Relazione del corso di formazione”Autismo e musica”

Transcript

Relazione del corso di formazione”Autismo e musica”
PROGETTO CANTA SCUOLA
LAVORARE IN PICCOLO GRUPPO PER UNA MIGLIORE INTEGRAZIONE DEGLI
ALUNNI DISABILI
Negli ultimi due anni scolastici presso la scuola primaria Tommaseo le insegnanti insieme
all'esperto maestro di musica Guiott hanno realizzato un progetto di musica, teso alla valorizzazione
degli alunni disabili e alcuni bambini di tutte le classi presenti nel plesso, con l'obiettivo di “star
bene a scuola con la musica e il canto”.
Le lezioni si svolgevano ogni tre settimane, intervallate dai momenti corali con tutti i bambini della
scuola, con durata di trenta-quaranta minuti.
Il momento iniziale era la presentazione e il saluto cantando sempre in cerchio per “guardarsi negli
occhi e accogliersi in tutti i sensi, con la mente e con il corpo: il maestro a volte non parlava, ma
comunicava con lo sguardo e solo dopo si cantava, insieme o a turno.
Il modello DIR, usato dal maestro, rappresenta un modello di valutazione ed intervento basato sullo
sviluppo pensato per avere un’applicazione privilegiata ma non esclusiva con i disturbi dello spettro
autistico.
E’ un modello biopsicosociale basato sullo sviluppo; fa riferimento a 6 livelli di funzionamento
emotivo- cognitivo -sociale infantile che nella loro successione determinano la crescita di individui
e attribuisce grande importanza alle differenze individuali che ogni bambino riceve, elabora e
reagisce ad esse.
E’ inoltre un modello attento alle modalità con cui il bambino si pone in relazione emotiva
significativa con l’adulto di riferimento, dove tale relazione viene considerata promotrice di
sviluppo e di apprendimento autentici.
Emerge un modello individualizzato di sviluppo sano, declinato secondo le differenti capacità che
dovrebbero maturare nell’arco della vita e che sono fondamentali per la piena espressione
dell’intelligenza, dell’affettività e della socialità; abilità con deficit o assenti nei bambini con gravi
disordini della relazione e della comunicazione.
La tecnica del Floortime rende il modello DIR molto importante e famoso.
La tecnica del Floortime parte dall’osservazione attenta dell’interesse naturale del bambino, dal
rispetto per il suo profilo individuale e il suo livello di sviluppo, nella forte convinzione che sono le
emozioni a rendere possibile il vero apprendimento.
Il Floortime prevede interazioni gioiose, capaci di aiutare il bambino a raggiungere le diverse tappe
dello sviluppo, partendo dalle relazioni umane importanti per lo sviluppo emotivo,cognitivo ed
affettivo.
L’adulto deve essere un compagno di gioco attivo, “mettersi al suo livello” cioè sedersi per
terra al suo livello fisico, in modo che il bambino possa vedere l’adulto, e se non fosse in grado
di guardarlo, almeno condividere con lui la presenza fisica.
Il Floortime non è un’interpretazione psicoanalitica dell’attività ludica, ma una vera
interazione tra adulto e bambino, dove il primo sta attento ai punti di forza del secondo e lo
aiuta a salire i gradini dello sviluppo.
Molto spesso i bambini autistici vivono il nostro avvicinamento come un’intrusione, ma lentamente
intuiscono le nostre iniziative ed impareranno a non considerarle pericolose ma piacevoli.
I 4 obiettivi da raggiungere con il Floortime :
1.
2.
3.
4.
Incoraggiare l’attenzione e l’intimità
Facilitare la comunicazione
Incoraggiare l’espressione di sentimenti e di idee
Aiutare a collegare idee e sentimenti diversi, al fine di raggiungere un pensiero logico e una
comprensione del mondo e di se stessi
Occorre lavorare per la costruzione del gruppo, attraverso l’utilizzo di strumenti musicali;
dalla semplice esplorazione alla creazione del concertino:elementi utili per la sintonizzazione e
il consolidamento del gruppo.
Uno dei principali obiettivi delle attività musicali è aiutare il bambino a migliorare, attraverso
il gioco e l’esperienza estetica, il livello di attenzione.
Indispensabile è la promozione dell’intenzionalità cioè muoversi verso gli altri sapendo esercitare
azioni che promuovono un effetto sul mondo o sulle persone, sapendosi adattare agli effetti
provocati.
Un aspetto dell’intenzionalità è il desiderio di chiudere un ciclo di comunicazione aperto agli altri,
dando un senso all’interazione; la musica è un mezzo naturale per ottenere questo effetto.
L’attività in piccolo gruppo e la musica utilizzando melodie dolci e lente poi vivaci,
intervengono sull’aspetto più problematico dell’autismo e delle diverse patologie presenti nei
nostri alunni, che riguarda il riconoscimento delle emozioni , poiché per loro risulta difficile
comprendere stati di gioia, tristezza, allegria e preoccupazione.
Occorre promuovere la produzione del linguaggio, invitare all’ascolto e al movimento, che è
fondamentale per l’esplorazione del proprio corpo.
La ricerca del movimento fluido e di una voce espressiva e gentile potrà costituire una
proposta di attività, non solo per la persona con DSA, ma ben più in generale all’esigenza di
molti bambini.
Una ricerca del “bello” musicale potrà invitare tutti a cercare una migliore voce e una postura
più rilassata anche in altri contesti quotidiani.
Terminata la parte teorica, sono state proposte vere e proprie attività di canto, durante le
quali noi adulti abbiamo cantato, ballato e ritmato con il nostro corpo.
E' stata un'esperienza positiva per noi insegnanti e soprattutto per i nostri alunni.