Marta Proietti Orzella

Transcript

Marta Proietti Orzella
“Fritto misto
e baccalà”
di e con
Marta Proietti Orzella
e i
Luca Pauselli (Chitarra)
Andrea Loi (Basso)
Alessandro Aresu (Batteria)
Sara Proietti Orzella (Voce)
Luci
Lorenzo Perra
Fonica
Valentino Carcassi
[Varietà, Rivista, Caffè Concerto, Avanspettacolo: vivaci e scintillanti universi popolati
da altrettanto pirotecnici artisti in grado di coinvolgere il pubblico in un umorismo
esplosivo e irresistibile. Il tutto sullo sfondo di musica e canzoni come contrappunto a
sketches e parodie. Da questo mondo, purtroppo sempre più raro e introvabile, lo
spettacolo "Fritto misto e baccalà" attinge a piene mani, con sapienza e curiosità, per
un risultato straordinariamente divertente e godibile. Con grande classe e humor
Marta Proietti Orzella ripropone così citazioni da pièces di Anna Marchesini, Gigi
Proietti, Giorgio Gaber, Carlo Verdone e Monica Vitti, in una grande prova d'attrice
brillante per un allestimento dove, come nei varietà televisivi di qualche anno fa, si
coniuga bravura e buon gusto. Lo spettacolo segue il ritmo veloce della battuta sagace,
dell'equivoco paradossale, dell'ironico doppio senso in una girandola di personaggi che
hanno fatto la storia della comicità italiana. Gustosissimi monologhi scanditi dalla
potente voce di Sara Proietti Orzella, affiancata da un'affiatata band, a cui è
affidato il compito di cucire le scene con brani di Mina, Paolo Conte e altri mostri
sacri della canzone nostrana. Un'occasione per ridar vita a un modo intelligente e
arguto di "far ridere", in un momento storico in cui davvero ce n'è bisogno!]
Anna Brotzu – www.teatro.org
[“Fritto Misto e Baccalà”, originale e raffinato divertissement de L'Effimero
Meraviglioso ispirato alle atmosfere da Caffè Concerto e al mondo dell'avanspettacolo
e del varietà, ideato, diretto e interpretato da Marta Proietti Orzella con i Noise
Off. Un'intrigante e raffinata prova d'attrice per l'artista isolana, alle prese con
sketches e “macchiette”, classici pezzi comici e citazioni da maestri come Gigi Proietti
e Giorgio Gaber, accanto a Carlo Verdone e Anna Marchesini con la sua ineffabile (e
improbabile) sessuologa, con un sentito omaggio a una protagonista della commedia
all'italiana e del cinema del Novecento come Monica Vitti. L'arte di far sorridere – e
ridere – il pubblico mettendo in mostra, attraverso una galleria di personaggi
stravaganti (ma non troppo) umanissimi vizi e virtù e situazioni ai limiti del surreale,
s'intreccia in questo gustoso “Fritto Misto e Baccalà” a celebri melodie, con la colonna
sonora eseguita dal vivo dall'ensemble Noise Off (che schiera Alessandro Aresu alla
batteria, Luca Pauselli alla chitarra, Andrea Loi al basso e Sara Proietti Orzella alla
voce), in cui spiccano le canzoni di Mina e Paolo Conte. Parole e note per una pièce
ricca di humour, che richiama sulla scena in un susseguirsi di quadri, lo spirito del
varietà: “caratteri” e macchiette d'antan, battute e gags interpretati dall'istrionica
Marta Proietti Orzella e punteggiati da “intermezzi” musicali compongono uno
spettacolo che con eleganza e con brio solletica l'intelligenza e la fantasia.]
Anna Brotzu – www.teatro.org
Le
foto
dello
spettacolo
sono
visibili
all’indirizzo:
http://www.barbaraserraphotos.it/portfolio/fotografia-di-scena-1/
Il trailer e i materiali audio e video dello spettacolo sono consultabili
all’indirizzo:
www.youtube.com/AAlexxander73
Donne
dell’underground
con
Marta Proietti Orzella
e
Carla Orrù
Regia audio e sinth
Alessandro Aresu
Drammaturgia e regia
Marta Proietti Orzella
“Donne dell’underground” propone una fusione di brevi monologhi
brillanti. Piccoli “mostri”, brevi ritratti “maledetti” di donne “al
margine”, donne dell’underground, alla ricerca di una rivincita,
personaggi grotteschi e mostruosi, spesso odiosi e insopportabili…
Tra i pezzi proposti “La topastra” di Stefano Benni, breve monologo ironico, surreale,
sferzante e divertente, racconta la storia di un topo femmina in ribellione contro il
genere umano, il cui punto di vista sui topi non è certo lusinghiero, anzi tende al loro
sterminio indiscriminato. Decisa a rivendicarne il diritto di esistere e di essere
trattata con rispetto, esce dalla fogna, universo sotterraneo per eccellenza, nel
tentativo di regolare i conti con gli uomini e con il desiderio di ristabilire l’equilibrio
tra una specie e l’altra.
“Storia della monaca” di Sergio Atzeni, esilarante racconto tratto da “I sogni della
città bianca”. Atzeni mette in scena soprattutto il popolo degli gli umili, degli
sconfitti, dei marginali. «Mi cerco le storie e non le invento», aveva detto Atzeni in
una intervista. Ecco che i racconti nascono sia dall'ispirazione di realizzare vari
racconti sui quartieri cagliaritani - nella fattispecie si tratta di Castello - sia dalla
notizia storica.
Conclude il sapore noir della Donna delle pulizie de “La notte di Madame Lucienne” di
Copi. Intreccio surreale dove, come sempre, le donne sono tutte castratrici, e gli
uomini tutti travestiti.
“Incredibile! Infatti non è vero. E’ una bugia, un sogno… Un sogno che faccio ogni tanto
a occhi aperti… Il sogno d’essere trattati, per una volta nella vita, con la dignità che si
meriterebbe, anche noi… Noi là di sotto.”. [“La topastra” – Stefano Benni]
“E improvvisamente si mette in casa quell’uomo, quell’Ibrahim, bastardo che chissà da
dov’è piovuto. Puoi immaginare le chiacchiere. Lui magrissimo, pareva un drogato. E lei
immensa, madama tonnellata, culo di elefante. Naturalmente nessuno ha pensato al
sesso. Era chiaro che lui voleva i quattrini.”. [“Storia della monaca” – Sergio Atzeni]
“Perché il teatro mi fa soffrire da quando ero bambina, ecco! A teatro è tutto finto,
ecco! I vostri costumi e i vostri sporchi musi è tutta roba fasulla, fatta per mettere
paura alle persone semplici come me! lo non ammazzo lei, ammazzo il teatro!”.
[“La notte di Madame Lucienne” – Copi]
Cantar l’altrove
prosa e poesia di Sergio Atzeni
da “Versus” e “I sogni della città bianca”
con
Marta Proietti Orzella
Video e sound designer (sinth, chitarra, percussioni, cajón)
Alessandro Aresu
I racconti de “I sogni della città bianca” si alternano nello spettacolo ai versi poetici tratti dalla
raccolta Versus, interpretati dall’attrice Marta Proietti Orzella accompagnata dalle musiche e dai
suoni del sound designer Alessandro Aresu (sinth, chitarra, percussioni, cajón) con la volontà di
evidenziare l’uso sapiente del ritmo della lingua che contraddistingue l’autore. Lo spettacolo è
stato replicato con successo al Teatro Elfo Puccini per il Centro Sociale Culturale Sardo di
Milano, a Vercelli per il Circolo Culturale Sardo “Giuseppe Dessì”, a Vimodrone per il Circolo
Sociale Sardo “La quercia”, a Pisa per l’Associazione Culturale Sarda “Grazia Deledda” e a Livorno
per l’Associazione Culturale Sarda “Quattro Mori”, a Belvì per la rassegna “Cadiras in pratza”, a
Cagliari per “Sardigna Teatro Festival”, per le rassegne “Teatro e società”, “Teatrandis in
Cuncordia”, “Siddarte”, “1000 piani”, “Teatro da camera”, “Locos – Ilos de iverru”, “Teatro per
la città”, “XIX edizione Famiglie d'arte”, al Teatro delle Saline per “1 euro Festival”... Lo
spettacolo è stato proposto anche per le scuole (Teatro San Martino, Oristano) con ottimo
riscontro. “Cantar l'altrove” è stato protagonista de “Una notte al museo” sotto le insegne del
CEDAC e della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano al
Museo Archeologico di Cagliari, con attenzione della stampa e della televisione (servizio RAI).
“Cantar l'altrove” ha partecipato a Book City Milano 2014 (a Casa Alda Merini) lo scorso
novembre 2014 con grande attenzione di stampa e TV locali.
“Cantar l’altrove: l’originalità della prosa e della poesia di Sergio Atzeni che, secondo un’opinione
largamente condivisa, risulta essere una figura eminente della letteratura sarda. Cantar l’altrove:
un piccolo omaggio a Sergio Atzeni, a 20 anni dalla sua prematura scomparsa. Cantar l’altrove: un
percorso, anche musicale, fra i protagonisti di storie che appartengono alle più svariate classi
sociali, anche se Atzeni mette in scena soprattutto il popolo degli gli umili, degli sconfitti, dei
marginali. «Mi cerco le storie e non le invento», aveva detto Atzeni in una intervista. Ecco che “I
sogni della città bianca” nascono sia dall'ispirazione di realizzare vari racconti sui quartieri
cagliaritani - nella fattispecie si tratta di Castello - sia dalla notizia storica. “Storia di
Carluccio”, “Storia di una monaca”, “…” si alternano ai versi della raccolta “Versus”, all’uso
sapiente del ritmo della lingua di Sergio Atzeni.
Sergio Atzeni
Morto prematuramente nel 1995, Sergio Atzeni, è da considerarsi tra i più grandi talenti letterari apparsi sulla scena nazionale
degli ultimi anni. Nei suoi romanzi si ritrovano la storia e la fantasia, i miti e i personaggi di una società che può essere definita
come "sarda" ma che male si adatta a questa unica etichetta. Il respiro dei suoi romanzi è, infatti, quello dell'umanità tutta,
universale è il suo sguardo sul mondo. L'Apologo del giudice bandito (1986), Il figlio di Bakunin (1991), Il quinto passo è l'addio
(1995), e i due romanzi editi postumi Passavamo sulla terra leggeri (1996) e Bellas Mariposas (1996) sono nati da una penna che
gioca con la pagina, col contenuto e con la lingua che lo esprime; forse è per questo "entusiasmo", per la vitalità che è
l'aspirazione stessa dei romanzi che, ciò che diceva Sergio Atzeni per se stesso, si avvera anche per il suo Libro: "sono sardo,
sono italiano, sono europeo".
I sogni della città bianca è una raccolta di ventisette racconti inediti scritti da Sergio Atzeni negli anni che precedono la
pubblicazione, nel 1986, del suo primo romanzo, l’Apologo del giudice bandito. La raccolta rappresenta un’occasione imperdibile
per ripercorrere i primi passi di Atzeni nel campo della narrazione letteraria. Necessaria premessa alla grande stagione dei
romanzi, i racconti, di ambientazione quasi esclusivamente cagliaritana, consentono al lettore di scoprire lo stile, la lingua e le
tematiche degli esordi.
Versus, ovvero “versi” in sardo campidanese, ma anche versus, “contro”. Nella sua doppia radice di legame con la “calaritanità” e la
sua terra di appartenenza - “l’isola che credevo (forse non a torto) necessaria alla mia sopravvivenza” - e di afflato esistenziale
che ha accompagnato sempre, fino alla fine, il percorso letterario, politico, poetico e umano di Atzeni, scrittore “sardo, randagio,
anarchico”, come ebbe a definirsi una volta in una breve nota biografica del dattiloscritto di Campane e cani bagnati.
Marta Proietti Orzella - Si laurea con lode in Scienze Politiche con la tesi “Teatro e rivoluzione: l’esperienza del maggio
francese”. Vincitrice di una borsa di studio della Regione Sardegna, si diploma all’Ecole Florent di Parigi (4 anni) dove studia
recitazione e regia. Ha al suo attivo numerose esperienze come attrice per varie compagnie e coordina laboratori teatrali e corsi
di dizione. E' finalista di numerosi concorsi teatrali nazionali e nel 2007 è vincitrice del Premio Nazionale Teatrale Plauto. Tra le
sue ultime produzioni lo spettacolo comico-musicale “Fritto misto e baccalà” con i NoiseOff, di cui cura drammaturgia e regia e
"Cantar l'altrove - prosa e poesia di Sergio Atzeni", prossimamente di nuovo a Milano (dopo il Teatro dell'Elfo), ospite di "Book
City 2014" a Casa Alda Merini. Al cinema ha recitato nel film di Pieraccioni “Finalmente la felicità”. Recentemente si è posizionata
fra i primi 24 migliori attori su 1000 al Concorso “Ciack, si Roma!” (giurati: Carlo Verdone, Lina Wertmuller, Daniele Luchetti) al
Festival Internazionale del Cinema di Roma.
Alessandro Aresu - Svolge da oltre vent’anni l’attività di batterista e percussionista, matura la sua esperienza live e in studio
con diversi gruppi musicali (Zero70, AnnoZero, Aqustika, NoiseOff ). Da sempre appassionato di suoni acquisisce competenze
nella ripresa, editing, mix e mastering audio e video. Poli-strumentista e compositore, negli ultimi anni sviluppa principalmente la
sua esperienza professionale nel teatro in qualità di musicista in scena e Sound Designer (“Fritto Misto & Baccalà”, “Cantar
l’altrove” “Donne dell'underground”, “Memorie”, “Ciao io vado in Africa”, “La morte di Piero”, “Scoppiati”, “Fools”...) eseguendo
performances live e realizzando progetti con musiche originali ed effetti sonori in presa diretta con l’ausilio delle nuove
tecnologie (digital synth, VST, loop station).