Guida busta paga

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Guida busta paga
Guida pratica
A cura della Segreteria di Gruppo
Comprendere
la busta paga
Le voci più importanti del tuo cedolino,
dal lordo al netto
Comprendere LA BUSTA PAGA
AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2014
SOMMARIO
LA PRIMA PARTE DEL CEDOLINO.......................................................................................................................... 4
Cosa indicano le prime righe del cedolino? .................................................................................................. 4
Cosa indica la parte sinistra in alto del cedolino? ...................................................................................... 4
Cosa indica la parte destra in alto del cedolino?......................................................................................... 5
LE VOCI PRINCIPALI DEL CEDOLINO .................................................................................................................... 7
Cos’è la voce stipendio?........................................................................................................................................ 7
Come viene retribuito il lavoro straordinario? ........................................................................................... 8
Cosa sono gli scatti di anzianità e l’importo ex ristrutt. tabellare? ...................................................... 9
Cos’è l’elemento distinto della retribuzione (edr)? ................................................................................. 10
Cos’è l’assegno di equivalente importo? ...................................................................................................... 11
Cos’è l’assegno di anzianità? ............................................................................................................................ 11
Cos’è l’assegno ex ccnl 11/07/1999? ............................................................................................................ 11
Cos’è l’assegno ex intesa? .................................................................................................................................. 12
LE PRINCIPALI INDENNITA’ .................................................................................................................................. 12
Cos’è l’indennità di rischio? .............................................................................................................................. 12
Cos’è l’indennità di ruolo chiave? ................................................................................................................... 13
Cosa sono le indennità turno? ......................................................................................................................... 14
Cos’è l’indennità per consulenza commerciale al sabato? .................................................................... 14
Cosa sono le indennità per reperibilità e per intervento? .................................................................... 14
Cos’è l’indennità di direzione? ........................................................................................................................ 15
Cos’è l’indennità di sostituzione? ................................................................................................................... 15
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Comprendere LA BUSTA PAGA
Cos’è l’indennità di centralino? ....................................................................................................................... 16
Cos’è l’indennità monte pegni? ....................................................................................................................... 16
FISCALITA’, DETRAZIONI E TFR ........................................................................................................................... 17
Cos’è l’imponibile Irpef? E l’imponibile Inps? ............................................................................................ 17
A quanto ammontano i contributi previdenziali? .................................................................................... 18
Dove si trovano sul cedolino le informazioni sui contributi inps? ..................................................... 18
Come si calcola l’irpef? ....................................................................................................................................... 18
Vi sono delle voci che hanno un’aliquota irpef diversa? ........................................................................ 19
Cosa sono le addizionali? ................................................................................................................................... 20
Cos’è la detrazione per lavoro dipendente? ............................................................................................... 21
Cos’è la detrazione per il coniuge a carico? ................................................................................................ 21
Cos’è la detrazione per i figli a carico? ......................................................................................................... 22
Dove sono indicati irpef, addizionali e detrazioni sul cedolino? ........................................................ 23
Cos’è il cosiddetto “bonus 80 euro”? ............................................................................................................. 23
Cosa sono gli assegni familiari?....................................................................................................................... 24
Cos’è il tfr?............................................................................................................................................................... 25
Dove si trovano le informazioni sul tfr in busta paga? ........................................................................... 25
Quali voci, nel dettaglio, concorrono a formare gli imponibili? .......................................................... 25
PREVIDENZA INTEGRATIVA E FONDO SANITARIO ....................................................................................... 26
Quanto costa l’iscrizione al fondo sanitario integrativo di gruppo? ................................................. 27
Dove si trova la contribuzione al fondo sanitario sul cedolino? ......................................................... 27
Quanto si versa nella previdenza complementare? ................................................................................ 28
Dove si trova la contribuzione al fondo previdenziale sul cedolino?................................................ 28
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LA PRIMA PARTE DEL CEDOLINO
COSA INDICANO LE PRIME RIGHE DEL CEDOLINO?
Nella prima riga del cedolino troviamo i dati del nostro datore di lavoro: denominazione, partita Iva
e sede legale.
La seconda riga, invece, parla di noi. Contiene il nostro codice fiscale, il nostro numero di posizione
Inps, la data di assunzione (nella società e nel gruppo), il numero degli scatti di anzianità già
maturati e la data di maturazione del prossimo scatto, il livello contrattuale, la qualifica economica
e il periodo a cui il cedolino si riferisce.
COSA INDICA LA PARTE SINISTRA IN ALTO DEL CEDOLINO?
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In questa parte troviamo tutte le voci che compongono il nostro stipendio “fisso”, quali – ad
esempio – lo stipendio e gli scatti di anzianità.
Il totale lordo è scritto nella riga in basso. La voce retribuzione mensile moltiplicata 13
(mensilità) corrisponde alla c.d. RAL (retribuzione Annua Lorda).
COSA INDICA LA PARTE DESTRA IN ALTO DEL CEDOLINO?
Qui troviamo una serie di indicazioni utili: nome e cognome del dipendente, la sua matricola, qual
è il contratto nazionale di riferimento (ad esempio CCNL Credito), il numero di posizione Inail, le
informazioni relative agli assegni per il nucleo familiare, l’imponibile Inail.
Nell’ultima riga in basso troviamo altre voci. Oltre all’indicazione dell’eventuale part time
effettuato e la tipologia di Contratto (es: tempo indeterminato) troviamo due voci meno intuitive
che andiamo a dettagliare:
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1^ OCC FPC (prima occupazione Fondo Pensione Complementare): coloro i quali abbiano iniziato
a lavorare (ossia ad avere un qualsiasi versamento Inps) dopo il 1 gennaio 2007 vedono scritto SI,
gli altri NO ed è utilizzata per stabilire il trattamento .
La legge, infatti, prevede un’agevolazione fiscale per chi ha iniziato a lavorare dopo il 2007. Infatti
è prevista la possibilità di portare in deduzione dal proprio reddito complessivo e nei 20 anni
successivi al quinto di partecipazione a forme di previdenza integrativa, i contributi versati a queste
ultime, utilizzando, oltre all’ordinario plafond di euro 5.164,57 annui, un ulteriore “bonus” di euro
2.582,29 annui, fino al raggiungimento della differenza positiva tra l’importo di euro 25.822,85 e i
contributi effettivamente versati nei primi 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche. In
sostanza, l’importo massimo annuale complessivamente deducibile (a partire dal 6° anno successivo
a quello di iscrizione) sale per questi lavoratori a 7.746,86 euro.
MASSIMALE IVS: tutti gli assunti dal 01/01/1996 sono soggetti al Massimale di versamento Inps.
Trovano, quindi, SI nella voce indicata.
Significa che, per l’eventuale parte eccedente i 100.223,00 euro annui di retribuzione lorda (importo
valido per il 2014, rivalutato annualmente), non vengono pagati i contributi all’Inps.
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LE VOCI PRINCIPALI DEL CEDOLINO
La retribuzione mensile viene erogata il 27 di ogni mese (o l’ultimo giorno lavorativo precedente,
se il 27 è un festivo). Il 20 dicembre, inoltre, viene riconosciuta la tredicesima mensilità.
La busta paga va conservata con cura per tutto l’arco della vita lavorativa.
Analizziamo ora le principali voci che compongono il lordo della nostra paga: le troviamo elencate
nel corpo centrale del cedolino.
COS’È LA VOCE STIPENDIO?
Lo stipendio viene stabilito in ogni rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
I valori attuali sono i seguenti:
Inquadramento
QD - 4° livello
QD - 3° livello
QD - 2° livello
QD - 1° livello
3 Area - 4° livello
3 Area - 3° livello
3 Area - 2° livello
3 Area - 1° livello
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Stipendio
3946,41
3342,87
2984,11
2807,27
2461,90
2290,06
2160,99
2048,65
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2 Area - 3° livello
2 Area - 2° livello
2 Area - 1° livello
Livello Unico - Guardia n.
Livello Unico
1924,59
1850,50
1800,52
1721,75
1676,47
Il CCNL del 19/01/2012 ha stabilito per i nuovi assunti una riduzione del 18% dello stipendio
(rispetto alla 3 Area 1° livello) per 4 anni.
Lo stipendio risulta quindi pari a 1679,89 €.
COME VIENE RETRIBUITO IL LAVORO STRAORDINARIO?
Le prime ore di lavoro oltre il normale orario di lavoro vengono accantonate con lo strumento della
Banca delle Ore, fino al raggiungimento delle 50 (o 100) ore annue.
Una volta superata la soglia, queste sono le maggiorazioni previste:
In giornata feriale: +25%;
Di sabato o nelle festività infrasettimanali: + 30% (sabato, festività infrasettimanali, giorni
semifestivi solo per particolari ed eccezionali esigenze) o, in alternativa, con il recupero in Banca
Ore;
In giornata festiva (solitamente coincidente con la domenica): + 25 % e riposo compensativo;
Notturno in giorno feriale: + 55% (dalle h. 22,00 alle 6,00);
Notturno in giorno festivo: + 65% (dalle h. 22,00 alle 6,00).
Il compenso del lavoro straordinario spetta anche se causato da errori del personale (ad
esempio mancata quadratura del cassiere).
Le prestazioni aggiuntive che prevedono una maggiorazione superiore al 25%, salvo diversa
indicazione scritta del lavoratore, vengono automaticamente retribuite e non accreditate nella Banca
Ore.
Specifichiamo che le, per i lavoratori part time, le prestazioni oltre il normale orario di lavoro che si
collochino entro le 7 ore e 30 minuti vengono retribuite – se non fatte confluire nella Banca delle
ore – con un compenso pari alla paga oraria senza alcuna maggiorazione.
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Superate le 7 ore e 30 minuti giornaliere valgono le maggiorazioni previste per i colleghi full time.
COSA SONO GLI SCATTI DI ANZIANITÀ E L’IMPORTO EX RISTRUTT. TABELLARE?
Gli scatti di anzianità vengono stabiliti dal CCNL: rappresentano degli aumenti retributivi che
crescono con l’anzianità di servizio in azienda.
Le Aree professionali e i Quadri direttivi di primo e di secondo livello possono raggiungere, nel
corso della propria carriera lavorativa, il numero massimo di 8 scatti di anzianità (12 scatti se
assunti prima del 19/12/1994).
I Quadri direttivi di terzo e quarto livello possono raggiungere il numero massimo di 7 scatti (9
scatti se nominati entro il 30/12/1994).
Gli scatti di anzianità maturano ogni 3 anni; il primo scatto, invece, lo si ottiene dopo 4 anni,
oppure dopo 5 anni e mezzo in caso di assunzione con contratto di apprendistato.
Ricordiamo che il CCNL in corso, firmato il 19/01/2012, ha previsto il blocco degli scatti di
anzianità per 19 mesi, provocando uno slittamento nella maturazione.
Al passaggio da QD2 a QD3 gli scatti si azzerano, ricominciando da zero. Per questo motivo è
previsto dal CCNL un apposito assegno riassorbile che assicuri al collega un incremento minimo di
3.000 euro annui, il cosiddetto assegno ex intesa.
La ex ristrutturazione tabellare deriva dal CCNL del 1999: si tratta di importi che vanno
moltiplicati per il numero degli scatti. Anche la maturazione di queste cifre è stata sospesa per 19
mesi dall’ultimo Contratto Nazionale.
Questi sono gli importi di scatti di anzianità e di ex ristrutturazione tabellare attualmente in vigore:
Inquadramento
QD - 4° livello
QD - 3° livello
QD - 2° livello
QD - 1° livello
3 Area - 4° livello
3 Area - 3° livello
3 Area - 2° livello
3 Area - 1° livello
2 Area - 3° livello
2 Area - 2° livello
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Scatto Ex ristr. Tab
95,31
14,3
95,31
14,3
41,55
7,99
41,55
7,99
41,55
7,99
41,55
7,99
41,55
7,99
41,55
7,99
35,57
6,83
29,07
5,59
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2 Area - 1° livello
Livello Unico - Guardia n.
Livello Unico
29,07
21,17
20,12
5,59
4,07
3,87
COS’È L’ELEMENTO DISTINTO DELLA RETRIBUZIONE (EDR)?
Il CCNL del 19/01/2012 ha stabilito che gli aumenti contrattuali fossero elargiti non sotto forma di
aumento dello stipendio, ma come apposita voce, EDR.
L’importo dell’elemento distinto della retribuzione non viene conteggiato per il TFR e per tutti gli
istituti contrattuali nazionali o aziendali (es: contribuzione alla previdenza complementare).
L’EDR è, invece, ordinariamente tassato ed è computato ai fini del versamento Inps sia da parte
dell’azienda, sia da parte del lavoratore.
Questi gli importi dell’EDR:
Inquadramento
QD - 4° livello
QD - 3° livello
QD - 2° livello
QD - 1° livello
3 Area - 4° livello
3 Area - 3° livello
3 Area - 2° livello
3 Area - 1° livello
2 Area - 3° livello
2 Area - 2° livello
2 Area - 1° livello
Livello Unico - Guardia n.
Livello Unico
Dal 1/6/2012 Dal 1/6/2013 Dal 1/6/2014
70,21
140,41
237,70
61,64
123,29
209,59
54,79
109,59
183,30
52,74
105,48
179,32
46,00
93,00
170,00
44,52
89,04
151,37
42,81
85,62
145,55
41,10
82,19
139,73
39,04
78,08
132,74
37,67
75,34
128,08
36,64
73,29
124,59
34,93
69,86
118,77
34,25
68,49
116,44
Per i neo assunti con il contratto che prevede la riduzione del 18% per 4 anni (rispetto alla 3 Area 1
Livello), gli importi degli EDR sono i seguenti:
Inquadramento
3 Area - 1° livello (-18%)
Dal 1/6/2012 Dal 1/6/2013 Dal 1/6/2014
33,70
67,40
114,58
A partire da gennaio 2015 l’EDR verrà inserito nella voce stipendio, contribuendo alla formazione
del TFR e di tutti gli altri istituti complementari. Gli arretrati relativi al periodo luglio 2014 –
dicembre 2014, verranno riconosciuti tramite un’apposita una tantum nel cedolino di gennaio 2015.
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COS’È L’ASSEGNO DI EQUIVALENTE IMPORTO?
Corrisponde alla differenza retributiva con l’inquadramento di livello superiore, riconosciuto
dopo 7 anni dall’assunzione se nel frattempo il collega non ha conseguito alcun passaggio
all’inquadramento superiore.
I colleghi ex Sanpaolo assunti come 3 Area Professionale 1 Livello continuano a beneficiare, oltre
alla suddetta previsione, dell’assegno di equivalente importo 3 Area Professionale 3 Livello dopo
14 anni dall’assunzione.
Inoltre, per tutti i colleghi che abbiano maturato 32 anni di servizio a partire dal 3° livello
retributivo della 2 Area Professionale, viene riconosciuto il trattamento economico corrispondente
alla 3 Area Professionale – 4 livello, purché non abbiano un giudizio “negativo” nell’ultimo anno.
COS’È L’ASSEGNO DI ANZIANITÀ?
Si tratta di un importo riservato ai colleghi assunti entro il 19/12/1994, che permangano per 7 o 10
anni nello stesso livello retributivo (Aree professionali fino al 3° livello).
Questi sono gli importi dell’assegno di anzianità e la relativa permanenza richiesta per
l’ottenimento:
Inquadramento
3 Area - 3° livello
3 Area - 2° livello
2 Area - 3° livello
2 Area - 2° livello
2 Area - 1° livello
1 Area
Importo
23,71
23,71
33,87
22,35
22,35
14,9
Permanenza nel livello
10 anni
7 anni
7 anni
7 anni
7 anni
7 anni
Ai colleghi della 1 e 2 Area professionale, dopo ulteriori 7 anni di permanenza nel livello, spetta un
secondo assegno di anzianità.
Tutti gli assegni di anzianità vengono riassorbiti in caso di passaggio al livello retributivo superiore.
COS’È L’ASSEGNO EX CCNL 11/07/1999?
Si tratta di un importo riservato agli ex Funzionari che sono stati inseriti (in base al Contratto
dell’11/07/99) nella categoria dei Quadri Direttivi.
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Serve a garantire ai colleghi in oggetto lo stesso trattamento economico percepito in precedenza e
viene rivalutato sulla base degli aumenti previsti dal CCNL.
È riassorbile in caso di promozione da QD3 a QD4 o in caso di assegnazione del Ruolo Chiave.
COS’È L’ASSEGNO EX INTESA?
Il Contratto Nazionale prevede che, al passaggio a QD3, gli assegni di anzianità vengano azzerati
per ripartire daccapo.
L’assegno ex intesa serve a garantire un incremento retributivo minimo di 3.000 euro annui ed è
riassorbibile per effetto di successivi aumenti, inclusa la maturazione dei nuovi scatti di anzianità.
LE PRINCIPALI INDENNITA’
COS’È L’INDENNITÀ DI RISCHIO?
Chi maneggia valori ha diritto all’indennità di rischio (cosiddetta indennità di cassa). Gli importi
stabiliti dal CCNL sono i seguenti:
a) cassieri che hanno con continuità effettivo maneggio di valori inerente
alle operazioni svolte direttamente allo sportello dei contanti
126,62 €
b) addetti allo sportello che effettuano esborsi e/o introiti di valori
(esclusi i quadri direttivi 3° e 4° livello retributivo)
126,62 €
c) cassieri che hanno con continuità effettivo maneggio di
valori inerente alle operazioni svolte direttamente allo sportello non contanti
90,24 €
d) cassieri che hanno maneggio di valori non esplicabile allo sportello
64,21 €
e) addetti agli sportelli per l’incasso degli effetti, delle bollette e similari
(esclusi i quadri direttivi 3° e 4° livello retributivo)
62,52 €
f) addetti alla cassa per coadiuvare il cassiere
55,06 €
g) addetti alla stanza di compensazione che svolgono mansioni
di maneggio di contanti o valori non esplicabile allo sportello
48,60 €
h) Addetti che hanno maneggio di contanti o valori non esplicabile
36,38 €
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allo sportello (2° area professionale, 1° e 2° livello retributivo)
Questi importi si riferiscono ad un periodo di adibizione giornaliera alle attività di sportello
fino a 5 ore.
Se il collega opera per un periodo che va fino a 6 ore giornaliere, tali importi vengono maggiorati
del 20%. Se, ancora, il collega viene adibito ad operazioni di maneggio valori per 6 ore e 30
minuti giornalieri, vi è un’ulteriore maggiorazione pari al 14%.
Grazie agli accordi integrativi del nostro Gruppo, i colleghi che lavorano nelle filiali adibiti a allo
sportello con mansioni di introito ed esborso valori per 6 ore e 30 minuti ricevono una
“maggiorazione aziendale indennità di rischio” pari a 16 € mensili.
Inoltre, in via transitoria, al personale ex-Gruppo Sanpaolo che ha percepito per almeno sei
mesi nel corso del 2008 la voce “maggiorazione aziendale indennità di rischio” in misura piena,
viene attribuito, in apposito assegno ad-personam da assorbire a fronte di qualsivoglia incremento
retributivo discendente dal prossimo rinnovo del CCNL, € 15,00 da riconoscere in caso di
erogazione della maggiorazione aziendale di rischio di cui sopra.
In caso di adibizione ad attività di sportello fino a 7 giorni nell’arco di un mese, spetta l’indennità
in misura pari al 50%. A partire da 8 giorni al mese, invece, l’indennità percepita sarà piena.
Per ulteriori informazioni sull’indennità di rischio, vi rimandiamo alla nostra guida alle attività di
cassa.
COS’È L’INDENNITÀ DI RUOLO CHIAVE?
Si tratta di un trattamento complessivo annuo lordo aggiuntivo rispetto ai valori tabellari della
retribuzione annua lorda del QD4 tempo per tempo stabiliti. L’attuale CCNL prevede le seguenti
indennità:
Ruolo chiave di prima fascia (filiali con oltre 70 addetti): € 9.000
Ruolo chiave di seconda fascia (filiali da 41 a 70 addetti): € 6.000
Ruolo chiave di terza fascia (filiali da 21 a 40 addetti): € 3.000
L’importo spettante:


È corrisposto su 13 mensilità;
È strettamente connesso al ruolo chiave medesimo e spetta fino alla permanenza nelle
relative funzioni (fermo restando la previsione di cui ex all’art. 76, 7° comma del CCNL 8
dicembre 2007);
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


È corrisposto solo per la quota eccedente eventuali trattamenti ad personam, siano essi
assorbibili o non assorbibili;
Non comporta assorbimento delle voci retributive di seguito indicate: “Assegno ex indennità
aziendale di categoria” “Ex assegno integrativo” ed “Ex premio di rendimento”;
Se percepito per almeno 12 mesi, viene mantenuto come assegno riassorbibile anche venisse
meno la mansione che comportava il ruolo chiave.
COSA SONO LE INDENNITÀ TURNO?
Si tratta di importi che vengono erogati ai colleghi che prestano servizio oltre l’orario standard
(ossia le 18,15). In particolare, gli importi giornalieri sono i seguenti:
 3,68 € (solo per le Aree Professionali): se l’orario di lavoro termina tra le 18,15 e le 19,15;
 4,30 € (solo per le Aree Professionali): se l’orario di lavoro termina dopo le 19,15;
 30,68 €: se il personale effettua turni tra le 22,00 e le 6,00. L’indennità viene ridotta della
metà se la prestazione notturna non supera le 2 ore.
COS’È L’INDENNITÀ PER CONSULENZA COMMERCIALE AL SABATO?
L’indennità è pari a 18,42 € e spetta per ogni sabato lavorato in cui si presta consulenza
commerciale, soltanto però in caso di settimana lavorativa dal lunedì pomeriggio al sabato
mattina o su cinque giorni lavorativi.
Sono quindi esclusi, ad esempio, i colleghi il cui orario si articoli nel 6x6.
Non facendo consulenza commerciale, inoltre, sono esclusi dal percepimento dell’indennità i
colleghi di ISGS.
COSA SONO LE INDENNITÀ PER REPERIBILITÀ E PER INTERVENTO?
Al personale con l’obbligo di essere reperibile spetta un’indennità di 30,68 € per 24 ore,
ragguagliate per le ore di effettiva reperibilità richiesta.
L’importo giornaliero, in ogni caso, non può essere inferiore ai 13,95 €.
Qualora il personale reperibile sia chiamato ad intervenire, ha diritto al compenso per lavoro
straordinario per la durata dell’intervento stesso o ad un’indennità per intervento che garantisca un
compenso minimo pari a 18,42 €.
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COS’È L’INDENNITÀ DI DIREZIONE?
Ai Direttori di Filiale (esclusi Direttori Filiali Imprese e Direttori Filiale Private), per 12 mensilità
annue, compete l’indennità di seguito riportata:




€ 190
€ 170
€ 100
€ 90
per filiale con oltre 20 addetti
per filiale con numero di addetti da 10 a 20
per filiale con numero di addetti da 5 a 9
per filiale con numero di addetti da 2 a 4
L’indennità di direzione di cui sopra:
-
viene riconosciuta su base mensile e spetta a fronte della presenza in servizio di almeno una
giornata nel mese;
si cumula con l’eventuale indennità di ruolo chiave;
viene riconosciuta anche nel periodo utile per l’attribuzione del superiore inquadramento,
unitamente alle relative differenze retributive;
assorbe, fino a concorrenza, eventuali voci aziendali o contrattuali nazionali percepite o
conservate a medesimo titolo;
cessa di essere erogata al venir meno dell’incarico;
in caso di assegnazione a filiale di altra “fascia”, viene corrisposta nella misura prevista per la
Filiale di nuova assegnazione.
Nel caso in cui il Direttore di Filiale percepisca per lo svolgimento delle mansioni di direzione una
indennità di direzione/funzione/reggenza rinveniente da disposizioni normative precedenti
all’accordo 29/01/09, di importo superiore a quelli sopra definiti, la differenza sarà conservata sotto
apposita voce retributiva e continuerà a essere disciplinata secondo le disposizioni normative
precedenti.
COS’È L’INDENNITÀ DI SOSTITUZIONE?
A chi sostituisce il direttore in caso di assenza o impedimento del direttore per la durata di almeno
un giorno dovuto a ferie, ex festività, giorni di solidarietà, malattia, partecipazione a corsi di
formazione, aspettativa retribuita e non, permessi retribuiti e non, spetta l’indennità di sostituzione,
pari alla differenza tra la retribuzione percepita e quella dell’inquadramento spettante
all’addetto da sostituire.
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COS’È L’INDENNITÀ DI CENTRALINO?
L'indennità giornaliera per i centralinisti non vedenti prevista dalla legge n. 113 del 29 marzo 1985
è fissata in € 6, elevata ad € 7 in caso di settimana lavorativa distribuita su cinque giorni (ex. art. 68
C.C.N.L. 19/01/2012).
In via transitoria, al personale ex-Sanpaolo Imi in servizio al 1° gennaio 2009 che abbia percepito
per almeno sei mesi nel corso del 2008 la voce “indennità di centralino” viene attribuito, in costanza
di adibizione continuativa e prevalente ai centralini telefonici, (incluso il personale assegnato alla
Contact Unit) un apposito assegno ad-personam pari a € 21,69 da assorbire a fronte di qualsivoglia
incremento retributivo discendente dal prossimo rinnovo del CCNL.
COS’È L’INDENNITÀ MONTE PEGNI?
Al personale addetto presso il Monte Pegni vengono riconosciute, per dodici mensilità annue, le indennità di
seguito riportate correlate alla mansione svolta.
Magazziniere - perito estimatore: € 126,62 oltre a € 7,58 quale erogazione eventualmente revocabile.
Aiuto perito estimatore – addetto ai pignoramenti: € 126,62 oltre a € 5,57 quale erogazione
eventualmente revocabile;
Altri aiuto perito estimatore: € 90,24
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FISCALITA’, DETRAZIONI E TFR
COS’È L’IMPONIBILE IRPEF? E L’IMPONIBILE INPS?
L’imponibile Inps è costituito dal reddito complessivo (nel nostro caso la retribuzione), meno
alcune voci che non entrano a far parte dell’imponibile previdenziale (ad esempio, l’assegno pagato
dal Fondo di Settore per le giornate di sospensione attività oppure le assenze per donazione di
sangue).
Se all’imponibile Inps sottraiamo anche le trattenute previdenziali, otteniamo l’imponibile Irpef: la
cifra, cioè, su cui paghiamo le tasse.
Nella parte centrale della busta paga, nel centro della busta paga, troviamo due colonnine, indicate
come P e F (Previdenza e Fisco): se vi è la X, significa che la voce in oggetto concorre alla
formazione dell’imponibile previdenziale (imponibile Inps) e dell’imponibile fiscale (imponibile
Irpef).
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Comprendere LA BUSTA PAGA
A QUANTO AMMONTANO I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI?
Il lavoratore, sul proprio imponibile Inps, paga il 9,19% ogni mese all’ente previdenziale.
Per la parte eccedente i 45.530 € annui, vi è un ulteriore 1% di contributi a carico del lavoratore.
Per gli apprendisti l’importo è ridotto al 5,84%. La parte di contribuzione Inps pagata dall’Azienda
non figura nel cedolino.
DOVE SI TROVANO SUL CEDOLINO LE INFORMAZIONI SUI CONTRIBUTI INPS?
Nella parte bassa del cedolino, subito dopo l’elenco di tutte le voci retributive, troviamo
l’indicazione dell’imponibile Inps e i contributi effettivamente versati dal lavoratore. La prima
riga, M, indica l’importo mensile, ossia quello effettivamente di competenza della busta paga in
questione. Sulla riga A troviamo invece la somma degli imponibili e dei versamenti effettuati
nell’anno in corso.
COME SI CALCOLA L’IRPEF?
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L’Irpef è l’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche.
Viene calcolata secondo il meccanismo degli scaglioni, che altro non sono se non delle fasce di
reddito.
L’Irpef è un’imposta progressiva: significa che più si guadagna, più si paga. Queste sono le aliquote
attualmente in vigore:
REDDITO
IMPONIBILE
ALIQUOTA
IRPEF LORDA
Fino a 15.000 €
23%
23% del reddito
Oltre 15.000 € e fino
a 28.000 €
27%
3.450 € + 27% sulla parte eccedente i 15.000 €
Oltre 28.000 e fino a
55.000 €
38%
6.960 € + 38 % sulla parte eccedente i 28.000 €
Oltre 55.000 € e fino
a 75.000 €
41%
17.220 € + 41% sulla parte eccedente i 55.000 €
Oltre i 75.000 €
43%
25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000 €
Parliamo, in questo caso di Irpef lorda e non di Irpef netta.
Questo perché, alla cifra ottenuta applicando soltanto le aliquote sopra mostrate, vanno effettuati dei
correttivi: bisogna infatti defalcare tutte le detrazioni di cui si beneficia ed aggiungere le
addizionali regionali e comunali.
VI SONO DELLE VOCI CHE HANNO UN’ALIQUOTA IRPEF DIVERSA?
Sì, le cifre erogate a titolo di incremento della produttività (ad esempio il VAP) – a fronte di
accordi tra imprese e Organizzazioni dei Lavoratori – vengono tassati separatamente con
un’aliquota del 10%.
Per usufruire di questa agevolazione serve un decreto che indichi, per l’anno in corso, i redditi
massimi di riferimento e la cifra massima che può essere tassata al 10%.
Nel 2013, ad esempio, potevano usufruire dell’agevolazione i colleghi con un reddito lordo annuo
inferiore ai 40.000 per un importo massimo di 2.500 euro.
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Al momento, non sono ancora noti i riferimenti per il 2014.
COSA SONO LE ADDIZIONALI?
Oltre all’imposta nazionale, esistono delle addizionali (chiamate così in quanto si sommano
all’Irpef) regionali e comunali.
Le aliquote sono diverse per ogni regione e per ogni comune e si calcolano sullo stesso imponibile
dell’Irpef. Vengono versate in 11 rate annuali, addebitati sulla busta paga da gennaio a novembre.
Per quanto riguarda l’addizionale comunale, è dovuto anche un acconto per l’anno successivo nella
misura del 30%. L’acconto viene addebitato in 9 rate sullo stipendio, da marzo a novembre.
Queste sono le aliquote massime dell’addizionale regionale (molte Regioni prevedono riduzioni per
i redditi più bassi):
REGIONE
ALIQUOTA MAX
Abruzzo
1,73%
Basilicata
1,23%
Calabria
2,03%
Campania
2,03%
Emilia Romagna
1,73
Friuli Venezia Giulia
1,23%
Lazio
2,33%
Liguria
1,73%
Lombardia
1,73%
Marche
1,73%
Molise
2,33%
Piemonte
2,33%
Puglia
1,73%
Sardegna
1,23%
Sicilia
1,73%
Toscana
1,73%
Trentino Alto Adige
1,23%
Umbria
1,83%
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Valle d’Aosta
1,23%
Veneto
1,23%
COS’È LA DETRAZIONE PER LAVORO DIPENDENTE?
I redditi provenienti dal lavoro dipendente beneficiano di una detrazione di imposta, che va ad
abbassare l’Irpef netta.
Gli importi della detrazione per lavoro dipendente sono stati rivisti lo scorso dicembre, garantendo
– a partire dal 2014 – un piccolo sconto di tassazione per i lavoratori dipendenti con un reddito
inferiore ai 55.000 rispetto alla situazione precedente.
Queste le cifre delle detrazioni:

Redditi fino a 8.000 €: 1.880 €

Redditi tra 8.000 e 28.000 €: bisogna sommare 978 € e il risultato del prodotto tra 902 e
l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000, diminuito del reddito complessivo, e 20.000
Formula: 978 + 902 x (28.000 – Reddito) / 20.000

Redditi oltre i 28.000 € e fino a 55.000 €: 978 €, spettante solo per la parte corrispondente al
rapporto
tra
55.000,
diminuito
del
reddito
complessivo,
e
27.000.
Formula: 978 x (55.000 – Reddito) / 27.000
COS’È LA DETRAZIONE PER IL CONIUGE A CARICO?
Il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, viene considerato a carico se ha un reddito
complessivo inferiore ai 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili.
In questo caso, spettano delle detrazioni di imposta pari a:

Redditi fino a 15.000 €: 800 € - 110 x (Reddito/15.000)

Redditi oltre i 15.000 € e fino a 40.000 €: detrazione fissa di 690 euro

Redditi oltre i 40.000 € e fino a 80.000 €: 690 € - (80.000 – Reddito)/40.000
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Per garantire la progressività dell’imposta, se il reddito complessivo è compreso tra i 29.000 euro e i
35.200 euro, la detrazione dei 690 € è aumentata dei seguenti importi:

Oltre 29.000 e fino a 29.200 €: 10 €

Oltre 29.200 e fino a 34.700 €: 20 €

Oltre 34.700 e fino a 35.000 €: 30 €

Oltre 35.000 e fino a 35.100 €: 20 €

Oltre 35.100 e fino a 35.200 €: 10 €
COS’È LA DETRAZIONE PER I FIGLI A CARICO?
Il figlio, anche non convivente o residente , viene considerato a carico se ha un reddito
complessivo inferiore ai 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili.
Dal 2013 le detrazioni per i figli a carico sono state aumentate, arrivando ad una detrazione teorica
di 950 € annui oppure 1.220 € per i minori di età inferiore ai tre anni. Le detrazioni sono
aumentate di 400 € per ogni figlio portatore di handicap. In presenza di almeno quattro figli a
carico è prevista un’ulteriore detrazione di 1.200 €.
Veniamo ora alle formule che ci permettono di passare dalla detrazione teorica alla detrazione
effettiva, che decresce all’aumentare del reddito.

Per il primo figlio dobbiamo moltiplicare la detrazione teorica per il rapporto tra la
differenza tra 95.000 e il reddito effettivo diviso 95.000.
Formula: 950 (o 1.220 se inferiore ai 3 anni) x (95.000 – Reddito)/95.000

Per i figli successivi al primo, il coefficiente fa riferimento a 110.000.
Formula: 950 (o 1.220 se inferiore ai 3 anni) x (110.000 – Reddito)/110.000
La detrazione per i figli a carico viene divisa al 50% tra i genitori. In caso di accordo tra padre e
madre, la detrazione può in alternativa essere goduta interamente dal genitore con reddito più
alto (può convenire optare per questa alternativa, ad esempio, quando il reddito dell’altro è troppo
basso e si rischierebbe l’incapienza).
In caso di affidamento esclusivo ad uno dei due genitori, in caso di separazione, la detrazione spetta
– in mancanza di diversi accordi tra madre e padre – al genitore affidatario.
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Comprendere LA BUSTA PAGA
In caso di coniuge fiscalmente a carico dell'altro, la detrazione compete a quest'ultimo per l'intero
importo. Se l'altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è
coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, o se vi sono
figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è
successivamente legalmente ed effettivamente separato, per il primo figlio si applicano le detrazioni
previste per il coniuge a carico, se più convenienti.
DOVE SONO INDICATI IRPEF, ADDIZIONALI E DETRAZIONI SUL CEDOLINO?
Nella parte bassa del cedolino, troviamo la sezione “FISCALE”. Qui possiamo trovare tutte le
informazioni: nella prima riga abbiamo l’imponibile Irpef, l’eventuale imponibile per le voci tassate
al 10%, l’Irpef lorda (ossia teorica), il totale delle detrazioni e quindi l’Irpef effettivamente pagata.
Nella seconda riga troviamo le addizionali regionali e comunali, divise in AP (anno precedente),
AC (anno corrente) e acconto dell’anno corrente.
L’ultima riga della sezione “FISCALE” è dedicata alle detrazioni: dopo i giorni lavorati, abbiamo le
detrazioni per lavoro dipendente, le detrazioni per il coniuge a carico, le detrazioni per i figli a
carico e l’eventuale detrazione aggiuntiva per le famiglie numerose (almeno 4 figli a carico).
COS’È IL COSIDDETTO “BONUS 80 EURO”?
Il decreto Legge n. 66 del 24 aprile 2014 ha introdotto un bonus fiscale di 80 euro mensili
(calcolati sui giorni effettivamente lavorati) per i lavoratori dipendenti e assimilati con un reddito
compreso tra 8.174 e 24.000 euro annui (si parla chiaramente di imponibile IRPEF).
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Comprendere LA BUSTA PAGA
Per i redditi oltre i 26.000 euro all’anno il bonus non spetta; tra i 24.000 e i 26.000 decresce in
proporzione fino ad arrivare a zero. Chi, ad esempio, conta su un reddito di 25.000 euro lordi
all’anno riceverà un bonus di 40 euro mensili.
Rispetto alle altre detrazioni del fisco italiano, il bonus ha delle caratteristiche particolari da
conoscere.
 Innanzi tutto, è poco proporzionale. Infatti, l’importo non è proporzionale bensì fisso per
un’amplissima fascia di redditi (fino a 24.000 euro), mentre decresce fino ad arrivare a zero
molto velocemente. Se consideriamo che con 24.000 euro si ottengono 80 euro mensili
(dunque, potenzialmente, 1.000 euro netti nel corso di un anno) mentre con 26.000 euro non
si riceve alcun bonus, capiamo come ora – tra un reddito di 24 e uno di 26 mila euro – vi
siano poche decine di euro al mese di differenza sul netto.
Per questo motivo, chi si trovasse attorno a queste cifre di reddito annuo, potrebbe trovar
conveniente abbassare il proprio imponibile, ad esempio aumentando la propria
contribuzione al fondo di previdenza complementare con prelievo diretto in busta paga.
 Il bonus è stato introdotto a partire da maggio 2014; al momento non è stato confermato per
gli anni successivi, seppur il governo pare impegnato in questo senso.
 Il bonus prende a riferimento i redditi dell’anno in corso. Questo significa che a dicembre,
se il reddito complessivo fosse, per ipotesi, superiore a quello ipotizzabile durante l’anno, il
lavoratore si troverà un conguaglio negativo che va a stornare – in tutto o in parte – il bonus
ricevuto. D’altro canto, potrebbe anche avvenire il contrario. Immaginiamo, per esempio,
che si usufruisca di un periodo di aspettativa: farebbe abbassare l’imponibile annuo e
potrebbe scattare il bonus che verrebbe erogato con tutti gli arretrati.
 Il reddito preso a riferimento è complessivo: chi avesse altri redditi (ad esempio, affitti
attivi) che facciano superare la soglia dei 24.000 euro deve avvertire il datore di lavoro per
non dover restituire il bonus in sede di dichiarazione dei redditi! Non vanno invece
considerati come redditi quelli derivanti dal possesso della prima casa e delle sue pertinenze.
COSA SONO GLI ASSEGNI FAMILIARI?
L’assegno per il nucleo familiare rappresenta una prestazione data a sostegno delle famiglie dei
lavoratori dipendenti, sia privati sia pubblici, e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui
nuclei familiari sono composte da almeno due persone con redditi sotto una certa soglia, in base alla
composizione del nucleo familiare stesso.
Per tutte le informazioni a riguardo, potete consultare la nostra apposita Miniguida agli assegni
familiari sul sito della Fiba Cisl Intesa Sanpaolo.
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Comprendere LA BUSTA PAGA
COS’È IL TFR?
Il TFR è il Trattamento di Fine Rapporto, ossia una porzione di retribuzione spettante al
lavoratore che viene, però, differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
È calcolato dividendo la retribuzione computabile di ciascun periodo per il coefficiente 13,5 (in
termini % rappresenta lo il 7,41% ovvero 100/13,5). Non tutte le voci rientrano nel calcolo per il
TFR. Ad esempio l’EDR, Elemento Distinto della Retribuzione, non fa parte dell’imponibile TFR.
Dall’importo annualmente accantonato bisogna detrarre un contributo previdenziale a favore del
Fondo di Garanzia nazionale per il Trattamento di Fine Rapporto, pari allo 0,50%, calcolato
sull’imponibile Inps.
Di fatto, quindi, l’aliquota che determina l’accantonamento effettivo nel TFR è il 6,91% (7,41% 0,50%) della retribuzione.
È possibile versare l’intero TFR (o – per gli assunti ante 29 aprile 1993 – soltanto una parte) alla
previdenza complementare. Molti fondi di categoria, tra cui i nostri fondi pensionistici integrativi,
prevedono l’obbligo per il lavoratore di versare il TFR nella previdenza complementare.
Il CCNL 19/01/2012, tuttora in vigore, ha previsto delle disposizioni transitorie che limitano le voci
che compongono l’imponibile TFR alla sola voce stipendio e scatti di anzianità.
DOVE SI TROVANO LE INFORMAZIONI SUL TFR IN BUSTA PAGA?
L’ultima riga in assoluto del cedolino è dedicato al Trattamento di Fine Rapporto.
Qui troviamo l’imponibile su cui viene calcolato il TFR, il TFR di competenza del mese corrente,
l’importo del TFR versato nella previdenza complementare (“TFR FPC MC”), l’importo del TFR
che rimane in azienda. Nelle caselle successive è indicata invece la somma del TFR accantonato
nell’anno corrente (“TFR A.C.”), il TFR versato nella Previdenza Complementare nell’anno
corrente e il TFR lasciato in Azienda nell’anno corrente. A seguire, troviamo l’aliquota di
tassazione del TFR e il totale, prima lordo poi netto, del TFR accantonato dall’inizio dell’attività
lavorativa in essere presso il datore di lavoro.
QUALI VOCI, NEL DETTAGLIO, CONCORRONO A FORMARE GLI IMPONIBILI?
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Comprendere LA BUSTA PAGA
Rispondiamo alla domanda con questo quadro sinottico delle principali voci:
VOCE IN
BUSTA
PAGA
N.
MENSILITA’
IMPONIBILE
INPS
IMPONIBILE
IRPEF
IMPONIBILE
TFR
Stipendio
13
SI
SI
SI
Scatti anz. e ristr.
tabellare
13
SI
SI
SI
EDR
13
SI
SI
NO
Ass. ex intesa
13
SI
SI
NO
Ad personam
13
SI
SI
NO
Indenn. cassa
12
SI
SI
NO
Indenn. Turno
Giornaliero
SI
SI
NO
Indenn. sotterranei
12
SI
SI
NO
Indennità tram
12
SI
SI
NO
Indenn. reperibilità
Giornaliera
SI
SI
NO
Indenn. centralino
Giornaliera
SI
SI
NO
Diaria trasferta
Giornaliera
In parte*
In parte*
NO
SI
SI
NO
Esente fino a 5,29€
Esente fino a 5,29€
NO
Rimborso viaggi
NO
NO
NO
Borse studio figli
NO
NO
NO
Lavoro straordin.
Buono pasto
Giornaliero
*La diaria è esente dall’Irpef e dalla contribuzione Inps fino a 46,48 € giornalieri. Se sono
riconosciute anche le spese per alloggio o vitto, l’importo esente si riduce a 30,99 €. Se sono
riconosciute le spese per alloggio e vitto, l’importo esente è pari a € 15,49.
PREVIDENZA INTEGRATIVA E FONDO SANITARIO
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Comprendere LA BUSTA PAGA
QUANTO COSTA L’ISCRIZIONE AL FONDO SANITARIO INTEGRATIVO DI GRUPPO?
Dal 2011 è operativo il fondo sanitario di Gruppo, che ha sostituito per tutti i colleghi e gli ex
colleghi le varie casse sanitarie esistenti prima della nascita di Intesa Sanpaolo.
Le contribuzioni per gli iscritti in servizio sono calcolate sull’imponibile INPS e sono le
seguenti:

Collega o esodato: 1%

Familiari fiscalmente a carico: 0,10% per ciascun familiare, con un massimo dello 0,30%

Familiari non a carico: 0,90% per ogni familiare
Si tratta di contributi deducibili fino ad un totale di 3.615,20 € all’anno. La deduzione
dall’imponibile Irpef viene effettuata direttamente dall’Azienda per i colleghi in servizio.
Alcuni iscritti in servizio (ad esempio ex-Comit, ex-BAV, ex-Sanpaolo, etc.) pagano una quota
superiore a quanto versavano nella vecchie casse ma, a fronte del maggior onere, l'accordo di
creazione del Fondo Sanitario Intesa Sanpaolo ha previsto un incremento della contribuzione
aziendale nei rispettivi Fondi pensione per una percentuale pari al maggior onere. In questo
modo l'aggravio di spesa per l'assistenza sanitaria viene integralmente recuperato nel fondo
pensione. Va da sé che, per usufruire di tale ristoro, è necessario essere iscritti alla previdenza
complementare.
Naturalmente anche l'Azienda versa un contributo (che per il 2011 era pari a € 900, mentre nel
2013 è stato di € 951,30 con rivalutazione annuale Istat), per ogni dipendente in servizio ed esodato.
DOVE SI TROVA LA CONTRIBUZIONE AL FONDO SANITARIO SUL CEDOLINO?
Troviamo tutto nell’apposita sezione “ASS SAN”, nella parte bassa del cedolino: l’imponibile su
cui si calcola la contribuzione, l’effettiva contribuzione (divisa per tipologia di iscritti) e – nella
seconda riga – la percentuale di versamento, pari alle aliquote indicate nel precedente paragrafo.
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Comprendere LA BUSTA PAGA
QUANTO SI VERSA NELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE?
Purtroppo al momento non esiste ancora un unico fondo di previdenza complementare di Gruppo,
per cui fondi (e relative contribuzioni) sono diversi da collega a collega.
Tutti i fondi, tuttavia, prevedono una contribuzione aziendale basata sull’imponibile TFR ed è
possibile che anche il collega versi al fondo una quota del suo salario.
Per un’informativa personalizzata sulla propria posizione della previdenza complementare è
opportuno rivolgersi al proprio sindacalista Fiba Cisl di riferimento.
DOVE SI TROVA LA CONTRIBUZIONE AL FONDO PREVIDENZIALE SUL CEDOLINO?
Le informazioni a riguardo sono poste nella parte bassa del cedolino, nella sezione “FPC” (che
vuol dire Fondo Previdenza Complementare).
Qui troviamo l’imponibile, il contributo aziendale e il contributo del dipendente.
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Comprendere LA BUSTA PAGA
Ci trovi su
www.fiba.it
http://intesasanpaolo.fiba.it
www.fibagruppointesasanpaolo.it
per ulteriori chiarimenti scrivici a:
[email protected]
[email protected]
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