Guida busta paga
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Guida pratica A cura della Segreteria di Gruppo Comprendere la busta paga Le voci più importanti del tuo cedolino, dal lordo al netto Comprendere LA BUSTA PAGA AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2014 SOMMARIO LA PRIMA PARTE DEL CEDOLINO.......................................................................................................................... 4 Cosa indicano le prime righe del cedolino? .................................................................................................. 4 Cosa indica la parte sinistra in alto del cedolino? ...................................................................................... 4 Cosa indica la parte destra in alto del cedolino?......................................................................................... 5 LE VOCI PRINCIPALI DEL CEDOLINO .................................................................................................................... 7 Cos’è la voce stipendio?........................................................................................................................................ 7 Come viene retribuito il lavoro straordinario? ........................................................................................... 8 Cosa sono gli scatti di anzianità e l’importo ex ristrutt. tabellare? ...................................................... 9 Cos’è l’elemento distinto della retribuzione (edr)? ................................................................................. 10 Cos’è l’assegno di equivalente importo? ...................................................................................................... 11 Cos’è l’assegno di anzianità? ............................................................................................................................ 11 Cos’è l’assegno ex ccnl 11/07/1999? ............................................................................................................ 11 Cos’è l’assegno ex intesa? .................................................................................................................................. 12 LE PRINCIPALI INDENNITA’ .................................................................................................................................. 12 Cos’è l’indennità di rischio? .............................................................................................................................. 12 Cos’è l’indennità di ruolo chiave? ................................................................................................................... 13 Cosa sono le indennità turno? ......................................................................................................................... 14 Cos’è l’indennità per consulenza commerciale al sabato? .................................................................... 14 Cosa sono le indennità per reperibilità e per intervento? .................................................................... 14 Cos’è l’indennità di direzione? ........................................................................................................................ 15 Cos’è l’indennità di sostituzione? ................................................................................................................... 15 Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 2 Comprendere LA BUSTA PAGA Cos’è l’indennità di centralino? ....................................................................................................................... 16 Cos’è l’indennità monte pegni? ....................................................................................................................... 16 FISCALITA’, DETRAZIONI E TFR ........................................................................................................................... 17 Cos’è l’imponibile Irpef? E l’imponibile Inps? ............................................................................................ 17 A quanto ammontano i contributi previdenziali? .................................................................................... 18 Dove si trovano sul cedolino le informazioni sui contributi inps? ..................................................... 18 Come si calcola l’irpef? ....................................................................................................................................... 18 Vi sono delle voci che hanno un’aliquota irpef diversa? ........................................................................ 19 Cosa sono le addizionali? ................................................................................................................................... 20 Cos’è la detrazione per lavoro dipendente? ............................................................................................... 21 Cos’è la detrazione per il coniuge a carico? ................................................................................................ 21 Cos’è la detrazione per i figli a carico? ......................................................................................................... 22 Dove sono indicati irpef, addizionali e detrazioni sul cedolino? ........................................................ 23 Cos’è il cosiddetto “bonus 80 euro”? ............................................................................................................. 23 Cosa sono gli assegni familiari?....................................................................................................................... 24 Cos’è il tfr?............................................................................................................................................................... 25 Dove si trovano le informazioni sul tfr in busta paga? ........................................................................... 25 Quali voci, nel dettaglio, concorrono a formare gli imponibili? .......................................................... 25 PREVIDENZA INTEGRATIVA E FONDO SANITARIO ....................................................................................... 26 Quanto costa l’iscrizione al fondo sanitario integrativo di gruppo? ................................................. 27 Dove si trova la contribuzione al fondo sanitario sul cedolino? ......................................................... 27 Quanto si versa nella previdenza complementare? ................................................................................ 28 Dove si trova la contribuzione al fondo previdenziale sul cedolino?................................................ 28 Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 3 Comprendere LA BUSTA PAGA LA PRIMA PARTE DEL CEDOLINO COSA INDICANO LE PRIME RIGHE DEL CEDOLINO? Nella prima riga del cedolino troviamo i dati del nostro datore di lavoro: denominazione, partita Iva e sede legale. La seconda riga, invece, parla di noi. Contiene il nostro codice fiscale, il nostro numero di posizione Inps, la data di assunzione (nella società e nel gruppo), il numero degli scatti di anzianità già maturati e la data di maturazione del prossimo scatto, il livello contrattuale, la qualifica economica e il periodo a cui il cedolino si riferisce. COSA INDICA LA PARTE SINISTRA IN ALTO DEL CEDOLINO? Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 4 Comprendere LA BUSTA PAGA In questa parte troviamo tutte le voci che compongono il nostro stipendio “fisso”, quali – ad esempio – lo stipendio e gli scatti di anzianità. Il totale lordo è scritto nella riga in basso. La voce retribuzione mensile moltiplicata 13 (mensilità) corrisponde alla c.d. RAL (retribuzione Annua Lorda). COSA INDICA LA PARTE DESTRA IN ALTO DEL CEDOLINO? Qui troviamo una serie di indicazioni utili: nome e cognome del dipendente, la sua matricola, qual è il contratto nazionale di riferimento (ad esempio CCNL Credito), il numero di posizione Inail, le informazioni relative agli assegni per il nucleo familiare, l’imponibile Inail. Nell’ultima riga in basso troviamo altre voci. Oltre all’indicazione dell’eventuale part time effettuato e la tipologia di Contratto (es: tempo indeterminato) troviamo due voci meno intuitive che andiamo a dettagliare: Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 5 Comprendere LA BUSTA PAGA 1^ OCC FPC (prima occupazione Fondo Pensione Complementare): coloro i quali abbiano iniziato a lavorare (ossia ad avere un qualsiasi versamento Inps) dopo il 1 gennaio 2007 vedono scritto SI, gli altri NO ed è utilizzata per stabilire il trattamento . La legge, infatti, prevede un’agevolazione fiscale per chi ha iniziato a lavorare dopo il 2007. Infatti è prevista la possibilità di portare in deduzione dal proprio reddito complessivo e nei 20 anni successivi al quinto di partecipazione a forme di previdenza integrativa, i contributi versati a queste ultime, utilizzando, oltre all’ordinario plafond di euro 5.164,57 annui, un ulteriore “bonus” di euro 2.582,29 annui, fino al raggiungimento della differenza positiva tra l’importo di euro 25.822,85 e i contributi effettivamente versati nei primi 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche. In sostanza, l’importo massimo annuale complessivamente deducibile (a partire dal 6° anno successivo a quello di iscrizione) sale per questi lavoratori a 7.746,86 euro. MASSIMALE IVS: tutti gli assunti dal 01/01/1996 sono soggetti al Massimale di versamento Inps. Trovano, quindi, SI nella voce indicata. Significa che, per l’eventuale parte eccedente i 100.223,00 euro annui di retribuzione lorda (importo valido per il 2014, rivalutato annualmente), non vengono pagati i contributi all’Inps. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 6 Comprendere LA BUSTA PAGA LE VOCI PRINCIPALI DEL CEDOLINO La retribuzione mensile viene erogata il 27 di ogni mese (o l’ultimo giorno lavorativo precedente, se il 27 è un festivo). Il 20 dicembre, inoltre, viene riconosciuta la tredicesima mensilità. La busta paga va conservata con cura per tutto l’arco della vita lavorativa. Analizziamo ora le principali voci che compongono il lordo della nostra paga: le troviamo elencate nel corpo centrale del cedolino. COS’È LA VOCE STIPENDIO? Lo stipendio viene stabilito in ogni rinnovo del contratto nazionale di lavoro. I valori attuali sono i seguenti: Inquadramento QD - 4° livello QD - 3° livello QD - 2° livello QD - 1° livello 3 Area - 4° livello 3 Area - 3° livello 3 Area - 2° livello 3 Area - 1° livello Torna al sommario Stipendio 3946,41 3342,87 2984,11 2807,27 2461,90 2290,06 2160,99 2048,65 Aggiornamento Novembre 2014 7 Comprendere LA BUSTA PAGA 2 Area - 3° livello 2 Area - 2° livello 2 Area - 1° livello Livello Unico - Guardia n. Livello Unico 1924,59 1850,50 1800,52 1721,75 1676,47 Il CCNL del 19/01/2012 ha stabilito per i nuovi assunti una riduzione del 18% dello stipendio (rispetto alla 3 Area 1° livello) per 4 anni. Lo stipendio risulta quindi pari a 1679,89 €. COME VIENE RETRIBUITO IL LAVORO STRAORDINARIO? Le prime ore di lavoro oltre il normale orario di lavoro vengono accantonate con lo strumento della Banca delle Ore, fino al raggiungimento delle 50 (o 100) ore annue. Una volta superata la soglia, queste sono le maggiorazioni previste: In giornata feriale: +25%; Di sabato o nelle festività infrasettimanali: + 30% (sabato, festività infrasettimanali, giorni semifestivi solo per particolari ed eccezionali esigenze) o, in alternativa, con il recupero in Banca Ore; In giornata festiva (solitamente coincidente con la domenica): + 25 % e riposo compensativo; Notturno in giorno feriale: + 55% (dalle h. 22,00 alle 6,00); Notturno in giorno festivo: + 65% (dalle h. 22,00 alle 6,00). Il compenso del lavoro straordinario spetta anche se causato da errori del personale (ad esempio mancata quadratura del cassiere). Le prestazioni aggiuntive che prevedono una maggiorazione superiore al 25%, salvo diversa indicazione scritta del lavoratore, vengono automaticamente retribuite e non accreditate nella Banca Ore. Specifichiamo che le, per i lavoratori part time, le prestazioni oltre il normale orario di lavoro che si collochino entro le 7 ore e 30 minuti vengono retribuite – se non fatte confluire nella Banca delle ore – con un compenso pari alla paga oraria senza alcuna maggiorazione. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 8 Comprendere LA BUSTA PAGA Superate le 7 ore e 30 minuti giornaliere valgono le maggiorazioni previste per i colleghi full time. COSA SONO GLI SCATTI DI ANZIANITÀ E L’IMPORTO EX RISTRUTT. TABELLARE? Gli scatti di anzianità vengono stabiliti dal CCNL: rappresentano degli aumenti retributivi che crescono con l’anzianità di servizio in azienda. Le Aree professionali e i Quadri direttivi di primo e di secondo livello possono raggiungere, nel corso della propria carriera lavorativa, il numero massimo di 8 scatti di anzianità (12 scatti se assunti prima del 19/12/1994). I Quadri direttivi di terzo e quarto livello possono raggiungere il numero massimo di 7 scatti (9 scatti se nominati entro il 30/12/1994). Gli scatti di anzianità maturano ogni 3 anni; il primo scatto, invece, lo si ottiene dopo 4 anni, oppure dopo 5 anni e mezzo in caso di assunzione con contratto di apprendistato. Ricordiamo che il CCNL in corso, firmato il 19/01/2012, ha previsto il blocco degli scatti di anzianità per 19 mesi, provocando uno slittamento nella maturazione. Al passaggio da QD2 a QD3 gli scatti si azzerano, ricominciando da zero. Per questo motivo è previsto dal CCNL un apposito assegno riassorbile che assicuri al collega un incremento minimo di 3.000 euro annui, il cosiddetto assegno ex intesa. La ex ristrutturazione tabellare deriva dal CCNL del 1999: si tratta di importi che vanno moltiplicati per il numero degli scatti. Anche la maturazione di queste cifre è stata sospesa per 19 mesi dall’ultimo Contratto Nazionale. Questi sono gli importi di scatti di anzianità e di ex ristrutturazione tabellare attualmente in vigore: Inquadramento QD - 4° livello QD - 3° livello QD - 2° livello QD - 1° livello 3 Area - 4° livello 3 Area - 3° livello 3 Area - 2° livello 3 Area - 1° livello 2 Area - 3° livello 2 Area - 2° livello Torna al sommario Scatto Ex ristr. Tab 95,31 14,3 95,31 14,3 41,55 7,99 41,55 7,99 41,55 7,99 41,55 7,99 41,55 7,99 41,55 7,99 35,57 6,83 29,07 5,59 Aggiornamento Novembre 2014 9 Comprendere LA BUSTA PAGA 2 Area - 1° livello Livello Unico - Guardia n. Livello Unico 29,07 21,17 20,12 5,59 4,07 3,87 COS’È L’ELEMENTO DISTINTO DELLA RETRIBUZIONE (EDR)? Il CCNL del 19/01/2012 ha stabilito che gli aumenti contrattuali fossero elargiti non sotto forma di aumento dello stipendio, ma come apposita voce, EDR. L’importo dell’elemento distinto della retribuzione non viene conteggiato per il TFR e per tutti gli istituti contrattuali nazionali o aziendali (es: contribuzione alla previdenza complementare). L’EDR è, invece, ordinariamente tassato ed è computato ai fini del versamento Inps sia da parte dell’azienda, sia da parte del lavoratore. Questi gli importi dell’EDR: Inquadramento QD - 4° livello QD - 3° livello QD - 2° livello QD - 1° livello 3 Area - 4° livello 3 Area - 3° livello 3 Area - 2° livello 3 Area - 1° livello 2 Area - 3° livello 2 Area - 2° livello 2 Area - 1° livello Livello Unico - Guardia n. Livello Unico Dal 1/6/2012 Dal 1/6/2013 Dal 1/6/2014 70,21 140,41 237,70 61,64 123,29 209,59 54,79 109,59 183,30 52,74 105,48 179,32 46,00 93,00 170,00 44,52 89,04 151,37 42,81 85,62 145,55 41,10 82,19 139,73 39,04 78,08 132,74 37,67 75,34 128,08 36,64 73,29 124,59 34,93 69,86 118,77 34,25 68,49 116,44 Per i neo assunti con il contratto che prevede la riduzione del 18% per 4 anni (rispetto alla 3 Area 1 Livello), gli importi degli EDR sono i seguenti: Inquadramento 3 Area - 1° livello (-18%) Dal 1/6/2012 Dal 1/6/2013 Dal 1/6/2014 33,70 67,40 114,58 A partire da gennaio 2015 l’EDR verrà inserito nella voce stipendio, contribuendo alla formazione del TFR e di tutti gli altri istituti complementari. Gli arretrati relativi al periodo luglio 2014 – dicembre 2014, verranno riconosciuti tramite un’apposita una tantum nel cedolino di gennaio 2015. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 10 Comprendere LA BUSTA PAGA COS’È L’ASSEGNO DI EQUIVALENTE IMPORTO? Corrisponde alla differenza retributiva con l’inquadramento di livello superiore, riconosciuto dopo 7 anni dall’assunzione se nel frattempo il collega non ha conseguito alcun passaggio all’inquadramento superiore. I colleghi ex Sanpaolo assunti come 3 Area Professionale 1 Livello continuano a beneficiare, oltre alla suddetta previsione, dell’assegno di equivalente importo 3 Area Professionale 3 Livello dopo 14 anni dall’assunzione. Inoltre, per tutti i colleghi che abbiano maturato 32 anni di servizio a partire dal 3° livello retributivo della 2 Area Professionale, viene riconosciuto il trattamento economico corrispondente alla 3 Area Professionale – 4 livello, purché non abbiano un giudizio “negativo” nell’ultimo anno. COS’È L’ASSEGNO DI ANZIANITÀ? Si tratta di un importo riservato ai colleghi assunti entro il 19/12/1994, che permangano per 7 o 10 anni nello stesso livello retributivo (Aree professionali fino al 3° livello). Questi sono gli importi dell’assegno di anzianità e la relativa permanenza richiesta per l’ottenimento: Inquadramento 3 Area - 3° livello 3 Area - 2° livello 2 Area - 3° livello 2 Area - 2° livello 2 Area - 1° livello 1 Area Importo 23,71 23,71 33,87 22,35 22,35 14,9 Permanenza nel livello 10 anni 7 anni 7 anni 7 anni 7 anni 7 anni Ai colleghi della 1 e 2 Area professionale, dopo ulteriori 7 anni di permanenza nel livello, spetta un secondo assegno di anzianità. Tutti gli assegni di anzianità vengono riassorbiti in caso di passaggio al livello retributivo superiore. COS’È L’ASSEGNO EX CCNL 11/07/1999? Si tratta di un importo riservato agli ex Funzionari che sono stati inseriti (in base al Contratto dell’11/07/99) nella categoria dei Quadri Direttivi. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 11 Comprendere LA BUSTA PAGA Serve a garantire ai colleghi in oggetto lo stesso trattamento economico percepito in precedenza e viene rivalutato sulla base degli aumenti previsti dal CCNL. È riassorbile in caso di promozione da QD3 a QD4 o in caso di assegnazione del Ruolo Chiave. COS’È L’ASSEGNO EX INTESA? Il Contratto Nazionale prevede che, al passaggio a QD3, gli assegni di anzianità vengano azzerati per ripartire daccapo. L’assegno ex intesa serve a garantire un incremento retributivo minimo di 3.000 euro annui ed è riassorbibile per effetto di successivi aumenti, inclusa la maturazione dei nuovi scatti di anzianità. LE PRINCIPALI INDENNITA’ COS’È L’INDENNITÀ DI RISCHIO? Chi maneggia valori ha diritto all’indennità di rischio (cosiddetta indennità di cassa). Gli importi stabiliti dal CCNL sono i seguenti: a) cassieri che hanno con continuità effettivo maneggio di valori inerente alle operazioni svolte direttamente allo sportello dei contanti 126,62 € b) addetti allo sportello che effettuano esborsi e/o introiti di valori (esclusi i quadri direttivi 3° e 4° livello retributivo) 126,62 € c) cassieri che hanno con continuità effettivo maneggio di valori inerente alle operazioni svolte direttamente allo sportello non contanti 90,24 € d) cassieri che hanno maneggio di valori non esplicabile allo sportello 64,21 € e) addetti agli sportelli per l’incasso degli effetti, delle bollette e similari (esclusi i quadri direttivi 3° e 4° livello retributivo) 62,52 € f) addetti alla cassa per coadiuvare il cassiere 55,06 € g) addetti alla stanza di compensazione che svolgono mansioni di maneggio di contanti o valori non esplicabile allo sportello 48,60 € h) Addetti che hanno maneggio di contanti o valori non esplicabile 36,38 € Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 12 Comprendere LA BUSTA PAGA allo sportello (2° area professionale, 1° e 2° livello retributivo) Questi importi si riferiscono ad un periodo di adibizione giornaliera alle attività di sportello fino a 5 ore. Se il collega opera per un periodo che va fino a 6 ore giornaliere, tali importi vengono maggiorati del 20%. Se, ancora, il collega viene adibito ad operazioni di maneggio valori per 6 ore e 30 minuti giornalieri, vi è un’ulteriore maggiorazione pari al 14%. Grazie agli accordi integrativi del nostro Gruppo, i colleghi che lavorano nelle filiali adibiti a allo sportello con mansioni di introito ed esborso valori per 6 ore e 30 minuti ricevono una “maggiorazione aziendale indennità di rischio” pari a 16 € mensili. Inoltre, in via transitoria, al personale ex-Gruppo Sanpaolo che ha percepito per almeno sei mesi nel corso del 2008 la voce “maggiorazione aziendale indennità di rischio” in misura piena, viene attribuito, in apposito assegno ad-personam da assorbire a fronte di qualsivoglia incremento retributivo discendente dal prossimo rinnovo del CCNL, € 15,00 da riconoscere in caso di erogazione della maggiorazione aziendale di rischio di cui sopra. In caso di adibizione ad attività di sportello fino a 7 giorni nell’arco di un mese, spetta l’indennità in misura pari al 50%. A partire da 8 giorni al mese, invece, l’indennità percepita sarà piena. Per ulteriori informazioni sull’indennità di rischio, vi rimandiamo alla nostra guida alle attività di cassa. COS’È L’INDENNITÀ DI RUOLO CHIAVE? Si tratta di un trattamento complessivo annuo lordo aggiuntivo rispetto ai valori tabellari della retribuzione annua lorda del QD4 tempo per tempo stabiliti. L’attuale CCNL prevede le seguenti indennità: Ruolo chiave di prima fascia (filiali con oltre 70 addetti): € 9.000 Ruolo chiave di seconda fascia (filiali da 41 a 70 addetti): € 6.000 Ruolo chiave di terza fascia (filiali da 21 a 40 addetti): € 3.000 L’importo spettante: È corrisposto su 13 mensilità; È strettamente connesso al ruolo chiave medesimo e spetta fino alla permanenza nelle relative funzioni (fermo restando la previsione di cui ex all’art. 76, 7° comma del CCNL 8 dicembre 2007); Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 13 Comprendere LA BUSTA PAGA È corrisposto solo per la quota eccedente eventuali trattamenti ad personam, siano essi assorbibili o non assorbibili; Non comporta assorbimento delle voci retributive di seguito indicate: “Assegno ex indennità aziendale di categoria” “Ex assegno integrativo” ed “Ex premio di rendimento”; Se percepito per almeno 12 mesi, viene mantenuto come assegno riassorbibile anche venisse meno la mansione che comportava il ruolo chiave. COSA SONO LE INDENNITÀ TURNO? Si tratta di importi che vengono erogati ai colleghi che prestano servizio oltre l’orario standard (ossia le 18,15). In particolare, gli importi giornalieri sono i seguenti: 3,68 € (solo per le Aree Professionali): se l’orario di lavoro termina tra le 18,15 e le 19,15; 4,30 € (solo per le Aree Professionali): se l’orario di lavoro termina dopo le 19,15; 30,68 €: se il personale effettua turni tra le 22,00 e le 6,00. L’indennità viene ridotta della metà se la prestazione notturna non supera le 2 ore. COS’È L’INDENNITÀ PER CONSULENZA COMMERCIALE AL SABATO? L’indennità è pari a 18,42 € e spetta per ogni sabato lavorato in cui si presta consulenza commerciale, soltanto però in caso di settimana lavorativa dal lunedì pomeriggio al sabato mattina o su cinque giorni lavorativi. Sono quindi esclusi, ad esempio, i colleghi il cui orario si articoli nel 6x6. Non facendo consulenza commerciale, inoltre, sono esclusi dal percepimento dell’indennità i colleghi di ISGS. COSA SONO LE INDENNITÀ PER REPERIBILITÀ E PER INTERVENTO? Al personale con l’obbligo di essere reperibile spetta un’indennità di 30,68 € per 24 ore, ragguagliate per le ore di effettiva reperibilità richiesta. L’importo giornaliero, in ogni caso, non può essere inferiore ai 13,95 €. Qualora il personale reperibile sia chiamato ad intervenire, ha diritto al compenso per lavoro straordinario per la durata dell’intervento stesso o ad un’indennità per intervento che garantisca un compenso minimo pari a 18,42 €. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 14 Comprendere LA BUSTA PAGA COS’È L’INDENNITÀ DI DIREZIONE? Ai Direttori di Filiale (esclusi Direttori Filiali Imprese e Direttori Filiale Private), per 12 mensilità annue, compete l’indennità di seguito riportata: € 190 € 170 € 100 € 90 per filiale con oltre 20 addetti per filiale con numero di addetti da 10 a 20 per filiale con numero di addetti da 5 a 9 per filiale con numero di addetti da 2 a 4 L’indennità di direzione di cui sopra: - viene riconosciuta su base mensile e spetta a fronte della presenza in servizio di almeno una giornata nel mese; si cumula con l’eventuale indennità di ruolo chiave; viene riconosciuta anche nel periodo utile per l’attribuzione del superiore inquadramento, unitamente alle relative differenze retributive; assorbe, fino a concorrenza, eventuali voci aziendali o contrattuali nazionali percepite o conservate a medesimo titolo; cessa di essere erogata al venir meno dell’incarico; in caso di assegnazione a filiale di altra “fascia”, viene corrisposta nella misura prevista per la Filiale di nuova assegnazione. Nel caso in cui il Direttore di Filiale percepisca per lo svolgimento delle mansioni di direzione una indennità di direzione/funzione/reggenza rinveniente da disposizioni normative precedenti all’accordo 29/01/09, di importo superiore a quelli sopra definiti, la differenza sarà conservata sotto apposita voce retributiva e continuerà a essere disciplinata secondo le disposizioni normative precedenti. COS’È L’INDENNITÀ DI SOSTITUZIONE? A chi sostituisce il direttore in caso di assenza o impedimento del direttore per la durata di almeno un giorno dovuto a ferie, ex festività, giorni di solidarietà, malattia, partecipazione a corsi di formazione, aspettativa retribuita e non, permessi retribuiti e non, spetta l’indennità di sostituzione, pari alla differenza tra la retribuzione percepita e quella dell’inquadramento spettante all’addetto da sostituire. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 15 Comprendere LA BUSTA PAGA COS’È L’INDENNITÀ DI CENTRALINO? L'indennità giornaliera per i centralinisti non vedenti prevista dalla legge n. 113 del 29 marzo 1985 è fissata in € 6, elevata ad € 7 in caso di settimana lavorativa distribuita su cinque giorni (ex. art. 68 C.C.N.L. 19/01/2012). In via transitoria, al personale ex-Sanpaolo Imi in servizio al 1° gennaio 2009 che abbia percepito per almeno sei mesi nel corso del 2008 la voce “indennità di centralino” viene attribuito, in costanza di adibizione continuativa e prevalente ai centralini telefonici, (incluso il personale assegnato alla Contact Unit) un apposito assegno ad-personam pari a € 21,69 da assorbire a fronte di qualsivoglia incremento retributivo discendente dal prossimo rinnovo del CCNL. COS’È L’INDENNITÀ MONTE PEGNI? Al personale addetto presso il Monte Pegni vengono riconosciute, per dodici mensilità annue, le indennità di seguito riportate correlate alla mansione svolta. Magazziniere - perito estimatore: € 126,62 oltre a € 7,58 quale erogazione eventualmente revocabile. Aiuto perito estimatore – addetto ai pignoramenti: € 126,62 oltre a € 5,57 quale erogazione eventualmente revocabile; Altri aiuto perito estimatore: € 90,24 Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 16 Comprendere LA BUSTA PAGA FISCALITA’, DETRAZIONI E TFR COS’È L’IMPONIBILE IRPEF? E L’IMPONIBILE INPS? L’imponibile Inps è costituito dal reddito complessivo (nel nostro caso la retribuzione), meno alcune voci che non entrano a far parte dell’imponibile previdenziale (ad esempio, l’assegno pagato dal Fondo di Settore per le giornate di sospensione attività oppure le assenze per donazione di sangue). Se all’imponibile Inps sottraiamo anche le trattenute previdenziali, otteniamo l’imponibile Irpef: la cifra, cioè, su cui paghiamo le tasse. Nella parte centrale della busta paga, nel centro della busta paga, troviamo due colonnine, indicate come P e F (Previdenza e Fisco): se vi è la X, significa che la voce in oggetto concorre alla formazione dell’imponibile previdenziale (imponibile Inps) e dell’imponibile fiscale (imponibile Irpef). Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 17 Comprendere LA BUSTA PAGA A QUANTO AMMONTANO I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI? Il lavoratore, sul proprio imponibile Inps, paga il 9,19% ogni mese all’ente previdenziale. Per la parte eccedente i 45.530 € annui, vi è un ulteriore 1% di contributi a carico del lavoratore. Per gli apprendisti l’importo è ridotto al 5,84%. La parte di contribuzione Inps pagata dall’Azienda non figura nel cedolino. DOVE SI TROVANO SUL CEDOLINO LE INFORMAZIONI SUI CONTRIBUTI INPS? Nella parte bassa del cedolino, subito dopo l’elenco di tutte le voci retributive, troviamo l’indicazione dell’imponibile Inps e i contributi effettivamente versati dal lavoratore. La prima riga, M, indica l’importo mensile, ossia quello effettivamente di competenza della busta paga in questione. Sulla riga A troviamo invece la somma degli imponibili e dei versamenti effettuati nell’anno in corso. COME SI CALCOLA L’IRPEF? Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 18 Comprendere LA BUSTA PAGA L’Irpef è l’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche. Viene calcolata secondo il meccanismo degli scaglioni, che altro non sono se non delle fasce di reddito. L’Irpef è un’imposta progressiva: significa che più si guadagna, più si paga. Queste sono le aliquote attualmente in vigore: REDDITO IMPONIBILE ALIQUOTA IRPEF LORDA Fino a 15.000 € 23% 23% del reddito Oltre 15.000 € e fino a 28.000 € 27% 3.450 € + 27% sulla parte eccedente i 15.000 € Oltre 28.000 e fino a 55.000 € 38% 6.960 € + 38 % sulla parte eccedente i 28.000 € Oltre 55.000 € e fino a 75.000 € 41% 17.220 € + 41% sulla parte eccedente i 55.000 € Oltre i 75.000 € 43% 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000 € Parliamo, in questo caso di Irpef lorda e non di Irpef netta. Questo perché, alla cifra ottenuta applicando soltanto le aliquote sopra mostrate, vanno effettuati dei correttivi: bisogna infatti defalcare tutte le detrazioni di cui si beneficia ed aggiungere le addizionali regionali e comunali. VI SONO DELLE VOCI CHE HANNO UN’ALIQUOTA IRPEF DIVERSA? Sì, le cifre erogate a titolo di incremento della produttività (ad esempio il VAP) – a fronte di accordi tra imprese e Organizzazioni dei Lavoratori – vengono tassati separatamente con un’aliquota del 10%. Per usufruire di questa agevolazione serve un decreto che indichi, per l’anno in corso, i redditi massimi di riferimento e la cifra massima che può essere tassata al 10%. Nel 2013, ad esempio, potevano usufruire dell’agevolazione i colleghi con un reddito lordo annuo inferiore ai 40.000 per un importo massimo di 2.500 euro. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 19 Comprendere LA BUSTA PAGA Al momento, non sono ancora noti i riferimenti per il 2014. COSA SONO LE ADDIZIONALI? Oltre all’imposta nazionale, esistono delle addizionali (chiamate così in quanto si sommano all’Irpef) regionali e comunali. Le aliquote sono diverse per ogni regione e per ogni comune e si calcolano sullo stesso imponibile dell’Irpef. Vengono versate in 11 rate annuali, addebitati sulla busta paga da gennaio a novembre. Per quanto riguarda l’addizionale comunale, è dovuto anche un acconto per l’anno successivo nella misura del 30%. L’acconto viene addebitato in 9 rate sullo stipendio, da marzo a novembre. Queste sono le aliquote massime dell’addizionale regionale (molte Regioni prevedono riduzioni per i redditi più bassi): REGIONE ALIQUOTA MAX Abruzzo 1,73% Basilicata 1,23% Calabria 2,03% Campania 2,03% Emilia Romagna 1,73 Friuli Venezia Giulia 1,23% Lazio 2,33% Liguria 1,73% Lombardia 1,73% Marche 1,73% Molise 2,33% Piemonte 2,33% Puglia 1,73% Sardegna 1,23% Sicilia 1,73% Toscana 1,73% Trentino Alto Adige 1,23% Umbria 1,83% Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 20 Comprendere LA BUSTA PAGA Valle d’Aosta 1,23% Veneto 1,23% COS’È LA DETRAZIONE PER LAVORO DIPENDENTE? I redditi provenienti dal lavoro dipendente beneficiano di una detrazione di imposta, che va ad abbassare l’Irpef netta. Gli importi della detrazione per lavoro dipendente sono stati rivisti lo scorso dicembre, garantendo – a partire dal 2014 – un piccolo sconto di tassazione per i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore ai 55.000 rispetto alla situazione precedente. Queste le cifre delle detrazioni: Redditi fino a 8.000 €: 1.880 € Redditi tra 8.000 e 28.000 €: bisogna sommare 978 € e il risultato del prodotto tra 902 e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000, diminuito del reddito complessivo, e 20.000 Formula: 978 + 902 x (28.000 – Reddito) / 20.000 Redditi oltre i 28.000 € e fino a 55.000 €: 978 €, spettante solo per la parte corrispondente al rapporto tra 55.000, diminuito del reddito complessivo, e 27.000. Formula: 978 x (55.000 – Reddito) / 27.000 COS’È LA DETRAZIONE PER IL CONIUGE A CARICO? Il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, viene considerato a carico se ha un reddito complessivo inferiore ai 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili. In questo caso, spettano delle detrazioni di imposta pari a: Redditi fino a 15.000 €: 800 € - 110 x (Reddito/15.000) Redditi oltre i 15.000 € e fino a 40.000 €: detrazione fissa di 690 euro Redditi oltre i 40.000 € e fino a 80.000 €: 690 € - (80.000 – Reddito)/40.000 Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 21 Comprendere LA BUSTA PAGA Per garantire la progressività dell’imposta, se il reddito complessivo è compreso tra i 29.000 euro e i 35.200 euro, la detrazione dei 690 € è aumentata dei seguenti importi: Oltre 29.000 e fino a 29.200 €: 10 € Oltre 29.200 e fino a 34.700 €: 20 € Oltre 34.700 e fino a 35.000 €: 30 € Oltre 35.000 e fino a 35.100 €: 20 € Oltre 35.100 e fino a 35.200 €: 10 € COS’È LA DETRAZIONE PER I FIGLI A CARICO? Il figlio, anche non convivente o residente , viene considerato a carico se ha un reddito complessivo inferiore ai 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili. Dal 2013 le detrazioni per i figli a carico sono state aumentate, arrivando ad una detrazione teorica di 950 € annui oppure 1.220 € per i minori di età inferiore ai tre anni. Le detrazioni sono aumentate di 400 € per ogni figlio portatore di handicap. In presenza di almeno quattro figli a carico è prevista un’ulteriore detrazione di 1.200 €. Veniamo ora alle formule che ci permettono di passare dalla detrazione teorica alla detrazione effettiva, che decresce all’aumentare del reddito. Per il primo figlio dobbiamo moltiplicare la detrazione teorica per il rapporto tra la differenza tra 95.000 e il reddito effettivo diviso 95.000. Formula: 950 (o 1.220 se inferiore ai 3 anni) x (95.000 – Reddito)/95.000 Per i figli successivi al primo, il coefficiente fa riferimento a 110.000. Formula: 950 (o 1.220 se inferiore ai 3 anni) x (110.000 – Reddito)/110.000 La detrazione per i figli a carico viene divisa al 50% tra i genitori. In caso di accordo tra padre e madre, la detrazione può in alternativa essere goduta interamente dal genitore con reddito più alto (può convenire optare per questa alternativa, ad esempio, quando il reddito dell’altro è troppo basso e si rischierebbe l’incapienza). In caso di affidamento esclusivo ad uno dei due genitori, in caso di separazione, la detrazione spetta – in mancanza di diversi accordi tra madre e padre – al genitore affidatario. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 22 Comprendere LA BUSTA PAGA In caso di coniuge fiscalmente a carico dell'altro, la detrazione compete a quest'ultimo per l'intero importo. Se l'altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, o se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, per il primo figlio si applicano le detrazioni previste per il coniuge a carico, se più convenienti. DOVE SONO INDICATI IRPEF, ADDIZIONALI E DETRAZIONI SUL CEDOLINO? Nella parte bassa del cedolino, troviamo la sezione “FISCALE”. Qui possiamo trovare tutte le informazioni: nella prima riga abbiamo l’imponibile Irpef, l’eventuale imponibile per le voci tassate al 10%, l’Irpef lorda (ossia teorica), il totale delle detrazioni e quindi l’Irpef effettivamente pagata. Nella seconda riga troviamo le addizionali regionali e comunali, divise in AP (anno precedente), AC (anno corrente) e acconto dell’anno corrente. L’ultima riga della sezione “FISCALE” è dedicata alle detrazioni: dopo i giorni lavorati, abbiamo le detrazioni per lavoro dipendente, le detrazioni per il coniuge a carico, le detrazioni per i figli a carico e l’eventuale detrazione aggiuntiva per le famiglie numerose (almeno 4 figli a carico). COS’È IL COSIDDETTO “BONUS 80 EURO”? Il decreto Legge n. 66 del 24 aprile 2014 ha introdotto un bonus fiscale di 80 euro mensili (calcolati sui giorni effettivamente lavorati) per i lavoratori dipendenti e assimilati con un reddito compreso tra 8.174 e 24.000 euro annui (si parla chiaramente di imponibile IRPEF). Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 23 Comprendere LA BUSTA PAGA Per i redditi oltre i 26.000 euro all’anno il bonus non spetta; tra i 24.000 e i 26.000 decresce in proporzione fino ad arrivare a zero. Chi, ad esempio, conta su un reddito di 25.000 euro lordi all’anno riceverà un bonus di 40 euro mensili. Rispetto alle altre detrazioni del fisco italiano, il bonus ha delle caratteristiche particolari da conoscere. Innanzi tutto, è poco proporzionale. Infatti, l’importo non è proporzionale bensì fisso per un’amplissima fascia di redditi (fino a 24.000 euro), mentre decresce fino ad arrivare a zero molto velocemente. Se consideriamo che con 24.000 euro si ottengono 80 euro mensili (dunque, potenzialmente, 1.000 euro netti nel corso di un anno) mentre con 26.000 euro non si riceve alcun bonus, capiamo come ora – tra un reddito di 24 e uno di 26 mila euro – vi siano poche decine di euro al mese di differenza sul netto. Per questo motivo, chi si trovasse attorno a queste cifre di reddito annuo, potrebbe trovar conveniente abbassare il proprio imponibile, ad esempio aumentando la propria contribuzione al fondo di previdenza complementare con prelievo diretto in busta paga. Il bonus è stato introdotto a partire da maggio 2014; al momento non è stato confermato per gli anni successivi, seppur il governo pare impegnato in questo senso. Il bonus prende a riferimento i redditi dell’anno in corso. Questo significa che a dicembre, se il reddito complessivo fosse, per ipotesi, superiore a quello ipotizzabile durante l’anno, il lavoratore si troverà un conguaglio negativo che va a stornare – in tutto o in parte – il bonus ricevuto. D’altro canto, potrebbe anche avvenire il contrario. Immaginiamo, per esempio, che si usufruisca di un periodo di aspettativa: farebbe abbassare l’imponibile annuo e potrebbe scattare il bonus che verrebbe erogato con tutti gli arretrati. Il reddito preso a riferimento è complessivo: chi avesse altri redditi (ad esempio, affitti attivi) che facciano superare la soglia dei 24.000 euro deve avvertire il datore di lavoro per non dover restituire il bonus in sede di dichiarazione dei redditi! Non vanno invece considerati come redditi quelli derivanti dal possesso della prima casa e delle sue pertinenze. COSA SONO GLI ASSEGNI FAMILIARI? L’assegno per il nucleo familiare rappresenta una prestazione data a sostegno delle famiglie dei lavoratori dipendenti, sia privati sia pubblici, e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari sono composte da almeno due persone con redditi sotto una certa soglia, in base alla composizione del nucleo familiare stesso. Per tutte le informazioni a riguardo, potete consultare la nostra apposita Miniguida agli assegni familiari sul sito della Fiba Cisl Intesa Sanpaolo. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 24 Comprendere LA BUSTA PAGA COS’È IL TFR? Il TFR è il Trattamento di Fine Rapporto, ossia una porzione di retribuzione spettante al lavoratore che viene, però, differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro. È calcolato dividendo la retribuzione computabile di ciascun periodo per il coefficiente 13,5 (in termini % rappresenta lo il 7,41% ovvero 100/13,5). Non tutte le voci rientrano nel calcolo per il TFR. Ad esempio l’EDR, Elemento Distinto della Retribuzione, non fa parte dell’imponibile TFR. Dall’importo annualmente accantonato bisogna detrarre un contributo previdenziale a favore del Fondo di Garanzia nazionale per il Trattamento di Fine Rapporto, pari allo 0,50%, calcolato sull’imponibile Inps. Di fatto, quindi, l’aliquota che determina l’accantonamento effettivo nel TFR è il 6,91% (7,41% 0,50%) della retribuzione. È possibile versare l’intero TFR (o – per gli assunti ante 29 aprile 1993 – soltanto una parte) alla previdenza complementare. Molti fondi di categoria, tra cui i nostri fondi pensionistici integrativi, prevedono l’obbligo per il lavoratore di versare il TFR nella previdenza complementare. Il CCNL 19/01/2012, tuttora in vigore, ha previsto delle disposizioni transitorie che limitano le voci che compongono l’imponibile TFR alla sola voce stipendio e scatti di anzianità. DOVE SI TROVANO LE INFORMAZIONI SUL TFR IN BUSTA PAGA? L’ultima riga in assoluto del cedolino è dedicato al Trattamento di Fine Rapporto. Qui troviamo l’imponibile su cui viene calcolato il TFR, il TFR di competenza del mese corrente, l’importo del TFR versato nella previdenza complementare (“TFR FPC MC”), l’importo del TFR che rimane in azienda. Nelle caselle successive è indicata invece la somma del TFR accantonato nell’anno corrente (“TFR A.C.”), il TFR versato nella Previdenza Complementare nell’anno corrente e il TFR lasciato in Azienda nell’anno corrente. A seguire, troviamo l’aliquota di tassazione del TFR e il totale, prima lordo poi netto, del TFR accantonato dall’inizio dell’attività lavorativa in essere presso il datore di lavoro. QUALI VOCI, NEL DETTAGLIO, CONCORRONO A FORMARE GLI IMPONIBILI? Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 25 Comprendere LA BUSTA PAGA Rispondiamo alla domanda con questo quadro sinottico delle principali voci: VOCE IN BUSTA PAGA N. MENSILITA’ IMPONIBILE INPS IMPONIBILE IRPEF IMPONIBILE TFR Stipendio 13 SI SI SI Scatti anz. e ristr. tabellare 13 SI SI SI EDR 13 SI SI NO Ass. ex intesa 13 SI SI NO Ad personam 13 SI SI NO Indenn. cassa 12 SI SI NO Indenn. Turno Giornaliero SI SI NO Indenn. sotterranei 12 SI SI NO Indennità tram 12 SI SI NO Indenn. reperibilità Giornaliera SI SI NO Indenn. centralino Giornaliera SI SI NO Diaria trasferta Giornaliera In parte* In parte* NO SI SI NO Esente fino a 5,29€ Esente fino a 5,29€ NO Rimborso viaggi NO NO NO Borse studio figli NO NO NO Lavoro straordin. Buono pasto Giornaliero *La diaria è esente dall’Irpef e dalla contribuzione Inps fino a 46,48 € giornalieri. Se sono riconosciute anche le spese per alloggio o vitto, l’importo esente si riduce a 30,99 €. Se sono riconosciute le spese per alloggio e vitto, l’importo esente è pari a € 15,49. PREVIDENZA INTEGRATIVA E FONDO SANITARIO Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 26 Comprendere LA BUSTA PAGA QUANTO COSTA L’ISCRIZIONE AL FONDO SANITARIO INTEGRATIVO DI GRUPPO? Dal 2011 è operativo il fondo sanitario di Gruppo, che ha sostituito per tutti i colleghi e gli ex colleghi le varie casse sanitarie esistenti prima della nascita di Intesa Sanpaolo. Le contribuzioni per gli iscritti in servizio sono calcolate sull’imponibile INPS e sono le seguenti: Collega o esodato: 1% Familiari fiscalmente a carico: 0,10% per ciascun familiare, con un massimo dello 0,30% Familiari non a carico: 0,90% per ogni familiare Si tratta di contributi deducibili fino ad un totale di 3.615,20 € all’anno. La deduzione dall’imponibile Irpef viene effettuata direttamente dall’Azienda per i colleghi in servizio. Alcuni iscritti in servizio (ad esempio ex-Comit, ex-BAV, ex-Sanpaolo, etc.) pagano una quota superiore a quanto versavano nella vecchie casse ma, a fronte del maggior onere, l'accordo di creazione del Fondo Sanitario Intesa Sanpaolo ha previsto un incremento della contribuzione aziendale nei rispettivi Fondi pensione per una percentuale pari al maggior onere. In questo modo l'aggravio di spesa per l'assistenza sanitaria viene integralmente recuperato nel fondo pensione. Va da sé che, per usufruire di tale ristoro, è necessario essere iscritti alla previdenza complementare. Naturalmente anche l'Azienda versa un contributo (che per il 2011 era pari a € 900, mentre nel 2013 è stato di € 951,30 con rivalutazione annuale Istat), per ogni dipendente in servizio ed esodato. DOVE SI TROVA LA CONTRIBUZIONE AL FONDO SANITARIO SUL CEDOLINO? Troviamo tutto nell’apposita sezione “ASS SAN”, nella parte bassa del cedolino: l’imponibile su cui si calcola la contribuzione, l’effettiva contribuzione (divisa per tipologia di iscritti) e – nella seconda riga – la percentuale di versamento, pari alle aliquote indicate nel precedente paragrafo. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 27 Comprendere LA BUSTA PAGA QUANTO SI VERSA NELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE? Purtroppo al momento non esiste ancora un unico fondo di previdenza complementare di Gruppo, per cui fondi (e relative contribuzioni) sono diversi da collega a collega. Tutti i fondi, tuttavia, prevedono una contribuzione aziendale basata sull’imponibile TFR ed è possibile che anche il collega versi al fondo una quota del suo salario. Per un’informativa personalizzata sulla propria posizione della previdenza complementare è opportuno rivolgersi al proprio sindacalista Fiba Cisl di riferimento. DOVE SI TROVA LA CONTRIBUZIONE AL FONDO PREVIDENZIALE SUL CEDOLINO? Le informazioni a riguardo sono poste nella parte bassa del cedolino, nella sezione “FPC” (che vuol dire Fondo Previdenza Complementare). Qui troviamo l’imponibile, il contributo aziendale e il contributo del dipendente. Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 28 Comprendere LA BUSTA PAGA Ci trovi su www.fiba.it http://intesasanpaolo.fiba.it www.fibagruppointesasanpaolo.it per ulteriori chiarimenti scrivici a: [email protected] [email protected] Torna al sommario Aggiornamento Novembre 2014 29