marzo/aprile 2015 - n° 1 - Parrocchia di Sotto il Monte Parrocchia di

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marzo/aprile 2015 - n° 1 - Parrocchia di Sotto il Monte Parrocchia di
MARZO/APRILE 2015 - N° 1
SOTTO IL MONTE
GIOVANNI XXIII
COMUNITÀ PARROCCHIALE
DI SOTTO IL MONTE E BOTTA
Nuova edizione
INFORMAZIONI
PERIODICO BIMESTRALE della Parrocchia di
Sotto il Monte e Botta. Supplemento a
“L’Angelo in Famiglia”- Bergamo
DIREZIONE, REDAZIONE,
AMMINISTRAZIONE:
Parrocchia San Giovanni Battista
viale Pacem in Terris
Sotto il Monte Giovanni XXIII
Parrocchia del Sacro Cuore di sant’Egidio
GRUPPO REDAZIONE
(impaginazione, coordinamento e copertina)
Monsignor Claudio Dolcini, don Leonardo
Zenoni, Sara Bolognini, Massimo Bolognini,
Carlo Ballistreri, Letizia Previtali, Simona Villa,
Sara Turani.
Fotografie di Silvio Scarsi e fotoidee studio fotografico Carvico
ABBONAMENTO ANNUALE 15,00 €
STAMPA: Ingraphic - Casazza (BG)
TELEFONI...IN COMUNITÀ
BOTTA
Feriale:
Prefestiva:
Festiva:
Parroco:
Mons. Claudio Dolcini ....... tel. 035 791412
[email protected]
Vicario Parrocchiale:
Don Leonardo Zenoni ....... tel. 035 793912
[email protected]
Don Egidio Pellegrini
Don Angelo Longaretti
Segreteria Parrocchiale:
Sotto Il Monte....................... tel 035 791146
Orari: da lunedì a venerdì (escluso festivi)
dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15.00 alle 17.00
Botta
Orari: aperta il giovedì dalle 15.00 alle 17.30
P.I.M.E .................................. tel 035 791101
Casa Museo Ca’ Maitino ...... tel 035 792956
Casa del Pellegrino ............. tel 035 4360046
Scuola materna:
Sotto il Monte ....................... tel 035 791294
Botta ..................................... tel 035792700
ORARI SANTE MESSE
SOTTO IL MONTE
Feriale:
8.00 - 9.00 (Brusicco) - 10.00
16.00
Prefestiva: 16.00
Festiva:
7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30
16.00 - 17.30 - 19.00
11.00 (presso P.I.M.E)
17.00
18.00
8.00 - 10.30
COMUNIONE AMMALATI
Chi desidera ricevere l’eucarestia domenicale
a casa è invitato a contattare il parroco o la
segreteria Parrocchiale.
È possibile richiedere anche la visita a ospedalizzati o dirigenti in case di cura.
PRENOTAZIONE AULE NEGLI ORATORI
Chi desiderasse prenotare una sala in oratorio
per festeggiare un compleanno o richiedere
un’aula per assemblee, riunioni condominiali
o altro, ci si può rivolgere alla segreteria dell’oratorio o al numero 339 1550535 per Sotto il
Monte e 349 4524398 per Botta
BATTESIMI 2015
È bene concordare la data del battesimo almeno un mese prima.
Se i genitori informano la nascita dei bambini
verrà annunciata col carillon dell’Ave di Lourdes la domenica alle ore 15.00
AAA COLLABORATORI CERCASI
La nostra redazione non è gelosa del proprio
lavoro e invita chiunque ami scrivere o s’intenda di grafica ad unirsi a noi!
CONTATTACI O INVIA I TUOI ARTICOLI
ALL’INDIRIZZO E-MAIL:
[email protected]
INFORMAZIONI
INDICE
CALENDARIO LITURGICO ...................... 2-4
EDITORIALE
- Il tempo, grande pedagogo .................. 5-6
IN PARROCCHIA
- S. messa presieduta dal card. Orlando
Beltran Quevedo .................................. 7-8
- Santa messa per i bambini battezzati lo
scorso anno e le loro famiglie.................... 9
- Giornata degli ammalati ..........................10
- Ritiro quaresimale dei catechisti ..............11
- A proposito di Sindone ......................12-13
DIOCESI
- Cammini diocesani di quaresima
Pasqua 2015 .................................... 31-32
RUBRICA CONSACRATI
- Sr. Zefirina Mapelli ............................. 32-33
MONDO OGGI
- Intervista a Giuseppina Chiappa ........34-36
NELLE NOSTRE FAMIGLIE ................. ..... 37
PROSSIMI APPUNTAMENTI .....................38
ORATORIO
- Tra passato e futuro...
il carnevale 2015 ..............................14-16
- Una settimana come poche...
festa di don Bosco ........................... 17-18
- Dilettanti allo...sbaraglio .....................19-20
- Vincitori del concorso:
#buonanotte don Bosco ....................21-22
- Un ampio sguardo educaticativo
per i nostri oratori ..............................23-24
SCUOLA MATERNA
- Carnevale a scuola ........................... 25-26
SAN GIOVANNI XXIII
- I bambini alla scoperta di
papa Giovanni .................................. 27-28
- “La comunicazione al Concilio” ......... 28-29
- I rapporti di papa Giovanni con la comunità
di Taizè e le chiese della riforma......... 29-30
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CALENDARIO LITURGICO - MARZO E APRILE
CALENDARIO
LITURGICO
DOMENICA 1 MARZO
Seconda domenica di Quaresima.
- Ritiro catechisti a Sotto il Monte e Botta
- h 11.30 Battesimi a Sotto il monte
LUNEDÌ 2 MARZO
- h 20.30 Lectio divina a Sotto il Monte
MERCOLEDÌ 4 MARZO
- h 21.00 Corso lettori a Sotto il Monte
VENERDÌ 6 MARZO
Primo venerdì del mese
- h 15.00 adorazione eucaristica a
Sotto il Monte
- h 16.00 adorazione eucaristica a Botta
- h 20.30 via crucis in entrambe le parrocchie
SABATO 7 MARZO
- h 18.00 battesimi a Botta
- ritiro corsi fidanzati
- h 20.30 adorazione eucaristica per la pace
a Sotto il monte
- h 19.30 cena per la festa della donna
oratorio Sotto il Monte
DOMENICA 8 MARZO
Terza domenica di Quaresima
LUNEDÌ 9 MARZO
- h 20.30 Lectio divina a Sotto il Monte
MERCOLEDÌ 11 MARZO
- h 20.30 rosario meditato e processione
con i flambeaux a Sotto il Monte
GIOVEDÌ 12 MARZO
- h 16.10 preghiera quaresimale per i
bambini a Sotto il Monte
2
- h 21.00 corso lettori a Sotto il Monte
VENERDÌ 13 MARZO
- h 15.30 via crucis a Sotto il Monte
- h 20.30 via crucis in entrambe le parrocchie
SABATO 14 MARZO
- h 19.00 gruppo famiglia
- h 20.30 corso fidanzati
- Ritiro adolescenti
DOMENICA 15 MARZO
Quarta domenica di Quaresima.
- Statio quaresimale al santuario di
Monte Vecchia (lc)
- Ritiro adolescenti
Sospeso il laboratorio liturgico in entrambe le
parrocchie
LUNEDÌ 16 MARZO
- h 20.30 Lectio divina a Sotto il Monte
MERCOLEDÌ 18 MARZO
- h 20.30 incontro catechisti a Sotto il Monte
GIOVEDÌ 19 MARZO
- h 16.10 preghiera quaresimale per i
bambini a Sotto il Monte.
- h 21.00 corso lettori a Sotto il Monte
VENERDÌ 20 MARZO
- h 15.30 via crucis a Sotto il Monte.
- h 20.30 via crucis in entrambe parrocchie.
SABATO 21 MARZO
- h 11 matrimonio a Brusicco:
Russo-Inversini.
- h 16.30 prime confessioni a Botta.
- h 20.30 corso fidanzati.
DOMENICA 22 MARZO
Quinta domenica di Quaresima.
- Corsa podistica a Sotto il Monte,
sospeso il laboratorio liturgico
- Ritiro bambini prima confessione di
Sotto il Monte.
LUNEDÌ 23 MARZO
- h 20.30 lectio divina a Sotto il Monte
MARTEDÌ 24 MARZO
- Giornata di preghiera per i Martiri
- h 20.45 incontro catechisti a Botta
MERCOLEDÌ 25 MARZO
Festa dell’ annunciazione a Maria.
- Precetto Pasquale delle forze armate della
provincia di Bergamo. Presenti l’ ordinario
militare e il nostro vescovo Francesco
- h 20.30 confessioni interparrocchiali
adolescenti e giovani a Botta
- h 21.00 corso lettori a Sotto il Monte
GIOVEDÌ 26 MARZO
- h 16.10 preghiera quaresimale per i
bambini a Sotto il Monte
VENERDÌ 27 MARZO
- h 11.00 matrimonio a Fontanella:
Gamba - Viganò
- h 15.30 via crucis a Sotto il Monte
- h 20.30 via crucis in entrambe le parrocchie
SABATO 28 MARZO
- h 17.30 prime confessioni a Sotto il Monte.
- h 20.30 corso fidanzati.
DOMENICA 29 MARZO
Domenica delle Palme.
- h 9.30 Ca’maitino benedizione degli ulivi e
processione verso la parrocchia
- h 10.00 Botta benedizione delle Palme in
oratorio e processione verso la parrocchia
LUNEDÌ 30 MARZO
Lunedì santo
- h 20.30 messa e scambio degli auguri con i
volontari delle due parrocchie e dell’
associazione Papa Giovanni XXIII a Sotto il
Monte
MARTEDÌ 31 MARZO
- h 14.45 confessioni medie a Sotto il Monte
- h 16.00 confessioni elementari a Sotto il
Monte
MERCOLEDÌ 1 APRILE
Mercoledì Santo
- h 16.45 confessioni bambini e ragazzi Botta
GIOVEDÌ 2 APRILE
GiovedÌ Santo
- h 16.00 e 20.30 messa a Sotto il Monte
- h 20.30 messa a Botta
Nella notte adorazione eucaristica nelle due
parrocchie
VENERDÌ 3 APRILE
Venerdì Santo
- Adorazione eucaristica al mattino in
entrambe le parrocchie
- h 15.00 Actio liturgica della morte del
Signore a Sotto il Monte
- h 20.30 via crucis a Sotto il Monte
- h 20.30 Actio liturgica a Botta
SABATO 4 APRILE
Sabato Santo
- Al mattino adorazione della croce in
entrambe le parrocchie
- h 11.00 benedizione delle uova a
Sotto il Monte
- h 11.00 benedizione delle uova a botta
- Veglia Pasquale e battesimi in entrambe le
parrocchie
DOMENICA 5 APRILE
Domenica Santa Pasqua
LUNEDÌ 6 APRILE
“Lunedì dell’ Angelo”
- h 11 messa al canto
MARTEDÌ 7 APRILE
- Consiglio parrocchiale a Botta
VENERDÌ 10 APRILE
- h 15.00 adorazione eucaristica a
Sotto il Monte
SABATO 11 APRILE
- Anniversario della cinquantaduesima
publicazione Enciclica Pacem in Terris
- h 11.00 in chiesa parrocchiale a Sotto il
Monte matrimonio: Mina-Bolis
- h 20.30 Rosario meditato e processione
con i flambeaux.
Ripresa catechesi in entrambe le parrocchie
DOMENICA 12 APRILE
Domenica in albis
- Presentazione del cre in seminario per gli
animatori
VENERDÌ 17 APRILE
- h 15.00 adorazione eucaristica a
Sotto il Monte
3
SABATO 18 APRILE
- Partenza del pellegrinaggio in Polonia
- h 19 gruppo famiglia a Sotto il Monte
DOMENICA 19 APRILE
- Ritiro prime comunioni in entrambe le
parrocchie
LUNEDÌ 20 APRILE
- Inizio fraternità adolescenti
MERCOLEDÌ 22 APRILE
- Conclusione pellegrinaggio in Polonia
VENERDÌ 24 APRILE
- h 15.00 adorazione eucaristica a
Sotto il Monte
SABATO 25 APRILE
Anniversario della liberazione
- Ritiro terza media
DOMENICA 26 APRILE
- h 16.00 messa per il primo anniversario
della canonizzazione di San Giovanni XXIII
- Ritiro terza media
LUNEDÌ 27 APRILE
Primo anniversario della canonizzazione di
San Giovanni XXIII
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EDITORIALE
IL TEMPO,
GRANDE PEDAGOGO
Sono convinto che il tempo sia un buon educatore. Sono convinto che il tempo sia il miglior
criterio per mettere ordine nella vita. Il tempo
ci avvolge, il tempo ordina le cose create, organizzando le priorità e le urgenze. La vita del
campo risente immediatamente del tempo:
sono le stagioni a dettare i tempi della semina e della raccolta; ogni stagione è favorevole
per qualcosa, meno per qualcos’altro. C’è un
tempo per apprendere e studiare e un tempo
per mettere a frutto le conoscenze, impossibile il contrario. E c’è un tempo per innamorarsi, un tempo per decidersi, un tempo per
metter su famiglia e, più avanti, un tempo per
raccontare aneddoti e ricordi ai propri nipoti:
anche qui non è possibile l’inverso. Il tempo
regola anche la nostra salute: le mamme ci
mettevano in guardia dal fare il bagno per un
certo tempo dopo pranzo: doveva passare
del tempo prima di immergerci. E se non passi del tempo a letto per curare certe malattie,
perché “non hai tempo”, il risultato è il rischio
di una ricaduta o di un peggioramento: ci vuole tempo anche per guarire, ci vuole tempo
anche per la salute.
Una volta c’era un tempo per mettere al mondo dei figli: la natura, finito quel tempo, non
era più generosa per maternità più adatte a
essere nonne che madri. Oggi la scienza,
che “ha fatto passi da gigante anche in questo campo” , può dare la gioia della maternità
anche a donne e relativi compagni che – diciamo così – non hanno più l’età. Col rischio
che, crescendo, i pargoli avranno a che fare
con degli anziani piuttosto che con dei genitori intraprendenti. Mi ricordo che da piccolo il
pomeriggio era consacrato ai compiti la prima
parte; la seconda – a un orario convenzionato
– ci si ritrovava in molti nelle strade, all’oratorio, nel cortile del vicino o talvolta a casa sua,
per giocare insieme. E la tv – per quelli come
me che hanno una certa età – era “quella dei
ragazzi”: un tempo determinato di televisione,
della durata generalmente non di oltre un’ora. Anche lo svago era regolato dal tempo. E
anch’io ho fatto in tempo a dare un anno del
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mio tempo per il servizio allo Stato nella leva
militare: un tempo per il servizio alla Nazione,
un tempo – a seconda delle circostanze – per
crescere o per deviare. Comunque un tempo
per confrontarsi e per mettersi alla prova.
E così potremmo andare avanti ancora molto, ricercando e ritrovando l’azione del tempo
nella vita degli uomini e della società. Ma basti
non dimenticare che anche le prime battute
all’interno del libro sacro della Bibbia, quelle
della creazione del mondo, a farla “da padrone” è proprio il tempo: chi ha cercato di dare
una spiegazione al creato, a partire da Dio, ha
utilizzato la categoria del tempo: la creazione
avviene in un tempo, determinato, contingentato, distinto: sei giorni. Lasciando tuttavia un
ultimo giorno, il settimo, per la contemplazione e la gioia. Nella vita dell’uomo c’è un tempo
per trasformare il creato con il lavoro, e c’è un
tempo per la ri-creazione, per la contemplazione, per condividere più a fondo il pensiero
e il progetto di Cristo.
Non val la pena stravolgere il tempo, capovolgerlo, annullarne certe parentesi, certe logiche
legate al tempo che scorre: se sei anziano e
non hai le forze, per forza devi lasciarti aiutare;
se sei robusto, forte, allora il tempo devi investirlo al meglio, per il bene tuo e di tutti.
Ogni anno la Chiesa ci regala la Quaresima,
“un tempo” per il tagliando della nostra vita di
fede. È vero, non c’è solo la Quaresima: c’è
anche l’Avvento, il tempo di Natale e quello
Pasquale, e poi le novene, i tridui, le giornate particolari. La Quaresima, tuttavia, per quel
6
suo clima di silenzio, di penitenza, di impegno
concreto nel digiuno o in qualche sacrificio ha
maggiormente il calibro di un tempo per ritrovare noi stessi: noi stessi davanti a Dio.
Non lasciamocela dunque scappare questa
occasione quest’anno. Non diciamo: sì va
beh, sono cose che si facevano una volta,
non cadiamo nel conformismo qualunquista
che appiattisce tutto: storia, tradizione e memoria. Non lasciamoci vincere dalla pigrizia,
perché questo tempo c’è oggi, e poi non c’è
più. La Pasqua, tempo di gioia che illumina
il resto dell’anno si alimenta del silenzio della Quaresima: il silenzio delle parole, il silenzio
delle cose, il silenzio del cibo, il silenzio della
fatica feconda nel resistere al fascino ostinato
e incalzante delle nostre voglie e delle nostre
abitudini.
La Quaresima è un’ottima palestra dello spirito: si sa, in palestra si fatica, ma, col tempo,
ogni muscolo e ogni parte del corpo ne ha
beneficio, anche il cervello.
Approfittiamo allora di questo tempo di grazia
per mettere ordine nella nostra vita, con quegli strumenti che la Chiesa ha ritenuto sempre
efficaci e che Gesù stesso ha lui stesso praticato in continuazione: preghiera, penitenza,
digiuno e misericordia.
Ci vedremo a Pasqua e, se non avremo sprecato questo tempo, sicuramente ci scambieremo buone novità.
Buona quaresima.
Don Claudio
IN PARROCCHIA
S. MESSA PRESIEDUTA DAL
CARD. ORLANDO BELTRAN QUEVEDO
Nel santuario di Sotto il Monte sabato 24 gennaio, vigilia dell’anniversario dell’annuncio del
Concilio da parte di papa Giovanni (Basilica
di S. Paolo Fuori le mura, 25 gennaio 1959),
ha presieduto la celebrazione eucaristica delle
ore 16.00 il cardinal Orlando Beltran Quevedo, arcivescovo metropolita di Cotabato nelle
Filippine. Questa visita in Italia è stata dovuta
al Festival religioso filippino che quest’anno
ha avuto Bergamo come capitale. Trovandosi nella terra di papa Giovanni, Sua Eminenza
ha voluto recarsi nel paese natale del grande
santo che fin dalla sua giovinezza ha rappresentato un grande modello di santità e a cui
ha guardato con intensa ammirazione lungo
tutto il suo ministero sacerdotale e episcopale. Dopo aver incontrato il cardinale Capovilla,
l’arcivescovo ha presieduto la S. Messa animata dai fedeli filippini. La celebrazione si è
svolta in inglese, accompagnata nel momento dell’omelia dalla traduzione simultanea di
una giovane filippina che da anni abita in Italia.
Nell’omelia il cardinale ha invitato i fedeli a seguire Gesù con tutto il cuore senza temere la
persecuzione o il fallimento: «forti dell’esempio di quanti ci hanno preceduto - ha ricordato il presule - non dobbiamo temere di credere
e manifestare la presenza reale del Regno di
Dio». Il cardinale ha anche ricordato, non senza una profonda commozione, l’esempio di
grande fede e umanità ricevuto dai missionari
bergamaschi del Pime che con la loro vita e la
loro dedizione hanno contribuito a propagare
il vangelo di Cristo nelle Filippine.
Al termine della celebrazione, l’assemblea ha
assistito a una danza-preghiera che la comunità filippina residente in Austria ha voluto offrire al cardinale e ai sottomontesi: splendido
esempio di interculturalità e fraternità, segno
di quanto la fede possa essere, al di là delle
singole differenze locali, l’unico autentico spirito dell’umanità. Di tutto questo - ne siamo
certi - papa Giovanni ne era profondamente
convinto e la celebrazione vissuta in santuario alla vigilia dell’anniversario dello storico
annuncio che cambiò il volto della Chiesa ha
rappresentato un bellissimo modo per onorare quel giorno. Siamo grati di tutto ciò anche a
don Rizzi, direttore dell’ufficio Migrantes della
nostra diocesi, che ha reso possibile questo
felice incontro di culture religiose nel segno e
nel ricordo del Santo della fraternità.
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IN PARROCCHIA
SANTA MESSA PER I BAMBINI BATTEZZATI
LO SCORSO ANNO E LE LORO FAMIGLIE
Domenica 25 gennaio alla Santa Messa delle
10,00, a cui partecipa buona parte della Comunità, abbiamo ricordato i bambini battezzati lo scorso anno e don Claudio ha chiesto a
noi, componenti del Gruppo Famiglie, di organizzare la celebrazione.
Sono stati invitati tutti i 29 bambini battezzati e
le loro famiglie a ripercorrere i gesti fondamentali del rito del battesimo: le promesse, alla
sequela di Gesù; la luce, accesa al cero Pasquale; l’ acqua, attinta al fonte battesimale.
Era presente poco più della metà dei bambini,
molti a casa con febbre, varicella, gastroenteriti e quant’ altro, ma è stato bello sentire in
chiesa i loro pianti e vedere i genitori farsi in
quattro per tenerli buoni.
Questa celebrazione è l’occasione per ricordarsi sempre del grande dono che Dio ci fa
potendolo chiamare “Padre”, entrando a far
parte della Sua Famiglia e per far sentire che
c’ è una comunità che accoglie.
Dopo la Messa ci siamo ritrovati all’ oratorio
per un breve incontro di conoscenza e condivisione.
Ci siamo poi dati appuntamento per una domenica pomeriggio di maggio per una breve
passeggiata dall’ oratorio al Santuario delle
Caneve per una preghiera insieme, affidando i
bimbi alla Madre del Signore.
Gruppo Famiglia
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IN PARROCCHIA
GIORNATA DEGLI
AMMALATI
Le nostre due parrocchie hanno celebrato
quest’anno la giornata dell’ammalato in tre
momenti.
Lunedì 9 febbraio il Dottor Fabrizio Roncalli ha
intrattenuto un folto e interessato pubblico in
oratorio sul tema “Invecchiare in salute”. Molti
i consigli e le attenzioni per la prevenzione di
alcune malattie tipiche dell’età e per non arrivare “impreparati” alla vecchiaia. Lo ringraziamo per il suo intervento, molto apprezzato.
Mercoledì 11 febbraio nella chiesa di Sotto il
Monte molte persone ammalate o avanti con
gli anni hanno chiesto che fosse loro amministrato il Sacramento dell’Unzione degli infermi. In una celebrazione molto partecipata
e curata è stato amministrato il Sacramento,
chiedendo a Dio abbondanza di fede e di speranza nell’affrontare la malattia e le forze che
diminuiscono. Don Claudio ha commentato
le parole che la Madonna ha rivolto a Santa
Bernadette nelle apparizioni a Lourdes, particolarmente la frase “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”.
La malattia, come le altre fatiche che si sperimentano in vita aprono la via alla ricerca di
una felicità che evidentemente questo mondo
non riesce a dare. Nella fede si trova la risposta alle nostre domande più profonde, anche
quelle sul male.
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La giornata si è conclusa con la preghiera del
Rosario meditato e con la processione con i
flambeaux nel giardino della pace. Anche a
questo momento, sono molte le persone che
vi hanno partecipato, alcune provenienti anche da fuori Parrocchia.
Un grazie a chi ha preparato e reso possibile
questi momenti significativi per le nostre due
comunità.
IN PARROCCHIA
RITIRO QUARESIMALE
DEI CATECHISTI
Domenica 1 marzo a Fontanella si è tenuto il
consueto ritiro di quaresima per tutti i volontari delle due parrocchie. Un ritiro è sempre un
momento molto significativo per la fede e per
il proprio cammino personale. Chi vi ha partecipato è stato molto soddisfatto; abbiamo
chiesto a una persona di scrivere un pensiero.
Lo pubblichiamo volentieri.
Oggi pomeriggio ho partecipato al ritiro dei
catechisti. Io non faccio parte del gruppo,
ma i nostri sacerdoti han consigliato a tutti di
parteciparvi così, con mia grande curiosità ed
entusiasmo, ho deciso di andarci.
E’ stato un bellissimo pomeriggio: Don Leonardo ci ha fatto riflettere su due brani del
Vangelo di Luca che erano rispettivamente il
brano delle tentazioni di Gesù nel deserto (4.113) ed il brano del “buon ladrone” (23.33.43),
dandoci vari spunti e consegnandoci poi un
libretto da Lui preparato. Ci ha infine chiesto
di continuare a casa la lettura e la riflessione.
Verso le 19.30 il tutto si è concluso con l’esposizione del Santissimo e la Benedizione:
qualcuno è tornato a casa, mentre altri si sono
fermati a cena (tra quest’ultimi c’ero anche io).
Ci hanno poi raggiunto anche Don Claudio,
Don Angelo e Don Anand.
Il tutto si è svolto in un clima sereno e gioioso
e un’esclamazione esce spontanea dal mio
cuore: CHE BELLO!!!
Grazie dell’opportunità che mi è stata data.
Un’infiltrata,
Anna
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IN PARROCCHIA
A PROPOSITO DI
SINDONE
In vista del pellegrinaggio a Torino per l’ostensione della Sacra Sindone, abbiamo a chiesto
a Andrea Robert, profondo conoscitore del
tema, di introdurci alla complessa riflessione
riguardante il sacro lino conservato nel duomo
di Torino. Sarà anche nostro ospite una sera
per approfondire la questione.
In occasione del bicentenario della nascita di
don Bosco, fondatore dell’oratorio per come
lo viviamo nella nostra realtà, la diocesi di Torino ha concesso l’ostensione straordinaria
della Sindone. Tutti noi sappiamo di cosa si
parla quando la sentiamo nominare… eppure
esiste anche parecchia confusione attorno al
tema. Cos’è la Sindone? Per qualcuno è la
prova della resurrezione di Gesù; per altri è un
falso medievale; altri non si sono nemmeno
posti il problema. In preparazione al pellegrinaggio a Torino le nostre due parrocchie organizzano una serata di presentazione per far
chiarezza sull’argomento (la data è ancora da
definire). Innanzitutto una premessa: bisogna
evitare ogni forma di estremismo, sia quello
razionalista che quello fideista. Per noi che
crediamo, la Sindone non è la prova della resurrezione di Gesù e non è nemmeno un falso
medievale da liquidare semplicisticamente. È
qualcosa che sta nel mezzo e al tempo stesso
va oltre queste gabbie concettuali: la Sindone
è un segno.
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Nel linguaggio teologico il segno è una realtà
che indica una direzione, un po’ come i cartelli
stradali: i miracoli di Gesù, ad esempio, non
sono una prova della sua divinità. Nei vangeli
il binomio “miracolo-conversione” non è affatto automatico proprio perché il miracolo presuppone la fede dell’uomo: se uno non crede,
Gesù ha le mani legate e non può fare nulla
(Mc 6,1-6). Il miracolo non ti obbliga a credere: ti invita a credere. Così è per la Sindone.
Non obbliga a credere ma al tempo stesso,
davanti a quell’immagine impressa, fa nascere nel cuore dell’uomo una domanda su se
stesso e su Dio. È un segno, rimandando a
qualcosa di più grande.
È curioso notare come nei vangeli canonici la
resurrezione non sia mai raccontata. La storia
di Gesù finisce con la deposizione nel sepolcro
e riprende con le apparizioni del Risorto: tra i
due c’è una continuità perché il Risorto è quel
Gesù crocifisso, ma dal venerdì alla domenica
i vangeli tacciono, non dicono una parola. È
il silenzio del sabato santo. Colmare questo
vuoto sarà un’esigenza dei cosiddetti vangeli
apocrifi, dove si possono leggere descrizioni
grandiose di angeli che scendono dall’alto per
portar fuori dal sepolcro un uomo con la testa che oltrepassa i cieli, seguito da una croce splendente. La liturgia cattolica invece ha
conservato questo aspetto del silenzio, della
contemplazione, del mistero che non può es-
sere descritto perché è una realtà che va oltre
le capacità umane. Nell’Exultet, il grande testo
della veglia pasquale, l’unico testimone della
resurrezione è la notte. “O notte veramente beata, tu sola hai meritato di conoscere il
tempo e l’ora nella quale Cristo è risorto dagli
inferi!” È il silenzio in cui l’uomo dorme e Dio
agisce: dalla creazione della donna da una
costola di Adamo dormiente fino alla nascita
di Gesù, di notte, in una mangiatoia. Così anche per la resurrezione.
Giovanni racconta che il discepolo amato,
correndo al sepolcro, «vide e credette» (Gv
20,8). Non ci viene detto cosa vide: l’evangelista si sofferma sulle bende e sul sudario.
Guardandole, è scattato qualcosa che ha
portato il discepolo a credere anche senza
aver visto il Risorto. È questo il valore del segno. È con questa predisposizione che noi
vo-gliamo guardare alla Sindone. Tutte le immagini e i dipinti non provocano in noi quella
sensazione che ci dà quel telo: lì la curiosità
diventa domanda, domanda dell’uomo e domanda di Dio. Davanti alla Sindone siamo riportati indietro in quella notte di duemila anni
fa e siamo condotti alla presenza di Qualcuno
di grande. Prendendola seriamente, non la si
può guardare solo con l’interesse accademico dello studioso o con la curiosità del turista,
così come non si possono leggere i vangeli
come se fossero una semplice storia. E così
come noi interroghiamo i vangeli e ci facciamo
interrogare da loro, allo stesso modo contemplando la Sindone domandiamo e ci sentiamo
domandare. Ci ren-diamo conto che osservando quel volto siamo rimandati ad una realtà più grande, a quella realtà che è da sempre
la grande domanda dell’uomo: Dio. «Chi ha
visto me, ha visto il Padre» (Gv 14,9).
La Sindone allora può essere un’occasione
per tutti noi per tornare al cuore della fede cristiana. L’invito è ovviamente quello di partecipare all’incontro per poter andare a Torino
con le domande giuste da rivolgere a quel testimone silenzioso.
Andrea Robert
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ORATORIO
TRA PASSATO E FUTURO...
IL CARNEVALE 2015
Risate, scherzi, chiacchiere, coriandoli, stelle
filanti e strade ricoperte di mille colori: questi sono gli elementi che in un Carnevale non
possono assolutamente mancare.
Così è stato per i nostri oratori di Sotto il Monte e Botta domenica 15 febbraio, ma qui c’era
qualcosa in più…i bambini e gli adulti si sono
trasformati da uomini dell’oggi a uomini del
passato e del futuro, seguiti a ruota da due
carri con ambientazioni davvero realistiche!
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Ed ecco che ai coriandoli si sono mischiati i
colpi di clava degli antenati e i capelli argentei
degli uomini del futuro…sembrava di essere
su un altro pianeta!
Come veri combattenti del passato e del futuro non ci siamo fatti intimorire dalle gocce di
pioggia che scendevano del cielo e, armati di
giacche ed ombrelli, ci siamo avventurati per
le vie del paese.
A fare da cornice a questa giornata di festa è
stato il delizioso profumo che si è sprigionato
nell’aria non appena le nostre mamme hanno iniziato a cuocere chiacchiere e frittelle per
ogni ciascuno di noi…una vera meraviglia per
gli occhi e per il palato.
E per finire, un ringraziamento va a tutti i ragazzi, mamme, papà e nonni che hanno reso
possibile questa fantastica giornata, in particolare a quanti hanno lavorato per più di un
mese alla realizzazione degli abiti e dei carri
… grazie mille!
Il lavoro di squadra è sempre senza tempo:
dal passato al futuro per rendere bello e gioioso il nostro presente!
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16
ORATORIO
UNA SETTIMANA COME POCHE...
FESTA DI DON BOSCO 2015
Quest’anno i nostri oratori hanno voluto ricordare la festa di Don Bosco con tante particolari iniziative.
“Basta che siate giovani perché vi ami”. Così
è iniziata questa intensa settimana: una frase
di Don Bosco che ha accolto tutti sulla soglia
dell’oratorio.
Gli appuntamenti sono iniziati già domenica
25 gennaio con uno spettacolo molto bello
intitolato “L’arca parte alle otto, l’esistenza di
Dio spiegata da tre pinguini”. Tutti pronti nella
chiesa di Botta, grandi e piccoli hanno seguito
con attenzione le avventure dei tre buffi protagonisti che tra neve, ghiacci e diluvi sono
riusciti a divertire e anche a far pensare … abbiamo trasformato in teatro la nostra chiesa
per far rivivere l’emozione del primo oratorio
di don Bosco.
Nei giorni successivi si è tenuto un importante incontro di formazione con il responsabile
diocesano degli oratori, don Emanuele Poletti:
con lui abbiamo riflettuto sul significato che il
cammino di unità pastorale ha per i nostri due
oratori, tracciando il ritratto della futura équipe di pastorale giovanile che a breve inizierà il
suo intenso lavoro.
Da non dimenticare l’impegno dei bambini e
dei ragazzi, durante tutta la settimana, per
creare le loro opere d’arte e partecipare al
concorso de “La buona notte di Don Bosco”,
con il quale sono stati premiati i migliori artisti delle nostre comunità: le opere sono state
splendide, degne dei migliori artisti!
Infine domenica 1° febbraio molte famiglie si
sono ritrovate insieme in oratorio per il tradizionale pranzo, un momento di convivialità e
allegria seguito da una ricchissima tombolata. Nel pomeriggio grazie all’impegno degli
animatori, sono stati organizzati dei fantastici giochi! Tutti i bambini si sono divertiti con
diverse prove di abilità, forza e coraggio per
recuperare i preziosissimi pezzi di un puzzle
misterioso. Solo alla fine, unendo tutti i pezzi,
ecco comparire il vero premio…
un ritratto del nostro caro Don Bosco che ci
ha permesso di vivere questa bellissima settimana!
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ORATORIO
DILETTANTI ALLO...
SBARAGLIO
“HO DECISO CHE MI BUTTERO’
E QUALCHE COSA COMBINERÒ”
Come di consueto anche quest’anno, durante la settimana di don Bosco, si è svolto
all’oratorio della Botta l’attesissimo spettacolo
“Stasera mi butto”.
Bambini, ragazzi, adolescenti e catechisti con
grande voglia e dedizione si sono messi in
gioco preparando i propri sketch con lo scopo
di far divertire tutto il pubblico. Nonostante il
poco tempo a disposizione, tutti i partecipanti
hanno saputo trasformare un normale sabato
sera in qualcosa di speciale e unico.
Quest’anno lo spettacolo ha visto coinvolti non solo i ragazzi della Botta ma anche gli
adolescenti di Sotto il Monte, che con il loro
impegno ed entusiasmo hanno reso questa
serata ancora più divertente.
La sesta edizione di “Stasera mi butto” ha
mostrato quanto i giovani siano fondamentali
per la nostra comunità; infatti anche nell’enorme e faticoso lavoro di organizzazione, dove
ovviamente non sono mancati gli imprevisti,
essi sono stati coinvolti a mettersi in gioco in
prima persona.
Dalla regia alla musica, dai tecnici alle presentatrici, per tutti c’è stato un faticoso lavoro che
ha dato i suoi frutti: vedere il salone dell’oratorio pieno di persone, sentire il forte interesse
mostrato dai genitori e dal pubblico e i loro
complimenti ci hanno reso fieri del lavoro fatto.
Gli sketch offrivano un’enorme varietà di rappresentazioni, dai balli dei piccoli di terza elementare, a “w la scuola”, dove la quarta elementare ci ha mostrato come la quotidianità
può essere trasformata in qualcosa di divertente. Non sono mancate, poi, le parodie dei
grandi programmi televisivi come ”L’ eredità”
con terza media e “Striscia la notizia” con i
ragazzi di prima superiore.
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“Il cruciverba” di prima media e lo “Speeddate” di terza e quarta superiore, semplici e
originali “botta e risposta” che i nostri piccoli
e grandi attori hanno inscenato con serietà e
nonchalance, senza mai cedere alla tentazione di ridere, hanno fatto divertire di gusto tutti
i presenti. Da ultimo non potevano ovviamente mancare riferimenti “non puramente casuali” alle nostre grandi guide con le loro buone
azioni di ogni giorno e con qualche piccola
gaffe. Si è passati dai problemi di microfono,
al primato della predica più lunga, dalle piccole discussioni sulle preferenza delle nostre
“signore” fino alla proclamazione della guida
più “modesta” che ha ricevuto come premio
un bel tapiro d’oro.
La giuria, dopo tanta fatica e indecisione, ha
premiato l’originalità e la simpatia della seconda superiore che, con la “Casunselada” si è
aggiudicata il primo posto; al secondo e terzo
posto si sono piazzati rispettivamente, la prima superiore con “Striscia la notizia” e la terza
media con “L’eredità”.
Un grande applauso va anzitutto a tutti i partecipanti e agli organizzatori che hanno reso
possibile questa bella serata ma è doveroso
ringraziare anche a tutti coloro che ci hanno
sostenuti e motivati per la buona riuscita dello
spettacolo.
Sara Turani
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ORATORIO
ORATORIO
I VINCITORI DEL CONCORSO:
#BUONANOTTE DON BOSCO
“LA BUONANOTTE DI DON BOSCO”
La prima edizione del concorso ha visto impegnati i ragazzi delle medie e delle elementari
di ambedue le parrocchie. Dopo tanta fatica
e indecisione, ecco i vincitori e le loro opere
d’arte delle medie!
FOTO 1
1° CLASSIFICATO
FEDERICO ANGELONI - Sotto il Monte
FOTO 2
2° CLASSIFICATO
ALICE CORTI - Sotto il Monte
FOTO 3
3° CLASSIFICATO
ANGELONI GABRIELE - Sotto il Monte
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“LA BUONANOTTE DI DON BOSCO”
Ed ora è il turno della classifica dei ragazzi
delle elementari!
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FOTO 4
1° CLASSIFICATO
SARA ANGELONI - Sotto il Monte
FOTO 5
2° CLASSIFICATO
GIULIA DONVITO - Sotto il Monte
FOTO 6
2° CLASSIFICATO
DAVIDE BINDA - Botta
FOTO 7
3° CLASSIFICATO
GIOVANNI CARAVINA - Sotto il Monte
ORATORIO
UN AMPIO SGUARDO EDUCATIVO
PER I NOSTRI ORATORI
L’INCONTRO CON DON
EMANUELE POLETTI
In occasione della Settimana dell’Oratorio per
la festa di San Giovanni Bosco, ai nostri due
oratori è stato chiesto di interrogarsi seriamente riguardo importanti tematiche inerenti
l’Oratorio e tutte le dinamiche ad esso correlate; in questa riflessione siamo stati aiutati
da Don Emanuele Poletti, direttore dell’UPEE
(Ufficio Pastorale Età Evolutiva) e coordinatore
degli oratori della Diocesi di Bergamo.
Don Emanuele, che per il suo incarico offre
indicazioni e suggerimenti pastorali in molti
oratori e realtà simili, non solo in bergamasca
ma in tutta Italia, ha sottolineato in primis la
forza travolgente degli Oratori di Bergamo, realtà ineguagliabile in altre Diocesi, anche lombarde.
Per cogliere razionalmente il profondo cambiamento a cui i nostri oratori - ma non solo
i nostri - sono chiamati è necessario, sottolinea Don Emanuele, prendere consapevolezza
del cambiamento che ha interessato la nostra
società negli ultimi anni e, di conseguenza, il
modo di vivere la famiglia e l’intera vita sociale: i punti di ritrovo (per famiglie e ragazzi) e i
riferimenti di valore sono molto cambiati. Questo mutamento comporta pertanto anche un
diverso stile di partecipazione alla vita parrocchiale e oratoriana.
Ci si chiede: «Come mai è avvenuto tutto questo? E come si può far fronte a questa nuova
situazione antropologica e pastorale?
L’oratorio, e la parrocchia più in generale, sta
cambiando il suo disegno d’intervento e, forse, proprio grazie a questo nuovo panorama,
la Chiesa è chiamata a tornare sempre più alla
sua origine, recuperando il suo genuino carattere educativo.
Per questo il Vescovo ha chiesto agli Oratori
dell’intera diocesi di procedere alla creazione
di un’équipe educativa che prenda in mano le
dinamiche educative e formative dell’oratorio.
Molti oratori - i nostri compresi - sono ancora
molto “doncentrici”: idee, proposte, iniziative,
interventi “nascono” dal don che, da molti,
è considerato ancora come direttore unico
dell’oratorio e, in un’ultima analisi, come il solo
educatore della comunità cristiana.
Non è più questa la via da seguire.
Il compito fondamentale dell’équipe, formata
da giovani adulti (mamme e papà) che hanno a cuore la dimensione educativa dell’oratorio e che condividono un’adeguata visione
cristiana dell’uomo, sarà quello di “inventare”
attività e proposte a seconda delle necessità
rilevate e intercettate all’interno delle comunità pastorali, aiutando i sacerdoti a ben gestire
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la questione educativa, sempre in comunione e in reciproco ascolto.
Il pensiero dell’équipe non sarà tanto, o soltanto, una questione organizzativa o la ricerca di un’originalità aggregativa (che non è più
compito dell’oratorio - se mai lo è stato!), ma
essa volgerà il suo sguardo principalmente
alla grande questione dell’“educare con cura
pastorale”, ovvero intercettando i bisogni delle
nostre due parrocchie e mettendo in campo
alcune scelte pensate (e pregate!), perché siano educativamente interessanti e formatrici
per gli uomini e le donne che i nostri oratori
sono chiamati a far crescere, secondo il modello evangelico.
Procedendo secondo questa nuova modalità
di lavoro e di cooperazione interparrocchiale,
mentre l’équipe educativa porta avanti progetti e interventi pratici ed educativi all’interno
dell’oratorio, ai sacerdoti viene ridonato tempo prezioso - e oggigiorno assolutamente non
più trascurabile - per occuparsi della dimensione spirituale della vita oratoriana, perché
i giovani, e i ragazzi più in generale, seppur
timidamente sentono fortemente la necessità di avere qualcuno disposto ad ascoltarli, di
qualcuno che regala loro il suo tempo e che li
aiuta a crescere nella vita spirituale coltivando
la preghiera, la gioia dello stare insieme e del
parlare per affrontare serenamente anche i lati
più bui e nascosti della propria anima.
Questa è la nuova strada da seguire.
Una strada vincente di cooperazione e collaborazione verso una nuova crescita educativa.
Tecla Roncalli
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SCUOLA MATERNA
CARNEVALE
A SCUOLA
Durante la settimana precedente il carnevale,
i bambini della scuola dell’infanzia si sono divertiti, impiastricciati ed impegnati per la realizzazione dei loro costumi: tema del periodo
è quello del viaggio in Africa del nostro amico Felix, il coniglietto giramondo. Prendendo
spunto da un racconto africano ci siamo sbizzarriti nel mascherarci con materiali semplici e
variopinti, sacchetti colorati opportunamente
arricchiti di strisce, chiazze e orme, sono diventati splendidi babbuini, elefanti, zebre, giraffe e leoni. Tempere, colla e forbici e via...
anche le maschere sono pronte. Non manca
proprio nulla: entusiasmo ce n’è, di urla e risate è piena la scuola... che la festa di carnevale abbia inizio! Ed ecco i nostri bimbi pronti a
cimentarsi in giochi di abilità, coordinazione e
collaborazione, il tutto a suon di musica! C’è
chi c’entra il bersaglio superando abilmente il
misero punteggio ottenuto con fatica dall’impegnatissima insegnante, chi quasi fischiettando si guadagna un fantastico strike, chi
pesca pesciolini come il miglior nostromo che
ci sia, e ancora chi costruisce torri altissime
e chi, danzando, corre alla ricerca della tana
perduta. Bilancio della giornata sicuramente
positivo e scoppiettante, tra guancette rosse
per i balli e suoni di tromba, torniamo a casa
stanchi ma felici per aver condiviso nell’allegria un’altra splendida giornata insieme.
Le insegnanti
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SAN GIOVANNI XXIII
I BAMBINI ALLA SCOPERTA
DI PAPA GIOVANNI
L’ITINERARIO NEL GIARDINO
DELLA PACE CON I PIÙ PICCOLI
«Aiutare i bambini, i ragazzi, i giovani a conoscere e ad amare sempre di più il Signore
è una delle avventure educative più belle, si
costruisce la Chiesa!» Sono chiare le parole
pronunciate da Papa Francesco in occasione
del congresso internazionale sulla catechesi
del Settembre 2013.
Qualsiasi intervento, pensato per facilitare l’incontro tra il messaggio di fede della Chiesa e
le menti più giovani, assume un ruolo decisivo, poiché questo è il fondamento su cui progettare la comunità cristiana del domani. Da
diverso tempo la nostra Parrocchia di Sotto il
Monte tramite l’Associazione Papa Giovanni
accoglie questa importante sfida, sperimentando modalità nuove attraverso cui coinvolgere ed informare le scolaresche e le comitive
di ragazzi in visita alla nostra città.
Tra le maggior novità, la revisione del percorso
di scoperta delle virtù di San Giovanni XXIII a
seconda delle diverse fasce di età. L’itinerario,
pensato per avvicinare i bambini alla conoscenza del Santo, è strutturato in modo semplice ma profondo. I bambini delle elementari
e delle classi medie verranno introdotti a due
argomenti per nulla scontati: Cosa rappresenta la figura del Papa all’interno della Chiesa e
Chi sono realmente i Santi.
Il discorso esteso alle classi superiori entra
nel merito di alcuni eventi storici che hanno
accompagnato la vita di Giovanni XXIII. Un
modo per capire come è cambiata l’Italia nei
primi cinquant’anni del Novecento: le conseguenze della seconda rivoluzione industriale,
il ridimensionamento della mezzadria, preoccupazioni che trovano successivamente spazio nell’enciclica Mater et Magistra. Si aprirà
la dolorosa pagina dedicata all’olocausto.
Scoprendo l’impegno diplomatico profuso da
Roncalli per salvare la vita di moltissimi ebrei
durante il suo servizio come delegato apostolico in Turchia. Infine si ripercorrano le vicende
della crisi missilistica di Cuba e di come l’intervento di Papa Giovanni abbia scongiurato
l’ipotesi di una terza guerra mondiale.
Introduce il percorso per i più piccoli un breve filmato animato che, raccontando la vita di
Papa Giovanni, invita alla riflessione: perché
Roncalli considerava la sua infanzia povera
una “benedizione”? L’incontro dell’altro, so-
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prattutto del più bisognoso, regala uno sguardo ampio sul mondo, visto nelle sue ricchezze
e nel suo volto di miseria. Allo stesso modo si
vuole condurre i bambini a riflettere sul senso
della vocazione. Cosa vorranno fare da grandi? La risposta trovata dal giovane Roncalli è
una fonte d’ispirazione: diventare un prete e
servire la Chiesa.
L’itinerario prosegue con una passeggiata.
All’interno del giardino della pace scopriamo
le diverse tappe che accompagnano la lettura
della vita di San Giovanni XXIII. Frasi incise nel
pavimento di pietra e metallo scandiscono il
cammino, e ne sottolineano caratteristiche e
virtù.
A conclusione del percorso la possibilità di
compiere un gesto, semplice e intenso: portare la carezza del Papa a chi ne ha bisogno.
Una calamita raccoglie immagini, sentimenti,
preghiere, impegni che ognuno può collocare
su una delle 333 colonne in ferro che accompagnano il percorso nel Giardino della pace.
La visita al Santuario, della durata di un’ora
e mezza, prevede un iniziale momento di accoglienza, la proiezione del cartoon, l’itinerario nel Giardino della pace il gesto conclusivo
della calamita.
Anche da lontano è possibile vivere questa
esperienza, ricevendo direttamente a casa il
materiale didattico per la conoscenza della
persona di san Giovanni XXIII e la riflessione
sul suo pensiero.
“LA COMUNICAZIONE
AL CONCILIO”
Nell’ambito della ricorrenza del primo annuncio del Concilio Vaticano II, avvenuta nella basilica di San Paolo fuori le mura a Roma il 25
gennaio 1959 per bocca di Papa Giovanni,
abbiamo invitato il direttore del Centro Televisivo Vaticano, Mons. Dario Viganò, esperto
di comunicazione, e docente alla Pontificia
Università Lateranense. Sabato 24 gennaio,
al termine della solenne messa, celebrata dal
Cardinale Orlando Quevedo, delle Filippine,
Mons. Viganò ha presentato il tema Concilio
Vaticano II e comunicazione presso la sala civica. Molte le persone intervenute. Riportiamo
il sunto del suo discorso.
Dopo la descrizione della complessità del
contesto storico e religioso nel quale si colloca l’annuncio del Vaticano II (lo scenario geopolitico internazionale, il cambio di pontificato
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tra Pio XII e Giovanni XXIII, il cambio delle politiche tra i due blocchi, USA-URSS, e l’esperienza italiana del governo di centro-sinistra),
il Concilio si avvia con uno stile di pontificato
assolutamente nuovo e in un’epoca in cui, in
Europa e in Italia, si registra un cambio sociale reso evidente dai consumi culturali e dal
processo di sviluppo del sistema dei media.
Proprio lo sviluppo dei media porterà il Concilio a fare i conti con un modello di comunicazione a cui la Curia romana era poco abituata.
Papa Giovanni XXIII fa includere il documento
tra quelli da discutere al Concilio, che non era
esattamente entusiasta di occuparsene. I padri conciliari stavano infatti trattando questioni
dogmatiche su cui erano molto competenti.
Mentre di questo documento i padri non avevano competenza e cercarono di “allontanar-
lo”». Non del tutto evidentemente, anche se il
documento, nato come «costituzione», venne
licenziato come «decreto».Se l’iter di approvazione dell’Inter mirifica risulta faticoso e con
una recezione piuttosto negativa, i documenti
successivi - grazie alla maturità della discussione -, conterranno sviluppi decisamente più
interessanti: basti pensare alla Gaudium et
spes.
In Italia in questi 50 anni il documento ha creato effetti a cascata. Ha facilitato connessioni
tra persone, creando gli animatori parrocchiali
della cultura. A partire da Inter Mirifica la Chiesa italiana ha messo in campo una pluralità di
mezzi per raggiungere ciascun fedele.
“I RAPPORTI DI PAPA GIOVANNI CON LA COMUNITÀ
DI TAIZÉ E LE CHIESE DELLA RIFORMA”
Martedì 10 febbraio si è svolto in Sala Civica un convegno sul tema: «I rapporti di Papa
Giovanni con la Comunità di Taizé e le Chiese della riforma» alla presenza del Vescovo
mons. Francesco Beschi. L’incontro tenuto
da don Ezio Bolis è stato introdotto da don
Scarpellini che ha recitato una preghiera per
l’unità della Chiesa scritta dal teologo protestante Karl Barth.
Il tema affrontato durante la serata è stato
quello delle relazioni ecumeniche tra Giovanni
XXIII e il mondo della Riforma, relazioni iniziate all’epoca della guerra quando Roncalli era
generale e maturate negli anni della sua nunziatura a Parigi.
È proprio nella capitale francese che mons.
Roncalli ha i primi contatti con frère Roger
Schutz al quale concede la chiesa parrocchiale, e quindi cattolica, di Autun per un incontro dell’appena fondata comunità di Taizé.
Il vero rapporto tra i due inizierà più tardi, appena dopo l’elezione al soglio pontificio di
Giovanni XXIII. È significativo che il primo in-
contro de visu tra il pontefice e frère Roger
avvenga proprio il primo giorno di udienza privata del papa neoeletto, il 6 novembre 1958.
Roger riterrà fondamentale questa conversazione grazie alla quale dirà di aver compreso
l’importanza del ministero petrino.
A distanza di due anni, il 17 ottobre 1960,
Roger viene di nuovo ricevuto dal Papa che il
giorno stesso annota nella sua agenda: “ Seguirono le udienze […] parecchi cari Vescovi
Missionari […] e i due, Roger Schutz e Max
Thurian, esponenti della nota Comunità protestante di Taizé, raccomandati da Ottaviani,
Marella ecc. Colloquio confidente e amabile:
ma juxta modum et mensuram.” Queste ultime parole di Giovanni XXIII rivelano il suo atteggiamento e la sua sensibilità nei confronti
della diversità.
La vera svolta delle relazioni ecumeniche con
le chiese protestanti avviene in occasione del
Concilio Vaticano II, durante il quale Roger
viene invitato a partecipare come osservatore
dal cardinal Bea, presidente del Segretariato per la Promozione dell’Unità. Le testimo29
nianze di quel periodo mostrano l’entusiasmo
dei rappresentati della comunità di Taizé per
quell’evento grandioso e rivoluzionario al punto che mons. Camara li definirà “incantati dal
Concilio”. Durante il soggiorno a Roma, infatti, Roger e i suoi intraprendono la via del
dialogo con moltissimi cardinali e vescovi attuando quello che si può definire un “concilio
nel Concilio”.
Giovanni XXIII e frère Roger si vedono per l’ultima volta il 25 febbraio 1963. Schutz rivelerà
molti anni dopo, durante il Concilio dei Giovani tenutosi a Praga nel dicembre del 1978,
le parole che il Papa gli aveva rivolto durante
quell’incontro: “Questo mi disse prima della
sua morte. La Chiesa è costituita da cerchi
concentrici sempre più grandi, c’è il più grande e c’è il più piccolo, però tutti fanno parte
della Chiesa, sia quello che è vicino al centro,
sia quello che è lontano. […] Non andiamo in
cerca di chi ha avuto torto o ragione, ma riconciliamoci. […] Voi siete nella Chiesa come
tutti gli altri, state in pace”. In questo discorso
è racchiuso il principio cardine del pontificato
di Giovanni XXIII, quello dell’ unità e del coraggio.
In conclusione si può affermare che sono molti i punti che accumunano il pensiero di questi
due grandi uomini di Dio. Innanzitutto quello
che si può definire ”ecumenismo spirituale”:
l’unità non è un’utopia, ma è possibile, da subito. In secondo luogo, si deve sottolineare il
fatto che entrambi non sono stati teorici della
fede, ma persone che hanno cercato di fare
gesti concreti. La loro esperienza è nata dalle
relazioni umane ed è maturata nella preghiera.
Quello che legava Roncalli a Schutz era dunque un rapporto di intima amicizia e di grande
condivisione. Frère Alois, attuale priore della
comunità, ha affermato che Roger era convinto che, in fondo, il vero fondatore della comunità di Taizé fosse stato proprio Giovanni XXIII.
Alessandra Roncalli
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SAN GIOVANNI XXIII
DIOCESI
CAMMINI DIOCESANI DI QUARESIMA
PASQUA 2015
“SPEZZAVANO IL PANE,
UNA TAVOLA PER GESÙ”
Il tema di Quaresima-Pasqua “Spezzavano il
pane - Una tavola per Gesù” è ispirato dalla
lettera pastorale del nostro vescovo: “Donne
e uomini capaci di Eucaristia”.
In particolare in questo tempo l’azione messa in risalto è quella dello spezzare insieme il
pane, memoriale dell’ultima cena con Gesù e
gesto concreto di condivisione fraterna.
Ripetere la frase “Spezzavano il pane...” permette di rileggere tutta la vicenda di Gesù fino
al suo compimento. Il suo corpo offerto alla
tavola di Gerusalemme e sulla croce al Calvario è lo stesso in fasce che da poco abbiamo
contemplato a Betlemme. I cristiani imparano da Gesù a spezzare il pane affinché nella
loro vita si compia il miracolo della condivisione che moltiplica i pani e i pesci. I cristiani
spezzano il pane per dare vita alla comunione
dei cuori e dello stesso unico pane si nutrono
per diventare ciò che mangiano, per rinascere
nello Spirito nuove donne e nuovi uomini, capaci di Eucaristia.
tavola (coperta da una tovaglia o al cui centro
è posto un paniere) è l’immagine ricorrente.
La tavola è il luogo deputato al mangiare, un
mangiare umano che solleva da terra il cibo
per portarlo vicino alla bocca, ma anche per
allargare lo sguardo sugli altri commensali. Il
cibo intrecciato da sguardi e parole diventa
nutrimento non solo per il corpo, ma anche
per l’anima, si svela veicolo di relazione.
Il 2015 è anche l’anno del grande evento
dell’Expo che ci vede particolarmente vicini e
coinvolti. Si tratta di un’occasione di incontro
e di conoscenza, di scambio e di apertura sul
mondo che ci sorprenderà e potrà rendere le
nostre comunità più ricche, più fraterne.
L’IMMAGINE DEL PANE E DELLA TAVOLA
Il tema di questa Quaresima-Pasqua invita
tutta la diocesi a mettere al centro la celebrazione eucaristica, cogliendone anche quegli
aspetti concreti, umani, quotidiani che la legano alla vita di ciascuno. L’immagine della
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Ogni settimana/domenica di Quaresima e Pasqua si cerca-propone “una tavola per...”.
L’invito è quello di sedersi alla tavola di Gesù
per imparare a mangiare (e a vivere) da fratelli
nella riconoscenza e nella condivisione.
È la tavola il luogo privilegiato dove, nel tempo
essenziale della Quaresima, la Parola di Dio
troverà posto per raccogliere la famiglia a pregare, riflettere, dialogare e, perché no, compiere anche alcuni semplici gesti. Imparando
sempre più a vivere la comunione intorno alla
tavola di tutti i giorni, si sperimenterà la bellezza del dono della grande famiglia della Chiesa
che ogni domenica si riunisce intorno al banchetto eucaristico.
Per tutti i ragazzi delle scuole elementari e
delle medie ogni giovedì di Quaresima alle
ore 16:10 merenda in oratorio e preghiera
presso la cappellina del laboratorio liturgico.
RUBRICA CONSACRATI
SR. ZEFIRINA MAPELLI
Sono Maria Mapelli, in religione sr.Zefirina.
Sono nata a Sotto il Monte Giov. XXIII il 22 giugno 1946 dai cari genitori Ambrogio e Alessandra (per tutti Sandrina) che hanno lasciato
un’impronta nella mia vita con la preghiera, il
silenzio, il sacrificio e l’amore verso la famiglia
e la parrocchia.
Ho tre sorelle: due suore come me della stessa Congregazione e una sposata con figli e
nipoti.
La mia vocazione è nata sicuramente nel cuore della mia mamma che desiderava (così ci
raccontava) farsi suora, ma non ha incontrato
nessuno che l’aiutava. Bene! Così ha pregato
tanto che il Signore ha chiamato me ancora
giovane a seguirlo.
La mia vocazione è simile a quella di Samuele
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e come lui anch’io ho risposto: “Parla o Signore che la tua Maria ti risponde”.
Da allora, 26 agosto 1957, io continuo a lasciarmi affascinare da Gesù col sostegno della
mia famiglia e di tante persone che incontro.
Non ho faticato a scegliere la Congregazione
perché a Sotto il Monte prestavano servizio
nella scuola materna e in parrocchia le suore
Orsoline che con la loro vita di dedizione sono
state testimoni.
Ho frequentato la scuola media a Bergamo e
il 17 settembre 1961 sono entrata in Noviziato
a Scanzo dove, giorno dopo giorno, ho cercato di scoprire la bellezza del volto di Cristo,
di amarLo profondamente e testimoniarLo
con la vita..
Con grande gioia ed entusiasmo il 23 marzo
1965 ho emesso la Prima Professione religiosa.
L’Istituto mi ha dato la possibilità di conseguire il diploma magistrale per potermi dedicare
alla missione educativa.
Ho vissuto circa 40 anni nella scuola Elementare (così si chiamava) nelle diverse Scuole
dell’Istituto:
- Bergamo i miei primi anni ancora giovanissima con ben 44 alunni che mi ascoltavano
e studiavano seriamente. Poi ho interrotto al
termine della terza elementare perché chiamata ad una missione speciale: L’educazione
ai sordi!
- Torre Boldone per ben quindici anni ho donato a quei bimbi affetto, specializzazione,
energie, entusiasmo e un futuro nella società.
Questo periodo ha segnato la mia vita: questa esperienza mi ha maturato umanamente e
spiritualmente; sentivo dentro di me le parole
di Gesù: “Fai bene, perché fai sentire i sordi e
fai parlare i muti”.
Per varie vicissitudini e problemi i superiori
hanno deciso la chiusura del servizio con mio
grande sofferenza e dispiacere.
- Sono poi stata destinata a Roma per circa
9 anni, anni stupendi che mi hanno aperto il
cuore alla universalità;
- Bergamo ancora cinque anni e infine a Fiorano.
Quando pensavo di aver concluso il mio Insegnamento perché raggiunti gli anni della pensione, sono arrivati gli scherzi dell’obbedienza.
La mia nuova destinazione era Altedo (BO)
dove mi trovo attualmente come responsabile
e coordinatrice della scuola dell‘ infanzia, dal
1 settembre 2006. Qui vivo le parole di Gesù:
”Lasciate che i bimbi vengano a me”. Sì, sono
fantastici, vispi, vivaci, hanno lo sguardo di
Gesù nei loro occhi.
Vivo la mia missione educativa con passione
tra i bimbi, le loro famiglie, nella catechesi cercando di donare tutta me stessa nella semplicità, nel sacrificio, nella preghiera e, con l’aiuto del Signore, ad essere un Vangelo vivente.
Anche nei momenti di buio e di tristezza, che
non sono mancati, ho sperimentato nell’Eucaristia e guardando il Volto del Cristo Cro-
cifisso, la forza delle parole: ”Non temere, io
sono con te …… non tu hai scelto me, ma IO
ho scelto te”. E’ consolante!
E quest’anno, anno della Vita Consacrata,
canto il mio GRAZIE!
- Grazie al Signore che mi ha dato la vita, che
mi chiama ogni giorno, che è sempre buono e grande nell’amore che, per 50 anni mi
ha aiutato ad essere sua fedele e innamorata
SPOSA;
- Grazie ai miei genitori, primi educatori nella
fede e alle mie sorelle che mi vogliono tanto
bene;
- Grazie alla Parrocchia di Sotto il Monte
che mi ha dato i sacramenti;
- Grazie alla Congregazione delle Suore
Orsoline che mi ha accolto e continua ad
accompagnarmi nella fedeltà al carisma educativo e alle tante consorelle con le quali ho
vissuto;
- Grazie ai tanti, tanti alunni che ho incontrato, educato, il cui volto è scolpito nel mio
cuore e alle loro famiglie;
- Grazie ai Sacerdoti che nelle diverse tappe
della mia vita mi hanno sostenuto e incoraggiato nel cammino di cercatore di Dio e della
verità;
- Grazie alle tantissime persone che mi hanno
voluto e mi vogliono bene, mi sono vicine con
l’affetto, la preghiera e l’esempio.
Il Signore doni a tutti serenità, pace e tenerezza e la Madonna li stringa tutti fra le
sue braccia
Sr.M.Zefirina Mapelli
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MONDO OGGI
INTERVISTA A
GIUSEPPINA CHIAPPA
Nell’anno dei consacrati, non si poteva non
menzionare una figura di “supporto” al servizio del sacerdote. Operosi nel silenzio, custodi
e dediti al compito affidatogli, i sacrestani (dal
latino “săcer” - sacro) sono parte integrante
di quel prezioso patrimonio umano che compone la Chiesa.
In particolare, a Sotto il Monte, c’è una sacrista… anzi: una sacrista, che ha superato di
gran lunga le nozze di diamante (inteso come
servizio), custodendo in questi ultimi 65 anni
un santuarietto assai caro a noi parrocchiani.
È la - da noi soprannominata - “Pina di Cane”
(Giuseppina Chiappa).
La neve è restìa a sciogliersi su alle Ca’ neve;
luogo di memorie e di circostanze care fin
dall’infanzia a S. Giovanni XXIII.
Circostanze che ognuno di noi, credo, faccia
proprie; poiché tutti abbiamo qualcosa che ci
lega a questo luogo di preghiera e di suppliche intime.
Il cielo dona ancora qualche fiocco di neve,
che sparso qua e la scende tra i rami che circondano il bosco.
Mentre seguo la danza dei fiocchi scendere,
la signora Pina è sulla soglia di casa ad attendermi per l’intervista.
Subito mi affretto ad andarle incontro per iniziare questo - permettetemi - colloquio con
una “memoria vivente” un po’ speciale.
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Si comincia (e si terminerà) nei migliori dei
modi, ossia… in perfetto bergamasco D.O.C.,
come si conviene con una signora di ben 85
anni.
Alla mia domanda sugli anni di sevizio,
prontamente mi dice
Quando mi sono sposata nel settembre del
1950, sono venuta subito qui ad abitare con
mio marito Carlo Mazzola (con cui ha avuto
sette figli) e con la zia Elisa Mazzola (zitella)
che già abitava qui. Di seguito si sono aggiunti i miei suoceri, dopo aver lavorato per anni
come contadini, presso la filanda del signor
Bartoli. Il padre di mio marito, Giovanni Mazzola, era fratello della zia (in tutto erano tre sorelle ed un fratello).
So che il suocero era parente di papa Giovanni
Mio suocero, Giovanni Mazzola, era cugino di
papa Giovanni. La madre dello stesso, Ancilla
Roncalli, era sorella del padre Battista. Il padre
di mio suocero, Giuseppe Mazzola, era fratello della mamma del futuro papa, Marianna
Mazzola.
E da allora (1950), lei ha cominciato il “servizio”
Sì; ricordo bene gli inizi ed in particolare in
quegli otto anni, quando l’allora nunzio apo-
stolico prima e cardinale poi, veniva a celebrare la messa. Finita la funzione, faceva visita
ai cugini. (indicando la sedia dove ero seduto
io) Si sedeva proprio qui, a questo posto del
tavolo e ricordo quando gli preparavo il caffèlatte con i biscotti.
Ad un certo punto la signora Pina, sorride
ed io le domando il perché
Tempo fa, è venuta una troupe della RAI ad
intervistarmi (trasmissione sereno variabile di
Osvaldo Bevilacqua n.d.r.) e ‘ntât, come a chi
tép quando preparàe ol café e lač sö la stüa
a lègna per la cólaziù, i m’éra déč de mìa mèt
i biscoč söl tàol perché senò avrès fàč la reclàm! (e mentre, come ai tempi dei fatti preparavo il caffè-latte sulla stufa a legna per la
colazione, mi avevano raccomandato di non
mettere i biscotti sul tavolo perché avrei fatto
la pubblicità ai prodotti!). Quel giorno, tra fotografie e riprese filmate, mi impegnarono fino
alle due del pomeriggio. Mi dicevano: “Lei faccia quello che vuole signora Pina”.
E lei che pensava in quei momenti durante
l’intervista?
Piö che pensà, s’ére emóziunàda! (più che
pensare, ero emozionata!).
Come custode del santuarietto che mi
dice?
Dico che l’anno scorso c’è stata un’affluenza
di pellegrini superiore agli altri anni! Famiglie
con i bambini, sacerdoti con i loro parrocchiani
che salgono recitando il rosario. Non di rado,
anche sacerdoti che restano delle mezz’ore in
meditazione ed in preghiera. Sembra di essere tornati ai tempi dopo l’elezione di papa Giovanni, quando anche quassù, il piccolo borgo
di Sotto il Monte subiva il benevolo peregrinare di uomini e donne, per via di quell’evento
storico; come ora dopo la canonizzazione!
…mentre i primi tempi, come erano?
A quei tempi, le funzioni si svolgevano solamente durante la novena della Madonna. Mi
alzavo alle cinque di mattina per suonare la
FOTO 1
Il vescovo Roncalli Alla sua destra (con scialle nero) Ancilla Roncalli, sorella del padre Battista.
Alla sua sinistra la sorella della madre, Caterina Mazzola. Il sacerdote è don Carlo Valtellina
inizio anni ‘30
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messa delle sei. Poi durante l’anno, niente
più, se non la visita di fedeli che chiedevano
l’aiuto della Madonna.
È ormai mezzodì; con garbo e rispetto mi congedo dalla signora Pina che, gentilmente, mi
accompagna fino alla porta.
La ringrazio per l’intervista, ma ancor più per il
servizio che svolge alla comunità tutta.
Perché se ancor oggi troviamo la porta del
santuarietto aperta, è grazie a lei; la custode
non solo della chiesina in sé come edificio, ma
anche e soprattutto custode della grazia, della benedizione e della maternità amorevole di
Maria… su alle Ca’ neve.
Massimo Bolognini
FOTO 2
Giuseppina Chiappa con i primi 4 figli
anno 1960
FOTO 3
Giuseppina Chiappa con il suocero Giovanni Mazz ola cugino di papa Giovanni
metà anni ‘70
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NELLE NOSTRE FAMIGLIE
RICORDIAMO NELLA PREGHIERA
PERSONALE I DEFUNTI
Marcello Rossi
di anni 61
Rachele Mariani
ved. Micheletti
di anni 83
Renato Formenti
di anni 83
Eugenio Biffi
di anni 83
Roberto Belotti
di anni 46
Io sono la risurezzione e la vita;
chi crede in me, anche se è morto vivrà;
chiunque vive e crede in me, non morirà in
eterno.
(GV 11, 25-26)
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PROSSIMI APPUNTAMENTI
I PROSSIMI
APPUNTAMENTI
QUARESIMA 2015
LECTIO DIVINA
cripta di Sotto il Monte, ogni lunedì ore 20.30
LETTURA DELLA PASSIONE DI GESÙ
cripta di Sotto il Monte, ogni venerdì ore 19.30
PREGHIERA QUARESIMALE BAMBINI
Sotto il Monte, ogni giovedì ore 16.10
VIA CRUCIS, ogni venerdì
Botta ore 20.30
Sotto il Monte ore 15.15 e ore 20.30
“LA CARITÀ NON ABBIA FINZIONI”
tutte le domeniche di quaresima, nelle nostre
chiese, raccolta caritas.
SETTIMANA SANTA
Lunedì santo
20.30 messa e scambio degli auguri con i
volontari a Sotto il Monte
Martedì santo, CONESSIONI a Sotto il Monte
ore 14.45 medie
ore 16.00 elementari
Mercoledì Santo, CONFESSIONI a Botta
ore 16.45 bambini e ragazzi
GiovedÌ Santo
ore 16.00 e 20.30 messa a Sotto il Monte
ore 20.30 messa a Botta
Nella notte adorazione eucaristica
Venerdì Santo
Adorazione eucaristica al mattino per ragazzi
Sotto il Monte:
ore 10.00 elementari e ore 11.00 medie
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Botta:
ore 10.00 medie e ore 10.30 elementari
ore 15.00 Actio liturgica a Sotto il Monte
ore 20.30 Actio liturgica a Botta
ore 20.30 via crucis a Sotto il Monte
Sabato Santo
Adorazione della croce al mattino
preghiera per i bambini:
ore 10.00 Sotto il Monte e ore 10.30 Botta
BENEDIZIONE DELLE UOVA
ore 11.00 Sotto il Monte e ore 11.00 Botta
Veglia Pasquale e battesimi
Domenica SANTA PASQUA
Domenica 15 marzo
STATIO QUARESIMALE
Sabato 21 marzo, ore 16.30
PRIMA CONFESSIONE alla Botta
Sabato 28 marzo, ore 17.30
PRIMA CONFESSIONE a Sotto il Monte
Domenica 22 marzo
MARCIA:
“So e giò per i strade e i senter de sota ol mut”
Mercoledì 25 marzo
PRECETTO PASQUALE FORZE ARMATE
DELLA PROV. DI BERGAMO
da domenica 22 a sabato 28 marzo
FRATERNITÀ GIOVANI (Fontanella)
da sabato 18 a mercoledì 22 aprile
PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE IN
POLONIA
035 794840
035 794840
035 79
035 794840
STATIO QUARESIMALE
15 MARZO 2015
pellegrinaggio penitenziale di quaresima
AL MONASTERO DI CLAUSURA DELLA
BERNAGA A PEREGO (LC)
IL PROGRAMMA:
Ore 8.00
Ritrovo e partenza dalla chiesa di S.ta Maria in
Brusicco. Cammino a piedi verso Perego, nel
territorio di Rovagnate
PRANZO AL SACCO
ALL’ORATORIO DI PEREGO
Ore 14.30
Testimonianza della suore di clausura
ore 15.30
Celebrazione eucaristica
ore 16.30
Partenza per il rientro con i pullman
Per chi volesse raggiungerci nel pomeriggio,
partenza dei pullman:
ore 13.45 dalla Botta (parcheggio cimitero)
ore 13.50 Sotto il Monte (parcheggio Comune)
È POSSIBILE ARRIVARE ANCHE CON MEZZI
PROPRI
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
- Per i pellegrini che percorrono il cammino
a piedi e tornano in pullman: 5 €
- Per i pellegrini che effettueranno andata e
ritorno in pullman: 6 €
- Per i pellegrini che si organizzano con i
propri mezzi: gratis
ISCRIZIONI: oratorio di Sotto il Monte e Botta
casa del Pellegnino, segreteria parrocchiale