Una torre medievale, con annessa dimora borghese ottocentesca

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Una torre medievale, con annessa dimora borghese ottocentesca
San Gimignano, il FAI Apre al pubblico la Torre e Casa Campatelli
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Milano. Fuorisalone 2016, in Darsena 24 la collettiva fotografica “Mi chiama NY” (/mostre/fotografia
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Giovedì, 14 Aprile 2016 06:51
San Gimignano, il FAI Apre al
pubblico la Torre e Casa Campatelli
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Sabato 16 aprile il Fai, Fondo Ambiente Italiano aprirà al
pubblico il palazzo settecentesco che ingloba una delle torri
medievali più famose al mondo, lasciato in eredità allo stesso
Fai da Lydia Campatelli nel 2005
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Roma. Rubate opere
scultore Victorio Ma
esporre a mostra Ist
Cervantes (/"ash-ne
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ROMA - Sono state rub
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spagnolo Victorio Mac
(1887-1966). Si...
14/04/2016 9.24
San Gimignano, il FAI Apre al pubblico la Torre e Casa Campatelli
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Genova. Dagli Impre
Picasso, da un mese
più visitata d'Italia
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SIENA - Le Torri costituiscono una caratteristica della cittadina toscana che
nel XIII secolo divenne sede di una ricca aristocrazia urbana, che espresse
la propria affermazione politica e sociale proprio attraverso la costruzione
di torri. Nel Trecento erano 72 le torri che coronavano il borgo, mentre ad
oggi ne sono rimaste solo 14, tra cui quella donata al Fai, l'unica il cui
spazio interno è rimasto completamento vuoto e che stupisce quindi per la
sua altezza. Per il restauro, la valorizzazione e l'apertura al pubblico di
Torre e Casa Campatelli, il Fai ha raccolto e investito 2.000.000 di euro.
La visita proposta dal Fai prevede due fasi distinte: nella prima, il pubblico
viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per
conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i
suoi personaggi e le vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella
seconda parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di
entrare nell'intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere,
soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di
dedicare il tempo che vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo
un'occhiata, di scegliere cosa vedere. Caratteristica del progetto dunque è
l'aspetto allo stesso tempo tradizionale e innovativo nelle modalità di
interazione con il visitatore, che consente un'esperienza coinvolgente e
un'offerta di momenti di conoscenzapersonalizzabili secondo gli interessi
di ciascuno. L'obiettivo finale - spiega il Fai - è infatti quello di favorire un
turismo consapevole, dedicato a chi è desideroso di comprendere
pienamente il significato della bellezza, insomma favorire uno “slow
traveller” alternativo al classico turista “mordi e fuggi”.
La Torre e Casa Campatelli è il 31° bene del Fai che viene aperto ai
visitatori ed è anche l'unica casa privata di San Gimignano regolarmente
aperta al pubblico.
Il Fai, in una nota, scrive di essere "grato alla donatrice, che già alla fine
degli anni Ottanta - quando la Fondazione non era ancora così conosciuta ha avuto la lungimiranza di riconoscergli quel valore aggiunto che significa
non solo conservare e rendere pubblico un bene, ma anche valorizzarlo e
metterlo al centro di un “racconto”. Sogno di Lydia Campatelli era infatti
quello di fare innamorare i turisti di questo borgo medievale, facendo
conoscere più profondamente la sua storia millenaria, i suoi capolavori, il
news/item/939-geno
impressionisti-a-pica
da-un-mese-la-mostr
piu-visitata-d-italia
GENOVA - La mostra a
Ducale di Genova, 'Dag
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inaugurata...
MOSTRE*
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fuorisal
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Fuorisalone 2016, in
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chiama NY” (/mostre
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Nell’anno del gemellag
– New York, lo storico
Nibbio ospita 24 scatt
dedicati alle città di Mi
York
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San Gimignano, il FAI Apre al pubblico la Torre e Casa Campatelli
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suo paesaggio, e tramandare ai posteri la storia della sua famiglia.
e-jacopo-di-cera-in-m
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Sito web: www.artemagazine.it (http://www.artemagazine.it)
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Il Fai apre Torre e Casa Campatelli a San Gimignano - Il Cittadino Online
http://www.ilcittadinoonline.it/manifestazioni-ed-eventi/fai-apre-torre-...
(https://www.estraspa.it/live_green_app.html)
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Il Fai apre Torre e Casa Campatelli a San
Gimignano
Per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico ha
investito 2.000.000 di euro
SAN GIMIGNANO. Il FAI – Fondo Ambiente Italiano ha l’onore di aprire
al pubblico un proprio bene a San Gimignano (SI) inserita nella lista
UNESCO tra i “Patrimoni Mondiali dell’Umanità”: Torre e Casa Campatelli,
un palazzo settecentesco che ingloba una delle torri medievali famose in
tutto il mondo, lasciato in eredità al FAI da Lydia Campatelli nel 2005.
Divenuta libero comune nel 1199, in concomitanza con una fase di grande
espansione economica, nel corso del XIII secolo San Gimignano divenne
sede di una ricca aristocrazia urbana, che espresse la propria affermazione
politica e sociale attraverso la costruzione di quelle che diventeranno il
simbolo della città: le torri. Ben settantadue esempi di tali elevate
costruzioni coronavano infatti il borgo nel Trecento, mentre ai giorni nostri
ne sono sopravvissuti solo quattordici e tra questi emerge la torre donata
al FAI, l’unica il cui spazio interno è rimasto completamento vuoto e che
stupisce quindi per la sua altezza. Il FAI è grato alla donatrice, che già
alla fine degli anni Ottanta – quando la Fondazione non era ancora così
conosciuta – ha avuto la lungimiranza di riconoscergli quel valore
aggiunto che significa non solo conservare e rendere pubblico un bene,
ma anche valorizzarlo e metterlo al centro di un “racconto”. Lydia
Campatelli aveva due sogni: fare innamorare i turisti di questo borgo
medievale, facendo conoscere più profondamente la sua storia millenaria, i
suoi capolavori, il suo paesaggio, e tramandare ai posteri la storia della sua
famiglia. Il FAI li ha realizzati entrambi, affidando a Casa Campatelli, che
diventa così l’unica casa privata di San Gimignano regolarmente aperta
al pubblico, il ruolo di un vero e proprio narratore, che offre al visitatore
una conoscenza approfondita del borgo e invita alla scoperta di una
tipica dimora borghese otto-novecentesca sangimignanese, al cui
interno è conservato un patrimonio di arredo domestico, di costumi
familiari, di collezionismo d’arte.
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico di Torre e
Casa Campatelli ha raccolto e investito 2.000.000 di euro. Il restauro è
stato preceduto e affiancato da un progetto di valorizzazione che ha
ispirato gran parte degli allestimenti interni e la proposta di visita. Casa
Campatelli è stata per la Fondazione anche l’occasione per concentrarsi su
un altro genere di valorizzazione: quella del visitatore, considerato non
più solo come semplice turista, bensì come protagonista di una nuova
esperienza. Per questo la visita proposta dal FAI prevede due fasi
distinte: nella prima, il pubblico viene guidato in un percorso
multimediale che offre gli strumenti per conoscere e apprezzare San
Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi personaggi e le vicende
del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il
visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare nell’intimità di
una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e
pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che
vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa
vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di
San Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della
poesia.
L’effetto sorpresa che scaturisce non appena si entra nella casa-torre è
proprio quello di percepire la continuità della vita, di tante vite che nel
tempo hanno adeguato la loro visione domestica alla dominante antica
della città. Una delle poche occasioni, al di là delle straordinarie facciate, di
visitare interni che dialogano con il mondo esterno, con il contesto
paesistico che si ammira dalla finestre verso la valle, che testimoniano
l’intenso rapporto fra interno ed esterno, aspetto determinante per la
comprensione della storia raccontata, considerate le relazioni della famiglia
con l’imprenditoria rurale e, in senso più ampio, l’adesione sentimentale al
paesaggio.
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(http://www.ilcittadinoonline.it
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13 aprile 2016
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La piccola
ammiraglia, da
oggi è anche
Diesel. A 165€
al mese.
14/04/2016 9.21
San Gimignano, riapre la Torre Campatelli - CorriereFiorentino.it
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http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/16_aprile_1...
CRONACA
SIENA
San Gimignano, riapre
la Torre Campatelli
Recuperata ad opera del Fai, torna visitabile dal 16 aprile
L’unica casa torre privata di San
Gimignano (Siena), risalente alla
metà del XII secolo, aprirà le porte al
pubblico da sabato 16 aprile. Si tratta
di Torre e Casa Campatelli recuperata
ad opera del Fai e inaugurata alla
presenza del sottosegretario del
Mibact Ilaria Borletti Buitoni, del
presidente del Fai Andrea Carandini,
della presidente regionale Fai
Toscana Sibilla della Gherardesca e
del sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi.
«Un taglio del nastro importante per l’Italia intera con cui si dimostra che una
collaborazione virtuosa tra pubblico e privato può portare a valorizzare al meglio il
nostro patrimonio culturale», ha detto il sottosegretario Borletti Buitoni. Torre e casa
Campatelli sono state donate al Fai da Lydia Campatelli nel 2005 e sono state
recuperate con un intervento cominciato nel 2011 attraverso un investimento di 2
milioni di euro.
Esempio di casa-torre di modello pisano, la struttura era alta in origine 11,5 metri,
ma fu rialzata per tre volte fino a raggiungere l’altezza attuale di 27,6 metri. «Oggi è
una grande festa per la comunità di San Gimignano perché il Fai ha
opportunamente interpretato la filosofia dell’intervento non solo in termini
conservativi, ma anche proponendo un racconto della città attraverso gli occhi e la
vita di una famiglia borghese che ha attraversato dal Medioevo ai giorni nostri
l’intera storia della nostra città», ha spiegato il sindaco di San Gimignano Bassi che
ha aggiunto: «Non è solo un’operazione di restauro e di conservazione, ma anche
di racconto dello sviluppo di San Gimignano, del suo essere città d’arte, del suo
essere fulcro importante nel panorama tra Firenze, Siena e Pisa».
La visita a Torre e Casa Campatelli prevede due fasi: nella prima il pubblico viene
guidato attraverso un percorso multimediale nelle soffitte al secondo piano
dell’edificio e consiste in un’introduzione alla conoscenza della città attraverso i suoi
mille anni di storia attraverso video sulle pareti e una riproduzione di San
Gimignano nel 1340 realizzata in legno e alabastro. Nella seconda parte della visita
il pubblico è libero di muoversi al piano nobile ed entrare nell’intimità di una
famiglia, sfogliare album fotografici, ammirare i quadri di Guido Peyron, pittore
fiorentino zio della donatrice, e osservare le stanze come la sala da pranzo, le
camere da letto, il salone e lo studio arredate con suppellettili che raccontano storie
di vita vissuta. Torre e Casa Campatelli saranno aperti al pubblico dal martedì alla
domenica con orario 9,30-19 da aprile ad ottobre e con orario 10,30-17 a novembre,
dicembre e marzo. Per gli iscritti al Fai e per i residenti a San Gimignano l’ingresso
è gratuito, per gli altri il costo del biglietto è di 5 euro.
14/04/2016 9.19
Torre e Casa Campatelli, un nuovo bene FAI
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http://www.fondoambiente.it/Attivita-FAI/Index.aspx?q=torre-e-casa-...
Torre e Casa Campatelli, un nuovo bene FAI
Dal 16 aprile apre al pubblico l'unica casa privata visitabile a San Gimignano
Il 31° bene del FAI è stato inaugurato oggi a San Gimignano, borgo dichiarato dall'UNESCO
“Patrimonio Mondiale dell'Umanità”: Torre e Casa Campatelli racconterà la storia di questo luogo simbolo
della Toscana e della famiglia Campatelli attraverso un coinvolgente percorso multimediale.
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Il palazzo settecentesco, lasciato in eredità al FAI da Lydia Campatelli nel 2005, ingloba una delle quattordici torri
medievali che caratterizzano il profilo di San Gimignano e che l'hanno resa famosa in tutto il mondo.
Lydia Campatelli aveva due sogni: fare innamorare i turisti di questo borgo e tramandare la storia della sua
famiglia. Il FAI li ha realizzati entrambi, affidando a Torre e Casa Campatelli il ruolo di un vero e proprio
narratore che invita i visitatori a soffermarsi tra le strade e le piazze di San Gimignano per conoscerla in maniera
più approfondita e che descrive le abitudini di una tipica famiglia borghese vissuta qui tra Otto e Novecento. Torre
e Casa Campatelli grazie all'intervento del FAI diventa l'unica casa privata di San Gimignano regolarmente
aperta al pubblico.
Il restauro
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l'apertura al pubblico di Torre e Casa Campatelli ha raccolto e investito
2.000.000 di euro.
I lavori sono iniziati nel 2011 con una fase di analisi svolta in collaborazione con l'Università di Siena. Nel 2012 è
stato completato il primo lotto di interventi sulla torre, mentre da settembre 2014 ad agosto 2015 si è svolto il
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pubblico, ha visto la realizzazione dei servizi di accoglienza, delle soffitte e la finalizzazione del progetto di
allestimento e valorizzazione.
Scopri di più sui restauri: link, link, link
Il percorso di visita
A Torre e Casa Campatelli il visitatore viene accolto non come un semplice turista ma come il protagonista di
una nuova esperienza. La visita si apre con un percorso multimediale coinvolgente che offre gli strumenti per
conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, il paesaggio che la circonda, e anche le vicende del palazzo e
della famiglia Campatelli.
In seguito, al piano nobile, il visitatore è libero di muoversi, di entrare nell'intimità delle persone che qui hanno
vissuto, soffermandosi su arredi, pitture, ricordi, fotografie e lettere, senza barriere tra sè e gli oggetti.
Con l'apertura di Torre e Casa Campatelli il FAI non si propone solo la valorizzazione di un bene ma anche di dare
nuova qualità alla proposta turistica, aggiornandola e adeguandola alle necessità del pubblico di oggi. L'obiettivo
finale è quello di favorire un turismo consapevole, che possa essere alternativo al turismo “mordi e fuggi” delle
nostre città d'arte, come San Gimignano che ogni anno accoglie oltre 3.500.000 visitatori che sostano tra le sue
mura soltanto qualche ora.
La visita di Torre e Casa Campatelli è dunque un vario e articolato viaggio nel passato lungo mille anni,
pensato per rispondere alle diverse esigenze e inclinazioni del pubblico. Un'esperienza che alterna contenuti
14/04/2016 9.20
Torre e Casa Campatelli, un nuovo bene FAI
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http://www.fondoambiente.it/Attivita-FAI/Index.aspx?q=torre-e-casa-...
informativi e didattici a momenti emotivamente coinvolgenti, servendosi di sofisticate tecnologie e di supporti
tradizionali, e che offre apprendimento e divertimento a diversi livelli, per fornire strumenti utili a capire e meglio
apprezzare la visita di San Gimignano e appassionarsi alla sua storia, all'arte e al paesaggio.
INFO E ORARI ►
Grazie a….
L'elemento più visibile del bene, la torre, è stata intitolata «Torre Fiamma» in memoria della Marchesa Fiamma di
San Giuliano Ferragamo, prima Presidente regionale FAI Toscana che si impegnò in prima persona a difesa del
patrimonio storico artistico locale e a cui va il merito di aver sostenuto la crescita della Fondazione nella regione.
Il restauro e la valorizzazione di Torre e Casa Campatelli sono stati realizzati dal FAI grazie al generoso
contributo di istituzioni, enti pubblici e privati, aziende e cittadini
Il FAI ringrazia per il fondamentale contributo Arcus, Friends of FAI (Luciano e Giancarla Berti, Carla Comelli e
Marco Pecori, Liliana Moscheri, Peter e Merle Mullin, Steven e Harriet Nichols, Miles e Nancy Rubin, Rossana
Sacchi Zei, Jan Shrem e Maria Manetti Shrem, Jay e Deanie Stein), in memoria di Luigi Moscheri.
Grazie per il generoso sostegno a Fondazione Ludovico degli Uberti, Deutsche Post Foundation, Salvatore
Ferragamo in memoria di Fiamma di San Giuliano Ferragamo, Roquebrune
Si ringrazia per la concreta partecipazione Bosch Italia, Giovanni Cataldi in memoria dei genitori Francesco e
Maria, Edmea Guerrieri Cirio, Gabriella Tassinari, Alessandro Favaretto Rubelli.
Per l'attività professionale donata, un ringraziamento a Carlo Sisi, Filippo Perego di Cremnago, Duccio
Balestracci.
Il FAI ringrazia inoltre le sue Delegazioni e tutti gli Iscritti FAI che hanno risposto con generosità alle richieste di
contributi da destinare a Torre e Casa Campatelli. Grazie infine a quanti hanno già contribuito al progetto e a quanti
vorranno parteciparvi in futuro.
Mercoledì 13 Aprile 2016
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14/04/2016 9.20
Torre e Casa Campatelli, un nuovo bene FAI
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[ San Gimignano ] Torre e Casa Campatelli, dal 16 aprile c’è l’apertura ...
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http://www.gonews.it/2016/04/13/torre-e-casa-campatelli-dal-16-april...
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Torre e Casa Campatelli, dal 16 aprile c’è l’apertura al pubblico del 31° bene del FAI
13 aprile 2016 15:30
Cultura
San Gimignano
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano ha l’onore di aprire al pubblico un proprio bene a San Gimignano (SI) inserita nella lista UNESCO tra i “Patrimoni Mondiali
dell’Umanità”: Torre e Casa Campatelli, un palazzo settecentesco che ingloba una delle torri medievali famose in tutto il mondo, lasciato in eredità al FAI da
Lydia Campatelli nel 2005. Divenuta libero comune nel 1199, in concomitanza con una fase di grande espansione economica, nel corso del XIII secolo San
Gimignano divenne sede di una ricca aristocrazia urbana, che espresse la propria affermazione politica e sociale attraverso la costruzione di quelle che
diventeranno il simbolo della città: le torri. Ben settantadue esempi di tali elevate costruzioni coronavano infatti il borgo nel Trecento, mentre ai giorni nostri
ne sono sopravvissuti solo quattordici e tra questi emerge la torre donata al FAI, l’unica il cui spazio interno è rimasto completamento vuoto e che stupisce
quindi per la sua altezza.
Il FAI è grato alla donatrice, che già alla fine degli anni Ottanta – quando la Fondazione non era ancora così conosciuta – ha avuto la lungimiranza di
riconoscergli quel valore aggiunto che significa non solo conservare e rendere pubblico un bene, ma anche valorizzarlo e metterlo al centro di un
“racconto”. Lydia Campatelli aveva due sogni: fare innamorare i turisti di questo borgo medievale, facendo conoscere più profondamente la sua storia
millenaria, i suoi capolavori, il suo paesaggio, e tramandare ai posteri la storia della sua famiglia. Il FAI li ha realizzati entrambi, affidando a Casa
Campatelli, che diventa così l’unica casa privata di San Gimignano regolarmente aperta al pubblico, il ruolo di un vero e proprio narratore, che offre al
visitatore una conoscenza approfondita del borgo e invita alla scoperta di una tipica dimora borghese otto-novecentesca sangimignanese, al cui interno è
conservato un patrimonio di arredo domestico, di costumi familiari, di collezionismo d’arte.
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico di Torre e Casa Campatelli ha raccolto e investito 2.000.000 di euro.
Il restauro è stato preceduto e affiancato da un progetto di valorizzazione che ha ispirato gran parte degli allestimenti interni e la proposta di visita. Casa
Campatelli è stata per la Fondazione anche l’occasione per concentrarsi su un altro genere di valorizzazione: quella del visitatore, considerato non più solo
come semplice turista, bensì come protagonista di una nuova esperienza. Per questo la visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il
pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i
suoi personaggi e le vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare
nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo
che vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di San
Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della poesia.
L’effetto sorpresa che scaturisce non appena si entra nella casa-torre è proprio quello di percepire la continuità della vita, di tante vite che nel tempo hanno
adeguato la loro visione domestica alla dominante antica della città. Una delle poche occasioni, al di là delle straordinarie facciate, di visitare interni che
dialogano con il mondo esterno, con il contesto paesistico che si ammira dalla finestre verso la valle, che testimoniano l’intenso rapporto fra interno ed
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esterno, aspetto determinante per la comprensione della storia raccontata, considerate le relazioni della famiglia con l’imprenditoria rurale e, in senso più
ampio, l’adesione sentimentale al paesaggio.
Caratteristica del progetto è l’aspetto allo stesso tempo tradizionale e innovativo nelle modalità di interazione con il visitatore, che consente un’esperienza
coinvolgente e un’offerta di momenti di conoscenza modulabili e personalizzabili secondo gli interessi di ciascuno. Perché con l’apertura di Torre e Casa
Campatelli il FAI non si propone solo la valorizzazione di un bene ma anche, ispirandosi ai “viaggiatori sentimentali” del passato, di dare nuova qualità alla
proposta turistica, aggiornandola e adeguandola ai ritmi, le necessità e la curiosità del pubblico di oggi. L’obiettivo finale è quello di favorire un turismo
consapevole, dedicato a chi è desideroso di comprendere pienamente il significato della bellezza che incontra o a chi è semplicemente curioso e vuole
investire un po’ del proprio tempo in maniera “lieve”, eppure emozionante e coinvolgente. Uno “slow traveller” che possa essere alternativo al turista “mordi
e fuggi” che invade le nostre città d’arte, come San Gimignano che ogni anno accoglie oltre 3.500.000 visitatori.
La visita di Torre e Casa Campatelli è dunque un vario e articolato viaggio nel passato lungo mille anni, pensato per rispondere alle diverse esigenze e
inclinazioni del pubblico. Un’esperienza che alterna contenuti informativi e didattici a momenti emotivamente coinvolgenti, servendosi di sofisticate
tecnologie e di supporti tradizionali. E che offre apprendimento e divertimento a diversi livelli, per fornire strumenti utili a capire e meglio apprezzare la visita
di San Gimignano e appassionarsi alla sua storia, all’arte e al paesaggio.
La donatrice, la famiglia e lo zio amico di Montale
Il 4 gennaio 1922 Vincenzo Campatelli – medico dentista – sposa Emilia Peyron, appartenente a una ricca famiglia di imprenditori tessili di origine
piemontese. Lei è più giovane, affascinante ed elegante. Separatasi da Vincenzo Campatelli già nel 1932, si trasferisce per un periodo in Cecoslovacchia.
Dal loro matrimonio nascerà un’unica figlia: Lydia. Nata nel 1925 a Firenze, dove risiedevano i genitori, vi ha vissuto abitando nel palazzo Mondragone in
via dei Banchi continuando a soggiornare per la villeggiatura nella casa paterna a San Gimignano, una città che è stata per Lydia anche argomento di
studio: laureatasi in geografia nel 1957, ha pubblicato un saggio in cui ne ripercorre le vicende storiche, con scientificità di metodo e ampiezza di
documentazione, ma tradendo anche l’affetto per un luogo tanto intimamente conosciuto. Assiduamente frequentata dai membri della famiglia Campatelli
fino a tutta la prima metà del Novecento, la casa viene abbandonata agli inizi degli anni Cinquanta. Disabitata per oltre vent’anni, vedendola andare in
rovina Lydia decide di investirvi denari ed energie per riportarla alla bellezza di un tempo. Insegnante di storia e geografia alle scuole medie, donna
autonoma, indipendente e spigolosa, ma allo stesso tempo arguta e piacevole, Lydia non si è mai sposata e ha condiviso con gli amici la grande passione
per i viaggi. Tra i suoi legami familiari quello con lo zio Guido Peyron, uomo brillante e affascinante, che dopo una giovinezza dedicata alla caccia, alle
automobili, ai cavalli, si scopre pittore e cuoco. Il suo salotto diventa ritrovo per parlare di editoria, gastronomia e arte. Eugenio Montale gli dedica la sua
poesia “Il gallo cedrone”: “Dove t’abbatti dopo il breve sparo / (la tua voce ribolle rossonero / Salmi’ di cielo e terra a lento fuoco) / anch’io riparo brucio
anch’io nel fosso”. (da “Il gallo Cedrone” di Eugenio Montale, dedicata a “Guido Peyron pittore e cuoco”).
Il borgo e l’edificio
Il nucleo originario di Torre e Casa Campatelli è una casa-torre di modello pisano che sorge alla metà del XII secolo lungo il tracciato dell’antica via
Francigena, fuori dalla prima cinta muraria di San Gimignano. Parallelamente all’ascesa delle famiglie locali, che si arricchiscono con l’agricoltura, i
commerci e il prestito di denaro, in questo periodo spuntano nel borgo fortificato decine e decine di torri simili a questa, secondo alcuni 49, 72 o addirittura
100.
Le torri sono costituite da un unico corpo di fabbrica, realizzato in pietra e mattoni, che accoglie diversi ambienti disposti in verticale: il piano terreno viene
adibito a uso commerciale, i piani superiori, scanditi da solai lignei, sono destinati ad abitazione e la sommità si presta alla funzione di difesa e come punto
di osservazione; i piani interrati, infine, hanno funzione di magazzino per le merci e le derrate provenienti dal contado, talvolta lavorate in questi ambienti (a
Torre Campatelli si conservano tracce di un frantoio).
Le torri di modello pisano si caratterizzano inoltre per la facciata principale, che è traforata da due archi a sesto acuto e dotata di balconi lignei. Torre
Campatelli era alta in origine 11.5 metri, ma fu rialzata tre volte, fino a raggiungere i 27.6 metri, altezza che tuttora conserva.
Cominciando fin da subito a cedere sotto il suo stesso peso, presto alla sua destra fu costruita una falsa torre di sostegno. Dopo la costruzione della
seconda cinta muraria, che includeva l’edificio nel nucleo urbano, tra il XIII e il XVII secolo il complesso fu ulteriormente ampliato; infine, inglobando a poco
a poco le preesistenze, nel Settecento il complesso medievale divenne un palazzo a due piani, mascherato per rispondere ai canoni dell’architettura coeva,
ovvero con la parte più bassa della torre ricoperta di spesso intonaco con finestre dipinte e finti davanzali. Questa parvenza di nobile palazzo fu cancellata
alla fine del XIX secolo, quando sull’onda di una nuova moda, basata stavolta sul recupero del Medioevo, l’intonaco fu tolto e furono realizzati una nuova
porta d’ingresso e altri interventi, volti a ripristinare l’aspetto medievale. Risalgono alla fine degli anni Ottanta del Novecento gli ultimi restauri della facciata.
Il progetto di restauro (vedi scheda allegata)
I lavori di restauro sono iniziati nel 2011. Di fronte alla necessità di conoscere in maniera approfondita la vita, la storia e le vicende di questa testimonianza
dell’architettura e della storia urbana di San Gimignano, tutta una prima fase della progettazione è stata dedicata alla lettura e all’interpretazione dei segni,
delle tracce, delle tecniche costruttive, dell’uso dei materiali. Questa importante parte del lavoro è stata portata avanti con la collaborazione di due
dipartimenti dell’Università di Siena: il Dipartimento di Archeologia e Storia dell’Arte e quello di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (U.R.
Conservazione dei Beni Culturali).
Nel 2012 è stato completato il primo lotto di interventi che ha interessato la torre, con il restauro dei prospetti esterni, del tetto, delle pareti interne e dei
solai in legno. La superficie esterna e interna della torre in pietra è stata restaurata attraverso il passaggio di una semplice idropulitura e l’asportazione
delle intrusioni vegetali. L’intervento ha consentito anche di consolidare la copertura e demolire un solaio interno, realizzato in anni recenti, che impediva la
visione totale, dall’interno, della canna vuota della torre.
Da settembre 2014 ad agosto 2015 si è svolto il secondo lotto di lavori. In questa fase si è provveduto al restauro delle facciate e dei tetti del palazzo, al
consolidamento strutturale dello scalone in pietra e dei solai in legno e all’adeguamento funzionale del piano nobile, con la messa a norma degli impianti
elettrici e la realizzazione di nuovi impianti che garantiscano sicurezza, efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Il restauro della facciata –
modificata più volte negli anni – è stato uno dei momenti più importanti dell’intera progettazione: si è deciso di conservare la facciata nella sua totale
consistenza materica e insieme a essa l’immagine ormai affermata nel contesto urbano complessivo. L’ultima fase iniziata alla fine del 2015 e conclusa con
l’apertura al pubblico del bene ha visto il completamento dell’adeguamento funzionale del piano terreno per la realizzazione dei servizi di accoglienza per il
pubblico e delle soffitte, dove sono state organizzate e ospitate le attività più specificamente espositive e di comunicazione sulla storia del palazzo e della
famiglia Campatelli, per mezzo di attrezzature multimediali, oltre al restauro di arredi dipinti e superfici decorate del piano nobile e la finalizzazione del
progetto di allestimento e valorizzazione.
Il progetto di valorizzazione (vedi schede allegate)
Torre e Casa Campatelli si presenta ricchissima di spunti di valore culturale, che spaziano dalla storia della città medievale alla ricostruzione delle vicende
di una famiglia alto-borghese come i Campatelli, documentate minuziosamente in un archivio di famiglia custodito dalla donatrice Lydia, che testimonia e
riflette mode e costumi di una società al volgere di un secolo, tra Ottocento e Novecento, tra tradizione e modernità, in una Toscana legata alla sua identità
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[ San Gimignano ] Torre e Casa Campatelli, dal 16 aprile c’è l’apertura ...
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storica e territoriale. Proprio a partire da questi due grandi ambiti di interesse – la città e la famiglia – il FAI ha avviato dapprima studi scientifici e
multidisciplinari, affidati a docenti e ricercatori esperti e locali, che hanno permesso di costruire un primo patrimonio di conoscenza da cui attingere oggi e
nel futuro per individuare ed elaborare i contenuti della visita. La stessa visita, pertanto, si compone di due momenti fondamentali, corrispondenti a questi
due grandi capitoli del racconto: la città e la famiglia.
La prima parte della visita si svolge nelle soffitte al secondo piano della casa e nella torre, e consiste in un’introduzione alla conoscenza della città
attraverso i suoi mille anni di storia, raccontati in una serie di video proiezioni immersive ed emozionanti che si svolgono sulle pareti della stessa casa; a
interagire con esse, in uno spettacolo ancor più ricco ed emozionante, sono gli elementi di un modello della città di San Gimignano nel 1340, realizzato in
legno e alabastro, che si accendono e si illuminano a integrare la narrazione. Il racconto video dura trenta minuti e parte ogni quarantacinque, prevede un
audio in cuffia particolarmente coinvolgente e accompagna i visitatori a gruppi di 25 nella scoperta di questa prima parte della casa, corrispondente al suo
nucleo più antico, la torre. Nelle soffitte, oltre alle tecnologiche proiezioni, si è creato uno spazio liberamente fruibile dal pubblico, allestito come una vera
soffitta, dove il visitatore è libero di sedersi, bere un caffè, consultare i testi di una piccola biblioteca dedicata a San Gimignano (libri sulla città, sui
capolavori d’arte, sul territorio, sui musei locali, etc.) e incuriosirsi alla scoperta di alcuni oggetti appartenenti all’archivio di Casa Campatelli che saranno di
volta in volta esposti qui e raccontati attraverso piccole e temporanee mostre a tema; si incomincia con una “piccola mostra” dedicata al ritratto fotografico
di fine Ottocento, che espone fotografie raccolte da Lydia Campatelli nel suo personale “album” di famiglia.
La seconda parte della visita si svolge al piano nobile, ricostruito e allestito come alla fine dell’Ottocento, quando i proprietari di casa erano i nonni e i
genitori della donatrice, la famiglia Campatelli. Qui il confronto con i documenti di famiglia, con le case simili e coeve, e in generale con la storia dei
mutamenti del gusto abitativo attraverso i secoli, riflessi nella letteratura e nella pittura, hanno permesso di integrare l’arredo originale per restituire
l’atmosfera autentica di una dimora alto-borghese tra Ottocento e Novecento, come doveva essere Casa Campatelli. Il visitatore può aggirarsi liberamente
tra saloni e camere da letto trovandovi oggetti e fotografie provenienti dall’archivio di famiglia, che aiutano a familiarizzare con i personaggi che qui hanno
vissuto e a conoscerne le vicende, anch’esse riflesso di una vita e di una società del passato. In ogni stanza sono a disposizione del pubblico alcune
schede di approfondimento che possono rispondere alla curiosità di chi vuol saperne di più della famiglia e della casa, dai dettagli dell’arredo a quelli sui
vari personaggi, le loro vite, attività e passioni.
Infine, in prossimità dell’uscita, una grande illustrazione della San Gimignano odierna permette di orientarsi tra le offerte culturali della città, offrendo al
visitatore la possibilità di partire, proprio da Torre e Casa Campatelli, alla scoperta del patrimonio culturale di questo luogo unico al mondo.
Torre e Casa Campatelli
Via San Giovanni, 15 – San Gimignano, Siena
Aperto al pubblico da sabato 16 aprile 2016.
Il bene è visitabile da martedì a domenica dalle ore 9.30 alle 19 – da aprile a ottobre – e dalle ore 10.30 alle 17 – a novembre, dicembre e marzo. Chiuso a
gennaio e febbraio.
La visita si può effettuare solo a gruppi di massimo 25 persone, ogni 45 minuti. E’ possibile prenotare il turno di visita desiderato.
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Biglietti di ingresso:
Iscritti FAI, soci National Trust e residenti Comune di San Gimignano: ingresso gratuito
Adulti: € 5.00; Ragazzi (4-14 anni): € 2.00; Studenti Universitari fino a 26 anni: € 3.00; Famiglia (2 adulti e fino a 4 bambini): € 12.00.
In caso di manifestazioni il prezzo può variare.
Per informazioni: tel. 0577/941419 – www.torrecampatelli.it
Il FAI ringrazia inoltre le sue Delegazioni e tutti gli Iscritti FAI che hanno risposto con generosità alle richieste di contributi da destinare a Torre e Casa
Campatelli, San Gimignano.
Fonte: Ufficio Stampa
Tutte le notizie di San Gimignano
19,00 €
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News inserita il 13-04-2016
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano ha l’onore di aprire al pubblico un proprio bene a San
Gimignano (SI) inserita nella lista UNESCO tra i “Patrimoni Mondiali dell’Umanità”:
Torre e Casa Campatelli, un palazzo settecentesco che ingloba una delle torri
medievali famose in tutto il mondo, lasciato in eredità al FAI da Lydia Campatelli nel
14/04/2016 9.22
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2005. Divenuta libero comune nel 1199, in concomitanza con una fase di grande
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secolo
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divenne sede di una
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E CONTRADE la propria affermazione
ROBUR
ricca aristocrazia
urbana, che
politica e sociale
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attraverso la costruzione di quelle che diventeranno il simbolo della città: le torri. Ben
MENSSANA
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settantadue esempi di tali elevate
costruzioni coronavano infatti il borgo nel Trecento,
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mentreTOSCANA
ai giorni nostri ne sono sopravvissuti
solo quattordici e tra questiANNUNCI
emerge la
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torre donata al FAI, l’unica il(HTTP://WWW.OKSIENA.IT/MULTIMEDIA-SIENA.PHP)
cui spazio interno è rimasto completamento
vuoto e che
OKSIENA
stupisce quindi per la sua altezza.
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Il FAI è grato alla donatrice, che già alla fine degli anni Ottanta – quando la Fondazione
non era ancora così conosciuta – ha avuto la lungimiranza di riconoscergli quel valore
aggiunto che significa non solo conservare e rendere pubblico un bene, ma anche
valorizzarlo e metterlo al centro di un “racconto”. Lydia Campatelli aveva due sogni:
fare innamorare i turisti di questo borgo medievale, facendo conoscere più
profondamente la sua storia millenaria, i suoi capolavori, il suo paesaggio, e
tramandare ai posteri la storia della sua famiglia. Il FAI li ha realizzati entrambi,
affidando a Casa Campatelli, che diventa così l’unica casa privata di San Gimignano
regolarmente aperta al pubblico, il ruolo di un vero e proprio narratore, che offre al
visitatore una conoscenza approfondita del borgo e invita alla scoperta di una tipica
dimora borghese otto-novecentesca sangimignanese, al cui interno è conservato un
patrimonio di arredo domestico, di costumi familiari, di collezionismo d’arte.
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico di Torre e Casa
Campatelli ha raccolto e investito 2.000.000 di euro.
Caratteristica del progetto è l’aspetto allo stesso tempo tradizionale e innovativo
nelle modalità di interazione con il visitatore, che consente un’esperienza
coinvolgente e un’offerta di momenti di conoscenza modulabili e personalizzabili
secondo gli interessi di ciascuno. Perché con l’apertura di Torre e Casa Campatelli il
FAI non si propone solo la valorizzazione di un bene ma anche, ispirandosi ai
“viaggiatori sentimentali” del passato, di dare nuova qualità alla proposta turistica,
aggiornandola
adeguandola
ai ritmi,
le necessità
e la curiosità
del pubblico
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è semplicemente curioso e vuole investire un po’ del proprio tempo in maniera “lieve”,
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emozionante
e
coinvolgente.
Uno
“slow
traveller”
che possa essere alternativo
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ROBUR come San Gimignano che
al turista
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invade
le nostre città d’arte,
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ogni anno accoglie oltre 3.500.000 visitatori.Il restauro è stato preceduto e affiancato
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da un progetto di valorizzazione
che ha ispirato gran parte degli allestimenti interni e
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di visita. Casa Campatelli èMULTIMEDIA
stata per la Fondazione anche l’occasione
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concentrarsi su un altro genere
di valorizzazione: quella del visitatore,
considerato
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non più solo come semplice turista, bensì come protagonista di una nuova esperienza.
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Per questo la visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il pubblico
viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per conoscere e
apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi personaggi e le
vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il visitatore
è libero di muoversi al piano nobile e di entrare nell’intimità di una famiglia, sfogliare
album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli
oggetti, libero di dedicare il tempo che vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo
un’occhiata, di scegliere cosa vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le
più importanti di San Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro,
della poesia.
L’effetto sorpresa che scaturisce non appena si entra nella casa-torre è proprio quello
di percepire la continuità della vita, di tante vite che nel tempo hanno adeguato la loro
visione domestica alla dominante antica della città. Una delle poche occasioni, al di là
delle straordinarie facciate, di visitare interni che dialogano con il mondo esterno, con
il contesto paesistico che si ammira dalla finestre verso la valle, che testimoniano
l’intenso rapporto fra interno ed esterno, aspetto determinante per la comprensione
della storia raccontata, considerate le relazioni della famiglia con l’imprenditoria
rurale e, in senso più ampio, l’adesione sentimentale al paesaggio.
La visita di Torre e Casa Campatelli è dunque un vario e articolato viaggio nel passato
lungo mille anni, pensato per rispondere alle diverse esigenze e inclinazioni del
pubblico. Un’esperienza che alterna contenuti informativi e didattici a momenti
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Il 4 gennaio 1922 Vincenzo Campatelli – medico dentista – sposa Emilia Peyron,
appartenente a una ricca famiglia di imprenditori tessili di origine piemontese. Lei è
più giovane, affascinante ed elegante. Separatasi da Vincenzo Campatelli già nel
1932, si trasferisce per un periodo in Cecoslovacchia. Dal loro matrimonio nascerà
un’unica figlia: Lydia. Nata nel 1925 a Firenze, dove risiedevano i genitori, vi ha vissuto
abitando nel palazzo Mondragone in via dei Banchi continuando a soggiornare per la
villeggiatura nella casa paterna a San Gimignano, una città che è stata per Lydia anche
argomento di studio: laureatasi in geografia nel 1957, ha pubblicato un saggio in cui
ne ripercorre le vicende storiche, con scientificità di metodo e ampiezza di
documentazione, ma tradendo anche l’affetto per un luogo tanto intimamente
conosciuto. Assiduamente frequentata dai membri della famiglia Campatelli fino a
tutta la prima metà del Novecento, la casa viene abbandonata agli inizi degli anni
Cinquanta. Disabitata per oltre vent’anni, vedendola andare in rovina Lydia decide di
investirvi denari ed energie per riportarla alla bellezza di un tempo. Insegnante di
storia e geografia alle scuole medie, donna autonoma, indipendente e spigolosa, ma
allo stesso tempo arguta e piacevole, Lydia non si è mai sposata e ha condiviso con gli
amici la grande passione per i viaggi. Tra i suoi legami familiari quello con lo zio Guido
Peyron, uomo brillante e affascinante, che dopo una giovinezza dedicata alla caccia,
alle automobili, ai cavalli, si scopre pittore e cuoco. Il suo salotto diventa ritrovo per
parlare di editoria, gastronomia e arte. Eugenio Montale gli dedica la sua poesia “Il
gallo cedrone”: “Dove t’abbatti dopo il breve sparo / (la tua voce ribolle rossonero /
Salmi’ di cielo e terra a lento fuoco) / anch’io riparo brucio anch’io nel fosso”. (da “Il
gallo Cedrone” di Eugenio Montale, dedicata a “Guido Peyron pittore e cuoco”).
Il borgo e l’edificio
Il nucleo originario di Torre e Casa Campatelli è una casa-torre di modello pisano che
sorge alla metà del XII secolo lungo il tracciato dell’antica via Francigena, fuori dalla
prima cinta muraria di San Gimignano. Parallelamente all’ascesa delle famiglie locali,
che si arricchiscono con l’agricoltura, i commerci e il prestito di denaro, in questo
periodo spuntano nel borgo fortificato decine e decine di torri simili a questa, secondo
alcuni 49, 72 o addirittura 100.
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I segreti di San Gimignano in una casa-museo del Fai - Repubblica.it
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Il plastico multimediale del borgo
Una torre medievale, con annessa dimora borghese ottocentesca, che il Fondo per l
2005 sarà aperta dal 16 aprile. Per offrire uno scorcio unico sulla storia di uno dei
Una delle torri di San Gimignano come casa-museo che racconta la città. E' l'ultimo progetto a essere re
l'Ambiente Italiano, che è diventato proprietario di Torre e Casa Campatelli e le aprirà al pubblico dal pro
nel cuore del borgo Patrimonio Unesco, consta di una casa settecentesca che ingloba una delle torri me
la località senese nel mondo. Lasciata in eredità all'associazione da Lydia Campatelli nel 2005, è il 31° b
visitatori.
Divenuta libero comune nel 1199, in concomitanza con una fase di grande espansione economica, nel c
Gimignano divenne sede di una ricca aristocrazia urbana, che espresse la propria affermazione politica
costruzione di quelle che diventeranno il simbolo della città: le torri. Ben settantadue esempi di tali eleva
il borgo nel Trecento, mentre ai giorni nostri ne sono sopravvissuti solo quattordici e tra questi emerge la
14/04/2016 9.22
I segreti di San Gimignano in una casa-museo del Fai - Repubblica.it
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http://www.repubblica.it/viaggi/2016/04/13/news/i_segreti_di_san_gi...
spazio interno è rimasto completamento vuoto e che stupisce quindi per la sua altezza.
Un dettaglio della torre e della casa Campatelli
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Il FAI, si legge in un comunicato, è "grato alla donatrice, che già alla fine degli anni Ottanta - quando la
conosciuta - ha avuto la lungimiranza di riconoscergli quel valore aggiunto che significa non solo conse
bene, ma anche valorizzarlo e metterlo al centro di un 'racconto'". Casa Campatelli è l'unica casa privata
aperta al pubblico. Nel progetto, che mixa tradizione e multimedialità, diventa essa stessa un narratore
delle tipiche dimore borghesi ottocentesche locali, e allo stesso tempo del magnifico borgo. Per questo
due fasi distinte: nella prima, il pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumen
San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi personaggi e le vicende del palazzo e della fam
parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare nell'intimità di una famiglia, sfog
soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che vuole, di
un'occhiata, di scegliere cosa vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di S
con il mondo dell'arte, del lavoro, della poesia.
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I segreti di San Gimignano in una casa-museo del Fai - Repubblica.it
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http://www.repubblica.it/viaggi/2016/04/13/news/i_segreti_di_san_gi...
L'interno della casa-museo
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L'effetto sorpresa che scaturisce non appena si entra nella casa-torre è proprio quello di percepire la co
che nel tempo hanno adeguato la loro visione domestica alla dominante antica della città. Una delle poc
straordinarie facciate, di visitare interni che dialogano con il mondo esterno, con il contesto paesistico ch
la valle, che testimoniano l'intenso rapporto fra interno ed esterno, aspetto determinante per la compren
considerate le relazioni della famiglia con l'imprenditoria rurale e, in senso più ampio, l'adesione sentime
finale - spiega il FAI che ha realizzato il progetto grazie a 2 milioni di euro di donazioni - è quello di favor
dedicato a chi è desideroso di comprendere pienamente il significato della bellezza che incontra o a chi
investire un pò del proprio tempo in maniera "lieve", eppure emozionante e coinvolgente. Uno "slow trav
alternativo al turista "mordi e fuggi" che invade le nostre città d'arte, come San Gimignano che ogni ann
visitatori.
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San Gimignano (Siena) – Il FAI – Fondo Ambiente Italiano ha l’onore di aprire
al pubblico un proprio bene a San Gimignano (SI) inserita nella lista
UNESCO tra i “Patrimoni Mondiali dell’Umanità”: Torre e Casa Campatelli, un
palazzo settecentesco che ingloba una delle torri medievali famose in tutto il
mondo, lasciato in eredità al FAI da Lydia Campatelli nel 2005.
Divenuta libero comune nel 1199, in concomitanza con una fase di grande
espansione economica, nel corso del XIII secolo San Gimignano divenne sede di
una ricca aristocrazia urbana, che espresse la propria affermazione politica e
sociale attraverso la costruzione di quelle che diventeranno il simbolo della città:
le torri. Ben settantadue esempi di tali elevate costruzioni coronavano infatti il
borgo nel Trecento, mentre ai giorni nostri ne sono sopravvissuti solo quattordici
e tra questi emerge la torre donata al FAI, l’unica il cui spazio interno è rimasto
completamento vuoto e che stupisce quindi per la sua altezza.
Il FAI esprime gratitudine alla donatrice, che già alla fine degli anni Ottanta
– quando la Fondazione non era ancora così conosciuta – ha avuto la
lungimiranza di riconoscergli quel valore aggiunto che significa non solo
conservare e rendere pubblico un bene, ma anche valorizzarlo e metterlo al
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lunedì 11 aprile - 14:52
centro di un “racconto”. “Lydia Campatelli aveva due sogni: fare innamorare i
turisti di questo borgo medievale, facendo conoscere più profondamente la sua
storia millenaria, i suoi capolavori, il suo paesaggio, e tramandare ai posteri la
storia della sua famiglia”.
Il FAI li ha realizzati entrambi, affidando a Casa Campatelli, che diventa così
l’unica casa privata di San Gimignano regolarmente aperta al pubblico, il ruolo di
un vero e proprio narratore, che offre al visitatore una conoscenza approfondita
del borgo e invita alla scoperta di una tipica dimora borghese otto-novecentesca
sangimignanese, al cui interno è conservato un patrimonio di arredo domestico, di
costumi familiari, di collezionismo d’arte.
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico di Torre e Casa
Campatelli ha raccolto e investito 2.000.000 di euro.
Il restauro è stato preceduto e affiancato da un progetto di valorizzazione
che ha ispirato gran parte degli allestimenti interni e la proposta di visita. Casa
Campatelli è stata per la Fondazione anche l’occasione per concentrarsi su un
altro genere di valorizzazione: quella del visitatore, considerato non più solo come
semplice turista, bensì come protagonista di una nuova esperienza.
Firenze - Aiutare gli studenti delle
scuole medie e superiori a realizzare
oggetti e tecnologie utili per la vita s...
Dai frigoriferi agli
sm artphone: 450
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Pisa - Come potremmo vivere senza
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mercoledì 6 aprile - 09:19
Leggi tutto Innovazione
(http://www.stamptoscana.it
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Per questo la visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il
pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per
conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi
personaggi e le vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda
parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare
nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su
arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che
vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa vedere,
mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di San Gimignano,
ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della poesia.
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Volley A1 femminile: Scandicci
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torre e casa campatelli san gimignano fai | Valdelsa.net
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giovedi 14 aprile 2016 - 9:14
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San Gimignano, presentata in
anteprima la prima casa privata
aperta al pubblico
Mercoledì 13 aprile, alle ore 11.00, è stata presentata in
anteprima per la stampa Torre e Casa Campatelli, donata in
eredità al Fondo Ambiente Italiano dalla sua ultima
proprietaria Lydia Campatelli nel 2005. Il FAI ha così l'onore
di aprire al pubblico, a partire da sabato 16 aprile, un proprio
bene a San Gimignano, inserita nella lista Unesco tra i
“Patrimoni Mondiali dell’Umanità”
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Mercoledì 13 aprile, alle ore 11.00, è stata presentata in anteprima per la
stampa Torre e Casa Campatelli, donata in eredità al Fondo Ambiente
Italiano dalla sua ultima proprietaria Lydia Campatelli nel 2005. Il FAI ha
così l'onore di aprire al pubblico, a partire da sabato 16 aprile, un proprio
bene a San Gimignano, inserita nella lista Unesco tra i “Patrimoni
Mondiali dell’Umanità”. Si tratta dell’unica casa privata di San
Gimignano regolarmente aperta al pubblico, un vero e proprio
narratore, insomma, che offre al visitatore una conoscenza approfondita
del borgo e invita alla scoperta di una tipica dimora borghese
otto-novecentesca sangimignanese, al cui interno è conservato un
patrimonio di arredo domestico, di costumi familiari, di collezionismo
d’arte.
Novembre 2015 (285)
Ottobre 2015 (317)
Settembre 2015 (260)
Agosto 2015 (190)
Luglio 2015 (291)
Giugno 2015 (270)
Maggio 2015 (283)
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Hanno partecipato all'incontro di presentazione, che si è tenuto in un
Teatro dei Leggieri colmo di persone, Marco Magnifico, vicepresidente
FAI, Sibilla della Gherardesca, presidente regionale FAI, Giacomo
Bassi, sindaco di San Gimignano, Ilaria Borletti Buitoni,
14/04/2016 9.23
torre e casa campatelli san gimignano fai | Valdelsa.net
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http://www.valdelsa.net/notizia/san-gimignano-presentata-in-anteprima-...
Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e del turismo, Carlo Sisi,
consulente scientifico del progetto di valorizzazione, Bona Frescobaldi
(International Chairwoman Friends of FAI), Filippo degli Uberti,
presidente della Fondazione Ludovico degli Uberti, Leonrardo
Ferragamo, amministratore delegato di Palazzo Feroni Finanziaria Spa,
e Andrea Carandini, presidente FAI.
Tweets di @valdelsanet
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La presentazione è anche il pretesto per ricordare Fiamma Ferragamo,
prima presidente FAI Toscana, che si è spenta ad appena 57 anni, alla
quale è stata dedicata la Torre Campatelli.
La famiglia Campatelli
Il 4 gennaio 1922 Vincenzo Campatelli (medico dentista) sposa Emilia
Peyron, appartenente a una ricca famiglia di imprenditori tessili di origine
piemontese. Lei è più giovane, affascinante ed elegante. Separatasi da
Vincenzo Campatelli già nel 1932, si trasferisce per un periodo in
Cecoslovacchia. Dal loro matrimonio nascerà un’unica figlia: Lydia. Nata
nel 1925 a Firenze, dove risiedevano i genitori, vi ha vissuto abitando nel
palazzo Mondragone in via dei Banchi continuando a soggiornare per la
villeggiatura nella casa paterna a San Gimignano, una città che è stata
per Lydia anche argomento di studio: laureatasi in geografia nel 1957,
ha pubblicato un saggio in cui ne ripercorre le vicende storiche, con
scientificità di metodo e ampiezza di documentazione, ma tradendo
anche l’affetto per un luogo tanto intimamente conosciuto.
Assiduamente frequentata dai membri della famiglia Campatelli fino a
tutta la prima metà del Novecento, la casa viene abbandonata agli inizi
degli anni Cinquanta. Disabitata per oltre vent’anni, vedendola andare in
rovina Lydia decide di investirvi denari ed energie per riportarla alla
bellezza di un tempo. Insegnante di storia e geografia alle scuole medie,
donna autonoma, indipendente e spigolosa, ma allo stesso tempo
arguta e piacevole, Lydia non si è mai sposata e ha condiviso con gli
amici la grande passione per i viaggi. Tra i suoi legami familiari quello
con lo zio Guido Peyron, uomo brillante e affascinante, che dopo una
giovinezza dedicata alla caccia, alle automobili, ai cavalli, si scopre
pittore e cuoco. Il suo salotto diventa ritrovo per parlare di editoria,
gastronomia e arte. Eugenio Montale gli dedica la sua poesia “Il gallo
cedrone”: “Dove t'abbatti dopo il breve sparo / (la tua voce ribolle
rossonero / Salmi’ di cielo e terra a lento fuoco) / anch'io riparo brucio
anch'io nel fosso”. (da “Il gallo Cedrone” di Eugenio Montale, dedicata a
“Guido Peyron pittore e cuoco”).
Il borgo e l'edificio
Il nucleo originario di Torre e Casa Campatelli è una casa-torre di
modello pisano che sorge alla metà del XII secolo lungo il tracciato
dell’antica via Francigena, fuori dalla prima cinta muraria di San
Gimignano. Parallelamente all’ascesa delle famiglie locali, che si
arricchiscono con l’agricoltura, i commerci e il prestito di denaro, in
questo periodo spuntano nel borgo fortificato decine e decine di torri
simili a questa, secondo alcuni 49, 72 o addirittura 100.
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torre e casa campatelli san gimignano fai | Valdelsa.net
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http://www.valdelsa.net/notizia/san-gimignano-presentata-in-anteprima-...
Le torri sono costituite da un unico corpo di fabbrica, realizzato in pietra
e mattoni, che accoglie diversi ambienti disposti in verticale: il piano
terreno viene adibito a uso commerciale, i piani superiori, scanditi da
solai lignei, sono destinati ad abitazione e la sommità si presta alla
funzione di difesa e come punto di osservazione; i piani interrati, infine,
hanno funzione di magazzino per le merci e le derrate provenienti dal
contado, talvolta lavorate in questi ambienti (a Torre Campatelli si
conservano tracce di un frantoio).
Le torri di modello pisano si caratterizzano inoltre per la facciata
principale, che è traforata da due archi a sesto acuto e dotata di balconi
lignei. Torre Campatelli era alta in origine 11.5 metri, ma fu rialzata tre
volte, fino a raggiungere i 27.6 metri, altezza che tuttora conserva.
Cominciando fin da subito a cedere sotto il suo stesso peso, presto alla
sua destra fu costruita una falsa torre di sostegno. Dopo la costruzione
della seconda cinta muraria, che includeva l’edificio nel nucleo urbano,
tra il XIII e il XVII secolo il complesso fu ulteriormente ampliato; infine,
inglobando a poco a poco le preesistenze, nel Settecento il complesso
medievale divenne un palazzo a due piani, mascherato per rispondere ai
canoni dell’architettura coeva, ovvero con la parte più bassa della torre
ricoperta di spesso intonaco con finestre dipinte e finti davanzali. Questa
parvenza di nobile palazzo fu cancellata alla fine del XIX secolo, quando
sull’onda di una nuova moda, basata stavolta sul recupero del
Medioevo, l’intonaco fu tolto e furono realizzati una nuova porta
d’ingresso e altri interventi, volti a ripristinare l’aspetto medievale.
Risalgono alla fine degli anni Ottanta del Novecento gli ultimi restauri
della facciata.
toscana
acqua
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Il restauro
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico di Torre e
Casa Campatelli ha raccolto e investito 2.000.000 di euro.
Il restauro è stato preceduto e affiancato da un progetto di valorizzazione
che ha ispirato gran parte degli allestimenti interni e la proposta di
visita.
La visita
La visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il
pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli
strumenti per conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le
sue campagne, i suoi personaggi e le vicende del palazzo e della
famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il visitatore è libero di
muoversi al piano nobile e di entrare nell’intimità di una famiglia,
sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e pitture senza
barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che vuole, di
fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa vedere,
mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di San
Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della
poesia.
Il modello della città di San Gimignano nel 1340
14/04/2016 9.23
La storia in casa. San Gimignano, il Fai recupera Torre Campatelli. Vita...
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http://www.agenziaimpress.it/la-storia-in-casa-san-gimignano-il-fai-re...
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La storia in casa. San Gimignano, il Fai recupera Torre Campatelli. Vita vissuta tra gli oggetti
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Il sottosegretario Buitoni con il sindaco di San
Gimignano Bassi
E’ l’unica casa torre privata di San Gimignano, risalente alla metà del XII secolo, che apre le porte al pubblico da sabato 16 aprile. Si tratta di Torre e Casa Campatelli recuperata ad opera del Fai e
inaugurata questa mattina alla presenza del sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali Ilaria Borletti Buitoni, del presidente del Fai Andrea Carandini, della presidente regionale Fai
Toscana Sibilla della Gherardesca e del sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi. «Un taglio del nastro importante per l’Italia intera con cui si dimostra che una collaborazione virtuosa tra pubblico e
privato, soprattutto se il privato è una grande istituzione no profit come il Fai, nell’interesse di tutti gli italiani può portare a valorizzare al meglio il nostro patrimonio culturale. Oggi raccontiamo una
storia, si fa una narrazione attorno a torre Campatelli ed è quello che bisognerebbe fare sempre: essere capaci di fare una narrazione attraverso il nostro patrimonio culturale meno conosciuto in modo da
valorizzare l’idea di Italia museo diffuso».
Storia di un restauro Torre e Casa Campatelli sono state donate al Fai da Lydia Campatelli nel 2005 e sono state recuperate con un intervento cominciato nel 2011
attraverso un investimento di 2 milioni di euro. Esempio di casa-torre di modello pisano, la struttura era alta in origine 11,5 metri ma fu rialzata tre volte fino a raggiungere l’altezza attuale di 27,6 metri.I
lavori di recupero hanno previsto inizialmente una prima fase di lettura e interpretazione dei segni, delle tracce, delle tecniche costruttive . Nel 2012 è stato completato il primo lotto di interventi che ha
interessato al torre . Da settembre 2014 ad agosto 2015 si è svolto il secondo lotto di lavori con il restauro delle facciate e dei tetti del palazzo e l’adeguamento funzionale del piano nobile. L’ultima fase
iniziata alla fine del 2015 e conclusa con l’apertura al pubblico ha visto il completamento dell’adeguamento funzioanle del piano terreno per la realizzazione dei servizi di accoglienza per il pubblico e
delle soffitte.
Il sindaco Bassi: «Non solo restauro ma racconto della storia della nostra comunità» «Oggi è una grande festa per la comunità di San Gimignano – ha
spiegato il sindaco Bassi perché il Fai ha opportunamente interpretato la filosofia dell’intervento non solo in termini conservativi ma anche proponendo un racconto della città, della storia della nostra
comunità attraverso gli occhi e la vita di una famiglia borghese che ha attraversato dal Medioevo ai giorni nostri l’intera storia della nostra città. Non si tratta solo di un’operazione di restauro e di
conservazione ma anche di racconto dello sviluppo di San Gimignano, del suo essere città d’arte, il suo essere fulcro importante nel panorama tra Firenze, Siena e Pisa della Toscana più importante, non
solo icona del Medioevo e città Unesco ma anche snodo geopolitico in tante vicende della storia toscana».
Immergersi nell’intimità di una famiglia La visita a Torre e Casa Campatelli prevede due fasi: nella prima il pubblico viene guidato attraverso un percorso multimediale nelle soffitte al secondo piano
dell’edificio e consiste in un’introduzione alla conoscenza della città attraverso i suoi mille anni di storia attraverso video sulle pareti e una riproduzione di San Gimignano nel 1340 realizzato in legno e
alabastro. Nella seconda parte della visita il pubblico è libero di muoversi al piano nobile ed entrare nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici,ammirare i quadri di Guido Peyron, pittore
fiorentino zio della donatrice, e osservare le stanze come la sala da pranzo, le camere da letto, il salone e lo studio arredate con suppellettili che raccontano storie di vita vissuta. Torre e Casa Campatelli
saranno aperti al pubblico da sabato 16 aprile dal martedì alla domenica con orario 9,30-19 da aprile ad ottobre e con orario 10,30-17 a novembre, dicembre e marzo. Per gli iscritti al Fai e per i residenti a
San Gimignano l’ingresso è gratuito, per gli altri il costo del biglietto è di 5 euro.
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privata di San Gimignano (Siena), risalente alla metà del XII secolo,
aprirà le porte al pubblico da sabato 16 aprile. Si tratta di Torre e
Casa Campatelli recuperata ad opera del Fai.
Torre e casa Campatelli sono state donate al Fai da Lydia
Campatelli nel 2005 e sono state recuperate con un intervento
cominciato nel 2011 attraverso un investimento di 2 milioni di euro.
Esempio di casa-torre di modello pisano, la struttura era alta in
origine 11,5 metri, ma fu rialzata per tre volte fino a raggiungere
l'altezza attuale di 27,6 metri. Torre e Casa Campatelli saranno
aperti al pubblico dal martedì alla domenica con orario 9,30-19 da
aprile ad ottobre e con orario 10,30-17 a novembre, dicembre e
marzo. Per gli iscritti al Fai e per i residenti a San Gimignano
l'ingresso è gratuito, per gli altri il costo del biglietto è di 5 euro.
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