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INVITED COMMENTARY
a cura di
Mariella Baldassarre
Reflusso faringo-laringeo in età
pediatrica e otite media effusiva
L’otite media effusiva (OME) è una delle più comuni
malattie dell’infanzia e si caratterizza per una flogosi
Ignazio La Mantia
essudativa dell’orecchio medio, in assenza di segni
Prof. Associato di Audiologia,
clinici d’infezione acuta ma con una sintomatologia
UOC di Otorinolaringoiatria
subdola e sottostimata, con importanti ricadute in terPO S. Marta e S. Venera,
mini economici e sociosanitari: l’ipoacusia trasmissiva.
ASP CT, Università di Catania
È certamente un disordine complesso, legato a fattori
anatomo-fisiologici individuali e ambientali, che può
talvolta rappresentare l’unica manifestazione atipica
della lesione diretta del refluito acido sulle mucose delle vie aeree superiori.
Sin dal 1903 Coffin ipotizzò che la “eruttazione di gas dallo stomaco” e la “iperacidità” fossero responsabili
di sintomi laringei e naso-faringo-tubarici in pazienti con disfonia e post nasal drip.
A partire dagli anni ’80, accanto alla definizione di “Reflusso gastro-esofageo” (RGE), nasce il nuovo concetto
di reflusso laringo-faringeo (RLF) con sintomatologia atipica, espressione di differenti meccanismi fisiopatologici, differente modalità di presentazione e risposta alla terapia medica.
Tra tutte le patologie otorinolaringoiatriche che riconoscono nel RLF il possibile fattore eziologico causale
o concausale, le manifestazioni a carico del distretto rino-faringo-tubarico sono sicuramente quelle “meno
studiate”.
Alla base della manifestazione clinica vi è una disfunzione della funzionalità tubarica e conseguente versamento endotimpanico responsabile di un deficit uditivo trasmissivo, principalmente sulle frequenze mediogravi, solitamente inferiore a 40 dB, e di eventuali complicanze quali l’atelettasia della membrana timpanica,
la timpanosclerosi e l’otite media cronica.
Recenti studi evidenziano, dal punto di vista fisiopatologico, che la disfunzionalità della ventilazione tubarica possa essere legata a un danno mucosale tubarico da parte dell’acido cloridrico e della pepsina, i quali
possono creare edema e iperplasia della mucosa peritubarica, iperplasia del tessuto linfatico adenoideo da
stimolazione diretta dei linfociti e un importante blocco della clearance muco-ciliare, facilitando anche la
formazione di biofilm.
Uno studio in particolare ha evidenziato, nell’80% dei casi, la presenza della pepsina a elevate concentrazioni
nell’essudato endotimpanico di bambini sottoposti a paracentesi timpanica.
Il RFL sarebbe quindi responsabile della patologia otologica sia mediante il danno mucosale diretto, sia
mediante l’edema peritubarico e l’ipertrofia adenoidea, conseguenza della prolungata esposizione del rinofaringe al RLF.
La malattia da RLF può quindi essere considerata un’entità clinica, le cui manifestazioni atipiche nel distretto
aero-digestivo superiore sono rappresentate, oltre che dall’OME, anche da tosse cronica, laringospasmo,
rinofaringiti e iperplasia adenotonsillare.
È importante quindi tenere sempre presente che i sintomi atipici di pertinenza ORL possono essere talvolta
l’unica manifestazione clinica di reflusso e per questo motivo lo specialista deve sempre attuare provvedimenti terapeutici nei casi di sintomi cronici e/o ricorrenti a carico del distretto ORL in assenza di chiara
eziopatogenesi e/o scarsa risposta alle terapie convenzionali.
Indirizzo per la corrispondenza
Ignazio La Mantia
UOC di Otorinolaringoiatria, PO S. Marta
e S. Venera, ASP CT, Università di Catania
via Caronia, 95024 Acireale (CT)
E-mail: [email protected]
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Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2016;VIII:190; doi: 10.19208/2282-2453-130