AMIANTO

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AMIANTO
AMIANTO
L’amianto è stato messo al bando con una legge del 1992, la numero 257 del
27 marzo. Con questa norma è stata definitivamente sancita la pericolosità di
questo materiale di cui è quindi vietata la produzione, vendita, importazione ed
esportazione.
Contrariamente a quello che normalmente si pensa, l’obbligo di rimozione
dell’amianto persiste solo se questo comporta un pericolo per l’ambiente e la
salute delle persone. Se l’amianto è messo in sicurezza, non c’è nessun
motivo per rimuoverlo.
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L'amianto è costituito da fibre che hanno la caratteristica di dividersi
longitudinalmente, per cui mantiene questo suo aspetto fino alla
dimensione di alcuni centesimi di micron. Per questo è così pericoloso se
inalato, infatti può entrare in profondità negli alveoli polmonari. L'amianto è
pericoloso solo quando le fibre di cui è composto vengono inalate.
L'amianto non emette radiazioni o gas tossici.
I rischi per la salute dovuti all'uso dell'amianto derivano dal possibile
rilascio di fibre microscopiche dai materiali all'ambiente. Queste fibre
disperse in aria possono essere inalate dall'uomo e le malattie che ne
conseguono sono pertanto associate all'apparato respiratorio.
L'amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per
l'essere umano.
I materiali più pericolosi sono quelli che rilasciano facilmente le fibre in aria
e cioè quelli friabili, mentre molto più difficilmente le fibre sono cedute dai
materiali compatti.
Pertanto il cemento-amianto (eternit), essendo un materiale compatto, è
molto meno pericoloso dei materiali friabili.
Per i materiali contenenti amianto compatto come le coperture degli edifici
in cemento-amianto (eternit) il rischio è, in generale, basso ed è comunque
legato allo stato di manutenzione dei materiali.
I materiali contenenti amianto compatto possono diventare un rischio se
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abrasi o danneggiati.
L'amianto o asbesto è un minerale (un silicato) con struttura fibrosa
utilizzato fin da tempi remoti per le sue particolari caratteristiche di
resistenza al fuoco e al calore. È presente naturalmente in molte parti
del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo
macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto
Il cemento-amianto detto anche fibrocemento o, dal nome del più
diffuso prodotto commerciale "Eternit ®" è un materiale compatto
realizzato con una miscela di cemento e fibre di amianto. Il materiale
ha un'elevata resistenza alla corrosione, alla temperatura e all’usura.
La presenza di manufatti in cemento-amianto non costituisce di per
sé rischio per la salute dei cittadini e/o per la tutela ambientale, in
quanto il rischio dipende dalla probabilità di una dispersione di fibre
di amianto in aria e/o nel suolo. La probabilità della cessione di fibre
è a sua volta connessa alla perdita di compattezza del manufatto in
cemento amianto che si realizza per una lunga esposizione (alcuni
decenni) agli agenti atmosferici e/o per danneggiamento ad opera
dell’uomo. Se il materiale è in buone condizioni e non viene
manomesso è improbabile che esista un pericolo apprezzabile di
rilascio di fibre. E' quindi importante verificare che il manufatto sia in
buone condizioni per escludere i rischi derivanti dalla dispersione di
fibre.
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Manto di copertura, canna fumaria e comignolo in eternit
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Le caratteristiche dell'amianto ed il basso costo di lavorazione ne
hanno favorito l'impiego in numerosi campi e in oltre 3000 prodotti
differenti. L'amianto è stato utilizzato massicciamente nell'industria,
nell'edilizia e nei trasporti (es. nei freni dei veicoli).
Nei fabbricati l’amianto è possibile trovarlo nei seguenti casi:
1. coperture in cemento-amianto;
2. canne fumarie in cemento-amianto;
3. cassoni per acqua in cemento amianto;
4. pannelli isolanti;
5. coibentazioni di tubature;
6. pavimenti vinilici (tipo linoleum).
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La normativa in vigore dal 1992 (Legge 27 marzo 1992, n. 257 "Norme
relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto"), vieta la vendita di
materiali in cemento amianto per cui dal medesimo periodo si assume
che questo non sia più stato impiegato nelle costruzioni. Ne consegue
che un edificio di età inferiore ai 16-18 anni (al 2010) quasi sicuramente
è privo di amianto. Ciò nonostante manca la certezza assoluta in
quanto fino al 2004 materiali in cemento amianto acquistati prima del
1992 potevano comunque essere utilizzati dai relativi proprietari.
Già dalla fine degli anni 80 in commercio si trovavano dei materiali alla
vista identici al cemento amianto ma che sono liberi da amianto.
Utilizzati soprattutto come lastre per coperture, questi materiali riportano
un marchio con apposita scritta che certifica l’assenza di amianto (es.
asbestos free). Si tratta di lastre ondulate, costituite prevalentemente da
cemento compresso che contiene in genere fibre organiche naturali e
spesso fibre sintetiche come rinforzante, che possono essere
comunemente acquistate presso i rivenditori di materiali edili.
Spesso non è possibile verificare a distanza la differenza di questi
materiali con il cemento amianto in quanto in entrambe la matrice
cementizia (oltre 80%) impedisce la distinzione. Una visione ravvicinata
invece consente di constatare che non vi sono fibre di amiantifere e di
leggere le marcature "Asbestos free".
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COPERTURA IN FIBROCEMENTO COLORATO
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La verifica dello stato di manutenzione di un manufatto in cemento amianto è
un obbligo del proprietario (D.M. 06.09.94 "Norme e metodologie tecniche di
applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, della legge 27 marzo 1992, n.
257, relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto").
Per tale verifica il privato deve rivolgersi ad un tecnico qualificato: si consiglia a
tal fine un tecnico iscritto ad un albo o un ordine professionale tecnico
Il tecnico effettuerà la valutazione dello stato di conservazione definendo un
valore di indice specifico per il manufatto.
A seguito della valutazione si possono verificare tre situazioni:
Il manufatto risulta ancora in buone condizioni: in questi casi è necessario
prevedere esclusivamente una valutazione periodica dello stato di manutenzione.
Sarà cura del proprietario del manufatto ripetere la valutazione con la periodicità
indicata dal tecnico e comunque con cadenza almeno annuale.
Il manufatto necessita di manutenzione in questi casi la valutazione dovrà
indicare le modalità di intervento (incapsulamento o rivestimento), la relativa
tempistica e il calendario di verifica periodica dello stato di manutenzione con
cadenza almeno annuale.
Il manufatto deve essere rimosso: la valutazione deve prevedere la tempistica
per l'esecuzione dell'intervento che deve essere effettuata al massimo, nelle
condizioni più favorevoli, entro un anno dal sopralluogo di valutazione.
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Confinamento e/o rivestimento
Consiste nell'installazione di una barriera che separi i materiali contenenti amianto
dalle aree occupate dell'edificio. Se l'intervento non è associato
all'incapsulamento, all'interno dell'area confinata si continua ad avere il rilascio di
fibre pertanto il sistema di confinamento adottato deve essere a tenuta.
L'intervento deve essere eseguito in conformità al D.M. 06/09/1994 e al D.M.
20/08/1999 se viene effettuato anche l'incapsulamento.
Questo metodo usato nelle coperture (detto anche sovracopertura), lascia le
lastre in cemento amianto al loro posto, ovviamente pre-trattate con un prodotto
incapsulante, e quindi si appoggia sopra un'altra copertura (in alluminio, in guaina
o con altri materiali idonei a tale intervento); l'installazione di tale sovracopertura
comporta in molti casi la foratura delle lastre in cemento amianto con conseguente
liberazione di fibre. Soluzione non definitiva e onerosa e quindi poco attuata.
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Incapsulamento
Il manufatto in cemento amianto - in genere lastre- è trattato in superficie con
sostanze di natura sintetica, che inglobano e bloccano le fibre di amianto nella
matrice cementizia per impedirne il rilascio nell'ambiente. La tecnica è utilizzata
preferibilmente su coperture ancora funzionali con superfici poco deteriorate e
dotate di buona resistenza meccanica. Le sostanze incapsulanti sono di due tipi:
impregnanti e ricoprenti.
Gli impregnanti penetrano nello strato superficiale e bloccano le fibre tra loro
fissandole alla matrice cementizia.
I prodotti ricoprenti formano sulla superficie delle lastre una membrana protettiva
abbastanza spessa che ostacola il distacco delle fibre e preserva la lastra
dall'azione di deterioramento degli agenti atmosferici. Questi prodotti sono spesso
miscelati con pigmenti e/o additivati con ulteriori sostanze che ne accrescono la
resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi ultravioletti.
L'operazione deve essere svolta in conformità al D.M. 06/09/1994 e al D.M.
20/08/1999 che, in allegato 2 riporta le indicazioni specifiche per questo tipo di
intervento.
I risultati più efficaci e duraturi nell'incapsulamento sono ottenuti in genere con
l'uso di entrambi i prodotti.
L’operazione naturalmente non elimina definitivamente l’amianto pertanto è
necessario che il proprietario il proprietario formalizzi un programma di controlli
periodici e di manutenzione nominando un Responsabile preposto alla sua
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applicazione
Esempio di incapsulamento
di copertura in Eternit
(solo nella parte
superiore):
1. Fissante
2. Rinforzante
3. Doppio passaggio di
trattamento incapsulante
con guaina liquida
4. Isolamento presagomato
5. Manto impermeabile
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Nel caso sia necessaria la rimozione il proprietario può:
Affidare l'attività ad una ditta autorizzata iscritta in categoria 10A o 10B
ai sensi della Del. 30.03.2004 dell'Albo Nazionale delle Imprese che
effettuano la gestione dei rifiuti. Il titolare della ditta che effettua l'intervento
predispone - a tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti e quella
di terzi - un piano di lavoro come previsto dalla normativa D. Lgs 81/08 e
lo presenta alla U.F. PISLL competente per territorio almeno 30 giorni
prima dell'esecuzione dei lavori.
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Operare in proprio, nel caso di piccole quantità.
In questo caso il lavoro deve essere svolto dal solo proprietario del manufatto in
quanto la presenza di altre persone fa scattare il D.Lgs 81/08 relativo alla tutela
della salute dei lavoratori. Nelle operazioni il proprietario deve operare nel rispetto
delle procedure che tutelano la salute della popolazione.
In particolare:
• i materiali devono essere rimossi interi e
solo in via eccezionale possono essere
sezionati;
• i manufatti devono essere bagnati
abbondantemente prima della loro
rimozione;
• è vietato l'uso di strumenti da taglio quali
seghe, flessibili, trapani ecc.; se necessario,
il materiale può essere sezionato con pochi
colpi di martello sul materiale bagnato già
insaccato o avvolto con teli di plastica;
• il materiale di risulta contenente amianto
ancora bagnato, deve essere coperto e
confinato con teli di materiale plastico e
smaltito correttamente secondo le
procedure descritte per lo smaltimento
rifiuti.
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Al termine della rimozione in proprio per lo smaltimento dei rifiuti il proprietario può
operare come segue:
• nei comuni dove è previsto il proprietario può, pagando una somma
predefinita, smaltire il materiale con la stessa ditta municipalizzata che
gestisce lo smaltimento dei rifiuti comunali. Richiedere preventivamente
informazioni alle medesime aziende.
• richiedere l'intervento di una ditta iscritta all'albo degli smaltitori per l'amianto
per il ritiro del rifiuto ed il trasporto dello stesso in discarica. La ditta incaricata
invia una notifica alla medicina del Lavoro della ASL competente per zona in
quanto comunque manipola l'amianto senza però eseguirne la rimozione. In
questo caso prima di confezionare il manufatto è preferibile richiede alla ditta
prescelta le modalità da seguire.
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