Date Agosto 2013 Titolo La Betoniera 04 2013 2.68 MB

Transcript

Date Agosto 2013 Titolo La Betoniera 04 2013 2.68 MB
01.1.a
01.1
centinaio d’anni. C’è grande attenzione su questi veri
e propri monumenti della natura, destinati ad essere
in futuro collocati stabilmente sistemandone
la gran parte in un parco cittadino molto frequentato
dai giovani. Altri verranno offerti a chi ne farà richiesta
purchè si impegni a non lucrarci sopra.
in primo piano
di Valda Miani
e Salvatore Picone
Il tratto prevede una galleria naturale di 800 metri
ed alcuni viadotti nell’area che si trova sotto la zona di
San Cataldo, la cittadina che fiancheggia Caltanissetta.
All’inizio del lotto si stanno svolgendo alcune attività
essenziali, come la realizzazione dei tombini scatolari per
il flusso delle acque reflue. Vicino si cominciano a vedere
le prime attività, le opere d’arte per la realizzazione
dello svincolo Delia - Serradifalco che collegherà il nuovo
percorso alla viabilità esistente. Incontriamo poi
le attività per la realizzazione della galleria artificiale
Rovetello di 280 metri ed il viadotto Giulfo di 795,
che attualmente si trova allo stadio delle fondazioni.
Empedocle 2,
un giorno in cantiere
01.1.a-b L’imbocco della
galleria Caltanissetta
dove opererà la Tbm.
Il panorama che fa da sfondo nel “viaggio” in
quella che sarà la nuova 640 è l’entroterra siciliano,
quello che va da Agrigento a Caltanissetta.
Un luogo che avrà una strada efficiente
e ammodernata, sicura e al passo coi tempi. Siamo
a Caltanissetta, nel secondo lotto della “Agrigento
– Caltanissetta”. L’itinerario non può che iniziare
all’imbocco della galleria in cui opererà la Tbm.
si sta lavorando alacremente. A spiegarci le attuali
lavorazioni all’imbocco della galleria è Guerino Fiumara,
Rino, il capo cantiere. I lavori attuali in questa zona
sono funzionali alla galleria: pali e tiranti per sostenere
le enormi spinte che i pali subiranno quando la macchina
entrerà in funzione. È pronto il piazzale dove è stato
montato il carro ponte e dove una trentina di operai
stanno lavorando alle varie attività.
C’è grande attesa per l’arrivo della fresa.
Del resto, la galleria e la macchina saranno
i veri protagonisti del lotto, anche se ogni tratto
ha le proprie specifiche lavorazioni.
Ci spostiamo all’inizio del cantiere, dalla parte
di Agrigento, quella che si collega al primo Macrolotto.
Al momento della nostra visita gli ulivi secolari
recentemente spostati (in attesa di una sistemazione
definitiva) sembrano ricevere molta attenzione.
Li andiamo a vedere, si trovano su alcuni terrazzamenti
e i primi che incontriamo sono quelli con la A,
che campeggia sui poderosi tronchi a segnalare i 6-700
anni di vita. Più in alto gli ulivi B, giovincelli di qualche
A guidarci lungo la SS 640 nel nuovo tratto della
“Empedocle 2” è Guglielmo Alestra, il capo cantiere.
La sensazione che si coglie è di grande fermento
(sono 55 gli ingressi nei vari cantieri) ed in ogni tratto
Lungo l’itinerario ci ritroviamo in una necropoli dell’età
del bronzo (3.000 a.C.) e presso un muro di epoca
ellenistica (500 a.C) sono i due siti archeologici
ai quali stanno lavorando esperti della Soprintendenza.
Raggiungiamo lo svincolo Delia - Sommatino, l’imbocco
della galleria Papazzo, le fondazioni del viadotto
Fosso Mumia e la galleria artificiale San Cataldo.
Si comincia a vedere Caltanissetta mentre ci avviciniamo
ai viadotti Busita 1 e 2 che al termine dei lavori
diventeranno rampe di accesso alla città. La nostra visita
si conclude al Busita 3, area dalla quale è visibile la parte
di montagna da cui uscirà la galleria scavata dalla Tbm.
L’obiettivo dei lavori, come tiene a precisare il project
manager Pierfrancesco Paglini, è quello di realizzare
un’opera pubblica nei tempi, con qualità, sicurezza
e rispetto delle regole.
01.2
01.1.b
in primo piano
di S. P.
Una Tbm unica nel suo
genere
La galleria Caltanissetta è sicuramente l’opera
più importante, il cui scavo sarà realizzato
da una fresa unica nel suo genere.
Chiediamo a Mario Liti, responsabile tecnico
di Empedocle 2, quando inizieremo a vedere
la macchina all’opera.
La fresa che scaverà sotto la collina di Sant’Elia è, per
dimensioni, la seconda che abbia mai scavato in Italia.
La Tbm è del tipo EPB (Earth Pressure Balance)
ovvero realizza l’equilibrio al fronte tramite lo stesso
materiale scavato che viene mantenuto in pressione
dalla macchina. I terreni che attraverseremo sono
sostanzialmente marne ed argille sature, oltre
ad un tratto di calcari fratturati anch’essi saturi d’acqua.
La parte anteriore della macchina (quella destinata
allo scavo vero e proprio) è composta da 3 parti
fondamentali: la testa fresante, lo scudo ed un
estrattore di terreno a coclea. Lo scudo, in particolare,
che garantisce la sicurezza in fase di scavo permettendo
p.03 la Betoniera
la rimozione del terreno (smarino) e la messa in opera
del rivestimento, ha un diametro pari a 15.08 m (più
o meno un palazzo di 5 piani..) e la lunghezza
complessiva del convoglio che entrerà dentro la collina
è di circa 115 m. La macchina sarà alimentata da motori
elettrici di potenza media complessiva pari a 8 MW
(circa la potenza elettrica necessaria per alimentare
ad un piccolo paese) e porrà in opera un rivestimento
in calcestruzzo armato, prefabbricato, di forma anulare,
composto da 8 conci più una chiave. Il peso di ciascun
concio che compone l’anello di rivestimento è di circa
15.5 tonnellate, ed ogni concio ha uno sviluppo medio
di circa 5.5 m ed uno spessore di 60 cm. La macchina
è progettata ipotizzando una copertura massima
di terreno gravante sulla testa di taglio di 150 m ed
è in grado di garantire l’equilibrio al fronte applicando
una contropressione sino a 6 bar; lo scudo è calcolato
per resistere a pressioni eccezionali fino a 7.5bar.
La macchina, smontata in innumerevoli pezzi, arriverà
01.2.b
dalla Francia, via nave, al porto di Porto Empedocle e,
via terra, con trasporti eccezionali, raggiungerà
Contrada Bigini a Caltanissetta; qui sarà assemblata
definitivamente. I primi pezzi della macchina sono
arrivati a fine luglio e il trasporto del pezzo più pesante
(circa 270 tonnellate), il cuscinetto, avverrà entro
la fine dell’estate. La macchina sarà in configurazione
“ready to bore” entro il prossimo novembre e quindi
inizieremo lo scavo entro fine anno.
Hai accennato alle caratteristiche geologiche
dei terreni che attraverserete ed al fatto che in essi
vi sia presenza d’acqua, ci spieghi? Le numerose
campagne geologiche che abbiamo intrapreso durante
la fase di progettazione esecutiva ci hanno permesso di
avere una rappresentazione sostanzialmente affidabile
dei materiali che attraverseremo, sia da un punto
di vista del comportamento meccanico del terreno
che da quello idrogeologico. Abbiamo infatti riscontrato
una falda con elevato battente gravante sulla galleria
e zone di elevata permeabilità idraulica.
Idrogeologicamente infatti, da un punto di vista
01.3
generale, abbiamo una successione di zone di natura
argillosa con permeabilità molto bassa e zone di natura
calcarea e gessosa aventi una permeabilità elevata.
Peraltro nella zona mediana del cavo di galleria
incontriamo una banco a prevalenza calcarenitica con
permeabilità medio-alta e sede di una falda in pressione.
I calcari saturi suddetti si riscontrano, più o meno,
nella zona sottostante la contrada di “Fontanelle” della
collina di Sant’Elia. In tale settore il colmo della galleria
è posto a circa 90 m di profondità ed è affermabile che
sul cavo, in quel punto, insista una falda in pressione
con spessore di potenziale di 60-70 m. Appare evidente
quindi come le condizioni geologiche ed idrogeologiche
nelle quali ci troviamo ad operare, unitamente
al diametro della fresa, rendano la galleria Caltanissetta
estremamente impegnativa. È quindi opportuno
precisare che abbiamo messo a punto un complesso
sistema di monitoraggio “in continuo” sia dalla
macchina durante tutto lo scavo che da piano
campagna, in modo da verificare tutte le previsioni
progettuali minimizzando quindi i rischi “insiti”
in un opera di questa portata.
01.3.a
in primo piano
di Alfredo Fioretti
Nel nuovo cantiere seminario
sulla legislazione antimafia
Il seminario di aggiornamento e approfondimento
sulla legislazione antimafia e sui protocolli
di legalità svoltosi il 25 giugno scorso presso
il campo base della “Empedocle 2” non
è un appuntamento formale da annoverarsi
semplicemente tra le attività concordate con
l’Università di Palermo - Dems ovvero da annotarsi
nei documenti della formazione del personale.
Cmc, strade per la legalità
Strade per la legalità, un cantiere sempre aperto
Focus sulla normativa antimafia, prevenzione e gestione cantieri
22 agosto ore 15,30 Meeting Rimini
Area Agorà “Lavori in corso” Padiglione A3 - Rimini Fiera
Partecipano
Prof. Giovanni Fiandaca Ordinario di Diritto Penale
Università di Palermo, Presidente Commissione
sulla criminalità organizzata presso il Ministero della Giustizia
Dott. Piergiorgio Morosini Giudice Tribunale di Palermo
Dott. Michele Prestipino Procuratore Aggiunto
Tribunale Reggio Calabria
Dott. Dario Foschini Amministratore Delegato Cmc
Coordina
Felice Cavallaro Corriere della Sera
01.3.b
p.04 la Betoniera
Esso deve essere intesto, piuttosto, come un ulteriore
segno tangibile della chiara volontà dell’azienda Cmc
di voler tenere viva l’attenzione sul tema della legalità,
anche nei confronti di tutti coloro che quotidianamente
si trovano a “maneggiare” nel concreto la materia.
Cmc, ormai da molto tempo, sta profondendo impegno
e risorse per il continuo aggiornamento ed
adeguamento delle proprie strutture all’evoluzione
01.3.c
della normativa in tema di antimafia ed all’applicazione
dei Protocolli di Legalità, strumenti, quest’ultimi,
che hanno visto una genesi evolutiva complessa:
basti rammentare la formulazione di uno tra i primi
Protocolli, applicato sulla Salerno-Reggio Calabria,
che Cmc, in qualità di General Contractor, affrontò
con spirito pioneristico e senso del dovere
per il rispetto di una normativa così importante
per l’ordinamento italiano ottenendo, peraltro,
notevoli risultati e riconoscimenti.
Personalmente, quindi, ritengo importante cogliere lo
stesso spirito e volontà di allora, nella nostra Cooperativa,
in tutte le attività ed iniziative che sta promuovendo
e che ha programmato per il prosieguo, anche
al fine di accrescere sempre più, in ciascuno di noi,
la coscienza e consapevolezza che ognuno di noi deve
mantenere nel proprio operato anche per questi aspetti.
01.4
01.4.a
in primo piano
di V. M.
Legalità: un cantiere
sempre aperto
01.2.b Da sinistra: Pierfrancesco
Paglini, project manager
Intervista al prof. Visconti, docente di Legislazione
antimafia nell’Università di Palermo.
e Mario Liti, responsabile tecnico
del cantiere Empedocle 2.
01.3.b Il terrazzamento
dove sono stati spostati gli ulivi.
01.3.c Lavorazioni lungo
la culla della galleria
Caltanissetta.
01.3.a Alfredo Fioretti.
01.4.a Opere in corso lungo
la Empedocle 2.
01.4.b Il professor Visconti
mentre parla all’incontro
sui temi della legalità.
Il 25 giugno scorso si è svolta nei cantieri della SS 640
un’intensa attività formativa sui temi della legalità e in
particolare della prevenzione delle infiltrazioni mafiose,
promossa dai vertici aziendali di Empedocle 1 e 2
in collaborazione con il Dipartimento D.E.M.S.
dell’Università di Palermo. L’iniziativa ha costituito
un’ulteriore tappa del percorso recentemente avviato
in Sicilia con l’Università di Palermo al fine non soltanto
di monitorare ed eventualmente migliorare le procedure
aziendali sul versante della sicurezza contro i tentativi
di condizionamento criminale, ma anche di allestire
una sorta di laboratorio di ricerca “a cielo aperto”
che consenta di mettere a fuoco sia i punti di forza
sia le criticità del sistema di norme che attualmente
regola le misure antimafia nell’ambito dei lavori pubblici.
Ne parliamo con il prof. Costantino Visconti, docente
di Legislazione antimafia nell’Università di Palermo
e coordinatore del gruppo di studiosi ed esperti
che hanno partecipato all’ultimo incontro e che
da diversi mesi sono impegnati in queste attività.
Professore, anzitutto ci lasci dire che è stato
un bel colpo d’occhio vedere una così folta squadra
di studiosi e docenti universitari impegnati
in cantiere ad analizzare e spiegare al nostro
personale temi tanto importanti. Anche per noi
è stato molto interessante misurarci con gli operatori,
per dir così, in carne e ossa di un circuito produttivo che
devi fare i conti con un sistema di regole molto
complesso e diversificato come quello attualmente
vigente in materia di lavori pubblici e prevenzione
antimafia. Non a caso abbiamo accolto l’invito a tenere
queste lezioni presentandoci in cantiere in forze:
una squadra pluridisciplinare al cui interno interagiscono
due anime, quella dei giuristi (penalisti, amministrativisti
e civilisti) e quella degli aziendalisti. Da questo punto
di vista, già la sola idea di mettere insieme
sinergicamente la voglia di una grande impresa di tenere
il passo su tale fronte e l’interesse dell’Università
pubblica a condurre ricerche e interventi formativi
sul campo costituisce un elemento di innovazione
significativo: non credo vi siano altri esempi in Italia.
Partiamo da qui: perché occorrono tante
competenze in questo campo? Guardi, se prendiamo
le mosse dalla storica legge Rognoni-La Torre del 1982
quale esordio della legislazione antimafia, oggi dopo più
di trent’anni dobbiamo prendere atto che gli interventi
via via succedutisi hanno creato una rete normativa
estremamente variegata che nel perseguire
l’irrinunciabile obbiettivo di chiudere ogni varco alla
penetrazione mafiosa nell’economia incide su diversi
settori dell’ordinamento: dal codice penale al codice
dei contratti pubblici, passando per il nuovo codice
antimafia varato nel 2011. Se a ciò aggiungiamo un
coacervo di leggi e disposizioni non sempre coordinate
01.4.b
che regolano specifici aspetti nonché un’incessante
produzione regolamentare di fonte non legislativa,
ci si rende conto che è indispensabile sia coltivare un
approccio multidisciplinare dal punto di vista giuridico
in grado di cogliere i diversi aspetti della disciplina,
sia attrezzarsi culturalmente per saggiarne i risvolti
sul piano prettamente aziendalistico e in questo senso
elaborare soluzioni di tipo organizzatorio che
consentano all’impresa di non trovarsi impreparata
alla sfida della prevenzione antimafia.
Lei parla di “sfida” sul terreno della prevenzione
antimafia: ma fino a che punto le aziende – e
quelle operanti nel settore delle opere pubbliche in
particolare – hanno gli strumenti per raccoglierla?
Di fatto negli ultimi anni si è progressivamente
consolidato un indirizzo di fondo che punta sulla
collaborazione tra pubblico e privato per innalzare il più
possibile la soglia di guardia rispetto alle contaminazioni
mafiose. Forme di collaborazione che qualcuno
di noi definisce “prevenzione partecipata” proprio per
sottolineare che si tratta di un’inedita ridistribuzione
di funzioni e responsabilità: dalle agenzie statali di law
and enforcement - a cui nel passato erano riservate
esclusivamente tali attività -, agli attori imprenditoriali
privati che oggi sono chiamati ad assumere un ruolo
pro-attivo nel comune obbiettivo di evitare le infiltrazioni
e i condizionamenti della criminalità organizzata nelle
attività economiche. In questo quadro spiccano tre aree
fortemente interconnesse e talora sovrapponibili in cui
le aziende possono e devono intervenire dotandosi di
strumenti adeguati: i modelli di organizzazione previsti
dalla disciplina delle responsabilità da reato degli enti
(dlgs. 231/2001); l’elaborazione e l’attuazione di piani
e misure di prevenzione da parte dell’aggiudicatore e del
contraente generale secondo quanto previsto dall’art.
176 del codice dei contratti pubblici; le procedure
organizzative interne all’azienda per l’applicazione
dei Protocolli di legalità stipulati con le Prefetture
con particolare riferimento al controllo preventivo della
“filiera” delle imprese coinvolte a vario titolo nel ciclo
produttivo mediante la documentazione antimafia.
In generale, a che punto siamo su questi tre livelli
di intervento? Direi che il bicchiere possiamo vederlo,
a seconda dell’angolazione prescelta, mezzo pieno
o mezzo vuoto. Se teniamo conto che si tratta in gran
parte di strumenti di conio relativamente recente,
possiamo osservare che sia gli apparati statali sia il
sistema delle aziende stanno compiendo sforzi rilevanti seppur a macchia di leopardo avuto riguardo all’intero
territorio nazionale - per adeguare progressivamente
il proprio modo di agire e di programmare le attività
a queste forme di collaborazione tra pubblico e privato
nel campo della prevenzione antimafia. Se guardiamo
al concreto svilupparsi delle dinamiche collaborative
soprattutto nel settore delle grandi opere, possiamo
al contempo osservare che la complessa stratificazione
di norme, disposizioni e regole di varia fonte a cui
occorre far riferimento determina contesti specifici
non di rado di difficile interpretazione e operabilità, con
il rischio che il meccanismo collaborativo vada incontro
a gravosi inceppamenti.
Più in particolare, su quali aspetti ritiene che
occorra assumere ulteriori iniziative? Iniziando
dal mondo delle imprese, credo che bisognerebbe
concentrare l’attenzione soprattutto su due aspetti
interconnessi. Anzitutto, porrei al primo punto
dell’agenda una questione “culturale”, ossia favorire
un mutamento di prospettiva tra gli operatori economici
nel modo di percepire le regole antimafia: non più
l’imposizione “esterna” di un aggravio aggiuntivo
rispetto al già pesante fardello di adempimenti
e prescrizioni legali che vincolano le attività d’impresa,
bensì una preziosa opportunità per ripensare al proprio
modo di lavorare secondo una prospettiva volta
a rendere il valore etico della lotta alle mafie, troppo
spesso astratto, un valore aggiunto concreto in grado
di favorire un miglioramento dei risultati aziendali.
In secondo luogo e conseguentemente, chiederei alle
imprese di investire di più nella compliance aziendale
e in special modo sulla realizzazione dei modelli di
organizzazione, gestione e controllo previsti dalla legge
231/2001: abbandonare, quindi, la purtroppo diffusa
concezione di tali modelli quale mero adempimento
formale, e piuttosto farli diventare il terreno privilegiato
su cui scommettere per dotarsi di procedure efficienti
ed efficaci sul duplice versante, inteso quale unicum,
della legalità e delle performance aziendali. Sul versante,
invece, delle responsabilità pubbliche, ritengo che
bisognerebbe incoraggiare la prosecuzione del tentativo
legislativo di razionalizzazione della normativa che
è stato avviato con l’introduzione del Codice antimafia
nel settembre 2011, sia pure tra luci e ombre. La prima
necessità, infatti, è quella di stabilizzare un quadro certo
di regole anche mediante misure di semplificazione
che, senza ridurre la funzione preventiva del sistema,
lo rendano però il meno macchinoso possibile.
In secondo luogo, andrebbero incrementate
le opportunità di dialogo tra autorità pubbliche
e operatori in modo da promuovere quella è che stata
autorevolmente definita la capacità di self clearing
delle stesse aziende, riservando così ai casi più gravi
l’intervento autoritativo dello Stato.
Insomma, molta carne al fuoco: dall’esperienza
che stiamo vivendo nella realizzazione dei lavori
tra Agrigento e Caltanissetta cosa vi aspettate?
L’impegno è di lavorare non soltanto per dare
un contributo agli sforzi che le società di scopo operanti
nel territorio stanno compiendo al fine di innalzare il
più possibile il livello di efficienza aziendale nel prevenire
infiltrazioni e condizionamenti criminali, ma anche
per trarre elementi di riflessione utili sia nell’ottica
dell’elaborazione di prototipi organizzativi generalizzabili
nel campo dei lavori pubblici sia nella prospettiva
di migliorare il sistema di regole attualmente vigenti.
2 nuovi appalti in Sicilia
Il 17 giugno c’è stato l’affidamento dei lavori di
adeguamento ai requisiti di legge dell’Ospedale
Ajello di Mazara del Vallo. L’appalto è stato
aggiudicato al Conscoop di Forlì, che ha indicato
come cooperative assegnatarie Cmc e Ceif, con
una quota rispettivamente dell’86,4% e del 13,6%.
L’importo complessivo è di € 22.002.583,85.
Il lavoro verrà svolto per l’Azienda Sanitaria di Trapani.
Firmato nelle scorse settimane anche un nuovo
contratto per la progettazione e l’esecuzione delle
opere di completamento dell’hangar per la
manutenzione dei velivoli Atlantic presso l’aeroporto
di Sigonella. L’ammontare complessivo del contratto
è di circa 6 milioni di euro.
p.05 la Betoniera
02
02.a
02.b
approfondimento
di Cristiana Bolognesi
Contratti, logistica e legalità:
le 3 anime del Servizio Approvvigionamenti
02.a-b.d Contratti e logistica,
due attività del SA.
02.c Claudio Saccomandi.
Claudio Saccomandi è dallo scorso mese di ottobre
il responsabile del Servizio Approvvigionamenti.
Già responsabile dei Servizi Tecnici e direttore
tecnico dell’Area Sud, negli ultimi 10 anni ha girato
l’Italia: prima come direttore tecnico alla SalernoReggio Calabria, poi, dal 2005, come responsabile
del coordinamento della Direzione Lavori
al Passante di Mestre, e, infine, all’Eurolink con
sede a Milano come direttore tecnico per Cmc.
02.c
Finalmente sei tornato nella “tua” Ravenna
ad occuparti di un servizio nuovo, qual è la tua
impressione? L’impatto è stato buono fin da subito,
l’esperienza in cantiere si è rivelata importantissima
e comunque ho trovato un ufficio già ben
organizzato e strutturato.
Come funziona il servizio e quali sono le criticità
riscontrate? Il servizio ha, sulla base di una procedura
specifica di Qualità che descrive il chi fa/che cosa,
il compito principale di garantire la formalizzazione
di contratti di fornitura, di subappalto o di prestazione
generica partendo da una RDA (Richiesta di
Approvvigionamento), redatta dal cantiere o dai servizi.
Per cantiere si intendono sia le commesse dirette Cmc
che le numerose Consortili per le quali la funzione
acquisti è demandata a Cmc. Una volta ricevuta la RDA,
parte il “processo di approvvigionamento” che ha come
punti fondamentali il contatto con i fornitori esterni,
la richiesta di offerta e la redazione di una tabulazione
sulla base di una vendor list; segue una trattativa finale
che porta alla scelta del fornitore di concerto con
il cantiere/servizio. Dopodiché viene redatto il contratto,
di cui ci occupiamo sempre noi. Le criticità maggiori
di questo processo riguardano i tempi che, sia dal punto
di vista esterno (commessa) che interno (buyers), sono
legati alle rispettive performance ed a elementi terzi
anch’essi migliorabili, come l’ammodernamento degli
strumenti della procedura (ad esempio la disponibilità
di moduli RDA in formato elettronico).
Colonna portante della gestione di questa attività
è la piattaforma informatica denominata Easy Buy, frutto
del lavoro di implementazione in house svolto dai mie
predecessori Pompeo Bortolussi e Stefano Di Stefano.
A dire il vero le piattaforme sono due, Easy-buy Italia
dedicata alle commesse in Italia e Easy-buy estero,
dedicate a quelle che operano all’estero. Le piattaforme
consentono ai buyers di uniformare il proprio lavoro
alle procedure di acquisto, accedendo agli elementi
fondamentali di una banca dati comune.
Nonostante la piattaforma Easy-buy sia stata sviluppata
in tempi non recenti, il giudizio degli utilizzatori
è positivo. Inoltre sono allo studio aggiornamenti
02.d
che si spera possano aumentarne la funzionalità.
Quali sono le altre attività del Servizio? In sede
di redazione del contratto ci occupiamo di richiedere
la documentazione utile alle richieste di autorizzazione
ai committenti, comprese, ove necessario, quelle
per garantire il rispetto delle Norme antimafia e dei
Protocolli di Legalità. Questa attività si è rivelata,
soprattutto negli ultimi tempi, particolarmente gravosa.
Ad essa sono dedicate a tempo pieno 3 persone
che si occupano quasi esclusivamente di autorizzazioni
e legalità, e cioè delle pratiche (come la richiesta
e gestione dei documenti a fini autorizzativi,
l’implementazione delle regole e l’aggiornamento
delle condizioni contrattuali, l’inoltro delle richieste
di autorizzazione), relative, per quanto riguarda SA,
ai contratti primi, ovvero stipulati direttamente
da Cmc o dalle consortili per le quali Cmc si occupa
delle attività di acquisto, nei confronti del primo
fornitore o subappaltatore.
Per la filiera più bassa, cioè l’attività dei “fornitori
dei fornitori”, intervengono i referenti dei cantieri
(che al momento sono coordinati da Roberto Ravaioli)
e che comunque sono in contatto strettissimo con noi
anche attraverso la piattaforma Easy-buy.
È una attività importantissima, ma che rappresenta
un onere non indifferente dal punto di vista dei costi;
tuttavia si auspica a breve un riconoscimento, da parte
dei committenti pubblici, dei costi dell’attività
di prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Infine, all’interno del Servizio Approvvigionamenti
opera il Servizio Logistica Integrata, che si occupa
sostanzialmente del tracciamento e della gestione
del processo logistico di trasporto e conferimento
al cantiere di materiali, ricambi, componenti, macchine
e attrezzature principalmente indirizzati alle commesse
estere. Questa attività richiede a volte il coinvolgimento
di una figura in site che segue la gestione dei trasporti,
i rapporti con gli spedizionieri e le dogane sotto
il coordinamento del SLI di sede.
Quali sono i rapporti del SA con le commesse
estere? Finché si tratta di acquisti locali o entro certi
importi, il cantiere e/o la divisione estero, è quasi
indipendente. Nel momento in cui invece venga
ravvisata la necessità di uscire dal Paese in cui si opera
e soprattutto per gli acquisti di mole (come grandi
quantità di ferro o cemento), ovvero quando si rende
necessario rivolgersi a fornitori italiani o di paesi terzi,
la commessa estera emette una RDA indirizzata
a noi che quindi seguiamo il processo di acquisto
e la formalizzazione del contratto.
Tieni conto che oggi quasi tutte le commesse estere
sono collegate alla piattaforma Easy Buy estero, che,
però, opera in maniera distinta da quella italiana.
In futuro credo si dovrà tentare un “riavvicinamento”
tra le due piattaforme (Easy-buy Italia e Easy-buy estero),
nell’ottica di una ottimizzazione e di un migliore
utilizzo delle risorse.
Mi dai un po’ di numeri del Servizio? Nel 2012 il SA
ha emesso circa 10 mila 500 ordini; di questi circa un
decimo sono stati emessi in funzione dei cantieri italiani,
9 mila per l’estero; gli ordini per l’estero sono molto più
numerosi, ma di importo inferiore poiché riguardano per
la maggior parte l’acquisto di ricambi per attrezzature
e macchine operanti all’estero, prodotti non reperibili sul
mercato locale. Ovviamente il valore degli ordini italiani,
presi singolarmente, è molto maggiore. Oggi abbiamo
una anagrafica dei nostri fornitori immensa, che include
10 anni di dati e contatti per tutte le classi merceologiche.
Al momento dipendenti dal Servizio vi sono 23 persone
compresi 2 buyer senior che operano in cantiere;
l’anzianità di lavoro media nel Servizio è 22 anni mentre
i buyer hanno un’età media di 48 anni. Il personale
è quindi di grande esperienza, ma, dall’altro lato,
non posso nascondere che uno dei problemi
che dovremo affrontare nel breve/medio periodo sarà
proprio un ricambio generazionale.
p.06 la Betoniera
03
03.a
cooperazione
di Mara Cavallari
Ripartiamo... da
Legacoop Romagna
03.a Un momento
dell’assemblea di Legacoop.
03.b Elio Gasperoni.
Si è tenuta sabato 12 luglio l’Assemblea di
Legacoop Ravenna. “Ripartiamo! Idee e progetti
per un’economia giusta” il tema al centro
dell’incontro.
Annunciata la nascita di Legacoop Romagna,
prevista per il primo gennaio 2014.
«Chi ci conosce – ha esordito Elio Gasperoni, presidente
di Legacoop Ravenna, nella sua relazione – sa bene che
la cooperazione non si scoraggia di fronte alle difficoltà,
che sappiamo resistere e che manteniamo
caparbiamente viva la fiducia in un futuro che vogliamo
più giusto e più equo.
Il movimento cooperativo rivendica politiche forti
e innovative, un’idea di sviluppo che superi i limiti di un
rigorismo senza prospettive, ma senza tornare all’epoca
della spesa pubblica allegra. Non abbiamo molto tempo:
occorre una crescita fondata su riduzione del debito
pubblico, contenimento della spesa corrente favorendo
quella per investimenti in infrastrutture, una politica
fiscale che premi i redditi da impresa e da lavoro,
una ristrutturazione della pubblica amministrazione.
E anche una nuova vicinanza alla cultura d’impresa:
perché il lavoro si crea solo se le aziende restano sul
mercato e possono godere di un ambiente favorevole
alla crescita. Le imprese non sono un incidente
della storia. Al contrario, sono il motore dello sviluppo».
In merito a cosa dovranno fare le associate a Legacoop
nel prossimo futuro per potere ripartire, Elio Gasperoni
ha sottolineato che «la crisi e la competizione in atto
impongono un rafforzamento patrimoniale e uno sforzo
aggregativo che ci permetta di essere presenti nel
mercato con maggior forza organizzativa e finanziaria.
Nella Conferenza programmatica di Legacoop
proporremo ai cooperatori, alle Istituzioni e alle parti
sociali i progetti che riteniamo essenziali per la crescita
della nostra provincia e della nostra regione e per
formulare proposte capaci di superare le incrostazioni
e le rendite di posizione che per troppo tempo hanno
bloccato lo sviluppo del Paese».
A parere del Presidente di Legacoop Ravenna un punto
di forza per il rilancio dell’economia cooperativa
del nostro territorio è il progetto Legacoop Romagna.
«La profondità della crisi che stiamo attraversando
impone alla nostra associazione di migliorare la qualità
della rappresentanza sindacale, rendendola più aderente
alle trasformazioni del sistema territoriale e dell’assetto
imprenditoriale e istituzionale. Molte cooperative
associate hanno dimensioni e interessi che trascendono
il mero confine provinciale. È indispensabile una
moderna struttura di rappresentanza che offra servizi
sempre più qualificati e un sostegno sindacale capace
di coprire ambiti non locali. È per questo motivo
che gli organismi dirigenti delle Leghe della provincia
di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno lanciato
il progetto di costituzione di Legacoop Romagna,
che si concretizzerà a partire dal primo gennaio 2014.
La nuova Associazione sarà rappresentata da un unico
Presidente e riunificherà le tecnostrutture esistenti,
dotandosi di una direzione unitaria e di responsabili
settoriali, la cui operatività sarà interprovinciale».
Dopo l’intervento del presidente di Legacoop Ravenna,
si è svolta una tavola rotonda, coordinata dal
vicedirettore del Tg3 Giuliano Giubilei, a cui hanno
partecipato, oltre allo stesso Gasperoni, il Presidente
della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, il Capo
Economista di Nomisma Sergio De Nardis e il presidente
di Legacoop Emilia-Romagna Paolo Cattabiani.
Il Presidente della Regione, Vasco Errani, dopo avere
illustrato quali investimenti l’ente ha in previsione
di effettuare, soprattutto nel campo delle infrastrutture,
ha insistito sulla necessità di «costruire un nuovo patto
sociale, che sia basato su un nuovo modo di operare
della pubblica amministrazione e su una nuova
responsabilità fiscale. Inoltre, va riattivato il circuito
virtuoso degli investimenti: la flessibilità che abbiamo
ottenuto dopo avere rispettato le indicazioni
dell’Unione europea va ‘spesa’, ma per favorire il credito
alle imprese. È venuto anche il momento di puntare
su alcuni settori trainanti per il futuro: penso
alle scienze della vita, alle nanotecnologie, al settore
della biomedicina».
Dal canto suo, il Presidente regionale di Legacoop,
Paolo Cattabiani, partendo dal dato che segnala
un calo vistoso dei fatturati in alcuni settori e dalla
consapevolezza che si sono verificati cambiamenti
irreversibili nelle logiche dei mercati, ha posto l’accento
sull’esigenza che il sistema Legacoop capisca come
misurarsi con la nuova situazione. «Ci sono cose che
dobbiamo fare noi: dobbiamo approfittare di questo
passaggio, che è molto stretto, per procedere
a integrazioni, selezioni, accorpamenti al fine di
riposizionarci. In sintesi, dobbiamo riorganizzare le forze
che ci sono per costruire qualcosa di nuovo: abbiamo
le intelligenze per farlo». Cattabiani ha anche affrontato
uno dei temi più importanti tra quelli che vedono
impegnato il sistema Legacoop, il nuovo welfare. «In un
momento in cui c’è una domanda crescente di servizi
e risorse calanti possiamo trovare il modo di allargare
le maglie del welfare e impedire che aumenti la fascia
03.b
degli ‘esclusi’. Penso che serva una ‘mutua dei cittadini’,
che fornisca risposte in alcuni servizi ai quali il pubblico
fa fatica a dare risposte, come per esempio le cure
specialistiche o quelle odontoiatriche.
Questo si può fare grazie al metodo dello scambio
mutualistico: e qui noi possiamo mettere in campo
un’offerta di qualità come quella di Unipol».
Sergio De Nardis, Capo Economista di Nomisma,
ha sintetizzato gli scenari economici del nostro paese
e su quali saranno le forze in campo: «ho fiducia sulla
capacità competitiva della manifattura, anche se siamo
ancora assenti su alcuni settori strategici e nuovi.
Ma è importante avere il coraggio di fare un salto
di competitività ed efficienza, anche in quei settori
che non sono sottoposti a concorrenza diretta».
Il Presidente di Legacoop Ravenna, Elio Gasperoni,
dal canto suo ha ripreso alcuni temi della sua relazione,
soffermandosi sui progetti strategici: «Tra le priorità
progettuali dobbiamo avere come intercettare
le merci nel porto di Ravenna, capire come si sta
sviluppando il settore delle costruzioni, creando aziende
con un dimensionamento credibile sia per le opere
pubbliche nazionali che per il mercato internazionale,
e individuare in che modo la cooperazione di domani
riuscirà a finanziarsi».
Firmato un nuovo
Protocollo di Legalità
a Savona
Dopo la Sicilia, l’Expo e il cantiere della Tav,
Cmc sottoscrive un nuovo Protocollo di legalità
anche nell’ambito dell’appalto per la realizzazione
dell’Aurelia bis a Savona.
Il Protocollo, firmato nei giorni scorsi per Cmc
dall’Ing. Roberto Leonardi, prevede un articolato
molto impegnativo con scrupolose verifiche
antimafia sui contratti e sugli affidamenti a partire
da 50 mila euro ad esclusione delle materie
“sensibili” che non hanno invece limiti di importo.
Altra novità che si segnala è l’istituzione di
una cabina di regia presso la Prefettura che avrà
lo scopo di effettuare, con incontri programmati,
un monitoraggio complessivo ed un confronto
tra tutte le parti interessate.
Il Protocollo prevede, anche, l’istituzione di un
tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera
impegnati nell’opera con il compito di verificare
le modalità di assunzione nei cantieri.
Il cantiere di Savona è impegnato nella
realizzazione della variante alla strada statale 1
Aurelia , nel tratto tra Savona e Albisola Superiore,
lavori inseriti negli interventi sulla viabilità
di accesso all’ Hub portuale di Savona.
La variante ha origine nel Comune di Albisola
Superiore, in corrispondenza del torrente
Sansobbia e si sviluppa per una lunghezza di 5,2
km, sino all’ innesto con Corso Ricci, nel Comune
di Savona, con una successione continua
di gallerie e viadotti.
Le gallerie verranno scavate per mezzo di una
fresa del diametro di 13,50 metri che è già arrivata
nei mesi scorsi in cantiere.
L’ intervento è eseguito dall’Associazione
Temporanea di Imprese formata da Cmc
(capogruppo con il 51% delle quote) ed Itinera,
per un ammontare complessivo di 132 milioni.
p.07 la Betoniera
04
04.a
personale
di Nadia Scantamburlo
Giovani manager crescono
Piccola rivoluzione
a Ravenna e Cervia
nei parcheggi
a pagamento
Azimut, la società che gestisce, fra le altre cose,
il servizio di parcheggio a pagamento, ha attivato
nelle settimane scorse, il pagamento con carta
di credito sui parcometri presenti nelle piazze
principali di Ravenna (piazza Kennedy,
largo Firenze, piazza Mameli, piazza Baracca,
piazza della Resistenza) e Cervia (zona tariffaria
“rossa” a Milano Marittima).
L’attivazione della carta di credito verrà estesa
progressivamente sul resto dei parcometri
entro qualche mese.
Ravenna e Cervia diventano così il primo esempio
di rete di parcometri integralmente dotata
di sistema di pagamento con carta di credito.
In Italia tale sistema è presente a Milano e solo
in alcune altre città con pochi esemplari.
L’utilizzo della carta di credito non comporta
pagamento di alcuna commissione da parte
dell’utente, che paga quindi unicamente
la tariffa della sosta. Le commissioni bancarie
sono infatti a totale carico di Azimut.
Viene accettato il più ampio ventaglio di carte
(Visa, Mastercard, Circuito Maestro, Circuito
Moneta), offrendo così all’utenza, anche
turistica, la massima facilità di accesso.
Dal punto di vista pratico, l’utente non deve
digitare alcun codice: la carta viene inserita
nell’apposita fessura sul fronte del parcometro,
e ad ogni pressione del tasto “azzurro”
sul display si potranno verificare l’ importo
ed il tempo acquistato.
Premendo il tasto “rosso”, l’operazione potrà
essere preventivamente annullata.
Digitando invece il tasto “verde,” l’operazione
verrà avviata. Sul display apparirà l’indicazione
della connessione con l’istituto di credito,
al termine della quale la carta di credito verrà
estratta e sarà emesso automaticamente
il biglietto. Il parcometro emette anche la ricevuta
della transazione bancaria.
Un sistema semplice, sicuro, garantito dal sistema
bancario, senza alcun costo aggiuntivo
per l’utente.
Con questa importante innovazione, che apre
la strada ad un concetto di parcometro che evolve
a “contact-point” in grado in futuro di fornire
un’ampia tipologia di servizi che si potranno
abilitare (dalle ricariche dei biglietti dell’autobus,
al pagamento delle sanzioni, delle bollette, dei
permessi ZTL occasionali), Azimut concretizza il
suo impegno per il miglioramento qualitativo delle
prestazioni fornite e la ricerca di nuove procedure
che aiutino a semplificare la vita degli utenti.
Azimut spa, società mista a capitale pubblicoprivato, da luglio 2012 è partecipata per il 40%
dal consorzio Antares di cui fa parte anche
Cmc insieme a Deltambiente, S.Vitale e Ciclat.
p.08 la Betoniera
Da alcuni anni l’ufficio personale è impegnato nel
progetto di inserimento di giovani con l’obbiettivo
di far crescere al nostro interno i futuri manager.
Lo scorso anno è stato avviato un progetto
specifico di selezione, formazione e monitoraggio
dei giovani neoassunti destinati ai nostri cantieri
all’estero. Ne parliamo con Nadia Scantamburlo,
della Direzione del Personale, che ha avviato
e cura il programma.
Nadia, come nasce l’idea di questo progetto di
sviluppo dei giovani all’estero? Siamo partiti dalla
constatazione delle difficoltà di sviluppo ma soprattutto
di fidelizzazione dei giovani inviati all’estero.
Da un’analisi svolta sui giovani assunti sull’estero fino al
2011, abbiamo registrato che l’80% circa dei dipendenti
si era dimesso nel giro di un anno o poco più. Ci siamo
chiesti quali fossero le ragioni di un così alto turn-over
e dalle risposte che ci siamo dati e che abbiamo raccolto
abbiamo ipotizzato questo programma.
In che cosa consiste il programma, e che cos’ha di
particolare? L’obbiettivo che ci siamo proposti impegna
tutto l’ufficio personale. Dopo la selezione e assunzione
i neoassunti vengono inseriti in un piano di sviluppo.
Ad ognuno viene affidato un tutor che lo segue
costantemente dal suo arrivo in cantiere e rappresenta
il primo punto di riferimento in loco. Ogni tutor assegna
gli obbiettivi da perseguire nell’arco di un anno,
poi ogni sei mesi vengono valutate le performance
e analizzati i punti di forza e quelli di miglioramento.
Il tutto viene formalizzato in una scheda di pianificazione
e valutazione compilata dal tutor e analizzata
periodicamente con la direzione del personale.
Riteniamo in questo modo di evitare percezioni di
abbandono e al tempo stesso di comunicare ai giovani
il fatto che dietro alle quinte si sta muovendo un’azienda
che pianifica loro un percorso di crescita e che
quindi non sono abbandonati a essi stessi. Spesso,
noi dell’ufficio personale ci rechiamo sul posto per
monitorare personalmente il percorso di crescita.
Il programma sta avendo successo? Fino ad oggi sono
stati assunti 26 persone fra ingegneri, periti meccanici e
minerari, laureati in economia e diplomati in ragioneria,
e di questi nessuno fino ad oggi ha rassegnato
le dimissioni. Anzi, dai nostri monitoraggi periodici
rileviamo un entusiasmo ed una soddisfazione che ci
spinge ad andare avanti e a migliorare questo progetto.
Come scegliete i giovani da assumere e da inviare
all’estero? Uno degli aspetti che ci preme di più
nell’accompagnare i neoassunti è la condivisione
delle motivazioni, dei timori e delle responsabilità
che orientano scelte così importanti. Ciò che sostiene
una scelta di vita così radicale è il livello di maturità.
Le risorse psicofisiche e relazionali sono l’elemento
fondamentale per poter affrontare un’esperienza di vita
così significativa. Durante i colloqui, infatti, mettiamo
sempre in luce le difficoltà e gli aspetti costruttivi
che le persone possono valutare.
Quali sono le difficoltà che evidenziate ai
candidati? Un trasferimento all’estero con rientri
in Italia ogni tre mesi e mezzo, comporta inevitabilmente
un distacco dagli affetti più cari e questo richiede
una preparazione. I nostri cantieri, a volte, sono
in luoghi isolati e, nonostante la tecnologia (skype
o internet) accorci le distanze, può capitare di vivere
inizialmente un senso di solitudine.
E i vantaggi? Il quesito più forte che la persona
si pone è: “Perché dovrei fare tanti sacrifici?”.
Possiamo dire che i vantaggi, sotto il profilo
professionale ed economico, sono molti.
Dal punto di vista economico, un neolaureato ha una
retribuzione di partenza sicuramente più interessante,
con periodici adeguamenti retributivi che valorizzano
l’impegno profuso e le competenze acquisite.
04.a Nadia Scantamburlo.
Dal punto di vista professionale all’estero le opportunità
di crescita sono moltissime. Questo per diverse ragioni:
05.a-b Andrea Zambon.
• Si viene più rapidamente a stretto contatto con tecniche
costruttive e metodi di lavoro diversi e innovativi.
• All’estero ci sono maggiori opportunità di partecipare
alla realizzazione di grandi opere ingegneristicamente
complesse (centrali idroelettriche, ponti, tunnel scavati
con Tbm, ecc. ) di notevole importo.
• Si sperimenta un forte contatto con culture diverse.
Ogni giorno il giovane si confronta con persone
di diverse nazionalità delle quali vanno rispettati usi
e abitudini, garantendo un sicuro arricchimento
della propria personalità. Per creare un clima lavorativo
propositivo e sereno, infatti, è necessario rispettare
e adeguarsi alla cultura delle diverse persone che
compongono il team.
• Realizziamo opere spesso in aree in cui il nostro lavoro
rappresenta un’opportunità di crescita della qualità
di vita per le popolazioni locali, e la gratitudine
delle persone traspare dai loro sguardi e dalle espressioni
inaspettate che rimangono sedimentate solo in chi vive
questa esperienza.
• L’esperienza all’estero arricchisce e valorizza il proprio
curriculum spendibile anche in Italia; molti manager
che sono ai vertici aziendali, compresi quelli della nostra
azienda, hanno avuto esperienze di alcuni anni
di lavoro all’estero.
Riuscite a trovare molti giovani disposti a partire?
Nonostante i vantaggi che un giovane può ricavare
da un’esperienza all’estero, facciamo ancora molta
fatica a trovarne di disponibili, anche in questo periodo
di profonda crisi del mercato italiano. Probabilmente
le motivazioni che stanno dietro a tanta reticenza sono
soprattutto culturali: si fatica a trovare la dimensione
che costruisce l’equilibrio tra soddisfazione e sacrificio,
e tutto si è appiattito nell’ottica della comodità.
Una visione questa oggi non più sostenibile, che sta
paralizzando molti giovani in attesa di fortune illusorie o
di facili opportunità. Il sacrificio per costruirsi un futuro
lavorativo soddisfacente si traduce in soddisfazione
quando ciò che si sceglie e si fa permette di riconoscerci
e rappresenta aspetti autentici della nostra identità.
Ancora oggi, spesso le persone non vedono che le cose
sono cambiate e che se vogliono avere delle possibilità
di carriera devono imparare a diventare cittadini
del mondo e ampliare i propri orizzonti mentali.
Una considerazione finale? L’azienda ha scelto
di investire molto sui “giovani con la valigia” perché
secondo le nostre previsioni il futuro si gioca all’estero.
Disporre di persone qualificate professionalmente
significa accedere ai nuovi appalti con fiducia e forza
nel riproporsi a nuove possibilità di lavoro. I neolaureati
di oggi vanno pensati come manager preparati
e competitivi di domani. Saranno pronti ad assumersi
responsabilità con impegno e serietà per far vincere
all’azienda nuove sfide nel mondo.
05
05.a
giovani con la valigia
di Valentina Crociani
“Una sfida che fa crescere” dice Andrea dall’Algeria
05.b
Ci si mette costantemente alla prova, si impara
molto velocemente ad essere versatili, ma anche a farsi
valere, se serve. Per quanto riguarda i difetti,
le differenze culturali certamente incidono anche
a livello professionale: spesso è necessario trasmettere
ai locali il nostro know how e, in alcune circostanze,
la mancanza di rigore e puntualità possono essere
demotivanti e svilenti.
Quali differenze hai riscontrato rispetto al mondo
del lavoro in Italia? Relativamente al settore delle
grandi opere credo che l’Algeria sia molto meno toccata
dalla crisi attuale rispetto all’Italia e, per la popolazione
locale, trovare un’occupazione credo sia più
una questione di voglia che di opportunità. Per quanto
riguarda le condizioni lavorative, in Italia sono
certamente migliori: c’è più tutela nei confronti
dei lavoratori, e si hanno a disposizione tanti servizi che
sembrano scontati e che certamente migliorano il modo
di lavorare. Penso, ad esempio, alla copertura della rete
internet, qui non è garantita sempre né ovunque;
all’elettricità, che qui può essere altalenante; alla
fornitura di acqua, che può venire interrotta in certe ore
del giorno. È una maniera di lavorare completamente
diversa rispetto a quella cui siamo abituati in Italia.
Cosa ti manca di più dell’Italia e cosa di “casa”?
Sembrerà banale, ma mi mancano soprattutto mia
moglie, la mia famiglia, e il calore degli amici d’infanzia,
oltre alla cucina italiana. Grazie a Skype, i rapporti
con i miei cari sono quotidiani, e attraverso Facebook
riesco a rimanere aggiornato e partecipo alla loro vita
quotidiana. Inoltre, rientro in Italia all’incirca ogni due
mesi, che è una distanza temporale relativamente breve.
Andrea Zambon, 37 anni, laureato in ingegneria
civile con indirizzo trasporti, si trova in Algeria
dal novembre del 2010, nell’ambito del progetto
della costruzione del nuovo porto di pesca
di El Kala. Ha iniziato la sua esperienza in Algeria
come responsabile dell’ufficio tecnico, divenendo
direttore di cantiere nell’agosto del 2012.
Prima di questa esperienza, eri già stato all’estero
o fuori sede per motivi di lavoro? Sono stato
in Angola, sempre in un cantiere di Cmc, per tutta
la seconda metà del 2009. È stata la mia prima vera
esperienza all’estero.
Se dovessi descrivere questa tua esperienza
lavorativa in cinque aggettivi? Voglio utilizzare due
aggettivi per l’Angola e tre per l’Algeria, perché la prima
esperienza è stata fondamentale per affrontare
al meglio la seconda. Forte e impressionante l’Angola,
perché non ero mai stato così lontano da casa, né in
un luogo così diverso e povero rispetto a quanto avessi
visto prima. Difficile, formativa e motivante l’Algeria:
le diversità culturali e le sfide quotidiane sono tante, ma
questo permette di crescere sia professionalmente che
umanamente, e di mettersi costantemente alla prova.
Pregi e difetti? Qualsiasi esperienza all’estero credo
racchiuda in sé la straordinaria capacità di
responsabilizzare e di rafforzare il senso di appartenenza
all’azienda: ci si sente un elemento fondamentale
all’interno di un team di lavoro; si ha la grande
responsabilità di rappresentare non solo Cmc ma anche
la sua storia e i suoi valori in luoghi culturalmente
e fisicamente lontani, dove questa è ancora poco
o non del tutto conosciuta. Ritengo che sia una grande
opportunità. Inoltre, ho la fortuna di lavorare
con colleghi e collaboratori di grande esperienza
e professionalità, che quasi ogni giorno - spesso anche
indirettamente - riescono ad insegnarmi qualcosa
e a darmi qualche consiglio per superare gli ostacoli che
si presentano. Ritengo l’esperienza in cantiere molto
istruttiva e costruttiva, oltre che molto diversa rispetto
a quella di sede. Sono necessari un forte spirito
di adattamento, capacità di problem solving, attitudine
alla mediazione, specialmente con le maestranze locali.
p.09 la Betoniera
Cosa porteresti con te al tuo ritorno? La capacità
di arrangiarmi e di cercare di risolvere le difficoltà
con i pochi mezzi e servizi a disposizione, e la calma
che un Paese come questo e l’Africa in generale
insegnano ad apprezzare e a capire.
Come impieghi il tuo tempo libero? L’Algeria non
è certo nota per divertimenti, vita mondana e locali
notturni, né tantomeno può essere considerata una
meta turistica particolarmente ambita, nonostante
sia ricca di storia e reperti archeologici. Ne consegue
che le alternative disponibili per trascorrere il tempo
libero sono davvero poche. Nel giorno di riposo
settimanale che qui cade di venerdì, fuggo dalla noia
leggendo o studiando nella mia camera d’albergo o,
a volte, prendendo il sole in terrazzo.
Cosa stai imparando da questa esperienza?
Seppur lentamente, sto imparando ad arrangiarmi per
raggiungere quell’autonomia necessaria ad affrontare
responsabilità sempre maggiori, quindi a crescere.
Inoltre, mi sforzo di essere più paziente, cerco di non
innervosirmi se il lavoro non procede come pianificato,
il che spesso dipende dalla realtà del luogo.
Come pensi venga percepita Cmc dai locali? Ho
avuto più volte modo di incontrare persone del posto,
sia coinvolte nel nostro ambito lavorativo che non,
e tutte hanno un’impressione positiva di Cmc.
Le nostre realizzazioni godono di ammirazione e stima,
e siamo tenuti in grande considerazione per la capacità
di raggiungere obiettivi ambiziosi.
Cosa si può migliorare (se ritieni ci sia qualcosa
da migliorare)? Certamente si può sempre migliorare:
mi piacerebbe, ad esempio, che si riuscissero
a sveltire le pratiche per gli approvvigionamenti, al fine
di ottimizzare la produttività riducendo i tempi.
Un grande sforzo continuo che ci è richiesto è poi quello
di sensibilizzare le maestranze locali sull’utilizzo e sul
rispetto delle procedure e dei sistemi di qualità perché,
culturalmente, la tendenza a bypassarle è molto forte.
Ci lavoriamo tutti con grande impegno, ma ci sono
ancora ampi margini di miglioramento.
Investire in Sudafrica
Successo per “Investire in Sudafrica”, il convegno che si è svolto lunedì 8 luglio,
organizzato da Legacoop Reggio Emilia e Boorea, per presentare alla comunità
degli operatori economici emiliani le opportunità di investimento nel grande
Paese africano.
Il meeting ha avuto alcuni ospiti di eccezione, a cominciare dal Ministro
della Sicurezza del Sudafrica, Nathi Mthethwa e dall’Ambasciatore del Sudafrica
in Italia, Nomatemba Tambo, figlia dell’ex presidente dell’African National
Congress, Oliver Tambo. Presente anche l’AD di Cmc, Dario Foschini.
La presidente di Legacoop provinciale, Simona Caselli, ha riaffermato con forza
che l’internazionalizzazione è una strada obbligata per le cooperative e per
le imprese per fare fronte alla stagnazione economica che ha investito l’Italia
e l’Europa, ed ha espresso l’auspicio che le cooperative del nostro territorio
siano presenti da protagoniste alla prossima Assemblea dell’Alleanza
Cooperativa Internazionale, che per la prima volta nei suoi 118 anni di storia
si terrà in Africa e avrà luogo a Cape Town dall’1 al 5 novembre.
Dario Foschini, amministratore delegato di Cmc Ravenna, ha illustrato
l’esperienza della nostra cooperativa, attiva nel settore delle grandi
infrastrutture, che in Sudafrica nel 2012 ha realizzato un fatturato di circa 100
milioni di euro e all’estero svolge circa il 60% del proprio giro di affari.
Stefano Ciacci, presidente di Cellini Gtc di Prato, ha mostrato le interessanti
prospettive che il settore energetico offre alle imprese disposte ad operare
in Sudafrica.
L’avvocato italo-sudafricano Anthony Elisio dello Studio Albertazzi & Associati
Milano ha sottolineato le garanzie che offre la Roman-Dutch business law
sudafricana, ispirata di fatto al diritto olandese ed anglosassone, nel quale si
è innestato un programma come il BEE (Black Economic Empowerment) che, per
combattere gli effetti discriminatori causati dall’apartheid, promuove la presenza
nelle imprese e nell’economia dei gruppi etnici che l’apartheid aveva sfavorito.
L’assessore regionale alle Attività Produttive, Giancarlo Muzzarelli, ha ribadito
che il Sudafrica, in particolare per gli interventi nel settore delle energie
rinnovabili, ha un ruolo centrale nelle politiche di promozione della
internazionalizzazione delle imprese sviluppate dalla Regione Emilia-Romagna.
L’Ambasciatore Nomatemba Tambo ha dichiarato che il modello di crescita
economica e sociale del Sudafrica si ispira agli stessi criteri di sostenibilità,
giustizia e solidarietà che sono propri anche del movimento cooperativo.
L’Ambasciatore ha anche annunciato che il Sudafrica ha approvato una
normativa specifica sulle cooperative conforme ai sette principi internazionali
cui anche la cooperazione italiana si ispira.
Dal canto suo il Ministro della Sicurezza, Nathi Mthethwa, oltre a ringraziare
Reggio Emilia per la straordinaria storia di amicizia, ha sottolineato che
il Sudafrica è l’unico Paese africano presente nel G20 ed è tra i Brics quello
con i migliori indici di apertura, democrazia e trasparenza.
Il Sudafrica, con i suoi 51 milioni di abitanti, offre interessanti prospettive
di business in molti settori, a partire dalle infrastrutture e dai trasporti ed
è il principale motore di sviluppo economico e sociale del continente africano.
06.1.a
06.1.c
06.1.b
06.1
06.1.d
06.1.e
06.1.f
lavori in corso
di Marco Angeloni
Il porto di Marina di Pisa è diventato realtà
Tre lunghi ed intensi anni di lavoro sono intercorsi
da quando, il 26 aprile 2010, fu posata la prima
pietra del porto turistico di “Marina di Pisa”.
Il 30 giugno 2013, infatti, è stato tagliato il nastro
del nuovo porto che, esteso su un’area di circa 200
mila mq alla foce del fiume Arno, si inserisce nel
contesto ambientale di altissimo pregio del Parco
Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.
Uno scenario suggestivo a lungo decantato
dal grande Gabriele D’Annunzio, che per anni fece
visita a Marina di Pisa in compagnia dell’attrice
Eleonora Duse.
Sulla superficie occupata dalla fabbrica dell’Ex
Motofides, il nuovo bacino portuale a
“moli convergenti” apre le “porte al mare” attraverso
un’imboccatura di 40 m c.a.; dal punto di vista
impiantistico - strutturale il porto si configura come
un perfetto connubio tra opere di ingegneria marittima,
strutturale ed impiantistica.
• Le banchine Est, Sud e Ovest sono state realizzate
con cassoni cellulari antiriflettenti, fabbricati in opera,
uno scanno di imbasamento in pietrame 5-50kg
ed una soprastruttura prefabbricata in c.a.
• La banchina Nord del tipo “a giorno” è stata realizzata
con pilastri in c.a. solidarmente uniti da una platea
di fondazione gettata in opera, una scogliera di
protezione al piede ed una sovrastruttura autoportante
in predalles prefabbricate.
• Le testate del porto constano di due cassoni, fabbricati
in opera, caratterizzati da una sottostruttura di
fondazione in palancole (del tipo AU20” in acciaio S235)
di lunghezza pari a 16 m e un getto di cls. magro
fino alla quota -2,00 m s.l.m.m., sovrastruttura
in cls RCK 45 ed armatura maglie Ø16/100.
• La scogliera Nord, con un’estensione di 650 m circa,
è stata realizzata con nucleo in tout venant di cava,
primo strato filtro in massi di II categoria e mantellata
in massi di II e IV categoria.
Anche le opere impiantistiche hanno avuto un notevole
rilievo sulla totalità dell’appalto: dall’idrico – potabile
ed antincendio all’impianto di dissalazione, dalla rete
di raccolta delle acque piovane agli impianti di raccolta
e trattamento acque di sentina, la rete di fognatura per
p.10 la Betoniera
la raccolta reflui da imbarcazioni, l’impianto elettrico
ed e di impianto di approvvigionamento dei carburanti.
Il nuovo porto accoglierà 354 imbarcazioni da diporto,
fino ad un’estensione massima di 50 m. Sono stati
realizzati anche 15 box auto privati ed un’autorimessa
collaudata per 220 posti auto.
Alla testata della Banchina Nord si erge la Torre di
controllo, una struttura in calcestruzzo armato rivestita
in muratura faccia vista, con mattoni san marco e rame.
Distante via mare 52 miglia da Portoferraio e 84
dall’Isola del Giglio e via terra 15 km dall’aeroporto
di Pisa e 10 km dalla stazione ferroviaria centrale di Pisa,
il porto si presenta con una passeggiata sopraelevata,
circondata da 5000 m2 di area verde dalle quali
è possibile scrutare lo splendido scenario delle Alpi
Apuane: il ‘Belvedere Mediterraneo’, così come
lo ha definito il Sindaco di Pisa.
“Siamo in porto“, ha esordito Stefano Bottai,
Amministratore Delegato della Boccadarno Spa,
Società Committente nel discorso inaugurale durante
il quale non ha mancato di ringraziare lo staff Cmc.
Alla cerimonia erano presenti, oltre al Sindaco Marco
Filippeschi e al Presidente della Provincia Andrea Pieroni,
anche il Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza,
ed il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. Lo staff
Cmc ha visto presenti il Vicepresidente Maurizio Fucchi,
il Direttore di cantiere Marco Angeloni, il Responsabile
di Produzione Roberto Larini e l’Ing. Barbara Doronzo.
Una bella soddisfazione per tutto il team di Cmc,
un’opera realizzata in così poco tempo e per un importo
pari a 37,5 milioni di euro circa.
Dopo il taglio del nastro, la cerimonia è proseguita in
modo spettacolare con il corteo delle Regate, il Galeone
Rosso della Repubblica Marinara di Pisa, simbolo
di una storia gloriosa, e il lancio dei paracadutisti.
Dice il capo cantiere Roberto Larini: “Il Porto di Marina
di Pisa è stato, evidentemente, un cantiere di notevole
complessità, una commessa insolita, un bacino portuale
costruito a secco, conterminato ed allagato al termine
della realizzazione delle opere marittime.
Forse non paragonabile alle opere dei cantieri di Vicenza
o di Agrigento ma, credetemi, in questi trentatre anni
di servizio in Cmc, non mi era mai capitato di affrontare
cosi tante e differenti attività.
06.1.a-c Immagini del nuovo
porto turistico.
06.1.b Un momento
Sono stati scavati 400.000 m3 di terreno per realizzare
il bacino portuale fino alla quota massima di -6,00 m
dal piano campagna. Gettati oltre 55.000 m3 di cls,
in prevalenza Rck 45, per realizzare 1500 m di
diaframma strutturale, 188 pali per pontili d’ormeggio
e finger, le strutture d’attracco, banchinamenti,
un’autorimessa, capannoni artigianali.
Di particolare complessità è stata la costruzione dei due
cassoni di testata: ogni “chiave” ha richiesto oltre 1500
m3 di cls, gettati dalla quota -6,00 alla quota 5,30
rispetto al livello medio mare. Sono stati
salpati,movimentati e messi in opera circa 200.00 tonn
di massi naturali per la formazione delle scogliere.
della cerimonia di allagamento
Anche l’arte e la storia hanno lasciato traccia in questo
cantiere: è stato infatti effettuato il ripristino di elementi
monumentali presenti all’interno dell’area di cantiere
ed interferenti con le opere di progetto: l’obelisco
di Garibaldi ed il bunker della II Guerra Mondiale.
06.2.a-b L’arrivo della Tbm
Dura la sfida con il Tirreno ed il fiume Arno che
circoscrivendo il nostro cantiere a secco hanno richiesto
la messa a punto di impianti well-point e di depurazione
delle acque a difesa dalle numerose mareggiate invernali
che, sul Tirreno, sono ben più importanti di quelle
presenti nel Nostro Adriatico: siamo stati una specie
di Fort Apache circondata dall’acqua.
Oggi sullo specchio acqueo si vedono transitare yacht
e vele ormeggiati in banchina ed il cantiere perde scena
come giusto che sia, quasi a fare dimenticare cosa fosse
quest’area tre anni fa: una discarica a cielo aperto.
Concludo ringraziando tutto il personale della Cmc,
dallo staff tecnico giovane ma caparbio e tenace,
alle maestranze che con grande spirito collaborativo
mi hanno sempre supportato e mai deluso.
Grazie alla nostra azienda che continua a darci
l’opportunità di intraprendere esperienze uniche,
professionali ed umane”.
È possibile vedere la bella realizzazione e il suggestivo
scenario nel video pubblicato sul profilo Cmc
di Youtube.
del bacino iniziato
nel febbraio scorso.
06.1.d Marco Angeloni.
06.1.e Roberto Larini.
06.1.f Foto di gruppo
all’inaugurazione. Da sinistra
il vicepresidente Maurizio Fucchi,
Marco Angeloni, Barbara
Doronzo, Roberto Larini.
Chloe al C926.
06.3.a-b Il C927 visto dall’alto.
06.2.a
06.2
06.2.b
lavori in corso
di Massimiliano Zurlo
Singapore, a ritmo serrato
i lavori al… C926
I lavori al C926 procedono e quello che sarà
il cuore del cantiere e in futuro della zona
residenziale, la stazione di Tampines West,
prende sempre più forma.
L’80% dei lavori della prima fase sono realizzati
e si è pronti a passare alla fase 2, quella che prevede
lo scavo al di sotto del traffico stradale.
Per quanto riguarda lo scavo della stazione, sono
iniziati gli scavi al di sotto del così detto “decking”
(serie di pannelli che supporterà il traffico stradale).
Gli escavatori sono all’opera e ad oggi è stato ultimato
oltre il 20% dello scavo del primo livello, inoltre
la prima serie di supporti delle pareti di scavo è stata
completamente installata.
Per concludere la parte relativa alla stazione è doveroso
06.3
06.3.a
lavori in corso
di Riccardo Zanghi
… e al C927
A quasi due anni dall’aggiudicazione del progetto
le attività sui tre punti di lavoro, stazione, tunnel
ed entrata B, stanno procedendo a ritmo forzato.
La stazione negli ultimi mesi ha avuto sviluppi molto
interessanti.
La realizzazione dei diaframmi, necessaria per avviare
la fase di scavo, è stata ultimata alla fine
di marzo ed in seguito è stata portata a termine
l’installazione dei supporti delle fondazioni,
indispensabili per completare l’area di movimentazione
necessaria durante lo scavo.
Lo scavo della stazione, suddiviso in 6 step, ha raggiunto
ad oggi il 70% del secondo step, toccando quota 30%
dello scavo totale.
Il ritmo di scavo sta viaggiando a medie al di sopra
delle aspettative.
All’interno del perimetro della stazione, nell’area
d’ingresso delle Tbm (“Tbm receiving shaft”) è stato
eseguito un trattamento per consolidare il terreno,
rendendo così la fase di arrivo delle nostre due
“talpe” più sicura e controllata.
Per quanto riguarda l’Entrata B (accesso secondario
alla stazione), le lavorazioni di cantierizzazione
sono state ultimate e la realizzazione dei pali secanti,
necessari per lo scavo del pozzo da cui partirà
un tunnel di congiunzione tra entrata e stazione,
ha già raggiunto l’80% della realizzazione.
Sul fronte tunnel, la prima Tbm “Tierra” sta procedendo
con un trend produttivo in costante crescita e ad oggi
ha scavato il 54 % del tunnel, la seconda Tbm
“Kaida” (in giapponese piccolo drago) è stata lanciata
nei giorni scorsi e si appresta a correre il più
velocemente possibile i 1300 metri di scavo.
Chloe al cancelletto di partenza
Si è svolta il 13 giugno scorso, in un clima di festa
e con la partecipazione del direttore generale Cmc,
Roberto Macrì, del direttore tecnico di area,
Giovanni Matta, dell’Ambasciatore, Paolo Crudele,
la cerimonia di lancio della Tbm Chloe al lotto 926
della metropolitana di Singapore (Mass Rapid Transit).
Queste le caratteristiche principali della talpa:
in Cls 5.800 mm.
• Diametro esterno dell’anello di rivestimento in Cls
6.350 mm
• Spessore dell’anello di rivestimento in Cls 275 mm.
• Velocità di Rotazione della testa fresante 0 - 3,5
Giri/minuto
• Massima coppia di torsione operativa della testa
fresante 5.775 KNm
• Massima coppia di torsione di sblocco della testa
fresante 6.353 KNm
• Massima forza di spinta in avanzamento 50.640 KNm.
• Diametro di scavo 6.720 mm.
• Diametro interno dell’anello di rivestimento
Chloe (che, nella lingua locale, significa germoglio
verde) dovrà scavare 1.092 m di galleria.
Chloe, come la sua “gemella” Beatrix, è stata
costruita nelle officine STEC a Shanghai.
p.11 la Betoniera
06.3.b
dare un aggiornamento sullo stato dei lavori
riguardanti i dreni, i quali, date le forti precipitazioni,
sono caratterizzati da dimensioni notevoli.
Per questo motivo la loro deviazione e costruzione
ha un’importanza strategica nel quadro dei lavori
che seguiranno, di conseguenza è una buona notizia
poter affermare che anche questa lavorazione
volge verso la fase finale.
Per quanto riguarda le gallerie, gli scavi dei pozzi
di lancio delle macchine Tbm, denominati Stadium
e Prison e profondi 37 metri, sono stati completati
permettendo così di dare il via alle operazioni di scavo
meccanizzato e quindi a “lanciare” le 4 Tbm.
06.4.a
06.4.b
06.4
06.4.c
lavori in corso
È stata inaugurata la base
Del Din di Vicenza
Taglio del nastro martedì 2 luglio per la nuova base
americana di Vicenza, intitolata a Renato Del Din,
Medaglia d’Oro al Valore Militare, partigiano delle
brigate Osoppo-Friuli.
Fra le autorità chiamate allo storico taglio anche il
Direttore Generale di Cmc, Roberto Macrì.
Il complesso, realizzato in circa 5 anni, è destinato ad
Proseguono le attività
nel nostro cantiere
della T.E.E.M.
Le attività presso il cantiere della T.E.E.M. procedono
a ritmo serrato: dopo l’inizio dei lavori, avvenuto
l’11 giugno 2012, e le difficoltà iniziali legate
all’acquisizione delle aree e la realizzazione
della B.O.B., sono partiti i lavori con gli affidatari
individuati in fase preliminare.
La T.E.E.M. complessivamente si snoda tra
l’autostrada A4 (Torino-Trieste) nel comune di Agrate
Brianza e la A1 ( Milano-Napoli) nel comune
di Melegnano, per circa 31 Km.
L’intera “bretella” autostradale è stata divisa in 3 lotti
( A, B e C), con importi quasi medesimi tra le società
cooperative, la Pizzarotti e l’Impregilo.
Il tratto dove operano Cmc e le altre cooperative,
che si sono costituite in una consortile, la Norte
Scarl (quota Cmc il 28,10%), è quello a nord
(lotto A) del tratto autostradale, lungo 6150 mt
e completamente in trincea.
I comuni interessati dai lavori sono 7, gli svincoli
autostradali da realizzare 2, le opere connesse
per la ricucitura del territorio 3.
È stato attrezzato un campo industriale, su una
superficie di 15.000 mq, che contiene un impianto
di frantumazione per una produzione di circa 1.000
mc/gg e un’impianto di betonaggio a doppia
bocca per circa 1.200 mc/gg di produzione.
p.12 la Betoniera
ospitare la 173/ma brigata aviotrasportata, il secondo
battaglione 503/mo di fanteria, il battaglione di
supporto con aspetti specialistici, il 509/mo battaglione
trasmissioni e il battaglione comando Us Army Africa.
Complessivamente 28 edifici su 58 ettari di terreno,
la prima installazione del dipartimento della difesa
statunitense ad ottenere la prestigiosa certificazione
LEED confermandosi così come una delle strutture
militari più moderne ed ecologiche del mondo.
06.4.d
Firmato il contratto per
la Metrotranvia a Milano
Giovedì 11 luglio, presso Palazzo Isimbardi, sede
centrale della Provincia di Milano, il Direttore
Generale di Cmc, Roberto Macrì, ha sottoscritto
il contratto per la progettazione esecutiva
e la realizzazione dei lavori della Metrotranvia
Milano-Parco Nord-Seregno.
L’avvenuta aggiudicazione provvisoria della gara
era stata comunicata il 9 agosto dello scorso anno
da parte del Committente (Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato
Interregionale alle OO.PP. - Lombardia e Liguria).
L’importo complessivo del contratto ammonta a
102.840.000 euro.
La linea Milano Parco Nord–Desio–Seregno FS
costituisce il prolungamento della metrotranvia
“Nord” di Milano Piazza Castello–Parco Nord
(attivata l’8 dicembre 2003), attraverso i Comuni
di Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno
Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno.
La nuova linea ha uno sviluppo di circa 14,3 km,
di cui 5,6 km sono a binario doppio (da Parco Nord
a Paderno Dugnano località Calderara) e 8,7 km
a singolo binario con raddoppi per gli incroci
(da Calderara a Seregno FS).
Le fermate sono 25. I raddoppi lungo la seconda
parte della linea, a singolo binario, sono
complessivamente 10 e sono normalmente collocati
in corrispondenza delle fermate.
L’intervento comprende la realizzazione di un nuovo
deposito tranviario ubicato al confine fra i Comuni
di Desio e Seregno. Il contratto prevede 4 mesi
di tempo per la redazione del progetto esecutivo
e, a seguire, 28 mesi per l’esecuzione dei lavori.
06.5.a
Il Nepal in pillole…
Il Nepal è una Repubblica federale democratica
dell’Asia meridionale di 147.181 km² che
a fine 2011 contava oltre 30 milioni di abitanti.
La capitale è la mitica Kathmandu.
Il Nepal confina a nord con la Cina (Tibet) e a sud
con l’India ed è uno Stato senza sbocco al mare.
Il territorio, compreso tra la pianura del Gange
e la catena montuosa dell’Himalaya,
è prevalentemente montuoso e presenta
un dislivello notevole (da 80 a 8.848 m).
La capitale Kathmandu è situata a circa 1.350 m
d’altitudine.
Il Nepal è un paese povero nel quale circa la metà
della popolazione vive con meno di 1,25 dollari
statunitensi al giorno.
06.5
Il 28 dicembre 2007 il parlamento nepalese
ha approvato un emendamento costituzionale
che ha sancito la transizione dalla monarchia alla
Repubblica, avvenuta il 28 maggio 2008 mediante
la votazione quasi unanime dell’Assemblea
Costituente. La lingua ufficiale è il nepalese.
lavori in corso
Cmc per la prima volta
in Nepal
06.a-d La Del Din il giorno
dell’inaugurazione.
Lunedì 15 luglio è stato ufficialmente firmato
a Kathmandu il contratto per la commessa
“Melamchi” in Nepal.
06.5.a Nella foto, il tempio di
Changu Narayan, uno dei templi
più antichi e più importanti
di tutto il Nepal.
La nostra Azienda è pertanto ufficialmente operativa
in Nepal con una commessa di importanza nazionale,
finanziata da un prestito della Asian Development Bank
(ADB) e che si conforma alla normatica internazionale
Fidic di gestione del contratto.
La cerimonia è avvenuta nella sede del Ministero
dello Sviluppo Urbano, competente per l’opera,
alla presenza del Ministro e di vari suoi collaboratori
ed altre autorità del Governo nazionale e cittadino.
Da parte Cmc era presente il nostro rappresentante
per l’area, Salvatore Casciaro, per l’occasione
accompagnato dal direttore di cantiere, Franco Lai,
il nostro responsabile Ufficio Gara, Giuseppe Freda,
Grazia Benazzi, introdotta nella sua veste di membro
del Board Cmc, e Massimiliano Caminzuli,
Cmc torna a Mirandola
e a Concordia
Un anno fa, a poche settimane dal terremoto,
Cmc era arrivata nelle zone colpite dell’Emilia
per costruire tre edifici scolastici a Concordia,
Mirandola e Finale Emilia.
Ad un anno di distanza, Cmc torna a Concordia
e a Mirandola per realizzare lavori di ampliamento
alle strutture realizzate un anno fa.
A Concordia saranno realizzati 700 mq circa
di nuove costruzioni che comprendono, fra l’altro,
3 aule, 2 laboratori, 5 uffici, la biblioteca, l’archivio
oltre che varie opere esterne.
I lavori ammontano complessivamente a circa
1 milione di euro (di cui l’80% quota Cmc).
A Mirandola i lavori prevedono l’esecuzione
di 6 nuove aule (da 50 mq), 2 laboratori (da 80 mq),
un nuovo blocco servizi, opere esterne oltre
all’impianto di raffrescamento per tutto l’edificio
scolastico e a quello antintrusione.
In questo caso l’importo delle opere previste è
di circa 1,4 milioni di euro.
Le nuove strutture saranno realizzate, ovviamente,
con le stesse tipologie costruttive e gli stessi materiali
già utilizzati negli edifici completati un anno fa.
In entrambe le strutture i lavori sono già cominciati
e dovranno essere completati entro l’estate per
permettere il regolare inizio del nuovo anno scolastico.
p.13 la Betoniera
responsabile amministrativo d’area e 3 membri
del senior staff locale, già in organico alla commessa.
La notizia ha avuto ampio spazio sui media locali
e conferma il positivo impatto di Cmc sul mercato
nepalese, con le possibili ricadute positive, in termini
commerciali, per altri progetti in questo Paese.
In breve, il progetto di Melamchi consiste nello scavo
di circa km 20,5 di tunnel in tradizionale, da 6 fronti
di scavo con l’utilizzo di 6 Jumbo, un piccolo Intake
lungo il corso del fiume Melamchi ed una strada
di accesso interno di circa mt 500.
Scopo del progetto è quello di deviare l’acqua dal fiume
Melamchi fino alla città di Kathmandu che negli ultimi
anni ha registrato uno sviluppo demografico eccezionale
e lamenta la carenza di acqua ad uso civile.
La durata è di 36 mesi. Il valore della Commessa, tasse
incluse, è di USD 97,8 milioni.
Il paese è caratterizzato da un clima tropicale,
che presenta principalmente due fasi stagionali:
la stagione delle piogge (da giugno a fine
settembre) e la stagione secca (il resto dell’anno).
Questa alternanza è dovuta alla presenza
dei monsoni, i venti periodici caratteristici dell’Asia
meridionale e sudorientale.
Le principali risorse economiche del Nepal sono
costituite dall’agricoltura e dal turismo.
La cultura nepalese può risultare, a seconda del
gruppo etnico considerato, assai simile alla cultura
indiana o tibetana. Le affinità si possono notare
nell’abbigliamento, nel cibo e nella lingua.
Il calendario ufficiale è il Vikram Samvat,
in anticipo di 56,7 anni rispetto al calendario
gregoriano. Gli sport più popolari sono il cricket,
il calcio ed il kabaddi (sport di contatto a squadre
originario dell’ India).
Una particolarità architettonica del Nepal è la
pagoda, struttura comune a molti paesi dell’Asia
orientale come Cina o Giappone anche se in
forme diverse. Secondo la tradizione, si tramanda
che il suo inventore fu l’architetto nepalese
Araniko, vissuto nel XIII secolo, e che la sua arte
fu poi esportata con fortuna in gran parte
dell’estremo oriente.
Firmato il contratto
per una nuova
Commessa in Cina
È stato firmato all’inizio di giugno il contratto
per una nuova commessa vinta da Cmc
nella Provincia dello Shanxi, nell’Alta Cina.
Il progetto consiste nella realizzazione di un tunnel
in Tbm da roccia, doppioscudata, diametro
di scavo 4,1 mt.
La lunghezza del tunnel è di km 23,6, da ricoprirsi
con segmenti prefabbricati.
L’ importo, solo parte Cmc, è di circa EUR 43
milioni (valore complessivo EUR 60 milioni).
Su questo progetto Cmc utilizzerà una Tbm Seli
“Universale” che, come noto, presenta le
caratteristiche innovative, rispetto ad una Tbm
tradizionale, di avere una forma conica e di essere
piu’ corta; ciò al fine di migliorare la capacità
della macchina di sopravanzare tratti di galleria
con materiale spingente.
Il socio locale, “Sinohydro Engineering Bureau
N. 4”, si occuperà della produzione dei segmenti
prefabbricati e dell’esecuzione di alcuni tratti
in tradizionale.
Cmc eseguirà le installazioni di sua spettanza
ed altrettanto farà il partner locale.
Il Cliente è lo “Shanxi Water Resources”, Branch
provinciale del Water Resources Ministry Cinese.
Il periodo di esecuzione è di 45 mesi ad iniziare
dall’ordine inizio lavori, più un anno di periodo
di garanzia.
07
07.a
brevi dai cantieri
Brevi dai cantieri
07.a Gli interni di Palazzo
Rasponi.
» Finalmente...
l’Ospedale dei Castelli
quindi, nello scenario futuro, di 217 bambini di scuola
materna e 400 alunni di scuola elementare.
Al suo interno sono previste anche una mensa
scolastica, una biblioteca, spazi polivalenti, laboratori,
palestra e spazi polivalenti per le attività del quartiere.
L’edificio è stato progettato per ridurre al minimo
i consumi energetici, corrispondendo alla potenziale
certificazione energetica di Classe A.
» Aperta al traffico
la prima strada dell’Expo
Finalmente, dopo tante attese, rinvii, pose di prime
pietre, ritrovamenti bellici ed archeologici ed altro
ancora, hanno preso il via ufficialmente, con
la consegna dei lavori le attività per la realizzazione
del nuovo ospedale dei Castelli nel comune di Ariccia
alle porte di Roma.
I tempi per la realizzazione dell’opera sono di 1.008
giorni per cui l’ultimazione dei lavori è prevista per
il primo trimestre del 2016. L’opera, il cui importo
lavori attuale è di € 66.994.202,60, è stata acquisita
dall’Ati Ccc-Sac con Cmc assegnataria consorziata
e sarà eseguita dalla Soc. Consortile composta
da Cmc (per il 50,1%) e Sac (per il 49,9%).
» Prende forma il polo
scolastico di Cesenatico
» Proseguono i lavori
alla Tangenziale di Forlì
Come previsto, dal 29 di giugno, è stata consegnata
ed aperta al traffico la prima strada realizzata
nell’ambito del cantiere dell’Expo.
Si tratta del cosiddetto asse F1. Una nuova consegna
è prevista entro il mese di agosto e riguarderà
i cosiddetti assi D1, B2 e B5.
» Palazzo Rasponi ritrova
il suo splendore
Con ampio anticipo rispetto alle previsioni, a metà
giugno è stata riaperta al traffico la carreggiata stradale
della rotatoria (quadrante Nord Est) nel tratto compreso
tra via Golfarelli e via Fermi Romagnosi, del IV lotto
costruttivo del sistema Tangenziale Est di Forlì.
Continuano a Ravenna i lavori per il restauro
e la valorizzazione di Palazzo Rasponi che tornerà
così ad essere un fulcro di cultura, arte e attività
espositive cittadine.
Il IV lotto della Tangenziale Est di Forlì ha uno sviluppo
lineare di 4,4 km e collega il I lotto costruttivo esistente
(che termina sulla via Mattei), con la via Ravegnana
passando tra la zona fieristica industriale di Forlì
e il Fiume Ronco ed andando ad interessare,
modificandolo, anche lo svincolo autostradale esistente.
Venerdì 5 luglio, all’ombra del viadotto Fermi, il cantiere
si è riunito per una braciolata di mezz’estate.
Ai “ragazzi” Cmc e ai subappaltatori impegnati nella
costruzione e allo staff tecnico di cantiere, si sono uniti
sia i rappresentanti del Comune e della Provincia nonchè
il nostro presidente Massimo Matteucci, il capo delle
maestranze Valerio Giuliani e il direttore tecnico area
Romagna, Maurizio Fucchi.
A circa 7 mesi dall’ inizio dei lavori un drone ha ripreso
dall’alto il cantiere del nuovo Polo scolastico Villamarina.
Il nuovo plesso scolastico, costruito su un’area
di 18.300 mq, è stato dimensionato per ospitare 8
sezioni di scuola materna, di cui un micro-nido
e 15 aule delle scuole elementari, per un totale,
I lavori, finanziati dalla Fondazione del Monte, sono
partiti ad inizio 2012 e si concluderanno nella primavera
del 2014. Attualmente il cantiere è impegnato nella
realizzazione dei massetti e delle pavimentazioni che
vengono realizzate con pianelle in cotto fatte a mano,
del tutto simili a quelle utilizzate nel 1700.
Contemporaneamente è iniziata la sagramatura
esterna cioè la stesura di intonaco protettivo con una
miscela costituita da latte di calce, cocciopesto
e pigmenti, una tecnica anche questa simile a quelle
usate in passato. Nei locali delle scuderie si sta
realizzando il nuovo tetto in legno e continuano
i lavori di restauro degli affreschi.
Ricordiamo che la gara di appalto è stata vinta dal Ccc
di Bologna e che Cmc è una delle imprese esecutrici.
» Vanno avanti i lavori
nel cantiere di Chiomonte
Prime foto dal cantiere
della Standiana
ll cantiere per il nuovo potabilizzatore (denominato
NIP2) che Romagna Acque - Società delle Fonti Spa sta realizzando a sud di Ravenna, nell’area
della Standiana, è pienamente operativo.
Il nuovo potabilizzatore, alimentato dalle acque
derivate dal Canale Emiliano Romagnolo, avrà
una potenzialità di circa 1100 litri al secondo, una
portata annua di 25 milioni di metri cubi e utilizzerà
un processo di potabilizzazione fra i più moderni
ed efficienti attualmente disponibili (ultrafiltrazione)
che permetterà di ottenere una elevatissima qualità
dell’acqua. Capofila dell’opera, dal costo totale
di 32 milioni circa, è l’impresa Torricelli Srl. Le opere
civili e la viabilità (circa 12 milioni di euro) saranno
realizzate da Cmc (60%) e Acmar (40%). L’entrata
in funzione dell’impianto è prevista per il 2016.
p.14 la Betoniera
All’inizio di giugno il cantiere del cunicolo esplorativo alla
Maddalena di Chiomonte è stato visitato dal Ministro Lupi
e da una delegazione di giornalisti italiani e francesi.
A fine giugno erano stati scavati circa 130 mt del cunicolo
con metodo tradizionale, con l’uso di escavatore
e martello demolitore, senza far ricorso all’esplosivo.
Al momento si procede con uno scavo di 1,80-2 mt
al giorno e non è stata rilevata alcuna anomalia
nelle rocce. Quando lo scavo raggiungerà i 240 mt
si comincerà ad utilizzare la fresa che servirà per scavare
i restanti 7.300 mt del cunicolo.
08.a
08
gruppo
Ged impegnata nei lavori
per l’Expo e la Teem
08.b
Galleria Cascina Merlata -Expò
Tangenziale Est Esterna di Milano
Nell’ambito delle opere essenziali per la
realizzazione del collegamento tra la ex S.S. 11
a Molino Dorino e l’Autostrada A8 nei comuni
di Milano e Pero per l’Esposizione Universale
di Milano (Expo 2015) è compreso un importante
percorso in trincea denominato galleria
artificiale “Cascina Merlata”.
Come è noto, l’intervento previsto collegherà
l’autostrada A4 “Milano-Brescia”, all’altezza
di Agrate Brianza, con l’autostrada A1 “MilanoBologna”, all’altezza di Melegnano,
per uno sviluppo complessivo di circa 32 Km.
Questa galleria è compresa fra la progressiva 0+558,68
e 1+541,91, per uno sviluppo longitudinale complessivo
di 980 m. L’opera, la cui luce interna è pari 24,70 mt,
è suddivisa in due canne, ognuna delle quali
di larghezza pari a 10,90 mt.
Le due carreggiate sono separate da un cunicolo
a tutta altezza di larghezza pari a 2,0 mt, che accoglie
il vano tecnico per la ventilazione forzata e costituisce
una via di fuga (oltre alle quattro uscite di sicurezza
laterali previste in corrispondenza ai piedritti laterali).
08.c
L’impalcato è costituito da travi progettate da Ged e
realizzate in calcestruzzo armato precompresso, a trefoli
aderenti, del tipo a “I”, di lunghezza pari a 27,60 mt
(luce calcolo 27,00 m), altezza pari a 1,60 m
e larghezza 1,39 m, solidarizzate con 2 traversi
di testata e getto di completamento (soletta) realizzato
sull’estradosso delle travi. Le travi, calcolate in semplice
appoggio, poggiano su cordoli realizzati su pali
in cemento armato gettato in opera.
Le maggiori problematiche di varo si sono riscontrate
a seguito delle difficoltà legate alle interferenze
con un traliccio dell’alta tensione e alla situazione
della viabilità di cantiere molto limitata.
08.d
Ged ha sopperito a queste difficoltà mettendo in campo
autogru di portata elevata (400 ton) che hanno
garantito il buon esito dei vari operando da distanze
ragguardevoli. Attualmente la produzione delle travi
è stata completata. I vari si ipotizza possano essere
completati entro fine anno.
08.a Varo notturno travi cap
Galleria Cascina Merlata.
Con questa opera si prevede un alleggerimento
dei carichi di traffico sulla tangenziale est attuale
e sulla viabilità locale.
Attualmente Ged ha in corso di costruzione n. 12
cavalcavia in acciaio carrabili per il consorzio Arcoteem
(la tratta compresa tra la SP 103 “Cassanese” e la SP
14 “Rivoltana” e l’interconnessione della Brebemi con
la città di Milano) e n. 8 cavalcavia in acciaio carrabili,
3 ponti canale e 2 passerelle ciclo-pedonali, sempre
in acciaio, per il consorzio “Norte” (tratta compresa
tra la diramazione dell’A4 in corrispondenza di Agrate
e il tratto Arcoteem).
Recentemente sono stati varati i primi 3 cavalcavia
di Arcoteem: il CV011, un viadotto a 3 campate
del peso superiore a 500 ton, il CV007 e CV0S3
a una campata. Al momento sono presenti in cantiere
(in fase di assemblaggio) altri 2 cavalcavia.
I primi impalcati del cantiere Norte sono attualmente
in fase di costruzione e verranno consegnati in cantiere
a partire dalla fine di agosto.
Dati tecnici dei cantieri
Galleria Cascina Merlata
– Lunghezza galleria
– Numero travi:
– Lunghezza travi:
– Importo
980 m
698 n
da 12,65 m
a 27,60 m
6 Mil. €
Teem (lotto Arcoteem)
– L. impalcati
– N. opere
– Peso acciaio
– Importo
751 m ca
12
3630 ton
5,7 Mil. €
Teem (lotto Norte)
– L. impalcati
– N. opere
– Peso acciaio
– Importo
607 m
13
2221 ton
3,5 Mil. €
08.b Galleria Cascina Merlata.
08.c Teem: varo campata
centrale CV011.
08.d Teem: preparazione delle
superfici da saldare CV011.
Ged e Acr all’Iper
di Savignano
Il 3 luglio sono stati firmati da Ged e Acr due
contratti, per un importo complessivo di circa
3 milioni di Euro. La sinergia tra le due Società ha
portato alla conclusione della trattativa commerciale
per la fornitura degli elementi prefabbricati
e del calcestruzzo, occorrenti per la realizzazione
dell’ampliamento del centro commerciale Iper
di Savignano, che si svilupperà su una superficie
complessiva di oltre 10.000 mq.
I lavori sono partiti all’inizio di luglio. L’avvio
del montaggio del prefabbricato è previsto dall’1
ottobre, per concludere la prima fase entro la prima
decade di dicembre. Seguiranno poi i lavori necessari
per il raccordo tra la nuova struttura e quella
esistente. L’apertura della nuova unità commerciale
è prevista per il 1° settembre 2014.
p.15 la Betoniera
09
09.a
incontriamole
di V. C.
Donne allo specchio
09.a Valentina Crociani.
09.b Valentina Leoni.
Valentina Leoni, ingegnere gestionale, lavora
in Cmc da novembre 2009. Dopo avere trascorso
i primi due anni presso il cantiere Dal Molin come
Planner (Programmazione Lavori e Contabilità
Attiva), dalla fine del 2011 è rientrata in sede
per seguire un nuovo progetto di implementazione
e diffusione nei cantieri Italia del sistema
Str Vision relativo al controllo di tempi e costi
delle commesse.
Dove abiti e quanto tempo impieghi per recarti
al lavoro? Vivo a Ravenna e, quando sono in sede,
impiego dieci minuti in bicicletta. Questo è impagabile,
soprattutto considerando che la maggior parte del
mio lavoro si svolge nei cantieri, quindi viaggio spesso
in aereo, in macchina o in treno. Uso praticamente
tutti i mezzi di trasporto!
I ringraziamenti
dell’Anpi
“Carissimo Presidente, il contributo generoso
che lei ha devoluto all’Anpi a nome della Cmc,
affinchè si potesse acquistare la barca Bulow
per il transito sui canali della baiona fino all’Isola
degli Spinaroni, ha permesso, unitamente
ad altri importanti contributi, di accompagnare
dal 27 marzo al 17 maggio ben 562 tra allievi
e studenti.”
Comincia così la lettera che il Presidente dell’Anpi
di Ravenna, Ivano Artioli, ha spedito al nostro
Presidente Massimo Matteucci.
L'Isola degli Spinaroni è un'isoletta della Piallassa
di Ravenna, nota per essere stata sede del “Terzo
Lori”, il VI Distaccamento della Brigata Partigiana
Garibaldi, dal settembre al dicembre 1944.
L’isolotto prende il nome dall’arbusto di
“spinarone” che fino agli anni ’60 lo ricopriva
pressoché interamente.
Come si ricorderà L’Anpi di Ravenna ha negli
scorsi anni ristrutturato il capanno storico
dell'isola e lo ha fatto diventare un centro
didattico per raccontare ai ragazzi la storia della
Resistenza e il valore del Parco del Delta del Po.
Grazie ad una barca acquistata col contributo
di tante imprese ravennati, compresa
la Cmc, è oggi possibile recarsi all’isola degli
Spinaroni per conoscere da vicino un luogo
simbolo della Liberazione di Ravenna
e una bellissima oasi naturalistica.
“Ragazze e ragazzi di ogni età (ma
prevalentemente di terza media) – continua
la lettera di Artioli – hanno partecipato alle lezioni
naturalistiche con attenzione e voglia di sapere.
Attenzione che è aumentata di fronte alle lezioni
di storia della Liberazione di Ravenna dal
nazifascismo, considerando anche che
i programmi scolastici nel merito nulla dicono e
pure che si sono perse le testimonianze familiari”.
Le visite degli studenti all’isola degli Spinaroni
riprenderanno a settembre con la riapertura
dell’anno scolastico.
p.16 la Betoniera
Quanti anni hai e come è composto il tuo nucleo
familiare? Ho 29 anni e convivo da circa 3 anni e mezzo.
09.b
Come riesci a conciliare gli impegni extralavorativi
con la tua professione? Fino ad ora sono riuscita
ad organizzarmi bene, perché il segreto sta nel saper
programmare le giornate; è triste, ma è la verità.
In pausa pranzo, quando posso, vado in palestra
per staccare la spina dai problemi lavorativi, e la sera
mi dedico alla cura della nostra casa. Durante il week
end sto sia con gli amici che con i miei familiari. A conti
fatti, anche il tempo libero è così pieno di impegni
da sembrare un lavoro, ma è sicuramente più rilassante!
Tolte le ore che dedichi al lavoro e alla famiglia,
quanto tempo riesci a dedicare a te stessa e come
lo spendi? Tolte le ore dedicate al lavoro, il tempo
per me si riduce davvero di molto. Quando posso,
mi piace leggere, andare ai concerti, rilassarmi
nei centri benessere e - soprattutto - girare il mondo.
Dai week end fuori porta alle vacanze oltreoceano!
Nonostante il lavoro sia ormai da ritenere un lusso,
guardando anche al panorama internazionale,
quali migliorie ritieni si debbano apportare in
Italia, a livello legislativo, per aiutare una donna
con un lavoro di 40 ore settimanali e una famiglia e
impegni privati da gestire? Purtroppo in Italia tutti gli
ostacoli che le donne devono affrontare si ripercuotono
negativamente sulle loro aspirazioni. Rispetto al resto
d’Europa - e a causa di questa realtà - le donne italiane
sono costrette a fare meno figli poiché hanno meno
tempo libero, che viene schiacciato dagli orari di lavoro.
Inoltre, spesso su di loro grava anche la piena
responsabilità e cura della famiglia, e questo mette
ancora più in risalto la loro grande forza di volontà
ed altruismo. Basti pensare che, anche in pensione,
sono chiamate ad offrire continuo supporto nel ruolo
di nonne o zie tuttofare. Negli altri Paesi questo non
si verifica in maniera così netta, segno di una maggiore
efficacia del welfare.
Ritengo che l’impegno e la fatica richiesti alle donne
lavoratrici al di fuori degli impegni professionali siano
proporzionali all’inadeguatezza legislativa. Gli interventi
che potrebbero migliorarne la condizione lavorativa
ed incentivarne la partecipazione riguardano temi che
da anni sono oggetto di discussione: un orario di lavoro
più flessibile, più meritocrazia, il miglioramento
delle strutture e dei servizi per l’infanzia e per gli anziani,
le indennità economiche per i nuclei familiari, nonché
una maggior condivisione delle faccende domestiche
con il proprio partner. Solo quando le istituzioni
riusciranno a seguire il passo dei cambiamenti culturali
già in atto da tempo, le donne riusciranno - forse a realizzarsi sia professionalmente che nella vita privata.
Ritieni che questa azienda possa o debba ancora
fare qualcosa per aiutare le donne, in questo
senso? In questo senso Cmc non è diversa dal resto
delle aziende italiane, quindi penso che ci siano grandi
margini di miglioramento. Se già uno solo di questi
suggerimenti divenisse realtà (come l’introduzione
dell’orario flessibile - mezz’ora basterebbe),
penso che la qualità della vita di molte mamme di Cmc
migliorerebbe, e potrebbero accompagnare i figli
a scuola senza dover ricorrere a nonni, sorelle o zie.
Tirando le somme, da quando sei in Cmc, cosa ti
ha dato di più e cosa più ti ha tolto questo lavoro?
La mia esperienza in Cmc è appena iniziata e in questi
soli 4 anni di lavoro ho imparato molto a livello
professionale. L’esperienza nei cantieri permette
di apprendere molto rapidamente e di capire
le varie dinamiche lavorative che la sede non vive
quotidianamente. Questi 4 anni mi hanno permesso
anche di conoscere molte persone e di girare per tutta
l’Italia. Il lavoro in generale mi ha tolto gran parte
del mio tempo libero e mi ha costretta purtroppo
a “crescere” velocemente. Ho imparato ad essere
molto più attenta e diffidente di quanto lo fossi a scuola
o all’università.
Quali fra i momenti e le attività sociali hai
apprezzato di più, nell’arco della tua esperienza
lavorativa in Cmc? La storia della mia famiglia vede
Cmc come filo conduttore. Quando lavorava ad
Ostia,.mio padre andava sempre a cena nel ristorante
di mio nonno, in cui mia madre serviva ai tavoli. Si sono
conosciuti così. Mio fratello più grande, Umberto,
è nato a Roma, e io sono nata a Maratea; in entrambi i
casi la mia famiglia si trovava in questi luoghi per via del
lavoro di mio padre. Lo stesso è accaduto per la nascita
di mio fratello più piccolo, Daniele, avvenuta a Ravenna,
poiché mio padre era rientrato in sede. Quindi le attività
sociali le ho vissute tutte: la festa della Befana da
bambina, le borse di studio, le braciolate, le polisportive.
Ritengo siano sempre bei momenti, che danno quel
valore aggiunto alla vita lavorativa che contraddistingue
Cmc. Molti miei amici di scuola non ricevevano borse
di studio o regali di Natale da parte delle aziende in cui
lavoravano i loro genitori, e penso che queste attenzioni
(da alcuni apprezzate e da altri meno), unite anche
alla possibilità di poter sempre estendere gli inviti
ai familiari, sia uno dei caratteri distintivi di Cmc.
Relativamente alla tua esperienza personale, Cmc
è… Una costante della mia vita, che io ritengo positiva.
Fino ad ora sono stata fortunata sia a livello
professionale -perché mi piace il mio lavoro- sia a livello
interpersonale. Purtroppo spesso sento dire da chi lavora
da molto tempo in Cmc che la cooperativa è cambiata,
e non è più la stessa. Io lavoro qui da poco tempo,
quindi non ho termini di paragone di lungo periodo ma,
proprio per questo, chiedo a chi è qui da tanto
di aiutarci per far sì che i valori, le tradizioni, e lo spirito
di Cmc non svaniscano, trasmettendo a noi ragazzi
quelle esperienze e quel vissuto che ci sproni a credere
in Cmc e a continuare a farla crescere.
10.1.a
Cmc conferma
il sostegno al Circolo
Nautico “Amici
della Vela” di Cervia
10.1
noi e voi
Al via la nuova avventura
della Cmc Porto Robur Costa
10.1.a Il nuovo staff della Cmc
Porto Robur Costa.
Il nuovo corso del volley maschile ravennate,
quello avviato dalla sinergia tra Porto e Robur
Costa, ha la faccia vincente di Marco Bonitta.
Presso la sede del main sponsor Cmc, in via Trieste a
Ravenna, il 26 giugno è stato presentato il nuovo
tecnico della squadra di A1 per la stagione 2013/2014.
Si tratta di Marco Bonitta, ravennate-doc, già
campione del mondo con la nazionale femminile
nel 2002, cresciuto come allenatore proprio nel Settore
Giovanile del Porto, dal 1990 al 1996, sotto la guida
di Alexander Skiba. Bonitta, che ha appena ottenuto
con il Porto Donati la promozione in A2, dopo aver vinto
tutto in campo femminile, sarà alla sua prima esperienza
nella pallavolo maschile di A1 dall’inizio della stagione.
“Sono emozionato ed orgoglioso – ha detto Bonitta,
che sarà anche il Direttore Tecnico del Settore Giovanile
– di poter allenare la prima squadra maschile della
mia città. Ringrazio Luca Casadio e Damiano Donati,
ma ringrazio anche tutti quei giocatori ravennati che
non saranno con noi però hanno permesso alla società
di approdare alla massima serie dopo tanti anni.
Spero che il pubblico si appassioni ad una squadra
giovane e futuribile come quella che sta nascendo
e che venga a sostenerci al Pala De Andrè”.
Assieme a Bonitta è stato presentato anche tutto
lo staff della Cmc 2013/2014: il secondo allenatore
sarà Cristiano Lucchi, il preparatore atletico Maurizio
Gardenghi, gli scout Melandri e Dalla Fina, i fisioterapisti
Baccarini e Padovani, mentre l’osteopata Flavio Tiene
si aggiungerà al confermato staff medico della Cmc.
L’ultimo tassello arrivato a Ravenna di una rosa
profondamente rinnovata rispetto allo scorso campionato
è il giovane secondo palleggiatore, Joe Kauliakamoa,
classe 1989, nato ad Honolulu, nelle Hawaii.
Questa la squadra che vedremo giocare a partire
dal 20 ottobre al Pala De Andrè:
• Palleggiatori Benjamin Toniutti (Francia), Joe
Kauliakamoa (Usa).
• Centrali Stefano Mengozzi, Enrico Cester, Fabio Ricci,
Manuele Cricca.
• Schiacciatori Kevin Tillie (Francia), Klemen Cebulj
(Slovenia), Rafail Koumentakis (Grecia), Giuseppe
Patriarca.
• Opposti Niels Klapwijk (Olanda), Jani Jeliazkov
(Bulgaria).
• Liberi Andrea Bari, Riccardo Goi.
Da lunedì 29 luglio, recandosi alla sede del Porto Robur
Costa in viale Newton 30/a, è possibile sottoscrivere
i nuovi abbonamenti per la regular season.
Quest’anno gli abbonamenti sono stati suddivisi
in tre tipologie:
• abbonamento vip
(tribune centrali est e ovest): € 200,00.
• abbonamento distinti
(tribune laterali A e C settore Est, tribuna F settore Est,
tribune laterali A e C settore Ovest, tribuna F settore
Ovest): Intero € 135,00; Ridotto € 120,00
• abbonamento gradinate
(tribune alte D, E, G, H settore Est e Ovest):
Intero € 110,00; Ridotto € 95,00.
Gli abbonamenti ridotti sono per: ragazzi (nati dal 2001
al 2006); over 65; Cral (soci e dipendenti di Cmc, Solar
Farm, Ausl, Bcc, Cassa Di Risparmio, Banca Popolare
di Ravenna, Consar, Unicredit).
Per i soci e i dipendenti Cmc sarà possibile acquistare
i biglietti ridotti prima dell’inizio di ogni partita
esibendo il tesserino di riconoscimento Cmc.
La nostra cooperativa ha confermato anche
per quest’anno il proprio sostegno all’importante
Circolo Nautico cervese.
Da quest’anno, però, sulle divise e sulle vele
della squadra agonistica cervese svetterà, a fianco
del logo Cmc, anche il logo della Fondazione
Cassa di Risparmio di Ravenna: lo storico ente ha
infatti aderito al progetto del Circolo “Consapevoli
nella vita, competenti nello sport”, volto
in particolare a far crescere il settore giovanile
nel corso del quadriennio olimpico 2012-2016.
Un obiettivo che il Circolo sta perseguendo con
grande attenzione, grazie ad un’organizzazione
sempre più curata: il nuovo direttore sportivo
Stefano Valeri e il responsabile degli allenatori,
Andrea Patacca, sono infatti quotidianamente
al lavoro per far crescere la squadra, che vanta
già diversi campioni di ottime speranze ma che
soprattutto si arricchisce costantemente di giovani
desiderosi di imparare lo sport della vela, grazie
anche alle numerose iniziative didattico-sportive
messe in pista all’interno del Circolo.
Nuovo mister per
la Riviera di Romagna
La Riviera di Romagna del Presidente Dario Fantini
(nella foto) ha scelto: sarà Giuseppe “Pino”
Lorenzo il nuovo allenatore della formazione
giallo-rosso-blù che succede a Massimo Agostini
sulla panchina della formazione romagnola.
Un altro nome di grande prestigio dunque
per la società ravennate che si è assicurata
le prestazioni di un altro ex calciatore professionista
che ha vestito, tra le altre, le maglie di Cesena,
Bologna e Sampdoria.
La squadra di calcio femminile che ha concluso il
campionato, vinto dalla Torres, con un lusinghiero
sesto posto, avrà, anche per il campionato
2013-14, Cmc come main sponsor.
Festeggiati i cento anni del Ravenna Calcio
Sabato 15 giugno, lo stadio Benelli di Ravenna,
ha ospitato la manifestazione per celebrare i 100 anni
del Ravenna Calcio. La giornata è stata aperta dal
Torneo Nanni, un quadrangolare dedicato alla categoria
Esordienti 2000-01. Ad avere la meglio sono stati
i ragazzi della Virtus, seguiti nella classifica finale da Low
Ponte, Azzurra e Classe. La giornata è proseguita con
la premiazione di giocatori, allenatori, tecnici e dirigenti
che hanno fatto e fanno parte della storia giallorossa.
Alle 20.45 l’appuntamento più atteso, con la partita
del centenario che ha visto in campo tanti volti storici
del calcio della nostra città.
Inizio dell’incontro affidato al “nostro” Terzo Ricci,
che con i suoi 103 anni è il giocatore del Ravenna
e il socio più vecchio di Cmc.
La partita del centenario non ha deluso le aspettative,
con le due storiche formazioni delle annate 92-93 e 96-
p.17 la Betoniera
97 quasi al completo, integrate da tanti altri giocatori
simbolo della storia giallorossa più o meno recente.
A partire dagli allenatori Walter Novellino, di nuovo
coadiuvato da Andrea Mandorlini, e Paolo Dal Fiume,
in panchina al posto dell’assente Guidolin.
Per la cronaca, l’incontro si è chiuso sul 3 a 2 a favore
del “Ravenna di Guidolin”, in tenuta chiara,
che ha superato in rimonta “i neri” di Novellino.
Le marcature sono state di Emiliano Biliotti, seguito
poi da Riccardo Fimognari, autore del 2 a 0; le reti
di Cosimo Francioso e di Stefano Torrisi in chiusura
del primo tempo hanno ristabilito il pari, mentre
nel secondo tempo Matteo Bondi ha messo la firma
sul gol che è valso la vittoria dell’XI Trofeo Mero.
Nella foto la maglia ufficiale del Centenario i cui
proventi sono in parte stati devoluti all’associazione
di volontariato “Il sorriso di Giò” .
10
10.a
10.b
11.a
noi e voi
Noi e voi
» Le altalene per Gabrio
Si è svolta il 6 e il 7 luglio la quinta edizione del “Torneo
del Sorriso”, torneo di calcio-tennis nato per ricordare
Gionata Mingozzi e finalizzato alla raccolta di fondi
per finanziare l’associazione “Il sorriso di Gio”.
11.b
Come ogni anno in tanti si sono trovati al Bagno Obelix
Beach per ricordare l’amico scomparso e raccogliere
fondi per scopi benefici. Anche Cmc ha partecipato
come sponsor alla bella iniziativa.
Sono state inaugurate sabato 6 luglio, ai giardini
pubblici di Ravenna, due altalene speciali, donate
alla città dall’Associazione Letizia Onlus.
» Santarcangelo,
capitale del teatro
E per cornice...
la Darsena di città
L’iniziativa, dedicata a Gabrio Maraldi, assessore
del Comune prematuramente scomparso, è parte
di un percorso che mira ad abbattere le barriere
architettoniche per realizzare una città accessibile a tutti.
Alla cerimonia hanno partecipato, fra gli altri,
il Sindaco di Ravenna e il Presidente della Regione.
Il costo delle altalene è stato sostenuto dalla stessa
associazione con il sostegno, fra gli altri, di Cmc.
» Quinta edizione
del Sorriso di Gio
Come ogni anno la Fondazione Dopo di Noi
ha organizzato una cena di raccolta fondi con
lo scopo di poter continuare a garantire i servizi
agli ospiti della struttura di Torri di Mezzano.
Dal 12 al 21 luglio, Santarcangelo è tornata ad essere
la capitale del Teatro in Piazza. E anche quest’anno
Cmc era fra i sostenitori della storica manifestazione.
Nato nel 1971 con un forte impeto politico, il Festival
di Santarcangelo ha fatto della cittadina romagnola
il palcoscenico di un incessante laboratorio di linguaggi
e di idee che si incontrano nelle piazze e nell’antico
sferisterio. Un festival che non si è mai posto come una
rassegna-vetrina, ma ha sempre accarezzato una sua
specifica autonomia di luogo di esperienza artistica,
aperto a dialoghi internazionali.
Nella foto, Pinocchio, lo spettacolo della non-scuola
del Teatro delle Albe.
11.c
Alla cena, che si è svolta il 21 giugno nel piazzale in prossimità del Porto Canale,
hanno partecipato anche il vice presidente
di Cmc Maurizio Fucchi accompagnato
da alcuni consiglieri.
L‘occasione ha permesso, tra le altre cose,
di puntare ancora i riflettori sull’importanza
della riqualificazione della Darsena di città.
Ospite d’onore della serata è stato Cino Ricci,
che ha dato sostegno alla causa della
Fondazione e ha portato il suo saluto sotto
il Moro di Venezia.
11.d
Concluso il Ravenna Festival
È terminata sulle note di Verdi e del Nabucco la XXIV edizione del Ravenna Festival.
Il ricco programma musicale tendeva quest’anno a valorizzare varie anime della
tradizione musicale classica (sinfonica, dell’opera e della musica sacra) con la
musica da ballo che, nell’immaginario collettivo dalla fine dell’Ottocento è uno fra
i tratti identitari della Romagna. Gli spazi riscoperti per ospitare il liscio sono stati i
Giardini Pubblici e la Loggetta Lombardesca.
La serata sostenuta da Cmc, con Legacoop e Federazione delle Cooperative,
convergeva sul tema del valzer unendo il grande repertorio sinfonico, da Carl
Maria von Weber a Johann Strauß jr. al nostro Secondo Casadei, lo “Strauss della
Romagna”. I giovani orchestrali della Cherubini erano diretti dal primo violoncello
dei Wiener Philharmoniker, Franz Bartolomey.
Dalla cantabilità dei temi della Quinta sinfonia di Schubert, pensata per un
complesso quasi cameristico, senza trombe, timpani né clarinetti, che prende a
modello le sinfonie mozartiane – in particolare la KV 550, citata nel Minuetto –,
alle struggenti romanze per violoncello solo di Johann Strauss figlio, dall’Invito alla
danza di Weber, composto per il pianoforte, ma che Berlioz trascrisse per orchestra,
fino alla Valse triste di Sibelius. E naturalmente Vienna, con il valzer Voci di primavera
e con pagine celebri come Pizzicato polka o Cuor leggero. Una vera scoperta il
brano di Secondo Casadei, Dolore, arrangiato da Giorgio Babbini.
Al termine del concerto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha ricevuto da
Riccarda Casadei, il Premio Ravenna Festival 2013, “ un riconoscimento
assolutamente dovuto per la ammirevole dedizione, l’abnegazione e la straordinaria
professionalità, ma anche per l’entusiasmo sempre dimostrati nel sostenere anche
l’enorme impegno e le grandi fatiche richiesti dall’allestimento della Trilogia
d’Autunno Aspettando Verdi, che ha concluso la XXIII edizione del Ravenna Festival”.
p.18 la Betoniera
11.e
11.f
Nuovi arrivi
in biblioteca Cmc!
La famiglia Karnowski, Israel J. Singer
Israel J. Singer è un maestro dimenticato,
rimasto per troppo tempo nel cono d’ombra
del più celebre fratello minore Isaac B., Premio
Nobel per la letteratura. La pubblicazione
di questo libro ha quindi il sapore di un evento
e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà
immergersi nell’affresco familiare in cui si snoda,
attraverso tre generazioni e tre paesi - Polonia,
Germania e America -, la saga dei Karnowski.
I ragazzi Burgess, Elizabeth Strout
Un quadro misurato, elegante, ma anche intimo,
nella misura in cui può essere terribilmente
intimo spiare all’interno delle finestre altrui.
11
Un amore più forte di me, María Dueñas
Ambientato in una Spagna e California tra gli anni
cinquanta ed oggi, “Un amore più forte di me”
è una storia ricca di passione e solidarietà nella
consapevolezza che “l’avventura più emozionante
della vita è sempre quella che si sta per vivere”.
attività sociali
4° Torneo
Beach Tennis
Falletti
is back!
Mercoledì 10 e Giovedì 11 luglio, presso il bagno
Big Mama Beach, si è tenuto il 4° torneo stagionale
con 21 iscritti. Formula utilizzata “middle”.
Record assoluto di partecipanti per la Polisportiva
Cmc Kart il 2 luglio scorso sul kartrometro di
Miramare: sono ben 19 i drivers che si presentano
al terzo appuntamento stagionale, tanto da
comportare la divisione dei nostri in due manche,
con una sessione di prove che seleziona i finalisti.
Torna in campo e al vertice della classifica, il panzer
del racchettone, Mauro Buldrini con il socio di turno,
un altro assiduo frequentatore delle “zone alte”,
Maurizio Randi. I due sistemano con un netto 9-3
la coppia Gatti / Contessi Marco che si classifica
al secondo posto.
La finale 3°/4° posto viene giocata fino all’ultima pallina
del tiebreak ma ne esce vincitrice la coppia
Bravaccini / Fantini. Mentre rimane sconfitto il tandem
Morigi M. / Baruzzi, ai quali va l’onore delle armi.
All’ultima spiaggia succede che, a causa di troppe
defezioni, rimangono solo due partecipanti e dall’altra
parte della rete non si vede nessuno.
Premiata quindi, per essere stata presente sul campo,
la coppia Gaetano Palazzo / Tassinari.
10.a Foto di gruppo per
i partecipanti alla 5a edizione
del “Torneo del Sorriso”.
10.b Un’immagine dello
spettacolo della non-scuola
del Teatro delle Albe
Dopo un avvio di campionato in chiaroscuro, finalmente
Riki Falletti ritrova lo smalto dei tempi migliori e dopo
aver preso presto la testa della gara, conquista la vittoria
in una gara condotta in solitario. Alle sue spalle la lotta
per il podio vede spuntarla Bianco che precede
sul traguardo il ‘marittimo’ Vito Valenzano al suo primo
risultato di prestigio. Ai piedi del podio Lorenzini
e La Roby Azzilonna brava a rintuzzare i continui
attacchi degli inseguitori. Seguono ‘Fazza’ Civenni,
D’Atri, ‘Lucho’ Luchino, Bandini e Zampiga.
Nella finale B, un determinato Riccardi al ritorno
in campionato dopo una lunga assenza conquista
la gara, resistendo in un finale mozzafiato all’attacco
di ‘The Doctor’ Palazzo, con Izzo al terzo posto.
Seguono Bellizzi, autore del giro più veloce in gara,
Casadio, un Benaglia in ombra dopo la vittoria
di Misano, Cavalieri, Angusti e ‘Tico’ Blanc.
Aperte le iscrizioni
alla Polisportiva calcio
La Polisportiva Sezione Calcio Cmc comunica
che fino al 6 settembre sono aperte le Iscrizioni
per la stagione 2013/2014.
a Santarcangelo.
Telegraph Avenue, Michael Chabon
Il nuovo libro di Chabon restituisce la nostalgia
di un passato sognato e l’esuberante vitalità
dei tempi nuovi.
Ragazze di campagna, Edna O’Brien
Pubblicato nel 1960, suscitò incredibili reazioni
di sdegno e condanna per aver raccontato
il desiderio di una nuova generazione di donne
che rivendicava il diritto di poter vivere
e parlare liberamente della propria sessualità.
Non so niente di te, Paola Mastrocola
Un racconto che pur facendo sorridere, insinua
nel lettore dei dubbi: chi sono davvero le persone
che abbiamo accanto? È davvero possibile vivere
in maniera autentica, e se sì in che modo?
E l’eco rispose, Khaled Hosseini
Attraverso generazioni e continenti, in un
percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San
Francisco all’isola greca di Tinos, Khaled Hosseini
esplora con grande profondità i molti modi
in cui le persone amano, si feriscono,
si tradiscono e si sacrificano l’una per l’altra.
Biancaneve deve morire, Nele Neuhaus
Un thriller mozzafiato ricco di suspance e colpi
di scena: cattura subito l’attenzione del lettore
e la mantiene alta fino all’incredibile finale.
La verità sul caso Harry Quebert, Joël Dicker
L’architettura di questo thriller si compone
di un gioco di piani sovrapposti in cui la letteratura
e la scrittura rimangono sempre al centro:
un manoscritto legato alla sparizione di una
quindicenne, uno scrittore che indaga sul caso e
che su questo caso scrive a sua volta un romanzo.
Il mondo di Belle, Kathleen Grissom
Una bianca che vive tra i neri come una di loro:
questa la clamorosa novità del romanzo, novità
storicamente fondata, come attestano le ricerche
svolte dalla stessa Grissom in Virginia e
le sue interviste ad americani di origine irlandese
e ad afroamericani con antenati schiavi.
Quota d’iscrizione polisportiva € 10,00.
11.a-d I vincitori del Torneo
di Beach Tennis.
Per informazioni e iscrizione rivolgersi a Gaetano
Palazzo: 0544/428162
11.e-f I drivers di Cmc.
Grande Festa della Polisportiva 2013
Si rinnova l’appuntamento della Festa della
Polisportiva Cmc!
di 5 €. Per soci e dipendenti Cmc e Csc e familiari
di 10. Ogni socio può invitare massimo 4 ospiti.
Quest’anno l’appuntamento è fissato per
domenica 8 settembre presso il bagno Marina
Bay di Marina di Ravenna.
Dopo il consueto appuntamento con il torneo di
beach tennis “Memorial Gianmauro Fogli” alle ore 20
ci vediamo per la cena a buffet con posto a sedere.
La prenotazione (e il relativo contributo) vanno versati
entro giovedì 29 agosto ai referenti
del proprio gruppo sportivo:
Dalle ore 21,30: premiazione del torneo di beach
tennis ed estrazione dei sempre attesissimi premi
della lotteria.
Per la cena è obbligatoria la prenotazione. Per
gli iscritti alla Polisportiva è richiesto un contributo
• Gruppo Beach Tennis Marco Morigi (0544-428188)
e Monia Cosmi (0544- 428239)
• Gruppo Calcio Gaetano Palazzo (0544-428162)
• Gruppo Ciclismo Mauro Montanari (0544-428551)
e Sergio Baldini (0544-428180)
• Gruppo Karting Andrea Lorenzini (0544-428172)
• Gruppo Pesca Edo Tamburini (0544-428494)
• Gruppo Tennis Valter Valdifiori (0544-428320)
I bastardi di Pizzofalcone, Maurizio
De Giovanni
Una scrittura fluida e trascinante in un classico
romanzo poliziesco deduttivo, che ha per
protagonista un ispettore dal grande fiuto,
dal ragionamento sottile e con un’attenzione
quasi maniacale per i particolari.
La ragazza che toccava il cielo, Luca dI Fulvio
Emozionante e avvincente, ci trasporta
nel passato, ci fa assaporare l’atmosfera che
i personaggi del libro vivono coinvolgendoci nei
loro sogni, nelle loro speranze e nelle loro paure.
Il sogno di volare, Carlo Lucarelli
In una Bologna che non è più la stessa, un
assassino fa giustizia da sé di fronte all’ingiustizia
che vede. A combatterlo c’è solo lei.
Grazia Negro. Anche lei non è più la stessa.
E di assassini seriali non vorrebbe più sentir
parlare. Il romanzo della rabbia di oggi.
Assoluta e senza rimedio. Il romanzo dei
sentimenti, delle solitudini, dell’incertezza di oggi.