Prova Invalsi d`italiano classe terza N°8 - "Galileo Galilei"

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Prova Invalsi d`italiano classe terza N°8 - "Galileo Galilei"
VOLUME 3
PER LA PROVA
INVALSI
Unità 17
Il lago d’Aral
L’ambiente
Cognome
Nome
Classe
Data
CHI L’HA SCRITTO?
Gilbert Sinoué (1947), nato
a Il Cairo, ma vive in Francia.
Tra i suoi romanzi ricordiamo
Il ragazzo di Bruges
e Il libro di zaffiro.
DA DOVE È TRATTO?
Da A mio figlio, all’alba del
terzo millennio.
DI CHE COSA PARLA?
Della progressiva scomparsa
del lago d’Aral e dei problemi
legati al bisogno
di acqua potabile.
COME NE PARLA?
La forma prescelta è quella
del dialogo: il linguaggio,
pertanto, è colloquiale.
1. mondo caotico: un
mondo disordinato e
confuso.
2. minareti: costruzioni a
forma di torre, vicini alle
moschee.
La Terra è un pianeta d’acqua, ma oltre il 97% è acqua di
mare, che non può essere bevuta o utilizzata per le esigenze
umane. Da qui è partita la necessità di controllare il flusso dei
fiumi, mediante la costruzione di gigantesche dighe. Però sono sorti problemi imprevisti, quali la desertificazione di interi
territori, l’aumento delle inondazioni e l’esaurimento delle
falde freatiche. La tecnologia non ha risolto i problemi, ma ne
ha creati altri.
Guarda piccolo… Qui, fino a poco tempo fa, si stendeva un lago.
Un lago salato vasto come il mare, così vasto che pareva toccare
l’orizzonte.
Fino a poco tempo fa, qui regnava la vita. Nonostante tutto.
Questo luogo si chiama lago d’Aral.
Tutt’intorno, in un intreccio di grande bellezza intersecato da vallate verdeggianti, svettava un mondo caotico1 e stupendo di rocce, colline e cime innevate. Qua e là si scorgevano cupole e minareti2, un
campanile solitario, viuzze strette all’ombra di case rossicce.
Due fiumi, antichi come la notte dei tempi, si gettavano nel lago:
l’Amudarja e il Syrdarja.
I fiumi esistono ancora. Il lago sta scomparendo.
Ho voluto fare questo viaggio con te all’alba del terzo millennio per
una quantità di ragioni. Alcune appartengono solo a me, sono un segreto, le altre te le svelerò.
Non ti attende un viaggio di piacere. Oh no! Non andremo a Disneyland o al parco di Asterix. Ti conduco altrove, là dove, per la
maggior parte, gli adulti rifiutano di andare, perché non ne hanno il
tempo o sono talmente abituati a corteggiare la follia che la saggezza
sembra loro completamente fuori portata.
Ma è necessario che tu veda.
Quando la vecchia generazione avrà disertato, sarete tu e i tuoi coetanei a darle il cambio. Avrete bisogno di molto coraggio. La fiaccola
che vi passiamo è in pessime condizioni. Dovrete assumerne l’eredità
e aggiustare il giocattolo rotto.
Ti consegno tutto in disordine. Starà a te, a voi, scegliere, e decidere se lasciare che il mondo si distrugga o tentare di riparare i danni.
Eccoci dunque arrivati sulle sponde del lago d’Aral. Di certo ti domanderai dove si trova. Accade spesso di conoscere il nome di un
luogo senza saperlo veramente situare sulla carta geografica. Il lago
d’Aral è nel cuore dell’Asia centrale. Le sue acque sono divise tra due
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3. agonizzare: essere tra la
vita e la morte.
4. rivierasca: che si estende
lungo le coste.
5. drenaggio:
prosciugamento del terreno da
acque superflue per le
coltivazioni.
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Paesi dal nome che fa sognare: l’Uzbekistan e il Kazakistan. Molto
più a nord c’è la Russia. A sud il Turkmenistan e, più a sud ancora,
l’Afghanistan.
Guarda che cosa rimane di questa distesa d’acqua salata.
Solo mezzo secolo fa era profonda 55 metri. Oggi è meno della metà e continua ad asciugarsi inesorabilmente.
In pochi anni la superficie liquida è passata da 68.000 a 34.000 chilometri quadrati, la differenza è pari alla estensione dei Paesi Bassi.
Prima che l’irresponsabilità di alcuni colpisse la regione, questo era
il quarto lago del mondo. Oggi è relegato al sesto posto. Il suo nome,
Kyrgyz Araldenghiz, difficilissimo da pronunciare, significa il mare
d’isole. E a ragione! Dalle acque spuntavano le cime di un migliaio di
isolotti; a causa dell’abbassamento del livello idrico, il loro numero è
raddoppiato.
All’inizio degli anni Settanta, ci si burlava dei vecchi pescatori che
si perdevano nel lago: credevano di dirigersi verso l’isola dove erano
sepolti i loro antenati e si ritrovavano davanti a una terra sconosciuta,
emersa il giorno prima. Dopo aver saputo la verità, chi rideva di loro
ha smesso di ridere.
Che cosa è successo? Quale sortilegio, quale mago malefico ha
sconvolto a tal punto i ritmi della natura? Nessun mago, soltanto l’uomo.
Tutto è cominciato all’inizio degli anni Settanta, quando, per irrigare le piantagioni di cotone sempre più vaste, si decise di deviare il
corso dei due fiumi che alimentano il lago d’Aral, il quale, privato
delle sue fonti, ha cominciato ad agonizzare3. Per carenza di acqua
dolce la salinità è aumentata in proporzioni vertiginose. È triplicata,
distruggendo senza remissione la flora e la fauna acquatiche pur così
ricche in questo luogo, e provocando anche malattie agli abitanti dei
villaggi che ancora cercano di vivere lungo le rive del lago. La foresta
rivierasca4, la sublime tuga, è in via di estinzione.
E quel po’ di acqua dolce che ancora raggiunge il lago è pieno di
prodotti chimici. Non c’è praticamente più sale marino, solo sostanze
artificiali dal suono barbaro: carbonato e solfato di calcio, cloruro e
solfato di magnesio e altri residui provenienti dai defolianti, dai fertilizzanti e dai pesticidi che ogni giorno si riversano nelle viscere del
lago, dopo il drenaggio5 dei campi di cotone.
La pesca, che un tempo forniva tonnellate di pesce, non è che un
lontano ricordo. Delle ventiquattro specie che prosperavano nelle acque del lago ne restano solo quattro. I due porti di Mujnak e Aralsk,
sono ormai lontani, all’interno. Guarda, avvicinati. Riempi il tuo
sguardo di queste necropoli dove barche arenate attendono impotenti
che la fine del mondo le liberi dalla loro bara di sabbia.
– Ma tutta l’acqua che è evaporata… dove è finita? Non ha provocato delle piogge insolite? Non ha trasformato il clima della regione?
– Certo. Anche il clima è cambiato, è diventato “continentale”. Ca-
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6. nefrite: malattia
caratterizzata
dall’infiammazione dei
reni.
7. Bretagna: regione
della Francia.
8. paese privilegiato:
paese che ha tanti
vantaggi.
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ratterizzato da forti sbalzi di temperatura e da piogge più abbondanti.
E, come puoi vedere, a causa dei venti che trasportano il sale e inquinano l’aria per un raggio di centinaia di chilometri, il delta del Syrdarja è divenuto un deserto.
Paradossalmente, oltre alla scomparsa della pesca e di tutte le attività legate al lago, le popolazioni rivierasche hanno assistito all’impoverimento dell’agricoltura, perché le loro terre, un tempo fertili, ora
sono soffocate dagli affioramenti salini.
Ma non è tutto. La mortalità è cresciuta in modo spaventoso. Dissenteria, febbre tifoide e nefrite6 sono all’ordine del giorno e la regione
ha un tasso record di mortalità infantile, assai più elevato di quello di
tutta l’ex Unione Sovietica.
Dove cresceva una natura rigogliosa, esistono ormai solo dune giallastre e una vegetazione che si è trasformata e assomiglia a quella che
copre le aride terre africane.
Tra una decina d’anni, se la devastazione continuerà, del lago d’Aral
non resterà che una pianura arida e desolata, abitata da fantasmi. Rimarrà solo una leggenda che la sera i vecchi racconteranno ai bambini
sopravvissuti dell’Uzbekistan e del Kazakistan: la leggenda di un mare inghiottito da una balena enorme in una notte di luna piena.
Per la prima volta nella storia dell’umanità uno specchio d’acqua,
più grande della Bretagna7 e vecchio di un milione di anni, scomparirà per colpa nostra. Parallelamente alla morte del lago, scomparirà un
popolo, perché la grande maggioranza degli abitanti del Karakalpakstan, una piccola repubblica autonoma in seno all’Uzbekistan, vive
qui. Che ne sarà di loro? Dove andranno? Si tratta di un milione di
persone…
L’acqua è indispensabile. Per noi è vitale come l’aria che respiriamo. Nessun tipo di vita può nascere e tantomeno svilupparsi senz’acqua. Senza acqua, non esistono né inizio né fine. Per te, che vivi in un
paese privilegiato8, questa affermazione non ha molto senso, lo so. Tu
tendi le mani e il liquido sovrano ti scorre fra le dita. Purtroppo, per
gli altri bambini del mondo le cose non sono affatto così semplici.
Sai, per esempio, che l’acqua dolce rappresenta soltanto il 3 per
cento della superficie liquida di un miliardo di chilometri quadrati che
ricopre il pianeta, e che l’1 per cento è inutilizzabile perché costituito
dai ghiacci polari?
Bere, fare il bagno, innaffiare il giardino a te sembrano operazioni
banali. Nei nostri regni privilegiati consumiamo l’acqua come se provenisse da una fonte inesauribile, dimentichi che altrove è un miracolo, un tesoro liquido più prezioso di qualsiasi diamante. L’uomo può
fare a meno di mangiare per un mese, ma non può sopravvivere più di
una settimana senza bere.
Guarda. A qualche passo da noi una bambina, accompagnata dalla
madre, avanza lungo una strada polverosa. Le due camminano in direzione di un punto in cui l’aria trema per il calore. Hanno fatto più di
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9. malgascio: abitante
dell’isola del Madagascar.
10. Gorges du Loup: (in
francese) Gole del Lago.
11. abominio: orrore,
infamia.
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dieci chilometri. Le aspetta un pozzo, parzialmente puro. Vi attingeranno l’acqua di cui hanno bisogno e ripartiranno per il loro villaggio;
alla fine della giornata avranno dedicato più di cinque ore a questo va
e vieni, portando a braccia una ventina di chili per volta.
Attualmente, 1 miliardo e 400 milioni di persone non dispongono
ancora di accesso diretto all’acqua potabile com’è concepito in Occidente, e 800 milioni non possiedono neppure i servizi igienici più elementari.
Poco fa ho detto che i numeri non hanno più significato, ma non
posso rinunciare a farti un paragone: in Francia, dove vivi tu, ogni
abitante consuma 3000 metri cubi d’acqua all’anno. Un bambino che
vive nella striscia di Gaza, in territorio palestinese, può disporne soltanto di… 100.
Un americano medio utilizza 425 litri d’acqua al giorno, un malgascio9, 10.
E oltre a essere spaventosamente mal ripartita, l’acqua è sempre
meno pura. L’acqua inquinata non è portatrice di vita, ma di morte. In
quello che chiamiamo pudicamente “terzo mondo” le malattie dovute
all’assunzione di acqua infetta sono la prima causa di morte: all’alba
del terzo millennio, ne muoiono ogni anno 4 milioni di bambini.
Ma non c’è solo il terzo mondo…
Ricordi quel giorno d’estate quando con la mamma abbiamo fatto
una gita alle Gorges du Loup?10 Rivedo ancora la tua espressione meravigliata, divoravi lo spettacolo con gli occhi. Il tuo sguardo si tuffava
nella trasparenza e nell’ondeggiare dei flutti, sembrava che il fiume ti
affascinasse, o forse erano i ciottoli o i pesci che si intravedevano attraverso la superficie. Era solo un fiume fra i tanti. Quel giorno non ho
osato turbare la tua felicità. Non ho osato rivelarti che in Francia solo
il 3 per cento dei fiumi è intatto. Solo il 3 per cento, per il momento, è
sfuggito all’abominio11 dei pesticidi e alla degradazione dell’equilibrio
biologico dovuta all’impiego esagerato di fertilizzanti.
L’acqua sarà la grande sfida che voi, bambini del ventunesimo secolo, dovrete affrontare. La domanda continuerà ad aumentare giorno
dopo giorno per via dell’incremento della popolazione mondiale. Oggi
siamo sei miliardi. Verso il 2050 saremo nove miliardi. Nel frattempo
altri undici Paesi africani si aggiungeranno ai quattordici che già soffrono di carenza di acqua. Se non interverrete, non sarà più un terzo
dell’umanità, ma due terzi, a conoscerne la penuria. A meno che per
allora la guerra…
– La guerra? Perché parli di guerra?
– Perché una delle conseguenze della cattiva ripartizione del nostro
oro liquido è il rischio che si scatenino dei conflitti. Fino ad oggi i diversi Stati hanno evitato di fare dell’acqua un motivo di lotta armata.
Ma domani, quando l’acqua verrà a mancare e se ne vorrà avere il
controllo per motivi di sopravvivenza, che cosa accadrà?
Potrei citarti, per esempio, la Turchia, che vuole costruire delle di-
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12. appannaggio:
prerogativa, proprietà.
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ghe sul Tigri e l’Eufrate a svantaggio della Siria e dell’Iraq. E l’India,
che sul Gange ha già costruito una diga che toglie al Bangladesh una
parte dell’acqua del fiume. E poi ci sono l’Egitto, il Sudan e l’Etiopia:
quest’ultima contesta agli altri due Paesi il monopolio sulle acque del
Nilo.
Ma fiumi e corsi d’acqua sono divenuti la posta in gioco essenziale
anche altrove. Uno di questi fiumi è il Giordano. Nato in Libano, alimenta il lago di Tiberiade e va a gettarsi nel mar Morto. Divide Israele dalla Siria e quindi dalla Giordania. Attualmente Israele sfrutta la
quasi totalità delle sue acque, così come anche le riserve del lago di
Tiberiade. La guerra del 1967 ha portato all’annessione delle alture del
Golan. La restituzione di quelle alture alla Siria non è più una questione politica, ma di condivisione del prezioso oro liquido. In questo angolo di mondo la guerra per l’acqua non è più appannaggio12 della
finzione, è realtà.
Come vedi, la guerra dell’acqua muove i primi passi. Attualmente,
sono già state individuate trecento aree di tensione.
Ma ora infilati il maglione, lasciamo il lago d’Aral, vieni con me,
devo mostrarti una cosa.
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da G. Sinoué, A mio figlio, all’alba del terzo millennio, Corbaccio, Milano 2001
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1. Quando l’autore afferma Ti conduco altrove, là dove, per la maggior parte, gli adulti rifiutano di andare (righe 17-18), si riferisce:
A. a un luogo preciso, realmente esistente.
B. a un posto adatto solo ai bambini.
C. a un luogo simbolico da cui cominciare a riflettere.
D. a un luogo fantastico, che in realtà non esiste.
2. Indica quattro Stati che subiscono ingiustizie da parte di altri Stati per quanto riguarda il controllo
dell’acqua.
A. .................................................................................................
B. .................................................................................................
C. .................................................................................................
D. .................................................................................................
3. Perché l’autore conduce il figlio in questo viaggio immaginario?
A. Perché vuole mostrargli il lago d’Aral.
B. Perché vuole renderlo sensibile alle problematiche ambientali.
C. Perché non vuole portarlo a Disneyland.
D. Per dargli delle informazioni geografiche.
4. Quali sono le cause del prosciugamento del lago d’Aral?
A. L’inquinamento.
B. L’eccessiva salinità delle acque.
C. Il clima troppo caldo.
D. La deviazione del corso dei fiumi immissari.
5. Quale, tra quelle elencate, non è una conseguenza del prosciugamento del lago?
A. L’aumento della fertilità del suolo.
B. La distruzione della flora e fauna acquatica.
C. La diffusione di malattie mortali.
D. Il cambiamento climatico.
6. Perché i pescatori spesso si ritrovavano davanti a una terra sconosciuta (riga 48)?
A. Perché erano vecchi e non riconoscevano i luoghi.
B. Perché non erano in grado di seguire la rotta giusta.
C. Perché emergevano ogni volta nuove isole.
D. Perché il lago era grande e molte terre erano inesplorate.
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7. Alla riga 7, per quale motivo si usa il verbo svettava?
A. Perché rispetto al livello del lago si innalzavano elementi naturali e costruzioni dell’uomo.
B. Perché tutti i villaggi attorno al lago sorgono sulle montagne.
C. Perché intorno al lago c’erano monti molto alti.
D. Perché per vedere il lago occorre salire sulle vette dei monti.
8. Perché, secondo l’autore, Parallelamente alla morte del lago scomparirà un popolo (righe 100-101)?
A. Perché anche il popolo sarà inghiottito dalla balena della leggenda.
B. Per l’inaridimento delle terre e la scomparsa della pesca.
C. Per l’alto tasso di mortalità infantile.
D. A causa dei pesticidi presenti nelle acque.
9. Nella frase all’alba del terzo millennio ne muoiono ogni anno 4 milioni di bambini (righe 142-143),
ne si riferisce:
A. alle malattie mortali.
B. ai bambini.
C. al terzo millennio.
D. alla morte.
10. Alla riga 161, il sostantivo penuria può essere sostituito con:
A. pena.
B. scarsità.
C. pienezza.
D. abbondanza.
11. Alla riga 109, l’acqua viene definita liquido sovrano: perché?
A. Perché è il liquido più importante e prezioso.
B. Perché quello è il nome scientifico dell’acqua.
C. Perché è un liquido che rende importante chi lo possiede.
D. Perché negli stati l’acqua è proprietà di chi governa.
12. La domanda di cui si parla alla riga 156 è:
A. la domanda che viene posta ai bambini del ventunesimo secolo.
B. la sfida che l’acqua pone all’umanità.
C. la richiesta di intervento alle giovani generazioni.
D. la richiesta d’acqua da parte della popolazione mondiale.
13. Quale legame c’è tra l’acqua e i conflitti?
A. Non c’è alcun legame.
B. L’acqua causa conflitti perché in molti paesi manca e in altri è abbondante.
C. L’acqua causa conflitti perché tutti i paesi cercano di possedere pozzi, sorgenti, fiumi.
D. I corsi d’acqua spesso costituiscono il confine tra gli Stati, per cui sono teatro di conflitti.
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14. Alla riga 59, l’espressione senza remissione significa:
A. senza rinunciare a nulla.
B. senza arrestarsi.
C. senza perdono.
D. senza pericolo.
15. La frase gli adulti sono […] talmente abituati a corteggiare la follia (righe 18-19) significa che:
A. gli adulti sono abituati a stare con persone folli.
B. in tutti gli uomini c’è un po’ di follia.
C. gli uomini, a volte, fanno cose folli.
D. gli adulti spesso agiscono senza buon senso.
Quesiti di Grammatica
1B. Nella parola pesticidi, il suffissoide -cidi significa:
A. che mangia.
B. che scrive.
C. che uccide.
D. che sa.
2B. Nella frase In questo angolo di mondo la guerra per l’acqua non è più appannaggio della finzione, è
realtà, la virgola può essere sostituita con:
A. quindi.
B. poi.
C. ma.
D. cioè.
3B. Individua il plurale corretto di sortilegio malefico:
A. sortilegii malefici.
B. sortilegi malefici.
C. sortileghi malefici.
D. sortilegi malefichi.
4B. Il periodo per irrigare le piantagioni si decise di deviare il corso dei due fiumi che alimentano il lago
d’Aral contiene:
A. proposizioni coordinate.
B. una subordinata esplicita e due implicite.
C. due subordinate oggettive.
D. una subordinata finale esplicita.
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5B. L’espressione rifiutano di andare contiene:
A. un verbo servile.
B. un verbo copulativo.
C. un verbo fraseologico.
D. un verbo di forma passiva.
6B. Nella frase starà a te, a voi, scegliere (riga 26) il soggetto è:
A. te.
B. voi.
C. scegliere.
D. sottinteso.
7B. Nel periodo è necessario che tu veda, è contenuta una subordinata:
A. soggettiva.
B. oggettiva.
C. relativa.
D. finale.
8B. Nell’espressione Il lago d’Aral, d’Aral è:
A. complemento di specificazione.
B. complemento di denominazione.
C. complemento di stato in luogo.
D. apposizione.
9B. Nella frase questo era il quarto lago del mondo, questo è:
A. pronome personale.
B. pronome dimostrativo.
C. aggettivo dimostrativo.
D. aggettivo indefinito.
10B. Alle righe 124-125, nella frase vi attingeranno l’acqua di cui hanno bisogno, vi è:
A. complemento di termine (a voi).
B. complemento di luogo (lì).
C. complemento oggetto (vi).
D. complemento di luogo (da lì).
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