L`acqua nella storia.
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L`acqua nella storia.
ACQUA L’a c q ua n e lla s t or ia . La prima forma di vita compare nell’acqua 3,5 miliardi di anni fa, tuttavia devono trascorrere milioni di anni prima che sia la terra ad ospitare forme di vita. I primi ominidi infatti risalgono a 4 milioni di anni fa e per vivere necessitavano di acqua. Con l’evoluzione della specie umana naAnfora etrusca di sce l’esigenza di raccogliere l’acqua Calafuria per il consumo quotidiano dapprima in semplici contenitori, poi in cisterne, fino ad arrivare alla costruzione di veri e propri acquedotti durante l’epoca romana. L’importanza che riveste l’acqua è dimostrato dal fatto che i primi insediamenti umani compaiono lungo i corsi d’acqua, i fiumi e i mari, che vengono sfruttati inizialmente per coltivare piante e allevare Il più antico acquedotto bestiame, successivamente per il commercio. Gli Egiziani pregavano gli romano della via Appia dei che la piena del fiume Nilo inondasse i terreni circostanti e li rendes- se fertili. I Fenici, navigatori e commercianti, utilizzarono il mare per trasportare le loro merci e crearono delle vere e proprie rotte commerciali, mentre i Greci si dedicarono oltre che al commercio anche alla conquista di nuove terre oltre mare. I Romani furono i primi ideatori di veri e propri acquedotti che convogliavano l’acqua attraverso tubi di piombo, legno o argilla in edifici pubblici ed abitazioni. A loro si deve anche la costruzione di porti commerciali e militari nonché la realizzazione di opere che permisero la navigazione di determinati fiumi, come ad esempio il Tevere. Nel periodo medioevale, nelle fortezze e nei castelli si costruirono pozzi per prelevare l’acqua tramite carrucole per l’ approvvigionamento idrico quoti- diano, in quanto la maggior parte delle abitazioni non disponeva di condutture. I primi impianti idrici realizzati con tubature, che raccolgono l’acqua, la mettono sottopressione e la distribuiscono ai vari edifici pubblici e privati, compaiono nel 1800. C’è da precisare che le abitazioni sono collegate inizialmente solo nella cucina, per il collegamento idrico con il bagno si deve aspettare l’inizio del 1900. Ai giorni nostri la rete idrica è capillare e soddisfa ogni minima esigenza, dal fabbisogno agricolo ed industriale a quello domestico. Lo sfruttamento dell’acqua dei laghi, dei fiumi e delle falde sotterranee è notevole ed ha raggiunto livelli di guardia, tanto da far nascere negli ultimi decenni un delicato problema relativo all’eccessivo consumo e all’ inquinamento idrico. Vit a s u lla t er r a e ci c lo d el l’a c q u a . La presenza dell’acqua sulla terra è una delle condizioni fondamentali che consente la sopravvivenza e lo sviluppo della vita umana. L’acqua si presenta sulla terra in stato liquido, gassoso e solido, mentre in altri pianeti come Giove, Venere, Mercurio e Marte si trova solo sottoforma di vapore acqueo, e solo su Marte anche sottoforma di ghiaccio. La terra, pertanto, gode di una situazione di privilegio rispetto agli altri pianeti che in effetti non permettono un’ abitabilità come la nostra. L’acqua presente sul nostro pianeta non è allo stato puro, contiene particelle invisibili spesso all’occhio umano chiamate microorganismi come funghi, batteri, alghe responsabili di un processo di auto depurazione. Purtroppo l’uomo immette nell’acqua con scarichi industriali e domestici sostanze che la inquinano e che la possono rendere anche molto pericolosa, nel caso in cui ad esempio siano presenti batteri patogeni e virus oppure sostanze chimiche e l’acqua sia usata per scopi potabili. Per fugare questo pericolo vengono infatti effettuate costantemente analisi microbiologiche dell’acqua per tenere controllata la presenza di patogeni ed evitare eventuali contamina- Pagina 2 zioni. L’acqua naturale proveniente da piogge, grandine, neve, laghi, mari, fiumi, falde sotterranee, ghiacciai, o sorgenti non è mai pura, contiene sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera dovute a scarichi industriali e a centri abitati e nel terreno dovute a pesticidi ed erbicidi. Infatti, l’acqua in natura vive un continuo scambio grazie al ciclo che compie regolarmente tra suolo, acque di superficie e sotterranee ed atmosfera per mezzo dell’evaporazione, della condensazione, della precipitazione e dell’infiltrazione. Il grado di purezza di un’acqua naturale quindi indica il livello di inquinamento di un ambiente. La maggiore riserva di acqua dolce presente sul nostro pianeta è racchiusa nei ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide, e lo scioglimento di queste riserve idriche d o v u t e all’inesorabile effetto serra, causa il mes c o l a m e n t o dell’acqua dolce con quella salata dei mari e degli oceani rendendola inutilizzabile dall’uomo. Un’altra riserva di acqua dolce è rappresentata dalle falde sotterranee, fiumi e laghi. E’ quindi bene ricordare che l’acqua è condizione fondamentale per la vita umana e che , quin di , l’attenzione e la cura che l’uomo deve prestare all’utilizzo di questo preziosissimo bene non è mai abbastanza. Numero 3 I l lu n go via g g io d e ll’a cq u a p o t a b il e . L’acqua potabile è l’acqua che viene trattata attraverso processi di depurazione che prevedono la sola aggiunta del cloro attraverso sistemi meccanici chiamati cloratori. Questo processo è detto di “potabilizzazione” ed è fondamentale per la disinfezione dell’acqua destinata al consumo umano. Nonostante questo delicato procedimento di depurazione, l’acqua mantiene comunque un basso contenuto di batteri assolutamente non dannoso e consentito dalla legge. L ’acqua che viene potabilizzata proviene generalmente da invasi artificiali, da dove viene prelevata e sottoposta ad una serie di trattamenti fisici e chimici, di cui la potabilizzazione ne rappresenta solo uno. La prima fase detta di grigliatura consiste nella rimozione di materiale di grande dimensioni (rami,plastiche, etc.), la seconda fase è la sedimenta- zione che prevede l’immissione dell’acqua in capienti vasche di decantazione, dove il materiale sedimentoso si deposita sul fondo e l’acqua viene fatta tracimare in altre vasche. In questa fase vengono migliorati trasparenza e colore. La terza fase, la filtrazione, serve per eliminare con dei filtri tutte le piccole particelle rimaste sospese. Seguono la chiarificazione, l’addolcimento e la deferrizzazione che rimuovono il calcare ed il ferro. L’ultima fase è l’areazione che serve ad eliminare i gas indesiderati. stico è in costante crescita, sia per l’aumento degli abitanti sulla terra, motivo principe, sia per tante piccole nostre disattenzioni che portano ad inutili sprechi: rubinetti o sciacquoni che perdono, ripetute docce quotidiane durante il periodo estivo, lavaggi con lavatrici e lavastoviglie eseguiti con metà carico, etc.. Il seguente grafico mostra i quantitativi medi di acqua espressi in litri che sono consumati al giorno da una persona che vive in un paese industrializzato. Questo processo di depurazione è evidentemente molto articolato e mira a rendere l’acqua meno dura, migliorarne l’odore, il sapore ed il colore, nonché a rimuovere tutto ciò che vi è di patogeno ed inquinante. Ora l’acqua è pronta per raggiungere le nostre abitazioni attraverso estesi sistemi di canalizzazione ed acquedotti. Il consumo quotidiano dome- S c h e m a di un im p i a n t o di d e pu r a z i o n e . A c que dot t o COMUNE DI LAZISE UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Piazza Vittorio Emanuele II,20 Tel.: 045/6445122 Fax: 045/7580722 E-mail: [email protected] L’ a c q u a ne l l ’i nd u s t r i a. L’industria richiede ingenti quantitativi di acqua sottoposta a trattamenti meno accurati rispetto a quelli effettuati per l’ottenimento di acqua potabile. L’acqua che vie ne u t ilizzat a dall’industria è in parte di superficie (fiumi, laghi), in parte sotterranea ed in alcuni casi di origine marina. I moderni stabilimenti industriali dispongono per legge di sistemi di depurazione delle acque usate nelle varie fasi di produzione, affinché le acque residue siano opportunamente trattate e raffreddate. Una forma di inquinamento in effetti può essere di natura chimica dovuto a scarichi d’acqua non opportunamente trattati prima di essere immessi nel terreno oppure termica, se non debitamente raffreddati. La depurazione ed il riutilizzo delle acque industriali è un tema di massima attualità. Recenti studi in merito sono stati realizzati dal Dipartimento di Ingegneria Idraulica del Politecnico di Milano in collaborazione con la Siemens che nel 2009 hanno iniziato un progetto pilota per la realizzazione di un impianto di ultrafiltrazione con un reattore a membrane biologiche. L’ambizioso progetto realizzato presso l’impianto di Fino Mornasco segna l’inizio di una nuova tecnologia per la depurazione delle acque di scarico industriale. L a g u er r a p er l’ a c q u a . Si calcola che il 70% dell’acqua consumata a livello mondiale sia utilizzata in agricoltura per l’irrigazione dei campi e per l’abbevera mento degli animali. Tuttavia non tutto il 70% va a buon fine, nel senso che in parte evapora ed in parte non è spesso sfruttata in modo ottimale per mancanza di tecniche adeguate. La necessità di trovare delle tecniche di utilizzo di acqua sempre più efficienti a livello di tecniche agricole e la sempre più pressante esigenza di preservare le risorse idriche presenti, sempre più scarse per il futuro, è il problema in assoluto più delicato che l’intera umanità deve assolutamente affrontare. La rivista inglese Science Daily del 14 luglio 2008 pone seria attenzione all’argomento, facendo notare che fra 25 anni probabilmente non ci sarà più acqua abbastanza per il fabbisogno agricolo mondiale. Già da molti anni comunque paesi del terzo mondo hanno ingaggiato una vera e propria battaglia per la sopravvivenza: in Asia ed in Africa meno del 60 % della popolazione ha acqua potabile e solamente il 30 % dispone di servizi igienici. Nelle regioni ove esiste una rete fognaria o sono presenti servizi igienici, gli standard qualitativi sono ancora ben lontani dai livelli dichiarati normali dai paesi industrializzati. La qualità e la quantità di approvvigionamento dell’acqua rappresentano un problema delicato anche a livello politico, la cui gestione ha scatenato veri e propri conflitti Per il controllo dei fiumi Hasbani e Wazzani che confluiscono nel Giordano, Israele invase il Libano nel 1982. Nel 1994 Giordania e Israele firmarono un trattato di pace in cui Israele accettava di condividere l’acqua del Giordano, ma nel 1999 Israele tagliò la fornitura d’acqua alla Giordania del 60% a causa della siccità. I Palestinesi, nonostante abbiano diritto di prelevare l’acqua dal Giordano, non possono godere appieno di questo loro diritto per le severe restrizioni imposte da Israele. Nei villaggi palestinesi l’acqua viene tolta per un numero di ore al giorno per poter dare la possibilità ai coltivatori di irrigare i campi. In India grandi fiumi come il Gange,il Kaveri, il Mahanadi sono diventati oggetto di contesa, aggressioni, saccheggi e danni fra India e Bangladesh. Grandi tensioni anche fra Turchia, Iran e Iraq per il controllo del Tigri e dell’Eufrate ed in America Latina. In paesi come la Papua Nuova Guinea o lo Zambia l’accesso è consentito solo al 70%. Nel 1995 il vice presidente della Banca Mondiale Ismail Serageldin, affermò che la guerra dell’acqua sarebbe stata la guerra del XXI secolo. Stime della FAO evidenziano che in futuro circa 30 paesi dovranno far fronte a crisi idriche croniche. Anche il WWF si unisce all’allarme che annuncia disponibilità idriche sempre più ridotte anche nei nostri paesi ove impera il benessere. Per i valore crescente, la qualità e la quantità disponibile dell’acqua ed i risvolti politici si può paragonare l’oro blu al petrolio. Pa esi n el mo ndo dov e ma n ca l’a cq ua . Pe r ul t e r i or i a p pr of o n di m e nt i : ww w. gr i f f i ni . l o. i t , w ww. e t a n ai l . i t , i t . wi ki pe di a. or g, w w w. vol i nt . i t , ww w. ar pa. ve ne t o. i t . COMUNE DI LAZISE Ufficio Relazioni con il Pubblico Numero 3 Febbraio 2011 ACQUA S q ui li bri o ne lla di f f us io n e e n e l c on sum o. Emergenza acqua!! Sommario: Squilibrio nella diffusi- 1 ne e nel consumo. L’acqua nella storia. 2 Vita sulla terra e ciclo dell’acqua. 2 Il lungo viaggio dell’acqua. 3 Schema di un impianto 3 di depurazione e acquedotto. La superficie terrestre è ricoperta per il 71% di acqua ed in gran parte salata. L’acqua dolce è presente quindi in quantità minori ed è distribuita in modo non uniforme su tutta la terra, i tre grandi bacini di raccolta sono la Siberia, la regione dei grandi laghi nel Nord America e l’Africa con i laghi Tanganika, Malawi e Vittoria. Attualmente un miliardo e quattrocento mila persone in Africa ed Asia non hanno accesso all’acqua potabile che è diminuita di un terzo negli ultimi cinquant’anni, mentre, paradossalmente, nell’arco di un secolo il consumo dell’acqua è aumentato di ben dieci volte nei paesi industrializzati. La presenza non uniforme delle risorse idriche sulla terra comporta un diverso livello di sviluppo e di benessere delle popolazioni che si trovano o ad averne disponibili in enormi quantitativi oppure devono fronteggiare quotidianamente la grave scarsità. Il tasto dolente riguarda comunque lo spreco di acqua che interessa principalmente gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa. Se un cittadino nordamericano utilizza all’anno 1.700 metri cubi di acqua, un africano ne utilizza 250 metri cubi. In Europa i più spreconi risultano essere gli Svizzeri, gli Svedesi e i Norvegesi, Danesi ed Italiani si trovano al quarto posto. Questo consumo smodato e spesso ingiustificato di acqua sta destando situazioni di allarme. Secondo dati dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 800 milioni di persone nei paesi sottosviluppati non hanno ancora acqua potabile nelle proprie abitazioni e 200 milioni di bambini muoiono ogni anno per il consumo di acqua contaminata che causa dissenteria, tifo, colera, lebbra, parassitosi. In questi paesi l’OMS imputa l’80% delle malattie alla cattiva qualità dell’acqua. E’ doveroso ricordare a riguardo che, nella dichiarazione dei diritti umani dell’ONU ed in un documento del Parlamento Europeo del 2009, l’acqua rientra fra i diritti umani, ovvero viene dichiarata un bene comune che è essenza della vita stessa. Soffermiamoci ora per una breve riflessione sulla nostra quotidianità e pensiamo come potrebbe essere la nostra L’acqua nell’industria. 4 L’acqua in agricoltura 4 e le guerre per l’acqua. cqua! a ’ l a v l Sa vita con disponibilità limitata di acqua. Nel nostro stile di vita tipico della società del benessere diamo per scontate tante cose: la piscina di casa, l’impianto di irrigazione del giardino, una doccia al giorno nel periodo estivo, lavatrici, lavastoviglie e asciugatrici che funzionano quotidianamente, parchi acquatici, centri benessere e tante altre comodità e beni di consumo che richiedono acqua, acqua, tanta acqua. Ma non ci siamo mai chiesti come cambierebbe la nostra vita se improvvisamente dovessimo rinunciare a tutto quanto per noi ora sembra ovvio? Se ci dovessimo rassegnare addirittura ad un consumo di acqua ridotto del 70%, ovvero limitato ai servizi essenziali, come reagiremmo? Pensiamo in ogni istante della nostra giornata che ciò potrebbe accadere, perche secondo un allarmante rapporto sulla terra “Living Planet Report” stilato dal WWF nel 2006, se i consumi continueranno con gli attuali ritmi, tra 50 anni dovremo fuggire dalla terra alla ricerca di altri pianeti.