituiscono
le pagine web in cui è possibile trovare: la storia della
diocesi, la cronotassi – con i vescovi che si sono
succeduti dal 1071 ad oggi –, le statistiche, i dati e le
news dalle parrocchie, il clero e gli uffici diocesani.
«Anche il nostro sito, con la collaborazione di
parrocchie, associazioni, famiglie, – ha detto monsignor
Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta,
presentando il sito – contribuirà al giusto controllo
sociale dei media per tenere alta la centralità della
persona umana. I media non devono diventare il
megafono del materialismo economico e del
relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo. Essi
possono e devono, invece, contribuire a far conoscere la
verità sull’uomo, difendendola davanti a coloro che
tendono a negarla o a distruggerla». Da sempre
studioso e operatore dei media, il presule è stato
l’artefice del portale. Servendosi dell’Ufficio Comunicazioni sociali, affidato a don Franco Conte, il vescovo ha
così dato vita al progetto che segna l’inizio di una nuova
stagione dei mezzi di comunicazione sociale nella
diocesi. Dopo il sito, infatti, vi è l’idea di organizzare un
corso di formazione per animatori della comunità che
faccia rinascere anche nelle parrocchie l’attenzione ai
nuovi media che promuovano l’evangelizzazione.
Paoline
www.paoline.org
Con l’apertura dell’Anno Paolino, le Figlie di San
Paolo hanno reimmesso on line il sito istituzionale –
www.paoline.org – completamente rinnovato.
Tra le novità troviamo una Banca Dati, fatta di testi
e strumenti, schede bibliografiche e audiovisive, foto
storiche, ecc., e un glossario digitale paolino che può
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essere arricchito dagli stessi utenti. Nuova anche la
Mediateca, che documenta la storia, la vita e l’attività
delle Figlie di San Paolo nei diversi continenti. In
progetto, poi, l’E-learning, per ora in via di costruzione,
che permetterà di realizzare un’attività formativa a
distanza. Le Paoline, chiamate a portare il Vangelo nel
cuore del mondo con tutti gli strumenti e i linguaggi
della comunicazione, sono conosciute e apprezzate per
lo stile del servizio apostolico, fatto di dialogo, di relazione, di condivisione, di comunicazione. “Ci auguriamo – affermano le responsabili del sito – che il sito
rinnovato nella veste e nei contenuti, possa concorrere
ad ampliare la comunicazione con molti".
Durante l’Anno Paolino una sezione presenta il
Progetto di animazione 2008-2009 su San Paolo, dal
titolo “Paolo splendore di luce”, che comprende otto
schede con l’obiettivo di aiutare ad entrare nel cuore e
nella mente del grande apostolo e così sintonizzarsi più
profondamente con il suo ideale di vita e di missione.
Segnala il materiale elaborato dalle FSP di tutto il
mondo su san Paolo (bibliografie, libri, videoclip,
audio, pagine web, ecc.) e informa sulle molteplici
iniziative che vengono realizzate in ogni parte del
mondo in collaborazione con la Chiesa locale.
Missioni Don Bosco
in Nigeria
www.donbosconigeria.org
Il sito “Donbosconigeria.org” presenta la Missione
Salesiana di Onitsha (Nigeria), fondata nel 1989 dai
Salesiani di Don Bosco dell’Ispettoria Adriatica. Fa
parte della Provincia Salesiana Anglofona dell’Africa
Ovest (AFW) che comprende Nigeria, Ghana, Liberia e
Sierra. Un sito molto semplice nel quale è possibile
trovare la storia della Missione, i progetti e le attività. In
particolare viene mostrato il Progetto Onitsha Ube e
della costruzione della nuova Scuola secondaria Don
Bosco che sta sorgendo in località Ibolo-Obosi alla
periferia della città commerciale di Onitsha che conta
ormai più di due milioni di abitanti.
Alla fine del progetto, ogni anno seicento studenti
potranno usufruire delle strutture educative e ricevere
formazione umana, fisica, intellettuale, morale e
spirituale. Nel sito è presente anche un blog dove don
Nicola Ciarapica, direttore della missione, comunica
con tutti i conoscenti e amici, informandoli sulla vita
della missione e sui lavori per la costruzione della
scuola. E si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore la
missione: amici, donatori, salesiani. Ma anche ad
aziende, enti associazioni così che la missione sia
sempre di più conosciuta.
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
Lo scopo di questa presenza nel web è quello di far
conoscere la missione attraverso la parola di chi è
impegnato direttamente sul campo. Per questo tramite
il blog si raggiunge lo scopo di tenere in contatto
Onitsha con i benefattori e gli amici. A loro viene
proposta la sezione “come aiutarci”, uno strumento in
più per poter raccogliere fondi per la realizzazione del
progetto scuola.
Notizie dalla rete
Copercom:
laboratorio di formazione
on-line
Chiuso l’anno è tempo di conti ma per il Copercom,
i risultati del progetto di formazione ondine, sono più
che positivi. Nel 2008 sono stati proposti, infatti, 32
incontri in diretta web con preziosi relatori a distanza,
durante i quali i partecipanti, collegati attraverso
internet, hanno potuto così intervenire in diretta, via
chat, proponendo quesiti o commenti sull’argomento
affrontato. L’appuntamento, in tanti lo conoscono
bene, il mercoledì dalle 19.30 alle 20.15, per riflettere
sui temi più cari a chi opera nel vasto mondo dei media
con l’opportunità per tanti giovani di incontrare e
confrontarsi con veri protagonisti della comunicazione
e dell’informazione. Ma il lavoro per gli animatori della
comunicazione – e non solo – collegati online, è
proseguito anche sul territorio con numerosi
“microprogetti” proposti proprio in occasione della
giornata delle comunicazioni sociali. Fondamentale,
infatti, è la ricaduta sul territorio. Ai membri del
laboratorio è stato chiesto, infatti, di coinvolgere un
gruppo ampio di persone nella loro realtà associativa e
territoriale per una serata che prevedeva tre quarti d’ora
di diretta on line e un successivo dibattito, calando
nello specifico tutte le sollecitazioni emerse. Un’attività
intensa, dunque, svolta in sintonia con i responsabili
ecclesiali locali, dislocati in una decina di regioni su
tutto il territorio nazionale. Tutte le puntate sono
pubblicate online sul sito del Copercom.
LINK www.copercom.it
La mafia su facebook
“Totò sei il mio mito”, “Baciamo le mani”, “Lui si
che è un vero uomo d’onore”. A osannare Totò Riina
non è un gruppo di fedelissimi picciotti, ma tanti giovanissimi, iscritti al fans club virtuale dedicato al
superboss della mafia. Accade anche questo nel-
l’autogestito mondo del web. E i fan hanno superato
quota 2.500. Il gruppo è apparso su Facebook, il portale
mondiale che, nel nostro paese, tiene in contatto una
rete di oltre 5 milioni di persone. Qualcuno si sarà unito
anche con leggerezza, ma è un clic che lascia il segno
nelle ferite, profonde, dei parenti delle vittime della
mafia. Non solo Riina anche Bernardo Provenzano
conta appena – si fa per dire – 600 assurdi fan. Nulla in
confronto ai 150.000 tutti per Roberto Saviano.
Per il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso,
qui dietro si nasconderebbe una regia. “Perchè – si
domanda Grasso – i mafiosi si muovono nel mondo
globale a grande velocità e sono sempre i più svelti ad
adattarsi alle novità”. Non un gioco innocente,
dunque, ma un’operazione di immagine per Cosa
Nostra. Della stessa opinione le associazioni dei
familiari delle vittime della mafia che denunciano: in
troppi scrivono “pronti a servirla, anche con le armi” e
conoscono troppo bene gli esiti processuali di alcuni
dibattimenti, c’è una mente che sta utilizzando Facebook per trasmettere i propri messaggi. Ma, forse, gli
assurdi fan non hanno fatto i conti con il mondo del
web che non è, certo, rimasto a guardare e che ha
rovesciato, nella Rete, tutta la propria forza. E così, se la
matematica non è un’opinione, in una settimana sono
arrivati a ben 87.000 gli iscritti a “Fuori la mafia da
Facebook”, e altre migliaia per “Amazzateci tutti”, la
prima class action internazionale degli utenti di
Facebook contro tutte le cosche.
E se, nel frattempo, il gruppo per Provenzano è stato
chiuso dallo stesso sconsiderato autore, alla fine,
riappare sul web anche un messaggio del fondatore del
gruppo che si scusa e dice: “Questa pagina è stata creata
con totale ingenuità ed è puramente casuale”. Uno
scherzo insomma. Ma risulta davvero difficile credergli
fino in fondo. LINK www.facebook.com
Pirateria
al via il comitato del governo
Dal Governo italiano, l’istituzione di un Comitato
tecnico contro la pirateria informatica. Arriva anche
nel nostro Paese, un gruppo di lavoro ad hoc insediato
per contrastare un business, una moda diffusa –
praticata magari con leggerezza – ma capace di danni
incalcolabili. A dire il vero, le conseguenze sono state
quantificate e precisamente in ben cinque miliardi di
euro l'anno, due dei quali solo per la violazione del
diritto d'autore. Per affrontare il problema e cercare
soluzioni che non debbono necessariamente essere
legislative si è insediato a Palazzo Chigi il 14 gennaio
scorso il Comitato tecnico contro la pirateria digitale e
multimediale, nato da una richiesta esplicita del Mini-
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9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
stero per i Beni culturali. Tra i compiti del Comitato
sono previsti il coordinamento delle azioni per il contrasto del fenomeno, lo studio e la predisposizione di proposte normative e l’analisi e l’individuazione di iniziative
non normative comprendenti anche la stipula di appositi
codici di condotta e di autoregolamentazione. A
presiederlo sarà Mauro Masi che ha annunciato che
avvierà, nel giro di tre mesi, un giro di consultazioni con
tutti i rappresentanti del settore, compreso il mondo di
Internet. Le linee guida del lavoro – secondo quanto
annunciato – procederanno lungo due direttrici: da una
parte l’avvio di una campagna di sensibilizzazione, forte
anche delle esperienze di successo realizzate in altri paesi,
e dall’altra non la linea della forza, ma la strada della
collaborazione tra tutti i soggetti interessati.
Fabio Bolzetta
Musica
Bruce Springsteen:
“Working on a dream”
(Sony-Bmg)
Springsteen è tornato. Ultimamente il Boss del New Jersey si
riaffaccia sui mercati molto spesso, perfin troppo,
secondo molti. Non è chiaro che cosa sottintenda
questa urgenza, certo è che quando i tempi sono stretti,
le nuove idee non han modo di sedimentarsi e
maturare, e dunque raramente il risultato è all’altezza
delle aspettative; soprattutto con artisti come il nostro,
che hanno abituato il proprio pubblico a prodotti
sempre di primissima qualità. Intendiamoci: Working
on a dream non è un brutto album (uno del suo talento
riesce sempre a rendersi interessante anche quando
viaggia a scartamento ridotto), ma certamente non è
all’altezza delle sue prove migliori. Innanzi tutto
proprio perché ha le sembianze di un prodotto più che
di un’opera d’arte o d’artigianato. Dentro, i fan ci han
comunque trovato tutto il campionario espressivo di
Bruce: il rock sudato dei primi album e le estroversioni
del pop d’autore di Born in the Usa, il folk rigoroso di
The Ghost of Tom Joad e il sapido rhythm’n’blues urbano
dei suoi album migliori. Ma il tutto appare centrifugato
senza troppa logica, nonostante qua e là risplendano
canzoni di spessore. Epperò anche in questo album
Springsteen riesce a cogliere gli umori dei suoi
connazionali: aggrappati alle nuove promesse di
Obama, ma sempre più timorosi di veder svaporare
definitivamente gli american dreams della propria
giovinezza. Così vien da pensare che l’ottimismo che
trasuda da molti brani trovi la sua ragion d’essere più in
uno sforzo di volontà che nella realtà dei fatti... E così
ha da essere, probabilmente.
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Joe Barbieri: “Maison Maravihla” (Ird)
Che bella sorpresa! Il nuovo lavoro solista del
cantautore partenopeo è un piccolo gioiello, tanto
raffinato nella forma quanto appassionato nei
contenuti. Sostenute da un’elegante orchestra d’archi,
le 11 nuove canzoni sprigionano il calore soffuso ed
ammaliante di una notte davanti a un caminetto, ma
anche il sapore cosmopolita di sonorità in grado di
conquistare i mercati esteri (l’album sta per essere
pubblicato in altri 12 paesi). A rendere ancor più
gustoso il menù la presenza di un’istituzione come la
cubana Omara Portuondo in un fado strappacore che
sembra già possedere le stimmate del classico.
Niccolò Fabi: “Violenza 124” (Ovest)
A volte nella carriera di un
cantautore di successo arriva il
momento di evadere dai cliché e dalle
convenzioni del proprio lavoro per
tornare all’essenzialità della propria
vocazione d’artista. Al buon Fabi è
accaduto di recente, e il risultato è questo originale
progetto (autofinanziato...) dove il nostro è riuscito a
coinvolgere un manipolo di colleghi appartenenti alle più
diverse scuole espressive. A loro Fabi ha affidato una
piccola cellula compositiva (poco più di un giro d’accordi
in re minore a 124 bpm) chiedendo d’esprimere in piena
libertà i propri sentimenti sul tema della violenza. Di
fatto ne è scaturita una specie di suite in sette
movimenti, dove sotto la “regia” del cantautore romano
s’incrociano gli estremismi rockettari dei Mokadelic e
l’intimismo di Roberto Angelini, gli sperimentalismi
post-rock di Boosta dei Subsonica e i guizzi etnici
dell’Artale Afro Percussion Band, le raffinate architetture
dello Gnu Quartet e i voli lirici di Olivia Salvadori. Un
bel modo – e certo più efficace di mille discorsi – per
ribadire quanto la musica possa contribuire ad avvicinare
gli esseri umani facendo di ogni reciproca diversità un
tesoro da scoprire.
Oumou Sangarè: “Seya”
(World Circuit)
Ambasciatrice Unicef, da anni
impegnata a portare nel mondo la
voce e i drammi della propria gente, la cantante del Mali
è una delle stelle più luminose della world-music africana. In questo suo recentissimo quinto album miscela
sonorità antiche, direttamente riconducibili alle danze
tribali della sua terra, con ritmiche e arrangiamenti
moderni e dunque perfettamente in grado d’intrigare le
abuliche orecchie d’Occidente.
Franz Coriasco