Date Agosto 2013 Titolo La Betoniera 04 2013 2.68 MB
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Date Agosto 2013 Titolo La Betoniera 04 2013 2.68 MB
01.1.a 01.1 centinaio d’anni. C’è grande attenzione su questi veri e propri monumenti della natura, destinati ad essere in futuro collocati stabilmente sistemandone la gran parte in un parco cittadino molto frequentato dai giovani. Altri verranno offerti a chi ne farà richiesta purchè si impegni a non lucrarci sopra. in primo piano di Valda Miani e Salvatore Picone Il tratto prevede una galleria naturale di 800 metri ed alcuni viadotti nell’area che si trova sotto la zona di San Cataldo, la cittadina che fiancheggia Caltanissetta. All’inizio del lotto si stanno svolgendo alcune attività essenziali, come la realizzazione dei tombini scatolari per il flusso delle acque reflue. Vicino si cominciano a vedere le prime attività, le opere d’arte per la realizzazione dello svincolo Delia - Serradifalco che collegherà il nuovo percorso alla viabilità esistente. Incontriamo poi le attività per la realizzazione della galleria artificiale Rovetello di 280 metri ed il viadotto Giulfo di 795, che attualmente si trova allo stadio delle fondazioni. Empedocle 2, un giorno in cantiere 01.1.a-b L’imbocco della galleria Caltanissetta dove opererà la Tbm. Il panorama che fa da sfondo nel “viaggio” in quella che sarà la nuova 640 è l’entroterra siciliano, quello che va da Agrigento a Caltanissetta. Un luogo che avrà una strada efficiente e ammodernata, sicura e al passo coi tempi. Siamo a Caltanissetta, nel secondo lotto della “Agrigento – Caltanissetta”. L’itinerario non può che iniziare all’imbocco della galleria in cui opererà la Tbm. si sta lavorando alacremente. A spiegarci le attuali lavorazioni all’imbocco della galleria è Guerino Fiumara, Rino, il capo cantiere. I lavori attuali in questa zona sono funzionali alla galleria: pali e tiranti per sostenere le enormi spinte che i pali subiranno quando la macchina entrerà in funzione. È pronto il piazzale dove è stato montato il carro ponte e dove una trentina di operai stanno lavorando alle varie attività. C’è grande attesa per l’arrivo della fresa. Del resto, la galleria e la macchina saranno i veri protagonisti del lotto, anche se ogni tratto ha le proprie specifiche lavorazioni. Ci spostiamo all’inizio del cantiere, dalla parte di Agrigento, quella che si collega al primo Macrolotto. Al momento della nostra visita gli ulivi secolari recentemente spostati (in attesa di una sistemazione definitiva) sembrano ricevere molta attenzione. Li andiamo a vedere, si trovano su alcuni terrazzamenti e i primi che incontriamo sono quelli con la A, che campeggia sui poderosi tronchi a segnalare i 6-700 anni di vita. Più in alto gli ulivi B, giovincelli di qualche A guidarci lungo la SS 640 nel nuovo tratto della “Empedocle 2” è Guglielmo Alestra, il capo cantiere. La sensazione che si coglie è di grande fermento (sono 55 gli ingressi nei vari cantieri) ed in ogni tratto Lungo l’itinerario ci ritroviamo in una necropoli dell’età del bronzo (3.000 a.C.) e presso un muro di epoca ellenistica (500 a.C) sono i due siti archeologici ai quali stanno lavorando esperti della Soprintendenza. Raggiungiamo lo svincolo Delia - Sommatino, l’imbocco della galleria Papazzo, le fondazioni del viadotto Fosso Mumia e la galleria artificiale San Cataldo. Si comincia a vedere Caltanissetta mentre ci avviciniamo ai viadotti Busita 1 e 2 che al termine dei lavori diventeranno rampe di accesso alla città. La nostra visita si conclude al Busita 3, area dalla quale è visibile la parte di montagna da cui uscirà la galleria scavata dalla Tbm. L’obiettivo dei lavori, come tiene a precisare il project manager Pierfrancesco Paglini, è quello di realizzare un’opera pubblica nei tempi, con qualità, sicurezza e rispetto delle regole. 01.2 01.1.b in primo piano di S. P. Una Tbm unica nel suo genere La galleria Caltanissetta è sicuramente l’opera più importante, il cui scavo sarà realizzato da una fresa unica nel suo genere. Chiediamo a Mario Liti, responsabile tecnico di Empedocle 2, quando inizieremo a vedere la macchina all’opera. La fresa che scaverà sotto la collina di Sant’Elia è, per dimensioni, la seconda che abbia mai scavato in Italia. La Tbm è del tipo EPB (Earth Pressure Balance) ovvero realizza l’equilibrio al fronte tramite lo stesso materiale scavato che viene mantenuto in pressione dalla macchina. I terreni che attraverseremo sono sostanzialmente marne ed argille sature, oltre ad un tratto di calcari fratturati anch’essi saturi d’acqua. La parte anteriore della macchina (quella destinata allo scavo vero e proprio) è composta da 3 parti fondamentali: la testa fresante, lo scudo ed un estrattore di terreno a coclea. Lo scudo, in particolare, che garantisce la sicurezza in fase di scavo permettendo p.03 la Betoniera la rimozione del terreno (smarino) e la messa in opera del rivestimento, ha un diametro pari a 15.08 m (più o meno un palazzo di 5 piani..) e la lunghezza complessiva del convoglio che entrerà dentro la collina è di circa 115 m. La macchina sarà alimentata da motori elettrici di potenza media complessiva pari a 8 MW (circa la potenza elettrica necessaria per alimentare ad un piccolo paese) e porrà in opera un rivestimento in calcestruzzo armato, prefabbricato, di forma anulare, composto da 8 conci più una chiave. Il peso di ciascun concio che compone l’anello di rivestimento è di circa 15.5 tonnellate, ed ogni concio ha uno sviluppo medio di circa 5.5 m ed uno spessore di 60 cm. La macchina è progettata ipotizzando una copertura massima di terreno gravante sulla testa di taglio di 150 m ed è in grado di garantire l’equilibrio al fronte applicando una contropressione sino a 6 bar; lo scudo è calcolato per resistere a pressioni eccezionali fino a 7.5bar. La macchina, smontata in innumerevoli pezzi, arriverà 01.2.b dalla Francia, via nave, al porto di Porto Empedocle e, via terra, con trasporti eccezionali, raggiungerà Contrada Bigini a Caltanissetta; qui sarà assemblata definitivamente. I primi pezzi della macchina sono arrivati a fine luglio e il trasporto del pezzo più pesante (circa 270 tonnellate), il cuscinetto, avverrà entro la fine dell’estate. La macchina sarà in configurazione “ready to bore” entro il prossimo novembre e quindi inizieremo lo scavo entro fine anno. Hai accennato alle caratteristiche geologiche dei terreni che attraverserete ed al fatto che in essi vi sia presenza d’acqua, ci spieghi? Le numerose campagne geologiche che abbiamo intrapreso durante la fase di progettazione esecutiva ci hanno permesso di avere una rappresentazione sostanzialmente affidabile dei materiali che attraverseremo, sia da un punto di vista del comportamento meccanico del terreno che da quello idrogeologico. Abbiamo infatti riscontrato una falda con elevato battente gravante sulla galleria e zone di elevata permeabilità idraulica. Idrogeologicamente infatti, da un punto di vista 01.3 generale, abbiamo una successione di zone di natura argillosa con permeabilità molto bassa e zone di natura calcarea e gessosa aventi una permeabilità elevata. Peraltro nella zona mediana del cavo di galleria incontriamo una banco a prevalenza calcarenitica con permeabilità medio-alta e sede di una falda in pressione. I calcari saturi suddetti si riscontrano, più o meno, nella zona sottostante la contrada di “Fontanelle” della collina di Sant’Elia. In tale settore il colmo della galleria è posto a circa 90 m di profondità ed è affermabile che sul cavo, in quel punto, insista una falda in pressione con spessore di potenziale di 60-70 m. Appare evidente quindi come le condizioni geologiche ed idrogeologiche nelle quali ci troviamo ad operare, unitamente al diametro della fresa, rendano la galleria Caltanissetta estremamente impegnativa. È quindi opportuno precisare che abbiamo messo a punto un complesso sistema di monitoraggio “in continuo” sia dalla macchina durante tutto lo scavo che da piano campagna, in modo da verificare tutte le previsioni progettuali minimizzando quindi i rischi “insiti” in un opera di questa portata. 01.3.a in primo piano di Alfredo Fioretti Nel nuovo cantiere seminario sulla legislazione antimafia Il seminario di aggiornamento e approfondimento sulla legislazione antimafia e sui protocolli di legalità svoltosi il 25 giugno scorso presso il campo base della “Empedocle 2” non è un appuntamento formale da annoverarsi semplicemente tra le attività concordate con l’Università di Palermo - Dems ovvero da annotarsi nei documenti della formazione del personale. Cmc, strade per la legalità Strade per la legalità, un cantiere sempre aperto Focus sulla normativa antimafia, prevenzione e gestione cantieri 22 agosto ore 15,30 Meeting Rimini Area Agorà “Lavori in corso” Padiglione A3 - Rimini Fiera Partecipano Prof. Giovanni Fiandaca Ordinario di Diritto Penale Università di Palermo, Presidente Commissione sulla criminalità organizzata presso il Ministero della Giustizia Dott. Piergiorgio Morosini Giudice Tribunale di Palermo Dott. Michele Prestipino Procuratore Aggiunto Tribunale Reggio Calabria Dott. Dario Foschini Amministratore Delegato Cmc Coordina Felice Cavallaro Corriere della Sera 01.3.b p.04 la Betoniera Esso deve essere intesto, piuttosto, come un ulteriore segno tangibile della chiara volontà dell’azienda Cmc di voler tenere viva l’attenzione sul tema della legalità, anche nei confronti di tutti coloro che quotidianamente si trovano a “maneggiare” nel concreto la materia. Cmc, ormai da molto tempo, sta profondendo impegno e risorse per il continuo aggiornamento ed adeguamento delle proprie strutture all’evoluzione 01.3.c della normativa in tema di antimafia ed all’applicazione dei Protocolli di Legalità, strumenti, quest’ultimi, che hanno visto una genesi evolutiva complessa: basti rammentare la formulazione di uno tra i primi Protocolli, applicato sulla Salerno-Reggio Calabria, che Cmc, in qualità di General Contractor, affrontò con spirito pioneristico e senso del dovere per il rispetto di una normativa così importante per l’ordinamento italiano ottenendo, peraltro, notevoli risultati e riconoscimenti. Personalmente, quindi, ritengo importante cogliere lo stesso spirito e volontà di allora, nella nostra Cooperativa, in tutte le attività ed iniziative che sta promuovendo e che ha programmato per il prosieguo, anche al fine di accrescere sempre più, in ciascuno di noi, la coscienza e consapevolezza che ognuno di noi deve mantenere nel proprio operato anche per questi aspetti. 01.4 01.4.a in primo piano di V. M. Legalità: un cantiere sempre aperto 01.2.b Da sinistra: Pierfrancesco Paglini, project manager Intervista al prof. Visconti, docente di Legislazione antimafia nell’Università di Palermo. e Mario Liti, responsabile tecnico del cantiere Empedocle 2. 01.3.b Il terrazzamento dove sono stati spostati gli ulivi. 01.3.c Lavorazioni lungo la culla della galleria Caltanissetta. 01.3.a Alfredo Fioretti. 01.4.a Opere in corso lungo la Empedocle 2. 01.4.b Il professor Visconti mentre parla all’incontro sui temi della legalità. Il 25 giugno scorso si è svolta nei cantieri della SS 640 un’intensa attività formativa sui temi della legalità e in particolare della prevenzione delle infiltrazioni mafiose, promossa dai vertici aziendali di Empedocle 1 e 2 in collaborazione con il Dipartimento D.E.M.S. dell’Università di Palermo. L’iniziativa ha costituito un’ulteriore tappa del percorso recentemente avviato in Sicilia con l’Università di Palermo al fine non soltanto di monitorare ed eventualmente migliorare le procedure aziendali sul versante della sicurezza contro i tentativi di condizionamento criminale, ma anche di allestire una sorta di laboratorio di ricerca “a cielo aperto” che consenta di mettere a fuoco sia i punti di forza sia le criticità del sistema di norme che attualmente regola le misure antimafia nell’ambito dei lavori pubblici. Ne parliamo con il prof. Costantino Visconti, docente di Legislazione antimafia nell’Università di Palermo e coordinatore del gruppo di studiosi ed esperti che hanno partecipato all’ultimo incontro e che da diversi mesi sono impegnati in queste attività. Professore, anzitutto ci lasci dire che è stato un bel colpo d’occhio vedere una così folta squadra di studiosi e docenti universitari impegnati in cantiere ad analizzare e spiegare al nostro personale temi tanto importanti. Anche per noi è stato molto interessante misurarci con gli operatori, per dir così, in carne e ossa di un circuito produttivo che devi fare i conti con un sistema di regole molto complesso e diversificato come quello attualmente vigente in materia di lavori pubblici e prevenzione antimafia. Non a caso abbiamo accolto l’invito a tenere queste lezioni presentandoci in cantiere in forze: una squadra pluridisciplinare al cui interno interagiscono due anime, quella dei giuristi (penalisti, amministrativisti e civilisti) e quella degli aziendalisti. Da questo punto di vista, già la sola idea di mettere insieme sinergicamente la voglia di una grande impresa di tenere il passo su tale fronte e l’interesse dell’Università pubblica a condurre ricerche e interventi formativi sul campo costituisce un elemento di innovazione significativo: non credo vi siano altri esempi in Italia. Partiamo da qui: perché occorrono tante competenze in questo campo? Guardi, se prendiamo le mosse dalla storica legge Rognoni-La Torre del 1982 quale esordio della legislazione antimafia, oggi dopo più di trent’anni dobbiamo prendere atto che gli interventi via via succedutisi hanno creato una rete normativa estremamente variegata che nel perseguire l’irrinunciabile obbiettivo di chiudere ogni varco alla penetrazione mafiosa nell’economia incide su diversi settori dell’ordinamento: dal codice penale al codice dei contratti pubblici, passando per il nuovo codice antimafia varato nel 2011. Se a ciò aggiungiamo un coacervo di leggi e disposizioni non sempre coordinate 01.4.b che regolano specifici aspetti nonché un’incessante produzione regolamentare di fonte non legislativa, ci si rende conto che è indispensabile sia coltivare un approccio multidisciplinare dal punto di vista giuridico in grado di cogliere i diversi aspetti della disciplina, sia attrezzarsi culturalmente per saggiarne i risvolti sul piano prettamente aziendalistico e in questo senso elaborare soluzioni di tipo organizzatorio che consentano all’impresa di non trovarsi impreparata alla sfida della prevenzione antimafia. Lei parla di “sfida” sul terreno della prevenzione antimafia: ma fino a che punto le aziende – e quelle operanti nel settore delle opere pubbliche in particolare – hanno gli strumenti per raccoglierla? Di fatto negli ultimi anni si è progressivamente consolidato un indirizzo di fondo che punta sulla collaborazione tra pubblico e privato per innalzare il più possibile la soglia di guardia rispetto alle contaminazioni mafiose. Forme di collaborazione che qualcuno di noi definisce “prevenzione partecipata” proprio per sottolineare che si tratta di un’inedita ridistribuzione di funzioni e responsabilità: dalle agenzie statali di law and enforcement - a cui nel passato erano riservate esclusivamente tali attività -, agli attori imprenditoriali privati che oggi sono chiamati ad assumere un ruolo pro-attivo nel comune obbiettivo di evitare le infiltrazioni e i condizionamenti della criminalità organizzata nelle attività economiche. In questo quadro spiccano tre aree fortemente interconnesse e talora sovrapponibili in cui le aziende possono e devono intervenire dotandosi di strumenti adeguati: i modelli di organizzazione previsti dalla disciplina delle responsabilità da reato degli enti (dlgs. 231/2001); l’elaborazione e l’attuazione di piani e misure di prevenzione da parte dell’aggiudicatore e del contraente generale secondo quanto previsto dall’art. 176 del codice dei contratti pubblici; le procedure organizzative interne all’azienda per l’applicazione dei Protocolli di legalità stipulati con le Prefetture con particolare riferimento al controllo preventivo della “filiera” delle imprese coinvolte a vario titolo nel ciclo produttivo mediante la documentazione antimafia. In generale, a che punto siamo su questi tre livelli di intervento? Direi che il bicchiere possiamo vederlo, a seconda dell’angolazione prescelta, mezzo pieno o mezzo vuoto. Se teniamo conto che si tratta in gran parte di strumenti di conio relativamente recente, possiamo osservare che sia gli apparati statali sia il sistema delle aziende stanno compiendo sforzi rilevanti seppur a macchia di leopardo avuto riguardo all’intero territorio nazionale - per adeguare progressivamente il proprio modo di agire e di programmare le attività a queste forme di collaborazione tra pubblico e privato nel campo della prevenzione antimafia. Se guardiamo al concreto svilupparsi delle dinamiche collaborative soprattutto nel settore delle grandi opere, possiamo al contempo osservare che la complessa stratificazione di norme, disposizioni e regole di varia fonte a cui occorre far riferimento determina contesti specifici non di rado di difficile interpretazione e operabilità, con il rischio che il meccanismo collaborativo vada incontro a gravosi inceppamenti. Più in particolare, su quali aspetti ritiene che occorra assumere ulteriori iniziative? Iniziando dal mondo delle imprese, credo che bisognerebbe concentrare l’attenzione soprattutto su due aspetti interconnessi. Anzitutto, porrei al primo punto dell’agenda una questione “culturale”, ossia favorire un mutamento di prospettiva tra gli operatori economici nel modo di percepire le regole antimafia: non più l’imposizione “esterna” di un aggravio aggiuntivo rispetto al già pesante fardello di adempimenti e prescrizioni legali che vincolano le attività d’impresa, bensì una preziosa opportunità per ripensare al proprio modo di lavorare secondo una prospettiva volta a rendere il valore etico della lotta alle mafie, troppo spesso astratto, un valore aggiunto concreto in grado di favorire un miglioramento dei risultati aziendali. In secondo luogo e conseguentemente, chiederei alle imprese di investire di più nella compliance aziendale e in special modo sulla realizzazione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo previsti dalla legge 231/2001: abbandonare, quindi, la purtroppo diffusa concezione di tali modelli quale mero adempimento formale, e piuttosto farli diventare il terreno privilegiato su cui scommettere per dotarsi di procedure efficienti ed efficaci sul duplice versante, inteso quale unicum, della legalità e delle performance aziendali. Sul versante, invece, delle responsabilità pubbliche, ritengo che bisognerebbe incoraggiare la prosecuzione del tentativo legislativo di razionalizzazione della normativa che è stato avviato con l’introduzione del Codice antimafia nel settembre 2011, sia pure tra luci e ombre. La prima necessità, infatti, è quella di stabilizzare un quadro certo di regole anche mediante misure di semplificazione che, senza ridurre la funzione preventiva del sistema, lo rendano però il meno macchinoso possibile. In secondo luogo, andrebbero incrementate le opportunità di dialogo tra autorità pubbliche e operatori in modo da promuovere quella è che stata autorevolmente definita la capacità di self clearing delle stesse aziende, riservando così ai casi più gravi l’intervento autoritativo dello Stato. Insomma, molta carne al fuoco: dall’esperienza che stiamo vivendo nella realizzazione dei lavori tra Agrigento e Caltanissetta cosa vi aspettate? L’impegno è di lavorare non soltanto per dare un contributo agli sforzi che le società di scopo operanti nel territorio stanno compiendo al fine di innalzare il più possibile il livello di efficienza aziendale nel prevenire infiltrazioni e condizionamenti criminali, ma anche per trarre elementi di riflessione utili sia nell’ottica dell’elaborazione di prototipi organizzativi generalizzabili nel campo dei lavori pubblici sia nella prospettiva di migliorare il sistema di regole attualmente vigenti. 2 nuovi appalti in Sicilia Il 17 giugno c’è stato l’affidamento dei lavori di adeguamento ai requisiti di legge dell’Ospedale Ajello di Mazara del Vallo. L’appalto è stato aggiudicato al Conscoop di Forlì, che ha indicato come cooperative assegnatarie Cmc e Ceif, con una quota rispettivamente dell’86,4% e del 13,6%. L’importo complessivo è di € 22.002.583,85. Il lavoro verrà svolto per l’Azienda Sanitaria di Trapani. Firmato nelle scorse settimane anche un nuovo contratto per la progettazione e l’esecuzione delle opere di completamento dell’hangar per la manutenzione dei velivoli Atlantic presso l’aeroporto di Sigonella. L’ammontare complessivo del contratto è di circa 6 milioni di euro. p.05 la Betoniera 02 02.a 02.b approfondimento di Cristiana Bolognesi Contratti, logistica e legalità: le 3 anime del Servizio Approvvigionamenti 02.a-b.d Contratti e logistica, due attività del SA. 02.c Claudio Saccomandi. Claudio Saccomandi è dallo scorso mese di ottobre il responsabile del Servizio Approvvigionamenti. Già responsabile dei Servizi Tecnici e direttore tecnico dell’Area Sud, negli ultimi 10 anni ha girato l’Italia: prima come direttore tecnico alla SalernoReggio Calabria, poi, dal 2005, come responsabile del coordinamento della Direzione Lavori al Passante di Mestre, e, infine, all’Eurolink con sede a Milano come direttore tecnico per Cmc. 02.c Finalmente sei tornato nella “tua” Ravenna ad occuparti di un servizio nuovo, qual è la tua impressione? L’impatto è stato buono fin da subito, l’esperienza in cantiere si è rivelata importantissima e comunque ho trovato un ufficio già ben organizzato e strutturato. Come funziona il servizio e quali sono le criticità riscontrate? Il servizio ha, sulla base di una procedura specifica di Qualità che descrive il chi fa/che cosa, il compito principale di garantire la formalizzazione di contratti di fornitura, di subappalto o di prestazione generica partendo da una RDA (Richiesta di Approvvigionamento), redatta dal cantiere o dai servizi. Per cantiere si intendono sia le commesse dirette Cmc che le numerose Consortili per le quali la funzione acquisti è demandata a Cmc. Una volta ricevuta la RDA, parte il “processo di approvvigionamento” che ha come punti fondamentali il contatto con i fornitori esterni, la richiesta di offerta e la redazione di una tabulazione sulla base di una vendor list; segue una trattativa finale che porta alla scelta del fornitore di concerto con il cantiere/servizio. Dopodiché viene redatto il contratto, di cui ci occupiamo sempre noi. Le criticità maggiori di questo processo riguardano i tempi che, sia dal punto di vista esterno (commessa) che interno (buyers), sono legati alle rispettive performance ed a elementi terzi anch’essi migliorabili, come l’ammodernamento degli strumenti della procedura (ad esempio la disponibilità di moduli RDA in formato elettronico). Colonna portante della gestione di questa attività è la piattaforma informatica denominata Easy Buy, frutto del lavoro di implementazione in house svolto dai mie predecessori Pompeo Bortolussi e Stefano Di Stefano. A dire il vero le piattaforme sono due, Easy-buy Italia dedicata alle commesse in Italia e Easy-buy estero, dedicate a quelle che operano all’estero. Le piattaforme consentono ai buyers di uniformare il proprio lavoro alle procedure di acquisto, accedendo agli elementi fondamentali di una banca dati comune. Nonostante la piattaforma Easy-buy sia stata sviluppata in tempi non recenti, il giudizio degli utilizzatori è positivo. Inoltre sono allo studio aggiornamenti 02.d che si spera possano aumentarne la funzionalità. Quali sono le altre attività del Servizio? In sede di redazione del contratto ci occupiamo di richiedere la documentazione utile alle richieste di autorizzazione ai committenti, comprese, ove necessario, quelle per garantire il rispetto delle Norme antimafia e dei Protocolli di Legalità. Questa attività si è rivelata, soprattutto negli ultimi tempi, particolarmente gravosa. Ad essa sono dedicate a tempo pieno 3 persone che si occupano quasi esclusivamente di autorizzazioni e legalità, e cioè delle pratiche (come la richiesta e gestione dei documenti a fini autorizzativi, l’implementazione delle regole e l’aggiornamento delle condizioni contrattuali, l’inoltro delle richieste di autorizzazione), relative, per quanto riguarda SA, ai contratti primi, ovvero stipulati direttamente da Cmc o dalle consortili per le quali Cmc si occupa delle attività di acquisto, nei confronti del primo fornitore o subappaltatore. Per la filiera più bassa, cioè l’attività dei “fornitori dei fornitori”, intervengono i referenti dei cantieri (che al momento sono coordinati da Roberto Ravaioli) e che comunque sono in contatto strettissimo con noi anche attraverso la piattaforma Easy-buy. È una attività importantissima, ma che rappresenta un onere non indifferente dal punto di vista dei costi; tuttavia si auspica a breve un riconoscimento, da parte dei committenti pubblici, dei costi dell’attività di prevenzione delle infiltrazioni mafiose. Infine, all’interno del Servizio Approvvigionamenti opera il Servizio Logistica Integrata, che si occupa sostanzialmente del tracciamento e della gestione del processo logistico di trasporto e conferimento al cantiere di materiali, ricambi, componenti, macchine e attrezzature principalmente indirizzati alle commesse estere. Questa attività richiede a volte il coinvolgimento di una figura in site che segue la gestione dei trasporti, i rapporti con gli spedizionieri e le dogane sotto il coordinamento del SLI di sede. Quali sono i rapporti del SA con le commesse estere? Finché si tratta di acquisti locali o entro certi importi, il cantiere e/o la divisione estero, è quasi indipendente. Nel momento in cui invece venga ravvisata la necessità di uscire dal Paese in cui si opera e soprattutto per gli acquisti di mole (come grandi quantità di ferro o cemento), ovvero quando si rende necessario rivolgersi a fornitori italiani o di paesi terzi, la commessa estera emette una RDA indirizzata a noi che quindi seguiamo il processo di acquisto e la formalizzazione del contratto. Tieni conto che oggi quasi tutte le commesse estere sono collegate alla piattaforma Easy Buy estero, che, però, opera in maniera distinta da quella italiana. In futuro credo si dovrà tentare un “riavvicinamento” tra le due piattaforme (Easy-buy Italia e Easy-buy estero), nell’ottica di una ottimizzazione e di un migliore utilizzo delle risorse. Mi dai un po’ di numeri del Servizio? Nel 2012 il SA ha emesso circa 10 mila 500 ordini; di questi circa un decimo sono stati emessi in funzione dei cantieri italiani, 9 mila per l’estero; gli ordini per l’estero sono molto più numerosi, ma di importo inferiore poiché riguardano per la maggior parte l’acquisto di ricambi per attrezzature e macchine operanti all’estero, prodotti non reperibili sul mercato locale. Ovviamente il valore degli ordini italiani, presi singolarmente, è molto maggiore. Oggi abbiamo una anagrafica dei nostri fornitori immensa, che include 10 anni di dati e contatti per tutte le classi merceologiche. Al momento dipendenti dal Servizio vi sono 23 persone compresi 2 buyer senior che operano in cantiere; l’anzianità di lavoro media nel Servizio è 22 anni mentre i buyer hanno un’età media di 48 anni. Il personale è quindi di grande esperienza, ma, dall’altro lato, non posso nascondere che uno dei problemi che dovremo affrontare nel breve/medio periodo sarà proprio un ricambio generazionale. p.06 la Betoniera 03 03.a cooperazione di Mara Cavallari Ripartiamo... da Legacoop Romagna 03.a Un momento dell’assemblea di Legacoop. 03.b Elio Gasperoni. Si è tenuta sabato 12 luglio l’Assemblea di Legacoop Ravenna. “Ripartiamo! Idee e progetti per un’economia giusta” il tema al centro dell’incontro. Annunciata la nascita di Legacoop Romagna, prevista per il primo gennaio 2014. «Chi ci conosce – ha esordito Elio Gasperoni, presidente di Legacoop Ravenna, nella sua relazione – sa bene che la cooperazione non si scoraggia di fronte alle difficoltà, che sappiamo resistere e che manteniamo caparbiamente viva la fiducia in un futuro che vogliamo più giusto e più equo. Il movimento cooperativo rivendica politiche forti e innovative, un’idea di sviluppo che superi i limiti di un rigorismo senza prospettive, ma senza tornare all’epoca della spesa pubblica allegra. Non abbiamo molto tempo: occorre una crescita fondata su riduzione del debito pubblico, contenimento della spesa corrente favorendo quella per investimenti in infrastrutture, una politica fiscale che premi i redditi da impresa e da lavoro, una ristrutturazione della pubblica amministrazione. E anche una nuova vicinanza alla cultura d’impresa: perché il lavoro si crea solo se le aziende restano sul mercato e possono godere di un ambiente favorevole alla crescita. Le imprese non sono un incidente della storia. Al contrario, sono il motore dello sviluppo». In merito a cosa dovranno fare le associate a Legacoop nel prossimo futuro per potere ripartire, Elio Gasperoni ha sottolineato che «la crisi e la competizione in atto impongono un rafforzamento patrimoniale e uno sforzo aggregativo che ci permetta di essere presenti nel mercato con maggior forza organizzativa e finanziaria. Nella Conferenza programmatica di Legacoop proporremo ai cooperatori, alle Istituzioni e alle parti sociali i progetti che riteniamo essenziali per la crescita della nostra provincia e della nostra regione e per formulare proposte capaci di superare le incrostazioni e le rendite di posizione che per troppo tempo hanno bloccato lo sviluppo del Paese». A parere del Presidente di Legacoop Ravenna un punto di forza per il rilancio dell’economia cooperativa del nostro territorio è il progetto Legacoop Romagna. «La profondità della crisi che stiamo attraversando impone alla nostra associazione di migliorare la qualità della rappresentanza sindacale, rendendola più aderente alle trasformazioni del sistema territoriale e dell’assetto imprenditoriale e istituzionale. Molte cooperative associate hanno dimensioni e interessi che trascendono il mero confine provinciale. È indispensabile una moderna struttura di rappresentanza che offra servizi sempre più qualificati e un sostegno sindacale capace di coprire ambiti non locali. È per questo motivo che gli organismi dirigenti delle Leghe della provincia di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno lanciato il progetto di costituzione di Legacoop Romagna, che si concretizzerà a partire dal primo gennaio 2014. La nuova Associazione sarà rappresentata da un unico Presidente e riunificherà le tecnostrutture esistenti, dotandosi di una direzione unitaria e di responsabili settoriali, la cui operatività sarà interprovinciale». Dopo l’intervento del presidente di Legacoop Ravenna, si è svolta una tavola rotonda, coordinata dal vicedirettore del Tg3 Giuliano Giubilei, a cui hanno partecipato, oltre allo stesso Gasperoni, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, il Capo Economista di Nomisma Sergio De Nardis e il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Paolo Cattabiani. Il Presidente della Regione, Vasco Errani, dopo avere illustrato quali investimenti l’ente ha in previsione di effettuare, soprattutto nel campo delle infrastrutture, ha insistito sulla necessità di «costruire un nuovo patto sociale, che sia basato su un nuovo modo di operare della pubblica amministrazione e su una nuova responsabilità fiscale. Inoltre, va riattivato il circuito virtuoso degli investimenti: la flessibilità che abbiamo ottenuto dopo avere rispettato le indicazioni dell’Unione europea va ‘spesa’, ma per favorire il credito alle imprese. È venuto anche il momento di puntare su alcuni settori trainanti per il futuro: penso alle scienze della vita, alle nanotecnologie, al settore della biomedicina». Dal canto suo, il Presidente regionale di Legacoop, Paolo Cattabiani, partendo dal dato che segnala un calo vistoso dei fatturati in alcuni settori e dalla consapevolezza che si sono verificati cambiamenti irreversibili nelle logiche dei mercati, ha posto l’accento sull’esigenza che il sistema Legacoop capisca come misurarsi con la nuova situazione. «Ci sono cose che dobbiamo fare noi: dobbiamo approfittare di questo passaggio, che è molto stretto, per procedere a integrazioni, selezioni, accorpamenti al fine di riposizionarci. In sintesi, dobbiamo riorganizzare le forze che ci sono per costruire qualcosa di nuovo: abbiamo le intelligenze per farlo». Cattabiani ha anche affrontato uno dei temi più importanti tra quelli che vedono impegnato il sistema Legacoop, il nuovo welfare. «In un momento in cui c’è una domanda crescente di servizi e risorse calanti possiamo trovare il modo di allargare le maglie del welfare e impedire che aumenti la fascia 03.b degli ‘esclusi’. Penso che serva una ‘mutua dei cittadini’, che fornisca risposte in alcuni servizi ai quali il pubblico fa fatica a dare risposte, come per esempio le cure specialistiche o quelle odontoiatriche. Questo si può fare grazie al metodo dello scambio mutualistico: e qui noi possiamo mettere in campo un’offerta di qualità come quella di Unipol». Sergio De Nardis, Capo Economista di Nomisma, ha sintetizzato gli scenari economici del nostro paese e su quali saranno le forze in campo: «ho fiducia sulla capacità competitiva della manifattura, anche se siamo ancora assenti su alcuni settori strategici e nuovi. Ma è importante avere il coraggio di fare un salto di competitività ed efficienza, anche in quei settori che non sono sottoposti a concorrenza diretta». Il Presidente di Legacoop Ravenna, Elio Gasperoni, dal canto suo ha ripreso alcuni temi della sua relazione, soffermandosi sui progetti strategici: «Tra le priorità progettuali dobbiamo avere come intercettare le merci nel porto di Ravenna, capire come si sta sviluppando il settore delle costruzioni, creando aziende con un dimensionamento credibile sia per le opere pubbliche nazionali che per il mercato internazionale, e individuare in che modo la cooperazione di domani riuscirà a finanziarsi». Firmato un nuovo Protocollo di Legalità a Savona Dopo la Sicilia, l’Expo e il cantiere della Tav, Cmc sottoscrive un nuovo Protocollo di legalità anche nell’ambito dell’appalto per la realizzazione dell’Aurelia bis a Savona. Il Protocollo, firmato nei giorni scorsi per Cmc dall’Ing. Roberto Leonardi, prevede un articolato molto impegnativo con scrupolose verifiche antimafia sui contratti e sugli affidamenti a partire da 50 mila euro ad esclusione delle materie “sensibili” che non hanno invece limiti di importo. Altra novità che si segnala è l’istituzione di una cabina di regia presso la Prefettura che avrà lo scopo di effettuare, con incontri programmati, un monitoraggio complessivo ed un confronto tra tutte le parti interessate. Il Protocollo prevede, anche, l’istituzione di un tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera impegnati nell’opera con il compito di verificare le modalità di assunzione nei cantieri. Il cantiere di Savona è impegnato nella realizzazione della variante alla strada statale 1 Aurelia , nel tratto tra Savona e Albisola Superiore, lavori inseriti negli interventi sulla viabilità di accesso all’ Hub portuale di Savona. La variante ha origine nel Comune di Albisola Superiore, in corrispondenza del torrente Sansobbia e si sviluppa per una lunghezza di 5,2 km, sino all’ innesto con Corso Ricci, nel Comune di Savona, con una successione continua di gallerie e viadotti. Le gallerie verranno scavate per mezzo di una fresa del diametro di 13,50 metri che è già arrivata nei mesi scorsi in cantiere. L’ intervento è eseguito dall’Associazione Temporanea di Imprese formata da Cmc (capogruppo con il 51% delle quote) ed Itinera, per un ammontare complessivo di 132 milioni. p.07 la Betoniera 04 04.a personale di Nadia Scantamburlo Giovani manager crescono Piccola rivoluzione a Ravenna e Cervia nei parcheggi a pagamento Azimut, la società che gestisce, fra le altre cose, il servizio di parcheggio a pagamento, ha attivato nelle settimane scorse, il pagamento con carta di credito sui parcometri presenti nelle piazze principali di Ravenna (piazza Kennedy, largo Firenze, piazza Mameli, piazza Baracca, piazza della Resistenza) e Cervia (zona tariffaria “rossa” a Milano Marittima). L’attivazione della carta di credito verrà estesa progressivamente sul resto dei parcometri entro qualche mese. Ravenna e Cervia diventano così il primo esempio di rete di parcometri integralmente dotata di sistema di pagamento con carta di credito. In Italia tale sistema è presente a Milano e solo in alcune altre città con pochi esemplari. L’utilizzo della carta di credito non comporta pagamento di alcuna commissione da parte dell’utente, che paga quindi unicamente la tariffa della sosta. Le commissioni bancarie sono infatti a totale carico di Azimut. Viene accettato il più ampio ventaglio di carte (Visa, Mastercard, Circuito Maestro, Circuito Moneta), offrendo così all’utenza, anche turistica, la massima facilità di accesso. Dal punto di vista pratico, l’utente non deve digitare alcun codice: la carta viene inserita nell’apposita fessura sul fronte del parcometro, e ad ogni pressione del tasto “azzurro” sul display si potranno verificare l’ importo ed il tempo acquistato. Premendo il tasto “rosso”, l’operazione potrà essere preventivamente annullata. Digitando invece il tasto “verde,” l’operazione verrà avviata. Sul display apparirà l’indicazione della connessione con l’istituto di credito, al termine della quale la carta di credito verrà estratta e sarà emesso automaticamente il biglietto. Il parcometro emette anche la ricevuta della transazione bancaria. Un sistema semplice, sicuro, garantito dal sistema bancario, senza alcun costo aggiuntivo per l’utente. Con questa importante innovazione, che apre la strada ad un concetto di parcometro che evolve a “contact-point” in grado in futuro di fornire un’ampia tipologia di servizi che si potranno abilitare (dalle ricariche dei biglietti dell’autobus, al pagamento delle sanzioni, delle bollette, dei permessi ZTL occasionali), Azimut concretizza il suo impegno per il miglioramento qualitativo delle prestazioni fornite e la ricerca di nuove procedure che aiutino a semplificare la vita degli utenti. Azimut spa, società mista a capitale pubblicoprivato, da luglio 2012 è partecipata per il 40% dal consorzio Antares di cui fa parte anche Cmc insieme a Deltambiente, S.Vitale e Ciclat. p.08 la Betoniera Da alcuni anni l’ufficio personale è impegnato nel progetto di inserimento di giovani con l’obbiettivo di far crescere al nostro interno i futuri manager. Lo scorso anno è stato avviato un progetto specifico di selezione, formazione e monitoraggio dei giovani neoassunti destinati ai nostri cantieri all’estero. Ne parliamo con Nadia Scantamburlo, della Direzione del Personale, che ha avviato e cura il programma. Nadia, come nasce l’idea di questo progetto di sviluppo dei giovani all’estero? Siamo partiti dalla constatazione delle difficoltà di sviluppo ma soprattutto di fidelizzazione dei giovani inviati all’estero. Da un’analisi svolta sui giovani assunti sull’estero fino al 2011, abbiamo registrato che l’80% circa dei dipendenti si era dimesso nel giro di un anno o poco più. Ci siamo chiesti quali fossero le ragioni di un così alto turn-over e dalle risposte che ci siamo dati e che abbiamo raccolto abbiamo ipotizzato questo programma. In che cosa consiste il programma, e che cos’ha di particolare? L’obbiettivo che ci siamo proposti impegna tutto l’ufficio personale. Dopo la selezione e assunzione i neoassunti vengono inseriti in un piano di sviluppo. Ad ognuno viene affidato un tutor che lo segue costantemente dal suo arrivo in cantiere e rappresenta il primo punto di riferimento in loco. Ogni tutor assegna gli obbiettivi da perseguire nell’arco di un anno, poi ogni sei mesi vengono valutate le performance e analizzati i punti di forza e quelli di miglioramento. Il tutto viene formalizzato in una scheda di pianificazione e valutazione compilata dal tutor e analizzata periodicamente con la direzione del personale. Riteniamo in questo modo di evitare percezioni di abbandono e al tempo stesso di comunicare ai giovani il fatto che dietro alle quinte si sta muovendo un’azienda che pianifica loro un percorso di crescita e che quindi non sono abbandonati a essi stessi. Spesso, noi dell’ufficio personale ci rechiamo sul posto per monitorare personalmente il percorso di crescita. Il programma sta avendo successo? Fino ad oggi sono stati assunti 26 persone fra ingegneri, periti meccanici e minerari, laureati in economia e diplomati in ragioneria, e di questi nessuno fino ad oggi ha rassegnato le dimissioni. Anzi, dai nostri monitoraggi periodici rileviamo un entusiasmo ed una soddisfazione che ci spinge ad andare avanti e a migliorare questo progetto. Come scegliete i giovani da assumere e da inviare all’estero? Uno degli aspetti che ci preme di più nell’accompagnare i neoassunti è la condivisione delle motivazioni, dei timori e delle responsabilità che orientano scelte così importanti. Ciò che sostiene una scelta di vita così radicale è il livello di maturità. Le risorse psicofisiche e relazionali sono l’elemento fondamentale per poter affrontare un’esperienza di vita così significativa. Durante i colloqui, infatti, mettiamo sempre in luce le difficoltà e gli aspetti costruttivi che le persone possono valutare. Quali sono le difficoltà che evidenziate ai candidati? Un trasferimento all’estero con rientri in Italia ogni tre mesi e mezzo, comporta inevitabilmente un distacco dagli affetti più cari e questo richiede una preparazione. I nostri cantieri, a volte, sono in luoghi isolati e, nonostante la tecnologia (skype o internet) accorci le distanze, può capitare di vivere inizialmente un senso di solitudine. E i vantaggi? Il quesito più forte che la persona si pone è: “Perché dovrei fare tanti sacrifici?”. Possiamo dire che i vantaggi, sotto il profilo professionale ed economico, sono molti. Dal punto di vista economico, un neolaureato ha una retribuzione di partenza sicuramente più interessante, con periodici adeguamenti retributivi che valorizzano l’impegno profuso e le competenze acquisite. 04.a Nadia Scantamburlo. Dal punto di vista professionale all’estero le opportunità di crescita sono moltissime. Questo per diverse ragioni: 05.a-b Andrea Zambon. • Si viene più rapidamente a stretto contatto con tecniche costruttive e metodi di lavoro diversi e innovativi. • All’estero ci sono maggiori opportunità di partecipare alla realizzazione di grandi opere ingegneristicamente complesse (centrali idroelettriche, ponti, tunnel scavati con Tbm, ecc. ) di notevole importo. • Si sperimenta un forte contatto con culture diverse. Ogni giorno il giovane si confronta con persone di diverse nazionalità delle quali vanno rispettati usi e abitudini, garantendo un sicuro arricchimento della propria personalità. Per creare un clima lavorativo propositivo e sereno, infatti, è necessario rispettare e adeguarsi alla cultura delle diverse persone che compongono il team. • Realizziamo opere spesso in aree in cui il nostro lavoro rappresenta un’opportunità di crescita della qualità di vita per le popolazioni locali, e la gratitudine delle persone traspare dai loro sguardi e dalle espressioni inaspettate che rimangono sedimentate solo in chi vive questa esperienza. • L’esperienza all’estero arricchisce e valorizza il proprio curriculum spendibile anche in Italia; molti manager che sono ai vertici aziendali, compresi quelli della nostra azienda, hanno avuto esperienze di alcuni anni di lavoro all’estero. Riuscite a trovare molti giovani disposti a partire? Nonostante i vantaggi che un giovane può ricavare da un’esperienza all’estero, facciamo ancora molta fatica a trovarne di disponibili, anche in questo periodo di profonda crisi del mercato italiano. Probabilmente le motivazioni che stanno dietro a tanta reticenza sono soprattutto culturali: si fatica a trovare la dimensione che costruisce l’equilibrio tra soddisfazione e sacrificio, e tutto si è appiattito nell’ottica della comodità. Una visione questa oggi non più sostenibile, che sta paralizzando molti giovani in attesa di fortune illusorie o di facili opportunità. Il sacrificio per costruirsi un futuro lavorativo soddisfacente si traduce in soddisfazione quando ciò che si sceglie e si fa permette di riconoscerci e rappresenta aspetti autentici della nostra identità. Ancora oggi, spesso le persone non vedono che le cose sono cambiate e che se vogliono avere delle possibilità di carriera devono imparare a diventare cittadini del mondo e ampliare i propri orizzonti mentali. Una considerazione finale? L’azienda ha scelto di investire molto sui “giovani con la valigia” perché secondo le nostre previsioni il futuro si gioca all’estero. Disporre di persone qualificate professionalmente significa accedere ai nuovi appalti con fiducia e forza nel riproporsi a nuove possibilità di lavoro. I neolaureati di oggi vanno pensati come manager preparati e competitivi di domani. Saranno pronti ad assumersi responsabilità con impegno e serietà per far vincere all’azienda nuove sfide nel mondo. 05 05.a giovani con la valigia di Valentina Crociani “Una sfida che fa crescere” dice Andrea dall’Algeria 05.b Ci si mette costantemente alla prova, si impara molto velocemente ad essere versatili, ma anche a farsi valere, se serve. Per quanto riguarda i difetti, le differenze culturali certamente incidono anche a livello professionale: spesso è necessario trasmettere ai locali il nostro know how e, in alcune circostanze, la mancanza di rigore e puntualità possono essere demotivanti e svilenti. Quali differenze hai riscontrato rispetto al mondo del lavoro in Italia? Relativamente al settore delle grandi opere credo che l’Algeria sia molto meno toccata dalla crisi attuale rispetto all’Italia e, per la popolazione locale, trovare un’occupazione credo sia più una questione di voglia che di opportunità. Per quanto riguarda le condizioni lavorative, in Italia sono certamente migliori: c’è più tutela nei confronti dei lavoratori, e si hanno a disposizione tanti servizi che sembrano scontati e che certamente migliorano il modo di lavorare. Penso, ad esempio, alla copertura della rete internet, qui non è garantita sempre né ovunque; all’elettricità, che qui può essere altalenante; alla fornitura di acqua, che può venire interrotta in certe ore del giorno. È una maniera di lavorare completamente diversa rispetto a quella cui siamo abituati in Italia. Cosa ti manca di più dell’Italia e cosa di “casa”? Sembrerà banale, ma mi mancano soprattutto mia moglie, la mia famiglia, e il calore degli amici d’infanzia, oltre alla cucina italiana. Grazie a Skype, i rapporti con i miei cari sono quotidiani, e attraverso Facebook riesco a rimanere aggiornato e partecipo alla loro vita quotidiana. Inoltre, rientro in Italia all’incirca ogni due mesi, che è una distanza temporale relativamente breve. Andrea Zambon, 37 anni, laureato in ingegneria civile con indirizzo trasporti, si trova in Algeria dal novembre del 2010, nell’ambito del progetto della costruzione del nuovo porto di pesca di El Kala. Ha iniziato la sua esperienza in Algeria come responsabile dell’ufficio tecnico, divenendo direttore di cantiere nell’agosto del 2012. Prima di questa esperienza, eri già stato all’estero o fuori sede per motivi di lavoro? Sono stato in Angola, sempre in un cantiere di Cmc, per tutta la seconda metà del 2009. È stata la mia prima vera esperienza all’estero. Se dovessi descrivere questa tua esperienza lavorativa in cinque aggettivi? Voglio utilizzare due aggettivi per l’Angola e tre per l’Algeria, perché la prima esperienza è stata fondamentale per affrontare al meglio la seconda. Forte e impressionante l’Angola, perché non ero mai stato così lontano da casa, né in un luogo così diverso e povero rispetto a quanto avessi visto prima. Difficile, formativa e motivante l’Algeria: le diversità culturali e le sfide quotidiane sono tante, ma questo permette di crescere sia professionalmente che umanamente, e di mettersi costantemente alla prova. Pregi e difetti? Qualsiasi esperienza all’estero credo racchiuda in sé la straordinaria capacità di responsabilizzare e di rafforzare il senso di appartenenza all’azienda: ci si sente un elemento fondamentale all’interno di un team di lavoro; si ha la grande responsabilità di rappresentare non solo Cmc ma anche la sua storia e i suoi valori in luoghi culturalmente e fisicamente lontani, dove questa è ancora poco o non del tutto conosciuta. Ritengo che sia una grande opportunità. Inoltre, ho la fortuna di lavorare con colleghi e collaboratori di grande esperienza e professionalità, che quasi ogni giorno - spesso anche indirettamente - riescono ad insegnarmi qualcosa e a darmi qualche consiglio per superare gli ostacoli che si presentano. Ritengo l’esperienza in cantiere molto istruttiva e costruttiva, oltre che molto diversa rispetto a quella di sede. Sono necessari un forte spirito di adattamento, capacità di problem solving, attitudine alla mediazione, specialmente con le maestranze locali. p.09 la Betoniera Cosa porteresti con te al tuo ritorno? La capacità di arrangiarmi e di cercare di risolvere le difficoltà con i pochi mezzi e servizi a disposizione, e la calma che un Paese come questo e l’Africa in generale insegnano ad apprezzare e a capire. Come impieghi il tuo tempo libero? L’Algeria non è certo nota per divertimenti, vita mondana e locali notturni, né tantomeno può essere considerata una meta turistica particolarmente ambita, nonostante sia ricca di storia e reperti archeologici. Ne consegue che le alternative disponibili per trascorrere il tempo libero sono davvero poche. Nel giorno di riposo settimanale che qui cade di venerdì, fuggo dalla noia leggendo o studiando nella mia camera d’albergo o, a volte, prendendo il sole in terrazzo. Cosa stai imparando da questa esperienza? Seppur lentamente, sto imparando ad arrangiarmi per raggiungere quell’autonomia necessaria ad affrontare responsabilità sempre maggiori, quindi a crescere. Inoltre, mi sforzo di essere più paziente, cerco di non innervosirmi se il lavoro non procede come pianificato, il che spesso dipende dalla realtà del luogo. Come pensi venga percepita Cmc dai locali? Ho avuto più volte modo di incontrare persone del posto, sia coinvolte nel nostro ambito lavorativo che non, e tutte hanno un’impressione positiva di Cmc. Le nostre realizzazioni godono di ammirazione e stima, e siamo tenuti in grande considerazione per la capacità di raggiungere obiettivi ambiziosi. Cosa si può migliorare (se ritieni ci sia qualcosa da migliorare)? Certamente si può sempre migliorare: mi piacerebbe, ad esempio, che si riuscissero a sveltire le pratiche per gli approvvigionamenti, al fine di ottimizzare la produttività riducendo i tempi. Un grande sforzo continuo che ci è richiesto è poi quello di sensibilizzare le maestranze locali sull’utilizzo e sul rispetto delle procedure e dei sistemi di qualità perché, culturalmente, la tendenza a bypassarle è molto forte. Ci lavoriamo tutti con grande impegno, ma ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Investire in Sudafrica Successo per “Investire in Sudafrica”, il convegno che si è svolto lunedì 8 luglio, organizzato da Legacoop Reggio Emilia e Boorea, per presentare alla comunità degli operatori economici emiliani le opportunità di investimento nel grande Paese africano. Il meeting ha avuto alcuni ospiti di eccezione, a cominciare dal Ministro della Sicurezza del Sudafrica, Nathi Mthethwa e dall’Ambasciatore del Sudafrica in Italia, Nomatemba Tambo, figlia dell’ex presidente dell’African National Congress, Oliver Tambo. Presente anche l’AD di Cmc, Dario Foschini. La presidente di Legacoop provinciale, Simona Caselli, ha riaffermato con forza che l’internazionalizzazione è una strada obbligata per le cooperative e per le imprese per fare fronte alla stagnazione economica che ha investito l’Italia e l’Europa, ed ha espresso l’auspicio che le cooperative del nostro territorio siano presenti da protagoniste alla prossima Assemblea dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, che per la prima volta nei suoi 118 anni di storia si terrà in Africa e avrà luogo a Cape Town dall’1 al 5 novembre. Dario Foschini, amministratore delegato di Cmc Ravenna, ha illustrato l’esperienza della nostra cooperativa, attiva nel settore delle grandi infrastrutture, che in Sudafrica nel 2012 ha realizzato un fatturato di circa 100 milioni di euro e all’estero svolge circa il 60% del proprio giro di affari. Stefano Ciacci, presidente di Cellini Gtc di Prato, ha mostrato le interessanti prospettive che il settore energetico offre alle imprese disposte ad operare in Sudafrica. L’avvocato italo-sudafricano Anthony Elisio dello Studio Albertazzi & Associati Milano ha sottolineato le garanzie che offre la Roman-Dutch business law sudafricana, ispirata di fatto al diritto olandese ed anglosassone, nel quale si è innestato un programma come il BEE (Black Economic Empowerment) che, per combattere gli effetti discriminatori causati dall’apartheid, promuove la presenza nelle imprese e nell’economia dei gruppi etnici che l’apartheid aveva sfavorito. L’assessore regionale alle Attività Produttive, Giancarlo Muzzarelli, ha ribadito che il Sudafrica, in particolare per gli interventi nel settore delle energie rinnovabili, ha un ruolo centrale nelle politiche di promozione della internazionalizzazione delle imprese sviluppate dalla Regione Emilia-Romagna. L’Ambasciatore Nomatemba Tambo ha dichiarato che il modello di crescita economica e sociale del Sudafrica si ispira agli stessi criteri di sostenibilità, giustizia e solidarietà che sono propri anche del movimento cooperativo. L’Ambasciatore ha anche annunciato che il Sudafrica ha approvato una normativa specifica sulle cooperative conforme ai sette principi internazionali cui anche la cooperazione italiana si ispira. Dal canto suo il Ministro della Sicurezza, Nathi Mthethwa, oltre a ringraziare Reggio Emilia per la straordinaria storia di amicizia, ha sottolineato che il Sudafrica è l’unico Paese africano presente nel G20 ed è tra i Brics quello con i migliori indici di apertura, democrazia e trasparenza. Il Sudafrica, con i suoi 51 milioni di abitanti, offre interessanti prospettive di business in molti settori, a partire dalle infrastrutture e dai trasporti ed è il principale motore di sviluppo economico e sociale del continente africano. 06.1.a 06.1.c 06.1.b 06.1 06.1.d 06.1.e 06.1.f lavori in corso di Marco Angeloni Il porto di Marina di Pisa è diventato realtà Tre lunghi ed intensi anni di lavoro sono intercorsi da quando, il 26 aprile 2010, fu posata la prima pietra del porto turistico di “Marina di Pisa”. Il 30 giugno 2013, infatti, è stato tagliato il nastro del nuovo porto che, esteso su un’area di circa 200 mila mq alla foce del fiume Arno, si inserisce nel contesto ambientale di altissimo pregio del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. Uno scenario suggestivo a lungo decantato dal grande Gabriele D’Annunzio, che per anni fece visita a Marina di Pisa in compagnia dell’attrice Eleonora Duse. Sulla superficie occupata dalla fabbrica dell’Ex Motofides, il nuovo bacino portuale a “moli convergenti” apre le “porte al mare” attraverso un’imboccatura di 40 m c.a.; dal punto di vista impiantistico - strutturale il porto si configura come un perfetto connubio tra opere di ingegneria marittima, strutturale ed impiantistica. • Le banchine Est, Sud e Ovest sono state realizzate con cassoni cellulari antiriflettenti, fabbricati in opera, uno scanno di imbasamento in pietrame 5-50kg ed una soprastruttura prefabbricata in c.a. • La banchina Nord del tipo “a giorno” è stata realizzata con pilastri in c.a. solidarmente uniti da una platea di fondazione gettata in opera, una scogliera di protezione al piede ed una sovrastruttura autoportante in predalles prefabbricate. • Le testate del porto constano di due cassoni, fabbricati in opera, caratterizzati da una sottostruttura di fondazione in palancole (del tipo AU20” in acciaio S235) di lunghezza pari a 16 m e un getto di cls. magro fino alla quota -2,00 m s.l.m.m., sovrastruttura in cls RCK 45 ed armatura maglie Ø16/100. • La scogliera Nord, con un’estensione di 650 m circa, è stata realizzata con nucleo in tout venant di cava, primo strato filtro in massi di II categoria e mantellata in massi di II e IV categoria. Anche le opere impiantistiche hanno avuto un notevole rilievo sulla totalità dell’appalto: dall’idrico – potabile ed antincendio all’impianto di dissalazione, dalla rete di raccolta delle acque piovane agli impianti di raccolta e trattamento acque di sentina, la rete di fognatura per p.10 la Betoniera la raccolta reflui da imbarcazioni, l’impianto elettrico ed e di impianto di approvvigionamento dei carburanti. Il nuovo porto accoglierà 354 imbarcazioni da diporto, fino ad un’estensione massima di 50 m. Sono stati realizzati anche 15 box auto privati ed un’autorimessa collaudata per 220 posti auto. Alla testata della Banchina Nord si erge la Torre di controllo, una struttura in calcestruzzo armato rivestita in muratura faccia vista, con mattoni san marco e rame. Distante via mare 52 miglia da Portoferraio e 84 dall’Isola del Giglio e via terra 15 km dall’aeroporto di Pisa e 10 km dalla stazione ferroviaria centrale di Pisa, il porto si presenta con una passeggiata sopraelevata, circondata da 5000 m2 di area verde dalle quali è possibile scrutare lo splendido scenario delle Alpi Apuane: il ‘Belvedere Mediterraneo’, così come lo ha definito il Sindaco di Pisa. “Siamo in porto“, ha esordito Stefano Bottai, Amministratore Delegato della Boccadarno Spa, Società Committente nel discorso inaugurale durante il quale non ha mancato di ringraziare lo staff Cmc. Alla cerimonia erano presenti, oltre al Sindaco Marco Filippeschi e al Presidente della Provincia Andrea Pieroni, anche il Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ed il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. Lo staff Cmc ha visto presenti il Vicepresidente Maurizio Fucchi, il Direttore di cantiere Marco Angeloni, il Responsabile di Produzione Roberto Larini e l’Ing. Barbara Doronzo. Una bella soddisfazione per tutto il team di Cmc, un’opera realizzata in così poco tempo e per un importo pari a 37,5 milioni di euro circa. Dopo il taglio del nastro, la cerimonia è proseguita in modo spettacolare con il corteo delle Regate, il Galeone Rosso della Repubblica Marinara di Pisa, simbolo di una storia gloriosa, e il lancio dei paracadutisti. Dice il capo cantiere Roberto Larini: “Il Porto di Marina di Pisa è stato, evidentemente, un cantiere di notevole complessità, una commessa insolita, un bacino portuale costruito a secco, conterminato ed allagato al termine della realizzazione delle opere marittime. Forse non paragonabile alle opere dei cantieri di Vicenza o di Agrigento ma, credetemi, in questi trentatre anni di servizio in Cmc, non mi era mai capitato di affrontare cosi tante e differenti attività. 06.1.a-c Immagini del nuovo porto turistico. 06.1.b Un momento Sono stati scavati 400.000 m3 di terreno per realizzare il bacino portuale fino alla quota massima di -6,00 m dal piano campagna. Gettati oltre 55.000 m3 di cls, in prevalenza Rck 45, per realizzare 1500 m di diaframma strutturale, 188 pali per pontili d’ormeggio e finger, le strutture d’attracco, banchinamenti, un’autorimessa, capannoni artigianali. Di particolare complessità è stata la costruzione dei due cassoni di testata: ogni “chiave” ha richiesto oltre 1500 m3 di cls, gettati dalla quota -6,00 alla quota 5,30 rispetto al livello medio mare. Sono stati salpati,movimentati e messi in opera circa 200.00 tonn di massi naturali per la formazione delle scogliere. della cerimonia di allagamento Anche l’arte e la storia hanno lasciato traccia in questo cantiere: è stato infatti effettuato il ripristino di elementi monumentali presenti all’interno dell’area di cantiere ed interferenti con le opere di progetto: l’obelisco di Garibaldi ed il bunker della II Guerra Mondiale. 06.2.a-b L’arrivo della Tbm Dura la sfida con il Tirreno ed il fiume Arno che circoscrivendo il nostro cantiere a secco hanno richiesto la messa a punto di impianti well-point e di depurazione delle acque a difesa dalle numerose mareggiate invernali che, sul Tirreno, sono ben più importanti di quelle presenti nel Nostro Adriatico: siamo stati una specie di Fort Apache circondata dall’acqua. Oggi sullo specchio acqueo si vedono transitare yacht e vele ormeggiati in banchina ed il cantiere perde scena come giusto che sia, quasi a fare dimenticare cosa fosse quest’area tre anni fa: una discarica a cielo aperto. Concludo ringraziando tutto il personale della Cmc, dallo staff tecnico giovane ma caparbio e tenace, alle maestranze che con grande spirito collaborativo mi hanno sempre supportato e mai deluso. Grazie alla nostra azienda che continua a darci l’opportunità di intraprendere esperienze uniche, professionali ed umane”. È possibile vedere la bella realizzazione e il suggestivo scenario nel video pubblicato sul profilo Cmc di Youtube. del bacino iniziato nel febbraio scorso. 06.1.d Marco Angeloni. 06.1.e Roberto Larini. 06.1.f Foto di gruppo all’inaugurazione. Da sinistra il vicepresidente Maurizio Fucchi, Marco Angeloni, Barbara Doronzo, Roberto Larini. Chloe al C926. 06.3.a-b Il C927 visto dall’alto. 06.2.a 06.2 06.2.b lavori in corso di Massimiliano Zurlo Singapore, a ritmo serrato i lavori al… C926 I lavori al C926 procedono e quello che sarà il cuore del cantiere e in futuro della zona residenziale, la stazione di Tampines West, prende sempre più forma. L’80% dei lavori della prima fase sono realizzati e si è pronti a passare alla fase 2, quella che prevede lo scavo al di sotto del traffico stradale. Per quanto riguarda lo scavo della stazione, sono iniziati gli scavi al di sotto del così detto “decking” (serie di pannelli che supporterà il traffico stradale). Gli escavatori sono all’opera e ad oggi è stato ultimato oltre il 20% dello scavo del primo livello, inoltre la prima serie di supporti delle pareti di scavo è stata completamente installata. Per concludere la parte relativa alla stazione è doveroso 06.3 06.3.a lavori in corso di Riccardo Zanghi … e al C927 A quasi due anni dall’aggiudicazione del progetto le attività sui tre punti di lavoro, stazione, tunnel ed entrata B, stanno procedendo a ritmo forzato. La stazione negli ultimi mesi ha avuto sviluppi molto interessanti. La realizzazione dei diaframmi, necessaria per avviare la fase di scavo, è stata ultimata alla fine di marzo ed in seguito è stata portata a termine l’installazione dei supporti delle fondazioni, indispensabili per completare l’area di movimentazione necessaria durante lo scavo. Lo scavo della stazione, suddiviso in 6 step, ha raggiunto ad oggi il 70% del secondo step, toccando quota 30% dello scavo totale. Il ritmo di scavo sta viaggiando a medie al di sopra delle aspettative. All’interno del perimetro della stazione, nell’area d’ingresso delle Tbm (“Tbm receiving shaft”) è stato eseguito un trattamento per consolidare il terreno, rendendo così la fase di arrivo delle nostre due “talpe” più sicura e controllata. Per quanto riguarda l’Entrata B (accesso secondario alla stazione), le lavorazioni di cantierizzazione sono state ultimate e la realizzazione dei pali secanti, necessari per lo scavo del pozzo da cui partirà un tunnel di congiunzione tra entrata e stazione, ha già raggiunto l’80% della realizzazione. Sul fronte tunnel, la prima Tbm “Tierra” sta procedendo con un trend produttivo in costante crescita e ad oggi ha scavato il 54 % del tunnel, la seconda Tbm “Kaida” (in giapponese piccolo drago) è stata lanciata nei giorni scorsi e si appresta a correre il più velocemente possibile i 1300 metri di scavo. Chloe al cancelletto di partenza Si è svolta il 13 giugno scorso, in un clima di festa e con la partecipazione del direttore generale Cmc, Roberto Macrì, del direttore tecnico di area, Giovanni Matta, dell’Ambasciatore, Paolo Crudele, la cerimonia di lancio della Tbm Chloe al lotto 926 della metropolitana di Singapore (Mass Rapid Transit). Queste le caratteristiche principali della talpa: in Cls 5.800 mm. • Diametro esterno dell’anello di rivestimento in Cls 6.350 mm • Spessore dell’anello di rivestimento in Cls 275 mm. • Velocità di Rotazione della testa fresante 0 - 3,5 Giri/minuto • Massima coppia di torsione operativa della testa fresante 5.775 KNm • Massima coppia di torsione di sblocco della testa fresante 6.353 KNm • Massima forza di spinta in avanzamento 50.640 KNm. • Diametro di scavo 6.720 mm. • Diametro interno dell’anello di rivestimento Chloe (che, nella lingua locale, significa germoglio verde) dovrà scavare 1.092 m di galleria. Chloe, come la sua “gemella” Beatrix, è stata costruita nelle officine STEC a Shanghai. p.11 la Betoniera 06.3.b dare un aggiornamento sullo stato dei lavori riguardanti i dreni, i quali, date le forti precipitazioni, sono caratterizzati da dimensioni notevoli. Per questo motivo la loro deviazione e costruzione ha un’importanza strategica nel quadro dei lavori che seguiranno, di conseguenza è una buona notizia poter affermare che anche questa lavorazione volge verso la fase finale. Per quanto riguarda le gallerie, gli scavi dei pozzi di lancio delle macchine Tbm, denominati Stadium e Prison e profondi 37 metri, sono stati completati permettendo così di dare il via alle operazioni di scavo meccanizzato e quindi a “lanciare” le 4 Tbm. 06.4.a 06.4.b 06.4 06.4.c lavori in corso È stata inaugurata la base Del Din di Vicenza Taglio del nastro martedì 2 luglio per la nuova base americana di Vicenza, intitolata a Renato Del Din, Medaglia d’Oro al Valore Militare, partigiano delle brigate Osoppo-Friuli. Fra le autorità chiamate allo storico taglio anche il Direttore Generale di Cmc, Roberto Macrì. Il complesso, realizzato in circa 5 anni, è destinato ad Proseguono le attività nel nostro cantiere della T.E.E.M. Le attività presso il cantiere della T.E.E.M. procedono a ritmo serrato: dopo l’inizio dei lavori, avvenuto l’11 giugno 2012, e le difficoltà iniziali legate all’acquisizione delle aree e la realizzazione della B.O.B., sono partiti i lavori con gli affidatari individuati in fase preliminare. La T.E.E.M. complessivamente si snoda tra l’autostrada A4 (Torino-Trieste) nel comune di Agrate Brianza e la A1 ( Milano-Napoli) nel comune di Melegnano, per circa 31 Km. L’intera “bretella” autostradale è stata divisa in 3 lotti ( A, B e C), con importi quasi medesimi tra le società cooperative, la Pizzarotti e l’Impregilo. Il tratto dove operano Cmc e le altre cooperative, che si sono costituite in una consortile, la Norte Scarl (quota Cmc il 28,10%), è quello a nord (lotto A) del tratto autostradale, lungo 6150 mt e completamente in trincea. I comuni interessati dai lavori sono 7, gli svincoli autostradali da realizzare 2, le opere connesse per la ricucitura del territorio 3. È stato attrezzato un campo industriale, su una superficie di 15.000 mq, che contiene un impianto di frantumazione per una produzione di circa 1.000 mc/gg e un’impianto di betonaggio a doppia bocca per circa 1.200 mc/gg di produzione. p.12 la Betoniera ospitare la 173/ma brigata aviotrasportata, il secondo battaglione 503/mo di fanteria, il battaglione di supporto con aspetti specialistici, il 509/mo battaglione trasmissioni e il battaglione comando Us Army Africa. Complessivamente 28 edifici su 58 ettari di terreno, la prima installazione del dipartimento della difesa statunitense ad ottenere la prestigiosa certificazione LEED confermandosi così come una delle strutture militari più moderne ed ecologiche del mondo. 06.4.d Firmato il contratto per la Metrotranvia a Milano Giovedì 11 luglio, presso Palazzo Isimbardi, sede centrale della Provincia di Milano, il Direttore Generale di Cmc, Roberto Macrì, ha sottoscritto il contratto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori della Metrotranvia Milano-Parco Nord-Seregno. L’avvenuta aggiudicazione provvisoria della gara era stata comunicata il 9 agosto dello scorso anno da parte del Committente (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale alle OO.PP. - Lombardia e Liguria). L’importo complessivo del contratto ammonta a 102.840.000 euro. La linea Milano Parco Nord–Desio–Seregno FS costituisce il prolungamento della metrotranvia “Nord” di Milano Piazza Castello–Parco Nord (attivata l’8 dicembre 2003), attraverso i Comuni di Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno. La nuova linea ha uno sviluppo di circa 14,3 km, di cui 5,6 km sono a binario doppio (da Parco Nord a Paderno Dugnano località Calderara) e 8,7 km a singolo binario con raddoppi per gli incroci (da Calderara a Seregno FS). Le fermate sono 25. I raddoppi lungo la seconda parte della linea, a singolo binario, sono complessivamente 10 e sono normalmente collocati in corrispondenza delle fermate. L’intervento comprende la realizzazione di un nuovo deposito tranviario ubicato al confine fra i Comuni di Desio e Seregno. Il contratto prevede 4 mesi di tempo per la redazione del progetto esecutivo e, a seguire, 28 mesi per l’esecuzione dei lavori. 06.5.a Il Nepal in pillole… Il Nepal è una Repubblica federale democratica dell’Asia meridionale di 147.181 km² che a fine 2011 contava oltre 30 milioni di abitanti. La capitale è la mitica Kathmandu. Il Nepal confina a nord con la Cina (Tibet) e a sud con l’India ed è uno Stato senza sbocco al mare. Il territorio, compreso tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell’Himalaya, è prevalentemente montuoso e presenta un dislivello notevole (da 80 a 8.848 m). La capitale Kathmandu è situata a circa 1.350 m d’altitudine. Il Nepal è un paese povero nel quale circa la metà della popolazione vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno. 06.5 Il 28 dicembre 2007 il parlamento nepalese ha approvato un emendamento costituzionale che ha sancito la transizione dalla monarchia alla Repubblica, avvenuta il 28 maggio 2008 mediante la votazione quasi unanime dell’Assemblea Costituente. La lingua ufficiale è il nepalese. lavori in corso Cmc per la prima volta in Nepal 06.a-d La Del Din il giorno dell’inaugurazione. Lunedì 15 luglio è stato ufficialmente firmato a Kathmandu il contratto per la commessa “Melamchi” in Nepal. 06.5.a Nella foto, il tempio di Changu Narayan, uno dei templi più antichi e più importanti di tutto il Nepal. La nostra Azienda è pertanto ufficialmente operativa in Nepal con una commessa di importanza nazionale, finanziata da un prestito della Asian Development Bank (ADB) e che si conforma alla normatica internazionale Fidic di gestione del contratto. La cerimonia è avvenuta nella sede del Ministero dello Sviluppo Urbano, competente per l’opera, alla presenza del Ministro e di vari suoi collaboratori ed altre autorità del Governo nazionale e cittadino. Da parte Cmc era presente il nostro rappresentante per l’area, Salvatore Casciaro, per l’occasione accompagnato dal direttore di cantiere, Franco Lai, il nostro responsabile Ufficio Gara, Giuseppe Freda, Grazia Benazzi, introdotta nella sua veste di membro del Board Cmc, e Massimiliano Caminzuli, Cmc torna a Mirandola e a Concordia Un anno fa, a poche settimane dal terremoto, Cmc era arrivata nelle zone colpite dell’Emilia per costruire tre edifici scolastici a Concordia, Mirandola e Finale Emilia. Ad un anno di distanza, Cmc torna a Concordia e a Mirandola per realizzare lavori di ampliamento alle strutture realizzate un anno fa. A Concordia saranno realizzati 700 mq circa di nuove costruzioni che comprendono, fra l’altro, 3 aule, 2 laboratori, 5 uffici, la biblioteca, l’archivio oltre che varie opere esterne. I lavori ammontano complessivamente a circa 1 milione di euro (di cui l’80% quota Cmc). A Mirandola i lavori prevedono l’esecuzione di 6 nuove aule (da 50 mq), 2 laboratori (da 80 mq), un nuovo blocco servizi, opere esterne oltre all’impianto di raffrescamento per tutto l’edificio scolastico e a quello antintrusione. In questo caso l’importo delle opere previste è di circa 1,4 milioni di euro. Le nuove strutture saranno realizzate, ovviamente, con le stesse tipologie costruttive e gli stessi materiali già utilizzati negli edifici completati un anno fa. In entrambe le strutture i lavori sono già cominciati e dovranno essere completati entro l’estate per permettere il regolare inizio del nuovo anno scolastico. p.13 la Betoniera responsabile amministrativo d’area e 3 membri del senior staff locale, già in organico alla commessa. La notizia ha avuto ampio spazio sui media locali e conferma il positivo impatto di Cmc sul mercato nepalese, con le possibili ricadute positive, in termini commerciali, per altri progetti in questo Paese. In breve, il progetto di Melamchi consiste nello scavo di circa km 20,5 di tunnel in tradizionale, da 6 fronti di scavo con l’utilizzo di 6 Jumbo, un piccolo Intake lungo il corso del fiume Melamchi ed una strada di accesso interno di circa mt 500. Scopo del progetto è quello di deviare l’acqua dal fiume Melamchi fino alla città di Kathmandu che negli ultimi anni ha registrato uno sviluppo demografico eccezionale e lamenta la carenza di acqua ad uso civile. La durata è di 36 mesi. Il valore della Commessa, tasse incluse, è di USD 97,8 milioni. Il paese è caratterizzato da un clima tropicale, che presenta principalmente due fasi stagionali: la stagione delle piogge (da giugno a fine settembre) e la stagione secca (il resto dell’anno). Questa alternanza è dovuta alla presenza dei monsoni, i venti periodici caratteristici dell’Asia meridionale e sudorientale. Le principali risorse economiche del Nepal sono costituite dall’agricoltura e dal turismo. La cultura nepalese può risultare, a seconda del gruppo etnico considerato, assai simile alla cultura indiana o tibetana. Le affinità si possono notare nell’abbigliamento, nel cibo e nella lingua. Il calendario ufficiale è il Vikram Samvat, in anticipo di 56,7 anni rispetto al calendario gregoriano. Gli sport più popolari sono il cricket, il calcio ed il kabaddi (sport di contatto a squadre originario dell’ India). Una particolarità architettonica del Nepal è la pagoda, struttura comune a molti paesi dell’Asia orientale come Cina o Giappone anche se in forme diverse. Secondo la tradizione, si tramanda che il suo inventore fu l’architetto nepalese Araniko, vissuto nel XIII secolo, e che la sua arte fu poi esportata con fortuna in gran parte dell’estremo oriente. Firmato il contratto per una nuova Commessa in Cina È stato firmato all’inizio di giugno il contratto per una nuova commessa vinta da Cmc nella Provincia dello Shanxi, nell’Alta Cina. Il progetto consiste nella realizzazione di un tunnel in Tbm da roccia, doppioscudata, diametro di scavo 4,1 mt. La lunghezza del tunnel è di km 23,6, da ricoprirsi con segmenti prefabbricati. L’ importo, solo parte Cmc, è di circa EUR 43 milioni (valore complessivo EUR 60 milioni). Su questo progetto Cmc utilizzerà una Tbm Seli “Universale” che, come noto, presenta le caratteristiche innovative, rispetto ad una Tbm tradizionale, di avere una forma conica e di essere piu’ corta; ciò al fine di migliorare la capacità della macchina di sopravanzare tratti di galleria con materiale spingente. Il socio locale, “Sinohydro Engineering Bureau N. 4”, si occuperà della produzione dei segmenti prefabbricati e dell’esecuzione di alcuni tratti in tradizionale. Cmc eseguirà le installazioni di sua spettanza ed altrettanto farà il partner locale. Il Cliente è lo “Shanxi Water Resources”, Branch provinciale del Water Resources Ministry Cinese. Il periodo di esecuzione è di 45 mesi ad iniziare dall’ordine inizio lavori, più un anno di periodo di garanzia. 07 07.a brevi dai cantieri Brevi dai cantieri 07.a Gli interni di Palazzo Rasponi. » Finalmente... l’Ospedale dei Castelli quindi, nello scenario futuro, di 217 bambini di scuola materna e 400 alunni di scuola elementare. Al suo interno sono previste anche una mensa scolastica, una biblioteca, spazi polivalenti, laboratori, palestra e spazi polivalenti per le attività del quartiere. L’edificio è stato progettato per ridurre al minimo i consumi energetici, corrispondendo alla potenziale certificazione energetica di Classe A. » Aperta al traffico la prima strada dell’Expo Finalmente, dopo tante attese, rinvii, pose di prime pietre, ritrovamenti bellici ed archeologici ed altro ancora, hanno preso il via ufficialmente, con la consegna dei lavori le attività per la realizzazione del nuovo ospedale dei Castelli nel comune di Ariccia alle porte di Roma. I tempi per la realizzazione dell’opera sono di 1.008 giorni per cui l’ultimazione dei lavori è prevista per il primo trimestre del 2016. L’opera, il cui importo lavori attuale è di € 66.994.202,60, è stata acquisita dall’Ati Ccc-Sac con Cmc assegnataria consorziata e sarà eseguita dalla Soc. Consortile composta da Cmc (per il 50,1%) e Sac (per il 49,9%). » Prende forma il polo scolastico di Cesenatico » Proseguono i lavori alla Tangenziale di Forlì Come previsto, dal 29 di giugno, è stata consegnata ed aperta al traffico la prima strada realizzata nell’ambito del cantiere dell’Expo. Si tratta del cosiddetto asse F1. Una nuova consegna è prevista entro il mese di agosto e riguarderà i cosiddetti assi D1, B2 e B5. » Palazzo Rasponi ritrova il suo splendore Con ampio anticipo rispetto alle previsioni, a metà giugno è stata riaperta al traffico la carreggiata stradale della rotatoria (quadrante Nord Est) nel tratto compreso tra via Golfarelli e via Fermi Romagnosi, del IV lotto costruttivo del sistema Tangenziale Est di Forlì. Continuano a Ravenna i lavori per il restauro e la valorizzazione di Palazzo Rasponi che tornerà così ad essere un fulcro di cultura, arte e attività espositive cittadine. Il IV lotto della Tangenziale Est di Forlì ha uno sviluppo lineare di 4,4 km e collega il I lotto costruttivo esistente (che termina sulla via Mattei), con la via Ravegnana passando tra la zona fieristica industriale di Forlì e il Fiume Ronco ed andando ad interessare, modificandolo, anche lo svincolo autostradale esistente. Venerdì 5 luglio, all’ombra del viadotto Fermi, il cantiere si è riunito per una braciolata di mezz’estate. Ai “ragazzi” Cmc e ai subappaltatori impegnati nella costruzione e allo staff tecnico di cantiere, si sono uniti sia i rappresentanti del Comune e della Provincia nonchè il nostro presidente Massimo Matteucci, il capo delle maestranze Valerio Giuliani e il direttore tecnico area Romagna, Maurizio Fucchi. A circa 7 mesi dall’ inizio dei lavori un drone ha ripreso dall’alto il cantiere del nuovo Polo scolastico Villamarina. Il nuovo plesso scolastico, costruito su un’area di 18.300 mq, è stato dimensionato per ospitare 8 sezioni di scuola materna, di cui un micro-nido e 15 aule delle scuole elementari, per un totale, I lavori, finanziati dalla Fondazione del Monte, sono partiti ad inizio 2012 e si concluderanno nella primavera del 2014. Attualmente il cantiere è impegnato nella realizzazione dei massetti e delle pavimentazioni che vengono realizzate con pianelle in cotto fatte a mano, del tutto simili a quelle utilizzate nel 1700. Contemporaneamente è iniziata la sagramatura esterna cioè la stesura di intonaco protettivo con una miscela costituita da latte di calce, cocciopesto e pigmenti, una tecnica anche questa simile a quelle usate in passato. Nei locali delle scuderie si sta realizzando il nuovo tetto in legno e continuano i lavori di restauro degli affreschi. Ricordiamo che la gara di appalto è stata vinta dal Ccc di Bologna e che Cmc è una delle imprese esecutrici. » Vanno avanti i lavori nel cantiere di Chiomonte Prime foto dal cantiere della Standiana ll cantiere per il nuovo potabilizzatore (denominato NIP2) che Romagna Acque - Società delle Fonti Spa sta realizzando a sud di Ravenna, nell’area della Standiana, è pienamente operativo. Il nuovo potabilizzatore, alimentato dalle acque derivate dal Canale Emiliano Romagnolo, avrà una potenzialità di circa 1100 litri al secondo, una portata annua di 25 milioni di metri cubi e utilizzerà un processo di potabilizzazione fra i più moderni ed efficienti attualmente disponibili (ultrafiltrazione) che permetterà di ottenere una elevatissima qualità dell’acqua. Capofila dell’opera, dal costo totale di 32 milioni circa, è l’impresa Torricelli Srl. Le opere civili e la viabilità (circa 12 milioni di euro) saranno realizzate da Cmc (60%) e Acmar (40%). L’entrata in funzione dell’impianto è prevista per il 2016. p.14 la Betoniera All’inizio di giugno il cantiere del cunicolo esplorativo alla Maddalena di Chiomonte è stato visitato dal Ministro Lupi e da una delegazione di giornalisti italiani e francesi. A fine giugno erano stati scavati circa 130 mt del cunicolo con metodo tradizionale, con l’uso di escavatore e martello demolitore, senza far ricorso all’esplosivo. Al momento si procede con uno scavo di 1,80-2 mt al giorno e non è stata rilevata alcuna anomalia nelle rocce. Quando lo scavo raggiungerà i 240 mt si comincerà ad utilizzare la fresa che servirà per scavare i restanti 7.300 mt del cunicolo. 08.a 08 gruppo Ged impegnata nei lavori per l’Expo e la Teem 08.b Galleria Cascina Merlata -Expò Tangenziale Est Esterna di Milano Nell’ambito delle opere essenziali per la realizzazione del collegamento tra la ex S.S. 11 a Molino Dorino e l’Autostrada A8 nei comuni di Milano e Pero per l’Esposizione Universale di Milano (Expo 2015) è compreso un importante percorso in trincea denominato galleria artificiale “Cascina Merlata”. Come è noto, l’intervento previsto collegherà l’autostrada A4 “Milano-Brescia”, all’altezza di Agrate Brianza, con l’autostrada A1 “MilanoBologna”, all’altezza di Melegnano, per uno sviluppo complessivo di circa 32 Km. Questa galleria è compresa fra la progressiva 0+558,68 e 1+541,91, per uno sviluppo longitudinale complessivo di 980 m. L’opera, la cui luce interna è pari 24,70 mt, è suddivisa in due canne, ognuna delle quali di larghezza pari a 10,90 mt. Le due carreggiate sono separate da un cunicolo a tutta altezza di larghezza pari a 2,0 mt, che accoglie il vano tecnico per la ventilazione forzata e costituisce una via di fuga (oltre alle quattro uscite di sicurezza laterali previste in corrispondenza ai piedritti laterali). 08.c L’impalcato è costituito da travi progettate da Ged e realizzate in calcestruzzo armato precompresso, a trefoli aderenti, del tipo a “I”, di lunghezza pari a 27,60 mt (luce calcolo 27,00 m), altezza pari a 1,60 m e larghezza 1,39 m, solidarizzate con 2 traversi di testata e getto di completamento (soletta) realizzato sull’estradosso delle travi. Le travi, calcolate in semplice appoggio, poggiano su cordoli realizzati su pali in cemento armato gettato in opera. Le maggiori problematiche di varo si sono riscontrate a seguito delle difficoltà legate alle interferenze con un traliccio dell’alta tensione e alla situazione della viabilità di cantiere molto limitata. 08.d Ged ha sopperito a queste difficoltà mettendo in campo autogru di portata elevata (400 ton) che hanno garantito il buon esito dei vari operando da distanze ragguardevoli. Attualmente la produzione delle travi è stata completata. I vari si ipotizza possano essere completati entro fine anno. 08.a Varo notturno travi cap Galleria Cascina Merlata. Con questa opera si prevede un alleggerimento dei carichi di traffico sulla tangenziale est attuale e sulla viabilità locale. Attualmente Ged ha in corso di costruzione n. 12 cavalcavia in acciaio carrabili per il consorzio Arcoteem (la tratta compresa tra la SP 103 “Cassanese” e la SP 14 “Rivoltana” e l’interconnessione della Brebemi con la città di Milano) e n. 8 cavalcavia in acciaio carrabili, 3 ponti canale e 2 passerelle ciclo-pedonali, sempre in acciaio, per il consorzio “Norte” (tratta compresa tra la diramazione dell’A4 in corrispondenza di Agrate e il tratto Arcoteem). Recentemente sono stati varati i primi 3 cavalcavia di Arcoteem: il CV011, un viadotto a 3 campate del peso superiore a 500 ton, il CV007 e CV0S3 a una campata. Al momento sono presenti in cantiere (in fase di assemblaggio) altri 2 cavalcavia. I primi impalcati del cantiere Norte sono attualmente in fase di costruzione e verranno consegnati in cantiere a partire dalla fine di agosto. Dati tecnici dei cantieri Galleria Cascina Merlata – Lunghezza galleria – Numero travi: – Lunghezza travi: – Importo 980 m 698 n da 12,65 m a 27,60 m 6 Mil. € Teem (lotto Arcoteem) – L. impalcati – N. opere – Peso acciaio – Importo 751 m ca 12 3630 ton 5,7 Mil. € Teem (lotto Norte) – L. impalcati – N. opere – Peso acciaio – Importo 607 m 13 2221 ton 3,5 Mil. € 08.b Galleria Cascina Merlata. 08.c Teem: varo campata centrale CV011. 08.d Teem: preparazione delle superfici da saldare CV011. Ged e Acr all’Iper di Savignano Il 3 luglio sono stati firmati da Ged e Acr due contratti, per un importo complessivo di circa 3 milioni di Euro. La sinergia tra le due Società ha portato alla conclusione della trattativa commerciale per la fornitura degli elementi prefabbricati e del calcestruzzo, occorrenti per la realizzazione dell’ampliamento del centro commerciale Iper di Savignano, che si svilupperà su una superficie complessiva di oltre 10.000 mq. I lavori sono partiti all’inizio di luglio. L’avvio del montaggio del prefabbricato è previsto dall’1 ottobre, per concludere la prima fase entro la prima decade di dicembre. Seguiranno poi i lavori necessari per il raccordo tra la nuova struttura e quella esistente. L’apertura della nuova unità commerciale è prevista per il 1° settembre 2014. p.15 la Betoniera 09 09.a incontriamole di V. C. Donne allo specchio 09.a Valentina Crociani. 09.b Valentina Leoni. Valentina Leoni, ingegnere gestionale, lavora in Cmc da novembre 2009. Dopo avere trascorso i primi due anni presso il cantiere Dal Molin come Planner (Programmazione Lavori e Contabilità Attiva), dalla fine del 2011 è rientrata in sede per seguire un nuovo progetto di implementazione e diffusione nei cantieri Italia del sistema Str Vision relativo al controllo di tempi e costi delle commesse. Dove abiti e quanto tempo impieghi per recarti al lavoro? Vivo a Ravenna e, quando sono in sede, impiego dieci minuti in bicicletta. Questo è impagabile, soprattutto considerando che la maggior parte del mio lavoro si svolge nei cantieri, quindi viaggio spesso in aereo, in macchina o in treno. Uso praticamente tutti i mezzi di trasporto! I ringraziamenti dell’Anpi “Carissimo Presidente, il contributo generoso che lei ha devoluto all’Anpi a nome della Cmc, affinchè si potesse acquistare la barca Bulow per il transito sui canali della baiona fino all’Isola degli Spinaroni, ha permesso, unitamente ad altri importanti contributi, di accompagnare dal 27 marzo al 17 maggio ben 562 tra allievi e studenti.” Comincia così la lettera che il Presidente dell’Anpi di Ravenna, Ivano Artioli, ha spedito al nostro Presidente Massimo Matteucci. L'Isola degli Spinaroni è un'isoletta della Piallassa di Ravenna, nota per essere stata sede del “Terzo Lori”, il VI Distaccamento della Brigata Partigiana Garibaldi, dal settembre al dicembre 1944. L’isolotto prende il nome dall’arbusto di “spinarone” che fino agli anni ’60 lo ricopriva pressoché interamente. Come si ricorderà L’Anpi di Ravenna ha negli scorsi anni ristrutturato il capanno storico dell'isola e lo ha fatto diventare un centro didattico per raccontare ai ragazzi la storia della Resistenza e il valore del Parco del Delta del Po. Grazie ad una barca acquistata col contributo di tante imprese ravennati, compresa la Cmc, è oggi possibile recarsi all’isola degli Spinaroni per conoscere da vicino un luogo simbolo della Liberazione di Ravenna e una bellissima oasi naturalistica. “Ragazze e ragazzi di ogni età (ma prevalentemente di terza media) – continua la lettera di Artioli – hanno partecipato alle lezioni naturalistiche con attenzione e voglia di sapere. Attenzione che è aumentata di fronte alle lezioni di storia della Liberazione di Ravenna dal nazifascismo, considerando anche che i programmi scolastici nel merito nulla dicono e pure che si sono perse le testimonianze familiari”. Le visite degli studenti all’isola degli Spinaroni riprenderanno a settembre con la riapertura dell’anno scolastico. p.16 la Betoniera Quanti anni hai e come è composto il tuo nucleo familiare? Ho 29 anni e convivo da circa 3 anni e mezzo. 09.b Come riesci a conciliare gli impegni extralavorativi con la tua professione? Fino ad ora sono riuscita ad organizzarmi bene, perché il segreto sta nel saper programmare le giornate; è triste, ma è la verità. In pausa pranzo, quando posso, vado in palestra per staccare la spina dai problemi lavorativi, e la sera mi dedico alla cura della nostra casa. Durante il week end sto sia con gli amici che con i miei familiari. A conti fatti, anche il tempo libero è così pieno di impegni da sembrare un lavoro, ma è sicuramente più rilassante! Tolte le ore che dedichi al lavoro e alla famiglia, quanto tempo riesci a dedicare a te stessa e come lo spendi? Tolte le ore dedicate al lavoro, il tempo per me si riduce davvero di molto. Quando posso, mi piace leggere, andare ai concerti, rilassarmi nei centri benessere e - soprattutto - girare il mondo. Dai week end fuori porta alle vacanze oltreoceano! Nonostante il lavoro sia ormai da ritenere un lusso, guardando anche al panorama internazionale, quali migliorie ritieni si debbano apportare in Italia, a livello legislativo, per aiutare una donna con un lavoro di 40 ore settimanali e una famiglia e impegni privati da gestire? Purtroppo in Italia tutti gli ostacoli che le donne devono affrontare si ripercuotono negativamente sulle loro aspirazioni. Rispetto al resto d’Europa - e a causa di questa realtà - le donne italiane sono costrette a fare meno figli poiché hanno meno tempo libero, che viene schiacciato dagli orari di lavoro. Inoltre, spesso su di loro grava anche la piena responsabilità e cura della famiglia, e questo mette ancora più in risalto la loro grande forza di volontà ed altruismo. Basti pensare che, anche in pensione, sono chiamate ad offrire continuo supporto nel ruolo di nonne o zie tuttofare. Negli altri Paesi questo non si verifica in maniera così netta, segno di una maggiore efficacia del welfare. Ritengo che l’impegno e la fatica richiesti alle donne lavoratrici al di fuori degli impegni professionali siano proporzionali all’inadeguatezza legislativa. Gli interventi che potrebbero migliorarne la condizione lavorativa ed incentivarne la partecipazione riguardano temi che da anni sono oggetto di discussione: un orario di lavoro più flessibile, più meritocrazia, il miglioramento delle strutture e dei servizi per l’infanzia e per gli anziani, le indennità economiche per i nuclei familiari, nonché una maggior condivisione delle faccende domestiche con il proprio partner. Solo quando le istituzioni riusciranno a seguire il passo dei cambiamenti culturali già in atto da tempo, le donne riusciranno - forse a realizzarsi sia professionalmente che nella vita privata. Ritieni che questa azienda possa o debba ancora fare qualcosa per aiutare le donne, in questo senso? In questo senso Cmc non è diversa dal resto delle aziende italiane, quindi penso che ci siano grandi margini di miglioramento. Se già uno solo di questi suggerimenti divenisse realtà (come l’introduzione dell’orario flessibile - mezz’ora basterebbe), penso che la qualità della vita di molte mamme di Cmc migliorerebbe, e potrebbero accompagnare i figli a scuola senza dover ricorrere a nonni, sorelle o zie. Tirando le somme, da quando sei in Cmc, cosa ti ha dato di più e cosa più ti ha tolto questo lavoro? La mia esperienza in Cmc è appena iniziata e in questi soli 4 anni di lavoro ho imparato molto a livello professionale. L’esperienza nei cantieri permette di apprendere molto rapidamente e di capire le varie dinamiche lavorative che la sede non vive quotidianamente. Questi 4 anni mi hanno permesso anche di conoscere molte persone e di girare per tutta l’Italia. Il lavoro in generale mi ha tolto gran parte del mio tempo libero e mi ha costretta purtroppo a “crescere” velocemente. Ho imparato ad essere molto più attenta e diffidente di quanto lo fossi a scuola o all’università. Quali fra i momenti e le attività sociali hai apprezzato di più, nell’arco della tua esperienza lavorativa in Cmc? La storia della mia famiglia vede Cmc come filo conduttore. Quando lavorava ad Ostia,.mio padre andava sempre a cena nel ristorante di mio nonno, in cui mia madre serviva ai tavoli. Si sono conosciuti così. Mio fratello più grande, Umberto, è nato a Roma, e io sono nata a Maratea; in entrambi i casi la mia famiglia si trovava in questi luoghi per via del lavoro di mio padre. Lo stesso è accaduto per la nascita di mio fratello più piccolo, Daniele, avvenuta a Ravenna, poiché mio padre era rientrato in sede. Quindi le attività sociali le ho vissute tutte: la festa della Befana da bambina, le borse di studio, le braciolate, le polisportive. Ritengo siano sempre bei momenti, che danno quel valore aggiunto alla vita lavorativa che contraddistingue Cmc. Molti miei amici di scuola non ricevevano borse di studio o regali di Natale da parte delle aziende in cui lavoravano i loro genitori, e penso che queste attenzioni (da alcuni apprezzate e da altri meno), unite anche alla possibilità di poter sempre estendere gli inviti ai familiari, sia uno dei caratteri distintivi di Cmc. Relativamente alla tua esperienza personale, Cmc è… Una costante della mia vita, che io ritengo positiva. Fino ad ora sono stata fortunata sia a livello professionale -perché mi piace il mio lavoro- sia a livello interpersonale. Purtroppo spesso sento dire da chi lavora da molto tempo in Cmc che la cooperativa è cambiata, e non è più la stessa. Io lavoro qui da poco tempo, quindi non ho termini di paragone di lungo periodo ma, proprio per questo, chiedo a chi è qui da tanto di aiutarci per far sì che i valori, le tradizioni, e lo spirito di Cmc non svaniscano, trasmettendo a noi ragazzi quelle esperienze e quel vissuto che ci sproni a credere in Cmc e a continuare a farla crescere. 10.1.a Cmc conferma il sostegno al Circolo Nautico “Amici della Vela” di Cervia 10.1 noi e voi Al via la nuova avventura della Cmc Porto Robur Costa 10.1.a Il nuovo staff della Cmc Porto Robur Costa. Il nuovo corso del volley maschile ravennate, quello avviato dalla sinergia tra Porto e Robur Costa, ha la faccia vincente di Marco Bonitta. Presso la sede del main sponsor Cmc, in via Trieste a Ravenna, il 26 giugno è stato presentato il nuovo tecnico della squadra di A1 per la stagione 2013/2014. Si tratta di Marco Bonitta, ravennate-doc, già campione del mondo con la nazionale femminile nel 2002, cresciuto come allenatore proprio nel Settore Giovanile del Porto, dal 1990 al 1996, sotto la guida di Alexander Skiba. Bonitta, che ha appena ottenuto con il Porto Donati la promozione in A2, dopo aver vinto tutto in campo femminile, sarà alla sua prima esperienza nella pallavolo maschile di A1 dall’inizio della stagione. “Sono emozionato ed orgoglioso – ha detto Bonitta, che sarà anche il Direttore Tecnico del Settore Giovanile – di poter allenare la prima squadra maschile della mia città. Ringrazio Luca Casadio e Damiano Donati, ma ringrazio anche tutti quei giocatori ravennati che non saranno con noi però hanno permesso alla società di approdare alla massima serie dopo tanti anni. Spero che il pubblico si appassioni ad una squadra giovane e futuribile come quella che sta nascendo e che venga a sostenerci al Pala De Andrè”. Assieme a Bonitta è stato presentato anche tutto lo staff della Cmc 2013/2014: il secondo allenatore sarà Cristiano Lucchi, il preparatore atletico Maurizio Gardenghi, gli scout Melandri e Dalla Fina, i fisioterapisti Baccarini e Padovani, mentre l’osteopata Flavio Tiene si aggiungerà al confermato staff medico della Cmc. L’ultimo tassello arrivato a Ravenna di una rosa profondamente rinnovata rispetto allo scorso campionato è il giovane secondo palleggiatore, Joe Kauliakamoa, classe 1989, nato ad Honolulu, nelle Hawaii. Questa la squadra che vedremo giocare a partire dal 20 ottobre al Pala De Andrè: • Palleggiatori Benjamin Toniutti (Francia), Joe Kauliakamoa (Usa). • Centrali Stefano Mengozzi, Enrico Cester, Fabio Ricci, Manuele Cricca. • Schiacciatori Kevin Tillie (Francia), Klemen Cebulj (Slovenia), Rafail Koumentakis (Grecia), Giuseppe Patriarca. • Opposti Niels Klapwijk (Olanda), Jani Jeliazkov (Bulgaria). • Liberi Andrea Bari, Riccardo Goi. Da lunedì 29 luglio, recandosi alla sede del Porto Robur Costa in viale Newton 30/a, è possibile sottoscrivere i nuovi abbonamenti per la regular season. Quest’anno gli abbonamenti sono stati suddivisi in tre tipologie: • abbonamento vip (tribune centrali est e ovest): € 200,00. • abbonamento distinti (tribune laterali A e C settore Est, tribuna F settore Est, tribune laterali A e C settore Ovest, tribuna F settore Ovest): Intero € 135,00; Ridotto € 120,00 • abbonamento gradinate (tribune alte D, E, G, H settore Est e Ovest): Intero € 110,00; Ridotto € 95,00. Gli abbonamenti ridotti sono per: ragazzi (nati dal 2001 al 2006); over 65; Cral (soci e dipendenti di Cmc, Solar Farm, Ausl, Bcc, Cassa Di Risparmio, Banca Popolare di Ravenna, Consar, Unicredit). Per i soci e i dipendenti Cmc sarà possibile acquistare i biglietti ridotti prima dell’inizio di ogni partita esibendo il tesserino di riconoscimento Cmc. La nostra cooperativa ha confermato anche per quest’anno il proprio sostegno all’importante Circolo Nautico cervese. Da quest’anno, però, sulle divise e sulle vele della squadra agonistica cervese svetterà, a fianco del logo Cmc, anche il logo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna: lo storico ente ha infatti aderito al progetto del Circolo “Consapevoli nella vita, competenti nello sport”, volto in particolare a far crescere il settore giovanile nel corso del quadriennio olimpico 2012-2016. Un obiettivo che il Circolo sta perseguendo con grande attenzione, grazie ad un’organizzazione sempre più curata: il nuovo direttore sportivo Stefano Valeri e il responsabile degli allenatori, Andrea Patacca, sono infatti quotidianamente al lavoro per far crescere la squadra, che vanta già diversi campioni di ottime speranze ma che soprattutto si arricchisce costantemente di giovani desiderosi di imparare lo sport della vela, grazie anche alle numerose iniziative didattico-sportive messe in pista all’interno del Circolo. Nuovo mister per la Riviera di Romagna La Riviera di Romagna del Presidente Dario Fantini (nella foto) ha scelto: sarà Giuseppe “Pino” Lorenzo il nuovo allenatore della formazione giallo-rosso-blù che succede a Massimo Agostini sulla panchina della formazione romagnola. Un altro nome di grande prestigio dunque per la società ravennate che si è assicurata le prestazioni di un altro ex calciatore professionista che ha vestito, tra le altre, le maglie di Cesena, Bologna e Sampdoria. La squadra di calcio femminile che ha concluso il campionato, vinto dalla Torres, con un lusinghiero sesto posto, avrà, anche per il campionato 2013-14, Cmc come main sponsor. Festeggiati i cento anni del Ravenna Calcio Sabato 15 giugno, lo stadio Benelli di Ravenna, ha ospitato la manifestazione per celebrare i 100 anni del Ravenna Calcio. La giornata è stata aperta dal Torneo Nanni, un quadrangolare dedicato alla categoria Esordienti 2000-01. Ad avere la meglio sono stati i ragazzi della Virtus, seguiti nella classifica finale da Low Ponte, Azzurra e Classe. La giornata è proseguita con la premiazione di giocatori, allenatori, tecnici e dirigenti che hanno fatto e fanno parte della storia giallorossa. Alle 20.45 l’appuntamento più atteso, con la partita del centenario che ha visto in campo tanti volti storici del calcio della nostra città. Inizio dell’incontro affidato al “nostro” Terzo Ricci, che con i suoi 103 anni è il giocatore del Ravenna e il socio più vecchio di Cmc. La partita del centenario non ha deluso le aspettative, con le due storiche formazioni delle annate 92-93 e 96- p.17 la Betoniera 97 quasi al completo, integrate da tanti altri giocatori simbolo della storia giallorossa più o meno recente. A partire dagli allenatori Walter Novellino, di nuovo coadiuvato da Andrea Mandorlini, e Paolo Dal Fiume, in panchina al posto dell’assente Guidolin. Per la cronaca, l’incontro si è chiuso sul 3 a 2 a favore del “Ravenna di Guidolin”, in tenuta chiara, che ha superato in rimonta “i neri” di Novellino. Le marcature sono state di Emiliano Biliotti, seguito poi da Riccardo Fimognari, autore del 2 a 0; le reti di Cosimo Francioso e di Stefano Torrisi in chiusura del primo tempo hanno ristabilito il pari, mentre nel secondo tempo Matteo Bondi ha messo la firma sul gol che è valso la vittoria dell’XI Trofeo Mero. Nella foto la maglia ufficiale del Centenario i cui proventi sono in parte stati devoluti all’associazione di volontariato “Il sorriso di Giò” . 10 10.a 10.b 11.a noi e voi Noi e voi » Le altalene per Gabrio Si è svolta il 6 e il 7 luglio la quinta edizione del “Torneo del Sorriso”, torneo di calcio-tennis nato per ricordare Gionata Mingozzi e finalizzato alla raccolta di fondi per finanziare l’associazione “Il sorriso di Gio”. 11.b Come ogni anno in tanti si sono trovati al Bagno Obelix Beach per ricordare l’amico scomparso e raccogliere fondi per scopi benefici. Anche Cmc ha partecipato come sponsor alla bella iniziativa. Sono state inaugurate sabato 6 luglio, ai giardini pubblici di Ravenna, due altalene speciali, donate alla città dall’Associazione Letizia Onlus. » Santarcangelo, capitale del teatro E per cornice... la Darsena di città L’iniziativa, dedicata a Gabrio Maraldi, assessore del Comune prematuramente scomparso, è parte di un percorso che mira ad abbattere le barriere architettoniche per realizzare una città accessibile a tutti. Alla cerimonia hanno partecipato, fra gli altri, il Sindaco di Ravenna e il Presidente della Regione. Il costo delle altalene è stato sostenuto dalla stessa associazione con il sostegno, fra gli altri, di Cmc. » Quinta edizione del Sorriso di Gio Come ogni anno la Fondazione Dopo di Noi ha organizzato una cena di raccolta fondi con lo scopo di poter continuare a garantire i servizi agli ospiti della struttura di Torri di Mezzano. Dal 12 al 21 luglio, Santarcangelo è tornata ad essere la capitale del Teatro in Piazza. E anche quest’anno Cmc era fra i sostenitori della storica manifestazione. Nato nel 1971 con un forte impeto politico, il Festival di Santarcangelo ha fatto della cittadina romagnola il palcoscenico di un incessante laboratorio di linguaggi e di idee che si incontrano nelle piazze e nell’antico sferisterio. Un festival che non si è mai posto come una rassegna-vetrina, ma ha sempre accarezzato una sua specifica autonomia di luogo di esperienza artistica, aperto a dialoghi internazionali. Nella foto, Pinocchio, lo spettacolo della non-scuola del Teatro delle Albe. 11.c Alla cena, che si è svolta il 21 giugno nel piazzale in prossimità del Porto Canale, hanno partecipato anche il vice presidente di Cmc Maurizio Fucchi accompagnato da alcuni consiglieri. L‘occasione ha permesso, tra le altre cose, di puntare ancora i riflettori sull’importanza della riqualificazione della Darsena di città. Ospite d’onore della serata è stato Cino Ricci, che ha dato sostegno alla causa della Fondazione e ha portato il suo saluto sotto il Moro di Venezia. 11.d Concluso il Ravenna Festival È terminata sulle note di Verdi e del Nabucco la XXIV edizione del Ravenna Festival. Il ricco programma musicale tendeva quest’anno a valorizzare varie anime della tradizione musicale classica (sinfonica, dell’opera e della musica sacra) con la musica da ballo che, nell’immaginario collettivo dalla fine dell’Ottocento è uno fra i tratti identitari della Romagna. Gli spazi riscoperti per ospitare il liscio sono stati i Giardini Pubblici e la Loggetta Lombardesca. La serata sostenuta da Cmc, con Legacoop e Federazione delle Cooperative, convergeva sul tema del valzer unendo il grande repertorio sinfonico, da Carl Maria von Weber a Johann Strauß jr. al nostro Secondo Casadei, lo “Strauss della Romagna”. I giovani orchestrali della Cherubini erano diretti dal primo violoncello dei Wiener Philharmoniker, Franz Bartolomey. Dalla cantabilità dei temi della Quinta sinfonia di Schubert, pensata per un complesso quasi cameristico, senza trombe, timpani né clarinetti, che prende a modello le sinfonie mozartiane – in particolare la KV 550, citata nel Minuetto –, alle struggenti romanze per violoncello solo di Johann Strauss figlio, dall’Invito alla danza di Weber, composto per il pianoforte, ma che Berlioz trascrisse per orchestra, fino alla Valse triste di Sibelius. E naturalmente Vienna, con il valzer Voci di primavera e con pagine celebri come Pizzicato polka o Cuor leggero. Una vera scoperta il brano di Secondo Casadei, Dolore, arrangiato da Giorgio Babbini. Al termine del concerto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha ricevuto da Riccarda Casadei, il Premio Ravenna Festival 2013, “ un riconoscimento assolutamente dovuto per la ammirevole dedizione, l’abnegazione e la straordinaria professionalità, ma anche per l’entusiasmo sempre dimostrati nel sostenere anche l’enorme impegno e le grandi fatiche richiesti dall’allestimento della Trilogia d’Autunno Aspettando Verdi, che ha concluso la XXIII edizione del Ravenna Festival”. p.18 la Betoniera 11.e 11.f Nuovi arrivi in biblioteca Cmc! La famiglia Karnowski, Israel J. Singer Israel J. Singer è un maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d’ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura. La pubblicazione di questo libro ha quindi il sapore di un evento e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà immergersi nell’affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi - Polonia, Germania e America -, la saga dei Karnowski. I ragazzi Burgess, Elizabeth Strout Un quadro misurato, elegante, ma anche intimo, nella misura in cui può essere terribilmente intimo spiare all’interno delle finestre altrui. 11 Un amore più forte di me, María Dueñas Ambientato in una Spagna e California tra gli anni cinquanta ed oggi, “Un amore più forte di me” è una storia ricca di passione e solidarietà nella consapevolezza che “l’avventura più emozionante della vita è sempre quella che si sta per vivere”. attività sociali 4° Torneo Beach Tennis Falletti is back! Mercoledì 10 e Giovedì 11 luglio, presso il bagno Big Mama Beach, si è tenuto il 4° torneo stagionale con 21 iscritti. Formula utilizzata “middle”. Record assoluto di partecipanti per la Polisportiva Cmc Kart il 2 luglio scorso sul kartrometro di Miramare: sono ben 19 i drivers che si presentano al terzo appuntamento stagionale, tanto da comportare la divisione dei nostri in due manche, con una sessione di prove che seleziona i finalisti. Torna in campo e al vertice della classifica, il panzer del racchettone, Mauro Buldrini con il socio di turno, un altro assiduo frequentatore delle “zone alte”, Maurizio Randi. I due sistemano con un netto 9-3 la coppia Gatti / Contessi Marco che si classifica al secondo posto. La finale 3°/4° posto viene giocata fino all’ultima pallina del tiebreak ma ne esce vincitrice la coppia Bravaccini / Fantini. Mentre rimane sconfitto il tandem Morigi M. / Baruzzi, ai quali va l’onore delle armi. All’ultima spiaggia succede che, a causa di troppe defezioni, rimangono solo due partecipanti e dall’altra parte della rete non si vede nessuno. Premiata quindi, per essere stata presente sul campo, la coppia Gaetano Palazzo / Tassinari. 10.a Foto di gruppo per i partecipanti alla 5a edizione del “Torneo del Sorriso”. 10.b Un’immagine dello spettacolo della non-scuola del Teatro delle Albe Dopo un avvio di campionato in chiaroscuro, finalmente Riki Falletti ritrova lo smalto dei tempi migliori e dopo aver preso presto la testa della gara, conquista la vittoria in una gara condotta in solitario. Alle sue spalle la lotta per il podio vede spuntarla Bianco che precede sul traguardo il ‘marittimo’ Vito Valenzano al suo primo risultato di prestigio. Ai piedi del podio Lorenzini e La Roby Azzilonna brava a rintuzzare i continui attacchi degli inseguitori. Seguono ‘Fazza’ Civenni, D’Atri, ‘Lucho’ Luchino, Bandini e Zampiga. Nella finale B, un determinato Riccardi al ritorno in campionato dopo una lunga assenza conquista la gara, resistendo in un finale mozzafiato all’attacco di ‘The Doctor’ Palazzo, con Izzo al terzo posto. Seguono Bellizzi, autore del giro più veloce in gara, Casadio, un Benaglia in ombra dopo la vittoria di Misano, Cavalieri, Angusti e ‘Tico’ Blanc. Aperte le iscrizioni alla Polisportiva calcio La Polisportiva Sezione Calcio Cmc comunica che fino al 6 settembre sono aperte le Iscrizioni per la stagione 2013/2014. a Santarcangelo. Telegraph Avenue, Michael Chabon Il nuovo libro di Chabon restituisce la nostalgia di un passato sognato e l’esuberante vitalità dei tempi nuovi. Ragazze di campagna, Edna O’Brien Pubblicato nel 1960, suscitò incredibili reazioni di sdegno e condanna per aver raccontato il desiderio di una nuova generazione di donne che rivendicava il diritto di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità. Non so niente di te, Paola Mastrocola Un racconto che pur facendo sorridere, insinua nel lettore dei dubbi: chi sono davvero le persone che abbiamo accanto? È davvero possibile vivere in maniera autentica, e se sì in che modo? E l’eco rispose, Khaled Hosseini Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all’isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l’una per l’altra. Biancaneve deve morire, Nele Neuhaus Un thriller mozzafiato ricco di suspance e colpi di scena: cattura subito l’attenzione del lettore e la mantiene alta fino all’incredibile finale. La verità sul caso Harry Quebert, Joël Dicker L’architettura di questo thriller si compone di un gioco di piani sovrapposti in cui la letteratura e la scrittura rimangono sempre al centro: un manoscritto legato alla sparizione di una quindicenne, uno scrittore che indaga sul caso e che su questo caso scrive a sua volta un romanzo. Il mondo di Belle, Kathleen Grissom Una bianca che vive tra i neri come una di loro: questa la clamorosa novità del romanzo, novità storicamente fondata, come attestano le ricerche svolte dalla stessa Grissom in Virginia e le sue interviste ad americani di origine irlandese e ad afroamericani con antenati schiavi. Quota d’iscrizione polisportiva € 10,00. 11.a-d I vincitori del Torneo di Beach Tennis. Per informazioni e iscrizione rivolgersi a Gaetano Palazzo: 0544/428162 11.e-f I drivers di Cmc. Grande Festa della Polisportiva 2013 Si rinnova l’appuntamento della Festa della Polisportiva Cmc! di 5 €. Per soci e dipendenti Cmc e Csc e familiari di 10. Ogni socio può invitare massimo 4 ospiti. Quest’anno l’appuntamento è fissato per domenica 8 settembre presso il bagno Marina Bay di Marina di Ravenna. Dopo il consueto appuntamento con il torneo di beach tennis “Memorial Gianmauro Fogli” alle ore 20 ci vediamo per la cena a buffet con posto a sedere. La prenotazione (e il relativo contributo) vanno versati entro giovedì 29 agosto ai referenti del proprio gruppo sportivo: Dalle ore 21,30: premiazione del torneo di beach tennis ed estrazione dei sempre attesissimi premi della lotteria. Per la cena è obbligatoria la prenotazione. Per gli iscritti alla Polisportiva è richiesto un contributo • Gruppo Beach Tennis Marco Morigi (0544-428188) e Monia Cosmi (0544- 428239) • Gruppo Calcio Gaetano Palazzo (0544-428162) • Gruppo Ciclismo Mauro Montanari (0544-428551) e Sergio Baldini (0544-428180) • Gruppo Karting Andrea Lorenzini (0544-428172) • Gruppo Pesca Edo Tamburini (0544-428494) • Gruppo Tennis Valter Valdifiori (0544-428320) I bastardi di Pizzofalcone, Maurizio De Giovanni Una scrittura fluida e trascinante in un classico romanzo poliziesco deduttivo, che ha per protagonista un ispettore dal grande fiuto, dal ragionamento sottile e con un’attenzione quasi maniacale per i particolari. La ragazza che toccava il cielo, Luca dI Fulvio Emozionante e avvincente, ci trasporta nel passato, ci fa assaporare l’atmosfera che i personaggi del libro vivono coinvolgendoci nei loro sogni, nelle loro speranze e nelle loro paure. Il sogno di volare, Carlo Lucarelli In una Bologna che non è più la stessa, un assassino fa giustizia da sé di fronte all’ingiustizia che vede. A combatterlo c’è solo lei. Grazia Negro. Anche lei non è più la stessa. E di assassini seriali non vorrebbe più sentir parlare. Il romanzo della rabbia di oggi. Assoluta e senza rimedio. Il romanzo dei sentimenti, delle solitudini, dell’incertezza di oggi.