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LIBERALIZZAZIONI
La guerra dei farmaci
test salute 98 Giugno 2012
La mancata liberalizzazione della fascia C con ricetta ci è costata 500
milioni di euro. Peccato: la loro vendita in parafarmacie e iper ci avrebbe
fatto risparmiare. E ora? Comprate i generici e usate la nostra banca dati.
La concorrenza - si sa - fa bene
al mercato. Se si apre la porta a
nuovi attori, i prezzi scendono. A
vantaggio dei consumatori. Questa semplice logica, vale per tutti
i settori. Compreso quello farmaceutico, checchè se ne dica. E mai
come oggi, con una spesa farmaceutica in continua salita, si rende quanto mai necessaria. Lo ha
capito il governo tecnico, che per
dare un nuovo impulso al mercato ha cercato di portare avanti la
battaglia delle liberalizzazioni anche in questo campo. Sei anni fa,
questo passo era stato fatto con i
Sop (farmaci senza obbligo di prescrizione) e gli Otc (medicinali da
Scegliendo
il farmaco
con ricetta
meno caro si
potrebbero
risparmiare
250 milioni
di euro
banco). La loro liberalizzazione
portò evidenti vantaggi: prezzi in
discesa e apertura di parafarmacie
e corner salute negli ipermercati.
Purtroppo questa spinta positiva
si è andata piano piano esaurendo: nell’ultimo anno c’è stato un
aumento generalizzato del 3,9%.
Così oggi il governo Monti ha provato a sbloccare di nuovo il settore.
Ecco come.
I cambiamenti in arrivo
Il decreto “Salva Italia” e il decreto “Cresci Italia” hanno stabilito
che le farmacie aumenteranno di
numero: non più una ogni 4.000
abitanti, ma una ogni 3.300. In po-
che parole, sulla carta si potranno
aprire circa 5.000 nuove farmacie,
anche se non aumenteranno in
misura proporzionata ovunque.
Una vera e propria boccata d’ossigeno: fino a oggi non era raro, infatti, sentire i farmacisti freschi di
laurea scherzare dicendo che per
aprire una farmacia la via più facile è quella di sposare un collega
titolare. E questo la dice lunga su
come il settore in Italia sia ancora
molto chiuso.
Fascia C: via 230 farmaci
La questione, dibattuta nei decreti,
che più ha scosso il settore è stata
l’ipotesi di far uscire dalle farma-
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Cosa troviamo in farmacia
Oltre ai farmaci di fascia A (quelli a carico del Sistema sanitario nazionale, con
obbligo di ricetta) in farmacia vengono venduti quelli di fascia C con obbligo
di ricetta e quelli non soggetti a prescizione. Questi ultimi possono essere Sop
(senza obbligo di ricetta) e Otc (farmaci da banco): entrambi possono essere
venduti anche nelle parafarmacia e nei corner salute degli ipermercati.
Specialità medicinali
La composizione delle specialità medicinali (per esempio il Gentalyn
Beta, il primo nella foto) è stata ideata e scoperta dalla casa
farmaceutica, che quindi può ottenere un brevetto per 20 anni. In
questo periodo il farmaco potrà essere commercializzato solo dalla casa
produttrice. Che imporrà il prezzo che vuole, perché senza concorrenza.
Farmaco equivalente
Quando il brevetto di un farmaco decade, il medicinale può essere
preparato e venduto anche da altre case farmaceutiche. Questi farmaci
si chiamano generici e - per legge - devono costare almeno il 20% in
meno rispetto all’originale. Il generico può essere puro (un esempio nella
foto in mezzo) e chiamarsi semplicemente con il nome del principio
attivo o chiamarsi con un nome di fantasia deciso dal produttore.
Farmaco importato
I farmaci di importazione parallela possono avere confezioni un po’
diverse rispetto a quelli provenienti dal canale tradizionale, ma sono
legali. Hanno nome, formula ed effetti terapeutici uguali al gemello
italiano. Arrivano solo da un altro Paese dell’Unione europea. Il loro
prezzo è in media più basso del 3,6% rispetto al farmaco italiano.
PER SAPERNE DI PIÙ
TUTTO SUL GENERICO
´
I generici sono identici ai corrispettivi originali?
Sì, sono identici. Perché possano avere l’autorizzazione all’immissione in commercio, i generici
devono essere bioequivalenti alla corrispettiva
specialità medicinale da cui deriva e quindi interscambiabili. Per legge devono contenere lo stesso
principio attivo in uguale quantità (sono ammesse solo piccole variazioni negli eccipienti). Devono
essere tra loro bioequivalenti, cioè avere lo stesso
comportamento nell’organismo (per esempio l’entità e la velocità di assorbimento devono essere le
stesse e così via).
´
Perché si chiamano in modo diverso?
I generici sono venduti direttamente con il nome
del principio attivo, seguito dall’indicazione dell’azienda produttrice. Insomma, invece di Tachipirina
leggeremo sulla confezione paracetamolo. Per il
resto sono uguali in tutto e per tutto ai loro corrispondenti di marca. Stessa efficacia e qualità.
´
Perché costano meno?
Alla scadenza del brevetto industriale (di durata
ventennale) di una specialità medicinale, altre
aziende possono commercializzare i principi attivi
di questi medicinali, già ampiamente sperimentati, a prezzi più bassi, perché alleggeriti delle spese
per la ricerca già sostenute dalla casa madre.
´
tolto dalla fascia C con ricetta e
che potranno essere venduti anche nelle parafarmacie e nei corner salute degli iper (la lista completa è sul nostro sito).
In questa apertura, in realtà, non
c’è alcuna novità sostanziale: i 230
farmaci “liberalizzati” comprendono solo medicinali simili ad altri già senza ricetta (per esempio,
l’Ibuprofene per bambini, venduto
con ricetta in alcuni casi e senza in
altri) o farmaci già in libera vendita in altri Paesi (per esempio, il Daflon, che in Belgio è venduto senza
ricetta). Una decisione, dunque,
che sa tanto di compromesso.
Un altro punto presente nei decre-
ti riguarda gli sconti che potranno
essere praticati dalle farmacie su
tutti i tipi di farmaci e prodotti.
Fatta la legge, ora bisognerà vedere se i farmacisti raccoglieranno
concretamente la possibilità di
fare sconti sui farmaci. Staremo a
vedere.
>
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cie i farmaci di fascia C con ricetta.
Il motivo è chiaro. Questi farmaci
sono a completo carico del cittadino: il prezzo è fisso e possono
essere venduti solo in farmacia. Si
tratta di un mercato molto importante (vale oltre 3 miliardi di euro
l’anno) la cui apertura permetterebbe ai cittadini di risparmiare
500 milioni di euro. Ma gli interessi in gioco sono tanti e le lobby,
che si contendono il ricco mercato
dei farmaci, su questo punto sono
molto agguerrite.
Risultato? Il governo è riuscito solo
in parte a realizzare quanto si era
prefissato: sono 230 i farmaci (su
5.000 presenti in fascia C) che ha
Sono ugualmente sicuri?
I generici sono sicuri tanto quanto i corrispondenti
di marca. Nessun medicinale può essere commercializzato nell’Unione europea senza aver ottenuto
un’autorizzazione all’immissione in commercio e
le autorità che autorizzano i generici sono le stesse che autorizzano la vendita di nuovi farmaci di
marca. Ma c’è di più: in realtà i generici possono
essere considerati più affidabili, proprio perché
sono venduti solo dopo decine di anni di uso, quando sono già stati ampiamente sperimentati.
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LIBERALIZZAZIONI
LA NOSTRA INCHIESTA
CHIEDETE IL FARMACO PIÙ ECONOMICO
Scegliendo un farmaco equivalente si può risparmiare, anche molto. In alcuni casi (per esempio
gli ansiolitici come Tavor e Valium) il prezzo è più basso anche del 40%.
Tavor 20 compr. 1 mg
Lorazepam 20 compr. 1 mg
Xanax 20 compr. 5 mg
Alprazolam 20 compr. 5 mg
Risparmio (45%)
€ 3,10
Risparmio (17%)
Gentalyn Beta crema 30 g
Gentam/Beta crema 1% 30 g
€ 14,50
€9
Risparmio (38%)
€ 5,50
Valium gocce 5 mg/1ml 20 ml
Diazepam gocce 5mg/1ml 20ml
Risparmio (44%)
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€ 6,95
€ 3,85
€8
€ 4,50
€ 3,50
€ 4,45
€ 3,70
€ 8,39
€ 5,50
Risparmio (34%)
€ 2,89
Fluimicil 30 compr.eff. 600 mg € 12,40
Acetilcisteina 30 compr.eff. 600 mg € 10
Harmonet 21 compr. riv.
Liuda 21 compr. riv.
€ 12,80
€ 6,75
Risparmio (19%)
Risparmio (47%)
€ 6,05
Zovirax crema 5% 10 g
Aciclovir crema 5% 10 g
€ 18,50
€ 7,90
Artrosilene gel 50 g
Ketoprofene gel 5% 50 g
Risparmio (29%)
€ 0,75
Efferalgan 16 compr. eff. 1000
Acetamol 16 compr. eff. 1000
€ 2,40
€ 8,40
€6
€ 2,40
Risparmio (57%)
€ 10,60
Voltaren 10 supp. 100 mg
€ 9,40
Diclofenac Hexal 10 supp. 100 mg € 4,49
Novalgina Os Gtt 20 ml 500 mg/ml€ 5,90
Metamizolo Ratio Os Gtt 20 ml € 4,87
Stilnox 30 compr. riv. 10 mg
Zolpidem 30 compr.riv.10 mg
€ 16,80
€ 13,44
Risparmio (52%)
Risparmio (17%)
Risparmio (20%)
€ 3,36
€ 4,91
€ 1,03
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Nicola Carmine Salerno, Direttore area finanza
pubblica e regolazione dei mercati Cerm
“Il futuro è la rimozione
dei vincoli corporativi ”
Chi si divide la pillola
Il prezzo dei farmaci di fascia A è fissato per legge. Ecco i margini di guadagno di tutti gli attori della filiera.
Casa
farmaceutica
Il problemi del settore sono
noti. E anche le soluzioni
e le riforme. Serve un
cambiamento coraggioso.
Con questo”tappo” potranno mai esserci prezzi concorrenziali?
Basta ricordare che cosa è successo nel
1995, quando i prezzi dei prodotti di fascia C sono stati liberalizzati (cioè definiti liberamente dal produttore n.d.r. ). Ci
si aspettava che la liberalizzazione dei
prezzi stimolasse concorrenza sui prezzi;
così non avvenne. Non è sufficiente, infatti, la sola possibilità di variare il prezzo, se poi mancano quelle condizioni di
struttura del mercato che devono spingere gli attori (i produttori e i distributori) a
competere positivamente tra di loro per
fare emergere l’offerta più efficiente.
Perché i generici non decollano?
Le farmacie, forti del loro potere di mercato, hanno convenienza a canalizzare al
consumo i prodotti più costosi in termini
sia di prezzo per unità posologica sia di
dimensioni della confezione.
Grossista
3%
Farmacia
30.35%
Su questi prodotti le farmacie riescono
a ottenere i margini di ricavo più elevati,
ma così facendo ostacolano la diffusione delle copie economiche dei farmaci a
brevetto scaduto e la diversificazione dei
confezionamenti.
Quale ricetta per muovere il mercato?
Solo l’allargamento dei canali distributivi, con la possibilità di praticare liberamente sconti sul prezzo al consumo, può
creare le giuste premesse per eliminare
inefficienze e sovraprofitti e per ridurre
stabilmente i prezzi. Quando, come in
Italia, c’è il giusto obbligo di presenza del
farmacista abilitato in loco per la commercializzazione di qualunque farmaco,
allora sono privi di motivazione i vincoli
oggi esistenti sull’apertura delle farmacie. Ogni farmacista abilitato dovrebbe
poter aprire un suo esercizio. L’offerta
va liberata di “lacci e lacciuoli” che hanno il solo scopo di difendere interessi di
corporazione e di mantenere i redditi
dei professionisti esistenti. I farmacisti
dovranno dedicarsi alla generazione di
valore aggiunto, cercando di trasformare
le farmacie in “luoghi di servizi”: questo
è quello che serve ai cittadini.
GLOSSARIO
Farmaci fascia A.
Sono quelli a carico del Ssn, con
obbligo di ricetta. Se vengono
prescritti su ricetta del Ssn
sono gratuiti (eventualmente
il cittadino paga il ticket); se
prescritti su ricetta bianca sono
totalmente a carico del cittadino.
Sui margini di ricavo in fascia A
le farmacie devono garantire lo
sconto obbligatorio al Ssn (e ciò
riduce la percentuale di ricavo).
Farmaci fascia C con ricetta.
Sono a completo carico del
cittadino. Il prezzo è libero e
fissato dalla casa farmaceutica e
dalla filiera produttiva. In realtà,
come riportato anche da alcuni
studi, i margini di ricavo della
filiera adottano le stesse regole
previste per i farmaci di fascia A.
Il prezzo può cambiare solo negli
anni dispari.
Farmaci di fascia C senza ricetta.
Si dividono in Sop (senza obbligo
di prescrizione) e in Otc (da
banco). Il prezzo è deciso dal
farmacista. Sono venduti anche
in parafarmacie e iper.
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Il mercato dei farmaci di fascia C vale
molto. Ed è molto chiuso. È così anche
in altri Paesi?
Anche all’estero la distribuzione al dettaglio di farmaci soffre di vincoli corporativi ereditati dal passato e di deficit di
concorrenza che fanno lievitare i costi/
prezzi. In Italia si trovano riassunti e
condensati tutti gli snodi problematici
riscontrabili nelle varie realtà Paese. La
distribuzione al dettaglio, quando chiusa e corporativa, funziona come “tappo”,
che influenza negativamente anche le
dinamiche concorrenziali a monte, tra
produttori dei farmaci.
66.65%
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LIBERALIZZAZIONI
>
Risparmiare? Pensaci tu
Facciamo due conti
In attesa, dunque, che aprano nuove farmacie e, insieme a quelle già
esistenti, comincino a praticare
sconti su tutti i farmaci, è possibile risparmiare? Sì. Per farlo è necessario che i cittadini siano più
consapenvoli di quali sono i loro
diritti.
Ogni volta che acquistate un medicinale con ricetta il farmacista ha
l’obbligo - per legge - di informarvi
dell’esistenza di un farmaco equivalente meno caro.
Se non lo fa, chiedetelo voi: è un
vostro diritto domandare, è un
dovere del farmacista venderlo.
Pensate, in commercio ci sono
80 principi attivi con un generico
corrispondente: le possibilità di risparmio sono, dunque, consistenti
e concrete.
A chi ha ancora dubbi sulla qualità
dei farmaci equivalenti, rispondete
che questi medicinali sono sicuri
quanto i loro corrispettivi di marca
e soprattutto mantengono la stessa
efficacia e qualità.
Leggete l’approfondimento (nel riquadro “Tutto sul generico” a pag.
17), avrete le informazioni necessarie per sciogliere eventuali dubbi
e zittire gli scettici.
È un dato di fatto: in Italia i farmaci di fascia C sono cari. E in continuo aumento: quelli più venduti
senza generico corrispettivo, negli
ultimi 5 anni, sono aumentati del
12,3%. Quanto si potrebbe risparmiare comprando un generico?
Mediamente i farmaci equivalenti
costano il 30% in meno (prendendo in considerazione i farmaci più
venduti). Date un’occhiata alla
nostra tabella e troverete qualche
esempio (vedi a pag. 18). Se si scegliesse sempre il farmaco meno
caro, si potrebbero risparmiare
complessivamente 250 milioni di
euro: se a questa cifra aggiungessimo i benefici della liberalizzazione, il risparmio aumenterebbe in
modo esponenziale.
Muoviamo il mercato
Abbattere le reticenze sulla liberalizzazione dei farmaci non è facile. Anzitutto le autorità non devono cedere alle lobby. I medici,
a loro volta, devono diffondere tra
i pazienti la cultura dei “farmaci
meno cari”. I farmacisti poi devono proporli. E i cittadini comprarli. Solo così il mercato potrà partire. A beneficio di tutti.
DALLA TUA PARTE
Un’occasione
sprecata
Ancsddf dcvsdgvg
df
´
Per dare nuova linfa al settore, il governo
Monti ha tentato la via della liberalizzazione dei
farmaci di fascia C con ricetta. Con scarsi risultati: sono solo 230 i farmaci che d’ora in poi potranno essere venduti senza ricetta anche nelle
parafarmacie e nei corner salute. La liberalizzazione di questi farmaci non smuoverà il mercato.
Se tutti i farmaci di fascia C fossero liberalizzati,
mantenendo l’obbligo di ricetta, la concorrenza
stimolerebbe le farmacie ad applicare più sconti.
´
Chi si oppone alla liberalizzazione sostiene
che “far uscire i farmaci dalle farmacie” porterebbe ad abusi e a una perdita di controllo. Un falso
problema: la presenza di un farmacista garantisce ovunque un uso corretto e appropriato del
farmaco. Dietro queste ragioni è più verosimile
che ci siano enormi interessi economici.
´
Anche il medico deve fare la sua parte. A lui è
affidato - per legge - il compito di informare i pazienti sulla presenza in commercio di medicinali
equivalenti meno cari. Se ci fosse una maggiore
educazione all’uso del generico, questi farmaci
sarebbero meglio visti agli occhi dei consumatori
e più facimente reperibili nelle farmacie.
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La salute ha un prezzo.
Fa’ che sia più basso
Perché pagare un farmaco più del
necessario? Ciò che conta è il principio
attivo, non il nome commerciale:
con i generici risparmi almeno il 20%
Farti conoscere i farmaci per
permetterti di usarli in maniera
appropriata è il nostro primo obiettivo.
Su Test Salute trovi tutte le informazioni
sui farmaci, su come vanno usati e
conservati, sulle avvertenze, su come
e a chi segnalare effetti indesiderati.
Lo stesso principio attivo può essere
venduto con prezzi diversi: scegli il
generico, se disponibile, o il più
economico.
La nostra banca dati online contiene
più di 16 mila farmaci, sia a carico del
Servizio sanitario, sia pagati da noi.
Per confrontarne caratteristiche e costi,
puoi inserire il nome del principio attivo o
quello del farmaco: troverai il più
economico, a parità di efficacia.
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02 69 61 555 dal lunedì al venerdì
h.9/13-14/18. Un nostro esperto
consulterà la banca dati per te.
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