Giornale numero 7 - Ospedali Riuniti Marche Nord
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Giornale numero 7 - Ospedali Riuniti Marche Nord
Anno 4 - Numero 1 Giugno 201 4 Luglio 201 4 DISTRIBUZIONE GRATUITA Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro Presidio ospedaliero Santa Croce di Fano Stampato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro EDITORIALE di Maria Teresa Montella* I sistemi sanitari, siano essi pubblici, privati o misti, sono stati oggetto di un ampio dibattito negli ultimi 20 anni. Il confronto si è focalizzato sul numero di prestazioni da erogare, sugli scopi dei diversi sistemi sanitari e sui costi e le modalità di finanziamento. Ma le cause che concorrono a rendere difficile la gestione della “cosa pubblica” in Sanità sono molteplici. La prima causa è il fattore demografico: grazie al cambiamento degli stili di vita e al costante sviluppo di nuove terapie, le persone vivono più a lungo. La seconda causa riguarda, ovviamente, la gestione economica. Contrariamente a quanto dichiarano i detrattori della Sanità pubblica italiana, la quota spesa dall'Italia per ogni cittadino è sicuramente al di sotto della media Europea. I dati parlano chiaro: + 2, 2% nel 2009 e 2010 , e -1,8% negli anni successivi. Comunque una elevata spesa non è, necessariamente, sinonimo di un'offerta migliore. La terza ed ultima causa è legata al fattore culturale: una importante pubblicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia un legame tra il livello culturale della popolazione e la sua sopravvivenza. Ad esempio una alimentazione ricca di verdura, case salubri e sani stili di vita, concorrano in modo significativo ad aumentare la qualità della vita e della sopravvivenza. Allo stato attuale, abbiamo adulti magri e i bambini più obesi del mondo. Per l’obesità infantile siamo secondi solo alla Grecia, dove il modello sanitario e culturale non è certo un esempio virtuoso. Avere oggi degli adolescenti obesi significa un futuro con adulti diabetici e con un maggiore rischio di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e osteoarticolari. Lo scenario futuro è prevedibile: nel 2030, il 30% degli italiani avrà più di 65 anni e i pazienti con cancro passeranno da 2, 5 milioni a 6, 5 milioni. Con questi numeri la sostenibilità del sistema sanitario pubblico è a rischio ed il mancato governo di tale spesa non può che far saltare il banco. Continua a pagina 7 al Nord delle Marche Il centro Onco-Ematologico Il Polo Onco-Ematologico degli Ospedali Riuniti Marche Nord è nato per accompagnare il paziente in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi alla terapia, passando per un processo di riabilitazione e offrendo anche, quando necessario, un adeguato supporto psicologico. Inoltre non si trascurano i trattamenti palliativi e del sollievo. Le unità del Polo sono l'Oncologia con doppia sede, una a Fano (all'interno dello stabilimento ospedaliero Santa Croce) e l'altra a Pesaro, nello stabilimento ospedaliero di Muraglia del presidio San Salvatore. Sempre a Muraglia sono ospitate le altre unità del Centro. Si tratta della Radioterapia, dell'Ematologia e Centro Trapianti e della Medicina Nucleare. Molti cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi anni, hanno garantito ai cittadini della Provincia, della Regione e delle realtà limitrofe, un centro completo sul Territorio. Ma il Polo si poggia anche sulle tante discipline ospedaliere che consentono la diagnosi e il trattamento, come la Diagnostica per immagini, le Chirurgie Generali e specialistiche, i Laboratori, l'Anatomia Patologica e la Fisica Medica. www.ospedalimarchenord.it Arte in ospedale Continua pag. 2 - 3 - 4 - 5 Nuovo Ospedale Opere degli studenti di Urbino nei nosocomi La Regione non torna indietro: "Lo faremo" Firmato un protocollo d'intesa tra l'Accademia di Belle Arti di Urbino e l'Azienda ospedaliera. Le opere degli studenti della sezione Grafica sono già esposte dentro la Dialisi del Santa Croce di Fano. Inoltre continua l'avventura artistica della giovane e indipendente Laura Baldini con una incursione dentro i bunker della Radioterapia, nello stabilimento ospedaliero di Muraglia a Pesaro. "La Regione ha sempre sostenuto la progettualità di Marche Nord ed ora più che mai condivide tutte le azioni necessarie allo sviluppo completo dell’Azienda". A parlare è l'assessore regionale Almerino Mezzolani che durante una lunga conferenza stampa ha fatto il punto su assunzioni, budget e investimenti. L'assessore conferma, inoltre, la necessità di un ospedale nuovo per Pesaro e Fano: "Per la Regione è una priorità". A pagina 6 A pagina 7 POLO ONCO EMATOLOGICO Tumori testa - collo: 'pool' di specialisti al lavoro Le strutture di Pesaro e Fano all'avanguardia nel Terapie innovative, studi clinici e tecnologia di ultima generazione. Non solo: integrazione e supporto alle strutture ospedaliere del territorio provinciale. Il polo Onco Ematologico ha da tempo allargato la sua attività uscendo dal perimetro delle città di Pesaro e Fano per estendersi oltre i confini provinciali. Per onor di cronaca, è giusto ricordare che prima del giugno 2007, i pazienti che dovevano effettuare la Radioterapia si rivolgevano al centro di Ancona o in Romagna. Inoltre, fino ad un anno fa, l’apparecchiatura Pet raggiungeva la Provincia due volte alla settimana all’interno di un Tir. Ora lo scenario è profondamente cambiato; il Polo Onco-Ematologico è completo e offre risposte ai cittadini della provincia, della Regione e delle realtà limitrofe. Insieme alla crescita e al potenziamento della tecnologia, sono stati integrati i servizi e le competenze degli specialisti di Pesaro e Fano attraverso protocolli e percorsi clinici che includono approcci differenziati alle Una patologia invalidante e complessa che da quattro anni viene gestita in modo integrato. In crescita i casi clinici Le neoplasie del distretto della testa e del collo, non hanno un impatto rilevante in oncologia medica se si pensa che rappresentano il 5% di tutte le neoplasie. Tuttavia queste neoplasie sono caratterizzate da problematiche impegnative dal punto di vista della complessità delle cure e delle richieste assistenziali sul paziente. "Tale complessità richiede un approccio multidisciplinare ed integrato - spiega responsabile della Gestione Integrata delle neoplasie della testa e del collo Luca Imperatori -, che permetta la condivisione, la programmazione e l’ottimizzazione delle strategie terpeutiche attuabili, rappresentate dalla chirurgia, radioterapia e chemioterapia. In questo setting è assolutamente determinante lo studio e la discussione del caso tra i vari specialisti". La gestione integrata nella terapia dei tumori della testa e del collo, migliora la prognosi e la sopravvivenza globale di questi pazienti. Da 4 anni è operativo un gruppo multidisciplinare di gestione delle neoplasie della testa e del collo, composto dall'Oncologia di Fano, dalla Radioterapia e dall'Otorinolaringoiatria. "La gestione multidisciplinare del paziente - continua Imperatori prevede la condivisione dei casi mediante la riunione settimanale dei professionisti. Qui discutiamo i nuovi casi e rivalutiamo costantemente quelli già in cura. Mentre per i primi viene compilata una strategia terapeutica condivisa, per i casi già in cura viene valutata la storia, le problematiche emerse e le opportune azioni da intraprendere. Nella definizione del Aumento dei pazienti affetti da neoplasie del distretto testa-collo: negli ultimi cinque anni, dal 2008 al 2013, il gruppo multidisciplinare di Gestione Integrata delle neoplasie, composto da Oncologia, Radioterapia e Otorinolaringoiatria, ha seguito oltre 150 casi patologie. Protocolli che prevedono una attività integrata tra gli specialisti delle Oncologie e i servizi di Radioterapia, Medicina Nucleare ed Ematologia. Ma quando si parla di cancro, sono tante le strutture chiamate a dare il loro contributo come la Diagnostica per Immagini, le Chirurgie Generali e Specialistiche, i Laboratori, l'Anatomia Patologica e la Fisica Medica. Una filiera lunga, che bene deve essere governata per dare risposte tempestive e trattamenti efficaci. Il polo Onco Ematologico, che nel dettaglio include l'Oncologia del Santa Croce a Fano, l'Oncologia del San Salvatore a Pesaro, e le strutture di Medicina Nucleare, Radioterapia e Ematologia e Centro Trapianti (situate nello stabilimento ospedaliero di Muraglia), è un centro di riferimento al Nord delle Marche con tecnologie e trattamenti che allo stato attuale non hanno nulla da invidiare ai blasonati centri delle regioni limitrofe. Tumori e terapie: è un Trattamento che si può applicare a diversi tipi programma di cura, viene prevista e programmata la gestione della tossicità legata ai trattamenti, sia locale (mucosite, cutanea) che sistemica, caratterizzata dalle tossicità midollari e dalle carenze nutrizionali, grazie al coinvolgimento, nel gruppo multidisciplinare, del servizio di Nutrizione Artificiale Ospedaliera (NAO), dell'Odonstostomatologia, della terapia del dolore e del servizio di Riabilitazione e Logopedia, per tutte problematiche post-trattamento. Il gruppo multidisciplinare conclude Imperatori -, prevede e programma la fase del follow up a breve e lunga scadenza; il paziente, viene rivalutato e monitorato da tutte le figure specialistiche. negli ultimi anni il gruppo multidisciplinare ha seguito un numero sempre crescente di pazienti affetti da queste neoplasie". Nella foto Da sinistra i Direttori Centro avanzato e Giuseppe Migliori, Rodolfo Mattioli, Giammaria Fiorentini e Feisal Bunkheila durante l'ultimo convegno sulle neoplasie Testa-Collo. L'ANALISI Immortalato un momento di confronto tra il radiologo interventista, Luca Mulazzani, e Giammaria Fiorentini, direttore dell'Oncologia di Pesaro Aggredire il tumore dove tende a ripresentarsi limitando la tossicità dei farmaci. Un criterio che si può applicare a diversi tipi di cancro: neoplasie epatiche primitive e secondarie da neoplasie del colon, mesotelioma pleurico, carcinosi o sarcomatosi peritoneali date da metastasi di tumori a stomaco, colon e ovaio; melanoma recidivato su di un arto, carcinomatosi meningee al glioblastoma che rappresenta il tumore principale che colpisce il cervello. Anche se queste parole possono sembrare senza senso, chi è affetto da una di queste patologie le conosce bene. E non sono poche se si pensa che in Italia, ogni anno, i casi di metastasi epatiche da neoplasia del colon sono circa 20.000, e 15.000 le neoplasie epatiche primitive. Tutte patologie indicate per un trattamento locoregionale, sia esso chirurgico, radiologico o chemio- -2- -terapico. "Le neoplasie primitive o secondarie del fegato devono essere operate quando possibile - spiega Giammaria Fiorentini, primario dell'Oncologia del Presidio San Salvatore di Pesaro -, ma spesso le lesioni sono in sedi non attaccabili dal chirurgo, quindi è necessario agire con trattamenti locali come la radiofrequenza, la chemioembolizzazione o TACE, e l'infusione selettiva di farmaci antitumorali". La TACE (Trans Arterial Chemoembolization) consiste nel raggiungere la vascolarizzazione del tumore epatico con il catetere viscerale, posizionato dal radiologo interventistico in sala angiografica. Posizionato il catetere nell'arteria epatica, si somministrano farmaci ed altre sostanze terapeutiche utilizzando delle microsfere grandi, all'incirca, 10 volte un globulo rosso. Le micro- METODO CLINICO Approcci differenziati alle patologie con protocolli che prevedono l'integrazione tra le varie discipline punto di riferimento al Nord delle Marche trattamento delle patologie oncologiche ed ematologiche. Nuove terapie e tecnologia di ultima generazione Le principali patologie trattate nel 201 3 divise per macro-area LA FOTOGRAFIA Neoplasie del sistema nervoso Neoplasie maligne della mammella Neoplasi dell'orecchio Neoplasie del rene e delle vie urinarie Neoplasi dell'apparato respiratorio Neoplasie maligne dell'apparato riproduttivo femminile Neoplasie maligne dell'apparato digerente Neoplasie maligne dell'apparato genitale maschile Neoplasi maligne dell'apparato epatobiliare o del pancreas Visite e sedute Neoplasie maligne del sistema muscolo-scheletrico Ematologia Oncologia Radioterapia Pet (Medicina Nucleare) Leucemie, Linfomi e Mielomi Trapianti di midollo osseo 201 2 1 5.082 9.860 875 47 201 3 1 5.923 1 0.257 43.759 1 .1 76 43 vantaggio colpire direttamente il bersaglio giusto di cancro. Le attività sono svolte in collaborazione con lo specialista della Radiologia interventistica SALA INTERVENTO A destra una immagine della sala angiografica del San Salvatore. Qui si effettuano le terapie locoregionali -sfere diventano veicoli di medicinale che viene rilasciato direttamente nel bersaglio. Altra metodologia in uso a favore dei pazienti delle Oncologie di Marche Nord, è la perfusione con farmaci nei melanomi degli arti in fase di recidiva. Si incanulano i vasi arteriosi dell'arto a livello inguinale, poi si perfonde l'arto colpito con alte dosi di antiblastici. Può essere associata ipertermia esterna a 41° per potenziarne l’efficacia. Oltre ai farmaci, si usano anche molecole di citochine - che stimolano il sistema immunitario -, e inibitori dei vasi sanguigni del tumore. Le regressioni, anche se solo localmente, sono spesso eclatanti e permettono di evitare amputazioni degli arti. Nei tumori cerebrali maligni, glioblastomi recidivanti (nel 95% dei casi nella stessa sede) le terapie locoregionali aprono prospettive. Quando il neurochirurgo rimuove il tumore, lascia sottocute un catetere per inoculare farmaci che difficilmente passerebbero la barriera ematoencefalica; inoltre, se somministrati in forti dosi endovena, sarebbero tossici. Attraverso il catetere si iniettano farmaci o anticorpi monoclonali marcati con radioisotopi. Gli anticorpi monoclonali riconoscono il bersaglio, e il radioisotopo distrugge la cellula tumorale. "Per i trattamenti locoregionali conclude Fiorentini - si tracciano vere e proprie piattoforme tra specialisti. Il paziente, anche se seguito con cura dai medici, necessita del sostegno dei suoi cari. Per questo la sezione AIL di Pesaro offre ospitalità ai familiari dei pazienti in trattamento all'interno del loro Villaggio, vicino allo stabilimento ospedaliero di Muraglia a Pesaro". -3- Oncologi stranieri a scuola a Pesaro A LEZIONE I medici europei, insieme a Fiorentini e Mulazzani, prima di inziare il trattamento su un paziente inviato dall'area vasta fiorentina Un bilancio aggiornato sulle terapie integrate locoregionali si è fatto a Pesaro lo scorso 7 marzo 201 4: il Dipartimento Onco-Ematologico, insieme a Paolo Coschiera, primario della Diagnostica per Immagini di Marche Nord, e a Costantino Zingaretti, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale, ha organizzato, per conto di numerose società scientifiche nazionali ed internazionali, il congresso internazionale a cui hanno partecipato specialisti europei e americani. Il giorno prima dell'incontro, alcuni oncologi venuti da Barcellona, Bonn e dalla Croazia hanno assistito al secondo ciclo di terapie loco regionali - su un paziente inviato dall'Area Vasta fiorentina - per il trattamento di metastasi epatiche al fegato. "Nonostante questa non sia una azienda universitaria - spiega Fiorentini - abbiamo professionisti qualificati in grado di insegnare tecniche all'avanguardia. Gli strumenti tecnologici ci sono, le competenze pure". Alla seduta di formazione, guidata dal radiologo interventistico Luca Mulazzani, hanno assistito lo specialista spagnolo Fernando Gomez Munoz dell' Hospital Universitario Peset di Valencia, Attila Kovacs di Bonn e altri colleghi di Zagabria. POLO ONCO EMATOLOGICO Medicina Nucleare e Radioterapia: tecnologia In stretta collaborazione con la Fisica Medica, le due strutture dell'Azienda rispondono alle richieste di tutta Rodolfo Mattioli è il nuovo Coordinatore Nazionale per l'aggiornamento delle linee guida sui tumori dell'anziano Buona parte della tecnologia per la cura e la diagnosi di patologie neoplastiche, è concentrata su Medicina Nucleare e Radioterapia, con la stretta collaborazione della Fisica Medica. Ma di cosa si occupano queste tre specialità? Di quali apparecchiature dispongono? Quali competenze? Nuovo incarico al primario dell'Oncologia del presidio Santa Croce di Fano, già consulente oncologo dell'Inrca dal '95 al 2003. Il consiglio direttivo nazionale dell'Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom) ha nominato Rodolfo Mattioli "Coordinatore per l'aggiornamento delle linee guida 2014 sui Tumori dell'anziano". Dottore cosa significa? "L'associazione sta aggiornando le linee guida per gli oncologi italiani. Ho il compito, in questo scenario, di inquadrare il tumore nel paziente anziano". Ci spieghi? "Il paziente anziano affetto da neoplasia solleva problematiche ulteriori in campo oncologico. La sua valutazione non può riguardare solo l'età anagrafica; si deve tenere conto dello stato del soggetto, della sua autonomia funzionale, delle altre patologie esisitenti e delle terapie già in corso. Il paziente anziano viene quindi costantemente sottoposto ad una valutazione multi-dimensionale prima di ogni pianficazione terapeutica". L'incidenza delle neoplasie nei pazienti anziani? "Più del 60% delle nuove diagnosi avviene in persone con più di 65 anni e la percentuale è destinata ad aumentare. Già oggi l’incidenza del cancro è connessa all’età: il rischio di sviluppare una neoplasia dopo i 65 anni è circa 40 volte più alto rispetto alla fascia d'età compresa tra i 20 e i 44 anni, ed è circa 4 volte quello medio nella fascia d’età dai 45 ai 64". L'aggiornamento quando verrà presentato? "In occasione del convegno nazionale del prossimo autunno. Il mio compito sarà adattarle secondo le nuove conoscenze della letteratura e in base al lavoro svolto in collaborazione con la Geriatria del Santa Croce". MEDICINA NUCLEARE Formata da un'equipe di medici nucleari, fisici, tecnici specializzati e infermieri, utilizza - a scopo diagnostico o terapeutico, sostanze radioattive chiamate Radiofarmaci. Le applicazioni della Medicina Nucleare riguardano, in prevalenza, le malattie oncologiche, cardiologiche, nefrologiche, neurologiche, lo studio delle ghiandole endocrine, delle infezioni-infiammazioni, e la localizzazione del linfonodo sentinella, ad esempio nella neoplasia della mammella e del melanoma maligno. RADIOTERAPIA Equipe formata da radioterapisti, fisici, tecnici e infermieri specializzati. La Radioterapia dispone di moderne e aggiornate apparecchiature in grado di effettuare trattamenti per la cura della maggior parte delle neoplasie maligne solide (mammarie, prostatiche, cerebrali, polmonari, della regione testacollo, del tratto gastro-enterico, dell’utero, dei genitali esterni, dei tessuti molli e della cute) o sistemiche (linfomi, mielomi). In casi selezionati, ha anche apparecchiature per il trattamento di patologie benigne (esoftalmo oculare da Malattia di Basedow-Graves, profilassi di ossificazione eterotopica postchirurgica). "La radioterapia, ad esempio nelle neoplasie prostatiche o polmonari - spiega il primario Feisal Bunkheila -, può essere impiegata come terapia esclusiva, in sostituzione o alternativa alla chirurgia; può essere integrata con la chirurgia postoperatoria nel carcinoma della mammella, o effettuata prima dell'intervento nei tumori del retto o durante l'operazione nelle neoplasie mammarie. Nelle neoplasie polmonari o della regione testa-collo può essere svolta insieme alla chemioterapia o subito dopo nei linfomi. L'uso della Radioterapia - continua il direttore Bunkheila - può avvenire anche per la gestione del dolore, di sintomi neurologici da lesioni cerebrali, emorragie non controllate o sindromi compressive che impattano negativamente sulla qualità della vita". Oncologia: sette studi clinici Ricerchesu neoplasia ovarica, polmonare, testa-collo, prostata In cantiere ci sono già sette studi, altri sette sono pronti a partire. E' questo l'aggiornamento dell'attività scientifica dell'Oncologia del Santa Croce di Fano che negli ultimi anni ha partecipato a numerose sperimentazioni cliniche nazionali e internazionali. Le ricerche in corso riguardano la neoplasia ovarica, polmonare, del distretto testa collo, della prostata, del colon retto e della mammella. "La quotidiana attività di registrazione dei dati e l'invio alle case farmaceutiche, agli sponsor, e in alcuni casi agli Enti Pubblici - spiega l'oncologa Claudia Cappelletti - permette di dare un notevole contributo alla ricerca in campo farmaceutico, fondamentale in Oncologia dove le terapie spesso non sono disponibili a causa della lunga fase di sperimentazione". FISICA MEDICA Il servizio, composto da Fisici ed un Tecnico della Prevenzione, applica i principi e le metodologie della fisica alla medicina nei settori della prevenzione, della diagnosi e della cura. In particolare, la Fisica Medica opera in Diagnostica per Immagini, Medicina Nucleare, Radioterapia e Radiodiagnostica. Ma il progresso scientifico sta aprendo nuovi settori di interesse e di sviluppo in cui le competenze del fisico medico contribuiscono al miglioramento delle prestazioni sanitarie (cardiologia, neurologia, fisiologia, ecc.). In particolare, nell'ambito della Radioterapia, il Fisico deve garantire il corretto funzionamento delle apparecchiature ed è responsabile della corretta distribuzione di dose radiante pianificata sul bersaglio e sugli organi critici. Intensa anche la collaborazione con la Medicina Nucleare; in questo campo il fisico si occupa degli aspetti fisici, dosimetrici e tecnologici relativi alla preparazione e somministrazione del radiofarmaco, al corretto funzionamento delle apparecchiature ed è responsabile della pianificazione dosimetrica e del calcolo della dose per i pazienti nelle procedure terapeutiche. Inoltre collabora all'individuazione e valutazione delle tecnologie e dei radiofarmaci innovativi e alla realizzazione e messa a punto di -4- Partecipare agli studi significa utilizzare farmaci fuori commercio per valutare l'efficacia e stabilire il rapporto rischibenefici. "La molecola chimica che aspira a diventare un farmaco - continua Cappelletti - è sottoposta ad una lunga serie di studi, dalla fase 0 alla fase 4. Proprio a Fano si sono portati avanti studi di fase 3 e 4 supportati da case farmaceutiche e da gruppi nazionali di ricerca spontanea no profit, come il GOIRC (Gruppon Oncologico Italiano nuove tecniche di esame e terapia. Non da meno è poi il contributo del fisico medico in Radiologia e Risonanza Magnetica, in cui le attività sono orientate alla riduzione della dose ai pazienti, ai controlli di qualità sulle apparecchiature ed alla gestione in sicurezza della routine clinica. TECNOLOGIE E TRATTAMENTI Gamma Camere Il centro dispone di due Gamma camere, una dotata di TC. Dopo l'iniezione del radiofarmaco al paziente, attraverso queste apparecchiature si effettua l'esame chiamato Scintigrafia; la gamma camera fornisce una serie di immagini sulla distribuzione del radiofarmaco nel corpo. Rispetto alle immagini radiologiche tradizionali - che danno informazioni solo sulla anatomia degli organi studiati - gli strumenti della Medicina Nucleare forniscono immagini indicative della funzionalità degli organi studiati. I dati raccolti dall'osservazione delle immagini sono utilizzati per eseguire la diagnosi clinica. La gamma camera dotata di TC consente di effettuare contemporaneamente un esame scintigrafico e tomografico (chiamato SPECT-TC) ottenendo informazioni sia su come funziona l'organo oggetto dell'indagine che sulla sede anatomica delle lesioni. La fusione di queste due modalità consente di effettuare valutazioni PUBBLICAZIONE I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista più importante al mondo in ambito ematologico. A destra un'immagine che riporta l'analisi genomica dei pazienti trattati nello studio condotto da Giuseppe Visani e dal suo staffmedico per la diagnosi e la cura dei tumori la popolazione provinciale e intercettano i pazienti delle regioni limitrofe Ematologia conquista il mondo scientifico Lo studio sui pazienti affetti da leucemia acuta, pubblicato sulla rivista Leukemia, ha dato risultati inattesi in corso colon retto emammella Ricerca Clinica che coordina i centri, compreso quello di Fano) e da gruppi internazionali come IBCSG. Insieme al GOIRC l’Oncologia di Fano ha condotto studi clinici che indagano principalmente tumori del tratto gastroenterico, polmonare e della mammella. Con l'IBCSG (Gruppo Cooperativo Internazionale) l'Oncologia di Fano collabora per diverse ricerche (es: SOFT - CASA - HERA – Beatrice). "Tutti gli studi clinici su un paziente - conclude Cappelletti - sono supervisionati da un Comitato Etico (CE) Coordinatore e Locale, e i ricercatori devono ottenere il consenso informato da parte dei pazienti. Ad oggi sono più di 30 le sperimentazioni condotte dall'Oncologia di Fano dell'azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, 7 attualmente in corso, ed altre sette prossime all’avvio". molto più accurate per una diagnosi precoce delle malattie oncologiche quali neoplasie mammarie, melanomi, tumori neuroendocrini e malattie cardiologiche come le malattie ischemiche e l'infarto miocardico. Celle di manipolazione In pochi lo sanno, ma i radiofarmaci iniettati dal Medico Nucleare vengono preparati dai tecnici specializzati direttamente nel reparto di Medicina Nucleare, dotato di strumenti e ambienti all'interno dei quali vengono prodotti i radiofarmaci. Si chiamano celle di manipolazione: veri e propri laboratori dove si producono, sempre rispettando i massimi livelli di sicurezza, i radiofarmaci. Pet La Pet ha diverse indicazioni: in oncologia consente di studiare la diffusione della malattia prima e dopo la chemioterapia, il monitoraggio delle terapie antineoplastiche, la diagnosi fra benignità o malignità, la ricerca di tumori primitivi che hanno già dato metastasi ma di cui non si conosce l'origine, la ricerca del punto migliore per effettuare la biopsia e la pianificazione di trattamenti radioterapici. In radioterapia la Pet/TC consente l'individuazione del bersaglio da trattare; nei pazienti affetti da neoplasie polmonari o del distretto testacollo, consente di pianificare i trattamenti - oltre che sulle immagini TC - anche su quelle ottenute attraverso la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) che fornisce informazioni sull'attività metabolica della neoplasia, permettendo ulteriori ottimizzazioni del trattamento radiante ed eventuali escalation di dose. In neurologia la PET/TC è utilizzata nello studio delle demenze di origine degenerativa come la malattia di Alzheimer e nello studio della malattia di Parkinson. Acceleratori Il centro è dotato di due Acceleratori Lineari ed esegue trattamenti 3D-Conformazionali, trattamenti con Modulazione di Intensità (IMRT) e Image Guided (IGRT). Con l'intensità modulata (IMRT), la dose radiante viene “scolpita” intorno al volume bersaglio. Questa metodica è eseguita su pazienti affetti da neoplasie del distretto testa-collo, da carcinoma prostatico e della regione addomino-pelvica. Si parla di Radioterapia guidata dalle immagini (IGRT) quando il trattamento giornaliero viene “adattato” ai movimenti del paziente, degli organi interni e della neoplasia. Prima di ogni seduta, viene verificato il corretto posizionamento del paziente attraverso immagini radiologiche o immagini TC acquisite direttamente nella sala di terapia. La IGRT E IMRT rappresentano un salto di qualità per i pazienti di tutta la Provincia: la combinazione di queste due tecniche, aumenta la dose da somministrare alle cellule tumorali e riduce quella ai tessuti sani adiacenti al tumore migliorando l’efficacia del trattamento e la sua tolleranza. L'intervento radiante ha anche lo scopo di controllare i sintomi invalidanti. Lo sviluppo delle metastasi ossee, per esempio, è un evento frequente: la radioterapia ha, come obiettivo, il recupero funzionale e la prevenzione delle complicanze (fratture patologiche e/o compressioni midollari). E’ possibile ottenere la riduzione del dolore nella sede irradiata nella maggior parte dei pazienti. La risposta al trattamento può avvenire già dopo 24-48 ore dalla prima seduta e presenta una durata maggiore di 6 mesi. Inoltre la Radioterapia è in grado di promuovere una riossificazione nel 65%85% delle lesioni osteolitiche trattate. A questi pazienti è riservato l'accesso rapido, con lista d’attesa inferiore alle 48 ore. Gli studi effettuati dalla struttura degli Ospedali Riuniti Marche Nord, sono già diventati protocolli usati nel mondo occidentale Potrebbe avere risvolti del tutto rivoluzionari la ricerca pubblicata su Leukemia - la rivista più importante al mondo di Ematologia - condotta dall’equipe di Ematologia degli Ospedali Riuniti Marche Nord, in collaborazione con la sezione Ail di Pesaro. Lo studio ha coinvolto 54 pazienti con più di 70 anni - affetti da Leucemia Acuta Mieloide, non precedentemente trattati e troppo fragili per essere sopposti all’invasiva e potente chemioterapia. Il trattamento "ha dato risultati notevoli – spiega Giuseppe Visani, Direttore della struttura e capo del Dipartimento OncoEmatologico -: il 40% dei pazienti ha avuto una remissione completa della malattia e una sopravvivenza - in media, in chi ha risposto - di oltre 2 anni. E la differenza è notevole perché le persone affette da questa patologia, con le cure attualmente disponibili, non sopravvivono – in media - più di 4 mesi. La terapia - continua Visani - in sintesi prevede l’utilizzo combinato di due farmaci, uno da assumere per bocca, chiamato Lenalidomide, e l’altro con puntura sottocute, AraC, quest’ultimo già usato singolarmente ma con modesti risultati in termini di remissione della malattia". Una terapia apparentemente semplice che ha dato risultati del tutto inattesi su due fronti: il primo riguarda la risposta dei pazienti, il secondo aspetto, ancora più interessante, riguarda la presenza e la relazione di alcuni geni in pazienti che hanno risposto alla terapia. Questo vuol dire che grazie ad uno studio genetico alla -5- diagnosi, sarà possibile capire quali pazienti potranno rispondere a questa cura e quali no, permettendo di effettuare un trattamento mirato con grande risparmio di risorse e con notevole vantaggio per i pazienti”. La prima parte dello studio è stata pubblicata, proprio in questi giorni, dalla prestigiosa rivista internazionale Leukemia, la più importante - in ambito ematologico - del mondo. AIL PESARO Supporto dell'associazione alla ricerca. "I cittadini, con le loro donazioni, sostengono gli studi sulle malattie del sangue" Un altro successo per l’Ematologia di Marche Nord che continua a lavorare sulla ricerca grazie, anche, ai contributi di Ail Pesaro “generati – come ha spiegato il presidente della sezione locale Franca Giorgioni, - dalla generosità e sensibilità dei pesaresi che con le loro donazioni sostengono le ricerche per la cura delle malattie del sangue, studi che sempre più di frequente superano i confini italiani”. In effetti, ad esempio, la ricerca condotta dall’Ematologia, pubblicata nel 2012 sulla rivista Blood, sui pazienti colpiti da linfoma con malattia in stadio avanzato e sottoposti ad una nuova terapia prima dell’autotrapianto di cellule staminali, ora viene applicato già in 10 paesi europei e in alcuni istituti americani. Pensionamenti e nuove nomine: cambio ai vertici dell'azienda Marche Nord Dopo oltre tre anni di attività, cambio ai vertici della Direzione aziendale: Franco Falcini e Maria Teresa Montella sono, rispettivamente, i nuovi Direttori Amministrativo e Sanitario. Sostituiscono Michele Caporossi, ora alla Direzione Generale della Asl di Latina e Lorena Mombello, nuovo Direttore del Distretto di Pesaro. Poi ci sono pensionamenti illustri: dopo decenni di attività, è andato in pensione Massimo Baldassarri (Direttore dell'Anestesia e Rianimazione di Fano). Al suo posto, con la carica di facente funzioni, Augusto Sanchioni. Pensione anche per Giorgio Maniscalco, veterano Direttore della Medicina Interna di Pesaro oggi diretta da Gabriele Frausini. Anche Paolo Bocconcelli, direttore della Cardiologia di Pesaro e Fano è andato in pensione. Al suo posto Rossella Fattori, già Direttore della Cardiologia Interventistica. A Fano Antonio Lacetera (Direttore della Geriatria e Post Acuzie) e Bruno Giannotti (Direttore di Oculistica) sono andati in pensione lasciando le redini delle loro strutture, rispettivamente, a Giuliano Cenci e Giacomo Pellegrini. Ricordiamo anche Carlo Amodio, storico primario della Radiologia di Fano, che oltre un anno fa ha salutato i colleghi e passato le consegne a Paolo Coschiera, già Direttore della Diagnostica per Immagini di Pesaro. Infine, pensione anche per Angelo Zandri, Direttore dell'Ortopedia di Fano oggi guidata da Giovanni Del Prete, già primario dell'Ortopedia di Pesaro. A chi è andato in pensione o ha accettato nuovi e importanti incarichi, va il nostro ringraziamento e un caro saluto. Ai nuovi nominati, i nostri complimenti e i migliori auspici per il loro lavoro. "Marche Nord è una priorità della Regione" L'assessore conferma i finanziamenti per personale e investimenti. E rilancia: "Faremo il nuovo ospedale" "La Regione ha sempre sostenuto la progettualità di Marche Nord ed ora più che mai condivide tutte le azioni necessarie allo sviluppo completo dell’Azienda, come ad esempio conferire i finanziamenti per garantire le assunzioni e lavorare alla nascita dell’ospedale nuovo Pesaro Fano". A parlare è l'assessore regionale Almerino Mezzolani. Assessore, facciamo il punto sulle assunzioni... "Abbiamo preso accordi precisi con le Parti Sindacali per le assunzioni già contenute nella pianta organica di Marche Nord, ma ci saranno nuovi incontri con i sindacati per riconfermare il percorso intrapreso". Diamo un po' di numeri "L'Azienda ha chiesto 6milioni 400mila euro, cifra necessaria al rispetto del piano assunzioni e alla dotazione organica. Di questi soldi, ben 4milioni 372mila euro risultano già disponibili e parte di essi sono destinati al piano assunzioni, circa 1milione e 700mila euro". Il resto quando sarà disponibile? "Già dai primi di giugno, quando il Ministero trasferirà le somme che riguardano la premialità del Fondo Sanitario 2013. In questo modo potrà essere garantito quanto stabilito con il sindacato circa il piano assunzioni che prevede il turn over al 100%. In particolare per gli infermieri vengono confermate 30 proroghe, 27 assunzioni a tempo determinato, 5 tempi indeterminati e 12 unità recuperate dal piano di riorganizzazione. Sono previste inoltre assunzioni a carico dell’Area vasta geograficamente del project financing e affidato a Marche Nord uno studio di fattibilità che diventerà bando di gara per un progetto misto pubblico-privato. Questo progetto è stato approvato dal Ministero delle Finanze, favorevole all'uso di questi strumenti economici già diffusi in tutta Europa". intesa, per le attività che l'Azienda Marche Nord svolge sul Territorio". E gli investimenti? "Alcuni finanziamenti sono destinati agli investimenti per l'adeguamento tecnologico, per l’informatizzazione e la messa in rete dei servizi tra i presidi, per la tecnologia del nuovo blocco operatorio di Fano, per la Radioterapia che punta ad essere il centro regionale per il trattamento di alcune neoplasie, più gli interventi tecnologici per la parte endoscopica". Assessore, sono previsti nuovi tagli? "Su questo fronte c'è stato un equivoco. Infatti i 9 milioni di euro che dobbiamo risparmiare da qui al 2015 riguardano tutte le Marche e non l'azienda Marche Nord come scritto sulla stampa. Confermo che questi ulteriori risparmi verranno caricati su tutte le aziende sanitarie della Regione, avendo cura di salvaguardare al massimo Marche Nord che ha in atto una integrazione Assessore ci spieghi meglio... "La Regione - sull’operazione di finanziamento - mette il patrimonio, disponibile immediatamente, contando su un valore di circa 45 milioni di euro, gli altri 90 milioni attraverso il pagamento del canone. Parliamo di un ospedale di circa 600 posti letto che costerà a base d‘asta intorno ai 150 milioni. Sul luogo, già scelto dalle tre amministrazioni coinvolte, ovvero Fosso Sejore lato Pesaro, non c’è molto da aggiungere. Priorità della Regione è realizzare un ospedale al Nord delle Marche", PERSONALE "Rispettato il patto con i sindacati . Il budget c'è e i risparmi richiesti verranno spalmati su tutte le aziende sanitarie della Regione, ma il sito di FossoSejore è davvero con un occhio di riguardo Ma in discussione? per Marche Nord" "La scelta è stata condivisa da quattro su tre stabilimenti in due città diverse. La Regione vuole favorire questo processo e così lo dimostra con chiarezza. Ricordo che le Marche, nel 2013, hanno chiuso i conti in attivo e grazie al risparmio ottenuto, potremo mantenere gli impegni assunti in provincia di Pesaro e Urbino e in tutta la Regione". E l'ospedale unico Pesaro - Fano? "La Regione ha già dimostrato di volerlo realizzare producendo gli atti necessari e chiedendo risorse al Ministero. Abbiamo studiato l'ipotesi amministrazioni (Regione, Provincia, Comune di Pesaro e Comune di Fano, ndr). A chi manifesta il desiderio di trovare una nuova collocazione sulla base della mancata realizzazione del casello di Fenile, dico che questa partita non è chiusa con il Ministero; inoltre è prevista una viabilità alternativa dentro al progetto. Penso che discutere ancora sul sito significhi non voler fare l’ospedale. In ogni caso, se le tre Amministrazioni di riferimento dovessero venire insieme in Regione con un’altra proposta condivisa, non ci esenteremo dal discuterla". Il gruppo di lavoro del periodico degli Ospedali Riuniti Marche Nord Notiziario Trimestrale Anno 4 - Numero I Giugno 201 4 - Luglio 201 4 Il Giornale di Marche Nord Comitato Scientifico Registrazione Tribunale di Pesaro n. 598 del 4 ottobre 2011 Edoardo Berselli (DMP - Pesaro) Maria Teresa Montella (Dir. Sanitario) Nicola Nardella (DMP - Fano) Milena Nicolino (Form. Universitaria) Sonia Tonucci (Dip. Prof. Sanitarie) Coordinamento Editoriale Ufficio Relazioni con il Pubblico Direttore Responsabile Chiuso in redazione Franco Falcini (Dir. Amm.vo) Marilena Alessi (Responsabile Urp) Loretta Signoretti Chiara Paolucci Roberta Ridolfi Maggio 201 4 Periodico a cura del servizio Urp Comunicazione Informazione Contatti Pesaro Telefono 0721 /362203-04 ; Fax 0721 /362464 Contatti Fano Telefono 0721 /882456; Fax 0721 / [email protected] Testi, grafica e impaginazione Loretta Signoretti Collaborazione grafica Davide Carnovale DISTRIBUZIONE GRATUITA Stabilimenti ospedalieri del Presidio "San Salvatore" di Pesaro (Piazzale Cinelli - Via Lombroso, zona Muraglia). Foto Stabilimento ospedaliero del Presidio Santa Archivio Azienda Croce di Fano (Viale Vittorio Veneto). Tiratura 1 0 mila copie Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio Stampa Casa Editrice Leardini - Macerata Feltria di Pesaro per il finanziamento alla stampa. -6- ARTE IN OSPEDALE Accademia di Belle Arti di Urbino: le opere degli studenti dentro Marche Nord Firmato protocollo di intesa tra l’azienda ospedaliera e l’istituto urbinate. Protagonista in Dialisi la sezione di Grafica Sono ancora studenti ma hanno già ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Addirittura uno di loro, Riccardo Bucella, è stato premiato dal Presidente della Repubblica Italiana. Proprio la sua opera campeggia da mesi dentro il reparto di Dialisi del Santa Croce di Fano. Oggi quella esperienza è diventata una collaborazione costante con la firma di un protocollo di intesa tra l’ Accademia di Belle Arti di Urbino e l’azienda Marche Nord e la realizzazione di un catalogo che raccoglie tutte le opere che gli studenti dell’istituto, in particolare della sezione di Grafica, hanno realizzato per il reparto diretto da Simonetta Oliva. Si tratta dei giovanissimi Mattia Caruso, Laura Gennari e Matteo Spinelli, che negli ultimi mesi hanno frequentato la Dialisi di Fano per trarre la giusta ispirazione. Un lavoro che i ragazzi hanno fatto sempre supervisionati dai professori Giovanni Turria e Gianluca Murasecchi. “L’iniziativa, che si colloca all’interno del più ampio progetto di Arte in ospedale – precisa il Direttore Generale di Marche Nord Aldo Ricci – rilancia la nostra attenzione per gli ospedali di Pesaro e Fano su due fronti: da una parte tutelare la sicurezza dei pazienti riqualificando e ristrutturando le strutture e potenziando le tecnologie. Poi c’è l’aspetto dell’accoglienza: da quattro anni, ad ogni ristrutturazione è coinciso un lavoro artistico che non aveva solo lo scopo di rendere gli ambienti più belli, ma di creare un momento di riflessione per chi si reca in ospedale. Opere che ci permettono di fruire della bellezza e della poetica che tanti giovani artisti sanno comunicare, rendendoci orgogliosi di promuovere, insieme all'umanizzazione delle strutture ospedaliere, la giovane cultura del nostro territorio". In effetti sono tanti sono gli artisti che con grande generosità, in questi anni, hanno messo a disposizione dell’azienda la loro arte, "circa 80 opere in totale – spiega Roberta Ridolfi che per conto del servizio Urp Comunicazione e Informazione, cura le esposizioni – PEZZI D'EPOCA Carlo Amodio, ex primario della Radiologia, ha donato all'Azienda strumenti della sua collezione privata dando vita ad un progetto culturale e profondo”. Ha voluto dare il suo contributo anche Carlo Amodio, storico primario della Radiologia del Santa Croce; in pensione da oltre un anno, ha messo mano alla sua "collezione personale" e a quella di alcuni colleghi donando all’ospedale di Fano un serie di strumenti radiologici d’epoca. "Voglio rilanciare il valore storico e culturale di questi reperti, tutti in ottima condizione. Ho deciso che dovevano essere ammirati da tutti anche per comprendere da dove veniamo". Gli strumenti sono stati installati nella sala di attesa della Diagnostica per immagini del Santa Croce. ARTE IN OSPEDALE/ Ecco gli interventi "usciti" dalla abili mani della giovane Laura Baldini Nuovi muralesper"colorare" i bunkerdella Radioterapia I bunker della Radioterapia hanno cambiato volto. Le gelide pareti che ospitano gli acceleratori, si sono trasformate grazie all'opera straordinaria della giovane ma abile Laura Baldini. La debole luce diffusa all'interno dei bunker e le pareti massicce e prive di finestre, sono stati motivo di scelte precise per la definizione dell'intervento creativo. Partendo da queste caratteristiche, Laura Baldini ha operato una scelta tematica focalizzata sulla natura e, più precisamente, sulla flora e la fauna alata, appunto uccellini e farfalle. Questi leggiadri elementi decorativi corrispondono straordinariamente a tutto un universo composto da piccole creature viventi prive di peso, delicate e soavi nella forma; un universo sospeso tra il reale e l’ onirico che attraversa gli spazi con discrezione, senza segnarli o fare rumore. Entrando nei bunker si è avvolti da fiori rigogliosi dai colori pastello. In questo scenario danzano alcune farfalle dalle tinte ciclamino e dall'estetica libera. Il lavoro rappresenta un mondo immaginario, a cui viene affidato il compito di accompagnare il paziente verso la cura. Un viaggio studiato dall’artista per creare un abbraccio di energia e colore. Insomma, Laura Baldini torna dentro le mura dello stabilimento ospedaliera di Muraglia a Pesaro e conclude un'attività artistica che l'ha vista già protagonista in diverse aree. Ora tocca al pubblico riconoscere la sua opera. Continua dalla prima... indicazioni chiare su base nazionale con protocolli condivisi di somministrazione individuando pochi centri - con grandi volumi - autorizzati alla sperimentazione dei farmaci innovativi e alla prescrizione di quelli ad alto costo. In sintesi è indispensabile sapere che non tutti possono fare tutto. A tutt'oggi il 30% dei pazienti oncologici muore in ospedali per acuti, luoghi non idonei a tali malati. La riflessione deve spostarsi dalle cose da fare alle cose da non fare. * Direttore sanitario degli Ospedali Riuniti Marche Nord Essendo praticamente nulla la ricerca scientifica indipendente o di organismi statali, le case farmaceutiche conducono in totale libertà il mercato dei farmaci. L’impatto economico delle terapie oncologiche incide sul 4% della spesa corrente ospedaliera pari, nel 2011, a 1530miliardi. E’ fondamentale, per questo, rivedere i prontuari regionali inserendo solamente farmaci realmente innovativi ed utili, e definire -7- ma lo sai che l'ospedale ha un sito internet? www. ospedalimarchenord. it Resta in contatto con noi e scopri gli ospedali di Pesaro e Fano: professioniosti, strutture, esami, visite organizzazione, percorsi clinici ricerca e tecnologia TUTTO IN UN SOLO CLICK