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INDIA: il make up tra antichi simboli e modernità.
Paolo Panczyk, direttore artistico di Studio 13 make-up, una delle maggiori scuole di
insegnamento del make-up professionale con sede a piazza Cavour a Roma, da
sempre punta a una formazione in grado di offrire ai suoi allievi un know-how di
carattere internazionale e un continuo scambio di punti di vista provenienti da culture
diverse da quella nostrana. A suo dire, globalizzazione e società sempre più
multietniche non possono non spingere chi lavora nel mondo della bellezza a fare i
conti con gli usi e i costumi di altri popoli e ad elaborare stili che meglio si adattino
alle loro tradizioni. Un recente viaggio davvero avventuroso nel sud dell’India, è
stato occasione per lui per scoprire in prima persona l’arte dell’Indian Make-up tra
rappresentazioni teatrali, tradizioni, rituali civili e religiosi dell’antica cultura indù e
recenti trasformazioni di stile anglo indiano provenienti dal mondo bollywoodiano.
Un’esperienza che lui stesso definisce “unica”, un viaggio senza tempo tra passato e
futuro in cui, a distanza di qualche mese, salgono ancora immancabilmente alla
memoria i profumi, gli odori delle spezie, i colori, le decorazioni floreali, la cultura
spirituale, i templi di quel vasto territorio percorso da grandi fiumi, ma anche le
incredibili contraddizioni tra ricchezza e povertà, tra arretratezza e sviluppo
tecnologico. Inaspettatamente e con palpabile emozione, nel suo diario di viaggio si
descrive una società tutta da scoprire fatta di affascinanti e stravaganti decorazioni
corporee, di genti ancora ai margini della civiltà moderna, di variopinti cortei, di
raduni di elefanti truccati e bardati con drappi di seta e soprattutto di make-up
utilizzato nelle innumerevoli straordinarie performing art con al primo posto le
rappresentazioni teatrali del Kathakali e del Kudiyattan. Ma è parlando di
matrimonio e di wedding make-up che il racconto sull’India mostra tutto il suo
pluralismo culturale incredibilmente denso di vibranti armonie. Per quanto la cultura
occidentale ne stia modificando in parte i costumi, racconta Panczyk, l’India rimane
ancora oggi un paese fortemente legato alle sue tradizioni, soprattutto per ciò che
concerne la relazione uomo-donna. Rapporti prematrimoniali e convivenza non sono
accettati dalla società indiana e il matrimonio, qualunque sia la casta di appartenenza,
resta una scelta quasi obbligata nella vita delle persone. Esso rappresenta non soltanto
l’unione tra un uomo e una donna, ma anche l’unione delle rispettive famiglie. Nella
prevalente cultura indù, le nozze sono per la maggior parte combinate e acquistano un
significato fortemente simbolico: in base al cerimoniale dettato nelle antiche scritture
dei Veda, la nascita dei figli, permette infatti di garantire un proseguo alla famiglia e
di ripagare una sorta di debito ai propri antenati. Dalla ricerca del partner ideale in
base al suo credo e allo stato sociale ed economico della famiglia, alla scelta della
data delle nozze in base ai rispettivi quadri astrali degli sposi, fanno del matrimonio
in India una questione alquanto complessa. Tradizionalmente spetta alle famiglia
della sposa provvedere alla dote (spesso fonte di rovinosi debiti) nonché a tutte le
spese delle nozze ivi inclusa la cerimonia che, seppur con molte varianti a seconda
della zona e della famiglia, prevede un rituale davvero unico e a seguire coloratissimi
festeggiamenti che durano anche alcuni giorni. Pur di fare colpo sui futuri suoceri, i
genitori della sposa non badano a spese; ogni cosa deve essere perfetta e più che mai
perfetto il look della figlia. Alcune settimane prima del matrimonio, la donna che
convolerà a nozze, si sottopone in genere a una dieta bilanciata e a una serie di
trattamenti per il corpo, per il viso e per i capelli attraverso il fai da te a casa oppure,
soprattutto per chi vive in grandi agglomerati urbani e non ha grossi problemi
economici, presso uno dei tanti Ladies Beauty Salon. Ci si prende insomma cura della
pelle come base di partenza per un make-up impeccabile. Numerosi sono a tal
proposito i suggerimenti degli esperti sulle cosiddette “Therapies for Skin Beauty” e
“Massage Therapy” quasi tutte rigorosamente effettuate con prodotti a base di olii
essenziali ed erbe. Nel Kerala, molti sono i centri ayurvedici che offrono trattamenti
di questo tipo. Ma è il giorno prima del matrimonio che prende avvio la fase del
make-up: piedi e mani della sposa vengono dipinti con l'hennè con la tecnica
chiamata Mehndi. La cerimonia è benaugurale in quanto tanto più a lungo durerà il
disegno, tanto più salda e duratura sarà la vita coniugale. Per il giorno del
matrimonio, il trucco punta quasi sempre su labbra perfette ma poco marcate e
sopracciglia ben delineate e ben definite con uno stile che ricorda l’effetto teatrale.
L’importante è creare una cornice che esalti gli occhi che, oltre ad essere magnetici,
devono soprattutto essere grandi per un’espressione impeccabilmente radiosa e
seducente. E Il Kajal è un ottimo alleato dello sguardo: si applica la matita sulla rima
interna dell’occhio e sulla prima metà della palpebra mobile e la si sfuma insieme a
un ombretto dai toni decisi e scuri (generalmente nero). Con la complicità di una
pelle naturalmente tonica e scura, ottimi risultati si ottengono usando polveri
luminose e iridescenti per illuminare lo zigomo. Il trucco si completa con
dell’abbondante mascara nero e all’occorrenza con ciglia finte. Per qualunque sposa
di cultura anglo indiana, il look richiesto è invece generalmente più simile a quello
occidentale o, in alternativa, ispirato alle stelle di Bollywood, uno stile più che
seducente, ricco di eccessi e fuori dagli schemi.
Neena D’cruz, la titolare di Flair, uno dei più famosi saloni di bellezza di Fort Kochi
in Kerala, in un’intervista rilasciata per Studio 13, afferma che «l’arte dell’indian
make-up non ha confronti in quanto i volti delle donne indiane sono esotici
abbastanza senza essere troppo etnici». Per realizzare un trucco da sposa perfetto, un
make-up artist in India non può non tener conto del clima. A causa del caldo umido,
prosegue Neena, «le ciprie leggere e compatte prendono il posto dei fondotinta super
coprenti e, durante il periodo dei monsoni, devono necessariamente essere utilizzati
tutti prodotti water-proof». Generalmente, conclude Neena, «i salone di bellezza
propongo il trucco da sposa all’interno di uno speciale pacchetto che, con costi
diversi a seconda della qualità e del marchio dei prodotti utilizzati, include un
programma completo di trattamenti specifici per Lei e, di recente, anche per Lui».
Al di là delle grandi occasioni, il make up in India rimane comunque una prerogativa
di alcune donne. Molte sono le signore che non si truccano e l’usanza invece comune
a quasi tutte è indossare gioielli in oro e ghirlande di fiori di gelsomino intrecciate tra
i capelli, oppure portare semplicemente un segno sulla fronte conosciuto con il nome
di Tilak: un simbolo religioso dai diversi colori e forme a seconda della divinità
adorata.
Antonio Murrone
per STUDIO 13