Giornale numero 7 - Ospedali Riuniti Marche Nord

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Giornale numero 7 - Ospedali Riuniti Marche Nord
Anno 4 - Numero 1
Giugno 201 4
Luglio 201 4
DISTRIBUZIONE GRATUITA
Presidio ospedaliero
San Salvatore di Pesaro
Presidio ospedaliero
Santa Croce di Fano
Stampato con il contributo
della Fondazione Cassa
di Risparmio di Pesaro
EDITORIALE
di Maria Teresa Montella*
I sistemi sanitari, siano essi pubblici,
privati o misti, sono stati oggetto
di un ampio dibattito negli ultimi
20 anni. Il confronto si è focalizzato
sul numero di prestazioni da erogare,
sugli scopi dei diversi sistemi
sanitari e sui costi e le modalità di
finanziamento. Ma le cause che
concorrono a rendere difficile la
gestione della “cosa pubblica” in
Sanità sono molteplici. La prima
causa è il fattore demografico:
grazie al cambiamento degli stili di
vita e al costante sviluppo di nuove
terapie, le persone vivono più a
lungo. La seconda causa riguarda,
ovviamente, la gestione economica.
Contrariamente a quanto dichiarano
i detrattori della Sanità pubblica
italiana, la quota spesa dall'Italia
per ogni cittadino è sicuramente al
di sotto della media Europea. I dati
parlano chiaro: + 2, 2% nel 2009 e
2010 , e -1,8% negli anni successivi.
Comunque una elevata spesa non
è, necessariamente, sinonimo di
un'offerta migliore. La terza ed
ultima causa è legata al fattore
culturale:
una
importante
pubblicazione dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità evidenzia un
legame tra il livello culturale della
popolazione e la sua sopravvivenza.
Ad esempio una alimentazione ricca
di verdura, case salubri e sani stili
di vita, concorrano in modo
significativo ad aumentare la qualità
della vita e della sopravvivenza.
Allo stato attuale, abbiamo adulti
magri e i bambini più obesi del
mondo. Per l’obesità infantile siamo
secondi solo alla Grecia, dove il
modello sanitario e culturale non
è certo un esempio virtuoso. Avere
oggi degli adolescenti obesi significa
un futuro con adulti diabetici e con
un maggiore rischio di malattie
cardiovascolari, cerebrovascolari
e osteoarticolari. Lo scenario futuro
è prevedibile: nel 2030, il 30% degli
italiani avrà più di 65 anni e i
pazienti con cancro passeranno da
2, 5 milioni a 6, 5 milioni. Con questi
numeri la sostenibilità del sistema
sanitario pubblico è a rischio ed il
mancato governo di tale spesa non
può che far saltare il banco.
Continua a pagina 7
al Nord delle Marche
Il centro Onco-Ematologico
Il Polo Onco-Ematologico degli
Ospedali Riuniti Marche Nord è nato
per accompagnare il paziente in tutte
le fasi della malattia, dalla diagnosi alla
terapia, passando per un processo di
riabilitazione e offrendo anche, quando
necessario, un adeguato supporto
psicologico. Inoltre non si trascurano
i trattamenti palliativi e del sollievo.
Le unità del Polo sono l'Oncologia con
doppia sede, una a Fano (all'interno
dello stabilimento ospedaliero Santa
Croce) e l'altra a Pesaro, nello
stabilimento ospedaliero di Muraglia
del presidio San Salvatore. Sempre a
Muraglia sono ospitate le altre unità
del Centro. Si tratta della Radioterapia,
dell'Ematologia e Centro Trapianti e
della Medicina Nucleare. Molti
cambiamenti avvenuti nel corso degli
ultimi anni, hanno garantito ai cittadini
della Provincia, della Regione e delle
realtà limitrofe, un centro completo sul
Territorio.
Ma il Polo si poggia anche sulle tante
discipline ospedaliere che consentono
la diagnosi e il trattamento, come la
Diagnostica per immagini, le Chirurgie
Generali e specialistiche, i Laboratori,
l'Anatomia Patologica e la Fisica
Medica.
www.ospedalimarchenord.it
Arte in ospedale
Continua pag. 2 - 3 - 4 - 5
Nuovo Ospedale
Opere degli studenti
di Urbino nei nosocomi
La Regione non torna
indietro: "Lo faremo"
Firmato un protocollo d'intesa tra
l'Accademia di Belle Arti di Urbino
e l'Azienda ospedaliera. Le opere
degli studenti della sezione Grafica
sono già esposte dentro la Dialisi
del Santa Croce di Fano.
Inoltre continua l'avventura artistica
della giovane e indipendente Laura
Baldini con una incursione dentro
i bunker della Radioterapia, nello
stabilimento ospedaliero di Muraglia
a Pesaro.
"La Regione ha sempre sostenuto la
progettualità di Marche Nord ed ora
più che mai condivide tutte le azioni
necessarie allo sviluppo completo
dell’Azienda". A parlare è l'assessore
regionale Almerino Mezzolani che
durante una lunga conferenza stampa
ha fatto il punto su assunzioni, budget
e investimenti. L'assessore conferma,
inoltre, la necessità di un ospedale
nuovo per Pesaro e Fano: "Per la
Regione è una priorità".
A pagina 6
A pagina 7
POLO ONCO EMATOLOGICO
Tumori testa - collo:
'pool' di specialisti al lavoro
Le strutture di Pesaro e Fano all'avanguardia nel
Terapie innovative, studi clinici e
tecnologia di ultima generazione. Non
solo: integrazione e supporto alle
strutture ospedaliere del territorio
provinciale. Il polo Onco Ematologico
ha da tempo allargato la sua attività
uscendo dal perimetro delle città di
Pesaro e Fano per estendersi oltre i
confini provinciali. Per onor di cronaca,
è giusto ricordare che prima del giugno
2007, i pazienti che dovevano effettuare
la Radioterapia si rivolgevano al centro
di Ancona o in Romagna. Inoltre, fino
ad un anno fa, l’apparecchiatura Pet
raggiungeva la Provincia due volte alla
settimana all’interno di un Tir.
Ora lo scenario è profondamente
cambiato; il Polo Onco-Ematologico è
completo e offre risposte ai cittadini
della provincia, della Regione e delle
realtà limitrofe. Insieme alla crescita e
al potenziamento della tecnologia, sono
stati integrati i servizi e le competenze
degli specialisti di Pesaro e Fano
attraverso protocolli e percorsi clinici
che includono approcci differenziati alle
Una patologia invalidante e complessa
che da quattro anni viene gestita in modo
integrato. In crescita i casi clinici
Le neoplasie del distretto della testa
e del collo, non hanno un impatto
rilevante in oncologia medica se si
pensa che rappresentano il 5% di
tutte le neoplasie. Tuttavia queste
neoplasie sono caratterizzate da
problematiche impegnative dal punto
di vista della complessità delle cure
e delle richieste assistenziali sul
paziente. "Tale complessità richiede
un approccio multidisciplinare ed
integrato - spiega responsabile della
Gestione Integrata delle neoplasie
della testa e del collo Luca
Imperatori -, che permetta la
condivisione, la programmazione e
l’ottimizzazione delle strategie
terpeutiche attuabili, rappresentate
dalla chirurgia, radioterapia e
chemioterapia. In questo setting è
assolutamente determinante lo studio
e la discussione del caso tra i vari
specialisti". La gestione integrata
nella terapia dei tumori della testa
e del collo, migliora la prognosi e
la sopravvivenza globale di questi
pazienti. Da 4 anni è operativo un
gruppo multidisciplinare di gestione
delle neoplasie della testa e del collo,
composto dall'Oncologia di Fano,
dalla
Radioterapia
e
dall'Otorinolaringoiatria.
"La gestione multidisciplinare del
paziente - continua Imperatori prevede la condivisione dei casi
mediante la riunione settimanale
dei professionisti. Qui discutiamo
i nuovi casi e rivalutiamo
costantemente quelli già in cura.
Mentre per i primi viene compilata
una strategia terapeutica condivisa,
per i casi già in cura viene valutata
la storia, le problematiche emerse
e le opportune azioni da
intraprendere. Nella definizione del
Aumento dei pazienti
affetti da neoplasie del
distretto testa-collo:
negli ultimi cinque anni,
dal 2008 al 2013, il
gruppo multidisciplinare
di Gestione Integrata
delle neoplasie,
composto da Oncologia,
Radioterapia e
Otorinolaringoiatria,
ha seguito oltre 150 casi
patologie. Protocolli che prevedono
una attività integrata tra gli specialisti
delle Oncologie e i servizi di
Radioterapia, Medicina Nucleare ed
Ematologia. Ma quando si parla di
cancro, sono tante le strutture chiamate
a dare il loro contributo come la
Diagnostica per Immagini, le Chirurgie
Generali e Specialistiche, i Laboratori,
l'Anatomia Patologica e la Fisica
Medica. Una filiera lunga, che bene
deve essere governata per dare risposte
tempestive e trattamenti efficaci.
Il polo Onco Ematologico, che nel
dettaglio include l'Oncologia del Santa
Croce a Fano, l'Oncologia del San
Salvatore a Pesaro, e le strutture di
Medicina Nucleare, Radioterapia e
Ematologia e Centro Trapianti (situate
nello stabilimento ospedaliero di
Muraglia), è un centro di riferimento
al Nord delle Marche con tecnologie
e trattamenti che allo stato attuale non
hanno nulla da invidiare ai blasonati
centri delle regioni limitrofe.
Tumori e terapie: è un
Trattamento che si può applicare a diversi tipi
programma di cura, viene prevista
e programmata la gestione della
tossicità legata ai trattamenti, sia
locale (mucosite, cutanea) che
sistemica, caratterizzata dalle
tossicità midollari e dalle carenze
nutrizionali,
grazie
al
coinvolgimento, nel gruppo
multidisciplinare, del servizio di
Nutrizione Artificiale Ospedaliera
(NAO), dell'Odonstostomatologia,
della terapia del dolore e del servizio
di Riabilitazione e Logopedia, per
tutte problematiche post-trattamento.
Il gruppo multidisciplinare conclude Imperatori -, prevede e
programma la fase del follow up a
breve e lunga scadenza; il paziente,
viene rivalutato e monitorato da
tutte le figure specialistiche. negli
ultimi anni il gruppo
multidisciplinare ha seguito un
numero sempre crescente di pazienti
affetti da queste neoplasie".
Nella foto Da sinistra i Direttori
Centro avanzato e
Giuseppe Migliori, Rodolfo Mattioli,
Giammaria Fiorentini e Feisal
Bunkheila durante l'ultimo convegno
sulle neoplasie Testa-Collo.
L'ANALISI
Immortalato un
momento di
confronto tra
il radiologo
interventista,
Luca
Mulazzani,
e Giammaria
Fiorentini,
direttore
dell'Oncologia
di Pesaro
Aggredire il tumore dove tende a
ripresentarsi limitando la tossicità dei
farmaci. Un criterio che si può
applicare a diversi tipi di cancro:
neoplasie epatiche primitive e
secondarie da neoplasie del colon,
mesotelioma pleurico, carcinosi o
sarcomatosi peritoneali date da
metastasi di tumori a stomaco, colon
e ovaio; melanoma recidivato su di
un arto, carcinomatosi meningee al
glioblastoma che rappresenta il tumore
principale che colpisce il cervello.
Anche se queste parole possono
sembrare senza senso, chi è affetto
da una di queste patologie le conosce
bene. E non sono poche se si pensa
che in Italia, ogni anno, i casi di
metastasi epatiche da neoplasia del
colon sono circa 20.000, e 15.000 le
neoplasie epatiche primitive.
Tutte patologie indicate per un
trattamento locoregionale, sia esso
chirurgico, radiologico o chemio-
-2-
-terapico. "Le neoplasie primitive o
secondarie del fegato devono essere
operate quando possibile - spiega
Giammaria Fiorentini, primario
dell'Oncologia del Presidio San
Salvatore di Pesaro -, ma spesso le
lesioni sono in sedi non attaccabili
dal chirurgo, quindi è necessario agire
con trattamenti locali come la
radiofrequenza,
la
chemioembolizzazione o TACE, e l'infusione
selettiva di farmaci antitumorali".
La TACE (Trans Arterial
Chemoembolization) consiste nel
raggiungere la vascolarizzazione del
tumore epatico con il catetere
viscerale, posizionato dal radiologo
interventistico in sala angiografica.
Posizionato il catetere nell'arteria
epatica, si somministrano farmaci ed
altre sostanze terapeutiche utilizzando
delle microsfere grandi, all'incirca,
10 volte un globulo rosso. Le micro-
METODO CLINICO
Approcci differenziati alle patologie con protocolli
che prevedono l'integrazione tra le varie discipline
punto di riferimento al Nord delle Marche
trattamento delle patologie oncologiche ed ematologiche. Nuove terapie e tecnologia di ultima generazione
Le principali patologie trattate nel 201 3 divise per macro-area
LA FOTOGRAFIA
Neoplasie del sistema nervoso
Neoplasie maligne della mammella
Neoplasi dell'orecchio
Neoplasie del rene e delle vie urinarie
Neoplasi dell'apparato respiratorio
Neoplasie maligne
dell'apparato riproduttivo femminile
Neoplasie maligne
dell'apparato digerente
Neoplasie maligne dell'apparato
genitale maschile
Neoplasi maligne dell'apparato
epatobiliare o del pancreas
Visite e sedute
Neoplasie maligne del
sistema muscolo-scheletrico
Ematologia
Oncologia
Radioterapia
Pet (Medicina Nucleare)
Leucemie, Linfomi e Mielomi
Trapianti di midollo osseo
201 2
1 5.082
9.860
875
47
201 3
1 5.923
1 0.257
43.759
1 .1 76
43
vantaggio colpire direttamente il bersaglio giusto
di cancro. Le attività sono svolte in collaborazione con lo specialista della Radiologia interventistica
SALA
INTERVENTO
A destra una
immagine
della sala
angiografica
del San
Salvatore.
Qui si
effettuano le
terapie
locoregionali
-sfere diventano veicoli di medicinale
che viene rilasciato direttamente nel
bersaglio.
Altra metodologia in uso a favore dei
pazienti delle Oncologie di Marche
Nord, è la perfusione con farmaci
nei melanomi degli arti in fase di
recidiva. Si incanulano i vasi arteriosi
dell'arto a livello inguinale, poi si
perfonde l'arto colpito con alte dosi
di antiblastici. Può essere associata
ipertermia esterna a 41° per
potenziarne l’efficacia. Oltre ai
farmaci, si usano anche molecole di
citochine - che stimolano il sistema
immunitario -, e inibitori dei vasi
sanguigni del tumore. Le regressioni,
anche se solo localmente, sono spesso
eclatanti e permettono di evitare
amputazioni degli arti.
Nei tumori cerebrali maligni,
glioblastomi recidivanti (nel 95%
dei casi nella stessa sede) le terapie
locoregionali aprono prospettive.
Quando il neurochirurgo rimuove il
tumore, lascia sottocute un catetere
per inoculare farmaci che difficilmente
passerebbero la barriera ematoencefalica; inoltre, se somministrati
in forti dosi endovena, sarebbero
tossici. Attraverso il catetere si
iniettano farmaci o anticorpi
monoclonali marcati con radioisotopi.
Gli anticorpi monoclonali riconoscono
il bersaglio, e il radioisotopo
distrugge la cellula tumorale.
"Per i trattamenti locoregionali conclude Fiorentini - si tracciano vere
e proprie piattoforme tra specialisti.
Il paziente, anche se seguito con cura
dai medici, necessita del sostegno dei
suoi cari. Per questo la sezione AIL
di Pesaro offre ospitalità ai familiari
dei pazienti in trattamento all'interno
del loro Villaggio, vicino allo
stabilimento ospedaliero di Muraglia
a Pesaro".
-3-
Oncologi stranieri
a scuola a Pesaro
A LEZIONE
I medici europei,
insieme a
Fiorentini e
Mulazzani, prima
di inziare il
trattamento su un
paziente inviato
dall'area vasta
fiorentina
Un bilancio aggiornato sulle terapie
integrate locoregionali si è fatto a
Pesaro lo scorso 7 marzo 201 4:
il Dipartimento Onco-Ematologico,
insieme a Paolo Coschiera,
primario della Diagnostica per
Immagini di Marche Nord, e a
Costantino Zingaretti, Direttore
del Dipartimento di Chirurgia
Generale, ha organizzato, per
conto di numerose società
scientifiche
nazionali
ed
internazionali, il congresso
internazionale a cui hanno
partecipato specialisti europei e
americani. Il giorno prima
dell'incontro, alcuni oncologi venuti
da Barcellona, Bonn e dalla
Croazia hanno assistito al secondo
ciclo di terapie loco regionali - su
un paziente inviato dall'Area Vasta
fiorentina - per il trattamento di
metastasi epatiche al fegato.
"Nonostante questa non sia una
azienda universitaria - spiega
Fiorentini - abbiamo professionisti
qualificati in grado di insegnare
tecniche all'avanguardia. Gli
strumenti tecnologici ci sono, le
competenze pure".
Alla seduta di formazione, guidata
dal radiologo interventistico Luca
Mulazzani, hanno assistito lo
specialista spagnolo Fernando
Gomez Munoz dell' Hospital
Universitario Peset di Valencia,
Attila Kovacs di Bonn e altri
colleghi di Zagabria.
POLO ONCO EMATOLOGICO
Medicina Nucleare e Radioterapia: tecnologia
In stretta collaborazione con la Fisica Medica, le due strutture dell'Azienda rispondono alle richieste di tutta
Rodolfo Mattioli è il nuovo
Coordinatore Nazionale
per l'aggiornamento delle
linee guida sui tumori
dell'anziano
Buona parte della tecnologia per la cura
e la diagnosi di patologie neoplastiche,
è concentrata su Medicina Nucleare e
Radioterapia, con la stretta collaborazione
della Fisica Medica. Ma di cosa si
occupano queste tre specialità? Di quali
apparecchiature dispongono? Quali
competenze?
Nuovo incarico al primario
dell'Oncologia del presidio Santa
Croce di Fano, già consulente
oncologo dell'Inrca dal '95 al 2003.
Il consiglio direttivo nazionale
dell'Associazione Italiana Oncologia
Medica (Aiom) ha nominato Rodolfo
Mattioli "Coordinatore per
l'aggiornamento delle linee guida
2014 sui Tumori dell'anziano".
Dottore cosa significa?
"L'associazione sta aggiornando le
linee guida per gli oncologi italiani.
Ho il compito, in questo scenario, di
inquadrare il tumore nel paziente
anziano".
Ci spieghi? "Il paziente anziano
affetto da neoplasia solleva
problematiche ulteriori in campo
oncologico. La sua valutazione non
può riguardare solo l'età anagrafica;
si deve tenere conto dello stato del
soggetto, della sua autonomia
funzionale, delle altre patologie
esisitenti e delle terapie già in corso.
Il paziente anziano viene quindi
costantemente sottoposto ad una
valutazione multi-dimensionale prima
di ogni pianficazione terapeutica".
L'incidenza delle neoplasie nei
pazienti anziani? "Più del 60% delle
nuove diagnosi avviene in persone
con più di 65 anni e la percentuale è
destinata ad aumentare. Già oggi
l’incidenza del cancro è connessa
all’età: il rischio di sviluppare una
neoplasia dopo i 65 anni è circa 40
volte più alto rispetto alla fascia d'età
compresa tra i 20 e i 44 anni, ed è
circa 4 volte quello medio nella fascia
d’età dai 45 ai 64".
L'aggiornamento quando verrà
presentato? "In occasione del
convegno nazionale del prossimo
autunno. Il mio compito sarà adattarle
secondo le nuove conoscenze della
letteratura e in base al lavoro svolto
in collaborazione con la Geriatria del
Santa Croce".
MEDICINA NUCLEARE Formata da
un'equipe di medici nucleari, fisici, tecnici
specializzati e infermieri, utilizza - a
scopo diagnostico o terapeutico, sostanze
radioattive chiamate Radiofarmaci. Le
applicazioni della Medicina Nucleare
riguardano, in prevalenza, le malattie
oncologiche, cardiologiche, nefrologiche,
neurologiche, lo studio delle ghiandole
endocrine, delle infezioni-infiammazioni,
e la localizzazione del linfonodo
sentinella, ad esempio nella neoplasia
della mammella e del melanoma maligno.
RADIOTERAPIA Equipe formata da
radioterapisti, fisici, tecnici e infermieri
specializzati. La Radioterapia dispone di
moderne e aggiornate apparecchiature in
grado di effettuare trattamenti per la cura
della maggior parte delle neoplasie
maligne solide (mammarie, prostatiche,
cerebrali, polmonari, della regione testacollo, del tratto gastro-enterico, dell’utero,
dei genitali esterni, dei tessuti molli e
della cute) o sistemiche (linfomi,
mielomi). In casi selezionati, ha anche
apparecchiature per il trattamento di
patologie benigne (esoftalmo oculare da
Malattia di Basedow-Graves, profilassi
di ossificazione eterotopica postchirurgica).
"La radioterapia, ad esempio nelle
neoplasie prostatiche o polmonari - spiega
il primario Feisal Bunkheila -, può essere
impiegata come terapia esclusiva, in
sostituzione o alternativa alla chirurgia;
può essere integrata con la chirurgia postoperatoria nel carcinoma della mammella,
o effettuata prima dell'intervento nei
tumori del retto o durante l'operazione
nelle neoplasie mammarie. Nelle neoplasie
polmonari o della regione testa-collo può
essere svolta insieme alla chemioterapia
o subito dopo nei linfomi. L'uso della
Radioterapia - continua il direttore
Bunkheila - può avvenire anche per la
gestione del dolore, di sintomi neurologici
da lesioni cerebrali, emorragie non
controllate o sindromi compressive che
impattano negativamente sulla qualità
della vita".
Oncologia: sette studi clinici
Ricerchesu neoplasia ovarica, polmonare, testa-collo, prostata
In cantiere ci sono già sette studi, altri
sette sono pronti a partire. E' questo
l'aggiornamento dell'attività scientifica
dell'Oncologia del Santa Croce di Fano
che negli ultimi anni ha partecipato a
numerose sperimentazioni cliniche
nazionali e internazionali. Le ricerche
in corso riguardano la neoplasia ovarica,
polmonare, del distretto testa collo,
della prostata, del colon retto e della
mammella.
"La quotidiana attività di registrazione
dei dati e l'invio
alle case
farmaceutiche, agli sponsor, e in alcuni
casi agli Enti Pubblici - spiega l'oncologa
Claudia Cappelletti - permette di dare
un notevole contributo alla ricerca in
campo farmaceutico, fondamentale in
Oncologia dove le terapie spesso non
sono disponibili a causa della lunga
fase di sperimentazione".
FISICA MEDICA Il servizio, composto
da Fisici ed un Tecnico della Prevenzione,
applica i principi e le metodologie della
fisica alla medicina nei settori della
prevenzione, della diagnosi e della cura.
In particolare, la Fisica Medica opera in
Diagnostica per Immagini, Medicina
Nucleare,
Radioterapia
e
Radiodiagnostica. Ma il progresso
scientifico sta aprendo nuovi settori di
interesse e di sviluppo in cui le
competenze del fisico medico
contribuiscono al miglioramento delle
prestazioni sanitarie (cardiologia,
neurologia, fisiologia, ecc.). In particolare,
nell'ambito della Radioterapia, il Fisico
deve garantire il corretto funzionamento
delle apparecchiature ed è responsabile
della corretta distribuzione di dose
radiante pianificata sul bersaglio e sugli
organi critici. Intensa anche la
collaborazione con la Medicina Nucleare;
in questo campo il fisico si occupa degli
aspetti fisici, dosimetrici e tecnologici
relativi alla preparazione e
somministrazione del radiofarmaco, al
corretto
funzionamento
delle
apparecchiature ed è responsabile della
pianificazione dosimetrica e del calcolo
della dose per i pazienti nelle procedure
terapeutiche.
Inoltre
collabora
all'individuazione e valutazione delle
tecnologie e dei radiofarmaci innovativi
e alla realizzazione e messa a punto di
-4-
Partecipare agli studi significa utilizzare
farmaci fuori commercio per valutare
l'efficacia e stabilire il rapporto rischibenefici. "La molecola chimica che
aspira a diventare un farmaco - continua
Cappelletti - è sottoposta ad una lunga
serie di studi, dalla fase 0 alla fase 4.
Proprio a Fano si sono portati avanti
studi di fase 3 e 4 supportati da case
farmaceutiche e da gruppi nazionali di
ricerca spontanea no profit, come il
GOIRC (Gruppon Oncologico Italiano
nuove tecniche di esame e terapia. Non
da meno è poi il contributo del fisico
medico in Radiologia e Risonanza
Magnetica, in cui le attività sono orientate
alla riduzione della dose ai pazienti, ai
controlli di qualità sulle apparecchiature
ed alla gestione in sicurezza della routine
clinica.
TECNOLOGIE E TRATTAMENTI
Gamma Camere Il centro dispone di
due Gamma camere, una dotata di TC.
Dopo l'iniezione del radiofarmaco al
paziente, attraverso queste apparecchiature
si effettua l'esame chiamato Scintigrafia;
la gamma camera fornisce una serie di
immagini sulla distribuzione del
radiofarmaco nel corpo. Rispetto alle
immagini radiologiche tradizionali - che
danno informazioni solo sulla anatomia
degli organi studiati - gli strumenti della
Medicina Nucleare forniscono immagini
indicative della funzionalità degli organi
studiati. I dati raccolti dall'osservazione
delle immagini sono utilizzati per eseguire
la diagnosi clinica. La gamma camera
dotata di TC consente di effettuare
contemporaneamente
un esame
scintigrafico e tomografico (chiamato
SPECT-TC) ottenendo informazioni sia
su come funziona l'organo oggetto
dell'indagine che sulla sede anatomica
delle lesioni. La fusione di queste due
modalità consente di effettuare valutazioni
PUBBLICAZIONE I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista più importante
al mondo in ambito ematologico. A destra un'immagine che riporta l'analisi genomica dei pazienti
trattati nello studio condotto da Giuseppe Visani e dal suo staffmedico
per la diagnosi e la cura dei tumori
la popolazione provinciale e intercettano i pazienti delle regioni limitrofe
Ematologia conquista
il
mondo
scientifico
Lo studio sui pazienti affetti da leucemia acuta,
pubblicato sulla rivista Leukemia,
ha dato risultati inattesi
in corso
colon retto emammella
Ricerca Clinica che coordina i centri,
compreso quello di Fano) e da gruppi
internazionali come IBCSG. Insieme al
GOIRC l’Oncologia di Fano ha condotto
studi clinici che indagano principalmente
tumori del tratto gastroenterico,
polmonare e della mammella. Con
l'IBCSG
(Gruppo
Cooperativo
Internazionale) l'Oncologia di Fano
collabora per diverse ricerche (es: SOFT
- CASA - HERA – Beatrice). "Tutti gli
studi clinici su un paziente - conclude
Cappelletti - sono supervisionati da un
Comitato Etico (CE) Coordinatore e
Locale, e i ricercatori devono ottenere
il consenso informato da parte dei
pazienti. Ad oggi sono più di 30 le
sperimentazioni condotte dall'Oncologia
di Fano dell'azienda Ospedali Riuniti
Marche Nord, 7 attualmente in corso,
ed altre sette prossime all’avvio".
molto più accurate per una diagnosi
precoce delle malattie oncologiche quali
neoplasie mammarie, melanomi, tumori
neuroendocrini e malattie cardiologiche
come le malattie ischemiche e l'infarto
miocardico.
Celle di manipolazione In pochi lo
sanno, ma i radiofarmaci iniettati dal
Medico Nucleare vengono preparati dai
tecnici specializzati direttamente nel
reparto di Medicina Nucleare, dotato di
strumenti e ambienti all'interno dei quali
vengono prodotti i radiofarmaci. Si
chiamano celle di manipolazione: veri
e propri laboratori dove si producono,
sempre rispettando i massimi livelli di
sicurezza, i radiofarmaci.
Pet La Pet ha diverse indicazioni: in
oncologia consente di studiare la
diffusione della malattia prima e dopo la
chemioterapia, il monitoraggio delle
terapie antineoplastiche, la diagnosi fra
benignità o malignità, la ricerca di tumori
primitivi che hanno già dato metastasi
ma di cui non si conosce l'origine, la
ricerca del punto migliore per effettuare
la biopsia e la pianificazione di trattamenti
radioterapici. In radioterapia la Pet/TC
consente l'individuazione del bersaglio
da trattare; nei pazienti affetti da
neoplasie polmonari o del distretto testacollo, consente di pianificare i trattamenti
- oltre che sulle immagini TC - anche su
quelle ottenute attraverso la Tomografia
ad Emissione di Positroni (PET) che
fornisce informazioni sull'attività
metabolica della neoplasia, permettendo
ulteriori ottimizzazioni del trattamento
radiante ed eventuali escalation di dose.
In neurologia la PET/TC è utilizzata nello
studio delle demenze di origine
degenerativa come la malattia di
Alzheimer e nello studio della malattia
di Parkinson.
Acceleratori Il centro è dotato di due
Acceleratori Lineari ed esegue trattamenti
3D-Conformazionali, trattamenti con
Modulazione di Intensità (IMRT) e Image
Guided (IGRT). Con l'intensità modulata
(IMRT), la dose radiante viene “scolpita”
intorno al volume bersaglio. Questa
metodica è eseguita su pazienti affetti da
neoplasie del distretto testa-collo, da
carcinoma prostatico e della regione
addomino-pelvica. Si parla di Radioterapia
guidata dalle immagini (IGRT) quando
il trattamento giornaliero viene “adattato”
ai movimenti del paziente, degli organi
interni e della neoplasia. Prima di ogni
seduta, viene verificato il corretto
posizionamento del paziente attraverso
immagini radiologiche o immagini TC
acquisite direttamente nella sala di terapia.
La IGRT E IMRT rappresentano un salto
di qualità per i pazienti di tutta la
Provincia: la combinazione di queste due
tecniche, aumenta la dose da
somministrare alle cellule tumorali e
riduce quella ai tessuti sani adiacenti al
tumore migliorando l’efficacia del
trattamento e la sua tolleranza.
L'intervento radiante ha anche lo scopo
di controllare i sintomi invalidanti.
Lo sviluppo delle metastasi ossee, per
esempio, è un evento frequente: la
radioterapia ha, come obiettivo, il
recupero funzionale e la prevenzione
delle complicanze (fratture patologiche
e/o compressioni midollari). E’ possibile
ottenere la riduzione del dolore nella sede
irradiata nella maggior parte dei pazienti.
La risposta al trattamento può avvenire
già dopo 24-48 ore dalla prima seduta e
presenta una durata maggiore di 6 mesi.
Inoltre la Radioterapia è in grado di
promuovere una riossificazione nel 65%85% delle lesioni osteolitiche trattate.
A questi pazienti è riservato l'accesso
rapido, con lista d’attesa inferiore alle 48
ore.
Gli studi effettuati
dalla struttura degli
Ospedali Riuniti
Marche Nord,
sono già diventati
protocolli usati
nel mondo
occidentale
Potrebbe avere risvolti del tutto
rivoluzionari la ricerca pubblicata
su Leukemia - la rivista più
importante al mondo di Ematologia
- condotta dall’equipe di
Ematologia degli Ospedali Riuniti
Marche Nord, in collaborazione
con la sezione Ail di Pesaro. Lo
studio ha coinvolto 54 pazienti con più di 70 anni - affetti da
Leucemia Acuta Mieloide, non
precedentemente trattati e troppo
fragili per essere sopposti
all’invasiva
e
potente
chemioterapia.
Il trattamento "ha dato risultati
notevoli – spiega Giuseppe Visani,
Direttore della struttura e capo del
Dipartimento OncoEmatologico
-: il 40% dei pazienti ha avuto una
remissione completa della malattia
e una sopravvivenza - in media,
in chi ha risposto - di oltre 2 anni.
E la differenza è notevole perché
le persone affette da questa
patologia, con le cure attualmente
disponibili, non sopravvivono –
in media - più di 4 mesi. La terapia
- continua Visani - in sintesi
prevede l’utilizzo combinato di
due farmaci, uno da assumere per
bocca, chiamato Lenalidomide, e
l’altro con puntura sottocute, AraC, quest’ultimo già usato
singolarmente ma con modesti
risultati in termini di remissione
della malattia".
Una terapia apparentemente
semplice che ha dato risultati del
tutto inattesi su due fronti: il primo
riguarda la risposta dei pazienti,
il secondo aspetto, ancora più
interessante, riguarda la presenza
e la relazione di alcuni geni in
pazienti che hanno risposto alla
terapia. Questo vuol dire che grazie
ad uno studio genetico alla
-5-
diagnosi, sarà possibile capire quali
pazienti potranno rispondere a
questa cura e quali no, permettendo
di effettuare un trattamento mirato
con grande risparmio di risorse e
con notevole vantaggio per i
pazienti”. La prima parte dello
studio è stata pubblicata, proprio
in questi giorni, dalla prestigiosa
rivista internazionale Leukemia,
la più importante - in ambito
ematologico - del mondo.
AIL PESARO
Supporto
dell'associazione alla
ricerca. "I cittadini, con
le loro donazioni,
sostengono gli studi
sulle malattie
del sangue"
Un altro successo per l’Ematologia
di Marche Nord che continua a
lavorare sulla ricerca grazie, anche,
ai contributi di Ail Pesaro “generati
– come ha spiegato il presidente
della sezione locale Franca
Giorgioni, - dalla generosità e
sensibilità dei pesaresi che con le
loro donazioni sostengono le
ricerche per la cura delle malattie
del sangue, studi che sempre più
di frequente superano i confini
italiani”.
In effetti, ad esempio, la ricerca
condotta
dall’Ematologia,
pubblicata nel 2012 sulla rivista
Blood, sui pazienti colpiti da
linfoma con malattia in stadio
avanzato e sottoposti ad una nuova
terapia prima dell’autotrapianto
di cellule staminali, ora viene
applicato già in 10 paesi europei
e in alcuni istituti americani.
Pensionamenti e nuove nomine: cambio ai vertici dell'azienda Marche Nord
Dopo oltre tre anni di attività, cambio
ai vertici della Direzione aziendale:
Franco Falcini e Maria Teresa Montella
sono, rispettivamente, i nuovi Direttori
Amministrativo e Sanitario. Sostituiscono
Michele Caporossi, ora alla Direzione
Generale della Asl di Latina e Lorena
Mombello, nuovo Direttore del Distretto
di Pesaro. Poi ci sono pensionamenti
illustri: dopo decenni di attività, è andato
in pensione Massimo Baldassarri
(Direttore dell'Anestesia e Rianimazione
di Fano). Al suo posto, con la carica di
facente funzioni, Augusto Sanchioni.
Pensione anche per Giorgio Maniscalco,
veterano Direttore della Medicina Interna
di Pesaro oggi diretta da Gabriele
Frausini. Anche Paolo Bocconcelli,
direttore della Cardiologia di Pesaro e
Fano è andato in pensione. Al suo posto
Rossella Fattori, già Direttore della
Cardiologia Interventistica. A Fano
Antonio Lacetera (Direttore della
Geriatria e Post Acuzie) e Bruno
Giannotti (Direttore di Oculistica) sono
andati in pensione lasciando le redini
delle loro strutture, rispettivamente, a
Giuliano Cenci e Giacomo Pellegrini.
Ricordiamo anche Carlo Amodio, storico
primario della Radiologia di Fano, che
oltre un anno fa ha salutato i colleghi
e passato le consegne a Paolo
Coschiera, già Direttore della
Diagnostica per Immagini di Pesaro.
Infine, pensione anche per Angelo
Zandri, Direttore dell'Ortopedia di Fano
oggi guidata da Giovanni Del Prete, già
primario dell'Ortopedia di Pesaro.
A chi è andato in pensione o ha
accettato nuovi e importanti incarichi,
va il nostro ringraziamento e un caro
saluto.
Ai nuovi nominati, i nostri complimenti
e i migliori auspici per il loro lavoro.
"Marche Nord è una priorità della Regione"
L'assessore conferma i finanziamenti per personale e investimenti. E rilancia: "Faremo il nuovo ospedale"
"La Regione ha sempre sostenuto la
progettualità di Marche Nord ed ora
più che mai condivide tutte le azioni
necessarie allo sviluppo completo
dell’Azienda, come ad esempio
conferire i finanziamenti per garantire
le assunzioni e lavorare alla nascita
dell’ospedale nuovo Pesaro Fano". A
parlare è l'assessore regionale
Almerino Mezzolani.
Assessore, facciamo il punto sulle
assunzioni...
"Abbiamo preso accordi precisi con
le Parti Sindacali per le assunzioni
già contenute nella pianta organica
di Marche Nord, ma ci saranno nuovi
incontri con i sindacati per
riconfermare il percorso intrapreso".
Diamo un po' di numeri
"L'Azienda ha chiesto 6milioni
400mila euro, cifra necessaria al
rispetto del piano assunzioni e alla
dotazione organica. Di questi soldi,
ben 4milioni 372mila euro risultano
già disponibili e parte di essi sono
destinati al piano assunzioni, circa
1milione e 700mila euro".
Il resto quando sarà disponibile?
"Già dai primi di giugno, quando il
Ministero trasferirà le somme che
riguardano la premialità del Fondo
Sanitario 2013. In questo modo potrà
essere garantito quanto stabilito con
il sindacato circa il piano assunzioni
che prevede il turn over al 100%. In
particolare per gli infermieri vengono
confermate 30 proroghe, 27 assunzioni
a tempo determinato, 5 tempi
indeterminati e 12 unità recuperate
dal piano di riorganizzazione. Sono
previste inoltre assunzioni a carico
dell’Area vasta geograficamente
del project financing e affidato a
Marche Nord uno studio di fattibilità
che diventerà bando di gara per un
progetto misto pubblico-privato.
Questo progetto è stato approvato dal
Ministero delle Finanze, favorevole
all'uso di questi strumenti economici
già diffusi in tutta Europa".
intesa, per le attività che l'Azienda
Marche Nord svolge sul Territorio".
E gli investimenti?
"Alcuni finanziamenti sono destinati
agli investimenti per l'adeguamento
tecnologico, per l’informatizzazione
e la messa in rete dei servizi tra i
presidi, per la tecnologia del nuovo
blocco operatorio di Fano, per la
Radioterapia che punta ad essere il
centro regionale per il trattamento di
alcune neoplasie, più gli interventi
tecnologici per la parte endoscopica".
Assessore, sono previsti nuovi tagli?
"Su questo fronte c'è stato un
equivoco. Infatti i 9 milioni di euro
che dobbiamo risparmiare da qui al
2015 riguardano tutte le Marche e
non l'azienda Marche Nord come
scritto sulla stampa. Confermo che
questi ulteriori risparmi verranno
caricati su tutte le aziende sanitarie
della Regione, avendo cura di
salvaguardare al massimo Marche
Nord che ha in atto una integrazione
Assessore ci spieghi meglio...
"La Regione - sull’operazione di
finanziamento - mette il patrimonio,
disponibile immediatamente, contando
su un valore di circa 45 milioni di
euro, gli altri 90 milioni attraverso il
pagamento del canone. Parliamo di
un ospedale di circa 600 posti letto
che costerà a base d‘asta intorno ai
150 milioni. Sul luogo, già scelto
dalle tre amministrazioni coinvolte,
ovvero Fosso Sejore lato Pesaro, non
c’è molto da aggiungere. Priorità della
Regione è realizzare un ospedale al
Nord delle Marche",
PERSONALE
"Rispettato il patto con i
sindacati . Il budget c'è e i
risparmi richiesti verranno
spalmati su tutte le aziende
sanitarie della Regione, ma
il sito di FossoSejore è davvero
con un occhio di riguardo Ma
in discussione?
per Marche Nord"
"La scelta è stata condivisa da quattro
su tre stabilimenti in due città diverse.
La Regione vuole favorire questo
processo e così lo dimostra con
chiarezza. Ricordo che le Marche,
nel 2013, hanno chiuso i conti in
attivo e grazie al risparmio ottenuto,
potremo mantenere gli impegni assunti
in provincia di Pesaro e Urbino e in
tutta la Regione".
E l'ospedale unico Pesaro - Fano?
"La Regione ha già dimostrato di
volerlo realizzare producendo gli atti
necessari e chiedendo risorse al
Ministero. Abbiamo studiato l'ipotesi
amministrazioni (Regione, Provincia,
Comune di Pesaro e Comune di Fano,
ndr). A chi manifesta il desiderio di
trovare una nuova collocazione sulla
base della mancata realizzazione del
casello di Fenile, dico che questa
partita non è chiusa con il Ministero;
inoltre è prevista una viabilità
alternativa dentro al progetto. Penso
che discutere ancora sul sito significhi
non voler fare l’ospedale. In ogni
caso, se le tre Amministrazioni di
riferimento dovessero venire insieme
in Regione con un’altra proposta
condivisa, non ci esenteremo dal
discuterla".
Il gruppo di lavoro del periodico degli Ospedali Riuniti Marche Nord
Notiziario Trimestrale
Anno 4 - Numero I
Giugno 201 4 - Luglio 201 4
Il Giornale di Marche Nord
Comitato Scientifico
Registrazione Tribunale di Pesaro
n. 598 del 4 ottobre 2011
Edoardo Berselli (DMP - Pesaro)
Maria Teresa Montella (Dir. Sanitario)
Nicola Nardella (DMP - Fano)
Milena Nicolino (Form. Universitaria)
Sonia Tonucci (Dip. Prof. Sanitarie)
Coordinamento Editoriale
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Direttore Responsabile
Chiuso in redazione
Franco Falcini (Dir. Amm.vo)
Marilena Alessi (Responsabile Urp)
Loretta Signoretti
Chiara Paolucci
Roberta Ridolfi
Maggio 201 4
Periodico a cura del servizio
Urp Comunicazione Informazione
Contatti Pesaro
Telefono 0721 /362203-04 ; Fax 0721 /362464
Contatti Fano
Telefono 0721 /882456; Fax 0721 /
[email protected]
Testi, grafica e impaginazione
Loretta Signoretti
Collaborazione grafica
Davide Carnovale
DISTRIBUZIONE GRATUITA
Stabilimenti ospedalieri del Presidio "San
Salvatore" di Pesaro (Piazzale Cinelli - Via
Lombroso, zona Muraglia).
Foto
Stabilimento ospedaliero del Presidio Santa
Archivio Azienda
Croce di Fano (Viale Vittorio Veneto).
Tiratura 1 0 mila copie
Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio
Stampa Casa Editrice Leardini - Macerata Feltria di Pesaro per il finanziamento alla stampa.
-6-
ARTE IN OSPEDALE
Accademia di Belle Arti di Urbino: le opere degli studenti dentro Marche Nord
Firmato protocollo di intesa tra l’azienda ospedaliera e l’istituto urbinate. Protagonista in Dialisi la sezione di Grafica
Sono ancora studenti ma hanno già
ricevuto riconoscimenti a livello
nazionale e internazionale. Addirittura
uno di loro, Riccardo Bucella, è stato
premiato dal Presidente della
Repubblica Italiana. Proprio la sua
opera campeggia da mesi dentro il
reparto di Dialisi del Santa Croce di
Fano. Oggi quella esperienza è
diventata una collaborazione costante
con la firma di un protocollo di intesa
tra l’ Accademia di Belle Arti di
Urbino e l’azienda Marche Nord e
la realizzazione di un catalogo che
raccoglie tutte le opere che gli studenti
dell’istituto, in particolare della
sezione di Grafica, hanno realizzato
per il reparto diretto da Simonetta
Oliva. Si tratta dei giovanissimi Mattia
Caruso, Laura Gennari e Matteo
Spinelli, che negli ultimi mesi hanno
frequentato la Dialisi di Fano per
trarre la giusta ispirazione. Un lavoro
che i ragazzi hanno fatto sempre
supervisionati dai professori Giovanni
Turria e Gianluca Murasecchi.
“L’iniziativa, che si colloca all’interno
del più ampio progetto di Arte in
ospedale – precisa il Direttore
Generale di Marche Nord Aldo Ricci
– rilancia la nostra attenzione per gli
ospedali di Pesaro e Fano su due
fronti: da una parte tutelare la
sicurezza dei pazienti riqualificando
e ristrutturando le strutture e
potenziando le tecnologie. Poi c’è
l’aspetto dell’accoglienza: da quattro
anni, ad ogni ristrutturazione è
coinciso un lavoro artistico che non
aveva solo lo scopo di rendere gli
ambienti più belli, ma di creare un
momento di riflessione per chi si reca
in ospedale. Opere che ci permettono
di fruire della bellezza e della poetica
che tanti giovani artisti sanno
comunicare, rendendoci orgogliosi
di
promuovere,
insieme
all'umanizzazione delle strutture
ospedaliere, la giovane cultura del
nostro territorio". In effetti sono tanti
sono gli artisti che con grande
generosità, in questi anni, hanno
messo a disposizione dell’azienda la
loro arte, "circa 80 opere in totale –
spiega Roberta Ridolfi che per conto
del servizio Urp Comunicazione e
Informazione, cura le esposizioni –
PEZZI D'EPOCA
Carlo Amodio, ex
primario della
Radiologia, ha donato
all'Azienda strumenti
della sua collezione
privata
dando vita ad un progetto culturale e
profondo”. Ha voluto dare il suo
contributo anche Carlo Amodio,
storico primario della Radiologia del
Santa Croce; in pensione da oltre un
anno, ha messo mano alla sua
"collezione personale" e a quella di
alcuni colleghi donando all’ospedale
di Fano un serie di strumenti
radiologici d’epoca. "Voglio rilanciare
il valore storico e culturale di questi
reperti, tutti in ottima condizione. Ho
deciso che dovevano essere ammirati
da tutti anche per comprendere da
dove veniamo". Gli strumenti sono
stati installati nella sala di attesa della
Diagnostica per immagini del Santa
Croce.
ARTE IN OSPEDALE/ Ecco gli interventi "usciti" dalla abili mani della giovane Laura Baldini
Nuovi muralesper"colorare" i bunkerdella Radioterapia
I bunker della Radioterapia hanno
cambiato volto. Le gelide pareti
che ospitano gli acceleratori, si
sono trasformate grazie all'opera
straordinaria della giovane ma abile
Laura Baldini. La debole luce
diffusa all'interno dei bunker e le
pareti massicce e prive di finestre,
sono stati motivo di scelte precise
per la definizione dell'intervento
creativo. Partendo da queste
caratteristiche, Laura Baldini ha
operato una scelta tematica
focalizzata sulla natura e, più
precisamente, sulla flora e la fauna
alata, appunto uccellini e farfalle.
Questi leggiadri elementi decorativi
corrispondono straordinariamente
a tutto un universo composto da
piccole creature viventi prive di
peso, delicate e soavi nella forma;
un universo sospeso tra il reale e
l’ onirico che attraversa gli spazi
con discrezione, senza segnarli o
fare rumore. Entrando nei bunker
si è avvolti da fiori rigogliosi dai
colori pastello. In questo scenario
danzano alcune farfalle dalle tinte
ciclamino e dall'estetica libera. Il
lavoro rappresenta un mondo
immaginario, a cui viene affidato
il compito di accompagnare il
paziente verso la cura. Un viaggio
studiato dall’artista per creare un
abbraccio di energia e colore.
Insomma, Laura Baldini torna
dentro le mura dello stabilimento
ospedaliera di Muraglia a Pesaro
e conclude un'attività artistica che
l'ha vista già protagonista in
diverse aree. Ora tocca al pubblico
riconoscere la sua opera.
Continua dalla prima...
indicazioni chiare su base nazionale
con protocolli condivisi di
somministrazione individuando pochi
centri - con grandi volumi - autorizzati
alla sperimentazione dei farmaci
innovativi e alla prescrizione di quelli
ad alto costo. In sintesi è
indispensabile sapere che non tutti
possono fare tutto. A tutt'oggi il 30%
dei pazienti oncologici muore in
ospedali per acuti, luoghi non idonei
a
tali
malati.
La riflessione deve spostarsi dalle
cose da fare alle cose da non fare.
* Direttore sanitario degli
Ospedali Riuniti Marche Nord
Essendo praticamente nulla la ricerca
scientifica indipendente o di organismi
statali, le case farmaceutiche
conducono in totale libertà il mercato
dei farmaci. L’impatto economico
delle terapie oncologiche incide sul
4% della spesa corrente ospedaliera
pari, nel 2011, a 1530miliardi.
E’ fondamentale, per questo, rivedere
i prontuari regionali inserendo
solamente farmaci realmente
innovativi ed utili, e definire
-7-
ma lo sai
che l'ospedale
ha
un sito internet?
www. ospedalimarchenord. it
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