Hanry 20 Maggio 1965 Non si può andare avanti così, ho appena

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Hanry 20 Maggio 1965 Non si può andare avanti così, ho appena
Hanry
20 Maggio 1965
Non si può andare avanti così, ho appena 30 anni e mi sento terribilmente solo, ma non sempre.
Questa mattina mi sono ritrovato a guardare fuori dalla finestra del mio appartamento al 10° piano. La visuale da qui è
molto ampia e particolare... e a volte mi sento quasi osservato, ho provato a parlarne con Mike , lui mi è caro e molto
vicino... condividiamo quasi le stesse cose, molti sogni e progetti.
Mi ricordo di avergli accennato, qualche giorno fa, di aver trovato dei documenti che parlavano di un certo “Hanry
Mckney”. E' da poco che mi sono trasferito, probabilmente sono del vecchio coinquilino. Mike mi ha detto “Non ti
preoccupare Ben, vedrai che se questo Hanry ha bisogno di questi documenti, se li verrà a riprendere”, non ne ero
molto convinto: nonostante io mi fidassi molto di lui, sentivo che dovevo saperne di più.
22 Maggio 1965
Oggi io e Mike ci siamo presi un caffè, ma non amo uscire dal mio appartamento e anche lui, per questo siamo così
simili, e per questo siamo rimasti su da me ed ho colto l'occasione per mostrargli i documenti. Mi ha liquidato appena
ho aperto il cassetto per mostrarglieli, si è steso sul quel vecchio divano e ha iniziato a parlare come se volesse evitare
il discorso...non so perché ma ero più concentrato sul divano e alcuni ricordi che mi affioravano in mente, che
nell'ascoltarlo. Trovavo quel vecchio divano così familiare, ma ero anche certo che il vecchio coinquilino mi avesse
lasciato la metà dell'arredamento, a volte così sconosciuto ma allo stesso tempo estremamente noto ai miei ricordi.
Quel ragazzo, Ben, una mattina di inizio Giugno dopo essersi alzato, vestito e aver preso il solito caffè alla solita ora,
decise di investigare su “Hanry McKney” , non sapeva da dove cominciare, ma sentiva che se avesse varcato la soglia
di casa le risposte sarebbero arrivate da sé... e così fu.
28 Giugno 1965
E' da un po’ che non vedo Mike, ho deciso che lo inviterò per il solito caffè della domenica mattina, sembra quasi che
mi eviti, come se fosse arrabbiato con me da quando ho deciso che volevo delle risposte su Hanry.
Oggi Mike ha accettato il mio invito, mi sembrava turbato ma ero così entusiasta di ciò che avevo scoperto che ho
voluto raccontargli tutto. Gli dissi che quando mi incamminai per strada, le persone mi salutavano chiamandomi
Hanry, probabilmente ho avuto un gemello che dev'essere morto anni fa, ed io per il trauma ho dimenticato tutto, così
dopo aver guardato nei vecchi album di famiglia vidi che apparivo sempre e solo io, ma di Hanry neanche la traccia,
né una foto, né una dedica. In effetti, gli dissi, che avevo pensato di andare all'anagrafe per capirne di più, ma non mi
spiego l'agitazione di Mike, e il perché questo discorso lo infastidisse così tanto che mi interruppe urlando “Per quale
motivo devi interessarti a tutto ciò!? Hai me, hai un posto dove dormire perché devi dare tanta importanza a quello che
hai trovato? Guardati, sei diventato un paranoico! Mi perderai se continuerai a cercare informazioni su di lui!''.
...Mi perderai... Mi perderai... Mi perderai. Ben non riusciva a togliersi dalla testa queste parole, tutto continuava ad
andare così veloce, e lui stava perdendo il controllo. Aveva deciso, domani sarebbe andato all'anagrafe.
12 Luglio 1965
Questo pomeriggio, dopo aver preso il caffè con Mike, e senza avergli accennato che oggi sarei andato dall'anagrafe,
mi sono incamminato e dopo aver raggiunto l'ufficio chiesi informazioni su Harny Mckney.
Mi dissero che Hanry McKney non aveva nessun gemello, che era ancora vivo e che abitava a Green Street numero 8 ...
Gli chiesi di mostrarmi una foto, e quando me la mostrò, ero io, ma com'era possibile?
1 Agosto 1965
Finalmente ho scoperto chi sono: Harry McKney.
Mike mi spaventa, non capisco perché me l'ha voluto tenere nascosto, lui lo sapeva... sapeva tutto. Ma non capisco
tutto questo interesse nel tenermi nascosta la mia vera identità. Settimana prossima andrò da uno psicologo, voglio
capire perché non mi riconoscevo come Hanry, magari domani mi prenderò un caffè con Mike per dargli la notizia.
2 Agosto 1965
Questa mattina Mike è venuto da me a prendere il caffè, e dopo che gli ho dato la notizia che andrò a parlarne con lo
psicologo ha iniziato a urlarmi contro che è inutile e che non servirà a niente, NON vuole che ci vada... c'é qualcosa
che mi trattiene a Mike, quasi mi comandasse... Devo liberarmi di lui.
3 Agosto 1965
Mike mi ha rubato le chiavi, e mi ha imprigionato dentro casa mia. Sto impazzendo, perché ha questo comportamento?
Ho bisogno di aiuto, i telefoni non funzionano, e non ho nessuno che possa venirmi in aiuto, conosco solo Mike.
13 Agosto 1965
Ho chiesto a Mike di venire per un caffè, ho bisogno di compagnia... ma in realtà sto programmando di ucciderlo. Gli
metterò del veleno per topi nella bevanda, mi riprenderò le chiavi e mi gusterò il mio caffè mentre lo lascerò chiuso nel
mio appartamento a morire da solo, come lui ha fatto con me, cercando di allontanarmi dalla mia vera vita... Ora Mike
è arrivato, che Dio mi aiuti!
Mike entrò nell'appartamento, con il sorriso in viso convinto di esser riuscito nel suo intento. Si sedette davanti a Hanry,
che lo fissava con uno sguardo malizioso, entrambi iniziarono a sorseggiare e dopo aver consumato l'ultima goccia di
caffè si sentì bruciare dentro, cadde e, dopo aver esalato l'ultimo respiro, morì.
Dopo qualche settimana la polizia, ricevette una segnalazione da parte del vicino di Hanry poiché era da un po’ che non
si faceva sentire, e non pagava le bollette.
Trovarono un uomo senza vita, a causa di una intossicazione da veleno per topi.
In quel appartamento non c'erano due persone, ma solo una e ciò che non sapeva Hanry è che Mike era lui.