IL RISCHIO BIOLOGICO IN Ambito Veterinario
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IL RISCHIO BIOLOGICO IN Ambito Veterinario
IL RISCHIO BIOLOGICO IN Ambito Veterinario Descrizione delle attività lavorative Criteri e strumenti di valutazione Testo Unico – Titolo X DOTT. Romeo Di Giuseppe 6 Maggio 2013 AGENDA • Introduzione al R.B. al T.U. • Descrizione delle attività lavorative in Ambito VETERINARIO: Ambienti di Lavoro; Operatori coinvolti; Rischi individuati; Misure di sicurezza da adottare; Dispositivi di protezione; Procedure di sicurezza. CAMPO DI APPLICAZIONE (art. 266 del T.U.) Il Titolo X del T.U. si applica a tutte le attività lavorative che possono comportare rischio da esposizione ad agenti biologici, sia quelle con uso deliberato di microrganismi che quelle con rischio potenziale di esposizione. Zootecnica e veterinaria (ricerca e sperimentazione dei farmaci); Agricoltura (fertilizzazione, uso di microrganismi azotofissatori, antiparassitari microbici,ecc) Laboratori diagnostici (escluso microbiologici) – Servizi veterinari Industria alimentare – Agricoltura - Zootecnia Macellazione e Lavorazione carni Rischio Biologico Danno Potenziale Attività specifica (ambiti lavorativi degli operatori sanitari Svet). Inalazione d’aerosol Contagio mucoso di congiuntive e vie respiratorie Controllo del randagismo. Ispezione delle carni in corso di macellazione (visita pos mortem). Vigilanza e controllo delle produzioni zootecniche (in ambiente rurale). Abbattimento di animali infetti. Azioni di difesa (morsi, graffi, etc.) dell’animale trattato, mal sedato e/o mal contenuto. Contagio della ferita Controllo del randagismo ed attività ambulatoriali connesse. Abbattimento di animali infetti. Osservazione domiciliare di cani morsicatori. Contatto manuale con animali Contagio delle mani Controllo del randagismo Contatto indiretto con animali per frequentazione delle aree di stabulazione Contagio di mani e vie respiratorie Ispezione delle carni in corso di macellazione (visita ante mortem). Profilassi obbligatoria sugli animali da reddito, controllo delle loro produzioni mediante specifici accertamenti. Abbattimente di animali infetti. Rischio Biologico Danno Potenziale Attività specifica (ambiti lavorativi degli operatori sanitari Svet). Contatto diretto con animali infettati da agenti zoonosici; con sangue, organi e carni potenzialmente infette, latte e recipienti che lo contengono, alimenti per animali Contagio di mani e vie respiratorie Ispezione delle carni in corso di macellazione (visita ante e post mortem). Vigilanza e controllo della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale Vigilanza e controllo delle produzioni zootecniche (in ambiente rurale). Profilassi obbligatoria sugli animali da reddito, controllo delle loro produzioni mediante specifici accertamenti. Raccolta di volatili morti d’avviare distruzioni. Abbattimento di animali infetti. Schizzi d'acqua di lavaggio di varia provenienza Contagio degli occhi Ispezione delle carni in corso di macellazione (visita post mortem). Vigilanza e controllo delle produzioni zootecniche (campionamenti disposti dal PNA, dal PNR e dall’UVAC e di iniziativa per sospetto e/o alterazione del prodotto). Abbattimento di animali infetti. Rischio Biologico Danno Attività specifica (ambiti Potenziale lavorativi degli operatori sanitari Svet. Contatto con Irritazioni e polveri animali e allergie vegetali, sostanze vegetali e sostanze chimiche, inalazioni di aerosol Vigilanza e controllo della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale Profilassi obbligatoria sugli animali da reddito, controllo delle loro produzioni mediante specifici accertamenti. Prevenzione randagismo : Anagrafe Canina • Descrizione dell’attività lavorativa • L’A.C. si avvale del sistema d’applicazione di un microchip, che permette la successiva lettura attraverso un apposito dispositivo; questa modalità ha sostituito il tatuaggio del cane così com’è sancito dal Reg. CE n. 998/03. • Applicazione del microchip • Nel cane questa operazione avviene tramite un ago al cui interno é collocato il microchip, il quale viene spinto tramite iniezione nel sottocute del cane senza alcuna preliminare disinfezione dell'animale (con la pratica quotidiana si è costatato che la stessa procedura di disinfezione può esser, a sua volta, causa di infezioni). • L'impianto del microchip viene effettuata nella regione inferiore sinistra del collo; tale operazione per i cani di taglia grande viene svolta con l'animale in stazione quadrupidale, per i cani di piccola taglia con l'animale posto su apposito tavolo da visita. • Ambiente di lavoro • Tale attività si svolge in un Ambulatorio Veterinario. • Operatori coinvolti • Sono preposti a tale operazione i M. V. . Prevenzione randagismo : Anagrafe Canina • Rischio biologico • Si tratta di rischio potenziale, non risultante, cioè, da manipolazione volontaria di agenti biologici, ma legato principalmente alle conseguenze delle azioni di difesa (morsi, graffi, etc.) dell’animale trattato, mal sedato e/o mal contenuto. • Misure di sicurezza per il rischio d’esposizione ad agenti biologici • Prima del contatto fisico, avvicinarsi con la massima precauzione, evitando manipolazioni non strettamente necessarie • per animali con sintomi di zoonosi già riconoscibili alla sola ispezione visiva utilizzare sempre i D.P.I. assegnati per la protezione delle mani e delle vie respiratorie • servirsi, nell’ispezione, dei guanti monouso (in lattice o altro materiale) • l’operatore, prima e dopo il loro impiego, deve procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica procedura di lavaggio predisposta • l’operatore leva i guanti monouso attenendosi alla specifica procedura di sfilamento dei guanti appositamente predisposta • servirsi delle mascherine con almeno filtro FFP2 Prevenzione randagismo : Sterilizzazione gatti (C.F.) e cani (Randagi) • Descrizione dell'attività lavorativa • Il M.V. inizia l'intervento effettuando l'anestesia generale dell'animale da operare. Prima di quest’azione provvede al contenimento dei gatti nell'apposita gabbia con parete mobile; il contenimento dei cani avviene mediante immobilizzazione dell'animale dopo applicazione di museruola o laccio nasale. • L'addetto, poi, dopo tricotomia e disinfezione della parte, procede all'intervento operatorio di sterilizzazione (castrazione nei maschi; ovarioisterectomia nelle femmine). • • • • Ambiente di lavoro La sterilizzazione si svolge nell’Ambulatorio Veterinario. Operatori coinvolti Anche per tali operazioni sono preposti i MV. Prevenzione randagismo : Sterilizzazione gatti (C.F.) e cani (Randagi) • Rischio d’esposizione ad agenti biologici • É legato principalmente al contatto delle mani con animali a causa delle manualità esercitate nel corso della loro movimentazione, del contenimento ed dei successivi interventi chirurgici. L'esposizione riguarda le seguenti zoonosi più frequentemente ritenute oggetto di trasmissione da parte degli animali d'affezione: leishmaniosi, leptospirosi, toxoplasmosi, malattia da graffio, dermatomicosi, scabbia. • Il rischio di contagio é limitato alle mani. • In questi casi, se sopra gli abiti sono indossati adeguati indumenti di lavoro (ad es. camici) l’esposizione del corpo é irrilevante, in quanto tale abbigliamento rende improbabile il contatto diretto. • Tuttavia la leptospirosi può essere contratta anche con il passaggio dell'agente eziologico attraverso le mucose; pertanto, si ritiene che, pur in assenza di produzione di aerosol, nell'attività di sterilizzazione le vie respiratorie vadano, comunque, considerate a rischio di contagio. Prevenzione randagismo : Sterilizzazione gatti (C.F.) e cani (Randagi) • Misure di sicurezza per il rischio d’esposizione ad agenti biologici • Prima del contatto fisico, bisogna • avvicinare con la massima precauzione, evitando manipolazioni non strettamente necessarie, animali con sintomi di zoonosi già riconoscibili alla sola ispezione visiva • utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale assegnati per la protezione delle mani e delle respiratorie • servirsi, nella fase operatoria, dei guanti monouso (in lattice o altro materiale) • l’operatore, prima e dopo il loro impiego, deve procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica procedura di lavaggio appositamente predisposta • l’operatore leva i guanti monouso attenendosi alla specifica procedura di sfilamento dei guanti appositamente predisposta • servirsi delle mascherine con filtro filtro FFP2 Ispezione delle carni in macellazione • L'attività ispettiva delle carni presso gli stabilimenti di mattazione dei grossi animali (bovini, bufalini, equini, suini, ovini e caprini) si svolge in due fasi: • Ispezione delle carni in corso di macellazione • visita ante mortem • visita post mortem • Descrizione dell'attività lavorativa • La visita ante mortem prevede il controllo clinico degli animali assegnati alla macellazione, effettuato dal M.V. per verificare la presenza di patologie che possano escluderli dall’abbattimento o destinarli alla macellazione differita. • Per questo l’animale macellabile é sottoposto ad esame obiettivo generale e se del caso ad esame obiettivo particolare dei singoli apparati. Tali accertamenti si svolgono attraverso l'esecuzione in sequenza di una o più delle seguenti indagini cliniche dirette: ispezione visiva: palpazione, percussione, ascoltazione, misurazione e termometria. • Ambiente di lavoro • L'azione può svolgersi in macelli pubblico o privati. • Operatori coinvolti • Sono i M.V. gli addetti al controllo clinico degli animali assegnati alla macellazione nel corso della visita ante mortem. Ispezione delle carni in macellazione • visita ante mortem • Rischio d’esposizione ad agenti biologici • Si determina per contatto diretto con animali infettati da agenti zoonosici conferiti alla macellazione. Un’altra fonte d’esposizione è determinata dalla frequentazione delle aree di stabulazione che ospitano i capi destinati al macello in cui siano transitati animali affetti da zoonosi. • Un’eventuale esposizione, sia pure teorica, può avvenire per contagio di mani e vie respiratorie. • L'esposizione del corpo, invece, é irrilevante sia perché non c'é mai contatto diretto sia perché gli abiti e gli indumenti di lavoro non rendono realizzabile tale eventualità. • • • • • • • • • • • • Ispezione delle carni in macellazione visita ante mortem Tutela del lavoratore ed individuazione dei DPI Gli operatori addetti alla visita ante mortem prima della macellazione devono evitare l'ingresso in recinti dove sono stabulati animali liberi della specie bovina ed equina avvicinarsi agli animali con la massima precauzione evitando manipolazioni non strettamente necessarie su capi con sintomi di zoonosi giá riconoscibili alla sola ispezione visiva accostando l'animale stabulato sempre dal lato libero per evitare compressioni del corpo contro pareti/steccati in caso d’indagine clinica più approfondita evitare qualsiasi contatto in assenza di un completo contenimento dell'animale utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale assegnati; in particolare, per la protezione per le mani dal contagio, il M.V. deve servirsi dei guanti monouso (in lattice o altro materiale) e, pertanto, deve prima e dopo il loro impiego, procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica procedura di lavaggio appositamente predisposta togliere i guanti attenendosi alla specifica procedura di sfilamento appositamente predisposta Ispezione delle carni in macellazione • • • • • • • • • Visita post mortem Descrizione dell'attività lavorativa Dopo la visita ante mortem, il successivo stordimento ed la giugulazione dell'animale da parte delle maestranze addette alla macellazione, la carcassa viene agganciata ad un binario mobile, dove subisce una lavorazione progressiva, per mano delle stesse maestranze, che la riduce in mezzena per la successiva commercializzazione all'ingrosso ed al dettaglio. Prima della riduzione in mezzene dei capi macellati, la carcassa subisce in sequenza dei trattamenti intermedi (scuoiamento / depilazione, decapitazione, eviscerazione, docciatura); prima della docciatura della carcassa il M.V. effettua la visita post mortem dei visceri e delle carni per la loro destinazione al consumo. La procedura della visita post mortem prevede, in base alla vigente normativa di settore, accertamenti di tipo anatomo-patologico su carni e visceri delle carcasse dei capi macellati per verificarne la loro idoneità al consumo e si basa su azioni quali l'ispezione visiva, la palpazione, l'incisione mediante coltello. Ambiente di lavoro L'azione può svolgersi nei macelli pubblici e privati. Operatori coinvolti Sono i M.V. gli addetti alle attività d’ispezione delle carni in corso di macellazione ed in particolare alle visite post mortem. Ispezione delle carni in macellazione • 2.5.2. Rischio d’esposizione ad agenti biologici • Il rischio di contagio nel corso delle pratiche ispettive post mortem é un’eventualità piuttosto remota in quanto, con la visita ante mortem, sono esclusi dall'abbattimento i soggetti con segni clinicamente diagnosticabili di zoonosi o altre malattie; tuttavia, non é possibile escludere l'esposizione alle malattie che più frequentemente riguardano la professione veterinaria. • Il rischio di contagio insorge • nel contatto delle mani non protette da guanti con sangue, organi e carni potenzialmente infette • nell'esposizione degli occhi a schizzi d'acqua di lavaggio di varia provenienza • nell'inalazione di agenti infettivi attraverso la nebulizzazione dell'acqua proveniente dalla docciatura di visceri e/o carcasse Ispezione delle carni in macellazione • • • • • • • • • • • Misure di sicurezza per i rischi biologici evitare, se non utili ai fini ispettivi, l'incisione di raccolte purulente e cavità ascessuali evitare la sosta in zone dove si possono produrre schizzi di liquidi organici o é prevedibile la proiezione di materiale a rischio nelle aree di lavoro a rischio di esposizione rispettare rigorosamente la normativa di settore che vieta di : assumere cibi o bevande; fumare utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale assegnati guanti in lattice a perdere lunghi, per proteggere gli avambracci ed evitare sgocciolio di liquido nelle maniche, durante l'esecuzione di manualitá a braccia sollevate; prima e dopo il loro impiego, il M.V. deve procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica procedura di lavaggio appositamente predisposta togliere i guanti sfilandoli con una modalità analoga alla specifica procedura di sfilamento appositamente predisposta mascherina con filtro facciale FFP2 (prevista soltanto in caso di macellazione di bovini e/o ovi-caprini positivi o dubbi alle prove diagnostiche per Tubercolosi e Brucellosi effettuate nell’ambito delle campagne di risanamento del patrimonio zootecnico, ovvero in caso di macellazione di animali affetti da altre patologie di origine infettiva per le quali le normative vigenti prevedono la macellazione con possibilità di recupero e utilizzo delle carni) visore per la protezione degli occhi camici in cotone integrati da grembiuli in gomma con pettina per la protezione del corpo Vig. e Contr. Commercializz. Alimenti di O. A. • Descrizione dell'attività lavorativa • La vigilanza ed il controllo sulla produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale sono attività, regolate dai Regolamenti Conunitari n. 854/04 ed 882/04 e da altre normative di settore nazionali e comunitarie. • Le attività sono finalizzate a garantire la salute pubblica della popolazione. • Rischi per la salute e la sicurezza degli operatori dello S.Vet. sono presenti nelle azioni di: • ispezione di locali, attrezzature ed impianti • ispezione degli alimenti • prelievo di campioni • Ambiente di lavoro • Stabilimenti, depositi, supermercati, ecc. • Operatori coinvolti • Gli operatori preposti alle attività di vigilanza ed il controllo della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale sono M.V. e T.d:P.. Vigilanza e controllo sulla commercializzazione all’ingrosso ed al dettaglio degli alimenti di O. A. • Rischio d’esposizione ad agenti biologici • Nelle attività di vigilanza e controllo degli alimenti di origine animale l’esposizione ad agenti biologici è poco probabile. • In particolare, per quanto riguarda le carni e derivati, il rischio di contagio è un’eventualità improbabile grazie alla doppia azione di filtro svolto nella fase di macellazione dei capi: infatti, la selezione effettuata sugli animali portati alla macellazione con la visita ante-mortem sugli animali conferiti alla macellazione esclude dall’abbattimento tutti i soggetti eventualmente affetti da zoonosi o da malattie infettive ed infestive clinicamente diagnosticabili; un’ulteriore selezione è esercitata con l’ispezione post mortem di organi e carni appena macellate e l’esclusione delle derrate potenzialmente infette. In questo modo si garantisce dai rischi di contagio tutte le successive fasi di lavorazione a partire dal sezionamento fino alla produzione di prodotti a base di carne. • Misure di sicurezza per i rischi biologici • L’uso costante di guanti monouso e le procedure predisposte di lavaggio delle mani e di sfilamento dei guanti sono misure adeguate per garantire una valida protezione nel corso dei campionamenti dei prodotti da sottoporre a verifica. Vig. e Contr. Igiene Allev. e Prod. Zootecniche • Descrizione delle attività lavorative • Tale attività vengono svolte in ambiti rurali, interessando le produzioni legate all’allevamento degli animali da reddito ed alla filiera collegata a tali attività. • Il personale preposto alla vigilanza e controllo delle produzioni zootecniche in ambiti rurali assolve ai compiti istituzionali, per provvedere al: • controllo delle varie fasi dell’allevamento degli animali da reddito; • controllo in fase primaria della produzione di carni destinate all’alimentazione e prelievo di campioni, ove previsto; • controllo dei mangimi destinati agli animali da reddito ed da compagnia, procedendo al prelievo di campioni; • controllo in fase primaria delle produzioni animali e prelievo di campioni, ove previsto, per alimenti quali latte bovino ed ovino, uova, miele, etc; • prelievo di campioni di secreti ed escreti in allevamento previsti dal Piano Nazionale Residui (P.N.R.) e dal Piano Nazionale Alimentazione Animale (P.N.A.A.); • controllo dell’uso del farmaco veterinario e di eventuali trattamenti illeciti degli animali da produzione con sostanze vietate; • prelievo di campioni dell’acqua di stabulazione per i pesci (ornamentali e non); • controllo del benessere animale. Vig. e Contr. Igiene Allev. e Prod. Zootecniche • Ambiente di lavoro : Allevamenti, stalle, magazzini mangimi, vendita prodotti per animali. • Operatori coinvolti : Sia M.V. e T.d.P. secondo le specifiche competenze. • Rischio d’esposizione ad agenti biologici • La vigilanza e controllo delle produzioni zootecniche in ambiti rurali e della filiera relativa agli animali da compagnia sono situazioni lavorative che prevedono, nel contempo, un contatto diretto con gli animali ed anche un contatto con le loro produzioni primarie ed i loro alimenti. • Pertanto, le fonti di rischio di natura biologica derivano dall’azione stessa del contatto con l’animale, dal contatto con le sue secrezioni e deiezioni e dall’esposizione a polimicrobismo generico da stalla (muffe contenute nel fieno, residui di mangime, feci essiccate), indubbiamente fonte di attività meno controllabili igienicamente, dall’esposizione ad endoparassiti (tenie e coccidi) ed ectoparassiti (pulci, zecche, ecc.). • Le situazioni che più facilmente espongono a tale Rischio sono: • l’inalazione di polveri contenenti agenti microbici durante attivate in stalla; quale ad es. il governo degli animali , il rifacimento della lettiera ove presente, l’apertura dei sacchi di mangime e il razionamento; • punture di mosche, zanzare, zecche, etc.; • il contatto delle mani con latte e/o recipienti che contengono alimenti per animali. Vig. e Contr. Igiene Allev. e Prod. Zootecniche • Misure di sicurezza per il rischio d’esposizione ad agenti biologici • accedere ai locali dopo aver fatto interrompere gli interventi in corso in stalla per il governo degli animali • evitare, per quanto possibile, il contatto con contenitori sporchi • utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale assegnati per la protezione delle vie respiratorie, del corpo, delle mani e degli occhi • filtro facciale FFP2 (solo in caso di apertura e movimentazione di sacchi di mangime o altri alimenti ad uso zootecnico polverosi, ovvero quando il rifacimento della lettiera e/o la somministrazione di fieno o paglia sono da poco avvenuti) • camici in plastica monouso • guanti monouso (in lattice o altro materiale) • l’operatore, prima e dopo il loro impiego, deve procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica prodedura di lavaggio appositamente predisposta (ved. Allegato n. 1) • l’operatore leva i guanti monouso attenendosi alla specifica procedura di sfilamento dei guanti monouso appositamente predisposta (ved. Allegato n. 2) • occhiali protettivi in alternativa alla visiera Campionamenti • Descrizione dell'attività lavorativa • Le attività di campionamento vengono svolte per disposizioni previste dalla normativa vigentie (es. P.N.R. , P.N.A.A., P.R.I.C., UVAC , ecc) ed, anche, quando, in fase ispettiva, emergessero sospetti da parte dell’operatore addetto alle attività di ispezione e vigilanza, per accertare: • trattamenti degli animali da reddito con farmaci e/o sostanze non autorizzati; • presenza negli alimenti di O.A. di residui di contaminanti chimici, biologici (germi patogeni), trattamenti non aut. Con Rad. Ion. , residui di farmaci e/o sostanze indesiderate nonchè presenza di residui di contaminanti ambientali, additivi non consentiti, disinfettanti, coadiuvanti tecnologici etc.); • Le operazione di campionamento standard nelle varie fasi,possono essere, presupponendo che vengano svolte da un solo operatore: • Il M.V. e/o il T.d.P. procede al prelievo con l'impiego di guanti monouso ; • Se il prelievo è di materiale liquido adottare occhiali protettivi o in alternativa, una visiera; • Il materiale prelevato, se liquido in un contenitore, viene a sua volta rinchiuso in un sacchetto plastificato, adottando le procedure suddette; • Le fase di chiusura antimanomissione del sacchetto e di compilazione del cartellino d'identificazione del prelievo vengono svolte senza guanti; • stivaggio del campione nel frigobox in dotazione e trasporto al Laboratorio. • • • • • • • • • • Campionamenti Ambiente di lavoro Allevamenti,esercizi di vendita alimenti e prodotti per animali. Operatori coinvolti T.d.P. e M.V. assegnati all'area di competenza. Animali vivi sempre i M.V. Rischio d’esposizione ad agenti biologici Nel campionamento degli alimenti di O.A. tale Rischio è poco probabile perché sono prodotti con materie prime già selezionate e controllate in fase di produzione primaria ed in particolare, per quanto riguarda le carni, perché la doppia azione di filtro svolta con la visita ante-mortem esclude dall’abbattimento tutti i soggetti affetti da zoonosi, mentre l’ispezione post mortem di organi e carcassa esclude le carni potenzialmente infette. Per le produzioni zootecniche invece, come per le attività di vigilanza e controllo in ambiente rurale, le situazioni che più facilmente espongono gli operatori S.Vet. a rischio d’esposizione ad agenti biologici sono: l’inalazione di polveri in stalla se involontariamente coinvolti nel governo degli animali, nel rifacimento della lettiera, nell’apertura dei sacchi di mangime; l’esposizione del corpo a polveri contenenti agenti microbici presenti nella stalla, punture di mosche, zanzare, zecche, etc; il contatto delle mani con latte e recipienti, alimenti per animali,etc. Campionamenti • Misure di sicurezza per il rischio d’esposizione ad agenti biologici • Le misure di sicurezza, sono da attuarsi per le produzioni zootecniche: • Accedere ai locali dopo aver fatto interrompere gli interventi in corso in stalla per il governo degli animali; • Evitare, per quanto possibile, il contatto con contenitori sporchi • Utilizzare sempre i DPI assegnati; • facciale FFP2 (in caso di apertura e movimentazione di sacchi di mangime o altri alimenti per animali polverosi, ovvero quando il rifacimento della lettiera e/o la somministrazione di fieno o paglia sono da poco avvenuti) • camici in plastica monouso per la protezione del corpo; • guanti monouso (in lattice o altro materiale) per la protezione mani; • l’operatore, prima e dopo il loro impiego, deve procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica procedura di lavaggio predisposta; • l’operatore leva i guanti monouso attenendosi alla specifica procedura di sfilamento dei guanti monouso appositamente predisposta; • occhiali protettivi o, in alternativa, visiera per la protezione degli occhi. Profilassi obbligatoria • Descrizione dell'attività lavorativa • Quest’attività - finalizzata al risanamento degli animali da reddito, all’accertamento delle loro condizioni di salute nonché alla verifica della salubrità delle loro produzioni destinate al consumo umano - prevede specifici trattamenti di profilassi, l’esecuzione di prove diagnostiche dirette nonché il prelievo di campioni biologici (di sangue, latte, urina, feci, etc.) per l’espletamento di specifici accertamenti diagnostici. • Gli operatori sanitari, dopo il contenimento degli animali da parte degli addetti/proprietari, procedono alle azioni previste dalla loro attività istituzionali quali: • inoculazione di vaccini • prelievi di sangue, latte, urina, feci • esecuzione di prove diagnostiche • Ambiente di lavoro • L’attività si svolge in stalle, allevamenti, pascoli,ecc. • 6.3. Operatori coinvolti • Alle attività istituzionali di profilassi e controllo delle produzioni zootecniche mediante specifici accertamenti sugli animali sono addetti i M.V., per specifica competenza professionale. Profilassi obbligatoria • • • • • • • • • • • Rischio d’esposizione ad agenti biologici Si determina dal contatto con animali affetti da zoonosi o dalla frequentazione delle aree ospitanti gli animali da controllare, con esposizione, sia pure teorica, agli agenti delle più comuni malattie legate alla professione veterinaria. Un eventuale contagio può avvenire mediante l'esposizione ad agenti zoonosici di mani e vie respiratorie; ad ogni modo, l’impiego dei camici, degli indumenti di lavoro e degli abiti - che dall’esterno all’interno proteggono il corpo dall'esposizione per contatto diretto del personale esposto - rende il rischio d’esposizione ad agente biologico quasi irrilevante. Tutela del lavoratore ed individuazione dei DPI Gli operatori addetti devono evitare l'ingresso in recinti dove sono stabulati animali liberi avvicinarsi agli animali con la massima precauzione evitando manipolazioni non strettamente necessarie sui capi con sintomi di zoonosi giá riconoscibili alla sola ispezione visiva accostando l'animale sempre dal lato libero per evitare compressioni del corpo contro pareti/steccati evitare qualsiasi indagine clinica in assenza di un completo contenimento dell'animale utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale assegnati Raccolta di volatili morti • Descrizione dell'attività lavorativa • Attività svolta per la prima volta a seguito delle segnalazioni di rischio per l’influenza aviaria (virus H5N1). Per fronteggiare quest’emergenza è stato necessario predisporre una precisa procedura di risposta alle segnalazioni. • Su richiesta della protezione civile, le comunicazioni della cittadinanza (privati cittadini, comunità, scuole, etc.) di ritrovamento di volatile morto in luogo pubblico sono inoltrate al Servizio Veterinario di competenza, che, poi, deve provvedere ad avviare la procedura di raccolta del volatile morto. • Il volatile recuperato, inserito in un sacchetto di plastica in dotazione al servizio, va successivamente trasportato all’IZS territorialmente competente, che procederà, poi, alla verifica della presenza del virus ed alla successiva distruzione della carogna tramite incenerimento. • Nelle ASL romane, ad esempio, la richiesta, tramite una specifica scheda, viene assegnata ad un Op. San. del SVet., che provvede a verificare la segnalazione, prendendo contatto direttamente con l’autore della segnalazione, e si reca sul luogo dell’evento per effettuare la rimozione del volatile morto. Raccolta di volatili morti • Ambiente di lavoro • Qualsiasi ambito in cui può verificarsi il ritrovamento di carogne di volatili appartenenti alla fauna locale stanziale o migratoria. • Operatori coinvolti • L’attività di raccolta di volatili morti è svolta dai M.V. e dai T.d.P.. • Rischio d’esposizione ad agenti biologici • La raccolta di volatili morti può esporre a contagio gli operatori che la eseguono essenzialmente per due vie: • per contatto (con mani, mucose, indumenti) • direttamente con la manipolazione delle carogne di volatili morti • tramite il veicolo rappresentato dalla polvere e dai liquami in cui la carcassa può trovarsi; polvere e liquami possono lordare gli indumenti da lavoro, trasferendo particelle con carica infettante • per inalazione di nuclei di droplet presenti nella polvere e nei liquami in cui la carcassa può trovarsi Raccolta di volatili morti • • • • • • • • • • DPI per la protezione del corpo Si raccomanda l’uso di tuta monouso in Tyvek. DPI per la protezione delle mani Per la protezione delle mani occorre far uso di guanti da lavoro in neoprene nel corso di svolgimento di eventuali attività che espongano a rischi meccanici di perforazione o taglio; di guanti in nitrile nel caso si esercitino azioni che comportino manipolazioni di tipo “fine”. DPI per la protezione delle vie respiratorie Contro il rischio di inalazione di agenti infettivi presenti nella polvere e nei liquami in cui la carcassa può trovarsi è necessario indossare facciali filtranti monouso FFP2; Altri dispositivi stivali di sicurezza in gomma o poliuretano lavabili e disinfettabili occhiali protettivi contro gli schizzi, di cui va sempre verificata la compatibilità con i facciali filtranti monouso visiere protettive, in caso problemi con i dispositivi respiratori • • • • • • • • • Verifica delle operazioni di pulizia straordinaria, disinfezione, disinfestazione Descrizione dell'attività lavorativa L’attività di verifica delle operazioni di pulizia straordinaria, disinfezione e di disinfestazione da parte degli operatori sanitari dei servizi veterinari avviene quando sono concluse le azioni di pulizia straordinaria, disinfezione e di disinfestazione ad opera degli addetti dell’azienda o dell’esercizio di vendita ai quali siano state richieste da parte degli operatori sanitari stessi. Queste operazioni si concludono con il risciacquo di tutte le superfici trattate, per evitare residui indesiderati negli alimenti per uso umano e/o animale. Gli operatori sanitari, quando intervengono, operano solo a questo punto. Ambiente di lavoro Tali azioni di verifica possono esser richieste in qualsiasi ambito della filiera produttiva sottoposta a vigilanza (allevamenti, stalle, sale di mungitura, ricoveri animali, magazzini, stabilimenti industriali di produzione e/o trasformazione di alimenti di origine animale, esercizi di vendita, mangimifici, etc.). Operatori coinvolti L’attività di verifica delle operazioni di pulizia straordinaria, disinfezione e disinfestazione è svolta da T.d.P. e da M.V.. Rischio d’esposizione ad agenti biologici Tale rischio non è rilevante in quanto l’intervento degli operatori è solo di verifica mantenendosi a debita distanza e senza effettuare interventi Abbattimento di animali infetti • Descrizione dell'attività lavorativa • Si esegue l’abbattimento per disposizioni imposte dal DPR320/54 e s.m.i. Questa misura di Polizia Veterinaria è finalizzata al contrasto della diffusione dell’agente patogeno ad altri capi. • Pertanto, in base all’art. 1 del Reg.Pol. Vet., è previsto - per alcune delle malattie inserite nell’elenco delle patologie animali soggette a denuncia l’abbattimento dei capi infetti direttamente nel sito in cui insorge il focolaio infettivo. • Il metodo scelto per l’abbattimento deve essere sicuro per il personale che opera e deve garantire la minor sofferenza agli animali ed essere efficiente/efficace. • Tra i vari metodi d’abbattimento solo quello mediante inoculazione di sostanze ad effetto eutanasico è operato direttamente dai M.V. , per ovvia competenza professionale; l’iniezione delle sostanze eutanasiche avviene dopo contenimento degli animali, analogamente alle manualità effettuate nelle operazioni di profilassi obbligatoria sugli animali da reddito. Ogni altro metodo - uso di CO2, decapitazione e dislocazione cervicale per i volatili; uso della pistola a proiettile captivo* per i grossi animali , seppure condotto sotto la supervisione veterinaria, è eseguito da personale di stalla adeguatamente istruito, rispettando gli aspetti del benessere animale . * Abbattimento di animali infetti • Ambiente di lavoro • Allevamenti, A. semibradi e bradi, stalle, ricoveri animali, luoghi di stabulazione, concentramenti di animali sul pascolo, etc. • Operatori coinvolti • L’abbattimento con iniezione di prodotti eutanasici è svolta dai M.V. • Rischio d’esposizione ad agenti biologici • L’abbattimento dei capi infetti può esporre a contagio gli operatori che la eseguono essenzialmente: • per contatto (con mani, mucose, indumenti), direttamente con la manipolazione delle carcasse dei capi abbattuti • tramite il veicolo rappresentato dalla polvere e dai liquami in cui la carcassa può trovarsi; polvere e liquami possono lordare gli indumenti da lavoro, trasferendo particelle con carica infettante • per inalazione di nuclei di droplet presenti nella polvere e nei liquami in cui la carcassa può trovarsi Abbattimento di animali infetti • Misure di sicurezza per i rischi da punture da ago • Gli operatori addetti devono: • aspirare la sostanza eutanasica nella siringa lontano dal luogo in cui si svolgono le più o meno concitate manualità di cattura • avvicinarsi all’animale soltanto a completo contenimento ottenuto • indossare il guanto in maglia metallica a cinque dita per la mano sinistra • conoscere le indicazioni presenti nella confezione del farmaco circa le misure da prendere in caso di inoculazione accidentale • Individuazione dei DPI • Gli operatori addetti devono usare DPI guanti in maglia metallica a cinque dita per la mano sinistra, guanti monouso, filtro facciale FFP2, tute monouso, soprascarpe monouso, dispositivi adeguati per la manipolazione delle carcasse dei capi abbattuti. • DPI per la protezione del corpo • Indossare sopra i soliti indumenti di lavoro tuta monouso in Tyvek e grembiule impermeabile. Abbattimento di animali infetti • DPI per la protezione delle mani • Utilizzare guanti da lavoro in neoprene nel corso di svolgimento di eventuali attività che espongano a rischi meccanici di perforazione o taglio e guanti in nitrile nel caso si esercitino azioni che comportino manipolazioni di tipo “fine”. In particolare è necessario proteggere la mano sinistra da eventuali punture d’ago, con il guanto a maglia metallica a cinque dita, indossato sopra un guanto in nitrile. • DPI per la protezione delle vie respiratorie • Contro il rischio di inalazione di agenti infettivi presenti nella polvere e nei liquami in cui la carcassa può trovarsi è necessario indossare facciali filtranti monouso FFP2. • L’impiego di dispositivi con filtri a valvola – espiratoria per i facciali filtranti; inspiratoria ed espiratoria per le maschere a pieno facciale; è indicato, in caso d’azioni che richiedano un carico di lavoro fisico elevato o un’attività prolungata. • Altri dispositivi • stivali di sicurezza in gomma o poliuretano lavabili e disinfettabili • occhiali protettivi contro gli schizzi; da verificare sempre la compatibilità con i facciali filtranti monouso • visiere protettive, in caso di problemi con dispositivi respiratori Osservazione domiciliare di cani morsicatori • Descrizione dell'attività lavorativa L’art. 86 di Polizia Veterinaria prevede che gli animali morsicatori debbano esser tenuti in osservazione per 10 gg. dalla morsicatura. Tale osservazione può essere effettuata - su richiesta, con sequestro fiduciario a domicilio del proprietario. • Ambiente di lavoro La casa del proprietario degli animali morsicatori. • Operatori coinvolti L’osservazione domiciliare dei cani m. è svolta dai M.V. • Rischio d’esposizione ad agenti biologici L'esposizione del corpo, delle mani e delle vie respiratorie é bassa perché viene evitato il contatto diretto e gli stessi abiti e/o indumenti di lavoro non rendono realizzabile tale eventualità. Osservazione domiciliare di cani morsicatori • Tutela del lavoratore ed individuazione dei DPI Durante il sopralluogo domiciliare occorre evitare l'accesso in ambiti dove sono presenti animali liberi ed in caso d’indagine clinica: evitare qualsiasi contatto in assenza di un completo contenimento dell'animale; utilizzare sempre i DPI assegnati; in particolare, per la protezione per le mani dal contagio, il M.V. deve servirsi dei guanti monouso (in lattice o altro materiale, es, nitrile) e, pertanto, deve prima e dopo il loro impiego, procedere al lavaggio delle mani impiegando la specifica procedura di lavaggio appositamente predisposta togliere i guanti attenendosi alla specifica procedura di sfilamento appositamente predisposta