marzo/aprile 2015 - n° 1 - Parrocchia di Sotto il Monte Parrocchia di
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MARZO/APRILE 2015 - N° 1 SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII COMUNITÀ PARROCCHIALE DI SOTTO IL MONTE E BOTTA Nuova edizione INFORMAZIONI PERIODICO BIMESTRALE della Parrocchia di Sotto il Monte e Botta. Supplemento a “L’Angelo in Famiglia”- Bergamo DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: Parrocchia San Giovanni Battista viale Pacem in Terris Sotto il Monte Giovanni XXIII Parrocchia del Sacro Cuore di sant’Egidio GRUPPO REDAZIONE (impaginazione, coordinamento e copertina) Monsignor Claudio Dolcini, don Leonardo Zenoni, Sara Bolognini, Massimo Bolognini, Carlo Ballistreri, Letizia Previtali, Simona Villa, Sara Turani. Fotografie di Silvio Scarsi e fotoidee studio fotografico Carvico ABBONAMENTO ANNUALE 15,00 € STAMPA: Ingraphic - Casazza (BG) TELEFONI...IN COMUNITÀ BOTTA Feriale: Prefestiva: Festiva: Parroco: Mons. Claudio Dolcini ....... tel. 035 791412 [email protected] Vicario Parrocchiale: Don Leonardo Zenoni ....... tel. 035 793912 [email protected] Don Egidio Pellegrini Don Angelo Longaretti Segreteria Parrocchiale: Sotto Il Monte....................... tel 035 791146 Orari: da lunedì a venerdì (escluso festivi) dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15.00 alle 17.00 Botta Orari: aperta il giovedì dalle 15.00 alle 17.30 P.I.M.E .................................. tel 035 791101 Casa Museo Ca’ Maitino ...... tel 035 792956 Casa del Pellegrino ............. tel 035 4360046 Scuola materna: Sotto il Monte ....................... tel 035 791294 Botta ..................................... tel 035792700 ORARI SANTE MESSE SOTTO IL MONTE Feriale: 8.00 - 9.00 (Brusicco) - 10.00 16.00 Prefestiva: 16.00 Festiva: 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30 16.00 - 17.30 - 19.00 11.00 (presso P.I.M.E) 17.00 18.00 8.00 - 10.30 COMUNIONE AMMALATI Chi desidera ricevere l’eucarestia domenicale a casa è invitato a contattare il parroco o la segreteria Parrocchiale. È possibile richiedere anche la visita a ospedalizzati o dirigenti in case di cura. PRENOTAZIONE AULE NEGLI ORATORI Chi desiderasse prenotare una sala in oratorio per festeggiare un compleanno o richiedere un’aula per assemblee, riunioni condominiali o altro, ci si può rivolgere alla segreteria dell’oratorio o al numero 339 1550535 per Sotto il Monte e 349 4524398 per Botta BATTESIMI 2015 È bene concordare la data del battesimo almeno un mese prima. Se i genitori informano la nascita dei bambini verrà annunciata col carillon dell’Ave di Lourdes la domenica alle ore 15.00 AAA COLLABORATORI CERCASI La nostra redazione non è gelosa del proprio lavoro e invita chiunque ami scrivere o s’intenda di grafica ad unirsi a noi! CONTATTACI O INVIA I TUOI ARTICOLI ALL’INDIRIZZO E-MAIL: [email protected] INFORMAZIONI INDICE CALENDARIO LITURGICO ...................... 2-4 EDITORIALE - Il tempo, grande pedagogo .................. 5-6 IN PARROCCHIA - S. messa presieduta dal card. Orlando Beltran Quevedo .................................. 7-8 - Santa messa per i bambini battezzati lo scorso anno e le loro famiglie.................... 9 - Giornata degli ammalati ..........................10 - Ritiro quaresimale dei catechisti ..............11 - A proposito di Sindone ......................12-13 DIOCESI - Cammini diocesani di quaresima Pasqua 2015 .................................... 31-32 RUBRICA CONSACRATI - Sr. Zefirina Mapelli ............................. 32-33 MONDO OGGI - Intervista a Giuseppina Chiappa ........34-36 NELLE NOSTRE FAMIGLIE ................. ..... 37 PROSSIMI APPUNTAMENTI .....................38 ORATORIO - Tra passato e futuro... il carnevale 2015 ..............................14-16 - Una settimana come poche... festa di don Bosco ........................... 17-18 - Dilettanti allo...sbaraglio .....................19-20 - Vincitori del concorso: #buonanotte don Bosco ....................21-22 - Un ampio sguardo educaticativo per i nostri oratori ..............................23-24 SCUOLA MATERNA - Carnevale a scuola ........................... 25-26 SAN GIOVANNI XXIII - I bambini alla scoperta di papa Giovanni .................................. 27-28 - “La comunicazione al Concilio” ......... 28-29 - I rapporti di papa Giovanni con la comunità di Taizè e le chiese della riforma......... 29-30 1 CALENDARIO LITURGICO - MARZO E APRILE CALENDARIO LITURGICO DOMENICA 1 MARZO Seconda domenica di Quaresima. - Ritiro catechisti a Sotto il Monte e Botta - h 11.30 Battesimi a Sotto il monte LUNEDÌ 2 MARZO - h 20.30 Lectio divina a Sotto il Monte MERCOLEDÌ 4 MARZO - h 21.00 Corso lettori a Sotto il Monte VENERDÌ 6 MARZO Primo venerdì del mese - h 15.00 adorazione eucaristica a Sotto il Monte - h 16.00 adorazione eucaristica a Botta - h 20.30 via crucis in entrambe le parrocchie SABATO 7 MARZO - h 18.00 battesimi a Botta - ritiro corsi fidanzati - h 20.30 adorazione eucaristica per la pace a Sotto il monte - h 19.30 cena per la festa della donna oratorio Sotto il Monte DOMENICA 8 MARZO Terza domenica di Quaresima LUNEDÌ 9 MARZO - h 20.30 Lectio divina a Sotto il Monte MERCOLEDÌ 11 MARZO - h 20.30 rosario meditato e processione con i flambeaux a Sotto il Monte GIOVEDÌ 12 MARZO - h 16.10 preghiera quaresimale per i bambini a Sotto il Monte 2 - h 21.00 corso lettori a Sotto il Monte VENERDÌ 13 MARZO - h 15.30 via crucis a Sotto il Monte - h 20.30 via crucis in entrambe le parrocchie SABATO 14 MARZO - h 19.00 gruppo famiglia - h 20.30 corso fidanzati - Ritiro adolescenti DOMENICA 15 MARZO Quarta domenica di Quaresima. - Statio quaresimale al santuario di Monte Vecchia (lc) - Ritiro adolescenti Sospeso il laboratorio liturgico in entrambe le parrocchie LUNEDÌ 16 MARZO - h 20.30 Lectio divina a Sotto il Monte MERCOLEDÌ 18 MARZO - h 20.30 incontro catechisti a Sotto il Monte GIOVEDÌ 19 MARZO - h 16.10 preghiera quaresimale per i bambini a Sotto il Monte. - h 21.00 corso lettori a Sotto il Monte VENERDÌ 20 MARZO - h 15.30 via crucis a Sotto il Monte. - h 20.30 via crucis in entrambe parrocchie. SABATO 21 MARZO - h 11 matrimonio a Brusicco: Russo-Inversini. - h 16.30 prime confessioni a Botta. - h 20.30 corso fidanzati. DOMENICA 22 MARZO Quinta domenica di Quaresima. - Corsa podistica a Sotto il Monte, sospeso il laboratorio liturgico - Ritiro bambini prima confessione di Sotto il Monte. LUNEDÌ 23 MARZO - h 20.30 lectio divina a Sotto il Monte MARTEDÌ 24 MARZO - Giornata di preghiera per i Martiri - h 20.45 incontro catechisti a Botta MERCOLEDÌ 25 MARZO Festa dell’ annunciazione a Maria. - Precetto Pasquale delle forze armate della provincia di Bergamo. Presenti l’ ordinario militare e il nostro vescovo Francesco - h 20.30 confessioni interparrocchiali adolescenti e giovani a Botta - h 21.00 corso lettori a Sotto il Monte GIOVEDÌ 26 MARZO - h 16.10 preghiera quaresimale per i bambini a Sotto il Monte VENERDÌ 27 MARZO - h 11.00 matrimonio a Fontanella: Gamba - Viganò - h 15.30 via crucis a Sotto il Monte - h 20.30 via crucis in entrambe le parrocchie SABATO 28 MARZO - h 17.30 prime confessioni a Sotto il Monte. - h 20.30 corso fidanzati. DOMENICA 29 MARZO Domenica delle Palme. - h 9.30 Ca’maitino benedizione degli ulivi e processione verso la parrocchia - h 10.00 Botta benedizione delle Palme in oratorio e processione verso la parrocchia LUNEDÌ 30 MARZO Lunedì santo - h 20.30 messa e scambio degli auguri con i volontari delle due parrocchie e dell’ associazione Papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte MARTEDÌ 31 MARZO - h 14.45 confessioni medie a Sotto il Monte - h 16.00 confessioni elementari a Sotto il Monte MERCOLEDÌ 1 APRILE Mercoledì Santo - h 16.45 confessioni bambini e ragazzi Botta GIOVEDÌ 2 APRILE GiovedÌ Santo - h 16.00 e 20.30 messa a Sotto il Monte - h 20.30 messa a Botta Nella notte adorazione eucaristica nelle due parrocchie VENERDÌ 3 APRILE Venerdì Santo - Adorazione eucaristica al mattino in entrambe le parrocchie - h 15.00 Actio liturgica della morte del Signore a Sotto il Monte - h 20.30 via crucis a Sotto il Monte - h 20.30 Actio liturgica a Botta SABATO 4 APRILE Sabato Santo - Al mattino adorazione della croce in entrambe le parrocchie - h 11.00 benedizione delle uova a Sotto il Monte - h 11.00 benedizione delle uova a botta - Veglia Pasquale e battesimi in entrambe le parrocchie DOMENICA 5 APRILE Domenica Santa Pasqua LUNEDÌ 6 APRILE “Lunedì dell’ Angelo” - h 11 messa al canto MARTEDÌ 7 APRILE - Consiglio parrocchiale a Botta VENERDÌ 10 APRILE - h 15.00 adorazione eucaristica a Sotto il Monte SABATO 11 APRILE - Anniversario della cinquantaduesima publicazione Enciclica Pacem in Terris - h 11.00 in chiesa parrocchiale a Sotto il Monte matrimonio: Mina-Bolis - h 20.30 Rosario meditato e processione con i flambeaux. Ripresa catechesi in entrambe le parrocchie DOMENICA 12 APRILE Domenica in albis - Presentazione del cre in seminario per gli animatori VENERDÌ 17 APRILE - h 15.00 adorazione eucaristica a Sotto il Monte 3 SABATO 18 APRILE - Partenza del pellegrinaggio in Polonia - h 19 gruppo famiglia a Sotto il Monte DOMENICA 19 APRILE - Ritiro prime comunioni in entrambe le parrocchie LUNEDÌ 20 APRILE - Inizio fraternità adolescenti MERCOLEDÌ 22 APRILE - Conclusione pellegrinaggio in Polonia VENERDÌ 24 APRILE - h 15.00 adorazione eucaristica a Sotto il Monte SABATO 25 APRILE Anniversario della liberazione - Ritiro terza media DOMENICA 26 APRILE - h 16.00 messa per il primo anniversario della canonizzazione di San Giovanni XXIII - Ritiro terza media LUNEDÌ 27 APRILE Primo anniversario della canonizzazione di San Giovanni XXIII 4 EDITORIALE IL TEMPO, GRANDE PEDAGOGO Sono convinto che il tempo sia un buon educatore. Sono convinto che il tempo sia il miglior criterio per mettere ordine nella vita. Il tempo ci avvolge, il tempo ordina le cose create, organizzando le priorità e le urgenze. La vita del campo risente immediatamente del tempo: sono le stagioni a dettare i tempi della semina e della raccolta; ogni stagione è favorevole per qualcosa, meno per qualcos’altro. C’è un tempo per apprendere e studiare e un tempo per mettere a frutto le conoscenze, impossibile il contrario. E c’è un tempo per innamorarsi, un tempo per decidersi, un tempo per metter su famiglia e, più avanti, un tempo per raccontare aneddoti e ricordi ai propri nipoti: anche qui non è possibile l’inverso. Il tempo regola anche la nostra salute: le mamme ci mettevano in guardia dal fare il bagno per un certo tempo dopo pranzo: doveva passare del tempo prima di immergerci. E se non passi del tempo a letto per curare certe malattie, perché “non hai tempo”, il risultato è il rischio di una ricaduta o di un peggioramento: ci vuole tempo anche per guarire, ci vuole tempo anche per la salute. Una volta c’era un tempo per mettere al mondo dei figli: la natura, finito quel tempo, non era più generosa per maternità più adatte a essere nonne che madri. Oggi la scienza, che “ha fatto passi da gigante anche in questo campo” , può dare la gioia della maternità anche a donne e relativi compagni che – diciamo così – non hanno più l’età. Col rischio che, crescendo, i pargoli avranno a che fare con degli anziani piuttosto che con dei genitori intraprendenti. Mi ricordo che da piccolo il pomeriggio era consacrato ai compiti la prima parte; la seconda – a un orario convenzionato – ci si ritrovava in molti nelle strade, all’oratorio, nel cortile del vicino o talvolta a casa sua, per giocare insieme. E la tv – per quelli come me che hanno una certa età – era “quella dei ragazzi”: un tempo determinato di televisione, della durata generalmente non di oltre un’ora. Anche lo svago era regolato dal tempo. E anch’io ho fatto in tempo a dare un anno del 5 mio tempo per il servizio allo Stato nella leva militare: un tempo per il servizio alla Nazione, un tempo – a seconda delle circostanze – per crescere o per deviare. Comunque un tempo per confrontarsi e per mettersi alla prova. E così potremmo andare avanti ancora molto, ricercando e ritrovando l’azione del tempo nella vita degli uomini e della società. Ma basti non dimenticare che anche le prime battute all’interno del libro sacro della Bibbia, quelle della creazione del mondo, a farla “da padrone” è proprio il tempo: chi ha cercato di dare una spiegazione al creato, a partire da Dio, ha utilizzato la categoria del tempo: la creazione avviene in un tempo, determinato, contingentato, distinto: sei giorni. Lasciando tuttavia un ultimo giorno, il settimo, per la contemplazione e la gioia. Nella vita dell’uomo c’è un tempo per trasformare il creato con il lavoro, e c’è un tempo per la ri-creazione, per la contemplazione, per condividere più a fondo il pensiero e il progetto di Cristo. Non val la pena stravolgere il tempo, capovolgerlo, annullarne certe parentesi, certe logiche legate al tempo che scorre: se sei anziano e non hai le forze, per forza devi lasciarti aiutare; se sei robusto, forte, allora il tempo devi investirlo al meglio, per il bene tuo e di tutti. Ogni anno la Chiesa ci regala la Quaresima, “un tempo” per il tagliando della nostra vita di fede. È vero, non c’è solo la Quaresima: c’è anche l’Avvento, il tempo di Natale e quello Pasquale, e poi le novene, i tridui, le giornate particolari. La Quaresima, tuttavia, per quel 6 suo clima di silenzio, di penitenza, di impegno concreto nel digiuno o in qualche sacrificio ha maggiormente il calibro di un tempo per ritrovare noi stessi: noi stessi davanti a Dio. Non lasciamocela dunque scappare questa occasione quest’anno. Non diciamo: sì va beh, sono cose che si facevano una volta, non cadiamo nel conformismo qualunquista che appiattisce tutto: storia, tradizione e memoria. Non lasciamoci vincere dalla pigrizia, perché questo tempo c’è oggi, e poi non c’è più. La Pasqua, tempo di gioia che illumina il resto dell’anno si alimenta del silenzio della Quaresima: il silenzio delle parole, il silenzio delle cose, il silenzio del cibo, il silenzio della fatica feconda nel resistere al fascino ostinato e incalzante delle nostre voglie e delle nostre abitudini. La Quaresima è un’ottima palestra dello spirito: si sa, in palestra si fatica, ma, col tempo, ogni muscolo e ogni parte del corpo ne ha beneficio, anche il cervello. Approfittiamo allora di questo tempo di grazia per mettere ordine nella nostra vita, con quegli strumenti che la Chiesa ha ritenuto sempre efficaci e che Gesù stesso ha lui stesso praticato in continuazione: preghiera, penitenza, digiuno e misericordia. Ci vedremo a Pasqua e, se non avremo sprecato questo tempo, sicuramente ci scambieremo buone novità. Buona quaresima. Don Claudio IN PARROCCHIA S. MESSA PRESIEDUTA DAL CARD. ORLANDO BELTRAN QUEVEDO Nel santuario di Sotto il Monte sabato 24 gennaio, vigilia dell’anniversario dell’annuncio del Concilio da parte di papa Giovanni (Basilica di S. Paolo Fuori le mura, 25 gennaio 1959), ha presieduto la celebrazione eucaristica delle ore 16.00 il cardinal Orlando Beltran Quevedo, arcivescovo metropolita di Cotabato nelle Filippine. Questa visita in Italia è stata dovuta al Festival religioso filippino che quest’anno ha avuto Bergamo come capitale. Trovandosi nella terra di papa Giovanni, Sua Eminenza ha voluto recarsi nel paese natale del grande santo che fin dalla sua giovinezza ha rappresentato un grande modello di santità e a cui ha guardato con intensa ammirazione lungo tutto il suo ministero sacerdotale e episcopale. Dopo aver incontrato il cardinale Capovilla, l’arcivescovo ha presieduto la S. Messa animata dai fedeli filippini. La celebrazione si è svolta in inglese, accompagnata nel momento dell’omelia dalla traduzione simultanea di una giovane filippina che da anni abita in Italia. Nell’omelia il cardinale ha invitato i fedeli a seguire Gesù con tutto il cuore senza temere la persecuzione o il fallimento: «forti dell’esempio di quanti ci hanno preceduto - ha ricordato il presule - non dobbiamo temere di credere e manifestare la presenza reale del Regno di Dio». Il cardinale ha anche ricordato, non senza una profonda commozione, l’esempio di grande fede e umanità ricevuto dai missionari bergamaschi del Pime che con la loro vita e la loro dedizione hanno contribuito a propagare il vangelo di Cristo nelle Filippine. Al termine della celebrazione, l’assemblea ha assistito a una danza-preghiera che la comunità filippina residente in Austria ha voluto offrire al cardinale e ai sottomontesi: splendido esempio di interculturalità e fraternità, segno di quanto la fede possa essere, al di là delle singole differenze locali, l’unico autentico spirito dell’umanità. Di tutto questo - ne siamo certi - papa Giovanni ne era profondamente convinto e la celebrazione vissuta in santuario alla vigilia dell’anniversario dello storico annuncio che cambiò il volto della Chiesa ha rappresentato un bellissimo modo per onorare quel giorno. Siamo grati di tutto ciò anche a don Rizzi, direttore dell’ufficio Migrantes della nostra diocesi, che ha reso possibile questo felice incontro di culture religiose nel segno e nel ricordo del Santo della fraternità. 7 8 IN PARROCCHIA SANTA MESSA PER I BAMBINI BATTEZZATI LO SCORSO ANNO E LE LORO FAMIGLIE Domenica 25 gennaio alla Santa Messa delle 10,00, a cui partecipa buona parte della Comunità, abbiamo ricordato i bambini battezzati lo scorso anno e don Claudio ha chiesto a noi, componenti del Gruppo Famiglie, di organizzare la celebrazione. Sono stati invitati tutti i 29 bambini battezzati e le loro famiglie a ripercorrere i gesti fondamentali del rito del battesimo: le promesse, alla sequela di Gesù; la luce, accesa al cero Pasquale; l’ acqua, attinta al fonte battesimale. Era presente poco più della metà dei bambini, molti a casa con febbre, varicella, gastroenteriti e quant’ altro, ma è stato bello sentire in chiesa i loro pianti e vedere i genitori farsi in quattro per tenerli buoni. Questa celebrazione è l’occasione per ricordarsi sempre del grande dono che Dio ci fa potendolo chiamare “Padre”, entrando a far parte della Sua Famiglia e per far sentire che c’ è una comunità che accoglie. Dopo la Messa ci siamo ritrovati all’ oratorio per un breve incontro di conoscenza e condivisione. Ci siamo poi dati appuntamento per una domenica pomeriggio di maggio per una breve passeggiata dall’ oratorio al Santuario delle Caneve per una preghiera insieme, affidando i bimbi alla Madre del Signore. Gruppo Famiglia 9 IN PARROCCHIA GIORNATA DEGLI AMMALATI Le nostre due parrocchie hanno celebrato quest’anno la giornata dell’ammalato in tre momenti. Lunedì 9 febbraio il Dottor Fabrizio Roncalli ha intrattenuto un folto e interessato pubblico in oratorio sul tema “Invecchiare in salute”. Molti i consigli e le attenzioni per la prevenzione di alcune malattie tipiche dell’età e per non arrivare “impreparati” alla vecchiaia. Lo ringraziamo per il suo intervento, molto apprezzato. Mercoledì 11 febbraio nella chiesa di Sotto il Monte molte persone ammalate o avanti con gli anni hanno chiesto che fosse loro amministrato il Sacramento dell’Unzione degli infermi. In una celebrazione molto partecipata e curata è stato amministrato il Sacramento, chiedendo a Dio abbondanza di fede e di speranza nell’affrontare la malattia e le forze che diminuiscono. Don Claudio ha commentato le parole che la Madonna ha rivolto a Santa Bernadette nelle apparizioni a Lourdes, particolarmente la frase “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”. La malattia, come le altre fatiche che si sperimentano in vita aprono la via alla ricerca di una felicità che evidentemente questo mondo non riesce a dare. Nella fede si trova la risposta alle nostre domande più profonde, anche quelle sul male. 10 La giornata si è conclusa con la preghiera del Rosario meditato e con la processione con i flambeaux nel giardino della pace. Anche a questo momento, sono molte le persone che vi hanno partecipato, alcune provenienti anche da fuori Parrocchia. Un grazie a chi ha preparato e reso possibile questi momenti significativi per le nostre due comunità. IN PARROCCHIA RITIRO QUARESIMALE DEI CATECHISTI Domenica 1 marzo a Fontanella si è tenuto il consueto ritiro di quaresima per tutti i volontari delle due parrocchie. Un ritiro è sempre un momento molto significativo per la fede e per il proprio cammino personale. Chi vi ha partecipato è stato molto soddisfatto; abbiamo chiesto a una persona di scrivere un pensiero. Lo pubblichiamo volentieri. Oggi pomeriggio ho partecipato al ritiro dei catechisti. Io non faccio parte del gruppo, ma i nostri sacerdoti han consigliato a tutti di parteciparvi così, con mia grande curiosità ed entusiasmo, ho deciso di andarci. E’ stato un bellissimo pomeriggio: Don Leonardo ci ha fatto riflettere su due brani del Vangelo di Luca che erano rispettivamente il brano delle tentazioni di Gesù nel deserto (4.113) ed il brano del “buon ladrone” (23.33.43), dandoci vari spunti e consegnandoci poi un libretto da Lui preparato. Ci ha infine chiesto di continuare a casa la lettura e la riflessione. Verso le 19.30 il tutto si è concluso con l’esposizione del Santissimo e la Benedizione: qualcuno è tornato a casa, mentre altri si sono fermati a cena (tra quest’ultimi c’ero anche io). Ci hanno poi raggiunto anche Don Claudio, Don Angelo e Don Anand. Il tutto si è svolto in un clima sereno e gioioso e un’esclamazione esce spontanea dal mio cuore: CHE BELLO!!! Grazie dell’opportunità che mi è stata data. Un’infiltrata, Anna 11 IN PARROCCHIA A PROPOSITO DI SINDONE In vista del pellegrinaggio a Torino per l’ostensione della Sacra Sindone, abbiamo a chiesto a Andrea Robert, profondo conoscitore del tema, di introdurci alla complessa riflessione riguardante il sacro lino conservato nel duomo di Torino. Sarà anche nostro ospite una sera per approfondire la questione. In occasione del bicentenario della nascita di don Bosco, fondatore dell’oratorio per come lo viviamo nella nostra realtà, la diocesi di Torino ha concesso l’ostensione straordinaria della Sindone. Tutti noi sappiamo di cosa si parla quando la sentiamo nominare… eppure esiste anche parecchia confusione attorno al tema. Cos’è la Sindone? Per qualcuno è la prova della resurrezione di Gesù; per altri è un falso medievale; altri non si sono nemmeno posti il problema. In preparazione al pellegrinaggio a Torino le nostre due parrocchie organizzano una serata di presentazione per far chiarezza sull’argomento (la data è ancora da definire). Innanzitutto una premessa: bisogna evitare ogni forma di estremismo, sia quello razionalista che quello fideista. Per noi che crediamo, la Sindone non è la prova della resurrezione di Gesù e non è nemmeno un falso medievale da liquidare semplicisticamente. È qualcosa che sta nel mezzo e al tempo stesso va oltre queste gabbie concettuali: la Sindone è un segno. 12 Nel linguaggio teologico il segno è una realtà che indica una direzione, un po’ come i cartelli stradali: i miracoli di Gesù, ad esempio, non sono una prova della sua divinità. Nei vangeli il binomio “miracolo-conversione” non è affatto automatico proprio perché il miracolo presuppone la fede dell’uomo: se uno non crede, Gesù ha le mani legate e non può fare nulla (Mc 6,1-6). Il miracolo non ti obbliga a credere: ti invita a credere. Così è per la Sindone. Non obbliga a credere ma al tempo stesso, davanti a quell’immagine impressa, fa nascere nel cuore dell’uomo una domanda su se stesso e su Dio. È un segno, rimandando a qualcosa di più grande. È curioso notare come nei vangeli canonici la resurrezione non sia mai raccontata. La storia di Gesù finisce con la deposizione nel sepolcro e riprende con le apparizioni del Risorto: tra i due c’è una continuità perché il Risorto è quel Gesù crocifisso, ma dal venerdì alla domenica i vangeli tacciono, non dicono una parola. È il silenzio del sabato santo. Colmare questo vuoto sarà un’esigenza dei cosiddetti vangeli apocrifi, dove si possono leggere descrizioni grandiose di angeli che scendono dall’alto per portar fuori dal sepolcro un uomo con la testa che oltrepassa i cieli, seguito da una croce splendente. La liturgia cattolica invece ha conservato questo aspetto del silenzio, della contemplazione, del mistero che non può es- sere descritto perché è una realtà che va oltre le capacità umane. Nell’Exultet, il grande testo della veglia pasquale, l’unico testimone della resurrezione è la notte. “O notte veramente beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l’ora nella quale Cristo è risorto dagli inferi!” È il silenzio in cui l’uomo dorme e Dio agisce: dalla creazione della donna da una costola di Adamo dormiente fino alla nascita di Gesù, di notte, in una mangiatoia. Così anche per la resurrezione. Giovanni racconta che il discepolo amato, correndo al sepolcro, «vide e credette» (Gv 20,8). Non ci viene detto cosa vide: l’evangelista si sofferma sulle bende e sul sudario. Guardandole, è scattato qualcosa che ha portato il discepolo a credere anche senza aver visto il Risorto. È questo il valore del segno. È con questa predisposizione che noi vo-gliamo guardare alla Sindone. Tutte le immagini e i dipinti non provocano in noi quella sensazione che ci dà quel telo: lì la curiosità diventa domanda, domanda dell’uomo e domanda di Dio. Davanti alla Sindone siamo riportati indietro in quella notte di duemila anni fa e siamo condotti alla presenza di Qualcuno di grande. Prendendola seriamente, non la si può guardare solo con l’interesse accademico dello studioso o con la curiosità del turista, così come non si possono leggere i vangeli come se fossero una semplice storia. E così come noi interroghiamo i vangeli e ci facciamo interrogare da loro, allo stesso modo contemplando la Sindone domandiamo e ci sentiamo domandare. Ci ren-diamo conto che osservando quel volto siamo rimandati ad una realtà più grande, a quella realtà che è da sempre la grande domanda dell’uomo: Dio. «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (Gv 14,9). La Sindone allora può essere un’occasione per tutti noi per tornare al cuore della fede cristiana. L’invito è ovviamente quello di partecipare all’incontro per poter andare a Torino con le domande giuste da rivolgere a quel testimone silenzioso. Andrea Robert 13 ORATORIO TRA PASSATO E FUTURO... IL CARNEVALE 2015 Risate, scherzi, chiacchiere, coriandoli, stelle filanti e strade ricoperte di mille colori: questi sono gli elementi che in un Carnevale non possono assolutamente mancare. Così è stato per i nostri oratori di Sotto il Monte e Botta domenica 15 febbraio, ma qui c’era qualcosa in più…i bambini e gli adulti si sono trasformati da uomini dell’oggi a uomini del passato e del futuro, seguiti a ruota da due carri con ambientazioni davvero realistiche! 14 Ed ecco che ai coriandoli si sono mischiati i colpi di clava degli antenati e i capelli argentei degli uomini del futuro…sembrava di essere su un altro pianeta! Come veri combattenti del passato e del futuro non ci siamo fatti intimorire dalle gocce di pioggia che scendevano del cielo e, armati di giacche ed ombrelli, ci siamo avventurati per le vie del paese. A fare da cornice a questa giornata di festa è stato il delizioso profumo che si è sprigionato nell’aria non appena le nostre mamme hanno iniziato a cuocere chiacchiere e frittelle per ogni ciascuno di noi…una vera meraviglia per gli occhi e per il palato. E per finire, un ringraziamento va a tutti i ragazzi, mamme, papà e nonni che hanno reso possibile questa fantastica giornata, in particolare a quanti hanno lavorato per più di un mese alla realizzazione degli abiti e dei carri … grazie mille! Il lavoro di squadra è sempre senza tempo: dal passato al futuro per rendere bello e gioioso il nostro presente! 15 16 ORATORIO UNA SETTIMANA COME POCHE... FESTA DI DON BOSCO 2015 Quest’anno i nostri oratori hanno voluto ricordare la festa di Don Bosco con tante particolari iniziative. “Basta che siate giovani perché vi ami”. Così è iniziata questa intensa settimana: una frase di Don Bosco che ha accolto tutti sulla soglia dell’oratorio. Gli appuntamenti sono iniziati già domenica 25 gennaio con uno spettacolo molto bello intitolato “L’arca parte alle otto, l’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini”. Tutti pronti nella chiesa di Botta, grandi e piccoli hanno seguito con attenzione le avventure dei tre buffi protagonisti che tra neve, ghiacci e diluvi sono riusciti a divertire e anche a far pensare … abbiamo trasformato in teatro la nostra chiesa per far rivivere l’emozione del primo oratorio di don Bosco. Nei giorni successivi si è tenuto un importante incontro di formazione con il responsabile diocesano degli oratori, don Emanuele Poletti: con lui abbiamo riflettuto sul significato che il cammino di unità pastorale ha per i nostri due oratori, tracciando il ritratto della futura équipe di pastorale giovanile che a breve inizierà il suo intenso lavoro. Da non dimenticare l’impegno dei bambini e dei ragazzi, durante tutta la settimana, per creare le loro opere d’arte e partecipare al concorso de “La buona notte di Don Bosco”, con il quale sono stati premiati i migliori artisti delle nostre comunità: le opere sono state splendide, degne dei migliori artisti! Infine domenica 1° febbraio molte famiglie si sono ritrovate insieme in oratorio per il tradizionale pranzo, un momento di convivialità e allegria seguito da una ricchissima tombolata. Nel pomeriggio grazie all’impegno degli animatori, sono stati organizzati dei fantastici giochi! Tutti i bambini si sono divertiti con diverse prove di abilità, forza e coraggio per recuperare i preziosissimi pezzi di un puzzle misterioso. Solo alla fine, unendo tutti i pezzi, ecco comparire il vero premio… un ritratto del nostro caro Don Bosco che ci ha permesso di vivere questa bellissima settimana! 17 18 ORATORIO DILETTANTI ALLO... SBARAGLIO “HO DECISO CHE MI BUTTERO’ E QUALCHE COSA COMBINERÒ” Come di consueto anche quest’anno, durante la settimana di don Bosco, si è svolto all’oratorio della Botta l’attesissimo spettacolo “Stasera mi butto”. Bambini, ragazzi, adolescenti e catechisti con grande voglia e dedizione si sono messi in gioco preparando i propri sketch con lo scopo di far divertire tutto il pubblico. Nonostante il poco tempo a disposizione, tutti i partecipanti hanno saputo trasformare un normale sabato sera in qualcosa di speciale e unico. Quest’anno lo spettacolo ha visto coinvolti non solo i ragazzi della Botta ma anche gli adolescenti di Sotto il Monte, che con il loro impegno ed entusiasmo hanno reso questa serata ancora più divertente. La sesta edizione di “Stasera mi butto” ha mostrato quanto i giovani siano fondamentali per la nostra comunità; infatti anche nell’enorme e faticoso lavoro di organizzazione, dove ovviamente non sono mancati gli imprevisti, essi sono stati coinvolti a mettersi in gioco in prima persona. Dalla regia alla musica, dai tecnici alle presentatrici, per tutti c’è stato un faticoso lavoro che ha dato i suoi frutti: vedere il salone dell’oratorio pieno di persone, sentire il forte interesse mostrato dai genitori e dal pubblico e i loro complimenti ci hanno reso fieri del lavoro fatto. Gli sketch offrivano un’enorme varietà di rappresentazioni, dai balli dei piccoli di terza elementare, a “w la scuola”, dove la quarta elementare ci ha mostrato come la quotidianità può essere trasformata in qualcosa di divertente. Non sono mancate, poi, le parodie dei grandi programmi televisivi come ”L’ eredità” con terza media e “Striscia la notizia” con i ragazzi di prima superiore. 19 “Il cruciverba” di prima media e lo “Speeddate” di terza e quarta superiore, semplici e originali “botta e risposta” che i nostri piccoli e grandi attori hanno inscenato con serietà e nonchalance, senza mai cedere alla tentazione di ridere, hanno fatto divertire di gusto tutti i presenti. Da ultimo non potevano ovviamente mancare riferimenti “non puramente casuali” alle nostre grandi guide con le loro buone azioni di ogni giorno e con qualche piccola gaffe. Si è passati dai problemi di microfono, al primato della predica più lunga, dalle piccole discussioni sulle preferenza delle nostre “signore” fino alla proclamazione della guida più “modesta” che ha ricevuto come premio un bel tapiro d’oro. La giuria, dopo tanta fatica e indecisione, ha premiato l’originalità e la simpatia della seconda superiore che, con la “Casunselada” si è aggiudicata il primo posto; al secondo e terzo posto si sono piazzati rispettivamente, la prima superiore con “Striscia la notizia” e la terza media con “L’eredità”. Un grande applauso va anzitutto a tutti i partecipanti e agli organizzatori che hanno reso possibile questa bella serata ma è doveroso ringraziare anche a tutti coloro che ci hanno sostenuti e motivati per la buona riuscita dello spettacolo. Sara Turani 20 ORATORIO ORATORIO I VINCITORI DEL CONCORSO: #BUONANOTTE DON BOSCO “LA BUONANOTTE DI DON BOSCO” La prima edizione del concorso ha visto impegnati i ragazzi delle medie e delle elementari di ambedue le parrocchie. Dopo tanta fatica e indecisione, ecco i vincitori e le loro opere d’arte delle medie! FOTO 1 1° CLASSIFICATO FEDERICO ANGELONI - Sotto il Monte FOTO 2 2° CLASSIFICATO ALICE CORTI - Sotto il Monte FOTO 3 3° CLASSIFICATO ANGELONI GABRIELE - Sotto il Monte 21 “LA BUONANOTTE DI DON BOSCO” Ed ora è il turno della classifica dei ragazzi delle elementari! 22 FOTO 4 1° CLASSIFICATO SARA ANGELONI - Sotto il Monte FOTO 5 2° CLASSIFICATO GIULIA DONVITO - Sotto il Monte FOTO 6 2° CLASSIFICATO DAVIDE BINDA - Botta FOTO 7 3° CLASSIFICATO GIOVANNI CARAVINA - Sotto il Monte ORATORIO UN AMPIO SGUARDO EDUCATIVO PER I NOSTRI ORATORI L’INCONTRO CON DON EMANUELE POLETTI In occasione della Settimana dell’Oratorio per la festa di San Giovanni Bosco, ai nostri due oratori è stato chiesto di interrogarsi seriamente riguardo importanti tematiche inerenti l’Oratorio e tutte le dinamiche ad esso correlate; in questa riflessione siamo stati aiutati da Don Emanuele Poletti, direttore dell’UPEE (Ufficio Pastorale Età Evolutiva) e coordinatore degli oratori della Diocesi di Bergamo. Don Emanuele, che per il suo incarico offre indicazioni e suggerimenti pastorali in molti oratori e realtà simili, non solo in bergamasca ma in tutta Italia, ha sottolineato in primis la forza travolgente degli Oratori di Bergamo, realtà ineguagliabile in altre Diocesi, anche lombarde. Per cogliere razionalmente il profondo cambiamento a cui i nostri oratori - ma non solo i nostri - sono chiamati è necessario, sottolinea Don Emanuele, prendere consapevolezza del cambiamento che ha interessato la nostra società negli ultimi anni e, di conseguenza, il modo di vivere la famiglia e l’intera vita sociale: i punti di ritrovo (per famiglie e ragazzi) e i riferimenti di valore sono molto cambiati. Questo mutamento comporta pertanto anche un diverso stile di partecipazione alla vita parrocchiale e oratoriana. Ci si chiede: «Come mai è avvenuto tutto questo? E come si può far fronte a questa nuova situazione antropologica e pastorale? L’oratorio, e la parrocchia più in generale, sta cambiando il suo disegno d’intervento e, forse, proprio grazie a questo nuovo panorama, la Chiesa è chiamata a tornare sempre più alla sua origine, recuperando il suo genuino carattere educativo. Per questo il Vescovo ha chiesto agli Oratori dell’intera diocesi di procedere alla creazione di un’équipe educativa che prenda in mano le dinamiche educative e formative dell’oratorio. Molti oratori - i nostri compresi - sono ancora molto “doncentrici”: idee, proposte, iniziative, interventi “nascono” dal don che, da molti, è considerato ancora come direttore unico dell’oratorio e, in un’ultima analisi, come il solo educatore della comunità cristiana. Non è più questa la via da seguire. Il compito fondamentale dell’équipe, formata da giovani adulti (mamme e papà) che hanno a cuore la dimensione educativa dell’oratorio e che condividono un’adeguata visione cristiana dell’uomo, sarà quello di “inventare” attività e proposte a seconda delle necessità rilevate e intercettate all’interno delle comunità pastorali, aiutando i sacerdoti a ben gestire 23 la questione educativa, sempre in comunione e in reciproco ascolto. Il pensiero dell’équipe non sarà tanto, o soltanto, una questione organizzativa o la ricerca di un’originalità aggregativa (che non è più compito dell’oratorio - se mai lo è stato!), ma essa volgerà il suo sguardo principalmente alla grande questione dell’“educare con cura pastorale”, ovvero intercettando i bisogni delle nostre due parrocchie e mettendo in campo alcune scelte pensate (e pregate!), perché siano educativamente interessanti e formatrici per gli uomini e le donne che i nostri oratori sono chiamati a far crescere, secondo il modello evangelico. Procedendo secondo questa nuova modalità di lavoro e di cooperazione interparrocchiale, mentre l’équipe educativa porta avanti progetti e interventi pratici ed educativi all’interno dell’oratorio, ai sacerdoti viene ridonato tempo prezioso - e oggigiorno assolutamente non più trascurabile - per occuparsi della dimensione spirituale della vita oratoriana, perché i giovani, e i ragazzi più in generale, seppur timidamente sentono fortemente la necessità di avere qualcuno disposto ad ascoltarli, di qualcuno che regala loro il suo tempo e che li aiuta a crescere nella vita spirituale coltivando la preghiera, la gioia dello stare insieme e del parlare per affrontare serenamente anche i lati più bui e nascosti della propria anima. Questa è la nuova strada da seguire. Una strada vincente di cooperazione e collaborazione verso una nuova crescita educativa. Tecla Roncalli 24 SCUOLA MATERNA CARNEVALE A SCUOLA Durante la settimana precedente il carnevale, i bambini della scuola dell’infanzia si sono divertiti, impiastricciati ed impegnati per la realizzazione dei loro costumi: tema del periodo è quello del viaggio in Africa del nostro amico Felix, il coniglietto giramondo. Prendendo spunto da un racconto africano ci siamo sbizzarriti nel mascherarci con materiali semplici e variopinti, sacchetti colorati opportunamente arricchiti di strisce, chiazze e orme, sono diventati splendidi babbuini, elefanti, zebre, giraffe e leoni. Tempere, colla e forbici e via... anche le maschere sono pronte. Non manca proprio nulla: entusiasmo ce n’è, di urla e risate è piena la scuola... che la festa di carnevale abbia inizio! Ed ecco i nostri bimbi pronti a cimentarsi in giochi di abilità, coordinazione e collaborazione, il tutto a suon di musica! C’è chi c’entra il bersaglio superando abilmente il misero punteggio ottenuto con fatica dall’impegnatissima insegnante, chi quasi fischiettando si guadagna un fantastico strike, chi pesca pesciolini come il miglior nostromo che ci sia, e ancora chi costruisce torri altissime e chi, danzando, corre alla ricerca della tana perduta. Bilancio della giornata sicuramente positivo e scoppiettante, tra guancette rosse per i balli e suoni di tromba, torniamo a casa stanchi ma felici per aver condiviso nell’allegria un’altra splendida giornata insieme. Le insegnanti 25 26 SAN GIOVANNI XXIII I BAMBINI ALLA SCOPERTA DI PAPA GIOVANNI L’ITINERARIO NEL GIARDINO DELLA PACE CON I PIÙ PICCOLI «Aiutare i bambini, i ragazzi, i giovani a conoscere e ad amare sempre di più il Signore è una delle avventure educative più belle, si costruisce la Chiesa!» Sono chiare le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione del congresso internazionale sulla catechesi del Settembre 2013. Qualsiasi intervento, pensato per facilitare l’incontro tra il messaggio di fede della Chiesa e le menti più giovani, assume un ruolo decisivo, poiché questo è il fondamento su cui progettare la comunità cristiana del domani. Da diverso tempo la nostra Parrocchia di Sotto il Monte tramite l’Associazione Papa Giovanni accoglie questa importante sfida, sperimentando modalità nuove attraverso cui coinvolgere ed informare le scolaresche e le comitive di ragazzi in visita alla nostra città. Tra le maggior novità, la revisione del percorso di scoperta delle virtù di San Giovanni XXIII a seconda delle diverse fasce di età. L’itinerario, pensato per avvicinare i bambini alla conoscenza del Santo, è strutturato in modo semplice ma profondo. I bambini delle elementari e delle classi medie verranno introdotti a due argomenti per nulla scontati: Cosa rappresenta la figura del Papa all’interno della Chiesa e Chi sono realmente i Santi. Il discorso esteso alle classi superiori entra nel merito di alcuni eventi storici che hanno accompagnato la vita di Giovanni XXIII. Un modo per capire come è cambiata l’Italia nei primi cinquant’anni del Novecento: le conseguenze della seconda rivoluzione industriale, il ridimensionamento della mezzadria, preoccupazioni che trovano successivamente spazio nell’enciclica Mater et Magistra. Si aprirà la dolorosa pagina dedicata all’olocausto. Scoprendo l’impegno diplomatico profuso da Roncalli per salvare la vita di moltissimi ebrei durante il suo servizio come delegato apostolico in Turchia. Infine si ripercorrano le vicende della crisi missilistica di Cuba e di come l’intervento di Papa Giovanni abbia scongiurato l’ipotesi di una terza guerra mondiale. Introduce il percorso per i più piccoli un breve filmato animato che, raccontando la vita di Papa Giovanni, invita alla riflessione: perché Roncalli considerava la sua infanzia povera una “benedizione”? L’incontro dell’altro, so- 27 prattutto del più bisognoso, regala uno sguardo ampio sul mondo, visto nelle sue ricchezze e nel suo volto di miseria. Allo stesso modo si vuole condurre i bambini a riflettere sul senso della vocazione. Cosa vorranno fare da grandi? La risposta trovata dal giovane Roncalli è una fonte d’ispirazione: diventare un prete e servire la Chiesa. L’itinerario prosegue con una passeggiata. All’interno del giardino della pace scopriamo le diverse tappe che accompagnano la lettura della vita di San Giovanni XXIII. Frasi incise nel pavimento di pietra e metallo scandiscono il cammino, e ne sottolineano caratteristiche e virtù. A conclusione del percorso la possibilità di compiere un gesto, semplice e intenso: portare la carezza del Papa a chi ne ha bisogno. Una calamita raccoglie immagini, sentimenti, preghiere, impegni che ognuno può collocare su una delle 333 colonne in ferro che accompagnano il percorso nel Giardino della pace. La visita al Santuario, della durata di un’ora e mezza, prevede un iniziale momento di accoglienza, la proiezione del cartoon, l’itinerario nel Giardino della pace il gesto conclusivo della calamita. Anche da lontano è possibile vivere questa esperienza, ricevendo direttamente a casa il materiale didattico per la conoscenza della persona di san Giovanni XXIII e la riflessione sul suo pensiero. “LA COMUNICAZIONE AL CONCILIO” Nell’ambito della ricorrenza del primo annuncio del Concilio Vaticano II, avvenuta nella basilica di San Paolo fuori le mura a Roma il 25 gennaio 1959 per bocca di Papa Giovanni, abbiamo invitato il direttore del Centro Televisivo Vaticano, Mons. Dario Viganò, esperto di comunicazione, e docente alla Pontificia Università Lateranense. Sabato 24 gennaio, al termine della solenne messa, celebrata dal Cardinale Orlando Quevedo, delle Filippine, Mons. Viganò ha presentato il tema Concilio Vaticano II e comunicazione presso la sala civica. Molte le persone intervenute. Riportiamo il sunto del suo discorso. Dopo la descrizione della complessità del contesto storico e religioso nel quale si colloca l’annuncio del Vaticano II (lo scenario geopolitico internazionale, il cambio di pontificato 28 tra Pio XII e Giovanni XXIII, il cambio delle politiche tra i due blocchi, USA-URSS, e l’esperienza italiana del governo di centro-sinistra), il Concilio si avvia con uno stile di pontificato assolutamente nuovo e in un’epoca in cui, in Europa e in Italia, si registra un cambio sociale reso evidente dai consumi culturali e dal processo di sviluppo del sistema dei media. Proprio lo sviluppo dei media porterà il Concilio a fare i conti con un modello di comunicazione a cui la Curia romana era poco abituata. Papa Giovanni XXIII fa includere il documento tra quelli da discutere al Concilio, che non era esattamente entusiasta di occuparsene. I padri conciliari stavano infatti trattando questioni dogmatiche su cui erano molto competenti. Mentre di questo documento i padri non avevano competenza e cercarono di “allontanar- lo”». Non del tutto evidentemente, anche se il documento, nato come «costituzione», venne licenziato come «decreto».Se l’iter di approvazione dell’Inter mirifica risulta faticoso e con una recezione piuttosto negativa, i documenti successivi - grazie alla maturità della discussione -, conterranno sviluppi decisamente più interessanti: basti pensare alla Gaudium et spes. In Italia in questi 50 anni il documento ha creato effetti a cascata. Ha facilitato connessioni tra persone, creando gli animatori parrocchiali della cultura. A partire da Inter Mirifica la Chiesa italiana ha messo in campo una pluralità di mezzi per raggiungere ciascun fedele. “I RAPPORTI DI PAPA GIOVANNI CON LA COMUNITÀ DI TAIZÉ E LE CHIESE DELLA RIFORMA” Martedì 10 febbraio si è svolto in Sala Civica un convegno sul tema: «I rapporti di Papa Giovanni con la Comunità di Taizé e le Chiese della riforma» alla presenza del Vescovo mons. Francesco Beschi. L’incontro tenuto da don Ezio Bolis è stato introdotto da don Scarpellini che ha recitato una preghiera per l’unità della Chiesa scritta dal teologo protestante Karl Barth. Il tema affrontato durante la serata è stato quello delle relazioni ecumeniche tra Giovanni XXIII e il mondo della Riforma, relazioni iniziate all’epoca della guerra quando Roncalli era generale e maturate negli anni della sua nunziatura a Parigi. È proprio nella capitale francese che mons. Roncalli ha i primi contatti con frère Roger Schutz al quale concede la chiesa parrocchiale, e quindi cattolica, di Autun per un incontro dell’appena fondata comunità di Taizé. Il vero rapporto tra i due inizierà più tardi, appena dopo l’elezione al soglio pontificio di Giovanni XXIII. È significativo che il primo in- contro de visu tra il pontefice e frère Roger avvenga proprio il primo giorno di udienza privata del papa neoeletto, il 6 novembre 1958. Roger riterrà fondamentale questa conversazione grazie alla quale dirà di aver compreso l’importanza del ministero petrino. A distanza di due anni, il 17 ottobre 1960, Roger viene di nuovo ricevuto dal Papa che il giorno stesso annota nella sua agenda: “ Seguirono le udienze […] parecchi cari Vescovi Missionari […] e i due, Roger Schutz e Max Thurian, esponenti della nota Comunità protestante di Taizé, raccomandati da Ottaviani, Marella ecc. Colloquio confidente e amabile: ma juxta modum et mensuram.” Queste ultime parole di Giovanni XXIII rivelano il suo atteggiamento e la sua sensibilità nei confronti della diversità. La vera svolta delle relazioni ecumeniche con le chiese protestanti avviene in occasione del Concilio Vaticano II, durante il quale Roger viene invitato a partecipare come osservatore dal cardinal Bea, presidente del Segretariato per la Promozione dell’Unità. Le testimo29 nianze di quel periodo mostrano l’entusiasmo dei rappresentati della comunità di Taizé per quell’evento grandioso e rivoluzionario al punto che mons. Camara li definirà “incantati dal Concilio”. Durante il soggiorno a Roma, infatti, Roger e i suoi intraprendono la via del dialogo con moltissimi cardinali e vescovi attuando quello che si può definire un “concilio nel Concilio”. Giovanni XXIII e frère Roger si vedono per l’ultima volta il 25 febbraio 1963. Schutz rivelerà molti anni dopo, durante il Concilio dei Giovani tenutosi a Praga nel dicembre del 1978, le parole che il Papa gli aveva rivolto durante quell’incontro: “Questo mi disse prima della sua morte. La Chiesa è costituita da cerchi concentrici sempre più grandi, c’è il più grande e c’è il più piccolo, però tutti fanno parte della Chiesa, sia quello che è vicino al centro, sia quello che è lontano. […] Non andiamo in cerca di chi ha avuto torto o ragione, ma riconciliamoci. […] Voi siete nella Chiesa come tutti gli altri, state in pace”. In questo discorso è racchiuso il principio cardine del pontificato di Giovanni XXIII, quello dell’ unità e del coraggio. In conclusione si può affermare che sono molti i punti che accumunano il pensiero di questi due grandi uomini di Dio. Innanzitutto quello che si può definire ”ecumenismo spirituale”: l’unità non è un’utopia, ma è possibile, da subito. In secondo luogo, si deve sottolineare il fatto che entrambi non sono stati teorici della fede, ma persone che hanno cercato di fare gesti concreti. La loro esperienza è nata dalle relazioni umane ed è maturata nella preghiera. Quello che legava Roncalli a Schutz era dunque un rapporto di intima amicizia e di grande condivisione. Frère Alois, attuale priore della comunità, ha affermato che Roger era convinto che, in fondo, il vero fondatore della comunità di Taizé fosse stato proprio Giovanni XXIII. Alessandra Roncalli 30 SAN GIOVANNI XXIII DIOCESI CAMMINI DIOCESANI DI QUARESIMA PASQUA 2015 “SPEZZAVANO IL PANE, UNA TAVOLA PER GESÙ” Il tema di Quaresima-Pasqua “Spezzavano il pane - Una tavola per Gesù” è ispirato dalla lettera pastorale del nostro vescovo: “Donne e uomini capaci di Eucaristia”. In particolare in questo tempo l’azione messa in risalto è quella dello spezzare insieme il pane, memoriale dell’ultima cena con Gesù e gesto concreto di condivisione fraterna. Ripetere la frase “Spezzavano il pane...” permette di rileggere tutta la vicenda di Gesù fino al suo compimento. Il suo corpo offerto alla tavola di Gerusalemme e sulla croce al Calvario è lo stesso in fasce che da poco abbiamo contemplato a Betlemme. I cristiani imparano da Gesù a spezzare il pane affinché nella loro vita si compia il miracolo della condivisione che moltiplica i pani e i pesci. I cristiani spezzano il pane per dare vita alla comunione dei cuori e dello stesso unico pane si nutrono per diventare ciò che mangiano, per rinascere nello Spirito nuove donne e nuovi uomini, capaci di Eucaristia. tavola (coperta da una tovaglia o al cui centro è posto un paniere) è l’immagine ricorrente. La tavola è il luogo deputato al mangiare, un mangiare umano che solleva da terra il cibo per portarlo vicino alla bocca, ma anche per allargare lo sguardo sugli altri commensali. Il cibo intrecciato da sguardi e parole diventa nutrimento non solo per il corpo, ma anche per l’anima, si svela veicolo di relazione. Il 2015 è anche l’anno del grande evento dell’Expo che ci vede particolarmente vicini e coinvolti. Si tratta di un’occasione di incontro e di conoscenza, di scambio e di apertura sul mondo che ci sorprenderà e potrà rendere le nostre comunità più ricche, più fraterne. L’IMMAGINE DEL PANE E DELLA TAVOLA Il tema di questa Quaresima-Pasqua invita tutta la diocesi a mettere al centro la celebrazione eucaristica, cogliendone anche quegli aspetti concreti, umani, quotidiani che la legano alla vita di ciascuno. L’immagine della 31 Ogni settimana/domenica di Quaresima e Pasqua si cerca-propone “una tavola per...”. L’invito è quello di sedersi alla tavola di Gesù per imparare a mangiare (e a vivere) da fratelli nella riconoscenza e nella condivisione. È la tavola il luogo privilegiato dove, nel tempo essenziale della Quaresima, la Parola di Dio troverà posto per raccogliere la famiglia a pregare, riflettere, dialogare e, perché no, compiere anche alcuni semplici gesti. Imparando sempre più a vivere la comunione intorno alla tavola di tutti i giorni, si sperimenterà la bellezza del dono della grande famiglia della Chiesa che ogni domenica si riunisce intorno al banchetto eucaristico. Per tutti i ragazzi delle scuole elementari e delle medie ogni giovedì di Quaresima alle ore 16:10 merenda in oratorio e preghiera presso la cappellina del laboratorio liturgico. RUBRICA CONSACRATI SR. ZEFIRINA MAPELLI Sono Maria Mapelli, in religione sr.Zefirina. Sono nata a Sotto il Monte Giov. XXIII il 22 giugno 1946 dai cari genitori Ambrogio e Alessandra (per tutti Sandrina) che hanno lasciato un’impronta nella mia vita con la preghiera, il silenzio, il sacrificio e l’amore verso la famiglia e la parrocchia. Ho tre sorelle: due suore come me della stessa Congregazione e una sposata con figli e nipoti. La mia vocazione è nata sicuramente nel cuore della mia mamma che desiderava (così ci raccontava) farsi suora, ma non ha incontrato nessuno che l’aiutava. Bene! Così ha pregato tanto che il Signore ha chiamato me ancora giovane a seguirlo. La mia vocazione è simile a quella di Samuele 32 e come lui anch’io ho risposto: “Parla o Signore che la tua Maria ti risponde”. Da allora, 26 agosto 1957, io continuo a lasciarmi affascinare da Gesù col sostegno della mia famiglia e di tante persone che incontro. Non ho faticato a scegliere la Congregazione perché a Sotto il Monte prestavano servizio nella scuola materna e in parrocchia le suore Orsoline che con la loro vita di dedizione sono state testimoni. Ho frequentato la scuola media a Bergamo e il 17 settembre 1961 sono entrata in Noviziato a Scanzo dove, giorno dopo giorno, ho cercato di scoprire la bellezza del volto di Cristo, di amarLo profondamente e testimoniarLo con la vita.. Con grande gioia ed entusiasmo il 23 marzo 1965 ho emesso la Prima Professione religiosa. L’Istituto mi ha dato la possibilità di conseguire il diploma magistrale per potermi dedicare alla missione educativa. Ho vissuto circa 40 anni nella scuola Elementare (così si chiamava) nelle diverse Scuole dell’Istituto: - Bergamo i miei primi anni ancora giovanissima con ben 44 alunni che mi ascoltavano e studiavano seriamente. Poi ho interrotto al termine della terza elementare perché chiamata ad una missione speciale: L’educazione ai sordi! - Torre Boldone per ben quindici anni ho donato a quei bimbi affetto, specializzazione, energie, entusiasmo e un futuro nella società. Questo periodo ha segnato la mia vita: questa esperienza mi ha maturato umanamente e spiritualmente; sentivo dentro di me le parole di Gesù: “Fai bene, perché fai sentire i sordi e fai parlare i muti”. Per varie vicissitudini e problemi i superiori hanno deciso la chiusura del servizio con mio grande sofferenza e dispiacere. - Sono poi stata destinata a Roma per circa 9 anni, anni stupendi che mi hanno aperto il cuore alla universalità; - Bergamo ancora cinque anni e infine a Fiorano. Quando pensavo di aver concluso il mio Insegnamento perché raggiunti gli anni della pensione, sono arrivati gli scherzi dell’obbedienza. La mia nuova destinazione era Altedo (BO) dove mi trovo attualmente come responsabile e coordinatrice della scuola dell‘ infanzia, dal 1 settembre 2006. Qui vivo le parole di Gesù: ”Lasciate che i bimbi vengano a me”. Sì, sono fantastici, vispi, vivaci, hanno lo sguardo di Gesù nei loro occhi. Vivo la mia missione educativa con passione tra i bimbi, le loro famiglie, nella catechesi cercando di donare tutta me stessa nella semplicità, nel sacrificio, nella preghiera e, con l’aiuto del Signore, ad essere un Vangelo vivente. Anche nei momenti di buio e di tristezza, che non sono mancati, ho sperimentato nell’Eucaristia e guardando il Volto del Cristo Cro- cifisso, la forza delle parole: ”Non temere, io sono con te …… non tu hai scelto me, ma IO ho scelto te”. E’ consolante! E quest’anno, anno della Vita Consacrata, canto il mio GRAZIE! - Grazie al Signore che mi ha dato la vita, che mi chiama ogni giorno, che è sempre buono e grande nell’amore che, per 50 anni mi ha aiutato ad essere sua fedele e innamorata SPOSA; - Grazie ai miei genitori, primi educatori nella fede e alle mie sorelle che mi vogliono tanto bene; - Grazie alla Parrocchia di Sotto il Monte che mi ha dato i sacramenti; - Grazie alla Congregazione delle Suore Orsoline che mi ha accolto e continua ad accompagnarmi nella fedeltà al carisma educativo e alle tante consorelle con le quali ho vissuto; - Grazie ai tanti, tanti alunni che ho incontrato, educato, il cui volto è scolpito nel mio cuore e alle loro famiglie; - Grazie ai Sacerdoti che nelle diverse tappe della mia vita mi hanno sostenuto e incoraggiato nel cammino di cercatore di Dio e della verità; - Grazie alle tantissime persone che mi hanno voluto e mi vogliono bene, mi sono vicine con l’affetto, la preghiera e l’esempio. Il Signore doni a tutti serenità, pace e tenerezza e la Madonna li stringa tutti fra le sue braccia Sr.M.Zefirina Mapelli 33 MONDO OGGI INTERVISTA A GIUSEPPINA CHIAPPA Nell’anno dei consacrati, non si poteva non menzionare una figura di “supporto” al servizio del sacerdote. Operosi nel silenzio, custodi e dediti al compito affidatogli, i sacrestani (dal latino “săcer” - sacro) sono parte integrante di quel prezioso patrimonio umano che compone la Chiesa. In particolare, a Sotto il Monte, c’è una sacrista… anzi: una sacrista, che ha superato di gran lunga le nozze di diamante (inteso come servizio), custodendo in questi ultimi 65 anni un santuarietto assai caro a noi parrocchiani. È la - da noi soprannominata - “Pina di Cane” (Giuseppina Chiappa). La neve è restìa a sciogliersi su alle Ca’ neve; luogo di memorie e di circostanze care fin dall’infanzia a S. Giovanni XXIII. Circostanze che ognuno di noi, credo, faccia proprie; poiché tutti abbiamo qualcosa che ci lega a questo luogo di preghiera e di suppliche intime. Il cielo dona ancora qualche fiocco di neve, che sparso qua e la scende tra i rami che circondano il bosco. Mentre seguo la danza dei fiocchi scendere, la signora Pina è sulla soglia di casa ad attendermi per l’intervista. Subito mi affretto ad andarle incontro per iniziare questo - permettetemi - colloquio con una “memoria vivente” un po’ speciale. 34 Si comincia (e si terminerà) nei migliori dei modi, ossia… in perfetto bergamasco D.O.C., come si conviene con una signora di ben 85 anni. Alla mia domanda sugli anni di sevizio, prontamente mi dice Quando mi sono sposata nel settembre del 1950, sono venuta subito qui ad abitare con mio marito Carlo Mazzola (con cui ha avuto sette figli) e con la zia Elisa Mazzola (zitella) che già abitava qui. Di seguito si sono aggiunti i miei suoceri, dopo aver lavorato per anni come contadini, presso la filanda del signor Bartoli. Il padre di mio marito, Giovanni Mazzola, era fratello della zia (in tutto erano tre sorelle ed un fratello). So che il suocero era parente di papa Giovanni Mio suocero, Giovanni Mazzola, era cugino di papa Giovanni. La madre dello stesso, Ancilla Roncalli, era sorella del padre Battista. Il padre di mio suocero, Giuseppe Mazzola, era fratello della mamma del futuro papa, Marianna Mazzola. E da allora (1950), lei ha cominciato il “servizio” Sì; ricordo bene gli inizi ed in particolare in quegli otto anni, quando l’allora nunzio apo- stolico prima e cardinale poi, veniva a celebrare la messa. Finita la funzione, faceva visita ai cugini. (indicando la sedia dove ero seduto io) Si sedeva proprio qui, a questo posto del tavolo e ricordo quando gli preparavo il caffèlatte con i biscotti. Ad un certo punto la signora Pina, sorride ed io le domando il perché Tempo fa, è venuta una troupe della RAI ad intervistarmi (trasmissione sereno variabile di Osvaldo Bevilacqua n.d.r.) e ‘ntât, come a chi tép quando preparàe ol café e lač sö la stüa a lègna per la cólaziù, i m’éra déč de mìa mèt i biscoč söl tàol perché senò avrès fàč la reclàm! (e mentre, come ai tempi dei fatti preparavo il caffè-latte sulla stufa a legna per la colazione, mi avevano raccomandato di non mettere i biscotti sul tavolo perché avrei fatto la pubblicità ai prodotti!). Quel giorno, tra fotografie e riprese filmate, mi impegnarono fino alle due del pomeriggio. Mi dicevano: “Lei faccia quello che vuole signora Pina”. E lei che pensava in quei momenti durante l’intervista? Piö che pensà, s’ére emóziunàda! (più che pensare, ero emozionata!). Come custode del santuarietto che mi dice? Dico che l’anno scorso c’è stata un’affluenza di pellegrini superiore agli altri anni! Famiglie con i bambini, sacerdoti con i loro parrocchiani che salgono recitando il rosario. Non di rado, anche sacerdoti che restano delle mezz’ore in meditazione ed in preghiera. Sembra di essere tornati ai tempi dopo l’elezione di papa Giovanni, quando anche quassù, il piccolo borgo di Sotto il Monte subiva il benevolo peregrinare di uomini e donne, per via di quell’evento storico; come ora dopo la canonizzazione! …mentre i primi tempi, come erano? A quei tempi, le funzioni si svolgevano solamente durante la novena della Madonna. Mi alzavo alle cinque di mattina per suonare la FOTO 1 Il vescovo Roncalli Alla sua destra (con scialle nero) Ancilla Roncalli, sorella del padre Battista. Alla sua sinistra la sorella della madre, Caterina Mazzola. Il sacerdote è don Carlo Valtellina inizio anni ‘30 35 messa delle sei. Poi durante l’anno, niente più, se non la visita di fedeli che chiedevano l’aiuto della Madonna. È ormai mezzodì; con garbo e rispetto mi congedo dalla signora Pina che, gentilmente, mi accompagna fino alla porta. La ringrazio per l’intervista, ma ancor più per il servizio che svolge alla comunità tutta. Perché se ancor oggi troviamo la porta del santuarietto aperta, è grazie a lei; la custode non solo della chiesina in sé come edificio, ma anche e soprattutto custode della grazia, della benedizione e della maternità amorevole di Maria… su alle Ca’ neve. Massimo Bolognini FOTO 2 Giuseppina Chiappa con i primi 4 figli anno 1960 FOTO 3 Giuseppina Chiappa con il suocero Giovanni Mazz ola cugino di papa Giovanni metà anni ‘70 36 NELLE NOSTRE FAMIGLIE RICORDIAMO NELLA PREGHIERA PERSONALE I DEFUNTI Marcello Rossi di anni 61 Rachele Mariani ved. Micheletti di anni 83 Renato Formenti di anni 83 Eugenio Biffi di anni 83 Roberto Belotti di anni 46 Io sono la risurezzione e la vita; chi crede in me, anche se è morto vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. (GV 11, 25-26) 37 PROSSIMI APPUNTAMENTI I PROSSIMI APPUNTAMENTI QUARESIMA 2015 LECTIO DIVINA cripta di Sotto il Monte, ogni lunedì ore 20.30 LETTURA DELLA PASSIONE DI GESÙ cripta di Sotto il Monte, ogni venerdì ore 19.30 PREGHIERA QUARESIMALE BAMBINI Sotto il Monte, ogni giovedì ore 16.10 VIA CRUCIS, ogni venerdì Botta ore 20.30 Sotto il Monte ore 15.15 e ore 20.30 “LA CARITÀ NON ABBIA FINZIONI” tutte le domeniche di quaresima, nelle nostre chiese, raccolta caritas. SETTIMANA SANTA Lunedì santo 20.30 messa e scambio degli auguri con i volontari a Sotto il Monte Martedì santo, CONESSIONI a Sotto il Monte ore 14.45 medie ore 16.00 elementari Mercoledì Santo, CONFESSIONI a Botta ore 16.45 bambini e ragazzi GiovedÌ Santo ore 16.00 e 20.30 messa a Sotto il Monte ore 20.30 messa a Botta Nella notte adorazione eucaristica Venerdì Santo Adorazione eucaristica al mattino per ragazzi Sotto il Monte: ore 10.00 elementari e ore 11.00 medie 38 Botta: ore 10.00 medie e ore 10.30 elementari ore 15.00 Actio liturgica a Sotto il Monte ore 20.30 Actio liturgica a Botta ore 20.30 via crucis a Sotto il Monte Sabato Santo Adorazione della croce al mattino preghiera per i bambini: ore 10.00 Sotto il Monte e ore 10.30 Botta BENEDIZIONE DELLE UOVA ore 11.00 Sotto il Monte e ore 11.00 Botta Veglia Pasquale e battesimi Domenica SANTA PASQUA Domenica 15 marzo STATIO QUARESIMALE Sabato 21 marzo, ore 16.30 PRIMA CONFESSIONE alla Botta Sabato 28 marzo, ore 17.30 PRIMA CONFESSIONE a Sotto il Monte Domenica 22 marzo MARCIA: “So e giò per i strade e i senter de sota ol mut” Mercoledì 25 marzo PRECETTO PASQUALE FORZE ARMATE DELLA PROV. DI BERGAMO da domenica 22 a sabato 28 marzo FRATERNITÀ GIOVANI (Fontanella) da sabato 18 a mercoledì 22 aprile PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE IN POLONIA 035 794840 035 794840 035 79 035 794840 STATIO QUARESIMALE 15 MARZO 2015 pellegrinaggio penitenziale di quaresima AL MONASTERO DI CLAUSURA DELLA BERNAGA A PEREGO (LC) IL PROGRAMMA: Ore 8.00 Ritrovo e partenza dalla chiesa di S.ta Maria in Brusicco. Cammino a piedi verso Perego, nel territorio di Rovagnate PRANZO AL SACCO ALL’ORATORIO DI PEREGO Ore 14.30 Testimonianza della suore di clausura ore 15.30 Celebrazione eucaristica ore 16.30 Partenza per il rientro con i pullman Per chi volesse raggiungerci nel pomeriggio, partenza dei pullman: ore 13.45 dalla Botta (parcheggio cimitero) ore 13.50 Sotto il Monte (parcheggio Comune) È POSSIBILE ARRIVARE ANCHE CON MEZZI PROPRI QUOTA DI PARTECIPAZIONE: - Per i pellegrini che percorrono il cammino a piedi e tornano in pullman: 5 € - Per i pellegrini che effettueranno andata e ritorno in pullman: 6 € - Per i pellegrini che si organizzano con i propri mezzi: gratis ISCRIZIONI: oratorio di Sotto il Monte e Botta casa del Pellegnino, segreteria parrocchiale