Rivista n.55

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Rivista n.55
In collaborazione con
P E R I O D I C O D E L L A S O C I E TÀ D E I C O M U N I
PRIMAVERA 2012 - N. 55
SOMMARIO
COGEME PLURIPREMIATA
RD PORTA A PORTA
I PROGETTI DI LINEA COM
Vari riconoscimenti in campo ambientale
Modello positivo per il territorio
Strategie informatiche per gestire il territorio
“IL FIUME OGLIO IN CANOA”
NUOVO SITO AOB2
COGEME E LA RETE SCOLASTICA
14º Volume della Collana “Nel cuore del territorio”
Maggiore trasparenza dei dati idrici
I vincitori del Bando 2011 e i nuovi bandi
ENERGIE RINNOVABILI DALL’AMBIENTE UN DEPURATORE PER IL GANDOVERE DOSSIER SOSTENIBILITÀ
Conoscere l’impianto a biomasse legnose
Aperto il cantiere. Attivo entro il 2013
Imprese del Benessere
Domande di allacciamento
acqua e gas
Variazioni anagrafiche
Spostamento contatori
Modifica impianti
Servizio Guasti ed Emergenze
Comunicazione letture contatori
800-556595
Cessazione fornitura
Informazioni bollette
Servizio Clienti
800-017476
Servizio clienti Gruppo Cogeme
Da lunedì a venerdì
ore 8,15-12,15 e 13,30-17,00
GUASTI - EMERGENZE
Servizio Gas
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
800-200171
Servizio
idrico,
rifiuti,
Servizio
Guasti calore,
ed Emergenze
servizi cimiteriali.
800-556595
800-556595
800-017476
I PAGAMENTI
DELLE BOLLETTE
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
Servizio Clienti
Servizio Clienti
Possono essere effettuati:
Con addebito automatico
in conto corrente bancario
Presso gli sportelli bancari
Presso la sede di Cogeme a Rovato
Presso tutti gli uffici postali
SPORTELLI AZIENDALI
Rovato (sede)
VIA XXV APRILE, 18
800.017476
Rovato (Servizio Ambientale)
VIA DEL MAGLIO, 8/13
030.7714.400
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
ore 8,30/12,00 - ore 14,00/16,30
Quelli che le discariche…
le hanno chiuse
per davvero!
N
EDITORIALE
SERVIZIO CLIENTI
el quadro delle iniziative energetiche
rinnovabili,
il nostro Gruppo, insieServizio Guasti
ed Emergenze
me a partner strategicamente orientati
allo sviluppo sostenibile, ha ottenuto da
tutti gli Enti Istituzionali e tecnici preposti il via libera per realizzare un moderno
impianto a biomasse legnose a Rodengo
Servizio
Clienti che chiuderà in modo virtuoso il
Saiano,
circuito della raccolta differenziata nel
nostro territorio, producendo energia e riducendo l’impatto che, attualmente, deriva dal trasporto del legno in altri impianti.
Un’iniziativa, questa, che sta alimentando una discussione importante, e le osservazioni che giungono saranno certamente utili per migliorare ulteriormente
questo progetto.
È altrettanto giusto notare, però, che in diversi casi questa discussione è basata
su informazioni non corrette o, in alcuni casi, totalmente inventate.
Abbiamo pensato di dedicare anche uno spazio apposito della Rivista a questo
impianto, chiarendo in modo inequivocabile che esso rappresenta un ulteriore
contributo positivo alla filiera ambientale ed energetica pulita, alla quale lavoriamo da tempo. Una filiera virtuosa che, negli ultimi anni in Franciacorta,
grazie a scelte precise da parte degli Amministratori, ha archiviato il progetto
ServiziodiGuasti
ed Emergenze GASnon ha previsto impianti di smaltimento ed ha chiuso tre diun inceneritore,
scariche già aperte, ottemperando alle linee strategiche dei Comuni-azionisti,
che richiedevano di limitare al massimo l’impatto generato dai propri servizi/
impianti. Abbiamo messo in campo, invece, un grande sforzo professionale ed
economico per progettare nuovi e moderni depuratori al servizio della collettività,
nuovi impianti per le energie rinnovabili.
Servizio
Guastioppure
ed Emergenze
Siamo l’azienda della Raccolta Differenziata Globale, che – grazie all’impegno dei cittadini – a Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta e Passirano
Servizio
Guasti
ed Emergenze
sfiora
l’80%,
ed il 70% ed oltre in molti altri Comuni. Nelle pagine che sfoglierete potrete leggere e approfondire lo sforzo concreto e coerente che facciamo,
riconosciuto
anche a livello nazionale da alcuni importanti premi ambientali
Servizio
Clienti
per la capacità innovativa di servizi e impianti a favore del territorio.
Perché questa è Cogeme: piedi nel territorio e sguardo rivolto avanti, verso un
futuro
Servizio
Clientimigliore per le nostre comunità.
Gianluca Delbarba
Presidente di Cogeme
800-556595
800-017476
800-200171
800-556595
800-556595
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800-017476
Cogeme N. 55 Anno XVIII - PRIMAVERA 2012
COPIE N. 113.000
A Cura dell’Ufficio Relazioni Esterne
e Comunicazione
Aut. Trib. BS N. 28/96 DEL 12/8/96
DIRETTORE RESPONSABILE
Simone Mazzata
IN REDAZIONE
Matteo Belloni, Mauro Ferrari, Simone Mazzata
REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE
RSM s.r.l. - Agenzia di Pubblicità - via Roma, 55
San Bassano (CR) - Tel. 0374 372197
PUBBLICITÀ
EMMEDIGI - Tel. 030 224121
STAMPA
TIBER S.p.A. - Officine Grafiche (BS)
In copertina:
Schema del teleriscaldamento freddo
(Disegno di Max Schiavetta).
COGEME 55
Da Rudiano alla confluenza del Mella
Il 14° Volume fotografico raccontato da una canoa
S
ono le immagini e gli scorci naturali catturati dall’obiettivo di Angelo Danesi e dalla penna di Massimo
Calabria, i protagonisti del libro “Visto
dal Fiume. L’Oglio in canoa, da Rudiano alla confluenza del Mella” promosso da Cogeme in collaborazione con
il Dipartimento di Scienze Naturali
dell’Università di Parma e con il patrocinio del Parco Oglio Nord. Il lavoro dedicato al fiume Oglio è il quattordicesimo di una raccolta “Nel cuore del territorio” che Cogeme realizza
ogni anno per immortalare le aree naturalistiche dei Comuni in cui opera
ed il secondo che coniuga l’esperienza del “canoismo” amatoriale con la
passione della fotografia e l’amore
per il territorio e la natura. L’anno
scorso il viaggio aveva avuto come
partenza Sarnico e come meta la Pianura bresciana. Quest’anno, invece,
il viaggio in canoa si è svolto lungo i
luoghi nascosti e dimenticati del fiu-
me Oglio da Rudiano alla confluenza
col Mella; un percorso che racconta
con approccio rallentato l’esperienza
emozionante di un viaggio in canoa
dando attenzione e valore a luoghi ed
emozioni spesso considerate come
assodate.
Comuni, frazioni, borghi, edifici storici o semplici scorci di paesaggio di-
ventano parte dell’esperienza immortalata negli scatti della macchina fotografica che nella discesa verso il Mella
presenta al lettore il territorio e i suoi
contrasti tra passato e presente. Così è
continuata l’idea di raccontare l’Oglio,
da un’altra prospettiva, inconsueta,
ma non meno affascinante: il fiume visto dal fiume. I testi e le fotografie sono
il frutto di un’esperienza condotta da
due persone, Angelo Danesi e Massimo Calabria, che amano l’Oglio e che
l’hanno disceso in canoa.
“Crediamo in uno sviluppo sostenibile – afferma, Giuseppe Colombi,
Presidente del Consorzio Parco Oglio
Nord – nel rispetto della storia e della cultura locali e non possiamo non
ringraziare coloro che hanno contribuito a realizzare questa pubblicazione, certi di poter continuare insieme
questo fruttuoso percorso di collaborazione”.
Il volume, presentato nella suggestiva
cornice della Rocca S.Giorgio, ha visto la partecipazione di Andrea Ratti, Sindaco di Orzinuovi, dell’autore,
Massimo Calabria, del Consigliere del
Parco Oglio Nord, Pietro Vavassori, e
Altri titoli
della collana
• La riserva naturale delle Torbiere e del
Sebino
• Le riserve naturali del Parco dell’Oglio
• L’area naturalistica del Monte Orfano
• L’area naturalistica dei fontanili bresciani
• L’antica Via Valeriana
• Le rogge bresciane
• La valle del torrente Guerna
• Il Parco del Fiume Strone
• Le vie d’acqua in Franciacorta
• Sulle sponde del Sebino, un lago tra storia
e natura
• La Pianura bresciana tra campi, corsi
d’acqua e cascine
• I Parchi naturali del Sebino Bergamasco
• Visto dal Fiume – L’Oglio in canoa, da
Sarnico alla Pianura
Il castello di Pontevico
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
5
COGEME 55
del Presidente di Cogeme, Gianluca
Delbarba. Quest’ultimo ha evidenziato come questa pubblicazione “non è
frutto di un’attenzione improvvisata,
quanto la semplice documentazione
di un impegno quotidiano che da 40
anni la nostra società svolge nel bacino del fiume Oglio, un ecosistema bello e fragile che va tutelato come il più
prezioso dei tesori che possediamo“.
Ideazione: Simone Mazzata
Fotografie: Angelo Danesi
Testi: Massimo Calabria, Eugenio Zanotti e la collaborazione scientifica del Dipartimento di Scienze naturali
dell’Università di Parma
Grafica e Impaginazione: Max Schiavetta - Agenzia Pierrepì
Richiedi gratis una copia del volume
Cogeme invierà gratuitamente a domicilio una copia della pubblicazione ai
primi 100 clienti che la richiederanno
inviando una mail all’indirizzo: [email protected], oppure telefonando
allo 030.7714211, dal 2 al 9 maggio.
Il volume è in vendita a prezzo di costo di 6 € alla Libreria Vantiniana di
Rovato, dove sono disponibili anche
le precedenti pubblicazioni.
n
Cogeme pluripremiata
Riconoscimenti per le attività a favore del territorio
P
ziativa della centrale a cogenerazione bientale e sociale a favore del territoper teleriscaldamento a Castegnato rio di Brescia”. Secondo gli organizza(BS) e che in futuro potrebbe sfruttare tori “Ognuna delle imprese premiate
il potenziale geotermico presente nel rappresenta a suo modo una “punta
sottosuolo di quel territorio (vedi ser- di diamante” destinata a diffondere
una cultura aziendale orientata alla
vizio a pag.14).
Un altro importante riconoscimento sostenibilità, stimolando a far sempre
n
è giunto lo scorso dicembre, in occa- meglio”.
sione dell’evento “Imprese responsabili”,
nel quale il sistema camerale lombardo, con
il coordinamento operativo di Unioncamere
Lombardia,
promuove
la selezione
delle migliori
buone prassi
aziendali per
la responsabilità sociale
di impresa in
Lombardia.
A
Cogeme
è stato riconosciuto
“l’impegno
Attestato di Unioncamere Lombardia
Cogeme ritira il Premio ad Ecomondo 2011
in campo am-
roseguono gli autorevoli riconoscimenti a Cogeme per le attività svolte a favore del territorio dove
opera. Una prestigiosa segnalazione
è stata ricevuta nel corso dell’ultima
edizione di Ecomondo, la più importante fiera del settore ambientale del
nostro Paese, che si svolge ogni anno
presso la Fiera di Rimini.
La segnalazione, con una targa ufficiale consegnata dal Presidente della
Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo
Ronchi, già Ministro dell’Ambiente, è
il riconoscimento del valore dell’ini-
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COGEME 55
I servizi cimiteriali di Cogeme
Cura del luogo, cura delle comunità locali
È
il luogo di tutti, nel quale ogni
comunità ricorda il suo passato e
fa memoria delle cose che contano.
Dove il momento del pianto si intreccia con quello dell’incontro e delle
due chiacchiere. Così è il cimitero: il
luogo fondamentale per l’identità di
una comunità locale.
Una realtà complessa da gestire sul
piano normativo, ma soprattutto su
quello degli affetti che suscita.
Per questo, grazie alla richiesta specifica di molte Amministrazioni Comunali, Cogeme ha scelto alcuni anni
fa di mettersi a servizio del territorio,
con competenza e la sensibilità propria di una società dei Comuni. E i
fatti le hanno dato ragione.
Camignone
8
Nato in sordina pochi anni fa,
il servizio cimiteriale di Cogeme ha conosciuto uno sviluppo molto intenso, apprezzato
da molte Amministrazioni non
solo bresciane e arrivando a
collaborare oggi con 42 impianti per una popolazione di
125.000 abitanti.
Monterotondo
Gestire un cimitero è un sistema complesso con normative molto stringenti
e articolate, che comprende attività
amministrative, la cura dell’arredo urbano, le reti tecnologiche (elettriche,
di illuminazione, idriche e fognarie) e
le attività di raccolta rifiuti.
Sono stati realizzati ampliamenti
dei Cimiteri di Rudiano, Torbole Casaglia, il recupero ed il restauro di
un’ala del Cimitero di Roncadelle e,
in corso di realizzazione, l’ampliamento del Cimitero di Pontevico e
di Passirano.
Accanto alle consuete attività di sepoltura, custodia e manutenzione,
Cogeme ha sviluppato in questi ultimi anni uno specifico settore di studi
e progettazione di nuovi impianti e
ampliamenti, maturando una
particolare esperienza che supporta i Comuni nella redazione
dei piani cimiteriali, ovvero
gli strumenti che consentono
di programmare e pianificare
interventi di medio-lungo termine, tenendo in debito conto
le esigenze di mantenimento
conservativo del patrimonio
immobiliare (tutela, restauro).
Il cimitero di Pontevico
Passirano
L’operazione di ampliamento, che
sarà completata entro l’estate 2012,
prevede la verifica e ristrutturazione
Ampliamento cimitero Pontevico
COGEME 55
delle copertura, la riqualificazione
del corpo esistente e la realizzazione
di oltre 200 loculi, alcune cappelle di
famiglia e quasi 300 ossari.
Il valore dell’investimento è di poco
inferiore al milione di euro ed il servizio ha una durata della concessione
di anni 20.
Il complesso cimiteriale
di Passirano
Il progetto più importante di questo
settore è senza dubbio l’ampliamento
dei tre cimiteri comunali di Passirano,
dove Cogeme gestisce già i servizi
con una concessione quindicennale.
Si tratta di un intervento complesso,
dell’importo di oltre € 2 milioni, che
interviene simultaneamente sugli
impianti di Passirano, Camignone e
Monterotondo, venendo incontro alle
esigenze dei singoli abitati per i prossimi 20 anni.
I tre cantieri, che partiranno entro
l’estate 2012, prevedono la creazione
di oltre 700 nuove sepolture, su una
superficie totale di ampliamento di
quasi 6.000 mq.
Nel mese di marzo, si sono tenuti tre
incontri con la popolazione delle tre
frazioni, nei quali è stata illustrata
l’evoluzione progettuale dei cimiteri,
sottolineando anche la possibilità
per i cittadini di accedere al numero
verde gratuito per informazioni. n
Numero verde
Per venire incontro alle esigenze della cittadinanza, Cogeme ha attivato
nei Comuni in cui gestisce i servizi
cimiteriali un numero gratuito, attivo
24 ore su 24 per 365 giorni l’anno,
che risponde su informazioni o eventuali emergenze legate alla gestione.
Roncadelle lavori conclusi
Restauro e riqualificazione funzionale per il cimitero
A
veva fatto scalpore, qualche tempo fa, il “caso” di Roncadelle, ovvero l’impossibilità per quel Comune,
nonostante i bilanci economici in ordine, di provvedere all’ampliamento
del proprio cimitero.
Grazie ad una iniziativa della locale
Amministrazione Comunale, Cogeme
ha provveduto ad effettuare quei lavori, dando così una risposta efficiente
alle non più rinviabili esigenze della
collettività di Roncadelle, curando la
Completamento cimitero Roncadelle
gestione dei servizi cimiteriali (tra cui
180 loculi da restaurare e 60 ossari
da realizzare) e nel pieno rispetto del
cronoprogramma dei lavori (l’intervento si è, infatti, concluso nel corso
del 2011).
Il restauro, e riqualificazione
funzionale, di una parte del
camposanto – incluso (per
esigenze normative e volontà
degli amministratori) un piccolissimo spazio destinato allo
spargimento delle ceneri – ha
visto la sinergica collaborazione tra Ente e Società, al fine
di mantenere a Roncadelle il
doveroso equilibrio tra esigenze strutturali e sacralità di un
luogo così importante per ogni
comunità.
Da ultimo, un cenno sulla sostenibilità economica dell’intervento: i flussi finanziari provenienti dalle concessioni delle
sepolture e delle luci votive per
il triennio 2011-2013 sostengono sia la gestione sia l’investimento immobiliare effettuato
da Cogeme spa.
n
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
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La
Raccolta vincente
è quella Globale
1 Cazzago SM (78,86%) 2 Passirano (78,67%) 3 Paderno FC (76,29%)
Sono i comuni bresciani più virtuosi, tutti serviti dalla Raccolta Differenziata
Globale di Cogeme Gestioni.
A dirlo è l’Osservatorio Provinciale Rifiuti di Brescia*. Un riconoscimento
che premia tutti noi,
un risultato che
premia soprattutto
il nostro territorio.
*Osservatorio Provinciale Rifiuti
Quaderno 2011 RSU Raccolta Differenziata.
www.cogeme.net
COGEME 55
Gestione sostenibile del territorio
Proseguono i progetti della Fondazione Cogeme
Franciacorta Sostenibile: prime
comparazioni dopo 2 anni di monitoraggio
A dicembre 2011 si è chiuso il secondo anno di raccolta
dati, che ha visto coinvolti attivamente anche gli Uffici Tecnici dei 17 Comuni aderenti e le Società di Servizi. I dati
raccolti sono stati integrati e incrociati con ARPA, Provincia e Regione e verificati al fine di avere risultati condivisi,
non sovrapposti e comparabili.
Ecco una sintesi (i dati sono sul sito www.franciacortasostenibile.org):
• s tabilizzazione o una riduzione dei consumi di acqua
potabile: dal 2001 al 2010, si è passati da 279 a 265 l/
ab*g. Le perdite della rete idrica variano dal 10 al 55% e
sono in media del 49% (2010), dato allineato alla media
nazionale. La percentuale di popolazione
servita da impianti di
depurazione, oltre il
90%, è tra le più alte a
livello nazionale.
• L a dotazione di parcheggi per abitante è sostanzialmente
stabile dal 2008 al 2010, mentre cresce un po’ quella del
verde pubblico, dal 17 al 20% (negli ultimi tre anni).
• La rete ciclabile è quasi pari a 3 km per kmq di aree abitate dei comuni.
• Pedibus: Oltre 1600 bambini vanno a scuola a piedi in
Franciacorta, alcuni per una sola settimana, altri per tutto
l’anno scolastico.
• Energia rinnovabile: I kW/ab/anno prodotti sono pari a
0,08, dato inferiore alle medie provinciale e regionale.
• Si va verso una riduzione della produzione pro capite
(da 1,86 a 1,79 kg/ab/g) fa riscontro il continuo aumento
della raccolta differenziata (da 0,57 a 0,90 kg/ab/g, ovvero circa il 50%).
• I Comuni con maggior reddito pro-capite registrano una
maggiore crescita delle aree urbanizzate con minor dotazione di verde pubblico. L’aumento dell’urbanizzazione è correlato ad un aumento della produzione di rifiuti pro-capite.
Prime indicazioni per la politiche di area: 1) guardare al patrimonio edilizio esistente (in eccesso rispetto alle necessità),
specialmente nei centri storici, e migliorarne la qualità (recupero e riutilizzo); 2) evitare nuovi consumi di suoli agricoli; 3) salvaguardare l’agricoltura; 4) aumentare la fruibilità
Monitoraggio aria e traffico “Pianura
Sostenibile”- estate 2012
COMUNI
Barbariga e Comezzano-Cizzago
Berlingo e Castelmella
Calcio, Maclodio e Quinzano d’Oglio
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
TIPOLOGIA PUNTO
Centro storico
Zona suburbana
Strada principale
Servizio Guasti ed Emergenze
pedonale e ciclabile degli spazi aperti rurali; 5) favorire un
nuovo modo di vivere il paesaggio, verso una migliore qualità della vita, favorendo forme concertate di tutela e sviluppo.
Pianura, concluso il 1º anno
di monitoraggio, si pensa al secondo
L’attenzione al territorio e l’appropriata conoscenza delle
sue evoluzioni in atto sono elementi determinanti per l’efficacia di una politica di sviluppo sostenibile. Per questo
motivo i 23 Comuni del progetto “Pianura Sostenibile” (si
è aggiunto San Gervasio Bresciano), insieme all’Assessorato al Territorio della Regione Lombardia, alle associazioni
degli agricoltori e alle Società di Servizi legate a Cogeme,
hanno concordato di monitorare nel tempo una serie di
indicatori rappresentativi del territorio e della sua condizione. A febbraio 2012 si è chiusa la prima campagna di
raccolta dati, che proseguirà fino al 2014 con il monitoraggio di 45 indicatori di socio-economici (n. 11), ambientali
(7), suolo e urbanistica (n.11), energia, rifiuti, aria e traffico
(n. 16). Le informazioni
raccolte in questa prima
campagna, pubblicate
sul sito www.pianurasostenibile.eu, consentono
già qualche commento,
da parte del prof. Maurizio Tira, direttore scientifico del progetto:
• Superficie Agricola Utilizzabile (SAU): tende a diminuire
negli anni, nonostante la vocazione agricola del territorio.
La situazione riflette l’eccessiva frammentazione dell’urbanizzato, che non consente di usufruire realmente in
termini agricoli di tutte le aree di territorio non urbanizzate, le quali alla fine risultano essere territorio “perso”;
•P
roduzione pro capite di rifiuti: in pianura la produzione procapite è sempre stata maggiore rispetto alla media
provinciale e regionale. In questo contesto si registra per
la Pianura un comportamento virtuoso, poiché è più veloce la crescita nel tempo della raccolta differenziata;
• E nergia da fotovoltaico: è ancora scarso l’apporto dei
Comuni della Pianura in termini di energia da fotovoltaico, in quanto il contributo - rispetto alla produzione provinciale – è pari a 3,9% (la popolazione dei 22 comuni
costituisce il 10,4% di quella provinciale);
• Monitoraggio dei flussi di traffico evidenzia situazioni di
criticità in alcune sezioni rilevate, vuoi per i flussi consistenti (paragonabili a quelli dell’ambito extraurbano provinciale), vuoi per le velocità elevate in alcune fasce orarie.
L’esperienza ormai consolidata dell’analogo monitoraggio
in Franciacorta dimostra che la possibilità di evidenziare ai
Comuni lo stato delle componenti ambientali può portare
a scelte di sviluppo localizzate anche immediate.
n
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
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COGEME 55
Suoli D.O.C. in Franciacorta e Pianura
Effetti dell’uso e del consumo di suolo del nostro territorio
I
l consumo di suolo rappresenta, emblematicamente,
uno degli aspetti più caratterizzanti della presenza umana sul territorio. Spesso, questa attività, che è una diretta
conseguenza del processo di urbanizzazione, non è stata giustificata da reali esigenze residenziali o produttive,
quanto dalla necessità di “far cassa”, trasformando perciò
il terreno, e di conseguenza il paesaggio, in una cassaforte
sempre aperta e inesauribile dalla quale prelevare tutte le
risorse, senza alcun criterio razionale.
Questa azione di prelievo forzoso delle risorse ha fatto
perdere di vista negli ultimi decenni i devastanti effetti
ambientali mai quantificati con precisione, ma capaci di
impoverire l’ecosistema e, pertanto più in generale, la base
stessa della nostra esistenza.
Per questi motivi, nel quadro dei progetti di pianificazione territoriale denominati “Franciacorta sostenibile”
e “Pianura sostenibile”, la nostra Fondazione ha affidato
al prof. Pileri (Politecnico di Milano), uno dei più attenti osservatori del fenomeno, e al suo gruppo di ricerca,
uno studio con l’obiettivo di offrire, in un linguaggio il più
chiaro (e crudo) possibile, informazioni e dati precisi sul
processo di consumo del suolo e sugli effetti ambientali
che sta creando.
La finalità è quella di innescare processi virtuosi, condivisi
e partecipati di Governo del territorio, improntati a migliorare la qualità della vita delle comunità locali, partendo
proprio dalla gestione intelligente dell’unico vero tesoro
che meriti di essere salvaguardato, anche per chi verrà
dopo di noi: la terra sulla quale viviamo e che ci nutre.
L’auspicio è di fornire un utile supporto per le politiche
urbanistiche del territorio (il libro “Suoli D.O.C.” si può
richiedere inviando una mail a [email protected]).
12
Alcuni dati: dalle colline della Franciacorta alla bassa pianura agricola
• 88 Comuni su un’area di 160.000 ettari dove risiedono
circa 586.000 abitanti (l’8,9% della Lombardia di pianura e di collina). Oltre l’11% del paesaggio planiziale
e collinare lombardo.
• Il 43% di questi Comuni ha meno di 5.000 abitanti (11
ne hanno meno di 2.000) e solo 6 hanno più di 15.000
abitanti. In ogni Comune di quest’area la popolazione è
aumentata mediamente del 17,1% e l’urbanizzato del
17,2%, superiore di 3 punti percentuali rispetto alla crescita provinciale.
• Il 20% circa del territorio è artificiale e caratterizzato da
uno sprawl elevato (1,28) che rende ancor più invasivo
l’effetto dell’urbanizzazione sul paesaggio.
•Tra il 1999 e il 2007 oltre 4.500 ettari di terre agricole
sono scomparse sotto il peso del cemento: il 35% dei
consumi di suoli agricoli dell’intera Provincia di Brescia
si è concentrato qui.
Negli stessi anni (1999-2007), in questi 88 Comuni la
superficie urbanizzata è aumentata di circa 3.700 ettari,
equivalenti a: intera superficie territoriale del Comune di
Chiari o l’equivalente, in termini areali, di 150 trilocali
(85 m2) al giorno o l’equivalente dello spazio occupato
dall’“impronta” di oltre 90 Fiat Cinquecento di cemento
ogni ora. Questo modello va fermato. Occorre guardare al
patrimonio edilizio esistente che sicuramente è in eccesso, specialmente nei centri storici, e occorre migliorarne
la qualità: recuperarlo, riutilizzarlo. Riconvertire il settore
edilizio alla quasi esclusiva attività di recupero e miglioramento della qualità degli spazi urbani. Evitare nuovi consumi di suoli agricoli. Salvaguardare l’agricoltura. Aumentare la fruibilità pedonale e ciclabile degli spazi aperti ru-
COGEME 55
rali. Anche da questi territori può partire un nuovo modo di
vivere il paesaggio, in primis in rapporto all’attività rurale.
Ma questo richiede un impegno e un prezzo: cambiare stile di vita individuale ma anche stile di vita delle Amministrazioni che devono trovare nuove strade di cooperazione
tra di loro. L’ambiente deve stare nelle prime posizioni delle agende politiche locali.
Ci aspetta una sfida per vivere presente e futuro e garantire benessere: ogni Comune deve dare una mano a partire
da se stesso e non ognuno deve fare per sé! Occorre guardare oltre il confine del proprio Comune.
Qualità delle acque nel fiume Oglio
La Fondazione Cogeme sta approfondendo il tema della
qualità dell’acqua irrigua, snodo necessario per il futuro del nostro territorio La serie di incontri proposti tra
dicembre 2011 e febbraio 2012, partendo dai dati del
monitoraggio ambientale, consumo di suolo e stato delle acque, ha offerto alcune linee-guida per le politiche
ambientali dell’area, indicando proposte concrete per la
gestione sostenibile del territorio.
In particolare, il bacino sublacuale del fiume Oglio è interessato da pesanti carichi di azoto, al punto che le acque,
superficiali e sotterranee, fanno fatica a metabolizzare gli
inquinanti in eccesso.
L’eccesso di azoto, che supera i limiti imposti dalla Commissione Europea, è pari a 40.000 t/anno nel bacino, di
questo l’agricoltura e la zootecnia contribuiscono per oltre l’80%, mentre il carico civile per circa il 10%. Stando
ai dati scientifici disponibili dall’Università degli Studi di
Parma, nel bacino dell’Oglio per rimuovere l’azoto in eccesso il 10% della superficie dovrebbe essere occupato
da zone umide e fasce tampone. Attualmente la quota di
territorio destinata a tali ambienti è nettamente inferiore
all’1%.
I fiumi e i canali sono dotati di “capacità naturali” di rimuovere l’azoto. In particolare questa funzione è svolta dalle piante acquatiche e dalle acque stagnati (zone
umide). Come fare senza penalizzare il mondo agricolo?
La soluzione non è semplice e non può essere imposta
dall’alto. È necessario utilizzare un approccio sistemico,
coinvolgendo tutti gli attori sul territorio, per realizzare un
programma efficace di interventi a medio-lungo termine.
Manca piuttosto la visione d’insieme del territorio, l’elenco
degli areali a priorità di intervento maggiore. Serve valorizzare il reticolo idrografico secondario quale elemento
centrale per il recupero paesaggistico e funzionale del territorio.
Un progetto-pilota: “Il bosco dei fontanili”. Per dare concretezza a questa visione, la Fondazione Cogeme ha predisposto un progetto di recupero ambientale del Fontanile
Bocchetto, un paleoalveo boscato (5 ettari), interamente vegetato, con risorgive e fontanili, in gran parte interrati, situato alla base del castello di Urago d’Oglio. L’intervento proposto, condiviso passo dopo passo con l’Amministrazione
comunale, una volta reperiti i finanziamenti porterà ad una
riqualificazione multi-obiettivo di un’ampia area vegetata, a
cui sarà proposto il nome “Il Bosco dei Fontanili”.
n
Il territorio
come bene comune
Area oggetto dello studio. I comuni canalizzati
La Fondazione Cogeme Onlus ha collaborato nelle scorse settimane a un
importante ciclo di incontri promossi dalla Fondazione Clementina Calzari Trebeschi di Brescia sulla tutela fisica, urbanistica e paesaggistica del
territorio.
Durante gli incontri molto partecipati – due presso il Museo di Scienze
Naturali di Brescia e l’ultimo presso il Monastero di S.Pietro in Lamosa
– la Fondazione Cogeme ha potuto illustrare lo studio sul consumo di
suolo, i progetti sulla pianificazione territoriale e il Piano strategico per lo
sviluppo sostenibile della Franciacorta.
13
COGEME 55
ENERGIA
Il Teleriscaldamento Freddo
Un progetto innovativo di Cogeme per risparmiare energia
N
ei prossimi anni, lo sfruttamento dell’energia del sottosuolo (geotermica) per riscaldare (e raffrescare) edifici e abitazioni, potrebbe essere a portata di ogni cittadino
(e relativo portafoglio), grazie a un sistema chiamato “Teleriscaldamento Freddo”, ideale per le esigenze dei piccoli
centri urbani che sono interessati a risparmiare energia,
pur senza ricorrere agli ingenti investimenti del teleriscaldamento tradizionale.
L’innovazione tecnologica, progettata dai Servizi Energetici di Cogeme spa, è già stata oggetto di una relazione
a un seminario europeo sulle energie rinnovabili ed è attualmente in corso di conoscenza e diffusione nella rete
territoriale dei Comuni di Cogeme.
L’impianto è basato su un anello d’acqua in cui circola
acqua alimentata dalla prima falda, che distribuisce fluido
geotermico all’interno degli edifici.
14
Come funziona
È un principio che abbina la semplicità all’efficienza energetica (vedi figura 1), grazie a un circuito di “acqua tecnica”, utilizzata come anello di congiunzione fra le utenze e
la fonte geotermica del sottosuolo:
1.l’acqua viene emunta dalla falda mediante un pozzo di
prelievo e stoccata all’interno di un unico deposito sotterraneo;
2.l’acqua stoccata viene distribuita alle varie utenze, servite con una sorta di “acquedotto parallelo”;
3.ogni utenza preleva la quantità d’acqua strettamente
necessaria per far funzionare una pompa di calore, centralizzata (per condomini o grandi utenze) o singola (per
singole abitazioni);
4.una volta sottratta l’energia geotermica, necessaria a
soddisfare le necessità termiche degli ambienti, l’acqua
prelevata viene restituita al deposito sotterraneo, per poi
essere posta nuovamente in circolazione;
Schema di funzionamento del “teleriscaldamento freddo”
Il pozzo di prelievo avrà il compito di fornire acqua “fresca” di falda, con il duplice scopo di:
• mantenere costante la quantità di acqua stoccata, qualora utilizzata dall’utenza per scopi non potabili;
• mantenere la temperatura del deposito entro un intervallo compatibile con il funzionamento ottimale delle
pompe di calore.
L’acqua geotecnica in eccesso ritornerà in falda con le medesime caratteristiche chimico-fisiche, con la sola temperatura variata di circa 6 °C rispetto a quella prelevata.
Pompa ad ALTA temperatura = caldaia
a zero emissioni
Il cuore tecnologico di questo innovativo sistema è una
pompa di calore elettrica di ultima generazione, in grado
di trasferire energia termica da un corpo a temperatura più
bassa ad un corpo a temperatura più alta.
• Per le utenze esistenti da riqualificare, le pompe di calore ad alta temperatura potranno sostituire l’esistente obsoleta
caldaia, condividendone i medesimi spazi impiantistici;
munitaria, che intende a razionalizzare il sistema energetico puntando sul comparto termico, riducendone drasticamente i consumi e le emissioni. In particolare, il “teleriscaldamento freddo” permette di:
• concentrare in un solo impianto la produzione di riscaldamento e raffrescamento;
• conservare l’autonomia gestionale degli edifici serviti e
la produzione individuale di riscaldamento, acqua calda
sanitaria e condizionamento ambiente;
• eliminare le perdite energetiche di distribuzione tipiche
di una rete di teleriscaldamento tradizionale, dovute alla
dispersione termica delle reti;
• ridurre drasticamente le emissioni di CO2 per il riscaldamento urbano con l’eventuale azzeramento delle stesse
mediante l’inserimento di un sistema fotovoltaico abbinato all’edificio servito dalle pompe di calore;
• essere poco invasivo nei casi di riqualificazione di impianti esistenti in totale compatibilità con gli spazi precedentemente destinati alla centrale termica tradizionale;
• eliminare le problematiche connesse con gli iter autorizzativi relativi alla Prevenzione Incendi ed alla Sicurezza
per i Liquidi Caldi Sottopressione (ex Ispels).
L’impianto, inoltre, è semplice
nell’uso, nella manutenzione
e nella conduzione, non si è
legati all’impiego di specifiche marche impiantistiche, e
genera bassi costi gestionali e
manutentivi.
• Per le utenze nuove o ristrutturate, le pompe di calore tradizionali a bassa temperatura costituiranno il nuovo generatore
termico dell’edificio da servire.
In entrambi i casi, le pompe distribuiranno il calore geotermico dall’acqua di falda fino ai circuiti impiantistici,
tradizionali termosifoni o moderni impianti radianti a pavimento.
Alcuni oggettivi vantaggi
Questa soluzione progettuale è perfettamente aderente
alle linee-guida della Politica Energetica Nazionale e Co-
ENERGIA
COGEME 55
Conclusione
Per le aree geografiche come quella in cui opera Cogeme,
caratterizzate da falde acquifere relativamente superficiali, piuttosto che da acquiferi e corsi d’acqua superficiali
(in questo caso il termine geotermia dovrà essere sostituito dal termine idrotermia), il “teleriscaldamento freddo”
può rappresentare un modo semplice, veloce, non invasivo ed economico, per qualificare energeticamente gli impianti di produzione calore utilizzando fonti energetiche
rinnovabili.
n
Paratico si scalda con Cogeme
È stato affidato a Cogeme il servizio energia degli
immobili comunali di Paratico.
Il servizio, assegnato a seguito di gara, consiste
nella gestione del calore, nella erogazione di
acqua calda sanitaria e negli interventi di manutenzione e riqualificazione di 6 impianti termici (Municipio, scuole, palestre) del Comune,
ma altri edifici di proprietà pubblica potrebbero
aderire in futuro.
La gestione di Cogeme, che prevede anche un
sistema di telecontrollo, sarà operativa dal prossimo mese di maggio per i successivi 12 anni.
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
15
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
COGEME 55
ENERGIA
Energie rinnovabili e ambiente
Presentato il nuovo impianto a biomasse legnose di Rodengo Saiano
L
inea Energia, società del gruppo LGH attiva nel settore
delle energie rinnovabili e Paradello Ambiente, realtà
del Gruppo Paradello che opera nel settore dell’ambiente, del verde e dell’agricoltura biologica, hanno presentato nelle scorse settimane il nuovo impianto a biomasse
legnose che sorgerà a Rodengo Saiano (BS). Il progetto,
dal titolo “Franciacorta Rinnovabili”, è una risposta moderna, sicura ed efficiente per le esigenze ambientali ed
energetiche del territorio, realizzata da realtà pienamente
e strategicamente orientate alle energie rinnovabili e allo
sviluppo sostenibile, alle quali si aggiunge come partner
anche Cauto Onlus, cooperativa bresciana attiva nel reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
L’impianto: energia dall’ambiente
In un ciclo completo di recupero, l’impianto a biomasse legnose riceverà il verde proveniente dalle attività di
manutenzione dei parchi/giardini (erba, fogliame, sfalci
di potatura, tronchi ..) e dalla raccolta del verde di isole
ecologiche del nostro territorio, generando così un sistema “chiuso” ecocompatibile. Non sarà – infatti – utilizzato legno trattato, verniciato, o di natura non vergine, così
come non si reperirà materiale lontano dal territorio, e
16
nemmeno prelevato dai boschi o prodotto da coltivazioni
dedicate. Oggi e per il futuro, infatti, – grazie a contratti pluriennali – LGH, Paradello Ambiente e Cauto Onlus
sono già in possesso del legname per l’adeguata alimentazione dell’impianto. Questo è anche il frutto di innovative
politiche ambientali, come la Raccolta Differenziata, che
consentono di raccogliere quel legname necessario per
“far funzionare” l’impianto.
Energia e compost
L’impianto ha una potenzialità di produzione di energia di
1 megawatt elettrico ed è predisposto per la produzione di
energia termica in cogenerazione. L’energia elettrica prodotta – certificata rinnovabile – verrà immessa nella rete
nazionale. L’energia termica consentirà il riscaldamento di
attività nell’area locale: i tecnici da tempo, infatti, stanno
sviluppando possibilità di allacciamento atte a soddisfare
fabbisogni termici. Questo consentirà un’ulteriore ottimizzazione del recupero del calore prodotto, già oggi in gran
parte sfruttato.
L’impianto potrà ricevere dalla sezione di compostaggio
sino a 13.000 ton/a di legname, già attualmente gestite dai
partner del progetto.
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RODENGO SAIANO
SEZIONE DI COMPOSTAGGIO DEL VERDE
Biomassa verde in ingresso all’impianto di compostaggio
33.000 ton/a
Biomassa legnosa separata dall’impianto di compostaggio
13.000 ton/a
Biomassa verde erbacea da compostare
20.000 ton/a
Compost prodotto
10.000 ton/a
Acqua evaporata durante il processo maturazione compost
10.000 ton/a
SEZIONE RECUPERO ENERGETICO BIOMASSE LEGNOSE
Biomassa legnosa in ingresso all’impianto a biomasse (*)
Potenza elettrica impianto
13.000 ton/a
1 MW
Produzione energia elettrica
8.000 MWh/a
(*) biomassa in arrivo dalla sezione di compostaggio
Un impegno verso il territorio
La tecnologia utilizzata per l’impianto non è – per scelta
esplicita dei proponenti l’iniziativa – compatibile con la
combustione di altri materiali (rifiuti, ad esempio). L’impianto si presenta quindi come una risposta efficiente e
sicura alle necessità di smaltimento e valorizzazione della
frazione di risulta del verde che viene raccolta sul nostro
territorio, grazie all’efficiente funzionamento della Raccolta differenziata. Anche in termini di emissioni nell’atmosfera, tutto verrà sviluppato nell’ottica del massimo impegno tecnologico e del minimo impatto ambientale. Le
emissioni saranno, infatti, pari a quella di una stufa. Oltre
alle rigorose prescrizioni normative, e conseguenti controlli, delle autorità preposte, si aggiungerà l’utilizzo delle
migliori tecnologie disponibili, al fine di rendere l’impatto
delle attività combustive ben al di sotto dei limiti di legge;
Energie rinnovabili al servizio dell’ambiente, insomma.
Questo il convinto impegno di Paradello Ambiente, che
ha ospitato nelle scorse settimane presso la sua sede di
Rodengo Saiano la presentazione dell’impianto, e di Linea
Energia. “Con questa soluzione – ha affermato l’Amministratore di Paradello Ambiente Ezio Piva – “chiudiamo” il
“ciclo del verde” che quotidianamente raccogliamo o che
ci viene conferito. Invece di impiegare energia e risorse
per smaltirlo, traiamo proprio dal legno elettricità e calore. Il tutto in modalità tecniche e ambientali coerenti con
quegli irrinunciabili principi che ispirano il nostro impegno
nei settori del verde, del vivaismo, del compostaggio e
dell’agricoltura biologica”.
“La produzione di energia da parte della nostra Società –
hanno poi sottolineato il Presidente e il Direttore di Linea
Energia Gianluca Delbarba e Davide Alberti – è esclusivamente proveniente da fonti rinnovabili. Idroelettrico, fotovoltaico, biogas e – come per l’impianto di Paradello – biomasse, sono tutti capitoli dell’orientamento, strategico ed
altamente impegnativo, di utilizzare esclusivamente
fonti rinnovabili ed innovative per la produzione di energia elettrica, in linea con le politiche internazionali dello sviluppo sostenibile ed in conformità con le normative più
rigorose”.
L’impegno è quindi quello di sviluppare il settore delle energie rinnovabili in coerenza con le opportunità
che il territorio consente. Partendo
da potenzialità e peculiarità presenti
nei luoghi in cui si opera, si possono
fornire proposte efficienti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ultimo, ma importante, aspetto,
anche in uniformità con gli irrinunciabili
valori di trasparenza e responsabilità sociale
d’impresa che contraddistinguono tutti i protagonisti di questa nuova iniziativa: dall’attivazione
dell’impianto, la cittadinanza sarà costantemente informata su dati tecnici e valori delle emissioni in atmosfera. n
ENERGIA
COGEME 55
Lombardia più verde con le biomasse
>
Una fonte energetica che trova il suo habitat nella Val Padana, il cui sviluppo consente una riduzione degli approvvigionamenti di idrocarburi e un contenimento delle emissioni nocive. Nel 2010, nel nostro Paese si contavano
oltre 1.100 impianti con una potenza totale di 1.088 MW elettrici e 702 MW termici. Secondo i dati del GSE su
un totale di circa 300 TWh di energia elettrica prodotta in Italia a fine 2011, circa 11,3 TWh sono stati generati
da biomasse. Certo, non siamo ancora ai livelli di presenza sul territorio che competono a solare ed eolico che
la fanno da prim’attori, ma le biomasse conquistano terreno, anzi conquistano le loro posizioni sul terreno della
convenienza e del recupero di quanto la natura ha offerto e che altrimenti non verrebbe riutilizzato. Entriamo nel
dettaglio, avvalendoci delle informazioni contenute nel rapporto di Legambiente Comuni Rinnovabili 2012. I Comuni in Italia che ospitano centrali a biomassa solida o centrali a biogas sono 1248, con una potenza totale degli
impianti (biomassa solida più biogas) di 2.117 MW elettrici e 731,7 MW termici. Detto questo, un distinguo opportuno per conoscere che cosa viene immesso nelle caldaie delle centrali. Ovvero, negli impianti a biomassa solida
il combustibile più comunemente utilizzato è il cippato. Parola strana? Non del tutto, poiché deriva dall’inglese
chips “pezzettini”, ossia pezzettini di legno ricavati dagli scarti di segherie che lavorano piante prive di sostanze
inquinanti. Altri tipi di biomasse solide utilizzate sono legno vergine (come quello che verrà impiegato nell’impianto che sorgerà a Rodengo Saiano), residui forestali, trucioli, segatura. Non vi è dubbio che le risorse naturali che
formano il grande settore delle biomasse – grazie anche agli elevati livelli di raccolta differenziata – consentano di
incrementare l’utilizzo di tecnologie che consentano la produzione di energia pulita.
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
17
COGEME 55
AMBIENTE
La raccolta vincente è quella globale
A febbraio tutti sopra il 60%, guida Passirano con il 75,3%
C
ome di consueto, di seguito l’aggiornamento sui dati
della RD negli 11 Comuni che,
tra Franciacorta, Ovest e Bassa, hanno assunto il modello
RD Globale per puntare alla
massima differenziazione e recupero del rifiuto. Un gesto di
attenzione per l’ambiente, per
la qualità della vita delle nostre
comunità, per un recupero di
materie utili al riciclo e al riuso.
A febbraio tutti sopra
il 60%
Il primo dato che balza all’occhio (il dettaglio in tabella è
che tutti i Comuni che hanno
scelto questa modalità di servizio si posizionano oltre l’asticella del 60%. Un dato davvero significativo, soprattutto
se si considera che esso è raggiunto sia dai Comuni che
già dal 2008 hanno introdotto il servizio, sia dagli “ultimi
arrivati” del 2010. Passirano, Castrezzato, Cazzago e Villachiara superano il 70%.
che permette la registrazione dell’effettivo svuotamento e
la conseguente misurazione della produzione in termini di
volume di rifiuto.
In ogni Comune, per agevolare il passaggio alla RD Globale, sono stati realizzati materiali e incontri pubblici.
Come funziona il servizio
E i risultati si vedono
La RD è un sistema “globale”, come viene definito, perché
punta a massimizzare i rifiuti recuperati, dalle famiglie e
dalle imprese, e a ridurre al minimo il rifiuto cosiddetto
“indifferenziato”, ovvero quello che viene smaltito direttamente presso le discariche e i termovalorizzatori.
Il servizio di raccolta porta a porta progettato prevede la
rimozione dei cassonetti stradali e la loro sostituzione con
contenitori monofamiliari, uno per ciascuna delle frazioni
di rifiuto raccolto, che vengono vuotati secondo specifica
frequenza e calendario. A ogni famiglia vengono consegnati contenitori per la raccolta di carta e cartone, vetrolattine, imballaggi in plastica (sacco), frazione organica
(scarti della cucina) e un contenitore carrellato per il rifiuto
indifferenziato, ovvero i rifiuti residui della raccolta differenziata, ed è dotato di un rilevatore elettronico (“Tag”),
Ne parliamo diffusamente nell’articolo dedicato al Convegno dello scorso 2 febbraio, ma 4 Comuni sui primi 5, 5 sui
primi 10 e 11 sui primi 20 Comuni nella classifica di chi
meglio differenzia sono stati gestiti nel 2010 (anno di riferimento del Quaderno 2011 dell’Osservatorio Provinciale
Rifiuti) da Cogeme Gestioni.
Dove trovare le informazioni
È attivo, infine, un Numero Verde al quale rivolgersi – 800
721314 – e una sezione apposita del sito Internet di Cogeme
www.cogeme.net. Il nuovo sistema è attivo in undici amministrazioni comunali dell’Ovest bresciano, per un totale di
80.000 abitanti. La media di rifiuti recuperati con il passaggio al nuovo sistema “globale” si aggira intorno al 70%. n
RACCOLTA DIFFERENZIATA GLOBALE
RISULTATI MENSILI 2012
2012
18
FEBBRAIO
Paderno
Passirano
Castegnato**
Erbusco
Castrezzato
Rudiano
Rovato
Cazzago
Berlingo
Villachiara
Maclodio
GIU. ‘08*
LUG. ‘08*
NOV. ‘08*
DIC. ‘08*
FEB. ‘09*
FEB. ‘09*
GIU. ‘09*
GIU. ‘09*
FEB. ‘10*
MAR. ‘10*
LUG. ‘10*
69,6%
75,3%
65,5%
62,9%
74,0%
64,9%
64,4%
73,9%
68,1%
74,8%
70,2%
*Data di attivazione del servizio. - ** Non calcolata la frazione vegetale (sfalci, ramaglie ecc.).
A Cogeme i rifiuti di sette Comuni
Aggiudicata la gara per l’igiene urbana
I
l servizio di Igiene Urbana di alcuni importanti Comu- Comuni anni fa, ha un bilancio sano, e sa vincere le gare
ni della Franciacorta e dell’Ovest continuerà ad essere presentando offerte economicamente e tecnicamente più
fornito da Cogeme Gestioni. La società del gruppo LGH vantaggiose rispetto ai concorrenti: non è proprio questo
che opera nel bresciano e nella bergamasca nel settore lo spirito delle norme del mercato?
ambientale si è aggiudiTornando al servizio di
cata a inizio dicembre la
raccolta – che è ciò che
gara indetta da Rovato,
più interessa i cittadini –
Amministrazione Comurimarrà quindi, per queste
nale capofila di un bacino
sette comunità, l’attuale
di sette Comuni: Berlingo,
raccolta differenziata gloCastegnato, Cazzago San
bale: un sistema che ha
Martino, Erbusco, Paderno
consentito in questi anni
Franciacorta e Passirano.
di raggiungere livelli di
La gara era imperniata sia
eccellenza nella differensulla efficienza economiziazione dei rifiuti, giunca delle Aziende partecigendo a percentuali di
panti rispetto al capitolaordine europeo (il 70% di
to proposto dagli Enti, sia
raccolta differenziata, con
sulla qualità tecnica del
punte dell’80%). Cogeme
servizio offerto.
Gestioni proseguirà quinCompattatore in Piazza Cavour a Rovato
Come ultimamente accadi nel proprio impegno al
de le aziende concorrenti
servizio dei sette Comuni
hanno inteso ricorrere al TAR di Brescia. La vicenda si ri- aggiudicati nella gara: un impegno che tende sempre alla
solverà certo positivamente innanzi al Consiglio di Stato, massima efficienza e competitività, senza al contempo abanche se – come abbiamo già osservato in passato – la- bassare la qualità del servizio, del lavoro dei propri dipenscia una riflessione: Cogeme Gestioni, società voluta dai denti e dell’attenzione all’ambiente. n
AMBIENTE
COGEME 55
19
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
COGEME 55
AMBIENTE
Un convegno per la RD
La Raccolta Differenziata Globale, un modello positivo
U
n convegno per approfondire i temi della Raccolta
Differenziata nell’Ovest bresciano e in Franciacorta,
partendo dai dati pubblicati alcune settimane fa dall’Osservatorio Provinciale dei Rifiuti.
Questo il tema del workshop, che lo scorso 2 febbraio Cogeme Gestioni ha promosso presso la sua sede, e attorno
al quale ha chiamato a discutere diverse autorevoli voci.
Obbiettivo: fare un bilancio della Raccolta Differenziata,
alcuni anni dopo l’introduzione della RD Globale, prima
a Paderno Franciacorta e, subito dopo, a Passirano, Cazzago e negli altri Comuni che hanno deciso di attivare il
servizio.
Alla presenza del Assessore provinciale all’Ambiente Stefano Dotti, e del Presidente nazionale di Federambiente Daniele Fortini, moderati dal Presidente di Cogeme Gianluca
Delbarba, si è preso spunto dalla presentazione – da parte
di Stefano Querci, Direttore di Cogeme Gestioni – dei risultati e delle performances raggiunte in questi anni nel
settore della Raccolta Differenziata.
Attività che hanno consentito a tre Comuni serviti proprio
dalla Società rovatese di posizionarsi nelle prime tre posizioni della classifica Provinciale dei Comuni che più differenziano (Cazzago S/M col 78,86%, Passirano a col 78,67
e Paderno FC con il 76,29%).
Oltre ad illustrare i positivi risultati raggiunti, l’intervento
del Direttore Querci si è incentrato sulle modalità di effettuazione del servizio, sulle recenti evoluzioni normative e
sui risultati raggiunti nelle gare per l’affidamento. Alla luce
Il tavolo dei relatori
di queste considerazioni, si è poi sviluppato il confronto tra
il Sindaco di Cazzago San Martino, Giuseppe Foresti, Comune capofila nel 2010 tra quelli che più hanno riciclato,
l’Amministratore Delegato di LGH - la Holding di public
utilities di cui Cogeme Gestioni fa parte – Fabrizio Scuri, e
Daniele Fortini, Presidente Nazionale di Federambiente –
la realtà associativa delle aziende attive nel settore ambientale - che con la sua presenza ha sottolineato la specificità
del modello “Cogeme-LGH” nel bresciano e nel lombardo.
Al termine, le conclusioni dei lavori sono state affidate
all’Assessore Dotti, che ha evidenziato strategie ed obbiettivi per la Raccolta Differenziata nella Provincia di Brescia. Tra il pubblico, molti Amministratori locali, tra i quali
i Sindaci di Passirano, Daniela Gerardini, e Paderno FC,
Antonio Vivenzi, le cui realtà comunali sono seconde e
terze classificate in questa particolare classifica.
n
Tre domande a Foresti Sindaco di Cazzago San Martino
20
L’Osservatorio provinciale Rifiuti, dopo aver collocato
al primo posto nel 2010 Paderno, nel suo Quaderno
2011, ha evidenziato che il Comune ad effettuare meglio la raccolta differenziata in Provincia di Brescia è
Cazzago.
È una bella soddisfazione per noi, ed il merito va certamente ai cittadini di Cazzago San Martino, che hanno
accolto favorevolmente l’introduzione di un sistema di
raccolta rifiuti porta a porta che, se da un lato consente queste percentuali di raccolta differenziata, dall’altro
richiede anche un piccolo e costante impegno da parte
di famiglie e imprese.
Da dove nasce l’intuizione di introdurre anche a Cazzago la Raccolta porta a porta?
Avevamo avuto modo, negli scorsi anni, insieme ad altri
amministratori locali, di conoscere esperienze similari
in giro per l’Italia, penso in particolare a quella attuate
in provincia di Treviso. Era sembrato a noi, come ad altri
Comuni della Franciacorta e dell’Ovest che hanno poi
introdotto questa modalità di raccolta rifiuti, che il porta
a porta “spinto” fosse una forma intelligente per massimizzare la raccolta differenziata, ridurre la produzione
di indifferenziata, misurare e incentivare la RD.
E i risultati vi hanno dato ragione.
Grazie al supporto tecnico di Cogeme Gestioni, riuscimmo allora a declinare anche qui il modello al quale
ci eravamo ispirati, costruendo su misura dei nostri territori la “Raccolta Differenziata Globale porta a porta”.
Prima a Paderno, poi a Passirano, Cazzago e oggi in undici Comuni, è stato introdotto un sistema che i nostri
concittadini hanno sin da subito ben accettato. Anzi, mi
sento di poter dire che proprio il pieno convincimento
della popolazione di praticare una concreta e positiva
azione a favore dell’ambiente ha consentito il raggiungimento di una percentuale che sfiora quest’anno l’80%
di RD.
A Iseo è boom per la differenziata
La capitale del Sebino tra i Comuni ricicloni
A
nche Iseo sta entrando autorevolmente nel club dei
Comuni bresciani capaci di raggiungere ottimi livelli
di Raccolta differenziata.
La capitale del Sebino lo scorso novembre aveva ,infatti,
introdotto, grazie anche alla collaborazione tecnica di Cogeme Gestioni, un sistema misto di raccolta porta a porta
con isole ecologiche, con l’obbiettivo di raggiungere entro
la fine del 2012 il 60% di RD.
In realtà, dopo solo un mese Iseo – che partiva da percentuali inferiori al 30% - ha risposto benissimo al nuovo sistema di raccolta, facendo segnare un bel 60,84% a dicembre
2011. Un dato questo raggiunto grazie all’impegno della
cittadinanza, e alle molteplici occasioni di informazione,
anche in lingue come il russo, o l’urdu, al fine di sensibilizzare ogni singolo abitante iseano sull’importanza del
cambiamento messo in atto.
Risultati davvero non scontati, pensando soprattutto alla
conformazione urbanistica, o all’importante afflusso turi-
AMBIENTE
COGEME 55
stico che anche nel mese di dicembre la cittadina fa segnare, in particolare la domenica.
Segnali incoraggianti, per proseguire in un impegno a favore dell’ambiente.
n
Cogeme menzionata… dall’ONU!
Oltre 20mila alberi piantati per il pianeta
C
erte storie sono davvero belle.
Non solo perché raccontano di
un recupero ambientale importante
– quello della discarica di Castrezzato/Trenzano, divenuto un caso di
eccellenza nazionale, premiato anche recentemente (ne scrivevamo
proprio nell’ultimo numero di questa rivista)
– ma perché vanno oltre i confini nazionali,
e possono diventare
un esempio da seguire. Potete immaginare
quindi la soddisfazione nel vedere citata Cogeme nell’opuscolo
pubblicato
dall’ONU, in particolare dell’UNEP, il
programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, in occasione
della recente campagna planetaria a favore
dell’ambiente “Billion
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
tree” (in italiano, un miliardo di alberi), nell’ambito di Plant
for the Planet (“Pianta per il Pianeta”). La nostra Società
ha infatti contribuito all’iniziativa dell’autorevole Agenzia,
piantando oltre 20.000 tra alberi e arbusti nell’ambito delle
opere di recupero ambientale della ex discarica di Castrezzato – Trenzano. Un impianto di smaltimento che dal 1991
al 2003 ha accolto circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti, e che sin dalla sua
chiusura ha visto impegnate Cogeme prima, e Linea Ambiente
poi, in complesse ed
impegnative attività di
recupero per una futura piena fruizione da
parte del territorio.
Ora – dopo il Premio
La Città per il Verde –
questa segnalazione
dalla più rappresentativa agenzia sovranazionale. A riconoscimento che sviluppo e
attenzione all’ambiente possono camminare
insieme.
n
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
21
COGEME 55
ACQUA
AOB2 rende “limpida” la qualità dell’acqua
Una nuova vetrina per la Società di gestione del servizio idrico
A
OB2 srl, la Società per la gestione del servizio idrico
integrato nell’Ovest bresciano, ha realizzato un nuovo sito internet, con servizi ai clienti totalmente on line,
tra cui le tabelle aggiornate 2011 sulla qualità dell’acqua
in ciascuno degli acquedotti gestiti e il raffronto con le
principali marche di acque minerali.
In particolare, il sito internet riporta i dati di qualità delle acque di tutti gli acquedotti gestiti nell’Ovest bresciano
(ben 44, al servizio di circa 270mila abitanti). I cittadini-
Comunicare l’acqua
WWW.AOB2.IT Un nuovo sito internet per comunicare l’acqua
utenti potranno perciò verificare direttamente la qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti di casa, attraverso
molteplici indicatori: il pH, la durezza, il residuo a 180°
e molto altro. Comparando – inoltre – i dati di riferimento
con quelli delle più diffuse acque in bottiglia.
Il Presidente, Angelo Zinelli, e il direttore, Paolo Saurgnani, hanno sottolineato come “grazie alla notevole attenzione che i cittadini–utenti danno all’acqua, elemento fondamentale per la vita quotidiana, abbiamo voluto
fornire il massimo possibile di informazioni. I visitatori del sito non solo
troveranno i dati relativi al proprio
acquedotto, ma anche utili e chiare
indicazioni sul risparmio della risorsa acqua, sull’assistenza in caso di
guasti, sulle attività educative nella
scuole.”
Una
sezione
interamente
dedicata
ad
informare gli utenti che devono istruire una
pratica e non sanno come fare.
Informazioni sulle modalità, sugli orari e
sugli impegni presi da AOB2 nei loro
confronti.
Tramite un semplice form di registrazione,
gli utenti potranno fare qualsiasi richiesta
ad AOB2, nonché consultare l’estratto conto
e comunicare la lettura del proprio
contatore.
FORNITORI
Una sezione interamente dedicata
ai fornitori (bandi, esiti di gara,
certificazione, albo).
Una serie di utili informazioni per conoscere
l’acqua e consumarla in modo consapevole.
Una ricca sezione informativa, con la
possibilità di conoscere esattamente la
qualità
dell’acqua
dell’acquedotto
comunale, e confrontarla con le principali
etichette di acqua in bottiglia.
AOB2, grazie a un accordo con la
Fondazione Cogeme, effettua ogni anno
oltre 50 interventi in classe e visite guidate
ai
propri
impianti
da
parte
delle
scolaresche. Qui è possibile ottenere dle
materiale e prenotarsi.
Per gli utenti, il sito contiene una
sezione interamente dedicata ad informare come istruire una pratica;
tramite un semplice form di registrazione, gli utenti potranno fare qualsiasi richiesta ad AOB2, nonché consultare l’estratto conto e comunicare
la lettura del proprio contatore. Vi
sono poi informazioni sulle modalità
di accesso e sugli orari degli sportelli e sugli impegni presi da AOB2 nei
confronti delle utenze. Da ultimo,
una sezione interamente dedicata ai
fornitori (bandi, esiti di gara, certificazione, albo).
n
Chi è AOB2?
22
AOB2 è la società di gestione del Servizio Idrico
Integrato di una delle tre aree omogenee in cui è
stato suddiviso il territorio della Provincia di Brescia:
area Sebino, Franciacorta e Pianura
Occidentale. In AOB2, società
interamente pubblica, sono confluite
le Società che gestivano il Servizio
Idrico Integrato nei Comuni dell’area
Ovest della Provincia di Brescia, ovvero Cogeme spa,
Cast (Castelcovati Azienda Servizi Territoriali srl) e TAS
(Società Tutela Ambientale del Sebino) e i Comuni di
Cortefranca, Monticelli Brusati, Orzivecchi, Paratico,
Quinzano d’Oglio, Rodengo Saiano, Sulzano e
Zone. Sono ad oggi 53 i Comuni che vedono AOB2
impegnata nelle varie attività relative al servizio
idrico. Gli abitanti serviti sono
oltre 302.000, ovvero più di un
quarto dell’intera popolazione della
Provincia di Brescia. Nel corso del
2010, la gestione del servizio idrico
integrato (acqua potabile, depurazione, fognatura) di
AOB2 è stata estesa ad altre due importanti comunità
della Provincia bresciana: Palazzolo sull’Oglio e
Travagliato.
Un depuratore per il Gandovere
Aperto il cantiere. Impianto pronto entro il 2013
I
Comuni dell’Asta del Gandovere (Torbole Casaglia, Castelmella, Castegnato, Monticelli Brusati, Ospitaletto,
Passirano, Rodengo Saiano, Roncadelle e Ome) avranno finalmente un efficiente sistema di depurazione, attraverso la
realizzazione dell’impianto consortile a Torbole Casaglia.
L’impianto sarà realizzato per conto del Comune-capofila
di Torbole Casaglia da Gandovere Depurazione, Società
presieduta da Eugenio Taglietti (consigliere di Cogeme), e
costituita da Cogeme spa (52%), Syderidraulic Sistem spa
(24%) e Consorzio UNILAND scarl (24%).
Costi e finanziamento
Il costo dell’opera è di oltre € 25 milioni, messi a disposizione direttamente dalla Società Gandovere Depurazione
con la formula del project finance, ovvero una possibilità
che la legge concede agli Enti Pubblici di realizzare opere
pubbliche affidando l’opera a una Società privata, scelta
con apposito bando, che si impegna a portarla a termine
senza costi per le casse comunali, in cambio di una concessione pluriennale di servizio.
Alla gara indetta dal Comune nel 2005 ha partecipato anche Gandovere Depurazione in Associazione Temporanea
di Impresa, che ha avanzato la proposta migliore, sotto il
profilo tecnico ed economico.
mila abitanti equivalenti in vista di un incremento della
popolazione dell’area. L’opera occuperà una superficie di
40mila metri quadrati. La rete fognaria di collettamento,
invece, avrà una lunghezza di 24km, articolati in un tronco
principale e da tre segmenti secondari.
ACQUA
COGEME 55
Tempi di realizzazione
I lavori sono iniziati a gennaio 2012 con quattro cantieri in
simultanea, di cui uno presso l’area ove sorgerà l’impianto
e 3 lungo il tracciato dei collettori.
La durata dei lavori, che sono eseguiti direttamente da Uniland e Sideridraulic, è di circa 2 anni.
La Direzione Lavori è stata affidata ad AOB2, nella persona
del Direttore Tecnico ing. Mauro Olivieri, già referente di
Cogeme durante tutto l’iter di supervisione del progetto.
Gli obiettivi di sostenibilità dell’impianto
L’opera è attesa dalle comunità locali da quasi 20 anni.
Il nuovo e moderno impianto sostituirà 8 depuratori - piccoli e poco funzionali - attualmente operativi negli otto
Comuni, migliorando le prestazioni tecniche e risanando
sui piani ambientale e igienico-sanitario una vasta zona
territoriale.
L’impianto consortile garantirà una razionalizzazione dei
costi, una costante attenzione al processo e quindi alla
qualità dell’effluente, al punto che l’acqua in uscita, imIl nuovo depuratore consortile del torrente Gandovere - messa nel Vaso Quinzanello, potrà essere utilizzata per usi
che sorgerà a Nord della strada provinciale 19 - costerà irrigui per un vasto territorio agricolo, sino a Dello.
circa 25 milioni di euro. Nella fase iniziale servirà un ba- Inoltre, la presenza di tre linee autonome di trattamento
cino di circa 70mila abitanti, ma è stato progettato per 93 consentirà una maggiore flessibilità gestionale garantendo
sempre
la
continuità funzionale
dell’impianto
anche di caso
di operazioni
di
manutenzioni ordinaria
e straordinaria
sulle linee.
Infine, la nuova dorsale di
collettamento
che attraverserà l’area del
Gandovere velocizzerà l’allacciamento
alla fognatura
di ampie zone
non ancora foVista impianto Gandovere
gnate.
n
Il depuratore in numeri
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
23
COGEME 55
Linea Com ad Urban Police 2011
All’Esposizione della Polizia locale con il Progetto Sicurezza Stradale
L
inea Com è la società del Gruppo LGH che, forte della
sua esperienza, propone alle Pubbliche Amministrazioni soluzioni tecnologiche per lo sviluppo del territorio;
tra queste soluzioni il “Progetto Sicurezza Stradale” molto apprezzato durante “Urban Police 2011” a Bergamo.
L’Esposizione della Polizia Locale organizzata dalla Edipol
di Milano, che da oltre trent’anni pubblica il mensile “La
Voce dei Vigili Urbani”, divenuto ormai il punto di riferimento per tutti gli operatori della Polizia locale italiana.
Vediamo nel dettaglio la proposta
di Linea Com
Il piano di sicurezza viabilistica
Per ridurre gli incidenti stradali e migliorare le condizioni
viabilistiche, Linea Com ha studiato un progetto che prevede la realizzazione di un Piano di Sicurezza Viabilistica
attraverso l’attuazione di interventi per dissuadere i comportamenti pericolosi.
Il monitoraggio: la conoscenza si fa strada
Grande attenzione è riservata alla conoscenza della situazione viabilistica. Ciò avviene definendo le zone più critiche della viabilità urbana e extraurbana, i punti dove si
verificano un elevato numero di incidenti e le aree dove si
registra un flusso di traffico intenso. I dati relativi al numero di incidenti sono attinti da banche dati diverse, mentre
per il rilievo dei flussi
di traffico si procede
all’utilizzo di apparecchiature contaveicoli.
L’attività di rilievo prevede: il sopralluogo
lungo la viabilità interessata, l’individuazione delle postazioni di
indagine, la configurazione, l’istallazione, la
successiva rimozione
delle apparecchiature
contaveicoli e la acquisizione dei dati ottenuti.
24
Il WebGIS: tecnologia
al servizio della viabilità
Il progetto prevede inoltre la creazione di un
Sistema Informativo Geografico per la gestione
e l’aggiornamento dei
dati: il Web GIS. Accessibile via Web, il siste-
ma è in grado di gestire e visualizzare livelli informativi cartografici e alfanumerici, interrogare i dati, creare statistiche
sul territorio, evidenziare in mappa i punti critici attraverso
indici come la densità, la lesività e la gravità ed analisi spaziali come la Kernel Density. Il WebGIS permette inoltre
di aggiornare i dati raccolti attraverso un apposito modulo
che consente in tempo reale l’inserimento in mappa degli incidenti con la compilazione delle schede ISTAT che
contengono tutti i dati necessari all’aggiornamento delle
statistiche e delle tematizzazioni create in mappa dal sistema. Il WebGis consente inoltre una piena integrazione con
strumenti di analisi e simulazione viabilistica tematizzando
i risultati di tali sistemi sulla base cartografica disponibile.
Tale possibilità consente di storicizzare e studiare la movimentazione veicolare su appositi settori della viabilità.
La fase operativa
La fase operativa del progetto consiste nell’istallazione, in
zone individuate come critiche, di strumenti in grado di
dissuadere dall’eccessiva velocità attraverso sanzioni pecuniarie. Le tipologie di rilevatori di velocità possono essere di natura fissa o mobile, con una scelta adattabile in
funzione delle esigenze specifiche. Gli introiti recuperati
da tali sanzioni potranno essere utilizzati per coprire i costi di gestione complessivi del progetto di sicurezza, come
previsto dalle normative vigenti.
I vantaggi di un servizio completo
Esempio mappatura incidenti stradali
Il progetto proposto da
Linea Com ha caratteristiche uniche in termini di completezza
rispetto ad altre proposte di outsourcing. Si
comincia dal recupero
dei dati storici relativi
agli incidenti stradali, al monitoraggio del
traffico, all’istallazione e alla gestione di
strumenti
rilevatori
di velocità, al rilievo
delle infrazioni e alla
gestione delle sanzioni amministrative in
tutte le sue fasi, compresa l’emissione. Le
attività svolte da Linea
Com garantiscono la
sicurezza dei risultati
attraverso l’impiego di
personale competente
e di tecnologie innovative.
n
COGEME 55
Il Disaster Recovery
Un’importante esigenza per le Amministrazioni locali e le imprese
E
venti naturali, guasti ai macchinari e intrusioni informatiche esterne sono le minacce più significative per gli IT
manager; minacce che spingono ad adottare strumenti di
Disaster Recovery. Una scelta che è oggi obbligo normativo per le Pubbliche Amministrazioni.
Il servizio di Disaster Recovery dei sistemi informatici nella
Amministrazioni locali è stato perciò al centro di un importante convegno tenutosi a Rovato, presso la sede di Linea
Com, Società del gruppo LGH attiva nel campo dell’ICT.
Alla presenza di alcuni autorevoli relatori, e dopo il saluto
del DG di Linea Com Fabrizio Scuri, la discussione si è
concentrata attorno alle richieste indicate nel Decreto Legislativo 235/2010 e all’esigenza di una assoluta sicurezza
nell’archiviazione dati in casi di problematiche impreviste.
Se Giancarlo Butti – consulente di informatica – e Francesco Baroncini (Asigra Italia) hanno introdotto i contenuti
tecnici del convegno, Luciano Archetti responsabile Infrastrutture di Rete Settore Informatica e Telematica Provincia
di Brescia ha tracciato un quadro complessivo Disaster Re-
Tavolo dei relatori
covery della Provincia di Brescia, partendo dall’esperienza
del C.I.T. (Centro Innovazione e Tecnologie) e dal ruolo
che esso può svolgere a favore delle Amministrazioni Comunali. Ha concluso i lavori Fabio Zancanella, Responsabile Commerciale di Linea Com, che ha delineato le proposte di Linea Com per i clienti privati e pubblici.
n
Sviluppare servizi per cittadini e imprese
A Cremona importanti progetti pilota tra banda larga e tecnologia
L
a banda larga, le tecnologie e i servizi che vengono veicolati attraverso di essa rappresentano un‘importante
occasione per la crescita del tessuto economico e sociale
anche della Lombardia. A Cremona, in occasione di un
partecipato incontro promosso da ANCI Lombardia e da
Aemcom sono state presentate struttura e finalità dell’ Agenda Digitale Lombarda (ADL), un’iniziativa promossa da
Regione Lombardia per indirizzare e
sostenere la crescita dell’innovazione
tecnologica. Un progetto questo che
vede Aemcom, società del Gruppo
LGH, coinvolta in modo attivo e propositivo come prima area di sperimentazione. L’Agenda Digitale Lombarda
2012-2015 è un programma di azioni
ed interventi finalizzati a massimizzare
i benefici economici e sociali derivanti
dall’utilizzo delle tecnologie informatiche; uno strumento per aumentare la
competitività del territorio e l’attrattività
degli investimenti, per rimuovere i vincoli e le barriere infrastrutturali e socioculturali che ostacolano lo sviluppo e la
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
Servizio Guasti ed Emergenze
partecipazione alla società della conoscenza e dell’informazione. Tra i criteri guida dell’azione di governo, l’innovazione, la semplificazione e la digitalizzazione sono viste
come leve fondamentali sia per un cambiamento culturale
dell’azione della Pubblica Amministrazione sia per un aumento della competitività del tessuto
economico lombardo. L’agenda digitale intende valorizzare esperienze nelle
quali operatori pubblici e privati, come
nel caso della sperimentazione già avviata nella Provincia di Cremona – ma
destinata a coinvolgere tutto il territorio
lombardo – accettano la sfida dell’innovazione allo scopo di massimizzare
i benefici derivanti dall’utilizzo delle
tecnologie informatiche e telematiche.
Il presidente di Aemcom, Mirko Grasselli, sintetizza il ruolo della società all’interno dell’iniziativa: “La nostra apertura
alla sperimentazione di iniziative sulla
banda larga rende possibile testare soluzioni e servizi che possono rivoluzionare alcuni aspetti della quotidianità di
imprese e cittadini”.
n
Numero Verde
800-556595
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
25
COGEME 55
SPORTELLO SCUOLA
Cogeme e la “rete” scolastica
I vincitori del Premio “Si può fare di più” 2011 e i nuovi bandi
Diario della “Rete”
Proseguono le attività con i 12 Istituti Comprensivi del territorio, con l’obiettivo di coniugare le competenze-chiave
individuate nei documenti internazionali ai valori fondanti
della Carta della Terra.
Il nuovo progetto
triennale vede la
partecipazione
di trenta docenti che durante questi primi
quattro incontri
(si chiuderanno a
giugno), suddivisi in 5 gruppi,
stanno mettendo a punto una
serie di “compiti
autentici”. I lavori
sono coordinati dal
prof. Mario Castoldi
e con la supervisione
del prof. Carlo Baroncelli.
A settembre, un primo convegno sui risultati del lavoro e il
lancio della seconda fase del progetto, che prevede una formazione
capillare di tutti i 1.200 docenti della rete.
Premio dedicato a “Vittorio Falsina”, che consiste invece
in un viaggio-soggiorno presso un centro internazionale di
promozione della sostenibilità.
Un evento semplice nella forma, ma impreziosito dai vertici delle Società coinvolte, dal prof. Laszlo, uno dei maggiori filosofi sistemici viventi e presidente della commissione di giuria del Premio “Vittorio Falsina” e, soprattutto, dai giovani premiati e dalle loro famiglie,
che in alcuni casi hanno fatto un viaggio di
centinaia di chilometri.
Online l’edizione 2012
Sono visibili dal sito della Fondazione Cogeme Onlus, www.fondazione.cogeme.net,
oppure dal sito www.cartadellaterra.org, i
nuovi bandi “Si può fare di più” (sez. Energia, in collaborazione con Linea Energia;
sez. Acqua, in collaborazione con AOB2;
sez. Rifiuti, in collaborazione con Cogeme
Gestioni; E-government, in collaborazione
con Linea Com) e “Vittorio Falsina”.
n
“Si può fare di più” 2011: i vincitori
Si è tenuta nelle scorse settimane la semplice cerimonia
di premiazione della Prima Edizione del Premio per Tesi
di Laurea “Si può fare di più”, che la Fondazione ha promosso insieme a Cogeme, AOB2, Cogeme Gestioni, Linea
Energia, Linea Ambiente, Linea Com. Ben quattro i premi
in palio, del valore di € 1.500 ciascuno (sezioni Energia,
Ambiente, Acqua, Informatica e E-gov), con l’aggiunta del
Foto di gruppo durante la premiazione
I vincitori del premio
26
Sezione Energia
Latorre Francesco - Bari Carbonara (Ba) - Università degli Studi di Parma, Facoltà di Ingegneria Gestionale
Sezione Acqua
Sebastio Filippo - Napoli (Na) - Università degli Studi di Bologna
Sezione Rifiuti
Nessi Simone - Maslianico (Co) - Politecnico di Milano, Facoltà di Ingegneria
Sezione Informatica
Mirabella Nadia - Milano (Mi) - Politecnico di Milano, Facoltà di Ingegneria
Premio “Vittorio Falsina” Carta della Terra
Alessandra Denaro - Università di Firenze, Facoltà di Filosofia
COGEME 55
DOSSIER SOSTENIBILITA’
Imprese del benessere
L’economia e il ruolo dei consumatori
“L’arte, la cultura, la natura, la
bellezza, salveranno il mondo.
Sono tutti beni che creano valore
economico e benessere in maniera
totalmente sostenibile, oltre ad essere
apprezzati e desiderati dai cittadini di
ogni comunità e nazione”.
Paolo Ricotti
Siamo giunti al terzo e ultimo breve approfondimento sul tema del benessere.
Dopo aver preso in considerazione le
sue connessioni con il concetto di “bisogno” e di “ambiente”, ci rivolgiamo
ora ai suoi legami con l’economia.
Economia vs. felicità?
A prima vista, niente sembra così
lontano dall’economia come l’idea
di felicità. Mai come in questi tempi,
parlare di economia evoca visioni di
crisi e genera preoccupazioni. Forse,
anche in questo campo, siamo giunti ad un punto di svolta. Come ci ricorda la Carta della Terra, i momenti
di crisi portano sempre con sé nuove
possibilità di trasformazione – sempre
che scegliamo di volerlo.
Forse non tutti sanno che la felicità
ha una lunga tradizione in economia.
Suona strano a dirlo oggi ma, nella
seconda metà del Settecento, la tradizione italiana dell’economia - milanese e napoletana in modo particolare
- scelse proprio la felicità come concetto centrale: una felicità pubblica.
(http://www.utopie.it/economia_sostenibile/economia_della_felicità.
htm).
28
Ma questa tradizione è andata perduta: l’economia occidentale – soprattutto quella di stampo anglosassone
– ha cominciato a credere che una
maggiore ricchezza avrebbe automaticamente portato con sé un aumento
della felicità. In questo modo, l’attenzione si è spostata dalla “felicità” alla
“ricchezza” o benessere economico:
la felicità è diventata così un sottoinsieme della ricchezza.
Il fatto è che la storia ci sta dimostrando
esattamente il contrario: nelle società
sviluppate, avere più reddito rende più
infelici. È il cosiddetto “paradosso di
Easterlin”, noto dal 1974, quando Richard Easterlin - professore di economia presso l’Università della California
e membro dell’Accademia Nazionale
delle Scienze - mise in evidenza come
la felicità delle persone dipenda molto
poco dalle variazioni di reddito o di
ricchezza. Al contrario, superato un
certo limite di aumento del reddito, la
felicità comincia a diminuire.
A questo proposito, Robert Kennedy,
nel lontano 1968, affermava. “…Il
PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della
loro educazione o della gioia dei loro
momenti di svago. Non comprende la
bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del
nostro dibattere o l’onestà dei nostri
pubblici dipendenti. Non tiene conto
né della giustizia nei nostri tribunali,
né dell’equità nei rapporti fra di noi.
Il Pil non misura né la nostra arguzia
né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la
nostra compassione né la devozione
al nostro paese. Misura tutto, in breve,
eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta…” (frase
ripresa dal Festival della Felicità, che
si è tenuto dal 27 maggio al 5 giugno
2011 nella Provincia di Pesaro e Urbino).
Cesarine d’Italia unitevi!
Oggi si può essere ospiti di una famiglia in diverse località italiane e condividere con la padrona
di casa i segreti della sua cucina e del territorio,
gustandone le specialità immersi in un’atmosfera, informale e accogliente. A offrire questa possibilità è il progetto Home Food (http://www.homefood.it/), patrocinato
dal Ministero delle Politiche Agricole e da varie Regioni italiane, con la
collaborazione dell’Università di Bologna, che si propone di creare un
circuito virtuoso, nel quale antiche ricette, senso dell’ospitalità, valorizzazione del prodotto tipico, garanzia di qualità e sicurezza si fondono in una
proposta che caratterizza e distingue uno specifico territorio. Le padrone
di casa vengono affettuosamente chiamate Cesarine in omaggio a tutte
le nonne, le dade, le zie, che hanno allietato di sapori la nostra infanzia.
“Il cibo permette di collegarsi a monte al territorio e al lavoro dell’uomo
che lo produce, a valle alle varie interazioni sociali delle quali fa parte e
permette di creare un ponte con il passato e la storia del proprio e di altri
territori” spiega Egeria Di Nallo - professore dell’Università di Bologna, e
fondatrice dell’Associazione per la tutela e valorizzazione del patrimonio cucinario gastronomico tipico d’Italia – “ma anche di consolidare il
senso del presente e di aprirsi al futuro con particolare riferimento all’ambiente e alle generazioni che verranno”.
Così si collegano al cibo non più solo temi relativi alla qualità e convenienza, che spesso vanno a discapito di un uso ragionevole delle risorse
complessive del Pianeta, ma argomenti come la partecipazione, l’etica,
l’appartenenza, l’identità, il senso del vivere sociale e individuale: in altre parole, i temi che connotano la civiltà di un popolo e di un’epoca
insieme a un nuovo modo di intendere la felicità.
Oggi dunque – dopo due secoli di
assenza - la felicità sembra riapparire nelle riflessioni degli economisti.
Non stiamo parlando di vecchi hippies o giovani no-global: sono proprio
gli economisti, adesso, che si interrogano sui rapporti tra Pil e soddisfazione sociale, tra trend quantitativo dei
consumi e qualità della vita (http://
www.utopie.it/economia_sostenibile/economia_della_felcit%C3%A0.
htm).
Dall’Economia
alla Planomia
Come afferma Paolo Ricotti: “la nozione di qualità della vita non passa
necessariamente attraverso una logica puramente monetaria, ma tiene in
considerazione altre variabili di natura
immateriale quali la vivibilità dell’ambiente, la partecipazione alla vita
sociale, l’appagamento intellettuale,
culturale e spirituale, il radicamento a
valori e tradizioni proprie, le relazioni affettive, l’intrattenimento ludico,
il piacere nel lavoro, la creazione di
nuovi desideri e sogni, la salute, la bellezza, la felicità” (Sostenibilità e Green
Economy. Quarto Settore, Franco Angeli, Milano 2010).
“Oggi – incalza Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica all’Università
Milano-Bicocca - si inizia a parlare
anche in economia di beni relazionali,
cioè quei beni prodotti da rapporti, da
“incontri” nei quali l’identità e le motivazioni dell’altro con cui interagisco
sono elementi essenziali nella creazione e nel valore del bene l’amicizia è
un tipico bene relazionale” (L. Bruni,
L’economia e i paradossi della felicità,
in P.L. Sacco e S. Zamagni,
Complessità relazionale e comportamento economico, Il Mulino, Bologna
2002).
La Fondazione Planet Life Economy
(www.plef.org, nata per promuovere
la realizzazione di un nuovo modello
economico) ha organizzato un convegno dal titolo significativo: Nutrire il
pianeta di immaterialità, un incontro
importante in cui si è discusso di futuro e di economia sostenibile. La chiave di tutto è spostare i consumi dai
prodotti alle esperienze, dalla gratificazione materiale a quella emotiva,
relazionale e culturale: questo devono fare le imprese del terzo millennio
Servizio Clienti
Numero Verde
800-017476
se vogliono che il profitto torni a generare benessere.
(http://wisesociety.it/economia-eimpresa/i-consumatori-premiano-ibeni-immateriali/).
Beni immateriali come quelli legati
all’arte, o al know-how nelle scienze,
alla varietà e diversificazione di culture, territori e aree naturali. “Nel 2004
l’attenzione delle imprese a questo
tema non superava la soglia del 5%” spiega Ricotti – “mentre oggi, secondo
Eurisko, se ne preoccupa un’impresa
italiana su tre. Non si tratta di ridurre,
ma di trasformare i consumi per aumentare la quota di quelli immateriali,
capaci di produrre benessere e stimolare lo sviluppo senza pesare sul Pianeta”.
Questo sarà possibile, continua Ricotti, se le imprese sostituiranno al “tradizionale e obsoleto” concetto di Profitto, la nozione di Valore Aggiunto, che
riunisce in sé tutte le componenti essenziali necessarie al raggiungimento
del Benessere. Il Valore Aggiunto è un
insieme di componenti materiali e,
soprattutto, immateriali.
Nell’impresa del Benessere, il profitto
non è un fine ma un “derivato naturale” del suo operare secondo la logica
del Valore Aggiunto.
Per rendere ancora più evidente questo cambiamento di prospettiva, Paolo
Ricotti e collaboratori hanno coniato il
nuovo termine di Planomia, che vuol
dire “fondere l’esigenza di felicità e
benessere degli individui con quella
di profitto delle aziende agendo sul
rispetto del pianeta, sulla sostenibilità,
sulla riduzione dei consumi. Rispettare
l’ambiente e promuovere uno sviluppo
sostenibile potrebbe far diventare tutti
più felici ed economicamente più ricchi. (http://www.planomia.eu/).
Un esempio concreto è l’EcoPoint
Crai, dove il consumatore può acqui-
Servizio Guasti ed Emergenze
Numero Verde
800-556595
stare pasta, riso, biscotti ed altri prodotti sfusi utilizzando per il trasporto
confezioni ri-usabili di carta o di plastica compostabile. In questo modo,
si può acquistare solo la quantità necessaria o desiderata di prodotto;
il consumatore risparmia tra il 10% ed
il 70% rispetto ai prodotti confezionati; si riduce l’impatto ambientale generato oggi in Italia da 12,5 Tonnellate di imballaggi destinate in gran parte
a trasformarsi in rifiuti. (http://www.
crai-supermercati.it/etica_e_ambiente/ecopoint.asp).
Una comunità
di consum-attori
Secondo questa prospettiva, aziende
e consumatori agiscono in perfetta sinergia. Ma più che di semplici
consumatori si comincia a parlare di
consum-attori: cittadini maturi che
sappiano fare delle scelte di consumo
responsabile.
E, in quanto cittadini, non siamo individui isolati: ciascuno di noi è parte
di una comunità con profonde radici
geografiche che si relazionano gli uni
con gli altri. Ancora una volta il concetto importante è quello di relazione.
Le comunità generano capitale sociale: il collante relazionale che tiene
unite le persone. Esse hanno quindi
un ruolo fondamentale: “a prescindere dagli ostacoli che devono affrontare, possono usare il capitale sociale
per creare progetti di sviluppo comunitario, rinforzandosi e collaborando
in progetti che migliorino il benessere
alleviando l’impatto ecologico” (Erik
Assadourian, Coinvolgere le comunità
per un mondo sostenibile, in Worldwatch Institute, State of the World
2008. Innovazioni per un’economia
sostenibile, Ed. Ambiente, Milano
2008).
Quindi, mentre assistiamo agli interessanti cambiamenti di prospettiva
dell’economia tratteggiati sopra, possiamo anche noi dare il nostro piccolo ma importante contributo. Come ci
ricorda Luca Mercalli: “l’unica cosa
che posso fare per ora è cominciare
da me”. Lo ribadisce anche l’ultima
Campagna lanciata dal Segretariato
internazionale della Carta della Terra:
It Start with One! Comincia da uno!
Vedi anche http://humansatisfaction.
it/human-satisfaction/
n
Servizio Guasti ed Emergenze GAS
Numero Verde
800-200171
DOSSIER SOSTENIBILITA’
COGEME 55
29
Linea Più attiva la luce:
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per una famiglia tipo con consumi annui pari a 2.700 kWh (3 KW di potenza impegnata) nell’abitazione di residenza.