Untitled - banca dati Italia Lavoro
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Definizione di standard comuni per le competenze chiave: Progetto K-COMPETENCIES A cura di Marco Vittore Capitini Unione Europea 2007 Indice Problema affrontato ................................................................................................... 3 Obiettivi attesi e risultati raggiunti ............................................................................ 4 Soggetti coinvolti ....................................................................................................... 5 Contesto territoriale ................................................................................................... 7 Racconto dell’esperienza ............................................................................................ 8 Metodologia e strumenti........................................................................................... 10 Considerazioni finali ................................................................................................. 12 Referente esperienza................................................................................................ 12 2 Problema affrontato Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 ha riconosciuto che l’Europa si trova ad affrontare le sfide legate alla globalizzazione e al passaggio ad economie basate sulla conoscenza. Esso ha ribadito che "occorre che ogni cittadino possieda le conoscenze necessarie per vivere e lavorare in questa nuova società dell'informazione" e che “un quadro europeo dovrebbe definire le nuove competenze di base da fornire lungo tutto l’arco della vita: competenze in materia di tecnologia dell’informazione, lingue straniere, cultura tecnologica, imprenditorialità e competenze sociali”. Nel 2000 è emersa chiaramente la consapevolezza che le persone costituiscono la risorsa più importante per la crescita e l'occupazione, fatto questo che è stato regolarmente ribadito, più di recente nella rinnovata strategia di Lisbona e in occasione del Consiglio europeo del marzo 2005, che ha sollecitato un aumento degli investimenti nell’istruzione e nelle competenze. Il mandato è stato ribadito e sviluppato nel programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010”, adottato dal Consiglio di Barcellona nel marzo 2002, che ha anche invocato ulteriori azioni per “migliorare la padronanza delle competenze di base” e per rafforzare la dimensione europea nell’istruzione. Tali lavori dovevano essere impostati sull’identificazione delle competenze di base e sul modo in cui, assieme alle competenze tradizionali, esse possono essere meglio integrate nei curricoli, apprese e mantenute lungo tutto l’arco della vita. Le competenze di base dovrebbero essere effettivamente a disposizione di tutti, comprese le persone con bisogni speciali, i giovani che abbandonano prematuramente la scuola e i discenti adulti. Si doveva inoltre promuovere la convalida delle competenze di base per incoraggiare l’apprendimento ulteriore e aumentare l’occupabilità. La Comunicazione della Commissione sull’apprendimento permanente (2001) e la successiva Risoluzione del Consiglio (giugno 2002) hanno ribadito ulteriormente la necessità di fornire a tutti opportunità di apprendimento permanente, in particolare per acquisire e aggiornare le competenze di base. Prendendo le mosse da questo mandato politico, un gruppo di lavoro sulle competenze di base, istituito nel 2001 ha sviluppato un quadro di competenze chiave necessarie in una società della conoscenza e ha formulato una serie di raccomandazioni per assicurare che tutti i cittadini possano acquisirle. Lo sviluppo della società della conoscenza fa quindi aumentare la domanda delle competenze chiave nella sfera personale, in quella pubblica e in quella professionale. Sta cambiando il modo in cui le persone accedono all’informazione e ai servizi così come cambiano anche la struttura e la composizione della società. Si registra un’attenzione sempre più marcata per la coesione sociale e lo sviluppo di una cittadinanza democratica; ciò richiede che le persone siano informate, coinvolte e attive. Di conseguenza cambiano anche le conoscenze, abilità e attitudini di cui ognuno ha bisogno. La crescente internazionalizzazione delle economie si ripercuote sul mondo del lavoro traducendosi in cambiamenti rapidi e frequenti, nell’introduzione di nuove tecnologie e di nuove strategie nell’organizzazione delle imprese. I lavoratori devono sia aggiornare abilità specifiche legate alle loro mansioni sia acquisire competenze generiche che consentano loro di adattarsi al cambiamento. Le conoscenze, abilità e attitudini della forza lavoro sono un fattore importante ai fini dell’innovazione, della produttività e della competitività e contribuiscono alla motivazione e alla soddisfazione dei lavoratori sul posto di lavoro oltre che alla qualità del lavoro. Il Gruppo ad alto livello per l’analisi della Strategia di Lisbona ha però espresso a chiare lettere, nel novembre 2004, che “in Europa si è lungi dal fare a sufficienza per dotare le persone degli strumenti di cui hanno bisogno per adattarsi a un mercato del lavoro in evoluzione e questa constatazione vale per i posti di lavoro ad alta qualifica come per quelli a bassa qualifica”. Si è stimato che circa un terzo della forza lavoro europea (80 milioni di persone) è scarsamente qualificato. Un rapporto elaborato dal Cedefop nel 2004 suggerisce inoltre che entro il 2010 solo 15% dei nuovi posti di lavoro andrà a persone con una scolarizzazione di base mentre 50% andrà a lavoratori altamente qualificati. Indagini internazionali come IALS (Indagine internazionale sulle competenze alfabetiche degli adulti) indicano che in molti Paesi europei una percentuale considerevole della popolazione adulta non possiede le abilità di lettura e di scrittura necessarie per funzionare nella società e coloro che hanno lasciato prematuramente la scuola sono tra le persone maggiormente a 3 rischio. Anche se in Europa i tassi di analfabetismo appaiono relativamente bassi, nessuna società è immune da tale fenomeno e vi sono diverse minoranze per le quali l’analfabetismo costituisce un grande problema. I dati del 2005 sui livelli di riferimento europei (“parametri di riferimento”) adottati dal Consiglio nel maggio 2003 non indicano progressi dal 2000 nella riduzione della percentuale di giovani scarsamente preparati in lettura all’età di 15 anni o nell’aumento del tasso di completamento dell’istruzione secondaria superiore. Anche i progressi compiuti sulla via del raggiungimento di altri livelli di riferimento sono troppo scarsi: con le percentuali attuali il tasso di dispersione scolastica scenderebbe a 14% entro il 2010 mentre il livello di riferimento è 10%. La partecipazione degli adulti all’istruzione e alla formazione cresce soltanto di 0,1-0,2 punti percentuali all’anno e siamo quindi ben lontani dal raggiungere il livello di riferimento di 12,5% entro il 2010. Inoltre, i dati indicano che le persone scarsamente qualificate hanno minori probabilità di partecipare a iniziative di perfezionamento professionale, il che rende più difficile aiutare coloro che ne hanno maggior bisogno. Per questo motivo è stato promosso un progetto internazionale, denominato KCOMPETENCIES, per la promozione dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita attraverso la definizione di standard comuni per le nuove competenze chiave che tutti i cittadini dell’Unione Europea dovrebbero possedere, in campi quali: conoscenza della lingua inglese, imprenditorialità, intercultura, competenze civiche e sociali, sviluppo di percorsi formativi e strumenti di valutazione dell’apprendimento relativamente alle competenze in oggetto fruibili via web. Obiettivi attesi e risultati raggiunti Il progetto K-COMPETENCIES ha inteso promuovere l’accesso e l’integrazione del lifelong learning (o apprendimento permanente) nell’Europa allargata, tramite la definizione di standard per le nuove competenze fondamentali e lo sviluppo congiunto di strumenti e percorsi formativi condivisi dai tradizionali e nuovi membri dell’Unione Europea. K-COMPETENCIES, della durata complessiva di 30 mesi (scadenza marzo 2007), ha coinvolto 274 soggetti in età compresa tra i 15 e i 64 anni, così suddivisi: y y y 68% donne; 45% studenti; 57% occupati. Il programma si è articolato attraverso le seguenti fasi: y y y y y definizione di standard minimi di competenze chiave nei nuovi e tradizionali membri dell’Unione Europea (analisi comparata degli orientamenti e standard comunitari e nazionali e definizione delle aree pertinenti le key competencies); analisi dei fabbisogni di key competencies degli utenti dei sistemi della formazione e lavoro (indagine campione sui fabbisogni di competenze degli utenti tramite approccio bottom-up e mappatura dei fabbisogni di competenze emersi ed integrazione con risultati della Fase uno); sviluppo Catalogo Europeo delle key competencies con la progettazione di piani formativi multilingua per il soddisfacimento dei fabbisogni emersi; sviluppo di un software per la rilevazione dei fabbisogni di key competencies e l’orientamento ai percorsi formativi, mediante la progettazione del software e del test del software su un campione di utenti; CD-Rom multilingua del Catalogo Europeo delle key competencies, attraverso un catalogo formativo multilingua ipertestuale realizzato in formato Html, fruibile sia on-line sia su CD-Rom tramite browser internet. 4 Soggetti coinvolti Si è trattato di un partenariato transnazionale, realizzato nell’ambito del programma comunitario Leonardo da Vinci, che ha visto come soggetto promotore Manpower Formazione. Manpower progetta ed eroga corsi di formazione professionale con la società specializzata del gruppo: Manpower Formazione. Dal 1998 Manpower Formazione ha realizzato più di ventimila corsi, per circa seicentomila ore di formazione a beneficio di più di centomila corsisti. Per sviluppare la sua presenza nel modo della formazione professionale, Manpower ha al suo interno professionisti specializzati e stringe partenariati con le più importanti società e professionisti esterni del settore su tutto il territorio italiano. I corsi di formazione vengono realizzati in tutta Italia, presso sedi (di proprietà o in affitto) dislocate il più vicino possibile ai clienti finali. Manpower eroga formazione specialistica per: y y y lavoratori temporanei; clienti; personale interno. Ruolo specifico nel progetto - oltre alle attività pertinenti al contraente - è quello di presiedere il Comitato di Indirizzo e supervisionare il Comitato di Progetto. Dal punto di vista operativo supporterà la fase di analisi ed elaborazione dei risultati (standard di competenze, catalogo, software) mettendo a disposizione l’expertise Manpower; condurrà direttamente le sperimentazioni bottom-up coinvolgendo i propri abituali utenti/clienti di riferimento. Inoltre, un valore aggiunto estremamente importante è la diffusione capillare sul territorio che garantisce completezza sia nella fase di analisi (realtà locali diverse possono essere “radiografate”), sia in quella di sperimentazione e disseminazione dei risultati. Da sottolineare l’interesse del Contraente all’inserimento dei prodotti del progetto all’interno della propria offerta formativa, garantendone così la continuità anche dopo la sua conclusione. Il coordinatore del progetto è IFOA (Istituto Formazione Operatori Aziendali) che nasce nel 1972 come Azienda Speciale delle CCIAA. Nel 1996 diviene Ente dotato di personalità giuridica che svolge attività di interesse pubblico, senza fini di lucro. Finalità di IFOA è introdurre nuovi sistemi tecnologici, organizzativi e gestionali nel tessuto socio-economico tramite formazione di nuove risorse, aggiornamento di operatori aziendali, consulenza e servizi alle imprese e alla pubblica amministrazione. E' sede dell'ufficio centrale del Consorzio Ulixes - Gruppo Europeo di Interesse Economico - che raggruppa 10 organismi provenienti da Paesi UE. Sulla base delle numerose esperienze nella progettazione e gestione di progetti transnazionali, IFOA - oltre ai compiti propri del coordinatore e di supporto alle attività del Promotore - avrà la responsabilità di gestire il team transnazionale nel Comitato di Progetto per la definizione degli standard di key competencies; elaborare gli strumenti per l’analisi dei fabbisogni con il promotore e monitorare lo svolgimento della stessa; produrre il Catalogo Formativo in versione CD-Rom multilingua ed il Software Europeo per la rilevazione dei fabbisogni di competenze e l’indirizzo ai percorsi formativi; supportare le sperimentazioni, nonché promuovere le attività di disseminazione e mainstreaming. Gli altri soggetti coinvolti a livello nazionale sono ALAI-CISL Lombardia, NIDIL-CGIL e UIL Milano e Lombardia, con il ruolo di partecipazione al Comitato di Indirizzo per la programmazione delle strategie e la valutazione e monitoraggio delle attività. I partner hanno offerto supporto nelle fasi di definizione e valutazione delle competenze ed alla diffusione dei risultati del progetto, assicurando che le attività conducano a prodotti effettivamente spendibili nel mondo del lavoro per occupati e non. Essendo il progetto K-COMPETENCIES un’iniziativa promossa a livello europeo, i seguenti soggetti sono i partners internazionali: y VHS - Volkshochschule Passau (Germania), istituto di formazione legato al Collegio di Istruzione secondaria di Passau che svolge un’intensa attività internazionale, soprattutto nel campo dei programmi Leonardo da Vinci, Leader e Equal. Come gli altri partner parteciperà alla definizione degli standard delle key competencies, all’analisi dei fabbisogni su un campione di imprese tedesche, alla messa a punto del catalogo di prodotti formativi e alla sperimentazione su un campione di occupati 5 y y y y nelle PMI bavaresi. La partecipazione di questo ente di formazione a numerosi progetti Leonardo Da Vinci che hanno come oggetto lo sviluppo di prodotti formativi basati sulle competenze in un’ ottica europea garantisce un contributo valido alle prime due attività. Infine, VHS apporta un valore aggiunto al progetto grazie all’esperienza maturata nel quadro di un progetto FSE che ha visto la mappatura delle competenze in 70 imprese bavaresi. Il collegamento con le PMI del territorio ha permesso di svolgere adeguatamente l’attività di sperimentazione sugli occupati e la valutazione in qualità di agenzia formativa; Tallinn College of Tallinn University of Technology (Estonia) parte della rinomata e popolare Università di Tallinn (Estonia), fondato nel 1997 offre istruzione superiore di base a 1176 studenti con uno staff di 44 insegnanti. I corsi, part-time e full time, sono offerti in 5 aree: international economic e business administration, contabilità e amministrazione finanziaria; amministrazione immobiliare; pubblica amministrazione; diritto commerciale. I corsi di studio, della durata di 3-4 anni forniscono una formazione pratica e una conoscenza approfondita delle tematiche più importanti del business sia nazionale che internazionale, essendo preparati ad affrontare I problemi dello scenario economico e commerciale internazionale. I laureate del Tallin College sono qualificati come manager, quadri, e amministratori di piccole e medie imprese di ogni settore; Groupe ESCI de l’Ain (Francia), è il Centro di Formazione e Sviluppo delle Camere di Commercio della regione dell’Ain, nonché scuola di gestione aziendale di natura privata, nata sulla base delle richieste avanzate dal mondo imprenditoriale per il soddisfacimento dei fabbisogni in termini di risorse umane della realtà produttiva locale. Groupe ESCI è anche collegato alle Camere di Commercio della Regione di Rhone-Alpes e collabora con i locali centri per l’impiego. L’Istituto ha partecipato a numerosi progetti Leonardo Da Vinci, è inoltre partner del progetto Europrofiles, finanziato dalle Azioni Innovative FSE dell’Articolo 6, il quale ha fornito alcuni spunti per delineare la metodologia e i processi presentati nella presente proposta. La solida esperienza transnazionale sul tema delle competenze ed il collegamento con il tessuto economico regionale, insieme alla mission aziendale propria dell’istituto di formazione, rendono Groupe Esci un partner indispensabile: in particolare in fase di analisi dei fabbisogni, definizione di standard e messa a punto del Catalogo formativo, oltre che in fase di valutazione e test dei prodotti sviluppati; Artemisszio Foundation (Ungheria), organizzazione no-profit che svolge attività di interesse pubblico. E’ stata creata per la promozione del dialogo interculturale e per e per la creazione di pari opportunità per gruppi svantaggiati e minoranze etniche. Fin dalla sua fondazione nel 1997, lavora attivamente in progetti Europei nell’ambito delle tematiche di cui sopra. Organizza corsi e visite di studio per professionisti e attori del terzo settore ed ha assunto in passato il ruolo di ente ospitante in progetti di mobilità Leonardo. Ha inoltre partecipato al progetto Comenius “Justice”. All’interno della fondazione è presente un centro di documentazione che svolge programmi di cooperazione scientifica nel campo delle comunicazioni, urbanistica e relazioni etniche; Kaunas Business College (Lituania), ente di formazione per i settori management, amministrazione e formazione legale. Ha un’ampia esperienza transnazionale avendo già partecipato attivamente a progetti Leonardo, Socrates e Phare. La tipologia formativa del college ha permesso lo sviluppo di solidi legami con le aziende e gli attori del tessuto socio-economico del territorio, permettendo un aggiornamento costante sui fabbisogni locali in termini di occupazione e skills richieste. Sulla base di questo expertise il College svilupperà: 1) Analisi dei fabbisogni di competenze; 2) Progettazione e test strumenti; 3) Progettazione del Catalogo Europeo; 4) Supporto alla progettazione del Software; 5) Sperimentazione del software su un campione di destinatari nel proprio paese; 6) Messa a regime dei prodotti sviluppati (software e catalogo) nella propria organizzazione. Infine, il college è membro di numerosi consorzi, tra cui la Central and Eastern Europe Management Development Association, che verranno inclusi tra i destinatari delle attività di disseminazione e informazione; 6 y y Latvian Employers’ Confederation (Lettonia), Confederazione Lettone degli imprenditori è una organizzazione non governativa che raggruppa 56 aziende e 20 associazioni ( federazioni e società), includendo quasi il 30% degli occupati dell’economia nazionale. Questo fa di LDDK la più importante associazione di categoria della Lettonia. La sua mission consiste nel: partecipare al processo legislativo; promuovere lo sviluppo della cultura di impresa e il miglioramento delle condizioni sociali; sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria lettone; accrescere la portata e il successo delle attività imprenditoriali e dell’occupazione. Tali finalità istituzionali la rendono competente per le attività di analisi e sperimentazione sul campo e per tutte le attività di disseminazione e mainstreaming; North West Institute Of Further And Higher Education (Regno Unito), uno dei maggiori college del Nord Irlanda, con più di 22.000 studenti impegnati in corsi part time e full time. Le materie e I percorsi offerti coprono un largo numero di soggetti in un ambiente dotato di laboratori e attrezzature moderne, oltre alle tecnologie ICT più avanzate. Le finalità dell’Istituto sono di incoraggiare e facilitare l’accesso all’istruzione, fornire molteplici opportunità di formazione e istruzione di alta qualità post obbligo formative, soddisfare con successo i fabbisogni delle aziende del territorio in termini di formazione e consulenza, aiutare gli studenti, di qualunque età e provenienza scolastica a raggiungere efficacemente i loro obiettivi. Contesto territoriale A livello europeo, Programmi comunitari quali Leonardo da Vinci e l’azione Grundtvig nell’ambito del programma Socrates sostengono progetti che affrontano le carenze di abilità di base. Dall’adozione del programma di lavoro Istruzione e formazione 2010 diversi gruppi di lavoro si sono concentrati su ambiti specifici come le TIC o su tematiche più ampie (ad esempio l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva) per le quali i lavori sulle competenze di base hanno fornito un contesto raccogliendo tutte le competenze essenziali in un quadro unico. In ciò rientrava anche la raccolta e la diffusione di buone pratiche politiche, compreso l'aspetto dello sviluppo di competenze trasversali nell'ambito dell'istruzione dell'obbligo, l'accesso a competenze chiave per i discenti svantaggiati e lo sviluppo di un'offerta coerente di competenze chiave per gli adulti. I lavori sulle competenze chiave sono strettamente correlati ad altri sviluppi volti a migliorare i sistemi europei di istruzione e formazione come ad esempio i lavori attuali sullo sviluppo di un quadro europeo di qualifiche, un’iniziativa intesa a rafforzare la trasparenza e il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze (come ad esempio principi di convalida dell’apprendimento non formale e informale e i sistemi di trasferimento di crediti). Anche i lavori relativi ai principi europei comuni per le competenze e le qualifiche degli insegnanti rientrano in questo contesto poiché intendono affrontare il nuovo ruolo delle scuole nello sviluppo delle competenze dei giovani. A livello degli Stati membri si registra un’attività sostanziale per quanto concerne la riforma curricolare dell’istruzione iniziale, il che rispecchia uno spostamento dell’attenzione dall’impartire conoscenze allo sviluppare competenze trasferibili che preparino i giovani alla vita adulta e all’apprendimento permanente. Ciò richiede approcci diversi nell‘organizzazione dell’apprendimento nonché nuove competenze da parte degli insegnanti. È in corso quindi un dibattito su quali competenze i giovani debbano acquisire e su come meglio aiutare le scuole sviluppando ad esempio i loro sistemi di governance e di valutazione. Anche agli aspetti sociali dell’apprendimento viene ora attribuito un ruolo più importante: lo svantaggio educativo è spesso dovuto a una combinazione di circostanze personali, sociali, culturali ed economiche e deve essere affrontato in collaborazione con altri settori. Le scuole cercano modi per impegnare le famiglie e le collettività locali non solo a sostegno dell’apprendimento da parte dei giovani ma anche a promozione dell’apprendimento permanente nell’intera collettività. Molti paesi hanno avviato programmi in relazione alle competenze di base ad esempio in materia di alfabetizzazione, aritmetica di base e TIC per gli adulti, spesso agendo per il tramite di ONG. Diversi paesi però non sono ancora in una situazione tale da consentire a tutti i cittadini di acquisire e aggiornare le loro competenze di base e, anche se molti paesi 7 riconoscono la necessità di impartire competenze più ampie ai discenti adulti, non si è registrato un consenso su come esse vadano intese e l’offerta è ancora lungi dall’essere coerente. Gli esempi di buone pratiche politiche degli Stati membri indicano che l’offerta formativa per gli adulti dovrebbe essere incentrata su priorità nazionali, regionali e locali ben definite. Ciò dovrebbe portare a infrastrutture che riconoscano e soddisfino i diversi bisogni degli adulti, infrastrutture con insegnanti e formatori qualificati, l'apertura dell'accesso mediante incentivi, attività di orientamento e consulenza. Si dovrebbe tener conto della situazione particolare dei discenti: le loro esperienze previe, i loro bisogni formativi e le loro aspirazioni come anche aspetti più ampi che toccano la politica sociale e quella occupazionale e richiedono l'impegno di tutti i partner. Nonostante numerosi validi esempi di buone pratiche l’offerta di competenze chiave è raramente adattata per soddisfare i bisogni formativi dei cittadini di tutte le età. In tale contesto la presente proposta reca un notevole valore aggiunto fornendo uno strumento di riferimento atto a identificare le competenze chiave ritenute necessarie per tutti e aiutando gli Stati membri nei loro sforzi per assicurare che l’offerta delle competenze chiave sia pienamente integrata nelle loro strategie e infrastrutture di apprendimento permanente. Racconto dell’esperienza Leonardo da Vinci è il programma d’azione per l’attuazione della politica di formazione professionale della Comunità europea, a sostegno e integrazione di azioni intraprese dagli Stati membri. Il programma mira ad avvalersi della cooperazione transnazionale per migliorare la qualità, promuovere l’innovazione e sostenere la dimensione europea di sistemi e prassi di formazione professionale. In termini specifici, Leonardo da Vinci persegue tre obiettivi principali: agevolare l’integrazione professionale, migliorare la qualità della formazione e le relative possibilità di accesso e promuovere il contributo della formazione all’innovazione. La dotazione di bilancio complessiva per Leonardo da Vinci ammonta a €1,15 miliardi per un periodo di sette anni (2000-2006). In tale contesto, le competenze chiave rappresentano un insieme di conoscenze, capacità ed attitudini che ogni individuo dovrebbe possedere per il proprio sviluppo e per realizzarsi pienamente nella società e nel lavoro. Un’adeguata preparazione e padronanza delle lingue, delle competenze informatiche, interpersonali, interculturali, civili e sociali, sono gli strumenti che tracciano il profilo del nuovo lavoratore europeo, da quanto emerso dal Progetto KCompetencies, realizzato nell’ambito del Programma Leonardo Da Vinci dell’Unione Europea, che ha visto come promotore Manpower Formazione, azienda del Gruppo Manpower Italia e la collaborazione di IFOA. L’esperienza si è articolata in sei fasi strettamente correlate l’una con l’altra, attraverso la costituzione di un Comitato di Indirizzo e di Sorveglianza: la prima fase ha riguardato la definizione di standard minimi di competenze chiave nei nuovi e tradizionali Paesi dell’Unione Europea. I principali obiettivi sono l’analisi comparata, nell’Europa allargata, di orientamenti e standard comunitari e nazionali sul tema delle competenze chiave, la definizione di standard minimi di competenze, inclusivi degli orientamenti comunitari e nazionali (approccio topdown), la definizione delle aree di pertinenza delle competenze chiave. Tale fase ha visto lo sviluppo delle seguenti attività: y y y y indagine sugli orientamenti e standard comunitari relativi alle key-competencies; indagine sugli orientamenti e standard nazionali nei paesi partner (condotta tramite strumento di rilevazione ad hoc); raccolta ed elaborazione dati emersi; definizione di standard condivisi tramite sintesi ed integrazione dei risultati. I prodotti della fase sono costituiti da: y indagini sugli orientamenti comunitari e nazionali (strumenti di rilevazione compilati per paese); 8 y y relazione sulla mappatura delle key competencies nei paesi partner; matrice di sintesi degli standard di competenze indagati. Tra le principali conclusioni emerse dalle attività di ricerca ed analisi, si è evidenziato che gli orientamenti comunitari più avanzati in materia sono rappresentati dai Report 2003-2004 “Basic skills, entrepreneurship and foreign languages” del Gruppo di Lavoro della Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione Europea. La fonte ha dunque rappresentato un autorevole punto di partenza per le successive indagini ed elaborazioni del progetto. Le indagini nazionali hanno evidenziato che tutti i paesi stanno recependo gli indirizzi comunitari in materia, nei contesti dell’istruzione e formazione, dunque è già in atto un “processo di integrazione” degli standard delle competenze chiave. È emerso che vi sono 9 aree di competenze “coperte” sia a livello comunitario, sia nazionale: 1. comunicazione nella lingua madre; 2. comunicazione in una lingua straniera; 3. matematica e principi di scienza e tecnologia; 4. competenza digitale (ICT); 5. imparare ad apprendere; 6. competenze interpersonali, interculturali e sociali; 7. competenze civiche 8. imprenditorialità; 9. espressione culturale. Al termine dell’analisi delle indagini e in sintonia con gli obiettivi e prodotti progettuali, sono state individuate le seguenti otto aree di competenze: seconda lingua straniera comunitaria; lingua inglese (per non anglofoni); competenza digitale (ICT); imparare ad apprendere; competenze interpersonali, interculturali; competenze civili e sociali; imprenditorialità; espressione culturale. Queste aree sono poi state oggetto di un ulteriore affinamento, scaturito poi nell’elaborazione del software specifico. Nell’analisi dei risultati condotta dal Comitato di Indirizzo è emerso inoltre che le competenze pertinenti i diritti sociali e sindacali degli individui sono trattate in modo troppo generico nelle relative aree di riferimento (civiche ed imprenditorialità) e per questo motivo è stato proposto un maggior approfondimento delle competenze in oggetto, ineludibili qualora si tratti il tema della cittadinanza e dei diritti/doveri dei lavoratori. La seconda fase ha trattato l’ analisi dei fabbisogni di competenze chiave degli utenti dei sistemi della formazione, attraverso la verifica della corrispondenza delle elaborazioni topdown ai fabbisogni reali dei destinatari ed il coinvolgimento degli utenti finali nello sviluppo del processo e dei prodotti. Per quel che concerne la tipologia del campione, questo è stato costituito da persone occupate, in cerca di occupazione o studenti (in tutto 274 persone) che abbiano terminato almeno la scuola dell’obbligo, di cui almeno il 50% donne. Vertendo il progetto sulla formazione professionale e continua, si è ritenuto concentrarsi su questa tipologia di utenti in quanto: y y il Programma Leonardo Da Vinci è prevalentemente dedicato ai temi della formazione professionale e del Life Long Learning, da qui la non pertinenza dell’ambito dell’istruzione; l’inadeguatezza del progetto a trattare tematiche relative alle categorie svantaggiate, già affrontate da altre specifiche azioni comunitarie (es. Equal); categorie che necessiterebbero inoltre di elaborazioni, strumenti e prodotti attivati e sviluppati ad hoc. Per quanto riguarda la rilevazione in Italia, il Comitato ha optato per allargare la base numerica del campione (oltre 60 persone) e strutturare l’attività su tre province e tre città del Nord, Centro e Sud Italia. La terza fase ha visto lo sviluppo di piani formativi, ossia il catalogo europeo per le nuove competenze fondamentali, realizzato mediante la progettazione di 15 unità formative inclusive delle competenze chiave emerse e la realizzazione dei test di valutazione. Contestualmente a questa attività, è stato realizzato il software per la rilevazione dei profili e delle competenze chiave contenente i test di assessment di quelle individuate nelle unità formative. In particolare, il software si è occupato di cinque domini di competenze chiave: y y y competenze interpersonali e interculturali; competenze civili e sociali; competenze culturali; 9 y y imparare ad apprendere; imprenditorialità. La quinta fase del progetto ha consentito la “messa a sistema” dei prodotti realizzati nelle organizzazioni partner, mediante la loro integrazione nelle specifiche attività formative. Tali strumenti sono stati positivamente valutati dal gruppo pilota che li ha testati. Infine, il progetto è stato disseminato e promosso presso i sistemi, le reti e gli utenti di riferimento della formazione-lavoro a livello locale, nazionale e transnazionale. Metodologia e strumenti La metodologia utilizzata per la realizzazione del Catalogo Europeo delle competenze chiave e dello strumento per la valutazione delle competenze, è stata caratterizzata dallo sviluppo di attività e prodotti consequenziali, realizzate mediante il coinvolgimento delle parti sindacali coinvolte nella fase di sviluppo dei percorsi formativi, per garantire un più preciso dettaglio delle sopraccitate competenze, anche eventualmente tramite propri docenti o consulenti di materia. Inizialmente, con l’obiettivo di fornire delle fondamenta adeguate al progetto, sono state condotte indagini sugli orientamenti comunitari e nazionali (strumenti di rilevazione compilati per paese) relativi alle competenze chiave, per l’elaborazione di una relazione sulla mappatura delle “key competencies” nei Paesi partner. La verifica della corrispondenza delle elaborazioni “top-down” ai fabbisogni reali dei destinatari per il successivo coinvolgimento degli utenti finali nello sviluppo del processo e dei prodotti è stata realizzata attraverso un questionario specifico, così strutturato: y y y y introduzione: spiegazione obiettivi della rilevazione; gruppo di competenze: finalizzato a recepire il parere degli utenti rispetto al set di competenze individuato nell’analisi iniziale; competenze singole: mirato ad un commento rispetto alla specifica competenza; scheda informativa/trattamento dati: in cui vengono registrati i principali dati dell’intervistato e richiesto il consenso sulla privacy. Riguardo all’articolazione del questionario e alla formulazione delle singole domande, il Comitato di Indirizzo ha approvato contenuti e finalità, suggerendo cambiamenti nella scheda informativa, tra cui: esplicitare la condizione di lavoratore dipendente/autonomo (e interinale), il settore economico di riferimento (industria, servizi, commercio, agricoltura), la tipologia di lavoro (operai, impiegati, dirigenti). Attraverso i risultati scaturiti dal questionario è stato possibile definire l’insieme di conoscenze, abilità, comportamenti che fanno parte del patrimonio comune di tutti i cittadini europei, per garantire loro il pieno sviluppo del proprio capitale umano, sociale, culturale, e l’accesso alla vita lavorativa. Ciò ha quindi permesso l’identificazione nel dettaglio di cinque ambiti di “key competences”, per la realizzazione di un catalogo di 15 Unità Formative che caratterizzano tali domini e che possono contribuire al raggiungimento della relativa padronanza, orientando i possibili percorsi formativi necessari ad integrare gli eventuali fabbisogni rispetto a quanto indicato nel catalogo prodotto dal partner di progetto. È previsto quindi per essere utilizzato sia a monte dei percorsi formativi, per contribuire alla verifica delle competenze possedute e alla strutturazione dei piani ad hoc, attraverso una serie di domande a risposta chiusa, sia a valle degli stessi, proponendo domande dello stesso peso atte a verificare le medesime competenze testate in entrata. In tal modo lo strumento può fornire per confronto la misura del grado di acquisizione delle competenze al termine del percorso formativo e si configura come un supporto aggiuntivo alla valutazione da parte del docente, senza sostituirsi in ogni caso ad essa. Ogni dominio di competenze chiave è stato articolato in 3 aree, ambiti, aspetti. Per ciascuno di questi è stata costruita una Unità Formativa (UF): 10 Dominio di competenza chiave Unità Formative interazione con i singoli interazione con i gruppi interazione interculturale partecipazione attiva alla vita civile partecipazione attiva alla vita lavorativa partecipazione attiva alla vita sociale la formazione della cultura personale le radici dell’identità culturale europea esprimere la propria cultura auto-sviluppo tecniche di apprendimento sviluppo della propria carriera professionale capacità imprenditoriali fattori chiave per l’imprenditorialità project management Competenze interpersonali e interculturali Competenze civili e sociali Competenze culturali Imparare ad apprendere Imprenditorialità Fonte: progetto K-COMPETENCIES I risultati attesi possono avere un peso diverso, corrispondente a tre livelli di difficoltà (basso, medio, alto), attribuiti dal docente/esperto che prepara le domande. Le domande per la verifica delle competenze sono collegate ai risultati attesi: per la precisione, il software propone quattro domande per ogni risultato atteso di ogni UF, prelevate da un database generale, che ne contiene una grande quantità. Le domande relative ad ogni UF saranno proposte dallo strumento in modo casuale, non ordinate per risultato atteso, a videate di 5 alla volta, con possibilità per l’utente di navigare avanti e indietro, modificare le risposte date in precedenza (finché non è concluso il test); le domande possono includere grafici, immagini, files allegati, link a documenti, file audio/video, siti web. Ogni risposta esatta genera un punteggio, in funzione del livello di difficoltà del risultato atteso cui la domanda si riferisce (basso=1, medio=2, alto=3). Il docente che prepara le domande stabilisce il valore di soglia per il superamento della UF, ovvero il punteggio minimo richiesto per affermare che la persona padroneggia quella Unità Formativa. Il risultato complessivo del test su una singola unità può essere di due tipi: y y non adeguato (punteggio inferiore al valore minimo): l’utente non ha dimostrato di possedere un livello di competenza sufficiente; se si sta sottoponendo al test in previsione di un percorso formativo, questa UF dovrebbe far parte del suo percorso; adeguato (punteggio uguale o superiore al valore minimo): l’utente ha dimostrato di possedere un livello di competenza sufficiente; se si sta sottoponendo al test in previsione di un percorso formativo, non è necessario che questa UF faccia parte del suo percorso. Per la valutazione delle competenze relative ad un intero dominio, lo strumento ricava automaticamente due valori di soglia, uno inferiore e uno superiore. Il risultato complessivo del test su un dominio può essere perciò di tre tipi: y non adeguato (punteggio inferiore al valore di soglia inferiore, il che tra l’altro implica che almeno una delle UF non sia stata superata): l’utente non ha dimostrato di possedere un livello di competenza sufficiente; se si sta sottoponendo al test in previsione di un percorso formativo, le UF di questo dominio (ed in particolare quella/e gravemente insufficienti) dovrebbero far parte del suo percorso; 11 y y adeguato (punteggio uguale o superiore al valore di soglia inferiore, ma almeno una UF non superata): l’utente ha dimostrato di possedere un livello di competenza sufficiente; se si sta sottoponendo al test in previsione di un percorso formativo, la UF non superata dovrebbe far parte del suo percorso; eccellente (punteggio uguale o superiore al valore di soglia superiore e tutte le UF superate): l’utente ha dimostrato di possedere un eccellente livello di competenza; se si sta sottoponendo al test in previsione di un percorso formativo, non è necessario che le UF di questo dominio facciano parte del suo percorso. Considerazioni finali Il progetto appena descritto, oltre ad essere caratterizzato dall’elemento della trasferibilità per la composizione internazionale dei soggetti che lo hanno promosso (e pertanto testato in differenti ambiti), può definirsi innovativo per avere utilizzato la cooperazione transnazionale per migliorare la qualità, promuovere l’innovazione e sostenere la dimensione europea di sistemi e prassi di formazione professionale. La realizzazione del catalogo di progetto, rende l’esperienza replicabile anche dopo la naturale conclusione della sperimentazione che, promuovendo una rete partenariale di soggetti pubblici e privati, ha la capacità di produrre effetti di mainstreaming trasversali. Referente esperienza Per ulteriori informazioni su K-COMPETENCIES, è possibile contattare sia il soggetto promotore che il coordinatore dell’esperienza: MANPOWER FORMAZIONE S.p.A, referente Riccardo Leone, Via Rossini 6/8, 20122, Milano Tel: 02 230031 Fax: 02 230035333 IFOA - Istituto Formazione Operatori Aziendali, referenti Andrea Bellani, Alessia Planeta, Via Guittone D’Arezzo 6, 42100 Reggio Emilia Tel: 0522 329243 12