Tonga - Ambasciata d`Italia
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SCHEDA PAESE TONGA DATI DI BASE Nome Ufficiale: Superficie: Popolazione: Capitale: Forma di Governo: Capo dello Stato: Capo del Governo: Ministro degli Affari Esteri: Sistema legislativo: Sistema legale: Suffragio: Gruppi etnici: Religioni: Lingue: Partiti politici principali: Gruppi di Pressione: Prossime elezioni Voto Moratoria Universale della Pena di Morte (2014): Regno di Tonga (Puleʻanga Fakatuʻi ʻo Tonga) 748 Km2 distribuiti su 177 isole (di cui solo 53 abitate) 106,5001 (stime 2015). Nuku'alofa Monarchia Costituzionale Re Tupou VI, il 4/7/2015 avvenuta la ceremonia d’incoronazione in seguito alla morte del fratello re George Tupou V Samiuela 'Akilisi Pohiva Samiuela 'Akilisi Pohiva Assemblea unicamerale parzialmente elettiva Basato sulla Common Law britannica, con il Privy Council, formato dal Gabinetto presieduto dal sovrano, nel ruolo di Corte d’Appello Universale (21 anni) Tongani (97%) Protestanti, 65% (Free Wesleyans, 37%; Free Church of Tonga, 11%; Mormoni (17%), Cattolici (15%) Inglese e Tongano Tonga Human Rights and Democracy Movement, Democratic Party of the Friendly Islands, People's Democratic Party, Sustainable Nation-Building Party, Tonga Democratic Labor Party Human Rights and Democracy Movement Tonga, Public Servant’s Association. 2018 (l’ultima è del novembre 2014) Astenuto 1 CENNI STORICI La parola “tonga” significa “sud” in varie lingue polinesiane, a sottolineare la sua posizione meridionale rispetto alle isole della Polinesia centrale. Si ritiene che l'Arcipelago di Tonga sia stato abitato a partire dal secondo secolo a.C., quando il popolo dei Lapita giunse a Tonga in un periodo compreso tra il 1500 e il 1000 a.C. I primi europei ad aver toccato le isole sono stati gli olandesi nel 1616, seguiti dagli spagnoli e più tardi dagli inglesi (negli anni settanta del XVIII secolo); tra questi, visitò Tonga il capitano James Cook, il quale denominò l’arcipelago Frendly Islands (Isole dell’Amicizia) in considerazione dell’atteggiamento ospitale della loro popolazione. Negli anni ’80 del diciannovesimo secolo cominciarono ad arrivare nell’arcipelago le prime missioni cristiane, che riscontrarono da subito molto successo nella loro opera di evangelizzazione. Nel 1845 Tonga divenne un regno: il giovane guerriero Tāufaʻāhau dichiarò il Paese una monarchia costituzionale, adottando usi e costumi occidentali. Nel 1900 Tonga divenne un protettorato britannico; inserito nell’ambito dei Territori del Pacifico Occidentale, vi risiedeva in modo permanente un console britannico (1901-1970). Nonostante questa condizione, Tonga è l’unica nazione del Pacifico ad aver sempre mantenuto il proprio sistema monarchico. Tonga ha cessato di essere un protettorato britannico nel 1970, entrando a far parte del Commonwealth. Al 1975 risale la Costituzione tuttora in vigore. Il lungo regno di Re Taufa'ahau Tupou IV ha rappresentato un elemento di forte stabilità dopo l’ottenimento dell’indipendenza, e ha permesso di accelerare il processo di sviluppo economico e di raggiungere importanti risultati, quali l’ingresso nelle Nazioni Unite nel 1999. Lo stesso sovrano ha tuttavia frenato ogni successiva evoluzione verso un’effettiva democratizzazione. La strada per il cambiamento non ha trovato però ostacoli solo negli interessi della famiglia reale, ma anche nella stessa popolazione, combattuta tra voglia di democrazia e orgoglioso attaccamento alla propria monarchia e alle proprie tradizioni. Il Paese presenta tuttora una netta stratificazione sociale, con un forte divario tra l’elite nobile e i comuni cittadini. Negli ultimi anni sono però divenuti palesi i contrasti creati dal contatto tra le consuetudini locali e gli influssi della modernità, soprattutto tra i più giovani, posti inevitabilmente di fronte all’alternativa tra accettare un ruolo predeterminato dalle rigide tradizioni sociali o emigrare. Un gran numero di tongani, infatti, risiede e lavora all’estero, ed è altissimo il numero dei marinai che prestano servizio su mercantili che battono bandiera straniera. La bandiera, adottata nel 1975, riprende il simbolo e il colore della Croce Rossa ma, per evitare equivoci, la croce è posizionata in alto a sinistra anziché essere centrale. 2 POLITICA Tonga è una monarchia costituzionale. Il Re, che detiene significativi poteri, nomina un Gabinetto, guidato da un Primo Ministro. L'Assemblea Legislativa (Fale Alea) è formata da 26 membri eletti ogni 3 anni: di questi, 17 sono eletti attraverso maggioranza semplice e 9 membri aristocratici sono scelti dai 33 nobili ereditari di Tonga. L'Assemblea è controllata dal presidente della Camera che viene eletto a maggioranza dai membri eletti del Parlamento e costituzionalmente nominato dal Re. Negli ultimi anni del regno di Taufa'ahau Tupou IV (1965-2006) è cresciuta l’insofferenza dei tongani verso il proprio sistema costituzionale. Nel 2000 il sovrano aveva nominato Primo Ministro il figlio minore Ulukalala Lavaka Ata, accentrando ulteriormente il potere nelle mani della famiglia reale. Nel 2003 migliaia di tongani hanno manifestato pacificamente il loro dissenso nei confronti dell’approvazione di un disegno di legge, il Media Operators Bill, mirante a fornire all’esecutivo il potere di limitare la libertà di stampa. Ad acuire il malcontento popolare avevano contribuito anche, negli anni, alcune scelte governative fallimentari: la registrazione di navi straniere, alcune delle quali poi coinvolte in attività illegali; il fallimento della Royal Tongan Airlines; un investimento consistente di fondi pubblici in costruzioni alberghiere non andate a buon fine. Allo scopo di accrescere le entrate, il governo aveva addirittura valutato la possibilità di rendere Tonga un sito di stoccaggio di scorie nucleari. Nelle elezioni del marzo 2005, svoltesi in un clima di forte tensione, il blocco democratico conquistò otto seggi su nove. Il Primo Ministro, sottoposto a pressioni interne e internazionali, annunciò così la nomina nel governo di due dei rappresentanti eletti, fatto fino ad allora mai accaduto. Alcuni mesi più tardi, tra agosto e settembre, il paese è stato paralizzato da un lungo sciopero dei dipendenti pubblici, che reclamavano l'80% di aumento degli stipendi. Si è trattato della più ampia manifestazione di questo tipo nella storia di Tonga, e ha assunto in breve tempo il carattere di protesta politica. I dimostranti hanno chiesto riforme politiche, una maggior apertura democratica, ma soprattutto elezioni a suffragio universale per tutti i membri dell’Assemblea. Il governo, messo alle strette, ha dovuto concedere aumenti tra il 60 e l’80%, facendo registrare un pesante deficit del bilancio statale. Dopo le dimissioni del Primo Ministro l’11 febbraio 2006, il Re, per la prima volta nella storia di Tonga, affidò l’incarico di guidare il governo a Feleti Sevele, già Ministro e parlamentare democraticamente eletto (non appartenente al ceto nobile). La morte del sovrano, avvenuta il 10 settembre 2006, ha portato al trono il suo primogenito, Siaosi Tupou V. Il 16 novembre 2006, tuttavia, la decisione del governo di bloccare la proposta di elezione dell’intera Assemblea a suffragio universale scatenò violente proteste popolari che devastarono il centro cittadino della capitale Nuku’alofa, provocando l’intervento di truppe australiane e neozelandesi; si 3 registrarono 8 morti negli scontri. Dopo la sua incoronazione, nell’agosto 2008, Tupou V annunciò la volontà di rinunciare ai suoi poteri politici in favore di un sistema democratico. In occasione delle elezioni del novembre 2010, il numero dei rappresentanti eletti dal popolo salì da nove a diciassette, e quello dei nobili rimase invariato a nove. Le elezioni del 2010 registrarono l’affermazione del Friendly Islands Democratic Party (FIDP), guidato da Samiuela Akilisi Pohiva, che conquistò 12 dei 17 seggi elettivi. Dalle successive consultazioni interne al Parlamento tuttavia emerse vincitore il nobile Tu’ivakano, eletto Primo Ministro. Il 18 marzo 2012 re George Tupou V, dopo soli 6 anni di regno, moriva all’età di 63 anni. Educato in Nuova Zelanda, Svizzera e Regno Unito si era sempre mostrato molto aperto al mondo occidentale ed essendo stato anche Ministro degli Affari Esteri, dal 1979 al 1998, ebbe una grande influenza sulla politica di Tonga. Anche per questo motivo Tupou V fu accusato dall’aristocrazia del paese d'essere troppo "occidentalista" e di non rispettare i costumi tradizionali del regno. Gli succedeva, col nome di Tupou VI, al trono dell'ultima monarchia indigena sovrana in Oceania il fratello minore ʻAhoʻeitu ʻUnuakiʻotonga Tukuʻaho Tupou, che aveva rivestito, dal 2008, il ruolo di Primo Alto Commissario a Canberra. I festeggiamenti per la cerimonia dell’incoronazione del 4 luglio 2015 si sono tenuti dal 26 giugno all’8 luglio. Le elezioni generali tenutesi a Tonga il 27 novembre 2014 hanno rappresentato un momento storico nel cammino del regno verso la democratizzazione che probabilmente stimolerà ulteriori cambiamenti politico negli anni a seguire, come si è notato nel governo guidato per la prima volta da membri eletti direttamente del parlamento e non da parte dei nobili tongani. A seguito di una parziale democratizzazione, dal 2010, 17 seggi, dei 26 che compongono l’Assemblea Legislativa, sono eletti a suffragio universale, mentre i restanti 9 vengono scelti da 33 aristocratici. Nelle ultime elezioni il Democratic Party of the Friendly Islands (DPFI) ha vinto solo nove dei 17 seggi eletti direttamente, rispetto ai 12 del 2010, a seguito di divisioni interne al partito che hanno favorito candidati indipendenti. Ciononostante, un accordo tra DPFI e 6 dei parlamentari indipendenti ha permesso la nomina del Primo Ministro Samiuela 'Akilisi Pohiva, leader del DPFI e noto attivista pro-democratico, che ha annunciato l’avvio di una nuova fase politica, dove i commoners avranno un ruolo più importante. Nel mese di febbraio 2015 il Primo Ministro ha consigliato al re di Tonga, Tupou VI, di nominare un cittadino comune, Mo'ale Finau, come governatore dell'isola Ha'apai – la prima volta nella storia di Tonga. La decisione del gabinetto nel marzo 2015 di ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne è un altro segnale di cambiamento. Tonga era stato uno dei uno dei soli sette paesi a non ratificarla. 4 ECONOMIA Tonga è entrato a far parte del WTO il 27 luglio 2007. L’economia tongana è fortemente dipendente dalle rimesse della metà della popolazione che vive all’estero, principalmente in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Tali rimesse costituiscono mediamente il 40% del PIL. Il settore primario è alla base dell’economia, con il 20% del PIL e il 70% della popolazione che dipende per i mezzi di sussistenza da pesca e agricoltura. In particolare il pesce (in gran parte tonno, risorsa abbondante nella vasta zona economica esclusiva del paese) rappresenta la prima esportazione del Regno, seguito da zucche e vaniglia. La seconda industria del paese è il turismo, ma il fallimento della compagnia aerea di bandiera ha isolato l’arcipelago dai principali itinerari, comportando un crollo delle visite. La decisione della Nuova Zelanda, a fine 2014, di revocare l’avvertimento ai propri cittadini di sconsigliare i viaggi a Tonga avrà positivi influssi sul turismo del paese, congiuntamente ai più contenuti costi del carburante a livello mondiale e l’ulteriore deprezzamento della moneta locale, il pa'anga, nei confronti del dollaro statunitense. Sebbene il turismo rappresenti il settore con le migliori prospettive per il futuro, è indispensabile per il suo rilancio un vasto programma di ammodernamento delle infrastrutture e dei collegamenti, sia con l’estero che tra le diverse isole. L’esiguità del settore export nel suo complesso e la dipendenza dai manufatti importati sono le cause del cronico deficit della bilancia commerciale tongana. Di conseguenza, oltre alle rimesse dei tongani all’estero, sono determinanti le donazioni degli altri stati. Principali donatori sono l’Australia e la Nuova Zelanda. Tradizionale è anche la presenza giapponese, con diversi programmi di aiuti. Crescente è invece il coinvolgimento della Cina, che nella capitale tongana ha costruito una scuola e uno stadio sportivo. Dopo gli incidenti del 2006, anche Australia e Nuova Zelanda hanno contribuito alla ricostruzione di Nuku'alofa. Gli effetti della crisi economica globale hanno reso Tonga ancora più dipendente dal sostegno finanziario dei suoi principali donatori internazionali. Oltre allo tsunami che aveva devastato le coste dell’arcipelago nel settembre 2009, un potente ciclone ha colpito il paese nel mese di gennaio 2014, anche se i danni sull'isola principale sono stati relativamente limitati. Dopo una crescita del PIL pari all'1,7% nel 2013/14 si stima una crescita del 2% nel 2014/15 e lieve accelerazione nel biennio 2015-16, al 2,2%, sostenuta da una ripresa continua dei settori dell'agricoltura e della pesca (duramente colpiti dal ciclone Ian l’11 gennaio 2014) e dall’attività edilizia, tra cui la costruzione, ad opera di una società cinese, di un edificio per uffici pubblici (Ufficio del Primo Ministro, il quartier generale della polizia e Ministero delle Finanze), la nuova pista d’atterraggio dell’aeroporto dell’isola di di Vava'u, con l'assistenza della Banca Mondiale, destinata a servire la tratta tra Vava'u e Fiji, nonché la realizzazione degli impianti per svolgimento dei Giochi del Pacifico del 2019. 5 POLITICA ESTERA Il governo di Tonga ha firmato una serie di accordi di finanziamento con UE e OMS. Nel mese di maggio 2010 l’UE ha acconsentito alla concessione di due sovvenzioni, una di 24 milioni di T$ a sostegno del budget del governo, l’altra di 7,5 milioni di T$ per il miglioramento della rete elettrica. Contemporaneamente, l’OMS ha confermato il suo impegno a fornire al paese 90.000 dosi di vaccino contro l’influenza H1N1. Sommate alle 10.000 dosi già pervenute a marzo, esse assicureranno una copertura completa della popolazione tongana in caso di diffusione dell’influenza. Nel mese di maggio 2011 l’Australia annunciò un nuovo incremento del suo contributo allo sviluppo di Tonga per il biennio 2011/12, aumentando di circa il 20% i fondi dell’ODA (Official Development Assistance), forniti tramite la TongaAustralia Partnership for Development Programme sono, per un valore complessivo di 32 mln. US$ a beneficio dei seguenti settori: salute, istruzione, sviluppo delle forze di polizia, infrastrutture. L'Unione Europea, impegnandosi ad affrontare i problemi dei Piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo del Pacifico (SIDS), ha firmato, nel mese di settembre 2014, durante la conferenza SIDS di Samoa, un nuovo programma d’aiuto, nell'ambito del cosiddetto Samoa PATHWAY, che sarà cruciale per il progresso di numerosi settori importanti nei prossimi sei anni. Vale la pena ricordare che l'Italia contribuisce al 17% del bilancio dell'Unione Europea. L'Unione Europea ha investito a livello regionale 114 mln. Euro nel periodo 2008-2013, e sta investendo 166 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Il Regno di Tonga è il destinatario di uno dei nuovi Programmi Indicativi nazionali (NIP), incentrato sulle energie rinnovabili, del valore di 12,1 mln. Euro (il NIP precedente era 7,86 mln. Euro). RAPPORTI BILATERALI - Interscambio commerciale L’interscambio commerciale tra Italia e Tonga è di lieve entità e in accentuato ribasso nell’ultimo anno. Secondo i dati ISTAT nel 2014 l’Italia ha esportato a Tonga beni non specificati per un totale di 7.738 €, in forte contrazione rispetto al 2013 (-95,3%), quando l’export, soprattutto di alimentari e macchinari, aveva toccato quota 163.393 €, mentre per le nostre importazioni da Tonga il dato più attualizzato riguarda il 2013, quando hanno registrato un totale di 71.732 € (-75,2% rispetto al 2012). 6 - Cooperazione L’Italia finanzia attività di cooperazione allo sviluppo sia attraverso i fondi dell’Unione Europea che attraverso il Programma FAO Support to the Regional Programme for Food Security in the Pacific Island Countries. Nell’ambito del Progetto Regionale FAO di Sicurezza Alimentare Food Security, due sono stati i progetti dedicati a Tonga: Sheep Farming Development Project di 144.154 US$ e Honey Bee Development Project di 70.620 US$. Nel 2007, l'Italia ha avviato un programma di partnership a lungo termine sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica con 14 Paesi SIDS, che si è dimostrato così efficace e concreto da catalizzare la partecipazione di altri donatori quali Austria, Lussemburgo e Spagna. Il Regno di Tonga è tra i 14 destinatari membri; alcuni progetti sono attuati a livello nazionale, altri a livello regionale. Finora l'Italia ha investito nella regione del Pacifico più di 10 mln. US$, impegnandosi per altri 6 mln. US$, condividendo coi SIDS l'aspirazione ad un mondo sostenibile. Nel Regno di Tonga, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), con fondi italiani (450.000 US$) ha realizzato progetti nell’ambito del riammodernamento dei sistemi d’impianto solora nelle isole Mango e Mo’unga’one. Un ulteriore nuovo progetto “Community PV Powered Water Pumping Phase III – Tongatapu”, del valore di 350.000 US$, è stato approvato dal 7º Comitato misto. A luglio 2015 un nuovo progetto a favore di Tonga dal titolo “Tidal Stream Power Feasability Study”, del valore di 90.000 US$ è stato approvato dall’8º Joint Committee a New York. - Candidature italiane e visite Tonga è solitamente ben disposta verso le candidature italiane alle varie organizzazioni internazionali. Da segnalare ultimo il sostegno a: - Elezione del Prof. Fausto Pocar a giudice del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Yugoslavia - Consiglio di sicurezza dell’ONU (2007-2008) - Consiglio dei diritti umani dell’ONU (2007-10) Quanto alla riforma del Consiglio di Sicurezza, Tonga si è espresso in favore delle aspirazioni giapponesi, anche in ragione del peso delle importazioni nipponiche e degli aiuti concessi da Tokyo. Tra agosto e settembre 2009 Re Tupou V si è recato in visita privata in Italia, dove ha visitato Milano, Firenze e Venezia, prendendo parte in quest’ultima all’inaugurazione della 66ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. A febbraio 2015, in occasione della proclamazione in Vaticano del primo cardinale tongano, Re Tupou VII si è recato in visita a Roma. Durante il soggiorno nel nostro paese il sovrano di Tonga ha avuto anche contatti con le nostre autorità. 7 - Comunità italiana e questioni migratorie Anche se il primo italiano a giungere alle Tonga fu un marinaio imbarcato a bordo dell’Endeavour, che al comando del Capitano Cook raggiunse l’arcipelago alla fine del XVIII secolo, la presenza di italiani risale solamente agli ultimi due decenni, soprattutto a partire dalla fine degli anni ottanta, quando alcuni connazionali, attratti dal clima tropicale, dalla bellezza dei luoghi e dalla presunta facilità di vita, decisero di trasferirsi per aprire attività economiche, principalmente ristoranti e resort turistici. All’inizio degli anni novanta la collettività italiana ha raggiunto la sua massima espansione, seppure quantificabile in poche decine, diventando particolarmente visibile per il tenore e lo stile di vita. Le difficili condizioni economiche hanno in seguito determinato il ritorno in patria di vari connazionali, nonostante alcune attività di ristorazione alberghiera abbiano avuto relativo successo. A Tonga opera un corrispondente Consolare Onorario. 8